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Grotte.info Quotidiano - Gennaio 2019

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Gennaio 2019

 

30/01/2019

Servizi. Ancora disponibili i mastelli per la raccolta differenziata di carta e cartone

 

Mastello per carta e cartone
Mastello

Sono ancora disponibili, in distribuzione gratuita, presso l'ex isola ecologica di Via Ingrao, i mastelli da 50 litri, in plastica rigida, per la raccolta differenziata di carta e cartone.
Gli utenti che ne hanno diritto (obbligati al pagamento della TARI ed intestatari dei relativi bollettini) possono ritirarli direttamente dal lunedi al venerdi dalle 09.00 alle 13.00.
Gli utenti impossibilitati possono richiedere la consegna a domicilio contattando l’Ufficio Ambiente al numero 0922.947521.
I termini per il ritiro dei mastelli, fissati dal 4 al 22 gennaio, sono di fatto prorogati in considerazione del mancato ritiro da parte dei cittadini a cui spettano.
  
Redazione
30 gennaio 2019.
  

 

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30/01/2019

Ambiente. Che diserbante è stato utilizzato nelle vie cittadine? Lo chiede il M5S di Grotte

 

Uso di diserbante
Vedi le foto

Nel corso dell'ultima seduta del Consiglio comunale, il gruppo consiliare del M5S ha chiesto all'assessore all'Ambiente Vincenzo Agnello se fosse a conoscenza dell'utilizzo di diserbanti lungo le vie del paese.
I Consiglieri pentastellati hanno inoltre chiesto di conoscere i nomi degli operatori che hanno impiegato il "seccatutto", se tale impiego sia consentito dalle norme vigenti, se i prodotti usati sono certificati "a norma" e, nel caso si dovessero riscontrare violazioni, quali provvedimenti verranno adottati
.
Pubblichiamo alcune immagini di vie cittadine con erba secca, in seguito a probabile impiego di diserbante (12 foto di © Associazione Culturale "Punto Info").
  
Redazione
30 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.

Impiego di diserbante? (Foto) Visita l'argomento
  

 

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30/01/2019

Comune. Gli alunni della Scuola dell'Infanzia dell'Istituto "Roncalli" in visita al Palazzo Municipale

 

Alunni in visita al Palazzo Municipale
Vedi le foto

Entrare nelle stanze del Palazzo Municipale del proprio paese, vedere l'Aula consiliare e sedere al posto dei Consiglieri, visitare l'ufficio del Sindaco e parlare direttamente con lui è l'esperienza davvero unica ed indimenticabile che hanno vissuto ieri gli alunni della Scuola dell'infanzia di Grotte. Accompagnati dai propri insegnanti, i giovanissimi studenti delle ultime classi del plesso di Via Europa hanno avuto la possibilità di porre domande al sindaco Alfonso Provvidenza e di conoscere la vicesindaco Annamaria Todaro e l'assessore Miriam Cipolla.
Pubblichiamo alcune immagini della visita (19 foto di © Associazione Culturale "Punto Info").
  
Redazione
30 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.

Alunni in visita al Palazzo Municipale (Foto) Visita l'argomento
  

 

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29/01/2019

Associazioni. Concluso il XIII Congresso Nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori

 

Decio Terrana e Carlo Costalli
Terrana e Costalli

“Forti della nostra identità, attraverso il lavoro, costruttori di speranza in Italia e in Europa”, è questo il tema dell’assise che si è conclusa domenica sera e ha visto la partecipazione di oltre 700 delegati provenienti dall’Italia e dall’estero.
Il Movimento - ha evidenziato il presidente uscente Carlo Costalli - si conferma un soggetto vitale e dinamico, realtà di popolo e partecipazione, in grado d’interloquire in modo qualificato con tutti e di porre istanze nel confronto pubblico”.
Il XIII Congresso MCL ha ultimato i suoi lavori con l’elezione dei componenti del Consiglio Nazionale, la cui prima riunione provvederà all’elezione del nuovo Presidente e delle altre cariche associative.
Nutrita la rappresentanza dei delegati provenienti dalla Sicilia, tra i diversi interventi è stato apprezzato quello di Decio Terrana componente dell'Esecutivo nazionale (nella foto a lato, con il presidente Carlo Costalli).
Occorre - ha detto Decio Terrana - ripartire dalla storia dell'impegno dei cattolici nel sociale e dalla dottrina sociale della Chiesa per consentire al movimento di continuare ad essere presenza viva sul territorio al servizio degli altri, oggi anche la politica deve riappropriarsi per proprio ruolo con responsabilità e competenza e occorre riscoprire il valore dell' emozione che la sana politica genera quando è al servizio degli altri e della comunità, ci aspettano sfide sociali ed economiche che sapremo superare con la fiducia e la speranza di sempre, a tutti gli eletti un proficuo lavoro al servizio del movimento e delle sue molteplici attività sociali”. 
All'evento ha partecipato il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ma anche il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, il presidente della Commissione episcopale per i Problemi sociali e il Lavoro, la Giustizia e la Pace della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Filippo Santoro, ed i vertici delle più importanti organizzazioni cattoliche del Paese: le Acli, il Forum delle Famiglie, Comunione e Liberazione ed altre
.
  
Redazione
29 gennaio 2019.
    

 

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29/01/2019

Politica. "Autonomia scolastica: complimenti a Santino Lo Presti"; nota del capogruppo M5S Angelo Costanza

 

Movimento 5 Stelle

Nota di Angelo Costanza, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Consiglio comunale di Grotte, sull'autonomia scolastica conferita nuovamente all'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli".

*****

"L'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte torna ad avere piena autonomia scolastica. A stabilirlo è il Decreto assessoriale n° 161 del 25 gennaio 2019.
Come Capogruppo in Consiglio Comunale del M5S di Grotte voglio esprimere, a nome di tutto il Gruppo di minoranza, un particolare ringraziamento e sinceri complimenti al dirigente scolastico ing. Santino Lo Presti per l’importante obiettivo raggiunto
".
  

 
   

Per il M5S Grotte
Angelo Costanza
 

 

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29/01/2019

Dialoghi. "Gestione immigrazione. Una domanda fuori dal coro"; di Giuseppe Castronovo

 

"Dialogo" del dott. Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.

Al Circolo della Concordia abbiamo affrontato il tema delle evidenti difficoltà che gli immigrati incontrano nel nostro Paese e del dramma della disoccupazione che non risparmia milioni di italiani. Due criticità che difficilmente potranno convivere  a lungo.
Giuseppe Castronovo

"Gestione immigrazione. Una domanda fuori dal coro"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )

Salvo: Amici, è da giorni che stampa e televisione dedicano i loro servizi alla chiusura del Centro di accoglienza di Castelnuovo di Porto, a nord di Roma.

Franco: In effetti sono tanti ed eterogenei gli aspetti meritevoli di riflessione. Si tratta di un centro con centinaia di ospiti!

Giacomo: A me, tra i tanti servizi dedicati a tale chiusura, ha particolarmente colpito quello che affrontava la fine riservata ai dipendenti che lavoravano presso questa struttura. Una rappresentanza dei 107 dipendenti della Cooperativa Auxilium, che oramai da anni lavoravano presso questo Centro, lamentavano che a seguito di questa chiusura sono rimasti disoccupati e che per questo l’altro giorno le tre sigle sindacali C.G.I.L., C.I.S.L. e U.I.L. erano in presidio con questi lavoratori sotto la sede del Ministero dello Sviluppo Economico guidato dal vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio. Mi son chiesto se stia diventando più drammatica la situazione degli immigrati o quella degli italiani. Prof. Vezio, lei cosa risponde?

Vezio: Devo confessarvi che è da qualche giorno, e cioè da quando ho letto anch’io la notizia riferitaci dall’amico Giacomo, che mi son fatta questa domanda: possiamo (ri)costruire l’economia del nostro Paese sfruttando la  gestione del fenomeno migratorio?

Giacomo: S’è data una risposta?

Vezio: Sì.

Giacomo: E quale è stata?

Vezio: Un convinto NO.
     

 

   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
  

 

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28/01/2019

Lingua. "Origini del vernacolo siciliano e della lingua italiana" (8); di Rodolfo Costanza

 

Origini del vernacolo siciliano e della lingua italiana
Brano di
Jacopo da Lentini



Prof. Rodolfo Costanza
Prof. Rodolfo Costanza


Origini del vernacolo siciliano
e
della lingua italiana
  
(Puntata n° 8)

8. La prosa di Giovanni Boccaccio

8.1 Gli inizi di Boccaccio

    
Boccaccio nasce nel 1313 in Toscana non si sa se a Certaldo o a Firenze, alcuni dicono a Parigi  da donna francese ignota. Egli, in realtà, è frutto di una relazione illegittima tra il padre e una donna di estrazione sociale inferiore, cresciuto dal padre a Firenze. C’è da dire che il poeta circondò sempre di riverente tenerezza la memoria della madre, e giudicò severamente suo padre. L’infanzia di Giovanni non dovette esser felice con un padre contrario alle sue attitudini letterarie. Nel 1327, ancora giovinetto, parte per Napoli, al seguito del genitore, per imparare il mestiere di mercante presso l’impresa bancaria dei Bardi con la quale il padre era in relazione d’affari, seguendo il desiderio paterno di vederlo sistemato in una professione stabile e remunerativa.
     L’esperienza napoletana si rivela però molto diversa rispetto alle aspettative, traducendosi in anni di svaghi e spensieratezze presso i raffinati ambienti napoletani. Qui, la vita è raffinata e lieta tra amori e poesia. Il Boccaccio si dà, appassionato autodidatta, ai congeniali studi letterari, aiutato dai letterati della corte di Roberto d’Angiò grazie a questi stimoli inizia a interessarsi ai classici latini e ai grandi capolavori in volgare, Dante su tutti.
     Così, dopo un periodo di formazione da autodidatta, Boccaccio compone la Caccia di Diana (1333-1334), un poemetto in terzine in lode di alcune nobildonne napoletane. È poi la volta del Filostrato (1335), poema in ottave che narra le vicende amorose di Troilo, figlio del re troiano Priamo. Il Filoloco (1336-1337) è invece un romanzo in prosa già più maturo, dedicato a descrivere l’amore tormentato di Florio e Biancofiore. Un altro poema d’amore, questa volta di sapore epico è Teseida delle nozze d’Emilia, composto tra il 1339 e il 1340. Caratteristica comune a tutte queste opere (e poi centrale in quasi tutta la produzione boccaccesca) è il sentimento amoroso, non di rado di natura autobiografica. Boccaccio, ad esempio, maschera spesso dietro il nome di Fiammetta una certa Maria d’Aquino, presunta figlia di Roberto d’Angiò, la musa d’amore per il giovane scrittore. Di lei lo scrittore sarebbe stato riamato e poi tradito; ma la stessa esistenza di questa Maria non è provata da documenti. Comunque Fiammetta fu la musa poetica, il personaggio-base della sua opera letteraria.
     Nel 1340 Boccaccio, a causa di problemi economici, rientra a Firenze, lasciando l’amata Napoli. Qui Boccaccio, spinto anche dalle ristrettezze finanziarie, si concentra sulla propria produzione letteraria. Tra il 1341 e il 1342 scrive la Commedia delle ninfe fiorentine, e termina nel 1343 un voluminoso poema allegorico-didattico, intitolato l’Amorosa visione.
     Tra il 1343 e il 1344 si dedica a un componimento in cui domina nuovamente il ricordo di Napoli, l’Elegia di Madonna Fiammetta, una specie di lunga lettera in nove capitoli, in cui la protagonista femminile, allontanandosi dalla tradizione letteraria dell’epoca, racconta le proprie sofferenze d’amore, occupando un ruolo decisamente attivo ed originale per il tempo.  Agli anni 1344-1346 risale pure il Ninfale Fiesolano, poemetto in ottave sull’amore di Africo e Mensola con cui Boccaccio vuole celebrare, attraverso il mito, la Firenze del tempo antico.
     Dopo la peste del 1348 cresce il suo prestigio presso i concittadini di Firenze, che gli affidano onorevoli uffici pubblici
.

8.2 Il Corbaccio, le opere in latino e le poesie in Volgare

    
Successivamente alla peste, nel 1354-55 accade un avvenimento capitale per lui e per l’umanesimo: il suo primo incontro, a Firenze, col Petrarca, di cui poco prima aveva composto una biografia, De vita et moribus Francesco Petrarca. Inizia così un’amicizia che onora entrambi: il Boccaccio, si dimostra sempre affettuoso e ammiratore dell’amico, da lui considerato maestro; questi sempre sereno consigliere e valido aiuto.
     Si ha in questi anni, dopo il Decameron, una svolta decisiva nella vita spirituale del Boccaccio, che volge le spalle agli studi sino allora seguiti. L’umanista la vince sul poeta: d’ora in poi non più liete fantasie ma dotte fatiche espresse in latino(Buccolicum carmen; Genealogia deorum gentilium; De casibus virorum illustrium; De mulieribus claris; De montibus, silvis, fontibus, lacubus, fluminibus, stagnis seu paludibus, et de nominibus maris), mentre in volgare elabora qualche lirica.
     Dopo l’incontro con Petrarca, Boccaccio, oltre a opere di carattere erudito, scrive il Corbaccio (1354-1356), un’aspra e feroce invettiva contro il genere femminile permeata di misoginismo, che muta profondamente l’atteggiamento dell’autore rispetto alla tematica amorosa. L’ultimo decennio di vita, caratterizzato dalla riscoperta dei classici, corrisponde sempre il vivo interesse per Dante, dedica un Trattatello in laude (1365) Commento alla Divina Commedia. Egli tenne della Commedia quotidianamente una serie di pubbliche letture nel 1373 nella chiesa di S. Stefano della Badia a Firenze.
     A questa svolta non fu certo estranea la sempre crescente influenza del Petrarca. Intanto Boccaccio diventa a Firenze il centro di un circolo di letterati, che è uno dei nuclei più vivi e irradianti del primo umanesimo. Nel 1360-62 lo scrittore ospita, con grave sacrificio, lo studioso bizantino Leonzio Pilato, che fa nominare lettore di greco al circolo di letterati. Dal Leonzio Boccaccio e il Petrarca riescono finalmente ad avere la tanto desiderata traduzione in latino dei poemi omerici, da cui inizia la rinascita degli studi greci in Italia.
     Tra le rinunzie e lo studio, tra le strette del bisogno e gli acciacchi dell’età, il miraggio della lieta e feconda vita napoletana torna ad allettarlo ancora due volte: nel 1362 e nel 1370, quando si reca a Napoli, ripartendone deluso e accorato. Nel 1363 si ritira a Certaldo, dove nel 1375, poiché anziano e malato, muore dopo che aveva ricevuta la notizia della morte del Petrarca.
    
Il Boccaccio traccia, con il Petrarca, le strade lungo le quali si svolgerà la letteratura del Rinascimento: non solo quelle dell’umanesimo filologico tre-quattrocentesco, ma anche quelle dell’umanesimo in volgare che avrà in seguito nel Bembo il suo sistematico teorizzatore. Il Boccaccio, figlio di mercante, formatosi in ambienti socialmente raffinati e di buona cultura, si sforza, sin dai poemi e romanzi giovanili, di rendere illustre, secondo la lezione dei latini e degli aristocratici stilnovisti, la materia della letteratura popolare cavalleresca e d’amore. Il Ninfale d’Ameto è, per concorde giudizio, tra le opere antecedenti al Decameron, la più poeticamente viva della quale riportiamo un piccolo stralcio.

E ’l bel parlare e gli atti lieti e snelli
E l’operata già somma salute
Da voi ne’ campi amorosi; e in quelli
Com’io posso comincio, tra virtute
Tal che per te le mie cose vedute
In quello stil che appresso disegna
La mano, acquistin lode e il tuo valore
Fino alle stelle si come si degna
Donna si stenda con eterno onore.

     Comunque, quale che sia il risultato, a determinare le opere attraverso le quali il Boccaccio si prepara al suo capolavoro c’è quell’esigenza che, dominando l’umanesimo, lo porterà a elaborare le scritture in volgare che fossero degne di gareggiare con le latine per dignità e “regolarità”. Così, la rima in ottava dei cantari popolari è per la prima volta nel Filostrato innalzata a livello alto d’arte poetica, quell’ottava che tanta fortuna avrà nei due secoli successivi. Il carattere poetico del Boccaccio domina tutta la letteratura italiana, informando di sé, e rendendola perciò singolare tra quella degli altri paesi, la stessa poesia romantica
.

8.3 Il Decamerone

    
Successivamente alla peste (1351) inizia il suo capolavoro, il Decameron: l’opera, una raccolta di cento novelle raccontate da dieci giovani narratori in dieci giorni, non è solo il testo più celebre dello scrittore fiorentino, ma una vera e propria sintesi di tutto il mondo comunale e mercantile del tempo, e uno dei libri più importanti per l’intera narrativa occidentale.
     L’importanza del Decameron per la prosa italiana è accentuata dal fatto che la prosa trecentesca non era ancora stabilizzata in una tradizione salda. Nelle novelle di Boccaccio ricorrono situazioni narrative molto variate. Tutte le classi sociali si muovono sulla scena, dai regnanti, ai mercanti, alle donne, nuovi soggetti sociali cui intende indirizzare in primo luogo le sue novelle. Nei suoi scritti compaiono luoghi geografici e ambienti molto differenti. Lo scrittore non ha rinunciato per niente, nella sua ricerca di realismo, a una caratterizzazione anche linguistica che sapesse cogliere queste diversità.
     Le novelle mostrano spesso la vivacità del dialogo, con scambi di battute in cui entrano elementi popolari e irregolarità sintattiche, oltre che una complessa articolazione del racconto. È uno stile enfatico, in cui si hanno numerose subordinate. Il Boccaccio utilizza i nessi, molto usati, per regolare il funzionamento e la successione del periodo, con i frequenti “adunque”, “allora” e “avvenne che”.
     La prosa di Boccaccio, nelle sue forme normali, è fiorentina di livello medio-alto. Nella grafia del Boccaccio, come in quella del Petrarca, si notano latinismi, come le “x” (exempli), il nesso -ct- (decto), la forma advenuto per “avvenuto”, come le “h” etimologiche in herba, habito.
     Il Decameron si diffuse subito in ambienti mercantili. Il Boccaccio vi crea, per così dire, l’epoca borghese moderna. La discrezione, la liberalità, la fedeltà, la schiettezza, il senso di responsabilità, il dominio di sé fanno si che alcuni personaggi hanno la possibilità di costruirsi una vita raffinata, persino di correre l’avventura, anche se avversari dei suoi eroi saranno gli eventi strani o i mariti gelosi e non più gli eserciti e i mostri della cavalleria.
     La critica romantica vide nel Boccaccio in sostanza uno scrittore ridanciano, sensuale, spesso osceno, un uomo indifferente ai valori profondi della vita, inteso a cogliere in questa solo il fiore del godimento passeggero e superficiale. La critica odierna tende invece a rilevare il significato positivo dell’opera del Boccaccio. Questa è fondata sulla fede nella capacità dell’uomo a dominare gli eventi e se stesso: la felicità è dunque possibilità individuale. Perché questa possibilità si abbia, occorre restare nel campo dell’azione umana, rinunciare a tutto ciò su cui l’uomo non ha potere effettivo. Non cercare, pur senza ripudiarlo, l’assoluto di una morale che abbia nel trascendente il suo imperativo,ma sostituire a esso una norma morale umana ma non meno ferma, della quale l’accettazione della vita così com’è, il ripudio d’ogni infingimento e ipocrisia costituiscono la base essenziale. Per Dante la fortuna è “general ministra” di Dio; per il Petrarca essa ancora s’identifica con la Provvidenza; con Boccaccio, invece, l’uomo comincia a lottare con la sfortuna, impara a vincerla e anzi, quando è possibile, a sfruttarla. La contrapposizione virtù-fortuna, impostata dal Boccaccio, sarà alla base del sentire e del pensiero del Rinascimento. Infatti, un valore predominante nella cosmologia delle forze boccacciane, lo assume la fortuna, la vera dominatrice dei destini umani, dentro cui si iscrive la lotta dell’uomo per raggiungere uno qualsiasi degli obiettivi desiderati.
     Boccaccio, nel Decamerone usa un “fiorentino volgare” per rappresentare la realtà variegata della società medioevale, special modo quella dei mercanti e delle donne, nuovi soggetti sociali cui intende indirizzare in primo luogo le sue novelle. Lo stile del Boccaccio si manifesta soprattutto nella struttura ampia del periodo che riproduce il modello ciceroniano e che impronterà la prosa italiana per secoli.
     Riportiamo la parte iniziale della Novella di Giovanni Boccaccio.

Frate Cipolla

Frate Cipolla promette a certi contadini di mostrar loro la penna dell’agnolo Gabriello; in luogo della quale trovando carboni, quegli dice esser di quegli che arrostirono san Lorenzo.

     Essendo ciascuno della brigata della sua novella riuscito, conobbe Dioneo che a lui toccava il dover dire; per la qual cosa, senza troppo solenne comandamento aspettare, imposto silenzio a quegli che il sentito motto di Guido lodavano, incominciò:
     Vezzose donne, quantunque io abbia per privilegio di poter di quel che più mi piace parlare, oggi io non intendo di volere da quella materia separarmi della qual voi tutte avete assai acconciamente parlato; ma, seguitando le vostre pedate, intendo di mostrarvi quanto cautamente con subito riparo uno de' frati di santo Antonio fuggisse uno scorno che da due giovani apparecchiato gli era. Né vi dovrà esser grave perché io, per ben dir la novella compiuta, alquanto in parlar mi distenda, se al sol guarderete il qual è ancora a mezzo il cielo.
     Certaldo, come voi forse avete potuto udire, è un castel di Val d'Elsa posto nel nostro contado, il quale, quantunque piccol sia, già di nobili uomini e d'agiati fu abitato; nel quale, per ciò che buona pastura vi trovava, usò un lungo tempo d'andare ogni anno una volta a ricoglier le limosine fatte loro dagli sciocchi un de' frati di santo Antonio, il cui nome era frate Cipolla, forse non meno per lo nome che per altra divozione vedutovi volontieri, con ciò sia cosa che quel terreno produca cipolle famose per tutta Toscana. Era questo frate Cipolla di persona piccolo, di pelo rosso e lieto nel viso e il miglior brigante del mondo: e oltre a questo, niuna scienzia avendo, sì ottimo parlatore e pronto era, che chi conosciuto non l'avesse, non solamente un gran rettorico l'avrebbe stimato, ma avrebbe detto esser Tulio medesimo o forse Quintiliano: e quasi di tutti quegli della contrada era compare o amico o benivogliente.
     Il quale, secondo la sua usanza, del mese d'agosto tra l'altre v'andò una volta, e una domenica mattina, essendo tutti i buoni uomini e le femine delle ville da torno venuti alla messa nella calonica, quando tempo gli parve, fattosi innanzi disse: - Signori e donne, come voi sapete, vostra usanza è di mandare ogni anno à poveri del baron messer santo Antonio del vostro grano e delle vostre biade, chi poco e chi assai, secondo il podere e la divozion sua, acciò ché il beato santo Antonio vi sia guardia de'buoi e degli asini e de' porci e delle pecore vostre; e oltre a ciò solete pagare, e spezialmente quegli che alla nostra compagnia scritti sono, quel poco debito che ogni anno si paga una volta. Alle quali cose ricogliere io sono dal mio maggiore, cioè da messer l'abate, stato mandato, e per ciò, con la benedizion di Dio, dopo nona, quando udirete sonare le campanelle, verrete qui di fuori della chiesa là dove io al modo usato vi farò la predicazione, e bacerete la croce; e oltre a ciò, per ciò che divotissimi tutti vi conosco del barone messer santo Antonio, di spezial grazia vi mostrerò una santissima e bella reliquia, la quale io medesimo già recai dalle sante terre d'oltremare: e questa è una delle penne dell'agnol Gabriello, la quale nella camera della Vergine Maria rimase quando egli la venne ad annunziare in Nazaret. - E questo detto, si tacque e ritornossi alla messa.

    
Il Decameron non è solo una raccolta di cento novelle legate l’una all’altra, come nelle raccolte moderne, solo dalla personalità poetica dell’autore. Esse, pur essendo ciascuna un piccolo mondo artistico, quasi perfetto, in sé conchiuso, costituiscono nell’insieme un organismo unitario, come una super-novella, nella quale la finzione dei dieci novellatori rispecchia un ideale di vita raffinata e intelligente. Nelle novelle tutto è consentito, anche la maggiore spregiudicatezza nei discorsi e nei racconti (non nei costumi), ma tutto anche obbedisce a una norma precisa, cioè tutto è frutto di un assoluto dominio di sé, di una viva esigenza di ordinati rapporti sociali.
     La metà del grande libro non è “boccaccesca” nel significato comune del termine: nel senso che essa non ha per oggetto beffe coniugali o simili, ma esalta l’intelligenza, il senso della misura, il buonsenso con cui spiriti solerti riescono a superare e a controllare impensate e difficili situazioni. Il libro celebra con estrema delicatezza la fedeltà e la dignità femminile sino al sacrificio o all’eroismo, o si abbandona al divertimento di un estroso immaginare di tono spesso fiabesco, che è parte integrante e caratterizzante dello stesso realismo del Boccaccio. Lo scrittore guarda la realtà con occhio lucidissimo e attentissimo, ma ciò è per lui essenzialmente un mezzo, anzi il mezzo principe, per impartirci l’insegnamento che più gli sta a cuore: quello della schiettezza verso noi stessi e quindi verso gli altri. Ci sono tendenze e appetiti naturali che restano tali, e quindi insopprimibili, anche se ci sforziamo di comprimerli in noi o dissimularli ipocritamente agli occhi degli altri. Molto meglio rendersene conto, accettarli, cercare quindi di dar loro appagamento, nei limiti di quella morale umana e di quell’esigenza sociale alle quali si è accennato.
     Il Boccaccio è essenzialmente il poeta dell’uomo: dell’uomo di questa terra, di cui egli celebra nella concretezza dell’arte il senso di responsabilità. Nelle pagine del scrittore l’aspetto psicologico diventa azione, dialogo, gesto di suprema evidenza. Dice che il suo è un libro per persone mature e non per lettori che non sappiano superare il senso di disagio che indubbiamente può sorgere dall’indifferenza del Boccaccio per la morale corrente. Le novelle esortano le persone mature ad abbandonarsi con lui alla gioia di tutto un mondo, con i suoi vizi, i suoi eroismi e la sua dignità
.

Rodolfo Costanza

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 28 gennaio 2019.
Per gentile concessione dell'Autore.
© Riproduzione riservata.
  

 

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28/01/2019

Politica. "Si è perso per strada il contrasto alla ludopatia"; nota del Gruppo consiliare M5S

 

Movimento 5 Stelle

Nota del Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Grotte in merito all'Ordinanza Sindacale n° 1 del 24/01/2019.
La proposta presentata dal Movimento 5 Stelle di Grotte con la mozione n° 10112 del 16/07/2018 si concludeva con: "... proponiamo che venga modificato il regolamento che disciplina le nuove concessioni del suolo pubblico ed il rinnovo di quelle esistenti, stabilendo quale conditio sine qua non la rinuncia a detenere dispositivi elettronici per il gioco d'azzardo da parte del beneficiario...". Il testo integrale della mozione, il contenuto della discussione in sede di Consiglio comunale ed il testo approvato sono riportati nella Deliberazione di Consiglio comunale n° 31/2018 (leggi la Deliberazione).

*****

"Lo scorso 9 agosto è stata approvata la mozione presentata dal gruppo consiliare del M5S, attinente la riduzione ed il controllo di dispositivi elettronici per il gioco.
L’ordinanza sindacale n. 1 del 2019 pone nuovi limiti e disposizioni in materia. Ma la stessa riporta quanto segue:
- al punto 1, "Le suddette disposizioni si applicano alle nuove richieste di autorizzazione ed ai procedimenti amministrativi la cui istruttoria sia in corso...";
- al punto 2, "Gli orari massimi ...sono fissati per tutto il territorio comunale dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle ore 17:00 alle 22:00 di tutti i giorni compresi i festivi".
Si è perso per strada il contrasto alla ludopatia: il consiglio comunale ha chiesto chiaramente “riduzione e controllo di dispositivi elettronici per il gioco”.
La delibera consiliare è stata disattesa.
Questa ordinanza Sindacale è semplicemente polvere negli occhi.
Surreale, inoltre, come il Sindaco non perda occasione per attaccare la minoranza consiliare, lo fa anche in questa ordinanza come in ogni comunicato.
D’altronde i suoi metodi, sono ormai di dominio pubblico: preferisce lo scontro al dialogo. Non riuscirà a trascinare la nostra comunità nella via dell’odio e del rancore solo per tornaconto personale. Invitiamo pertanto i consiglieri comunali della maggioranza che lo sostiene (Jessica Arnone, Angelo Carlisi, Aristotele Cuffaro, Roberta Di Salvo, Lucia Lombardo, Antonio Morreale, Salvatore Pecoraro, Anna Todaro) a prenderne le distanze.
Confronto politico sì, insulti no.
Faccia il Sindaco, con la sua Giunta (Enzo Agnello, Tonino Caltagirone, Miriam Cipolla, Anna Todaro), se ne è capace. La campagna elettorale è finita da un pezzo"
.
  

 
   

Il Gruppo Consiliare M5S Grotte
(Angelo Costanza, Salvatrice Morreale,
Mirella Casalicchio, Giada Vizzini)

 

 

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28/01/2019

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della settimana.

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono pubblicati anche nella pagina Chiesa.

Lunedi 28
gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa.

Martedi 29 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa.

Mercoledi 30
gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa.

Giovedi 31
gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa (al termine, Adorazione eucaristica).

Venerdi 1
febbraio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa
- ore 20.00, a San Francesco, riunione delle giovani coppie di sposi, dei genitori dei bambini battezzati e da battezzare.

Sabato 2
febbraio - Candelora (Festa della presentazione di Gesù al tempio)
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e benedizione delle candele;
- ore 17.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa e benedizione delle candele;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva e benedizione delle candele.

Domenica 3
febbraio
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa (con il cammino di fede per i fidanzati);
- ore 18.45, in chiesa Madre, santa Messa.

AVVISI

Mercoledi 13 febbraio, nella chiesa di San Francesco, iniziano le sante Quarantore (santa Messa alle ore 09.30, Ora santa alle 16.00 ); per informazioni rivolgersi in parrocchia.

Orari delle Sante Messe in vigore dal 28/10/2018:

   Feriali:
   ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madre

   Prefestivi:
   ore 18.30, chiesa Madre
   ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità neocatecumenali)

   Festivi:
   ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 10.00, chiesa San Rocco
   ore 11.00, chiesa Madre
   ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.45, chiesa Madre
 

 

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27/01/2019

Storia. "Brevi riflessioni sul Giorno della Memoria"; di Alfonso Provvidenza

 

Alfonso Provvidenza
Alfonso Provvidenza
 

Brevi riflessioni sul Giorno della Memoria.

     Il 27 gennaio è diventato, dall’istituzione nel 2000 della Giornata della Memoria, un importante giorno di commemorazione di un evento che ha di fatto, non caratterizzato, ma qualificato il secolo precedente e, forse, il nostro modo di essere e di comportarci.
     L’articolo 2 della legge istitutiva recita: «In occasione del “Giorno della Memoria” …, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere».
     E allora nasce l’esigenza di scrivere un discorso, di organizzare un evento, di partecipare ad una manifestazione rievocativa dell’eccidio e, magari, chiedere un posto in prima fila (mi riferisco a chiare lettere ad una parlamentare, credo napoletana, della Repubblica italiana). È pur vero però che tutto è consentito, come ha scritto Gramellini sul Corriere della Sera, “A patto, però, che siano allergici alle auto blu, al sangue blu e alle mille bolle blu”.
     Ma la frenesia dello scritto commemorativo è stata frenata da un pensiero, semplice e incalzante: ma quali riflessioni posso genetizzare in alcuni, se già le fasi dell’apprendimento del pregiudizio sono in loro ampiamente codificate?
     Allport, nel suo scritto “La natura del pregiudizio”, scriveva che “Nessun bambino nasce affetto da pregiudizi. Questi sono sempre acquisiti e soprattutto lo sono per la soddisfazione dei bisogni”; allora mi chiedo quali bisogni devono soddisfare coloro che impediscono l’accoglienza, e magari l’inclusione e non semplicemente l’integrazione, di 13 minori che da giorni, disperatamente, guardano disanimati una costa da raggiungere.
     E quali e quanti pregiudizi si sono insinuati nel tempo nella dura cervice di questi uomini che sanno solo odiare!
     Allora posso solo immaginare l’angoscia che si può leggere negli occhi di quegli esseri umani. Anche i nostri avi che, ad esempio, cercavano, anch’essi altrettanto disperatamente, di toccare un’altra costa fuggendo dagli orrori del nazifascismo o dal regime franchista o, probabilmente, in un prossimo futuro fuggiranno dal calvinista Orban.
     Un popolo senza memoria, è forse questo che siamo? A molti di noi, in realtà piacciono questi signori, proprio perché sono così: odiano, insultano e godono delle difficoltà di poveri innocenti.
     E se fosse il loro figlio, il loro fratello, la loro donna ad essere su quella barca?
     Non è importante, per oggi facciamo finta di ricordare, l’odio in cambio di un pugno di voti, morto più morto meno. Del resto l’esigenza di un nemico serve a compattare il gruppo.
     Quello che mi sorprende non è tanto la feroce critica di politici e di partiti che, effettivamente, in passato hanno fatto di tutto per sconfessare le idee e il credo dei militanti e, quindi, non biasimo chi sia allontanato e chi non desidera più farne parte, quanto il mercimonio del proprio pensiero politico di giustizia e di vita. Svenduto, ma in cambio di cosa? Del nulla, anzi del baccano e soprattutto di quella politica di annientamento della personalità che non è altro che la morte della libertà.
     È appena il caso di ricordare che il crimine nazista si “autolegalizzò” attraverso molteplici tappe legislative già a partire dal 1933 allorquando vennero collocati a riposo gli impiegati statali non di discendenza ariana e venne approvata la pratica della sterilizzazione coatta dei pazienti psichiatrici.
     La strada è tracciata. Servono altre leggi per dimostrare la stupidità del fascismo?
     "[...]le leggi razziali furono provvidenziali per me, ma anche per gli altri: costituirono la dimostrazione per assurdo della stupidità del fascismo. Si era ormai dimenticato il volto criminale del fascismo (quello del delitto Matteotti per intenderci); rimaneva da vederne quello sciocco", Primo Levi.

Alfonso Provvidenza
27 gennaio 2019.
    

 

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27/01/2019

Associazioni. Decio Terrana al Congresso Nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori

 

Congresso Nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori
Al Congresso

Il Presidente del Consiglio dei Ministri al Congresso Nazionale MCL
Presidente Conte

Diritto al lavoro, sviluppo economico e infrastrutturale, le prossime sfide dell'Europa e l'impegno del popolarismo europeo.
Questi sono alcuni dei temi trattati in questi giorni dai partecipanti al XIII Congresso Nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori (MCL) in svolgimento a Roma dal 25 al 27 gennaio 2019. Il Congresso ha come linea portante: "Forti della nostra identità, attraverso il lavoro, costruttori di speranza in Italia e in Europa".
L'appuntamento di quest'anno è dedicato al tema centrale del lavoro, declinato in chiave non solo nazionale ma anche europea.Si tratta di una manifestazione significativa non soltanto per l'attualità dei temi trattati, ma anche per delineare le linee future dell'impegno MCL.
Numerosi i relatori che si sono alternati sul podio, così come altrettanto numerosi gli ospiti rappresentanti del mondo politico, civile ed ecclesiastico.
Nelle foto a lato: il tavolo dei relatori, l'intervento dell'on. Decio Terrana, l'intervento del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.
  
Redazione
27 gennaio 2019.
    

Decio Terrana
Decio Terrana

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27/01/2019

Storia. Il Presidente della Repubblica: "Il Giorno della Memoria... rifiutare l'indifferenza"

 
 

Il Presidente della Repubblica: "Il Giorno della Memoria non è soltanto una ricorrenza"

 

Il Presidente della Repubblica
On. Sergio Mattarella
 

In occasione della ricorrenza del Giorno della Memoria, riportiamo parte del discorso pronunciato lo scorso 24 gennaio nel Palazzo del Quirinale dal presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella, durante la cerimonia per ricordare le "Donne nella Shoah".

*****

"Il Giorno della Memoria non è soltanto una ricorrenza, in cui si medita sopra una delle più grandi tragedie della storia, ma è un invito, costante e stringente, all’impegno e alla vigilanza.
In Italia e nel mondo sono in aumento gli atti di antisemitismo e di razzismo, ispirati a vecchie dottrine e a nuove e perverse ideologie. Si tratta, è vero, di minoranze. Ma sono minoranze sempre più allo scoperto, che sfruttano con astuzia i moderni mezzi di comunicazione, che si insinuano velenosamente negli stadi, nelle scuole, nelle situazioni di disagio.
La riproposizione di simboli, di linguaggi, di riferimenti pseudo culturali, di vecchi e screditati falsi documenti, basati su ridicole teorie cospirazioniste, sono tutti segni di un passato che non deve in alcuna forma tornare e richiedono la nostra più ferma e decisa reazione.
Noi Italiani, che abbiamo vissuto l’onta incancellabile delle leggi razziali fasciste e della conseguente persecuzione degli ebrei, abbiamo un dovere morale. Verso la storia e verso l’umanità intera. Il dovere di ricordare, innanzitutto, Ma, soprattutto di combattere, senza remore e senza opportunismi, ogni focolaio di odio, di antisemitismo, di razzismo, di negazionismo, ovunque esso si annidi. E di rifiutare, come ammonisce spesso la senatrice Liliana Segre, l’indifferenza: un male tra i peggiori.
Auschwitz, il più grande e più letale dei campi di sterminio - con le sue grida, il suo sangue, il suo fumo acre, i suoi pianti e la sua disperazione, la brutalità dei carnefici - è stato spesso, e comprensibilmente, definito come l’inferno sulla terra. Ma fu, di questo inferno, solo l’ultimo girone, il più brutale e perverso.
Un sistema infernale che ha potuto distruggere milioni di vite umane innocenti nel cuore della civiltà europea, soltanto perché, accanto al nefando pilastro dell’odio, era cresciuto quello dell’indifferenza".
    

 

   

 Il Presidente della Repubblica
On. Sergio Mattarella
 

 

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26/01/2019

Attualità. Il STV Alberto Licata 1° assoluto al 18° Corso Allievi Ufficiali della Marina Militare

 

STV Alberto Licata
STV Alberto Licata
 

Agli esami finali del 18° Corso per Allievi Ufficiali della Marina Militare si è classificato 1° in assoluto nella graduatoria di merito. Questo è il brillante risultato conseguito dal Sottotenente di Vascello (CP) Alberto Licata, grottese, classe 1986, al termine del percorso di formazione svolto presso l’Accademia Navale di Livorno.
Vincitore di concorso, il 1° dicembre 2018
, presso lo storico Piazzale dell'Accademia Navale di Livorno, davanti ai propri familiari, amici e conoscenti e alla presenza delle più importanti autorità civili e religiose della città e di vertice della Difesa, ha prestato Giuramento Solenne alla Repubblica Italiana.
Con la conclusione del corso di studi, Alberto Licata ha ottenuto la nomina a Sottotenente di Vascello (del ruolo normale del Corpo delle Capitanerie di Porto).
Gli Allievi Ufficiali in Ferma Prefissata (AUFP) contraggono una ferma di 30 mesi. A seguito del superamento del corso basico indossano il grado di Guardiamarina (GM) se diplomati, e di Sottotenente di Vascello (STV) se in possesso di laurea magistrale, come nel caso di Alberto Licata.
Il corso basico è strutturato in 12 settimane, di cui 1 di incorporamento, 9 di lezioni, 1 di esami ed una 1 di tirocinio. Durante il corso gli Allievi affrontano un percorso formativo a carattere professionale, legato al corpo di appartenenza, a carattere etico/militare, a carattere velico/marinaresco. Lo scopo del corso è quello di preparare, militarmente e professionalmente, gli allievi di età tra i 18 e i 38 anni; tale preparazione è necessaria per affrontare il successivo impiego nella Forza Armata.
Al Sottotenente di Vascello Alberto Licata vanno le più vive congratulazioni da parte dei genitori, della sorella, del cognato, dei familiari tutti, che orgogliosi gli augurano un prospero e brillante futuro professionale.
  
Redazione
26 gennaio 2019.
    

 

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26/01/2019

Scuola. Nuova autonomia scolastica per l'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte

 

Istituto Comprensivo "A. Roncalli" di Grotte: plesso "A. Roncalli"
Istituto "Roncalli"

Decreto assessoriale n° 161 del 25 gennaio 2019
Decreto

 

L'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte torna ad avere piena autonomia scolastica. A stabilirlo, con il Decreto assessoriale n° 161 del 25 gennaio 2019 (leggi il Decreto), è l'assessore regionale dell'Istruzione e della Formazione professionale prof. Roberto Lagalla. L'autonomia scolastica del "Roncalli" era stata revocata prima dell'inizio del corrente anno scolastico 2018/2019, perché il numero di alunni era sceso al di sotto della soglia minima stabilita in 600 studenti. Tuttavia, nelle more di attuazione di un piano di ridimensionamento regionale degli istituti scolastici, al posto della Dirigente dott.ssa Anna Gangarossa - destinata al Comprensivo "Agrigento Centro" - era stato nominato come "Reggente" l'ing. Santino Lo Presti.
Nel corso di questi mesi si sono susseguiti molteplici interventi, di carattere istituzionale e politico, tesi a trovare soluzioni per il mantenimento dell'autonomia scolastica del "Roncalli".
In sede di Conferenza Territoriale Provinciale per l'Organizzazione della Rete Scolastica (composta da 7 Sindaci) il sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza - essendone stato eletto componente - ha più volte portato le esigenze della comunità cittadina. Esigenze che ha presentato, dapprima ufficiosamente e poi tramite una lettera ufficiale, al provveditore agli studi di Agrigento dott. Raffaele Zarbo.
Diversi sono stati i colloqui che la delegazione grottese (il sindaco Provvidenza ed il dirigente scolastico Lo Presti) ha avuto con il provveditore Zarbo e con l'assessore regionale Lagalla. In ultimo, l'accorato appello del Primo cittadino di Grotte all'Assessore regionale in occasione del Premio Letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia". Interventi che hanno portato al conseguimento del risultato sperato.
Secondo quanto stabilito dal Decreto assessoriale regionale, il nuovo Istituto comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte, oltre che dai plessi aventi sede nel territorio comunale, è formato anche dai plessi "V. Genuardi, "Ciranni" e "L. Da Vinci" situati nel Comune di Comitini.
"A nome personale e del Consiglio Comunale - dichiara il presidente del Consiglio comunale di Grotte dott. Angelo Carlisi - esprimo soddisfazione per la riconquistata autonomia scolastica dell'Istituto Comprensivo ‘Roncalli’, significando ciò una grande importanza dal punto di vista del prestigio culturale, didattico e dell'impegno da sempre profuso dalla qualificata comunità scolastica grottese. Per l'obiettivo raggiunto, auspicato anche dalle istituzioni locali, va espresso particolare ringraziamento al dirigente scolastico ing. Santino Lo Presti, che con dedizione ed intessendo proficue interlocuzioni con le istituzioni scolastiche ai vari livelli territoriali, in particolare con l'assessore regionale all'Istruzione prof. Roberto Lagalla, ha consentito il raggiungimento del brillante obiettivo".
Queste le parole del sindaco Provvidenza: "Ringrazio il provveditore Raffaele Zarbo e l’assessore Roberto Lagalla per la grande sensibilità che hanno manifestato per il territorio. Ringrazio inoltre il preside prof. Santino Lo Presti per il decisivo apporto alla nuova istituzione dell’Istituto comprensivo grottese"
.
  
Carmelo Arnone
26 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
    

 

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26/01/2019

Dialoghi. "Drammi nel Mar Mediterraneo: ora anche i libici contro le ONG"; di Giuseppe Castronovo

 

"Dialogo" del dott. Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.

Al Circolo della Concordia, discutendo in questi giorni sul dramma del fenomeno migratorio, s'è anche affrontato il tema del ruolo svolto dalle Organizzazioni Non Governative (ONG). Non posso non pensare al detto dei nostri saggi i quali da sempre ci dicono che "le strade che portano all'inferno sono lastricate di buone intenzioni".
Giuseppe Castronovo

"Drammi nel Mar Mediterraneo: ora anche i libici contro le ONG"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )

Salvo: Amici, finalmente qualcuno comincia a squarciare il velo sulle conseguenze che lo stabile stazionamento delle navi gestite dalle O. N. G. nel Mar Mediterraneo provocano al fenomeno migratorio.

Enzo: Che tipo di conseguenze?

Salvo: Ora anche in Libia incominciano a puntare il dito contro le ONG.

Enzo: Cosa dicono?

Salvo: Riflessioni davvero pesanti come macigni! Sono riflessioni che dovrebbero far riflettere anche coloro che in Italia hanno responsabilità politiche  e giurisdizionali. Vedete…

Giacomo: Che cosa?

Salvo: Il  colonnello libico Masoud Ibrahim Abdelsamad, intervistato sul fenomeno migratorio che vede quali principali protagoniste la Libia e l’Italia, dice questo: “La ragione per la quale sono riprese le partenze verso l’Italia è la presenza delle navi ONG al largo della Libia. I trafficanti sanno che le navi delle ONG sono a poche miglia dalla costa e dicono ai migranti: poche ore e vi salvano, salite su questo gommone. Mica dovete arrivare in Italia! Loro si fidano e partono”.

Giacomo: Parole che devono far riflettere. Prof. Vezio, il suo pensiero.

Vezio: I Romani dettarono questo principio divenuto patrimonio comune del diritto: “in claris non fit interpretatio”, vale a dire che nelle questioni chiare non si da luogo a interpretazioni. Parole così chiare, queste del Colonnello libico, che non necessitano di alcuna operazione interpretativa. Aggiungo io che “non c’è prova più evidente dell’evidenza dei fatti”. Ebbene, poiché non ho motivo alcuno per dubitare sull’autenticità delle parole usate dal Colonnello libico, non posso non riconoscere l’evidenza lapalissiana della sua tesi: la presenza delle navi delle ONG nel Mare Mediterraneo incoraggia l’avventura delle partenze dalla Libia verso l’Italia anche con mezzi del tutto inidonei ad affrontare la traversata del Mediterraneo con tutte le incognite e le conseguenze del caso per i migranti. Nella speranza di non aver tradito le vostre aspettative non aggiungo altro.
     

 

   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
  

 

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25/01/2019

Agrigento. L'Istituto Comprensivo della dott.ssa Gangarossa presenta il Piano Triennale dell'Offerta Formativa

 

Dott.ssa Gangarossa
Dott.ssa Gangarossa

L’Istituto Comprensivo Agrigento Centro presenta il Piano Triennale dell’Offerta Formativa 2019/22.
Il PTOF 2019/22 dell’Istituto Comprensivo Agrigento Centro, illustrato al territorio dal dirigente scolastico prof.ssa Anna Gangarossa  in occasione delle giornate dedicate all’Open Day,  fa riferimento a quanto indicato dai “Nuovi scenari” - che accompagnato le Indicazioni Nazionali - e dall’Unione Europea in merito alla “Raccomandazione sulle competenze chiave” per l’apprendimento permanente, del 22 maggio 2018.
"I nostri alunni - sottolinea la Dirigente -, attraverso l’adozione delle moderne metodologie didattiche e la realizzazione di nuovi ambienti di apprendimento,  sono guidati verso l’acquisizione di 'Conoscenze,abilità, competenze e atteggiamenti essenziali', necessarie per la formazione personale, la cittadinanza attiva e l’inclusione scolastica".
Le otto competenze europee (1. alfabetica funzionale; 2. multilinguistica; 3. matematica e in scienze, tecnologie ed ingegneria; 4. digitale; 5. in materia di Cittadinanza; 7. imprenditoriale; 8. in materia di consapevolezza ed espressione culturali) costituiscono i punti di rifermento per l’aggiornamento del curricolo di istituto, arricchito, per il nuovo anno scolastico: dallo studio dell’inglese sin dalla scuola dell’infanzia e di una sezione di lingua francese, e dall’attivazione di laboratori ruotanti attorno all’inclusione, al pensiero computazionale, alla letto-scrittura, al pensiero logico-matematico.
Un tempo-scuola che si allarga grazie all’attivazione dei Progetti  PON, ma anche alla proposta del tempo pieno per  la scuola primaria, che intende  arricchire l’offerta formativa di laboratori teatrali e linguistici, corsi di inglese con certificazione Cambridge, corsi di nuoto, introduzione del metodo analogico nello studio della matematica.
L’I.C. Agrigento Centro, accogliendo alunni dei tre ordini di scuola (infanzia, primaria e secondaria di I grado ad indirizzo musicale), promuove progetti che concorrono al raggiungimento del successo formativo di un alunno, anche mediante attività di potenziamento, orientamento, inclusione durante le ore curricolari. L’istituzione del Centro Sportivo Studentesco, il Laboratorio Includi-Amo-Arte, il laboratorio scientifico, il laboratorio informatico, la scrittura creativa, la biblioteca, il giornalismo, lo sviluppo del pensiero computazionale, la valorizzazione del territorio, l’educazione alla salute, il laboratorio musicale, lo sportello ascolto, il progetto latino, lo studio dello strumento musicale (tromba, percussione, chitarra, pianoforte), lo studio dell’inglese, costituiscono solo alcuni esempi di una didattica che pone al centro dell’attenzione l’alunno quale cittadino del mondo.
"La Scuola - afferma la Dirigente - si avvale della preziosa collaborazione delle famiglie e può contare sulla professionalità dei docenti. Un’azione sinergica che permette a ciascun alunno di raggiungere il successo scolastico valorizzandone le potenzialità di ciascuno
".
  
Redazione
25 gennaio 2019.
    

 

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25/01/2019

Politica. On. Rosalba Cimino (M5S): "Resto in attesa delle scuse del presidente del Consiglio Carlisi"

 

On. Rosalba Cimino
On. Rosalba Cimino

Strappo istituzionale tra il Presidente del Consiglio comunale di Grotte, dott. Angelo Carlisi, e l'on. Rosalba Cimino, deputata alla Camera nel Movimento 5 Stelle.
Chiamata in causa nel corso dell'ultima seduta del Consiglio comunale di Grotte (vedi la prima parte e la seconda parte della seduta), l'on. Cimino replica alle affermazioni del Presidente Carlisi e conclude : "resto in attesa delle scuse".

*****

"Ho appreso in questi giorni, con stupore ed un po’ di rammarico, di essere stata, in occasione dell’ultimo Consiglio comunale svoltosi a Grotte e nel corso di una animata discussione tra Maggioranza e Opposizione, più volte nominata e chiamata in causa in maniera, diciamo così, “poco edificante” dal Presidente del consiglio comunale Angelo Carlisi.
Chiamata in causa, lo dico subito, in modo gratuito, scorretto e strumentale.
Non soltanto perché assente, ma soprattutto per la circostanza del tutto anomala e fuori luogo in cui tutto ciò è avvenuto, il contesto di un Consiglio comunale, durante il quale non avrei comunque potuto prendere parola.
Lo faccio adesso, rispondendo pubblicamente a delle pubbliche insinuazioni veicolate in diretta streaming.
Mi piacerebbe intanto sapere quale correlazione esiste tra la presa d’atto delle forze d’Opposizione della volontà della Maggioranza di prendere l’indennità per intero (diversamente da come avveniva nella scorsa legislatura) e lo stipendio da me percepito come parlamentare della Repubblica.
A mio parere nessuna.
In ogni caso sul punto potrebbe essere utile ricordare a chi non lo sapesse o l’avesse scordato, che parte dello stipendio da 15.000 mila euro al mese più volte citato da Carlisi è sempre stato tagliato per alimentare il fondo per il micro credito e quello per gli alluvionati, soldi restituiti con bonifico e rimessi quindi a disposizione della collettività.
Non si tratta di beneficienza, ma di un modo diverso di intendere la politica: una scelta che rivendico con orgoglio.
Proprio ieri ho letto di un piccolo Comune della nostra provincia, Santo Stefano Quisquina, dove Giunta e Consiglieri con la riduzione delle indennità e dei gettoni di presenza sono riusciti a “regalare” alla comunità una cucina per la mensa scolastica. Hanno raccolto 50.000 euro in due anni e nel giorno dell’inaugurazione, hanno fatto conoscere a tutti il bellissimo gesto di cui si sono resi protagonisti. Sono certa che non lo abbiano vissuto come un sacrificio, ma con gioia ed orgoglio. Ma tant’è, il mondo è bello perché è vario.
Per questa ragione non riesco a comprendere ed a giustificare il nervosismo, sfociato poi in un attacco alla mia persona, che il tema indennità ha suscitato.
Ognuno opera delle legittime scelte, anche decidere di tenere tutto può essere legittimo, per carità… l’importante è operare con convinzione e soprattutto in trasparenza.
Dunque perché accalorarsi tanto?
I cittadini hanno diritto di sapere anche questo.
Torniamo a noi.
Credo sia opportuno rassicurare alcuni componenti della Maggioranza che, a differenza di quanto hanno insinuato, nessun mistero aleggia sui miei tre collaboratori (la borsa me la porto io), i quali, già da mesi, mi coadiuvano nel lavoro mettendo a disposizione le loro specifiche e diverse competenze.
A questo punto, dopo essermi soffermata su determinati aspetti che mi stava a cuore chiarire, resto in attesa delle scuse del presidente del Consiglio Carlisi.
Mi auguro che si possa presto e con maturità politica affrontare i problemi del paese che sono tanti e complessi.
Spero in una dialettica politica che sappia accettare il normale dibattito senza trascendere; in questo senso credo che l’Opposizione stia facendo un buon lavoro, facendo da pungolo alla Maggioranza come in ogni democrazia".
  

  

   

Rosalba Cimino
 

 

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25/01/2019

Comune. Lotta alla ludopatia: interviene il Sindaco di Grotte con una ordinanza

 

Slot machines
Slot machines

Il sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza ha disposto il divieto di apertura di nuove sale da gioco a meno di 500 metri da luoghi "sensibili" (scuole, chiese, strutture sociali o ricreative...), fissandone gli orari di apertura: tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 22.00.
Il provvedimento è stato adottato, scrive il sindaco nella stessa Ordinanza, nelle more dell’adozione di apposito Regolamento Comunale: "Considerato che con deliberazione di Consiglio Comunale n. 31 del 09/08/2018 è stata approvata la “Mozione di indirizzo attinente la riduzione e il controllo di dispositivi elettronici per il gioco (macchinette mangiasoldi)” che riportava, tra l’altro, il dovere politico e morale del Consiglio Comunale di intervenire al fine di contrastare un così grave fenomeno, ma che ad oggi non risulta che i Consiglieri comunali proponenti la mozione si siano attivati nel senso auspicato con la predisposizione di un apposito Regolamento comunale".

*****

COMUNE DI GROTTE
(Libero Consorzio Comunale di Agrigento)

Ordinanza Sindacale n. 1 del 24/01/2019.

Oggetto: Determinazione delle distanze minime dai luoghi definiti “sensibili’ per l’utilizzo degli apparecchi da gioco e l’ubicazione di sale da gioco e sale scommesse e disciplina degli orari relativi a tali attività
.

IL SINDACO

Premesso che:

- il Ministero della Salute definisce la ludopatia come “l'incapacità dì resistere all’impulso di giocare d'azzardo o di fare scommesse, nonostante l'individuo che ne è affetto sia consapevole che questo possa portare a gravi conseguenze”;

- il gioco d’azzardo ha assunto dimensioni rilevanti e ciò ha portato a riflettere sul rischio per molti soggetti (soprattutto quelli più vulnerabili) di una vera e propria dipendenza comportamentale, con gravi disagi per la persona, non solo per l’incapacità di controllare il proprio comportamento di gioco ma anche di poter compromettere l’equilibrio familiare, lavorativo e finanziario, fino all’indebitamento o all’assoggettamento a tassi usurai presso la criminalità organizzata;

- la letteratura scientifica evidenzia come le variabili che concorrono all'instaurarsi di una condizione psicopatologica del giocatore sono diverse:
     - aumento dell'offerta di giochi d'azzardo che comportano utilizzo di denaro;
     - facile accessibilità ai vari tipi di gioco;
     - promozione e incentivazione, attraverso la pubblicità, del gioco d'azzardo proposto come un'opportunità possibile per tutti, per un cambiamento di vita e un rapido miglioramento delle proprie condizioni sociali ed economiche;
     - caratteristiche additive dei nuovi giochi d'azzardo;

-
il Decreto Legge 13 settembre 2012, n. 158 Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”, convertito in legge con modificazioni dall’art 1, comma 1 della L. 8 novembre 2012, n. 189 ha previsto l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) “con riferimento alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da ludopatia, intesa come patologia che caratterizza i soggetti affetti da sindrome da gioco con vincita in denaro, così come definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”;

- rientra tra i compiti dell’Amministrazione comunale contribuire, per quanto possibile, alla tutela della salute pubblica e del benessere individuale e collettivo nel proprio territorio, da promuovere e preservare anche attraverso interventi di prevenzione rivolti ai soggetti deboli e a rischio;

- si ritiene necessario intervenire al fine di tutelare la salute pubblica della popolazione, in particolar modo dei minori e degli anziani soli, prevedendo la determinazione delle distanze minime dai luoghi definiti sensibili per l’utilizzo degli apparecchi da gioco e l’ubicazione di sale da gioco e sale scommesse, nonché la limitazione degli orari di funzionamento degli apparecchi automatici da gioco di cui all’art. 110, comma 6, del Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza approvato con R.D. 18 giugno 1931 n. 773, collocati all'interno di esercizi autorizzati ai sensi dell'art. 86 (bar, ristoranti, alberghi, tabaccai, sale giochi, ecc.) o dell'art. 88 (agenzie di scommesse, negozi di gioco, ecc.);

- la determinazione delle distanze minime dai luoghi definiti sensibili per l'utilizzo degli apparecchi da gioco e l’ubicazione di sale da gioco e sale scommesse, e la limitazione del funzionamento degli apparecchi in oggetto, ha come obiettivo la riduzione dei fenomeni di abuso, con l'intervento nei momenti della giornata maggiormente rischiosi in quanto meno soggetti al controllo della comunità e in particolare per la popolazione più a rischio, quale quella dei giovani. Tutto ciò, quindi, non tanto per rendere inaccessibile il gioco in senso assoluto, quanto per evitarne l'utilizzo sconsiderato;

- il gioco d’azzardo e di fortuna, in cui sono contemplate le lotterie, le scommesse e le attività delle case da gioco, nonché le reti di acquisizione di gettito, rientrano negli “Altri servizi esclusi” di cui all’art. 7 lettera d) del D.lgs. 26 marzo 2010, n. 59 recante “Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno” e, pertanto, non costituiscono oggetto della presente ordinanza;

- al Sindaco, in forza della giurisprudenza e della normativa vigente, è consentito disciplinare gli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco in denaro, pur consapevole che con le limitazioni di cui alla presente ordinanza non si potrà eliminare il fenomeno, ma solo creare le condizioni per disincentivarne l'utilizzo continuativo ed a tempo pieno;

Vista la circolare n. 557/PAS/U/007081/12001 del 21/05/2018 del Ministero dell'Interno;
Vista la circolare n. 557/PAS/U/003881/12001 del 19/03/2018 del Ministero
dell'Interno;
Vista la nota prot. 3427 del 17/01/2019 della Questura di Agrigento con la quale è stato espressamente richiesto se alla data odierna siano state adottate apposite ordinanze sindacali che regolamentino distanze minime dai luoghi definiti sensibili, gli orari di apertura e chiusura delle attività in argomento e se sia stato adottato apposito Regolamento dal competente Consiglio Comunale;
Considerato che con deliberazione di Consiglio Comunale n. 31 del 09/08/2018 è stata approvata la “Mozione di indirizzo attinente la riduzione e il controllo di dispositivi elettronici per il gioco (macchinette mangiasoldi)” che riportava, tra l’altro, il dovere politico e morale del Consiglio Comunale di intervenire al fine di contrastare un così grave fenomeno, ma che ad oggi non risulta che i Consiglieri comunali proponenti la mozione si siano attivati nel senso auspicato con la predisposizione di un apposito Regolamento comunale;
Richiamata la vigente disciplina in materia e in particolare:
     - il R.D. 773/1931 “Approvazione del Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza” e in particolare l’art. 110;
    
- il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 27/10/2003 “Determinazione del numero massimo di apparecchi e congegni di cui all'art. 110, commi 6 e 7, lettera b) del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza che possono essere installali presso esercizi pubblici, circoli privati e punti di raccolta di altri giochi autorizzati”;
     - il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 18/01/2007 “Individuazione del numero massimo di apparecchi da intrattenimento di cui all'art. 110, commi 6 e 7 del TULPS, che possono essere installati per la raccolta di gioco presso punti vendita aventi come attività principale la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici”;
     -
il Decreto Ministero dell’Economia e delle Finanze del 27/07/2011 “Determinazione dei criteri e parametri numerico quantitativi per l ’installazione di apparecchi di cui all'articolo 110, comma 6 del TULPS”;
     -
il D.L. n. 138/2011 “Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo” (convertito in legge n. 148/2011 s.m.i.) che consente di stabilire “restrizioni all'accesso e all'esercizio delle attività economiche” ivi compreso “il divieto di esercizio di una attività economica al di fuori di una certa area geografica e l'abilitazione a esercitarla solo all'interno di una determinata area” qualora la limitazione sia funzionale a ragioni di interesse pubblico, tra cui in particolare quelle connesse alla tutela della salute umana e la restrizione rappresenti un mezzo idoneo, indispensabile e, dal punto di vista del grado di interferenza nella libertà economica, ragionevolmente proporzionato all'interesse pubblico cui è destinata;
     - il D.L. n. 158/2012 “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute ” (convertito in legge n. 189/2012 s.m.i.);
     - gli artt. 41 e 118 della Costituzione;
     - il T.U.E.L.;
     - l'O.R.E.L.;
     - il vigente Statuto Comunale;

ORDINA

nelle more dell’adozione di apposito Regolamento Comunale:

1) Il divieto di apertura di sale da gioco, sia tradizionali che Video Lottery Terminal (VLT), e di spazi per il gioco o l'installazione di apparecchi di cui all’art. 110 c. 6 del R.D. 773/1931 (TULPS), localizzati a meno di 500 metri misurati secondo il percorso pedonale più breve da:
     - Istituti scolastici di qualsiasi ordine e grado,
     - luoghi di culto,
     - centri di aggregazione sociale,
     - centri giovanili,
     - altre strutture culturali,
     - centri ricreativi,
     - centri sportivi,
     - strutture residenziali o semi-residenziali operanti in ambito sanitario o socio­assistenziale.
Le suddette disposizioni si applicano alle nuove richieste di autorizzazione ed ai procedimenti amministrativi la cui istruttoria sia in corso ai sensi della circolare del Ministero dell'Interno n. 557/PAS/U/003881/12001del 19/03/2018.

2) Gli orari massimi di funzionamento degli apparecchi e congegni automatici con vincita in denaro di cui all’art. 110 c. 6 del R.D. 773/1931 (TULPS) collocati all'interno di esercizi autorizzati ex art. 86 (bar, ristoranti, alberghi, tabaccai, sale giochi, ...) o ex art. 88 (agenzie di scommesse, negozi di gioco) del TULPS (R.D. 773/1931) sono fissati su tutto il territorio comunale dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 17,00 alle ore 22,00 di tutti i giorni, compresi i festivi.

3)
Negli orari di non funzionamento gli apparecchi dovranno essere spenti singolarmente tramite l'interruttore elettrico. È fatto obbligo al titolare dell’autorizzazione di esercizio di esporre in un punto ben visibile al pubblico un cartello con indicazione degli orari di funzionamento degli apparecchi di cui al punto precedente, contenente anche formule di avvertimento sui rischi connessi alla pratica dei giochi con vincita in denaro, nonché alle sanzioni applicabili.

4)
Che la violazione delle disposizioni della presente ordinanza, fatta salva l’applicazione di altre disposizioni di legge, nonché delle previsioni del codice penale, comporterà l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di euro 100,00 fino ad un massimo di euro 500,00 per ogni apparecchio acceso al di fuori degli orari massimi di funzionamento.
In caso di particolare gravità o recidiva, si applicherà per un periodo da uno a sette giorni, la sospensione del funzionamento degli apparecchi di intrattenimento e svago con vincita in denaro di cui all’art. 110 del TULPS.
La recidiva si verifica qualora la violazione sia commessa per due volte nell’arco di un anno, anche laddove il responsabile abbia proceduto al pagamento della sanzione mediante oblazione ai sensi dell'art. 16 della legge n.689/1981 e s.m.i..

5) Che la presente ordinanza sia comunicata all’Ufficio Territoriale del Governo - Prefettura di Agrigento, alla Questura di Agrigento, al Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Canicattì; al Comandante alla Stazione dei Carabinieri di Grotte.

6) Che la Polizia Municipale e gli Ufficiali ed Agenti di Polizia Giudiziaria operanti sul territorio, curino l’osservanza delle prescrizioni contenute nella presente ordinanza.

Contro la presente ordinanza è possibile esperire ricorso al TAR entro 60 giorni dalla pubblicazione o, in alternativa, il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla pubblicazione.

La presente ordinanza sarà pubblicata all'Albo Pretorio on line, pubblicata sul sito istituzionale e resa nota al pubblico attraverso i mezzi di comunicazione locali e attraverso le altre forme idonee di pubblicità e informativa
.
  

 

    Il Sindaco
Dott. Alfonso Provvidenza
  
 

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23/01/2019

Chiesa. La diretta di Radio Maria, dalla chiesa Madonna del Carmelo in Grotte

 

Radio Maria
Radio Maria

 

Domenica scorsa, 20 gennaio 2019, a partire dalle ore 16.30, Radio Maria ha trasmesso una diretta in collegamento con la chiesa parrocchiale dedicata alla Beata Maria Vergine del Monte Carmelo in Grotte. Lo staff dello studio mobile, formato dai collaboratori Pippo Zambuto e Raimondo Sciascia, ha consentito la diffusione in diretta nazionale del santo Rosario, dei Vespri e della Santa Messa. La preghiera del Rosario è stata animata da Graziella Vizzini ed Angela Licata. I canti sono stati eseguiti dalla Corale liturgico-musicale "Jobel" accompagnata all'organo dal M° Giuseppe Falzone. La liturgia è stata presieduta da don Gaspare Sutera.
La diretta è scaricabile in podcast dal sito ufficiale di Radio Maria nella cartella "Collegamenti di preghiera" della pagina "Archivio" alla voce "Parrocchia Beata Vergine Maria del Monte Carmelo - Grotte (Agrigento) - 20/01/2019 - 16.30".
Sullo stesso sito di Radio Maria è possibile ascoltare online la registrazione della diretta (ascolta la trasmissione).
(Produzione Radio Maria, tutti i diritti sono riservati).

  
Redazione
23 gennaio 2019.
    

 

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23/01/2019

Servizi. Trasferito al piano terra l'Ufficio protocollo del Comune di Grotte

 

Ufficio protocollo
Ufficio protocollo

L'Ufficio protocollo del Comune di Grotte è stato trasferito dal primo piano del Palazzo Municipale al piano terra. Un cambiamento che tende ad agevolare i cittadini nella presentazione di richieste, istanze e atti rivolti alla pubblica amministrazione. Da qualche giorno non occorre più salire al piano superiore dell'edificio, affrontando tre rampe di scale, per recarsi al "protocollo". Entrando dal portone del palazzo (da Piazza Umberto I) troviamo  l'Ufficio protocollo nella stanza dell'angolo a sinistra dell'atrio interno, insieme all'Ufficio cultura ed all'ufficio del messo notificatore (vedi le foto a lato). Numerosi cartelli affissi nell'atrio indicano la nuova sede dell'Ufficio.
"Lo spostamento è una delle scelte previste nell'ambito della necessaria rivisitazione della macchina amministrativa comunale"; questa la dichiarazione del sindaco Alfonso Provvidenza.
  
Redazione
23 gennaio 2019.
  

Atrio palazzo municipale
Atrio

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22/01/2019

Viabilità. "Basta morti sulla 189!"; denuncia del sindaco di Aragona Giuseppe Pendolino

 

Basta morti sulla 189!
Agrigento-Palermo

L’incidente mortale di mercoledì scorso, 16 gennaio, sulla strada statale 189 Agrigento - Palermo, nei pressi del bivio di Comitini, ha indignato il sindaco Aragona, Giuseppe Pendolino che esprime cordoglio alla famiglia della vittima.
Si è consumata l’ennesima tragedia su una delle strade più pericolose d’Italia che necessità urgentemente di essere messa in sicurezza”, commenta il primo cittadino di Aragona che poi aggiunge: “Non è più possibile che nel 2019 vi siano ancora strade così dissestate e pericolose. La statale 189 è carente di segnaletica ed il manto stradale non è curato come dovrebbe. Per raggiungere Palermo bisogna fare i conti con una decina di semafori a causa dei lavori in corso non ancora conclusi e fermi da parecchi mesi per la crisi dell’azienda che si è aggiudicata l’appalto. La fase di stallo continua a provocare enormi disagi agli agrigentini e non solo. Il viaggio per il capoluogo siciliano è oramai diventato un ‘viaggio della speranza’, dove il rischio di incidenti stradali, anche gravi, è altissimo. La SS 189 possiamo benissimo continuare a chiamarla la strada della morte, alle luce, purtroppo, degli ultimi tristi avvenimenti. Ed è per questi motivi che lancio un monito al presidente della Regione, Nello Musumeci, esortandolo ad attivarsi presso il Governo nazionale per conoscere le reali intenzioni dell’Anas e dello Stato per la messa in sicurezza della statale. Non è più possibile assistere a questo scempio sull’Agrigento - Palermo. Basta morti sulla 189!”.
  
Redazione
22 gennaio 2019.
  

 

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22/01/2019

Agrigento. "Una poesia pi tia" di Mario Sorbello, per il Teatro da Camera al Circolo Empedocleo

 

Circolo Empedocleo
Cartellone

Venerdì 25 gennaio 2019 alle ore 18.15, il circolo culturale Empedocleo di Agrigento e il Pirandello Stable Festival presentano il quarto appuntamento della stagione teatrale 2018-2019 di Teatro da Camera, che ha suscitato coinvolgimento e grande entusiasmo emotivo in un pubblico sempre numeroso, colto e coinvolto: appassionato di questa particolare forma di teatro, che affida la propria dimensione a parole e suggestioni più che ad apparati scenici impegnativi e prorompenti di colori.
Una poesia pi tia” è il titolo del prossimo spettacolo. Un’azione scenica proposta dall’attore Mario Sorbello di TeatriCatania, che ne cura anche la regia.
Mario Sorbello ha riscosso un calorosissimo successo con il “Non si sa come” di Luigi Pirandello l’estate scorsa in occasione della XVIII edizione del Festival Pirandelliano, realizzato nella corte dell’Accademia di Belle Arti “Michelangelo” di Alfredo Prado.
“Una poesia pi tia” consiste in un’azione scenica sul mondo poetico di Ignazio Buttitta, il grande cantore lirico della Sicilia.
Partecipa l’attrice Natalia Carofratello che propone le appassionanti e struggenti canzoni di Rosa Balistreri, che costituì un forte sodalizio con il grande poeta di Bagheria.
La direzione artistica è di Giuseppe Adamo, presidente del Circolo Empedocleo, e di Mario Gaziano, presidente del Pirandello Stable Festival presente su area nazionale e internazionale (Malta, Stoccolma, Oslo, Varsavia, Atene, Pechino).
L’ingresso è libero per i soci del Circolo e per tutti gli appassionati di Teatro da Camera.
Un appuntamento esclusivo da non perdere
.
  
Redazione
22 gennaio 2019.
  

 

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21/01/2019

Attualità. "Caro Presidente, l'Italia continua a cancellare il futuro dei giovani"; di Viviana Zaffuto

 

Caro Presidente, l'Italia continua a cancellare il futuro dei giovani
Viviana Zaffuto

La Repubblica
Su "La Repubblica"

Sull'edizione di ieri del quotidiano "La Repubblica" è stata pubblicata una lettera di Viviana Zaffuto, giovane grottese residente in Belgio per lavoro. Lo stesso testo, inviato al Presidente della Repubblica tramite il portale istituzionale il 3 dicembre 2018, è stato mandato - circa una settimana fa - alla redazione de "La Repubblica" che ieri ne ha pubblicato una versione ridotta.
Di seguito riportiamo il testo integrale della lettera - come dice l'autrice - "scritta col cuore in mano".

*****

"Caro Presidente,
Le scrivo questa lettera in un lunedì come tanti altri, da un vagone di un treno che alle 7h00 parte da Bruxelles e va in direzione Liège.
Fuori è ancora buio, il sole sorge quando io sarò già al lavoro e non lo vedrò.
Sono una delle tante italiane e italiani che vivono e lavorano all'estero, lontani dalla loro casa, dalla loro famiglia, affetti, luoghi, profumi e sapori.
Siciliana come Lei, dunque aggiungo anche lontano dall'Isola e lontana dal mare.
Classe 1986, a breve 33 anni, faccio parte della generazione di disoccupati, illusi e cresciuti da genitori con sogni e progetti per i loro figli che si realizzeranno - e 'se' si realizzeranno - in un altro paese.
In Italia, specialmente al Sud, quando si termina l'università sai che devi salutare tutti per andare via, sa per cosa? Per avere una vita dignitosa, non per diventare ricchi e fare una vita da nababbi, no mio caro Presidente, per avere un lavoro che ci consente di essere indipendenti, che poi tra affitto, bollette, trasporti e spesa non ti rimane nulla, ma sei felice lo stesso perché non hai chiesto niente a nessuno.
L'Italia ha cancellato e continua a cancellare il futuro dei giovani, sta diventando un Paese di anziani o meglio, visto che si viene considerati anziani a partire da 75 anni, dico di 'diversamente giovani'.
Paese ricco di storia, cultura e bellezza, invidiato da tutti, sede di eccellenti università... a cosa serve?
Che senso ha formare tanti ragazzi e poi lasciarli andare via così?
Pessimo investimento, caro Presidente.
Nella nostra Sicilia i paesi si sono svuotati, quasi tutti gli amici vivono all'estero e gli italiani che incontro in Belgio mi parlano con disgusto dell'Italia.
E a me sa cosa succede, Presidente? Mi viene un nodo alla gola, divento triste e rifletto... come ci siamo ridotti così?
Dov'è finito il 'Bel Paese'? Dove è finito l'orgoglio di essere italiani? Dov'è?
Molti italiani che risiedono in Belgio hanno rinunciato alla loro cittadinanza e sa perché? Mi rispondono che non vogliono aver più nulla a che fare con l'Italia... vendendo anche gli immobili e i terreni di cui sono proprietari in Italia.
Ma io invece, mio caro Presidente, voglio ritornare nel mio Paese.
Voglio vivere vicino alla mia famiglia, voglio poter condividere il pranzo della domenica, festeggiare i compleanni, vedere le mie nipotine crescere, continuare a sentire 'lu scrusciu du mari', ammirare e respirare la grande bellezza che ci circonda.
Ho sempre il desiderio e la voglia di ritornare.
Non voglio essere come tutte quelle persone che incontro e che parlano con disprezzo della nostra Italia.
Presidente, mi dia la speranza che qualcosa possa cambiare, mi dia la possibilità di poter ritornare in Italia, vivere dignitosamente e poter, un giorno, far crescere i miei figli nel nostro Paese.
Le lacrime scorrono sul mio viso, mi succede ogni volta quando parlo della mia amata/amara terra, me le asciugo velocemente per non attirare l'attenzione della persona seduta accanto a me, anche se non mi chiederà mai perché ho il viso triste... non siamo in Italia.
Sto quasi per arrivare a Liège, la giornata sarà lunga, 8 ore in ufficio e poi di nuovo di corsa in stazione e viaggio in treno, rientrerò a Bruxelles alle 19h00, con il buio, sarà notte fonda, e il tramonto - così come l'alba - non lo vedrò.

Viviana,
ma mi potrei anche chiamare Vanessa, Elisa, Maria,
Italiana residente all'estero".

 
   

Viviana Zaffuto
 

 

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21/01/2019

Politica. "Divieto di utilizzo di animali selvatici o esotici nei circhi"; mozione del Gruppo consiliare M5S

 

Movimento 5 Stelle

Pubblichiamo di seguito le mozione presentata dal Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Grotte (a firma del capogruppo Angelo Costanza), all'ordine del giorno della seduta di oggi del Consiglio comunale, per il divieto di utilizzo di animali di specie selvatiche o esotiche nei circhi e la tutela del rispetto del diritto degli animali.

*****

"Oggetto: Mozione di indirizzo per divieto di utilizzo di animali di specie selvatiche e/o esotiche nei circhi e nelle mostre viaggianti e tutela del rispetto del diritto degli animali.

Il Gruppo Consiliare del M5S Grotte

premesso che:
- il circo con animali rappresenta oggi solamente la sopravvivenza di un aspetto folkloristico di una cultura ormai morta, basata sullo sfruttamento e sulla sopraffazione del più debole, in cui le folle si divertivano con le privazioni e le sofferenze di altri esseri viventi;
- le condizioni di detenzione degli animali nei circhi vengono identificate come non idonee anche da riconosciute autorità scientifiche;
- in Europa e in tutto il mondo sempre più paesi stanno portando avanti questa scelta di civiltà, bandendo gli animali dai circhi;


considerato che:
- l’art. 9 della legge 18 marzo 1968 n. 337 prescrive ai comuni di compilare un elenco delle aree disponibili per le installazioni dei circhi, delle attività dello spettacolo viaggiante e dei parchi di divertimento e conferisce al regolamento comunale la competenza a concedere suddette aree;
- la Dichiarazione Universale dei diritti degli animali proclamata il 27 gennaio 1978 a Bruxelles, all'art. 4 recita "ogni animale che appartiene ad una specie selvaggia ha diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale, terrestre, aereo, acquatico ed ha il diritto di riprodursi; ogni privazione di libertà, anche se a fini educativi, è contraria a questo diritto" ed all'art. 10 "nessun animale deve essere usato per il divertimento dell'uomo; le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano degli animali sono incompatibili con la dignità dell’animale”;
- recentemente il TAR del Lazio ha respinto il ricorso presentato dal Circo "Amedeo Orfei di Lino Orfei" che aveva chiesto l'annullamento del Regolamento a tutela e rispetto degli animali del Comune di Ciampino, con il quale si faceva divieto di utilizzo di animali negli spettacoli circensi nonché il loro utilizzo per la pubblicizzazione di spettacoli di intrattenimento;
- dal rapporto Italia 2011 dell’Eurispes, solo il 10,1% degli intervistati giudica positivamente l'utilizzo degli animali all'interno degli spettacoli circensi;
- il ruolo svolto dal circo verso un pubblico prevalentemente giovane è di tipo educativo; per cui non si deve trasmettere divertimento derivante dalla sofferenza degli animali soggiogati alla volontà umana, costretti loro malgrado a fare ciò che la natura non prevede;

rilevato che:
- molte amministrazioni comunali hanno approvato apposito regolamento per le attività di spettacolo viaggiante, disponendo che nel territorio comunale non siano più accolti spettacoli di intrattenimento pubblico o privato con uso di
animali di specie selvatiche ed esotiche.

Per quanto sopra esposto invita il Consiglio comunale a volersi esprimere per indirizzare Sindaco e Giunta ad attivarsi per bandire i circhi, le mostre viaggianti ed ogni forma di spettacolo che preveda l'utilizzo di animali di specie esotiche e/o selvatiche;
ad attivarsi per tutelare il rispetto dei diritti degli animali;
ad attivarsi per prevedere specifiche sanzioni per eventuali violazioni.

Grotte 18/12/2018
".

 
   

Il Gruppo Consiliare M5S Grotte
 

 

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21/01/2019

Comune. Convocato il Consiglio comunale per lunedi 21 gennaio alle ore 19.90

 

Aula consiliare "Antonio Lauricella"
Aula consiliare

L'adunanza del prossimo Consiglio comunale, convocato in seduta ordinaria su determinazione del presidente dott. Angelo Carlisi, è stata fissata per lunedi 21 gennaio, alle ore 19.00, nella Sala Consiliare “Antonio Lauricella”.

Verrà discusso il seguente ordine del giorno:

1) Nomina scrutatori; lettura ed approvazione verbali seduta precedente;

2) Adesione al Patto dei Sindaci per il Clima e l'Energia (PAESC);

3) Approvazione Regolamento per la "destinazione dei finanziamenti regionali ai sensi dell'art. 6, comma 1, della L.R. n° 5/2014" Democrazia Partecipata;

4) Approvazione Regolamento comunale sul compostaggio;

5) Mozione Prot. n. 17312 del 18.12.2018 presentata dal gruppo consiliare "Movimento Cinque Stelle".

In caso di mancanza del numero legale la seduta sarà sospesa per un'ora e, qualora dopo la sospensione non ci fosse ancora la presenza del numero legale dei Consiglieri, la seduta di seconda convocazione sarà tenuta il giorno successivo, sempre alla stessa ora.
     

Redazione
21 gennaio 2019.
  

 

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21/01/2019

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della settimana.

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono pubblicati anche nella pagina Chiesa.

Lunedi 21
gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa.

Martedi 22 gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa.

Mercoledi 23
gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa.

Giovedi 24
gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa (al termine, Adorazione eucaristica).

Venerdi 25
gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa
- ore 20.00, a San Francesco, riunione delle giovani coppie di sposi, dei genitori dei bambini battezzati e da battezzare.

Sabato 26
gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 16.30, nella chiesa Madonna delle Grazie, preghiera del santo Rosario con il Gruppo della Medaglia Miracolosa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva.

Domenica 27
gennaio
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa (con il cammino di fede per i fidanzati);
- ore 18.45, in chiesa Madre, santa Messa.

AVVISI

Mercoledi 13 febbraio, nella chiesa di San Francesco, iniziano le sante Quarantore; per informazioni rivolgersi in parrocchia.

Orari delle Sante Messe in vigore dal 28/10/2018:

   Feriali:
   ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madre

   Prefestivi:
   ore 18.30, chiesa Madre
   ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità neocatecumenali)

   Festivi:
   ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 10.00, chiesa San Rocco
   ore 11.00, chiesa Madre
   ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.45, chiesa Madre
 

 

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19/01/2019

Aragona. Proteste contro Poste Italiane per la mancata consegna della corrispondenza

 

Poste Italiane

Cittadini e Amministrazione comunale di Aragona (AG) sul piede di guerra contro Poste Italiane a causa della mancata consegna della corrispondenza. Un disservizio che è ormai divenuto cronico ad Aragona dove da settimane, in modo sistematico, si registrano ritardi nella consegna di bollette, lettere e corrispondenza varia, soprattutto nelle contrade. C’è chi non riceve posta da un paio di mesi e ha subito il taglio di luce e telefono per morosità. Il malumore degli abitanti, intanto, cresce e per dire basta a tutto ciò, il sindaco Giuseppe Pendolino lancia un appello a Poste Italiane affinché si intervenga per mettere fine ad un disservizio che continua ad arrecare danni ai cittadini aragonesi: “Poste Italiane, senza avvisare l’Amministrazione comunale, ha improvvisamente interrotto il servizio di consegna della corrispondenza nelle contrade a causa della mancata denominazione della via e dell’assenza del numero civico. Centinaia di famiglie vivono in queste borgate da decenni ed hanno sempre ricevuto la posta. Adesso, invece, c’è chi non riceve più le bollette e la corrispondenza varia. Una situazione non più sostenibile. Lunedì prossimo interpellerò Poste Italiane per capire quali sono i reali motivi del disservizio e risolverlo al più presto. Dobbiamo mettere la parola fine a questo caos”.
  
Redazione
19 gennaio 2019.
    

 

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19/01/2019

Politica. Rosalba Cimino (M5S): "Soddisfazione per l'approvazione del Reddito di Cittadinanza"

 

On. Rosalba Cimino
On. Rosalba Cimino

Le dichiarazioni dell'on. Rosalba Cimino, deputata alla Camera per il Movimento 5 Stelle, dopo l'approvazione in Consiglio dei Ministri del Reddito di Cittadinanza.

*****

"Quella di giovedi è stata una giornata storica, la realizzazione di qualcosa per cui abbiamo lottato per anni, un progetto di sostegno economico ma anche di inclusione sociale e lavorativa utile a restituire la dignità a tantissime persone in difficoltà.
Ho sempre creduto alla necessità di ristabilire un equilibrio che non lasciasse indietro i più svantaggiati e da attivista negli anni scorsi ho partecipato con entusiasmo alle marce per il reddito di cittadinanza. Adesso nonostante polemiche e scetticismo questo Governo ha dimostrato di tenere fede a quanto dichiarato, dando  prova di serietà e coerenza.

Entrando invece nello specifico della misura e dei requisiti necessari per beneficiarne: bisognerà avere

un ISEE inferiore a 9.360 euro,

un valore del patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro,

un valore del patrimonio mobiliare, come definito a fini ISEE, non superiore a una soglia di euro 6.000, accresciuta di euro 2.000 per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo e fino ad un massimo di euro 10.000, incrementabile di ulteriori euro 1.000 per ogni figlio successivo al secondo; fermo rimanendo che i predetti massimali sono ulteriormente incrementati di euro 5.000 per ogni componente con disabilità.

Un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di 6.000 euro annui moltiplicata per uno specifico parametro della scala di equivalenza.

Altre disposizioni riguardano la non disponibilità di autoveicoli, motoveicoli, navi e imbarcazioni da diporto.

Viene inoltre prevista la compatibilità del Reddito di cittadinanza con la NASPI e con altre forme di sostegno al reddito.
Per quanto invece concerne la Pensione di cittadinanza, i requisiti di accesso e le regole del beneficio economico sono le medesime del Rdc.
Il beneficio sarà compreso tra i 480 e i 9.360 euro annui, in considerazione degli specifici parametri già indicati.
Decorre dal mese successivo a quello della richiesta ed è riconosciuto, fermo rimanendo il possesso dei requisiti, per un periodo continuativo non superiore ai diciotto mesi.
Può essere rinnovato, previa sospensione di un mese. La sospensione non opera nel caso della Pensione di cittadinanza.
Il Rdc viene riconosciuto dall’INPS ed è erogato tramite la Carta Rdc. Ai suoi beneficiari sono estese le agevolazioni relative alle tariffe elettriche e quelle riguardanti la compensazione per la fornitura di gas naturale riconosciute alle famiglie economicamente svantaggiate.
Si introduce inoltre un meccanismo volto a garantire l’inserimento o il reinserimento del beneficiario del Rdc nel mondo del lavoro, attraverso un percorso personalizzato che potrà riguardare attività al servizio della comunità, riqualificazione professionale, completamento degli studi, nonché altri impegni individuati dai servizi competenti finalizzati all’inclusione sociale e all’inserimento nel mercato del lavoro.
In particolare, il beneficiario dovrà sottoscrivere il Patto per il Lavoro o per l’Inclusione sociale, partecipare alle specifiche iniziative formative previste e non potrà rifiutare le offerte di lavoro proposte dai Centri per l’impiego in base a specifici requisiti di distanza e di durata del periodo di disoccupazione.
Si prevedono sanzioni nei casi in cui vengono forniti, con dolo, dati e notizie non rispondenti al vero nel corso della procedura di richiesta del Rdc.
Le pene prevedono la reclusione da due a sei anni, oltre alla decadenza dal beneficio e al recupero di quanto indebitamente percepito, comunque disposti anche in assenza di dolo.
In caso di dolo, il Rdc non potrà essere nuovamente richiesto, se non decorsi dieci anni dalla richiesta che ha dato luogo alla sanzione.
Si prevede altresì la decadenza dal beneficio quando vengono meno alcune condizioni riguardanti gli adempimenti.
Sono anche introdotti incentivi per le imprese che assumono il beneficiario di RdC a tempo pieno e indeterminato, sotto forma di esoneri contributivi, nonché per i beneficiari che avviano un’attività lavorativa autonoma o di impresa individuale o una società cooperativa entro i primi 12 mesi di fruizione"
.
  

  

   

On. Rosalba Cimino
 

 

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19/01/2019

Chiesa. Diretta di Radio Maria, domani dalla chiesa Madonna del Carmelo in Grotte

 

Radio Maria
Radio Maria

 

Domani, domenica 20 gennaio, a partire dalle ore 16.30, presso la chiesa parrocchiale dedicata alla Beata Maria Vergine del Monte Carmelo in Grotte, uno staff di Radio Maria consentirà la diretta radiofonica sull’emittente nazionale. Sarà trasmessa la preghiera del santo Rosario, alle ore 16.30, a cui seguirà la celebrazione della santa Messa, alle ore 17.00, presieduta da don Gaspare Sutera. La diretta radiofonica dall’emittente Radio Maria verrà inserita nella consueta finestra pomeridiana dedicata alla preghiera ed alla liturgia comunitaria.
Radio Maria è un’emittente di evangelizzazione e di promozione umana, con particolare attenzione alle periferie esistenziali della società, che nel panorama radiofonico ha una sua precisa identità, che la distingue ovunque nel mondo. Il progetto di Radio Maria si basa sull’apporto insostituibile dei volontari. Donne e uomini che, in ogni parte d’Italia, si adoperano per un servizio volto a portare nelle case dei malati, degli anziani e dei fedeli cristiani, il prezioso momento di comunione eucaristica e di preghiera con tutta la Chiesa, orante e pellegrina nel mondo.
  
Redazione
19 gennaio 2019.
    

 

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19/01/2019

Sport. Volley e calcio a 5 femminile, oggi al campo polivalente coperto "Francesca Morvillo"

 

Pallavolo femminile
Manifesto

 

Si terranno oggi a Grotte, presso il campo sportivo polivalente coperto "Francesca Morvillo", due appuntamenti sportivi interamente "al femminile".
Alle ore 15.30, sul terreno di gioco, si affronteranno le squadre di Calcio a 5 femminile, di serie D, "New Star" di Grotte e la "Joppolo Calcio" di Joppolo Giancaxio.
A seguire, alle ore 17.30, avrà inizio la partita di pallavolo, di 1^ divisione femminile, tra la "A.C.S.D. New Star" di Grotte e la "A.P.D. Accademia Volley" di Caltanissetta.
Finalmente le formazioni sportive grottesi potranno giocare realmente in casa, dopo aver chiesto ospitalità per diverso periodo al centro Sportivo Campus" di Agrigento (per il calcio) e ad Aragona (per la pallavolo).
  
Redazione
19 gennaio 2019.
    

 

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18/01/2019

Informazione. Azienda grottese sulle pagine del quotidiano nazionale Avvenire

 

Avvenire
Avvenire

 

Esce oggi, venerdi 18 gennaio 2019, sulle pagine economiche del quotidiano nazionale "Avvenire", un articolo a firma del giornalista Roberto Cutaia dal titolo "Da piccolo garage a riferimento in Sicilia".
Il testo descrive in breve la storia di una realtà imprenditoriale nata a Grotte e sviluppatasi nella provincia di Agrigento. Costituita nel 1985 come "Salvaggio e Costanza", nel 1993 diventa "Sadiri" e nel 2009 si trasforma in "Sa.di.ri. Group S.r.l.", una realtà che tratta oltre 40.00 articoli e si avvale di 10 collaboratori. Oggi ha un magazzino di 1500 metri quadri nella sede centrale di Grotte, una filiale a Licata aperta nel 2014 e, dal 2016, un'altra ad Agrigento.
Nell'articolo di Roberto Cutaia (in edicola, su "Avvenire"), l'intervista all'imprenditore Giuseppe Salvaggio.
  
Redazione
18 gennaio 2019.
    

Roberto Cutaia
Roberto Cutaia

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18/01/2019

Lettere. "Il mio impegno per diffondere la cultura"; di Gaspare Agnello

 

Gaspare Agnello
Gaspare Agnello

I ringraziamenti di Gaspare Agnello per l'assegnazione di un riconoscimento nell'ambito del Festival "Kaos", e alcuni suoi progetti di prossima realizzazione.

*****

"La Commissione del Festival dell'editoria, della legalità e dell'identità siciliana 'Kaos', presieduta dal prof. Francesco Pira, ha deciso di assegnarmi un premio, nella mia qualità di Presidente del Centro Studi 'Antonio Russello', per il mio impegno nella promozione delle attività culturali.
Io ringrazio sentitamente il prof. Pira, il direttore artistico Peppe Zambito e tutta la Giuria.
Il Premio viene dato a me ma vale come se fosse dato a tutti coloro che collaborano alla riuscita delle manifestazioni tendenti a far conoscere lo scrittore di Favara.
Devo dire che ho gradito questa attestazione di stima perché mi fa piacere che c'è chi si accorge del mio grande impegno per diffondere la cultura nella nostra provincia e in Sicilia.
Ho pronto un libro sul mio intenso rapporto con Sciascia che verrà pubblicato dopo aver fatto un attento lavoro di editing, e poi spero di realizzare il progetto di una mostra fotografica che si dovrebbe intitolare 'Il mondo sciasciano al Premio Letterario Racalmare'.
E poi ci sono le attività relative al Centro Studi 'Antonio Russello' che parteciperà alla manifestazione 'Kaos' esponendo i libri di Russello.
Certamente il Festival 'Kaos' sarà un grande momento per la cultura siciliana"
.
  

 

   

Gaspare Agnello
 

 

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17/01/2019

Riconoscimenti. Premi "Identità Siciliana" del Festival "Kaos" a Gaspare Agnello e Daniela Spalanca

 

Daniela Spalanca
Daniela Spalanca

Gaspare Agnello
Gaspare Agnello

 

Si terrà nei giorni 18, 19 e 20 gennaio 2019, a Canicatti presso il centro culturale “San Domenico”, la nuova edizione di "Kaos", il Festival itinerante dell’editoria, della legalità e dell’identità siciliana.
La manifestazione ospiterà gli stand di editori di Sicilia, scrittori, relatori, pubblico, incontri con autori.
"Kaos non è confusione, ma un'idea itinerante di contaminazione culturale" ha dichiarato il direttore artistico Peppe Zambito.
Saranno tre giorni di appuntamenti letterari e incursioni artistiche, con conversazioni su libri, condivisione di momenti musicali ed eccellenze del territorio. Nell'ambito della manifestazione avrà luogo la premiazione del concorso letterario KAOS, dedicato a persone e luoghi siciliani, e la Fiera del Libro.
Tra i premi speciali assegnati, due riconoscimenti “Identità Siciliana” saranno conferiti:
- a Gaspare Agnello, Presidente del centro studi “Antonio Russello”, impegnato nella promozione culturale;
- alla giornalista Daniela Spalanca che, con il ultimo libro “Gero Zambuto. Il primo regista di Totò” (edizioni Libridine), ha svolto un'importante ricerca sul regista grottese.
  
Redazione
17 gennaio 2019.
    

Festival "Kaos"
Manifesto

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17/01/2019

Proposte. "La biblioteca comunale sede dell'Associazione Amici del Premio Racalmare Leonardo Sciascia?"

 

Piero Castronovo
Piero Castronovo

Alcune considerazioni ed una proposta dell'ex vice sindaco e assessore all'Ambiente Piero Castronovo in merito alla costituzione dell'Associazione Culturale "Amici del Premio Letterario Racalmare Leonardo Sciascia'".

*****

"Sul quotidiano locale Grotte.info, notizia di qualche giorno fa, è stata annunciata l'iniziativa del dottor Salvatore Bellavia di creare un'associazione degli Amici del Premio Racalmare Leonardo Sciascia con una prima iniziativa che si svolgerà a breve.
Il dottor Bellavia è stato Presidente onorario del Premio letterario Racalmare e prima ancora ne è stato Direttore artistico.
Abbiamo vissuto con lui delle bellissime edizioni, tutte nostrane, improntate a esperienze di vera e appassionante cultura.
I Presidenti onorari che si sono succeduti nel tempo, hanno portato lustro alla nostra comunità cittadina a cominciare dal primo che è stato lo stesso Sciascia ed altri come Bufalino, Consolo, Savatteri, Bellavia... etc.
Perché non istituire la sede di questa associazione presso la biblioteca comunale?
E perché non istituire sempre nella stessa biblioteca comunale un albo di tutti i Presidenti onorari del Premio Racalmare dalla sua prima edizione sino ad ora?
Questa è una mia modestissima proposta attorno alla quale, se vogliamo, possiamo aprire una discussione o anche una semplice riflessione"
.
  

 

   

Piero Castronovo
 

 

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17/01/2019

Racalmuto. Presentazione del libro "La funesta docilità" di Salvatore Silvano Nigro; sabato 19 gennaio

 

La funesta docilità
Manifesto

 

Il Circolo Unione di Racalmuto promuoverà, per tutto il 2019, una serie di iniziative dedicate al trentesimo anniversario della scomparsa di Leonardo Sciascia. Appuntamenti che celebrano il magistero, le passioni, l'impegno civile e i libri dello Scrittore racalmutese scomparso nel 1989.
Si inizia sabato 19 gennaio con una manifestazione dedicata a Sciascia e a Manzoni, di cui lo Scrittore di Racalmuto tanto si occupò. Per l'occasione sarà presentato il libro “La funesta docilità” di Salvatore Silvano Nigro, edito da Sellerio. Nigro è tra i più noti critici di Manzoni, filologo, critico letterario, italianista e francesista italiano, oltre che docente di letteratura italiana. Converserà con l'autore il critico letterario e docente universitario Salvatore Ferlita. Parteciperà anche lo scrittore Gaetano Savatteri. Interverranno inoltre Salvatore Picone e Gigi Restivo. Introdurranno Francesco Marchese, presidente del Circolo, ed Emilio Messana, sindaco di Racalmuto. Nel corso della serata, che avrà inizio alle ore 18.30, saranno letti, da Carla Carafa, stralci di opere di Sciascia e Manzoni e pagine del libro di Nigro.
  
Redazione
17 gennaio 2019.
    

 

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16/01/2019

Politica. Costituiti i Gruppi di lavoro, a sostegno dell'attività della Giunta comunale

 

Gruppi di lavoro
Gruppo di lavoro

Il sindaco Alfonso Provvidenza ha formalizzato la costituzione dei "Gruppi di lavoro" con la nomina dei componenti.
Sono cinque i Gruppi costituiti, che svolgeranno attività di studio e ricerca a supporto dell'attività della Giunta comunale. Sono formati da un minimo di tre e da un massimo di cinque componenti, individuati dal Sindaco secondo i criteri di competenza, capacità propositiva e disponibilità. Le cariche sono previste a titolo gratuito e non possono essere riconosciute indennità a qualsiasi titolo.
Con la determina sindacale n° 1 del 7 gennaio 2019 sono stati costituiti i seguenti gruppi di lavoro:
- Ambiente, Protezione Civile, Pianificazione urbana e territoriale: arch. Ignazio Infantino, geom. Antonio Morreale, dott. Salvatore Marrelli, ing. Silvia Lombardo;
- Fondi Europei: arch. Santa Rosa Collura, arch. Salvatore Di Maggio, dott. Vincenzo Morreale, dott. Antonio Vella;
- Cultura, Tradizioni popolari, Pubblica istruzione, Sport e Spettacolo, Attività sociali: dott. Giovanni Lombardo, dott.ssa Mirella Salvaggio, Calogero Miceli, dott.ssa Giusy Vizzini;
- Tributi, Bilancio e Finanza locale: rag. Ignazio Cutaia, avv. Nino Caltagirone, ing. Lorena Morgante;
- Comunicazione e Informatica: ing. Alfonso Gomena, Francesco Morreale, Margherita Fantauzzo.
L'incarico di componente del Gruppo di lavoro si esaurisce, in ogni caso, con la cessazione del mandato amministrativo dell'Amministrazione in carica.
  
Redazione
16 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
    

 

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16/01/2019

Volontariato. Domenica 20 gennaio, donazione di sangue presso la sede Adas di Grotte

 

ADAS (Associazione Donatori Autonoma Sangue)

Verrà effettuata domenica 20 gennaio, dalle ore 08.00 alle ore 12.00 a Grotte, presso la sede Adas di Via Francesco Ingrao n° 92-94, la raccolta di sangue che, con cadenza mensile, coinvolge i donatori grottesi. L'autoemoteca sosterà nel piazzale interno della struttura. I donatori dovranno essere a digiuno e dovranno portare il tesserino Adas, un documento di riconoscimento e le ultime analisi; ciò consentirà al personale medico, nel massimo rispetto della privacy, di valutarne lo stato di salute e consentire di effettuare la donazione con più tranquillità. Donare il sangue è un atto di generosità, gratuito e disinteressato; un gesto d'amore che gratifica chi lo compie e salva la vita a chi lo riceve.

Donazione di sangue
Grotte - Via Francesco Ingrao n° 92-94
Domenica 20 gennaio - ore 08.00/12.00
 

 

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15/01/2019

Iniziative. "Tre Autori, tre Relatori", con gli "Amici del Premio Racalmare Leonardo Sciascia"

 

"Tre Autori, tre Relatori"
Guarda il video

 

"Abbiamo costituito, insieme ad un gruppo di amici, l'Associazione Culturale 'Amici del Premio Letterario Racalmare Leonardo Sciascia'"; a parlare è Salvatore Bellavia, autore, regista teatrale, fondatore ed anima del Laboratorio "Luchino Visconti", appassionato promotore di innumerevoli iniziative culturali.
Fondata da poco, ma già attiva, la nuova Associazione realizzerà nei mesi prossimi un "trittico letterario": tre manifestazioni per ricordare altrettanti celebri scrittori che hanno onorato il Premio assumendone la presidenza onoraria.
Un incontro sarà dedicato a Leonardo Sciascia, relatore Venerando Bellomo. La seconda serata, dedicata a Gesualdo Bufalino, sarà a cura di Zino Pecoraro. La terza manifestazione verrà dedicata a Vincenzo Consolo; ne parlerà Mimmo Butera.
Tre relatori per tre autori, "Perché il Premio - continua Salvatore Bellavia - appartiene ai grottesi, e non può essere l'evento di un giorno".
Pubblichiamo il video di presentazione della manifestazione.
  
Redazione
15 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
    

Salvatore Bellavia
Salvatore Bellavia

 

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  Tre Autori, tre Relatori (Video) Visita l'argomento
  
Tre Autori, tre Relatori (Video) Visita l'argomento
  
 

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15/01/2019

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della settimana.

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono pubblicati anche nella pagina Chiesa.

Lunedi 14
gennaio - Triduo in onore di Sant'Antonio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario (nel triduo in onore di sant'Antonio);
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa (nel triduo in onore di sant'Antonio).

Martedi 15 gennaio - Triduo in onore di Sant'Antonio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario (nel triduo in onore di sant'Antonio);
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa e Vespri (nel triduo in onore di sant'Antonio).

Mercoledi 16
gennaio - Triduo in onore di Sant'Antonio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario (nel triduo in onore di sant'Antonio);
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa e Vespri (nel triduo in onore di sant'Antonio).

Giovedi 17
gennaio - Festa di Sant'Antonio
- oggi nella chiesa Madonna del Carmelo non sarà celebrata la santa Messa;
- ore 09.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa (al termine, benedizione degli animali).

Venerdi 18
gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa
- ore 20.00, a San Francesco, riunione delle giovani coppie di sposi, dei genitori dei bambini battezzati e da battezzare.

Sabato 19
gennaio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva.

Domenica 20
gennaio
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 16.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, celebrazione in diretta su Radio Maria: santo Rosario e Vespri;
- ore 17.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, celebrazione in diretta su Radio Maria: santa Messa (con il cammino di fede per i fidanzati);
- ore 18.45, in chiesa Madre, santa Messa.

AVVISI

Orari delle Sante Messe in vigore dal 28/10/2018:

   Feriali:
   ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madre

   Prefestivi:
   ore 18.30, chiesa Madre
   ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità neocatecumenali)

   Festivi:
   ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 10.00, chiesa San Rocco
   ore 11.00, chiesa Madre
   ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.45, chiesa Madre
 

 

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14/01/2019

Pittura. "L'esistere tra gli squali"; opere di Antonio Pilato in mostra a Berlino

 

L'esistere tra gli squali
"L'esistere tra gli squali"

 

A partire da lunedi 21 e sino a mercoledi 23 gennaio 2019, presso la Galleria d'Arte "August 35" nel cuore di Berlino (in Augustßstrasse n° 35, la centralissima "via delle gallerie d'arte") sarà visibile al pubblico una mostra di pittura con opere di Antonio Pilato, che espone con altri 9 pittori.
L'iniziativa rientra nell'ambito della "international art exibition Berlino in Arte 2019", a cura della "Falzone Arte" di Sabrina Falzone.
L'inaugurazione della mostra (con la presenza dell'artista grottese) è programmata per le ore 18.00 del 21 gennaio; sarà visibile con ingresso gratuito - dalle ore 15.00 alle ore 19.00 - nei giorni successivi.
"
Pilato è un artista che sente il dramma dell’esistenza umana e quindi l’angoscia dell’esistere quando non sia riscatta dall’impegno morale. Questa originaria intransigenza, che nasce da una effettiva partecipazione alla vita, lo fa tendere ad una tensione espressiva, ma gli fa anche eludere ogni atteggiamento retorico oltre che formale. Da qui un senso primordiale colto alle radici, non contemplato da fuori, ma vissuto dentro" (A. Lucia Coruzzi).
  
Redazione
14 gennaio 2019.
    

Berlino in Arte 2019
Invito

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14/01/2019

Lettere. "Un ringraziamento a tutta l'Amministrazione"; di Gianni Costanza

 

Gianni Costanza
Gianni Costanza

Un pubblico ringraziamento, da parte di Gianni Costanza, all'Amministrazione comunale di Grotte.

*****

"Un complimento ed un mio ringraziamento a tutta l'Amministrazione del Comune di Grotte, presieduta dal sindaco dott. Alfonso Provvidenza, che in un recente Consiglio comunale, all'unanimità, ha deciso di aderire al progetto letterario la "Strada degli Scrittori", ideata e voluta dal giornalista Felice Cavallaro, dai suoi collaboratori, Sindaci ed amministratori vari della provincia di Agrigento.
La Cultura - cioè l'arte, la musica, lo sport ecc. - non dovrà mai avere chi rema contro".
    

 
   

Gianni Costanza
(Operatore culturale)
  

 

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13/01/2019

Lingua. "Origini del vernacolo siciliano e della lingua italiana" (7); di Rodolfo Costanza

 

Origini del vernacolo siciliano e della lingua italiana
Brano di
Jacopo da Lentini



Prof. Rodolfo Costanza
Prof. Rodolfo Costanza


Origini del vernacolo siciliano
e
della lingua italiana
  
(Puntata n° 7)

7. L’eccelso duo della poesia volgare

7.1 Dante, primo teorico del volgare

     Durante Alighieri
nasce a Firenze nel 1265; il nomignolo “Dante” sarà fatto proprio nell’età matura. Il padre, Alighiero, apparteneva alla piccola nobiltà guelfa di Firenze (oggi diremo clericale o papalina). In età ancora infantile, i genitori istituiscono un contratto di matrimonio con Gemma Donati, un matrimonio che verrà celebrato quando Dante avrà venti anni (1285).
     Tra i suoi maestri c’è soprattutto Brunetto Latini, retore, grammatico, autore di Tresor e Tesoretto che verrà messo XV canto dell’Inferno, il girone dei sodomiti. Inoltre, i giovani poeti con i quali il giovane Dante ha un stretto rapporto c’è di sicuro Guido Cavalcanti, ricordato invece dal padre nell’Inferno. Verso la fine degli anni ’80 elabora le prime rime sparse. Dante non le organizzerà mai in un canzoniere coerente e completo,esse si ispirano all’importante ciclo medievale Roman de la Rose.
    
Dopo la morte di Beatrice seguono studi filosofici a Bologna ma Dante si attiva anche in politica tanto da partecipare alla battaglia di Campaldino contro gli Aretini (1289) ed entra nella Corporazione dei Medici e Speziali, cioè la corporazione più vicina al suo rango, avendo studiato filosofia (1295). Tra il 1292 e il 1293 organizza rime, sonetti e canzoni in un’opera: la Vita Nova. Le rime più importanti, le più innovative saranno però della metà degli anni ’90: le cosiddette Rime petrose. In questo periodo entra a far parte della fazione dei Bianchi che prendono il potere; nel 1300 figura infatti tra i sei priori del comune. In questa veste, dopo essersene allontanato da qualche tempo, partecipa alla decisione di mandare in esilio il suo maestro, il poeta Guido Cavalcanti. Nel 1301 le truppe angioine al comando di Carlo di Valois, ristabiliscono al potere a Firenze la precedente fazione dei Neri. Nel 1302 Dante è così condannato all’esilio, una condanna che verrà in seguito mutata in condanna a morte in contumacia. Per questo Dante non potrà più rivedere la sua città.
     Nei primi anni del nuovo secolo comincia a comporre due opere importanti dal punto di vista filosofiche e linguistiche: Il Convivio e il De vulgari eloquentia. Due opere che lascerà incompiute perché intorno al 1306 inizia a scrivere la Commedia, il più grande poema narrativo in volgare. L’esilio lo porta in varie città tra cui Verona, dove arriva probabilmente nel 1312 alla corte di Cangrande della Scala che, tra tutti i signori d’Italia, è quello che maggiormente gli riserva la sua protezione. Resta a Verona probabilmente fino al 1318.
     Nel 1308 Arrigo VII di Lussemburgo è eletto imperatore e Dante pensa e si illude di poter ritornare a Firenze. Arrigo VII scende in Italia nel 1310 e questo evento probabilmente gli ispira il trattato politico: il De Monarchia. Queste speranze politiche tuttavia naufragano quando Arrigo VII improvvisamente muore nel 1313. Tra l’altro tra il 1312 e il 1313, con ogni probabilità, compone il Purgatorio, cioè la seconda cantica della Commedia. Nel 1318 lascia Verona per Ravenna, l’ultima sede del suo esilio, presso Guido Novello da Polenta. In questi anni compone probabilmente l’epistola in latino indirizzata a Cangrande della Scala dove spiega la struttura del poema, nonché la ricchezza e la varietà di significati in cui può essere inteso il poema stesso. A Ravenna Dante conclude negli ultimi anni di vita componendo il Paradiso. Nel 1321, infatti, di ritorno da un’ambasciata a Venezia muore e le sue spoglie sono tumulate nella Chiesa di San Francesco a Ravenna. Non torneranno mai a Firenze anche quando, nei secoli, la sua città natale le reclamerà. Una particolarità curiosa è che di Dante non ci resta nessun manoscritto autografo; i più antichi manoscritti in cui sono riportati i versi della Commedia si trovano in alcune carte bolognesi del 1317.
    
Non vi è dubbio che Dante rappresenti la sintesi suprema delle fondamentali tendenze spirituali e artistiche di tutto il secolo XIII. Egli crea allo stesso tempo modelli decisivi per il futuro della letteratura italiana. La sua formazione culturale e la sua prima esperienza di poeta del “Dolce Stil Nuovo” si svolgono alla fine del XIII secolo, ma la maggior parte delle sue opere e della Divina Commedia furono scritte nel primo ventennio del secolo XIV. Come abbiamo specificato prima imparò l’arte retorica da Brunetto Latini e l’arte di rimare da autodidatta, tuttavia fu influenzato dallo stile di Guido Cavalcante.
     Secondo le indicazioni che Dante stesso ci ha lasciato nel Convivio egli compose la Vita Nuova nel 1293. In essa Dante racconta il suo amore per Beatrice fin dal primo incontro agli anni che seguono la morte della donna.
     Le rime
contengono invece tutte quelle composizioni poetiche senza un ordine preciso e inseguito ordinate dai critici moderni. Fanno parte delle prime poesie giovanili di carattere personale e stile stilnovista e molte canzoni di carattere allegorico e didattico.
     Il Convivio
fu composto nei primi anni del nuovo secolo, doveva consistere in un grande trattato enciclopedico, ma alla fine fu composto di soli quattro libri.
     Le idee di Dante sul volgare si leggono nel Convivio e nel De vulgari eloquentia. Nel Convivio, il volgare viene tra l’altro celebrato come “sole nuovo” destinato a splendere al posto del latino, per un pubblico che non è in grado di comprendere la lingua dei classici. Nel Convivio Dante definisce il volgare ideale attraverso una metafora di ordine visiva che egli ripropone nel De Vulgari Eloquentia in questo modo: “Questo sarà luce nuova, sole nuovo, lo quale sorgerà la dove l’usato tramonta, a dare lume a coloro che sono in tenebre e oscuritade per l’usato sole che a loro non luce”. Nel Convivio il latino è reputato superiore in quanto utilizzato nell’arte, nel De vulgari eloquentia invece la superiorità del volgare viene riconosciuta in nome della sua naturalezza.
     Il De vulgari eloquentia é il primo trattato rimasto incompiuto sulla lingua e la poesia volgare. Esso doveva essere composto di almeno quattro libri, ma il poeta scrisse solo il primo e quattordici capitoli del secondo. In quest’opera è trattata l’origine del linguaggio, dove Dante afferma che la caratteristica delle lingue è il mutare nello spazio, da luogo a luogo, e nel tempo. La grammatica delle lingue letterarie, come quella del greco e del latino, secondo Dante, è una creazione artificiale dei dotti, intesa a frenare la continua mutevolezza degli idiomi.
     Per arrivare a definire i caratteri del volgare letterario, Dante procedendo dal generale al particolare ha come obiettivo una trattazione approfondita dell’area linguistica italiana, e poi si allarga trattando il gruppo linguistico costituito dal francese, provenzale e italiano. Dante esamina queste parlate alla ricerca del volgare migliore, definito illustre (e anche aulico, curiale). L’esame delle varie parlate dialettali italiane, individuabili in quattordici, si conclude con la loro sistematica eliminazione: tutte, nella loro forma naturale, sono indegne del volgare illustre. Tra i vernacoli che Dante condanna con severità, c’é quello toscano e il fiorentino. Migliori degli altri dialetti per lui risultano il siciliano e il bolognese. Il discorso si sposta poi dalla lingua alla letteratura: Dante, sta cercando una lingua ideale, priva di tratti locali e popolari. Le caratteristiche migliori di questa lingua sono identificate nei modelli di stile cui gli stilnovisti e Dante stesso guardavano con maggior ammirazione. Il poeta, come si coglie nel De vulgare eloquenzia, ha sempre puntato a una specificità di una letteratura nazionale.
     Il De monarchia, è un’opera composta di tre libri scritti in lingua latina tra il 1311 e il 1312, dove il poeta manifesta le sue idee guelfe e vuole dimostrare la necessità di una monarchia universale per mantenere il benessere del mondo e che essa nasce direttamente da Dio. L’opera è una religiosa interpretazione del destino degli uomini nella loro umana convivenza e delle leggi e dei principi che Dio ha disposto per governare il mondo.
     Dante ha scritto in latino altre tre opere: Le Epistole, le Eglogle e la Quaestio de aqua et terra.

7.2 La Commedia

    
Il poeta raggiunge la sua maturità poetica scrivendo il suo capolavoro, la Divina Commedia. Essa è un poema didattico-allegorico sotto forma di visione scritta in lingua toscana volgare in terzine incatenate in versi endecasillabi. Essa è composta di cento canti suddivisa in tre cantiche di trentatré canti più il canto d’introduzione alla prima cantica. Si pensa che la composizione dell’Inferno possa essere forse avvenuta tra il 1304-1306, quella del Purgatorio tra il 1309 e il 1315 e l’inizio del Paradiso nel 1316. Il viaggio si svolge in sette giorni che è lo stesso tempo che impiegò Dio nella creazione. Egli iniziò la Commedia nel “mezzo di cammin di nostra vita” che coincide con i suoi 35 anni di vita che costituisce il momento cruciale dell’esperienza esistenziale secondo la tradizione aristotelica. Il Tema ricorrente della Commedia è il viaggio come metafora dell’esistenza. Le guide di questo viaggio sono Virgilio e Beatrice il primo per i nove gironi dell’Inferno e dei sette del Purgatorio, la seconda lo conduce per i nove cieli del Paradiso.
     A noi nella Commedia interessa principalmente quello che Dante ha scritto sotto l’aspetto storico-letterario (evitando gli aspetti morali e profetici che il poeta tratta e lega contestualmente alle sue rime). Infatti, tratteremo alcune terzine che ci possono delucidare la nascita e lo sviluppo di alcune scuole poetiche e del volgare prima della stesura della Commedia.
     Nel IV canto dell’Inferno, Dante,dopo nell’incontro con il poeta latino Stazio, incontra Omero; Orazio, Ovidio e Lucano e coglie l’occasione per stilare un canone della Commedia, pur riconoscendo il valore della lingua greca e latina:

“Mira colui con quella spada in mano,
che vien dinanzi ai tre si come sire:
quelli è Omero poeta sovrano;
L’altro è Orazio satiro che vene;
Ovidio è il terzo, e l’ultimo Lucano […”]. (If. IV)

     L’incontro con Guido Cavalcanti, attraverso il padre, per Dante costituisce l’occasione per delineare un modello poetico e letterario e definire la propria esperienza poetica che si era formata a Firenze nell’ambiente stilnovista a stretto contatto con Guido Cavalcanti, e si era evoluta verso il superamento dello Stilnovo e la formulazione di una poetica volgare matura.
     Il contrasto culturale con Guido non esime Dante dal riconoscere, sotto l’aspetto letterario, la paternità di Brunetto Latini:

[…] la cara e buona immagine paterna
di voi quando nel mondo ad ora ad ora
m’insegnavate come l’uomo s’etterna (Inf. XV)

Ed elli a me: “Tu lasci tal vestigio,
per quel ch’i’ odo, in me, e tanto chiaro,
che Letè nol può tòrre né far bigio. […”]. (Purg. XXVI)

     Dante, nell’incontro con Guido Guinizzelli, dichiara il proprio superamento dello stilnovo, pur riconoscendogli tutto il prestigio di caposcuola. E a lui di aver tolto all’uno e all’altro Guido “la gloria della lingua”. Inoltre contrappone a Cavalcanti un personaggio che è un maestro della lirica provenzale, Arnau Daniel “il miglior fabbro del palar materno”.

“o gloria di Latin”, disse, “per cui
Mostro ciò che potea la lingua nostra [,,,”]. (Purg. VII).

Così ha tolto all’uno e all’altro Guido
la gloria della lingua; e forse è nato
chi l’uno e l’altro caccerà dal nido. (Purg. XI)
“O frate”, disse, “questi c’io ti cerno
col dito”, e addito uno spirto innanzi,
“fu il miglior fabbro del parlar materno [….”]. (Purg. XXVI).

     A ridosso dell’incontro con Arnau Daniel, Dante colloca Bonagiunta e Guido Guinizzelli, allo scopo di definire la propria posizione nell’ambito della letteratura italiana nascente, percorrendo la storia del genere lirico, focalizzando la funzione della scuola stilnovista come superamento della poesia siciliana e della scuola di Guittone d’Arezzo. Dante in quest’occasione, afferma che tra la poesia e lo scrittore esiste un rapporto mistico e segnala che nella poesia ci deve essere anche una concezione mistica dell’amore.
     La ricchezza tematica e letteraria della Commedia favorì la promozione del volgare, dimostrando che la nuova lingua aveva potenzialità illimitate. Ecco perché il successo del poema di Dante e il successo della lingua italiana (toscana) nel Trecento andarono di pari passo.
     Alla fine della metà del Trecento il fiorentino ha acquisito un ruolo preminente grazie a Dante che con l’affermazione della Divina Commedia diventò decisiva per l’affermazione della lingua italiana. Dante può essere considerato, a ragione, il padre della nostra lingua essenzialmente per due motivi. Il primo motivo è la sua netta presa di posizione a favore della supremazia del vernacolo della sua città nei confronti del latino e dei vari volgari regionali. Il secondo motivo è che scrivendo La Divina Commedia, egli crea una nuova e grande lingua, dando dimostrazione eccelsa, e mai più superata in seguito, delle possibilità della lingua tosco-italiana. Prima di lui, infatti, c’erano solo l’indiscussa preminenza del latino, l’uso sporadico del francese e del provenzale, l’aulico vernacolo della scuola siciliana e i vari tentativi dei numerosi volgari della penisola di innalzarsi al di sopra dei propri rozzi dialetti.
     Il toscano iniziò così la sua espansione destinata a completarsi nel giro di alcuni secoli. Il processo fu reso irreversibile dalla Divina Commedia di Dante, dal Canzoniere di Petrarca e dal Decameron di Boccaccio. Senza questi tre autori, probabilmente la storia linguistica italiana sarebbe stata diversa, anche se il fiorentino era un vernacolo regionale dotato di particolari potenzialità: vivacissima era la società fiorentina, e la sua lingua occupava una posizione mediana tra le parlate italiane regionali, inoltre era abbastanza simile al latino.

7.3 Francesco Petrarca

    
Poeta e umanista nato ad Arezzo 20 luglio 1304 muore ad Arquà., tra il 18 e il 19 luglio 1374. Nel 1312 il padre, di professione notaio, si trasferisce ad Avignone, sede della curia papale, dove ottiene un incarico e poi con tutta la famiglia nella vicina Carpentras. Nel 1330 Petrarca segue Giacomo Colonna vescovo di Lombez, in Guascogna; indi passa alla corte del cardinale Giovanni, fratello di Giacomo, ad Avignone.
     Da ragazzo studia grammatica e retorica sotto la guida di Convenevole da Prato, finché 1316 il padre non lo manda a studiare legge a Montpellier. Nel 1318, muore la madre e nel 1320, insieme con il fratello, continua malvolentieri a Bologna gli studi giuridici, che abbandona definitivamente nel 1326, alla morte del padre. Questa permanenza nella città felsinea suscita nel giovane aretino un amore per gli studi classici. Ciò gli permette anche la conoscenza della letteratura volgare che già aveva preso piede nella città dove avevano operato e vissuto i poeti dello stilnovo Guido Guinizzelli e Cino da Pistoia.
     Rientra quindi ad Avignone, dove è presto costretto dalle ristrettezze economiche a prendere gli ordini minori, indispensabili per avere i numerosi benefici ecclesiastici che lo mettono al riparo dal bisogno durante tutta la vita. Sono gli anni che Petrarca descrive più tardi come dediti alla vuota mondanità, durante i quali s’innamora di Laura che gli appare la prima volta nella chiesa di Santa Chiara in Avignone. Quest’amore non cessa neppure dopo la morte di Laura, che avviene, il 6 aprile 1348.
     Con la morte del padre Petrarca, dopo aver abbracciato la carriera ecclesiastica, si mette a servizio del Cardinale Giovanni Colonna vescovo di Guascogna e nello stesso tempo si tuffa nello studio del latino attraverso le opere di Sant'Agostino e di Cicerone. Nel 1333, nel corso di un viaggio nella Francia del nord, nelle Fiandre e nel Brabante, scopre a Liegi l’orazione ciceroniana Pro Archia, dando inizio alle scoperte di antichi testi di autori latini. A questo periodo risale anche la preparazione di un’edizione delle tre decadi superstiti di Livio. Negli anni Trenta e Quaranta inizia il suo vagare da intellettuale che da Avignone lo porterà principalmente in giro per l’Italia a incontrare molti scrittori. Egli in questo lungo periodo scrive numerose opere in latino fra cui l’Africa e il De viris illustribus.
    
Verso la fine del 1336 si reca in Italia a Roma, meta lungamente sognata. Nel 1337 si ritira in Valchiusa, presso le sorgenti del fiume Sorga, dove colloca la scena del suo amore per Laura e afferma di aver concepito la maggior parte delle sue opere. Il 1° settembre 1340 gli giungono gli inviti, da Parigi e da Roma, per l’incoronazione poetica. Sceglie Roma, ma prima vuole essere esaminato da Roberto d’Angiò, re di Napoli. Dopo seguirà l’incoronazione, avvenuta in Campidoglio l’8 aprile 1341 per mano del senatore Orso dell’Anguillara. Di ritorno da Roma, si ferma a Selvapiana di Parma, dove stabilisce il suo rifugio italiano.
     Tornato ad Avignone nel 1342, vi conosce Cola di Rienzo proveniente da Roma. La monacazione del fratello Gherardo nella certosa di Montrieux (Pasqua 1343) produce in lui impressione profonda e intenso turbamento: in questo periodo di crisi scrive il Secretum e forse anche i Psalmi penitentiales.
     Nell’ottobre del 1343 torna a Napoli per incarico del cardinale Colonna; di lì passa a Parma, e poi a Verona. Qui, nella biblioteca capitolare, scopre, secondo l’opinione corrente, le lettere ciceroniane Ad Atticum, Ad Quintum e Ad Brutum. Sulla fine del 1345 torna ad Avignone, dove compone: Bucolicum carmen, De otio religioso, De vita solitaria. Ritorna 1347 in Italia e da Genova si reca a Verona e quindi a Parma, dove l’amico Ludovico di Kempen lo informa della morte di Laura. Nel 1350, dirigendosi a Roma per il giubileo, passa da Firenze, ove può incontrare amici e ammiratori, primo fra tutti Boccaccio, che dall’esempio di Petrarca è indotto a modificare in senso umanistico-erudito la direzione della sua attività letteraria. Nell’anno successivo Boccaccio va a trovarlo a Padova, nel mentre la signoria fiorentina restituisce a Petrarca i beni confiscati al padre e gli offre una cattedra nello studio della città. Intanto egli fa ritorno ad Avignone, dove lavora a sistemare, in opere organiche, l’immenso lavoro sparso.
     Nel dicembre del 1352 muore Clemente VI e gli successe Innocenzo VI, che non è ben disposto nei suoi confronti; ciò induce Petrarca nell’aprile 1353 a rientrare definitivamente in Italia. Incerto dove fermarsi, è trattenuto a Milano dall’arcivescovo Giovanni Visconti, signore della città; e ivi resta per otto anni a educare i nipoti del Visconti, e a prestare importanti servigi diplomatici. Il periodo milanese di Petrarca è uno dei più fecondi dal punto di vista letterario scrivendo De remediis utriusque fortune,Triumphi.
     Nel 1362, incalzato dalla pestilenza, che lo priva del figlio Giovanni e dell’amico Ludovico di Kempen, torna a Padova e di là a Venezia, dove la Repubblica gli concede una casa sulla Riva degli Schiavoni. Qui si fa raggiungere dalla figlia Francesca e dal marito con i quali nel 1370 si ritira in una villetta ad Arquà sui colli Euganei, ove soggiorna di preferenza negli ultimi anni della sua vita. Superata una sincope che nel 1370 lo coglie a Ferrara, continua a scrivere indefessamente fino all’ultimo. Dopo la sua morte, le opere scritte in latino di Petrarca furono molto diffusi in giro per l’Italia e l’Europa.
     Per tutto il secolo XIV Petrarca è ammirato essenzialmente come elegantissimo scrittore in latino. Conoscono grande fama le Epystole, già note come Epystole metricae, dove si hanno dei versi in morte della madre e le Bucolicum carmen. Delle sue numerose lettere Petrarca stesso pensa a proporne organiche raccolte, sul modello dell’epistole di Cicerone e attento al modello delle lettere di Seneca. Familiarium rerum libri XXIV s’intitola una scelta di 350 lettere. Nel 1361inizia una seconda raccolta, quella delle Seniles di 125 lettere. Questa raccolta avrebbe dovuto terminare con una lettera ai posteri (Posteritati), autobiografia incompiuta, il cui racconto giunge al 1351.
     Altre 19 violente epistole contro la Curia avignonese (1342-58) costituiscono la raccolta delle Sine nomine, i cui nomi dei destinatari, omessi per ragioni di prudenza. Il più importante documento della spiritualità petrarchesca è il Secretum meum, composto nel 1347-53. Due trattatelli, il De vita solitaria scritto nel 1346, ampliato più tardi e il De otio religioso composto nel 1347, rimaneggiato in seguito, vagheggiano l’otium che sarebbe stato chiamato umanistico, in una solitudine resa più dolce da molti libri e pochi scelti amici o nella contemplazione di Dio.
     Notevoli sono poi gli scritti storici, il De viribus illustribus inteso a una conciliazione e fusione tra ideali pagani e cristiani della vita, e i Rerum memorandarum libri, ambedue incompiuti. Di natura morale è il De remediis utriusque fortune iniziato nel 1354, terminato e pubblicato nel 1366, in due libri, una specie di manuale, assai letto nel Rinascimento, che passa in rassegna ogni possibile fortuna o disgrazia, suggerendo le ragioni che consigliano di non insuperbirsi della prima, di non lasciarsi abbattere dalla seconda.
     Vivacissime sono infine alcune operette polemiche: il De sui ipsius et multorum ignorantia del 1367, contro quattro averroisti veneziani che lo avevano qualificato “uomo dabbene ma ignorante”. gli Invectivarum contra medicum quendam libri IV (1352-55), nei quali attacca l’incompetenza medica nel fronteggiare la peste del 1348-52 è soprattutto difende la disinteressata poesia contro le “arti meccaniche”. L’Invectiva contra eum qui maledixit Italie del 1373 nota come Apologia contra cuiusdam anonymi Galli calumnias, contro Giovanni di Hesdin, sostenitore delle ragioni francesi nella disputa contro il trasferimento della sede papale da Avignone a Roma.
     Petrarca deve essere considerato, non solo per le sue scoperte di testi latini, per la sua erudizione e per la sua prodigiosa padronanza del latino, l’iniziatore di quel grande moto spirituale e culturale che sarà poi chiamato Umanesimo. Con Francesco Petrarca si apre nella cultura d’Italia e d’Europa una nuova epoca. Egli, come scrive il Sapegno, può, infatti, ben dirsi il “padre spirituale” dell’Umanesimo essendo in lui “già forte il desiderio di conoscere gli antichi, e di raccogliere in gran numero le loro opere”.

7.4 La poesia volgare del Petrarca

    
Nel XIV secolo si assiste al decadere dell’impero, della chiesa e del papato. A metà secolo inoltre tutta l’Europa è colpita dalla peste che segna la reale fine del Medioevo. Nonostante questi rilevanti avvenimenti nasce una nuova cultura che si baserà su uno studio attento e preciso dell’antichità classica, l’Umanesimo.
     I due scrittori che in questo periodo meglio testimoniano nelle loro opere la complessa fase di trasformazione, culturale, sociale e politica, e che rappresentano nella letteratura italiana un momento di passaggio tra l’età medioevale e l’Umanesimo sono Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio.
     Petrarca, oltre a lavorare sulle sue opere in latino, comincia a riesaminare le sue opere in volgare. Petrarca divenne, in Italia e fuori, modello insuperabile di poeta lirico. A questa immagine Petrarca perviene costruendola sua grande opera poetica nella volgar lingua, il Canzoniere,che è un’autobiografia ideale in sé conclusa e con una sua morale sul modello prossimo della Vita nuova di Dante.
     Nell’opera i componimenti s’intrecciano e richiamano l’un l’altro, la storia di uno straordinario rapporto amoroso in quello che sarebbe poi diventato il Canzoniere per antonomasia e che il poeta aveva intitolato Rerum vulgarium fragmenta. Egli ancora più che nelle sue opere latine, mette a punto un linguaggio volgare molto selettivo (i cui lemmi ammontano appena a 3275), deputato alla rappresentazione di una vicenda esclusivamente interiore, destinata a fornire la traccia a letterari e ad altri poeti.
     Il centro ideale della poesia di Petrarca s’indirizza verso
un riconoscimento della precedente tradizione letteraria romanza (dalla poesia provenzale a quella siciliana a quella stilnovistica), che imponeva d’incentrare nell’amore e nella donna ogni più varia esperienza. Petrarca se ne serve per cantare il più generale destino di un’attitudine contemplativa che non ha potuto evitare l’esperienza dello smarrimento, della labilità e della vanità d’ogni bellezza e d’ogni bene terreno, compresa la gloria letteraria.
     Nell’atto con cui il poeta tenta di respingere il desiderio d’amore e della gloria,
s’iscrive anche la scoperta petrarchesca psicologica e introspettiva dell’Io, che diventa il protagonista della sua opera.
     A una più scoperta vocazione allegorica obbediscono i Triumphi forse composti tra il 1351 e il 1352 e rimasti incompiuti; in cui il modello dantesco è direttamente operante fin dalla scelta del metro (terzine di endecasillabi) e Petrarca sembra voler solo sistemare più schematicamente, con i successivi trionfi di Amore, Pudicizia, Morte, Fama, Tempo, Eternità, la stessa materia del Canzoniere
di cui riportiamo un breve stralcio del sonetto del proemio:

Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono
di quei sospiri on d’Io nutriva ‘l core
in sul mio primo giovenile, errore
quand’era in parte altr’uom da quel ch’i’ son,
del vario stil in ch’io piango e ragiono
fra le varie speranze e ‘l van dolore,
ove sia chi per prova intenda amore,
spero trovar pietà, nonché perdono.


     Il Canzoniere è una raccolta poetica in volgare, che vuol raccontare una vicenda amorosa e, più in profondità, la storia di un’anima tormentata. Infatti, l’opera si presenta insomma come un diario intimo, finemente lavorato.
     Tuttavia l’impegno del poeta è un lavoro di stesura e revisione accuratissimo del Canzoniere che si accompagna a una considerevole eterogeneità metrica, tra sonetti, canzoni, madrigali, sestine e ballate. La “trama” dell’opera, che sviluppa il rapporto con Laura, è - soprattutto - il lungo cammino morale dell’anima del poeta.
     Le caratteristiche strutturali più evidenti del Canzoniere sono: la suddivisione dei componimenti tra quelli composti “in vita di Madonna Laura” (i primi 263 testi) e le “rime composte in morte di Madonna Laura” (corrispondenti ai successivi 103 componimenti) i cui temi sono: Laura, la morte, l’autoesame morale.
    
Le 366 poesie del Canzoniere ci accompagnano così in un percorso autobiografico che unisce all’esperienza amorosa quella del rinnovamento etico-religioso, che culminerà nella conclusiva Canzone alla Vergine. Il tema amoroso, che è eredità di tutta la tradizione dello Stilnovo, si salda così con l’autoanalisi intima da parte del poeta, che confessa sulla pagina tutte le proprie debolezze e l’incapacità a rinunciare ai beni terreni per aderire pienamente alla morale cristiana.
     I temi principali del Canzoniere sono: il senso inesorabile del trascorrere del tempo e l’approssimarsi della fine della vita, la complessa dimensione spirituale, i profondi rapporti culturali con i modelli danteschi, stilnovisti e provenzali, l’impegno civile contro la corruzione della curia papale ad Avignone o per il riscatto delle sorti dell’Italia (nella nota
canzone Italia mia, benché il parlar sia indarno).
     Rilevante, per la lettura dell’opera e per il suo significato, il numero complessivo dei testi (366), che trasformano il Canzoniere in una specie di breviario sulla sua complessa vita d’intellettuale. Dal punto di vita stilistico, pur nella sua ampiezza, il Canzoniere si caratterizza per una notevole unità stilistica,dovuta soprattutto al lungo lavoro di controllo e selezione della lingua poetica operato dal poeta nel corso di quasi quarant’anni. Il successo è tale che la lingua della lirica italiana sarà fortemente condizionata, nei secoli a venire, dallo stile dal Canzoniere.
     I temi del Canzoniere (l’amore infelice per Laura, il tormento morale, la percezione del passare del tempo) si traducono poi in un gruppo di figure retoriche anch’esse ricorrenti. Il lunghissimo lavoro di revisione del testo - durato circa quarant’anni e conclusosi praticamente con la morte del poeta - e le sue ultime volontà sulla
forma definitiva dei Rerum vulgarium si possono constatare grazie a due preziosissimi manoscritti, conservati alla Biblioteca Vaticana.
     Nel sonetto, che sotto riportiamo, l’autore rievoca a distanza di anni il primo incontro con Laura, avvenuto nella chiesa di Santa Chiara ad Avignone, quando s’innamorò di lei colpito dalla sua folgorante bellezza che ora, a causa dell’età, comincia a sfiorire sul volto della donna. Nonostante questo, però, il poeta continua ad amarla come il primo giorno e a soffrire le pene di quest’amore infelice in quanto non
corrisposto. La novità del componimento è nel contrasto tra la Laura del passato, la cui descrizione ricalca a livello esteriore i canoni dello Stilnovo, e la Laura del presente, invecchiata come tutte le donne terrene e perciò assai lontana dall’idealizzazione della bellezza fisica e spirituale della donna.

Erano i capei d’oro a l’aura sparsi
che ’n mille dolci nodi gli avolgea,
e ’l vago lume oltra misura ardea
di quei begli occhi, ch’or ne son sì scarsi;

e ’l viso di pietosi color’ farsi,
non so se vero o falso, mi parea:
i’ che l’esca amorosa al petto avea,
qual meraviglia se di sùbito arsi?

Non era l’andar suo cosa mortale,
ma d’angelica forma; e le parole
sonavan altro, che pur voce humana.

Uno spirto celeste, un vivo sole
fu quel ch’i' vidi: e se non fosse or tale,
piagha per allentar d’arco non sana.

    
La caratteristica dominante del linguaggio poetico di Petrarca è la sua selettività, che esclude molte parole usate da Dante nella Commedia, inadatte al genere lirico. Il volgare non è qui la lingua “naturale”, ma la lingua di un raffinato gioco poetico. Petrarca, nello scrivere latino, s’ispirava a Cicerone, Livio, Seneca, Virgilio, Orazio.Dante per contro, usa il latino medioevale della sua epoca.
     Il confronto con il latino classico degli autori canonici fu decisivo per la formazione di una mentalità grammaticale applicata in seguito anche alla stabilizzazione normativa dell’italiano. Il nuovo gusto classicistico impersonato da Petrarca orientò verso una concezione della lingua intesa quale frutto d’imitazione dei grandi modelli letterari latini. In seguito quest’idea fu trasferita dal terreno degli studi classici a quello dell’italiano. Di fatto, però, la svolta umanistica che incominciò con Petrarca ebbe come conseguenza nella prima metà del Quattrocento una crisi del volgare che lo screditò agli occhi della maggior parte dei dotti, mentre nell’uso pratico continuava a farsi strada.

Rodolfo Costanza

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 13 gennaio 2019.
Per gentile concessione dell'Autore.
© Riproduzione riservata.
  

 

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13/01/2019

Chiesa. Intervista a Padre Emanuele Zippo, animatore al convegno del Rinnovamento Carismatico

 

Intervista a Padre Emanuele Zippo
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"Tu sei la mia vita, tu sei la mia forza, Signore!"; sono le parole che, con entusiasmo e gioia, canta padre Emanuele Zippo. Si sente che non è solo un canto ma è soprattutto una testimonianza di vita. Abbiamo raccolto la testimonianza del sacerdote passionista, predicatore ed evangelizzatore, a margine del XIII Convegno zonale di Comunione del Rinnovamento Carismatico Cattolico in svolgimento dall'11 al 13 gennaio presso l'Hotel Akrabello al Villaggio Mosè (Agrigento).
Dalla chiamata vocazionale, attraverso una missione popolare dei Passionisti nel suo paese, alla risposta generosa e spontanea (ormai quasi al traguardo del 30° anno di consacrazione e del 22° anno di sacerdozio). Nel suo passato diversi incarichi pastorali; nel suo presente la predicazione in Italia ed all'estero. Dalla sua viva voce, il racconto dell'esperienza del "Battesimo nello Spirito" ed il passaggio fondamentale dell'annuncio: da Gesù "il Signore" a Gesù "il mio Signore".
(Riprese di © Associazione Culturale "Punto Info").
  
Carmelo Arnone
13 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
    

 

 

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12/01/2019

Chiesa. Padre Emanuele Zippo al convegno del Rinnovamento Carismatico Cattolico

 

Padre Emanuele Zippo al convegno del Rinnovamento Carismatico Cattolico
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È iniziato ieri pomeriggio, presso l'Hotel Akrabello al Villaggio Mosè (Agrigento) il Convegno zonale di Comunione del Rinnovamento Carismatico Cattolico (che accoglie i gruppi e le comunità del RCC del Sud Italia).
Tra i relatori che animeranno la tre giorni - che si concluderà domani pomeriggio con la preghiera di guarigione e le testimonianze - una presenza costante è quella di padre Emanuele Zippo, passionista, predicatore ed evangelizzatore, autore di musica cristiana. Abbiamo raccolto una sua dichiarazione sul programma di questo Convegno.
(Riprese di © Associazione Culturale "Punto Info").
  
Redazione
12 gennaio 2019.
    

Convegno del Rinnovamento Carismatico
Programma

 

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11/01/2019

Politica. Dal Governo contributo di 70.000 euro per gli edifici pubblici di Grotte; nota del Circolo "Lega"

 

Circolo di Grotte "Lega Salvini Premier"
Circolo
Lega
di Grotte

Elenco Comuni
Elenco Comuni

Pubblichiamo, di seguito, un intervento del Circolo "Lega Salvini Premier" di Grotte sul contributo assegnato dal Governo, nella Legge di Bilancio, per la messa in sicurezza degli edifici pubblici.

*****

"Nella recente legge di bilancio approvata dal Governo, il Ministero dell'Interno dispone che per l'anno 2019 sia assegnato ai Comuni con meno di 20.000 abitanti un contributo totale di 394.490.000 di euro da spartire in funzione degli abitanti.
Con decreto del Ministero dell'Interno (di cui si aggiungono allegati) di ieri 10 gennaio 2019 è stato assegnato al nostro Comune (compreso tra 5.001 e 10.000 abitanti) un contributo di 70.000 Euro.
Tale contributo è stato concesso per la realizzazione di messa in  sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale da realizzare entro l'anno 2019.
Una boccata di ossigeno per il nostro Comune, con l'augurio che l'attuale Amministrazione si adoperi per utilizzare questa somma e realizzare una o più opere utili alla nostra comunità.
Un vivo apprezzamento, ed un ringraziamento da parte del nostro Circolo di Grotte, al ministro dell'Interno Matteo Salvini, per l'opera di Governo che sta portando avanti".
  

Circolo "Lega Salvini Premier Grotte"
Direttivo

   

Il Presidente del Circolo
Joel Butera
 

 

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11/01/2019

Iniziative. Consegna del "Premio miglior presepe"

 

Consegna del "Premio Miglior Presepe"
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Lo scorso martedi 8 gennaio, presso l'Aula consiliare del Comune di Grotte, si è svolta la cerimonia di consegna dei premi ai partecipanti ed ai vincitori del concorso "Miglior Presepe 2018-2019", organizzato dall'associazione culturale "Nino Martoglio" con il patrocinio del Comune di Grotte. In palio, una somma in denaro ai presepi classificati al 1° 2° e 3° posto e targhe di partecipazione per tutti i presepi che hanno concorso. Sono stati ben 11 i "Presepi" realizzati nei quartieri di Grotte; tutti hanno partecipato al concorso ottenendo una targa.
Hanno conquistato il podio i seguenti presepi:
-
1° classificato, presepe di Via Vico (targa e premio in denaro di euro 150);
- 2° classificato, presepe di Via Padre Annibale Maria di Francia (targa e premio in denaro di euro 100);
- 3° classificato, presepe di Via Pertini (targa e premio in denaro di euro 50).
Nell'occasione la Befana ha regalato cioccolatini e caramelle a tutti i bambini
.
Pubblichiamo alcune immagini della cerimonia (32 foto di © Associazione Culturale "Punto Info").
  
Redazione
11 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.

Consegna del "Premio Miglior Presepe" (Foto) Visita l'argomento
  

 

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10/01/2019

Agrigento. Premio "Fedeltà" all'operatore culturale Gianni Costanza

 

Gianni Costanza
Gianni Costanza

Domenica 6 gennaio 2019, in Via San Girolamo (nel centro storico di Agrigento), in prossimità di Via Duomo, si è svolta la serata conclusiva delle iniziative che hanno animato le festività natalizie del 2018, finanziate da Mario Gallo del "Movimento del Centro Storico", collaborato dalla parrocchia"La Badiola", dalla figlia Sara, dalla famiglia Di Girolamo e figli, dalla famiglia Priolo e da tutti i residenti. Nel corso delle diverse serate hanno preso parte alle varie manifestazioni: l'arcivescovo di Agrigento card. Francesco Montenegro, il sindaco Lillo Firetto, l'assessore Amato, il consigliere Vitellaro e numerosissimi visitatori provenienti, oltre che da tutta la città e dalle frazioni, anche dai  paesi limitrofi.
Nella serata conclusiva, condotta da Sara Gallo, sono state consegnate le targhe ai vincitori del concorso “Presepe Casalingo”.
All’operatore culturale grottese Gianni Costanza è stato conferito il Premio “Fedeltà” (consegnato dall'on. Sodano, dall'assessore Riolo e dal consigliere comunale Vitellaro) per la sua partecipazione costante negli ultimi 15 anni alle iniziative natalizie agrigentine (dapprima con l’associazione culturale “Suoni di quartiere” e successivamente con “L'Associazione Culturale Europea Akropolis” finanziata dal Parco Archeologico di Agrigento, con il coordinamento del dott. Parello).
A conclusione delle premiazioni, Gianni Costanza, ha letto la sua poesia in dialetto “Vita e Suoni di Quartiere”, ed ha ringraziato il pubblico presente, l'on. Sodano, l’assessore Riolo, il consigliere comunale Vitellaro ed il comitato del “Movimento del Centro Storico” per la loro presenza ed il loro impegno.
Le  targhe sono state donate dall'Accademia delle Belle Arti di Agrigento diretta dal prof. Alfredo Prado, dall'Unità Pastorale San Giuseppe e San Giacomo, e dal sig. Giovanni Mangione.
Sempre nella serata conclusiva, oltre all'arrivo dei Magi, nella piazzetta antistante lo storico presepe artistico di Via San Girolamo si è dato il via all’accensione del falò della Befana.

  

Redazione
10 gennaio 2019.
    
 

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10/01/2019

Politica. "Freddo nelle scuole: non ci vengano a dire che soldi non ce ne sono"; nota dei Consiglieri M5S

 

Movimento 5 Stelle

Nella nota che pubblichiamo di seguito, le considerazioni del Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Grotte sul riscaldamento in alcune classi della scuola primaria e secondaria di Grotte.

*****

"Freddo nelle scuole, nessuna pianificazione, manutenzione preventiva.
Se tutto cambia solo esteriormente, tutto rimane com'è: il grande bluff della Giunta qualificata e competente.
Sindaco e Giunta distratti, ma c’è il MoVimento 5 Stelle ad occuparsi dei problemi.
Viste le diverse lamentele pervenuteci sul malfunzionamento dei riscaldamenti in alcune classi della scuola media e della primaria, abbiamo chiesto, in data 9 gennaio, tramite una nota ufficiale:
- l’immediato intervento tecnico;
- report formale circa lo stato di tutti gli impianti dotati di caldaia.
Non ci vengano a dire che soldi non ce ne sono!".
    

 
   

Il Gruppo Consiliare M5S Grotte
(Mirella Casalicchio, Salvatrice Morreale,
Giada Vizzini, Angelo Costanza)

 

 

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10/01/2019

Chiesa. "Io Sono": convegno del Rinnovamento Carismatico, da venerdi 11 a domenica 13 gennaio

 

Convegno del Rinnovamento Carismatico
Informazioni

Convegno del Rinnovamento Carismatico
Programma

John Bonnici Mallia
John Bonnici Mallia

Don Carmelo Lo Bue (arciprete di Sciacca, parroco della Basilica Madonna del Soccorso)
Don Lo Bue

Don Franco Giordano (arciprete di Palma di Montechiaro)
Don Giordano

Il XIII Convegno zonale di Comunione del Rinnovamento Carismatico Cattolico (che accoglie i gruppi e le comunità del RCC del Sud Italia), si svolgerà al Villaggio Mosè (Agrigento), presso l'Hotel Akrabello, dal pomeriggio di venerdi 11 gennaio alla sera di domenica 18 gennaio. "Io Sono ..." è il tema della tre giorni di preghiera e testimonianze, organizzata dalla Comunità "Gesù è Amore" di Casteltermini aderente alla Fraternità Carismatica Cattolica "Dio è Amore".
Saranno ospiti del Convegno, come relatori delle catechesi e animatori delle preghiere:
- il dott. John Bonnici Mallia (vive da anni l'esperienza carismatica, conferenziere ed autore di diversi libri sul tema);
- mons. Melchiorre Vutera (Vicario Generale e Moderatore dell'Arcidiocesi di Agrigento);
- padre Emanuele Zippo (Passionista, predicatore ed evangelizzatore, autore di musica cristiana);
- don Carmelo Lo Bue (arciprete di Sciacca, parroco della Basilica Madonna del Soccorso);
- don Giuseppe Alotto (parroco dell'Unità Pastorale di Casteltermini).
Il dott. John Bonnici Mallia (medico chirurgo) è un leader storico internazionale del Rinnovamento Carismatico Cattolico, fondatore della Comunità Carismatica Cattolica “Maranathà” di Malta. Nato a La Valletta (Malta) nel 1944, ha frequentato il collegio dei Gesuiti e l’università di Malta dove si è laureato nel 1969. Ha vissuto l’esperienza personale dello Spirito Santo nel 1973, dopo aver letto il libro ‘Pentecostali Cattolici’. Due anni dopo, nel novembre 1975, ha conosciuto il Rinnovamento Carismatico arrivato a Malta tramite Brian Smith. Nel 1982 ha formato la Comunità Cattolica Carismatica “Maranathà”. Dopo aver letto dei libri su Kathryn Kuhlman, incoraggiato da mons. Michael Buckley e da padre Edward McDonough, ha cominciato ad esercitare il carisma di guarigione. Con la Comunità Maranathà, il dott. John Bonnici Mallia organizza dei servizi di guarigione ogni mese; due volte al mese nelle chiese Cattoliche; occasionalmente all’aperto nella piazza davanti alla Cattedrale con una partecipazione di quattromila persone. I servizi di guarigione sono diretti a mettere al centro della vita il Signore Gesù come Salvatore e Guaritore. Attualmente gira il mondo espletando il ministero di divulgazione della Parola, accompagnato da varie e documentate liberazioni interiori e guarigioni sia spirituali che fisiche.

Il Convegno si svolgerà secondo il seguente programma:
Venerdi 11 gennaio
- ore 16.30, accoglienza
- ore 17.00, preghiera di lode
- ore 18.00, insegnamento del dott. John Bonnici Mallia sul tema "Io Sono colui che Sono" (Es 3,14)
- ore 19.00, Celebrazione eucaristica presieduta da don Giuseppe Alotto
- ore 20.00, cena
Sabato 12 gennaio
- ore 09.00, accoglienza
- ore 09.30, preghiera di lode
- ore 10.30, insegnamento del dott. John Bonnici Mallia sul tema "Io Sono la via, la verità e la vita" (Gv 14,6)
- ore 11.45, preghiera di guarigione interiore guidata da padre Emanuele Zippo
- ore 13.00, pranzo
- ore 16.00, preghiera di lode
- ore 17.00, insegnamento di don Carmelo Lo Bue sul tema "Io Sono la luce del mondo" (Gv 8,12)
- ore 18.00, Celebrazione eucaristica presieduta da don franco Giordano (arciprete di Naro)
- ore 20.00, cena
- ore 21.30, Roveto ardente, animato da padre Emanuele Zippo
Domenica 13 gennaio
- ore 09.30, accoglienza
- ore 10.00, preghiera di lode
- ore 11.00, insegnamento di padre Emanuele Zippo sul tema "Io Sono la resurrezione e la vita" (Gv 11,25)
- ore 12.00, Celebrazione eucaristica presieduta da mons. Melchiorre Vutera (Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Agrigento)
- ore 13.00, pranzo
- ore 16.30, preghiera di guarigione animata dal dott. John Bonnici Mallia, a seguire testimonianze
- ore 18.30, saluti e partenze.
  
Redazione
10 gennaio 2019.
    

Mons. Melchiorre Vutera (Vicario Generale e Moderatore dell'Arcidiocesi di Agrigento)
Mons. Vutera

Padre Emanuele Zippo (Passionista, predicatore ed evangelizzatore, autore di musica cristiana)
Padre Zippo

Don Giuseppe Alotto (parroco dell'Unità Pastorale di Casteltermini)
Don Alotto

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10/01/2019

Musica. Concerto dell'Epifania eseguito dalla Corale Polifonica "Jobel"

 

Concerto dell'Epifania eseguito dalla Corale Polifonica "Jobel"
Video 1^ parte

Concerto dell'Epifania eseguito dalla Corale Polifonica "Jobel"
Video 2^ parte

"Noi siamo qua perché preghiamo il Signore, e lo vogliamo fare insieme"; questo - espresso dalle parole di Valentina Morgante - è lo spirito che anima la Corale liturgico-musicale "Jobel" che, in occasione della Solennità dell'Epifania, ha voluto proporre un concerto di canti della tradizione natalizia e di musica sacra moderna.
Presentata da Ignazio Infantino, la 13^ edizione del "Concerto dell'Epifania" si è tenuta venerdi 4 gennaio 2018 nella chiesa Madonna del Carmelo in Grotte.
I trenta elementi della corale, diretti da Valentina Morgante, hanno eseguito 12 brani introdotti da testi di Alessia Tirone, con la partecipazione delle voci soliste di Giuseppe Falzone, Alida Russello, Alessia Tirone e Angelo Infantino, e con l'accompagnamento di Luca Russello alla batteria ed Alessandro Licata alle percussioni. Tra i 30 coristi anche don Marcél Ndzaza Ndzana, collaboratore dell'Unità pastorale di Grotte.
Al termine della manifestazione
è intervenuto il sindaco Alfonso Provvidenza, seguito da don Gaspare Sutera (parroco dell'Unità pastorale) che ha portato i saluti di padre Giovanni Castronovo (promotore dell'iniziativa).
Pubblichiamo le immagini della manifestazione (63 foto e riprese di © Associazione Culturale "Punto Info").
  
Redazione
10 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.

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Concerto dell'Epifania eseguito dalla Corale Polifonica "Jobel"
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07/01/2019

Musica. "Grazie dell'accoglienza gratificante"; del prof. Domenico Mannella

 

Prof. Domenico Mannella
Prof. Mannella

Il messaggio di ringraziamento del prof. Domenico Mannella per la calorosa accoglienza ricevuta dal Coro polifonico "Terzo Millennio" e dai fisarmonicisti dell'associazione "Francesco Macaluso", che si sono esibiti in un concerto in chiesa Madre lo scorso 29 dicembre 2018.

*****

"Devo esprimere un particolare ringraziamento a Grotte.info.
L'interesse e lo spazio giornalistico che ha ricevuto il Concerto a Grotte del nostro Coro e della Fisorchestra è stato oltre che gradito e lodevole anche stimolante e invitante a fare ancora di più e sempre meglio.
Grazie per questa accoglienza gratificante con l'augurio di poterla ripetere tutte le volte che saremo invitati a Grotte. Arrivederci".
  

  

   

Prof. Domenico Mannella
 

 

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06/01/2019

Musica. Concerto del Coro polifonico "Terzo Millennio"

 

Concerto del Coro polifonico "Terzo Millennio"
Video 1^ parte

Si è svolto sabato 29 dicembre, nella chiesa Madre di Grotte, il concerto di canti e musiche natalizie eseguito dal Coro polifonico "Terzo Millennio", diretto dal M° Domenico Mannella.
Insieme ai cantanti del Coro Polifonico"Terzo Millennio", si sono esibiti i fisarmonicisti dell'Associazione Musicale "Francesco Macaluso" di Racalmuto, nella formazione di quintetto.
Pubblichiamo le immagini della manifestazione (ripresa integrale di © Associazione Culturale "Punto Info").
  
Redazione
6 gennaio 2019.
  

   Concerto del Coro polifonico "Terzo Millennio"
Video 2^ parte

 

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05/01/2019

Attualità. Le più suggestive immagini di Grotte sotto la neve, di Giuseppe Figliola

 

Grotte sotto la neve
Vedi le foto

Appassionato di fotografia e pilota di drone, Giuseppe Figliola unisce spesso le due attività per regalare ai suoi concittadini delle immagini inusuali, assolutamente inedite e molto particolari del suo paese.
Nonostante il freddo, nella prima mattinata di oggi non ha resistito alla tentazione di cogliere Grotte ammantata di bianco. Dal suo drone professionale, sorvolando il paese, ha scattato le immagini (che pubblichiamo) che ci riportano un luogo surreale. Non sempre è facile riconoscere le vie e le piazze che pur attraversiamo ogni giorno; allora ci vengono in aiuto dei punti di riferimento: le chiese, il plesso di scuola media, il campo sportivo, Piazza Anna Magnani, il nuovo campo polivalente coperto, la piccola rotonda di Piazza Renzo Collura (già piazza Fonte). Riconosciuto un edificio, allora i nostri occhi si dischiudono alla bellezza ed all'unicità della cittadina che amiamo.
Pubblichiamo le immagini di Grotte vista dall'alto
(18 foto per gentile concessione di © Giuseppe Figliola).
  

Carmelo Arnone
5 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.

Grotte innevata vista dall'alto (Foto) Visita l'argomento
  
     

 

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05/01/2019

Medicina. Convegno sul metodo "M.c.E.V.A." del dott. Vincenzo Castelli

 

Convegno sul metodo "M.c.E.V.A." del dott. Vincenzo Castelli
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Convegno sul metodo "M.c.E.V.A." del dott. Vincenzo Castelli
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"Curare le lesioni muscolari con l'estratto del veleno delle api"; questo il tema del convegno che si è svolto venerdi 28 dicembre presso la chiesa Madre di Grotte.
Nel corso dell'incontro, organizzato con il patrocinio del Comune di Grotte, sono state illustrate le indicazioni terapeutiche ed i risultati ottenuti dal metodo "M.c.E.V.A.", utilizzato con successo da anni dal dott. Vincenzo Castelli.
Hanno portato un saluto: il dott. Alfonso Provvidenza (Sindaco di Grotte) e padre Giovanni Castronovo (Parroco Moderatore dell'Unità Pastorale di Grotte). Tra gli interventi al convegno, particolarmente significativo quello del dott. Pietro Macedonio (medico, ideatore della "Neuralterapia" e precursore del metodo "M.c.E.V.A.").
Il dott. Vincenzo Castelli, nel presentare gli elementi scientifici sui quali si basa il metodo, ha esposto diversi casi clinici esemplificativi delle applicazioni pratiche della sua terapia. Non sono mancate testimonianze dirette di atleti che hanno riscontrato evidenti benefici dall'applicazione del metodo "M.c.E.V.A." (acronimo di Macedonio, Castelli, Estratto Veleno Api).
Il convegno è stato trasmesso in diretta sul canale Youtube del Comune di Grotte (vedi la ripresa integrale a cura di Giuseppe Figliola). Pubblichiamo alcune immagini del convegno (44 foto e riprese di © Associazione Culturale "Punto Info").
  

Carmelo Arnone
5 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.

Convegno sul metodo "M.c.E.V.A." (Foto) Visita l'argomento
  
     

Dott. Vincenzo Castelli
Dott. Castelli

Convegno sul metodo "M.c.E.V.A."
Manifesto

 

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05/01/2019

Attualità. Grotte sotto la neve: spargisale in azione

 

Piazza Umberto I
Piazza Umberto I

Villetta Cimino
Villetta Cimino

La neve che è caduta nel corso della notte ha imbiancato il paese di Grotte. Le suggestive immagini invernali, che si ripetono ormai con cadenza annuale, si sono presentate anche in questo inizio di 2019. Il manto candido ha ricoperto case e strade, per la gioia dei più piccoli. In previsione delle difficoltà alla circolazione stradale, l'Amministrazione comunale, durante la serata di ieri, ha provveduto a far intervenire un mezzo spargisale che, dietro le indicazione del Corpo di Polizia Municipale, ha cosparso di sale antigelo alcune vie del centro abitato; una misura precauzionale voluta dall'Amministrazione al fine di circoscrivere gli eventuali disagi per gli automobilisti ed i pedoni. Sono state ritenute particolarmente a rischio ed interessate al trattamento le vie: Via Piersanti Mattarella, Largo Pagano, Via Sturzo, Via Pirandello, Via Basilicata, Via Duca D'Aosta, Via Gramsci, Via Padre Vinti, Viale Sandro Pertini, Via del Gesù, Via Aldo Moro, Via Terranova e Via Saragat.
Nelle immagini a lato e sotto: Piazza Umberto I e la Villetta Cimino sotto la neve, il mezzo spargisale in azione.
  

Carmelo Arnone
5 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
  

 

Spargisale in azione
Spargisale in azione
Spargisale in azione
Spargisale in azione
Spargisale in azione
Spargisale in azione
Spargisale in azione
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Sale antigelo
Sale antigelo
 

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04/01/2019

Iniziative. "Premio miglior presepe" e regali dalla Befana; martedi 8 gennaio in Aula consiliare

 

Premio miglior presepe
Presepe

Si svolgerà martedi 8 gennaio, alle ore 18.00 presso l'Aula consiliare del Comune di Grotte, la cerimonia di consegna dei premi ai partecipanti ed ai vincitori del concorso "Miglior Presepe 2018-2019", organizzato dall'associazione culturale "Nino Martoglio" con il patrocinio del Comune di Grotte.
In palio, una somma in denaro ai presepi classificati al 1° 2° e 3° posto e targhe di partecipazione per tutti i presepi che hanno concorso.
Nell'occasione sarà presente la Befana, che regalerà cioccolatini e caramelle a tutti i bambini
.
  

Redazione
4 gennaio 2019.
        

 

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04/01/2019

Iniziative. Dal presepe di Via Pertini, il Natale si fa concreta solidarietà

 


Pacco dono


Pacchi dono

Gli abitanti del quartiere di Via Pertini, a Grotte, durante il periodo dell'Avvento, si riunivano ogni sera alle ore 20.30 dinanzi al presepe da loro realizzato, per la recita del santo Rosario e per intonare insieme canti natalizi.
Oltre alla preghiera ed alla condivisione di momenti lieti, gli organizzatori hanno voluto rivolgere un pensiero alle famiglie che vivono in stato di disagio economico e sociale (che esistono pure a Grotte), promuovendo una raccolta viveri da distribuire per contribuire a rallegrare le festività anche ai fratelli meno abbienti. L'iniziativa ha avuto un favorevole riscontro da parte degli abitanti del quartiere e dei visitatori. Il ricavato della raccolta è stato suddiviso equamente in 5 confezioni (vedi foto a lato) che sono state fatte pervenire ad altrettanti nuclei familiari.
Memori delle parole di san Giacomo apostolo: "Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza valore?" (Giac 2,15-20).
Un'azione di solidarietà, quella degli abitanti
del quartiere di Via Pertini, la cui notizia è stata diffusa sia per dimostrare a quanti hanno contribuito che il loro dono è stato effettivamente consegnato, sia per suscitare in tanti altri concittadini ulteriori gesti di disinteressata generosità.
Altrove hanno la "Comunità di Sant'Egidio", "Porta Aperta" o la "Missione Speranza e Carità", noi abbiamo il "Quartiere di Via Pertini": nessun esibizionismo, solo gesti di concreta bontà.

  

Carmelo Arnone
4 gennaio 2019
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04/01/2019

Riconoscimenti. "Premio ANCRI 2018" alla dott.ssa Graziella Luparello

 

"Premio ANCRI 2018" alla dott.ssa Graziella Luparello
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"Premio ANCRI 2018" alla dott.ssa Graziella Luparello
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Giovedì 27 dicembre, presso il Circolo Empedocleo ad Agrigento, si è svolta la cerimonia di consegna dei Premi "ANCRI 2018". La manifestazione, coordinata dalla dott.ssa Ivana Sicurelli, è stata organizzata dalla sezione territoriale di Agrigento dell’Associazione Nazionale Insigniti al Merito della Repubblica, presieduta dal cav. Pietro Sicurelli.
I riconoscimenti - realizzati dall'artista cav. Salvatore Rizza - sono stati conferiti:
- al magistrato Graziella Luparello (per la sua attività e l’impegno nel contrasto alla mafia);
- al giornalista Giulio Francese, presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia (per la sua attività giornalistica e divulgativa antimafia;
- a fratel Biagio Conte (per il suo impegno quotidiano al fianco dei più deboli); il Premio è stato ritirato da un responsabile della "Missione Speranza e carità";
- all’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia del Presidio Ospedaliero di Mussomeli (CL), diretto dal dott. Carlo Dell’Utri.
Premi speciali sono stati consegnati, a sorpresa, ai relatori:
- cav. Salvatore Rizza (Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica ed artista);
- prof. Francesco Pira (sociologo e docente di Comunicazione dell’Università di Messina);
- prof. Michele Rondelli (docente di lettere).
Pubblichiamo le immagini della consegna del Premio alla dott.ssa Luparello (23 foto e riprese di © Associazione Culturale "Punto Info").
  

Carmelo Arnone
4 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.

Premio "ANCRI 2018" (Foto) Visita l'argomento
  
     

Dott.ssa Luparello
Dott.ssa Luparello

Pietro Sicurelli
Pietro Sicurelli

"Premio ANCRI 2018"
Invito

 

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03/01/2019

Scuola. Presentazione del libro "Rosie e gli scoiattoli di St. James", di Simonetta Agnello Hornby

 

Presentazione del libro "Rosie e gli scoiattoli di St. James"
Copertina

Simonetta Agnello Hornby torna a Grotte per la presentazione del libro per ragazzi “Rosie e gli scoiattoli di St. James” (edizioni Giunti), scritto a quattro mani con il figlio George, con le illustrazioni di Mariolina Camilleri (figlia del più celebre Andrea, creatore del Commissario Montalbano).
Ambientato nella Londra della Brexit, referendum con il quale nel 2016 si chiedeva ai britannici se rimanere nell'Unione Europea, oppure no, il libro racconta di Rosie una ragazzina di nove anni molto speciale, “la meraviglia della famiglia”, che ama raccontare storie. Figlia di padre italiano e madre jamaicana, entrambi autisti dei double deckerred bus, i famosi autobus londinesi, Rosie, passeggera speciale dei bus guidati dai suoi genitori, osserva il mondo da una prospettiva privilegiata: ben quaranta finestre le restituiscono un’immagine complessa della realtà che la circonda. È il parco di St. James a rappresentare al meglio la complessità culturale e sociale della brexit: qui Rosie scopre un mondo fantastico, popolato da volpi e ratti originari del luogo, ma anche da scoiattoli, pellicani e pappagalli verdi, “gli intrusi”, arrivati dall’America e dalla Russia.Tutti gli animali del parco sono alle prese con una battaglia di sopravvivenza legata alla difesa del territorio in cui vivono.  Rosie, immersa in questa situazione, dove anche per gli animali vivere in una società multietnica non è facile, comprende presto che alla fine ciò che conta per gli animali del parco è riuscire a stare insieme, proprio come dovrebbero fare i cittadini londinesi. Rosie capisce che l’unico modo di stare al mondo è renderlo uno spazio dove tutti convivono, liberi e diversi.
La presentazione del libro, il prossimo venerdì 4 gennaio, alle ore 16.00, nell’Aula Magna della Scuola Secondaria al plesso “V. E. Orlando” (Via Acquanova) dell'Istituto Comprensivo “Angelo Roncalli” di Grotte, sarà introdotta dall’Ing. Santino Lo Presti, Dirigente scolastico dell’Istituto, curata da Gaspare Agnello e coordinata dalla professoressa Accursia Vitello.
Il momento centrale dell’incontro prevede un dibattito tra gli studenti delle classi terze della scuola secondaria del “Roncalli” con l’autrice del libro, per riflettere su temi come la diversità, la convivenza tra culture diverse, la legalità, il rapporto dei giovani con le proprie emozioni. L’incontro con l’autrice è stato inserito nel progetto di educazione alla lettura in cui i ragazzi incontrano gli autori dei libri e con loro si confrontano per cercare di attivare meccanismi di cittadinanza attiva e atteggiamenti di reale accoglienza e convivenza. All’incontro sono stati invitati anche i genitori.
  

Redazione
3 gennaio 2019.
        

 

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03/01/2019

Musica. Concerto dell'Epifania eseguito dalla Corale Polifonica "Jobel"; venerdi 4 gennaio

 

Corale liturgico-musicale "Jobel"
Corale Jobel

Concerto di Natale della Corale Polifonica liturgico-musicale "Jobel"

Manifesto

Si terrà venerdi 4 gennaio, alle ore 19.00 nella chiesa Madonna del Carmelo in Grotte, la 13^ edizione del Concerto dell'Epifania della Corale Polifonica liturgico-musicale "Jobel". Un appuntamento che si ripete quasi ininterrotto dal lontano 2003, anno di fondazione ufficiale della corale, con le uniche eccezioni degli anni 2015 e 2017. Numerosi i giovani ed adulti che si sono avvicendati nella partecipazione alla formazione musicale, arrivata a contare sino a 103 elementi, con la costante presenza di tre figure che hanno guidato e seguito la crescita del gruppo di cantori: la M^ Valentina Morgante, Direttrice della corale; Ignazio Infantino, Presidente dell'associazione e coordinatore dell'organizzazione; padre Giovanni Castronovo, assistente spirituale del gruppo. Altra figura importante che ha sempre accettato l'invito a presenziare alla manifestazione ed a dare la sua paterna benedizione ai coristi ed a tutti i fedeli è il Presidente onorario della Corale, mons. Carmelo Ferraro arcivescovo emerito di Agrigento. Questa edizione rappresenta una sorpresa assoluta per tutta la comunità: infatti del Concerto non è stato dato annuncio sino a Capodanno. Come sempre verranno proposti brani della tradizione natalizia e di musica sacra moderna.
  

Carmelo Arnone
3 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
 

 

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03/01/2019

Politica. "Mastelli gratis, grazie alla precedente Amministrazione"; di Piero Castronovo

 

Piero Castronovo
Piero Castronovo

Il commento dell'ex vice sindaco e assessore all'Ambiente Piero Castronovo in merito alla prossima distribuzione gratuita di mastelli per la raccolta differenziata di carta e cartone.

*****

"Questi secchi saranno distribuiti gratuitamente ai cittadini grazie alla scelta della precedente Amministrazione e del sottoscritto a capo dell'Assessorato all'Ambiente, di partecipare ad un bando Anci-Comieco per il finanziamento degli stessi.
Lo si deve anche alla professionalità di chi ha saputo predisporre correttamente gli incartamenti e cioè all'arch. Calì, Dirigente del settore Ambiente del Comune di Grotte.
Nei paesi vicini il costo per l'acquisto dei secchi viene caricato nella relativa bolletta del singolo utente.
Scopo della partecipazione a questo bando era di realizzare un ulteriore risparmio economico per il cittadino.
Il progetto prevede la distribuzione di n° 2.300 mastelli (contenitori in plastica rigida) da litri 50 per le utenze domestiche e n° 190 contenitori carrellati da litri 120 per le utenze non domestiche.
È doveroso affermare che il progetto è stato rivisto dal sindaco Provvidenza poiché assieme al Comune di Castrofilippo, Comune con il quale era stato concepito il progetto originario, non si sarebbero raggiunti gli obiettivi utili al finanziamento degli stessi".
  

 

   

Piero Castronovo
 

 

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03/01/2019

Racalmuto. Presentazione della Rivista di Studi Storici Siciliani; venerdi 4 gennaio

 

Presentazione della Rivista di Studi Storici Siciliani
Manifesto


AGGIORNAMENTO ALLE ORE 13.00 DEL 04/01/2019: a causa delle avverse condizioni meteo, la manifestazione è rinviata a data da destinarsi.

Il Movimento Cristiano lavoratori, sul tema "Conversazione in Sicilia", promuove un Caffè Letterario per la presentazione della Rivista di Studi Storici Siciliani.
Alla manifestazione, che si terrà venerdi 4 gennaio 2019 alle ore 17.30 presso la Sala Caffè "Ni Popò" (Corso Garibaldi n° 52, a Racalmuto) interverranno: Gero Difrancesco, Filippo Falcone, Luciano Carrubba, Giovanni Tesè e Sonia Zaccaria. Gli interventi coordinati moderati da Enzo Sardo e Salvatore Picone. La manifestazione sarà animata dagli interventi musicali di Angelo Apa
.
  

Redazione
3 gennaio 2019.
        

 

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03/01/2019

Editoria. Presentazione del libro di Alberto Todaro "Ce la so!"; sabato 12 gennaio all'auditorium San Nicola

 

Presentazione del libro di Alberto Todaro "Ce la so!"
Invito

Alberto Todaro
Alberto Todaro

Presentazione del libro di Alberto Todaro "Ce la so!"
In vetrina

Sarà presentato sabato 12 gennaio 2019, alle ore 18.00 presso l'auditorium San Nicola in Grotte, il libro "Ce la so!" (sottotitolo "Viaggetto semiserio nella parlata agrigentina e altre cose giurgintane") di Alberto Todaro; edizioni Montelusa.
A chi non conosce l'autore, basta leggerne poche righe per apprezzarne immediatamente la coinvolgente, sapiente ed arguta ironia; la capacità di condensare - sempre nel massimo rispetto per ogni persona - situazioni, idee, concetti, e di proporli con pregevole ilarità associata ad una assoluta eleganza. Ogni sua frase, apparentemente gettata lì con noncuranza, pur celando una profonda conoscenza della storia, dell'attualità e dell'animo umano, genera il sorriso e rivela l'aspetto più lieve di ogni situazione o accadimento.
La presentazione del libro ("primo, e probabilmente ultimo" dice - sempre sul filo della battuta - Alberto), moderata da Giovanni Volpe, sarà a cura di Venerando Bellomo e Alessandro Accurso Tagano.
Sarà presente l'autore, perché ovviamente "ciattòcca". Porterà un saluto il sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza.
Il libro è, come rivela il sottotitolo, un viaggio nella lingua e nella cultura agrigentina a partire da alcuni ricordi dall'autore e dell'analisi dei costumi più diffusi della città; ricordi che lo vedono bambino e ragazzo tra le vie di Agrigento. I timidi sorrisi o le larghe risate che l'autore susciterà con il testo, si trasformeranno in domande che, attraverso la comprensione delle radici di alcuni schemi atavici della cultura agrigentina, potranno dare le chiavi per una corretta lettura ed interpretazione della vita e delle abitudini degli abitanti della "più bella città dei mortali".

  
Carmelo Arnone
3 gennaio 2019
© Riproduzione riservata.
        

 

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02/01/2019

Comune. Raccolta differenziata: da venerdi 4 gennaio in distribuzione i mastelli per carta e cartone

 

Mastello per carta e cartone
Mastello

Da venerdi 4 a martedi 22 gennaio sono in distribuzione gratuita - presso l'ex isola ecologica di Via Ingrao - i mastelli da 50 litri, in plastica rigida, per la raccolta differenziata di carta e cartone. Gli utenti possono ritirarli direttamente dal lunedi al venerdi dalle 09.00 alle 13.00. Per le utenze non domestiche sono disponibili - con le stesse modalità - i contenitori carrellati da 120 litri. Gli utenti impossibilitati possono richiedere la consegna a domicilio contattando l’Ufficio Ambiente al numero 0922.947521. Di seguito il comunicato ufficiale dell'Amministrazione.

*****

COMUNE DI GROTTE
(Libero Consorzio Comunale di Agrigento)

COMUNICATO

Il Comune di Grotte ha partecipato al bando Anci - Comieco per l’erogazione di contributi per l’acquisto di attrezzature destinate allo sviluppo della raccolta differenziata di carta e cartone. Il progetto, predisposto dall’ufficio tecnico comunale (ufficio di ARO Grotte-Castrofilippo) è stato esitato favorevolmente dal Comieco che ha concesso un contributo di € 20.215 più IVA.
Il progetto prevede la distribuzione di n° 2.300 mastelli (contenitori in plastica rigida) da litri 50 per le utenze domestiche e n° 190 contenitori carrellati da litri 120 per le utenze non domestiche.
Ciò rappresenta un importante passo in avanti per il miglioramento della raccolta differenziata dei rifiuti a Grotte.
“L’obiettivo è quello di aumentare la percentuale di raccolta della carta e del cartone. La corretta separazione dei rifiuti assicura il buon funzionamento dell’intero sistema di raccolta e recupero dei materiali per garantire la salvaguardia e la tutela dell’Ambiente in cui viviamo, e nel contempo una riduzione dei costi di conferimento in discarica. Si confida nell’impegno da parte di tutti gli utenti”.
Si informa la cittadinanza che sarà possibile ritirare gratuitamente i mastelli presso il deposito comunale sito in Via Ingrao, dal lunedi al venerdi dalle ore 09.00 alle 13.00 a partire da giorno 4 gennaio 2019 e sino al giorno 22 gennaio 2019.
Per ulteriori informazioni, o per concordare eventuale consegna a domicilio per gli utenti impossibilitati al ritiro diretto, è possibile contattare l’Ufficio Ambiente al seguente numero: 0922.947521
.
  

 

  Il Dirigente Incaricato P.O. 4
U.T.C. - Area LL.PP.
Arch. Pietro Calì
 
Il Sindaco
Dott. Alfonso Provvidenza
  
 

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01/01/2019

Dialoghi. "Riflessioni di fine anno"; di Giuseppe Castronovo

 

"Dialogo" del dott. Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.

In occasione dello scambio degli auguri di fine anno, il prof. Vezio ci ha intrattenuti iniziando a trattare il complesso tema del "Tempo". Ha iniziato illustrandoci la complessa profondità del pensiero di sant'Agostino.
Giuseppe Castronovo

"Riflessioni di fine anno"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )

Franco: Amici, ancora una volta siamo alla fine di un anno solare; e come sempre per ognuno di noi è tempo di riflessione e di bilanci. Ed è proprio nei momenti di passaggio da un anno all’altro che risulta spontaneo chiedersi che cosa sia il tempo. Cos’è dunque il tempo?

Giacomo: Prof. Vezio, risponde Lei?

Vezio: Filosofi e scienziati hanno cercato di dare una qualche risposta a questo che è senz’altro uno degli interrogativi irrisolti dell’umanità. Per dirvi della complessità dell’argomento vi invito a riflettere sulle parole che sant’Agostino riserva a questo tema:
- “Che cosa è dunque il tempo?
Se nessuno me lo domanda, lo so; se voglio spiegarlo a chi me lo domanda non lo so. 
Tuttavia con sicurezza affermo di sapere che, se nulla passasse, non ci sarebbe il passato, se nulla avvenisse, non ci sarebbe il futuro; se nulla fosse non ci sarebbe il presente.
Ora questi due tempi, il passato e il futuro, come esistono se il passato già non è più e il futuro non ancora è?
Se poi il presente fosse sempre presente e non trascorresse nel passato, non sarebbe più tempo, ma eternità.
Se, pertanto, il presente in tanto è tempo, in quanto trascorre nel passato, come possiamo dire che è se la causa del suo essere è il cessare di essere…?
”.
Tanto leggiamo al capo XIV del libro XI de “Le Confessioni”.
Amici, al momento non so dirvi altro. Avremo, lo speriamo, un anno di tempo per riflettere e approfondire.
     

 

   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
  

 

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01/01/2019

Politica. Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella

 

Il Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella
On. Mattarella

Pubblichiamo il testo del messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella, pronunciato ieri sera a reti unificate.

Palazzo del Quirinale, 31/12/2018

"Care concittadine e cari concittadini,
siamo nel tempo dei social, in cui molti vivono connessi in rete e comunicano di continuo ciò che pensano e anche quel che fanno nella vita quotidiana.
Tempi e abitudini cambiano ma questo appuntamento - nato decenni fa con il primo Presidente, Luigi Einaudi - non è un rito formale. Mi assegna il compito di rivolgere, a tutti voi, gli auguri per il nuovo anno: è un appuntamento tradizionale, sempre attuale e, per me, graditissimo.
Permette di formulare, certo non un bilancio, ma qualche considerazione sull’anno trascorso. Mi consente di trasmettere quel che ho sentito e ricevuto in molte occasioni nel corso dell’anno da parte di tanti nostri concittadini, quasi dando in questo modo loro voce. E di farlo da qui, dal Quirinale, casa di tutti gli italiani.
Quel che ho ascoltato esprime, soprattutto, l’esigenza di sentirsi e di riconoscersi come una comunità di vita. La vicinanza e l’affetto che avverto sovente, li interpreto come il bisogno di unità, raffigurata da chi rappresenta la Repubblica che è il nostro comune destino.
Proprio su questo vorrei riflettere brevemente, insieme, nel momento in cui entriamo in un nuovo anno.
Sentirsi “comunità” significa condividere valori, prospettive, diritti e doveri.
Significa “pensarsi” dentro un futuro comune, da costruire insieme. Significa responsabilità, perché ciascuno di noi è, in misura più o meno grande, protagonista del futuro del nostro Paese.
Vuol dire anche essere rispettosi gli uni degli altri. Vuol dire essere consapevoli degli elementi che ci uniscono e nel battersi, come è giusto, per le proprie idee, rifiutare l’astio, l’insulto, l’intolleranza, che creano ostilità e timore.
So bene che alcuni diranno: questa è retorica dei buoni sentimenti, che la realtà è purtroppo un’altra; che vi sono tanti problemi e che bisogna pensare soprattutto alla sicurezza.
Certo, la sicurezza è condizione di un’esistenza serena.
Ma la sicurezza parte da qui: da un ambiente in cui tutti si sentano rispettati e rispettino le regole del vivere comune.
La domanda di sicurezza è particolarmente forte in alcune aree del Paese, dove la prepotenza delle mafie si fa sentire più pesantemente. E in molte periferie urbane dove il degrado favorisce il diffondersi della criminalità.
Non sono ammissibili zone franche dove la legge non è osservata e si ha talvolta l’impressione di istituzioni inadeguate, con cittadini che si sentono soli e indifesi.
La vera sicurezza si realizza, con efficacia, preservando e garantendo i valori positivi della convivenza.
Sicurezza è anche lavoro, istruzione, più equa distribuzione delle opportunità per i giovani, attenzione per gli anziani, serenità per i pensionati dopo una vita di lavoro: tutto questo si realizza più facilmente superando i conflitti e sostenendosi l’un l’altro.
Qualche settimana fa a Torino alcuni bambini mi hanno consegnato la cittadinanza onoraria di un luogo immaginario, da loro definito Felicizia, per indicare l’amicizia come strada per la felicità.
Un sogno, forse una favola. Ma dobbiamo guardarci dal confinare i sogni e le speranze alla sola stagione dell’infanzia. Come se questi valori  non fossero importanti nel mondo degli adulti.
In altre parole, non dobbiamo aver timore di manifestare buoni sentimenti che rendono migliore la nostra società.
Sono i valori coltivati da chi svolge seriamente, giorno per giorno, il   proprio dovere; quelli di chi si impegna volontariamente per aiutare gli altri in difficoltà.
Il nostro è un Paese ricco di solidarietà. Spesso la società civile è arrivata, con più efficacia e con più calore umano, in luoghi remoti non raggiunti dalle pubbliche istituzioni.
Ricordo gli incontri con chi, negli ospedali o nelle periferie e in tanti luoghi di solitudine e di sofferenza dona conforto e serenità.
I tanti volontari intervenuti nelle catastrofi naturali a fianco dei Corpi dello Stato.
È l’“Italia che ricuce” e che dà fiducia.
Così come fanno le realtà del Terzo Settore, del No profit che rappresentano una rete preziosa di solidarietà.
Si tratta di realtà che hanno ben chiara la pari dignità di ogni persona e che meritano maggiore sostegno da parte delle istituzioni, anche perché, sovente, suppliscono a lacune o a ritardi dello Stato negli interventi in aiuto dei più deboli, degli emarginati, di anziani soli, di famiglie in difficoltà, di senzatetto.
Anche per questo vanno evitate “tasse sulla bontà”.
È l’immagine dell’Italia positiva, che deve prevalere.
Il modello di vita dell’Italia non può essere - e non sarà mai - quello degli ultras violenti degli stadi di calcio, estremisti travestiti da tifosi.
Alimentano focolai di odio settario, di discriminazione, di teppismo.
Fenomeni che i pubblici poteri e le società di calcio hanno il dovere di contrastare e debellare.
Lo sport è un’altra cosa.
Esortare a una convivenza più serena non significa chiudere gli occhi davanti alle difficoltà che il nostro Paese ha di fronte.
Sappiamo di avere risorse importanti; e vi sono numerosi motivi che ci inducono ad affrontare con fiducia l’anno che verrà. Per essere all’altezza del compito dobbiamo andare incontro ai problemi con parole di verità, senza nasconderci carenze, condizionamenti, errori, approssimazioni.
Molte sono le questioni che dobbiamo risolvere. La mancanza di lavoro che si mantiene a livelli intollerabili. L’alto debito pubblico che penalizza lo Stato e i cittadini e pone una pesante ipoteca sul futuro dei giovani. La capacità competitiva del nostro sistema produttivo che si è ridotta, pur con risultati significativi di imprese e di settori avanzati.  Le carenze e il deterioramento di infrastrutture. Le ferite del nostro territorio.
Dobbiamo aver fiducia in un cammino positivo. Ma non ci sono ricette miracolistiche.
Soltanto il lavoro tenace, coerente, lungimirante produce risultati concreti. Un lavoro approfondito, che richiede competenza e che costa fatica e impegno.
Traguardi consistenti sono stati raggiunti nel tempo. Frutto del lavoro e dell’ingegno di intere generazioni che ci hanno preceduto.
Abbiamo ad esempio da poco ricordato i quarant’anni del Servizio sanitario nazionale.
È stato - ed è - un grande motore di giustizia, un vanto del sistema Italia. Che ha consentito di aumentare le aspettative di vita degli italiani, ai più alti livelli mondiali. Non mancano difetti e disparità da colmare. Ma si tratta di un patrimonio da preservare e da potenziare.
L’universalità e la effettiva realizzazione dei diritti di cittadinanza sono state grandi conquiste della Repubblica: il nostro Stato sociale, basato sui pilastri costituzionali della tutela della salute, della previdenza, dell’assistenza, della scuola rappresenta un modello positivo. Da tutelare.
Ieri sera ho promulgato la legge di bilancio nei termini utili a evitare l’esercizio provvisorio, pur se approvata in via definitiva dal Parlamento soltanto da poche ore.
Avere scongiurato l’apertura di una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea per il mancato rispetto di norme liberamente sottoscritte è un elemento che rafforza la fiducia e conferisce stabilità.
La grande compressione dell’esame parlamentare e la mancanza di un opportuno confronto con i corpi sociali richiedono adesso un’attenta verifica dei contenuti del provvedimento.
Mi auguro - vivamente - che il Parlamento, il Governo, i gruppi politici trovino il modo di discutere costruttivamente su quanto avvenuto; e assicurino per il futuro condizioni adeguate di esame e di confronto.
La dimensione europea è quella in cui l’Italia ha scelto di investire e di giocare il proprio futuro; e al suo interno dobbiamo essere voce autorevole.
Vorrei rinnovare un pensiero di grande solidarietà ai familiari di Antonio Megalizzi, vittima di un vile attentato terroristico insieme ad altri cittadini europei.
Come molti giovani si impegnava per un’Europa con meno confini e più giustizia. Comprendeva che le difficoltà possono essere superate rilanciando il progetto dell’Europa dei diritti, dei cittadini e dei popoli, della convivenza, della lotta all’odio, della pace.
Quest’anno saremo chiamati a rinnovare il Parlamento europeo, la istituzione che rappresenta nell’Unione i popoli europei, a quarant’anni dalla sua prima elezione diretta. È uno dei più grandi esercizi democratici al mondo: più di 400 milioni di cittadini europei si recheranno alle urne.
Mi auguro che la campagna elettorale si svolga con serenità e sia l’occasione di un serio confronto sul futuro dell’Europa.
Sono rimasto colpito da un episodio di cronaca recente, riferito dai media. Una signora di novant’anni, sentendosi sola nella notte di Natale, ha telefonato ai Carabinieri. Ho bisogno soltanto di compagnia, ha detto ai militari. E loro sono andati a trovarla a casa portandole un po’ di serenità.
Alla signora Anna, e alle tante persone che si sentono in solitudine voglio rivolgere un saluto affettuoso.
Vorrei sottolineare quanto sia significativo che si sia rivolta ai Carabinieri. La loro divisa, come quella di tutte le Forze dell’ordine e quella dei Vigili del fuoco, è il simbolo di istituzioni al servizio della comunità. Si tratta di un patrimonio da salvaguardare perché appartiene a tutti i cittadini.
Insieme a loro rivolgo un augurio alle donne e agli uomini delle Forze armate, impegnate per garantire la nostra sicurezza e la pace in patria e all’estero. Svolgono un impegno che rende onore all’Italia.
La loro funzione non può essere snaturata, destinandoli a compiti non compatibili con la loro elevata specializzazione.
In questa sera di festa desidero esprimere la mia vicinanza a quanti hanno sofferto e tuttora soffrono - malgrado il tempo trascorso - le conseguenze dolorose dei terremoti dell’Italia centrale, alle famiglie sfollate di Genova e della zona dell’Etna. Nell’augurare loro un anno sereno, ribadisco che la Repubblica assume la ricostruzione come un impegno inderogabile di solidarietà.
Auguri a tutti gli italiani, in patria o all’estero.
Auguro buon anno ai cinque milioni di immigrati che vivono, lavorano, vanno a scuola, praticano sport, nel nostro Paese.
Rivolgo un augurio, caloroso, a Papa Francesco; e lo ringrazio, ancora una volta, per il suo magistero volto costantemente a promuovere la pace, la coesione sociale, il dialogo, l’impegno per il bene comune.
Vorrei concludere da dove ho iniziato: dal nostro riconoscerci comunità.
Ho conosciuto in questi anni tante persone impegnate in attività di grande valore sociale; e molti luoghi straordinari dove il rapporto con gli altri non è avvertito come un limite, ma come quello che dà senso alla vita.
Ne cito uno fra i tanti ricordando e salutando i ragazzi e gli adulti del Centro di cura per l’autismo, di Verona, che ho di recente visitato.
Mi hanno regalato quadri e disegni da loro realizzati. Sono tutti molto belli: esprimono creatività e capacità di comunicare e partecipare. Ne ho voluto collocare uno questa sera accanto a me. Li ringrazio nuovamente e rivolgo a tutti loro l’augurio più affettuoso.
A tutti voi auguri di buon anno".

 

   

Il Presidente della Repubblica
On. Sergio Mattarella

 
         

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