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Grotte.info Quotidiano - Febbraio 2016

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Febbraio 2016

 

29/02/2016

Comune. Sulla riduzione delle indennità e sui gettoni di presenza; nota del vice sindaco Salvatore Rizzo

 

Assessore Salvatore Rizzo
Salvatore Rizzo

Con una nota, che pubblichiamo di seguito, il vice sindaco Salvatore Rizzo replica alle dichiarazioni della capogruppo di minoranza in Consiglio comunale Anna Todaro.

*****

"Si fa presente per maggiore chiarezza, in riferimento all’articolo del 28/02/2016 riportante le dichiarazioni della consigliera Annamaria Todaro, che gli Assessori ad oggi in carica percepiscono la stessa indennità (il 50%) che hanno percepito gli Assessori uscenti: Aquilina, Collura, Di Salvo e Puma; non un centesimo in più.
Dal bilancio comunale si spenderanno per le indennità agli Assessori le stesse somme che si sono spese gli anni precedenti, non aumenterà la spesa.
Inoltre si fa presente che lo scrivente, subito dopo essersi insediato, ha rinunciato ai gettoni di presenza ai Consigli comunali ed alle Commissioni consiliari; se proprio vuole può farlo anche la Minoranza, anche senza delibera di C.C.".
  

Taglio delle indennità

   

Il Vice Sindaco
Salvatore Rizzo
 

 

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29/02/2016

Culti. Concerto live del pastore Marcelo Rodriguez; domenica 6 marzo a Grotte

 

Concerto live del pastore Marcelo Rodriguez; domenica 6 marzo a Grotte.
Locandina

Marcelo Rodriguez
Marcelo Rodriguez

Domenica 6 marzo, alle ore 20.00 nella Chiesa Evangelica Pentecostale "L'Eterno Nostra Giustizia" (Grotte, Piazza Umberto I), si terrà un concerto live di musica cristiana eseguito dal pastore e cantautore Marcelo Rodriguez.
Il Pastore Marcelo Simòn Rodriguez è nato a Cordoba (Argentina) nel 1972. Vive in Italia dal 1988. Incomincia a servire il Signore nel 1992 come collaboratore dei leader giovanili della chiesa di Firenze. Nel 1996 si trasferisce a Londra dove frequenta la scuola biblica Kingdom, Faith Bible College “Il Regno della fede” ed approfondisce la sua conoscenza biblica. L’anno successivo torna a Firenze da dove comincia a viaggiare; qui fonda il ministero evangelistico alle Nazioni “Più che vincitori in Cristo”, realizzando il suo primo lavoro musicale “Lode ed adorazione, Strumento Di Guerra” che sarà di grande benedizione per migliaia di persone. Nel 1998 si unisce in matrimonio con Simona Romeo di Napoli, una giovane che l’accompagna nel ministero giovanile ed evangelistico; insieme lavorano nella formazione di giovani ministri, nell’organizzazione di campagne evangelistiche, conferenze internazionali, studi biblici, fondazione di nuove chiese. Nel 2002 il Pastore Rodriguez è Argentina per portare aiuti a vari orfanotrofi e mense  infantili e nel 2003 è in Nicaragua dove, nella città di Chinandega, aiuta a realizzare una clinica ed una mensa infantile. Oggi Marcelo Rodriguez vive a Napoli con sua moglie Simona, sua figlia Jennifer e la secondogenita Grace; si definisce un servo inutile, la sua vita, capacità, visione, economia e la propria famiglia dipendono esclusivamente da Dio. Ha all’attivo più di dieci produzioni musicali ed un libro dal titolo “Fidanzamento e matrimonio, un giardino da coltivare”.

Carmelo Arnone
29 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
  

 

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29/02/2016

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della settimana; inizia la Quaresima

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono pubblicati anche nella pagina Chiesa.

Lunedi 29
febbraio
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, celebrazione delle Lodi animata dalle Comunità Neocatecumenali;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera animato dal Rinnovamento nello Spirito Santo.

Martedi 1
marzo
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, celebrazione delle Lodi animata dalle Comunità Neocatecumenali;

Mercoledi 2
marzo
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, celebrazione delle Lodi animata dalle Comunità Neocatecumenali;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di formazione a cura del Rinnovamento nello Spirito Santo.

Giovedi 3
marzo
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, celebrazione delle Lodi animata dalle Comunità Neocatecumenali;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa e Adorazione Eucaristica.

Venerdi 4
marzo
- venerdi di Quaresima: astinenza dalle carni;
- ore 06.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, celebrazione delle Lodi animata dalle Comunità Neocatecumenali;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Via Crucis;
- ore 17.00, in chiesa Madre, Via Crucis e santa Messa;
- ore 20.00, a san Francesco, riunione delle giovani coppie di sposi che vogliono fare un cammino di fede, dei genitori dei bambini battezzati e che devono ricevere il battesimo.

Sabato 5
marzo
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 15.30, al Palamoncada di Porto Empedocle, celebrazione diocesana del Giubileo della Misericordia (per prenotazioni rivolgersi in parrocchia entro il 3 marzo);
- oggi non sarà celebrata la Santa Messa prefestiva.

Domenica 6
marzo
- ore 20.00, a san Francesco, riunione dei genitori dei giovani cresimandi.

AVVISI

Orari delle Sante Messe in vigore dal 25/10/2015:

   Feriali:
   ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madre

   Prefestivi:
   ore 18.30, chiesa Madre
   ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità neocatecumenali)

   Festivi:
   ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 10.00, chiesa San Rocco
   ore 11.00, chiesa Madre
   ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.45, chiesa Madre
 

 

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28/02/2016

Chiesa. Cammino di fede per l'iniziazione cristiana; programma degli incontri per ragazzi e genitori

 

Cammino di fede per l'iniziazione cristiana
Programma

Proseguono gli incontri di fede per l'iniziazione cristiana organizzati dall'Unità Pastorale di Grotte.
Ecco quanto scrive in merito l'arciprete padre Giovanni Castronovo insieme all'equipe di pastorale familiare:
"Cari genitori, come Chiesa siamo chiamati a dare precedenza assoluta alla Parola di Dio, poiché da questa Parola siamo stati creati e dalla stessa, che si è fatta carne in Gesù Cristo, siamo stati redenti.
Come segno di comunione ecclesiale, l'itinerario è destinato a tutti i genitori i cui figli abbiano fatto richiesta dei sacramenti.
Gli incontri, secondo i relativi programmi, saranno l'occasione durante la quale avviare percorsi di primo annuncio su sui innestare un vero e proprio itinerario di ripresa della vita cristiana, percorsi di rievangelizzazione finalizzati a dare contenuto specifico al nome cristiano della persona battezzata, proporre cammini di fede articolati in tempi e ritmati da tappe rituali snodate durante l'intero anno liturgico.
Le famiglie saranno perciò accompagnate in un percorso di riscoperta della Parola di Dio finalizzato a rivalutare la propria vita di fede, il vangelo della coppia e della famiglia, per un più responsabile accompagnamento alla vita sacramentale propria e dei figli, un vero incontro con il Signore Risorto ed un'adeguata maturità di fede e capacità di partecipazione alla vita ecclesiale".

Il programma degli incontri per il percorso di accompagnamento spirituale per i genitori dei bambini e dei giovani che riceveranno i sacramenti della Riconciliazione e Prima Comunione è il seguente:
- 1° incontro, 24 gennaio
- 2° incontro, 14 febbraio
- 3° incontro, 28 febbraio
- venerdi 11 marzo, Liturgia Penitenziale per i genitori dei ragazzi di Prima Comunione
- 4° incontro, 13 marzo
- venerdi 16 marzo, Liturgia Penitenziale per i genitori dei ragazzi di Prima Confessione
- 5° incontro, 03 aprile
- 6° incontro, 17 aprile.

Il programma degli incontri per l'itinerario di iniziazione cristiana per i fanciulli, insieme ai loro genitori, è il seguente:
- 1° incontro, 24 gennaio
- 2° incontro, 14 febbraio
- 3° incontro, 28 febbraio
- venerdi 4 marzo, Liturgia Penitenziale per i genitori dei fanciulli
- 4° incontro, 13 marzo
- 5° incontro, 03 aprile
- 6° incontro, 17 aprile.

Gli incontri si svolgono presso i locali della chiesa di San Francesco, dalle ore 20.00 alle ore 21.00.

"Il primo ambito in cui la fede illumina la città degli uomini si trova nella famiglia. In famiglia, la fede accompagna tutte le età della vita, a cominciare dall'infanzia: i bambini imparano a fidarsi dell'amore dei loro genitori. Per questo é importante che i genitori coltivino pratiche comuni di fede nella famiglia, che accompagnino la maturazione di fede dei figli. Soprattutto i giovani, che attraversano un'età della vita così complessa, ricca e importante per la fede, devono sentire la vicinanza e l'attenzione della famiglia e della comunità ecclesiale nel loro cammino di crescita nella fede. Assimilata e approfondita in famiglia, la fede diventa luce per illuminare tutti i rapporti sociali" (Papa Francesco, Lumen Fidei 52.53.54)
.

Carmelo Arnone
28 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
  

Cammino di fede per l'iniziazione cristiana; programma degli incontri per ragazzi e genitori
Programma

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28/02/2016

Dialoghi. "Taglio pensioni di reversibilità"; di Giuseppe Castronovo

 

"Dialogo" del dott. Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.

Nubi nere si addensano nel cielo per milioni di anziani che vivono con la pensione di reversibilità. Secondo la proposta del Governo, se approvata, d'ora in poi le pensioni di reversibilità saranno considerate prestazioni assistenziali e non più previdenziali. Ne consegue che il diritto a questo assegno sarà legato a requisiti molto più restrittivi. Per esempio diverrà molto più difficile percepirla per chi abita in una casa di proprietà. Leggiamo l'opinione di due pensionati sull'argomento.
Giuseppe Castronovo

"Taglio pensioni di reversibilità:
ecco cosa succede negli studi medici e negli ospedali"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )

Marco: Lino, anche tu qui al Centro Unico Prenotazioni esami dell’ospedale? Come mai?

Lino: Mia moglie, a mia insaputa, s’è recata dal nostro medico di famiglia - che tra l’altro è anche il tuo - per farmi prescrivere tutta una serie di esami.

Marco: Che disturbi hai?

Lino: Veramente mi sento bene.

Marco: E allora?

Lino: Tu, caro Marco, lo sai che mia moglie è stata da sempre casalinga. Non voglio affatto dire che non abbia lavorato! Anzi, forse ha lavorato più lei che alcune sue amiche che andavano in fabbrica.

Marco: Come la mia. E non poteva essere diversamente per entrambe. Tre figli avete messo al mondo voi e tre figli abbiamo messo al mondo noi. E ovvio che hanno dedicato tutte le loro energie alla famiglia. Ma ancora non ho capito cosa c’entri tutto questo con le visite che ti ha prescritto il medico.

Lino: C’entra, eccome! Ascolta e capirai. Mia moglie, non avendo, come ti dicevo, mai lavorato non gode di alcuna pensione. Però, con la mia pensione e qualche risparmio che negli anni abbiamo messo da parte, non posso lamentarmi e viviamo dignitosamente.

Marco: Caro Lino, siamo amici da una vita e certe cose ce le possiamo dire. Anche la mia situazione familiare è identica alla tua. Però ancora non riesco a capire il perché di queste visite mediche.

Lino: Le dichiarazioni di autorevoli esponenti del Partito Democratico e di esponenti del  Governo Renzi sull'intenzione di eliminare le “pensioni di reversibilità” l’hanno seriamente preoccupata.

Marco: Se è per questo altrettanto preoccupata è mia moglie. L’altra sera anche mio cognato Rodolfo, che come tu sai lavora al CAF, ci spiegava che la proposta governativa, se approvata, renderà di fatto molto difficile per una vedova usufruire della pensione di reversibilità: sarà infatti legata al reddito familiare e all’indicatore ISEE che tiene conto anche della proprietà della casa dove si abita. Con il disegno di legge del Governo, così com’è attualmente formulato, sarebbero penalizzate le nostre mogli dal momento che entrambi siamo proprietari della casa dove abitiamo. Scusa se ti ho interrotto.

Lino: Non ti preoccupare, tanto il display ci avverte che davanti a noi ce ne sono quaranta. Ti stavo dicendo che mia moglie  proseguendo il suo discorso con tono pacato ma deciso mi ha detto: “Caro Lino, immaginiamo per un attimo che tu da un momento all’altro dovessi venire a mancare; ebbene, se Renzi realizza il suo progetto io non saprei di cosa vivere. E tutto ciò dopo 49 anni di dedizione assoluta alla famiglia, alla crescita dei nostri tre figli. Tu in 40 anni di lavoro sei stato assente dal posto di lavoro per malattia o per motivi di famiglia non più di 40-50 giorni. E questo sicuramente anche per merito mio che mi son dedicata alla famiglia 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno, compreso il trecentosessanteseiesimo degli anni bisestili. Stai sicuro che se io fossi andata a lavorare le cose per te sarebbero andate diversamente, nel senso che, per motivi di famiglia  avresti dovuto fare molte più assenze. Vedi, mio caro Lino, io che oggi vivo con la tua pensione dopo la tua morte come farei a pagare la TARI, la luce, l’acqua, l’ascensore, la televisione, il condominio, per non parlare delle spese mediche… etc. etc.. In altri termini: a vivere. Marito mio è meglio che ti curi per bene così da essere tu a campare più a lungo di me”. E così mi ha consegnato queste tre ricette mediche dove sono prescritti altrettanti esami clinici. Ed è per questo, mio caro Marco, che mi trovo qui.

Marco: Ho l’impressone che quelle due vecchie volpi (scusami, volevo dire amiche) delle nostre mogli si siano messe d’accordo.
  

 

   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)

  

 

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28/02/2016

Politica. Cantanti per Pasqua e promesse non mantenute; dichiarazione della consigliera Annamaria Todaro

 

Anna Todaro
Anna Todaro

"Ma solo a me sale il nervoso?". Così inizia la dichiarazione della capogruppo della minoranza consiliare "Grotte Libera e Solidale", Anna Todaro, espressa ieri dopo aver appreso la notizia della presenza a Grotte, per lo spettacolo della domenica di Pasqua, della cantante Anna Tatangelo.
"
Pensare ai soldi riscossi dai cittadini - continua la consigliera Todaro -, dall'aumento esoso ed inequivocabile delle tasse, alla non diminuzione delle indennità del Presidente del Consiglio e dei nuovi Assessori in carica. Ma siamo sicuri che un cantante, per la tanto rinomata Pasqua di Grotte, di un certo spessore artistico potrà addolcire l’amaro lasciato in bocca dalle tante promesse non mantenute?".

Carmelo Arnone
28 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
  

 

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27/02/2016

Spettacolo. Anna Tatangelo a Grotte, star del concerto della domenica di Pasqua 2016

 

Anna Tatangelo
Anna Tatangelo

Anna Tatangelo
Anna Tatangelo

Sarà Anna Tatangelo la star dello spettacolo conclusivo delle iniziative e manifestazioni della Pasqua di Grotte 2016.
La sera di domenica 27 marzo, sul palco allestito in Piazza Marconi, la giovane artista si esibirà in uno spettacolo che si preannuncia memorabile, nel quale proporrà le sue più celebri canzoni, dando mostra dal vivo delle sue eccellenti doti vocali.
A darne conferma è l'assessore Diego Aquilina, titolare della delega al Turismo e Spettacolo: "Ieri mattina, insieme al Sindaco, abbiamo chiuso il contratto, e quindi possiamo annunciare alla cittadinanza che per la Festa di Pasqua sarà presente a Grotte l’artista Anna Tatangelo".
La cantante sarà accompagnata dalla sua band che animerà la prima parte della serata.
29 anni compiuti lo scorso 9 gennaio, Anna ha conquistato celebrità vincendo a soli 15 anni, nel 2002, il Festival di Sanremo - sezione Giovani con la canzone "Doppiamente fragili". Nel corso della sua carriera musicale i suoi dischi hanno raggiunto la quota di oltre 700.000 copie vendute (6 album, 25 singoli e una colonna sonora), facendole ottenere più volte il "Disco d'oro" ed il "Disco di platino". Il suo brano più celebre, "Essere una donna" presentato a Sanremo nel 2006, ha venduto oltre 180.000 copie.
Per la partecipazione di Anna Tatangelo allo spettacolo della domenica di Pasqua a Grotte, l'assessore Diego Aquilina precisa che "dal bilancio comunale preleveremo le stesse somme che abbiamo prelevato gli altri anni; non aumentiamo la spesa. Il prelevamento dal bilancio sarà lo stesso dell’anno scorso".
Per sostenere i costi dell'intera manifestazione, l'Amministrazione provvederà a recuperare altri contributi "che ognuno di noi è capace di recuperare dagli sponsor - continua l'assessore Aquilina - come abbiamo fatto l’anno scorso, perché la festa non si fa con 15.000 euro. Con una artista come Anna Tatangelo riteniamo di aver fatto una buona scelta".


Carmelo Arnone
27 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
 

 

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27/02/2016

Sport. Aperte le iscrizioni ai corsi di tennis della Polisportiva "Athena"

 

Aperte le iscrizioni ai corsi di tennis della Polisportiva "Athena"
Locandina

Iniziano i corsi di tennis organizzati dalla Polisportiva "Athena" di Grotte.
Le lezioni individuali o collettive dirette a ragazzi e adulti, saranno tenuti dalla M^ Valentina Carlisi.
Per informazioni ed iscrizioni è possibile rivolgervi a Santino Lombardo (333.3185046), Antonio Villardita (380.4747908) e Valentina Carlisi (331.7202670).
É anche possibile iscriversi recandosi direttamente presso il campetto di tennis, in Via Comitini, ogni martedi e venerdi pomeriggio.
 

 

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27/02/2016

Attualità. "Essere Cristiani senza maschera"; del Pastore Nino Genova

 

Croce
Croce

Pubblichiamo un intervento del pastore Nino Genova, responsabile del Centro Evangelistico “Condividere Gesù”, comunità cristiana evangelica pentecostale con sede ad Agrigento (Via Re Pietro IV). Il Centro Evangelistico “Condividere Gesù”, tramite l'attività del pastore Nino Genova, porta avanti un lavoro di cellule familiari nei paesi di Porto Empedocle, Siculiana, Favara, Montallegro e Grotte.

*****

È stata approvata la legge sulle “Unioni Civili”.
Perché è così difficile esprimere il proprio pensiero su questo argomento? Forse si rischia l'impopolarità? Il Cristianesimo non è forse andare contro corrente?
Chiedo ai cristiani cattolici veri, non nominali, di avere il coraggio di far sentire la loro voce.
La mia sensazione è che l'Italia pian piano si sta togliendo la maschera. Non dovrebbe essere l’Italia la “nazione cristiana” o “la culla del cristianesimo”? Come mai allora si approva ciò che Dio disapprova?
La Bibbia non dovrebbe essere la regola di vita per ogni cristiano, visto che rappresenta la Parola di Dio?
Il problema non è che gli omosessuali reclamino i propri diritti, ma che la maggior parte degli italiani approva ed appoggia tale posizione.
Quasi tutti i mezzi di comunicazione diffondono queste idee.
Assistiamo imbambolati ad una vera e propria “colonizzazione ideologica”.
Però al momento di un funerale siamo tutti cristiani, i matrimoni preferiamo farli in chiesa, poi siamo devoti a Santo X o Santo Y, diventiamo cristiani al momento della Prima Comunione o Cresima, per un trigesimo, tutti auguriamo “buon Natale” o “buona Pasqua”.
Mi sa tanto che Dio è nauseato di tutta questa ipocrisia.

Se pensate di essere cristiani ed avete una Bibbia, leggete Isaia 1,10-16: “Ascoltate la parola del Signore, capi di Sòdoma; prestate orecchio all'insegnamento del nostro Dio, popolo di Gomorra! Perché mi offrite i vostri sacrifici senza numero? - dice il Signore. Sono sazio degli olocausti di montoni e del grasso di pingui vitelli. Il sangue di tori e di agnelli e di capri io non lo gradisco. Quando venite a presentarvi a me, chi richiede a voi questo: che veniate a calpestare i miei atri? Smettete di presentare offerte inutili; l'incenso per me è un abominio, i noviluni, i sabati e le assemblee sacre: non posso sopportare delitto e solennità. Io detesto i vostri noviluni e le vostre feste; per me sono un peso, sono stanco di sopportarli. Quando stendete le mani, io distolgo gli occhi da voi. Anche se moltiplicaste le preghiere, io non ascolterei: le vostre mani grondano sangue. Lavatevi, purificatevi, allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male”.

E a proposito dell'omosessualità leggete ciò che Dio ne pensa:

- 1 Timoteo 1,9-10: “Ricordiamo che una legge non è fatta per quelli che agiscono bene, ma per quelli che agiscono male; per i ribelli e i delinquenti, per i malvagi e i peccatori, per quelli che non rispettano Dio e quel che è santo, per gli assassini e per quelli che uccidono il padre o la madre; per gli immorali, per i depravati, per i mercanti di schiavi, per i bugiardi e gli spergiuri: insomma per tutti quelli che vanno contro la sana dottrina”;

- 1 Corinzi 6,9-10: “Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adùlteri, né depravati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né calunniatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio”;

- Romani 1,25-32: “Proprio loro che hanno messo idoli al posto del vero Dio, e hanno adorato e servito quel che Dio ha creato, anziché il Creatore. A lui solo sia la lode per sempre. Amen. Dio li ha abbandonati lasciandoli travolgere da passioni vergognose: le loro donne hanno avuto rapporti sessuali contro natura, invece di seguire quelli naturali. Anche gli uomini, invece di avere rapporti con le donne, si sono infiammati di passione gli uni per gli altri. Uomini con uomini commettono azioni turpi, e ricevono così in loro stessi il giusto castigo per questo traviamento. E poiché si sono allontanati da Dio nei loro pensieri, Dio li ha abbandonati, li ha lasciati soli in balìa dei loro pensieri corrotti, ed essi hanno compiuto cose orribili. Sono ormai giunti al colmo di ogni specie di ingiustizia e di vergognosi desideri. Sono avidi, cattivi, invidiosi, assassini. Litigano e ingannano. Sono maligni, traditori, calunniatori, nemici di Dio, violenti, superbi, presuntuosi, inventori di mali, ribelli ai genitori. Sono disonesti e non mantengono le promesse. Sono senza pietà e incapaci di amare. Eppure sanno benissimo come Dio giudica quelli che commettono queste colpe: sono degni di morte. Tuttavia, non solo continuano a commetterle, ma anche si rallegrano con tutti quelli che si comportano come loro”;

- Levitico 18,22: “Non dovete avere relazioni sessuali con un uomo come si hanno con una donna: è una pratica mostruosa”;

- ... etc.

Dio ama anche gli omosessuali ma considera l'omosessualità “un peccato”.
Pensate che parlare così è da medioevali?
Siamo anacronistici?
Non siamo in linea con tante nazioni occidentali?
No, semplicemente desideriamo essere “Cristiani senza maschera”.

Pastore Nino Genova
27 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
  

Pastore Nino Genova
Nino Genova

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26/02/2016

Comune. "Previsioni totalmente infondate e pretestuose"; nota dell'Amministrazione

 

Palazzo Municipale del Comune di Grotte
Palazzo Municipale

L'Amministrazione comunale replica alla nota diffusa ieri dal Meetup del Movimento 5 Stelle di Grotte.
In via preliminare si chiarisce che l'introduzione alla nota è da attribuire alla nostra redazione; confermando l'"aumento del numero delle Posizioni Organizzative... che da 4 sono passate a 5" (vedi la delibera di G.M. n° 16 del 17 febbraio 2016) si accoglie la precisazione in ordine alla "dotazione organica".
Carmelo Arnone

"La
nota del M5S titolata “A Grotte la popolazione diminuisce e i Dirigenti aumentano”, pubblicata il 25 febbraio u.s., riporta imprecisioni, che è bene chiarire, oltre che previsioni totalmente infondate e pretestuose.
Preliminarmente, preme evidenziare che l’introduzione alla nota in commento reca un dato inesatto allorquando riferisce di un “aumento del numero delle Posizioni Organizzative all’interno della pianta organica del Comune di Grotte, che da 4 sono passate a 5 …”.
Invero, con riferimento alle posizioni organizzative, nessuna variazione è stata apportata in dotazione organica (peraltro, non si parla più di pianta organica), anche perché tale tipologia di intervento non si opera nello strumento erroneamente citato.
Occorre, altresì, chiarire che, in origine, dall’anno 1999, i c. d. dirigenti (responsabili con funzioni dirigenziali) erano 5 così come 5 erano le Posizioni organizzative, giusta delibera di Giunta Municipale n. 47 del 21-03-2001.
Inoltre, il numero delle posizioni organizzative non dipende dall’aumento o dalla diminuzione della popolazione poiché in correlazione, tra l’altro, “ad una più funzionale distribuzione dei carichi di lavoro”.
La recente rimodulazione la si è posta in essere solo e soltanto per le motivazioni esplicitate nella delibera di giunta n. 16/2016.
È doveroso rimarcare che trattasi di variazioni che non hanno, né provocheranno, alcun aumento di spesa, né per il presente né per il futuro, anzi, per la verità, è avvenuto l’esatto contrario stante che, rispetto al passato, il costo dei dirigenti si è ridotto.
Si cerca semplicemente, lo si ribadisce, di rendere più efficienti gli uffici.
Infine, con la presente, si contesta fermamente la reiterata oltre che generica affermazione secondo la quale si vorrebbe imputare all’amministrazione Fantauzzo la responsabilità di un aumento delle tasse.
A tal proposito, invitiamo il M5S ad entrare nel merito, specificando in maniera analitica, tributo per tributo, gli aumenti tributari ascrivibili alla responsabilità dell’amministrazione Fantauzzo e le eventuali soluzioni alternative che avrebbe praticato un’amministrazione pentastellata.
Quest’amministrazione provvederà a confutare l’atteso riscontro, nel merito e con la concretezza da sempre usata.
L’ennesimo schiaffo ai cittadini grottesi potrebbe giungere da improvvisati processi alle intenzioni assolutamente destituiti di qualsivoglia fondamento
".
  

 

   

Paolino Fantauzzo – Sindaco
Diego Aquilina – Assessore con delega al Bilancio
Piero Castronovo – Assessore con delega al Personale
 

 

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26/02/2016

Giustizia. Ordinanza del C.G.A.: nessuna retroattività per i canoni delle cave

 

Giustizia
Giustizia

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa, con ordinanza n. 167/2016 del 26.02.2016 in riforma della decisione del TAR Sicilia Palermo, ha sospeso il D.A. del 12 agosto 2015 dell’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica, relativo alle “Modalità applicative e di controllo del pagamento dei canoni dovuti per le attività di estrazione dei giacimenti minerari di cava” (ex art. 83 della legge regionale 7 maggio 2015, n. 9).
Il predetto Decreto, applicazione della legge regionale n° 9/2015, come denunciato dagli avvocati Venerando Bellomo ed Ester Daina, che hanno assistito nella vicenda numerosi esercenti di cave della Sicilia, si poneva in netto contrasto con gli stessi principi costituzionali di capacità contributiva, ancorando la quantificazione del canone alla superficie coltivabile ed ai volumi autorizzati della cava e prevedendone il pagamento anche per l'anno trascorso.
Il C.G.A., con la suddetta ordinanza citata, ha ritenuto illegittimo il D.A. citato in relazione alla denunciata retroattività della disposizione impugnata sospendendone gli effetti.

Redazione
26 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
 

 

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26/02/2016

Pasqua 2016. "Casata" del "Gruppo dei Giudei - Andrea Infantino"; lunedi 29 febbraio

 

"Casata" del "Gruppo dei Giudei - Andrea Infantino"
Locandina

Lunedi 29 febbraio, alle ore 20.30 in Via Comitini n° 4 (presso la Famiglia Licata, di fronte alla Villetta Nicholas Green, accanto al campo sportivo), si terrà una "Casata" in preparazione delle manifestazione della Pasqua 2016.
La "Casata", come è noto a tutti i grottesi, è il tradizionale incontro, tenuto presso abitazioni private, dei giovani che in vista della Pasqua si riuniscono per provare le varie "parti" delle recite. Il clima è molto informale, caratterizzato da allegria, spontaneità e convivialità; i padroni di casa offrono agli intervenuti qualche assaggio di pietanze accompagnato da un buon bicchiere di vino.
Dopo aver lungamente ripassato le parti in sede, i componenti dell’Associazione Culturale “Gruppo dei Giudei - Andrea Infantino” (cha hanno raccolto dai padri e dagli anziani il testimone della cultura e della tradizione popolare della Pasqua grottese; una eredità eccezionalmente unica, fatta di gesti, parole, cadenze, lamentazioni, ritualità) le ripropongono ad un pubblico ristretto, in varie serate presso le famiglie che hanno il piacere di ospitarli.
Il termine "casata" deriva dall'espressione dialettale "casata china", cioè una casa piena di ospiti. Ancora oggi in uso, la parola "casata" fa riferimento ad un ambiente affollato (ad esempio: "nni lu miedicu c'era na casata!", cioè "la sala d'attesa del medico era affollata"; "duminica dia, nni mia, eramu na casata!", cioè "domenica scorsa a casa mia eravamo numerosi"). Durante il periodo immediatamente precedente la Pasqua, il significato del termine indica, univocamente, le prove delle recite svolte presso abitazioni private.
Essendo un momento di festa, la "casata" è aperta a tutti ed i cittadini sono invitati a partecipare.


Carmelo Arnone
26 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
 

Associazione Culturale "Gruppo dei Giudei - Andrea Infantino"
Gruppo dei Giudei

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26/02/2016

Politica. Referendum sulle trivellazioni in mare: diritto di voto dei cittadini residenti all'estero

 

Referendum sulle trivellazioni in mare
Manifestazione

Il Presidente della Repubblica, con un decreto del 15 febbraio 2016, ha indetto per il prossimo 17 aprile 2016 un referendum popolare abrogativo sulle trivellazioni in mare. Gli elettori italiani temporaneamente residenti all'estero potranno votare per corrispondenza, facendo pervenire apposita richiesta al Comune entro il 14 marzo 2016.
Il Comune di Grotte ha pubblicato un avviso in merito.

COMUNE DI GROTTE
Ufficio elettorale


REFERENDUM POPOLARE
Esercizio del diritto di voto elettori temporaneamente all'estero

IL SINDACO

Visto il decreto del Presidente della Repubblica, 15 febbraio 2016, recante "Indizione del referendum popolare per l'abrogazione del comma 17, terzo periodo, dell'art. 6 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n° 152, come sostituito dal comma 239 dell'art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n° 208, limitatamente alle seguenti parole: per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale";
vista la circolare della Prefettura di Agrigento Ufficio Territoriale del Governo n° 5898 del 16/02/2016;

RENDE NOTO

che tutti gli elettori italiani, temporaneamente all'estero per motivi di lavoro, studio o cure mediche, e dei familiari conviventi, che vogliono esercitare l'opzione di voto per corrispondenza nella circoscrizione estera nella prossima indizione del referendum popolare abrogativo sulle trivellazioni in mare del 17 aprile 2016,

DEVONO

far pervenire, entro e non oltre il 14 marzo 2016, la richiesta indirizzata al Comune, utilizzando il modello allegato alla presente, scaricabile presso il seguente url: www.esteri.it.

Grotte, lì 22 febbraio 2016

 

   

Il Sindaco
Paolino Fantauzzo
 

 

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26/02/2016

Iniziative. "Passo e... spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di venerdi 26 febbraio

 

Passo e... Spasso!

Appuntamento settimanale del venerdi con "Passo e... spasso!", la passeggiata "della salute".

Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 26 febbraio:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza
Via Carnevale, Via Fonte, Via Trinacria, Via Meli, Via Sturzo, Via Ingrao, Via Pirandello, Viale Matteotti, Viale della Vittoria, Via Umbria, Via Madonna delle Grazie, Via Santa Venera, Via Don Minzoni, Via Guido Rossa, Via Di Vittorio, Via Dalla Chiesa,Via Padre Vinti, Via P.A.M. Di Francia, Via Duca d’Aosta, Via Collegio, Via Villa Fiorita, arrivo Piazza Magnani.

Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
 

 

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25/02/2016

Ambiente. L'Istituto "Roncalli" ed il Comune uniti nella promozione della raccolta differenziata

 

L'Istituto "Roncalli" ed il Comune uniti nella promozione della raccolta differenziata
In aula

"Taglia la tua bolletta sulla spazzatura", campagna informativa sulla raccolta differenziata
Volantino

La sensibilizzazione delle giovani generazioni al rispetto dell'ambiente ed al riciclo dei rifiuti è uno degli obiettivi educativi e formativi che vedono uniti l'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli", con la guida della dirigente scolastica Anna Gangarossa, ed il Comune di Grotte. Da diversi anni, a servizio dei cittadini, è stato allestito un Centro Comunale di Raccolta meglio noto come "isola ecologica" in Via Ingrao, presso i capannoni comunali. Per promuovere ed incentivare la raccolta differenziata dei rifiuti, l'Assessorato all'Ambiente ha indetto una campagna informativa - alla quale ha aderito Grotte.info Quotidiano - attraverso manifesti, volantini ed iniziative diverse. Nell'ambito di queste attività, nella mattinata di ieri, mercoledi 24 febbraio, l'assessore Piero Castronovo è stato ospite del plesso "V.E. Orlando", accolto dal vicepreside prof. Antonio Distefano, per illustrare ai ragazzi di scuola media l'utilità della raccolta differenziata, le modalità di differenziazione ed i benefici per le singole famiglie e per l'intera comunità cittadina. A tutti gli alunni è stato distribuito un volantino, da portare a casa ed utilizzare come promemoria, in cui sono riportate le informazioni utili per effettuare correttamente la raccolta. L'Istituto Comprensivo grottese, attraverso l'opera del personale docente e non docente, da tempo ha messo in atto con successo progetti di educazione ambientale; ne sono testimonianza i diversi elaborati grafici affissi sulle pareti delle aule, le condizioni ottimali di igiene e pulizia degli locali scolastici e, non ultimo, i due contenitori per la carta e la plastica posizionati nel cortile del plesso.
Nei prossimi giorni l'assessore Castronovo farà visita agli altri plessi dell'Istituto per continuare l'opera di informazione anche nelle classi di scuola elementare e materna
.

Carmelo Arnone
25 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
     

Progetto di educazione ambientale
Elaborato grafico

Contenitori per la raccolta differenziata di carta e plastica
Carta e plastica

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25/02/2016

Politica. "A Grotte la popolazione diminuisce e i 'Dirigenti' aumentano"; nota del M5S Grotte

 

Movimento 5 Stelle - Grotte
Sito ufficiale

L'aumento del numero delle Posizioni Organizzative all'interno della pianta organica del Comune di Grotte, che da 4 sono passate a 5, ed il timore che in futuro possa aumentare anche il numero di Responsabili di Posizione Organizzativa (incarichi oggi ricoperti da: Dott. Isp. Capo P.M. Carmelo Alaimo - P.O. n° 1; Rag. Maria Ortolano - P.O. n° 2; Arch. Pietro Calì - P.O. n° 3; Geom. Vincenzo Carlisi - P.O. n° 4; con l'aggiunta del Segretario comunale dott. Vincenzo Chiarenza al vertice della P.O. n° 5) nella nota diffusa dal Meetup del Movimento 5 Stelle di Grotte.

"A Grotte la popolazione diminuisce e i "Dirigenti" aumentano.
Nel 2009 con la delibera N. 55, la Giunta guidata dall’allora sindaco Paolo Pilato istituisce a Grotte 4 strutture apicali, individuando altrettante Posizioni Organizzative.
Nel 2016 con la delibera N. 16 la Giunta guidata dall’attuale sindaco Paolino Fantauzzo rimodula le Posizioni Organizzative: da quattro diventano cinque “al fine di una più funzionale distribuzione dei carichi di lavoro” e “senza aumento di spesa”.
Che ben venga la rotazione di alcuni responsabili di Posizioni Organizzative (che per comodità chiamiamo “Dirigenti”), ma che non sia il pretesto, in un paese dove la popolazione diminuisce, di aumentare i “Dirigenti” ed eventualmente la relativa spesa.
Sarebbe uno schiaffo per i cittadini grottesi, che da quando si è insediata l’Amministrazione Fantauzzo, si è vista aumentare le tasse per diverse centinaia di migliaia di euro.
I pochi abitanti di Grotte non hanno bisogno di più “Dirigenti”, quelli esistenti sono già troppi
".
  

 

 
 

 Il Meetup Movimento 5 Stelle Grotte
Angelo
Costanza
Gaspare Bufalino Marinella
Lillo Chiarenza
Rosalba Cimino
 

 

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24/02/2016

Aneddoti. Dal medico: disillusione in sala d'aspetto; di Giovanni Volpe

 

Giovanni Volpe
Giovanni Volpe

Sala d'attesa medica affollatissima.
Benché siano appena le 09.00 fa proprio caldo.
A occhio e croce gli ultimi arrivati usciranno per le 15.00/15.30.
Arriva un signore, elegante.
A voce alta e sicura saluta e chiede di passare.
Un infermiere lo blocca con gentilezza.
Lui non crede alle sue orecchie e tronfio dichiara di essere atteso dal dottore su mandato dell'onorevole Tal dei Tali.
L'infermiere sorride e sempre con estrema gentilezza invita l'elegante signore ad aspettare il suo turno, ma egli, oramai ai suoi stessi occhi umiliato e offeso, esce senza salutare.
Tutti, chi più chi meno, corrono a complimentarsi col giovane infermiere che però, senza ritegno alcuno, confessa che il signore è un ciarlatano e che quasi ogni giorno arriva, fa la sua sceneggiata e se ne va.
- A Giurlà, ca s'era veru, gnadà chi piddaveru ti parìa ca un passava?!

Giovanni Volpe
24 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
  

 

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24/02/2016

Libri. "Piovono barattoli dal cielo"; storia di Pietra La Rocca. Sabato 27 presentazione a San Nicola

 

Piovono barattoli dal cielo
Copertina

Pietra La Rocca

Pietra La Rocca

"Mi chiamo Pietra La Rocca e questa è la mia storia.
Ho avuto un amore grande, ho lasciato la mia terra per altre terre e nella mia terra sono tornata, ho provato gioie immense e dolori capaci di spezzare un cuore.
Ma se guardo indietro, dico che la mia vita è stata bellissima e per questo la voglio raccontare
".
Con queste parole la signora La Rocca (nella foto a lato) introduce il suo libro autobiografico.
Un album di delicati ricordi attraverso luoghi, profumi e parole tessuti in una trama che trascina con sé i frammenti della sua biografia, forte e appassionata, intimamente legata alle sue origini. Figlia di una Sicilia povera e stremata, emigra in Belgio con la sua famiglia, poi a Liverpool, in Inghilterra, con il suo amore: due lunghi viaggi che la allontanano dalla sua amata isola, ma al contempo l’avvicinano a una esistenza migliore, costruita giorno dopo giorno con fatiche e rinunce, opportunità e soddisfazioni. La storia di una donna moderna, intrisa di incontri e struggenti addii, che vede il suo epilogo nel ritorno alla madre Sicilia. Le tracce della memoria, come barattoli piovuti dal cielo, danno alla signora La Rocca il coraggio di lottare senza sosta per i suoi sogni. Il racconto di una vita intensa, declinata attraverso la complessa realtà del mondo e dei suoi conflitti, da cui, come un’isola in mezzo al mare, l'autrice emerge dalle acque con tutta la sua forza.
Il libro, dal titolo "Piovono barattoli dal cielo", verrà presentato sabato prossimo 27 febbraio, alle ore 20.00 presso
l'auditorium "San Nicola". La manifestazione, organizzata dall'associazione culturale-teatrale "Nino Martoglio" diretta da Aristotele Cuffaro, con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Grotte e della Fidapa - sezione di Racalmuto, rappresenta il secondo appuntamento con "Incontri con l'autore". La relazione sul testo sarà a cura di Agata Gueli, con letture di Isabella Villani ed interventi musicali del Trio Haydn (Salvatore Puglisi al fagotto, Gaetano Scimè all'oboe, Ignazio Messina al clarinetto). L'incontro verrà moderato da Aristotele Cuffaro.
"Piovono barattoli dal cielo" di Pietra La Rocca
(Graus Editore, 128 pagine, € 10,00) è stato pubblicato nel 2010.
Graus Editore è una realtà editoriale con una spiccata propensione alla qualità dei prodotti letterari attenta alle nuove tendenze del panorama letterario nazionale e internazionale. Vanta una distribuzione su tutto il panorama nazionale ed ha contatti a livello internazionale con New York, Parigi e Madrid.

Carmelo Arnone
24 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
     

L'associazione culturale-teatrale "Nino Martoglio" presenta "Incontri con l'autore"
Manifesto

Aristotele Cuffaro
Aristotele Cuffaro

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23/02/2016

Fotografia. "La passione di Frida", mostra di Leo Matiz ad Agrigento; di Franco Carlisi

 

Franco Carlisi
Franco Carlisi

"La passione di Frida" fotografie di Leo Matiz
Frida Kahlo

Si è inaugurata sabato 20 febbraio e sarà visitabile fino al 20 marzo la mostra "La passione di Frida" fotografie di Leo Matiz (Farm Gallery, Via Atenea Agrigento).
Pubblico, per chi avesse la pazienza di leggerlo, il mio testo che accompagna il catalogo.

L’immagine di Frida Kahlo ha raggiunto, negli ultimi anni, anche grazie alla realizzazione del film "Frida", dedicato alla vita della pittrice messicana e in concorso al Festival del cinema di Venezia nel 2002, una popolarità analoga a quella di Che Guevara.
E come il “Che” è diventato, per alcuni, il segno di una memoria collettiva, mentre per altri semplicemente un brand, un feticcio sentimentale collocato in una nebulosa che non prevede la conoscenza delle vicende storiche del rivoluzionario argentino, così il nome di una delle artiste più interessanti del novecento, è diventato semplicemente “Frida”, simbolo di una pioneristica emancipazione femminile e di una vita ribelle, seppure sfortunata e travagliata, vissuta al di fuori di ogni regola e convenzione.
Non ci meraviglia, dunque, il fatto che l’intera opera di Frida Kahlo venga interpretata in maniera esclusivamente biografica, i suoi quadri vengano inghiottiti dalle storie che li circondano, i suoi numerosi autoritratti vengano sottratti al confronto con il referente e immersi nella mitologia del personaggio.
Ogni tentativo di ricondurci alla personalità dell’artista attraverso le sue opere non può fare a meno di tener conto del mito che ammanta la sua dichiarata omosessualità, la sua lunga milizia contro una condizione d’invalidità che l’ha portata a un’ossessiva riflessione sul suo corpo (per anni ha vissuto bloccata in un letto e ha visto il suo corpo solo attraverso il riflesso dello specchio collocato in alto sotto il baldacchino).
A questo proposito lei scrive: “Il corpo è il tempio dell’anima. Il volto è il tempio del corpo. E quando il corpo si spezza, l’anima non ha altro sacrario che il volto…” e ancora: “I miei temi sono sempre stati le mie sensazioni, i miei stati d’animo e le profonde dinamiche che la vita andava producendo in me, e ho spesso oggettivato tutto questo in rappresentazioni di me stessa che erano quanto di più sincero e vero potessi fare per esprimere quel che sentivo di me e davanti a me”.
Eppure, a causa dell’inesorabile processo di riduzione iconica, gli autoritratti surreali di Frida Kahlo non riescono ad avvicinarci a quella verità cui anela l’autrice e vediamo fatalmente la donna e l’artista cedere il passo all’ingenua mitologia che l’accompagna.
Alla luce di queste considerazioni, se si vuole accostare la figura dell’artista e della donna Frida Kahlo lontano da ogni retorica, risulta fondamentale il contributo dei ritratti che Leo Matiz ha realizzato alla pittrice, tra il 1940 e 1948, durante la permanenza del fotografo in Messico.
Leo Matiz, colombiano, nato nel 1917 ad Aracotaca (probabilmente la mitica Macondo di Cent’anni di solitudine del suo conterraneo Gabriel Garcia Marquez), appartiene a quella generazione leggendaria di fotografi che hanno saputo raccontare la solitudine dei popoli che pur avendo una cultura millenaria, vengono posti ai margini della storia, estromessi dalle decisioni che riguardano il loro destino.
La sua fotografia testimoniale è inevitabilmente il riflesso della passione politica e dell’impegno civile che animavano gli ambienti intellettuali del Sud-America negli anni che seguirono la rivoluzione messicana e il colonialismo americano a Cuba e si arricchisce degli stimoli provenienti dal dialogo artistico con fotografi come Alvarez Bravo e pittori come Diego Rivera, compagno di Frida Kahlo.
L’incontro con la pittrice, in questo contesto appare inevitabile.
Matiz dalla sua prospettiva ravvicinata e privilegiata, traccia un ritratto intimo dell’amica Frida. Tuttavia non deve trarci in inganno il significato documentativo di questi ritratti.
Nella terra di Pirandello sappiamo bene come la dissimulazione del volto e dell’animo siano implicite nelle cautele del genere umano. Il ritratto fotografico è il frutto di un incontro tra il fotografo e il fotografato. L’emozione che genera deriva simmetricamente dalla personalità del soggetto ripreso e dall’intensità dello sguardo che ha saputo coglierla.
Ora, ritrarre personalità forti come quella di Frida Kahlo può annichilire il contributo del fotografo e portare a una sorta di “ritratto su delega”, una specie di variante dell’autoritratto. Cioè, a una rappresentazione suggerita dal soggetto che mostra come vorrebbe essere e non come è realmente.
D’altro canto, il fotografo nel ritratto introduce, attraverso la selezione del suo sguardo, un giudizio che non è necessariamente più vero di quello proposto da chi si mette in posa.
E invero, nello specifico, non possiamo guardare a questi ritratti di Kahlo senza considerare che si tratta di fotografie di Matiz.
La personalità del fotografo non soccombe a quella della pittrice e Matiz non rinuncia, con la scelta dell’inquadratura e della luce, a parlarci di sé: della sua formazione, delle sue predilezioni e delle sue idiosincrasie.
D’altro canto, che cosa è il gesto del fotografo risolto in un istante, se non la sintesi della sua cultura?
L’incontro fra i due avviene al livello più alto dove il fotografo sa cogliere quel “momento decisivo” in cui il velo della finzione opposto dal soggetto si squarcia lasciando intravvedere uno scampolo di verità. La stessa verità svelata da Frida nei suoi autoritratti, che seduce i nostri occhi prima della nostra mente e ci coinvolge fino al punto di avviare una ricerca dentro di noi che ha un approdo narrativo. Scopriamo infatti, in questo faccia a faccia con i ritratti di Leo Matiz, un’inaspettata familiarità con noi stessi, capace di fissare in un istante la commedia e il dramma umano che ci portiamo dentro.
John Berger ne E i nostri volti, amore mio, leggeri come foto dimostra che per “vedere” bisogna non temere di lasciarsi mutare dal proprio oggetto di osservazione e di desiderio.
Queste fotografie ci raccontano tanto di Frida Kahlo e tanto di Leo Matiz, del loro tempo eloquente di grandi passioni e di grandi ideali e, se siamo disposti ad ascoltare, ci consegnano il riverbero di quella felicità lontana nella nostra epoca delle “passioni tristi”
.

Franco Carlisi
23 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
 

 

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22/02/2016

Calcio. L'ASD Grotte riprende il campionato con una sconfitta: 0 a 1 in csa contro l'Armerina

 

ASD Grotte Calcio e alcune mascottes
ASD Grotte

Nell'incontro in casa sul campo sportivo comunale di Grotte, per la diciassettesima giornata - 6^ di ritorno - del campionato di calcio di 2^ categoria, girone L, nell'incontro disputatori domenica 21 febbraio, l'ASD Grotte è stata sconfitta dall'Armerina col risultato di 0 a 1.
Il primo tempo, caratterizzato da sostanziale equilibrio, si è concluso a reti inviolate.
Durante la pausa, giocatori e tifosi hanno assistito all'esibizione del gruppo delle Mascottes, integrato da altri elementi più piccoli della scuola “Pas de Danse”; la nuova coreografia - curata dalla M^ Antonella Paradiso - ha suscitato generale gradimento e calorosi applausi.
Alla ripresa del 2° tempo il ritmo di gioco rimane invariato sino al 24° quando Nasonte, per l'Armerina, segna l'unica rete della partita che determinerà il risultato finale.
Al termine della diciassettesima giornata di campionato, al vertice della classifica permane l'Empedoclina con 39 punti, seguita dall'Armerina, dal Fabaria,dal Vallelunga e dalla Sommatinese Calcio. L'ASD Grotte, con 27 punti, scivola esattamente a metà classifica.
La prossima partita per l'ASD Grotte, domenica 28 febbraio, sarà disputata fuori casa contro l'Acquaviva. La partita di andata era terminata con una vittoria netta per la formazione grottese per 4 a 0.

17^ Giornata - 2^ categoria - Girone L: Risultati Visita l'argomento    Classifica Visita l'argomento.

Carmelo Arnone
22 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
  

ASD Grotte
Sito ufficiale

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22/02/2016

Racconti. "Le Orestiadi"; di Venerando Bellomo

 

Venerando Bellomo
Venerando Bellomo

 

Vecchia cucina
Vecchia cucina


LE ORESTIADI

di Venerando Bellomo

A Turiddru.
 
Il legame che abbiamo con il cibo si traduce spesso nel linguaggio.
Quante volte abbiamo sentito l'espressione "chi cucini" ovvero "chi cucinasti".
E la curiosità della tavola altrui diventava uno dei maggiori crucci di paese, specie in prossimità della festa.
Don Oreste oltre ad essere curioso era pure goloso. Tanto che la moglie non sapeva più cosa preparare.
Un giorno mentre tornava a casa vide sull'uscio la signorina Marietta, che di cucina se ne intendeva.

- Mariè, Mariè, tu ca si brava a cucinare, dunami 'na rizzetta ca la dicu a ma muglieri.

- Allora, prendi una fettina di carne, riponi al centro della salsiccia sfilacciata, aggiungi del prezzemolo tritato fino fino, del pecorino stagionato, chiudi il tutto, lo leghi con lo spago, fai soffriggere, sfumi col vino e, quando vedi la doratura, aggiungi il sugo di pomodoro e lo fai restringere.

- Grazii, grazii Mariè, tu sì ca ti fidi, ora subito la vaju a cuntu a ma muglieri.

Don Oreste si avviò verso casa, giunse davanti al portone, infilò la chiave nella toppa, ma ebbe un'esitazione.
Ritornò di premura sui suoi passi e come un fulmine si ritrovò a bussare alla porta della signorina Marietta.

- Chi è?

- Oreste sugnu.

- Chi dicivatu?

- Ma scusari Mariè, antura mi dicisti comu si fa la pitanza.
Disse ripetendo a memoria i passaggi, mentre la signorina annuiva.

- Sì, giusta è Orè.

- Vidi chi ti dicu Mariè: ma lu lazzu di chi culuri avi ad essiri?

C'est tout
.

Venerando Bellomo

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 22 febbraio 2016.
Per gentile concessione dell'Autore.
© Riproduzione riservata.

 

 

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22/02/2016

Cinema. "B&B - Babbiannu Babbiannu"; commento di Giovanni Volpe al film "The Hateful Eight"

 

"B&B - Babbiannu Babbiannu", rubrica di Giovanni Volpe
B&B

The Hateful Eight
Locandina


THE HATEFUL EIGHT di Quentin Tarantino

    
Mi è piaciuto. Tanto anche.
     Non solo la bellezza delle inquadrature (che figata poter usare addirittura un 70 quasi per intero in interno!) ma anche per ciò a cui rimanda e che richiama.
     Questo ultimo Tarantino, il cosiddetto Tarantino politico, mi piace ancor di più del primo; c'è in lui il disincanto e la struggenza.
     Se fossi un po' più sano di mente eviterei di pensare a Cechov eppure guardando il film, soprattutto la prima parte, ci ho pensato. Ci ho pensato quando ho visto quello splendido generale, ci ho pensato quando ho sentito le note del pianoforte, ci ho pensato quando il sarcasmo e l'ironia serpeggiavano tra le pieghe di un vuoto esistenziale evidente, ci ho pensato, soprattutto, quando accompagnandosi con la chitarra la prigioniera bastarda ha cantato tutta la sua sconfitta nostalgia per la vita, quella vera, che chissà poi se esiste.
     C'è, infatti, una vita fatta di parole, il più delle volte scritte, è la vita ideale.
     I religiosi la scrivono nei comandamenti, i politici nelle costituzioni, poi più o meno tutti però conosciamo e sappiamo cosa ci vorrebbe o cosa dovremmo fare per stare meglio tutti, ma la vita, quella vera, troppo spesso esplode in forme di violenza esasperate e quasi sempre queste forme hanno un mandante proprio in quelle teorie: si uccide per vendetta, per giustizia, per ideali, per onore, per amore, per odio, per bisogno; si uccide - in tutti i sensi - perché non crediamo veramente e fino in fondo in ciò che predichiamo o che ci predicano e ci crediamo almeno fino a un palmo dal nostro culo.
     É così che nella seconda parte del film va di scena il grand guignol e allora i ciliegi dei giardini esplodono, le tre sorelle scannano tutti gli altri prima di finirsi l'un l'altra, lo zio Vanja avvelena i nipoti e il gabbiano spinge tutti al suicidio.
     La violenza si scatena o quando non si è conosciuto altro, oppure quando si coglie, e fino in fondo, che il mondo reale ha tradito ogni ideale e non si riesce a sopravvivere a essi con un sordo rancore dentro, a volte leggero e ilare, a volte sarcastico e cinico, ma si sente la necessità di esplodere appunto ed è geniale lasciare che i tuoi personaggi si lascino prendere dalla violenza più bieca mentre aleggia mitica nella tasca di uno di loro la lettera, vera o falsa dipenderà dagli occhi che la leggono o dalle orecchie che l'ascoltano, del padre delle democrazie occidentali, nientemeno che Abramo Lincoln.
     La macchina filmica di Tarantino è costruita in Teatro, un magnifico spazio scenico tra un crocifisso scolpito nel legno semisommerso dalla neve e il padre della costituzione americana scolpito con tenerezza in una lettera sporca di sangue.
     Allora, con Shakespeare stavolta, non possiamo che dire: non ci resta che far torto o patirlo.
     Bel doppiaggio stavolta, mi è persino piaciuto Luca Ward, straordinario come sempre Francesco Pannofino. Morricone meriterà la mitica statuetta.
     Attori impeccabili, straordinariamente bravi, tutti; e grande Tarantino, usa la sfarzosa macchina dell'industria cinematografica per fare film impopolari, a tratti difficili, sputando sopra a canoni, rincorrendo soltanto le sue visioni, le sue perversioni, le sue paure, la sua anarchia e le sue straordinarie follie visive e tutto questo con una tecnica che per rigore e disciplina ha dello sbalorditivo
.

Giovanni Volpe
22 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
  
 

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22/02/2016

Scuola. La "Giornata del Risparmio Energetico" all'Istituto Comprensivo "A. Roncalli" di Grotte

 

La "Giornata del Risparmio Energetico" all'Istituto Comprensivo "A. Roncalli" di Grotte
Locandina

Alunni del "Roncalli"
Alunni del "Roncalli"

L'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte ha aderito alla "Giornata del Risparmio Energetico", iniziativa promossa attraverso la campagna radiofonica di sensibilizzazione sui consumi energetici e la mobilità sostenibile "M'illumino di meno", ideata da Caterpillar, storico programma in onda dal lunedì al venerdì su Radio2 dalle 17.35 alle 19.00.
Giunta alla dodicesima edizione (e promossa anche da Grotte.info Quotidiano nelle edizioni 2007, 2008 e 2009) anche quest’anno la campagna ha coinvolto una varietà di soggetti: migliaia di ascoltatori, centinaia di associazioni ed Istituzioni. L’iniziativa si avvale da anni dell’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica, dell’adesione del Senato e della Camera dei Deputati, del Patrocinio del Parlamento Europeo, nonché dell’adesione di centinaia di Comuni. Nella Giornata di M’illumino di meno (quest’anno il 19 febbraio 2016) sono stati spenti alcuni dei monumenti più in vista d’Italia e d’Europa e la giornata è diventata una vera e propria festa in cui il risparmio energetico è interpretato con eventi e manifestazioni a tema sul territorio: dai concerti in cui il pubblico pedala per produrre energia al museo che organizza una visita con la sola luce naturale.
L'Istituto "A. Roncalli" di Grotte ha aderito all'iniziatica osservando i cinque minuti di “buio” artificiale, suggeriti da "M’illumino di meno".
"La promozione di questa iniziativa ha una valenza fortemente educativa per i nostri ragazzi, ma acquista maggiore spessore per i possibili cambiamenti che potrebbero avvenire nei contesti familiari di ciascuno studente - ha dichiarato la dirigente scolastica Anna Gangarossa -. Acquisire comportamenti sani, osservare alcuni accorgimenti, usare correttamente le risorse risponde a processi di apprendimento mirati e consapevoli. La scuola in tal senso ha un ruolo importantissimo perché propone modelli di comportamento, stili di vita e pensiero critico".
Attraverso
la lettura e l’analisi del decalogo proposto dal protocollo di Kyoto, la scuola grottese ha favorito negli alunni riflessioni e possibili soluzioni ai problemi legati al mancato rispetto dell’ambiente, alla salvaguardia delle fonti energetiche ed alla cura del pianeta. Così ha potuto svolgere una preziosa opera di promozione per prevenire lo spreco di energia e per educare al rispetto dell’ambiente.

Carmelo Arnone
22 febbraio 2016
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21/02/2016

Commiato. Santino Lo Presti: "Ciao Totò... sei stato un Galantuomo"; in memoria di Antonio Morreale

 

Santino Lo Presti
Santino Lo Presti

Pubblichiamo l'orazione funebre in memoria del compianto sig. Antonio Morreale, pronunciata in occasione delle esequie, sabato 20 febbraio, dall'ing. Santino Lo Presti a nome di tutti i socialisti di Grotte.

"Ciao Totò,
così vogliamo salutarTi, perché è così che ci salutavamo sempre quando ci incontravamo.

Nato nel 1930, Totò Morreale entra nel PSI da giovane per restarci in modo coerente ed impegnato per esaltare i valori del socialismo italiano, consistenti nella difesa delle libertà singole e sociali e dei diritti delle persone meno abbienti.

Nel suo percorso politico ricopre tutti gli incarichi sia a livello locale che provinciale: segretario di sezione, componente del direttivo provinciale, consigliere, assessore e Sindaco del Comune di Grotte dal dicembre 1973 all'agosto 1975.

La sindacatura di Totò Morreale è stata una delle più fattive della nostra collettività. Il suo impegno è stato tutto dedicato a risolvere alcuni importanti problemi presenti nel nostro Paese e, grazie alla sua coerenza politica ed all'amicizia e agli ottimi rapporti che era in grado di mantenere con i dirigenti del PSI dell'epoca, tra cui l'On Salvatore Lauricella allora Ministro del LL.PP., a Grotte fece realizzare opere ed infrastrutture importanti quali: il Belvedere, il campo sportivo, alcune strade come la "Falce - San Benedetto". Opere che confermano la lungimiranza e la capacità del Sindaco Totò Morreale di individuare, far ideare e realizzare progetti contemporanei e ancora attuali, visto che a tutt'oggi sono "presenti" e pienamente fruibili da tutti noi.

Questo era l'impegno dell'uomo Totò Morreale, un impegno totale, dedicato a tutta la collettività senza mai egoismi personali, arroganze, prepotenze o faziosità, ma solo e sempre al servizio di una intera comunità operosa, come quella di Grotte. Unico suo interesse "la cosa pubblica", come lui stesso ebbe a dire a ringraziamento della sua elezione a Sindaco, avvenuta nella mattinata del 22 dicembre 1973.

Di Te, Totò, possiamo dire con certezza che sei stato un Galantuomo sempre: nella vita pubblica ed anche in quella privata, come marito e come padre.

Persona sempre disponibile alla mediazione, trovavi sempre le parole giuste per confortare chiunque a Te si rivolgesse.

Grazie alla tua serietà sei stato punto di riferimento per tanti giovani degli anni Settanta e Ottanta che si iscrivevano al PSI, tra cui io stesso.

Io, i compagni, la collettività e tutti coloro che Ti hanno conosciuto così vogliamo ricordarTi.

Alla Signora, ai figli, ai generi, alla nuora, ai nipoti, ma anche alle nuove generazioni e a quanti non Ti hanno conosciuto, vogliamo dire che oggi il paese di Grotte saluta affettuosamente un vero Galantuomo".
     

Antonio Morreale
Antonio Morreale

   

Santino Lo Presti
 

 

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21/02/2016

Commiato. Fantauzzo: "Caro Totò, siamo qui per darti l'ultimo saluto"; in memoria di Antonio Morreale

 

Paolino Fantauzzo, Sindaco di Grotte
Paolino Fantauzzo

In occasione delle esequie del compianto sig. Antonio Morreale - Sindaco di Grotte dal 1973 al 1975 -, celebrate sabato 20 febbraio in chiesa Madre, il sindaco Paolino Fantauzzo ha ricordato l'amico con il discorso che pubblichiamo di seguito.

"Caro Totò,
siamo qui riuniti per darti l'ultimo saluto, ed è veramente difficile per un amico parlare di un amico.

Tu, una persona straordinaria che mi ha concesso il privilegio di avere la tua amicizia; Tu eri una persona onesta, sensibile, generosa ed altruista, disponibile, intelligente, coerente nei principi e nei comportamenti. Eri un lottatore instancabile animato dallo spirito di mettersi al servizio di tutti, come deve essere nella vera politica.

Oggi, con la Tua scomparsa si chiude una delle pagine più belle che i socialisti hanno scritto in questo Paese.

Ricordo, allora io giovanissimo, il Tuo impegno allorché ti sei avvicinato al partito per cambiare il volto della nostra Città; possiamo ascrivere a Tuo merito, pur essendo solo Segretario di partito, un finanziamento per la ristrutturazione del campo sportivo e l'allargamento della Via Leopardi.

Totò Morreale, una persona concreta, scevra da astrattezze ideologiche: uno che guardava un problema, lo pesava, lo studiava, lo approfondiva e poi diceva la sua. Questo Tuo modo di ragionare è sempre piaciuto anche perché tendeva a quello che era realmente costruibile e realizzabile.

Questo tuo modo di concepire e gestire la res publica non passò inosservato ai dirigenti provinciali e ricordo che fu l'allora ministro socialista Lauricella a chiederti di capeggiare la lista socialista. Lista che, nella tornata elettorale del Novembre '73 raggiunse percentuali a doppia cifra con la elezione, per la prima volta, di cinque Consiglieri comunali, ed io ero uno dei cinque.

Porterai con Te un primato invidiabile: essere stato il primo Sindaco socialista della nostra Città e tra i pochi in tutta la Nazione.

Subito eletto hai portato avanti con tenacia la riqualificazione del quartiere "Fico Fontanelle - Stazione" privo di fognature, nonché l'eliminazione della curva di "lu 'zi Giurlà" con la nascita del belvedere e l'ammodernamento della Via Crispi.

Tu eri di umana forza e tenacia straordinaria nel superare gli ostacoli che spesso hai trovato nel Tuo cammino; Tu li hai superati tutti a testa alta. Nelle battaglie politiche l'hai sempre spuntata, perché come te, pochi hanno sempre dato tutto se stesso per questa nostra Città. In questa breve esperienza hai dato slancio all'azione politica e lo si percepiva con la Tua presenza costante, nelle parole, nello sguardo, e per chiunque Ti si rivolgeva avevi pronto un sorriso ed una parola di comprensione.

In queste ore di ricordo emerge la figura di un uomo, dedito alla famiglia e al lavoro; della dimensione privata di una persona che ha scelto di uscire dalla scena politica senza clamori.

Grazie Totò, per esserti speso per la nostra Città, resterai sempre un maestro, una guida per le future leve".
     

Antonio Morreale
Antonio Morreale

   

Paolino Fantauzzo
(Sindaco di Grotte)
 

 

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20/02/2016

Ambiente. "Un'altra piccola ma pericolosa discarica abusiva"; di Salvatore Lo Presti

 

Un'altra piccola ma pericolosa discarica abusiva
Eternit

Dopo che alcuni ignoti, senza dignità e rispetto nemmeno per i defunti, diedero vita ad una vera e propria discarica abusiva nei pressi del cimitero comunale, oggi a pochi metri dall’azienda Mancuso si può notare un’altra piccola ma pericolosa discarica abusiva, proprio accanto ai cassonetti dell’immondizia.
Un pericolo quindi anche per chi si ferma a depositare i propri sacchetti della spazzatura.
Nonostante sappiamo i devastanti effetti sui polmoni da parte dell’amianto, c’è ancora chi pensa di essere furbo e di risparmiare un po’ sullo smaltimento dell’eternit, mettendo in pericolo innocenti.
In questi anni le persone colpite da tumore polmonare sono aumentate proprio per lo smaltimento “fai da te” per le strade.
Ricordo che l’abbandono dell’amianto è reato penale perseguibile per legge!
Adesso il Comune pagherà il costo di un ulteriore bonifica per colpa di pochi incivili e incoscienti.
Bisogna controllare di più questo paese, ma anche noi da cittadini dobbiamo fare la nostra parte.
Magari in futuro si può arrivare anche a discutere dell’eventuale progetto “eternit free”, lanciata da Legambiente e AzzeroCO2.
Il grande Tiziano Terzani diceva: “Facciamo più quello che è giusto, invece di quello che ci conviene. Educhiamo i figli ad essere onesti, non furbi
.
  

Un'altra piccola ma pericolosa discarica abusiva
Eternit

   

Salvatore Lo Presti
 

 

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20/02/2016

Servizi. "Canone Rai in bolletta: chiarimenti anche su residenti all'estero"; nota del Comitato Civico

 

Comitato Civico per i Servizi Pubblici - Grotte

Da quest'anno sono cambiate le modalità per il pagamento della tassa di possesso del televisore (impropriamente definita "canone" o "abbonamento"). Il Comitato Civico per i Servizi Pubblici di Grotte fornisce alcuni chiarimenti in merito alla tassa ed ai contribuenti obbligati al pagamento.

"
Il Canone Rai in bolletta elettrica solo per le utenze domestiche residenti. Chiarimenti sui residenti all’estero.
Questo Comitato, come sempre al servizio dei cittadini, si propone di dare alcune semplici informazioni riguardo al Canone Rai che verrà addebitato nelle bollette elettriche.
L’ammontare del Canone Rai (o meglio tassa di possesso) a partire dall’anno 2016 sarà pari a 100 euro, di cui 70 euro verranno addebitati nella bolletta elettrica immediatamente successiva al 1° luglio 2016, mentre i restanti 30 euro verranno versati con le bollette successive. A partire poi dal 2017 il  pagamento del canone avverrà in dieci rate mensili da gennaio ad ottobre.
Quali utenti troveranno in bolletta il Canone Rai?
In base all’art.1, commi 153 e seguenti della L.208/2015 (legge di stabilità 2016) “La detenzione di un apparecchio si presume altresì nel caso in cui esista un'utenza per la fornitura di energia elettrica nel  luogo in cui un soggetto ha la sua residenza anagrafica”.
Pertanto la presunzione della presenza di un “apparecchio” in casa si applica solo per le utenze elettriche nel luogo di residenza anagrafica (le cosiddette “Utenze Domestiche Residenti”).
Questo significa, ad esempio, che se l’utenza elettrica è del di tipo “uso domestico non residente” oppure “ uso diverso dall’abitazione” (commerciali, professionali ecc.) non vi sarà la presunzione e quindi il Canone Rai non verrà inserito in bolletta.
E per i residenti all’estero?
Per i residenti all’estero, a nostro avviso, vale il discorso del tipo di utenza elettrica, nel senso che se è di tipo “uso domestico residente”, anche i residenti all’estero troveranno in bolletta il Canone Rai.
Cosa s’intende per apparecchio ricevente detenuto in casa?
La norma che definisce il tipo di apparecchio ricevente è l’art. 1 del RDL n. 246/1938 che prevede il pagamento del Canone Rai per: “Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni”. La definizione si presta a varie interpretazioni, nel senso che, ad esempio, i computer, i telefoni cellulari, i tablet potrebbero essere adattabili.
Ma per fortuna stando alle ultime interpretazioni del Ministero: “Un apparecchio privo di sintonizzatori radio operanti nelle bande destinate al servizio di Radiodiffusione non è ritenuto né “atto”, né “adattabile” alla ricezione delle radioaudizioni”.
Cosa dovrà fare l’utente, se ricevuta la bolletta elettrica con l’addebito del Canone Rai, ritiene che non gli spetta pagare l’abbonamento.
È prevista comunque una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà sull’assenza in casa di apparecchi riceventi. Tale  dichiarazione, la cui mendacia comporta gli effetti anche penali, è presentata all'Agenzia delle Entrate - Direzione provinciale I di Torino - Ufficio territoriale di Torino I - Sportello S.A.T., e ha validità per l'anno in cui viene presentata.
Le modalità di tale dichiarazione verranno definite con Provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate, a tutt’oggi ancora non emanato.
C’è il rischio di pagare gli arretrati?
La questione è controversa, si parla addirittura del rischio di dover pagare gli ultimi 10 anni.
Per quanto qui non trattato, ci riserviamo di dare notizie sul prossimo articolo"
.
  

 

   

Il Presidente del Comitato Civico
Saverio Capellupo
 

 

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19/02/2016

Società. "Io di certo sto dalla parte del Papa, di questo grande Papa!"; di Giovanni Volpe

 

Giovanni Volpe
Giovanni Volpe

Ho letto con profondo disappunto (e disgusto) la lettera che lo storico di "Riscossa Cristiana" scrive all'ex ministro Lupi e che è apparsa su questa pagina giorni fa.
In essa si spostano artatamente, e con mirata violenza di intenti, i termini di una questione che è quantomeno seria a una mera pratica sessuale riconducendo tutto a essa.
Il sentimento che può legare due persone dello stesso sesso è del tutto ignorato in funzione dell'atto sessuale che praticano.
Una visione oscurantista e in mala fede, fatta chiaramente e giustamente risalire al vecchio testamento e che ha trovato riscontro nell’inquisizione, nei roghi del medioevo, nei gulag comunisti o nei campi di sterminio nazisti.
Ovviamente non entro, non ci penso proprio, nella questione "tecnica", trovo però disdicevole che ci si possa riferire in maniera così squallida e volgare a una questione che è sentimentale; se si trattasse, sic et sempliciter, di sesso non saremmo da mesi impegnati su detta questione perché chi si appaga per intero, e solamente, in un rapporto sessuale non va a chiedere né benedizioni, né certificati.
Non basta nemmeno la dottrina a spiegare tale accanimento visto che voci di certo più autorevoli (almeno al mio intelletto) di quella dello storico integralista di cui sopra si sono espresse in termini molto più comprensivi rispetto a questa questione che, ribadisco, merita attenzione solo se considerata da un punto di vista sentimentale, l'aspetto fisico è consequenziale e di certo non può precederlo.
Del resto non mi erano sfuggiti certi articoli del signore in questione nei quali definiva il popolo del family day, "gregge senza pastore" (grave, gravissima affermazione per un cattolico!), con evidenti riferimenti al fatto che questo Papa non avesse voluto benedire la manifestazione stessa.
Quel che penso è che dietro tanto oscurantismo si nascondono, e nemmeno tanto velatamente oramai, i nemici di questo Pontefice, i nemici di questa vera ventata di novità che dopo la caduta delle ideologie (sarà vero?) resta l'ultimo baluardo a difesa degli ultimi, degli emarginati e che, sempre più solo, alza la voce contro la tracotanza del denaro e del potere in tutte le sue degenerazioni, dalle più subdole alle più eclatanti, e capisco perfettamente da me che non posso (e non voglio) vestire di rosso questo Papa e che alzare la voce contro la povertà non significhi, per nulla, doverla alzare anche a favore dell'omosessualità; ma il suo (SUO, non mio) rimando evidente alla laicità dello Stato - il suo non volersi immischiare - a proposito di queste vicende, la sua vicinanza al peccatore e la non esaltazione del peccato, è una splendida lezione politica e umana di livelli incommensurabili.
Chissà da che parte starà adesso il nostro storico nella diatriba che ha opposto Papa Francesco a Donald Trump?
Io di certo sto dalla parte del Papa, di questo grande Papa!


Giovanni Volpe
19 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
  

 

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19/02/2016

Salute. La Sanità che funziona: il Reparto Ostetricia e Maternità del Policlinico di Palermo

 

La Sanità che funziona

Le cronache nazionali e locali riportano spesso, con enfasi, episodi di malasanità accaduti negli ospedali e nelle cliniche italiane. Più rari, se non inesistenti, gli episodi di buona sanità. Le cattive notizie fanno "scoop" mentre le buone non "fanno notizia".
Con piacere riportiamo la testimonianza di una giovane grottese, Eleonora Villani, che lo scorso 11 febbraio ha dato alla luce il piccolo Marco.
"
La settimana scorsa, esattamente alle 09.39, è venuto alla luce il mio bimbo. Non potrò mai dimenticare le settimane che hanno preceduto questo evento: i dolori, l'ansia ma soprattutto la paura di non farcela, e questo perché era da circa un mese che la TV bombardava denunciando casi di mala sanità. Io non sono una giornalista - scrive Eleonora - sono una comune cittadina e probabilmente quello che scrivo non interessa a nessuno. Voglio fare un plauso e ringraziare tutto lo staff del reparto di Ostetricia e Maternità del Policlinico di Palermo. Voglio ringraziare tutti, dai prof. al personale delle pulizie. È uno staff che si è contraddistinto innanzitutto per professionalità, efficienza, educazione ed umanità. Grazie di cuore a tutti".
Parole che danno coraggio
alle mamme partorienti, e giusto merito a tutti gli operatori sanitari che fanno il loro lavoro con coscienza, professionalità e tanta passione.
Al piccolo Marco, ai familiari ed ai parenti, gli auguri della nostra redazione
.

Carmelo Arnone
19 febbraio 2016
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19/02/2016

Cinema. "Cineforum 2016" della Proloco; stasera il film "Quando sei nato non puoi più nasconderti"

 

Quando sei nato non puoi più nasconderti
Locandina

Cineforum 2016
Locandina

Proloco "Herbessus" di Grotte
Proloco Herbessus

Questa sera, venerdi 19 febbraio, alle ore 19.00 presso l'auditorium San Nicola, per il ciclo "Cineforum 2016" promosso dalla Proloco "Herbessus - Città di Grotte", sarà proiettato il film di Marco Tullio Giordana "Quando sei nato non puoi più nasconderti".
La relazione sul film sarà a cura del critico cinematografico Beniamino Biondi, attuale Assessore al Comune di Agrigento con delega alla Pubblica Istruzione e Infanzia, Edilizia scolastica, Centro storico, Università, Politiche giovanili.
Biondi si occupa di poesia e di cinema. Collabora con riviste di letteratura e critica cinematografica, cura rassegne di cinema d’autore e ed è direttore di collana per alcuni editori. Come relatore partecipa a numerosi convegni e giornate di studio. Ha curato l’edizione delle poesie complete del filosofo Aldo Braibanti ed ha pubblicato numerose opere di letteratura e saggistica critica e teorica.
Il dibattito sarà introdotto e moderato da Filippo Vitello, presidente della Proloco "Herbessus - Città di Grotte".
La serata si concluderà con la degustazione di un buffet di prodotti tipici locali.
Il "Cineforum 2016" continuerà nelle seguenti date, con le pellicole:
- 26 febbraio: Patch Adams;
- 4 marzo: Border town;
- 11 marzo: Suburra.

"Quando sei nato non puoi più nasconderti"
Un film di Marco Tullio Giordana
Venerdi 19 febbraio, ore 19.00
Auditorium San Nicola - Grotte
  

Filippo Vitello
Filippo Vitello

Beniamino Biondi
Beniamino Biondi

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19/02/2016

Iniziative. "Incontri con l'autore": Aurelio Grimaldi a Grotte; sabato 20 febbraio

 

Aurelio Grimaldi
A. Grimaldi

"Incontri con l'autore" a cura dell'associazione "Nino Martoglio"
Manifesto

Sabato 20 febbraio alle ore 20.00, presso l’auditorium San Nicola, sarà a Grotte il regista Aurelio Grimaldi, per partecipare al primo degli "Incontri con l'autore" organizzato dall'associazione culturale-teatrale "Nino Martoglio" (diretta da Aristotele Cuffaro), con il patrocinio del Comune di Grotte e della sezione FIDAPA di Racalmuto.
Nel corso della manifestazione sarà presentato al pubblico il suo ultimo film-documentario “Alicudi nel vento”.
Il film è stato il documentario che ha concluso il concorso Filmmaker in Sicilia della 61^ edizione del Taormina Film Festival.
La pellicola di Aurelio Grimaldi è ambientata ad Alicudi, nell’arcipelago delle Isole Eolie, un luogo sperduto dove le strade e le macchine sono una rarità, anzi - come ha sottolineato uno spettatore alla conclusione del documentario - “da poco tempo hanno tolto anche l’ufficio postale”. Lo Stato, in sintesi, non fa sentire la sua presenza; l’unico presidio, seppur in condizioni precarie, è rappresentato dalla scuola. Per il resto bisogna rivolgersi alle altre isole vicine.
La descrizione di Alicudi la si può trovare nel documentario del ribelle Grimaldi, che nella prima parte narra com’è oggi l’isolotto appartenente alla provincia di Messina: un puntino nel Mar Mediterraneo, un segno di bellezza naturale e incontaminata, un luogo abitato da circa 100 persone che vi trascorrono, seppur con difficoltà, la loro vita.

Aurelio Grimaldi - “Alicudi nel vento”
Sabato 20 febbraio, ore 20.00
Auditorium San Nicola - Grotte
  

Aristotele Cuffaro
Aristotele Cuffaro

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19/02/2016

Società. "Le leggi dello Stato non possono ignorare le leggi della Natura"; di Oriana Fallaci

 

Oriana Fallaci
Oriana Fallaci

Nel 2004 Oriana Fallaci pubblica “Oriana Fallaci intervista sé stessa - L'Apocalisse”, il suo ultimo libro prima della morte avvenuta nel 2006. Nel testo di attacco alla modernità, la scrittrice esprime il suo pensiero contro il primo ministro socialista spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero per aver consentito e sostenuto l'approvazione del matrimonio gay.

"La bravata del senor Zapatero che imitando il sindaco di San Francisco, (antiamericani sì, ma non quando gli americani ti suggeriscono cattive idee), buttava alle ortiche il concetto biologico di famiglia e autorizzava il matrimonio gay.
Quel che è peggio, mille volte peggio, l'adozione gay.
E questo senza che nessuno gli rispondesse per le rime.
Senza che nessuno gli dicesse almeno “cretino: il mondo va a fuoco, l'Occidente fa acqua da tutte le parti, il terrorismo islamico non fa che tagliarci la testa, e tu perdi tempo coi matrimoni-gay e le adozioni-gay?”.
Tutti zitti. Tutti intimiditi, impauriti, incapaci di commentare la cosa in modo raziocinante lo spontaneo.
Tutti ricattati dalla tirannia dei Politically Correct.
Perché se dici la tua sui matrimoni-gay e l'adozione-gay, finisci al rogo come quando dici la tua sull'Islam.
Ti danno di razzista, di fascista, di bigotto, di incivile, di reazionario.
Come minimo ti accusano di pensarla come Hitler che gli omosessuali li gettava nei forni crematori insieme agli ebrei.
Insomma ti mettono alla gogna.
Be': dopo la sfuriata iniziale, anche stavolta caddi in una stanchezza profonda.
Perché sull'accettazione dell'omosessualità il senor Zapatero non ha da insegnarmi nulla.
Guai a chi fa del male a un omosessuale in quanto omosessuale.
Chiunque egli sia, e che l'omosessuale in questione lo conosca o no.
Anni fa, nel mio villaggio in Toscana, il postino mi raccontò che due omosessuali della zona erano rimasti senza casa perché il padrone di casa s'era accorto che vivevano «come-marito-e-moglie». E li aveva cacciati.
Io non li conoscevo, non li avevo mai visti. Ma udire una cosa simile mi mandò il sangue al cervello.
Non per pietà, bada bene. Per principio.
E dissi al postino: «Voglio incontrarli. Me li porti qui».
Il postino me li portò e mi trovai davanti due giovanotti molto civili, molto educati, che con gran dignità si lamentavano: «L'albergo costa troppo e non sappiamo dove andare».
Così gli mostrai una graziosa casetta attigua alla mia, la casetta che tengo per gli ospiti, e: «Se vi piace, state qui».
Ci stettero qualche anno. Cioè fino a quando si separarono ed entrambi lasciarono l'Italia.
Cosa che mi dispiacque in quanto il nostro era diventato un rapporto quasi familiare. M'ero abituata a loro, di loro non mi dispiaceva nulla escluso il fatto che a volte tenessero il volume della radio troppo alto e che uno adorasse esser chiamato gay.
Inappropriato anzi stupido termine che detesto anche perché in inglese «gay» vuoi dire «allegro», e quando scrivo in inglese non so a che santo votarmi per dire allegro.
Da quel punto di vista la parola «gay» è un vero furto al vocabolario e vorrei proprio sapere chi è l'irresponsabile che la mise in giro, che la adottò.
In qualsiasi società, in qualsiasi angolo della Terra, in qualsiasi paese esclusa la Spagna di Zapatero, il matrimonio è l'unione di un uomo e di una donna.
Tale rimane anche se da quell'unione non nascono figli.
Così capisco i risultati del referendum che in dodici Stati americani si è concluso con la vittoria schiacciante del No, insomma con un assordante rifiuto del suddetto matrimonio.
Non capisco, invece, perché in una società dove tutti possono convivere liberamente cioè senza dar scandalo, senza essere condannati o considerati reprobi, gli omosessuali sentano l'improvviso e acuto bisogno di sposarsi davanti a un sindaco o a un prete. Magari con l'abito bianco, il mazzolino di fiori in mano, e lo spettro del divorzio che costa un mucchio di tempo e un mucchio di soldi.
Spero che sia un'isteria temporanea, un capriccio alla moda, una forma di esibizionismo o di conformismo.
Perché, se non lo è, si tratta d'una provocazione legata alla pretesa di adottare i bambini e sovvertire il concetto biologico di famiglia.
Insomma d'una intimidazione.
Non mi piacciono le provocazioni, non mi piacciono le intimidazioni. Gira e rigira, sono sempre di natura politica.
E in tal caso a quei fidanzati, quelle fidanzate, dico: accontentatevi del sacrosanto diritto che il mondo civile riconosce a chiunque. Il diritto di amare chi si vuole, come si vuole.
Voglio dire: l'omosessualità in sé non mi turba affatto.
Non mi chiedo nemmeno da che cosa dipenda.
Mi dà fastidio invece quando, come il femminismo, si trasforma in ideologia.
Quindi in categoria, in partito, in lobby economico-cultural-sessuale, e grazie a ciò diventa uno strumento politico.
Un'arma di ricatto, un abuso Politically and Sexually Correct. O-fai-quello-che-voglio-io-o-ti-faccio-perdere-le-elezioni.
Mi dà fastidio anche quando, attraverso le loro lobby, a discriminare il prossimo sono proprio gli omosessuali.
E ancor più quando, attraverso l'arroganza della categoria, il prossimo lo offendono con le becere Gay Parades alle quali si presentano seminudi o travestiti e truccati da baldracche.
Un omosessuale maschio l'ovulo non ce l'ha. Il ventre di donna, l'utero per trapiantarcelo, nemmeno. E non c'è biogenetica al mondo che può risolvergli un tale problema. Clonazione inclusa.
L'omosessuale femmina, sì, l'ovulo ce l'ha. Il ventre di donna necessario a fargli compiere il meraviglioso viaggio che porta una stilla di Vita a diventare un germoglio di Vita poi un'altra Vita, un altro essere umano, idem. Ma la sua partner non può fecondarla. Sicché se non si unisce a un uomo o non chiede a un uomo per-favore-dammi-qualche-spermatozoo, si trova nelle stesse condizioni dell'omosessuale maschio. E a priori, non perché è sfortunata e i suoi bambini muoiono prima di nascere, non partecipa alla continuazione della sua specie. Al dovere di perpetuare la sua specie attraverso chi viene e verrà dopo di lei.
Con quale diritto, dunque, una coppia di omosessuali (maschi o femmine) chiede d'adottare un bambino?
Con quale diritto pretende d'allevare un bambino dentro una visione distorta della Vita cioè con due babbi o due mamme al posto del babbo e della mamma?
E nel caso di due omosessuali maschi, con quale diritto la coppia si serve d'un ventre di donna per procurarsi un bambino e magari comprarselo come si compra un'automobile?
Con quale diritto, insomma, ruba a una donna la pena e il miracolo della maternità? Il diritto che il signor Zapatero ha inventato per pagare il suo debito verso gli omosessuali che hanno votato per lui?!?
Io quando parlano di adozione-gay mi sento derubata nel mio ventre di donna.
Anche se non ho bambini mi sento usata, sfruttata, come una mucca che partorisce vitelli destinati al mattatoio.
E nell'immagine di due uomini o di due donne che col neonato in mezzo recitano la commedia di Maria Vergine e San Giuseppe vedo qualcosa di mostruosamente sbagliato. Qualcosa che mi offende anzi mi umilia come donna, come mamma mancata, mamma sfortunata. E come cittadina.
Sicché offesa e umiliata dico: mi indigna il silenzio, l'ipocrisia, la vigliaccheria, che circonda questa faccenda.
Mi infuria la gente che tace, che ha paura di parlarne, di dire la verità.
E la verità è che le leggi dello Stato non possono ignorare le leggi della Natura.
Non possono falsare con l'ambiguità delle parole «genitori» e «coniugi» le Leggi della Vita.
Lo Stato non può consegnare un bambino, cioè una creatura indifesa e ignara, a genitori coi quali egli vivrà credendo che si nasce da due babbi o due mamme non da un babbo e una mamma.
E a chi ricatta con la storia dei bambini senza cibo o senza casa (storia che oltretutto non regge in quanto la nostra società abbonda di coppie normali e pronte ad adottarli) rispondo: un bambino non è un cane o un gatto da nutrire e basta, alloggiare e basta. É un essere umano, un cittadino, con diritti inalienabili.
Ben più inalienabili dei diritti o presunti diritti di due omosessuali con le smanie materne o paterne.
E il primo di questi diritti è sapere come si nasce sul nostro pianeta, come funziona la Vita nella nostra specie.
Cosa più che possibile con una madre senza marito. Del tutto impossibile con due «genitori» del medesimo sesso.
Punto e basta".

Oriana Fallaci
“Oriana Fallaci intervista sé stessa - L'Apocalisse”
Collana Rizzoli International, Rizzoli, 2004.
  

 

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19/02/2016

Lettere. A proposito delle "unioni civili"; di Lillo Agnello

 

Calogero Agnello
Lillo Agnello
 

Il parere del prof. Lillo Agnello in merito alla Lettera Aperta del dott. Paolo Deotto all'on. Maurizio Lupi ed alla Legge in discussione in Parlamento sulle Unioni Civili.

"A proposito delle “unioni civili”.
Ho appena finito di leggere la lettera di Deotto indirizzata a Lupi e non posso fare a meno di manifestare il mio pensiero in merito. Comincio con il dire, e con dispiacere, che ancora una volta in questo giornale spuntino fuori articoli che nascono con fini politico-propagandistici e vengono ammanniti, credo, ai siti di periferia, come atto politico-religioso e basta. Sono indubbiamente articoli ben confezionati che migrano nei vari notiziari a difesa di propri convincimenti che tutti vogliamo rispettare. A riprova sta il fatto che la lettera rappresenta copia e non porta traccia di chi questa copia ha inteso far leggere agli amici. E veniamo alla lettera ed ai suoi contenuti. All’inizio l’autore vuole mettere con le spalle al muro il suo “ex” amico ricordandogli i precetti cattolici. Man mano che procede, però, il gioco si fa duro e passa dall’ironia al sarcasmo, al rimbrotto e, quando ha esaurito le forme più soft, passa al rimprovero ed al richiamo vero e proprio. Che questa sia una lettera culturalmente accettabile, ed in un notiziario, mi fa nascere qualche dubbio. La logica dentro cui si muove la sua posizione, a proposito delle unioni civili, parte da premesse, a mio modesto modo di vedere, che vanno bene considerate. La sodomia come peccato condannato espressamente nei dieci comandamenti e sodomia prende il nome, mi pare, da Sodoma la città che insieme a Gomorra era il luogo in cui questo tipo di peccato veniva praticato. Questo tipo di peccato veniva anche praticato, alla luce del sole, presso i Greci presso i quali i ricchi potevano permettersi di avere il “pais”, il fanciullo. La legge, di cui si parla, non viene vista come il via libera a dei depravati e peccatori che vogliano stare insieme per fini inconfessabili: le esigenze sono prima di tutto di carattere spirituale, psichico, sociale ma non fisiche. Che cosa contraddistingue la coppia di innamorati? L’innamoramento, appunto, il fatto affettivo, il desiderio di stare vicino alla persona amata per condividerne tutto: c’è qualcuno, che sia stato innamorato, che pensa al sesso come fatto precipuo dell’unione (matrimonio)? Il dott. Deotti fa un taglio troppo netto tra amici di don Giussani e non. La vita umana è un flusso in continuo divenire e ciò che andava bene ieri va leggermente modificato per una riflessione più attenta e puntuale sui problemi incombenti. Fino a qualche decennio fa il gay era visto come un pervertito e basta. Oggi le esperienze raccontate e ricerche scientifiche non sembrano più corroborare questa tesi: nella vita di certi individui s’è innestato un processo anomalo di natura psichica o funzionale, non sappiamo, ed è nato un nuovo atteggiamento. Chi non è incappato in uno di questi processi è solamente fortunato ma non condannato da Dio.
Chiudo queste considerazioni con l’auspicio che le parti politiche riescano, alla fine, a fare una buona legge capace di accogliere le esigenze dei più; di tutti è difficile".
  

 

   

Lillo Agnello
 

 

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19/02/2016

Iniziative. "Passo e... spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di venerdi 19 febbraio

 

Passo e... Spasso!

Appuntamento settimanale del venerdi con "Passo e... spasso!", la passeggiata "della salute".

Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 19 febbraio:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza
Via Carnevale, Via Machiavelli, Via Puglia, Via Livatino, Via Ingrao, Stazione Ferroviaria, Via Saragat, Via Terranova, Via Moro, Via Del Gesù, Viale Pertini, Via Giubileo, Via Campania, Via Italia, Via Padre Vinti, Via Dalla Chiesa, Via Di Vittorio, Via D’Aosta, Via Collegio, Via Villa Fiorita, arrivo Piazza Magnani.

Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
 

 

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18/02/2016

Volontariato. Sabato 20 febbraio, donazione di sangue presso la sede Adas di Grotte

 

ADAS (Associazione Donatori Autonoma Sangue)

Verrà effettuata sabato prossimo, 20 febbraio, dalle ore 08.00 alle ore 12.15 a Grotte, presso la sede Adas di Via Francesco Ingrao n° 92-94, la raccolta di sangue che, con cadenza mensile, coinvolge i donatori grottesi. L'autoemoteca sosterà nel piazzale interno della struttura. I donatori dovranno essere a digiuno e dovranno portare il tesserino Adas, un documento di riconoscimento e le ultime analisi; ciò consentirà al personale medico, nel massimo rispetto della privacy, di valutarne lo stato di salute e consentire di effettuare la donazione con più tranquillità. Donare il sangue è un atto di generosità, gratuito e disinteressato; un gesto d'amore che gratifica chi lo compie e salva la vita a chi lo riceve.

Donazione di sangue
Grotte - Via Francesco Ingrao n° 92-94
Sabato 20 febbraio - ore 08.00/12.15
 

 

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18/02/2016

Iniziative. Costituito il Gruppo Giovani Imprenditori della Confcommercio di Agrigento

 

Costituito il Gruppo Giovani Imprenditori della Confcommercio di Agrigento
Foto di gruppo

Alla presenza del Presidente provinciale vicario di Confcommercio, il grottese Alfonso Valenza, si è svolta l’Assemblea elettiva per la costituzione del gruppo provinciale dei Giovani Imprenditori di Confcommercio Agrigento.
L’Assemblea ha visto una forte partecipazione di giovani imprenditori animati dal desiderio di creare un gruppo coeso ed entusiasta che possa dare nuovo slancio all’imprenditoria agrigentina.
I giovani presenti hanno eletto all’unanimità come Presidente provinciale del Gruppo l’arch. Gero Niesi. Nell’accettare l’incarico, l’Architetto ha evidenziato le difficoltà che gli imprenditori giornalmente sono costretti ad affrontare sia con la burocrazia delle amministrazioni locali, sia all’interno di un contesto economico tutt’altro che favorevole e dunque la necessità di operare in rete in modo da  superare tali difficoltà.
Oltre al Presidente, sono stati eletti i rappresentanti del Consiglio direttivo: Francesco Valenza, Floriana Panarisi, Giuseppe Gaziano, Antonio Giancani, Antonio Sorce, Gerlando Bartolomeo, Filippo Di Mino, Alida Russo, Francesco Tripodi, Giuliano Traina e Claudia Scifo.
L’Assemblea, alla quale hanno preso parte i rappresentanti di diverse categorie economiche, si è svolta in un clima sereno e costruttivo e dopo un ampio dibattito, dove tutti gli intervenuti hanno espresso la propria posizione e le aspettative riguardo la costituzione del Gruppo, si è conclusa con numerosi propositi per iniziative future.

  

 

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18/02/2016

Società. Lettera aperta di Paolo Deotto a Maurizio Lupi sulle unioni omosessuali e sul ddl Cirinnà

 

Maurizio Lupi
On. Maurizio Lupi

Pubblichiamo di seguito la lettera aperta, sul ddl Cirinnà e le unioni omosessuali, inviata dallo storico e saggista Paolo Deotto all'on. Maurizio Lupi.
Paolo Deotto (Monza, 1949) vive e lavora a Milano. Si è occupato di divulgazione storica, approfondendo in particolare la Storia del Novecento. Nel 1994 è nel gruppo di fondatori della prima rivista on line di storia, Storia in Network. Pubblica su questa rivista fino al 2006. Successivamente ha un’intensa partecipazione con il sito di Storia Libera e pubblica contributi anche sul sito dell’Istituto Storico per l’Identità Nazionale. Ha pubblicato lavori anche su riviste cartacee: “Nova Historica”, “Storia Verità”, “Radici Cristiane”. Nel 2008 ha pubblicato con l’editrice Fede & Cultura di Verona il libro “Sessantotto, diario politicamente scorretto”. Nello stesso anno gli è stato conferito da AESPI il Premio alla Cultura, intitolato ad Attilio Mordini.

"Caro Lupi,
ieri sera (NdR: 15 febbraio 2016), erano circa le 20, ho sentito l’intervista che hai rilasciato al programma “Zapping” di Rai1. Inevitabilmente, il discorso verteva sul tema del giorno, le unioni civili e il ddl Cirinnà.
Ho scaricato la tua intervista dal sito di Rai1. Tu affermi che è venuto il momento in cui il Parlamento deve riconoscere i “diritti e doveri di coloro che, pur appartenendo allo stesso sesso, vogliono vivere liberamente la propria affettività”. E affermi che questa “assunzione di coscienza” è una conquista di civiltà. Non sto facendo manipolazioni o interpretazioni. Basta ascoltare le tue parole.
Caro Lupi, un’affermazione di questo tipo comporta un riconoscimento della sodomia come “normalità” e, anzi, come “normalità” meritevole di specifica tutela giuridica. Se ne deduce che la sodomia ha quella rilevanza di interesse pubblico per cui la legge deve darne una precisa regolamentazione.
Scusa, caro Lupi, ma tu non sei, o almeno eri, cattolico?
Non costituisce per te alcun ostacolo il fatto che il peccato contro natura sia uno dei quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio?
Ti prego, non rispondermi dicendo che la sodomia esiste, che le coppe di pervertiti sono sempre esistite. Potrei obiettarti che sono sempre esistite le rapine e i rapinatori (e tu, da buon cattolico, sai bene che una rapina è molto meno grave di un atto di sodomia), ma nessuno si è mai sognato, almeno per ora, di proporre una legge che regolamenti diritti e doveri dei rapinatori, o degli assassini, o dei ladri, e compagnia bella. Ma se vogliamo uscire dal campo criminale, conosco un gruppo di ottime persone che ogni sabato, alle 17, in un bar vicino a casa mia, si ritrovano per giocare a biliardo. Ti assicuro che alcuni di loro sono dei veri campioni. A quando una legge che regolamenti diritti e doveri dei giocatori di biliardo? Già, perché se basta che un fenomeno “esista” per essere degno di tutela giuridica, entriamo in un discorso infinito. Possiamo invocare la tutela dei salumieri,degli appassionati di uncinetto, dei collezionisti di figurine, dei dog-sitter, eccetera, eccetera, eccetera.
Ma non scherziamo, questi sono argomenti tragicamente seri.
È inutile, caro Lupi, che nel seguito della tua intervista tu ti affanni a dire che però tu e il tuo gruppo parlamentare affermate con forza che le “unioni civili” sono cosa diversa dal matrimonio e che non accetterete mai la “stepchild adoption”. Non sei un ragazzino e sai benissimo che il ddl Cirinnà è solo l’anticamera per far digerire con garbo e vaselina i passi successivi, grazie anche all’ausilio di una magistratura che, Corte Costituzionale in testa, ha un’onorevole tradizione di conformismo da difendere.
Dunque per te è cosa ovvia, anzi, è una conquista di civiltà che la “legge” – e sai benissimo che nella mentalità comune, ciò che è “legale” diviene poi anche “giusto” – dia un riconoscimento all’omosessualità.
In occasione del Family Day avevi affermato quanto segue su Twitter: Bene. “La famiglia è una sola”. E allora il pasticciaccio brutto della Cirinnà cosa va a creare, se non una simil-famiglia?
Se tu eri al Circo Massimo, non eri tra quelli che manifestavano per dire “No” al progetto devastante della Cirinnà? Mi sembra che ci sia un tantino di confusione.
E torno all’unica domanda che davvero mi interessa: ma tu non sei, o eri, cattolico?
Vado al tuo sito internet e leggo una lettera che tu hai scritto al direttore del settimanale Tempi. Mi limito a riprendere, anche qui, alcune frasi dette da te: “Io faccio politica con due criteri: lavorare per costruire il bene comune in base all’ideale di bene che ho incontrato e che continuo a vivere in un’esperienza di popolo. E, secondo, rispondendo responsabilmente alla realtà, alle condizioni che la realtà oggi mi pone”.
L’ideale, non lo nomini. Poi, scusa, forse sono tonto, non riesco davvero a capire cosa mai voglia dire che questo “ideale”, che pudicamente non nomini, lo vivi in una “esperienza di popolo”. Boh.
E poi: “Per essere chiari: ci sta veramente a cuore una buona legge sulle unioni civili (che dobbiamo fare in ossequio a una sentenza della Corte costituzionale) che non assimili il nuovo istituto al matrimonio e che non permetta l’adozione alle coppie omosessuali. O in realtà ci interessa solo – e le unioni civili sono il pretesto – la caduta del governo?”.
Mi fermo qui con le citazioni, tanto basta leggere per intero la tua lettera, in cui non manca la spiegazione sul perché tu e i tuoi continuate a dare l’appoggio a questo governo.
Da questa lettera io credo di poter dedurre che, oltre che considerare la sodomia degna di tutela giuridica, tu in ogni caso ti senti “obbligato” ad agire in un determinato modo in obbedienza alla Corte Costituzionale.
E insomma, con molta franchezza voglio dirti una cosa. Dato che è una cosa spiacevole, permettimi di fare una piccola premessa.
Mi sento di parlarti in modo spiacevole perché entrambi proveniamo dalla stessa esperienza, ossia dall’educazione ricevuta da un vero cattolico, un uomo di una Fede indiscutibile, don Giussani.
E mi sento di parlarti in modo spiacevole perché lo scorso anno, quando i tuoi amici di quel governo che ti ostini a sostenere ti estromisero con una vera manovra mafiosa, io fui uno dei pochi ad alzare la voce in tua difesa.
Non cambio una virgola di quanto scrissi a suo tempo in tua difesa. Ma ora posso solo constatare che anche tu ti sei gettato a capofitto in quel gioco del massacro che è la perenne illusione di poter fare chissà quali astutissime manovre per “limitare i danni”, magari per arrivare all’inevitabile “male minore”, salvo poi presentare il pasticcio come una vittoria.
Che tristezza, caro Lupi! Sei andato in piazza contro il ddl Cirinnà ma comunque tu non volevi bloccare ad ogni costo la proposta sciagurata. Basta leggere la tua lettera al direttore di Tempi. Quindi, scusami il parlar chiaro, non ti pare di aver preso in giro le tante persone del Circo Massimo?
Che tristezza! Il tuo “bacino di voti” è Comunione e Liberazione che è, o meglio dovrebbe essere, un “movimento ecclesiale”. D’accordo che l’attuale Comunione e Liberazione non hai più nulla a che vedere con l’insegnamento di Don Giussani, ma è davvero deprimente che tu non abbia nemmeno il coraggio di nominare la Fede cattolica e ti rifugi in un gioco di parole del tipo “ideale di bene che ho incontrato e che continuo a vivere in un’esperienza di popolo”. Ma che mai vuol dire?
A giustificazione del tuo agire tu parli della Corte Costituzionale. Stupendo. E cos’è la Corte Costituzionale? È un consesso di signori che non detengono la verità, lo sai meglio di me.
Ma se la Corte Costituzionale emette una sentenza contraria alla legge di Dio, tu per chi scegli?
Per la legge di Dio o per l’ossequio alla Corte Costituzionale?
La risposta è nei fatti, caro Lupi, ed è una risposta molto triste.
Vorrei aggiungere un’ultima considerazione.
Tu non sei un parlamentare “qualsiasi”. Sai benissimo che tante persone, perlopiù tanti ciellini, ti vedono come l’esempio del “far politica” di un cattolico. Hai una responsabilità enorme, perché sei un personaggio pubblico.
E quale esempio tu hai dato?
Un cattolico che non ha il coraggio di dire in Parlamento: “Cari signori, qui si sta legiferando in totale spregio della Fede cattolica, dei diritti di Dio, quindi si può andare solo alla rovina. Quindi mi ritiro, perché non voglio condividere le tragiche responsabilità che vi state assumendo”.
Non credo che tu sia così ingenuo da credere ancora di poter fare chissà quali astutissime manovre per sistemare tutto. Sai perfettamente che la strada del disastro è già tracciata e decisa.
Scusami, ma dov’è finita, per te, la regalità di Cristo? Non dovrai anche tu, come tutti noi, rendere conto a Cristo giudice?
Ritorno all’inizio dell’articolo per chiederti: come può un cattolico “sdoganare” tranquillamente la sodomia, uno dei quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio?
Ti sei assunto delle responsabilità pesanti, caro Lupi.
Inoltre hai gettato ulteriore confusione nel “popolo” ciellino, e davvero non ce n’era bisogno. Ci pensa già Don Julian Carron, che come creatore di confusione non teme concorrenti.
E per chiudere mi rifaccio alla tua lettera al direttore di Tempi: pensi davvero che per conseguire il bene comune si possa andare contro la legge di Dio?".
  

 

   

Paolo Deotto
 

 

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17/02/2016

Politica. "L'Amministrazione Fantauzzo... trasparenza tendente allo zero"; nota del M5S Grotte

 

Movimento 5 Stelle - Grotte
Sito ufficiale

Nella nota (che riportiamo di seguito) diffusa nella giornata di lunedi, il Meetup del Movimento 5 Stelle di Grotte ha rivolto, ancora una volta, agli Amministratori comunali l'invito alla trasparenza degli atti amministrativi, ed ha posto all'attenzione dei cittadini gli elementi di continuità tra l'Amministrazione Pilato e l'Amministrazione Fantauzzo, nonché il mancato mantenimento degli impegni elettorali.

"L’Amministrazione Fantauzzo uguale o peggio della precedente. Trasparenza tendente allo zero.
Capita sempre più spesso che Consiglieri di minoranza e opposizione, talvolta anche Assessori, abbiano chiesto chiarimenti su temi specifici posti dal Meetup Grotte 5 Stelle.
É in discussione oggi il baratto amministrativo, nella seduta di Commissione Consiliare “competente”. Purtroppo i verbali e le sedute delle Commissioni non sono pubblici.
Questo è un dato di fatto.
Anche questa volta abbiamo tentato di dare il nostro contributo, ma c’è un limite alla decenza.
Durante la campagna elettorale abbiamo chiaramente detto che la compagine amministrativa, che fino a quel momento guidava la nostra comunità, era inadeguata e che nulla sarebbe cambiato con la nuova squadra proposta da Fantauzzo: due attuali assessori, Rizzo e Castronovo, sono stati assessori con il sindaco Paolo Pilato.
Un segno di continuità.
Invitammo i giovani a riflettere, indicando le responsabilità politiche di ognuno degli storici protagonisti, Rizzo, Carlisi, Castronovo, ma non é bastato.
Molti giovani hanno dato loro fiducia, hanno creduto nelle loro parole, sconoscendo fatti che a loro apparivano lontani, superati.
Questa Amministrazione lascerà ai cittadini di Grotte un’amara eredità con il “mancato” mantenimento degli impegni elettorali: primo fra tutti il “mancato” risparmio dei costi della politica a favore dei cittadini da parte dell’Amministrazione.
É ciò che dovrebbe fare chi si impegna politicamente: impegnarsi, anche a titolo gratuito, a servizio della comunità.
Resta al contrario, il becero voto di scambio quale unica arma elettorale per raggiungere il consenso necessario a mantenere salda la posizione di condottiero dell’Armata Brancaleone in versione grottese.
Non attendetevi ulteriori soluzioni a problemi da parte del Meetup Grotte 5 Stelle, oltre agli input che da anni lanciamo.
Tutti sono utili e nessuno indispensabile.
Lasciate libertà alla comunità di crescere democraticamente con partecipazione".
  

 

 
 

 Il Meetup Movimento 5 Stelle Grotte
Angelo
Costanza
Gaspare Bufalino Marinella
Lillo Chiarenza
Rosalba Cimino
 

 

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16/02/2016

Comune. Il Sindaco: "Divieto di disattivazione dei collegamenti fognari", e Girgenti Acque ricorre al Tar

 

Girgenti Acque? No, grazie!
No. Grazie!

Comune di Grotte - Ordinanza
Ordinanza

Liberiamoci dalla Girgenti Acque
Proteste

Ormai i cittadini della provincia di Agrigento conoscono le modalità con le quali opera la società Girgenti Acque S.p.A., sia per quanto riguarda i lunghissimi tempi di intervento per la riparazione delle perdite nella rete idrica che quotidianamente provocano ingenti sprechi di acqua caricati regolarmente in bolletta, sia per le turnazioni con le quali viene erogata la fornitura idrica (spesso una sola volta alla settimana), sia per le politiche aggressive messe in atto contro i cittadini che non possono pagare le bollette. L'ultimo metodo ideato è quello di operare il distacco dalla rete fognaria per quelle abitazioni non i regola con i pagamenti. A chi non può pagare viene "staccato" il contatore dell'acqua ed anche - qui sta l'idea - l'allaccio alla fognatura. La conseguenza immediata è che i cittadini sono costretti a vivere nei propri escrementi. Nessun gestore del servizio idrico aveva mai messo in atto una tale pratica inqualificabile ed assolutamente indegna di un paese civile.
Contro questa prassi, lo scorso 23 ottobre 2015 il sindaco di Grotte Paolino Fantauzzo aveva emesso un'ordinanza nella quale, spiegando che il distacco dalla rete fognaria avrebbe comportato la dichiarazione di "inagibilità" dell'immobile ed il conseguente allontanamento coatto degli abitanti, stabiliva il "divieto assoluto alla società Girgenti Acque S.p.A. di procedere alla disattivazione dei collegamenti fognari su tutto il territorio di questo Comune", invitando i cittadini ad avvisare immediatamente la Polizia Municipale qualora si presentassero operai della Girgenti Acque SpA per eseguire questo tipo di distacco.
Affatto intimorita dall'ordinanza del Sindaco, la
Girgenti Acque S.p.A., nell'intento di perseguire il proprio scopo con ogni mezzo, ha proposto ricorso innanzi al Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) della Sicilia per l'annullamento previa sospensione dell'ordinanza.
La Giunta municipale di Grotte, nella seduta del 18 gennaio 2016 alla quale hanno partecipato tutti i componenti, ha deliberato all'unanimità di costituirsi in giudizio innanzi al Tar della Sicilia contro il ricorso presentato dalla
Girgenti Acque S.p.A., affidando all'avv. Girolamo Rubino del Foro di Palermo il patrocinio legale del Comune.
É appena il caso di ricordare che i cittadini italiani, con un referendum, si sono espressi a favore della gestione pubblica dell'acqua e che
l'Assemblea Regionale Siciliana si sia espressa chiaramente per la fornitura del quantitativo minimo vitale di acqua anche per i cittadini meno abbienti.


Carmelo Arnone
16 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
     

 

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15/02/2016

Ambiente. Bonificata discarica abusiva nei pressi del cimitero comunale

 

Bonificata discarica abusiva

Era diventata una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto, parte della via che costeggia il cimitero comunale di Grotte, di fronte ad una delle entrate laterali. Cumuli di detriti, la maggior parte proveniente da demolizioni di opere murarie, giacevano da tempo sul posto. Ad opera di ignoti, giorno dopo giorno la quantità di materiale è aumentata a dismisura, venendo a costituire uno spettacolo indecoroso per il paese e per quanti si recavano al camposanto per la visita ai propri cari defunti. Su iniziativa dell'assessore comunale all'Ambiente, Piero Castronovo, oggi la zona è stata liberata da ogni tipo di ingombro. É sempre utile ricordare a tutti i cittadini che è possibile depositare gratuitamente gli sfabbricidi (materiale di risulta da ristrutturazioni domestiche e piccole opere murarie) presso lo spiazzale alle spalle del deposito comunale di Via Ingrao - dove ha sede l'isola ecologica -, evitando di commettere un illecito e contribuendo a mantenere il paese pulito.

Carmelo Arnone
15 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
     

Bonificata discarica abusiva

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15/02/2016

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della settimana; inizia la Quaresima

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono pubblicati anche nella pagina Chiesa.

Lunedi 15
febbraio
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera animato dal Rinnovamento nello Spirito Santo.

Mercoledi 17
febbraio
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di formazione a cura del Rinnovamento nello Spirito Santo.

Giovedi 18
febbraio
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa e Adorazione Eucaristica.

Venerdi 19
febbraio
- venerdi di Quaresima: astinenza dalle carni;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Via Crucis;
- ore 17.00, in chiesa Madre, Via Crucis e santa Messa;
- ore 20.00, a san Francesco, riunione delle giovani coppie di sposi che vogliono fare un cammino di fede, dei genitori dei bambini battezzati e che devono ricevere il battesimo.

Sabato 20
febbraio
- 0re 17.15, a san Francesco, catechismo per i ragazzi di 3^ media e del 1° anno di scuola superiore.

Domenica 21
febbraio
- ore 15.30, a Villaseta, Convegno Giubilare Diocesano del Rinnovamento nello Spirito Santo.

AVVISI

Orari delle Sante Messe in vigore dal 25/10/2015:

   Feriali:
   ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madre

   Prefestivi:
   ore 18.30, chiesa Madre
   ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità neocatecumenali)

   Festivi:
   ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 10.00, chiesa San Rocco
   ore 11.00, chiesa Madre
   ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.45, chiesa Madre
 

 

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14/02/2016

Chiesa. Domenica 21 febbraio a Villaseta, Convegno Giubilare del Rinnovamento nello Spirito Santo

 

Domenica 21 febbraio a Villaseta, Convegno Giubilare del Rinnovamento nello Spirito Santo
Manifesto

Domenica 21 febbraio, a partire dalle ore 15.30 nella chiesa Madonna della Catena e nella chiesa Concattedrale di Santa Croce a Villaseta, si svolgerà il Convegno Giubilare Diocesano dei gruppi e comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo. Tema del convegno è "Misericordiosi come il Padre" (Gv 17,21).
Il programma del Convegno prevede:
- ore 15.30, accoglienza e raduno dei gruppi (chiesa Madonna della Catena)
- ore 16.00, inizio ritiro giubilare (chiesa Madonna della Catena)
- a seguire
     pellegrinaggio giubilare
     attraversamento della Porta Santa (chiesa Concattedrale di Santa Croce)
     liturgia giubilare
     preghiera comunitaria carismatica
     pausa
- ore 19.00, Celebrazione Eucaristica
- ore 20.30, commiato.

Convegno Giubilare Diocesano RnS
Domenica 21 febbraio, ore 15.30
Chiesa Madonna della Catena - Villaseta
 

 

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13/02/2016

Società. Francesco e Kirill: "Famiglia si fonda sul matrimonio, atto di amore di un uomo e una donna"

 

Papa Francesco e il Patriarca Kirill
Storico incontro

É stato firmato ieri, venerdi 12 febbraio 2016, nel corso dello storico incontro avvenuto a Cuba tra Papa Francesco ed il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill, un importante documento congiunto.
Tra le dichiarazioni contenute, quella sulla famiglia ed il matrimonio: "
La famiglia si fonda sul matrimonio, atto libero e fedele di amore di un uomo e di una donna. (...) Ci rammarichiamo che altre forme di convivenza siano ormai poste allo stesso livello di questa unione, mentre il concetto di paternità e di maternità come vocazione particolare dell’uomo e della donna nel matrimonio, santificato dalla tradizione biblica, viene estromesso dalla coscienza pubblica".
Questo il testo integrale del documento.

«La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi» (2 Cor 13, 13).

1. Per volontà di Dio Padre dal quale viene ogni dono, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, e con l’aiuto dello Spirito Santo Consolatore, noi, Papa Francesco e Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, ci siamo incontrati oggi a L’Avana. Rendiamo grazie a Dio, glorificato nella Trinità, per questo incontro, il primo nella storia. Con gioia ci siamo ritrovati come fratelli nella fede cristiana che si incontrano per «parlare a viva voce» (2 Gv 12), da cuore a cuore, e discutere dei rapporti reciproci tra le Chiese, dei problemi essenziali dei nostri fedeli e delle prospettive di sviluppo della civiltà umana.

2. Il nostro incontro fraterno ha avuto luogo a Cuba, all’incrocio tra Nord e Sud, tra Est e Ovest. Da questa isola, simbolo delle speranze del “Nuovo Mondo” e degli eventi drammatici della storia del XX secolo, rivolgiamo la nostra parola a tutti i popoli dell’America Latina e degli altri Continenti. Ci rallegriamo che la fede cristiana stia crescendo qui in modo dinamico. Il potente potenziale religioso dell’America Latina, la sua secolare tradizione cristiana, realizzata nell’esperienza personale di milioni di persone, sono la garanzia di un grande futuro per questa regione.

3. Incontrandoci lontano dalle antiche contese del “Vecchio Mondo”, sentiamo con particolare forza la necessità di un lavoro comune tra cattolici e ortodossi, chiamati, con dolcezza e rispetto, a rendere conto al mondo della speranza che è in noi (cfr 1 Pt 3, 15).

4. Rendiamo grazie a Dio per i doni ricevuti dalla venuta nel mondo del suo unico Figlio. Condividiamo la comune Tradizione spirituale del primo millennio del cristianesimo. I testimoni di questa Tradizione sono la Santissima Madre di Dio, la Vergine Maria, e i Santi che veneriamo. Tra loro ci sono innumerevoli martiri che hanno testimoniato la loro fedeltà a Cristo e sono diventati “seme di cristiani”.

5. Nonostante questa Tradizione comune dei primi dieci secoli, cattolici e ortodossi, da quasi mille anni, sono privati della comunione nell’Eucaristia. Siamo divisi da ferite causate da conflitti di un passato lontano o recente, da divergenze, ereditate dai nostri antenati, nella comprensione e l’esplicitazione della nostra fede in Dio, uno in tre Persone – Padre, Figlio e Spirito Santo. Deploriamo la perdita dell’unità, conseguenza della debolezza umana e del peccato, accaduta nonostante la Preghiera sacerdotale di Cristo Salvatore: «Perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola» (Gv 17, 21).

6. Consapevoli della permanenza di numerosi ostacoli, ci auguriamo che il nostro incontro possa contribuire al ristabilimento di questa unità voluta da Dio, per la quale Cristo ha pregato. Possa il nostro incontro ispirare i cristiani di tutto il mondo a pregare il Signore con rinnovato fervore per la piena unità di tutti i suoi discepoli. In un mondo che attende da noi non solo parole ma gesti concreti, possa questo incontro essere un segno di speranza per tutti gli uomini di buona volontà!

7. Nella nostra determinazione a compiere tutto ciò che è necessario per superare le divergenze storiche che abbiamo ereditato, vogliamo unire i nostri sforzi per testimoniare il Vangelo di Cristo e il patrimonio comune della Chiesa del primo millennio, rispondendo insieme alle sfide del mondo contemporaneo. Ortodossi e cattolici devono imparare a dare una concorde testimonianza alla verità in ambiti in cui questo è possibile e necessario. La civiltà umana è entrata in un periodo di cambiamento epocale. La nostra coscienza cristiana e la nostra responsabilità pastorale non ci autorizzano a restare inerti di fronte alle sfide che richiedono una risposta comune.

8. Il nostro sguardo si rivolge in primo luogo verso le regioni del mondo dove i cristiani sono vittime di persecuzione. In molti paesi del Medio Oriente e del Nord Africa i nostri fratelli e sorelle in Cristo vengono sterminati per famiglie, villaggi e città intere. Le loro chiese sono devastate e saccheggiate barbaramente, i loro oggetti sacri profanati, i loro monumenti distrutti. In Siria, in Iraq e in altri paesi del Medio Oriente, constatiamo con dolore l’esodo massiccio dei cristiani dalla terra dalla quale cominciò a diffondersi la nostra fede e dove essi hanno vissuto, fin dai tempi degli apostoli, insieme ad altre comunità religiose.

9. Chiediamo alla comunità internazionale di agire urgentemente per prevenire l’ulteriore espulsione dei cristiani dal Medio Oriente. Nell’elevare la voce in difesa dei cristiani perseguitati, desideriamo esprimere la nostra compassione per le sofferenze subite dai fedeli di altre tradizioni religiose diventati anch’essi vittime della guerra civile, del caos e della violenza terroristica.

10. In Siria e in Iraq la violenza ha già causato migliaia di vittime, lasciando milioni di persone senza tetto né risorse. Esortiamo la comunità internazionale ad unirsi per porre fine alla violenza e al terrorismo e, nello stesso tempo, a contribuire attraverso il dialogo ad un rapido ristabilimento della pace civile. È essenziale assicurare un aiuto umanitario su larga scala alle popolazioni martoriate e ai tanti rifugiati nei paesi confinanti. Chiediamo a tutti coloro che possono influire sul destino delle persone rapite, fra cui i Metropoliti di Aleppo, Paolo e Giovanni Ibrahim, sequestrati nel mese di aprile del 2013, di fare tutto ciò che è necessario per la loro rapida liberazione.

11. Eleviamo le nostre preghiere a Cristo, il Salvatore del mondo, per il ristabilimento della pace in Medio Oriente che è “il frutto della giustizia” (cfr Is 32, 17), affinché si rafforzi la convivenza fraterna tra le varie popolazioni, le Chiese e le religioni che vi sono presenti, per il ritorno dei rifugiati nelle loro case, la guarigione dei feriti e il riposo dell’anima degli innocenti uccisi.
Ci rivolgiamo, con un fervido appello, a tutte le parti che possono essere coinvolte nei conflitti perché mostrino buona volontà e siedano al tavolo dei negoziati. Al contempo, è necessario che la comunità internazionale faccia ogni sforzo possibile per porre fine al terrorismo con l’aiuto di azioni comuni, congiunte e coordinate. Facciamo appello a tutti i paesi coinvolti nella lotta contro il terrorismo, affinché agiscano in maniera responsabile e prudente. Esortiamo tutti i cristiani e tutti i credenti in Dio a pregare con fervore il provvidente Creatore del mondo perché protegga il suo creato dalla distruzione e non permetta una nuova guerra mondiale. Affinché la pace sia durevole ed affidabile, sono necessari specifici sforzi volti a riscoprire i valori comuni che ci uniscono, fondati sul Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo.

12. Ci inchiniamo davanti al martirio di coloro che, a costo della propria vita, testimoniano la verità del Vangelo, preferendo la morte all’apostasia di Cristo. Crediamo che questi martiri del nostro tempo, appartenenti a varie Chiese, ma uniti da una comune sofferenza, sono un pegno dell’unità dei cristiani. È a voi, che soffrite per Cristo, che si rivolge la parola dell’apostolo: «Carissimi, … nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della Sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare» (1 Pt 4, 12-13).

13. In quest’epoca inquietante, il dialogo interreligioso è indispensabile. Le differenze nella comprensione delle verità religiose non devono impedire alle persone di fedi diverse di vivere nella pace e nell’armonia. Nelle circostanze attuali, i leader religiosi hanno la responsabilità particolare di educare i loro fedeli in uno spirito rispettoso delle convinzioni di coloro che appartengono ad altre tradizioni religiose. Sono assolutamente inaccettabili i tentativi di giustificare azioni criminali con slogan religiosi. Nessun crimine può essere commesso in nome di Dio, «perché Dio non è un Dio di disordine, ma di pace» (1 Cor 14, 33).

14. Nell’affermare l’alto valore della libertà religiosa, rendiamo grazie a Dio per il rinnovamento senza precedenti della fede cristiana che sta accadendo ora in Russia e in molti paesi dell’Europa orientale, dove i regimi atei hanno dominato per decenni. Oggi le catene dell’ateismo militante sono spezzate e in tanti luoghi i cristiani possono liberamente professare la loro fede. In un quarto di secolo, vi sono state costruite decine di migliaia di nuove chiese, e aperti centinaia di monasteri e scuole teologiche. Le comunità cristiane portano avanti un’importante attività caritativa e sociale, fornendo un’assistenza diversificata ai bisognosi. Ortodossi e cattolici spesso lavorano fianco a fianco. Essi attestano l’esistenza dei fondamenti spirituali comuni della convivenza umana, testimoniando i valori del Vangelo.

15. Allo stesso tempo, siamo preoccupati per la situazione in tanti paesi in cui i cristiani si scontrano sempre più frequentemente con una restrizione della libertà religiosa, del diritto di testimoniare le proprie convinzioni e la possibilità di vivere conformemente ad esse. In particolare, constatiamo che la trasformazione di alcuni paesi in società secolarizzate, estranee ad ogni riferimento a Dio ed alla sua verità, costituisce una grave minaccia per la libertà religiosa. È per noi fonte di inquietudine l’attuale limitazione dei diritti dei cristiani, se non addirittura la loro discriminazione, quando alcune forze politiche, guidate dall’ideologia di un secolarismo tante volte assai aggressivo, cercano di spingerli ai margini della vita pubblica.

16. Il processo di integrazione europea, iniziato dopo secoli di sanguinosi conflitti, è stato accolto da molti con speranza, come una garanzia di pace e di sicurezza. Tuttavia, invitiamo a rimanere vigili contro un’integrazione che non sarebbe rispettosa delle identità religiose. Pur rimanendo aperti al contributo di altre religioni alla nostra civiltà, siamo convinti che l’Europa debba restare fedele alle sue radici cristiane. Chiediamo ai cristiani dell’Europa orientale e occidentale di unirsi per testimoniare insieme Cristo e il Vangelo, in modo che l’Europa conservi la sua anima formata da duemila anni di tradizione cristiana.

17. Il nostro sguardo si rivolge alle persone che si trovano in situazioni di grande difficoltà, che vivono in condizioni di estremo bisogno e di povertà mentre crescono le ricchezze materiali dell’umanità. Non possiamo rimanere indifferenti alla sorte di milioni di migranti e di rifugiati che bussano alla porta dei paesi ricchi. Il consumo sfrenato, come si vede in alcuni paesi più sviluppati, sta esaurendo gradualmente le risorse del nostro pianeta. La crescente disuguaglianza nella distribuzione dei beni terreni aumenta il sentimento d’ingiustizia nei confronti del sistema di relazioni internazionali che si è stabilito.

18. Le Chiese cristiane sono chiamate a difendere le esigenze della giustizia, il rispetto per le tradizioni dei popoli e un’autentica solidarietà con tutti coloro che soffrono. Noi, cristiani, non dobbiamo dimenticare che «Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio» (1 Cor 1, 27-29).

19. La famiglia è il centro naturale della vita umana e della società. Siamo preoccupati dalla crisi della famiglia in molti paesi. Ortodossi e cattolici condividono la stessa concezione della famiglia e sono chiamati a testimoniare che essa è un cammino di santità, che testimonia la fedeltà degli sposi nelle loro relazioni reciproche, la loro apertura alla procreazione e all’educazione dei figli, la solidarietà tra le generazioni e il rispetto per i più deboli.

20. La famiglia si fonda sul matrimonio, atto libero e fedele di amore di un uomo e di una donna. È l’amore che sigilla la loro unione ed insegna loro ad accogliersi reciprocamente come dono. Il matrimonio è una scuola di amore e di fedeltà. Ci rammarichiamo che altre forme di convivenza siano ormai poste allo stesso livello di questa unione, mentre il concetto di paternità e di maternità come vocazione particolare dell’uomo e della donna nel matrimonio, santificato dalla tradizione biblica, viene estromesso dalla coscienza pubblica.

21. Chiediamo a tutti di rispettare il diritto inalienabile alla vita. Milioni di bambini sono privati della possibilità stessa di nascere nel mondo. La voce del sangue di bambini non nati grida verso Dio (cfr Gen 4, 10). Lo sviluppo della cosiddetta eutanasia fa sì che le persone anziane e gli infermi inizino a sentirsi un peso eccessivo per le loro famiglie e la società in generale. Siamo anche preoccupati dallo sviluppo delle tecniche di procreazione medicalmente assistita, perché la manipolazione della vita umana è un attacco ai fondamenti dell’esistenza dell’uomo, creato ad immagine di Dio. Riteniamo che sia nostro dovere ricordare l’immutabilità dei principi morali cristiani, basati sul rispetto della dignità dell’uomo chiamato alla vita, secondo il disegno del Creatore.

22. Oggi, desideriamo rivolgerci in modo particolare ai giovani cristiani. Voi, giovani, avete come compito di non nascondere il talento sotto terra (cfr Mt 25, 25), ma di utilizzare tutte le capacità che Dio vi ha dato per confermare nel mondo le verità di Cristo, per incarnare nella vostra vita i comandamenti evangelici dell’amore di Dio e del prossimo. Non abbiate paura di andare controcorrente, difendendo la verità di Dio, alla quale odierne norme secolari sono lontane dal conformarsi sempre.

23. Dio vi ama e aspetta da ciascuno di voi che siate Suoi discepoli e apostoli. Siate la luce del mondo affinché coloro che vi circondano, vedendo le vostre opere buone, rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli (cfr Mt 5, 14, 16). Educate i vostri figli nella fede cristiana, trasmettete loro la perla preziosa della fede (cfr Mt 13, 46) che avete ricevuta dai vostri genitori ed antenati. Ricordate che «siete stati comprati a caro prezzo» (1 Cor 6, 20), al costo della morte in croce dell’Uomo-Dio Gesù Cristo.

24. Ortodossi e cattolici sono uniti non solo dalla comune Tradizione della Chiesa del primo millennio, ma anche dalla missione di predicare il Vangelo di Cristo nel mondo di oggi. Questa missione comporta il rispetto reciproco per i membri delle comunità cristiane ed esclude qualsiasi forma di proselitismo. Non siamo concorrenti ma fratelli, e da questo concetto devono essere guidate tutte le nostre azioni reciproche e verso il mondo esterno. Esortiamo i cattolici e gli ortodossi di tutti i paesi ad imparare a vivere insieme nella pace e nell’amore, e ad avere «gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti» (Rm 15, 5). Non si può quindi accettare l’uso di mezzi sleali per incitare i credenti a passare da una Chiesa ad un’altra, negando la loro libertà religiosa o le loro tradizioni. Siamo chiamati a mettere in pratica il precetto dell’apostolo Paolo: «Mi sono fatto un punto di onore di non annunziare il vangelo se non dove ancora non era giunto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui» (Rm 15, 20).

25. Speriamo che il nostro incontro possa anche contribuire alla riconciliazione, là dove esistono tensioni tra greco-cattolici e ortodossi. Oggi è chiaro che il metodo dell’“uniatismo” del passato, inteso come unione di una comunità all’altra, staccandola dalla sua Chiesa, non è un modo che permette di ristabilire l’unità. Tuttavia, le comunità ecclesiali apparse in queste circostanze storiche hanno il diritto di esistere e di intraprendere tutto ciò che è necessario per soddisfare le esigenze spirituali dei loro fedeli, cercando nello stesso tempo di vivere in pace con i loro vicini. Ortodossi e greco-cattolici hanno bisogno di riconciliarsi e di trovare forme di convivenza reciprocamente accettabili.

26. Deploriamo lo scontro in Ucraina che ha già causato molte vittime, innumerevoli ferite ad abitanti pacifici e gettato la società in una grave crisi economica ed umanitaria. Invitiamo tutte le parti del conflitto alla prudenza, alla solidarietà sociale e all’azione per costruire la pace. Invitiamo le nostre Chiese in Ucraina a lavorare per pervenire all’armonia sociale, ad astenersi dal partecipare allo scontro e a non sostenere un ulteriore sviluppo del conflitto.

27. Auspichiamo che lo scisma tra i fedeli ortodossi in Ucraina possa essere superato sulla base delle norme canoniche esistenti, che tutti i cristiani ortodossi dell’Ucraina vivano nella pace e nell’armonia, e che le comunità cattoliche del Paese vi contribuiscano, in modo da far vedere sempre di più la nostra fratellanza cristiana.

28. Nel mondo contemporaneo, multiforme eppure unito da un comune destino, cattolici e ortodossi sono chiamati a collaborare fraternamente nell’annuncio della Buona Novella della salvezza, a testimoniare insieme la dignità morale e la libertà autentica della persona, «perché il mondo creda» (Gv 17, 21). Questo mondo, in cui scompaiono progressivamente i pilastri spirituali dell’esistenza umana, aspetta da noi una forte testimonianza cristiana in tutti gli ambiti della vita personale e sociale. Dalla nostra capacità di dare insieme testimonianza dello Spirito di verità in questi tempi difficili dipende in gran parte il futuro dell’umanità.

29. In questa ardita testimonianza della verità di Dio e della Buona Novella salvifica, ci sostenga l’Uomo-Dio Gesù Cristo, nostro Signore e Salvatore, che ci fortifica spiritualmente con la sua infallibile promessa: «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo Regno» (Lc 12, 32)! Cristo è fonte di gioia e di speranza. La fede in Lui trasfigura la vita umana, la riempie di significato. Di ciò si sono potuti convincere, attraverso la loro esperienza, tutti coloro a cui si possono applicare le parole dell’apostolo Pietro: «Voi, che un tempo eravate non-popolo, ora invece siete il popolo di Dio; voi, un tempo esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia» (1 Pt 2, 10).

30. Pieni di gratitudine per il dono della comprensione reciproca espresso durante il nostro incontro, guardiamo con speranza alla Santissima Madre di Dio, invocandola con le parole di questa antica preghiera: “Sotto il riparo della tua misericordia, ci rifugiamo, Santa Madre di Dio”. Che la Beata Vergine Maria, con la sua intercessione, incoraggi alla fraternità coloro che la venerano, perché siano riuniti, al tempo stabilito da Dio, nella pace e nell’armonia in un solo popolo di Dio, per la gloria della Santissima e indivisibile Trinità!

Francesco
Vescovo di Roma e Papa della Chiesa Cattolica

Kirill
Patriarca di Mosca e di tutta la Russia.
     

 

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13/02/2016

Libri. "Rhymes and Chimes" di Giusy Infantino; per il "Consolata Hospital" di Ikonda (Tanzania)

 

"Rhymes and Chimes" di Giusy Infantino
Copertina

Giusy Infantino
Giusy Infantino

Giusy Infantino e Tommaso Parrinello
Giusy e Tommaso

Ikonda (Tanzania)
Ikonda

Consolata Hospital
Consolata Hospital

É scritto in lingua inglese ed ha come titolo "Rhymes and Chimes" il libro di poesie della dott.ssa Giusy Infantino. In italiano si potrebbe tradurre con "Rime e Rintocchi". Sono filastrocche, brevi componimenti in versi (come susseguirsi allegro di suoni e parole), che occupano un posto fisso nella nostra memoria e nel nostro cuore, perché le abbiamo imparate da piccoli, anche con una finalità didattica. Le filastrocche di questa raccolta rendono omaggio a ricorrenze importanti per i bambini, come il Natale o il compleanno, e trasmettono l'importanza di sentimenti quali l'amicizia e l'affetto per la famiglia e per un animale domestico. L'utilità delle filastrocche "Rhymes and Chimes" non vuol essere solo linguistica, perché accresce il vocabolario del bambino, soprattutto se in una lingua che non è la sua madrelingua, ma anche affettiva. La lettura spensierata vuole fungere da collante tra genitori e figli, nonni e nipoti, in un mondo dove le distanze tra popoli si accorciano, grazie alla tecnologia, ma le distanze in famiglia, a causa dei ritmi frenetici, sembrano allungarsi.
Edito da "Youcanprint", il testo è disponibile in diversi store (negozi online) come Ibs, Mondadoristore, Amazon ed altri.
La pubblicazione ha uno scopo benefico; il ricavato della vendita è destinato all'ospedale "Consolata" di Ikonda, in Tanzania.
Il "Consolata Hospital Ikonda" si trova nel distretto di Makete, trenta chilometri prima di Makete sulla strada da Njombe. Si tratta di uno dei tre ospedali del distretto, insieme con l’Ospedale luterano di Bulongwa (distante 50 Km) e il Makete District Hospital (30 Km). Si trova negli altopiani meridionali della Tanzania, 2.050 metri sul livello del mare. È un istituto cattolico privato che appartiene fin dalla sua origine (1963) ai Missionari della Consolata. La missione dell’Ospedale è di fornire assistenza sanitaria generale di qualità alla popolazione della zona e di promuovere l’accesso alle cure sanitarie per i bisognosi, con una particolare attenzione per i bambini, le donne e le persone affette da malattie croniche. È registrato dal 1997 presso il Ministero della Sanità tanzaniano e fa parte della Cristian Social Services Commission (CSSC).
Da piccolo ospedale con 60 posti letto nel 1968, il Consolata Hospital si è evoluto in una grande struttura con 305 posti letto e riceve una media di 300 pazienti ambulatoriali al giorno. Gestisce anche il servizio di una clinica mobile che visita 32 villaggi della zona ogni mese, con i programmi di prevenzione, formazione e cura. Circa due terzi dei pazienti viene a Ikonda da altri distretti o regioni; alcuni risiedono addirittura a 600 km di distanza. Il consumo di farmaci e forniture mediche è in continua crescita ed l’approvvigionamento dell’ospedale è spesso molto difficoltoso poiché si trova a 820 km dalla capitale Dar Es Salaam dove la maggior parte dei farmaci e del materiale sanitario sono disponibili.
Attualmente, i programmi e le iniziative attive sono:
- cliniche mobili nei 32 villaggi della nostra zona;
- assistenza domiciliare;
- accesso gratuito alla sanità per tutti i bambini fino a 10 anni di età;
- assistenza gratuita a tutti i pazienti affetti da HIV-AIDS;
- riduzione del costo dell’assistenza per tutte le madri che partoriscono presso l’ospedale.

Carmelo Arnone
13 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
     

 

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13/02/2016

Dialoghi. "Presidente del Consiglio Renzi: limiti della sua visione politica"; di Giuseppe Castronovo

 

"Dialogo" del dott. Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.

Al Circolo della Concordia abbiamo preso in esame le sortite, non sempre felici, del nostro Presidente Renzi nei confronti dei leader europei. Sarà l'esuberanza giovanile a consigliarlo non sempre per il meglio? C' è solo da augurarsi che non ci capiti quello che ha paventato il prof. Vezio ricordandoci la favola del bue e della rana.
Giuseppe Castronovo

"Presidente del Consiglio Renzi: limiti della sua visione politica"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )

Romano: Amici, ho l’impressione...

Totò: Cosa vuoi dire? Parla pure.

Romano: Ho l’impressione che il nostro Presidente del Consiglio Renzi quando parla con la Cancelliera Merkel o con il Presidente della Commissione Europea Juncker pensa che i limiti del suo campo visivo siano anche i limiti dei suoi interlocutori.

Giacomo: E gli effetti sono visibili: non a caso sovente viene snobbato per la sua spacconeria come ha recentemente fatto proprio il Presidente Juncker quando ha detto che “quella di Renzi è una tipica esuberanza giovanile”.

Vezio: Il nostro Presidente Renzi si era autoassegnata la funzione di risollevare la reputazione del nostro Paese dopo “i sorrisetti sarcastici dell’ex Presidente della Francia Sarkozy e della Cancelliera Merkel” rivolti all’allora Presidente del Consiglio Berlusconi. Ma, da quanto ci riferisce l’amico Giacomo, non so quanto vi sia riuscito. Amici, la situazione mi sembra addirittura molto più grave di come ci è stata descritta dall’amico Romano. Vedete...

Giacomo: Dica pure prof.

Vezio: Il guaio è che il nostro Presidente Renzi molto spesso, perdendo il senso della realtà, confonde i suoi limiti addirittura con i confini del mondo. Consentitemi un’ultima riflessione: c’è solo da augurarsi, nell’esclusivo interesse del nostro Paese, che il Presidente Renzi non faccia la fine – che tutti noi conosciamo per aver letto le favole di Fedro – che toccò alla rana che voleva acquisire la mole del bue: fu la morte per la nostra rana che lasciò orfani i suoi ranocchi.
  

 

   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)

  

 

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12/02/2016

Iniziative. "Passo e... spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di venerdi 12 febbraio

 

Passo e... Spasso!

Appuntamento settimanale del venerdi con "Passo e... spasso!", la passeggiata "della salute".

Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 12 febbraio:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza
Via Mattarella, Via Sturzo, Viale Matteotti, Via Turati, Via Pirandello, Via Leopardi, Via F. Ingrao, Viale della Vittoria, Via Umbria, Via Molise, Via San Desiderio, Via Madonna delle Grazie, Via San Giovanni Bosco, Via Giovanni XXIII, Via Sant’Agostino, Via Duca d’Aosta, Via Alfieri, Via San Giovanni, Via Rossini, Via Cavour, Via Giacinto, Piazza Marconi, Via Meli, Via Machiavelli, arrivo Piazza Magnani.

Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
 

 

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11/02/2016

Racalmuto. Avviato il Servizio Civico Comunale

 

Comune di Racalmuto
Municipio

A Racalmuto è stato attivato il Servizio Civico Comunale elaborato dall'assessorato ai Servizi Sociali e rivolto a coloro che sono privi di occupazione e versano in condizioni di disagio socio-economico.
Al nostro insediamento - dichiara il sindaco - giacevano numerose istanze di contributo economico presentate dai nostri concittadini dall’anno 2012 in poi, rimaste inevase, per mancanza di fondi e dell’assistente sociale. Abbiamo nominato l’assistente sociale alla quale abbiamo chiesto di istruire tutte le istanze dal 2012 ad oggi. É stato un lavoro impegnativo perché in concomitanza si dovevano esaminare quasi duecento domande per le 66 borse lavoro, istruire e seguire i relativi progetti, e affrontare le incombenze connesse ai ricoveri nelle diverse strutture socio assistenziali. Siamo riusciti a reperire le risorse per liquidare ai nostri concittadini il contributo per l’assistenza straordinaria per gravi condizioni patologiche nella misura del 40% delle spese sostenute e documentate, il regolamento comunale prevede al massimo il 50%. Contestualmente, abbiamo disposto che per le altre forme di assistenza-temporanea e/o similare, il contributo economico fosse concesso esclusivamente sotto forma di compenso per prestazioni di servizi utili alla comunità”.
La Giunta ha approvato il progetto di utilità collettiva che si articola in due azioni d’intervento:
- Azione A: Servizio di assistenza domiciliare anziani e disabili;
- Azione B: Servizi di manutenzione e cura degli edifici pubblici e decoro urbano.
Il progetto è strutturato con il metodo della turnazione e prevede per ogni turno l’utilizzo di n° 25 unità per la durata di 2 mesi e di 6 ore settimanali. Con ogni soggetto i funzionari dei servizi sociali concorderanno un progetto individuale.
Le attività di utilità civica perseguono obiettivi di prevenzione sociale - dichiara l’assessore ai Servizi Sociali -. Il ‘Servizio Civico Comunale’ non è un lavoro né un contributo fine a se stesso, ma una forma attiva di inclusione sociale che si realizza attraverso un servizio concreto offerto alla collettività. Abbiamo già le risorse per garantire un ciclo di 4 turni, per un arco temporale di otto mesi nel corso del quale riusciremo a soddisfare le richieste presentate dall’anno 2012 all’anno 2015 e le situazioni più urgenti che dovessero presentarsi nell’anno in corso. Con il nuovo bilancio investiremo ulteriori risorse, con l’obiettivo di finanziare un progetto in favore dei giovani privi di occupazione”.
Nell’elenco figurano tanti disoccupati la cui età media è di 45 anni; tra essi soprattutto donne.
Queste ultime - precisa l'assessore Matteliano  - aiuteranno le persone anziane sole, che hanno bisogno per piccole pulizie di casa o altri aiuti. Per intensificare il servizio abbiamo pubblicato un nuovo bando: gli anziani e i diversamente abili che intendono usufruire dell’assistenza domiciliare, potranno presentare le domande entro il 23 febbraio 2016”.
Il progetto è partito da un mese - sottolinea il sindaco Messana -. Venticinque persone stanno svolgendo un servizio per la nostra città, impegnandosi con entusiasmo e professionalità. Si lenisce il disagio economico e al contempo si offre l’opportunità di contribuire a migliorare il proprio paese. E’ un modo responsabile di tenere insieme assistenza e servizio per la collettività. Essere riusciti a garantire una forma minima di assistenza a Racalmuto, nella vigenza del piano di Riequilibrio Finanziario, non era affatto scontato ed è per noi motivo di grande soddisfazione. Nel corso dell’anno tenteremo di reperire ulteriori risorse da destinare a questo strumento sociale, cui l’Amministrazione comunale crede fortemente”.
  

 

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11/02/2016

Ricorrenze. "Giorno del Ricordo"; messaggio del Presidente della Repubblica

 

Giorno del Ricordo
Giorno del Ricordo

É stato celebrato ieri, mercoledi 10 febbraio, il "Giorno del Ricordo", ricorrenza nella quale si commemorano le vittime delle foibe e l’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Nell’autunno del 1943 e nella primavera del 1945, nell’Istria feroci ondate di violenza colpirono a vario titolo migliaia di italiani. I comunisti di Tito misero in atto arresti, esecuzioni, deportazioni nei campi di concentramento balcanici, portando alla morte brutale di migliaia di civili e all’esodo di altrettante persone, persino a guerra finita. Nelle foibe (parola dialettale che deriva dal latino fovea "fossa" che indica cavità profonde anche decine di metri, tipiche dei terreni carsici) sparirono migliaia di persone.
Il "Giorno del Ricordo" è stato istituito con la legge del 30 marzo 2004. La data del 10 febbraio ricade nell'anniversario della firma del trattato di pace con il quale alla Jugoslavia furono assegnate l'Istria e gran parte della Venezia Giulia.
Votarono contro la legge che istituiva il "Giorno del Ricordo": Armando Cossutta, Maura Cossutta (figlia di Armando), Titti De Simone (fondatrice dell’Arcilesbica a Bologna nel 1994), Elettra Deiana (Sinistra Ecologia e Libertà), Oliviero Diliberto, Alfonso Gianni (Sel), Francesco Giordano detto Franco (ex segretario di Rifondazione, Sel), Ramon Mantovani, Graziella Mascia, Giuliano Pisapia, Marco Rizzo, Giuseppe Cosimo Sgobio (ex capogruppo alla Camera del Pdci), Giovanni Russo Spena (ex Democrazia Proletaria), Tiziana Valpiana, Nichi Vendola.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita ieri negli Stati Uniti, non ha potuto tenere un discorso ufficiale; il Quirinale ha diffuso la seguente nota con le parole del Capo dello Stato.
“La nostra identità di Paese democratico ed europeo non poteva accettare che pagine importanti delle sua storia fossero strappate, lasciando i nostri concittadini del ‘confine orientale’ in una sorta di abbandono morale.
Ristabilire la verità storica e coltivare la memoria sono frutto di un'opera tenace e preziosa, che le associazioni degli esuli e le comunità giuliano-dalmate e istriane hanno contribuito a realizzare.
La Giornata del Ricordo, nel rinnovare la memoria delle tragedie e delle sofferenze patite dagli italiani nella provincia di Trieste, in Istria, a Fiume e nelle coste dalmate, è occasione per dare vita a una storia condivisa, per rafforzare la coscienza del nostro popolo, per contribuire alla costruzione di una identità europea consapevole delle tragedie del passato.
L'abisso della guerra mondiale e le aberrazioni dei sistemi totalitari sono ora alle nostre spalle, anche se quei segni non possono essere cancellati e deve sempre guidarci la consapevolezza che le conquiste di civiltà vanno continuamente attualizzate.
Ricordare non deve favorire il rancore, ma liberare sempre più la speranza di un mondo migliore.
Oggi l'Europa è vista come il continente della democrazia, della fratellanza, della libertà, della pace tra i popoli.
Per continuare ad esserlo deve superare gli egoismi che frenano il suo progetto e l'illusione che un ritorno ai nazionalismi possa proteggerci dai rischi della globalizzazione.
Anche in questo caso la storia e la memoria comune possono fornire un grande aiuto per guardare al futuro e per scacciare dal destino dei nostri figli ogni pulizia etnica e ogni odio razziale”.
  

 

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11/02/2016

Folklore. I nostri 15 anni di partecipazione al festival "I Bambini del Mondo"; di Fabio Bellomo

 

Gruppo folk Herbessus
Gruppo "Herbessus"

Il presidente del Gruppo folk "Herbessus" Fabio Bellomo esprime la sua gioia nel comunicare la partecipazione, per il 15° anno consecutivo, al Festival "I Bambini del Mondo", manifestazione collaterale alla tradizionale "Sagra del Mandorlo in Fiore" di Agrigento.

"
Caro direttore,
ti scrivo con tanto orgoglio per comunicare che per il 15° anno consecutivo il Gruppo folk “Herbessus” parteciperà al “Festival Internazionale dei Bambini del Mondo” giunto alla 16^ edizione.
Ormai, all’interno del Festival, siamo uno dei gruppi storici della manifestazione; abbiamo fatto conoscere il nostro paese sia nella nostra provincia che nel mondo, ed abbiamo oltre 6000 “amici” su facebook. Ormai è noto il nostro curriculum, ma vorrei ringraziare tutti coloro che in questi 15 anni hanno fatto parte di questa famiglia; parliamo di più di 300 ragazzi che con onore hanno fatto parte di questo meraviglioso gruppo.
Lasciami prendere una grande soddisfazione: i ragazzi del mio primo gruppo - anno 2001 - si sono quasi tutti laureati; per il nostro gruppo e per me è un grande successo.
Entriamo nel dettaglio del programma di quest’anno.
Saranno dedicati interamente agli studenti delle scuole agrigentine gli spettacoli del 16° “Festival Internazionale del Folklore - I Bambini del Mondo” che tradizionalmente apre la Sagra del Mandorlo in Fiore di Agrigento. Nella mattinata di giovedì 11 e venerdì 12 febbraio, nel Palatenda che sarà allestito in piazza Vittorio Emanuele, sono previsti due spettacoli riservati alle scolaresche: alle 09.30 il primo e alle 11.30 il secondo.
Sul palco si esibiranno i gruppi provenienti da: Albania (Artistic Ensemble “Kaltersia” di Tirana); Bulgaria (Dance Ensemble “Plamache” di Sofia); Georgia (Children Ensemble “Merani” di Tiblisi); Korea (“Woori-Doori” di Seul); Polonia (“Mali Gorzowiacy” di Gorzów Wielkopolski); Russia (“Eralash” di Cheliabinsk); Italia (“I Tamburellisti di Otranto”, Puglia).
Con loro, i gruppi agrigentini: Gergent, Oratorio Don Guanella, I Piccoli del Val D’Akragas, I Picciotti da Purtedda, Fabaria Folk, Herbessus. Gli ospiti internazionali saranno ricevuti dal sindaco della Città dei Templi, Lillo Firetto, nella giornata di mercoledì 10 febbraio 2016 alle 16.00 nel Teatro “Pirandello”.
Il Festival “I Bambini del Mondo”, organizzato dall’Aifa (Associazione International Folk Agrigento) guidata da Luca Criscenzo, anche quest’anno mette in primo piano, accanto al folklore, i grandi valori della  pace, della fratellanza e della concordia tra popoli.
Sempre al Palatenda è in programma, venerdì 12 febbraio alle 20.30, lo spettacolo con la presenza di tutti i gruppi partecipanti al Festival e l’assegnazione del Premio “Italia, Immagini e Pensieri”, a cura della “Società Dante Alighieri”.
Sabato 13 febbraio la tradizionale e tanto attesa “Passeggiata della Pace verso la Fraternità” che si terrà nella Valle dei Templi, inizio 10.00, per la quale sono attesi ad Agrigento centinaia di studenti delle scuole elementari e medie provenienti da diverse parti della Sicilia che parteciperanno, assieme ai gruppi internazionali ed a quelli locali, all’appuntamento che culminerà dinnanzi il Tempio della Concordia con la lettura di alcuni passi della Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo emanata dall’Unicef nel 1959.
Vorrei chiudere con una precisazione: i balli e le coreografie effettuate dal Gruppo folk “Herbessus” sono una mia creazione - senza copiature da altri gruppi - e sono stati registrati alla SIAE per tutelarci da eventuali plagi (quanti avessero intenzione di “ispirarsi” alle mie creazioni devono sapere che andranno incontro alle sanzioni previste)".
  

 

   

Il Presidente del Gruppo folk "Herbessus"
Fabio Bellomo

 

 

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11/02/2016

Iniziative. "Incontri con l'autore" a cura dell'associazione "Nino Martoglio"; il 20 e 27 febbraio a Grotte

 

"Incontri con l'autore" a cura dell'associazione "Nino Martoglio"
Manifesto

L'associazione culturale-teatrale "Nino Martoglio" diretta da Aristotele Cuffaro presenta un nuovo appuntamento con "Incontri con l'autore". Due serate dedicate al cinema ed alla scrittura.
Il primo incontro è in programma per sabato 20 febbraio, alle ore 20.00 presso l'auditorium "San Nicola"; sarà proiettato il film "Alicudi nel vento" di Aurelio Grimaldi. Dopo la proiezione seguirà il dibattito con il regista.
Il secondo appuntamento, sempre presso l'auditorium "San Nicola" alle ore 20.00, è previsto per il sabato successivo 27 febbraio; verrà presentato il libro di Pietra La Rocca "Piovono barattoli dal cielo". La relazione sul testo sarà a cura di Agata Gueli, con letture di Isabella Villani ed interventi musicali del Trio Haydn (Salvatore Puglisi al fagotto, Gaetano Scimè all'oboe, Ignazio Messina al clarinetto). L'incontro verrà moderato da Aristotele Cuffaro.
Gli "Incontri con l'autore" sono realizzati con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Grotte e della Fidapa - sezione di Racalmuto.

Carmelo Arnone
11 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
     

 

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11/02/2016

Attualità. "Perché Sanremo è Sanremo!"; di Giovanni Volpe

 

Giovanni Volpe
Giovanni Volpe

Volare oh oh” la gente si ammazza “gay si gay no” c’è una larga fascia di popolazione che non ce la fa più “vola colomba bianca vola” e che si sta suicidando “utero in affitto mai” non solo uomini adulti ma anche giovani e coppie “voglio una vita spericolata” gente che ha perso ogni speranza “i diritti del nascituro” che non sa nemmeno chiedere aiuto “sole cuore amore” e che nel silenzio della disperazione pone fine ai suoi giorni “maschio e femmina li creò” nell’indifferenza generale e soprattutto con un mandante politico “Italia gnam” che un giorno, di questo sì, dovrà rendere conto al Dio “é vizio non é amore” di cui tanto inutilmente si riempie la bocca “perché Sanremo è Sanremo!”.

Giovanni Volpe
11 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
  

Sanremo 2016
Logo

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10/02/2016

Attualità. Dialogo a tre sul Carnevale a Grotte e Racalmuto; Messana: "L'energia dei giovani"

 

Dialogo a tre sul Carnevale a Grotte e Racalmuto
Carnevale

Si susseguono sul web, prima ancora che tra i tavolini dei bar, i commenti sull'innegabile successo della festa di Carnevale a Racalmuto; il confronto immediato è con la mancata programmazione e realizzazione di iniziative anche a Grotte.
Così si esprime il giovane e dinamico imprenditore Walter Zaffuto: "
A sminuire Grotte sono per primi proprio i cittadini grottesi. Ormai lo sappiamo i Comuni sono quelli che risentono della crisi economica e non riescono a poter far ripartire una festa del genere in quanto - mettiamola cosi  - non ci sono soldi sufficienti. Arriva il giorno fatidico ed ecco che ci si gira intorno aspettando da un’ora all’altra, e ci si ritrova con un pugno di mosche in mano". Anche sulla riuscita di iniziative organizzate dai privati, Walter è dubbioso: "Facciamo la domanda al Belvedere Café: merita ancora Grotte queste iniziative senza nessun incentivo del Comune per i grottesi? Dico proprio di no; ne è prova l’immagine in discoteca nella parte alta della foto (vedi immagine a lato; elaborazione di Walter Zaffuto). Adesso parliamo della parte bassa della foto: con tutto il cuore, in prima persona, faccio i complimenti sia al sindaco Emilio Messana che, soprattutto, a tutti i giovani racalmutesi che, a differenza dei grottesi, sono rimasti a far festa nel proprio paese". Una nota di ottimismo e di incoraggiamento conclude il commento di Walter: "Ricordiamoci che il nostro paese va valorizzato in prima persona da noi, non per forza organizzando ma anche partecipando alle iniziative delle persone che fanno di tutto per fare divertire".
Ai complimenti del giovane grottese risponde il sindaco di Racalmuto Emilio Messana: "I
nostri paesi hanno due risorse fondamentali: la bellezza dei luoghi e l'energia dei giovani. A Racalmuto i giovani insieme alle associazioni hanno dimostrato di poter organizzare eventi e manifestazioni importanti. Occorreva soltanto dare loro fiducia, sostegno e la responsabilità di stare in prima fila. Noi lo abbiamo fatto e il paese ha ripreso fiato e colore. Il successo del Carnevale è una conferma della loro maturità e della loro forza: tutto è stato organizzato in meno di un mese. Racalmuto ha un futuro perché ci sono loro".
Una nota di sprone giunge dall'animatore culturale Aristotele Cuffaro, artefice di innumerevoli iniziative nell'ambito dello spettacolo, dell'editoria, del teatro, della televisione, della letteratura e della cultura in genere: "Ai miei tempi non aspettavamo l'input dall'Amministrazione per organizzare la qualsiasi cosa. Noi giovani prendevamo in pugno la situazione e costruivamo i carri, organizzavamo gruppi in maschera e coinvolgevamo le scolaresche locali; così come per altre ricorrenze: novene, presepi ecc... La verità è che oggi i giovani “vuonnu tutti cosi 'mpiattati”, sono disinteressati a tutto, “nzumma nun si sbrazzanu”. Invece di lamentarvi, fate, proponete, mettetevi in gioco".
E c'è chi ha già raccolto la sfida, promettendo il proprio impegno per il prossimo anno.
Intanto le energie giovanili di Grotte sono scese in campo - da oltre un mese - per organizzare la Settimana Santa e la festa di Pasqua: prove delle "recite" e, da stasera (raduno alle ore 22.30 in Piazza Marconi), i lamentatori.


Carmelo Arnone
10 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
  

 

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10/02/2016

Commenti. "Nel giorno di Carnevale il paese sembrava in lutto"; di Angelo Rotolo

 


Angelo Rotolo

Il signor Angelo Rotolo, in un suo commento che ci ha fatto pervenire, esprime rammarico per la mancata realizzazione a Grotte di iniziative per il Carnevale 2016. Il confronto, non espresso ma che traspare, è con la festa realizzata nel paese di Racalmuto, che ha coinvolto centinaia di persone in gran parte giovani.

"
Gentile direttore,
vorrei comunicare questo mio pensiero.
Oggi mi sono detto che a Grotte manca qualcosa. Ho visto che ieri, giorno di Carnevale, il paese sembrava in lutto: per le strade non cera nessuno vestito in maschera.
Mi domando perché Grotte, il paese che tutti invidiavano, ora è diventato un paese morto.
Perciò è ora che si sveglino i nostri politici.
Il bello è che quanto ci sono le elezione si fanno tante promesse che non vengono mai mantenute
".
  

 

   

Angelo Rotolo
 

 

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10/02/2016

Scuola. Conclusa la "Competizione dei pupi" all''Istituto Comprensivo "A. Roncalli"

 

L'Istituto Comprensivo "A. Roncalli" ha premiato i "Pupi di cartapesta"


L'Istituto Comprensivo "A. Roncalli" ha premiato i "Pupi di cartapesta"


L'Istituto Comprensivo "A. Roncalli" ha premiato i "Pupi di cartapesta"

Con una festa presso l'atrio interno dell'edificio che ospita le classi di scuola secondaria di primo grado dell'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte si è conclusa ieri, martedi 9 febbraio, "La competizione dei pupi" (vedi foto a lato), un progetto didattico coordinato dalla prof.ssa Patrizia Camera.
Gli alunni sono stati guidati, a partire dallo scorso mesi di gennaio, nella realizzazione di sagome variamente addobbate con la riproduzione di personaggi della politica, della musica o di fantasia.
Desiderosi di partecipare alla competizione, i giovani studenti hanno dato vita ad una vera e propria mostra statica nell'atrio dell'edificio che ha ospitato circa 50 "pupi".
La commissione della competizione, composta da docenti e personale ATA e presieduta della dirigente scolastica Anna Gangarossa, dopo un'attenta valutazione delle caratteristiche delle opere in gara ha decretato i vincitori.
Il terzo posto è stato assegnato a
Giuseppe Antonucci della I B, che ha proposto un originale versione del presidente del Consiglio Matteo Renzi.
La seconda posizione è stata attribuita
a Flavia Tirone della III B, che ha presentato la rivisitazione di una maschera veneziana.
Al primo posto, la riproduzione dell'attore Johnny Depp nella sua interpretazione del Cappellaio Matto; opera realizzata dagli alunni Antonio Bellomo e Tommaso Nalbone della II A.
A tutti i vincitori sono stati consegnati i premi messi in palio: degli splendidi volumi di letteratura per ragazzi.
Alla cerimonia di proclamazione dei vincitori e di premiazione ha fatto seguito una grande festa, animata da Monica Bellavia, che ha coinvolto tutti con musica, giochi e danze.


Carmelo Arnone
10 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
  

L'Istituto Comprensivo "A. Roncalli" ha premiato i "Pupi di cartapesta"


L'Istituto Comprensivo "A. Roncalli" ha premiato i "Pupi di cartapesta"

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10/02/2016

Lettere. "Estirpati i miei alberi da siepe"; di Antonio Maida

 

Alberi da siepe

"La siepe non si deve piantare". Questo sembra essere il messaggio, lasciato da mani anonime, indirizzato al dott. Antonio Maida; dell'accaduto, e del suo comprensibile disappunto, ce ne fa partecipi con la lettera seguente.

"Ieri, m
artedi 9 febbraio, recandomi nel mio terreno sito in Contrada Altavilla-Sinatra che confina con le proprietà di alcuni nostri concittadini grottesi, mi sono accorto che gli alberi da siepe, piantati da me giorni addietro a debita distanza dai confini, sono stati estirpati e lasciati sul posto.
Ho fatto regolare denuncia contro ignoti, sentendomi danneggiato moralmente ed economicamente.
Lascio ai lettori le giuste considerazioni".

 

   

Antonio Maida
 

 

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10/02/2016

Racalmuto. Finanziati i lavori per la messa in sicurezza del costone sottostante la Fondazione Sciascia

 

Emilio Messana
Emilio Messana

Una notizia che a Racalmuto si attendeva da tempo: l'Assessorato Regionale alle Infrastrutture ha finanziato lavori di somma urgenza, per la messa in sicurezza del costone sottostante alla Fondazione Sciascia, per un importo complessivo di 200.000 euro. A darne comunicazione, il sindaco Emilio Messana, che ha dichiarato: "Siamo molto soddisfatti. In questi mesi abbiamo sollecitato l'intervento di diverse autorità dal Genio Civile, alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco; nei rispettivi sopralluoghi hanno constatato la necessità e l'urgenza dei lavori, soprattutto dopo il crollo di una parte del costone che ci ha costretto a transennare tutta l'area per scongiurare pericoli per la pubblica incolumità. Questa convergenza di segnalazioni e di relazioni ha fatto sì che l'opera spiccasse tra le prime somme urgenze in attesa di finanziamento per la provincia di Agrigento. La scorsa settimana abbiamo incontrato l'assessore regionale alle Infrastrutture Giovanni Pistorio e il Direttore generale Dott. Fulvio Bellomo, per rappresentare l'urgenza della messa in sicurezza. Insieme ai tecnici del Genio Civile, che curerà la progettazione, ci siamo già recati sui luoghi per le prime misurazioni. Ringrazio l'Ingegnere Capo del Genio Civile di Agrigento Duilio Alongi, per la sensibilità e la professionalità con le quali ha seguito questa nostra emergenza. Un'altra grande incompiuta del nostro paese si avvia ad essere risolta".
Concorda con il sindaco Messana l'assessore comunale ai Lavori Pubblici Paolo Alessi: "É un'opera fondamentale per la sicurezza del nostro centro abitato. Il costone ha un pregio naturalistico che dovrà essere salvaguardato nella scelta della tipologia di intervento. Chiederemo un incontro con i tecnici del Genio Civile di Agrigento per valutarne insieme la portata".
  

 

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09/02/2016

Ricordi. "Il passato dei locali della Piazza"; di Giancarlo Bonsignore

 

Foto dal passato
Piazza Marconi

Caro Carmelo,
sull'immagine di Piazza Marconi, citata negli articoli del 23 gennaio e 26 gennaio, ho messo insieme una serie di informazioni, con la collaborazione di diverse persone, sul passato dei locali riprodotti nella foto, per preservarne la memoria. Ecco quanto è venuto fuori.
Attuale entrata della pasticceria Marconi:
- ancora nei ricordi recenti è la “putìa” di generi alimentari
“Il Mercatino” della signora Vizzini (Agnello); prima ancora fu di Zattolo che, prima di trasferire il Caffè - che vediamo nella foto - dove c’è il Central Bar di oggi, era subentrato a “lu zzì Vicienzu Muzzuni e la zzà Vicinzina” (gran signora perbene) come Caffè, forse il più antico e in vista di Grotte col lusso di poter organizzare concerti nella piazzetta dell’allora Banco di Sicilia a cura dei famosi - all’epoca - fratelli Li Causi.
Finestra del Caffè Marconi:
- prima della creazione dell’ambiente unico con l’adiacente magazzino da parte del proprietario Peppe Criminisi, sembra che fosse stato un laboratorio, nella fattispecie di Corone floreali di “Lillu Neru” (Fantauzzo).
Attuale Caffè Marconi:
- prende il posto del vecchio Bar Olimpia di Criminisi, questo a rilevare un negozio di Frutta & Verdura (nella settimana) e polli allo spiedo (la domenica) di “Carluzzu”. Ma prima ancora una “putìa” di generi alimentari della signora Agnello, moglie di un più noto “zzì ‘Nofriu”.
Attuale Lirenasgas:
- subentrato alla più semplice insegna “Tessuti” della signora Chiarenza, ancor prima conosciuta come bottega di “lu zzì Sisu” che vendeva per lo più “taschi”.
Attuale Tabacchino di “Roberto”:
- sempre stato un Tabacchino, del padre di Roberto; per tutti “mpari Totu”.
Ne son cambiate di cose, anche se a noi giovani sembra sia stato sempre tutto lì, da tempo immemore
.

Giancarlo Bonsignore
9 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
  

 

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09/02/2016

Televisione. "AgTv non chiuderà", nota della redazione dell'emittente agrigentina

 

Agrigento Tv

Con una nota diffusa nella giornata di ieri, la redazione della televisione agrigentina AgTv (Agrigento Tv - canale 96 del digitale terrestre) ha chiarito che l'emittente non chiuderà.
"In riferimento alle notizie diffuse dagli organi di informazione in questi giorni - si legge nel comunicato - ha relative alla chiusura di quattro emittenti della provincia di Agrigento, per presunte interferenze delle frequenze con emittenti di stati esteri, si precisa quanto segue: “Al momento c’è soltanto una determina del Ministero dello Sviluppo Economico che annuncia lo spegnimento futuro delle frequenze 28, 31, 43, 45. Determina che non poteva essere emessa in quanto ad oggi si è in attesa di pronunciamento da parte del Tar del Lazio( previsto per aprile 2016) che aveva già disposto la sospensiva. Nella peggiore delle ipotesi non ci sarà chiusura ma trasferimento su un’altra frequenza”. Ciò premesso diffidiamo chiunque a divulgare notizie imprecise e prive di fondamento che comportano gravissimi danni all’emittente. Ringraziamo, comunque, tutti quelli che ci hanno espresso la loro solidarietà mentre ci riserviamo di tutelarci nelle sedi opportune per la diffusione di notizie prive di fondamento, garantendo che Agtv non chiuderà e sarà garantita la regolare messa in onda".
I telespettatori, affezionati ai programmi dell'emittente, possono tirare un sospiro di sollievo.
  

 

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08/02/2016

Chiesa. Celebrato il X Convegno di Comunione del Rinnovamento Carismatico Cattolico

 











 

È stato celebrato ad Agrigento, dal 29 al 31 gennaio 2016, il X Convegno di Comunione del Rinnovamento, sul tema: “Sulla tua Parola getterò le reti“ (Lc. 5,5), organizzato dalla comunità “Gesù è Amore” onlus di Casteltermini aderente alla fraternità cattolica “Colonna di Fuoco” del Rinnovamento Carismatico Cattolico.
La manifestazione ha visto la partecipazione di oltre 600 persone provenienti da tutt’Italia (nelle foto a lato, alcuni momenti del Convegno).
Tra i relatori sono stati presenti: Fra' Antonio Caruso, dell’ordine dei frati minori conventuali, che ha trattato il tema: “Camminate nella carità come Cristo ci ha amati” (Ef 5,2).
Il tema principale del convegno ha avuto come relatore Padre Emanuele Zippo, predicatore carismatico della congregazione dei passionisti.
Ha preso parte al convegno anche il prof. Matteo Calisi, membro del Pontificio Consiglio per i Laici, già Presidente della Catholic Fraternity of Charismatic Covenant Communities and Fellowships (Fraternità Cattolica delle Comunità e Associazioni Carismatiche di Alleanza) Associazione Privata di Fedeli di Diritto Pontificio dal 1990. Il prof. Calisi ha parlato del discepolato e di come essere discepoli e testimoni del 21° secolo.
Tra le Autorità Ecclesiali presenti al convegno, S.E. Mons. Antonio Staglianò, vescovo della Diocesi di Noto, che al termine della Santa Messa, durante la quale ha tratteggiato nell’omelia la figura del Re Davide, aprendo i cuori ad una fede viva, fede senza paura, ha voluto precisare alcune cose sulla sua fama di “Vescovo canterino”, dicendo che Lui non canta, ma cantilla testi di autori famosi come Mengoni e Noemi per rivolgersi ai giovani. Testi che non sono “solo canzonette” ma che intercettano quelle qualità profonde dell’umano e le interpretano e ce le restituiscono, attraverso la musica.
È stato presente al convegno anche il S.Em. il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, che ha parlato della carità, che va vissuta non a parole ma accogliendo l’altro, accogliendo chi ci tende la mano, chi si trova nel bisogno, perché nel bisognoso c’è Dio.
Il prossimo appuntamento del Rinnovamento Carismatico Cattolico in Sicilia sarà dal 15 al 17 aprile, a Noto (provincia di Siracusa) per un Convegno di Lode. Successivamente, dal 5 al 7 agosto, a Fiuggi, si terrà il Convegno Nazionale di Lode del RCC mentre dal 2 al 4 settembre, a Butera (CL), si svolgerà il Convegno di Lode animato dalla Fraternità “Colonna di Fuoco”. Gli incontri, i convegni e gli appuntamenti del Rinnovamento sono aperti a tutti i fedeli.
  

 

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08/02/2016

Legalità. Seminario ad Agrigento: "Il virus della Legalità è stato diffuso"; nota delle "Agende Rosse"

 

“Contaminiamoci di legalità”
Video di Teleacras

"Contaminiamoci di Legalità"; seminario delle Agende Rosse di Agrigento al "Nicolò Gallo"
Locandina

Lo scorso mercoledì 3 febbraio 2016 si è svolto, presso l'Auditorium dell'IPSCT “Nicolò Gallo” di Agrigento, un seminario organizzato dal Movimento Agende Rosse - Gruppo “R. Livatino” sul tema “Contaminiamoci di legalità”.
Pubblichiamo la nota di ringraziamento di Pietro Sicurelli, Coordinatore del Gruppo “R. Livatino” di Agrigento, ed il servizio video di Irene Milisenda per il Vg di Teleacras.

"Più che soddisfatti del risultato del seminario di mercoledi.
Interessantissimi gli interventi dei relatori: il C.C. Daniele Governale
(Comandante in 2^ della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Porto Empedocle), Floriana Lo Bosco (Coordinatrice di Libera - Presidio di Raffadali “V. Mulè”), Leonarda Gebbia (sorella di una vittima innocente di mafia), Salvatore Lo Presti (attivista del Movimento "Agende Rosse"), Aaron Pettinari (giornalista di Antimafia Duemila) e Don Giuseppe Livatino (postulatore della causa di beatificazione di Rosario Livatino), che scientemente hanno saputo coinvolgere gli oltre 500 ragazzi presenti nell'auditorium della scuola. Preziosa l'opera del moderatore, Carmelo Arnone. A loro tutti va il nostro ringraziamento.
Riteniamo che la qualità delle argomentazioni proposte, supportate dalla proiezione di docufilm, possa avere contaminato molti studenti, quantomeno in termini di riflessione.
Il “virus” della Legalità è stato diffuso. Di ciò è giusto riconoscere il merito anche a tutti coloro i quali hanno offerto la loro collaborazione, a partire dalla Dirigente scolastica, dott.ssa Girolama Casà, che ha mostrato grandissima sensibilità, nonché ai docenti delegati all’organizzazione degli eventi: prof.ssa Bonnì, prof.ssa Carreca e prof. Parisi. Grazie anche al Comandante in 2^ della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Porto Empedocle, C.C. Daniele Governale, intervenuto in rappresentanza delle Istituzioni.
Un ringraziamento alquanto sentito riteniamo doverlo rivolgere anche ai signori Cillari e Nocera, agenti della compagnia di Assicurazioni Unipol-Sai, Agenzia di Via Imera in Agrigento, i quali, per l'occasione, ci hanno gentilmente omaggiato lo striscione intestato al Gruppo “Rosario Livatino”.
Grazie a tutti per aver collaborato alla diffusione del virus della legalità, nella speranza che dalla contaminazione di esso possa svilupparsi una dirompente epidemia".

  

“Contaminiamoci di legalità”
Pietro Sicurelli

“Contaminiamoci di legalità”
Don Giuseppe Livatino

   

Movimento Agende Rosse
Gruppo “R. Livatino” Agrigento
Cav. Pietro Sicurelli
 

 
 

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08/02/2016

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della settimana; inizia la Quaresima

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono pubblicati anche nella pagina Chiesa.

Lunedi 8
febbraio
- Sante Quarantore in chiesa Madre;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera animato dal Rinnovamento nello Spirito Santo.

Martedi 9 febbraio
- Sante Quarantore in chiesa Madre.

Mercoledi 10
febbraio - LE SACRE CENERI
- Mercoledi delle Ceneri: giorno di digiuno ed astinenza;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa con l'imposizione delle ceneri;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa con l'imposizione delle ceneri;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di formazione a cura del Rinnovamento nello Spirito Santo.

Venerdi 12
febbraio
- venerdi di Quaresima: astinenza dalle carni;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Via Crucis;
- ore 17.00, in chiesa Madre, Via Crucis e santa Messa;
- ore 17.30, a san Francesco, riunione dei ragazzi di 3^ media e del 1° superiore, per formare il gruppo dei cresimandi per il 2017;
- ore 20.00, a san Francesco, riunione delle giovani coppie di sposi che vogliono fare un cammino di fede, dei genitori dei bambini battezzati e che devono ricevere il battesimo.

Sabato 13
febbraio
- ore 16.00, nell'auditorium "Nicolò Gallo" di Agrigento, convegno diocesano di Pastorale Familiare.

Domenica 14
febbraio
- ore 20.00, a san Francesco, riunione dei genitori dei ragazzi dell'Iniziazione Cristiana e di 4^ e 5^ elementare.

AVVISI

Orari delle Sante Messe in vigore dal 25/10/2015:

   Feriali:
   ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madre

   Prefestivi:
   ore 18.30, chiesa Madre
   ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità neocatecumenali)

   Festivi:
   ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 10.00, chiesa San Rocco
   ore 11.00, chiesa Madre
   ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.45, chiesa Madre
 

 

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06/02/2016

Cronaca. "Truffa dello specchietto"; malviventi in azione a Grotte

 

Truffa dello specchietto
Guarda il video

É successo giovedi scorso, 4 febbraio. Erano le ore 15.00 circa quando una signora di Grotte, alla guida della propria automobile, stava percorrendo la rotonda del "Casotto" diretta verso il centro commerciale "Le Vigne". Improvviso il forte rumore, come di un colpo allo sportello della macchia, e una Fiat Stilo di colore grigio la insegue suonando e lampeggiando. La signora, impaurita per quell'inseguimento, prosegue verso la propria destinazione. I malviventi non desistono e la raggiungono nel parcheggio del centro commerciale. Qui l'accusano di aver provocato la rottura dello specchietto della loro automobile e le chiedono un immediato risarcimento. A fronte delle richieste ripetute con toni sempre più risoluti dai due uomini, la signora, impaurita, paga 40 euro in contanti. Dei due, allontanatisi, si sono perse le tracce. La vittima, recatasi in caserma per denunciare l'accaduto, di rende conto di essere caduta in quella che ormai da anni è definita la "truffa dello specchietto".
Invariate le modalità. Eppure ancora oggi, nonostante le ripetute segnalazioni e gli avvertimenti diffusi dagli organi di informazione e dalle Forze dell'Ordine, i malviventi continuano a mietere vittime, soprattutto tra donne sole al volante ed anziani. In casi del genere, il comportamento da tenere è quello di non scendere dall'auto e chiamare i Carabinieri al 112 o la Polizia al 113; e non pagare assolutamente.
Ecco come le associazioni a difesa dei consumatori spiegano la truffa.
"
Occhio alla truffa con lo specchietto, ovvero la truffa più utilizzata sulle strade per spillare euro agli automobilisti inducendoli a pagare una somma per riparare al danno causato all’auto del truffatore, anche se in realtà la rottura delle specchietto non è mai avvenuta. Si tratta di un trucco molto semplice che consiste nel far credere all’automobilista che la sua macchina abbia involontariamente urtato il retrovisore dell’auto di chi sta mettendo in atto la truffa. La vittime della truffa sentirà il rumore di un colpo secco molto forte sulla propria carrozzeria, di solito sulla fiancata, (provocato in realtà da una pallina, un bastone, ecc…) dando l’illusione di un urto immediato. Subito dopo entrano in scena i lampeggianti e un auto vi intimerà di fermarvi. Il conducente sostenendo che gli è stato rotto lo specchietto, indicando il suo retrovisore chiaramente già danneggiato vi convincerà ad un esborso di 100 o 200 euro senza mettere di mezzo assicurazione o vigili, magari anche con l’aiuto di “un compare”, pronto a testimoniare che è andata proprio così. A questo la vittima paga, convinto di aver recato un danno, o per paura che dalla truffa si passi alla rissa. Se vi trovate vittime di simili segnali quali colpo, lampeggianti, uomo minaccioso che chiede di accostare non fermatevi e chiamate la polizia dal cellulare restando all’interno della vostra auto".
Comprensibile l'indignazione dei cittadini venuti a conoscenza del fatto; meno comprensibile la provocazione "ma dobbiamo girare armati?". L'unica arma della quale fare uso è il buon senso. Innumerevoli sono stati, nel corso degli anni, gli articoli dei giornali ed i servizi televisivi sull'argomento (vedi su youtube); uno dei più chiari è il servizio di Filippo Roma per il programma Mediaset "Le Iene", che invitiamo a rivedere cliccando qui.

Carmelo Arnone
6 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
  

 

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06/02/2016

Dialoghi. "PD: la realtà sulle sue attività nel segreto del suo anagramma"; di Giuseppe Castronovo

 

"Dialogo" del dott. Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.

"Partito Democratico: la realtà sulle sue attività sta anche nel segreto del suo anagramma"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )

Giacomo: Amici, mi sembra che il rapporto Partito Democratico/Banche oramai non sia più un fatto episodico ed eccezionale, ma un rapporto che ha acquisito il carattere della stabilità pur nella sua gravità.

Rodolfo: Caro Giacomo, conosco bene e rispetto le tue idee. Come mai oggi te ne esci con questa riflessione?

Totò: Caro Rodolfo, credo che questa volta non puoi non condividere l’affermazione dell’amico Giacomo. Le vicende di queste ultime settimane confermano, in effetti, le sue tesi.

Rodolfo: Ciò che contesto dell’affermazione dell’amico Giacomo è quando parla di “rapporto stabile Partito Democratico/Banche”.

Giacomo: Ricordiamo tutti la telefonata dell’on. Fassino, oggi Sindaco di Torino, con quel famoso “allora abbiamo una banca” cui ha fatto seguito la vicenda del “Monte dei Paschi di Siena” e con quell’altrettanto famoso urlo bersaniano “se ci toccano noi li sbraniamoooo…”.  Si raggiunge l’apice in questi mesi con le famose quattro banche tra le quali primeggia per fama la “Banca Etruria”. Questi sono i fatti che, in quanto posti in essere durante un lungo arco di tempo, mi hanno indotto, caro Rodolfo, a parlare di “rapporto stabile e non episodico Partito Democratico/Banche”. Ecco il senso della mia riflessione.

Totò: Noto che il Prof. Vezio chiede la parola. Prof, anche lei esponga la sua opinione.

Vezio: L’antropologia ci insegna che il nome non è affatto, per ciascuno di noi, qualcosa di marginale: è, invece, l’espressione della  stessa nostra personalità. Non dobbiamo dimenticare che per i latini c’era una inevitabile corrispondenza fra nome ed essere, cioè fra il nome di una persona e le sue azioni e le vicende che lo vedono protagonista . Questa corrispondenza veniva riassunta nella nota e famosa formula “nomen omen”.

Ludovico: Professore come possiamo tradurre in italiano questa formula?

Vezio: Fra le tante, quelle mi sembrano i più appropriate sono due:
          1) il nome è già  un presagio;
          2) i nomi esprimono la realtà.
          Il nome di ognuno di noi, amici miei, possiamo affermare che fotografa fedelmente la realtà delle vicende che nel bene e nel male ci vedono protagonisti e costituiscono l’essenza del nostro stesso essere. Il punto più alto di questa corrispondenza viene però raggiunto con l’anagramma che posiamo così definire: “il risultato di quell’operazione consistente nel rimescolamento delle lettere che compongono una parola in modo da crearne una nuova e diversa di senso compiuto”.

Ludovico: Prof, ci può spiegare il tutto con qualche anagramma come esempio?

Vezio: In questo momento ne penso alcuni. Per esempio l’anagramma di “attore” può essere tranquillamente “teatro”, così come quella di “bibliotecario” può essere “beato coi libri”.  Non possiamo non scorgere l’associazione tra il nome e l’attività di tutti i giorni. Possiamo affermare, a proposito di anagrammi, che “le associazioni non si cercano ma si incontrano”.

Giacomo: Può farci l’anagramma di qualche ministro?

Vezio: Ricordo bene quello del Ministro alla Giustizia Andrea Orlando il cui anagramma è “Annoderà ladro”.

Giacomo: Prof, le chiedo qualche anagramma capace di rappresentarci l’essenza del rapporto Partito Democratico/Banche.

Vezio: Fra i tanti quello che mi sembra il più appropriato è:
          “PARTITO DEMOCRATICO” = “IMPORTO ACCREDITATO”.
  

 
   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)

  

 

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05/02/2016

Racalmuto. "Il sindaco Messana un inguaribile ottimista"; nota del Comitato Cittadino "Racalmuto Civile"

 

Comitato Cittadino "Racalmuto Civile"

Pubblichiamo la nota diffusa dal Comitato Cittadino "Racalmuto Civile".

Il Sindaco Messana un inguaribile ottimista.
Storia di una Racalmuto alla deriva.
L'ottimista pensa che questo sia il migliore dei mondi possibili. Il pessimista sa che è vero”, Oscar Wilde sapeva dipingere al meglio l’animo umano, e se avesse vissuto a Racalmuto o, almeno, vi avesse soggiornato qualche giorno, avrebbe arricchito ancor più il suo ragguardevole repertorio di aforismi. Gli ottimisti a Racalmuto sono oramai una rarità, debellati da vent’anni in cui sono stati colpiti dalle più svariate patologie, acute o croniche, dalle quali molti non si sono più riavuti. I pessimisti invece hanno capito tutto e sono pure aumentati, sono coloro che sanno muoversi al meglio e trarre vantaggio da ogni situazione. Il mondo non lo possono migliorare, tanto vale utilizzarlo a proprio uso e consumo. In mezzo ci siamo noi cittadini con le coscienze ormai addormentate, senza più la voglia di protestare e, quasi, disposti a subire le più svariate angherie.
Gli ottimisti non sono del tutto scomparsi, alcuni sono sopravvissuti, basti pensare al blogger in salsa paesana, che al tempo del regno commissariale si era elevato “coraggiosamente” a Masaniello locale, ma che oggi ha deciso di non contestare, oppure è proprio convinto che tutto vada per il verso giusto e che oramai Racalmuto “sia il migliore dei mondi possibili”.
Il nostro amato sindaco, invece, è un inguaribile ottimista, è riuscito a non ammalarsi mai, superando indenne le varie ere che si sono susseguite e ancora oggi cerca di contagiarci dicendo che tutto va bene. Forse il momento positivo riguarda solo la sua persona, ma sicuramente il paese grida lacrime e sangue, si spopola, si impoverisce e sta raggiungendo il punto di non ritorno. Naturalmente il nostro traghettatore si contorna di validi consulenti, che notoriamente hanno sempre avuto a cuore il bene del paese, sacrificando il proprio benessere. Questi, pur non essendo stati nominati dal popolo, partecipano alle giunte (cosa perseguibile dalla legge), mediano fra Consiglieri ed Amministrazione e fra dirigenti e altri precari. Insomma, dei facilitatori presenti da più di vent’anni e che influenzano le sorti di questo paese con risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Intanto dieci famiglie bisognose non possono ancora accedere negli alloggi popolari, pur avendo prodotto domanda ben quattro anni fa. Tali costruzioni sono ormai divelte e distrutte e toccherà naturalmente a noi cittadini pagare tutte le riparazioni. Se si fosse fatto in tempo sicuramente tutto questo non sarebbe successo e quindi avremmo dieci famiglie soddisfatte, senza spendere ulteriori somme ai danni dei cittadini, ma sarebbe stato troppo facile, non credete?
Il costo dello smaltimento dei rifiuti rimane a livelli altissimi, tale e quale a quello del 2014, anche se il nostro Sindaco sostiene che è diminuito, forse si confonde con la tassa che è scesa grazie al recupero sugli stessi cittadini delle imposte pregresse, quindi capitoli diversi ma le tasche sono sempre quelle. La raccolta differenziata rimane un miraggio (anzi si dice che fra un po’ arriverà pure una bella multa e chi la pagherà?), la spazzatrice rimane posteggiata in contrada “Piano Corsa”, il centro per la raccolta differenziata non dà alcun beneficio a tutti noi e il paese rimane immerso nell’immondizia e nella sporcizia.
I fondi Anas, che avrebbero dovuto essere spesi con celerità ed efficienza, giacciono ancora in un conto non meglio precisato e i progetti sbandierati sono ancora nell’oblio delle buone intenzioni, forse tra primo stralcio di un progetto e la strada di campagna di un consigliere non riescono a mettersi d’accordo. Sbrigatevi a decidere perché a fine marzo se li riprendono. Tanto, nel caso, ci perdono tutti i racalmutesi.
Signor Sindaco, da presidente, quindi legale rappresentante, cosa vuole farne della Fondazione Sciascia, vuole tenerla come una bomboniera a prender polvere, come avviene da vent’anni a questa parte o vuole farla funzionare davvero? Non basta andare in un Ministero o in un Assessorato con il piattino in mano, quando non si partecipa a bandi da 50.000 euro per dimenticanza e non curanza. La grande new entry del CDA è stata scelta fra una rosa di agguerriti contendenti, per dare slancio a questa istituzione, infatti, da quel giorno la luce del suo ufficio all’ex centrale è sempre accesa, chino sulle carte alla ricerca di un’idea per rilanciare una fondazione ormai sulle ginocchia, che non è capace di far vivere se stessa, figuriamoci di innescare la scintilla del turismo nel nostro Paese. Eppure il motivo principale perché un turista senta l’esigenza di visitare il nostro territorio è proprio la presenza della Fondazione Sciascia, ma purtroppo cosa può offrire per adesso? Niente. Nella maggior parte dei casi il popolo racalmutese la vede come un qualcosa di elitario e lontano, anche se è stata creata e ha sopravvissuto fin adesso con i soldi dei cittadini. Si cominci, quindi, dal popolo, organizzando incontri, corsi, attività che possano interessarlo e coinvolgerlo; perché Sciascia l’ha donata ai Racalmutesi per il mondo intero, con lo scopo di elevare il nostro paese a culla del sapere e della cultura. Parallelamente si svolgano attività rivolte all’esterno, come mostre, convegni, seminari, giornate di studio e concorsi, in modo da attivare un circolo virtuoso che porti fondi e gente nel nostro paese. Tutto questo, naturalmente, deve essere supportato da strade pulite, da un centro storico accogliente, dal rispetto civico e delle regole, che fin adesso sono ben lungi dal venire.
In una cosa il nostro Sindaco è efficientissimo e puntuale come un orologio, lì non si sgarra, bisogna essere precisi, l’indennità deve essere corrisposta mensilmente e per intero, in barba alle promesse elettorali, non si dica che cotanta attività amministrativa non venga retribuita in maniera corretta. Tale efficienza e precisione è stata assimilata anche dai consiglieri comunali di maggioranza, che hanno deliberato il gettone di presenza, 25 miseri euro che saranno tolti anch’essi dalle tasche dei cittadini per lenire le fatiche di questi grandi eroi che ci difendono e rappresentano con grandi risultati e soprattutto con un’incessante e costante lavoro, i cui risultati  sono tangibili e verificabili (chi li ha visti?). Naturalmente il Presidente del Consiglio prenderà una bella indennità, circa 1.300 euro al mese, per la sua partecipazione alla vita del Paese e il suo continuo impegno di rappresentanza vicina ai bisogni dei cittadini (chi l’ha mai vista?). Eppure molti Consiglieri dicevano che avrebbero destinato le varie prebende alle famiglie bisognose. Bene, perché non l’avete fatto?
Certo i soldi mancano e mancheranno sempre di più in futuro, ma perché non cominciamo a ridurre le spese per l’energia elettrica e le rette di ricovero? Che oramai rivestono un’elevata percentuale dei costi comunali, forse fanno comodo ad alcuni?
Tutti quelli che sostenevano che Emilio Messana sarebbe stato il miglior Sindaco possibile dove sono? Cosa fanno? Cosa dicono? Continuano ad elemosinare qualche briciola di pane senza vergognarsi? A volte ci sembrano un po’ stupidi, perché le delibere di giunta vengono pubblicate. Assumetevi la responsabilità della vostra scelta fallita e rifallita e abbandonate l’arroganza e la tracotanza che a volte potrebbe fare molto male e dimettetevi anche da cittadini di Racalmuto, per il quale non avete fatto mai qualcosa di positivo.
Caro Sindaco di questi tempi amministrare in un paese come Racalmuto è un atto di coraggio e di sacrificio, non basta l’ordinaria amministrazione, perché porta alla morte sociale e istituzionale, ci vogliono risposte concrete non sorrisini. I problemi sono tanti e quelli fin qui esposti ne sono solo una parte, sappiamo di certo che non è facile, ma se non si comincia di sicuro non si va da nessuna parte. A quasi due anni dal suo insediamento le problematiche esistenti si sono amplificate e molte se ne sono aggiunte, quindi non pensa che la sua amministrazione sia fallimentare? Non pensa di fare del male ai propri cittadini e alle generazioni future? Non sarebbe il caso di dimettersi prima che sia troppo tardi e dare la possibilità al popolo di non sbagliare più? Sarebbe un atto di coraggio e di benevolenza verso un paese che non ha più la forza di reagire e che ha bisogno di una scossa che lei e i suoi pessimi(sti) consulenti, non potete e non volete dare, perché citando Balzac: “Bisogna salvare i popoli malgrado loro.
  

 

   

Per il Comitato Cittadino “Racalmuto Civile”
Lillo Alaimo Di Loro, Luigi Capitano,
Giuseppe Craparo, Calogero Sardo, Enzo Sardo
 

 

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05/02/2016

Stampa. "I misteri di Sciascia"; oggi in edicola su "il Venerdi" di Repubblica

 

I misteri di Sciascia
Copertina

L’eterno trasformismo. La nascita dell’antipolitica. Il cambio di editori. Una meditazione sull’ars moriendi.
L’uscita dei "saggi sparsi" rivela gli aspetti più nascosti dello scrittore siciliano.
Di Piero Melati

Zolfo. Piombo. Inchiostro.
Di queste tre elementi è fatta l’immaginaria città di Regalpetra.
Del primo elemento, scrive Leonardo Sciascia nel 1975, a proposito della sua nativa Racalmuto: "Tutto ne era circonfuso, imbevuto, segnato". L’aria, l’acqua, le strade: "Scricchiolava vetrino sotto i piedi". Ci si friggeva anche il pesce, nello zolfo. Per circa due secoli la Sicilia ne ebbe il monopolio. Era il petrolio dell’epoca. Nel 1834 l’isola contava 196 miniere. Per oltre un secolo, ci morivano i carusi. A salvarli, più che la legge, fu l’avvento dell’energia elettrica.
Il secondo elemento di cui è fatta Regalpetra è il piombo.
Quando Sciascia nacque (1921) Racalmuto era il Far West: "Una lite per confini o trazzere fa presto a passare dal perito catastale a quello balistico". Poi c’era la mafia. E infine, ricorda il biografo di Sciascia, Matteo Collura, "le campagne erano un brulicare di doppiette", per via della caccia. Lo stesso Sciascia era stato uno sniper: "Con un fuciletto ad aria compressa, a dieci metri, colpivo la capocchia di uno spillo".
L’inchiostro, infine.
"Ne ricordo anche il sapore. Forse qualche volta l’ho bevuto". Ed è l’inchiostro della scrittura ad aver trasformato la Racalmuto reale in Regalpetra la fantastica, ad aver trasmutato il piombo in zolfo, e poi lo zolfo in oro.
Sul grande autore siciliano, in copertina su il Venerdì, credevamo di sapere tutto.
Ma, mentre escono i suoi scritti perduti, abbiamo scoperto verità scomode su mafia e antimafia, editori, ambizioni.
E sulla morte. (...).

In edicola il 5 febbraio 2016
"il Venerdi" di Repubblica
"I misteri di Sciascia"
 

 

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05/02/2016

Iniziative. "Passo e... spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di venerdi 5 febbraio

 

Passo e... Spasso!

Appuntamento settimanale del venerdi con "Passo e... spasso!", la passeggiata "della salute".

Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 5 febbraio:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza
Via Carnevale, Via Spitali, Via Romano, Via Machiavelli, Via Bruno Buozzi, Via A. Moro, Via Terranova, Via Boris Giuliano, Via Cassarà, Via Ingrao, Via Puglia, Via Crispi, Calvario, Via Brodolini, Via Archimede, Via Calatafimi, Via Mercadante, Via Argentina, Via Orsini, Via Rossini, Via San Giovanni, Via Aosta, Via Cascino, Via Colombo, Via Lincoln, Saluzzo, Via Alfieri, Via Nievo, Via Meli, Via Mercurio, arrivo Piazza Magnani.

Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
 

 

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04/02/2016

Ambiente. "Taglia la tua bolletta sulla spazzatura", campagna informativa sulla raccolta differenziata

 

"Taglia la tua bolletta sulla spazzatura", campagna informativa sulla raccolta differenziata
Manifesto


Centro comunale di raccolta differenziata dei rifiuti
Insegna

Parte oggi una campagna informativa del Comune di Grotte sulla raccolta differenziata dei rifiuti; una serie di iniziative che si propongono di divulgare tutte le informazioni utili per incentivare e sostenere il riciclo dei rifiuti solidi urbani, con ricadute positive sull'ambiente e sul costo delle bollette. Pubblichiamo in anteprima il contenuto del manifesto che verrà affisso nei prossimi giorni.

COMUNE DI GROTTE
(Provincia di Agrigento)


 “TAGLIA LA TUA BOLLETTA SULLA SPAZZATURA”

Conferisci i tuoi rifiuti già differenziati presso Centro Comunale di Raccolta di Via F. Ingrao.

Orari di apertura:
- lunedì dalle 07.30 alle 13.00;
- martedì dalle 07.30 alle 13.00;
- mercoledì dalle 13.30 alle 18.00;
- giovedì dalle 07.30 alle 13.00;
- venerdì dalle 07.30 alle 13.00;
- sabato dalle 07.30 alle 13.00.

Tipologia e condizione del materiale da conferire.

CARTA (rimborso per ogni Kg conferito € 0,10)
CARTONE (rimborso per ogni Kg conferito € 0,12)
SI: giornali e riviste, libri e quaderni, fotocopie e fogli vari, scatole di pasta e per alimenti, cartoni piegati ed imballaggi di cartone.
NO: nylon, cellophane e buste della spesa, copertine plastificate, carta oleata, unta o sporca di colla, carta chimica dei fax, carta carbone, fazzoletti di carta sporchi.

PLASTICA (rimborso per ogni Kg conferito € 0,20)
SI: bottiglie di acqua e bibite, flaconi per detersivi, detergenti e shampoo, flaconi di cosmetici liquidi, contenitori per liquidi in genere, vasetti di yogurt, confezioni di uova, cassette di frutta, pellicole per alimenti, polistirolo, blister, tutti gli imballaggi con le sigle: PE-PP-PS-PET-PVC.
NO: tutto ciò che non è imballaggio, tutti gli arredi (sedie e tavoli), plastica dura come giocattoli, elettrodomestici, piatti e posate di plastica, bicchieri di plastica.

VETRO (rimborso per ogni Kg conferito € 0,07)
SI: bottiglie e bicchieri, barattoli (senza tappo metallico), vasetti (senza tappo metallico).
NO: vetri per finestre e specchi, pirofile e vetri da forno, oggetti in ceramica e porcellana, lampadine, neon, occhiali.

ALLUMINIO - lattine e barattoli (rimborso per ogni Kg conferito € 0,20)
SI: lattine da cibo per animali, scatolette e lattine in banda stagnata, lattine per bevande e per alimenti con simbolo AL, (tonno, carne, pesce conservato, legumi e cereali, pelati), vaschette in alluminio, tappi a corona.
NO: barattoli con resti di colore e/o vernice, contenitori etichettati “T” e/o “F”.

PILE (rimborso per ogni Kg conferito € 0)
SI: batterie alcaline, pile a stilo (torce, radio), a bottone (per calcolatrici).
NO: batterie esauste per autoveicoli, accumulatori per auto.

FARMACI SCADUTI (rimborso per ogni Kg conferito € 0)
SI: farmaci scaduti, medicinali non utilizzati.
NO: siringhe, rifiuti ospedalieri.

Tutto il materiale conferito presso l’isola ecologica verrà pesato e ridurrà notevolmente la tua bolletta sulla spazzatura.
L’incentivo verrà portato in detrazione dell'importo da pagare nell'anno successivo a quello in cui è maturata la tassa.
  

 

  L’Assessore all’Ecologia
Rag. Piero Castronovo
Il  Sindaco
Ins. Paolino Fantauzzo
 
 

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04/02/2016

Politica. Adesione di Antonio Zaffuto (FI) all'associazione "Nessuno tocchi i bambini"

 

Antonio Zaffuto
Antonio Zaffuto

Pubblichiamo una nota pervenutaci da Antonio Zaffuto.

Il responsabile regionale per le politiche sociali Forza Italia Giovani Antonio Zaffuto aderisce all'associazione “Nessuno tocchi i bambini Onlus”.
Il 17 ottobre scorso a Canicatti è stata presentata l'associazione “Nessuno tocchi i bambini Onlus”, presieduta da don Ignazio Nicosia, nata per sensibilizzare ed ottenere concreti interventi a favore dell'infanzia.
Appena ho appreso la notizia della nascita di questa associazione ho subito aderito al progetto, i bambini sono il nostro futuro devono essere tutelati una vera e propria missione quella che sta svolgendo Don Ignazio Nicosia, e per far sì che ciò accada occorre il nostro aiuto. Chiunque voglia come me sposare questa nobile causa può contattarmi all'indirizzo email: figiovanigrotte@outlook.it. Il costo della tessera è di 10 €. Contribuisci anche tu a realizzare questo progetto. I soldi raccolti dal tesseramento e/o dalle eventuali donazioni che ognuno è libero di fare serviranno alla ristrutturazione e apertura della comunità alloggio “Giardino degli angeli e divina misericordia” che darà accoglienza a minori bisognosi al fine di integrarli al meglio nella società!”.

  

 

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04/02/2016

Chiesa. "Il grembo misericordioso della famiglia" - La famiglia cristiana oggi; convegno ad Agrigento

 

"Il grembo misericordioso della famiglia" - La famiglia cristiana oggi
Manifesto

"Il grembo misericordioso della famiglia" - La famiglia cristiana oggi; questo è il tema del convegno diocesano di pastorale familiare che si svolgerà sabato 13 febbraio, con inizio alle ore 16.00, ad Agrigento presso l'auditorium "Nicolò Gallo" (in Contrada Calcarelle di fronte al Polo Universitario).
Due i relatori al Convegno: la dott.ssa Piera di Maria e Fra' Nello Dell'Agli.
Piera Di Maria, ginecologa-sessuologa del consultorio di ispirazione cattolica “Oasi Cana” di Palermo; un servizio (che fa parte della Confederazione di consultori familiari di ispirazione cristiana) dell’omonima associazione di famiglie fondata da don Antonio Santoro, sacerdote che è anche l’assistente spirituale e il direttore del consultorio.
Fra Nello Dell'Agli, frate dal 2006 e ordinato presbitero della Chiesa di Ragusa nel 2011, Psicoterapeuta e Dottore in teologia, docente presso la Facoltà Teologica di Sicilia, nella scuola di specializzazione psicoterapeutica "Kairos" e direttore scientifico dei corsi di pastoral counselling dell'istituto “Paideia”. Fondatore della “Fraternità di Nazareth” a Ragusa, che si ispira alla spiritualità francescana.
Il Convegno, organizzato dal Centro Evangelizzazione e Catechesi - Servizio di Pastorale Familiare dell'Arcidiocesi di Agrigento, è propedeutico al Giovaninfesta 2016, annuale appuntamento del 1° maggio per i giovani dell'Arcidiocesi agrigentina, che si terrà a Caltabellotta ed avrà come tema "Giovani e Famiglia in festa".

Convegno su:
"Il grembo misericordioso della famiglia"
La famiglia cristiana oggi
Sabato 13 febbraio, ore 16.00
Auditorium "Nicolò Gallo" - Agrigento
  

 

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03/02/2016

Racalmuto. Programma delle iniziative del "Carnevale Racalmutese 2016"; dal 4 al 9 febbraio

 

Carnevale Racalmutese 2016
Programma

Carnevale Racalmutese 2016. Eventi dal 4 al 9 febbraio.
Due carri allegorici, musica in piazza e degustazioni di prodotti tipici per la kermesse organizzata dal Comune e dalla Pro loco.
Anche quest’anno temi dedicati ai più piccoli per il “Carnevale Racalmutese” organizzato dalla Pro loco e dall’Assessorato Turismo e Spettacolo del Comune di Racalmuto.
Due i carri allegorici che animeranno l’edizione 2016 della kermesse: “Masha e Orso” e “I Minions”, realizzati con il coinvolgimento di circa cinquanta ragazzi del paese.
Il programma prevede una settimana di iniziative: si parte giovedì 4 febbraio con la degustazione di “purpetta di crita” presso l’ex Macello comunale di piazza Fontana “Novi cannola”: un’occasione per riscoprire i sapori della tradizione locale.
Venerdì
sera, serata musicale nei pressi del parco “E. N. Messana” di Via Garibaldi e sabato, 6 febbraio, prima giornata di corteo con i due carri allegorici e i gruppi in maschera.
La sfilata partirà alle ore 19.30 dalla chiesa di San Pasquale fino a Piazza Umberto I.
Domenica mattina, dalle 10.30 alle 13.30 in Piazza Umberto I, degustazione di dolci tipici della tradizione di carnevale e animazione musicale dei carri allegorici.
Alle 20 partenza della sfilata dalla Piazza Umberto I fino all’incrocio con la Via Perlasca.
Ancora musica lunedì sera in Via Garibaldi.
E martedì 9 febbraio, serata conclusiva con la sfilata dei carri allegorici nel centro storico del paese, con partenza alle ore 19.30 dalla chiesa di San Pasquale fino a Piazza Umberto I, dove è prevista, fino a mezzanotte, la serata danzante in maschera.
Seguirà la premiazione del miglior carro allegorico, della migliore maschera e del miglior gruppo in maschera.
  

 

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03/02/2016

Racconti. "Elogio di una insegnante che si astenne dall'esserlo"; di Venerando Bellomo

 

Venerando Bellomo
Venerando Bellomo

 

Ho un sassolino nella scarpa
Sassolino


ELOGIO DI UNA INSEGNANTE CHE SI ASTENNE DALL'ESSERLO

di Venerando Bellomo

Erano passati tanti anni, troppi, dall’ultima volta che era stato in quella città, che si ostinava a chiamare col suo antico nome, non solo per un vezzo di famiglia, ma anche per una ricercata distanza da tutto ciò che era stato il linguaggio ufficiale dell’Italietta che fu.
Dopo tante insistenze, quella mattina illuminata da un tiepido sole primaverile, si decise finalmente ad andare a trovare il suo antico amico Luigi.
Si sentivano spesso al telefono e fitto era stato lo scambio epistolare negli anni, ma non si erano più rivisti dai tempi della scuola, nonostante le promesse, mai mantenute, di un prossimo incontro.
La vita, si dice così, lo aveva portato lontano, la sua carriera universitaria lo aveva spinto all’estero prima e girovago in tante università poi.
Non c’era più stato tempo di ritornare, nemmeno per una visita fugace, sempre impegnato nell’organizzazione di congressi e nella ricerca.
Fatalmente, non sapeva come spiegarselo, i luoghi che dovevano essere suoi propri nella sua memoria si erano scoloriti, rimanendo soltanto i visi sui quali il tempo nulla aveva potuto.
Quella mattina col suo abito in fresco di lana era arrivato alla stazione e, appena disceso dal treno, tra gli sbuffi di vapore, aveva incontrato gli occhi neri dell’amico, che per gli anni ch’erano passati, erano rimasti immutati a dispetto del fisico.
Si strinsero in un abbraccio fraterno, silente, come quelli che si vedevano nei film, ma questo non lo era, per poi ritrarsi tenendosi per le mani sottili, guardandosi dritto negli occhi lucidi, mentre due rivoli solcavano le loro guance.
Luigi, lo prese sottobraccio e passo dopo passo, tra un arresto improvviso e quattro passi in avanti, salirono lo scalone della stazione e si avviarono all’uscita.
Quel profumo nell’aria gli fece ritornare in mente un caleidoscopio di ricordi, e mentre gli si sgranavano davanti li partecipava, così com’erano, al suo accompagnatore, che per una sorta di dovere d’ufficio ed in ossequio ad una inveterata ospitalità isolana, li chiosava, tra un “ti ricordi” e l’altro.

- Ora ci vuole un caffè - disse Luigi - anzi, una mezza granita, anzi… un’affogata.

E il bar dov’era intenzionato ad accompagnarlo, fu preannunziato da un’altra serie di “ti ricordi”, non sentivano nemmeno i clacson delle auto, tanto erano affaccendati nel rivivere quelli, che per loro, erano pietre miliari della loro prima giovinezza.
Certo in quello che poteva essere un dialogo a metà, a far da primario era Luigi, limitandosi l’amico a rivedere un fotogramma della memoria.

E tornarono ai tempi dell’oratorio, delle gite fuori porta, al liceo, e lì Luigi riflettè dicendo:
- Ma tu non eri più con noi, te ne eri andato, non capimmo mai cos’era successo; e poi?

- Storia troppo lunga da raccontare, l’ho quasi dimenticata. Sì, me ne andai così, sbattendo mentalmente la porta, senza far rumore; come si diceva: a la piticuna, a tacimaci... ma passiamo ad altro.

Giunti quasi all’ingresso del caffè, dove erano situati in bell’ordine, precisi nel loro sesto, i tavolinetti con le sedie di Thonet, gli occhi di Luigi si illuminarono e la mano arrestò il passo dell’amico.

- Ma vedi che combinazione, te la ricordi?

- Chi?

- Ma come chi? Guarda, l’insegnante di lettere, te la ricordi?

- Veramente, mah, non vorrei sembrarti… négligent, ma… (disse, intercalando uno dei suoi francesismi, per i quali aveva un vezzo).

Certo che la ricordava, e bene, non l’aveva mai dimenticata, con la sua pachidermica andatura, e quando ci pensava invocava sempre un atto esecutivo della giustizia Divina.
Fosse stato per lei, altro che accademia, altro che cattedra universitaria, forse avrebbero avuto pietà di lui le miniere di carbonfossile del Belgio.
E quella metaforica porta sbattuta era stato un taglio netto, deciso all’istante, avverso quell’atteggiamento soverchioso, arrogante, che soltanto i cittadini dell’urbe di periferia potevano avere con i paesani.
Non poteva dimenticare, quando il primo giorno di scuola, l’insegnante all’appello, aveva preteso che l’allievo indicasse la professione dei genitori e il luogo di provenienza e, ogni qualvolta veniva indicato un luogo oltre le mura, il suo commento era: “Ah, di paese”.
Non era finita lì, gli allievi erano stati fatti accomodare in file diverse: i paesani con i paesani, i cittadini con i cittadini.
Era anche giusto, i programmi che avevano svolto alle medie erano diversi: più avanzati erano quelli delle scuole cittadine, così era anche giusto che si proseguisse nei programmi con lo start della falange più avanzata, con l’ovvia conseguenza delle disastrose verifiche di tanti ragazzi, che uno dopo l’altro si ritiravano.
E questa stessa storia si era ripetuta in tutto, fino a quando, durante un’interrogazione di geografia, dove era stato messo a confronto con un allievo cittadino e nonostante la sua prova fosse stata di gran lunga migliore, non lo era stato l’esito.
Basta! Non ci era più tornato.

- Professoressa, come sta? Mi permetta di ricordarle un suo allievo, il professore Caltavuturo.

- Piacere, Carlo Caltavuturo de Bàillet.

Che avesse cambiato cognome a Luigi non risultava, ma tant’è, lo avrebbe chiesto più tardi.

- Veramente… di te mi ricordo - fece la professoressa - mi sfugge però il professore… lei di dov’è?

- Di Torino.

- Scusi, volevo dire di dov’è originario?

- Per ius soli, di qua.

- E dire che ho ancora una buona memoria, nonostante l’età - disse con compiaciuta civetteria -.

- Certo il cognome, in parte è di qui… però de Bàillet… è forse figlio di qualche funzionario dell’Intendenza o della Prefettura?

- No signora, i miei erano di qui, così come i miei nonni, e i nonni dei miei nonni - rispose distaccato -.

- Mah, l’età nonostante tutto, qualche scherzetto lo fa. Pensi che ho avuto generazioni di allievi, ne ricordo moltissimi, quasi tutti.

- Quasi… - disse Carlo a mezzavoce -.

Un educato tossicchiare di Luigi, si fece spazio tagliando quella conversazione che aveva tutta l’aria di diventare antipatica, non riuscendo a comprendere l’atteggiamento garbatamente ostile dell’amico.

- Lei cosa insegna? - disse l’anziana insegnante -.

- Meccanica dei corpi celesti alla Facoltà di Fisica.

- Ma bene, significa che dalle nostre scuole escono ragazzi veramente preparati… che di carriera ne fanno.

- Si escono, ma da soli.

- Come?

- Niente… dicevo… da soli poi si muovono raggiungendo obiettivi spesso nemmeno preventivati, impensabili.

- Ha ragione, ma le devo dire che ai tempi i ragazzi erano diversi, più preparati, più avvezzi allo studio, ai tempi vostri, sicuramente era ancora così. Ma oggi, mi creda, sono intolleranti, orgogliosi della loro crassa ignoranza, me ne sono voluta andare in pensione anche per questo - disse facendo al contempo un cenno secco col capo, a mo’ di conferma -.

- Ce ne accorgiamo pure noi, tanto che i con i miei colleghi spesso diciamo “Ma che ci mandano a fare qua questi ragazzi, le insegnanti del superiore?”.

- Ma noi insegnanti, poco possiamo di fronte all’ostinazione a non voler far nulla dei ragazzi; e poi, mi creda, sono sempre più convinta che la scuola non è per tutti: a certi ragazzi manca proprio l’intuito, l’estro.

- Come difettasse una conoscenza pregressa?

- Eh?

- Niente… dicevo così…

- Poi, guardi, specialmente quelli di paese… non c’è modo, non c’è verso… di fargli capire le cose.

Se gli avessero detto cornuto, sarebbe stato meglio; quella parola, a distanza di quarant’anni, gli fece partire l’innesco, ma la deflagrazione fu contenuta dall’esperienza della mezza età.

- Le verset doit avoir fait des choses qui… vede, credo di essere, nonostante gli studi, profondamente cattolico, e la parabola dei talenti è assolutamente esemplare: il premio spetta a chi sa mettere a frutto ciò che si è chiamati a fare. Vede, ci sono ottimi insegnanti, di quelli che danno tutto di loro agli allievi, quelli che li comprendono, che li aiutano, li accompagnano, spiegano la stessa cosa in mille modi diversi, perché ogni allievo recepisce con un suo linguaggio particolare; e per questi è il nostro plauso. Poi ci sono gli altri, quelli che non riconosco per non averli mai riconosciuti nella professione: gli omologhi.

- Bene - fece perplessa l’anziana insegnante -. Ora vi saluto… è stato un piacere - stringendo la mano - caro professore de Bàillet.

-Ma chi ti piglià? - fece altrettanto perplesso Luigi -. Chi successi? Chi vinissi a diri?

- Niente, je devais retirer un caillou dans la chaussure, continué à embêter mon chemin. Pigliamuni lu cafè.

C'est tout
.

Venerando Bellomo

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 3 febbraio 2016.
Per gentile concessione dell'Autore.
© Riproduzione riservata.

 

 

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02/02/2016

Società. "Appello dei Giuristi contro il ddl sulle unioni civili"; del Centro Studi "Livatino"

 

Gay e adozioni

Il Centro Studi "Livatino" ha inviato al presidente del Senato dott. Pietro Grasso, e a ciascun singolo Senatore, l’Appello dei Giuristi (oltre 500 firme) da esso promosso contro il ddl c.d. delle unioni civili.

"Ill.mo Senatore,
il Centro Studi "Livatino" ha promosso un appello di giuristi - magistrati, avvocati, docenti universitari di materie giuridiche, notai di differenti fori d’Italia - per esprimere preoccupazione e critiche al disegno di legge c.d. sulle unioni civili, primo firmatario il prof. Mauro Ronco.
Fino a oggi sono pervenute oltre 500 sottoscrizioni.
Fra coloro che hanno firmato ci sono quelle di presidenti o vicepresidenti emeriti della Corte Costituzionale come Riccardo Chieppa, Paolo Maria Napolitano, Paolo Maddalena e Fernando Santosuosso; di docenti universitari che hanno fatto la storia dell’Accademia in Italia, come Ferrando Mantovani, Pierangelo Catalano, Ivo Caraccioli, Carlo Emanuele Gallo; di costituzionalisti come Luca Antonini , Mario Esposito e Felice Ancora; di civilisti come Paolo Papanti Pelletier; di magistrati della Corte di Cassazione, come Mario Cicala, Giacomo Rocchi e Giuseppe Marra; di magistrati ordinari con competenza specifica nel settore dei minori come Simonetta Matone, sost. procuratore gen. a Roma e M. Cristina Rizzo, procuratore della Rep. per i minorenni a Lecce, o da poco andati in congedo con immutato prestigio, come Alda Maria Vanoni, già presidente di sez. civile al Tribunale di Milano e Renato Samek Lodovici, già presidente di Corte di assise a Milano, o già componenti del Consiglio Superiore della Magistratura come Antonello Racanelli, Fabio Massimo Gallo e Francesco Mario Agnoli; di magistrati di altre giurisdizioni, come Claudio Zucchelli, presidente di sez. del Consiglio di Stato, e di Salvatore Sfrecola, presidente di sez. della Corte dei Conti; di avvocati con incarichi rappresentativi del mondo forense, come Carlo Testa e Carlo Ioppoli, pres. nazione. dell’Associazione Avvocati familiaristi; di notai provenienti dall’intero territorio nazionale.
Il numero e l’autorevolezza delle sottoscrizioni, conferisce peso maggiore alle critiche al ddl, e fa auspicare un supplemento di riflessione da parte del Senato della Repubblica.
Fra le perplessità sollevate:
a) la sovrapposizione, contenuta nel ddl, del regime matrimoniale a quello delle unioni civili, la cui sostanza fa parlare a pieno titolo di “matrimonio” fra persone dello stesso sesso,
b) il danno per il bambino derivante dall’adozione same sex, con la eliminazione di una delle figure di genitore e la duplicazione dell’altra,
c) la circostanza che si giungerebbe direttamente alla legittimazione dell’utero in affitto.
Col pretesto di ampliare il novero dei “diritti”, in realtà l’approvazione del ddl moltiplicherebbe mortificazione e danni, anzitutto alle donne e ai bambini.
Per questo, in conclusione, l’appello auspica un impegno del Legislatore e delle istituzioni per un rilancio effettivo della famiglia e perché non si proceda oltre nell’approvazione di leggi, come il ddl Cirinnà, ingiuste e incostituzionali".
  

 

   

Il Centro Studi “Livatino”
 

 
 

Ecco il testo dell’appello, seguito dalle firme di alcuni dei giuristi che hanno aderito.

"In vista dell’esame al Senato del disegno di legge c.d. sulle unioni civili, da giuristi a vario titolo impegnati nella formazione, nell’attività forense e nella giurisdizione, esprimiamo forte preoccupazione per l’insieme del testo prossimo al voto.

1. L’ordinamento già riconosce in modo ampio diritti individuali ai componenti di una unione omosessuale. Il ddl in questione, pur denominandosi delle unioni civili, in realtà individua un regime identico a quello del matrimonio, riprendendo alla lettera le formule che il codice civile adopera per disciplinare l’unione fra coniugi.
Ciò contrasta con la Costituzione, che tratta in modo specifico la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, distinguendola dalle altre formazioni sociali, in considerazione della sua funzione fondamentale e infungibile: è iniquo mettere sullo stesso piano realtà diverse.

2. Particolarmente iniqua è la previsione – contenuta nel ddl – della possibilità di adottare da parte della coppia same sex, se pure transitando dalla via della stepchild adoption: in tal modo la crescita di un minore all’interno in una coppia omosessuale viene fatta equivalere a quella in una coppia eterosessuale, e il bambino è privato dal legislatore della varietà delle figure educative derivanti dal sesso diverso dei genitori. In base all’orientamento delle Corti europee, l’adozione non resterà a lungo limitata ad alcuni casi: verrà estesa per ogni coppia omosessuale, perfino a scapito del genitore biologico, che potrebbe anche essere sollevato dal proprio ruolo a vantaggio del convivente same sex. In tal modo il “diritto al figlio” dell’aspirante genitore sostituisce il “superiore interesse del minore”, sul quale finora si è fondato il diritto minorile, mettendo in crisi quest’ultimo.

3. Non è accettabile, quale alternativa alla stepchild adoption, il c.d. “affido rafforzato”, cioè la trasformazione dell’affido in una adozione rispetto alla quale il decorso del tempo può far giungere a una sistemazione definitiva nella “famiglia” di destinazione. Affido e adozione rispondono a logiche differenti e perseguono obiettivi non sovrapponibili, avendo avuto finora entrambi come riferimento l’interesse del minore, variabile a seconda della situazione di partenza: nell’affido è una momentanea difficoltà della famiglia originaria, nell’adozione la stato di abbandono del minore. Il ddl forza istituti consolidati per conseguire scopi differenti da quelli per i quali sono previsti.

4. L’approvazione del ddl sulle c.d. unioni civili condurrebbe alla maternità surrogata: se il regime della convivenza fosse parificato a quello coniugale, dal primo non potrebbe restare fuori qualcosa che caratterizza il secondo. E se la Corte EDU ha costruito un “diritto” ad avere i figli, come sarebbe ammissibile la via della adozione same sex, diventerebbe ammissibile pure quella della “gestazione per altri”. L’utero in affitto è una delle forme contemporanee di sfruttamento e di umiliazione della donna più gravi, ostile a quel rispetto della persona che è cardine del nostro ordinamento.

In un momento di così seria crisi demografica e di tenuta del corpo sociale, auspichiamo una legislazione che, in coerenza con lo spirito e con la lettera della Costituzione, in particolare degli articoli 29 e 31, promuova la famiglia e favorisca la maternità, e così metta da parte ddl come quello c.d. sulle unioni civili, ostili alla dignità della persona, all’interesse del minore, al bene delle comunità familiari, al futuro dell’Italia".

Roma, 13 gennaio 2016

MAURO RONCO – Professore ordinario di diritto penale Università di Padova- Presidente del Centro Studi "Livatino"
ROSSANO IVAN ADORNO – Professore associato di diritto processuale penale Università di Lecce
DOMENICO AIROMA – Procuratore della Repubblica aggiunto Tribunale Napoli Nord
GIUSEPPE AMADEO – Avvocato a Genova. Nel direttivo naz. Un. Giuristi Cattolici
SIMONA ANDRINI – Professore ordinario di sociologia del diritto Università Roma Tre
MARIA PIA BACCARI – Professione ordinario di diritto romano LUMSA
JENNIFER BASSO RICCI – Avvocato a Milano
GIOVANNA BERNINI – Avvocato a Piacenza
ALESSIO BIAGIONI – Avvocato a Pisa
DANIELA BIANCHINI – Avvocato a Roma
ANDREA BIXIO – Già Professore di Sociologia generale Università La Sapienza di Roma
DOMENICO BONARRETI – Consigliere Corte di appello Milano
CLAUDIO BORGONI – Avvocato a Piacenza
PIETRO BROVARONE – Giudice onorario Tribunale di Biella
CARLO BROTINI – Avvocato a Pisa
VALTER BRUNETTI – Sost. Procuratore della Repubblica Tribunale di Napoli
ANDREA BUCELLI – Professore associato di diritto privato Università di Firenze
MARCO CAMPARADA – Avvocato a Monza
CLARA CARAVAGGI – Avvocato a Milano
ALESSANDRO CARRA – Giudice al Tribunale di Bari
FRANCESCO CAVALLO – Avvocato a Lecce
GIANCARLO CERRELLI – Avvocato a Crotone – Componente Direttivo naz. Giuristi Cattolici
ALDO CIAPPI – Avvocato a Pisa
MARIO CICALA – Presidente di sezione della Corte di Cassazione
CARLO CIGOLINI – Avvocato a Genova
FRANCESCO CIOCIA – Consigliere Corte di appello Napoli
MARIA ANTONIA CIOCIA – Professore ordinario di diritto privato 2^ Università Napoli
STEFANO CIVARDI – Sost. Procuratore della Repubblica Tribunale di Milano
MASSIMO CONGEDO – Avvocato a Lecce
LUIGI CORNACCHIA – Professore associato di diritto penale Università di Lecce
DAVIDE COZZOLINO – Avvocato a Salerno
ALFONSO D’AVINO – Procuratore aggiunto della Repubblica Tribunale di Napoli
LUCA DEANTONI – Avvocato a Mantova
UMBERTO DE AUGUSTINIS – Sost. Procuratore generale Corte di Cassazione
FULVIO DE ANGELIS – Avvocato a Napoli
FRANCESCO DE BIASI – Avvocato a Roma
ALBERTO DE CRISTOFARO – Avvocato a Napoli
NICOLA DEL PIANO – Avvocato a Napoli
FRANCESCO FARRI – Ricercatore Giurisprudenza Università di Firenze
FRANCESCA FERI – Avvocato a Pistoia
MATTIA FRANCESCO FERRERO – Avvocato a Milano. Presidente dell’Un. Giuristi Cattolici di Milano
MARIA FRANCICA – Giudice Tribunale S. Maria Capua Vetere
LORENZO FORNACE – Sost. Procuratore della Repubblica Tribunale Imperia
NICOLA GALIZIA – Avvocato a Roma
MAURO GALLINA – Giudice Tribunale Milano
FABIO MASSIMO GALLO – Presidente di sezione Corte di appello di Roma
NICOLA GARAVENTA – Avvocato a Genova
CELESTE GATTO – Avvocato a Salerno
VALERIA GERLA – Avvocato a Milano
MARTA GIANSANTI – Avvocato a Roma
GUIDO GIOVANNELLI – Avvocato a Prato
MAURO GIOVANNELLI – Avvocato a Prato – Presidente dell’un. Giuristi Cattolici di Prato
GIOVANNI GROSSI – Avvocato a Milano
LORENZO JESURUM – Avvocato a Roma
GAETANO LAURO GROTTO – Avvocato a Roma
LUCIA LEONCINI – Giudice Tribunale Pistoia
CARMELO LEOTTA – Avvocato a Torino. Ricercatore di diritto penale Univ. europea
NICOLETTA LISI – Avvocato a Genova
BENEDETTA LUBELLI – Avvocato a Lecce
ADA LUCCA – Giudice Tribunale di Genova
PAOLO MADDALENA – Presidente emerito della Corte Costituzionale
ALESSIA MAGLIOLA – Giudice Tribunale Sorveglianza Lecce
ANTONIO MAGLIONE – Pres. Sezione emerito Corte di appello Genova
VINCENZINA MAIO – Avvocato a Salerno
ALFREDO MANTOVANO – Consigliere Corte di Appello Roma
DORA MANTOVANO – Avvocato a Roma
GIUSEPPE MARRA – Consigliere Corte di Cassazione
FRANCESCA MARIANO – Giudice Tribunale di Lecce
SIMONA MUZZO – Avvocato a Pisa
DOMENICO NACCARI – Avvocato a Roma
FRANCESCA NADDEO – Professore associato di diritto civile all’Università di Salerno
ANDREA NASTASI – Avvocato a Palermo
STEFANO NITOGLIA – Avvocato a Roma
DANIELE ONORI – Avvocato a Roma
MARIANNA ORLANDI – Avvocato a Padova
MARIA PAGANO – Avvocato a Modena.
MAURO PALADINI – Professore ordinario di diritto privato Università di Brescia
ANNA PANFILI – Avvocato a Genova
LUCA G. PICONE – Avvocato a Milano
SIMONE PILLON – Avvocato a Perugia
ALBERTO PISTONE – Avvocato
MARGHERITA PRANDI – Avvocato a Piacenza
LUCIA RABBONI – Giudice Tribunale per i Minorenni Lecce
ALBERTO REVELLO – Avvocato a Genova
GIACOMO ROCCHI – Consigliere Corte di Cassazione
GIOVANNI ROCCHI – Avvocato a Genova
ALFREDO RUOCCO – Consigliere Corte di appello Roma
EVA SALA – Avvocato a Milano
ANGELO SALVI – Avvocato a Roma
CIRO SAMMARTINO – Avvocato a Salerno
SIMONETTA SAVERI – Avvocato a Genova
CIRO SEPE – Avvocato a Napoli
GEMMA SESSA – Avvocato a Salerno
PAOLO SOMMELLA – Avvocato a Genova
GASPARE STURZO – Giudice indagini preliminari Tribunale Roma
CARLO TESTA – Avvocato a Roma – Presidente Accademia naz. del diritto
SILVIA TOGNOLINA – Avvocato a Milano
ALICE TORTI – Avvocato a Monza
CARLO GIULIO TORTI – Avvocato a Monza
RICCARDO TURRINI – Dirigente Generale Ministero della Giustizia
GUIDO VANNICELLI – Giudice Tribunale di Milano
FILIPPO VARI – Professore ordinario di diritto costituzionale Univ. Europea
ANGELO VIANELLO – Notaio nel Veneto
 

 

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02/02/2016

Lettere. "Unioni Civili: contributo"; di Lillo Agnello

 

Calogero Agnello
Lillo Agnello
 

Il parere del prof. Lillo Agnello in merito alla Legge in discussione in Parlamento sulle Unioni Civili.

"In questi giorni il dibattito politico e culturale si sta concentrando sulla opportunità dei riconoscimenti della legge sulle unioni civili che è in discussione in Parlamento.
Se ne discute a tutti i livelli ed  ognuno naturalmente a seconda della sua visione della realtà o peggio secondo il gruppo di appartenenza, fa proprie le tesi di una della due posizioni che si contendono il campo.
Anche questo nostro giornale partecipa all’agone dando spazio al dibattito e, ieri, mi sono imbattuto, come ogni lettore, nella lettura dei tre brani concernenti le unioni civili.
É inutile dire che l’armamentario tematico si somiglia o si ripete in tutti e tre e ancora più triste, per me, è il fatto che si ignora la presenza del soggetto o dei soggetti verso i quali la legge, pur nella sua imperfezione, cerca di venire incontro.
Manca nel dibattito politico la presenza del problema “Uomo o Donna” cui la vita ha assegnato un ruolo differente da quello riservato a tutti gli altri.
I gay o le lesbiche sono esistite da sempre; la loro storia è la storia di reietti della società. Nella famiglia hanno dovuto subire le angosce o le repulse dei genitori per non dire che è di ieri l’epiteto di “froscio” lanciato da un allenatore ad un altro. La nostra cultura non si rassegna, ancora nella nostra epoca, ad accettare “l’altro”.
Da qualche intervista coraggiosa (Luxuria) abbiamo appreso i tanti problemi di un “diverso”.
Ora mi chiedo: perché non offrire un contributo legislativo affinché il diverso possa dare una sistemazione legale ed un inserimento più armonico alla sua vita sociale? Ed ancora di più: perché non consentire di vivere “more uxorio” con il partner col quale ci si lega con i sentimenti?
Per i bambini è meglio vivere senza uno dei genitori o con tutti e due.
Se il consorzio umano va già in questa direzione, si direbbe “sua sponte”, perché non regolare un processo del consorzio umano al quale non si può porre il veto? Si tira in ballo il rischio che una legislazione permissiva possa inquinare la struttura della famiglia tradizionale, quella voluta da Dio. Ma se questi nostri fratelli hanno pagato e pagano per colpe non loro, perché non dobbiamo inserirli “amorevolmente” nel nostro mondo così come siamo venuti costruendolo nei secoli e festeggiare con loro una nuova possibilità di vita nuova?
Purtroppo oggi il dibattito ha preso una piega che ci porta in quel passato che dovremmo rimuovere. L’humanitas che è in noi viene ignorata dagli oppositori alla legge. La legge sul divorzio venne combattuta in nome della famiglia… ed invece alle rotture si arriva al di là del divorzio perché il consorzio umano nel tempo si dà nuove regole di comportamento che fatalmente modificano i vecchi codici. La nuova legge, nella pratica, non creerà ma regolerà un fenomeno già in itinere. Non intervenire sarebbe una colpa (lo è per la UE!).
La nostra società ha bisogno ancora di crescere; questi dibattiti servono anche a questo. Attribuire colpe a chi non ce l’ha, però, non è giusto e non voglio commentare le conclusioni del Responsabile di un gruppo religioso riportate in un articolo.
Il presupposto da cui muovono le mie considerazioni è che la causa delle deviazioni comportamentali ha origine nei processi di crescita o evolutivi (accettiamoli tutti) che comunque non dipendono o non son dipesi dalla nostra volontà".

  

 

   

Lillo Agnello
 

 

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02/02/2016

Cinema. "B&B - Babbiannu Babbiannu"; commento di Giovanni Volpe al film "L'abbiamo fatta grossa"

 

"B&B - Babbiannu Babbiannu", rubrica di Giovanni Volpe
B&B

"L'abbiamo fatta grossa"
Locandina


L'ABBIAMO FATTA GROSSA di Carlo Verdone

    
Il film non si può raccontare nei dettagli.
     La trama è fitta, molto ben studiata e da lei si dipana una comicità di situazioni che non ti fa scompisciare sulla sedia, ma ti diverte e mette in attesa e tale attesa non sarà vana perché l'esplosione del finale è veramente liberatoria, catartica, necessaria ed è anzi urgente che l'intera Nazione, dalle alpi al mare aspro africano, esploda all'unisono in un roboante, percussivo, frastornante dissenso tutto racchiuso in un suono che a produrlo, noi in Italia, siamo stati teorici e maestri.
     Alla fine del film mi veniva di alzarmi e applaudire, sì applaudire a più non posso, invece sono andato via zitto, ma soddisfatto tra una folla (il cinema era pienissimo - che bello! -) abbastanza spiazzata se non addirittura perplessa.
     Tutto legittimo per carità, venghino siori venghino!
     Già nei titoli di testa Verdone mette le mani avanti affidandosi al suono semplicissimo di un pianoforte: un po' carillon, un po' notturno, un po' ballatina. Niente Rock.
     Del suo amato Jimi Hendrix (& affini) non ci sarà traccia per tutto il film, sarebbe stato fuori posto e se così fosse stato la musica sarebbe entrata per analogia nel film, invece la linearità di quel pianofortino entra per contrasto, perché nel film tutto è fuori posto.
     Verdone racconta infatti un'Italia, quest'Italia, dove tutti siamo fuori posto e lo siamo perché bisogna vivere, portare a casa un pezzo di pane e per farlo dobbiamo costringere i nostri sogni, le nostre vere passioni, la nostra vera indole, agli attimi che rubiamo al "dover-fare-per-forza".
     Attimi che verranno meno a gente in fondo buona, perché la gente è buona; se dai loro il pane e un lavoro, la gente è buona, forse, ma se il pane se lo guadagna con un lavoro che ama e che sognava, diventa bravissima, per sempre.
     E ci metto pure un "eh sì, trallalleru!".
     Nel film il detective Verdone è anche uno scrittore; l'attore Albanese perde la linea di demarcazione tra realtà e finzione e, costretto a essere se stesso, si scopre inetto perché gli altri lo considerano tale sia in Teatro che nella vita; la cantante lirica, Anna Kasyan, fa la commessa ma quando può canta e canta anche quando non dovrebbe; tra i protagonisti poi c'è anche la banconota di 500 euro sconosciuta ai più ma non a chi le usa, e in tantissimi esemplari, per i loschi affari.
     Infine c'è il cattivo, Massimo Popolizio, che poi fa un lavoro che... vabbè lévate!
     Verdone e Albanese sono due mostri di bravura e lo sforzo maggiore lo ha di certo fatto Verdone perché Albanese è nel suo humus, ha la lentezza sognante di Epifanio, pesce d'acqua dolce, e qua e là anche la nevrosi mimica di Alex Drastico; Verdone regista gli crea con assoluta bravura questa lentezza nella quale poi un grandissimo Verdone attore entra con pudore, mostrando la faccia più vera e autentica del suo farsi personaggio nudo e senza maschera, se non quella che il ruolo prevede, senza caratterizzazioni legate al passato se non qualche eco rado e che di tanto in tanto, spazientendosi, sbotta verso ritmi un po' più urlati che veloci.
     La lentezza appunto credo sia la cosa che un po' tutti rimproverano e rimprovereranno a questo film, io invece la esalto, la considero una scelta coraggiosa e giusta, non tutte le commedie debbono per forza essere farse; è questa una indovinata maniera di fare analisi anche sociali, e anche dolenti, con la commedia.
     Una commedia alla fine irriverente quanto basta, se non addirittura inaspettatamente oltre, ma anche dolente appunto e che simbolicamente trova riscatto nel luogo per antonomasia a questo deputato.
     Nel film diversi camei: Giuliano Montaldo (un generale d'altri tempi), Andrea Purgatori (un regista teatrale disincantato) e poi c'è lui, il già citato Massimo Popolizio, uno degli attori simbolo di Ronconi, come a garanzia di una scrittura sicuramente adulta, di un progetto ambizioso e non di un mero prodotto di consumo.

PQM

     Per Questi Motivi penso che difficilmente questo film piacerà e addirittura penso che i più saranno delusi perché tutte le minkiate in esso contenute (le gags) sono nel trailer - De Laurentiis lo deve pur vendere alle tv e deve pur incassare -, mentre il film, quello vero, quello di cui ho discusso io, sta tra una minkiata e l'altra, in tutto quello che nel trailer non c'è.
     Sia chiaro, infine, non stiamo parlando di un film epocale, ma di un film coraggioso, divertente e onestissimo; un film che nel finale si fa addirittura epico nella sua più totale e greve mancanza di rispetto per il potere costituito e questo, nell'Italia di oggi, colma di giullari leccaculo e baciapile, è già, ai miei occhi, un merito smisurato!
     Grande Verdone
!

Giovanni Volpe
2 febbraio 2016
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02/02/2016

Politica. "Democrazia partecipata: pensiamo prima a bambini, giovani e famiglie"; nota del M5S Grotte

 

Movimento 5 Stelle - Grotte
Sito ufficiale

Sull'incontro di Democrazia Partecipata indetto dal sindaco Paolino Fantauzzo, in programma per ieri sera, il Meetup del Movimento 5 Stelle Grotte, con la nota che riportiamo di seguito, avanza alcune proposte.

"Incontro Democrazia Partecipata: Sindaco pensiamo prima ai bambini, ai giovani e alle famiglie.

Al Comune di Grotte
Al Sindaco
Ai Cittadini

Oggetto: modalità di utilizzo di quota delle somme (il 2%) trasferite dalla Regione a valere sulla compartecipazione Irpef, attraverso forme di democrazia partecipata, in attuazione di quanto previsto dal comma 1 dell’art. 6 della L.R. n° 5/2014 così come modificata dalla L.R. 9/2015.

     Premesso che la legge n. 5 del 2014 dispone che è <<fatto obbligo di spendere “almeno” il 2 per cento delle somme loro trasferite con forme di democrazia partecipata>>, trasmettiamo la seguente nota considerato che molti non saranno presenti a causa del tardivo avviso.
     L’amministrazione comunale con questo incontro sottolinea il “sostegno attivo” all’associazionismo locale.
     Non possiamo non ricordare che il mancato mantenimento della promessa elettorale di riduzione delle indennità di carica, ad oggi avrebbe garantito alla comunità la disponibilità economica per oltre 90 mila euro.
     Risorse che avrebbe consentito azioni ben finanziate e programmate a lungo termine, quali i festeggiamenti per la Pasqua, i Premi letterari e tanto altro ancora.
     Oggi, tuttavia, dobbiamo misurarci con i problemi seri in cui si trovano molti grottesi, e non guardare in faccia la realtà porta a scelte fatte, magari in buona fede, ma che nulla hanno a che vedere con la buona gestione amministrativa di un comune quale Grotte.
     Che vogliamo dire?
     Vogliamo dire che quando la coperta è corta, occorre secondo noi tirarla dalla parte dei bambini, dei giovani, delle famiglie e di chi ha più bisogno.
     Sembrano quindi poco appropriate le linee di “intervento” definite dal Sindaco, nell’ambito delle quali individuare le “azioni” a cui destinare le suddette somme.
     Che vogliamo dire?
     Sport, promozione turistica, cene e spettacoli…, che sono in sintesi gli ambiti definiti dall’amministrazione entro cui dislocare queste somme, sono sicuramente azioni nobili, ma quando le risorse sono poche le priorità dovrebbero essere altre.
     Elenchiamo di seguito alcune voci da integrare o sostituire alla lista degli interventi elaborata dal Sindaco, al fine di suggerire un cambio di rotta nella gestione e spesa del denaro pubblico:
- servizio scuolabus gratuito con mezzi sicuri;
- contributi alle famiglie di studenti fuori sede;
- mensa scolastica gratuita;
- rimborso del 100% dei costi sostenuti da studenti pendolari (non necessariamente attendendo la quota regionale);
- miglioramento dei servizi di polizia municipale;
- borse lavoro e programmi di sostegno a cittadini in difficoltà economica;
- detrazioni sui tributi locali per le famiglie;
- detrazioni sui tributi locali per le aziende che operano nel territorio comunale;
- incentivi per il recupero di immobili in centro storico;
- sostegno alle associazioni sportive.
     Pensiamo prima ai bambini, ai giovani e alle famiglie…".

 

 
 

 Il Meetup Movimento 5 Stelle Grotte
Angelo
Costanza
Gaspare Bufalino Marinella
Lillo Chiarenza
Rosalba Cimino
 

 

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01/02/2016

Palermo. Cantieri Culturali della Zisa; proiezione del film "Preghiera" di Giovanni Volpe; mercoledi 3 febbraio

 

Cantieri Culturali della Zisa: proiezione del film "Preghiera" di Giovanni Volpe; mercoledi 3 febbraio
Vedi il trailer

"A Palermo, nei Cantieri Culturali alla Zisa, sala “De Seta”, mercoledì 3 febbraio alle ore 21.00 (proiezione unica) verrà proiettato il film “Preghiera”.
Non c’è prevendita in quanto l'ingresso è gratuito.
Alla fine della visione sarà possibile fare un'offerta libera, facoltativa e anonima in scatole sigillate all’uopo predisposte e questo perché vorremmo fare altri film, se ci riusciamo.
Siamo indipendenti in tutto.
“Preghiera” infatti è un film interamente prodotto e girato in Sicilia da maestranze e da artisti che lo hanno realizzato senza produzione a monte, né alle spalle, né a fianco, se non il lavoro stesso di chi vi ha preso parte.
Date una mano al cinema indipendente, date una mano alla libertà di cultura in Italia.
Grazie".
  

 

   

Il cast e la troupe di "Preghiera"
 

 

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01/02/2016

Legalità. "Contaminiamoci di legalità"; seminario delle Agende Rosse di Agrigento al "Nicolò Gallo"

 

"Contaminiamoci di Legalità"; seminario delle Agende Rosse di Agrigento al "Nicolò Gallo"
Locandina

Mercoledì 3 febbraio 2016, alle ore 10.00 presso l'Auditorium dell'IPSCT “Nicolò Gallo” di Agrigento, si terrà un seminario, organizzato dal Movimento Agende Rosse - Gruppo “R. Livatino”, sul tema “Contaminiamoci di legalità”.
Interverranno:
- Don Giuseppe Livatino (postulatore della causa di beatificazione di Rosario Livatino);
- Aaron Pettinari (giornalista di Antimafia Duemila);
- C.F. Massimo Di Marco (Comandante della Capitaneria di Porto di Porto Empedocle);
- Pietro Sicurelli (Agende Rosse - Gruppo “R. Livatino” Agrigento);
- Floriana Lo Bosco (Coordinatrice di Libera - Presidio di Raffadali “V. Mulè”);
- Leonarda Gebbia (sorella di una vittima innocente di mafia).
L’incontro sarà moderato dal giornalista Carmelo Arnone.
Durante il seminario sarà proiettato un docufilm a cura di Salvatore Lo Presti.

Quando questi giovani saranno adulti avranno più forza di reagire...”. (Paolo Borsellino)
  

 

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01/02/2016

Cinema. "B&B - Babbiannu Babbiannu"; commento di Giovanni Volpe al film "Macbeth"

 

"B&B - Babbiannu Babbiannu", rubrica di Giovanni Volpe
B&B

Macbeth
Locandina


MACBETH di Justin Kurzel

    
Altro che non è mai esistito, Shakespeare non è mai morto, viva Shakespeare!
     Ci sono degli attori che hanno il potere di infondere la loro effige a dei personaggi in maniera indelebile. Penso che da oggi per me Macbeth avrà per sempre il volto di Fassbender.
     Si, certamente importanti, e ancor di più, i film di Orson Welles, Roman Polanski e di Martin Scorsese con Kennet Branagh, ma l'aderenza di questo Fassbender a Macbeth ha dell'incredibile e deve essere stata una gioia (e si coglie) per Kurzel (regista del film) seguirlo, inquadrarlo, assecondarlo, carpirne finanche gli aliti, il lasciar cadere di una lacrima, l'impercettibile movimento di una palpebra piuttosto che lo stupore di una smorfia appena accennata.
     C'è tutto Shakespeare e la sua genialità in questo Macbeth di Kurzel, in una fedeltà persino esagerata, didascalica, possente, liberata solo nell'esaltazione allegorica dei rossi di un direttore della fotografia di gran gusto che immerge la composizione classica dell'immagine nella nebbia e che dalla nebbia emerge.
     Marillon Cotillard è una Lady Macbeth bellissima e questo a volte, ma solo a volte, nuoce alla malvagità del personaggio che non sempre emerge con la perfidia che dovrebbe, aggiungendo quel più di fragilità che addolcisce e disarma.
     Kurzel fa un gran film; Fassbender, consacrandosi per quell'enorme attore che è già stato, consegna alla storia una preziosissima perla di interpretazione cinematografica che sarà ricordata per essenzialità, misura, aderenza, controllo.
     Una grande prova a levare così come nel cinema deve essere, sempre.
     Oscar a vita!
     Ultima riflessione: Shakespeare. Pazzesco il pozzo senza fondo che questo genio rappresenta nella storia dell'umanità.
     Davvero, anche oggi viviamo tempi bui, raccontati però in maniera banale.
     Altro che non è mai esistito, Shakespeare non è mai morto, Viva Shakespeare!

Giovanni Volpe
1 febbraio 2016
© Riproduzione riservata.
  
 

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01/02/2016

Calcio. Un altro pareggio per l'ASD Grotte: 0 a 0 in trasferta contro il Vallelunga

 

ASD Grotte Calcio e alcune mascottes
ASD Grotte

Nell'incontro in trasferta sul campo sportivo comunale di Vallelunga, per la sedicesima giornata - 5^ di ritorno - del campionato di calcio di 2^ categoria, girone L, nell'incontro disputatori domenica 24 gennaio, l'ASD Grotte ha pareggiato contro il Vallelunga col risultato di 0 a 0.
Si è concluso a reti inviolate l'incontro tra le due formazioni; una partita caratterizzata da un equilibrio di fondo, senza particolari note significative.
Al termine della sedicesima giornata di campionato, al vertice della classifica, sempre con maggiore distacco, l'Empedoclina con 36 punti, seguita dall'ASD Grotte con 27 punti a pari merito con l'Armerina. A ruota, con 26 punti, il Fabaria. Poi, tutte le altre squadre.
La prossima partita per l'ASD Grotte, domenica 21 febbraio, sarà disputata in casa contro l'Armerina; una sfida nella quale le due squadre si contenderanno il secondo posto della classifica. La partita di andata era terminata con un pareggio per 0 a 0.

16^ Giornata - 2^ categoria - Girone L: Risultati Visita l'argomento    Classifica Visita l'argomento.

Carmelo Arnone
1 febbraio 2016
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ASD Grotte
Sito ufficiale

         

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