Società.
"Nonnilandia":
festa dei nonni con "Muoviti Grotte" e "Cartoon mania"
Guarda il video
Locandina
Giovedì 2 ottobre 2025, in occasione della Festa dei Nonni, si è
tenuto a Grotte, nell'atrio del Palazzo municipale, "Nonnilandia": un
momento di festa e condivisione organizzato dall'Associazione "Muoviti
Grotte", in collaborazione con l'Associazione "Animazione Cartoon
Mania" di Filippo La Mendola e Monica Bellavia e con il Comune
di Grotte (guarda
il video).
Attualità. La CGIL proclama lo sciopero generale
il 3 ottobre, "In difesa di Flotilla e per Gaza"
Locandina
“L’aggressione contro navi civili che trasportano cittadine e
cittadini italiani, rappresenta un fatto di gravità estrema. Un
colpo inferto all’ordine costituzionale stesso che impedisce un'azione
umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese sottoposta
dal governo israeliano ad una vera e propria operazione di genocidio.
Un attentato diretto all’incolumità e alla sicurezza di lavoratrici e
lavoratori, volontarie e volontari imbarcati. Non è soltanto un crimine
contro persone inermi, ma è grave che il governo italiano abbia
abbandonato lavoratrici e lavoratori italiani in acque libere
internazionali, violando i nostri principi costituzionali”.
Con queste parole la Cgil annuncia, in
difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza, lo sciopero
generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati per l’intera
giornata di venerdì 3 ottobre, ai sensi dell’art.2, comma 7, della
legge n.146/90.
(Locandina)
Durante lo sciopero generale, fa sapere la Cgil “saranno garantite le
prestazioni indispensabili, come stabilito dalle regolamentazioni di settore”.
La Cgil ricorda che “il 7 ottobre 2023 Hamas ha scatenato un attacco
di inaudita crudeltà: 1.200 persone sono state torturate e uccise, 250
rapite e trasformate in ostaggi. La Corte penale internazionale ha
giustamente qualificato quell’azione come crimine contro l’umanità”.
Ma, sottolinea ancora l’organizzazione, la reazione del governo
israeliano “non ha avuto misura: è stata feroce, devastante,
provocando disumane sofferenze per la popolazione. Più di 41.500 vite
spezzate, quasi due milioni di persone costrette alla fuga, un crimine di
guerra perpetrato affamando la popolazione”.
“Eppure, di fronte a questa tragedia, i governi europei sono rimasti
inerti. Hanno assistito, quasi paralizzati, mentre il diritto veniva
stracciato e l’umanità umiliata”, denuncia la Cgil. Ben poco è stato
fatto, soprattutto a livello comunitario, per contrastare una sistematica
azione di sterminio usata come metodo di guerra.
In questo scenario, la missione della Flotilla non è “l’avventura
irresponsabile di qualche esaltato”, ma un gesto di coraggio e dignità,
riconosciuto anche dal Presidente della Repubblica.
“È già riuscita a scuotere le coscienze e a sensibilizzare l’opinione
pubblica - scrive la Cgil - e rientra pienamente nella cornice
umanitaria delle Convenzioni di Ginevra e della libertà di navigazione
sancita dalla Convenzione Onu sul diritto del mare”.
La perseveranza degli equipaggi è un monito: non abituarsi all’orrore.
“Chi accusa la Flotilla di voler violare il blocco marittimo -
afferma la Cgil - dimostra di voler ignorare la realtà. Il diritto
internazionale è stato calpestato e ridotto in polvere dal conflitto di Gaza.
Quel diritto, edificato sul sangue e sul lavoro di generazioni intere con il
contributo decisivo delle organizzazioni sindacali, va ristabilito. L’Unione
Europea e i governi devono ritrovare il coraggio di affermare la piena
vigenza del diritto di pace. È questo segnale che non solo Flotilla ma tutti
i lavoratori italiani attendono”.
Musica.
"Song of the caged bird": il nuovo brano di Antonio Cipolla
Ascolta il brano
Con un nuovo brano inedito, il musicista e compositore Antonio Cipolla
incrementa la propria discografia
(vedi
e ascolta).
L'artista ha annunciato la pubblicazione di "Song of the Caged Bird"
(Canzone dell’uccello in gabbia), un brano strumentale per chitarra
classica, da lui composto in questo 2025 e registrato lo scorso 8 settembre.
(Ascolta il brano)
La composizione è avvolta da un velo di mistero per quanto concerne la sua
dedica: il pezzo è rivolto, "per ragioni non così ovvie", al compositore
stesso; un dettaglio che aggiunge un elemento di curiosità e introspezione
alla natura del lavoro.
"Song of the Caged Bird" non è un'opera isolata ma è parte di una nuova
raccolta di 14 tracce intitolata "Blacker than white". Questa playlist
di nuove canzoni, con una durata complessiva di 29 minuti, è stata
interamente composta e registrata da Cipolla nel 2025. L'autore stesso
definisce il periodo della creazione come quello dei "tempi spaventosi e
illusori di Trump", un contesto storico-politico che ha chiaramente
influenzato il titolo e, presumibilmente, le atmosfere sonore che risultano
essere, a suo dire, decisamente "più nere del bianco".
La raccolta segna anche una novità assoluta per il compositore: per la prima
volta la playlist include due canzoni che vedono l'integrazione di musica e
voce generate dall'intelligenza artificiale, un passo che dimostra
l'interesse di Cipolla per le nuove frontiere della produzione musicale.
Il brano di Antonio Cipolla è su Youtube (vedi
e ascolta).
Attualità. "Una messa
in suffragio per la morte della democrazia"; di Armando Caltagirone
Salis in catene
Armando Caltagirone
Prendendo
spunto dall’episodio, nella narrazione cinematografica, del marchese del
Grillo che fece ordinare, in tutte le chiese di Roma, una messa in suffragio
per la morte della giustizia, si potrebbe altrettanto fare per la morte,
a oggi per fortuna ancora solo presunta, della democrazia.
La presunzione è legata all’esito della votazione, cui è chiamato a
pronunciarsi fra qualche giorno il parlamento europeo, sulla richiesta
avanzata dal governo ungherese di revoca dell’immunità a Ilaria Salis.
(Ilaria Salis in catene)
Sulla
vicenda, che viene presentata da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia
(tutto Italia e niente italiani) per giustificare il loro voto favorevole,
come un atto di volgare violenza perpetrato dalla terrorista Salis a danno
di pacifici manifestanti, occorre fare un po' di chiarezza, sulla scorta
della documentazione resa pubblica dai cronisti che hanno seguito il caso e
dalle stesse autorità ungheresi.
Preliminarmente si precisa che ogni anno, nel mese di febbraio, a
Budapest si celebra il “Giorno dell’onore” per ricordare l’eroica
resistenza, durante la seconda guerra mondiale, dell’esercito ungherese
unitamente al Terzo Reich contro l’offensiva dell’esercito russo.
Alla manifestazione del Giorno dell’onore partecipano neonazisti e
neofascisti di tutta Europa che non nascondo la loro appartenenza, anzi
sfoggiando simboli e non solo.
Nel 2023, sempre a Budapest, viene organizzata la contro manifestazione a
cui partecipa l’italiana Salis. Le forze dell’ordine ungheresi arrestano tre
ragazze di cui due tedesche e una italiana accusate di avere aggredito i
manifestanti dell’altra sponda.
Conoscendo l’indole mansueta, pacifica e soprattutto democratica di nazisti
e fascisti, a cui si ispirano i manifestanti in rassegna, è anche facile
capire da quale fazione probabilmente è partita la scintilla dei tafferugli.
La connazionale ha sempre negato gli addebiti, pur in presenza di un regime
carcerario che prevede la presenza in tribunale, degli imputati, con mani
e piedi legati stile schiavi negri nelle coltivazione di cotone
americane.
Sono state proprio queste scene di vergogna che hanno indotto Alleanza e
Verdi di Sinistra a candidarla alle europee per fornirgli l’immunità e
difendersi da cittadina dell’Unione libera.
Questa la verità che emerge dalle carte mai smentite.
Risulta pertanto falsa l’affermazione che la Salis abbia aggredito dei
poliziotti, come altrettanto falsa l’esistenza di foto che invece
pubblica Salvini nel suo profilo Facebook che ritraggono di spalle la
Salis mentre aggredisce. Questo tipo di prove non le ha mai esibite
neppure l’accusa e infatti non risultano acquisite al fascicolo
processuale.
Il segretario della lega, detto bimbominkia, come d’altronde i compagni di
merenda governativi possono mai negare un favore al camerata Orban?
"Chi è costui?" direbbe un personaggio dei promessi sposi. Non certo
Carneade ma qualcuno che sicuramente non ama e non ha tanta dimestichezza
con gli istituti democratici. Governa - e si presume, in assenza di prova contraria - eletto
democraticamente, da 15 anni. Tollera le manifestazioni naziste e si adira con chi dissente.
Per farla breve un ricattatore di professione. Infatti, fa ottimi affari con
la Russia dello Zar Putin violando apertamente il regime sanzionatorio
imposto dall’Unione Europea; esercita il diritto di veto ogni qualvolta il
consiglio europeo intende varare provvedimenti che possono dispiacere allo
Zar; versa alla comunità un contributo, rapportato al PIL, all’incirca di
novecento milioni di euro l’anno per riceverne all’incirca quattro miliardi
e mezzo.
L’Italia, invece, versa circa tredici miliardi per riceverne all’incirca
dieci e di questi dieci buona parte tornano indietro perché non spesi.
Il camerata Orban ha tutte le caratteristiche dell’infiltrato in nome e per
conto dello Zar.
Perché allora viene mantenuto all’interno dell’unione?
Ragioni di strategia militare imposte dalla NATO che nell’Ungheria vedono il
punto più avanzato verso la Russia.
Una questione di peso dettata dalla posizione geografica, contrariamente a
quella dell’Italia nel mediterraneo.
Per l’Italia nessun peso a livello internazionale; sempre in “posizione
prona” nei confronti degli USA, fatta qualche rara eccezione, che
considerano la Sicilia non la 51^ stella come avrebbero voluto i separatisti
dell’EVIS, ma una colonia. Infatti, usano Sigonella a loro piacimento
dandone la disponibilità anche a Israele che non fa parte della NATO e con
cui esiste un semplice rapporto di collaborazione.
Sempre Israele apertamente viola il diritto internazionale, nella
consapevolezza di avere dietro lo sceriffo americano, bombardando le
imbarcazioni dirette a Gaza e annunciando, sotto forma di minaccia, il
blocco navale nelle acque territoriali della Striscia che non sono le
proprie.
Tutto questo per impedire che una flotta armata unicamente di sacchi di
fagioli entri a Gaza.
Per gli israeliani sono così pericolosi i fagioli?
Per quanto di conoscenza possono provocare solo qualche disturbo gastrico
allegramente chiamato ventilatio intestinalis putrens. I peti non
hanno mai ucciso nessuno, eppure Israele è disposto a fare un altro tipo di
botti pur di impedire l’ingresso a questi folli, ormai abbandonati dai loro
paesi di origine.
I nostri governanti, a partire dal capo delle forze armate Mattarella che si
prepara per il terzo mandato e anche dal Papa americano, invitano alla
prudenza, nella consapevolezza che come Hitler non avrebbe mai permesso a
nessuno di visitare i lager, così Netanyahu non permette l’ingresso a Gaza.
Andate a casa, avete famiglia. Voi salvate la vostra vita, noi la nostra
faccia.
Non bisogna mai dimenticare che il mondo, almeno umanamente, ha progredito
grazie al sacrificio di questi folli.
Jan Palach che nella piazza di Praga si bruciò vivo era forse un folle?
Gli slogan di chi ci governa: Salvini: "Prima di tutto gli italiani";
Meloni: "Dio, Patria e Famiglia". Di quali italiani e di quale Patria
parlano? Ovviamente, per loro, la Salis non è una italiana. Tutti compatti al parlamento europeo per votare la revoca dell’immunità
chiesta dal camerata Orban. Poco importa se viene violato il principio,
si dice, fondante dell’Unione, cioè il diritto al dissenso.
I camerati italiani giustificano il loro voto favorevole alla revoca perché
trattasi, a loro dire, di episodi terroristici avvenuti, tra l’altro, prima
che la stessa autrice fosse parlamentare.
Secondo questa logica un parlamentare può dissentire e un semplice
cittadino no? Che cosa è più importante, essere parlamentari o cittadini liberi anche
di dissentire? È proprio questo che unisce le destre d’Europa: impedire - dove
governano - il dissenso! La Salis, la cui sentenza è già stata scritta dall’esecutivo, stante la
non indipendenza, ufficialmente solo dell’organo inquirente, come si tenta
di fare anche in Italia, deve servire da esempio e da monito.
Si può solo plaudire, mai dissentire! Non è solo la Salis a rischiare, ma qualcosa di più importante: la
democrazia! Se passa la richiesta di revoca dell’immunità, con il contributo
determinante di "prima di tutto gli italiani - Dio, Patria e Famiglia"
vuol dire che l’imperatore Francesco Giuseppe ebbe ragione a dire, in
occasione della dichiarazione di guerra consegnata dall’Italia
all’ambasciatore dell’impero Austro-Ungarico: "Un popolo di mendicanti e
suonatori di violino osa dichiarare guerra".
Se così dovesse essere, la messa in suffragio non solo per la democrazia ma
anche per la dignità di popolo.