Salute.
Prevenzione a Grotte: controlli dell'udito gratuiti in farmacia
Locandina
Un'iniziativa dedicata
alla prevenzione e al benessere uditivo è in programma a Grotte: i cittadini
avranno la possibilità di sottoporsi a un controllo dell'udito
completamente gratuito e non vincolante.
(Locandina)
L'appuntamento è fissato
per venerdì 7 novembre 2025, a partire dalle ore 16.00.,
presso la Farmacia Santa Venera, in Via F. Crispi n° 8-10.
Per usufruire di questo servizio è necessario prenotare in anticipo il
proprio appuntamento (tramite telefono allo 0922943249 oppure tramite
WhatsApp al 3496718536; un esperto del settore sarà a disposizione per
effettuare il controllo.
Questa iniziativa rappresenta un'opportunità per verificare la propria
capacità uditiva con la consulenza di professionisti, in un'ottica di
prevenzione e cura della salute.
Attualità.
"La rassegnazione dell'anima: riflessioni su una vecchiaia senza
speranza"; del dott. Salvatore Filippo Vitello
Salvatore Filippo Vitello
Guarda il film
La rassegnazione dell’anima: riflessioni su
una vecchiaia senza speranza.
Il cortometraggio di Gianni Russello, con la straordinaria
interpretazione di Salvatore Milano, racconta la storia di un anziano
che, dopo aver perso la moglie, alla quale lo univa un rapporto
meraviglioso, viene affidato dal figlio a una casa di riposo. Da quel
momento la sua esistenza sembra consumarsi in un lento abbandono: non
attende più nulla, se non la morte come occasione di ricongiungimento con la
donna amata.
(Guarda il
film)
Nel cortometraggio si riprende la parte più
antica del cimitero di Grotte, luogo che conosco benissimo sia perché
intravedo la tomba dei miei cari (quella in particolare della mia amata
nonna Ciccina), sia perché evoca tratti importanti della mia adolescenza,
quando nei giorni dei Santi e dei Morti passavo giornate intere al cimitero,
a visitare tombe di amici e parenti.
Era una sorta di rito di socializzazione dove il ricordo dei morti si
identificava con il vivere, diventava un momento di un percorso, un ricordo
nel quale si respirava un'atmosfera di partecipazione rassegnata ma serena.
In questo senso, la celebrazione dei morti - con i suoi riti, le visite ai
cimiteri, i doni ai bambini, le tavole imbandite - non era solo un momento
di lutto, ma un atto di socializzazione profonda. Riuniva le famiglie,
rinsaldava le appartenenze, rinnovava il legame tra generazioni.
I Morti, anche oggi, nella nostra comunità sono una memoria che respira, che
unisce i vivi e i morti in un unico spazio simbolico, dove la malinconia si
fa tenerezza e la nostalgia diventa comunione.
Così, ciò che altrove è un giorno di tristezza, da noi si trasforma in un
rito vitale, un incontro tra mondi che non si escludono, ma si specchiano
l’uno nell’altro. È una lezione antica: ricordare i morti significa, in
fondo, imparare a vivere con maggiore pienezza.
Nel cortometraggio si proietta un ritratto toccante e struggente, ma anche
profondamente inquietante, che devo dire fuoriesce dal paradigma che ho
sopra descritto.
Ciò che colpisce non è solo il dolore della perdita, ma la resa totale di
fronte alla vita. L’uomo non cerca più senso, non si oppone, non prova
neppure a trasformare la sofferenza in memoria attiva. È come se la morte
della moglie avesse prosciugato anche la linfa del suo essere, lasciandolo
prigioniero di un passato idealizzato e di un presente svuotato: chiude la
porta del cimitero come segno di cessazione di ogni legame.
In questa prospettiva la vecchiaia diventa un tempo di attesa, non di
compimento. E questa visione, per quanto comprensibile, porta con sé un
rischio culturale profondo: quello di ridurre la fase finale della vita a un
“non ancora morto”, a un limbo dove l’unico orizzonte possibile è la fine.
È una forma di nichilismo dolce, che veste di nostalgia ciò che in realtà è
una rinuncia: la rinuncia a cercare, a comprendere, a restare vivi nello
spirito anche quando il corpo e gli affetti si indeboliscono.
Eppure, la vecchiaia potrebbe (e forse dovrebbe) essere altro. Potrebbe
essere il tempo in cui il ricordo non è rifugio ma radice; in cui la memoria
diventa dono e testimonianza, non solo rimpianto.
Potrebbe essere il momento in cui l’uomo - liberato dall’urgenza del fare -
riscopre la profondità dell’essere, della relazione, del pensiero.
L’anziano del video sembra invece incarnare un modello di rassegnazione che
la nostra società spesso accetta come inevitabile.
E forse è proprio qui che nasce la domanda più scomoda: non sarà che siamo
noi, come collettività, ad aver tolto senso alla vecchiaia?
Abbiamo trasformato l’età anziana in un tempo di esclusione, di “deposito”
degli inutili, invece che in un tempo di trasmissione e di ascolto. In
questo vuoto di relazioni, la disperazione diventa quasi logica, e l’attesa
della morte appare come l’unica forma di coerenza possibile.
Rifiutare questa visione non significa negare la sofferenza, ma riconoscere
la dignità vitale di ogni stagione dell’esistenza.
La vita, finché respira, può ancora generare senso - anche solo nel gesto di
raccontare, nel condividere un ricordo, nell’alzare lo sguardo verso chi
resta.
Non c’è nulla di retorico in questa affermazione: è una scelta etica e
culturale.
Perché accettare la rassegnazione come destino significa smettere di credere
che l’uomo, anche nel dolore, possa ancora dire “io ci sono”.
Scuola.
Docenti dell'Istituto Comprensivo "Leonardo Sciascia" in Irlanda e
Spagna col progetto "Erasmus+"
Erasmus+
Erasmus+
Docenti e Dirigente
Scolastico dell’Istituto Comprensivo “Leonardo Sciascia” di Racalmuto e
Grotte in mobilità formativa tra Spagna e Irlanda con il progetto Erasmus+,
per potenziare le competenze linguistiche e didattiche.
(Progetto Erasmus+)
L’Istituto Comprensivo “Leonardo Sciascia” di Racalmuto e Grotte partecipa
ai programmi del Progetto Erasmus+, che promuove la formazione e la
cooperazione internazionale nel mondo della scuola.
Nei mesi scorsi un gruppo di docenti dell’Istituto, accompagnati dalla
dirigente scolastica prof.ssa Carmela Campo, ha preso parte a un’esperienza
formativa di grande valore professionale e umano. Il progetto ha previsto
sia attività di job shadowing — osservazione diretta di buone pratiche
didattiche in scuole europee — sia di corsi strutturati per il potenziamento
della lingua inglese e spagnola.
Le mete scelte per questa mobilità formativa sono state la Spagna e
l’Irlanda.
(Progetto Erasmus+)
In Spagna, Valencia dove i docenti hanno frequentato un corso strutturato di
lingua spagnola e Siviglia, dove i docenti hanno avuto l’opportunità di
affiancare colleghi locali osservando metodologie innovative e inclusive.
Per quanto riguarda l’Irlanda la città di Galway, dove si è svolto il corso
linguistico finalizzato al miglioramento delle competenze comunicative e
alla creazione di reti europee.
"Il progetto Erasmus+ – ha dichiarato la Dirigente Carmela Campo –
rappresenta una straordinaria occasione di crescita per i docenti e, di
riflesso, per l’intera comunità scolastica. Ogni esperienza all’estero
diventa seme di innovazione, confronto e apertura culturale".
Il percorso Erasmus+ rafforza la dimensione europea dell’Istituto “Leonardo
Sciascia”, che attraverso la formazione del personale e lo scambio di
esperienze contribuisce alla costruzione di una scuola sempre più moderna,
inclusiva e proiettata verso il futuro.
Iniziative.
"Il tramonto"; cortometraggio di Gianni Russello
Guarda il film
Cortometraggio (11 minuti) dal titolo “Il tramonto”, regia di Gianni
Russello. Un "tocco" di regia personale ed inconfondibile, originale e
di buona fattura. Anche il tema trattato è attuale, carico di pathos, e
foriero di sinceri sentimenti umani. Un uomo anziano, vedovo, si interroga
sul senso della sua vita, sul felice passato con la sua sposa, ormai
trascorso, ma soprattutto sul suo futuro solitario, condizionato dalle
scelte dei figli
(guarda
il video).
(Guarda il
film)
Tema centrale del film è lo spettro della solitudine, come nuova forma di
moderna disumanità, che incombe apparentemente ineluttabile sul
protagonista.
Oltre alla regia, da segnalare l’interpretazione dell’attore protagonista,
Salvatore Milano, non nuovo a esperienze teatrali, assolutamente
compreso nel ruolo: una performance ammirevole (sotto lo sguardo attento di
Salvatore Bellavia).
Con Salvatore Milano lo struggimento del vedovo, la sua compresa
rassegnazione, il dolore per un incipiente triste futuro prendono concreta
forma sullo schermo.
Le riprese ed il montaggio (di Elisa Russello e Giulia Terrana),
seppur effettuati da operatrici amatoriali con strumenti non professionali
(di cui risente parte dell’audio nella voce del protagonista), tuttavia
rendono un video di buona qualità e realizzazione.
Gianni Russello è fortemente legato al territorio di Grotte, che utilizza
spesso come sfondo e fonte di ispirazione per le sue produzioni. Il suo
lavoro si distingue per la capacità di aggregare risorse umane locali e di
affrontare temi di rilevanza umana e sociale, spesso con mezzi essenziali e
attori amatoriali di comprovata esperienza.
Tra le sue opere, che spesso assumono la forma di cortometraggi o
rievocazioni a tema religioso e locale, ricordiamo:
- "Morte di san Francesco": (2021) gli ultimi momenti della morte del
poverello di Assisi, ambientata nelle campagne siciliane;
- "A
livella"
di Totò (2022): riproposizione della celebre poesia del “Principe della
risata”;
-
"La Passione" (2022): un omaggio alla secolare tradizione delle
rappresentazioni della Settimana Santa a Grotte, dove Russello ha lavorato
per riportare la rappresentazione alla sua "freschezza originaria" e ha
coinvolto un cast di attori del luogo;
- "Io e Dio" (2023): ispirato a una poesia di Piero Infante, è un
viaggio intimo dalla diffidenza alla fede, ambientato in un contesto di
paese e con un forte richiamo cinematografico a opere come "Peppone e don
Camillo";
- "La Natività di Gesù" (2023): un'opera dedicata al Natale che,
attraverso quadri essenziali e silenzi significativi, rievoca l'iconografia
natalizia tradizionale;
"Gli uomini onesti" (2024): un altro film del regista, il cui tema e
contesto sembrano in linea con le sue produzioni precedenti, incentrate
sulla vita e i valori del territorio.
Gianni Russello, in questa sua opera "Il tramonto", si riconferma
volenteroso promotore del territorio grottese, aggregatore di inedite
risorse umane locali e attento osservatore dell’animo umano.
Buona visione (guarda
il video).