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Sandra Licata Le vie del medioevo; Grotte (AG), 6-7-8 ottobre Danza moderna in vicolo Stella

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Le Vie del Medioevo


  Da venerdi 6 a domenica 8 ottobre 2006 si è svolto a Grotte l'Evento "Le Vie del Medioevo".
"Le vie del Medioevo" è uno strumento innovativo per la promozione della Sicilia Medievale, fatta di borghi ricchi di fascino. Questa iniziativa propone un viaggio nelle identità dei luoghi, rivelate attraverso forme artistiche multidisciplinari che rendono visibili gli aspetti straordinari di ogni luogo, nascosti dal vivere quotidiano.
 
 

Cliccare sulle immagini per vederne l'ingrandimento.

 
Ballerina sul filo
Ballerina sul filo
Danza moderna in vicolo Stella
Danza moderna in vicolo Stella
Danza moderna in vicolo Stella
Danza moderna in vicolo Stella
Fisarmonica
Fisarmonica
L'ombra sul film
L'ombra sul film
A Grotte il Teatro Potlach ha proposto "Le Città Virtuali", attraverso la definizione di un itinerario all'interno del borgo medievale del quartiere San Rocco.
Piazze, vicoli, monumenti compresi nell'itinerario sono stati completamente trasformati con effetti speciali, illuminazioni artistiche, teli, scenografie, grandi proiezioni.
ContaminaZio Teatro
ContaminaZio Teatro
ContaminaZio Teatro: il regista Giovanni Volpe
Il regista Giovanni Volpe
ContaminaZio Teatro
ContaminaZio Teatro
ContaminaZio Teatro
ContaminaZio Teatro
Audio "Comu 'na pazza" Visita l'argomento
ContaminaZio Teatro
ContaminaZio Teatro
Audio "Unni vulìti ìri" Visita l'argomento
L'intero percorso in cui si è realizzato l'evento è stato un unico grande palcoscenico in cui si è assistito contemporaneamente a  rappresentazioni artistiche multidisciplinari ispirate ai luoghi. Gli spettatori si sono trasformati in viaggiatori dell'identità, in esploratori e archeologi della memoria vivente.
ContaminaZio Teatro
ContaminaZio Teatro
Il cielo in una stanza
Il cielo in una stanza
Pas de danse
Pas de danse
Pas de danse
Pas de danse
Pas de danse
Pas de danse
La città ha rivelato la sua essenza, la meraviglia dei suoi particolari, i suoi principali aspetti identitari legati alla sua cultura materiale e immateriale, il suo lato straordinario offuscato dalla ripetitività del quotidiano e dell'ordinario. L'invisibile è stato reso visibile.
Slide show di Fabiola Vizzini
Slide show di Fabiola Vizzini

Fabiola e Lucio Tambuzzo
Slide show di Fabiola Vizzini
Slide show di Fabiola Vizzini
Film sulle case
Film sulle case
Film sulle case
Film sulle case
Eccezionale, fantastico, imperdibile, unico, surreale, coinvolgente, fantasmagorico. Questi gli aggettivi espressi dal pubblico al termine della prima serata dell'evento "Le Vie del Medioevo", che non è solo uno spettacolo, di più! (C. Arnone)
Compagnia Luchino Visconti
Compagnia Luchino Visconti
Compagnia Luchino Visconti
Compagnia Luchino Visconti
Compagnia Luchino Visconti
Compagnia Luchino Visconti
Compagnia Luchino Visconti
Compagnia Luchino Visconti
Il regista Salvatore Bellavia
Il regista Salvatore Bellavia
Luci, proiezioni, danze, recite, musica, mimi, saltimbanchi, poesie, atti unici, commedie e tanto altro. Ci si ritrova nel paese dei balocchi di Pinocchio, o forse tra gl'improbabili personaggi del paese delle meraviglie di Alice. Meglio ancora, è come rivedere "Brigadoon" il magico villaggio che ricompare una volta ogni cento anni, solo per un giorno, con tutti i suoi allegri abitanti. (C. Arnone)
Associazione "Rossini"
Associazione "Rossini"
Associazione "Rossini"
Associazione "Rossini"
Il medico
Il medico
Audio "Bon médic" Visita l'argomento
Il medico
Il medico
Audio "Dutùr" Visita l'argomento
"Chiamatemi Rosa..."
"Chiamatemi Rosa..."
Vicoli, viuzze, cortili abbandonati hanno improvvisamente ripreso pulsare, vivere, emergere in un'esplosione di colori e suoni. A Grotte avevamo questa ricchezza, e non lo sapevamo. (C. Arnone)
Sandra Licata
Sandra Licata
Sandra Licata
Sandra Licata
Come una farfalla
Sandra Licata
"Caro fratello..."
"C'era una volta..."
Audio "Caro fratello" Visita l'argomento
"C'era una volta..."
"C'era una volta..."
"... penso che non occorra aggiungere alcuna parola, aggettivo o quant'altro, per descrivere ciò che ognuno di noi, grottesi e non, abbiamo provato nel passeggiare lungo le strade del centro storico vestito a festa..." (A. Maida)
L'ultima cena
L'ultima cena
L'ultima cena
L'ultima cena
I "Giudei"
L'ultima cena
La banda musicale
Banda "Verdi"
Banda "Verdi"
Banda "Verdi"
"... sentire lo stupore della gente che apprezzava quelle stradine lungo le quali, ancora, qualche nonnina fa scorrere i propri lontani ricordi. Case di tufo, pezzi di presepe a grandezza naturale che sono patrimonio dell'umanità e che, nei ricordi, acquisiscono un valore inestimabile..." (A. Maida)
Gruppo folk "Herbessus"
Gruppo folk "Herbessus"
Gruppo folk "Herbessus"
Gruppo folk "Herbessus"
Gruppo folk "Herbessus"
Gruppo folk "Herbessus"
Vie "coperte"
Vie "coperte"
Vicolo "velato"
Vie "coperte"
"... il buon esito della manifestazione è da attribuire soprattutto alla grande disponibilità e partecipazione di tutti i grottesi. La sola partecipazione degli attori del teatro Potlach non avrebbe garantito quel legame forte con il territorio che, invece, è l’aspetto più interessante..." (E. Napoli)
Sposta questa macchina!
Sposta questa macchina!
L'angolo morto
L'angolo morto
Sui trampoli
Sui trampoli
Poesie in Via Dante
Poesie in Via Dante
"Il Presidente" con gli amici
"Il Presidente" con gli amici
"... La scelta del centro storico come luogo in cui far rivivere la città e la storia che quotidianamente non vediamo, ha senso solo se sono protagonisti quanti in quel territorio vivono: non mi riferisco solo alle associazioni ed agli artisti locali che hanno dimostrato una generosità ed una sensibilità eccezionali, ma anche agli abitanti del quartiere che sono stati assolutamente disponibili ed ospitali..." (E. Napoli)
Saluti finali
Saluti finali
Saluti finali
Saluti finali
Saluti finali
Saluti finali
Saluti finali
Saluti finali
Saluti finali
Saluti finali
Audio "Spettatori-viaggiatori" Visita l'argomento
"... La presenza degli attori e del regista del Potlach ha svolto, in modo straordinario, un’azione “catalizzatrice” di quanto Grotte esprime e per questo occorre giustamente essere loro molto grati, ma, sia altrettanto chiaro, buona parte di quanto abbiamo visto appartiene alla nostra città, alla nostra storia, al nostro tessuto urbano, alla nostra gente e soprattutto ai nostri giovani..." (E. Napoli)
Il regista Pino Di Buduo
Il regista Pino Di Buduo
Passerella
Saluti finali
Regia:
Pino Di Buduo
Il gran finale
Saluti finali
Il regista Pino Di Buduo
Il regista Pino Di Buduo

Hanno partecipato:
- Teatro "Potlach" per la regia di Pino Di Buduo;
- Associazione Laboratorio Teatrale "Luchino Visconti", diretta da Salvatore Bellavia;
- Associazione Culturale Danza "Pas De Danse", diretta da Antonella Paradiso;
- Associazione Musicale "Gioacchino Rossini", diretta da Salvatore Salvaggio;
- Associazione "ContaminaZio Teatro" Agrigento - Piccolo Teatro Città di Agrigento, diretto da Giovanni Volpe;
- Associazione Culturale Gruppo dei Giudei "Andrea Infantino", coordinata da Giuseppe Terrana;
- Complesso Bandistico "Giuseppe Verdi" Città di Grotte, diretto da Salvatore Puglisi;
- Compagnia Folkloristica "Herbessus";
- Piccolo Teatro di Canicattì;
- Fabiola Vizzini;
- Sandra Licata.

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I COMMENTI

19/10/2006

"Le Vie del Medioevo": saluti dal Teatro Potlach

 

 

Riceviamo e pubblichiamo i saluti del Teatro Potlach.

    "Abbiamo visionato il sito e vi ringraziamo di aver pubblicato i commenti al progetto e così belle foto.
Ringraziamo anche tutti quelli che hanno mandato i commenti al progetto e tutti gli abitanti di Grotte così ospitali.
Un saluto a tutti".
Teatro Potlach

 


16/10/2006

"Le Vie del Medioevo": il commento di Salvatore Bellavia

 

 

Riceviamo e pubblichiamo il commento di Salvatore Bellavia, regista del Laboratorio Teatrale "Luchino Visconti", sull'evento "Le Vie del Medioevo".

    "Cortile "Guido Reni" pittore.
     Questo è il luogo in cui per tre sere il Laboratorio Teatrale "Luchino Visconti" da me diretto e con gli attori, Annamaria Apa, Angela Vizzini, Salvatore Stuto e la piccola (anni 5) Agnese Girgenti, ha raccontato frammenti di "vita" del quartiere San Rocco e quindi del "PAESE CHE FU "!
    
Abbiamo fatto rivivere situazioni drammatiche, tragiche e comiche in uno SPAZIO molto evocativo: quando intervenivo per raccordare i vari episodi che si andavano a rappresentare, ero colto da emozioni fortissime che mi facevano risentire le mille voci che per secoli hanno scandito la "pena di vivere" e la "gioia di esistere" di tante generazioni di zolfatari, contadini e soprattutto delle loro donne: madri, figlie, sorelle...
    
In queste tre serate si è verificata una MAGIA: il quartiere si è scrollato dal terrificante silenzio che ormai lo avvolge per ridestarsi a nuova vita: le viuzze, i cortili, le mura di gesso delle tante case abbandonate hanno ripreso a palpitare di vita e quelle luci che artisticamente li illuminavano cominciavano ad assumere un significato e un nome: SPERANZA: la speranza che le nuove generazioni possano recuperare la MEMORIA delle proprie radici e farne TESORO per il loro futuro.
    
Ringrazio i miei collaboratori Luigi Capitano ed Ermelinda Salvaggio, che pur non recitando hanno avuto un grande ruolo nella realizzazione della nostra "CITTA' SOTTERRANEA".
     Un immenso grazie da parte di tutto il Laboratorio va ad Enzo Napoli, Assessore alla cultura e al Prof. Olindo Terrana, due splendide e sensibili persone che amano Grotte e che ci hanno consentito di vivere un momento esaltante e meraviglioso e forse irripetibile".
Salvatore Bellavia

 


14/10/2006

"Le Vie del Medioevo": il commento di Giovanna Lauricella

 

 

Riceviamo e pubblichiamo il commento di Giovanna Lauricella sull'evento "Le Vie del Medioevo".

    "Sono tornata a Grotte nelle notti magiche della settimana scorsa ed è stato più che un incanto. Ero orgogliosa di trovarmi lì con amici agrigentini e di mostrare loro un modello veramente atipico nel nostro contesto ambientale.
     Già l'ingresso in paese, con costruzioni misurate e le strade ben tenute, ed il verde e poi... la scoperta, anche per me che non lo conoscevo, di questo meraviglioso mondo di vicoli, stradine e cortili che sembrano uscite fuori da un presepe, privo di tracce evidenti di abbandono e, soprattutto, dei moderni sfregi del cemento.
     E poi gli spettacoli, la regia, l'atmosfera, le emozioni, difficili da descrivere.
     Serate che non dimenticherò più e che mi hanno dato la speranza che anche qui da noi, in Sicilia, nell'agrigentino, esistono ancora il senso del bello e la capacità di saperlo ricreare.
Grazie ancora una volta, per queste emozioni e per questa speranza".
Giovanna Lauricella

 


13/10/2006

"Le Vie del Medioevo": il commento di Stefano Vitello

 

 

Riceviamo e pubblichiamo il commento di Stefano Vitello, sull'evento "Le Vie del Medioevo" e sul nostro sito.

    "Lo stupore di ritrovarmi inaspettatamente a respirare un mondo che mi appartiene e che porto sempre con me, è stato immenso.
     Grazie per avermi catapultato, con un pizzico di nostalgia, nei luoghi e nei fatti della mia memoria senza tempo e per avermi costretto ad "assaporare"  un presente che ho apprezzato per la  vivacità e la corposità delle sue proposte e la bontà dei suoi contenuti.
     L'antico e il nuovo che s'incontrano, si fondono e si completano per realizzare, spero, un futuro "vivace" culturalmente per una realtà che amo e per una comunità che ha scolpito nella mia anima principi e valori indelebili.
     Complimenti per il sito e per la tempestività con cui viene aggiornato; una iniziativa di pregio che contribuisce certamente a far conoscere ed apprezzare un paese per molto tempo "silenzioso", ma che  adesso comincia a far "rumore"... e alla grande!!!
Ciao e a risentirci".
Stefano Vitello

 


13/10/2006

"Le Vie del Medioevo": il commento di Sandra Licata (e 4 nuove foto)

 




Le Vie del Medioevo: Sandra Licata
Sandra Licata
(Vedi la foto)



Le Vie del Medioevo: Sandra Licata
Sandra Licata
(Vedi la foto)

Riceviamo e pubblichiamo il commento di Sandra Licata, ballerina, animatrice, coordinatrice delle Associazioni partecipanti all'evento "Le Vie del Medioevo".

    "Carmelo, ancora una volta proponi spazi interessanti e stimolanti sul sito del nostro paese. Aprire la “pagina” su Grotte, quando gli impegni quotidiani e lavorativi costringono a star lontani, è una grande gioia. L’amore e l’impegno con cui giornalmente lo arricchisci è veramente senza pari.
     Scrivo, o almeno tenterò di farlo, sul recente evento che ha interessato il nostro piccolo centro; anzi, il cuore di Grotte. Quel quartiere che si guarda dall’alto in basso, che si ignora, che si considera antico e vecchio, che si sconosce o non si riconosce, che si dimentica o neppure si ricorda.
     Quel quartiere si è riscattato mettendo da parte il suo vestito in bianco e nero e indossandone uno nuovo, prezioso, scintillante. Quel quartiere, vestito a festa, si è scrollato di dosso l’ipocrisia, l’indifferenza, la superficialità. Ha accolto tutti mettendo a disposizione ciò che poteva offrire. Ha mostrato i lati più nascosti e segreti che gelosamente conservava intatti. Ha aperto le porte. Si è fatto scoprire mostrando la parte più intima di sé. Senza vergogna. Senza remore. Senza falsità.
     Ha sopportato il nostro peso per tre giorni. Ha stupito e meravigliato i viaggiatori. Ha mostrato sé in tutta la sua bellezza. Le case, l’una attaccata all’altra, hanno caratterizzato quel quartiere proprio per la loro disposizione asimmetrica e irregolare, rendendo il suo aspetto unico, formando, così, diversi vicoli e rientranze…un tempo abitate.
     Appunto: un tempo! Il tempo ha svuotato e disanimato anche San Rocco.
     L’evento, probabilmente irripetibile, ha centrato in pieno il suo obiettivo: far rivivere il quartiere, i ricordi e gli affetti che ad esso si riconducono. E, per noi giovani ignari, partecipanti o spettatori, suscitarli.
     Sono trascorsi quattro giorni da quando si sono spente le luci sul “Palcoscenico San Rocco” e, seppur ogni cosa sia tornata al proprio posto, non avverto malinconia. Mi sono arricchita. Sono carica ed entusiasta. Non ho mai sentito la fatica del lavoro. E le poche ore di sonno della notte è il solo tempo che ho sottratto alla manifestazione.
     Non ho viaggiato se non attraverso le foto sul sito. Non ho viaggiato perché Pino Di Buduo, il regista, ha voluto che io e la mia ombra, proiettata sul muro, "riempissimo" quel piccolo cortile dallo stretto passaggio. Quel vicolo cieco, che sconoscevo, era la “Mia Città".
     Non danzare (non lo faccio ormai da tempo) ma "riempire" uno spazio disabitato e dimenticato. Questo il mio compito. Poiché la danza non è il semplice movimento del corpo; è il sentimento che sgorga dal cuore e si trasforma in movimento. Lasciarsi trascinare dalla musica, quindi. Improvvisare.
     I visitatori, invece, improvvisarsi esploratori. Lasciarsi guidare dalla curiosità e dalle luci che ora illuminavano un angolo, ora un altro. Il Teatro Potlach - così ha dichiarato il regista a fine manifestazione - mai come a Grotte è riuscito nel proprio lavoro.
     A nome mio sento di porgere dei ringraziamenti: al Teatro Potlach, per aver lasciato grandi ricordi, forti emozioni, nuove prospettive ed idee sulla nostra Grotte; ai partecipanti per aver sopportato la mia “insistente” presenza; alle istituzioni per aver regalato un “immenso” spettacolo.
     La “voce narrante”, guida dello spettatore-viaggiatore, concluse dicendo: “Tutto questo non era altro che teatro”. Il teatro necessita di attori e di spettatori. Grotte necessita dei propri abitanti.
     L’unica riconoscenza che le dobbiamo è vivere insieme a lei. La “parte”, che si vuole interpretare, è strettamente legata al nostro essere cittadini".
Con affetto,
Sandra Licata.




Le Vie del Medioevo: Sandra Licata
Sandra Licata
(Vedi la foto)



Le Vie del Medioevo: Sandra Licata
Sandra Licata
(Vedi la foto)


11/10/2006

"Le Vie del Medioevo": il commento di Enzo Napoli

 
 

Riceviamo e pubblichiamo il commento di Enzo Napoli, Assessore alla Cultura e promotore della realizzazione a Grotte dell'evento "Le Vie del Medioevo".

    "Vorrei cogliere l’occasione offerta dai commenti sulla “città virtuale” pubblicati su questo sito in questi giorni, per proporre un approfondimento su alcuni temi che tale iniziativa ha riproposto alla nostra riflessione.
     Va chiarito, a scanso di equivoci, che il buon esito della manifestazione è da attribuire soprattutto alla grande disponibilità e partecipazione di tutti i grottesi. La sola partecipazione degli attori del teatro Potlach non avrebbe garantito quel legame forte con il territorio che, invece, è l’aspetto più interessante.
     La scelta del centro storico come luogo in cui far rivivere la città e la storia che quotidianamente non vediamo, ha senso solo se sono protagonisti quanti in quel territorio vivono: non mi riferisco solo alle associazioni ed agli artisti locali che hanno dimostrato una generosità ed una sensibilità eccezionali, ma anche agli abitanti del quartiere che sono stati assolutamente disponibili ed ospitali, a quanti hanno collaborato senza lesinare mai sforzi ed impegno ed a tutti i numerosissimi grottesi che hanno “viaggiato” lungo il percorso nei tre giorni della kermesse.
     Siamo capaci, insieme, di creare, di partecipare, di collaborare, di proporre la nostra città come esempio. Abbiamo dimostrato che abbiamo tante risorse da utilizzare e valorizzare.
     La presenza degli attori e del regista del Potlach ha svolto, in modo straordinario, un’azione “catalizzatrice” di quanto Grotte esprime e per questo occorre giustamente essere loro molto grati, ma, sia altrettanto chiaro, buona parte di quanto abbiamo visto appartiene alla nostra città, alla nostra storia, al nostro tessuto urbano, alla nostra gente e soprattutto ai nostri giovani.
     La nostra città “reale” ha un futuro; ha un futuro se riesce ad unire e mobilitare tutte le risorse e le intelligenze di cui dispone, ciascuna con la propria peculiarità e con le differenze che la caratterizzano. Differenze che sono, se in grado di confrontarsi e contaminarsi, una grande ricchezza.
     Grotte avrà un futuro se saremo in grado di rendere reale ciò che è virtuale o potenziale.
     Non è così difficile proporre un confronto costruttivo ed utile sulle cose da fare, alzare il tono del dibattito, evitare le piccole invidie e le meschinità di parte per guardare all’interesse della città.
     Grotte non è nuova ad un dibattito politico culturale in grado di distinguersi, tra i tanti comuni della provincia, per civiltà e qualità. E’ dimostrazione di ciò questo sito, i posti di responsabilità ricoperti da tanti nostri concittadini in tutti i campi a livello provinciale e regionale, la presenza di tante associazioni in tutti i settori e tanti altri esempi che ci dicono chiaramente che siamo stati e siamo in grado di costruire nuove opportunità e speranze.
     Vi sono tanti spunti utili su cui riflettere: un centro storico che può essere recuperato e valorizzato, l’opportunità di rendere fruibili e visitabili le tante grotte che ancora vi sono, l’ipotesi di promuovere un turismo legato a questi ed a tutti gli altri aspetti della nostra cultura e della tradizione, dalla settimana santa alla gastronomia e tanto altro ancora.
     Qualche giorno addietro la giovane Alessia Licata scriveva una pagina molto triste e toccante su questo sito. Mi piacerebbe che queste righe e questi giorni le avessero detto una cosa: non è scritto da nessuna parte che si debba necessariamente andare via.
     Potrei fare molti nomi di giovani grottesi che potrebbero, con maggiori possibilità di successo, decidere di spendere il loro talento altrove, eppure hanno deciso di restare: fotografi, attori, registi, pittori, artigiani, medici, musicisti, imprenditori, enologi, architetti, agronomi e così via, che hanno deciso di tentare di costruire qui il loro futuro ed il futuro di questa città.
     Non è facile, ma non è neanche impossibile; basta crederci e avere fiducia in se stessi.

     E negli altri".
 

 
 

          Grotte, 10 ottobre 2006

Enzo Napoli         

 

10/10/2006

"Le Vie del Medioevo": il commento di Antonio Maida

 
  "Caro Carmelo,
penso che non occorra aggiungere alcuna parola, aggettivo o quant'altro, per descrivere ciò che ognuno di noi, grottesi e non, abbiamo provato nel passeggiare lungo le strade del centro storico vestito a festa.
Io in quelle stradine, da piccolo, giocavo a "mucciarè" con mio cugino Alessandro, con Massimiliano, Giovanni ed altre decine di bambini che si sentivano al sicuro ed introvabili proprio dentro quei "curtigli" che, peraltro, si sono riflessi nella mia mente stimolando ricordi che non ritenevo essere così struggenti e malinconici.
Mi sentivo "importante" nel sentire lo stupore della gente che apprezzava quelle stradine lungo le quali, ancora, qualche nonnina fa scorrere i propri lontani ricordi. Case di tufo, pezzi di presepe a grandezza naturale che sono patrimonio dell'umanità e che, nei ricordi, acquisiscono un valore inestimabile.
E' ottobre e ricordo che, anni fa, nel tardo pomeriggio di questi tempi andavo dai miei nonni spinto dall'odore delle castagne arrosto e della "cubaita" che usciva dalle case della "cumpina" o di "santu rroccu".
Ero proprio lì, inconsciamente immerso in una realtà che, anni dopo, sarebbe diventata struggente ricordo, obbligandomi non tanto a prendere coscienza delle mutazioni causate dal tempo, quanto e solo del suo inesorabile trascorrere".
Antonio Maida
 

07/10/2006

"Le Vie del Medioevo": il commento di Carmelo Arnone

 

 

Eccezionale, fantastico, imperdibile, unico, surreale, coinvolgente, fantasmagorico.
Questi gli aggettivi espressi dal pubblico al termine della prima serata dell'evento "Le Vie del Medioevo", che non è solo uno spettacolo, di più!
Luci, proiezioni, danze, recite, musica, mimi, saltimbanchi, poesie, atti unici, commedie e tanto altro.
Ci si ritrova nel paese dei balocchi di Pinocchio, o forse tra gl'improbabili personaggi del paese delle meraviglie di Alice.
Meglio ancora, è come rivedere "Brigadoon" il magico villaggio che ricompare una volta ogni cento anni, solo per un giorno, con tutti i suoi allegri abitanti.
Sono cresciuto tra i vicoli del quartiere San Rocco, credevo di conoscerne ogni anfratto: mi sbagliavo. Conosco il quartiere in "bianco e nero", ieri sera ho visto un altro quartiere, diverso, "a colori", nuovo e contemporaneamente antico.
Vicoli, viuzze, cortili abbandonati hanno improvvisamente ripreso pulsare, vivere, emergere in un'esplosione di colori e suoni. A Grotte avevamo questa ricchezza, e non lo sapevamo.
Aveva ragione Lucio Tambuzzo (Direttore artistico): "La città rivelerà la sua essenza... l'invisibile sarà reso visibile".
E che dire del regista, Pino Di Buduo? Semplicemente grande.
Carmelo Arnone

 

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