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Maggio 2025

MESSAGGI DAI LETTORI

 

26/05/2025

Poesia. "Bellezza", di Giorgio Infantino

 

Giorgio Infantino
Giorgio Infantino


“BELLEZZA”


Bella è l’individualità.
Bello è il rispetto
per noi stessi e per altri.
Belli sono l’affetto,
l’amore,
il lavoro interessante,
la ricreazione,
la giustizia,
la musica,
i libri,
la verità,
le discussioni interessanti,
il teatro,
i tramonti,
i fiori,
gli animali,
i fiumi,
le facce sorridenti.
Bello è il complimento
che ci fa andare avanti.
Bello è ridere con gli altri,
ma non di un altro.
Bello è sentirsi utile
e sapere che ciò che si fa
è utile per gli altri.
Bella è l´anima
di chi effonde
solo cose belle e nobili.


                   
Giorgio Infantino (da Wolfsburg - Germania)
                              © Riproduzione riservata.
 

 

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24/05/2025

Poesia. "Frammenti", di Salvatore Ciccotto

 

Salvatore Ciccotto
Salvatore Ciccotto


Fermare lo sterminio
Fermare lo sterminio


Fermare lo sterminio
(Fermare lo sterminio)

“FRAMMENTI”


Frammenti di vite in frammenti di tempo.
Fotogrammi in un subbuglio caotico.
Si confonde il falso dal vero.
Quanto vale la vita di un uomo laggiù a Gaza?
La risposta è nel vento.
NULLA.
Sterminiamoli tutti!! Gridò qualcuno.
La storia non è servita a niente.
I ruoli si invertono.
Gli agnelli si travestono da lupi.
Brandelli di carne fra le strade sconquassate.
Ancora oggi l'uomo sgozza il fratello come fece un dì.


                   
Salvatore Ciccotto
                               © Riproduzione riservata.
 

 

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05/05/2025

Poesia. "Gaza", di Michelangelo Palermo

 

Michelangelo Palermo
Michelangelo Palermo

GAZA
Gaza

Gaza: un'eco di dolore, impresso a fuoco nelle nostre coscienze. Versi taglienti come schegge ci portano nel cuore della tragedia: l’annientamento in cui persino le parole di una madre divengono l'unica "orma" di una normalità cancellata. Il silenzio che incombe è "atroce", carico di memoria senza conforto. L'orrore non è solo assenza, è presenza viva, stretta in mani che sanguinano. Un lamento sussurrato ma potente, un monito sulla fragilità della vita e sulla minima dolorosa persistenza di umanità nel baratro della devastazione.
Carmelo Arnone

*****

GAZA

“GAZA”

Il suono delle parole
che una madre ha rivolto al figlio
e il giovane alla sua amante
è l’unica orma rimasta
sulla terra di Gaza.
Il resto è atroce silenzio
e inconsolabile memoria.
Ma è anche orrore
serrato nelle mani sanguinanti
dalle quali l’origine umana
s’è scorticata.


                   
   Michelangelo Palermo
                                  © Riproduzione riservata.
 

 

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