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Gennaio 2018

 

31/01/2018

Iniziative. Cineforum: 3 film del regista Beppe Cino, al Teatro della Posta Vecchia di Agrigento

 

Cineforum: 3 film del regista Beppe Cino
Locandina

Un ciclo di film del regista Beppe Cino; questo è il programma del Cineforum che si svolgerà nei primi tre martedi di febbraio presso il Teatro della Posta Vecchia di Agrigento (Salita Giambertoni, traversa di Via Atenea).
La manifestazione è organizzata da Aristotele Cuffaro, per l'Associazione Culturale-Teatrale "Nino Martoglio", in collaborazione con Giovanni Moscato, Direttore del Teatro della Posta Vecchia, e di Anna Maria Sermenghi, Dirigente scolastica del liceo Classico "Empedocle" di Agrigento.
Martedi 6 febbraio, alle ore 10.00, verrà proiettato il film "In viaggio verso Est"; il successivo martedi 13 febbraio, alla stessa ora, sarà proposto il film "Rosso di sera", ed infine martedi 20 febbraio, ancora alle 10.00, il ciclo sarà concluso dal film "Miracolo a Palermo". A ciascuna proiezione seguirà un dibattito col regista Beppe Cino.
 
Redazione
31 gennaio 2018.
  

 

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30/01/2018

Dialoghi. "Dalla Segreteria del Partito Democratico: Cronache Nazarene"; di Giuseppe Castronovo

 

"Dialogo" del dott. Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.

I giornali ci descrivono come “giorni di passione” questi dedicati dai partiti politici alla composizione delle liste elettorali per le elezioni politiche del prossimo 4 marzo.
Particolarmente carica di tensione l’operazione condotta in prima persona dal segretario Matteo Renzi che ha visto i lavori della sua Direzione durare fino alle ore quattro del mattino.
Alquanto esplicito, per la sua criticità, il commento del ministro alla Giustizia Orlando al metodo portato avanti da Renzi anche questa volta. Metodo “pigliatutto” che ha impedito di conoscere i nomi dei candidati e il percorso seguito nella loro scelta. E vista la bocciatura della sua richiesta di un’ora di sospensione dei lavori per comprendere le motivazioni alla base di alcune bocciature e viceversa di alcune promozioni, hanno deciso di abbandonare i lavori della Direzione lo stesso Orlando, il presidente della Regione Puglia Emiliano, l’on. Cuperlo ed altri.
Un inizio di campagna elettorale, questa del partito di Renzi, è proprio il caso di dire, davvero col botto.
Di questo abbiamo parlato nell’ultima riunione al Circolo della Concordia. Alcuni di noi, sciolta la riunione, sono rimasti in sede e hanno scritto l’allegato testo
.
Giuseppe Castronovo

"Dalla Segreteria del Partito Democratico: Cronache Nazarene"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )

L’Orlando, il Matteo e il Buon Senso.

L’Orlando ieri disse al Matteo:
“Il magico tuo giglio è già al sicuro!
Perché con noi vuoi spadroneggiar?
Aspetta il 5 marzo, poi ci vediam.

Anche tu avrai presente quella rana
che un grosso bue voleva imitar,
voleva diventare quanto lui
e tutti noi sappiam come finì”.

Ieri sera mi è suonato il campanello
è stato il vecchio saggio a dirmi che:
“Parla col Renzi del buon senso
se una brutta fine non vuol far”.

Ritornello

Non superar il limite del buon senso,
non superar il limite del buon senso,
non superar il limite del buon senso.
E se lo superi, un rischio correrai!
E se lo superi, un rischio correrai:
come quella rana il 5 marzo finirai.

*Si può cantare accompagnati dalla melodia della canzone interpretata da Orietta Berti “Finché  la barca va”.
     

 

   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)

  

 

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30/01/2018

Politica. Decio Terrana (UDC) candidato per il Senato: "La forza e il coraggio per mettermi al servizio"

 

Decio Terrana (UDC)
Decio Terrana

"Il recente incontro con il Papa dei volontari della Croce Rossa Italiana ha rappresentato un momento importante per la vita della più grande associazione umanitaria, l'esortazione del Santo Padre ad impegnarsi per i bisognosi diventa per ciascuno di noi un imperativo morale che deve tradursi in atti concreti di solidarietà e in gratuito spirito di volontariato, così facendo contribuiremo a rendere la società più solidale, giusta e cristiana". Lo ha dichiarato il Responsabile Enti Locali nazionale dell' UDC Decio Terrana.
Riguardo le elezioni politiche del prossimo 4 marzo, l'on. Terrana ha confermato la sua candidatura: "Sono ufficialmente candidato per il Senato nel collegio proporzionale n. 1 nella lista “Noi con l’Italia Udc” che comprende le province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Trapani e Palermo. Pur consapevole delle difficoltà che, in questi tempi, vive il nostro Paese, ho trovato dentro di me la forza e il coraggio per mettermi al servizio della Politica che per me è essenzialmente passione, impegno, servizio e rappresentanza. Nel ringraziare il mio partito che mi ha dato l’onore di rappresentarlo in questo nostro territorio voglio dedicarmi sin da subito all’ascolto e all’incontro di quanti come me condividono valori e temi importanti, come la difesa, la tutela e la promozione del lavoro e dei lavoratori, i bisogni della famiglia e dei soggetti più deboli, lo sviluppo del turismo, della cultura, dell’agricoltura, il potenziamento delle infrastrutture".
 
Redazione
30 gennaio 2018.
  

 

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30/01/2018

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della settimana.

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono pubblicati anche nella pagina Chiesa.

Lunedi 29
gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.30, a san Rocco, santa Messa (Quarantore);
- ore 16.00, a san Rocco, Ora santa (Quarantore);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, incontro di preghiera animato dal Rinnovamento nello Spirito.

Martedi 30 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.30, a san Rocco, santa Messa (Quarantore);
- ore 16.00, a san Rocco, Ora santa (Quarantore);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.

Mercoledi 31
gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.30, nella chiesa del Purgatorio, santa Messa (Quarantore);
- ore 16.00, nella chiesa del Purgatorio, Ora santa (Quarantore);
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa in onore di san Giovanni Bosco;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.

Giovedi 1
febbraio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.30, nella chiesa del Purgatorio, santa Messa (Quarantore);
- ore 16.00, nella chiesa del Purgatorio, Ora santa (Quarantore);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.

Venerdi 2
febbraio
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa (della Candelora);
- ore 09.30, nella chiesa del Purgatorio, santa Messa (Quarantore e della Candelora);
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa (della Candelora);
- ore 16.00, nella chiesa del Purgatorio, Ora santa (Quarantore);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa (della Candelora);
- ore 20.00, a San Francesco, riunione delle giovani coppie di sposi, dei genitori dei bambini battezzati e da battezzare, in preparazione alla "presentazione" di domenica 4 febbraio.

Sabato 3
febbraio
- ore 09.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa (Quarantore);
- ore 16.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Ora santa (Quarantore);
- ore 18.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa prefestiva.

Domenica 4
febbraio
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa (Quarantore);
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 16.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Ora santa (Quarantore);
- ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa (con il cammino di fede per i fidanzati);
- ore 18.45, in chiesa Madre, santa Messa con la presentazione dei bambini battezzati nel 2017.

AVVISI

- Da mercoledi 24 gennaio sino a martedi 13 febbraio saranno celebrate le Quarantore durante le quali la santa Messa in chiesa Madre, da lunedi a venerdi, sarà celebrata alle ore 18.00:
   dal 24 al 26 gennaio a san Francesco (ore 09.30 santa Messa, ore 16.00 Ora Santa);
   dal 27 al 30 gennaio a san Rocco (ore 09.30 santa Messa, ore 16.00 Ora Santa);
   dal 31 al 2 febbraio al Purgatorio (ore 09.30 santa Messa, ore 16.00 Ora Santa);
   dal 3 al 6 febbraio alla Madonna del Carmelo (ore 09.30 santa Messa, ore 16.00 Ora Santa);
   dal 7 al 9 febbraio alla Madonna delle Grazie (ore 09.30 santa Messa, ore 16.00 Ora Santa);
   dal 10 al 13 febbraio in chiesa Madre (ore 09.30 santa Messa, ore 16.00 Ora Santa).

Continuano le attività di catechismo; leggi gli orari.

Orari delle Sante Messe in vigore dal 29/10/2017:

   Feriali:
   ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madre

   Prefestivi:
   ore 18.30, chiesa Madre
   ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità neocatecumenali)

   Festivi:
   ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 10.00, chiesa San Rocco
   ore 11.00, chiesa Madre
   ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.45, chiesa Madre
 

 

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29/01/2018

Racalmuto. Presentazione del libro "Contro i ladri di speranza", di don Massimo Naro

 

Presentazione del libro "Contro i ladri di speranza", di don Massimo Naro
Manifesto

Sabato 3 febbraio, presso la Sala consiliare del Comune di Racalmuto, a partire dalle ore 17.30 sarà presentato il libro di don Massimo Naro "Contro i ladri di speranza", sottotitolo "Come la Chiesa resiste alle mafie" (inserito nella collana Lampi di Gemme delle Edizioni Dehoniane, Bologna 2016).
La manifestazione è organizzata dal Movimento Cristiano Lavoratori, con il patrocinio del Comune di Racalmuto.
In programma:
- Saluti
   Ivana Mantione (Presidente del Consiglio comunale)
   Decio Terrana (Componente Esecutivo Nazionale MCL)
   Emilio Messana (Sindaco del Comune di Racalmuto)
- Interventi
   Don Angelo Chillura (Direttore della Biblioteca Lucchesiana di Agrigento)
   Vincenzo Fontana (Dirigente scolastico)
- Animazione musicale
   Giusi Mattina.
Sarà presente l'autore che concluderà gli interventi.
La manifestazione sarà presieduta e coordinata da Enzo Sardo (Presidente provinciale Movimento Cristiano Lavoratori).
Il testo di don Massimo Naro “Contro i ladri di speranza” presenta in modo agile e incisivo un excursus ragionato sul magistero pontificio ed episcopale, individuato dall’autore come la “cifra sintetica della resistenza ecclesiale alle mafie nel Meridione d’Italia”. Il volume, non perdendo di vista la “complessità del fenomeno mafioso” si fa carico d’interpretare la “complessità ecclesiale”, mostrando la vacuità di quei luoghi comuni o di quelle facili schematizzazioni che vogliono la Chiesa rinchiusa in un silenzio compiacente o nell’indolenza. L’autore spiega che in realtà le cose non sono andate così. Anzi, se c’è una complessità da dirimere o se ci sono nodi da sciogliere, essi riguardano “la circolarità tra magistero, prassi pastorale e vissuto credente” che per Naro va incrementata e in un certo modo riorientata a quel “collante di un’unica, condivisa, ispirazione evangelica”. L’appello alla conversione che la chiesa proclama, rileva Naro, “pur rivolto ai mafiosi, non può risultare credibile e perciò non può essere da loro recepito e accolto se non è testimonianza di conversione personale e comunitaria” e quindi “resistere alla mafia, anche in questo caso, vuol dire lottare innanzitutto contro i lati oscuri del diffuso sentire culturale ‘meridionale’, contro il fatalismo, contro l’individualismo, contro il deficit di senso civico e comunitario, come l’ha chiamato Robert Putnam”. Si tratta di abbracciare “il cammino di resistenza segnalato da papa Bergoglio a Napoli” e quindi “scegliere la via della mitezza”, espressione felice, quella del Pontefice, che riporta alla memoria delle chiese di Sicilia si il sorriso che don Puglisi rivolse al suo killer. Conclude Naro: “Il paradosso, tipico dell’esperienza cristiana, non può non appartenere anche alla resistenza ecclesiale di fronte alla  mafia. Essa è lotta, certamente, contro la disumanità delle mafie. Ma, nella misura in cui impegna a vivere la conversione e non soltanto a predicarla, è anche consegna di sé, disponibilità a offrirsi, ad arrendersi a Dio.
  
Redazione
29 gennaio 2018.
  

 

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29/01/2018

Servizi. Dai rubinetti di Grotte, ancora acqua poca e molto sporca; di Carmelo Arnone

 

Dai rubinetti di Grotte, ancora acqua poca e molto sporca
Oggi


Dai rubinetti di Grotte
Due settimane fa

Un paio di settimane fa, il 14 gennaio, con un articolo segnalavo la situazione relativa al disservizio rappresentato dai lunghissimi turni di distribuzione dell'acqua (insieme alla sospensione per lungo tempo dell'erogazione) e dalla qualità dello stesso liquido che viene fornito ed addebitato in bolletta come "potabile".
La foto a corredo dell'articolo mostrava i filtri dopo una sola settimana di utilizzo ed una sola erogazione di acqua.
Sono trascorse due settimane e la condizione dei filtri è chiaramente descritta nella nuova immagine a lato.
Mi riesce realmente difficile credere che i residui trattenuti dai due filtri non possano costituire impedimento alla potabilità. Tra le caratteristiche dell'acqua, per essere definita "potabile", vi sono quelle di essere inodore, incolore e insapore.
Per quanto riguarda l'odore, vi sono occasioni in cui sembra di annusare candeggina; sul colore ritorno ad indicare l'immagine dei filtri; il sapore mi sia concesso di non provarlo (ma chiunque voglia accertarsene di persona può sorbirne un bicchiere).
A Grotte tutti hanno dei recipienti, chi sul tetto, chi sotto il garage, in cui fanno scorta di acqua durante i turni di distribuzione; se dovessero fare affidamento all'acqua corrente si rimarrebbe almeno 6 giorni su 7 a secco. I filtri in ingresso, posti prima dei recipienti, non vengono controllati con frequenza - se va bene, in media una volta ogni sei mesi - così come non vengono ripulite - se non ogni anno - le stesse vasche di accumulo. Se solo dopo meno di un mese le capsule con i filtri sono ridotte nelle condizioni mostrate nella foto, immaginiamo come possano presentarsi i filtri dopo 6 mesi.
I grottesi, a queste condizioni, l'acqua non possono berla. Dunque, perché pagare come "potabile" il liquido che potabile non può essere? Sarebbe come acquistare l'acqua minerale al supermercato e non poterla bere.
Alle riflessioni già proposte nell'articolo del 14 gennaio, aggiungo questa: l'Amministrazione verifichi l'effettiva potabilità dell'acqua all'uscita dal rubinetto di un qualsiasi utente (non si fidi delle analisi fornite dal gestore) e, di conseguenza, se il caso, pretenda che l'addebito in bolletta venga effettuato per fornitura di "acqua non potabile".
A proposito di acqua da bere, la Casetta dell'acqua (dal 23 dicembre) è ancora fuori servizio per mancata fornitura da parte di Girgenti Acque; quindi non possiamo bere l'acqua che ci viene data - quando ci viene data - dalla rete idrica e nemmeno quella della Casetta.
  
Carmelo Arnone
29 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
  

 

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29/01/2018

Servizi. Auguri di buon compleanno alla perdita di acqua dalla buca di Via Santa Rita

 

Perdita di acqua dalla buca di Via Santa Rita
Via Santa Rita

Via Santa Rita
Via Santa Rita

Ecco quanto scrivono, con garbata ironia, alcuni cittadini di Grotte:
"Tanti auguri per il tuo primo compleanno!
Una delle tante buche in Via Santa Rita ha compiuto oggi il suo primo compleanno.
Da questo scavo si può ammirare in determinati giorni della settimana lo sgorgare dell’acqua corrente.
Decine di telefonate da un anno a questa parte sono state fatte all’azienda che se ne dovrebbe occupare, ma nonostante tutto non riusciamo a venirne a capo!
Che si fa?
".

La buca festeggiata si può ammirare in tutto il suo fascino nelle foto a lato, profilo destro e sinistro.
Trecentosessantacinque giorni di tempo per riparare una perdita d'acqua e ricoprire una buca sono davvero tanti.
Alla domanda "Che si fa?" la risposta che questa redazione può dare è: "Si sottopone il problema alla pubblica attenzione nella speranza che chi di competenza - Girgenti Acque S.p.A. -, finalmente con impegno e serietà, se ne occupi".
É quello che stiamo facendo.
  
Carmelo Arnone
29 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
  

 

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28/01/2018

Volontariato. "Donatorinati" donano sangue e salvano grottese

 

Incontro di "DonatoRinati" con il Questore di Agrigento
Volpe e Finocchiaro

É stato salvato anche grazie alla disponibilità e generosità dei poliziotti della Questura di Agrigento. Si tratta di un operaio specializzato grottese che era ricoverato presso la clinica "Maria Eleonora" di Palermo nella quale era programmato un suo intervento al cuore. L'operazione, rimandata di giorno in giorno a causa della poca disponibilità di sacche di sangue presso il locale centro trasfusionale, è stata effettuata grazie all'offerta di sangue da parte dell'associazione "DonatoriNati" della Polizia di Stato. L'intervento si è svolto senza imprevisti e le condizioni del paziente sono buone.
L’Associazione Donatori Volontari della Polizia, che in Sicilia conta oltre 1500 associati e volontari ed è presente nelle principali province della Regione, ha una spiccata vocazione "interforze" ed accoglie al suo interno donatori di sangue appartenenti alle Forze dell'Ordine, Forze Armate e Soccorso Pubblico. L’Associazione è stata costituita nel luglio 2003 per iniziativa di un gruppo di appartenenti alla Polizia di Stato con lo scopo di promuovere la cultura della donazione di sangue e persegue fini di solidarietà sociale. Ha carattere apartitico, apolitico, non ha fini di lucro e si avvale delle prestazioni personali, volontarie e gratuite dei propri sostenitori. Dalla sua costituzione, l’Associazione ha dato vita in questi anni a numerose attività dedicate non solo alla raccolta di sacche di sangue donate alle strutture ospedaliere con cui ha collaborato, ma ha anche orientato le sue attività verso la sensibilizzazione di tutti i cittadini alla cultura del dono di sangue come comportamento etico che dia opportunità e speranze anche a soggetti svantaggiati quali i talassemici, i leucemici, i trapiantati, gli ustionati ed altri.
Per informazioni ed adesioni è possibile contattare il
392.8774192.
(Nella foto a lato, il presidente provinciale Alessandro Volpe con il questore Mario Finocchiaro).

  
Redazione
28 gennaio 2018
  

 

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28/01/2018

Dialoghi. "Lettera aperta a Sua Eccellenza Maria Elena Boschi"; di Giuseppe Castronovo

 

Lettera aperta del Circolo della Concordia, a firma del dott. Giuseppe Castronovo, indirizzata alla Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Maria Elena Boschi.

"Circolo della Concordia"

A Sua Eccellenza
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Dei Ministri
Maria Elena Boschi
Palazzo Chigi
R O M A

Siamo ad informarLa che l’Assemblea del  nostro Circolo,
preso atto delle dinamiche interne al suo stesso Partito che faticano non poco nel trovare per Lei un collegio elettorale adeguato al suo ruolo istituzionale e quindi in grado di consentirle l’ingresso in Parlamento anche nella prossima 18^ Legislatura;
Le chiede di farsi candidare anche nel Collegio elettorale dove opera il nostro Circolo.
Forse La sorprenderà  l’inusualità della nostra richiesta; siamo qui a darle spiegazione del motivo a fondamento della presente richiesta.
Siamo un Circolo i cui iscritti siamo quasi tutti pensionati che per legge devono avere un conto in banca per l’accreditamento della pensione e il pagamento delle varie utenze domestiche. Un conto deve teniamo anche i nostri pochi risparmi che ci occorreranno per il nostro funerale.
I nostri risparmi non sono adeguatamente tutelati e se formuliamo qualche lamentela sull’eccesso dei costi che gravano sui nostri risparmi ci rispondono con una tale sufficienza da rasentare una vera e propria mancanza di rispetto verso persone che per età possono essere genitori o nonni di questi bancari.
Ci rivolgiamo a Lei perché nella prossima Legislatura si faccia promotrice di una iniziativa legislativa affinché in tutti gli uffici bancari aperti al pubblico venga esposto in ben evidenza l’art. 47 della Costituzione dove leggiamo che “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme”.
Nella certezza che possa aderire alla nostra richiesta o che comunque si attivi per meglio tutelare i risparmi,
Le rivolgiamo i nostri più deferenti saluti.

 

   

Dal Circolo della Concordia
Giuseppe Castronovo

  

 

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27/01/2018

Fotografia. "Folklore Express", mostra collettiva a Napoli con scatti di Calogero Infantino

 


Manifesto
  
Foto di Calogero Infantino
Foto in mostra
  
Calogero Infantino
Calogero Infantino

Verrà inaugurata lunedi prossimo, 29 gennaio 2018, alle ore 16.00 presso le "Sale Vesevi", al Castel  Maschio Angioino di Napoli, la mostra fotografica collettiva "Folklore Express - Il carnevale, le feste popolari, le sagre. Tra sacro e profano; le tradizioni italiane"; un reportage costituito da 40 scatti fotografici che vuole rappresentare, in maniera "express", alcune delle manifestazioni folkloristiche italiane, pillole di passioni, in una unica mostra a disposizione dei visitatori.
Gli scatti di fotografi (professionisti e non) sono provenienti da tutta Italia, e sono rappresentativi delle tradizioni nazional popolari dell'arte che tutto il mondo invidia.
Si potranno ammirare particolari maschere carnevalesche, carri allegorici, piazze gremite, sguardi truccati e fieri, dettagli di abiti e scenografie; dal carnevale alle feste di piazza, in un percorso di immagini tra il sacro e il profano, dove l’impegno e le centinaia di ore di lavoro impiegate, perché tutto sia perfetto, è tangibile ed il desiderio di sentirsi almeno una volta all’anno protagonisti sul  palcoscenico della vita, dove si è liberi di sentirsi uno, nessuno e centomila.
Tra gli scatti in esposizione ve ne sono ben 7 di Calogero Infantino (26enne grottese), nei quali vengono immortalati momenti significativi della "Scinnenza" di Naro, de "La prummisioni" di Racalmuto, e della manifestazione "Vivere Assisi" di Gangi.
La mostra, organizzata dall'
Associazione "InfoTurismoNapoli" in collaborazione con l'Associazione "D'altronde", sarà visitabile sino al 10 febbraio (dal lunedì al sabato ore 09.00-18.00, domenica ore 10.00-13.00; l'ingresso esclusivo alla mostra è gratuito).
  
Redazione
27 gennaio 2018.
  

 

Foto di Calogero Infantino
Foto in mostra
Foto di Calogero Infantino
Foto in mostra
Foto di Calogero Infantino
Foto in mostra
Foto di Calogero Infantino
Foto in mostra
Foto di Calogero Infantino
Foto in mostra
 

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27/01/2018

Storia. "Non possiamo e non dobbiamo dimenticare"; di Carmelo Arnone

 

Mussolini e Hitler
Fascismo e Nazismo

Per non dimenticare
Per non dimenticare

Oggi viene celebrato il Giorno della Memoria, istituito dal Parlamento italiano con la Legge n° 211 del 20 luglio 2000, formata da un unico articolo che recita: "La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati".
Il nostro Presidente delle Repubblica, on. Sergio Mattarella, nel suo intervento del 25 gennaio ha parlato della "
follia portatrice di morte del nazismo e del fascismo", del "carattere disumano del regime fascista", costatando che "Sorprende sentir dire, ancora oggi, da qualche parte, che il Fascismo ebbe alcuni meriti, ma fece due gravi errori: le leggi razziali e l'entrata in guerra. Si tratta di un'affermazione gravemente sbagliata e inaccettabile, da respingere con determinazione. Perché razzismo e guerra non furono deviazioni o episodi rispetto al suo modo di pensare, ma diretta e inevitabile conseguenza".
Era il gennaio 2013, solo 5 anni fa, quando l'allora Presidente del Consiglio proprio in occasione del "Giorno della Memoria", a proposito del Fascismo così si esprimeva: "il fatto delle leggi razziali è la peggiore colpa. Per tanti altri versi invece aveva fatto bene".
Pur non tenendo conto delle leggi razziali, non possiamo e non dobbiamo dimenticare:
- le bastonate, le manganellate e l’olio di ricino;
- le spedizioni punitive contro gli avversari politici;
- il rapimento e l’assassinio di Giacomo Matteotti;
- "Io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto";
- "Se il fascismo è stato un'associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere!";
- "Se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato clima storico, politico e morale, ebbene a me la responsabilità di questo";
- la chiusura delle sedi di tutti i partiti politici, tranne quello fascista;
- la sottrazione del potere legislativo al parlamento;
- la proibizione del diritto di sciopero per i lavoratori;
- l’abolizione della libertà di stampa;
- l’abolizione della libertà di associazione;
- l’istituzione del Tribunale Speciale per la difesa dello Stato;
- l’istituzione della polizia politica “Opera di Vigilanza e Repressione dell’Antifascismo”;
- l’esilio, il carcere o il confino per migliaia di esponenti dell’opposizione;
- l’assassinio di Giovanni Amendola;
- l’assassinio di Piero Gobetti;
- l’assassinio di don Giovanni Minzoni;
- la condanna a morte, comminata dal Tribunale Speciale, per migliaia di antifascisti;
- lo scioglimento di tutti i partiti politici, tranne quello fascista;
- lo scioglimento della Camera dei Deputati e la sua sostituzione con la Camera dei Fasci e delle Corporazioni;
- l’imposizione nei Comuni di Podestà non eletti dai cittadini;
- l’abolizione di fatto delle libere elezioni;
- la continuata violazione della corrispondenza e delle comunicazioni telefoniche;
- l’abolizione ed il divieto delle organizzazioni sindacali tranne quelle fasciste;
- l’imposizione della tessera fascista per i pubblici impiegati, pena il licenziamento;
- il culto della personalità verso il fondatore del fascismo;
- l’imposizione del giuramento di fedeltà al fascismo per i professori universitari;
- l’imposizione della religione cattolica come “la sola religione di Stato”;
- la guerra in Etiopia e l’uso dei gas asfissianti contro gli abissini;
- il sostegno alla dittatura spagnola di Francisco Franco;
- l’occupazione dell’Albania;
- l’attacco italiano alla Francia (“alcune centinaia di morti da gettare sul tavolo della pace”);
- l’attacco italiano alla Grecia;
- le centinaia di migliaia di etiopi, libici, jugoslavi e greci uccisi nelle guerre di conquista;
- gli oltre settemila ebrei italiani mandati nei campi di sterminio;
- l’immediata esecuzione sul posto di quanti non hanno aderito alla “Repubblica di Salò”;
- la condanna a morte dei membri del Gran Consiglio del fascismo, per aver votato contro Mussolini;
- la fucilazione degli ammiragli Luigi Mascherpa e Inigo Campioni, per aver comandato la resistenza ai tedeschi nell’Egeo;
- i 20 anni di dittatura.
Non sono opinioni, è Storia; la Storia del nostro Paese, la Storia d'Italia.
Vi erano, allora,
intellettuali, giuristi, storici e cittadini compiacenti, "asserviti - per citare ancora il Presidente Mattarella - a una ideologia nemica dell'uomo".
Una ideologia, al pari di ogni altra ideologia fondamentalista (come non ricordare le purghe staliniane, il regime di Pol Pot, i generali argentini e cileni, i Soviet in Cina, l'attuale Repubblica "popolare democratica" di Corea, ecc... ?), di violenza, discriminazione, sopraffazione, odio, morte che ancora oggi continua a fare proseliti.
Una ideologia dalla quale occorre con chiarezza e determinazione prendere le distanze, per continuare a costruire una società basata sui valori di uguaglianza, solidarietà, pari dignità sociale, rispetto reciproco, libertà.

  
Carmelo Arnone
27 gennaio 2018
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27/01/2018

Politica. Messaggio del Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella per il Giorno della Memoria

 

Messaggio del Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella per il Giorno della Memoria
On. Mattarella

Pubblichiamo il testo del messaggio del Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella, pronunciato il 25 gennaio 2018 per le celebrazioni del "Giorno della Memoria".

Palazzo del Quirinale, 25/01/2018

"Rivolgo un saluto ai presidenti del Senato, della Camera dei Deputati e della Corte costituzionale, ai membri del governo, a tutti i presenti, a coloro che ci ascoltano attraverso la tv.
Un saluto particolare ai superstiti dei campi di sterminio, alla senatrice Segre, ai ragazzi.
Il 27 gennaio del 1945 le truppe russe varcavano i cancelli di Auschwitz, spalancando, davanti al mondo attonito, le porte dell'abisso.
Quei corpi ammassati, i volti dei pochi sopravvissuti dallo sguardo spento e atterrito, i resti delle baracche, delle camere a gas, dei forni crematori erano il simbolo estremo della scellerata ideologia nazista.
Un virus letale - quello del razzismo omicida - era esploso al centro dell'Europa, contagiando nazioni e popoli fino a pochi anni prima emblema della civiltà, del progresso, dell'arte. Auschwitz era il frutto più emblematico di questa perversione.
Ancora oggi ciò che ci interroga e sgomenta maggiormente, di un mare di violenza e di abominio, sono la metodicità ossessiva, l'odio razziale divenuto sistema, la macchina lugubre e solerte degli apparati di sterminio di massa, sostenuta da una complessa organizzazione che estendeva i suoi gangli nella società tedesca.
Il cammino dell'umanità è purtroppo costellato di stragi, uccisioni, genocidi.
Tutte le vittime dell'odio sono uguali e meritano uguale rispetto. Ma la Shoah - per la sua micidiale combinazione di delirio razzista, volontà di sterminio, pianificazione burocratica, efficienza criminale - resta unica nella storia d'Europa.
Come fu possibile che anziani, donne, bambini anche di pochi mesi, stremati dalle lunghe persecuzioni, potessero essere sistematicamente eliminati, perché considerati pericolosi nemici? Che fine aveva fatto tra gli ufficiali di un esercito prestigioso, dalle grandi tradizioni, il senso dell'onore, quello per cui, quanto meno, non si uccidono gli inermi? Dove era finito il sentimento più elementare di umanità e di pietà di una nazione, evoluta e sviluppata, di fronte alle moltitudini di innocenti avviati, con zelo e nella generale indifferenza, verso le camere a gas? Migliaia di cittadini, i "volenterosi carnefici di Hitler", come li ha definiti lo storico Goldhagen, cooperavano alla distruzione degli ebrei.
Con questo consenso il nazismo riuscì a sterminare milioni di ebrei, di oppositori politici e di altri gruppi sociali - gitani, omosessuali, testimoni di Geova, disabili - considerati inferiori e ritenuti un ostacolo per il progresso della nazione.
Saluto e ringrazio per la loro presenza il presidente della Federazione dei Rom e Sinti, il presidente dell'Associazione deportati politici. Saluto anche il presidente degli internati militari: 800 mila soldati che, per il rifiuto di collaborare con i nazisti e di arruolarsi sotto le insegne di Salò, patirono privazioni, persecuzioni e violenze.
Da Liliana Segre e Pietro Terracina abbiamo sentito poc'anzi il racconto diretto, sconvolgente e inestimabile, dell'inferno dei campi, avvertendo la stessa emozione provata, nei giorni scorsi, ascoltando le parole, anch'esse essenziali e penetranti, di Sami Modiano. Agli internati venivano negati il nome, gli affetti, la memoria e il futuro, il diritto a essere persone.
Tutti i sentimenti erano brutalmente proibiti, tranne quello della paura.
Si possono uccidere, a freddo, senza remore, sei milioni di individui inermi se si nega non soltanto la loro appartenenza al genere umano ma la loro stessa esistenza. Soltanto per effetto di questa insana distorsione essi possono essere trasformati - con un progressivo e violento processo di spoliazione - da persone, titolari di diritti, in oggetti di freddi elenchi, in numeri, come quelli che i sopravvissuti ai campi di sterminio - che saluto tutti ancora - portano indelebilmente segnati sul proprio corpo.
Anche in Italia questo folle e scellerato processo di riduzione delle persone in oggetti fu attuato con consapevolezza e determinazione. Sul territorio nazionale, è vero, il regime fascista non fece costruire camere a gas e forni crematori. Ma, dopo l'8 settembre, il governo di Salò collaborò attivamente alla cattura degli ebrei che si trovavano in Italia e alla loro deportazione verso l'annientamento fisico.
Le misure persecutorie messe in atto con le leggi razziali del 1938, la schedatura e la concentrazione nei campi di lavoro favorirono enormemente l'ignobile lavoro dei carnefici delle SS.
Le leggi razziali - che, oggi, molti studiosi preferiscono chiamare "leggi razziste"- rappresentano un capitolo buio, una macchia indelebile, una pagina infamante della nostra storia.
Ideate e scritte di pugno da Mussolini, trovarono a tutti i livelli delle istituzioni, della politica, della cultura e della società italiana connivenze, complicità, turpi convenienze, indifferenza. Quella stessa indifferenza, come ha sovente sottolineato la senatrice Segre, che rappresenta l'atteggiamento più insidioso e gravido di pericoli.
Con la normativa sulla razza si rivela al massimo grado il carattere disumano del regime fascista e si manifesta il distacco definitivo della monarchia dai valori del Risorgimento e dello Statuto liberale.
Una donna forte e coraggiosa, Ernesta Bittanti, vedova dell'eroe trentino Cesare Battisti, commentava così nel suo diario quei giorni cupi e di dolore: «Io porto tutto il peso di queste sventure nel mio cuore (...) peso che mi viene dal ruinare di questa nostra povera Italia nell'abisso della barbarie spirituale. Da cui certo si riavrà un giorno!».
Lo Stato italiano del ventennio espelleva dal consesso civile una parte dei suoi cittadini, venendo meno al suo compito fondamentale, quello di rappresentare e difendere tutti gli italiani.
Dopo aver soppresso i partiti, ridotto al silenzio gli oppositori e sottomesso la stampa, svuotato ogni ordinamento dagli elementi di democrazia, il Fascismo mostrava ulteriormente il suo volto: alla conquista del cosiddetto impero accompagna l'introduzione di norme di discriminazione e persecuzione razziale, che si manifesta già nell'aprile del 1937, con il regio decreto legge volto a punire i rapporti tra cittadini italiani e quelli definiti sudditi dell'Africa orientale italiana, per evitare che venisse inquinata la razza.
Alla metà del 1938, con le leggi antiebraiche, rivolgeva il suo odio cieco contro una minoranza di italiani, attivi nella cultura, nell'arte, nelle professioni, nell'economia, nella vita sociale. Molti, venti anni prima, avevano servito con onore la Patria - come ufficiali, come soldati - nella grande guerra.
Ma la persecuzione, da sola, non fu ritenuta sufficiente. Occorreva tentare di darle una base giuridica, una giustificazione ideologica, delle argomentazioni pseudo-scientifiche. Vennero cercati - e, purtroppo, si trovarono - intellettuali, antropologi, medici, giuristi e storici compiacenti. Nacque Il Manifesto della Razza. Letto oggi potrebbe far persino sorridere, per la mole di stoltezze, banalità e falsità contenute, se sorridere si potesse su una tragedia così immane.
Eppure questo Manifesto, dalle basi così vacue e fallaci, costituì una pietra miliare della giurisprudenza del regime; e un nuovo "dogma" per moltissimi italiani, già assoggettati alla granitica logica del credere, obbedire, combattere.
La penna propagandistica, efficace nel suo cinismo, coniò lo slogan con il quale intendeva rassicurare gli italiani e il mondo, nel tentativo di prendere, apparentemente, le distanze dall'antisemitismo nazista: "Discriminare - disse Mussolini - non significa perseguitare".
Ma cacciare i bambini dalle scuole, espellere gli ebrei dall'amministrazione statale, proibire loro il lavoro intellettuale, confiscare i beni e le attività commerciali, cancellare i nomi ebraici dai libri, dalle targhe e persino dagli elenchi del telefono e dai necrologi sui giornali costituiva una persecuzione della peggiore specie. Gli ebrei in Italia erano, di fatto, condannati alla segregazione, all'isolamento, all'oblio civile. In molti casi, tutto questo rappresentò la premessa dell'eliminazione fisica.
Sorprende sentir dire, ancora oggi, da qualche parte, che il Fascismo ebbe alcuni meriti, ma fece due gravi errori: le leggi razziali e l'entrata in guerra. Si tratta di un'affermazione gravemente sbagliata e inaccettabile, da respingere con determinazione. Perché razzismo e guerra non furono deviazioni o episodi rispetto al suo modo di pensare, ma diretta e inevitabile conseguenza. Volontà di dominio e di conquista, esaltazione della violenza, retorica bellicistica, sopraffazione e autoritarismo, supremazia razziale, intervento in guerra contro uno schieramento che sembrava prossimo alla sconfitta, furono diverse facce dello stesso prisma.
Abbiamo, in questo giorno della Memoria, ascoltato testimonianze coinvolgenti dei sopravvissuti. Nelle loro parole si avverte la forza e il fascino della loro vita ritrovata, della loro volontà di vivere con pienezza ma, al contempo, ci si rende conto dell'immenso patrimonio di presenze e di protagonismi che ci avrebbe assicurato la vita di coloro che sono stati trucidati nei lager e che quella programmata violenza omicida ci ha sottratto.
Dalla professoressa Foa, dalla presidente Di Segni, dalla ministra Fedeli abbiamo sentito discorsi netti e lungimiranti: le ringrazio molto. Abbiamo rivissuto, attraverso le voci incisive di Remo Girone e Victoria Zinny, momenti drammatici della nostra storia di allora.
Siamo stati affascinati dalle canzoni, commoventi e piene di speranza di Noa, messaggera di pace e di bellezza. Grande amica dell'Italia, venuta appositamente da Israele per condividere con noi il Giorno della Memoria e renderlo ancora più ricco di intensità. La ringrazio di cuore, con stima e amicizia.
Abbiamo incontrato anche i giovani appena tornati dall'esperienza, sconvolgente ma formativa, del viaggio ad Auschwitz. A loro viene affidato il compito di custodire e tramandare la Memoria, perché non si attenui e non si smarrisca mai, per non rischiare di provocare nuovi lutti e nuove tragedie.
Focolai di odio, di intolleranza, di razzismo, di antisemitismo sono infatti presenti nelle nostre società e in tante parti del mondo. Non vanno accreditati di un peso maggiore di quel che hanno: il nostro Paese, e l'Unione Europea, hanno gli anticorpi necessari per combatterli; ma sarebbe un errore capitale minimizzarne la pericolosità.
I cambiamenti rapidi e sconvolgenti che la globalizzazione comporta - le grandi migrazioni, i timori per lo smarrimento della propria identità, la paura di un futuro dai contorni incerti - possono far riemergere dalle tenebre del passato fantasmi, sentimenti, parole d'ordine, tentazioni semplificatrici, scorciatoie pericolose e nocive.
La predicazione dell'odio viene amplificata e propagata dai nuovi mezzi di comunicazione. La tecnologia e la scienza offrono grandi opportunità ma, come sempre, se non correttamente utilizzate, possono rendere disponibili strumenti sofisticati nelle mani di vecchi e nuovi profeti di morte.
Contro queste minacce, contro il terrorismo, contro il razzismo e la violenza dell'intolleranza serve cooperazione internazionale, servono coraggio e determinazione. É necessario, soprattutto, consolidare quegli ideali di democrazia, libertà, tolleranza, pace, eguaglianza, serena convivenza, sui quali abbiamo riedificato l'Europa dalle macerie della seconda guerra mondiale.
Le leggi razziali in Italia erano entrate in vigore nell'autunno del 1938.
Il 1 gennaio del 1948, dopo neppure dieci anni, la Costituzione Italiana sanciva solennemente che "tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".
Di mezzo, vi era stata la cesura della guerra. Una guerra terribile, che aveva sparso morte e devastazione su larga parte del mondo. E che aveva aperto gli occhi del mondo sulla follia portatrice di morte del nazismo e del fascismo.
La Memoria, custodita e tramandata, è un antidoto indispensabile contro i fantasmi del passato.
La Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza, si è definita e sviluppata in totale contrapposizione al fascismo.
La nostra Costituzione ne rappresenta, per i valori che proclama e per gli ordinamenti che disegna, l'antitesi più netta.
L'indicazione delle discriminazioni da rifiutare e respingere, al suo articolo 3, rappresenta un monito. Il presente ci indica che di questo monito vi era e vi è tuttora bisogno.
Egualmente credo che tutti gli italiani abbiano il dovere, oggi, di riconoscere che un crimine turpe e inaccettabile è stato commesso, con l'approvazione delle leggi razziali, nei confronti dei nostri concittadini ebrei.
La Repubblica italiana, proprio perché forte e radicata nella democrazia, non ha timore di fare i conti con la storia d'Italia, non dimenticando né nascondendo quanto di terribile e di inumano è stato commesso nel nostro Paese, con la complicità di organismi dello Stato, di intellettuali, giuristi, magistrati, cittadini, asserviti a una ideologia nemica dell'uomo.
La Repubblica e la sua Costituzione sono il baluardo perché tutto questo non possa mai più avvenire.
Vi ringrazio
".

 

   

Il Presidente della Repubblica
On. Sergio Mattarella

 

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26/01/2018

Università. "La tutela del risparmio", seminario alla Kore di Enna; relatore il prof. Alfonso Provvidenza

 

Alfonso Provvidenza
A. Provvidenza

Oggi, venerdi 26 gennaio 2018, alle ore 15.00 presso l’Auditorium “N. Colajanni” - Plesso Rettorato - dell’Università degli Studi di Enna “Kore”, si terrà un seminario sul tema “La tutela del risparmio”, e la presentazione del “Vademecum per i consumatori”.
Il seminario seguirà il seguente programma:
Saluti:
- prof. Cataldo Salerno, presidente dell’Università degli Studi di Enna “Kore”;
- prof. Roberto di Maria, preside della Facoltà di Scienze Economiche e Giuridiche, Università degli Studi di Enna “Kore;
Presentazione:
- prof. Fabio Mazzola, professore Ordinario di Politica Economica e Prorettore Vicario dell’Università degli Studi di Palermo - Coordinatore Scientifico Vademecum “La Tutela del Risparmio”;
- un Rappresentante della Regione Siciliana;
Interventi:
- prof. Raffaele Scuderi, Università degli Studi di Enna “Kore”;
- prof. Vincenzo Fasone, Università degli Studi di Enna “Kore”;
- prof. Alfonso Provvidenza, Università degli Studi di Enna “Kore”;
- Rappresentanti delle Associazioni dei Consumatori.
Agli studenti dei Corsi di Laurea della Facoltà di Scienze Economiche e Giuridiche (L18, DS01, LM77, LMG01) che parteciperanno sarà riconosciuto 1 CFU, previa positiva valutazione di una relazione sui contenuti del seminario da presentare entro i termini fissati dalla Segreteria di Facoltà.
  
Redazione
26 gennaio 2018.
  

 

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26/01/2018

Iniziative. "Passo e... spasso!", la "Passeggiata della Salute"; appuntamento di venerdi 26 gennaio

 

Passo e... Spasso!

Appuntamento settimanale del venerdi con "Passo e... spasso!", la passeggiata "della salute".
Programma di oggi, venerdi 26 gennaio:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza
.
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed avere un pizzico di buona volontà.
Non si tratta di una corsa ma di una vera e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
 

 

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25/01/2018

Comune. Elezioni politiche: giorni di apertura dell'Ufficio Elettorale per la presentazione delle candidature

 

Ufficio Elettorale

Il 4 marzo 2018 gli elettori italiani saranno chiamati alle urne per il rinnovo del Parlamento, con l'elezione dei Deputati e dei Senatori della Repubblica.
Per dare a tutti gli interessati la possibilità di presentare le candidature, l'Ufficio Elettorale del Comune di Grotte rimarrà aperto anche nelle ore pomeridiane, a partire da giovedi 25 gennaio e sino a lunedi 29 gennaio.
  
Redazione
25 gennaio 2018.
  

 

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25/01/2018

Comune. Carnevale 2018: iscrizione dei gruppi mascherati presso l'Ufficio Cultura, entro giovedi 8 febbraio

 

Carnevale 2018
Manifesto

Per il prossimo Carnevale 2018, l'Amministrazione comunale di Grotte in collaborazione con l'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" organizza una sfilata in maschera, con la partecipazione degli studenti dell'Istituto, sul tema "Riciclo Creativo ed Educazione Stradale".
Alla manifestazione potranno partecipare tutti i cittadini interessati, singolarmente o come gruppi mascherati. Quanti volessero organizzarsi in gruppo mascherato possono comunicare la propria adesione entro giovedi 8 febbraio, presentando l'iscrizione, presso l’Ufficio Cultura del Comune di Grotte (signora Mariangela Terrana).
 
Redazione
25 gennaio 2018.
  

 

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25/01/2018

Racalmuto. Entro marzo la fine dei lavori per la riapertura del Teatro Regina Margherita

 

Teatro Regina Margherita
Teatro di Racalmuto

Sopralluogo al Teatro Regina Margherita di Racalmuto per pianificare l'inizio dei lavori propedeutici al rilascio dell'agibilità per i pubblici spettacoli.
Insieme al tecnico comunale Geom. Antonio Pillitteri, al direttore dei lavori Ing. Alessia Mirabelli, al sindaco Emilio Messana e ai tecnici della ditta incaricata della fornitura e della posa in opera della vernice resistente al fuoco, si sono verificate le superfici da trattare e le misure da adottare per preparare il cantiere.
Le superfici saranno ripulite e poi sarà necessario procedere con tre distinti materiali: prima sarà passato il fissante per isolare i punti di contatto delle travi in acciaio con le travi in legno, poi la vernice per il legno e infine quella per l'acciaio. Occorrerà proteggere la volta e i piani sottostanti con dei teli impermeabili, smontare le quinte e occorrerà un ragno gru per trattare le travi soprastanti il palco.
Ci vorranno circa dieci giorni per preparare il materiale e subito dopo la ditta che ha sede a Parma organizzerà la trasferta. Entro la metà del mese di febbraio potranno iniziare i lavori.
Nel frattempo, si provvederà ad installare gli evacuatori di fumo, che dovranno essere innalzati con una gru e collocati sul tetto.
Ci siamo - dichiara il sindaco Emilio Messana -. Dopo un lungo e difficoltoso lavoro di studio che ha coinvolto i Vigili del Fuoco, la Soprintendenza ai Beni Culturali, il Prefetto dott. Nicola Diomede, insieme all'Ufficio tecnico, ai nostri consulenti perito Andrea Montana e Ing. Alessia Mirabelli, abbiamo individuato le soluzioni tecniche per poter ottenere la certificazione per la prevenzione incendi. Le ditte incaricate dei lavori sono pronte, ci auguriamo entro il mese di marzo di poter completare gli interventi previsti e di poter presentare la SCIA per l'apertura del Teatro.
 
Redazione
25 gennaio 2018.
  

 

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24/01/2018

Editoria. Presentazione a Caltanissetta del libro "Mons. Cataldo Naro", di Enzo Sardo

 

Enzo Sardo
Enzo Sardo

Venerdì 26 gennaio 2018 alle ore 17.00, a Caltanissetta, presso la biblioteca dell’Istituto d’Istruzione Superiore “A. Volta” (Liceo Scientifico) sarà presentato l’ultimo libro dello scrittore Enzo Sardo dal titolo “Monsignor Cataldo Naro, un apostolo del nostro tempo”, Salvatore Sciascia Editore. La manifestazione sarà coordinata dal prof. Vito Parisi, dirigente scolastico. L’introduzione sarà curata dalla prof.ssa Sonia Zaccaria. Le relazioni saranno tenute dallo storico Gero Difrancesco e dal dott. Giovanbattista Tona, Consigliere presso la Corte d’Appello di Caltanissetta.
Alla manifestazione sarà presente il teologo don Massimo Naro.
Il volume narra la vita e le opere di Monsignor Cataldo Naro, seguendo il metodo di ricostruire il suo percorso spirituale, culturale e intellettuale utilizzando in parte i suoi scritti, i suoi pensieri, la sua cultura, il suo ragionamento e la sua religiosità. La scelta di Cataldo Naro, sacerdote, vescovo, teologo e professore, risponde ad una logica precisa, quella dell’amore, dell’amicizia, della formazione, della misericordia e della solidarietà, che possiamo definire con una semplice frase: la vera strada della evangelizzazione, fertilizzante naturale per addolcire la nostra presenza in questa vita terrena e guadagnare quella divina.
L’opera di Enzo Sardo ricorda, anche, la rivisitazione della dottrina della Chiesa attraverso il Concilio Vaticano II, il grande impegno di Monsignor Naro per formare le coscienze dei fedeli, al fine di resistere ad ogni forma di violenza, e la sua attenta e positiva analisi sul ruolo che hanno svolto, all’inizio del Novecento, le casse rurali ora diventate Banche di Credito Cooperativo e Banche Popolari.
Il libro evidenzia, con molta acutezza, che monsignor Naro analizzava gli eventi del passato, studiava quelli attuali e cercava, nella storia dei santi, dei movimenti cattolici e nella dottrina della Chiesa, espressa dal Concilio Vaticano Secondo, dei modelli di vita da prospettare alle future generazioni al fine di creare una società più solidale e più cristianizzata.
Il libro termina con un appello alla Chiesa Cattolica consistente nell’attivare le procedure per riconoscere a Monsignor Naro il titolo di “Dottore della Chiesa”.
 
Redazione
24 gennaio 2018.
  

 

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23/01/2018

Chiesa. Programma delle Quarantore, da mercoledi 24 gennaio a martedi 13 febbraio

 

Programma delle Quarantore

Da mercoledi 24 gennaio a martedi 13 febbraio la comunità ecclesiale di Grotte celebra le sante Quarantore secondo il seguente programma.

Tutti i giorni: ore 09.30 Santa Messa; ore 16.00 Ora Santa.

Mercoledi 24 gennaio: chiesa San Francesco
Giovedi 25 gennaio: chiesa San Francesco
Venerdi 26 gennaio: chiesa San Francesco

Sabato 27 gennaio: chiesa San Rocco
Domenica 28 gennaio: chiesa San Rocco
Lunedi 29 gennaio: chiesa San Rocco
Martedi 30 gennaio: chiesa San Rocco

Mercoledi 31 gennaio: chiesa del Purgatorio
Giovedi 1 febbraio: chiesa del Purgatorio
Venerdi 2 febbraio: chiesa del Purgatorio

Sabato 3 febbraio: chiesa Madonna del Carmelo
Domenica 4 febbraio: chiesa Madonna del Carmelo
Lunedi 5 febbraio: chiesa Madonna del Carmelo
Martedi 6 febbraio: chiesa Madonna del Carmelo

Mercoledi 7 febbraio: chiesa Madonna delle Grazie
Giovedi 8 febbraio: chiesa Madonna delle Grazie
Venerdi 9 febbraio: chiesa Madonna delle Grazie

Sabato 10 febbraio: chiesa Madre
Domenica 11 febbraio: chiesa Madre
Lunedi 12 febbraio: chiesa Madre
Martedi 13 febbraio: chiesa Madre
 

 

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23/01/2018

Servizi. Ancora un guasto all'acquedotto "Tre Sorgenti"; ritardi nella distribuzione idrica

 

Girgenti Acque S.p.A.

La società Girgenti Acque S.p.A. ha comunicato oggi che gli operatori della Società e del Consorzio “Tre Sorgenti” hanno riscontrato, nella contrada Turboli del Comune di Santo Stefano Quisquina, una copiosa perdita idrica lungo l’acquedotto “Tre Sorgenti”, gestito dell’omonimo Consorzio. Il guasto ha compromesso la funzionalità dell’acquedotto con il consequenziale drastico abbassamento della fornitura idrica dei Comuni alimentati per mezzo dello stesso. Al fine di effettuare l’improcrastinabile intervento manutentivo, giusta opportuna autorizzazione verbale ottenuta da parte del Consorzio Acquedottistico “Tre Sorgenti”, Girgenti Acque S.p.A. effettuerà le necessarie lavorazioni in via sostitutiva sull’acquedotto tutt’ora nella gestione dell’omonimo Consorzio. Pertanto provvederà ad effettuare nella tarda nottata di oggi l’interruzione dell’esercizio dell’acquedotto che verrà messo a scarico per il tratto di condotta interessato dall’intervento; di conseguenza sarà interrotta la fornitura idrica nei Comuni di: Grotte, Racalmuto, Castrofilippo, Naro, e parzialmente nei Comuni di Campobello di Licata e Ravanusa, approvvigionati dalla Società Siciliacque S.p.A..
Girgenti Acque S.p.A., per garantire a tutta l’utenza servita continuità nell’approvvigionamento idrico, oltre ad effettuare in via sostitutiva all’omonimo Consorzio acquedottistico la riparazione della perdita idrica, ha predisposto l’approvvigionamento sostitutivo di acqua potabile a mezzo autobotte, messo a disposizione di tutti gli utenti che domani, mercoledì 24/01/2018, si recheranno ai seguenti presidi, predisposti nei Comuni interessati dalla sospensione di fornitura idrica:
- Grotte, Piazza Marconi dalle ore 09.00 alle ore 12.00;
- Racalmuto, Piazza del Carmelo dalle ore 09.00 alle ore 12.00.
Il ripristino della fornitura idrica nei Comuni interessati avverrà a conclusione dei lavori di riparazione, cui seguirà la normalizzazione dei turni di  distribuzione che avverrà nel rispetto dei necessari tempi tecnici.
 
Redazione
23 gennaio 2018.
  

 

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23/01/2018

Chiesa. Anche dall'Australia, per il XII Convegno del Rinnovamento Carismatico Cattolico

 

Mons. Melchiorre Vutera
Mons. Vutera

Don Carmelo Lo Bue
Don Lo Bue

Don Franco Giordano
Don Giordano

Sebastiano Fascetta
Sebastiano Fascetta

Padre Emanuele Zippo
Padre Zippo

"Siate sempre nella gioia, perché Cristo ha vinto il mondo!".
Questo è stato il tema del XII Convegno di Comunione del Rinnovamento Carismatico Cattolico, svoltosi ad Agrigento dal 19 al 21 gennaio. Appartenenti a decine di comunità carismatiche provenienti non soltanto dalle diocesi siciliane ma anche dalla Calabria, dalla Campania e alcuni rappresentanti dalla lontana Australia, si sono ritrovati per vivere insieme un “Seminario di vita nello Spirito” organizzato dalla Comunità "Gesù è Amore" di Casteltermini.
Con la preghiera spontanea e la lode gioiosa, i partecipanti hanno accolto, nel corso delle tre giornate, le parole e gli insegnamenti dei relatori:
- Don Carmelo Lo Bue, arciprete di Sciacca e parroco della Basilica Madonna del Soccorso, che ha proposto il tema “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”;
- Don Franco Giordano, già arciprete di Palma di Montechiaro ed attuale parroco della parrocchia "BMV del Carmelo" in Agrigento, il quale ha ricordato che “Tutti coloro che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio”;
- Sebastiano Fascetta, conferenziere ed autori di testi di spiritualità, che ha relazionato su “La comunione nel Rinnovamento Carismatico Cattolico e nella Chiesa”;
- Emanuele Zippo, sacerdote della Congregazione dei Passionisti, predicatore missionario carismatico, che ha parlato su “Tutto posso in colui che mi dà forza”.
La celebrazione eucaristica conclusiva è stata presieduta da Mons. Melchiorre Vutera, Vicario Generale e Moderatore dell'Arcidiocesi di Agrigento, che ha portato i saluto dell’Arcivescovo di Agrigento, Card. Francesco Montenegro (impegnato a Roma in una sessione della CEI).
Nell’occasione Mons. Vutera ha comunicato all’assemblea l’avvenuto riconoscimento ufficiale, da parte della Chiesa agrigentina, della piena ecclesialità della Comunità "Gesù è Amore" di Casteltermini, ed ha consegnato al coordinatore Roberto Amantia l’Atto di approvazione promulgato dal Card. Montenegro, e lo Statuto della Comunità (con l'autorizzazione ad operare in tutta la Diocesi) insieme al Piano pastorale diocesano.
Assistente spirituale della Comunità è stato nominato Don Giuseppe Alotto, parroco dell'Unità Pastorale di Casteltermini.
Nel concludere la convocazione, le comunità del Rinnovamento Carismatico Cattolico si sono date appuntamento al prossimo convegno in Sicilia “Sulle orme di Gesù”, che si terrà a Noto, in provincia di Siracusa, dal 13 al 15 aprile; tra i relatori, il vescovo di Noto Mons. Antonio Staglianò, Padre Emanuele Zippo, Padre Josè Gabriel Merchen Mora (da Los Angeles - USA), Don Fulvio Di Fulvio (sacerdote missionario della Misericordia), Don Massimiliano Giovanni Piazza (evangelizzatore, dalla Francia) e Don Carmelo Caccamo (Parroco di Santa Maria delle Grazie, a Petrosino in provincia di Trapani).
  
Carmelo Arnone
23 gennaio 2018.
  

Preghiera
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22/01/2018

Teatro. La comicità surreale di Petrolini all'Empedocleo di Agrigento; venerdi 26 gennaio

 

Circolo Culturale "Empedocleo" di Agrigento
Circolo Empedocleo

La comicità strampalata e surreale di Ettore Petrolini arriva al Circolo Empedocleo di Agrigento.
Petrolini con la sua letteratura cervellotica e non-sense è l'autore/attore rappresentato del nuovo spettacolo della stagione teatrale da Camera dell'Empedocleo, proposto dai direttori Peppe Adamo, presidente del Circolo Culturale Empedocleo e Mario Gaziano, direttore del Pirandello Stable Festival, di ritorno da una lunga tournèe di successo in tutta Europa e in Cina con “Pirandello 150”.
Tanto pe’ cantà - Serata Petrolini” è l'accattivante titolo del quarto appuntamento della stagione teatrale indipendente all'Empedocleo.
“Si tratta - comunicano Adamo e Gaziano - di un vero e proprio divertentissimo excursus nel mondo fantasioso, irriverente e comico di Petrolini, ripreso poi dai grandi interpreti dello spirito romanesco: Gigi Proietti, Fiorenzo Fiorentini ed Enrico Montesano”.
Il grande attore comico  romanesco Petrolini furoreggiò in tutti i teatri d'Europa col suo “Gastone” e con le sue “Cretinate” nella prima metà del Novecento.
Uno spettacolo che si preannuncia coinvolgente e straripante di parole e di musica: con le famose cantate romanesche, da Tanto pe’ cantà a Roma nun fa la stupida stasera, a La società dei magnaccioni e La gita a li castelli.
Uno spettacolo ideato e diretto da Mario Gaziano; con Lillo D'Aleo (Petrolini), Alfio Russo (Gigi er bullo) Angelo Provenzano (Difetto di pronuncia) Giuseppe Gramaglia (Ma..l'amore mio non muore) e la partecipazione di Alfonso Marchica (nel famoso Nerone), per la musica partecipa il maestro Gioacchino Marrella. Con la collaborazione artistica di Maria Grazia Castellana e Andrea Cassaro. Progetto artistico di Peppe Adamo e Mario Gaziano.
Il nuovo appuntamento del teatro indipendente da Camera è fissato per venerdì 26 gennaio 2018, alle ore 18.15 presso il Salone delle Feste del Circolo Culturale “Empedocleo” di Agrigento. Ingresso gratuito riservato ai soci e agli amici appassionati di teatro da Camera.
 
Redazione
22 gennaio 2018.
  

 

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21/01/2018

Lettere. "Per noi di Grotte è motivo di orgoglio ricordare Padre Gaetano"; del dott. Salvatore Filippo Vitello

 


Dott. Vitello


In ricordo di Padre Gaetano Ciranni
Ricordo

In ricordo di Padre Gaetano Ciranni
Ricordo

Una memoria grata dell'indimenticabile figura di Padre Gaetano Ciranni; questo vi è nella lettera del dott. Salvatore Filippo Vitello, Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Siena, in risposta all'accorato invito di Gaspare Agnello affinché l'esempio dell'Uomo, prima ancora che del Sacerdote, sia ricordato soprattutto nel suo paese natale.

*****

"Colgo volentieri l'invito di Gaspare Agnello a sostenere la sua iniziativa per intitolare una via di Grotte a Padre Gaetano Ciranni.
Padre Gaetano era un sacerdote della Congregazione religiosa dei Rogazionisti.
Era un siciliano e la sua vocazione è maturata nella dimensione sociale ed ecclesiale di Grotte (dove è nato il 24.9.1920).
Per come l'ho conosciuto, Padre Gaetano, sacerdote di notevole livello culturale, posto ai vertici di un'importante Congregazione religiosa, amava le cose semplici e poco appariscenti.
Da Superiore Generale aveva un piccolo ufficietto nella Casa Generale di via Tuscolana, e prima dei computer utilizzava una piccola macchina da scrivere, la famosa lettera 32.
Sapeva esprimere bene il racconto del vivere, poiché ci ricordava come spesso siamo colpiti (si può dire ogni giorno) da fatti cruenti e feroci, si continua a distruggere ogni barriera di dignità umana, rispetto per i deboli, dignità della donna e dei bambini. Storie umane che gettano una grande ombra su quello che noi continuiamo a chiamare civiltà.
C'è davvero da smarrirsi! Ma, oltre lo smarrimento, c'è bisogno soprattutto di reagire, senza fingere, per non restare sempre uguali a se stessi.
É necessario e urgente abbassare ogni monte dell'orgoglio e ogni colle di superbia, riempire ogni burrone dell'indifferenza e pregiudizio e raddrizzare le strade della solidarietà e fratellanza.
Prepararci al Natale, diceva, significa quindi vedere e scoprire il Cristo non solo nel volto di un fragile Bambino deposto in una mangiatoia, ma nei volti e nelle persone messe a dura prova da una vita non sempre facile e semplice. Capisco: la tentazione di godere, godere, godere è forte..., ma bisogna superare la dimensione terrena e credere nella vita che non perisce.
Padre Gaetano amava la vita perché credeva in un'altra vita, fine immanente del suo percorso terreno.
Egli sapeva rappresentare con argomenti straordinariamente persuasivi la dimensione della speranza cristiana con un discorso altamente profetico, pur non trascurando la spiegazione descrittiva dell'attualità.
La sua vocazione sacerdotale matura in uno sperduto paese di provincia, povero ed arretrato, tale era Grotte dei primi anni '30 ma egli seppe andare oltre quell'ambiguo cristianesimo municipale caratteristico di quegli anni e di quelli a venire, impastoiato di burocrazia e servilismo verso gli interessi forti, poiché ha saputo utilizzare il lessico del Vangelo e della tradizione cristiana, che spazia a livello universale, esaltando il ruolo missionario della sua Congregazione, estendendone l'attività pastorale nelle Filippine, in Brasile, nei Paesi dell'America Latina ed in Africa.
La proiezione universalistica della sua pastorale lo aveva allontanato dal suo paese natio ma non dai ricordi, dagli affetti e dalle amicizie che ad esso lo legavano.
Era una festa rievocare con lui situazioni di tanti anni fa, che io non potevo seguire perché mi erano sconosciuti. Padre Gaetano voleva comprendere le metamorfosi sociali ed economiche del nostro territorio, completamente diverso da quello che aveva lasciato molti decenni prima. Un paese che aveva perso la sua connotazione agricolo-pastorale per acquistare una intraprendenza commerciale e speculativa foriera di un accresciuto benessere, che aveva portato cambiamenti rilevanti nello stile di vita e nei costumi.
La nuova dimensione socio-economica richiedeva una maggiore e rinnovata attenzione per i contenuti e le nuove forme relazionali, ma non mutavano i termini del suo magistero che esprimeva con i continui riferimenti alla cultura della vita e alla civiltà dell'amore, che si contrapponevano in modo forte ed efficace alla sub-cultura mafiosa della morte, ritrovando così assonanze significative con le memorabili parole di papa Wojtyla pronunciate durante la visita del 1993 nella Valle dei Templi.
La visione profetica di Padre Gaetano è soprattutto  il collegamento tra il carisma del suo Ordine, la preghiera per le vocazioni, ragione costitutiva dei Rogazionisti di Sant'Annibale Maria di Francia, e l'esperienza della carità nel più ampio orizzonte missionario.
Nella sua esperienza comunitaria, dove ha avuto ruoli di altissima responsabilità (direzione di istituti e superiore generale per due sessenni), ha sempre avuto attenzione ai profili pedagogici e alla formazione. In alcuni suoi interventi ai giovani seminaristi erano frequenti i richiami ad una scelta netta senza compromessi. Una scelta che è tale nella misura in cui impegna a vivere la conversione e non soltanto a predicarla. Una scelta che è anche consegna di sé, disponibilità ad offrirsi a Dio.
Padre Gaetano era un sacerdote che si era arreso totalmente a Cristo.
Questo straordinario legame gli dava la forza per rifuggire qualsiasi compromesso. I suoi discorsi erano assolutamente lineari e parlava alle intelligenze ed al cuore dei suoi interlocutori.
Ricordando alcuni suoi discorsi con lui sul tema della resistenza alla mafia, mi sembra di rivedere Giovanni Paolo II nel 1993 rivolto ai giovani agrigentini a cui disse: "Il Signore è leale con voi ... Vi chiama, cioè, a una scelta netta, senza compromessi: o lui, o altri 'maestri', altri 'pastori', che si presentano all'apparenza convincenti, ma risultano poi insidiosi e falsi. Sono coloro che vi attirano sui sentieri della criminalità, della droga, dei lavori illeciti e degradanti, dei divertimenti vuoti e superficiali... Non ho bisogno di parlare di più, voi lo sapete meglio di me: siete di questa terra, portate in voi la sua esperienza dolorosa".
Padre Gaetano conosceva molto bene l'esperienza dolorosa della sua terra, perché aveva visto da vicino la condizione di lavoro illecito e degradante delle zolfare, degli adulti spinti nelle viscere delle terra per un salario da sopravvivenza e dei minori utilizzati come mezzi di trasporto.
La sua vocazione nasce dall'esempio di quel Sant'Uomo messinese, Annibale Maria di Francia, che lascia la sua condizione di benessere per dedicarsi totalmente ai poveri del quartiere Avignone. Sant'Annibale di iscrive così in quella eccezionale schiera di santi sociali di fine '800, insieme a Don Orione, San Giovanni Bosco, San Giuseppe Cafasso.
La Chiesa in cui era cresciuto Gaetano era totalmente dedita agli emarginati di quell'epoca per offrire loro opportunità di riscatto con lo studio ed il lavoro. L'opera dei Rogazionisti è stata preziosa, soprattutto in regioni come la Sicilia e la Puglia, dove l'Ordine, nei primi del novecento, ha trovato ricovero, in occasione del terremoto di Messina.
Sono tanti i ragazzi tolti alla fame ed alla strada, salvati dal degrado e aiutati a divenire artigiani, professionisti, docenti, ovvero messi nelle condizioni per sperare in una vera alternativa di riscatto sociale.
Le opere di Padre Annibale hanno offerto da allora in poi una nuova prospettiva a quei ragazzi che nulla potevano sperare, sottraendoli all'irretimento della delinquenza e alle suggestioni della mafia ed inserendoli in un respiro pedagogico capace di far crescere nuove generazioni di credenti aperti al senso della legalità ed al valore del bene comune.
Ho conosciuto infatti molti ex allievi rogazionisti con incarichi di responsabilità nelle istituzioni preposte alla sicurezza, a riprova dell'efficace educazione alla legalità ricevuta nelle case dei rogazionisti.
Padre Gaetano era un uomo di una intensa spiritualità ma anche eccezionale organizzatore delle opere sociali della sua Congregazione, poiché, in coerenza con il suo Fondatore, aveva diretto la sua vita in favore dell'umano, l'umano aperto all'altro.
Per Padre Gaetano l'attività pastorale, a tutte le latitudini, era anche attività di promozione civile, fedele alla missione affidata a lui ed ai suoi confratelli da Padre Annibale.
Trovavo in lui un'innata tensione al bene del prossimo: cercava, con totale abnegazione, di essere utile agli altri.
Padre Gaetano aveva poi un eccezionale senso etico che gli proveniva da una fede smisurata.
Il primato di Dio per Padre Gaetano era la fonte di legittimazione della dignità dell'uomo, la cui tutela era il riflesso di quel primato.
Proprio per questo era di una trasparenza solare, immune dai lati oscuri del sentire culturale "meridionale", imperniato sul familismo e sul clientelismo. Forte in lui era il senso civico ed il sentimento comunitario, che sapeva diffondere con parole forti.
Gli inviti alla tenerezza ed alla Misericordia di Papa Francesco mi riportano ai pensieri di Padre Gaetano, la cui filosofia di vita, sul modello della Croce, era incentrata sull'amore di Dio in proiezione verticale e su quello ai fratelli in senso orizzontale.
Il suo testamento spirituale è tutto nel messaggio che ha lasciato prima di morire (il 26.7.2014) , riportato dai suoi confratelli nell'immagine che lo ricorda, queste le parole:

Nel nome di Gesù, uniti
- nella preghiera,
- nell'amore a Maria, nostra divina superiora, e
- nella comunione di vita autenticamente rogazionista:
Assumiamo l'impegno vocazionale come espressione di fedeltà al Signore,
alla Chiesa, alla Congregazione.
Canalizziamo tutte le energie che abbiamo in dotazione.
Ascoltiamo il comando di Cristo 'prendiamo il largo gettiamo le reti'
e Dio, che è nostro Padre, ci darà altri fratelli.
Saluto tutti cordialmente.

Così ci ha lasciato Padre Gaetano, sacerdote rogazionista.
Le sue ultime parole prima del saluto sono state quelle del Vangelo di Luca, 'prendiamo il largo gettiamo le reti', quasi a riecheggiare le parole di Papa Francesco, sulla spianata di Sibari nel giugno 2014, un mese prima della morte di Padre Gaetano: "Incoraggio tutti voi a testimoniare la solidarietà concreta con i fratelli, specialmente quelli che hanno più bisogno di giustizia, di speranza, di tenerezza... L'ho detto tante volte e lo ripeto una volta di più: non lasciatevi rubare la speranza! Adorando Gesù nei vostri cuori e rimanendo uniti a Lui saprete opporvi al male, alle ingiustizie, alla violenza con la forza del bene, del vero e del bello".
Padre Gaetano ha donato la sua vita a Dio ed ai fratelli ed ha testimoniato in ogni momento della sua esistenza il vero ed il bello.
Io ho avuto la grazia di conoscerlo e di averlo vicino (e partecipe) nei momenti cruciali della mia vita.
Ciò è anche avvenuto perché eravamo entrambi di Grotte.
Per noi di Grotte è motivo di orgoglio ricordare Padre Gaetano.
Egli ha incarnato le virtù che ci contraddistinguono, la generosità, la solidarietà umana, la coerenza cristiana, l'impegno e la responsabilità, la tenacia e il sacrificio, lo studio ed il lavoro, esprimendole all'interno di  una fede incrollabile.
Intestargli una via sarebbe un dovere di riconoscenza e aprirebbe la strada ad un'alta iniziativa pedagogica, poiché darebbe la possibilità di raccontare soprattutto ai giovani delle straordinarie virtù di quel santo sacerdote, innamorato della sua terra natia, da noi tanto amata".
    

  

   

Salvatore Filippo Vitello
 

 

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20/01/2018

Attualità. Messo a punto un nuovo test del sangue per la diagnosi precoce dei tumori; di Ivana Sicurelli

 

Messo a punto un nuovo test del sangue per la diagnosi precoce dei tumori

Messo a punto un nuovo test del sangue per diagnosi precoce dei tumori.
Ideato dalla Johns Hopkins University di Baltimora, combina l'analisi di Dna e proteine.

Grazie ad un nuovo test che combina l'analisi del Dna e delle proteine tumorali, dal sangue sarà possibile diagnosticare precocemente le otto più comuni forme di tumore. Il test sembra avere un'affidabilità che varia dal 69 al 98% dei casi a seconda del tipo di cancro, lo descrivono sulla rivista Science i ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora.
Si tratta del metodo chiamato CancerSEEK, già testato su mille malati a cui erano stati diagnosticati tumori di diversa gravità e su 850 volontari sani, ha permesso al gruppo guidato da Joshua Cohen di riuscire a valutare le mutazioni di 16 geni tumorali, insieme ai livelli di 10 proteine circolanti nel sangue, per il cancro del seno, fegato, ovaie, polmone, stomaco, pancreas, esofago e colon retto. In alcuni casi, cosa risultata sempre difficile in passato, il test è riuscito a dare informazioni anche sull'origine del tessuto malato. Inoltre, circa l'affidabilità dell'esame, questa é accreditata dalla bassissima probabilità che possa dare falsi positivi: nello studio sono stati solo 7 su più di 1000.
Il ricercatore dell'Istituto Firc di Oncologia Molecolare (Ifom) di Milano Fabrizio d'Adda di Fagagna, rileva che: "Hanno cercato il Dna del tumore circolante nel sangue insieme ai livelli di alcune proteine, che possono essere indicative dello sviluppo del cancro". Il ricercatore ha continuato affermando: "Si tratta dunque di un test più completo e nuovo che può permettere una maggiore personalizzazione della terapia, adatta ai malati che hanno determinate caratteristiche genetiche".
Per quanto riguarda il costo di questo esame del sangue, secondo i ricercatori, per 8 tumori, potrebbe essere di circa 400 euro, più o meno quanto costano i singoli test di screening per un solo cancro, come ad esempio la colonscopia.
É evidente, per fortuna, che la ricerca sta facendo importanti passi in avanti per quanto concerne le malattie tumorali. Dopo quest'ultima metodologia, il prossimo obiettivo sarà diagnosticare il cancro prima che compaiano i sintomi.
  
Ivana Sicurelli
20 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
        

 

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20/01/2018

Formazione. Corso per il conseguimento del "Patentino fitosanitario", dal 21 febbraio

 

Patentino fitosanitario
Locandina

L'Ufficio Intercomunale Agricoltura (UIA) di Aragona organizza un corso di base per il rilascio del certificato di abilitazione per l'acquisto e l'utilizzo dei prodotti fitosanitari e loro coadiuvanti (detto "Patentino fitosanitario"), per operatori professionali agricoli ed extragricoli.
Il corso, che avrà la durata di 20 ore, si svolgerà presso la sede dell'UIA di Aragona (Via Scalo Caldare), dalle ore 16.00 alle ore 20.00 dei giorni 21,22,23,26 e 27 febbraio 2018.
Per informazioni telefonare al numero 0922.38855.
 
Redazione
20 gennaio 2018.
  

 

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19/01/2018

Chiesa. Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani; gli appuntamenti in Diocesi

 

Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani
Scarica il sussidio

Dal 18 al 25 gennaio si celebra la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, giunta alla 110^ edizione. Un’iniziativa ecumenica di preghiera nella quale tutte le confessioni cristiane pregano insieme per il raggiungimento della piena unità che è il volere di Cristo stesso. Questa iniziativa è nata in ambito protestante nel 1908 e nel 2008 ha festeggiato il centenario. Dal 1968 il tema e i testi per la preghiera sono elaborati congiuntamente dalla commissione Fede e Costituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese, per protestanti e ortodossi, e dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, per i cattolici.
La data tradizionale nell’emisfero nord va dal 18 al 25 gennaio, data proposta nel 1908 da padre Paul Wattson, perché compresa tra la festa della Cattedra di san Pietro e quella della conversione di san Paolo; assume quindi un significato simbolico. Nell’emisfero sud, in cui gennaio è periodo di vacanza, le chiese celebrano la Settimana di preghiera in altre date, per esempio nel tempo di Pentecoste (come suggerito dal movimento Fede e Costituzione nel 1926), periodo altrettanto simbolico per l’unità della Chiesa.
Anche la Diocesi di Agrigento celebrerà tale importante appuntamento sia a livello di singole parrocchie che a livello diocesano (scarica il sussidio) con appuntamenti che vedranno coinvolti le diverse cristiane presenti sul nostro territorio.
In particolare sabato 20 gennaio alle ore 19.30 nella chiesa dell’Immacolata a Campobello di Licata si terrà un Concerto Ecumenico a cui parteciperanno la Chiesa Cattolica, la Chiesa Ortodossa e la Chiesa Valdese.
Martedì 23
gennaio alle ore 19.00 nella chiesa Avventista a Sciacca si terrà la Preghiera Ecumenica con la partecipazione della Chiesa Cattolica, della Chiesa Avventista, della Chiesa Ortodossa e della Chiesa Evangelica Pentecostale.
Mercoledì 24
gennaio alle ore 19.00 nella Chiesa Avventista di Agrigento si terrà la Preghiera Ecumenica con la partecipazione della Chiesa Cattolica, della Chiesa Ortodossa, della Chiesa Valdese e della Chiesa Avventista.
 
Redazione
19 gennaio 2018.
  

 

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19/01/2018

Riflessioni. "Tassa sulla povertà: la più amata dagli italiani"; di Armando Caltagirone

 

Tassa sulla povertà: la più amata dagli italiani
Tassa sulla povertà

Una piaga sociale che continua ad affliggere le classi meno abbienti della nostra società. Questo è il gioco d'azzardo legalizzato, in tutte le sue forme: slot machines, gratta e vinci, lotterie varie. Il paese di Grotte non soltanto non ne è immune, ma ne è fortemente colpito, e ne sanno qualcosa - nel loro silenzio carico di vergogna - decine di famiglie. Ne parleremo in un prossimo articolo. Intanto riproponiamo la riflessione del dott. Armando Caltagirone, pubblicata il 13 maggio 2013 e purtroppo, a distanza di quasi cinque anni, sempre più attuale.
Carmelo Arnone

TASSA SULLA POVERTÀ - LA TASSA PIÙ AMATA DAGLI ITALIANI

Tassa sulla povertàDa sempre le tasse hanno rappresentato per i contribuenti, grandi e piccoli, un peso insopportabile di cui sovente si è occupata la letteratura e la cinematografia e le cui rappresentazioni, del porsi di fronte al fenomeno, sfociano quasi sempre in due avversi eccessi: dignitoso silenzio per i più miseri, indecente meschinità per i più facoltosi.
Il fenomeno, antichissimo, ma sempre attuale, è stato oggetto di studio di psicologi e sociologi oltre che di indagini statistiche. La tassa, intesa quale prelievo coatto della ricchezza, già di per sé produce un senso di angoscia pur nella consapevolezza che la finalità del prelievo è rivolto a rendere servizi e al mantenimento della struttura organizzativa dello Stato.
Tassa sulla povertàPagare le tasse con sollievo, come una sorta di liberazione da un peso interiore - Finalmente ho pagato! ho assolto il mio dovere di cittadino - è sicuramente un auspicio, in aderenza al dettato costituzionale, ma ancora lontano, forse, ma siamo sulla buona strada.
Come tutti gli inizi il percorso è irto di difficoltà, di incomprensioni, di malintesi, di equivoci ed errori, ma pur nelle incertezze l’importante è incominciare.
La sperimentazione già nel passato aveva dato incoraggianti risultati e sulla scorta di tali positivi esiti i governi più moderni ed in particolare quelli italiani hanno potenziato e messo a punto una sorta di tassa che contrariamente a quanto si possa credere è addirittura amata dai contribuenti che volontariamente si auto tassano.
Un amore sviscerato, vissuto quasi sempre di nascosto, con angoscia, con la paura di essere scoperti, che come tutte le grandi passioni può tradursi in tragedia.
La peculiarità di tale tassa, per ora, consiste nel farla gravare solo sui poveri in quanto i ricchi sono esentati per censo.
Tassa sulla povertàLa massa di contribuenti attivi è smisurata, segno che i ricchi sono veramente pochi, confermando, così, il dato offerto dalle statistiche che indicano nel 10% della popolazione i detentori del 60% della ricchezza nazionale.
Forse non tutti sanno che tra i vari balzelli di diversa natura e denominazione esiste anche la tassa sulla povertà. La nomenclatura tributaria l’annovera sotto la dizione di gioco, ma nella sostanza si traduce in una vera e propria tassa a carico, ovviamente, dei più deboli, dei bisognosi, degli indigenti, degli sventurati, per dirla breve a carico dei poveracci.
La tassa in rassegna che solo per convenzione chiameremo “gioco”, è talmente amata dalla vasta platea di soggetti passivi che volontariamente si assoggettano a tassazione, da indurre i contribuenti, da un lato, in affannose corse nella paura di non arrivare in tempo utile all’assolvimento del proprio dovere e dall’altro, i governi, di tutti i colori, ad inventare nuovi giochi con frequenza addirittura giornaliera.
La tassa, che per definizione è la quota parte del costo del servizio che grava sull’utente, presuppone l’erogazione di un servizio. Nel caso che ci occupa il servizio reso è di natura immateriale; infatti, viene semplicemente offerto un sogno o meglio per essere più poetici, la chiave che consente di aprire la porta della fantasia.
Tassa sulla povertàUna sparuta minoranza di insensibili indigenti viene sollecitata ad adempiere con gioia al dovere tributario con una martellante pubblicità. Slogan radio-televisivi a tutto campo: Milioni di euro ti aspettano con il gratta e vinci - con un euro puoi diventare milionario - una pensione da 4.000,00 euro al mese ti aspetta etc. etc…
Come rimanere insensibili a tali richiami quando soprattutto ti manca tutto?
Il risultato è ben visibile; Ricevitorie a qualunque ora sempre affollate con punte massime, provocate dai soliti scaramantici ritardatari, allo scadere del termine ultimo.
Tutti in fila in attesa del proprio turno in un composto disordine determinato anche dalla presenza dei “giocatori in trasferta” la cui frequenza diventa conoscenza vanificando così l’inutile quanto vano tentativo di contemperare privacy e anonimato.
L’anonimato, ovviamente, in previsione del nuovo status di ricchi che impone di rimanere sconosciuti al fisco per non pagare le tasse.
La categoria sicuramente più simpatica tra i giocatori è quella dei c.d. “sistemisti”, novelli “Cartesio” che nella foga di stravolgere le regole matematiche travolgono soltanto le scarse risorse di cui dispongono.
Proviamo a fare qualche calcolo di probabilità sul gioco che va per la maggiore.
Tassa sulla povertàGioco del superenalotto.
Novanta numeri con sequenza sei.
Combinazioni possibili 622.614.630 (seicentoventiduemilioni).
Calcolo delle probabilità in termini percentuali:
giocando 10 (dieci) combinazioni avremo 0,0000016%
giocando 100 (cento) combinazioni avremo 0,000016%
giocando 10.000 (diecimila) combinazioni avremo 0,0016%
giocando 1.000.000 (un milione) combinazioni avremo 0,16%
giocando 10.000.000 (dieci milioni) combinazioni avremo 1,6% .
A ben vedere gli unici sistemi che garantirebbero qualche probabilità di vincita sicura - già ad esempio cento milioni di combinazioni sono pari appena al 16,06% - possono essere giocati soltanto dai ricchi che però sono esclusi per appartenenza; gioca il povero per diventare ricco, non gioca il ricco per diventare povero!
L’ironia fin qui utilizzata per stemperare i toni drammatici del fenomeno contenuti proprio nell’eloquenza delle percentuali anzi riportate.
Tassa sulla povertàLo stato di malessere sociale, non soltanto in termini morali, ma proprio in termini economici, è rappresentato dal costante arruolamento di nuovi giocatori che vanno ad ingrossare l’imponente esercito di sventurati. I dati statistici dimostrano come il numero dei giocatori sia direttamente proporzionale allo stato di povertà.
All’aumento del numero dei poveri aumenta il numero dei giocatori.
Fatti i conti, la spesa mensile, partecipando a tutte le estrazioni, equivale all’ammontare della tanto vituperata social card. In teoria, ma non tanto, la social card è stata finanziata con la tassa sulla povertà, una sorta di solidarietà tra poveri.
Tassa sulla povertàIl problema, vero e reale, vissuto nella sua intensa drammaticità all’interno delle misere alcove, nella facile intuizione che il gioco può diventare una droga innescando i meccanismi tipici - più si gioca più si vuol giocare - non solo non viene affrontato nelle sedi istituzionali come fenomeno di degrado sociale, ma addirittura incoraggiato, forse nella triste filosofia che almeno viene data la speranza.
Se le magre finanze non consentono di rinunciare a tali entrate che almeno si disponga la loro destinazione in forma vincolata; vincolo rivolto a creare occasioni di lavoro, unica vera ricchezza di una Repubblica fondata sul lavoro.

Armando Caltagirone
13 maggio 2013
© Riproduzione riservata.
  

 

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19/01/2018

Attualità. "L'impegno dei cattolici in politica"; convegno MCL sabato 20 gennaio a Caltagirone

 


Decio Terrana

Domani, sabato 20 gennaio alle ore 17.00 nell’ex Chiesa San Bartolomeo (Agriturist Sole Luna) di Caltagirone (CT) avrà luogo un convegno organizzato dal Movimento Cristiano Lavoratori dal titolo “L’impegno dei cattolici in politica”.
Dopo gli indirizzi di saluto del Presidente del Circolo MCL “Don Luigi Sturzo” di Caltagirone, Rossana Russo, moderati da Paolo Ragusa, Componente del Consiglio regionale del MCL Sicilia, interverranno: Giacomo De Caro, Presidente dell’Istituto di Sociologia “Luigi Sturzo” di Caltagirone; Filippo Pozzo, Responsabile Arciconfraternita M. SS. Del Monte Carmelo di Caltagirone; ed Enzo Sardo, Scrittore; le conclusioni saranno affidate a Decio Terrana, Responsabile nazionale Enti Locali dell’UDC e Componente dell’esecutivo nazionale del MCL. È stato invitato a partecipare il Sindaco del Comune di Caltagirone, Gino Ioppolo.
Un incontro che vuole rimettere in discussione l’impegno dei cattolici nella politica italiana, che ha portato una divisione dal ’92 ad oggi, senza una costruzione di un percorso condiviso. L’impegno dei cattolici nella politica, da sturziani, deve essere quello di mettere al centro l’uomo, pertanto è necessario far ripartire un processo politico, parlando agli amministratori degli Enti locali, affinché la popolazione non veda lo stato come agnostico o nemico, dove non si ponga interesse solo per il raggiungimento di una “poltrona” senza un programma. Il potere va gestito per il bene della comunità e delle famiglie italiane, affinché si arrivi alla ricostruzione del ceto medio che produca e riceva ricchezza.
 
Redazione
19 gennaio 2018.
  

 

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19/01/2018

Iniziative. "Passo e... spasso!", la "Passeggiata della Salute"; appuntamento di venerdi 19 gennaio

 

Passo e... Spasso!

Appuntamento settimanale del venerdi con "Passo e... spasso!", la passeggiata "della salute".
Programma di oggi, venerdi 19 gennaio:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza
.
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed avere un pizzico di buona volontà.
Non si tratta di una corsa ma di una vera e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
 

 

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18/01/2018

Lettere. "Siamo in pochi, i servizi dovrebbero essere meglio gestiti"; di Antonella Burrasca

 

Spazzino
Spazzino

L'intervento di Antonella Burrasca in merito al servizio di raccolta differenziata ed alla pulizia delle vie cittadine.

*****

"Gent.mo Carmelo,
non sono solita lamentarmi per le mancanze (tante purtroppo) del nostro piccolo paesello.
Siamo in pochi, ormai, ad essere rimasti e, si sa, essendo in pochi, i servizi dovrebbero essere meglio gestiti.
Ma se i nostri "rappresentanti" sono "in altre faccende affaccendati"...
La raccolta differenziata dei rifiuti, per la quale il nostro Comune si vanta di essere tra i migliori, e, grazie alla quale, si comunica ai cittadini che le bollette sono diminuite, diventa ogni giorno più difficile per quelli che hanno a cuore il futuro del paese e dei nostri figli.
Munirsi degli appositi contenitori autonomamente e che siano ben sigillati onde evitare che gli animali randagi (randagismo? e che paroloni!) possano causare brutte e maleodoranti congiunture.
Non utilizzare sacchetti non biodegradabili, che sarebbero in contraddizione con il corretto smaltimento dei rifiuti organici...
E se, malauguratamente il contenitore dell'umido, pur essendo ben sigillato, venisse nottetempo attaccato da un branco di cani affamati?
La sfortunata signora è costretta a ripulire il marciapiede (ma non è comunale?) perché i signori operatori ecologici (“chi, per mestiere, raccoglie i rifiuti e pulisce le strade urbane” - definizione del dizionario) non sono tenuti (??) a pulire.
E se poi il contenitore della plastica non è molto comodo per il travasamento del contenuto sul camion, che si fa?
Semplicemente lo si getta come se fosse anch'esso un rifiuto.
E la povera signora? Beh, naturalmente lo ricompra (tanto pagano i cittadini).

Un uomo chiamato a fare lo spazzino dovrebbe spazzare le strade così come Michelangelo dipingeva, o Beethoven componeva, o Leontyne Price cantava al Metropolitan Opera, o Shakespeare scriveva poesie. Egli dovrebbe spazzare le strade così bene al punto che tutti gli ospiti del cielo e della terra si fermerebbero per dire che qui ha vissuto un grande spazzino che faceva bene il suo lavoro”. (Martin Luther King)
  

 

   

Antonella Burrasca
 

 

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18/01/2018

Ambiente. Abbandono di spazzatura: errare è umano, ma perseverare è diabolico; di Carmelo Arnone

 

Abbandono di spazzatura
Via Cavour

"Humanum fuit errare, diabolicum est per animositatem in errore manere"; è dei Sermones (164, 14) di Sant'Agostino la celebre frase, che può essere tradotta con: "Cadere nell'errore è stato proprio dell'uomo, ma è diabolico insistere nell'errore per superbia".
Più volte abbiamo segnalato, su indicazione dei nostri lettori, l'abbandono indiscriminato di spazzatura all'incrocio tra Via Cavour e Via Anita. Non si tratta di un singolo episodio ma di una circostanza che si verifica costantemente. Dunque è un comportamento acquisito nel tempo e che è divenuto ormai prassi consolidata. Da quelle parti vi è qualcuno che non ha alcuna intenzione di effettuare la differenziazione dei rifiuti e di depositarli nei giorni previsti; semplicemente la faccenda non lo riguarda: mette fuori tutta la spazzatura indifferenziata quando gli aggrada, nella convinzione di non essere mai scoperto.
Di fatto succede che gli operatori ecologici non possono raccogliere in nessun giorno il materiale che non è stato correttamente diviso per tipologia, quindi il sacco è destinato a rimanere per terra, in balìa degli animali e degli elementi atmosferici.
Il risultato è che quel tratto di via è costantemente sporco.
Se ne lamentano, soprattutto sui social network, i cittadini, troppo spesso (per loro negligenza, occorre dirlo) non a conoscenza delle regole di comportamento e pervasi da astio e animosità.
Ormai è ben noto a tutti che dall'otto agosto 2016 a Grotte è in vigore la raccolta differenziata dei rifiuti "porta a porta"; i cittadini dividono i rifiuti domestici per tipologia (carta, vetro, plastica, alluminio, organico, residuo non riciclabile) e li depositano davanti alla propria abitazione nei giorni previsti, in cui gli operatori ecologici provvedono al ritiro. Non ritengo sia un concetto difficile da comprendere.
Il materiale differenziato non viene inviato alla discarica ma viene ritirato, senza costi per i cittadini, da apposite ditte che lo destinano al riciclo. Soltanto quello che rimane dopo la corretta raccolta differenziata, e che non può essere riciclato, viene inviato in discarica con i notevoli costi che ci ritroviamo in bolletta. Quindi: più differenziamo, meno paghiamo. Se arrivassimo a differenziare il 100% ci troveremmo in bolletta solo il costo degli stipendi degli operatori e della manutenzione dei mezzi. E avremmo un paese decisamente pulito.
Riporto una dichiarazione dai social, a margine della foto pubblicata a lato: "Al signor sindaco questo e grotte dopo che si e fatta l'indifferenza i cittadini non siamo corretti ma il servizio si lascia desiderare", alla quale un altro risponde: "Il comini si intaressa solo per le tasse no per polire". Frasi riportate esattamente come postate, per far comprendere il pensiero degli autori.
Certo è innegabile il disagio espresso da questi cittadini, che meritano considerazione, anche se manifestano poca conoscenza delle modalità di svolgimento del servizio.
Una parte dell'affermazione è esatta: "i cittadini non siamo corretti" mentre la successiva "il servizio si lascia desiderare" non lo è, perché il servizio viene effettuato quotidianamente - salvo rare eccezioni - e con coscienza dagli operatori ecologici che non possono (non è che non vogliono) ritirare il materiale non correttamente differenziato.
L'altra dichiarazione, quanto mai generica e qualunquista, non meriterebbe commenti; invece ha diritto ad una spiegazione il suo autore: il Comune, con le norme in vigore, non ha più competenza diretta sulla raccolta con i suoi operai ed i suoi mezzi; può intervenire sulla ditta affidataria del servizio in caso di inadempienze. Inoltre il costo del servizio, sempre in ossequio alle norme, deve essere caricato totalmente sui cittadini e non può essere, neppure parzialmente - come avveniva sino a qualche anno fa -, imputato sul bilancio comunale. Quando gli operatori non fanno il loro dovere, il Comune interviene segnalando il disservizio alla ditta, che provvede di conseguenza.
Che "i cittadini non siamo corretti" è vero, anche quando non imputiamo il fatto a chi realmente lo ha commesso; non posso credere che nessuno del vicinato abbia notato, in tutti questi lunghi mesi, che vi è "tale persona" che abbandona i suoi rifiuti per strada. Quando lo fa è come se buttasse la sua spazzatura a casa vostra; lo permettereste? Non credo. Piuttosto ritengo che lo richiamereste, che pretendereste che ripulisse e, nel caso non provvedesse, informereste le autorità competenti. Invece, pur sapendo chi è che sporca le nostre strade, si dà la colpa agli operatori ecologici, al Comune, per non indicare un nome; diciamolo chiaramente: per omertà.
Quanti di noi che ci dichiariamo persone perbene lo siamo in realtà? Lo è forse colui che butta quasi ogni giorno il suo sacchetto di spazzatura nei pressi del ponte vicino alla "Rocca 'a Petra" solo perché "sennò faccio tardi a scuola"; o l'impiegato che getta i suoi rifiuti sulla Racalmare-San Benedetto?
Poi vi è l'altro lato della medaglia: l'opera di dissuasione da parte del Comune. A mio parere (ma potrei sbagliare) è molto carente. Qualcosa si è fatto, anche di concerto con il Comando Carabinieri Forestali, ma resta tanto da fare. Non mi pare di aver visto gli agenti di Polizia Municipale impegnati quotidianamente e costantemente nel lavoro di contrasto a questo fenomeno (altrimenti la "tale persona" di Via Cavour, ma anche il "lanciatore" della "Rocca 'a Petra" e quelli della Racalmare-San Benedetto sarebbero già stati individuati e sanzionati).
Intanto è opportuno provvedere con urgenza a far ripulire, ancora una volta, quel tratto di Via Cavour; contemporaneamente dare indicazioni affinché questa consuetudine si interrompa definitivamente.
Che possa capitare qualche volta di sbagliare nel fare la differenziata, può succedere: è umano. Che capiti sempre di gettare la spazzatura indifferenziata dove e quando ci pare - e direbbe Sant'Agostino: "insistere nell'errore per superbia" - non lo è
.
  
Carmelo Arnone
18 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
  

 

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18/01/2018

Attualità. "La sentinella ripete il suo grido di allarme"; di Raniero La Valle

 

Nagasaki, 1945
Nagasaki, 1945

Come la sentinella di Isaia, la sentinella del profeta, il papa ripete il suo grido di allarme: badate, "siamo al limite", se non raddrizzate le vostre vie una guerra nucleare può scoppiare anche per caso, per un incidente.
Lo ha ripetuto nell'aereo che lo portava a un difficile viaggio in Cile e in Perù, e per l'occasione ha anche distribuito ai giornalisti una fotografia scattata a Nagasaki nel 1945, di un bambino che reca sulle spalle, per portarlo al crematorio, il fratellino morto grazie alla seconda bomba atomica americana sul Giappone, e accanto alla foto ha scritto: "Questi sono i frutti della guerra".
Poi, sbarcato a Santiago, per prima cosa alla presidente Michelle Bachelet ha recato "il dono della pace" fondata sulla sinfonia delle differenze e sulla resistenza al "paradigma tecnocratico".
Francesco è l'unico ormai che fa un discorso che si prenda cura del futuro.
E lo fa con gesti che ne svelano il motivo: è l'amore per i bambini, per l'universo umano, l'amore per l'uomo che rischia di morire suicida sulla sua Terra.
Per questo il mondo che non vuole essere distolto dai propri interessi, quale che ne sia il costo, ce l'ha con il papa; e l'avversa e lo perseguita in tutti i modi, anche nei momenti più difficili.
Difficile è questo viaggio in America Latina, non solo per i Mapuche, che hanno tutte le ragioni, da secoli, per avercela con la Chiesa, ma per i violenti e gli integralisti che hanno messo piccole bombe e appiccato piccoli incendi nelle chiese per protestare contro di lui.
Ma è proprio vero che queste sono piccole bombe, bombe private, al paragone di quelle grandi, pubbliche, i cui frutti ci narrano le foto? Non è forse vero che, dietro, gli scenari, i moventi sono gli stessi?
Il viaggio del papa è difficile, anche perché va lì, ma passa sopra il suo Paese, non va in Argentina, dove un presidente eletto, Mauricio Macri, usa violenza contro il suo popolo, anche se una violenza diversa da quella degli ammiragli e dei colonnelli.
E naturalmente c'è chi ne approfitta per sobillare anche una protesta di argentini contro il papa.
E questi trovano una sponda a Roma, un'eco, o magari il contrario: l'eco sta lì e la gola sta qua.
Fatto sta che il blog antipapista dell'Espresso, gestito da Sandro Magister, ha pubblicato un pamphlet anonimo, in spagnolo, di "un argentino credente cattolico romano" che accusa il papa di avere in questi cinque anni avviato un processo "de dilapidación, de deconstrucción" della Chiesa e dice che quello che per gli argentini poteva essere un privilegio e un'opportunità, che il papa cioè fosse un argentino, sarebbe diventato un peso e "una vergogna".
Mai si era scesi fin qui nella lotta antipapista.
E ciò sia detto perché si capisca la posta in gioco, e come debba essere vigilante la fede.

Raniero La Valle.
18 gennaio 2018.
  

 

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16/01/2018

Racalmuto. Doposcuola: partito il progetto comunale "Fare i compiti con l'O.D.S."

 

Doposcuola
Doposcuola

L’Amministrazione comunale di Racalmuto, dopo le esperienze positive già realizzate negli anni passati, dà l’avvio per l’anno scolastico 2017-18 al progetto: “Fare i compiti con l’O.D.S.” (Operatore Doposcuola Specializzato), il doposcuola specializzato per minori con difficoltà nell'apprendimento scolastico.
Il Progetto è gratuito e rientra fra le varie attività promosse dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Racalmuto. Un progetto condiviso a 360 gradi fra Comune, famiglie e scuola, perché dà la possibilità ai ragazzi di impegnare le ore pomeridiane in attività di recupero scolastico e di doposcuola. Il servizio di doposcuola specializzato è rivolto agli alunni con B.E.S. (Bisogni Educativi Speciali) frequentanti le classi della scuola primaria e secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo “L. Sciascia” di Racalmuto.
Spiega l’assessore alla Pubblica Istruzione dott.ssa Carmela Matteliano: “Il progetto è nato per rispondere al bisogno, di numerose famiglie, che vivono particolari situazioni di disagio e difficoltà nel gestire le attività quotidiane di doposcuola con un figlio B.E.S - in termini scolastici un figlio-alunno con Bisogno Educativo Speciale in quanto dislessico, o iperattivo, o uno con svantaggio socio-economico, linguistico o culturale, e quindi offre alle famiglie la possibilità di beneficiare gratuitamente di questo servizio di supporto e aiuto per i propri figli. L'obiettivo del progetto è quello di favorire nei bambini un percorso di apprendimento scolastico che massimizzi le loro potenzialità attraverso il sostegno in attività di doposcuola con educatori competenti. Il Comune ha selezionato tramite bando pubblico 4 educatrici laureate in possesso di competenze ed esperienze certificate. Il Progetto si è rivelato efficace, sia dal punto di vista didattico che dell'inserimento sociale, in quanto favorisce il rendimento scolastico, la socializzazione e l'integrazione multiculturale”.
Gli studenti verranno accolti presso la sede del Centro sociale “Alfonso Scimè”, in Via Filippo Villa. Possono presentare istanza di ammissione, direttamente alle Operatrici del centro, tutti i genitori di minori di età compresa tra i 6 e i 14 anni residenti a Racalmuto. Il servizio sarà attivo tutti i giorni dalle ore 15.00 alle 17.00 dal lunedì al sabato.
Un altro importante obiettivo raggiunto, i cui fruitori principali - sottolinea il sindaco avv. Emilio Messana - sono sicuramente i ragazzi, ma, al contempo, anche i genitori. In questo momento di particolare crisi il nostro impegno deve essere dedicato con maggiore attenzione alle fasce più deboli ed alle famiglie che vivono difficoltà. Ci impegniamo perché nessuno rimanga indietro: i bisogni “speciali” di questi ragazzi saranno curati non solo a scuola ma anche nei pomeriggi, quando saranno affiancati dai nostri insegnanti, che li assisteranno nei compiti per casa. Interveniamo per rimuovere gli ostacoli, le difficoltà che possono incidere negativamente sul percorso scolastico e, quindi, sulla crescita, sullo sviluppo e sul pieno inserimento sociale dei bambini, per creare autentiche e reali condizioni di uguaglianza. Da qui l’idea di questo progetto, nato dalla volontà dell’Amministrazione comunale di garantire a queste famiglie un minimo di supporto per seguire i propri figli. Ancora una volta e prioritariamente ci preoccupiamo con azioni concrete di stare accanto alla nostra comunità, individuando i bisogni e organizzando le risposte adeguate”.
Le insegnanti, selezionate con bando pubblico, che cureranno il doposcuola, sono: Gioacchina Patrizia Melone, Jolanda Salemi, Gerlanda Donato e Rosa Gagliardo.
     

Redazione
16 gennaio 2018.
  

 

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16/01/2018

Ambiente. Concorso "Grotte ricicla": un tablet in palio per i ragazzi dell'Istituto Comprensivo "A. Roncalli"

 

Grotte ricicla: un tablet in palio per i ragazzi dell'Istituto Comprensivo "A. Roncalli"
Tablet

Un concorso per l'assegnazione di un tablet, rivolto agli alunni della scuola. Con questa singolare iniziativa, l’Amministrazione comunale di Grotte intende far veicolare il messaggio che la plastica, se non riciclata, costituisce materiale dannoso per l'ambiente. Un problema quanto mai attuale. Anche nel nostro paese ancora diversi cittadini gettano oggetti e contenitori di plastica tra il materiale residuo non riciclabile (detto “indifferenziato”). Tramite questo concorso, il Comune affida la soluzione di questo problema agli studenti, ai quali chiede di farsi carico, forti della loro fantasia, inventiva ed elasticità mentale, di suggerire un sistema utile allo scopo di limitare questo fenomeno. L’iniziativa ha trovato grande disponibilità da parte della dott.ssa Anna Gangarossa, Dirigente scolastica dell'Istituto Comprensivo “A. Roncalli”, e del suo Primo collaboratore prof. Antonio Di Stefano. Il tablet in palio è un Samsung PC Galaxy Tab E 9,6 del valore di 219,90 euro (dal prezzo di listino riportato sul sito ufficiale del produttore). Di seguito, il bando predisposto dal Comune.
  
Carmelo Arnone
16 gennaio 2018.

*****

Alla c.a. del Dirigente scolastico

Concorso "Grotte Ricicla" promosso dal Comune di Grotte - ARO Grotte-Castrofilippo per l'Istituto Comprensivo "A. Roncalli" per l'assegnazione di n. 1 tablet Samsung PC Galaxy Tab E 9,6 nell’ambito delle iniziative di comunicazione locale sul "Riciclo" dei rifiuti.
Con la presente si invita a voler predisporre un concorso tra ragazzi della scuola media con le modalità e secondo i dettagli sotto indicati:
1) gli studenti dovranno formulare un elaborato breve, circa i metodi ed incentivi, non remunerati in denaro, che possono evitare l'ammasso domestico e quotidiano di plastica nell'indifferenziato. Pratica attualmente ancora molto diffusa, con impatto dannoso per l'ambiente e la salute pubblica;
2) l'elaborato dovrà essere pubblicato da ogni singolo studente, sulla pagina Facebook "Grotte Ricicla" a partire dalle ore 09.00 del 22 gennaio 2018 sino alle ore 09.00 del 9 febbraio 2018.
Il numero di ragazzi da ammettere al concorso sarà stabilito dalla Direzione Scolastica.
Risulterà vincitore del concorso lo studente il cui elaborato riceverà, alla scadenza prevista, il numero maggiore di "mi piace".
La constatazione del vincitore sarà effettuata, alla data e all'ora di scadenza, alla presenza del Dirigente Scolastico, del Vice dirigente, del Sindaco, dell'Assessore all'Ambiente e del Dirigente dell’Area LL.PP. Servizi Manutentivi ed Ambiente del Comune.

Distinti saluti.
  

 

 

Il Vice Sindaco - Assessore all’Ambiente
Piero Castronovo

Il Sindaco
Paolino Fantauzzo

 

 

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16/01/2018

Comune. Presentazione istanze per contributi ad enti ed associazioni

 


Manifesto

Potranno essere presentate entro il 31 gennaio le istanze di Enti, Associazioni e Comitati che intendono chiedere contributi al Comune. Di seguito il comunicato ufficiale.

*****

COMUNE DI GROTTE
AGRIGENTO

AVVISO

          I rappresentanti legali di Associazioni, Comitati ed Enti, qualora interessati, che intendono ottenere dei contributi da parte di questa Amministrazione, in adempimento a quanto previsto dal Vigente Regolamento, modificato con delibera di Consiglio Comunale n° 47 del 28/10/1998, esecutivo ai sensi della legge, possono presentare apposita istanza diretta al Sindaco entro il termine perentorio del

31 gennaio 2018

secondo lo schema che potrà essere ritirato presso l'Ufficio Comunale dell'Area Cultura.

Dalla Residenza Municipale, lì 10 gennaio 2018.

Comune di Grotte

   

Il Sindaco
Paolino Fantauzzo

 

 

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15/01/2018

Dialoghi. "Elezioni politiche 2018. Alla fiera dei partiti: Grasso, Renzi, Omar"; di Giuseppe Castronovo

 

"Dialogo" del dott. Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.

Con lo scioglimento del Parlamento da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e stabilita la data per le elezioni del nuovo Parlamento (4 marzo 2018), ha di fatto avuto inizio la campagna elettorale che è un periodo fecondo di promesse elettorali, che, il più delle volte, chiuse le urne vengono quasi sempre dimenticate.
L’altro giorno al Circolo della Concordia abbiamo iniziato ad esaminare le prime promesse elettorali (più correttamente proposte programmatiche) dell’ex Presidente del Consiglio Renzi, si impegna, se eletto, ad abrogare il canone televisivo, e del Sen. Grasso che annuncia di voler abolire le tasse universitarie.
Il Prof. Vezio nel commentare le due proposte ci ha detto essere la campagna elettorale “il periodo in cui i capipartito cercano il colpo ad effetto. Per loro l’annuncio della proposta conta di più della sua concreta attuabilità: nessuno ad esempio, si preoccupa delle coperture di bilancio”.
Sono state queste due dichiarazioni che hanno indotto alcuni di noi a restare nella sede del Circolo oltre l’orario e a scrivere il testo di una nota canzone.
Giuseppe Castronovo

"Elezioni politiche 2018. Alla fiera dei partiti: Grasso, Renzi, Omar"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )

- Sen. Grasso: Giovane…

- Omar: Dici a me?

- Sen: Grasso: Sì, dico proprio a te. Come ti chiami?

- Omar: Mi chiamo Omar. Cosa vuoi?

- Sen. Grasso: Non stare qui, sotto l’albero, a far niente.

- Omar: Mi hanno detto che non devo lavorare: non ho ancora il permesso di soggiorno in questo Paese.

- Sen. Grasso: Anch’io, se è così,  ti dico di non lavorare.

- Omar: E cosa devo fare?

- Sen. Grasso: Vai all’Università e iscriviti al corso che più ti piace. L’iscrizione, se vinco io, per te che sei nullatenente  è gratis.

- Omar: Ma io son qui da pochi mesi.

- Sen. Grasso: E allora?

- Omar: Non conosco ancora la vostra lingua.

- Sen. Grasso: Non è un problema.

- Omar: Ti ripeto: ancora non parlo l’italiano.

- Sen. Grasso: Ci pensa questo bel giovanottone che è qui con me.

- Omar: Mi sembra di vederlo sempre in TV. È per caso, Renzi?

- Sen. Grasso: Bravo! È proprio lui!

- Omar: Cosa può fare il Tuo amico Renzi perché io impari l’italiano?

- Sen. Grasso: Chiediamolo a lui.

- Renzi:  Ti dico, mio caro amico, di seguire la televisione italiana e il canale 1° in particolare. Imparerai anche tu a parlare italiano.

- Omar: Ma noi, amici miei, in casa non abbiamo il televisore.

- Renzi: Come mai?

- Omar: Chi ci dà i soldi per pagare il canone?

- Sen. Grasso: Vedi…

- Omar: Che cosa?

- Sen. Grasso: Il mio amico Renzi, se vince le elezioni, risolverà  anche questo tuo problema.

- Omar: Come farà?

- Sen. Grasso: Eliminerà il canone. Cioè tu vai a comperarti un televisore, lo accendi a casa tua, segui  bene e  imparerai l’italiano. Non pagherai più nessuna tassa! Il mio amico Renzi, se vincerà le elezioni, eliminerà infatti quella oggi esistente in bolletta.

- Omar: Che cos’è la bolletta?

- Grasso: Lasciamo perdere. Passiamo ad altro. Vedi…

- Omar: Che cosa?

- Sen. Grasso: Se ci ascolti per un momento, capirai
Lui è Renzi ed io son Grasso, stiamo in società
di noi ti puoi fidar.
Puoi parlarci dei tuoi problemi, dei tuoi guai.
I migliori in questo campo siamo noi.
È una ditta specializzata, fai un contratto e vedrai
che non ti pentirai.
Noi scopriamo talenti e ci azzecchiamo sempre.
Noi sapremo sfruttare le tue qualità.
Non vedi che è un vero affare, non perdere l’occasione
se no poi te ne pentirai.
Che fortuna hai avuto ad incontrare noi.
Non capita tutti i giorni di avere due consulenti,
due impresari che si fanno in quattro per te.
Di noi ti puoi fidar, di noi ti puoi fidar.

 

   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)

  

 

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15/01/2018

Politica. On. Decio Terrana (UDC): "Non rimanere indifferenti per fratel Biagio Conte"

 

On. Decio Terrana
Decio Terrana

"La vicenda che sta vivendo fratel Biagio Conte deve interrogare la coscienza di ogni credente e di quanti rivestono cariche di responsabilità istituzionale. Fratel Biagio Conte ha sempre manifestato attenzione nei confronti di tutti coloro che versano in stato di bisogno con particolare dedizione e impegno; oggi non bisogna rimanere indifferenti ma impegnarsi con determinazione contro le vecchie e le nuove povertà che attanagliano la nostra società, per costruire un futuro migliore e più solidale".
Lo rende noto il Responsabile degli Enti Locali UDC e componente dell'esecutivo nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori on. Decio Terrena
.
 
Redazione
15 gennaio 2018.
  

 

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15/01/2018

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della settimana.

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono pubblicati anche nella pagina Chiesa.

Lunedi 15
gennaio - Triduo in onore di Sant'Antonio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario (nel triduo in onore di sant'Antonio);
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa (nel triduo in onore di sant'Antonio);
- ore 19.00, in chiesa Madre, incontro di preghiera animato dal Rinnovamento nello Spirito.

Martedi 16 gennaio - Triduo in onore di Sant'Antonio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario (nel triduo in onore di sant'Antonio);
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa e Vespri (nel triduo in onore di sant'Antonio).

Mercoledi 17
gennaio - Festa di Sant'Antonio
- oggi nella chiesa Madonna del Carmelo e nella chiesa di san Rocco non saranno celebrate sante Messe;
- ore 09.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa (al termine, benedizione degli animali).

Giovedi 18
gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa in onore di Padre Vinti, nel 125° anniversario della nascita.

Venerdi 19
gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa
- ore 20.00, a San Francesco, riunione delle giovani coppie di sposi, dei genitori dei bambini battezzati e da battezzare.

Sabato 20
gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva.

Domenica 21
gennaio
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa (con il cammino di fede per i fidanzati);
- ore 18.45, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.00, nei locali della chiesa San Francesco, incontro dei genitori dei ragazzi di 1° e 3° anno dell'iniziazione cristiana;
- ore 19.00, nei locali dell'Oratorio (ex Ancelle Riparatrici, in Via Confine), incontro dei genitori dei ragazzi di 2° anno dell'iniziazione cristiana.

AVVISI

- Martedi 23 gennaio, alle ore 20.00 in chiesa Madre, incontro dei portatori in preparazione alle attività della Settimana Santa.

- Da mercoledi 24 gennaio sino a martedi 13 febbraio saranno celebrate le Quarantore durante le quali la santa Messa in chiesa Madre, da lunedi a venerdi, sarà celebrata alle ore 18.00 (è possibile prenotare le giornate):
   dal 24 al 26 gennaio a san Francesco (ore 09.30 santa Messa, ore 16.00 Ora Santa);
   dal 27 al 30 gennaio a san Rocco (ore 09.30 santa Messa, ore 16.00 Ora Santa);
   dal 31 al 2 febbraio al Purgatorio (ore 09.30 santa Messa, ore 16.00 Ora Santa);
   dal 3 al 6 febbraio alla Madonna del Carmelo (ore 09.30 santa Messa, ore 16.00 Ora Santa);
   dal 7 al 9 febbraio alla Madonna delle Grazie (ore 09.30 santa Messa, ore 16.00 Ora Santa);
   dal 10 al 13 febbraio in chiesa Madre (ore 09.30 santa Messa, ore 16.00 Ora Santa).

Continuano le attività di catechismo; leggi gli orari.

Orari delle Sante Messe in vigore dal 29/10/2017:

   Feriali:
   ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madre

   Prefestivi:
   ore 18.30, chiesa Madre
   ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità neocatecumenali)

   Festivi:
   ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 10.00, chiesa San Rocco
   ore 11.00, chiesa Madre
   ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.45, chiesa Madre
 

 

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15/01/2018

Chiesa. Le parole del Vescovo di Noto e degli altri relatori, ricordando Mons. Cataldo Naro

 

Video 1^ parte
Video 1^ parte

Il vescovo di Noto mons. Antonio Stagliano
Video 2^ parte

Video 3^ parte
Video 3^ parte

Non capita spesso di sentire parole di verità, sulla coerenza della vita cristiana, sulla fede, sui valori fondamentali.
Si chiama "parresìa"; è il diritto-dovere di dire la verità con franchezza. Ed è con estrema verità e franchezza che ha parlato il vescovo di Noto mons. Antonio Stagliano, lo scorso 18 dicembre a Grotte intervenendo come relatore alla presentazione del libro di Enzo Sardo "Mons. Cataldo Naro - Un apostolo del nostro tempo" organizzata dal Movimento Cristiano Lavoratori.
Anche gli altri relatori, ad iniziare dal cardinale ed arcivescovo di Agrigento mons. Francesco Montenegro, per continuare con don Massimo Naro e con l'autore del libro Enzo Sardo, hanno espresso con chiarezza il loro pensiero sul testo, sulla figura del compianto arcivescovo di Monreale Cataldo Naro, e sulla coerenza che dovrebbe caratterizzare il cristiano nella vita sociale e politica. A porgere il saluto agli intervenuti, don Gaspare Sutera ed il sindaco di Grotte Paolino Fantauzzo.
Cordiale e nel contempo precisa e puntuale l'introduzione dell'on. Decio Terrana, che ha coordinato gli interventi. La manifestazione è stata animata da un intervento musicale di Eliana Sardo e dalle letture di Salvatore Milano.

Di seguito alcune delle affermazioni del Vescovo di Noto, fautore della "Pop Theology", un nuovo registro comunicativo immediato e popolare (nella 2^ parte del video, l'intervento integrale).

"La Chiesa Cattolica che vive, ahimè, di un cattolicesimo convenzionale che è già morto e ancora non è marcito, perciò preme a impedire che il cattolicesimo cristiano emerga e la spunti. (...)
Non è mica detto che siccome uno è cattolico, è cristiano; e lo dico con parole di un grande cardinale, Giacomo Biffi, che diceva 'La mia preoccupazione non sono tanto i credenti non praticanti - beh, quelli dicono di essere credenti e non praticano, perché ce l'hanno con i preti, perché ce l'hanno con la Chiesa, perché ce l'hanno con chi vogliono -, il mio problema di pastore sono i praticanti non credenti'. (...)
Un 'cattolico che pratica' non credente, vuol dire non cristiano. I cattolici non cristiani; quelli sono i problemi delle chiese e della vita pastorale. Ma finché noi non riusciamo con intelligenza a smarcare il cristianesimo cattolico o il cattolicesimo cristiano dal cattolicesimo convenzionale che è dentro la vita diffusa delle nostre parrocchie, del nostro cristianesimo popolare, non ne usciamo. (...)
Perché lo avete abbellito questo presepe? Al punto che andate là e non riuscite come cattolici ad accogliere più il messaggio vero di Gesù: adesso tu ti impegni nella tua vita a non far nascere nessuno come sono nato io. Questo è il messaggio del Natale, non l'atmosfera. Che poi è lo stesso messaggio della croce; non togliete il crocefisso dalla croce, perché se togli il crocifisso, poi gli inchiodi qualcun altro. E mica inchiodi il tuo nemico, puoi inchiodare anche il tuo amico, sulla croce. Anche all'interno della chiesa cattolica, quanti amici sono stati inchiodati sulla croce. Poi, grazie a Dio, la chiesa cattolica è un grande mistero perché prima li inchioda sulla croce, li fa morire e dopo li beatifica e li fa santi. Il cattolicesimo convenzionale non è cristiano. Se è convenzionale, in nessuna delle sue forme è cristiano. Il cattolicesimo cristiano può risorgere, rinascere dalle ceneri del cattolicesimo convenzionale; perché il cattolicesimo cristiano dice la fede cattolica. (...)
Se non pensi la fede, la fede è nulla. San Paolo lo dice: Se dessi anche tutti i miei averi ai poveri, potrei non avere la carità. Vedi che non devi confondere. (...)
Ogni tanto raccogliamo 10 euro a testa... Bene, continuate, fatele queste cose, ma non chiamatela carità; queste sono elemosine, se ci sono, se arriva ad essere elemosina, perché talvolta non è manco elemosina. (...)
Dire che il cattolicesimo deve diventare popolare non vuol dire tutte 'ste nenie religiose che nel cattolicesimo soprattutto meridionale ci siamo inventati, tutti 'sti spagnolismi che ancora resistono nelle cosiddette nostra tradizioni - con la t minuscola - religiose, che hanno perso progressivamente nel tempo, svuotandosi di contenuto cristiano il loro tenore della Tradizione, e solo diventato folklore. (...)
Tutte queste nenie religiose, o ritornano ad essere cristiane e ritornano a rivelare il cristianesimo, oppure le abbiamo già perdute, anzi sono come un abbaglio perché ci concentrano su questa simbolicità e noi non riusciamo più a predicare Gesù Cristo, e Questi crocifisso. (...)
L'80 % di quelli che vanno in chiesa la domenica non ascoltano niente della Parola di Dio, figurati se ascoltano qualcosa della predica del prete, e comunque sia, a un momento si fa, preghiamo: Padre Nostro che questi profughi che vengono sulle nostre coste possano essere accolti... tutti: ascoltaci o Signore. Tutti questi che dicono 'Ascoltaci o Signore' per automatismo - perché ancora sanno rispondere, perché molti a 'Il Signore sia con voi' non sanno più rispondere 'E con il tuo Spirito', tanto il cattolicesimo convenzionale è finito, cioè è morto ma non marcisce perché ancora resiste - allora non gli viene nell'anticamera del cervello che lui dovrebbe impegnarsi un po' di più a che questi profughi che vengono... E c'è: preghiamo per gli ammalati, perché possano trovare conforto... e Dio che squarcia il cielo e dice: Ahò! Mi avete annoiato con le vostre preghiere. Io ho già pensato al povero attraverso di te; condividi quello che hai. Io ho pensato al malato, mettiti lì accanto. (...)
Il vescovo Tonino Bello diceva: alla fine della Messa non dire 'La messa è finita, andate in pace', di' piuttosto, diacono, 'La pace è finita; fuori, andate a Messa'. Incredibile, il cattolicesimo convenzionale, perché lo svuota del suo vero contenuto, che è quello di credere; e di credere in che cosa? Credere, credere, credo in Dio... e d'altra parte a Natale viene rivelato il vero volto di Dio; ma dopo 2000 anni a voi pare che il cattolicesimo ha integrato il vero volto di Dio? Io sto per scrivere un libro 'Quel dio non esiste' e il sottotitolo è 'Le ragioni cristiane di un ateismo praticabile'. Come si può essere atei, da cristiani? Perché la dobbiamo smettere con il 'dio guerriero', la dobbiamo smettere con il dio che si adira, e finalmente papa Francesco è ritornato sul tema del 'non ci indurre in tentazione' - che noi vescovi italiani avevamo in parte già risolto -, però nel cosiddetto 'atto di dolore' che nessuno più recita, perché nessuno va a confessarsi, però c'è scritto 'perché peccando ho meritato i tuoi castighi'.  Ma quali castighi? Dio non castiga nessuno. E sapete perché? Perché non lo sa fare. Perché è impotente sul castigo. Essendo dinamismo d'amore, eterno, assoluto, sempre e solo amore, proprio non gli passa nemmeno dall'anticamera del cervello per un istante di dover castigare qualcuno. Non lo sa fare. Non è capace. E poi, siccome impegna tutto il suo tempo ad amare, non ha tempo per castigare. Per cui se castighi accadono sulla terra, tsunami, terremoti, o i castighi che vengono dalle mia azioni malvagie, come per esempio il fatto che l'altro mi odia, mi detesta e mi fa male, allora valla a trovare da un'altra parte la fonte di questo castigo, ma non mettere in ballo Dio che non c'entra niente. (...)
Il cattolicesimo convenzionale non funziona. Perché poi quando vai dalla donna che ha partorito 4 figli perché cattolica - si è aperta alla vita - e allora ad un certo punto gli muore un ragazzo di 17 anni, e sulla bara in pianto, io cerco di dire 'Guarda che Gesù ti vuole bene in questo momento...' dice 'Sì, ma se mi vuole bene, perché mi ha tolto mio figlio?'... è difficile estirpare questa gramigna, questa zizzania, dal cuore di una donna pur cattolica che ha certezza che Dio si è preso suo figlio, comunque sia accaduto, per un incidente, per una malattia... è difficile estirpare. E chi gliel'ha messa dentro 'sta zizzania? Gesù lo dice: Un nemico ha messo dentro questa zizzania nel campo. Perché il campo buono della fede, questa zizzania non la potrebbe sopportare. Noi lavoriamo anche cattolicamente con maschere di Dio. A Natale Gesù ci rivela il vero volto di Dio; smascheriamo Dio, guardiamo il suo vero volto; ma per fare questo bisogna - come diceva Cataldo - ritornare a pensare. (...)
Il cattolicesimo è combinato, dal punto di vista della parrocchia, in una maniera sostanzialmente feudale; i preti nelle parrocchie hanno una mentalità sostanzialmente feudale: la parrocchia come feudo, il feudo mio, e ci devo stare 30, 40, 50 anni, e se non voglio spostarmi non mi sposto, è mio tutto, è mia la chiesa, è mio il pavimento; quando la chiesa ha bisogno di ristrutturazione vado dal vescovo a prendere i soldi ma quando gestisco tutti i soldi della chiesa mica glieli mando in curia dal vescovo, no, perché quello che è mio è mio e quello che è tuo è pure mio. (...)
I preti si devono stimare e si devono voler bene, e devono lavorare insieme, e devono essere una comunione perché sono 'presbiterio' nella Chiesa Cattolica Cristiana. Allora dove c'è un presbiterio sgangherato, gruppi e gruppetti, preti che si odiano tra di loro, ma c'è cristianesimo? E come gira e veicola il cristianesimo? Queste non sono chiacchiere di predicazione, questo è pensare. Capite cosa vuol dire? Pensare la fede vuol dire questo. Non ti puoi permettere dal pulpito di parlare d'amore e di pace se tu odi il fratello, se tu macchini contro il fratello; puoi avere tutte le ragioni di questo mondo, ma se sei cristiano non corrispondi al male che ricevi dal fratello con il male, ma fai piuttosto il bene, perdona. Andate e imparate che cosa vuol dire 'io non voglio sacrifici, offerte, olocausti di montoni e tori', voglio un corpo, in questo corpo voglio fare la volontà di Dio; e 'la mia volontà è: Misericordia io voglio, non sacrifici'. (...)
Per un futuro più roseo per il cristianesimo cattolico, nella speranza che il cattolicesimo convenzionale ci abbandoni presto, presto. Preghiamo così: Portaci via dal cattolicesimo convenzionale, Signore, e facci diventare un po' di più cristiani, amando la Chiesa".
Pubblichiamo il video integrale della manifestazione (riprese di © Associazione Culturale "Punto Info").
  
Carmelo Arnone
15 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
     

 

 

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14/01/2018

Servizi. Dai rubinetti di Grotte, acqua poca e sporca; di Carmelo Arnone

 

Dai rubinetti di Grotte
Filtri

Autobotte
Autobotte

"Il filtro che uso per filtrare l'acqua, solo dopo una settimana"; questa è la didascalia dell'immagine (a lato) che un cittadino di Grotte mi ha inviato. Il filtro, da candido è diventato marrone. Da diverso tempo (sarà un mese?) l'erogazione idrica nel nostro paese va molto a singhiozzo; cioè avviene ancora più raramente di quanto non avvenga di solito. Le abitazioni che non sono dotate di un recipiente capiente - almeno di 10mila litri - restano spesso a secco.
"Ho speso 50 euro per far pulire la cisterna, altri 100 euro tra filtri e lavoro, e la beffa è che sono costretto ad acquistare l'acqua da una autobotte privata" continua il cittadino, lamentando giustamente un comune disagio che colpisce l'intera collettività.
In un paese civile, l'acqua potabile dovrebbe essere fornita con continuità, e soprattutto dovrebbe essere "potabile". Quando l'erogazione avviene solo una volta alla settimana - se va bene - e il liquido rimane a depositarsi nelle cisterne private, la "potabilità" è molto dubbia; soprattutto se già all'origine l'acqua presenta residui tali da rendere marrone un filtro nuovo dopo sette giorni di utilizzo (cioè dopo un solo turno di erogazione!).
Ci viene assicurato che, dalle analisi effettuate periodicamente, l'acqua sia potabile; mi permetto di dubitarne e non ne offrirei un bicchiere ai gestori del servizio idrico ed agli operatori del laboratorio di analisi, da bere "alla salute".
L'acqua che viene erogata dalla "Casetta dell'acqua" invece è potabile: si vede e si gusta; anche in questo caso, quando c'è!, perché dal 23 dicembre - giusto sotto le festività - il distributore è spesso "fuori servizio". Accade - mi dicono - che vi sia una perdita nella rete idrica all'altezza di Via Roma, per cui quel tratto della condotta viene tenuto chiuso (salvo aprirlo un'ora circa nei giorni feriali, a cura del personale tecnico dell'ente gestore su continua e costante sollecitazione dell'Assessorato all'Ambiente del Comune di Grotte; se l'Assessore non telefona, il distributore rimane "fuori servizio"; nei giorni festivi il distributore rimane "fuori servizio"). Durante quell'ora di fornitura si riempie il recipiente interno della Casetta dell'acqua, della capacità di 2mila litri, ed i cittadini possono rifornirsi; chi ci arriva ci arriva, gli altri rimangono a bocca asciutta.
I ritardi nell'erogazione al partitore del paese sarebbero dovuti ad una perdita "a monte", lungo la condotta principale. Quanto tempo occorre, ancora, per la riparazione? E per riparare la perdita in Via Roma? Dal 23 dicembre ad oggi sono trascorsi 23 giorni, ed i lavori non sono ancora iniziati; ci sono state le feste... perché, durante le feste non si beve, non si cucina, non ci si lava? Le persone civili lo fanno, anche a proprie spese, facendo pulire la propria cisterna (sporcata dall'acqua "potabile"), comprando i filtri per l'acqua (sempre quella "potabile") e... pure l'acqua!
E se accadesse lo stesso per l'energia elettrica o per il gas?
Paghi il canone ed il consumo, ma te li forniscono quando possono, mentre sei costretto ad acquistare un gruppo elettrogeno e le bombole per la cucina. L'esempio dovrebbe far riflettere. Paghiamo un servizio? Fate il vostro dovere, con coscienza e responsabilità, e datecelo. Non siete in grado, per l'ennesima volta? Lasciate fare ad altri.
L'Amministrazione non si accontenti di scuse e promesse e ne chieda conto (sono previste penali?) e ragione.
  
Carmelo Arnone
14 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
  

 

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13/01/2018

Editoria. Presentazione a Grotte del libro "Mons. Cataldo Naro", di Enzo Sardo

 

Presentazione a Grotte del libro "Mons. Cataldo Naro", di Enzo Sardo
Relatori

Grotte 18 dicembre 2017. Chiesa della Madonna del Carmelo. Presentazione del libro “Monsignor Cataldo Naro, un apostolo del nostro tempo” di Enzo Sardo, Editore S. Sciascia.
Con la presentazione del suo ultimo libro, dal titolo: “Monsignor Cataldo Naro, un apostolo del nostro tempo”, Enzo Sardo continua l’attività di diffusione del pensiero e dei valori che hanno animato e caratterizzato l’opera di Monsignor Cataldo Naro. La splendida manifestazione culturale si è svolta a Grotte, nella chiesa della Madonna del Carmelo, ed è stata presieduta e coordinata da Decio Terrana, componente dell’esecutivo nazionale MCL.
La chiesa, gremita, ha visto gli interventi del cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, di monsignor Antonio Staglianò, vescovo della diocesi di Noto e di don Massimo Naro, eminente teologo, fratello di don Cataldo; presenti le autorità cittadine. Decio Terrana, che insieme ad Enzo Sardo, sta compiendo una vera missione di divulgazione dei principi cristiani applicati alla politica, ha introdotto l’argomento definendo monsignor Cataldo Naro un modello da emulare, non solo modello religioso, ma modello di uomo. Il suo esempio e i principi che professava dovrebbero essere seguiti sia dai fedeli e dai sacerdoti e sia da tutti gli uomini indistintamente e indipendentemente dalla fede cristiana. Terrana, inoltre, nella sua introduzione ha messo in evidenza come don Cataldo affronta, nei suoi scritti il tema della politica, che deve essere una vera e propria vocazione per l’uomo politico, il quale ha il dovere della ricerca e del servizio per il bene comune; e ha proseguito dicendo che: chi si impegna in politica ha il dovere di lavorare per il progresso materiale e spirituale e per il bene comune della società.
Il libro di Enzo Sardo ripercorre la vita di monsignor Cataldo Naro, mettendo in evidenza l'eredità spirituale e morale che ha lasciato alle nuove generazioni, la sua figura si staglia come un faro nel panorama religioso e culturale, risultando come colui che incarna in pieno il messaggio di Cristo. Enzo Sardo ha lavorato a questo libro con lo spirito dello storico, interrogando le fonti scritte e orali, cercando le testimonianze di chi aveva conosciuto don Aldo, come affettuosamente era chiamato, ma Enzo vi ha messo anche l'impegno del divulgatore, perché fermamente convinto del valore dei principi professati da monsignor Cataldo. Tutta la vita di don Aldo era impregnata di fede cristiana, convinto che i principi fondamentali della chiesa possono essere applicati alla società e alla politica per costruire una società migliore, fondata sui valori universali come l'amore per il prossimo e la solidarietà.
Il cardinale Francesco Montenegro, nel suo significativo intervento ha definito don Cataldo Naro con una semplice e umile parola: “ un credente”, cioè un uomo di fede, che ha basato tutta la sua vita e il suo pensiero sulla fede cristiana, ed ha vissuto realizzando e mettendo in pratica i valori cristiani.
Determinante è stato l’intervento di monsignor Tonino Staglianò, lungo ed articolato, col quale è riuscito a catalizzare l’attenzione dell’uditorio, grazie anche al suo stile comunicativo moderno e diretto, agli argomenti che hanno riscontrato grande interesse, e alla sue posizioni molto vicine a quelle di papa Francesco, da lui stesso definite “pop teologia”. E infatti un messaggio pop teologico ha inviato ai fedeli per il tempo del Natale 2017, dal titolo “Il cielo si è capovolto a Natale”, con il quale pone l’accento sul significato della nascita di Gesù. Monsignor Staglianò sostiene che il Natale non è solo un'atmosfera, ma è un evento che vuole cambiare la nostra vita, e il messaggio che il bambino del presepe ci invia è che nessun essere umano debba mai più nascere al freddo e al gelo, riferendosi alle migliaia di migranti profughi che scappano dalle loro terre in cerca di una speranza di futuro. Tutti i cristiani devono impegnarsi affinché ogni essere umano abbia il calore di una casa, la sicurezza di un lavoro, la gioia di poter guadagnare con onestà. Don Tonino inoltre, dopo aver trattato tutti i temi inerenti la vita e l'attività pastorale di Cataldo Naro, prende le distanze dal cattolicesimo convenzionale, e dalle coscienze addormentate, che vivono il Natale come folklore popolare, dicendo che: “per il cattolico cristiano, il Natale è una novella scomoda, che scuote le coscienze intorpidite dagli allucinogeni della società dell'ipermercato.”
Don Massimo Naro nel suo breve intervento, dopo avere ringraziato tutti per la sensibilità che in molti stanno evidenziando nei confronti del fratello si è soffermato sulla missione di evangelizzazione svolta dal fratello con amore e con la determinazione. Missione che tutti i credenti devono dimostrare in ogni circostanza.
Interessante l'intervento conclusivo dell'autore che ha definito monsignor Naro “un gigante spirituale e morale dei tempi moderni” e ancora: “oltre ad essere un sacerdote garbato,un vescovo cortese e illuminato, uno storico attento e preciso, un teologo colto, è stato un raffinato intellettuale del mondo cattolico....”.  Nel suo libro, Enzo Sardo, ha evidenziato che don Aldo ha speso la sua vita per la cultura, la carità, la misericordia e la solidarietà; ed ha sempre contrastato l'egoismo, il qualunquismo, l'affarismo, la violenza nelle varie forme e l'analfabetismo morale. Ha ricordato anche la lettera pastorale di monsignor Montenegro, dove dice: “sogno testardamente una risurrezione che diventi segno di una ripresa generale...” ed Enzo Sardo ha augurato che questa “resurrezione” riguardi tutta la Sicilia, ricordando ai politici cattolici che fare politica significa servire il prossimo e quando si serve bisogna farlo con garbo, capacità e generosità.
La serata è stata allietata dagli interventi musicali dalla giovane artista Eliana Sardo; durante la manifestazione, alcuni brani significativi del libro sono stati letti da Salvatore Milano.
     
Iolanda Salemi
13 gennaio 2018.
  
(Nella foto a lato: don Massimo Naro, Enzo Sardo, il cardinale Francesco Montenegro, il vescovo Antonio Staglianò, Decio Terrana).
  

 

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12/01/2018

Riflessioni. "Renzi, a giudizio dei veri e buon pensanti, è inaffidabile"; di Antonio Pilato

 

Antonio Pilato
Antonio Pilato

Riflessione del prof. Antonio Pilato, docente di Filosofia e Scienze dell'Educazione, e Pittore.

*****

"Se Diego Cimino è il poeta che si firma Decu Varba, avrei dovuto leggere prima i suoi versi, per non giungere solo oggi, 12 gennaio 2018, a capire quanto è il suo pensiero, attraverso gli apprezzamenti e il linguaggio che usa nei confronti di questo signor Matteo Renzi, protagonista di tantissime millanterie, note ormai a tutti quelli che possiedono un minimo di intelligenza critica e nessun padrone da servire.
È vero che l’arte è fantasia, (e mi riferisco al poeta) sentimento, pensiero intuitivo, arte per arte, che si distingue da ogni forma del pensiero logico, riflessivo, oggettivo e quindi politico, economico ed etico: arte per arte; ma poiché lo spirito umano è uno e indivisibile e alla base di tutte le branche del sapere, significa che tutte le scienze s’intrecciano, sono cioè come tante sorgenti che pur avendo ciascuna un proprio corso nascono da una medesima sorgente e approdano ad una stessa foce.
Dunque nessuna scienza può nascere da sola, né può alimentarsi dei soli elementi che la compongono.
Conclusione, la poesia è libera, ma se il pensiero è vuoto, come appunto quello che traluce attraverso il suo giudizio su M. Renzi, noto a tutti i buon pensanti e liberi da ogni forma di schiavitù come ingannatore, può esprimere sentimenti spontanei e soprattutto profondamente lirici?
No è la risposta.
Renzi, a giudizio dei veri e buon pensanti, è inaffidabile, anche come bugiardo il suo castello di balle era ed è pieno di spifferi di verità. Così intitola il Fatto Quotidiano, ed io lo condivido pienamente.
Non occorre un secolo per squarciare il velo di ipocrisia che avvolge questo fiorentino.

A futura memoria".

 

   

Antonio Pilato
 

 

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12/01/2018

Racalmuto. A breve i lavori per la riqualificazione del Parco Filippo Villa

 

Emilio Messana
Emilio Messana

Partiranno a breve i lavori per la riqualificazione del Parco Filippo Villa. L'amministrazione Messana ha investito una parte dei fondi Anas per l'abbattimento dei muri esterni e la separazione della piscina all'aperto. Le ringhiere e i cancelli saranno spostati all'interno, all'altezza della piscina, e dalla via Filippo Villa e dalla Via Garibaldi l'accesso al Parco sarà dato da lunghi e larghi gradini, che funzioneranno anche come panchine.
"Si creerà un'area aperta, a vista, che darà prospettiva e respiro ad uno dei tratti maggiormente frequentati del nostro corso - dichiara il sindaco di Racalmuto Emilio Messana -. Vede la luce un altro dei progetti finanziati con i fondi Anas e approntati da questa Amministrazione quando assessore era l'ing. Paolo Alessi. Segue quelli della Piazza Barona, del Viale della Vittoria, dello stadio Mantia, della strada e della fontana del Raffo, dell'atrio del Castello, dell'illuminazione nella zona industriale, dell'aggiudicazione dei lavori per la riqualificazione della Piazzetta Crispi e della strada antistante il Teatro e il Municipio; tanti investimenti che stanno migliorando il volto della nostra città".
L'ex campo sportivo Filippo Villa è stato interessato da numerosi interventi, che lo hanno di fatto sottratto alla comunità per oltre un decennio. A metà degli anni Novanta venne realizzato un campo polivalente con le gradinate e un parco antistante con giochi per bambini e una grande fontana al centro e piccoli e stretti viali. Al posto del campo venne poi realizzata la piscina, mai entrata in funzione. La Commissione straordinaria ottenne un finanziamento PON-Sicurezza per metterla in esercizio, che rischiava di perdersi e che venne appaltato dalla giunta Messana. Completata la certificazione degli impianti, realizzati in tempi diversi in seguito ai due distinti appalti, la piscina potrà entrare in funzione.
"Durante la programmazione dei fondi Anas - ricorda il consigliere Salvatore Maniglia - abbiamo sostenuto la scelta di abbattere i muri esterni, per ragioni estetiche e funzionali, quei muri isolavano il parco dal contesto urbano. La soluzione progettuale adottata lo aprirà alla vista, senza soluzione di continuità, come una grande piazza".
Il sindaco Emilio Messana insieme all'impresa appaltatrice, all'assessore Salvatore Petruzzella, ed al consigliere Giuseppe Guagliano, hanno fatto un sopralluogo, nel corso del quale hanno richiesto al Responsabile del procedimento geom. Dino Falcoabramo, che li accompagnava per illustrare e verificare i dettagli progettuali, di quantificare i lavori necessari per togliere dal Parco Filippo Villa la fontana centrale e rendere pianeggiante tutta l'area antistante alla piscina, mantenendo gli alberi esistenti. Una parte dei ribassi d'asta dei fondi Anas serviranno così a creare una grande piazza, con annessa area attrezzata per i più piccoli, all'interno del Parco Filippo Villa. Sarà un nuovo punto d'incontro, dove potranno organizzarsi eventi, giochi o semplicemente fare una passeggiata.
     

Redazione
12 gennaio 2018.
  

 

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12/01/2018

Iniziative. "Passo e... spasso!", la "Passeggiata della Salute"; appuntamento di venerdi 12 gennaio

 

Passo e... Spasso!

Appuntamento settimanale del venerdi con "Passo e... spasso!", la passeggiata "della salute".
Programma di oggi, venerdi 12 gennaio:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza
.
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed avere un pizzico di buona volontà.
Non si tratta di una corsa ma di una vera e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
 

 

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12/01/2018

Chiesa. Convegno del Rinnovamento Carismatico al Villaggio Mosè, da venerdi 19 a domenica 21 gennaio

 

Convegno del Rinnovamento Carismatico al Villaggio Mosè
Informazioni

Convegno del Rinnovamento Carismatico al Villaggio Mosè
Programma

S.E. mons. Antonio Staglianò (Vescovo della Diocesi di Noto)
S. E. Staglianò

Sebastiano Fascetta
Sebastiano Fascetta

Mons. Melchiorre Vutera (Vicario Generale e Moderatore dell'Arcidiocesi di Agrigento)
Mons. Vutera

Don Carmelo Lo Bue (arciprete di Sciacca, parroco della Basilica Madonna del Soccorso)
Don Lo Bue

Don Franco Giordano (arciprete di Palma di Montechiaro)
Don Giordano

Padre Emanuele Zippo (Passionista, predicatore ed evangelizzatore, autore di musica cristiana)
Padre Zippo

Don Giuseppe Alotto (parroco dell'Unità Pastorale di Casteltermini)
Don Alotto

Si svolgerà dal pomeriggio di venerdi 19 gennaio alla sera di domenica 21 gennaio, presso l'Hotel Akrabello del Villaggio Mosè (Agrigento), il XII Convegno zonale di Comunione del RCC (Rinnovamento Carismatico Cattolico), organizzato dalla Comunità "Gesù è Amore" di Casteltermini.
Il tema del Convegno zonale (che accoglie i gruppi e le comunità del Rinnovamento Carismatico del Sud Italia) è "Siate sempre nella gioia, perché Cristo ha vinto il mondo!".
Saranno ospiti del Convegno, come relatori delle catechesi e animatori delle preghiere:
- S.E. mons. Antonio Staglianò (Vescovo della Diocesi di Noto);
- Sebastiano Fascetta (vive da anni l'esperienza carismatica, conferenziere ed autore di diversi libri sul tema);
- mons. Melchiorre Vutera (Vicario Generale e Moderatore dell'Arcidiocesi di Agrigento);
- padre Emanuele Zippo (Passionista, predicatore ed evangelizzatore, autore di musica cristiana);
- don Carmelo Lo Bue (arciprete di Sciacca, parroco della Basilica Madonna del Soccorso);
- don Franco Giordano (arciprete di Palma di Montechiaro);
- don Giuseppe Alotto (parroco dell'Unità Pastorale di Casteltermini).

Il Convegno si svolgerà secondo il seguente programma:
Venerdi 19 gennaio
- ore 16.30, accoglienza
- ore 17.00, preghiera di lode
- ore 18.00, insegnamento di don Carmelo Lo Bue sul tema "Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi"
- ore 19.00, Celebrazione eucaristica presieduta da don Giuseppe Alotto
- ore 20.00, cena
- ore 21.30, Roveto ardente, animato da padre Emanuele Zippo
Sabato 20 gennaio
- ore 09.00, accoglienza
- ore 09.30, preghiera di lode
- ore 10.30, insegnamento di S.E. mons. Antonio Staglianò, Vescovo di Noto, sul tema "Tutti coloro che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio" (Rm 8,14)
- ore 11.45, preghiera di guarigione interiore
- ore 13.00, pranzo
- ore 16.00, preghiera di lode
- ore 17.30, insegnamento di Sebastiano Fascetta sul tema "La comunione nel RCC e nella Chiesa"
- ore 18.00, Celebrazione eucaristica presieduta da S.E. mons. Antonio Staglianò (Vescovo della Diocesi di Noto)
- ore 20.00, cena
- ore 21.30, Roveto ardente, animato da padre Emanuele Zippo
Domenica 21 gennaio
- ore 09.30, accoglienza
- ore 10.00, preghiera di lode
- ore 11.00, insegnamento di padre Emanuele Zippo sul tema "Tutto posso in colui che mi dà forza"
- ore 12.00, preghiera di liberazione, guidata da padre Emanuele Zippo
- ore 13.00, pranzo
- ore 15.00, santo Rosario
- ore 16.30, Celebrazione eucaristica presieduta da mons. Melchiorre Vutera (Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Agrigento)
- ore 18.30, saluti e partenze.

Le origini del Rinnovamento Carismatico Cattolico.
Gli inizi risalgono al 1967, due anni dopo la chiusura del Concilio Vaticano II, che aveva mobilitato tutta la Chiesa, risvegliando attese e speranze e dando l'avvio al grande aggiornamento teologico, liturgico, ecumenico. Alcuni studenti e professori americani dell'Università di Pittsburg e poi dell'Università di Notre Dame (USA), cominciarono a sperimentare (in preghiera) fenomeni simili a quelli verificatesi nelle comunità apostoliche di cui parlano gli Atti degli Apostoli e le Lettere di San Paolo.
Fu un'esperienza straordinaria. Quei giovani scoprirono che la rinnovata scelta di Gesù, come Signore della propria vita, favoriva un'apertura all'azione e ai doni dello Spirito Santo, sviluppava una nuova capacità di amare Dio e il prossimo, generava un nuovo amore per la Chiesa, li riavvicinava ai Sacramenti e dava loro una grande sete della preghiera e della Parola di Dio.
Questa scoperta grandiosa riempiva il loro cuore di gioia e di ringraziamento alla Santissima Trinità. Era l'esperienza di una nuova effusione dello Spirito.
Il Rinnovamento Carismatico Cattolico giunse in Italia nel 1970 con Padre Valeriano Gaudet, di origine canadese, oblato di Maria Immacolata, che fondò un Gruppo di lingua inglese presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Nell'autunno dell'anno seguente fondò poi il 1° Gruppo di lingua italiana presso la Parrocchia di S. Mauro Pascoli (diocesi di Cesena).
Il Rinnovamento Carismatico Cattolico iniziò a diffondersi in tutta Italia, stimolato anche dalle celebrazioni del III Congresso Internazionale Carismatico Cattolico, tenutosi a Roma presso le Catacombe di San Callisto, durante l'Anno Santo 1975. In quell'occasione i 10.000 partecipanti provenienti da tutto il mondo e i 700 sacerdoti vennero accolti nella Basilica di San Pietro dal Papa Paolo VI che, in un memorabile discorso, offrì “cittadinanza ecclesiale” al Rinnovamento e ne affidò il compito di assistenza spirituale al Cardinale Joseph Leon Suenens.
Impostata la fase organizzativa pionieristica, nel 1978 il Rinnovamento tenne a Rimini la 1^ Convocazione Nazionale, cui seguì la seconda nel 1979 e così di seguito, ogni anno, fino ad oggi, con un numero sempre crescente di partecipanti.
Il Rinnovamento Carismatico Cattolico in Italia viene rappresentato da varie comunità, tra cui:
- la “Comunità di Gesù”;
- la “Comunità Maria”:
- l'Associazione “Rinnovamento nello Spirito Santo”;
- l'Associazione “Rinnovamento Carismatico Cattolico - Alleanza di Comunione”;
- la Comunità “Gesù Ama”;
- la Comunità “Gesù è Risorto”;
- la “Comunità Gesù Risorto”;
- la Comunità “Gesù Amore”;
- il Movimento “Dives in Misericordia”.
Il Rinnovamento Carismatico, diffusissimo nel mondo - in 235 nazioni con un totale di circa 120milioni di aderenti cattolici (l'11,4% dei cattolici) - si presenta come una “corrente spirituale” dove non ci sono capi fondatori, né iscrizioni. Più che un movimento nella Chiesa, è Chiesa in movimento, è Chiesa viva, sospinta dal soffio dello Spirito Santo, che non finisce mai di stupire. Il Card. Suenens ha affermato: “Il Rinnovamento scomparirà quando questa grazia dello Spirito Santo avrà impregnato di sé tutte le comunità cristiane”.
La vita nei Gruppi del Rinnovamento Carismatico Cattolico.
Il RCC è costituito oggi in Italia da molti  gruppi o comunità  sparsi ovunque. Questi gruppi non vogliono essere totalizzanti, perciò non importa che una persona - sia laico o sacerdote o religioso - appartenga ad altre associazioni, proprio perché la garanzia dell'effusione è dono per tutti e, con essa, l'identità di ciascuno non viene mai messa in discussione, ma al contrario viene rafforzata e vivificata. Lo Spirito Santo fa capire ai singoli, ai gruppi e alle comunità, la propria chiamata, offrendo i suoi doni di crescita e perfezione cristiana, secondo il piano di Dio. I gruppi del RCC non sono un luogo di rifugio per persone in cerca di gratificanti consolazioni, ma cenacoli di crescita spirituale, dove si sperimenta la potenza dello Spirito Santo per poi viverla con gioia nella propria vita di ogni giorno e comunicarla agli altri.
Come si entra nel gruppo.
Non ci sono problemi di iscrizioni o di adesione formale. Tutti possono accedere liberamente alle riunioni che si svolgono settimanalmente. Periodicamente il gruppo organizza per i nuovi fratelli il “Seminario di preparazione alla preghiera di effusione dello Spirito Santo”. Si tratta di sette o più incontri dedicati all'istruzione, alla riflessione e soprattutto alla preghiera. Durante questi incontri vengono presentati alcuni insegnamenti fondamentali della fede cristiana (l'Amore di Dio, la salvezza, la vita nuova, i doni e i carismi, l'effusione dello Spirito, la crescita spirituale e la trasformazione in Cristo), con l'intento di farli calare nel cuore e nella vita quotidiana. Quando i partecipanti al seminario sono pronti, si organizza una giornata di ritiro spirituale per l'effusione dello Spirito Santo. A questa giornata partecipa tutto il gruppo e vengono invitati anche gruppi vicini.
Come avviene la “Preghiera di Effusione”.
Benché sia un momento di fondamentale importanza e sia circondato da una grande attesa, in realtà si tratta di una cosa molto semplice. Un gruppetto di fratelli e sorelle, che hanno già ricevuto l'effusione, pregano su ciascuna persona, imponendo le mani e invocando lo Spirito Santo. Non si tratta evidentemente di un sacramento. È semplicemente una preghiera fatta nel nome di Gesù e fondata sulle sue promesse. Egli infatti ha detto: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt.18,20); “Tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo concederà” (Gv.15,16); “Il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono” (Lc.11,13).
Gli effetti di questa preghiera sono sorprendenti, ma non uguali per tutti, in quanto dipendono anche dalla disposizione interiore dei singoli. Tra i doni di questo incontro personale con Dio si evidenziano la pace e la gioia che inondano l'anima e aprono spontaneamente alla lode.
Per molti l'effusione diventa l'inizio di una vera vita cristiana posta sotto la signoria di Gesù Cristo, per altri è una nuova ondata di grazia, una riscoperta gioiosa della propria vocazione. Per tutti è come immergersi di nuovo nelle acque del battesimo, godere di essere figli di Dio, templi vivi dello Spirito Santo e valide membra del Corpo di Cristo, la Chiesa.
Così rinnovati dalla grazia della preghiera di effusione e fortificati dallo Spirito Santo con i doni, virtù e carismi, i cristiani si impegnano sempre di più a servire la Chiesa nell'esercizio dei vari ministeri.
Per vivere questa esperienza è sempre possibile partecipare agli incontri di un gruppo del Rinnovamento Carismatico.
A Grotte gli incontri di preghiera del Rinnovamento nello Spirito si tengono ogni lunedi alle ore 19.00 in chiesa Madre.
  
Redazione
12 gennaio 2018.
    

 

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11/01/2018

Comune. Convocato il Consiglio comunale per giovedi 11 gennaio alle ore 20.00

 

Aula consiliare "Antonio Lauricella"
Aula consiliare

L'adunanza del prossimo Consiglio comunale, convocato in seduta ordinaria su determinazione della presidente Serafina Marchetta, è stata fissata per giovedi 11 gennaio, alle ore 20.00, nella Sala Consiliare “Antonio Lauricella”.

Verrà discusso il seguente ordine del giorno:

1) Nomina scrutatori;

2) Riclassificazioni delle voci dello stato patrimoniale/conto economico chiuso al 31.12.2015 e approvazione dello stato patrimoniale e del conto economico relativi all'esercizio finanziario anno 2016.

Nella lettera di convocazione inviata ai Consiglieri, la presidente Marchetta ha precisato:
- che lo stato patrimoniale ed il conto economico dell'esercizio finanziario 2016, nonché gli atti agli stessi propedeutici e/o connessi, dovranno essere approvati nel termine massimo di trenta giorni dalla data della disposta adunanza;
- che decorso infruttuosamente detto termine, il commissario ad acta provvederà, in via sostitutiva, all'approvazione dell'atto in questione, in applicazione del combinato disposto degli artt. 109/bis dell'O.R.EE.LL., 58 della L.R. n. 26/1993, 227 comma 2bis del D.Lgs. n. 267/2000, e 18 comma3)quater del D.L. n. 50/2017, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 96/2017;
- che l'esercizio dell'azione sostitutiva, con l'adozione delle deliberazioni commissariali del citato documento finanziario, comporterà l'applicazione delle sanzioni previste dai commi 3 e 4 del citato art. 109/bis dell'O.R.EE.LL., e successive modifiche e integrazioni
.
     

Redazione
11 gennaio 2018.
  

 

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11/01/2018

Lettere. "L'unica persona che ha pensato per il nostro bene è Matteo Renzi"; di Diego Cimino

 

Decu Varba (Diego Cimino)
Diego Cimino

Le riflessioni del sig. Diego Cimino (Decu varba) sull'attuale panorama politico in vista delle prossime elezioni.

*****

"Buongiorno Direttore,
oggi ho un pensiero da divulgare: eccolo.
Una voce nel caos.
Popolo italiano, come fai a non capire che chi ti consiglia è colui che da più di 22 anni si è arricchito e ha rovinato la tua Italia?
E a te meridionale, chi ti chiama terrone e ti odia, vuole il tuo voto; come anche chi plaude ai neonazisti.
Immagina un comico, che tiene in mano i fili delle sue marionette, cosa può fare con la testa vuota del suo leader al governo.
Pensiamo adesso, per poi non pentirci.
Rifletti bene su come era l’Italia 5 anni fa e come stavi tu; l’unica persona che ha pensato per il nostro bene e che farà dell’Italia la prima nazione d’Europa è… sì è lui, avete indovinato: Matteo Renzi".

 
   

Diego Cimino
(Decu Varba)
  

 

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11/01/2018

Iniziative. Gita degli anziani al Regio Presepe di Erice ed al presepe vivente di Custonaci

 

Gita degli anziani al Regio Presepe di Erice ed al presepe vivente di Custonaci
Vedi le foto

Una giornata di socializzazione vissuta in armonia e serenità, quella trascorsa lo scorso venerdi 5 gennaio 2018 ad Erice e Custonaci dagli anziani di Grotte. La visita, organizzata dall'assessore alla Solidarietà Sociale Giusy Cimino, è cominciata con una passeggiata nell'incantevole città di Erice, durante la quale, dopo avere visitato alcune chiese, la comitiva ha potuto ammirare il Regio Presepe; opera senza paragoni che raffigura un paesaggio antico, angoli in miniatura e tradizioni popolari di Erice. Dopo il pranzo consumato in uno dei caratteristici locali della cittadina trapanese, il gruppo si è portato a Custonaci, dove i partecipanti alla gita hanno potuto ammirare il famoso presepe vivente che viene rappresentato nei pressi ed all'interno di una grande cavità naturale, luogo in aperta campagna raggiungibile solo dai bus navetta dell'organizzazione, all'interno della quale viene ricreata la grotta di Betlemme. Ad accompagnare la comitiva, il sindaco Paolino Fantauzzo, il vice sindaco Piero Castronovo, l'assessore Giusy Cimino e padre Giovanni Fregapane.
Pubblichiamo alcune immagini della giornata (39 foto di © Associazione Culturale "Punto Info").
  
Redazione
11 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.

Gita ad Erice e Custonaci (Foto) Visita l'argomento
  

 

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11/01/2018

Politica. On. Decio Terrana (UDC); "Promuovere cultura della cooperazione e opportunità di sviluppo"

 

Terrana e Turano
Terrana e Turano

"Promuovere una cultura diffusa della cooperazione e utilizzare tutti i fondi comunitari in momento di particolare ristrettezza economica per la Sicilia è di fondamentale importanza per incentivare occasioni di sviluppo e opportunità occupazionali".
È quanto dichiarato dall'on. Decio Terrena, Responsabile nazionale Enti Locali dell'UDC, nel corso di un incontro avuto con l'assessore regionale alle Attività Produttive on. Mimmo Turano.
"Il neo assessore di cui conosco le competenze - ha detto Terrena - si farà valido interprete di questa esigenza e manifesterà la massima attenzione a tutte le opportunità che in Sicilia saranno utili per promuoverne lo sviluppo; il tutto con impegno, competenza e dedizione e, speriamo presto, con il supporto del nuovo governo nazionale"
.
 
Redazione
11 gennaio 2018.
  

 

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10/01/2018

Salute. Convegno di "50&PIÙ" sul tema "Convivere con l'Alzheimer"

 

Convegno di "50&PIÙ"
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Relazione del dott. Alfonso Giambra

Guarda il video

Sabato 16 dicembre, presso la sala congressi del Grand Hotel Mosè al Villaggio Mosè di Agrigento, si è tenuto un convegno promosso dall'Associazione "50&PIÙ - Sistema Associativo e di Servizi" sul tema: "Convivere con l'Alzheimer attraverso l'informazione e la condivisione". Al convegno, organizzato e presieduto da Calogero Collura, presidente provinciale "50&PIÙ", hanno partecipato in qualità di relatori: il prof. Gaspare Gulotta (Direttore Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale ad indirizzo Chirurgia d'Urgenza - Università di Palermo; Direttore del Dipartimento di Chirurgia Generale e d’Urgenza, Cardiochirurgia, Chirurgia Vascolare, Chirurgia Mininvasiva e dell’Obesità, Chirurgia Toracica, Chirurgia Geriatrica, Chirurgia dell’Uremico e dei Trapianti d’Organo del Policlinico Universitario Paolo Giaccone di Palermo); il dott. Antonino Cardaci (Componente della Giunta Esecutiva dell'Associazione "Alzheimer Uniti Italia Onlus"; Presidente dell'Associazione "La Grande Famiglia Onlus" di Palermo); la dott.ssa Valeria Giuliana (Vice Presidente dell'Associazione "Alzheimer Uniti Italia Onlus"; Presidente dell'Associazione "Familiari Alzheimer" Palermo; Componente della Consulta Regionale alla Sanità Sicilia); il dott. Giuseppe Provenzano (Direttore Unità Operativa Complessa Malattie Psichiatriche Degenerative ed Involutive e Centri Diurni dell'ASP 1 Agrigento; Presidente AIP - Associazione Italiana di Psicogeriatria - sezione Sicilia); il dott. Alfonso Giambra (Psicologo e Psicoterapeuta libero professionista; Psicologo presso la SAMO - Società Assistenza Malato Oncologico - struttura operativa di Agrigento). I lavori sono stati coordinati dal giornalista Carmelo Arnone.
Pubblichiamo alcune immagini della manifestazione ed il video integrale della puntuale, interessante e coinvolgente relazione dello psicologo dott. Alfonso Giambra (32 foto di © Giuseppe Cipolla e riprese di © Florinda Infantino).
  
Redazione
10 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.

Convegno "50&P" (Foto) Visita l'argomento
  

Convegno di "50&PIU'" sul tema "Convivere con l'Alzheimer"
Manifesto

 

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  Intervento del dott. Alfonso Giambra (Video) Visita l'argomento Intervento del dott. Alfonso Giambra (Video) Visita l'argomento
  
 

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09/01/2018

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della settimana.

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono pubblicati anche nella pagina Chiesa.

AVVISI


- Domenica 7 gennaio, al termine della santa Messa in chiesa Madre delle ore 18.45, si è proceduto al sorteggio del Bambinello; ecco i biglietti estratti:
   1° premio vinto da Federico Rinaldi con il biglietto n° 0142;
   2° premio vinto da Fulvia Infantino con il biglietto n° 0664;
   3° premio vinto da Antonella Bellavia con il biglietto n° 0507;
   i premi sono già stati ritirati dai vincitori.


- Continua il cammino di fede in preparazione ai sacramenti (catechismo), secondo le giornate e le modalità già stabilite (leggi gli orari).

- Domenica inizia il Triduo in onore di Sant'Antonio Abate, in chiesa Madre:
   domenica 14 gennaio, ore 18.15 santo Rosario, ore 18.45 santa Messa;
   lunedi 15 gennaio, ore 17.00 santo Rosario, ore 17.30 santa Messa;
   martedi 16 gennaio, ore 17.00 santo Rosario, ore 17.30 santa Messa con i Vespri solenni;
   mercoledi 17 gennaio, festa di Sant'Antonio Abate; sante Messe alle ore 09.00, 11.00 e 17.30 (il 17 gennaio non saranno celebrate sante Messe nelle altre parrocchie).

- Da mercoledi 24 gennaio sino a martedi 13 febbraio saranno celebrate le Quarantore durante le quali la santa Messa in chiesa Madre, da lunedi a venerdi, sarà celebrata alle ore 18.00 (è possibile prenotare le giornate):
   dal 24 al 26 gennaio a san Francesco;
   dal 27 al 30 gennaio a san Rocco;
   dal 31 al 2 febbraio al Purgatorio;
   dal 3 al 6 febbraio alla Madonna del Carmelo;
   dal 7 al 9 febbraio alla Madonna delle Grazie;
   dal 10 al 13 febbraio in chiesa Madre.

Orari delle Sante Messe in vigore dal 29/10/2017:

   Feriali:
   ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madre

   Prefestivi:
   ore 18.30, chiesa Madre
   ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità neocatecumenali)

   Festivi:
   ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 10.00, chiesa San Rocco
   ore 11.00, chiesa Madre
   ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.45, chiesa Madre
 

 

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09/01/2018

Comune. "Il cerchio magico nella mia Amministrazione non è mai esistito"; dichiarazioni a verbale del Sindaco

 

Comune di Grotte

Pubblichiamo la replica del sindaco Paolino Fantauzzo alle dichiarazioni dell'allora vice sindaco Salvatore Rizzo; dibattito avvenuto nella seduta consiliare del 27 novembre 2017 (le dichiarazioni del Sindaco, del 27 novembre, sono state inserite a verbale della seduta consiliare del 28 dicembre 2017).
Qualora le persone citate (l'assessore Rizzo, gli Assessori, i Consiglieri o altri) volessero intervenire in merito, si ribadisce la disponibilità di questa testata giornalistica.

*****

"Sig.ra Presidente,
Sigg. Consiglieri,
cittadini,
prima di tutto chiedo al Segretario comunale di allegare al verbale in discussione queste mie controdeduzioni alle mendaci e pretestuose dichiarazioni del consigliere - vice sindaco Rizzo.
Spero di essere breve ma chiaro in maniera da dare la possibilità a chi leggerà questo verbale di seduta consiliare di farsi una propria opinione sui fatti reali.
Tutto parte dalla vicenda relativa alla intitolazione della villetta di Viale della Vittoria, prospiciente la biblioteca comunale e l’ufficio di collocamento, al defunto prof. Antonio Cimino, già Sindaco di questa comunità, vicenda che è ormai nota a tutti.
Tuttavia, è opportuno e necessario riportare fedelmente la cronologia dei fatti.
La precedente Amministrazione, presieduta dal sindaco Paolo Pilato, ha voluto intitolare la citata villetta al compianto prof. Antonio Cimino; ritenendo, però, obbligatorio per legge, inviare alla Prefettura la delibera di intitolazione, per il previsto parere, non ha potuto dare corso alla esecuzione della propria delibera, in attesa della risposta della Prefettura di Agrigento.
A mandato scaduto dell’Amministrazione Pilato, e quasi al termine del mio mandato, dunque dopo circa otto anni, perviene al protocollo generale del Comune la risposta della Prefettura, sul cui contenuto non mi soffermo ma, in sintesi, sostiene la Prefettura che per le Ville o altri luoghi chiusi in cui non è possibile stabilirvi la residenza anagrafica, il parere non va richiesto.
Dunque, la delibera dell’Amministrazione Pilato diviene, per legge, esecutiva.
Era doveroso, per la comunità amministrativa, da parte di questo Sindaco, proseguire nel procedimento (un semplice atto dovuto).
Faccio un piccolo passo indietro per precisare che qualche mese addietro la intitolazione era stata oggetto di discussione del gruppo di maggioranza consiliare. In quel contesto, qualcuno ha avanzato delle perplessità, qualcun altro come Salvatore Rizzo, la propria contrarietà per delle frasi riportate nella biografia, allegata alla delibera della Giunta Pilato, ritenute offensive per gli amministratori che hanno preceduto il sindaco Cimino.
Per qualche mese la discussione è stata accantonata, fino all’arrivo della nota della Prefettura di Agrigento.
I funzionari comunali, come di norma, per conoscenza e per i provvedimenti di propria competenza, inseriscono nella mia carpetta della posta una fotocopia della suddetta nota.
Ho dato disposizioni per la predisposizione degli atti da adottare ed informo tutti gli Assessori della riunione della Giunta per il 22 novembre per discutere sulla proposta di intitolazione.
Premetto che precedentemente, ero stato rassicurato dai Consiglieri comunali che dopo le perplessità iniziali di qualcuno, avevano manifestato il loro consenso, eccetto Rizzo.
Non potevamo e non dovevamo tenere nel cassetto la comunicazione della prefettura, semmai, se ci fossero state motivate ragioni ostative, l’Amministrazione avrebbe potuto revocare la delibera della Giunta Pilato, ma le motivazioni addotte dal Rizzo non potevano essere motivo valido per una eventuale revoca, in quanto si riferivano a fatti personali.
Nessun “colpo di mano” da parte di questa Giunta e spiego perché.
In data 22 novembre la Giunta ha affrontato la discussione circa l’intitolazione, il Rizzo ha ribadito la propria contrarietà mentre gli altri Assessori hanno dato il proprio assenso.
Poiché nel testo della proposta di delibera, durante la lettura, sono state riscontrate alcune imprecisioni, allo scopo di correggerle, la Giunta si aggiornava al successivo giorno 23 e, nel contempo, per qualche chiarimento, richiesto dal Rizzo, solamente con il sottoscritto.
Ho avuto l’incontro col Rizzo, la sera del 23 alle ore 20.10 nel mio negozio, il quale nel ribadirmi la sua contrarietà, mi ha comunicato che non avrebbe partecipato alla riunione della Giunta ma che avrebbe esternato le proprie motivazioni per la sua contrarietà alla intitolazione della villetta al prof. Cimino in altre sedi.
Vista l’ora tarda, non potendosi tenere la riunione il 23, riconvoco, per deliberare, gli altri Assessori ed il Segretario comunale per il 24, ovviamente, non ho convocato il vice sindaco Rizzo in quanto mi aveva preannunciato, come ho detto prima, che non avrebbe partecipato alla riunione.
Preciso che alla riunione deliberante non ha partecipato, com’è giusto, l’assessore Cimino.
Le motivazioni che il vice sindaco Rizzo mi aveva comunicato consistevano nella mancata solidarietà da parte del sindaco Cimino, per due attentati intimidatori verificatisi in danno della sua persona quando gestiva un locale in Viale della Vittoria.
Ho spiegato ancora al Rizzo che mi dispiacevo per questi tristi fatti accadutigli, comprendevo la sua amarezza, ma della mancata solidarietà da parte dell’allora sindaco Cimino, qualora risultasse al vero, se ne dovevano conoscere i motivi; in totale assenza ed in mancanza di atti ufficiali, non sarebbe stato giusto e corretto bloccare la delibera in questione per dei fati del tutto personali.
Da questo momento, ecco che il vice sindaco Rizzo, non essendo stato assecondato in una “vendetta” del tutto personale contro il defunto sindaco Cimino, incomincia a buttare fango sugli altri amministratori e soprattutto sulla mia immagine, ma sappia che la persona più sprovveduta intuisce chiaramente che questo comportamento scorretto del Rizzo è conseguenza di una forte rabbia per non essere riuscito nel suo intento (per nulla consono).
Andiamo alle fandonie scritte dal Rizzo.
Non vale la pena soffermarsi su ogni singola accusa, anche perché, è notorio a tutti coloro i quali seguono la vita politico-amministrativa della nostra città, che ad ogni avvicinarsi dello scadere del mandato amministrativo, Salvatore Rizzo o si fa cacciare dall’Amministrazione come in quella passata o va alla ricerca di qualche banale scusa per prendere le distanze dal Sindaco, per poi alle prossime elezioni amministrative, potersi riciclare con una nuova facciata; mi sia permessa la convinzione che questo teatrino i cittadini grottesi lo hanno già visto e dei relativi commenti in giro se ne discute in termini molto negativi.
Invito il vice sindaco Rizzo ad essere più chiaro e circostanziare meglio i fatti e a non buttare discredito tanto per cercare di denigrare i colleghi Assessori ed il suo Sindaco.
Scrive di delibere sparite! Il vice sindaco, se è a conoscenza di così gravi fatti, trattandosi di reati gravissimi, ha il dovere di denunciarli all’Autorità Giudiziaria; forse dimentica che le delibere, finita la riunione della Giunta, vengono affidate al Segretario comunale - pubblico ufficiale, il quale provvede alla conseguente registrazione e pubblicazione.
Scrive di delibere imperfette, mancanza di pareri ecc… sono errori che durante il percorso amministrativo possono capitare vuoi per mera dimenticanza, vuoi per mera distrazione, ma quando è stato rilevato, quest’Amministrazione e i funzionari competenti hanno sempre provveduto ad ovviare sempre con provvedimenti consoni.
Mi pare che le abbia sparate grosse! Parla di riunioni della Giunta nel mio negozio. Non nego affatto che nel mio negozio si sono tenute e continuano a tenersi riunioni che per motivi miei di lavoro non possono essere tenuto al Palazzo di Città, non riunioni di Giunta bensì preliminari ad essa; quando per ragioni della mia salute si sono tenute riunioni di Giunta al di fuori della sede comunale, e nella fattispecie nella mia abitazione privata, il Segretario comunale ne ha dato ampiamente atto in calce allo stesso verbale.
Questa Amministrazione, contrariamente a quanto afferma il vice sindaco Rizzo, ha sempre agito con trasparenza e legittimità senza mai compiere favoritismi personali né tantomeno pulire strade e spostare cavi elettrici di “parenti ed amici del cerchio magico”.
Se questo è il modo di pensare del Rizzo, allora mi chiedo e chiedo a tutto il Consiglio comunale, specie al consigliere Cutaia, come mai Rizzo non abbia ancora rinunciato ai benefici di cui lui e la moglie stanno godendo anche se in maniera del tutto legittima, forse egli ha fatto parte del cosiddetto “cerchio magico”?
Entrambi sono beneficiari di assegnazione di locali comunali ove svolgono attività sportive.
Questa sarebbe ed è coerenza; invece resto della convinzione che tutta questa messa in scena sia frutto di un forte rancore, mi ripeto, per non essere riuscito ad annullare l’intitolazione della villetta ad una persona verso cui, a torto o a ragione, il Rizzo nutre sentimenti di astio anche dopo la sua morte.
Ribadisco la mia piena autonomia e l’autorevolezza che contraddistingue il mio ruolo di Sindaco, altro che cerchio magico; fino a quando al vice sindaco Rizzo gli ha fatto comodo non si era mai accorto della sua esistenza.
Il cerchio magico nella mia Amministrazione non è mai esistito, invece è sempre esistito un gruppo di persone oneste, leali, che si sono spese e si spendono quotidianamente nell’interesse generale della nostra comunità; forse questo gruppo di onesti e volenterosi amministratori, Consiglieri compresi, viene definito dal vice sindaco e da qualche altro Consigliere “cerchio magico” perché non ha consentito che si realizzassero interessi prettamente personali (qualcuno è stato anche oggetto di cronaca locale riportata sui siti online e di ampia discussione in questo Consiglio comunale).
Il Rizzo cerca consenso nei consiglieri comunali Arnone, Di Salvo e Collura e nell’ex assessore Puma citandoli quali vittime del cerchio magico, che io ricordi non hanno mai attribuito tale epiteto a questa Amministrazione, ricordo, invece, che Puma, Di Salvo e Collura sono stati amministratori leali e capaci, certo con qualche diversità di vedute, a volte manifestate con fermezza, ma sempre nella massima lealtà e nell’interesse dei nostri amministrati; il consigliere Arnone non mi risulta abbia definito il “modo di fare” di questi Amministratori “poco corretto, poco leale e poco trasparente”.
Deduco che Rizzo, oltre a dimostrarsi incoerente, ha anche il vizietto di denigrare quanti non soddisfano le sue irricevibili richieste, mettendo in bocca agli altri ciò che a lui fa comodo.
È da circa un mese ormai che ha pronunciato e scritto la seguente frase; “… Sindaco, non ti preoccupare che ti tolgo io il disturbo…” ebbene, ancora non ha spiegato chiaramente cosa intendesse dire, ha detto solo di avere assai tollerato il Sindaco e che non condivide il modo di operare del mio “cerchio magico” ma, ad oggi, nessuna traccia di un piccolissimo atto di coerenza.
Infine, preciso che non mi sono mai vantato di nulla se non di meriti ascrivibili a tutta la squadra.
In casi particolari ho dato il giusto merito anche agli Assessori al ramo, ma chiedo al vice sindaco Rizzo, considerato che ai Sindaci vengono attribuiti oneri ed onori, quale lesa maestà è stata commessa da parte mia nel momento in cui avrò detto o scritto che al nostro Comune è stato uno o più finanziamenti pubblici, grazie al mio impegno?
La storia si ripete, nella prossima primavera avranno luogo le prossime elezioni amministrative e Salvatore Rizzo è alla spasmodica ricerca di una ricollocazione politica, magari più accondiscendente ai suoi desideri"
.
  

 

   

Paolino Fantauzzo - Sindaco
 

 

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09/01/2018

Toponomastica. Dedicare una strada a Padre Gaetano Ciranni; proposta di Gaspare Agnello

 

Gaspare Agnello
Gaspare Agnello



In ricordo di Padre Gaetano Ciranni
Ricordo

In ricordo di Padre Gaetano Ciranni
Ricordo

Con una lettera inviata al Sindaco di Grotte, al Presidente del Consiglio comunale ed al dott. Salvatore Filippo Vitello, Gaspare Agnello ha avanzato la proposta di dedicare una strada cittadina a Padre Gaetano Ciranni.
Ordinato sacerdote Rogazionista nel 1947, per 67 anni al servizio sacerdotale, padre Ciranni, nativo di Grotte, è stato Superiore Generale dei Padri Rogazionisti. Negli ultimi anni, nella Casa madre dei Rogazionisti di Messina, aveva svolto il servizio delle confessioni e insegnato ai novizi rogazionisti. Padre Ciranni ha rappresentato un sicuro punto di riferimento per l’intera Chiesa siciliana. L'ultimo saluto è avvenuto nella basilica di Sant'Antonio, a Messina. Se n'è andato il 26 luglio 2014, a 93 anni. Di seguito la lettera di Gaspare Agnello.

*****

"Nessuna madre abbandona i suoi figli e nessun paese dimentica i suoi figli illustri che hanno onorato il suo nome nel mondo.
Grotte ha dato i natali a Don Gaetano Ciranni che è stato, per ben due volte, Generale dei Padri Rogazionisti operando in tutto il mondo per portare, oltre che il Vangelo del Cristo, giustizia sociale, aiuti umanitari, scuola e progresso.
Io sono intervenuto ultimamente in una polemica locale asserendo che, dovendo ricordare un uomo di Chiesa, questo doveva essere don Gaetano Ciranni che è stato dichiarato cittadino benemerito con delibera del Consiglio comunale del 10.8.1988.
A tal proposito mi permetto di sottoporre alle autorità in indirizzo il mio intervento che ho tenuto in Consiglio comunale a Grotte, in qualità di Consigliere, in occasione del conferimento del titolo di cittadino benemerito al detto Reverendo e della consegna della medaglia d’oro e di una pergamena:

“… l’ultima soddisfazione che oggi io debbo manifestare è che questo Consiglio comunale nella seduta del 10 agosto 1988 abbia deciso all’unanimità e devo dire con grande entusiasmo, di attribuire la 1^ edizione del Premio (Assegnazione del titolo di Cittadino Benemerito istituito con delibera consiliare) al Reverendo Padre Gaetano Ciranni che per ben due volte è stato Superiore Generale dei Padri Rogazionisti e che ha svolto un ruolo di primo piano nel mondo cattolico con le sue opere di evangelizzazione del terzo mondo.
Questo paese estremamente laico, con tradizioni protestanti e con una storia socialista di grande rilievo, questo paese “contro”, ha voluto riconoscersi in un suo figlio che ha dedicato la sua vita ai valori della fede e della emancipazione dei popoli sottosviluppati, in un uomo che ha percorso tutte le strade possibili della carriera ecclesiastica e che è voluto rimanere uno dei tanti, un umile, anzi il più umile di tutti fino al punto che ha provato un grande imbarazzo quando, assieme al Giudice Filippo Vitello, gli abbiamo proposto l’assegnazione dell’odierno premio che va anche idealmente al fratello che svolge la sua missione pastorale a Manila nelle Filippine.
Ma chi è Padre Gaetano Ciranni?
È nato a Grotte il 24.09.1920 da una famiglia di gente laboriosa, primogenito di sette fratelli. A tredici anni entra tra i Rogazionisti nell’Istituto Cristo Re di Messina e nel 1947 è ordinato sacerdote a Roma. Consegue la Licenza in Teologia e l’abilitazione all’insegnamento. Svolge il ruolo di Preside nelle scuole medie inferiori e nell’Istituto tecnico professionale dei Rogazionisti a Padova. Per circa venti anni ricopre l’incarico di Direttore dei più prestigiosi istituti dei Rogazionisti.
Nel 1969 è nominato Direttore del centro vocazionale rogato, nel 1971 è eletto Consigliere Cenerale della congregazione dei rogazionisti.  Nei capitoli del 1974 e del 1980 è eletto Superiore Generale dei Padri Rogazionisti, dando un grande impulso allo sviluppo dell’Ordine ed aprendo opere missionarie in Argentina, Uruguay, Brasile, Filippine, Stati Uniti, Ruanda.
È da notare che il Superiore Generale poteva essere eletto una sola volta mentre per Padre Ciranni avvenne la deroga per la rielezione.
È stato relatore al secondo congresso internazionale per le vocazioni nel maggio 1981, indetto dalla Santa Sede.
Da quando a 13 anni è entrato nei padri Rogazionisti Padre Ciranni è andato via da Grotte iniziando il suo lungo cammino pieno di successi e di opere di bene ma anche di grandi e immani sacrifici; da allora il suo rapporto con Grotte si è andato via via diradando anche perché la sua famiglia a poco a poco si è trasferita ed oggi nessuno dei suoi fratelli risiede qui in Grotte.
Ma il suo legame con i grottesi è rimasto sempre vivo tant’è che molti concittadini lo hanno a Roma come punto di riferimento e tra questi cito il giudice Filippo Vitello.
Noi oggi riannodiamo le fila mai spezzate di questa comunanza e gli auguriamo di potere ancora continuare la sua azione pastorale e di evangelizzazione tendente a fare riaffermare principi di eguaglianza e di libertà nel mondo che ha tanto bisogno di giustizia di quella giustizia che tarda ad affermarsi poiché, a fronte di poche nazioni ricche che vivono nell’opulenza, ci sono decine e decine di Stati le cui popolazioni vivono in uno stato di grave povertà e di miseria materiale e quindi morale. Questo non può durare perché altrimenti la pace del mondo sarà minacciata.
Ognuno di noi dalle proprie trincee deve condurre avanti questa battaglia per l’uguaglianza e per la giustizia sociale che sono i presupposti essenziali della pace nel mondo.
Con questi sentimenti, a nome del Consiglio comunale di Grotte e di tutta la popolazione, Le offro una pergamena ricordo di questa commovente cerimonia.
Grotte, lì 7.5.1989
F.to Gaspare Agnello”.

Da questo mio discorso ognuno si può rendere conto che Grotte ha il dovere di intitolare una sua strada a questo grande e valoroso prelato che fa onore a tutti noi.
Io non so quale sia la via della santità ma posso affermare che il reverendo Padre Ciranni era un Uomo Santo"
.
  

 

   

Gaspare Agnello
 

 

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06/01/2018

Ambiente. Raccolta differenziata: luoghi da bonificare, persone da educare; possiamo farcela

 

Raccolta differenziata: luoghi da bonificare
Vedi le foto

Mi ha scritto uno dei tanti nostri giovani brillanti che studiano con eccellenti risultati accademici, lavorano distinguendosi per la professionalità, e vivono lontano da Grotte, in alta Italia o all'estero. Riporto parte della lettera.
"Incuriosito ed orgoglioso dei risultati ottenuti dal nostro Comune in merito alla raccolta differenziata, dopo aver affrontato l’argomento con i miei coetanei, anch’essi fuori sede, questa mattina, approfittando della bellissima giornata, mi sono fatto un giro a Grotte e dintorni per godermi panorami e luoghi che negli ultimi tempi mi sono mancati, e questo è ciò che mi ha colpito di più.
Penso che il nostro senso civico debba ancora maturare parecchio e che una campagna di educazione di massa sia opportuna per evitare questi continui sfregi alla nostra meravigliosa isola.
Come potrai notare dalle foto, sono state scattate tutte in zone interne del paese o in strade che a mio avviso sono frequentate quasi esclusivamente da cittadini grottesi.
Con questa segnalazione, non voglio mettere in dubbio quanto di buono è stato già fatto da parte dell’Amministrazione, ma piuttosto vorrei contribuire a quella che è la campagna di sensibilizzazione, auspicandomi che la stessa non demorda dalla costante rieducazione dei propri cittadini. Forse nello specifico, per gli abbandoni in campagna, si dovrebbe puntare alla sensibilizzazione dei nostri “Nonni” non a mezzo stampa, ma mediante incontri “face to face”, magari da tenersi nei loro consueti luoghi di riunione (piazza, circoli sociali, ecc…).

Sono consapevole del fatto che Grotte si sia distinto positivamente in ambito provinciale, mi auguro che possa diventare addirittura modello da imitare per tutti i paesi limitrofi, e non solo
".
Alla mail ha allegato una ventina di foto esplicative. Molti luoghi sono facilmente riconoscibili (Via del Parrino, Villetta sotto il Belvedere, Via delle Rose, strada Racalmare-San Benedetto e relativo abbeveratoio). Tutti i luoghi necessitano di una rapida bonifica del materiale che vi è stato illegalmente depositato; mi auguro che se ne faccia carico - come ha già fatto in passato - l'Amministrazione comunale.
Non vi è dubbio che il senso civico di alcuni nostri concittadini debba ancora maturare.
La campagna di educazione di massa è stata fatta e continua ancora. Ci sono stati, nel corso degli ultimi due anni scolastici, diversi incontri nelle scuole di Grotte, dalla materna alla media, per spiegare l'utilità della raccolta differenziata e le modalità.
Sono stati affissi manifesti per le vie del paese, prima dell'inizio della raccolta differenziata (ma a Grotte volontariamente già da 5-6 anni molti di noi già la facevano - quando ancora c'erano in giro i cassonetti - portando il materiale all'isola ecologica).
Sono stati distribuiti in tutte le case i depliant con le istruzioni, i consigli, ed il calendario di raccolta.
É stata realizzata una manifestazione pubblica la scorsa estate per sensibilizzare ancora i cittadini, diffondere la cultura del riciclo e premiare simbolicamente alcune delle persone che si sono particolarmente distinte per l'impegno nella raccolta.
É stata avviata una campagna di controllo del territorio, tramite la Polizia Municipale e di recente anche con la collaborazione dei Carabinieri "forestali" (che a Grotte hanno un Comando operativo interprovinciale) per scovare chi abbandona la spazzatura per strada o nelle campagne, e sono state comminate diverse sanzioni "consistenti".
Oltre alla differenziata "classica" (carta e cartone, vetro, plastica, organico, residuo non riciclabile detto indifferenziata), l'Amministrazione ha provveduto ad organizzare la raccolta differenziata delle lampadine, delle pile, degli ingombranti, degli abiti usati, dei RAEE (rifiuti apparecchiature elettriche ed elettroniche), dello sfalcio erba, degli sfabbricidi, delle batterie per veicoli esauste (con rilascio di un buono da utilizzare nei supermercati del paese). É stata inoltre installata la "Casetta dell'acqua" per contribuire al riuso ed alla riduzione delle bottiglie di plastica.
Per ciascuna di queste iniziative è stata fatta una apposita campagna di informazione.
Su Grotte.info Quotidiano abbiamo riportato con cadenza mensile notizie su come effettuare la differenziata, sulle manifestazioni inerenti la sensibilizzazione, sui riconoscimenti che sono stati attribuiti ai cittadini grottesi per i risultati raggiunti, o anche evidenziando diversi episodi di inciviltà (come quelli segnalati in questo articolo).
É chiaro che non è possibile mettere un Carabiniere ad ogni angolo di strada e che occorre puntare ancora di più sia alla sensibilizzazione che alla repressione, ma molto deve fare l'atteggiamento personale di ciascuno di noi. Dobbiamo ancora fare molto. Se si fa un raffronto tra Grotte ed i paese vicini o limitrofi, ci si accorge subito della differenza, ed il confronto con Grotte non è sostenibile. É chiaro che vorremmo il nostro paese ancora più pulito. L'impegno deve essere personale e costante. Ottimo il suggerimento di effettuare una campagna di sensibilizzazione verso i "Nonni" presso i circoli ed in Piazza, faccia a faccia; anche questo - ritengo - verrà tenuto in considerazione dall'Amministrazione.
Abbiamo ottenuto, tutti insieme, il risultato di differenziare il 70% dei rifiuti solidi urbani; possiamo ancora migliorare ma soprattutto dobbiamo puntare ad "educarci" a mantenere pulito il nostro paese, perché Grotte sia pulito come lo è la nostra casa. Mi capita di vedere sui marciapiedi bottiglie, lattine o sacchetti di patatine abbandonate dai giovani, così come vedo persone che gettano per strada il pacchetto di sigarette vuoto o che svuotano per terra il posacenere della loro auto, o ancora che buttano via la ricevuta del bancomat appena letta. A casa loro non lo farebbero (almeno spero!). Non è uno sforzo faticoso da fare, è solo mostrare di essere persone educate e civili. Diciamo di esserlo? Allora dimostriamolo. Possiamo farcela
.
  
Carmelo Arnone
6 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.

Luoghi da bonificare (Foto) Visita l'argomento
  

 

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06/01/2018

Iniziative. Premiazione dei presepi nei quartieri; stasera presso l'Oratorio parrocchiale di Via Confine

 

Presepe
Presepe

Sono stati davvero tanti i giovani che si sono impegnati, durante il periodo prenatalizio, alla realizzazione dei presepi nei vari quartieri di Grotte. Le ricostruzioni del luogo simbolo del Natale, rappresentato in diverse parti di Grotte secondo forme e posizioni differenti, sono state visitate da numerosi cittadini e sono state rallegrate, nelle serate dell'avvento, dalle nenie, dalle musiche e dai canti del Gruppo delle Novene.
A conclusione delle festività, con la celebrazione della solennità liturgica dell'Epifania del Signore, l'Unità Pastorale e l'Amministrazione comunale hanno voluto dare un cenno di plauso e gratitudine ai realizzatori dei presepi.
Questa sera, sabato 6 gennaio, dopo la santa Messa delle ore 18.30 in chiesa Madre, si svolgerà l'accoglienza dei Re Magi che proseguirà con la visita al Bambinello presso l'Oratorio parrocchiale di Via Confine (ex istituto delle Ancelle Riparatrici). Al termine della rappresentazione, sempre nell'Oratorio, si terrà la cerimonia di premiazione dei presepi nei quartieri.
 
Redazione
6 gennaio 2018.
  

 

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06/01/2018

Attualità. "Un augurio speciale alle ragazze e ai ragazzi della Biddina"; di Linda Criminisi

 

Linda Criminisi
Linda Criminisi

In questi primi giorni del nuovo anno vorrei rivolgere pubblicamente un augurio speciale alle ragazze e ai  ragazzi della Biddina, questa nuova associazione culturale nata qui a Grotte da meno di un anno.
Conosco personalmente alcuni di questi ragazzi, altri li ho conosciuti nel corso di alcune iniziative alle quali ho partecipato, altri ancora li conosco soltanto di vista. Ma li stimo molto e  mi piace tanto quello che stanno facendo per la  nostra comunità, per i bambini e per gli adulti.
Non ho mai parlato con nessuno di essi delle loro attività - tentata dal mio antico mestiere che mi porta spesso a fare domande per sapere di più di ciò che mi interessa - né sono essi  i tipi da parlarsi addosso, come fanno i politici per intenderci, vantandosi di riscontri o di risultati positivi.
Semplicemente aguzzano l’ingegno, si rimboccano le maniche, e immaginano, creano, lavorano.
E io li ho osservati in silenzio, da lontano, colpita dalla loro voglia di fare comunità, concreta, in presenza, con pochi mezzi ma tanta creatività e coraggio.
Contro l’individualismo sempre più spinto che contrassegna le nostre vite e le nostre collettività.
Contro l’irruzione di un virtuale irreale ma spesso più potente della realtà vera.
Recuperando la memoria di luoghi trascurati e dimenticati, riutilizzando cose usate e dando loro nuova vita - la vita che ancora molte delle nostre cose hanno dentro di loro ma che noi crudelmente spezziamo, precipitandoci a buttare via ciò che ci appare subito vecchio per poi ricomprarlo, evitandoci così il fastidio e il lavoro necessari al suo riutilizzo.
Aprendosi alle più antiche forme di aggregazione sociale e di convivialità umana: la narrazione orale - importantissima per i piccoli ma non solo per loro - e la cucina, da fare insieme, con le proprie mani e non sedendosi semplicemente in un ristorante o in una pizzeria, ordinando e facendoci servire.
Senza ricorrere alla tecnologia sempre e comunque, ma usando i colori, le immagini, le foto. E le parole.
Tante parole scritte, da sole o abbracciate in brevi frasi, semplici, nude, nere sul bianco della carta attaccata ai muri delle strade. Sparse liberamente, come semi per gli uccelli, chiunque può prenderle, sono di chi le vuole, di chi le desidera.
Queste ragazze e questi ragazzi - che poi sono giovani donne e giovani uomini, molti dei quali hanno studiato o ancora studiano o lavorano fuori da Grotte e dalla Sicilia - sottraggono tempo ai propri impegni personali per dedicarsi a realizzare qualcosa non solo per sé ma per tutti.
Forse è questo che più mi colpisce: usare il proprio tempo e le proprie energie per fare qualcosa per tutti, per stare e crescere insieme, per essere collettività, gruppo, paese. Paese le cui mura sociali si stanno sgretolando, il cui tessuto umano e culturale si sta sfilacciando, apparentemente in modo ineluttabile.
Senza chiudersi al mondo, tuttavia, perché sarebbe campanilismo sterile, ottuso: le aperture, gli scambi sono vitali, indispensabili. E così arrivano giovani artisti da altri luoghi, non necessariamente agrigentini e nemmeno siciliani, a decorare strade e cortili di un centro storico disertato e divenuto invisibile ai più.
Oppure si cucina in laboratori interculturali, in cui si mischiano ingredienti, abitudini, idee portate da persone le cui pietanze sono il risultato di qualcosa di più dell’esecuzione di una semplice ricetta esotica che potremmo anche trovare facilmente sul web.
Chiunque lo voglia può far parte della Biddina, dare il proprio contributo, in qualunque forma.
Non ho potuto, per esigenze di lavoro e di famiglia, partecipare a tutte le iniziative proposte ma quando l’ho fatto mi sono sentita bene, circondata da tante ragazze e tanti ragazzi entusiasti, disponibili, gentili, di buona volontà. Di buona volontà, sottolineo. Una cosa importante, necessaria, imprescindibile la buona volontà, per le cose grandi come per quelle piccole, quotidiane, nascoste ma che fanno la differenza.
Auguri, Bellini (non cito i vostri nomi per paura di dimenticare qualcuno) e ad maiora semper
.
 
Linda Criminisi
6 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
  

 

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06/01/2018

Politica. On. Decio Terrana (UDC); "Italia più povera; si metta al centro l'uomo, la famiglia e il lavoro"

 


Decio Terrana

Alla luce dei recenti dati Istat che fotografano un paese più povero, occorrono politiche strutturali che mettano al centro il primato dell’uomo, la sua dignità e il lavoro, solo così la crisi che sta investendo l’Italia può retrocedere dando speranza alle famiglie e ai giovani, ma soprattutto creare un diffuso clima di fiducia nelle istituzioni”.
Lo comunica l’on. Decio Terrana, Responsabile Nazionale Enti Locali dell’UDC e componente dell’esecutivo nazione del MCL (Movimento Cristiano lavoratori). Gli italiani poveri sono raddoppiati in dieci anni. È quanto si evince dalle tabelle dell'Istat sugli indicatori di povertà assoluta; se nel 2006 erano 2,3 milioni, nel 2016 sono diventati 4,7 milioni, con un incremento del 106,9 per cento. L'incremento maggiore di famiglie in povertà assoluta, in termini percentuali, si registra nelle Regioni del Centro (+133,8%); seguite da quelle del Nord (+62%) e del Sud (+52%). In termini assoluti, invece, la crescita più elevata riguarda il Sud, dove si è passati da 460.000 nuclei in difficoltà nel 2006 a 699.000 nel 2016.
I dati certificano il fallimento delle politiche sociali e occupazionali degli ultimi anni - prosegue Decio Terrana - presentando un’Italia più povera e animata da sentimenti di sfiducia verso il futuro; a tutto questo va aggiunta anche la sconfortante discesa della curva demografica, con un continuo calo drammatico delle nascite, basti pensare che nel 2016 in Italia sono nati 473.438 bambini, oltre 12mila in meno rispetto al 2015. Nell’arco di 8 anni, dal 2008 al 2016, le nascite sono diminuite di oltre 100mila unità; l’anno che si è chiuso - continua Terrana - presenterà sicuramente dati negativi, alla luce di questi elementi occorre intervenire con mirate azioni a sostegno della famiglia e delle politiche sociali. Oggi più che mai la famiglia riveste un ruolo centrale nella ripresa economica del Paese; l’UDC che si ispira ai valori della dottrina sociale della Chiesa, promuoverà come ha sempre fatto una politica che metta al centro l’uomo e la famiglia, cellula primaria della società”.
L’on. Decio Terrana si sofferma inoltre sui dati del Rapporto Censis. La società italiana appare al Censis “sconnessa, disintermediata, a scarsa capacità di interazione, a granuli via via più fini”. Manca un “ordine sistemico”, si sono “disarticolate le giunture che uniscono le varie componenti sociali”, si è fatto “sviluppo senza espansione economica”.
Giunto alla 51^ edizione, il Rapporto Censis - ha dichiarato Terrana - ha da sempre interpretato i più significativi fenomeni socio-economici del Paese; nella fase congiunturale che stiamo attraversando, analizzando i dati - continua Terrana - le considerazioni generali introducono il Rapporto sottolineando come si stia chiudendo un lungo ciclo di sviluppo senza espansione economica; il futuro è rimasto incollato al presente, occorre pertanto ricomporre un immaginario collettivo che sprigioni forza propulsiva e non lasci prevalere nel corpo sociale il rancore e la nostalgia. Mi auguro - conclude Decio Terrana - che le politiche economiche e sociali del futuro siano più incisive e durature, animate da una strategia di sviluppo territoriale e di visione complessiva del Paese.
 
Redazione
6 gennaio 2018.
  

 

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05/01/2018

Iniziative. "Passo e... spasso!", la "Passeggiata della Salute"; appuntamento di venerdi 5 gennaio

 

Passo e... Spasso!

Appuntamento settimanale del venerdi con "Passo e... spasso!", la passeggiata "della salute".
Programma di oggi, venerdi 5 gennaio:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza
.
Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed avere un pizzico di buona volontà.
Non si tratta di una corsa ma di una vera e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
 

 

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05/01/2018

Comune. L'assessore Castronovo nominato Vice Sindaco; revoca della delega per Rizzo

 

Comune di Grotte

É di ieri, giovedi 4 gennaio 2018, la Disposizione Sindacale (n° 1 del 2018) con la quale il sindaco di Grotte Paolino Fantauzzo ha revocato la delega di Vice Sindaco all'assessore Salvatore Rizzo, che continua ad esercitare le funzioni di Assessore.
Al suo posto è stato nominato Vice Sindaco l'assessore Piero Castronovo che, a decorrere dallo stesso giorno, assume la delega e le funzioni del sostituto del Primo Cittadino.
Le motivazioni di tale scelta sono riportate nella Disposizione stessa: "Preso atto delle
dichiarazioni a verbale del citato Vice Sindaco Rizzo Salvatore riportate nella delibera di C.C. n. 42 del 27/11/2017 che fanno venir meno il rapporto fiduciario che esiste tra il Sindaco ed il suo delegato; considerato che la fiducia è l'elemento essenziale ed indispensabile che deve esistere nel rapporto tra delegante e delegato, tale è il rapporto che lega la figura del Sindaco a quella del Vice Sindaco... che diversi sono i fattori che hanno deteriorato il rapporto fiduciario tra il sottoscritto Sindaco ed il Vice Sindaco ed Assessore Rizzo Salvatore, considerato che le condotte messe in atto dal Vice Sindaco ed Assessore Rizzo fanno venire meno il rapporto di fiducia in merito all'idoneità dello stesso a perseguire gli obiettivi del mandato amministrativo... dispone... revocare la nomina di Vice Sindaco al Sig. Rizzo Salvatore in premessa generalizzato; nominare Vice Sindaco l'Assessore municipale Rag. Castronovo Piero... dare atto che le deleghe attribuite agli Assessori comunali sigg. Aquilina, Castronovo, Cimino e Rizzo... non vengono con la presente modificate...".
Esplicite le
dichiarazioni espresse dal Vice Sindaco Salvatore Rizzo, nella seduta di Consiglio comunale del 27 novembre 2017: "... e non ti agitare più di tanto Sindaco, non ti preoccupare che ti tolgo io il disturbo, il fastidio perché io non condivido questo modo di operare, ti ho tollerato assai per tutto quello che hai fatto e se vuoi te lo elenco il disconoscimento del mio ruolo... Sindaco andate avanti, andate avanti voi vi troverete sicuramente bene, sicuramente succederà qualcosa perché comportandovi in questo modo, operando in questo modo poco legale qualcosa di grosso succederà...".
Dunque rimane inalterata la composizione della Giunta Municipale, così come rimangono invariate le deleghe assegnate a ciascuno degli Assessori; l'unica modifica concerne le funzioni di Vice Sindaco, revocate all'assessore Rizzo ed attribuite all'assessore Castronovo.

 
Carmelo Arnone
5 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
  

 

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05/01/2018

Politica. "Il sindaco Fantauzzo perde la maggioranza in Consiglio"; nota del gruppo "Grotte Libera e Solidale"

 

Grotte Libera e Solidale
Sito ufficiale

Considerazioni del gruppo "Grotte Libera e Solidale" sulla seduta del Consiglio comunale di giovedi 28 dicembre 2017.

*****

"Grotte, il sindaco Fantauzzo perde la maggioranza in Consiglio comunale.
Vogliamo portare all’attenzione dei nostri concittadini alcune considerazioni in riferimento all’ultima seduta del consiglio comunale di Grotte tenutasi in data 28/12/2017, convocata per discutere il seguente ODG: “Mozione presentata dal gruppo di minoranza, sulla non asfaltatura del Viale della Vittoria”.

Dalla votazione è emersa la difficoltà politica del sindaco Fantauzzo e la fine della sua maggioranza che già si palesava da tempo.
Il risultato della votazione è stato:
- favorevoli alla non bitumazione i consiglieri Cutaia, Magrì, Lombardo, Cimino, Todaro del gruppo di minoranza e i consiglieri Cipolla e Collura;
- si sono astenuti i consiglieri Carlisi, Rizzo e il Presidente Marchetta;
- hanno votato a favore i consiglieri Liotta e Castronovo.

Prima le dichiarazioni asserite dalla consigliera Cipolla, a seguire le gravissime affermazioni *(NdR: leggi nota a seguito) messe a verbale dal vicesindaco Rizzo e per ultimo, l’intervento del consigliere Collura che rimarca per l’ennesima volta il mancato coinvolgimento degli stessi nell’azione amministrativa.
Affermazioni che hanno il sapore di una sfiducia anticipata verso il Primo Cittadino, incapace e autoritario.
Il Sindaco, replicando alle affermazioni del "suo" vice dichiara: “dopo tutto quello che hai detto, si evince chiaramente che ti sta bene il detto siciliano: ha la facci pisciata comu li…”.
Abbiamo assistito a un teatrino di bassissimo livello che non ha risolto il nostro quesito: chi ha ragione dei due?
Considerate:
- la mozione votata contro l’asfaltatura;
- il sondaggio online che ha attestato il 72% di voti dissenzienti;
- la petizione popolare presentata dal nostro Gruppo e dal Movimento 5 Stelle contro la bitumazione.
Abbiamo chiesto al Sindaco di sospendere i provvedimenti inerenti l’oggetto in questione e di non fare finta di niente.
Auspichiamo che questa volta al primo cittadino prevalga il buon senso, spogliandosi da eventuali pregiudizi e personalismi che impediscono la risoluzione del problema e non permettono di operare con spirito laico, aperto e costruttivo.
Nel contempo il nostro gruppo, in questo ultimo scorcio di legislatura, prendendo atto della crisi che attanaglia il gruppo di maggioranza, continuerà a battersi per il bene della cittadinanza e a votare secondo coscienza tutti quegli atti che riterrà rilevanti per il futuro del nostro paese".
  

 

   

I Consiglieri Comunali del Gruppo
“Grotte Libera e Solidale”
Davide Magrì, Santino Lombardo,
Anna Todaro, Vincenzo Cimino, Leonardo Cutaia

 

 
  * Nota della redazione.
In merito alle dichiarazioni del vicesindaco Salvatore Rizzo è opportuno precisare quanto segue:
non risponde al vero ed è priva di fondamento l'affermazione "Caro Piero altro che porti il giudice Di Matteo a Grotte a parlare di legalità..." perché la presenza del dott. Antonino Di Matteo a Grotte, in data 27 luglio 2015, per la presentazione del suo libro "Collusi" è stata ideata, organizzata e coordinata esclusivamente dalla testata giornalistica Grotte.info Quotidiano.
Per la manifestazione il Comune di Grotte ha ritenuto di concedere il patrocinio (manifesti, palco, luci ed amplificazione).
Si ribadisce che nessun altro (singoli cittadini, associazioni, enti pubblici o privati) ha avuto alcun ruolo nella organizzazione della manifestazione citata e che il dott. Di Matteo ha accettato di venire a Grotte soltanto su invito della nostra testata giornalistica. Un dovuto ringraziamento alla dott.ssa Graziella Luparello, Giudice presso il Tribunale di Caltanissetta, che ha accettato in quell'occasione di tenere la relazione introduttiva sul libro.
  

Carmelo Arnone
(Direttore Responsabile di "Grotte.info Quotidiano")
 
 

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05/01/2018

Racalmuto. Presepe Vivente all'Associazione "Ad Majora"; il 5 e 6 gennaio

 

Presepe Vivente all'Associazione "Ad Majora"
Manifesto

Tra le iniziative programmate, per tutto il periodo delle festività di fine anno, dall'Associazione "Ad Majora" di Racalmuto, in collaborazione con l'Associazione "Un sogno per domani", vi è la realizzazione di un Presepe Vivente.
Il benvenuto al nuovo anno, con la gioia e l'allegria che solo i bambini sanno donare, sarà dato oggi, venerdì 5 gennaio, alle ore 18.00, con l'apertura del Presepe Vivente nel giardino del centro Ad Maiora e con degustazioni di piatti tipici.
A seguire, dalle ore 19.30, ci sarà una tombolata con i bambini e i ragazzi protagonisti del Presepe e con tutti gli altri che vorranno unirsi. Inoltre domani, sabato 6 gennaio, dalle ore 10.30, sempre nella stessa sede, è previsto l'arrivo dei Re Magi e della Befana, che porterà i consueti doni (carbone, zucchero filato, caramelle e poi merenda) a tutti i bambini.
 
Redazione
5 gennaio 2018.
  

 

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04/01/2018

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti per il 6 gennaio (Epifania) ed il 7 (domenica).

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono pubblicati anche nella pagina Chiesa.

Venerdi 5
gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva.

Sabato 6
gennaio - Epifania del Signore
- le offerte raccolte nelle sante Messe sono devolute alla Santa Infanzia;
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa (con accoglienza dei Re Magi e visita al Bambinello in oratorio per offerta dei doni: oro, incenso e mirra).

Domenica 7
gennaio - Battesimo di Gesù
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.45, in chiesa Madre, santa Messa (al termine, sorteggio del Bambinello).

AVVISI

Orari delle attività di catechismo; leggi gli orari.

Orari delle Sante Messe in vigore dal 29/10/2017:

   Feriali:
   ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madre

   Prefestivi:
   ore 18.30, chiesa Madre
   ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità neocatecumenali)

   Festivi:
   ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 10.00, chiesa San Rocco
   ore 11.00, chiesa Madre
   ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.45, chiesa Madre
 

 

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03/01/2018

Ambiente. Servizio di raccolta sfabbricidi presso l'isola ecologica; nota dell'Amministrazione

 

Sfabbricidi
Sfabbricidi

Avvio ufficiale del servizio di raccolta sfabbricidi, presso il Centro Comunale di Raccolta (isola ecologica) di Via Ingrao, a partire da lunedi 8 gennaio 2018. Di seguito la nota dell'Amministrazione.

*****

"Si porta a conoscenza della cittadinanza che, nell'ambito delle iniziative di differenziazione e riciclo dei rifiuti, a decorrere dall’8 gennaio 2017 sarà avviato, presso il Centro Comunale di Raccolta di via Francesco Ingrao, un nuovo ed aggiuntivo servizio.
Si tratta di un servizio di conferimento e recupero sfabbricidi (materiali di risulta da piccoli lavori e piccole demolizioni).
Il materiale potrà essere conferito, gratuitamente, nel limite massimo di kg 70 per famiglia per mese.
Le quantità in eccedenza potranno essere conferite presso la piattaforma della ditta Mancuso Costruzioni sita in Contrada Fanara Grotte.
Tutti coloro, residenti nel territorio comunale, che a seguito di demolizione di fabbricati o altri lavori dovessero conferire, come per legge, i suddetti materiali potranno usufruire del prezzo ridotto a seguito di convenzione tra la ditta Mancuso ed il Comune".
  

 

  L’Assessore all’Ambiente
Piero Castronovo
Il Sindaco
Paolino Fantauzzo

 
 

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02/01/2018

Lettere. "150° Anniversario Pirandelliano: buon anno a tutti"; di Mario Gaziano

 

Mario Gaziano
Mario Gaziano

Un brevissimo resoconto di Mario Gaziano sulle attività svolte in giro per il mondo dal Pirandello Stable Festival nel 2017, in occasione del 150° Anniversario Pirandelliano.

*****

"Il Pirandello Stable Festival di Mario Gaziano ha celebrato nel 2017 Pirandello nel mondo con la più grande e unica programmazione internazionale e territoriale: Malta, Stoccolma, Oslo, Atene, Pechin,o Varsavia, negli Istituti Italiani di Cultura, registrando successi straordinari testimoniati da ambasciatori, direttori di Istituti Italiani di Cultura, con addetti responsabili culturali.
Inoltre ha celebrato Pirandello nel territorio:
- 28 giugno 2017, ore 03.15, Casa Natale Pirandello al Caos, da un'idea di Paolo Cilona con Dino Barone;
- e ancora, rappresentazione de 'A Giarra, omaggio al dialetto girgentano di Pirandello;
- e ancora, recital Mastroianni e Pirandello, con stralci da film di Bellocchio e Monicelli;
- recital Pirandello e Sciascia;
- rappresentazione di Lumie di Sicilia.
Una grande unica insuperabile testimonianza di affetto e unione culturale per il Premio Nobel agrigentino.
Una iniziativa indipendente che non ha eguali.
Buon anno a tutti: poeti, scrittori, giornalisti e operatori culturali e teatrali della nostra Agrigento
".
  
    

 

   

Mario Gaziano
Direttore Artistico “Pirandello Stable Festival”
 

 

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02/01/2018

Comune. Da precari a dipendenti: un felice nuovo anno per Giovanni Miceli e Giuseppe Miceli

 

Da precari a dipendenti: un felice nuovo anno per Giovanni Miceli e Giuseppe Miceli
Foto di gruppo

Giovanni Miceli e Giuseppe Miceli
Nuovi dipendenti

Firma del contratto
Firma del contratto

Firma del contratto
Firma del contratto
 

Il nuovo anno 2018 è iniziato nel migliore dei modi per due cittadini di Grotte. A partire da sabato 30 dicembre, Giovanni Miceli e Giuseppe Miceli, già precari ex art. 23, sono stati assunti a tempo indeterminato dal Comune di Grotte.
I due nuovi dipendenti, che hanno partecipato al pubblico concorso - in ossequio alle normative per la fuoriuscita dal precariato - andranno a svolgere diverse mansioni: Giovanni Miceli quelle di "puliziere pubblici servizi ed affissioni", mentre Giuseppe Miceli quelle di "operatore servizi manutentivi".
"In questi giorni è in corso il concorso per alcuni precari - aveva preannunciato il Sindaco nel suo saluto di fine anno - e almeno per due si spalancheranno le porte di un contratto a tempo indeterminato, e questo darà maggiore sicurezza ai nostri lavoratori". Il Primo Cittadino aveva continuato affermando: "Ci stiamo impegnando affinché anche nel 2018 altri due contrattisti possano essere stabilizzati e stiamo vedendo, di concerto con l'Assessorato regionale tramite l'art. 27 se ci dà certezza dei fondi, se possiamo stabilizzare altro personale contrattista".
Alla cerimonia della firma dei due contratti erano presenti, oltre al sindaco Paolino Fantauzzo: l'assessore alle Risorse Umane Piero Castronovo, l'Assessore al Bilancio Diego Aquilina, l'assessore alla Cultura Giusy Cimino, i dirigenti comunali Piero Calì, Carmelo Alaimo e Salvatore Liotta, ed il coordinatore dei servizi manutentivi Vincenzo Parrinello.
Così Piero Castronovo, Assessore
alle Risorse Umane, ha commentato: "È una data molto importante quella del 30 dicembre 2017 dalla quale, finalmente, si inizia un processo di fuoriuscita dal precariato e si dà certezza per il futuro a due famiglie di Grotte stante la dicitura riportata nel contratto "assunzione a tempo indeterminato". Già con il piano triennale per il fabbisogno del personale 2016-2018 avevamo previsto due assunzioni per il 2017 e con grandi sacrifici abbiano mantenuto la promessa. Ciò si è reso possibile grazie ad una legislazione specifica che ha permesso di recuperare  risorse dai precedenti pensionamenti. Bisogna porre fine a questa anomala condizione di dipendente-lavoratore, condizione che non ha dato loro certezze ma molte insicurezze. Oggi molti uffici degli enti locali e quindi della pubblica amministrazione sono retti dai precari con efficienza, risultato ed abnegazione. Siamo orgogliosi di avere raggiunto questo obiettivo che, per la verità, rappresenta un vero e proprio punto di partenza verso la stabilizzazione, nel tempo, di tutti i precari del Comune di Grotte".
L'assunzione dei due lavoratori è stata possibile perché il Comune di Grotte risulta essere in linea con i parametri stabiliti dal Patto di Stabilità 2015, ha un rapporto tra spesa per il personale e spesa corrente pari al 50,77%, non versa in condizioni di deficitarietà strutturale, non ha mai dichiarato il dissesto finanziario e non presenta in atto condizioni di squilibrio finanziario.
I due nuovi assunti, di Categoria "A1", hanno un contratto che prevede 24 ore settimanali. Per il corrente anno 2018 è prevista l'assunzione di altri due lavoratori, di categoria "B3", sempre a 24 ore settimanali, con il profilo professionale di "collaboratore amministrativo".

 
Carmelo Arnone
2 gennaio 2018
© Riproduzione riservata.
  

 

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01/01/2018

Dialoghi. "Riflessioni di fine anno"; di Giuseppe Castronovo

 

Riflessione del dott. Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.

"Riflessioni di fine anno"

"Torniamo indietro un attimo e riflettiamo sull’anno che è volto al termine: non per rimpiangere, ma per capire la vita trascorsa e come dovrà essere vissuta quella che ancora ci viene data da vivere".
     

 

   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)

  

 

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01/01/2018

Politica. Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella

 

Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella
On. Mattarella

Pubblichiamo il testo del messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella, pronunciato ieri sera a reti unificate.

Palazzo del Quirinale, 31/12/2017

"Care concittadine e cari concittadini,
un saluto cordiale e un grande augurio.
A tutti coloro che sono in Italia e agli italiani che si trovano all'estero.
Tra poco, inizierà il 2018.
Settant'anni fa, nello stesso momento, entrava in vigore la Costituzione della Repubblica, con il suo patrimonio, di valori, di principi, di regole, che costituiscono la nostra casa comune, secondo la definizione di uno dei padri costituenti.
Su questi valori, principi e regole si fonda, e si svolge, la nostra vita democratica. Al suo vertice, si colloca la sovranità popolare che si esprime, anzitutto, nelle libere elezioni.
Come sapete ho firmato il decreto che conclude questa legislatura del Parlamento e, il 4 marzo prossimo, voteremo per eleggere le nuove Camere.
É stato importante rispettare il ritmo, fisiologico, di cinque anni, previsto dalla Costituzione.
Insieme ad altri esiti positivi, andremo a votare con una nuova legge elettorale approvata dal Parlamento, omogenea per le due Camere.
Le elezioni aprono, come sempre, una pagina bianca: a scriverla saranno gli elettori e, successivamente, i partiti e il Parlamento. A loro sono affidate le nostre speranze e le nostre attese.
Mi auguro un'ampia partecipazione al voto e che nessuno rinunzi al diritto di concorrere a decidere le sorti del nostro Paese.
Ho fiducia nella partecipazione dei giovani nati nel 1999 che voteranno per la prima volta.
Questo mi induce a condividere con voi una riflessione.
Nell'anno che si apre ricorderemo il centenario della vittoria nella Grande guerra e la fine delle immani sofferenze provocate da quel conflitto.
In questi mesi di un secolo fa i diciottenni di allora - i ragazzi del '99 - vennero mandati in guerra, nelle trincee.
Molti vi morirono.
Oggi i nostri diciottenni vanno al voto, protagonisti della vita democratica.
Propongo questa riflessione perché, talvolta, corriamo il rischio di dimenticare che, a differenza delle generazioni che ci hanno preceduto, viviamo nel più lungo periodo di pace del nostro Paese e dell'Europa.
Non avviene lo stesso in tanti luoghi del mondo.
Assistiamo, persino, al riaffacciarsi della corsa all'arma nucleare.
Abbiamo di fronte, oggi, difficoltà che vanno sempre tenute ben presenti. Ma non dobbiamo smarrire la consapevolezza di quel che abbiamo conquistato: la pace, la libertà, la democrazia, i diritti.
Non sono condizioni scontate, né acquisite una volta per tutte. Vanno difese, con grande attenzione, non dimenticando mai i sacrifici che sono stati necessari per conseguirle.
Non possiamo vivere nella trappola di un eterno presente, quasi in una sospensione del tempo, che ignora il passato e oscura l'avvenire, così deformando il rapporto con la realtà.
La democrazia vive di impegno nel presente, ma si alimenta di memoria e di visione del futuro.
Occorre preparare il domani. Interpretare, e comprendere, le cose nuove. La velocità delle innovazioni è incalzante; e ci conduce in una nuova era, che già cominciamo a vivere.
Un'era che pone anche interrogativi sul rapporto tra l'uomo, lo sviluppo e la natura. Basti pensare alle conseguenze dei mutamenti climatici, come la siccità, la limitata disponibilità di acqua, gli incendi devastanti.
Si manifesta, a questo riguardo, una sensibilità crescente, che ha ricevuto impulso anche dal magistero di Papa Francesco, al quale rivolgo gli auguri più fervidi.
Cambiano gli stili di vita, i consumi, i linguaggi. Mutano i mestieri, e la organizzazione della produzione. Scompaiono alcune professioni; altre ne appaiono.
In questo tempo, la parola "futuro" può anche evocare incertezza e preoccupazione. Non è stato sempre così. Le scoperte scientifiche, la evoluzione della tecnica, nella storia, hanno accompagnato un'idea positiva di progresso.
I cambiamenti, tuttavia, vanno governati per evitare che possano produrre ingiustizie e creare nuove marginalità.
L'autentica missione della politica consiste, proprio, nella capacità di misurarsi con queste novità, guidando i processi di mutamento. Per rendere più giusta e sostenibile la nuova stagione che si apre.
La cassetta degli attrezzi, per riuscire in questo lavoro, è la nostra Costituzione: ci indica la responsabilità nei confronti della Repubblica e ci sollecita a riconoscerci comunità di vita.
L'orizzonte del futuro costituisce, quindi, il vero oggetto dell'imminente confronto elettorale.
Il dovere di proposte adeguate - proposte realistiche e concrete - è fortemente richiesto dalla dimensione dei problemi del nostro Paese.
Non è mio compito formulare indicazioni.
Mi limito a sottolineare, ancora una volta, che il lavoro resta la prima, e la più grave, questione sociale. Anzitutto per i giovani, ma non soltanto per loro. É necessario che ve ne sia in ogni famiglia. Al tempo stesso va garantita la tutela dei diritti e la sicurezza, per tutti coloro che lavorano.
Tanti nostri concittadini vivono queste festività in condizioni di disagio, per le conseguenze dei terremoti, che hanno colpito larga parte dell'Italia centrale. A loro desidero far sentire la vicinanza di tutti.
Gli interventi per la ripresa e la ricostruzione proseguono e, talvolta, presentano difficoltà e lacune. L'impegno deve continuare in modo sempre più efficiente fino al raggiungimento degli obiettivi.
Esprimo solidarietà ai familiari delle vittime di Rigopiano e della alluvione di Livorno; ai cittadini di Ischia, che hanno patito gli effetti di un altro sisma. E a tutti coloro che, nel corso dell'anno, hanno attraversato momenti di dolore.
Un pensiero particolare va ai nostri concittadini vittime dell'attentato di Barcellona. Il loro ricordo, unito a quello delle vittime degli attentati all'estero degli anni precedenti, ci rammenta il dovere di mantenere la massima vigilanza nella lotta al terrorismo.
Riguardo a questo impegno, vorrei ribadire la riconoscenza nei confronti delle nostre Forze dell'Ordine, dei nostri Servizi di informazione, delle Forze Armate, ripetendo le stesse parole di un anno fa: "Anche nell'anno trascorso hanno operato, con serietà e competenza, perché in Italia si possa vivere con sicurezza rispetto a quel pericolo, che esiste ma che si cerca di prevenire".
Si è parlato, di recente, di un'Italia quasi preda del risentimento.
Conosco un Paese diverso, in larga misura generoso e solidale. Ho incontrato tante persone, orgogliose di compiere il proprio dovere e di aiutare chi ha bisogno. Donne e uomini che, giorno dopo giorno, affrontano, con tenacia e con coraggio, le difficoltà della vita e cercano di superarle.
I problemi che abbiamo davanti sono superabili. Possiamo affrontarli con successo, facendo, ciascuno, interamente, la parte propria. Tutti, specialmente chi riveste un ruolo istituzionale e deve avvertire, in modo particolare, la responsabilità nei confronti della Repubblica.
Vorrei rivolgere, in chiusura, un saluto a quanti, questa sera, non stanno festeggiando perché impegnati ad assolvere compiti e servizi essenziali per tutti noi: sulle strade, negli ospedali, nelle città, per garantire sicurezza, soccorso, informazione, sollievo dalla sofferenza.
A loro, ringraziandoli, esprimo un augurio particolare.
Auguri a tutti; e buon anno".

 

   

Il Presidente della Repubblica
On. Sergio Mattarella

 
         

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