Grotte.info Quotidiano - Gennaio 2021 |
23/01/2021 |
Editoria. "Il
magico potere del riordino", di Marie Kondo; recensione di Enzo Allegro |
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Copertina |
Siete sommersi da carte, documenti, fotografie, abiti, ecc.? Entrano
a casa vostra più cose di quelle che escono; non trovate più posto per nuovi
oggetti; non sapete come organizzare gli spazi. Questi ultimi non li
possiamo modificare a meno di buttare giù la casa e costruirne una nuova e
più spaziosa!
La giovane scrittrice giapponese Marie Kondo ha scritto qualcosa di utile
per noi.

L'autrice sin da piccola è sempre stata attirata dalle riviste sull'economia
domestica e su ordine e riordino dei propri spazi e delle proprie cose.
Ha scritto un bel
testo sull'argomento. Potrebbe sembrare banale (non sappiamo tutti ordinare
le nostre cose?) ma non lo è affatto!
Riordinare vuol dire scegliere e ancor prima cercare, vedere, valutare i
tanti oggetti che abbiamo a casa; e sono sicuramente tanti: senza dubbio
molti di questi inutili.
Per ogni oggetto, partendo dai vestiti per finire con le foto, si valuta se
è utile e se suscita qualche emozione; soprattutto si farà un bilancio - un
giudizio - del proprio passato. Ad esempio: una giovane donna impiegata in
una famosa multinazionale, rivedendo i propri testi di assistente sociale,
capirà cosa le interessa fare di più nella propria vita; lascerà l'azienda
per aprire un asilo nido e realizzare il sogno della sua vita.
Kondo incoraggia il lettore a diventare un “minimalista”: si può vivere
bene con poco, con pochi beni; la maggioranza degli oggetti posseduti
è inutile. Ci si può e si deve concentrare sulle cose importanti,
fondamentali. Non insegna questo anche san Paolo al suo collaboratore
Timoteo nella sua prima lettera (1Tm 6,8)?
Ogni tanto fa bene fare i conti con il proprio trascorso. È importante
guardare il passato e confrontarlo con ciò che siamo adesso e con gli
obiettivi che ci siamo posti.
Si riordina per categorie di oggetti, iniziando dai vestiti per finire alle
foto. Se fatto bene non si subisce l'effetto boomerang, cioè il ritorno nel
caos. Il riordino determina l'ordine delle nostre cose e dei nostri
documenti. In futuro perderemo molto meno tempo nel cercare quello che
serve. Avremo bene in mente dove si trovano le nostre cose.
Non mi trovo d'accordo su alcune cose: buttare foto e libri.
Anche se già letti perché gettarli nella spazzatura? Posso rivedere qualche
parte in futuro; posso regalarli; possono servire ad altri componenti della
famiglia.
Per me i libri, esclusi quelli che trattano argomenti attinenti a
violenza, violazione deliberata delle regole e occultismo, hanno qualcosa
di trascendentale, sacro.. non possono certo finire nella spazzatura. E
poi ogni famiglia dovrebbe avere la propria biblioteca personale.
Probabilmente Kondo è spinta ad essere determinata nel fare una pulizia
drastica a causa dell'esiguità delle case giapponesi.
Se deciderete di buttarvi in questa “avventura” non posso che augurarvi
buona lettura.
Enzo Allegro
23 gennaio 2021
© Riproduzione riservata.
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23/01/2021 |
Politica.
Cariche e indennità: intervista al consigliere comunale M5S Angelo
Costanza |
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Angelo Costanza |
Il
consigliere comunale Angelo Costanza, candidato del M5S alla
Presidenza del Consiglio comunale di Grotte nelle recenti elezioni
conclusesi con la vittoria del candidato della Maggioranza consigliere
Aristotele Cuffaro, ha accettato di rispondere ad alcune domande che il
nostro Direttore gli ha rivolto per iscritto. Di seguito pubblichiamo
l'intervista. *****
Domanda: Consigliere Costanza, un suo commento sulle
dimissioni del presidente Angelo Carlisi.
Risposta:
Semplicemente una spartizione di poltrone derivante da
accordi pre-elettorali.
D: Perché, secondo lei, la Maggioranza ha indicato come nuovo
Presidente il consigliere Aristotele Cuffaro?
R: Vuol dire che, coloro a cui spettava
una poltrona al secondo turno, hanno raggiunto questo accordo e gli altri
Consiglieri di maggioranza si sono accodati appunto per rispettare quei
patti che, evidentemente, hanno stretto già durante la formazione della
lista. Logiche che a
me non appartengono.
D: Da cosa scaturisce la sua candidatura
alla Presidenza del Consiglio comunale di Grotte, avanzata dalla capogruppo
Salvatrice Morreale?
R: Mi sono candidato alla carica di Presidente del Consiglio per dare
a tutti i rappresentanti dell’Assemblea la possibilità di scelta tra due
Consiglieri che, politicamente parlando, vivono di logiche totalmente
opposte. Nessuno dei Consiglieri potrà dire domani: non avevamo un’altra
scelta. Per me è stata anche una forma di rispetto nei confronti del più
importante Organo rappresentativo della politica cittadina, cioè il
Consiglio comunale, e i
1400 cittadini che ci hanno votato.
D: Nell’accettare la candidatura, lei ha
affermato che in caso di elezione avrebbe rinunciato al 70% dell’indennità
di carica. Non crede che chi fa politica attivamente, dedicando gran parte
del suo tempo al servizio della collettività, debba in qualche modo poter
condurre una vita almeno dignitosa anche attraverso l’indennità di carica?
R: La mia è una scelta personale. Non voglio giudicare più di tanto
chi intasca mensilmente l’indennità di carica prevista per legge ma, in un
periodo di profonda crisi economica che dura da più di 10 anni, oggi
aggravata dalla pandemia, penso che i rappresentanti del popolo per primi
debbano fare un sacrificio. Voglio ricordare che il neo Presidente del
Consiglio ha votato favorevolmente per l’aumento della TARI e l’introduzione
dell’imposta comunale IRPEF imponendo di fatto ai cittadini un sacrificio
economico dettato soprattutto da una situazione economica disastrosa
dell’Ente. Voglio anche ricordare che nella scorsa amministrazione gli
Assessori (tra i quali anche la neo assessora Di Salvo) si sono ridotti
l’indennità del 50% ed il Presidente del Consiglio del 75% e non mi risulta
che qualcuno di
loro, in quel periodo, abbia condotto una vita poco dignitosa dal punto di
vista economico.
D: Senza l’istituto della indennità di
carica, non crede che la politica possa ritornare ad essere appannaggio
esclusivo di chi “può permetterselo”, escludendo le classi meno abbienti
dalla possibilità di fare politica?
R: Ma io non ho mai detto che i rappresentanti del popolo debbano
rinunciare a tutta l’indennità ma, quando un politico chiede dei sacrifici
e/o rinunzie ai propri cittadini, deve essere il primo a dare l’esempio.
Altrimenti sembra che quell’incarico sia il fine e non il
mezzo.
D: Ritiene che le indennità di carica
siano uno spreco di denaro pubblico?
R:
No, ma in alcuni casi ed in alcuni determinati periodi
storici andrebbero ridotti.
D: Lei ha quantificato l’ammontare
complessivo della sua eventuale rinuncia al 70% della indennità di carica in
circa 25.000,00 euro in 2 anni e 6 mesi, e che avrebbe destinato questa
somma a sovvenzionare le attività dell’Assessorato ai Servizi Sociali e
dell’Assessorato alla Cultura. Cosa la porta a ritenere che, rispetto agli
altri, questi due Assessorati abbiano avuto accesso a minori risorse
finanziarie negli ultimi tempi?
R: Perché in questi primi 2 anni e 6 mesi ho notato poca attenzione
da parte dell’Amministrazione proprio in questi 2 Assessorati verso i quali
personalmente nutro una certa sensibilità. Per quanto riguarda il sociale si
è fatto poco, soprattutto nei confronti delle famiglie con disabili gravi (ASACOM
e aiuti economici). Anche riguardo la cultura, spettacolo e sport si è
investito poco. Alcuni eventi culturali e di spettacolo si sono svolti
soprattutto grazie alla generosità e all’affetto per il proprio paese di
artisti grottesi che hanno messo a disposizione il proprio talento con un
semplice rimborso spese. Il Premio “Racalmare - L. Sciascia” meriterebbe
investimenti più importanti e più interesse da parte dell’Amministrazione,
vista la caratura dell’evento; dovrebbe avere una risonanza nazionale ma si
continua ad organizzarlo come un evento a malapena provinciale. Riguardo lo
sport cosa dire... ormai i ragazzi non vanno oltre la Playstation e forse a
qualche
Amministratore fa comodo.
D: Dalle analisi approfondite della
situazione economica e finanziaria del Comune di Grotte, così come è stata
esplicitata nei documenti ufficiali di recente approvazione, questo Comune
risulterebbe trovarsi in condizione di predissesto finanziario. Nei Comuni
governati dal M5S, ad esempio Porto Empedocle o Favara, uno dei primi
provvedimenti adottati è stata la dichiarazione di dissesto, con tutte le
conseguenze del caso. Nel corso della campagna elettorale di Grotte, il
Movimento aveva fatto cenno alle difficoltà finanziarie del Comune; voi come
avreste affrontato la situazione?
R: Non sono un esperto in numeri e bilanci e non mi piace parlare con
i “se”, posso solo dire con certezza che, qualora l’ing. Dino Morreale fosse
diventato Sindaco, avrebbe nominato come Assessore al Bilancio un
professionista di qualità che avrebbe agito nell’esclusivo
interesse dei cittadini tutti e soprattutto libero da legami e vincoli con
Consiglieri comunali.
D: Ritiene che attualmente vi siano, da
parte dell’Amministrazione, somme impiegate in attività non strettamente
necessarie?
R: Ultimamente, come lei ben sa, abbiamo ritenuto inopportuno da
parte del Sindaco spendere 6.000 euro per nominare un “Portavoce del
Sindaco”. Non lo riteniamo necessario, soprattutto quando si chiede ai
cittadini dei sacrifici in un periodo di forte crisi economica (vedi
l’introduzione dell’addizionale comunale IRPEF) e dopo aver dichiarato più
volte che il Comune si trova in deficit strutturale. Certo non sono 6.000
euro a far fallire un Comune ma, ripeto, troviamo la spesa inopportuna.
Ultimamente hanno messo a disposizione 3.000 euro una tantum come aiuto
economico alle famiglie con disabili gravi,
ecco: ne
potevano mettere 9.000.
D: L’elezione del Presidente del
Consiglio comunale si è conclusa, com’era prevedibile, con la vittoria del
consigliere Aristotele Cuffaro, il quale ha ottenuto 8 voti su 8 da parte
della Maggioranza consiliare, che si è presentata compatta. Lei ha ottenuto
3 voti su 4 da parte della Minoranza. Un voto è stato attribuito alla
consigliera Giada Vizzini che in tal modo ha mostrato l’esistenza di una
spaccatura all’interno del Movimento 5 Stelle di Grotte. Un suo commento su
questa circostanza.
R: Come lei ben sa, Direttore, questa è la mia prima esperienza come
Consigliere comunale e, al di là dell’esperienza tecnico-amministrativa, ho
imparato che certe dinamiche politiche spesso assumono forme assai vaghe.
Comunque tengo a precisare che, per me, l’affetto e
la stima nei confronti della consigliera Vizzini non sono minimamente
cambiati.
D: Al termine dell’elezione lei ha fatto
gli auguri di buon lavoro al nuovo Presidente. Di solito sono auguri
determinati dal galateo istituzionale. Crede davvero che il Presidente
Aristotele Cuffaro possa essere la persona più indicata a ricoprire quella
carica? Oppure ritiene che vi possano essere altre figure più idonee, nella
Maggioranza e nell’opposizione?
R: Non mi piace giudicare prima, siamo 12 Consiglieri comunali quasi
tutti alla prima esperienza e non credo che tra questi vi sia una figura che
preventivamente possa ritenersi più idonea rispetta all’altra. Come risposto
in precedenza queste sono nomine dettate da accordi pre-elettorali a
prescindere. Solo il tempo darà le giuste risposte e, finché saremo
in democrazia, il popolo sovrano sarà, come sempre, artefice del proprio
destino.
Carmelo Arnone
23 gennaio 2021
© Riproduzione riservata.
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21/01/2021 |
Comune. Il
sindaco Provvidenza ha nominato assessore il dott. Giuseppe Mancuso;
completata la Giunta |
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Giuseppe Mancuso

Dott. Alfonso Provvidenza |
Si è completata la formazione della nuova Giunta
municipale di Grotte. Oggi, giovedi 21 gennaio 2021, il sindaco dott.
Alfonso Provvidenza ha nominato il 4° assessore nella persona del dott.
Giuseppe Mancuso.
Classe 1983, il dott. Giuseppe Mancuso ha conseguito la laurea in Scienze
e Tecniche Psicologiche presso l'università degli Studi di Catania.
Dalla famiglia ha ereditato la passione per il mondo agricolo, per la
coltivazione della terra e per l'innovazione delle colture.
Nel 2004, ad appena 21 anni, inizia a gestire l’azienda agricola di
famiglia, estesa su una superficie di 35 ettari, le cui coltivazioni
rispecchiano quelle della provincia di Agrigento: seminativi, mandorlo,
olivo e vite; colture con problemi di adeguato collocamento sul mercato e
prezzi non in grado di remunerare i costi di produzione.
Da queste considerazioni scaturisce la decisione di innovare l'azienda con
colture che possano creare reddito e, di conseguenza, nuova occupazione.
Nel
2011
l’attenzione del dott. Mancuso si focalizza sulla possibilità di
coltivazione, commercializzazione e redditività del melograno; coltura alla
quale, nell'anno successivo, il giovane imprenditore dedica i suoi primi 2
ettari, che nel 2016 si estenderanno a 4 ettari.
Attualmente continua a seguire con passione e professionalità la propria
azienda agricola.
Sono assolutamente attinenti alle sue competenze (e comunque interdipendenti
tra loro) gran parte delle deleghe che il sindaco Provvidenza - con la
Determina sindacale n° 4 del 21/01/2021 - ha voluto affidargli con la nomina
ad Assessore: Agricoltura, Commercio, Artigianato, Viabilità Rurale, Servizi
Cimiteriali, Vigilanza, Patrimonio, Sport.
Con la stessa Determinazione sindacale, il Primo cittadino ha voluto
rimodulare l'attribuzione delle deleghe agli altri Assessori.
Queste le nuove attribuzioni:
- dott.ssa Roberta Di Salvo: Risorse Umane, Salute Pubblica e Animale,
Servizi Sociali, Volontariato, Pari Opportunità, Politiche Giovanili;
- arch. Antonio Morreale; Lavori Pubblici, Ambiente e Territorio, Verde
Pubblico, Urbanistica, Protezione Civile;
- dott.ssa Alessandra Marsala; Cultura, Pubblica Istruzione, Turismo,
Spettacolo, Associazionismo, Legalità, Fondi Europei.
Rimangono attribuite al Sindaco di Grotte le competenze riguardo a Bilancio
e Tributi.
Carmelo Arnone
21 gennaio 2021
© Riproduzione riservata.
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21/01/2021 |
Comune. Seduta per l'elezione
del nuovo Presidente del Consiglio comunale di Grotte |
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Guarda il video
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Si è svolta ieri, mercoledi 20
gennaio 2021, a partire dalle ore 16.00, in modalità videoconferenza, la
seduta del Consiglio comunale di Grotte (guarda il video)
avente come punto principale all'ordine del giorno l'elezione del nuovo
Presidente, a seguito delle
dimissioni, lo scorso 7 gennaio, del dott. Angelo Carlisi.
Alla seduta, i cui lavori sono stati coordinati dalla vice presidente
Jessica Elisabetta Arnone, hanno partecipato tutti i Consiglieri comunali e
l'intera Giunta Municipale (tranne il 4° assessore che, dalle recenti
dimissioni che si sono succedute agli inizi di gennaio, non è stato ancora
nominato).
La seduta è durata circa 50 minuti, di cui i primi 31 sono stati dedicati
all'espletamento delle formalità di rito (appello dei presenti,
comunicazioni dei Consiglieri e del Sindaco), ai ringraziamenti al
Presidente uscente ed alle dichiarazioni di voto sui candidati alla carica
di Presidente (guarda il video).
Tra le comunicazioni, l'indicazione del nuovo Capogruppo della Maggioranza:
alla consigliera Roberta Di Salvo (che va a rivestire la carica di
vicesindaco) è subentrata la consigliera Annamaria Todaro (dimessasi dalla
carica di vicesindaco). Sempre tra le comunicazioni, il Sindaco ha informato
il Consiglio delle avvenute dimissioni degli assessori Caltagirone, Todaro e
Cipolla, e della nomina degli assessori Di Salvo e Marsala. Buona parte
della seduta è stata dedicata agli auguri rivolti ai nuovi nominati ed ai
ringraziamenti ai dimissionari.
Per le dichiarazioni di voto sul Presidente, la consigliera Di Salvo ha
indicato come candidato per il gruppo di Maggioranza il consigliere
Aristotele Cuffaro, mentre la consigliera Salvatrice Morreale, capogruppo
del gruppo consiliare M5S Grotte, ha indicato il nominativo del consigliere
Angelo Costanza.
Il consigliere Costanza, intervenendo in merito alla sua indicazione quale
candidato alla presidenza, ha dichiarato di avere intenzione di rinunciare -
qualora eletto - al 70% della indennità di carica (che ha quantificato in
circa 25.000,00 euro in due anni e mezzo di mandato) da destinare alle
iniziative degli Assessorati ai Servizi Sociali e Cultura.
Di seguito, trascorsi i primi 31 minuti di seduta, si sono svolte le
votazioni a scrutinio segreto che hanno dato il seguente risultato:
- Aristotele Cuffaro, 8 voti (la Maggioranza al completo);
- Angelo Costanza, 3 voti (dal Gruppo di Minoranza M5S);
- Giada Vizzini, 1 voto (pubblica dimostrazione di allontanamento della
Consigliera dal M5S di Grotte, pur rimanendo all'opposizione consiliare).
La proclamazione dell'elezione del consigliere Aristotele Cuffaro alla
carica di Presidente del Consiglio comunale è stata seguita dal
discorso di insediamento e dalle felicitazioni che la circostanza ha
richiesto.
Pubblichiamo il video integrale della seduta -
guarda il video - (©
Comune di Grotte).
Carmelo Arnone
21 gennaio 2021
© Riproduzione riservata.
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21/01/2021 |
Comune. Discorso
d'insediamento del nuovo Presidente del Consiglio comunale, Aristotele
Cuffaro |
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Aristotele Cuffaro |
Pubblichiamo il discorso d'insediamento che il
nuovo Presidente del Consiglio comunale di Grotte, Aristotele
Cuffaro, ha pronunciato ieri, mercoledi 20/01/2021, nel corso della
seduta consiliare nella quale si è svolta la sua elezione alla massima
carica dell'assemblea rappresentativa cittadina. *****
"Ringrazio
l’intero Consiglio per la fiducia datami e per avermi permesso di ricoprire
la carica di Presidente.
Un ringraziamento particolare va al presidente uscente dottore Angelo
Carlisi che ha ricoperto con scrupolosa precisione, eccellente preparazione
e dovizia di coinvolgimento la suddetta carica e al gruppo di Maggioranza al
quale mi ha legato un impegno costante collaborativo nell’azione di sostegno
amministrativo che mi ha visto consigliere per 2 anni e mezzo.
Ringrazio, altresì, il gruppo di Minoranza che occupa il ruolo di
opposizione in espletamento del giusto esercizio democratico, e per ultimo
vorrei ringraziare il mio gruppo politico con a capo l’ingegnere Santino Lo
Presti che mi ha permesso di crescere politicamente, formarmi e raggiungere
obiettivi importanti come quello di questa sera.
Il Presidente del Consiglio è un ruolo istituzionale di prestigio che
comporta imparzialità di coordinamento dei lavori nel rispetto del
regolamento al quale tutti dobbiamo attenerci per l’adeguato funzionamento
delle sedute consiliari.
Il mio impegno politico, di formazione socialista riformista, risale al
periodo liceale per poi aderire al nuovo PSI dove ho militato con fervore
giovanile e grazie al quale ho potuto gettare le fondamenta per l’amore
all’impegno politico che da allora non si è mai fermato.
La mia prima elezione a Consigliere comunale risale al 2008 ricoprendo il
ruolo di Capogruppo di Maggioranza dove ho potuto comprendere gli ingranaggi
amministrativi e conoscere la macchina burocratica, motore pulsante del
nostro Comune.
Oggi per me è un onore legato da forte responsabilità.
Il mio intento è quello di ricoprire la Presidenza con costante impegno, con
umiltà a servizio dei miei concittadini.
Noi politici che abbiamo avuto il privilegio di essere eletti,
indipendentemente dalle posizioni avverse, abbiamo il dovere di ricambiare
con lealtà, trasparenza e lavoro, senza risparmio di fatica, la fiducia
concessaci e soprattutto dando l’esempio ai giovani, futuri protagonisti
della classe dirigente grottese, poiché, per citare il gigante socialista
indimenticato presidente della Repubblica Sandro Pertini
“I giovani non hanno
bisogno di prediche, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di
coerenza e di altruismo”.
Viviamo un periodo difficile che sarà ricordato nella storia a causa
di un nemico invisibile che sta portando via molte vite umane.
Anche la nostra piccola Grotte ha visto rubati due figli dal maledetto
virus.
Non posso non rivolgermi al nostro sindaco prof. Alfonso Provvidenza e
ringraziarlo per come ha magistralmente gestito e continua a gestire
l’emergenza pandemica.
Sindaco, Consiglieri, Assessori, permettetemi di dire che noi grottesi
abbiamo una marcia in più, siamo una comunità unita, solidale che soffre con
dignità e silenzio, ma dopo la caduta saprà rialzarsi più forte di prima.
Il mio augurio a tutti noi è quello di poterci riabbracciare e ritornare
alla tanto amata normalità.
Mi interfaccerò con diversi organi nei quali sono sicuro, senza dubbio
alcuno, troverò persone che agiscono solo ed esclusivamente per il bene
della nostra cittadina, come del resto hanno fatto fin’ora: il Collegio dei
revisori dei conti presieduto dalla dottoressa Mariella Calabrese si è
dimostrato attento, preparato e pronto nell’esercitare il controllo sulla
correttezza amministrativo-contabile degli atti.
Non di meno proficua sarà la collaborazione con il segretario comunale
dottore Pietro Amorosia, garante dell’aspetto giuridico comunale.
Nel concludere ringrazio la mia famiglia che non è mai mancata nel sostenere
le mie scelte e la mia decisione di essere attivamente impegnato nella
nobile arte politica".
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Il Presidente del Consiglio comunale
Aristotele Cuffaro
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19/01/2021 |
Politica. Conferito incarico
di "Portavoce del Sindaco"; nota del Gruppo
consiliare M5S Grotte |
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Nota del
Gruppo
consiliare M5S, in merito al recente conferimento dell'incarico di Portavoce
da parte del Sindaco di Grotte. Ai sensi dell'art. 7 della Legge
150/2000 (citata nella
determinazione di nomina), "L'organo
di vertice dell'amministrazione pubblica può essere coadiuvato da un
portavoce..."; in questo caso, essendo l'organo di vertice
dell'amministrazione pubblica individuato nella figura del Sindaco, è
corretto definire l'incarico "Portavoce del Sindaco" (come peraltro
indicato nel "Disciplinare" e nella "Lettera di disponibilità" allegati alla
determinazione
di nomina). Di seguito, il testo della nota.
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"Con
Determina sindacale n° 3 del 14/01/21 il Sindaco Provvidenza conferisce
l’incarico di
“portavoce
dell’Ente”
alla giornalista dott.ssa Anna Rita Di Leo fino al 31/12/21 con un compenso
mensile di € 500.
Lungi da noi entrare nel merito delle competenze professionali della
giornalista ma sinceramente troviamo inopportuno sottrarre € 6.000 dalle
casse comunali in un periodo di forte crisi economica per soddisfare le
manie di protagonismo del primo cittadino al quale, evidentemente, non
bastano gli avvisi e le comunicazioni attraverso le dirette FB dal Palazzo
Comunale, la pagina FB “Comune di Grotte”, la pagina FB “Comune di Grotte
News”, la propria pagina FB, le varie e sempre disponibili interviste sulle
pagine FB di privati cittadini e, non ultimo, il quotidiano locale online “Grotte.info”.
Comunque possiamo stare tranquilli perché nonostante la crisi economica,
aggravata dalla pandemia in corso, da quest’anno le casse comunali
torneranno a sorridere grazie all’addizionale comunale IRPEF donataci da
questa amministrazione comunale che, come è noto, ha “Grotte” nel cuore".
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Per il Gruppo Consiliare M5S
Salvatrice Morreale
Mirella Casalicchio
Angelo Costanza
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19/01/2021 |
Comune. "Grotte, il
paese che amo"; lettera di dimissioni del presidente Angelo
Carlisi |
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Angelo Carlisi |
In data 7 gennaio 2021 il Presidente del
Consiglio comunale di Grotte, dott. Angelo Carlisi, ha rassegnato le
dimissioni dalla Presidenza, con la lettera
che pubblichiamo di seguito. *****
Al Vice Presidente del Consiglio comunale del Comune di Grotte
Ai Consiglieri comunali del Comune di Grotte
Al Sindaco del Comune di Grotte
Al Segretario Generale del Comune di Grotte
Ai Responsabili di Posizione Organizzativa del Comune di Grotte
Al Presidente del Collegio dei Revisori del Comune di Grotte
OGGETTO: Formalizzazione dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio
comunale.
Colleghi Consiglieri, con la presente formalizzo le mie
dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio comunale, incarico di
grande responsabilità che ho ricoperto con il massimo impegno e con spirito
di servizio verso la nostra comunità.
Desidero rivolgere preliminarmente il mio infinito e
sincero ringraziamento ai concittadini, che attraverso il loro consenso
hanno permesso di eleggermi Consigliere comunale, concedendomi anche
l'opportunità di poter ricoprire una funzione istituzionale così importante
quale è appunto la Presidenza del Consiglio comunale.
A tal proposito, desidero ringraziare i
Consiglieri comunali del gruppo di maggioranza che con lealtà e coesione,
hanno manifestato la loro piena ed incondizionata fiducia nei miei
confronti; parimenti, voglio ringraziare anche il gruppo consiliare di
minoranza, che da una posizione politica diversa, ma ugualmente
rispettabile, ha contribuito all’esercizio della dialettica democratica,
requisito quest'ultimo essenziale e caratterizzante la massima istituzione
di rappresentanza cittadina.
Approfitto di questa occasione per evidenziare la
rilevante attività svolta in questi anni dal Consiglio comunale, in termini
di elaborazione ed approvazione di significative proposte di deliberazione
sulle materie di propria competenza, tutto ciò nel rispetto delle
prerogative che la Legge attribuisce al Consiglio comunale quale principale
organo di indirizzo e di controllo-politico amministrativo del nostro
Comune.
Con riferimento all'aspetto della programmazione e
dell'azione amministrativa posta in essere, voglio rilevare la piena
sinergia e la leale collaborazione che ha contraddistinto il rapporto tra il
Consiglio comunale e la Giunta municipale: al Sindaco ed a ciascun
Assessore, ognuno per le proprie competenze, con sincero affetto, manifesto
in questa sede, il mio apprezzamento per il lavoro svolto, ma soprattutto,
per aver portato avanti un lavoro collegiale e di squadra. Ho la piena
consapevolezza, che soltanto attraverso lo spirito di collaborazione,
coniugato a buon senso ed equilibrio, si sono superati i momenti difficili
ed è stato possibile attuare delle scelte a volte molto complesse ed
impegnative: spero, e ne sono certo, che questo modus operandi varrà anche
per l’azione amministrativa futura.
Ringrazio particolarmente il Segretario comunale
unitamente a tutti i Dirigenti Responsabili di Posizione Organizzativa ed il
Collegio dei Revisori per la disponibilità ed il competente supporto
fornitomi nell'esercizio delle mie funzioni.
Rivolgo un sentito ringraziamento ai dipendenti
comunali congiuntamente ai dipendenti della società d'ambito SRR e dell'ISEDA
che si occupano del servizio di igiene ambientale, mettendo in evidenza che
il lavoro dei dipendenti tutti, rappresenta una preziosa risorsa per
l'intera comunità, motivo per cui auguro loro di saper cogliere
positivamente le sfide che quotidianamente si presentano, al fine di
apportare valore aggiunto alla macchina organizzativa comunale.
Ringrazio, infine, tutte le Associazioni presenti nella
nostra comunità, i Sacerdoti, il Dirigente scolastico dell'Istituto
Comprensivo "Angelo Roncalli" con i docenti, il Corpo di Polizia Municipale
ed il Comandante della Stazione dei Carabinieri per avere collaborato tutti
alle iniziative svolte nel corso di questi anni e per il servizio espletato
nell’interesse della nostra Grotte.
Con questi sentimenti di emozione e di riconoscenza
confermo le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di Presidente del
Consiglio comunale, con la convinta certezza di proseguire il mio impegno
per la nostra comunità nel ruolo di Consigliere comunale, responsabilità
quest'ultima che mi consentirà di vivere l'esperienza più gratificante, per
chi come me, è animato da passione politica: essere cioè, rappresentante
della propria gente, della comunità in cui sono nato e cresciuto, di Grotte,
il paese che amo ed a cui sono profondamente legato.
Grotte (AG), 7 Gennaio 2021.
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Dott.
Angelo Carlisi
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19/01/2021 |
Comune. Avviso "Borghi in
Festival": presentazione delle istanze entro venerdi 22 gennaio 2021 |
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Borghi in Festival |
La
Direzione Generale Creatività Contemporanea e la Direzione Generale Turismo
del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, lo
scorso 15 novembre 2020 hanno emanato congiuntamente un avviso pubblico
per il finanziamento di attività culturali da realizzarsi in forma di
Festival, con l'obiettivo di favorire il benessere e migliorare la
qualità della vita degli abitanti dei borghi italiani, attraverso la
valorizzazione delle risorse culturali, ambientali e turistiche.
Destinatari dell'avviso “Borghi in Festival” sono i Comuni con
popolazione residente fino a 5000 abitanti, ovvero fino a 10000 abitanti che
abbiano individuato il centro storico quale zona territoriale omogenea, con
preferenza per quelle identificabili come aree prioritarie e complesse.
Questi Comuni possono partecipare con progetti, singolarmente o in rete
tra loro o come capofila di partenariati, costituiti o costituendi,
con altri enti profit e non-profit.
Tra gli obiettivi strategici principali del bando vi sono i seguenti:
- promuovere e sostenere la qualità e le eccellenze dei territori dei borghi
italiani;
- costruire opportunità per il miglioramento socio-economico delle aree
selezionate, anche prevedendo l'incubazione di imprese culturali/creative e
innovative di comunità, promuovendo attività di rigenerazione urbana a medio
e lungo termine;
- promuovere e sostenere contenuti innovativi e attività di
educazione/formazione e sviluppo;
- rafforzare e integrare l'offerta turistica/culturale dei territori;
- sviluppare un approccio progettuale integrato e pratiche innovative ed
inclusive;
- incentivare progettualità orientate alla sostenibilità, attraverso
l'impiego delle nuove tecnologie.
I progetti vincitori potranno essere realizzati da aprile a luglio 2021.
L'Amministrazione comunale di Grotte intende partecipare all’avviso con
una propria proposta progettuale, pertanto intende coinvolgere le
imprese locali e le associazioni del territorio operanti in ambito
turistico/culturale con la sottoscrizione di accordi di partenariato (leggi
la deliberazione di Giunta municipale).
Il Comune di Grotte sarà capofila nella presentazione del progetto.
Le istanze di partecipazione in partenariato (scarica
il modello di istanza) e i curricula (scarica
il modello di curriculum) delle imprese o delle associazioni che
intendono aderirvi dovranno pervenire al protocollo del Comune di Grotte
entro e non oltre il 22 gennaio 2021.
Redazione
19 gennaio 2021.
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19/01/2021 |
Comune. Aggiornato l'albo
unico degli scrutatori di seggio elettorale |
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Palazzo municipale |
Da ieri, lunedi 18 gennaio 2021, per 15 giorni consecutivi, è depositato
nella Segreteria comunale, ai sensi degli articoli 4 e 5 della legge
08/03/1989 n. 95 e s.m., l’albo unico delle
persone idonee all'ufficio di scrutatore di seggio
elettorale, aggiornato con il verbale della Commissione elettorale
comunale n° 3 del 14/01/2021.
Ogni cittadino, entro i 15 giorni, può prenderne visione.
Lo ha reso noto il sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza con un
avviso pubblico, aggiungendo inoltre che avverso le decisioni della
Commissione elettorale comunale, ogni
cittadino ha facoltà di proporre ricorso alla Commissione elettorale
circondariale entro 10 giorni dalla scadenza della pubblicazione dello
stesso avviso.
Redazione
19 gennaio 2021.
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19/01/2021 |
Dialoghi. "Il prezzo dei
costruttori"; di Giuseppe Castronovo |
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Intervento del dott.
Giuseppe Castronovo.
Crisi, l'ennesima crisi di Governo! Come uscirne? Ne abbiamo parlato al
Circolo della Concordia dove il prof. Vezio, da esperto grazie anche alla
sua non più giovanissima età, sicuro che il nostro Paese non resterà senza
Governo, ci ha ricordato che da che mondo è mondo "l'argento tondo compra il
mondo".
Giuseppe Castronovo
"Il prezzo dei costruttori"
(Dai
Dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
Totò: Amici, quale strada prevedete che possa portare il Governo Conte II
fuori dalla crisi?
Santo: Io ho fiducia che in Parlamento la crisi troverà una soluzione che
possa accontentare le legittime aspettative di tutte le parti in campo.
Marco: In che senso?
Santo: Sono sicuro che si troveranno i costruttori o responsabili,
chiamiamoli come vogliamo, in numero sufficiente a garantire una maggioranza
parlamentare al Governo Conte.
Lino: A che prezzo? Caro Santo, nessuno costruisce gratis! I costruttori
hanno un prezzo!
Santo: Se sono responsabili non dovrebbero parlare di prezzo. Almeno così la
penso io. Perché non chiedete al prof. Vezio?
Marco: Prof. Vezio, lei cosa può dirci?
Vezio: Amici miei, stimo da sempre l’amico Santo al quale rivolgo questa
semplice argomentazione: non è un segreto che se in Parlamento si trovano
dei Parlamentari disposti a dare il loro voto di fiducia al Governo Conte,
la legislatura continuerà il suo naturale percorso.
Nenè: E quindi?
Vezio: Ogni parlamentare continuerà a percepire, da qui alla fine della
Legislatura, altri 350mila euro. E voi sapete che la maggioranza degli
attuali Parlamentari è pienamente consapevole che la loro sarà una uscita
senza ritorno. Avete capito?
Nenè: Abbiamo capito!
Vezio: Ero bambino e sentivo dire a mio nonno che “l’argento tondo compra il
mondo”.
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Giuseppe
Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
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18/01/2021 |
Politica. "AAA Assessore
cercasi"; una poltrona ancora vuota nella Giunta municipale di Grotte |
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Poltrona vuota |
C'è
ancora una poltrona vuota nella Giunta municipale di Grotte: "AAA Assessore
cercasi".
Sono trascorsi sette giorni da quando, lo scorso 11 gennaio, l'ultimo dei
tre Assessori al Comune di Grotte dimissionari (Antonino Caltagirone, Zina
Maria Cipolla e Annamaria Todaro) ha presentato formalmente la lettera di
rinuncia all'incarico.
Due sono stati sostituiti entro quarantott'ore, il 13 gennaio, dal sindaco
Alfonso Provvidenza, che ha provveduto a nominare assessore e vice
sindaco la consigliera comunale Roberta Di Salvo, ed assessore Alessandra
Marsala.
Com'è riportato nella determinazione sindacale n° 2 del 13/01/2021; "...
il Sindaco si riserva di nominare il quarto assessore con successivo
provvedimento"; provvedimento che, ad oggi, non ha visto la luce.
Sul ritardo* nella nomina, in assenza di dichiarazioni ufficiali, possiamo
soltanto avanzare un paio di ipotesi:
- la compagine politica di riferimento al quale compete l'assegnazione
dell'assessore mancante non si è ancora decisa in merito al nominativo da
indicare;
- qualora un nominativo fosse già stato proposto, questo potrebbe essere
stato respinto (in quanto ritenuto irricevibile dal Primo Cittadino),
rimettendo in moto il delicato meccanismo di bilanciamento tra le stesse
anime della compagine proponente.
Per il momento rimangono attribuite al Sindaco le deleghe non assegnate;
e si tratta di deleghe importanti: Sport, Lavori Pubblici, Servizi
Cimiteriali, Risorse Umane, Vigilanza, Attività Produttive. E dire che
l'assessore Caltagirone avrebbe potuto (forse anche dovuto) ricoprire
l'incarico per tutta la durata del mandato, se non fosse venuto meno il
supporto dei suoi sostenitori politici senza il quale, con grande tatto e
discrezione, si è determinato a fare un passo indietro.
Chi sarà il prossimo Assessore? Non dovrebbe essere molto distante dal vero
l'individuazione di questa figura (forse prima di maggio) in quella di un ex
consigliere comunale (o, per interposta persona, di un suo familiare o
sodale). In ballo c'è una posizione di prestigio e di potere, e una non
trascurabile indennità di carica (soprattutto di questi tempi).
"Ma per conoscere il nominativo..." (direbbe Alessandro Borghese
lasciando gli spettatori in suspense) non ci rimane che attendere.
* "Nessun ritardo" sostengono fonti ufficiose; ne prendo atto e
riporto l'affermazione. Un dato incontestabile: dal 13 gennaio, del 4°
Assessore da nominare non si ha notizia.
Carmelo Arnone
18 gennaio 2021
© Riproduzione riservata.
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18/01/2021 |
Chiesa. Avvisi ed appuntamenti
della settimana |
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Programma
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Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante
Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti (disponibili
anche alla pagina "Chiesa").
Tutti i giorni le chiese rimarranno aperte per la preghiera personale,
nel rispetto delle norme anti Covid-19.
Lunedi
18 gennaio - Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani
- ore 17.00, nella chiesa San Rocco, Vespri, santa Messa, Adorazione
eucaristica per l'unità dei cristiani;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santo Rosario a padre Vinti;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa (nell'anniversario della
nascita di padre Vinti: 18/01/1893 - 18/01/2021).
Martedi 19 gennaio -
Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina della Divina
Misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, nella chiesa San Rocco, Vespri, santa Messa, Adorazione
eucaristica per l'unità dei cristiani;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.
Mercoledi 20 gennaio -
Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina della Divina
Misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, nella chiesa San Rocco, Vespri, santa Messa, Adorazione
eucaristica per l'unità dei cristiani;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.
Giovedi 21 gennaio -
Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani
- ore 09.00, nella chiesa San Francesco, santa Messa (non ci sarà la
consueta
Adorazione eucaristica);
- ore 17.00, nella chiesa San Rocco, Vespri, santa Messa, Adorazione
eucaristica per l'unità dei cristiani;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.
Venerdi 22 gennaio -
Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina della Divina
Misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, nella chiesa San Rocco, Vespri, santa Messa, Adorazione
eucaristica per l'unità dei cristiani;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.
Sabato 23 gennaio -
Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina della Divina
Misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, santo Rosario mariano;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santa Messa prefestiva;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva;
- ore 20.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa prefestiva
animata dal Cammino neocatecumenale.
Domenica 24 gennaio -
Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani
- ore 08.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa.
Numero di fedeli consentito nelle chiese di Grotte:
- chiesa Madre: 112
- chiesa Madonna del Carmelo:
60
- chiesa San Rocco:
25
Disposizioni particolari:
- non è consentito l'ingresso a persone con una temperatura corporea pari o
superiore a 37,5° o che hanno avuto contatti con persone positive a
SARS-COV2 nei giorni precedenti.
I fedeli hanno l'obbligo di:
- entrare ed uscire dalla chiesa rispettando la distanza di 1,5 metri dagli
altri fedeli;
- indossare la mascherina;
- igienizzare le mani al dispenser situato all'ingresso;
- occupare il posto contrassegnato;
- mantenere la distanza di almeno 1 metro laterale e frontale dalle altre
persone;
- evitare qualsiasi forma di contatto fisico;
- non dare il segno della pace;
- attenersi alle indicazioni del celebrante per ricevere la santa Comunione;
- depositare le offerte per la parrocchia negli appositi contenitori;
- non sostare in chiesa o sul sagrato dopo la celebrazione.
Redazione
18 gennaio 2021.
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18/01/2021 |
Attualità. Stefano Porcari:
un brillante giovane italiano all'insediamento del Presidente USA Joe
Biden |
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Stefano Porcari |
Si
terrà il prossimo mercoledi 20 gennaio, sul lato ovest del
Campidoglio, la cerimonia di insediamento del 46° Presidente degli Stati
Uniti d'America Joe Biden. Sarà una cerimonia non aperta ai cittadini,
sia a causa dell'emergenza dovuta alla pandemia che ai timori di
manifestazioni di protesta dei sostenitori del Presidente uscente, ma sarà
riservata a una platea di selezionate personalità del mondo della politica,
della cultura, dell'economia, dell'arte.
Ci saranno, per esempio, gli ex presidenti
Bill Clinton, George W. Bush e Barack Obama con le
rispettive consorti.
Ci sarà il Presidente del sindacato georgiano dei vigili del fuoco,
Andrea Hall, che proclamerà il giuramento di fedeltà alla bandiera
americana.
L'inno nazionale verrà intonato da Lady Gaga, mentre Amanda Gorman,
insignita nel 2017 del prestigioso titolo di National Youth Poet Laureate,
reciterà versi poetici e la celebre cantante Jennifer Lopez proporrà
una performance musicale.
Tra gli invitati, il giovane italiano Stefano Porcari.
Stefano, che ricopre il ruolo di Corporate Services Officer presso la
CAF (Charities Aid Foundation) America, è nato e cresciuto a Milano.
Terminati gli studi liceali a Pavia si è trasferito negli USA e ha
conseguito la laurea in Scienze Politiche alla George Washington University
con la doppia specializzazione in "International Economics" e "Security
Policy". È stato assistente parlamentare del deputato democratico al
Congresso Steve Russell. Nel 2016 ha partecipato alla Convention per la
candidatura di Hillary Clinton alla presidenza, e lo scorso anno a quella
per la candidatura del prossimo presidente USA Biden. Sin da giovanissimo
molto attivo nel volontariato, a 16 anni ha trascorso un periodo in Ruanda
insegnando inglese e matematica ai bambini delle scuole elementari presso l'Alpha
Community Academy di Kigali, mentre durante gli anni del liceo ha
contribuito a stabilire un programma di tutoraggio per i bambini delle
scuole elementari e medie. Stefano Porcari ha lontane origini siciliane,
infatti un suo trisnonno era di Castronovo di Sicilia; origini che lo
accomunano alla prossima First Lady, Jill Jacobs (Giacoppa) Biden, il cui
nonno Domenico proveniva da Gesso, una frazione di Messina.
Carmelo Arnone
18 gennaio 2021
© Riproduzione riservata.
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18/01/2021 |
Comune. Convocato il
Consiglio comunale in seduta ordinaria per mercoledi 20 gennaio alle ore 16.00 |
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Aula consiliare |
L'adunanza del prossimo Consiglio comunale di Grotte, convocato in seduta
ordinaria
- in modalità videoconferenza - su
determinazione della vicepresidente Jessica Elisabetta Arnone, è stata fissata per
mercoledi 20 gennaio,
alle ore 16.00. All'ordine del giorno la presa d'atto delle recenti
dimissioni del presidente dott. Angelo Carlisi e l'elezione del nuovo
Presidente (il candidato più quotato è il consigliere Aristotele
Cuffaro).
La videoconferenza sarà svolta sulla piattaforma "Zoom Meeting". La pubblicità della seduta sarà garantita mediante
diretta streaming accessibile dalla pagina istituzionale del Comune
di Grotte.
Verrà discusso il seguente ordine del giorno:
1) Nomina
scrutatori; lettura ed approvazione verbali seduta precedente;
2) Elezione del Presidente del Consiglio comunale a seguito delle dimissioni
del Presidente in carica.
In caso di mancanza del numero legale la seduta sarà sospesa per un'ora
e, qualora dopo la sospensione non ci fosse ancora la presenza del numero
legale dei Consiglieri, la seduta di seconda convocazione sarà tenuta il
giorno successivo, sempre alla stessa ora.
La Convocazione della seduta di
Consiglio comunale riporta inoltre che
"lo
svolgimento della seduta consiliare in modalità videoconferenza oggetto
della presente convocazione, sarà ordinariamente disciplinato mediante
l'osservanza del vigente “Regolamento per il Funzionamento del Consiglio
Comunale” unitamente ai
criteri per lo svolgimento in videoconferenza delle sedute del Consiglio
Comunale stabiliti con Determina del Presidente del Consiglio Comunale prot.
n.13256 del 09/11/2020".
Redazione
18 gennaio 2021.
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17/01/2021 |
Salute. Emergenza Covid-19:
Ordinanza del Sindaco di Grotte valida sino al 31 gennaio |
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Alfonso Provvidenza |
Nella serata di ieri,
sabato 16 gennaio 2021, il sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza ha
emanato l'Ordinanza Sindacale n° 3/2021 (leggi
l'Ordinanza) che, tenendo conto di quanto stabilito dal DPCM e dal
Presidente della Regione, ne ha ribadito i contenuti, integrandoli con
alcune ulteriori disposizioni valide sino al 31 gennaio 2021 alle
quali la cittadinanza dovrà attenersi.
In sintesi, questi i punti principali (leggi
l'Ordinanza):
- attività didattica a distanza per il secondo e terzo anno della Scuola
secondaria di primo grado (didattica a distanza per le seconde e terze
medie);
- attività didattica in presenza per il primo anno della Scuola secondaria
di primo grado, la Scuola Primaria, la Scuola dell’Infanzia e i Servizi
Educativi dell’Infanzia (attività in classe dall'asilo nido alla prima
media).
- nei giorni di giovedi 21 e 28 gennaio 2021 il mercatino
settimanale si svolgerà nel rispetto di quanto previsto dal DPCM del
14/01/2021 “… Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività
svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi
alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici …”.
- la sospensione, ai sensi dell’art. 3, comma 4, lettera m), del DPCM
14 gennaio 2021, dei servizi bibliotecari nel periodo compreso tra il 17
e il 31 gennaio 2021;
- la chiusura al pubblico degli uffici comunali fino al 31 gennaio
2021, consentendo l’ingresso solo per motivazioni urgenti e indifferibili.
Sino al 31 gennaio tutta la Sicilia è in zona rossa; ecco cosa è permesso
e cosa è vietato:
- vietato ogni spostamento, anche all'interno del proprio Comune, in
qualsiasi orario (ad eccezione delle successive indicazioni);
- consentiti gli spostamenti esclusivamente per motivi di lavoro, necessità
e salute;
- chiusi al pubblico bar e ristoranti, consentito l'asporto (sino alle ore
18.00 per i bar, sino alle 22.00 per ristoranti e pizzerie), consentita la
consegna a domicilio;
- restano aperti i supermercati e le rivendite di generi alimentari e di
prima necessità, edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie,
parrucchieri e barbieri, officine, profumerie, negozi di biancheria intima,
di ottica, di fiori, di telefonia e di computer, librerie e fiorai;
- chiusi gli altri negozi ed i centri estetici, musei, mostre, teatri,
cinema, palestre, sale giochi e simili;
- aperte le chiese (nel rispetto delle norme anti Covid-19: numero massimo
di fedeli ammessi, distanziamento, igienizzazione delle mani, ingressi e
uscite separati);
- consentito praticare sport in forma individuale; corsetta e passeggiata
consentite vicino alla propria abitazione.
Redazione
17 gennaio 2021.
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17/01/2021 |
Esempi. "Rosario
Livatino: la lotta alla mafia tra giustizia e fede"; del dott. Antonio
Balsamo |
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Rosario Livatino

Antonio Balsamo |
Considerazioni
sulla figura di
Rosario Livatino: il “giudice ragazzino” e la lotta alla mafia tra giustizia
e fede.
A cura del dott. Antonio Balsamo, in collaborazione con il Centro
Studi “Nino Abbate”.
Il dott. Antonio Balsamo, in magistratura dal 1991, è Judge on the Roster
of International Judges delle Kosovo Specialist Chambers, con
sede all’Aja, dove svolge il ruolo di Giudice della Specialist Chamber della
Corte Costituzionale.
È Consigliere Giuridico della Rappresentanza Permanente dell’Italia presso
le Nazioni Unite a Vienna.
È Professore a contratto di Criminal Law presso la Facoltà di
Giurisprudenza della LUMSA.
Prima di assumere gli attuali incarichi internazionali è stato Sostituto
Procuratore Generale della Corte Suprema di Cassazione.
Dal 2011 al 2018 è stato Presidente della Corte di Assise di Caltanissetta,
dove ha trattato e definito in primo grado i nuovi processi sulla strage di
Capaci e sulla strage di Via D’Amelio (c.d. processi “Capaci bis” e
“Borsellino quater”).
*****
Un
grande segnale di speranza al termine di un anno drammatico.
Alla fine di un anno veramente drammatico, che ha
tracciato un solco profondo nelle vite di ciascuno di noi, un forte segnale
di speranza per tutte le persone impegnate nella affermazione della
giustizia e nella lotta alla mafia è stato lanciato da Papa Francesco
il 21 dicembre 2020, con l’autorizzazione alla promulgazione del Decreto
riguardante «il martirio del Servo di Dio Rosario Angelo Livatino,
Fedele Laico; nato il 3 ottobre 1952 a Canicatti (Italia) e ucciso, in odio
alla Fede, sulla strada che conduce da Canicatti ad Agrigento (Italia), il
21 settembre 1990» (In questi termini il comunicato ufficiale della Sala
Stampa della Santa Sede).
Il riconoscimento contenuto nel Decreto ha un
significato speciale per la Chiesa Cattolica (dove alla dichiarazione del
Martirio segue senza soluzione di continuità la beatificazione), ma assume
un valore non meno importante per tutta la società e l’intero sistema
istituzionale: per tutti coloro che credono che «veramente justitia est
fundamentum reipublicae», come ricordava Piero Calamandrei nel discorso
tenuto nel 1947 al Primo Congresso del Consiglio nazionale forense, quando
esprimeva l’auspicio che la toga - questo abito che unisce avvocati e
magistrati - sia «veste simbolica del coraggio civile, dell’altruismo e
della solidarietà umana».
Un grande storico dell’età moderna, Federico Chabod, a
proposito del mutamento culturale scaturito dalla Rivoluzione Francese che
conduceva la politica ad acquistare “pathos religioso” a partire dal secolo
XIX, spiegava: «per diciotto secoli, il termine di martire era stato
riservato a coloro che versavano il proprio sangue per difendere la propria
fede religiosa; martire era chi cadeva col nome di Cristo sulle labbra. Ora,
per la prima volta, il termine viene assunto ad indicare valori, affetti,
sacrifici puramente umani, politici: i quali dunque acquistano l’importanza
e la profondità dei valori, affetti, sacrifici religiosi, diventano
religione anch’essi».
La forza e l’ampiezza dei significati del martirio, che
costituiscono il riflesso della capacità di questo evento di scuotere le
coscienze di tutti, credenti e non credenti, sono particolarmente evidenti
nel caso di Rosario Livatino: un magistrato che pensava che «rendere
giustizia è realizzazione di sé, è preghiera, è dedizione di sé a Dio»
(R. Livatino, Fede e diritto, Conferenza tenuta il 30 aprile 1986
a Canicattì, nel salone delle suore vocazioniste), e non cessava di
interrogarsi sul rapporto tra fede e diritto, due realtà «continuamente
interdipendenti fra loro, (…) continuamente in reciproco contatto,
quotidianamente sottoposte ad un confronto a volte armonioso, a volte
lacerante, ma sempre vitale, sempre indispensabile» (F. Chabod, L’idea
di nazione, a cura di A. Saitta - E. Sestan, Laterza, Roma-Bari, 1992, p.
62).
Alla visione del “rendere giustizia” espressa da
Rosario Livatino si è richiamato, nel discorso tenuto in occasione
dell’incontro del 29 novembre 2019 con gli iscritti al Centro Studi che ha
scelto il suo nome, Papa Francesco, che ha tratteggiato in modo
indimenticabile la sua figura e il valore della sua testimonianza: «Livatino
- per il quale si è concluso positivamente il processo diocesano di
beatificazione - continua ad essere un esempio, anzitutto per coloro che
svolgono l’impegnativo e complicato lavoro di giudice. Quando Rosario fu
ucciso non lo conosceva quasi nessuno. Lavorava in un Tribunale di
periferia: si occupava dei sequestri e delle confische dei beni di
provenienza illecita acquisiti dai mafiosi. Lo faceva in modo inattaccabile,
rispettando le garanzie degli accusati, con grande professionalità e con
risultati concreti: per questo la mafia decise di eliminarlo. Livatino è un
esempio non soltanto per i magistrati, ma per tutti coloro che operano nel
campo del diritto: per la coerenza tra la sua fede e il suo impegno di
lavoro, e per l’attualità delle sue riflessioni» (Discorso del Santo
Padre Francesco ai membri del Centro Studi “Rosario Livatino”, Sala
Clementina, 29 novembre 2019, in cui il Papa soggiunge: «Rosario Livatino
ha lasciato a tutti noi un esempio luminoso di come la fede possa esprimersi
compiutamente nel servizio alla comunità civile e alle sue leggi; e di come
l’obbedienza alla Chiesa possa coniugarsi con l’obbedienza allo Stato, in
particolare con il ministero, delicato e importante, di far rispettare e
applicare la legge»).

(Rosario Livatino)
Il
rifiuto di ogni compromesso e di ogni “doppia morale”.
Tra gli appunti di Rosario Livatino, dopo la sua morte,
venne trovata la frase: Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere
quanto siamo stati credenti, ma credibili.
È una riflessione che esprime il senso profondo di
tutto il suo impegno. In effetti, una delle cose che più colpiscono nel
percorso umano e professionale di Rosario Livatino è la coerenza
assoluta tra i principi proclamati e la condotta di vita. Il rifiuto
di ogni compromesso e di ogni “doppia morale”.
Come è stato osservato da chi ha dato un forte impulso
alla costruzione della memoria collettiva nel contesto nazionale su Rosario
Livatino, «quel giudice che non si impaurisce delle reazioni dei centri
di potere, quel giudice capace di apporre la sua firma in calce ai
provvedimenti più scomodi. Quel giudice sconosciuto al pubblico, diventa
invece ben conosciuto ai clan mafiosi che infestano in progressione
l’agrigentino. In quell’ufficio Rosario rappresenta lo Stato che non china
la testa davanti alla corruzione e ai suoi uomini, che si fa garante in
periferia del principio di legalità devastato al centro» (N. dalla
Chiesa, Il giudice ragazzino, Einaudi, 1992).
La sua visione dell’etica del giudice è racchiusa in
una conferenza tenuta al Rotary Club di Canicatti il 7 aprile 1984 sul tema:
“Il ruolo del Giudice nella società che cambia”. Un intervento che
sembra davvero scritto “a futura memoria” e che meriterebbe di essere
proposto a tutti coloro che intendono intraprendere il lavoro di magistrato,
come la più importante lezione di etica professionale:
«L’indipendenza del giudice, infatti, non è solo
nella propria coscienza, nella incessante libertà morale, nella fedeltà ai
principi, nella sua capacità di sacrifizio, nella sua conoscenza tecnica,
nella sua esperienza, nella chiarezza e linearità delle sue decisioni, ma
anche nella sua moralità, nella trasparenza della stia condotta anche fuori
delle mura del suo ufficio, nella normalità delle sue relazioni e delle sue
manifestazioni nella vita sociale, nella scelta delle sue amicizie, nella
sua indisponibilità ad iniziative e ad affari, tuttoché consentiti ma
rischiosi, nella rinunzia ad ogni desiderio di incarichi e prebende, specie
in settori che, per loro natura o per le implicazioni che comportano,
possono produrre il germe della contaminazione ed il pericolo della
interferenza; l’indipendenza del giudice è infine nella sua credibilità, che
riesce a conquistare nel travaglio delle sue decisioni ed in ogni momento
della sua attività».
Rosario Livatino così proseguiva: «La credibilità
esterna della magistratura nel suo insieme ed in ciascuno dei suoi
componenti è un valore essenziale in uno Stato democratico, oggi più di
ieri. “Un giudice”, dice il canone II del già richiamato codice
professionale degli U.S.A. “deve in ogni circostanza comportarsi in modo
tale da promuovere la fiducia del pubblico nell’integrità e
nell’imparzialità dell’ordine giudiziario”.
Occorre allora fare un’altra distinzione tra ciò che
attiene alla vita strettamente personale e privata e ciò che riguarda la sua
vita di relazione, i rapporti coll’ambiente sociale nel quale egli vive.
Qui è importante che egli offra di se stesso l’immagine
non di una persona austera o severa o compresa del suo ruolo e della sua
autorità o di irraggiungibile rigore morale, ma di una persona seria, sì, di
persona equilibrata, sì, di persona responsabile pure; potrebbe aggiungersi,
di persona comprensiva ed umana, capace di condannare, ma anche di capire.
Solo se il giudice realizza in se stesso queste
condizioni, la società può accettare che gli abbia sugli altri un potere
così grande come quello che ha. Chi domanda giustizia deve poter credere che
le sue ragioni saranno ascoltate con attenzione e serietà; che il giudice
potrà ricevere ed assumere come se fossero sue e difendere davanti a
chiunque. Solo se offre questo tipo di disponibilità personale il cittadino
potrà vincere la naturale avversione a dover raccontare le cose proprie ad
uno sconosciuto; potrà cioè fidarsi del giudice e della giustizia dello
Stato, accettando anche il rischio di una risposta sfavorevole».
È una visione, questa, che Rosario Livatino cercava di
mettere in pratica in ogni sua attività giudiziaria, in ogni momento della
sua vita. Sia quando affrontava senza nessuna esitazione quella fitta rete
di complicità e cointeressenze che legava esponenti della criminalità
organizzata, del mondo politico e della realtà economica ad Agrigento,
collaborando con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (Sul tema, v. lo
Speciale Tg1 del 20/9/2020, “Un uomo giusto”, di Maria Grazia Mazzola, che
contiene un’accurata ricostruzione delle attività di indagine di Rosario
Livatino, con le testimonianze di alcuni dei colleghi che collaborarono con
lui, anche nell’analisi delle risultanze del rapporto della polizia canadese
che già dal 1974 aveva delineato una struttura dell’organizzazione mafiosa
largamente coincidente con quella descritta, dieci anni dopo, da Tommaso
Buscetta; v. sul punto la testimonianza di Salvatore Cardinale e la
documentazione sul predetto rapporto, su quello del 20/2/1984, e sulle
intercettazioni ambientali eseguite presso il “Reggio Bar” di Paul Violi),
sia quando, da pubblico ministero con una solida cultura della giurisdizione
(Cfr. R. Conti – R. Saieva, Livatino ieri e oggi. Sacrificio di un giudice e
giurista d’altri tempi o testimonianza limpida di un magistrato “di ogni
tempo” al servizio della società?, in www.giustiziainsieme.it), esprimeva
tutto il suo rispetto verso gli accusati e, in particolare, verso le persone
deboli e vulnerabili, con un incessante anelito a raggiungere la verità nel
processo (Cfr. M. Ronco, Il decreto sul martirio di Rosario Livatino, in
www.centrostudilivatino.it, che esamina in profondità la motivazione del
decreto).
Un esempio luminoso contro una crisi del potere giudiziario che ha radici
profonde.
«Rosario Livatino ha lasciato a tutti noi un esempio
luminoso»: queste parole di Papa Francesco non sono solo una
celebrazione, ma soprattutto un forte invito ad un profondo rinnovamento,
proprio in una fase storica nella quale si assiste a una «crisi del
potere giudiziario che non è superficiale ma ha radici profonde» (Cfr.
il discorso del 29 novembre 2019 di Papa Francesco ai membri del Centro
Studi “Rosario Livatino”, sopra citato).
Rosario Livatino operava in partibus infidelium.
Dovette sostenere un contrasto molto duro con il suo ambiente di
riferimento, in un’epoca nella quale a Palermo si giocavano le sorti della
nostra democrazia (V. le riflessioni di Nando dalla Chiesa nel citato
Speciale Tg1 del 20/9/2020, “Un uomo giusto”).
Pochi giorni dopo la sua uccisione, il 1° ottobre 1990,
ad Agrigento si svolse una assemblea dei magistrati siciliani che fu subito
vista dalla stampa come “un atto di accusa senza precedenti, una vera
sfida lanciata agli uomini di Roma” (A. Bolzoni, La rabbia dei giudici
siciliani ‘colleghi, dimettiamoci tutti’, in la Repubblica, 2 ottobre 1990,
cui si rinvia per una completa ricostruzione dello svolgimento
dell’assemblea).
L’intervento effettuato in questa occasione da Paolo
Borsellino iniziava così: «Non ho potuto evitare che in me insorgesse
la mortificante sensazione del già visto, del già sentito, del già detto e
del già fatto, come se ancora una volta, per inevitabile condanna storica
fosse necessario sottoporsi a questo inevitabile ed inutile rituale. Del già
visto, perché il viso innocente di bambino di Rosario, sforacchiato da colpi
micidiali, che mi è apparso in fondo alla brulla scarpata sotto il lenzuolo
bianco, il cui lembo non ho potuto fare a meno di sollevare, mi ha
immediatamente richiamato alla memoria tanti altri visi di colleghi ed
amici, colpiti anch’essi nella loro giovinezza o maturità dalle mani omicide
che percorrono questa terra, impunite e con terrificante sicurezza di
perdurante impunità. Del già sentito, perché subito dopo ho riascoltato
esplodere lo sciacallaggio morale di chi, anche tra colleghi, non trova di
meglio che addebitare alla stessa magistratura siciliana la responsabilità
di questi tragici eventi, risollevando stantie argomentazioni razzistiche,
che dimenticano come tutto quello che contro la mafia si è fatto in Sicilia
è stato opera di magistrati siciliani e dei loro collaboratori, nonostante
la scandalosa assenza delle altre Istituzioni dello Stato che vi
dispiegassero doverosamente tutti i mezzi e gli sforzi dovuti. Io non
esprimo solidarietà ai colleghi di Agrigento, oggetto in questi giorni di
ignobili indiscriminati attacchi. Esprimo insieme a loro lo sdegno verso
gratuite ed ingiuste generali criminalizzazioni, che colpiscono anche me e
la grande maggioranza dei miei colleghi, siciliani e non siciliani. Non è
difesa corporativa. Se ci sono mele marce vanno individuate, punite ed
eliminate, ma non deve essere consentito a nessuno avvalersi di queste
tragiche occasioni per liberarsi a poco prezzo di magistrati scomodi che
cercano di fare tutto il loro dovere, e spesso molto di più, in condizioni
di lavoro inammissibili in un paese civile. Del già detto, perché il macabro
inutile rituale comprende anche un determinato periodo di lamentazioni da un
lato e promesse dall’altro, l’une avanzate e le altre propinate quasi come
un medicinale digestivo della tragedia, affinché dopo alcuni giorni più non
se ne parli e ci si possa continuare ad occupare, senza distrazioni
fastidiose, della crisi del Golfo e delle grandi civili riforme sanitarie o
carcerarie. Ed allora l’idea di convocare questa Assemblea è nata insieme
col fermo proposito di sfuggire finalmente a queste logiche ripetitive, di
non celebrare più alcuna cerimonia rituale, di non ripetere più tristemente,
come il 28 settembre 1988, che la magistratura siciliana, ormai da troppo
tempo sottoposta ad inconcepibili aggressioni, avrebbe continuato come in
passato a fare il proprio dovere con rinnovata energia e passione di
giustizia. Sì è vero, dopo ogni barbaro assassinio di giudici non si è
verificato alcun cedimento né si è registrata alcuna defezione; anzi il
lavoro è continuato con maggiori sacrifici e risultati apprezzabili. Ma
abbiamo detto già due anni fa che l’impegno dei magistrati non poteva
costituire alibi per le perduranti gravissime inadempienze che
contribuiscono a tenere questa terra in preda alle organizzazioni criminali.
Aggiungiamo oggi che questo impegno è allo stremo: a forza di spillar vino
dalla botte questa si svuota. E qui non di vino si tratta».
Negli ultimi decenni l’esempio di Rosario Livatino
ha scosso le coscienze dei magistrati, della società civile, della Chiesa.
Come ha ricordato Papa Francesco, il 9 maggio 1993
Giovanni Paolo II, poco prima di rivolgere agli “uomini della mafia” il
memorabile e perentorio invito alla conversione nella Valle dei Templi, ad
Agrigento, aveva incontrato i genitori di Rosario Livatino.
La lezione di Rosario Livatino oggi è di
sorprendente attualità (per usare le parole di Papa Francesco), anche
quando smonta una serie di luoghi comuni e di “ricette pronte” da oltre
quarant’anni, capaci di produrre un «effetto perverso fondamentale»,
che «punisce l’azione e premia l’inazione, l’inerzia, l’indifferenza
professionale», con la conseguenza che «chi ne trarrebbe beneficio
sono proprio quelle categorie sociali che, avendo fino a pochi anni or sono
goduto dell’omertà di un sistema di ricerca e di denuncia del reato che
assicurava loro posizioni di netto privilegio, recupererebbero attraverso
questa indiretta ma ancor più pesante forma di intimidazione del giudice la
sostanziale garanzia della propria impunità». Come lui sottolineava
nella conferenza del 7 aprile 1984 sul tema: “Il ruolo del Giudice nella
società che cambia”, «come possa dirsi ancora indipendente un giudice che
lavora soprattutto per uscire indenne dalla propria attività, non è facile
intendere», e «ci si può chiedere se sarà mai più possibile trovare
un pretore od un pubblico ministero che di sua iniziativa intraprenda la
persecuzione di quei reati che per tradizione o per costume o per altro nel
passato erano raramente perseguiti. Dai reati societari all’urbanistica,
all’inquinamento ed in genere a tutti i reati che offendono interessi
diffusi».
La via per rafforzare veramente l’indipendenza,
esterna e interna, di ciascun magistrato, passa dalla capacità di ognuno di
noi di prendere sul serio, non solo nelle celebrazioni ma soprattutto
nell’attività di ogni giorno, il suo pensiero e il suo modo di essere
giudice e pubblico ministero.
Io ho visto tanti esempi di questa capacità nei colleghi con cui ho avuto
la possibilità di lavorare a Caltanissetta. Ne voglio ricordare due, che
riguardano rispettivamente un pubblico ministero e un giudice.
Uno è quello di una collega che arrivò in Sicilia dopo una esperienza
internazionale nei Balcani. Di aspetto sembrava davvero una ragazzina,
ma aveva una cultura e una determinazione fortissime. Tra le tante cose che
ha fatto lavorando in Procura, mi è rimasto impresso un processo in cui ha
tenuto esattamente lo stesso comportamento che, secondo la “storia orale”
dei magistrati di Agrigento, era stato tenuto da Rosario Livatino tanti anni
prima: concluse a sfavore dell’imputato, ascoltò con attenzione la
difesa, e poi cambiò completamente le proprie conclusioni in sede di
replica, in quanto si era convinta della fondatezza delle ragioni addotte a
favore dell’imputato.
Il secondo riguarda una collega che è entrata in magistratura dopo essere
stata in polizia per diversi anni. La passione per la giustizia - quella
vera - l’aveva avuta sin da bambina, quando scriveva delle lettere a Enzo
Tortora perché era convinta della sua assoluta innocenza (e ci aveva visto
giusto, a differenza di tanti magistrati). Il padre di Rosario Livatino
trascorse il suo ultimo Natale con lei e la sua famiglia. Subito dopo
avere iniziato il suo lavoro al Tribunale di Caltanissetta, la collega ha
dato un contributo fondamentale alla ricostruzione della convergenza di
interessi tra “Cosa Nostra” e ambienti esterni che, secondo gli ultimi
accertamenti giudiziari, sta alla base della strage di Capaci e della
strategia del “terrorismo mafioso”, per poi impegnarsi con coraggio nella
descrizione del volto più recente, più ambiguo, e più difficile da
percepire, della criminalità organizzata.
È in persone come loro che l’esempio di Rosario Livatino continua a
vivere.
Antonio Balsamo
17 gennaio 2021.
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17/01/2021 |
Romanzo. "Chi era il
vero padre di Gesù?", di Rodolfo Costanza; 4^ puntata |
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Fuga in Egitto
R. Guttuso

Prof. Rodolfo Costanza |
"Chi era il vero padre di Gesù?"
(Una giovinetta ripudiata dal re)

(Fuga in Egitto, di Renato Guttuso)
(4^ puntata)
Cap. 3
Contrasti tra fazioni
Proprio in quegli anni arriva a Gerusalemme il grande navarco Marco Vipsanio
Agrippa, genero dell’imperatore Ottaviano. Erode aveva conosciuto Agrippa a
Roma, diventandone amico, quando aveva accompagnato, per farli studiare, i
figli avuti dall’asmonea Marianne. La visita di Agrippa rafforza di più la
loro amicizia.
L’illustre ospite è accolto alla porta occidentale
della città di Gerusalemme da un distaccamento militare, da Erode, da Nicola
di Damasco e da due ministri. Il discorso di accoglienza tenuto dallo stesso
Erode, in greco, è entusiastico. Il re si felicita della visita dell’amico
Vipsanio, alto rappresentante di Roma, e gli dà il benvenuto.
Vipsanio era partito prevenuto da Roma verso gli ebrei.
Tutti gli amici e i funzionari imperiali lo avevano messo in guardia verso
la doppiezza degli orientali e l’ostilità degli Ebrei, ma l’ospitalità di
Erode e dei suoi ministri l’aveva, in parte, fatto ricredere.
L’illustre visitatore è ospitato nel vecchio palazzo
degli Asmonei che è stato preparato a questo scopo; inoltre è invitato a
onorare, con la sua presenza, la cena che sarà imbandita quella sera stessa
in suo onore nella nuova reggia di Erode.
L’ospite è accompagnato nel palazzo a lui assegnato,
mentre il maggiordomo, seguito da molti servitori, guida Agrippa e il suo
seguito ai loro appartamenti. Il maggiordomo fa preparare il bagno per
l’ospite da alcune schiave, dopo mezzora i profumi di nardo avvisano che è
pronto. L’ospite s’immerge nella vasca di alabastro, sotto gli occhi
ammiccanti di due attraenti giovinette, pronte a massaggiarlo in tutto il
corpo.
Verso vespero il suocero dell’imperatore tutto
agghindato e profumato, seguito da un corteo di persone, si avvia verso il
nuovo palazzo reale. Qui è accolto personalmente da Erode e accompagnato
nella sala del banchetto, ove si siede accanto al re e a Nicola di Damasco.
Il re, subito dopo, alza il rhyton e beve alla salute dell’ospite e
dell’imperatore, cosa che fanno anche Vipsanio e gli altri commensali.
Subito dopo comincia la presentazione dei piatti e dei vini. Nel frattempo,
Erode chiede all’amico: «Ti sei fatto un’idea precisa della situazione
interna di Israele?».
«Tante cose mi sono poco chiare», esordisce l’ospite.
«Vorrei che mi spiegassi come mai questo popolo sembra essere così ribelle.
Mi hanno detto che gli Ebrei sono riottosi ad accettare l’“amicizia” di
Roma. E ti confesso la mia incapacità di capire perché tante fazioni e
rivalità dividono il tuo popolo».
«Sono riottosi perché loro riconoscono un solo Dio che
è anche il loro re e legislatore», afferma Erode. «Sai come comincia il
preambolo del loro decalogo della Torah: “Io sono il Signore, il dio tuo,
che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dal luogo di schiavitù” (Esodo
XX, 2). Questa pericope chiarisce molte cose sulla cultura politica e
religiosa del popolo ebraico. Per questo sono ostili a qualsiasi dominazione
straniera».
«Dopo che il grande regno di Davide e di Salomone»,
chiarisce Erode, «cominciò a decadere, circa otto secoli fa, si divise in
due regni, uno del Nord, Israele, e uno del Sud, Giuda, in guerra fra loro
per parecchi secoli. Poi, dopo la dominazione seleucida, sono iniziate le
lotte fra le varie fazioni che compongono il popolo di Israele».
«Come hanno potuto degli Ebrei diventare tanto ostili
nei confronti di altri Ebrei?», chiede Vipsanio mentre beve dello squisito
vino di Samo.
«Sembra che ai tempi di Seleuco», risponde il re, «i
Sadducei e i Farisei formassero, dentro il popolo ebraico, i due principali
gruppi religiosi. Essi hanno in comune i fondamentali principi religiosi e
morali dell’ebraismo, pur essendo fra loro in assoluto contrasto».
Erode si servì del pesce marinato al limone e
prezzemolo, imitato dall’amico.
«Tu, come cerchi di capire i loro diverbi?», chiede il
romano.
«Le loro idee ci aiutano a definire con precisione i
loro contrasti», dice Erode, mentre assapora dei cuori di carciofo intinti
in una salsa a base di erbe aromatiche e olio di oliva. «Si crede di solito
che i Farisei rappresentino la corrente conservatrice e i Sadducei quella
innovatrice; ciò potrà esser vero nel campo pratico ma, in quello
giuridico-religioso, la posizione è inversa. I Sadducei, dal loro punto di
vista, si presentano come conservatori del vero patrimonio morale del
giudaismo e respingono come innovazioni le dottrine particolari e contorte
dei Farisei. Le due correnti, infatti, sono nate dal diverso atteggiamento
che i vari ceti della n | |