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Luglio 2025

POETANDO

 

03/07/2025

Poesia. "Il sentire", di Michelangelo Palermo

 

Michelangelo Palermo
Michelangelo Palermo

Poesia. "Il sentire", di Michelangelo Palermo
Pittore

Percepire e creare. Così il pittore e il poeta. È l'istante in cui l'inafferrabile "sentire" (il "to feel" inglese) prende forma. Il pennello del pittore che ne "ricalca il profilo" e le parole che s'infilano nel verso non sono solo atti creativi, ma strumenti di rivelazione. Il cuore della poesia batte nel riconoscere l'altro, nel passaggio dall'universale ("aver scorto il suo volto") al personale ("e ancor più da quando conobbi il tuo"). Questa epifania emotiva viene elevata a condizione imprescindibile dell'esistenza: "Senza... il vivere esita". E la poesia cattura l'essenza di quest'esperienza (il bisogno umano di connessione) rendendola presente attraverso immagini dirette ma evocative. È un invito a riconoscere la bellezza e quel "sentire" che dà colore e senso alla vita.
Carmelo Arnone

*****

Poesia. "Il sentire", di Michelangelo Palermo
(Pittore)

“IL SENTIRE”

Il pennello del pittore l’avverte
e ne ricalca il profilo
intingendo la linea nel colore.
Le parole s’infilano nel verso
ricreando il suono della nascita,
così come il cuore batte
per aver scorto il suo volto
e ancor più da quando conobbi il tuo.
Senza questo svelamento il vivere esita
ancorandosi alle cose, stentatamente.


                   
   Michelangelo Palermo
                                  © Riproduzione riservata.
 

 

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01/07/2025

Poesia. "Guerra e pace", di Carmelo Luparello

 

Carmelo Luparello
Carmelo Luparello


“GUERRA E PACE”


Ogni giorno si sente
un rumore assordante di bombe
che scoppiano in ogni punto
della nostra Terra.
È la guerra, è la guerra
che uccide ogni giorno
migliaia di esseri umani,
ma non si conclude mai nulla,
e il pianto ricopre sempre
il viso di ogni persona.
Piange la fanciulla
che ha perso i genitori
in un bombardamento,
e pure il pianto
inonda le guance
di chi le sta accanto;
piangono i genitori
che hanno avuto i figli ammazzati.
E allora io mi chiedo:
vale la pena
fare la guerra?
O anche ammazzare soltanto
un uomo o una donna
perché non t’amano più?
E allora vogliamoci bene
come fratelli,
sicuramente
non soffriremo più pene,
e ognuno di noi,
bianco o nero,
musulmano o cristiano,
vicino o lontano
avrà sempre sul viso
invece di un pianto
un bellissimo sorriso.


                   
Carmelo Luparello
                              © Riproduzione riservata.
 

 

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