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Grotte.info Quotidiano - Gennaio 2013

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Gennaio 2013

 

31/01/2013

Lettere. "Il comunismo esiste ancora oggi e a nessuno importa!"; di Antonio Vella

 

"Il comunismo esiste ancora oggi e a nessuno importa!"; di Antonio Vella.

Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera, così come pervenuta.

     "Gentile redazione di Grotte.info,
inizio questa breve riflessione affermando che tutti i tipi di estremismo, di destra e di sinistra, oggi vanno condannati e puniti. Credo che non sia stato poi così difficile parlare per lei, caro direttore, degli orrori del fascismo in Italia dal momento che i libri di storia adottati nei vari istituti scolastici italiani parlano in maniera ampia di questo argomento.
     Non nascondo di essermi impegnato non poco, in tempi passati, per racimolare un bel po' di notizie, a titolo di cultura personale, riguardanti gli orrori del comunismo, non solo in Italia ma anche nel resto d'Europa e del mondo, dal momento che i libri di scuola non sempre ne parlano e, quando citano qualche fatto, ne dimenticano molti altri.
     I crimini del comunismo non sono mai stati sottoposti a una valutazione legittima e consueta né dal punto di vista storico, né da quello morale, o almeno in maniera troppo superficiale se paragonata al grande approfondimento che viene fatto sul nazifascismo.
     Mi verrebbe da dire che viene somministrata agli studenti non una storia "libera", raccontando come sono andati realmente i fatti, ma una storia "pilotata", data con il contagocce abilmente per far conoscere solo ciò che conviene all'editore. Non voglio pensare agli editori oggi ma, la mia riflessione tenta di dare un input a coloro che sono curiosi di sapere anche le cose che non si leggono nei comuni libri di storia. Non si finisce mai di imparare...
     Mi indigno perché non si parla degli orrori del comunismo.
     Mi indigno perché in pochissimi sanno che il comunismo nel mondo ha prodotto le seguenti vittime:
URSS 20 milioni di morti;
Cina 65 milioni di morti;
Corea del Nord 2 milioni di morti;
Cambogia 2 milioni di morti;
Europa dell'est 1 milione di morti;
America Latina 150 mila morti;
Africa 1 milione e 700 mila morti;
Afghanistan 1 milione e 500 mila morti;
     Oltre a questi dati noti, considerando i movimenti comunisti non al potere nel mondo si contano quasi 100 milioni di morti. (fonte: libro nero del comunismo - Stéphane Courtois)
     Mi indigno perché in Italia viene condannato l'estremismo di destra e punito con il reato di "apologia del fascismo" e non viene minimamente condannato e punito l'estremismo di sinistra. La legge Scelba nega ai fascisti tutt'oggi libertà di manifestazione del pensiero e di associazione.
     Mi sono indignato nel vedere al funerale di Prospero Gallinari, ex BR, braccio armato del Partito comunista, presunto assassinatore di Aldo Moro, i compagni comunisti che lo inneggiavano e il Capo dello Stato (che non mi rappresenta), il compagno Giorgio Napolitano, Pci, non ha aperto bocca per condannare minimamente quanto visto in tutte le tv italiane.
     Mi indigno per tutti gli omicidi e i sequestri commessi dalle Brigate Rosse braccio armato del partito comunista. Solo per citarne alcuni: Ziccheri, Sossi (Sossi fascista sei il primo della lista) poi liberato, Coco, Esposito, Tantarelli, Ruffilli, in tempi recenti D'Antona, Biagi, e tutti i meno noti.
     Mi indigno nel vedere che sempre il compagno Capo dello Stato, che nonostante le dichiarazioni di facciata, non ha mosso un dito per l'estradizione del terrorista Cesare Battisti, condannato all'ergastolo in Italia, negata dal presidente brasiliano Lula e confermata dalla corte costituzionale brasiliana. Oggi questo criminale è in libertà in Brasile!
     Mi indigno della scarsa informazione che si fa riguardo alle Foibe, fenditure del terreno nella quale, i partigiani comunisti di Tito, gettarono, a guerra finita, migliaia di persone con la sola colpa di essere italiani.
     Mi indigno quando nei libri di storia non vedo scritto nulla al riguardo dei Gulag e degli italiani, condannati, arrestati, deportati, morti trucidati su autorizzazione di Palmiro Togliatti, che in alcune lettere segrete autorizza l'uccisione dei soldati italiani e degli italiani non membri del partito, presunti controrivoluzionari e provocatori, ecc. Ecco uno stralcio di una lettera rinvenuta nel 1992 negli archivi segreti di Mosca dove Bianco (funzionario del Komintern) chiedeva a Togliatti di fare qualcosa per i prigionieri italiani detenuti nei Gulag russi: ..."L’altra questione sulla quale sono in disaccordo con te, è quella del trattamento dei prigionieri. Non sono per niente feroce, come tu sai. Sono umanitario quanto te, o quanto può esserlo una dama della Croce Rossa. La nostra posizione di principio rispetto agli eserciti che hanno invaso la Unione sovietica, è stata definita da Stalin, e non vi è più niente da dire. Nella pratica, però, se un buon numero dei prigionieri morirà, in conseguenza delle dure condizioni di fatto, non ci trovo assolutamente niente da dire, anzi e ti spiego il perché. Non c’è dubbio che il popolo italiano è stato avvelenato dalla ideologia imperialista e brigantista del fascismo. Non nella stessa misura che il popolo tedesco, ma in misura considerevole. Il veleno è penetrato tra i contadini, tra gli operai, non parliamo della piccola borghesia e degli intellettuali, è penetrato nel popolo, insomma. Il fatto che per migliaia e migliaia di famiglie la guerra di Mussolini, e soprattutto la spedizione contro la Russia, si concludano con una tragedia, con un lutto personale, è il migliore, è il più efficace degli antidoti. Quanto più largamente penetrerà nel popolo la convinzione che aggressione contro altri Paesi significa rovina e morte per il proprio, significa rovina e morte per ogni cittadino individualmente preso, tanto meglio sarà per l’avvenire d’Italia"...
     Mi indigno quando non si parla della repressione dei moti ungheresi, nell'Ungheria comunista, che il Pci condannò come controrivoluzionari definendo gli operai teppisti e spregevoli provocatori.
     Mi permetto una battuta: I paesi comunisti si sono rivelati molto più efficienti nella produzione di Gulag e cadaveri che in quella di grano e beni di consumo.
     Il comunismo esiste ancora oggi e a nessuno importa!
     Un candidato premier alle elezioni del prossimo 24 febbraio dice: "se qualcuno accusa il partito di essere coinvolto nello scandalo Mps lo sbraniamo". Una volta i comunisti mangiavano i bambini, oggi anche gli adulti... Attenzione!
     Potrei continuare all'infinito, ma penso che chi è realmente interessato all'argomento può documentarsi attraverso internet. Concludo dicendo che ogni cosa ha i suoi lati positivi e i suoi lati negativi ma bisogna avere onestà intellettuale e riconoscere entrambi i lati.
     Il pensiero del penultimo Presidente del Consiglio, secondo me va, così sintetizzato: il fascismo ha avuto altri lati negativi oltre alle leggi razziali ma non bisogna dimenticare quel poco di buono che è stato prodotto e che dura fino ad oggi: cito l'Inps e il sistema ferroviario italiano, oltre alle numerose opere pubbliche tutt'ora esistenti e costruiti in quegli anni.
     Cordiali saluti".

 

   

Antonio Vella
 

 

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31/01/2013

Storia. "Per tanti altri versi invece aveva fatto bene"; di Carmelo Arnone

 

Per tanti altri versi invece aveva fatto bene

In questi giorni nella classe frequentata da mia figlia, una terza media (secondo la Moratti, una "terza classe della scuola secondaria di primo grado"), di Storia si sta studiando il periodo tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale.
Confesso che ogni tanto, incuriosito dal vocio proveniente dalla stanza accanto (mia figlia che ripete la lezione), mi diletto nel ricercare nuova documentazione per approfondire gli avvenimenti del passato. Per non dimenticare.
Qualche giorno fa, il 27 gennaio, è stato celebrato il Giorno della Memoria, istituito dal parlamento italiano con la Legge n° 211 del 20 luglio 2000, formata da un unico articolo che recita: "La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati".
Secondo una dichiarazione rilasciata dal penultimo Presidente del Consiglio proprio in occasione del recente "Giorno della Memoria", per il Governo Mussolini “il fatto delle leggi razziali è la peggiore colpa. Per tanti altri versi invece aveva fatto bene”.
Se non teniamo conto delle leggi razziali, a parte qualche piccolo dettaglio, peraltro di poco significato, non si può che concordare:
a parte le bastonate, le manganellate e l’olio di ricino;
a parte le spedizioni punitive contro gli avversari politici;
a parte il rapimento e l’assassinio di Giacomo Matteotti;
a parte "io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto";
a parte "Se il fascismo è stato un'associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere!";
a parte "Se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato clima storico, politico e morale, ebbene a me la responsabilità di questo";
a parte la chiusura delle sedi di tutti i partiti politici, tranne quello fascista;
a parte la sottrazione del potere legislativo al parlamento;
a parte la proibizione del diritto di sciopero per i lavoratori;
a parte l’abolizione della libertà di stampa;
a parte l’abolizione della libertà di associazione;
a parte l’istituzione del Tribunale Speciale per la difesa dello Stato;
a parte l’istituzione della polizia politica “Opera di Vigilanza e Repressione dell’Antifascismo”;
a parte l’esilio, il carcere o il confino per migliaia di esponenti dell’opposizione;
a parte l’assassinio di Giovanni Amendola;
a parte l’assassinio di Piero Gobetti;
a parte l’assassinio di don Giovanni Minzoni;
a parte la condanna a morte, comminata dal Tribunale Speciale, per migliaia di antifascisti;
a parte lo scioglimento di tutti i partiti politici, tranne quello fascista;
a parte lo scioglimento della Camera dei Deputati e la sua sostituzione con la Camera dei Fasci e delle Corporazioni;
a parte l’imposizione nei Comuni di Podestà non eletti dai cittadini;
a parte l’abolizione di fatto delle libere elezioni;
a parte la continuata violazione della corrispondenza e delle comunicazioni telefoniche;
a parte l’abolizione ed il divieto delle organizzazioni sindacali tranne quelle fasciste;
a parte l’imposizione della tessera fascista per i pubblici impiegati, pena il licenziamento;
a parte il culto della personalità verso il fondatore del fascismo;
a parte l’imposizione del giuramento di fedeltà al fascismo per i professori universitari;
a parte l’imposizione della religione cattolica come “la sola religione di Stato”;
a parte la guerra in Etiopia e l’uso dei gas asfissianti contro gli abissini;
a parte il sostegno alla dittatura spagnola di Francisco Franco;
a parte l’occupazione dell’Albania;
a parte l’attacco italiano alla Francia (“alcune centinaia di morti da gettare sul tavolo della pace”);
a parte l’attacco italiano alla Grecia;
a parte centinaia di migliaia di etiopi, libici, jugoslavi e greci uccisi nelle guerre di conquista;
a parte oltre settemila ebrei italiani mandati nei campi di sterminio;
a parte l’immediata esecuzione sul posto di quanti non hanno aderito alla “Repubblica di Salò”;
a parte la condanna a morte dei membri del Gran Consiglio del fascismo, per aver votato contro Mussolini;
a parte la fucilazione degli ammiragli Luigi Mascherpa e Inigo Campioni, per aver comandato la resistenza ai tedeschi nell’Egeo;
a parte i 20 anni di dittatura;
a parte qualche altro piccolo dettaglio, senz'altro di poco significato.
Se non teniamo conto delle leggi razziali, a parte tutto… non si può che concordare: “Per tanti altri versi invece aveva fatto bene”.
Molto bene.


Carmelo Arnone
31 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.
  

 

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30/01/2013

Politica. Proposta del M5S di Grotte: nomina scrutatori, occasione per favorire fasce deboli della popolazione

 

Movimento 5 Stelle di Grotte (AG)
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Proposta del M5S di Grotte: nomina scrutatori, occasione per favorire fasce deboli della popolazione
Richiesta

E' stata presentata stamattina, all'Ufficio Protocollo del Comune di Grotte, una proposta del Movimento 5 Stelle con la quale si chiede al Sindaco ed al Presidente del Consiglio comunale di voler dare priorità, nella nomina degli scrutatori per le prossime elezioni del 24 e 25 febbraio, ai cittadini disoccupati, inoccupati o facenti parte delle fasce sociali disagiate. L'iniziativa vuole cogliere l'occasione delle imminenti elezioni per dare un contributo a qualcuna delle tante famiglie che vivono con maggiori difficoltà l'attuale periodo di crisi economica. In concreto si tratta di attingere dall'albo degli scrutatori già esistente, i nominativi delle persone che rientrano nelle categorie disagiate, e di procedere al sorteggio tenendo conto soltanto di questi ultimi. Il sorteggio sarà effettuato tra due giorni, venerdi 1 febbraio alle ore 17.00 nella sala consiliare.

Riceviamo e pubblichiamo.

Al Sig. Sindaco di GROTTE Paolo Pilato
Al Presidente del Consiglio Comunale Angelo Collura

Grotte, 30 gennaio 2013

Egr. Sig. Sindaco; Gent.mo Presidente del Consiglio Comunale,

vista la discrezionalità che concede la normativa riguardante la nomina degli scrutatori di seggio nella formazione delle graduatorie (leggi 95/89 e 53/90 modificate dalla legge 120/99) , il MoVimento 5 Stelle di Grotte, prendendo spunto da un'iniziativa già proposta ed attuata in altri comuni italiani, vuole farle una proposta.

Come Lei ben sa, gli scrutatori nei seggi elettorali sono nominati dalla Commissione Elettorale Comunale a sua volta nominata dal Consiglio Comunale.

Ogni scrutatore ha diritto ad un rimborso di 120 Euro, ed in ogni seggio sono presenti 4-5 scrutatori. Per Grotte parliamo di più di 60 scrutatori suddivisi in 12 sezioni totali disponibili: previsto in questa tornata elettorale del 24 e 25 febbraio, un "tesoretto" di circa 7.200 euro.

Ecco, gentile Sindaco Pilato, noi vogliamo suggerirLe di cambiare le cose: perché, per una volta, non si fa carico di nominare in maniera prioritaria i disoccupati ed i cassaintegrati del nostro paese?

In pratica Le chiediamo di introdurre quale titolo di priorità ai fini della nomina a incarichi relativi alla formazione dei componenti delle sezioni elettorali del Comune, la valutazione dello stato di disoccupato o di inoccupato e di scegliere in modo prioritario (fra quei cittadini che hanno espresso la propria disponibilità nell’apposito albo) quelli appartenenti a Fasce Sociali Disagiate.

I requisiti necessari per poter partecipare sono: 1) l’essere elettori del comune; 2) il possesso della licenza di scuola media inferiore; 3) il non trovarsi in alcuna delle condizioni previste dall’art. 38 del T.U. 361/57 e dall’art.23 del T.U.570/60; 4) il non aver superato i 70 anni di età.

Ci troviamo di fronte ad un periodo di fortissima crisi economica Sindaco Pilato, da cui il nostro Comune non è escluso. Anche poche centinaia di euro, ci creda, aiuterebbero davvero chi versa in condizioni economiche precarie.

In questo caso non Le chiediamo necessariamente di acconsentire alla nostra proposta, cosa che sarebbe per noi estremamente gradita, ma almeno di prendere pubblicamente una posizione a riguardo davanti ai cittadini tutti, dei quali Lei stesso ha più volte affermato di essere, giustamente, il Sindaco.

Cordiali Saluti.

 

   

MoVimento 5 Stelle - Grotte
Innocenzo Infantino
 

 

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30/01/2013

Cinema. "B&B - Babbiannu Babbiannu", rubrica di Giovanni Volpe; commento al film "Amour"

 

"B&B - Babbiannu Babbiannu", rubrica di Giovanni Volpe
B&B

AMOUR di Michael Haneke
AMOUR
di Michael Haneke.

In quanti modi il Cinema ha raccontato l’amore? In tanti, tantissimi. Giovane, romantico, decadente, epico, incestuoso, omosessuale, disperato, non corrisposto, tradito, felice, passionale. Quanti film hanno però raccontato l’amore nella sua ultima stagione, la vecchiaia. Io non ne ricordo tanti, qualcuno sì, ma proprio pochi, pochissimi. Non l’amore che sboccia in terza età, quella è un'altra cosa, ma l’amore che sopravvissuto alla giovinezza, alla passione, alla routine, ai figli, ai nipoti, si avvia appunto verso l’ultima stagione, quella alle porte del trapasso, del distacco. Quello che deve confrontarsi con la malattia dell’uno o dell’altro o di entrambi, quello che dovrà fare i conti col fatto di dover sopravvivere all’altro… E non è certo un caso se le grandi storie d’amore della letteratura, del teatro o del cinema stesso sono state tutte stroncate nel fiore degli anni donde per cui non sapremo mai cosa sarebbe stata la vecchiaia di Romeo e Giulietta, di Paolo e Francesca, degli amanti di Love Story?

AMOUR di Michael Haneke è un film doloroso. Impietoso. Un gran film. Una regia ferrea, spietata, secca. La macchina non si stacca mai nemmeno per un secondo da terra o dalla spalla. Non carrella. Non zuma. Ferma. Un film raccontato per piani. Haneke sta fuori dalla storia che racconta, la documenta con asetticità finta che in realtà urla disperazione e impotenza ad ogni frame.

E’ scorretto lo so, ma non mi limiterò a dire che il film di Haneke mi è piaciuto, andrò oltre, venendo meno a quelle che sono le mie abitudini, e dirò anche perché non mi ha fatto impazzire come pur avrebbe potuto e come parzialmente stava facendo fino però ad una scena.


Chi adesso decidesse di continuare nella lettura sappia che parlerò del finale del film, finale che è ben chiaro fin dalla prima sequenza del film stesso visto che il tutto è raccontato in flashback, comunque sia darò dei dettagli, quindi chi decidesse di proseguire nella lettura ne è al corrente.


Parto da lontano. La morte fa parte della vita? Diciamo che ne è la conclusione o che
AMOUR di Michael Hanekecomunque sia la comprende così come comprende la nascita che ne è l’inizio. A nessuno piace morire. Anzi a nessuno piace morire prima del tempo e cioè prima che sia stato possibile vivere una vecchiaia possibilmente decorosa, ma se poi questa vecchiaia non è decorosa e a non renderla decorosa è un ictus invalidante o qualcosa che ci costringe, lucidi, a letto, siamo così sicuri che a nessuno piaccia morire? Posta in questi termini la questione cambia. Ma all’interno di una coppia, quando la malattia colpisce così duramente uno dei due, quello che sta bene che deve fare? Deve accudire con l’amore di sempre o deve assecondare la voglia di farla finita che il colpito ha? Si può dare la morte alla donna o all’uomo che si ama da una vita per amore? Nel film di Haneke, ecco la scena cui facevo riferimento prima, lui, ad un certo punto, soffocherà con il cuscino la donna che ha amato (e che glielo chiedeva) per poi uccidersi.
Il film di Haneke insomma è la storia di un’eutanasia-suicidio girato come fosse, e lo è, la storia di un aguzzino e della sua vittima consenziente. Eros e Thanatos a 80 anni. Questi stupendi personaggi, musicisti di gran livello, benestanti, insegnanti di pianisti di fama, perfetti nella loro vita da anziani vissuta tra un concerto, una cena fuori e la quotidiana lettura dei giornali, davanti non alla vecchiaia ma alla malattia si sgretolano, si perdono, si involgariscono, si fanno piccoli piccoli e rivendicano la dignità violata del corpo alla morte. Ma santo Iddio nella vita si muore e non tutti hanno la fortuna di avere un bell’infarto senile e andarsene d'emblée. Il terrore, al pensiero di chi ci sopravvive, è tremendo, ma a 80 anni e una più che cospicua cultura un minimo di preparazione a questo dovrebbero garantirla. Non siamo eterni e soprattutto siamo deteriorabili, ancor di più in età avanzata.

Se Haneke avesse raccontato la cultura della morte come chiusura della vita anziché la pessima incultura della brutta morte ad ogni costo, se avesse fatto morire serenamente seppur nella sofferenza i due amanti, se l’altro avesse vissuto serenamente il fatto di dover sopravvivere alla sua amata seppur nel dolore ma nella consapevolezza che prima o poi sarebbe toccato a lui; se avesse raccontato i terribili giorni della malattia prima e della separazione poi e la terribile solitudine tragicamente nostalgica del sopravvissuto avrebbe raccontato la vita e non la morte. Questi due si sono amati tutta la vita, hanno condiviso tutto e soprattutto hanno condiviso il linguaggio dell’anima per eccellenza, la musica, e alla fine non sono riusciti a parlarsi con l’anima, ma solo coi corpi. Mi spingo sino a farmi violenza e dico che sarei anche disposto a capire l’eutanasia disperata di un figlio verso un padre, di un padre verso un figlio, ma tra quasi coetanei che si sono amati sino a superare insieme gli ottanta anni faccio fatica, tanta fatica. AMOUR di Michael HanekeNon è vero che dopo che ci si è amati per una vita il distacco è ancor più duro, è vero invece che sin dalla nascita agogniamo di arrivare in vecchia, certo in salute, ma alla vecchiaia, altrimenti aneleremmo all’immortalità e quella è un’altra storia.
Facile a dirsi, lo so.
Haneke ha deciso di raccontare la morte, la brutta morte, e ci ha fatto pure un bel film, un grande film, ma ha come tolto potere alla musica e soprattutto all’amore… e a me proprio non va di pensare che l’amore muoia con i corpi. E attenzione a dire che ad armare la mano all’eutanasia sia la cultura, sarebbe una bestemmia contro la cultura.
Alla fine del film resta il vuoto. Il silenzio. La casa, gli oggetti, il pianoforte, i tappeti. Come a dire che le cose ci sopravvivono. Le cose. Come a dire che è la vita e la vita non è bella o brutta, mostruosa o celestiale, è la vita e fa il suo corso, materiale. Davvero un grande film, ma io no, non condivido.

PS:
Volutamente non ho parlato dell’eutanasia dal punto di vista religioso. Così come non ho parlato dell’aldilà, di sofferenza come riscatto di Dio nel rapporto con le sue creature. Il film e i suoi autori affrontano la questione da un punto di vista seccamente illuminista e contrapponendo una visione religiosa del problema avrei invaso il campo con un altro sport, in un certo senso avrei indebolito le mie teorie. A prescindere dalla mia cristianità, controbatto “illuministicamente” le problematiche poste da Haneke e più in generale dall’eutanasia. E’ con la mente e la ragione che do potere alla musica e con la mente e la ragione che sostengo che l’amore non solo ci sopravvivrà, ma addirittura ci salverà, se questo poi m’immerge in una visione religiosa dell’esistenza e beh che problema c’è?

Giovanni Volpe
30
gennaio 2013
© Riproduzione riservata.
  

 

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30/01/2013

Lettere. "Sarebbe ora di prendere in mano il servizio rifiuti e anche la gestione dell'acqua"; di Decu Varba

 

Decu Varba
Decu Varba

Riceviamo e pubblichiamo, esattamente per come pervenuta, la seguente mail.

"Buon giorno signor Direttore,
il comune di Grotte è stato un paese pulito anche se agricolo, ricordo che la spazzatura anche se veniva raccolta con il carretto non la si trovava mai a mucchio per le strade, i pochi operai erano del comune che facevano il proprio dovere, anche l'acqua veniva gestita dal comune, in quei tempi i costi erano minimi il paese pulito e acqua tutti i giorni, se penso che gli abitanti eravamo molto di più di oggi che i costi sono alle stelle, in piazza non si scivolava anche se pioveva, mentre oggi ho paura di andare in piazza se ce la nebbia, perché l'umidità bagna i mattonelle e si forma la scivola come se ci fosse il sapone a terra, (Wer zufrieden war, diese dumme Job?*) poi non parlo dei gabinetti pubblichi che bisognava tenere la maschera ante gassi, ma oggi mi è capitato di andare al gabinetto pubblico dopo molto tempo, devo dire che mi credevo di trovarmi in un'altro paese e non a Grotte per la pulizia e per l'aria pulita, credo si comincia a capire che non abbiamo bisogno di ditte che si prendono il nostro denaro e ci lasciano marcire nelle sporcizie, sarebbe ora di prendere in mano il servizio dei rifiuti solidi urbani e anche la gestione dell'acqua, lavorerebbero i nostri paesani e manterrebbero la pulizia e acqua tutti i giorni.
Gentilmente la saluto".
 
 

* N.d.R.: Chi era contento di questo stupido lavoro?
 

Decu Varba
(Diego Cimino)

 

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29/01/2013

Lettere. "Mi associo in tutto e per tutto"; di Giovanni Volpe

 

Giovanni Volpe
Giovanni Volpe

Riceviamo e pubblichiamo.

"Mi associo in tutto e per tutto a quanto mirabilmente scritto oggi da te Direttore e ti ringrazio per la lotta di civiltà che da tempo oramai porti avanti. Sappi che non sei solo".

 

 

Giovanni Volpe
 

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29/01/2013

Burocrazia. "Trasparenza, valutazione e merito: solo ostetricia bovina a Grotte"; di Carmelo Arnone

 

Trasparenza, valutazione e merito
Vedi il sito

Conoscere le capacità, le competenze, le professionalità, gli studi (in sintesi, il "curriculum vitae") nonché i dati sulle retribuzioni degli amministratori comunali è un diritto di tutti i cittadini. Ciascuno deve poter sapere se la persona chiamata ad amministrare la "cosa pubblica" è davvero in grado di farlo e, per fare ciò, quanto "costa" alla collettività. Oltre ad essere un diritto per i cittadini, la diffusione di questi dati è un obbligo per la Pubblica Amministrazione. Lo stabilisce la Legge. Pensate che il Comune di Grotte abbia messo in atto le disposizioni legislative e normative? La risposta è: no. Per accertarsene basta dare uno sguardo al sito ufficiale del Comune, nella pagina dedicata alla "Trasparenza, valutazione e merito" (la predisposizione della pagina è prevista dalle stesse norme; quindi è doveroso dare atto al curatore del sito - per adesso soltanto a lui - di aver adempiuto diligentemente). La pagina c'è, ma è vuota. Provate a cliccare sulle singole voci (dati reddituali del Sindaco, dei componenti della Giunta, assenze del personale ecc.); "inutile bussare qui, non aprirà nessuno", avrebbe detto Celentano. Addirittura i curricula vitae degli amministratori non sono nemmeno citati.
A beneficio di tutti, soprattutto di quanti dovrebbero adempiere, vediamo quali sono queste norme.

Anzitutto vi è l'art. 21, comma 1, della legge n. 69 del 18 giugno 2009:
Art. 21
(Trasparenza sulle retribuzioni dei dirigenti e sui tassi di assenza e di maggiore presenza del personale)
1. Ciascuna delle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, ha l'obbligo di pubblicare nel proprio sito internet le retribuzioni annuali, i curricula vitae, gli indirizzi di posta elettronica e i numeri telefonici ad uso professionale dei dirigenti e dei segretari comunali e provinciali nonché di rendere pubblici, con lo stesso mezzo, i tassi di assenza e di maggiore presenza del personale distinti per uffici di livello dirigenziale.

Poi vi è l'art. 11, comma 8, lett. H, del decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150:
8. Ogni amministrazione ha l'obbligo di pubblicare sul proprio sito istituzionale in apposita sezione di facile accesso e consultazione, e denominata: «Trasparenza, valutazione e merito»:
a) il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità ed il relativo stato di attuazione;
b) il Piano e la Relazione di cui all'articolo 10;
c) l'ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziati e l'ammontare dei premi effettivamente distribuiti;
d) l'analisi dei dati relativi al grado di differenziazione nell'utilizzo della premialità sia per i dirigenti sia per i dipendenti;
e) i nominativi ed i curricula dei componenti degli Organismi indipendenti di valutazione e del Responsabile delle funzioni di misurazione della performance di cui all'articolo 14;
f) i curricula dei dirigenti e dei titolari di posizioni organizzative, redatti in conformità al vigente modello europeo;
g) le retribuzioni dei dirigenti, con specifica evidenza sulle componenti variabili della retribuzione e delle componenti legate alla valutazione di risultato;
h) i curricula e le retribuzioni di coloro che rivestono incarichi di indirizzo politico amministrativo;
i) gli incarichi, retribuiti e non retribuiti, conferiti ai dipendenti pubblici e a soggetti privati.

Infine citiamo la Circolare n.1/2010 del Dipartimento della Funzione Pubblica:
- Pubblicazione dei dati relativi ai curricula vitae e alle retribuzioni.
La disposizione dell'art. 11, comma 8, lett. f), del d.lgs. n. 150 del 2009 prevede che l'obbligo di pubblicazione dei curricula riguardi sia i dirigenti, sia i titolari di posizioni organizzative (questi ultimi non contemplati dall'art. 21 della legge n. 69 del 2009).
(...) Le disposizioni dell'art. 11, comma 8, lettere f) e g), a differenza dell'art. 21 della legge n. 69 del 2009, non richiamano espressamente i segretari comunali e provinciali. Tuttavia, la ratio di entrambe le normative, il loro collegamento sistematico e la funzione dirigenziale ricoperta da tali funzionari nell'ambito dell'organizzazione degli enti locali conducono a ritenere che anche essi siano ricompresi nella previsione di cui al d.lgs. n. 150 del 2009.
Infine, deve evidenziarsi che l'art. 11, comma 8, lett. h), del d.lgs. n. 150 del 2009 estende gli obblighi di pubblicazione dei CV e dei dati sulle retribuzioni anche a "coloro che rivestono incarichi di indirizzo politico amministrativo". La pubblicazione effettuata nell'apposita sezione del sito internet di ciascuna amministrazione dovrà, pertanto, essere integrata con le informazioni concernenti tali soggetti.

Per inciso, tra "coloro che rivestono incarichi di indirizzo politico amministrativo", oltre al Sindaco ed agli Assessori, sono compresi anche i Consiglieri comunali.
A proposito di competenze, almeno una, per uno degli assessori tuttora in carica, possiamo confermarla. Si tratta di ostetricia bovina: per aver saputo coadiuvare con successo una mucca nel parto di un vitellino, laddove un veterinario non era riuscito. "Lu vitrinariu non si la fidiva. Iu cu lu vrazzu, arriniscivu a trari fora lu vutieddru e a fari figliari la vacca". Così ieri mattina al Comune, con una punta d'orgoglio, ha detto l'Assessore. Non so se questa professionalità rientrerà nel curriculum, ma tornerà certamente utile a tutti i numerosi allevatori bovini di Grotte e dintorni.
Per conoscere il resto delle competenze e l'importo delle varie indennità, non ci resta che attendere con pazienza che le persone interessate si decidano ad interrompere la palese violazione di Legge in atto (omissione di atti d'ufficio?). Occorre perciò che i diretti interessati forniscano il proprio
curriculum vitae agli uffici comunali, e che questi ultimi provvedano senza ritardi alla pubblicazione, integrata dai dati relativi alle assenze ed alle retribuzioni. Non per fare un "favore" ai cittadini ma per adempiere ad un preciso dovere.

Carmelo Arnone
29 gennaio 2013
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29/01/2013

Televisione. 4^ puntata di "U Tiggì" di Aristotele Cuffaro, trasmessa il 25 gennaio su Agrigento Tv

 

Quarta puntata di "U Tiggì" di Aristotele Cuffaro
Guarda il video

Nella quarta puntata di "U Tiggì", telegiornale in siciliano ideato e condotto da Aristotele Cuffaro, andata in onda su Agrigento Tv (canale 96 del digitale terrestre), lo scorso venerdi 25 gennaio, sono stati affrontati i seguenti temi:
- miasmi fognari a Cannatello, con intervista a Claudio Lombardo dell'associazione MareAmico;
- i piccoli del gruppo folk Val d'Akragas, con interviste a Lello Casesa e Filippo Mandracchia;
- lettera alla redazione su "l'anonimu";
- presentazione del libro "Panza e prisenza" di Giuseppina Torregrossa;
- vandalismo sui muri di Grotte;
Ospite in studio della quarta puntata, Sofia Dinolfo.
"U Tiggì" va in onda su Agrigento Tv ogni venerdi alle ore 13.00. In replica il venerdi alle 16.00, 19.00, 23.30; il sabato alle 10.00; la domenica alle 16.00 e alle 21.00. Le puntata verranno pubblicate integralmente anche da Grotte.info Quotidiano.

Dalla Redazione.
Ricambio i saluti e gli auguri ad Aristotele Cuffaro e Sofia Dinolfo.
Carmelo Arnone

4^ puntata - 25/01/13 - di "U Tiggì" (Video) Visita l'argomento
 

 

  Puntate precedenti:
1^ puntata - 21/12/12 - di "U Tiggì" Visita l'argomento
2^ puntata - 11/01/13 - di "U Tiggì" Visita l'argomento
3^ puntata - 18/01/13 - di "U Tiggì" Visita l'argomento
 
 

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27/01/2013

Lettere. "Tanta filosofia e poca pragmaticità: la mentalità dell'italiano"; di Antonio Vella

 

Antonio Vella
Antonio Vella

Riceviamo e pubblichiamo.

     "Gentile redazione di Grotte.info,
è palese lo sconforto che serpeggia tra la gente ormai da un bel po' di tempo a causa della crisi, della mancanza di lavoro e ultimamente anche a causa della pressione fiscale insostenibile. Su questo quotidiano mi ritrovo quotidianamente a leggere riflessioni di gente comune: in molti danno la colpa di tale sconforto e malessere alla politica.
     Tutti parlano di cure: ma se è il popolo italiano in generale che ha bisogno di cure è utile accusarci tra noi italiani? La colpa del disastro non è da additare solo all'ultimo ventennio di politica (che molti individuano nella discesa in campo di Berlusconi), perché in Italia tutti, anche prima della nascita della repubblica, chi più e chi meno, hanno amministrato la cosa pubblica secondo i propri interessi.
     I più grandi di me conoscono bene le vicende della prima repubblica, tangentopoli e via dicendo ma nessuno ad oggi si chiede quale sia realmente il problema e se esso sia risolvibile: si da la colpa agli altri e non si guardano le proprie.
     Studiando economia industriale ho notato, come dimostrano numerosi studi, che in Italia e in particolare al sud vi è una totale mancanza di fiducia verso il prossimo e nelle istituzioni. Le imprese italiane non riescono a competere al di fuori dei confini nazionali spesso per la mancanza di rapporti di partnership: in particolare l'individuo siciliano non riesce a collaborare con un altro individuo per portare avanti insieme un progetto (a dire la verità vi è collaborazione in rarissimi casi in cui vi sono spesso tra i due individui legami di parentela molto forti) perché non riesce a vedere i benefici di una collaborazione, ma piuttosto pensa a come "fregare" il socio!
     Tale caso non vale solo ai fini aziendali ma è applicabile alla vita quotidiana. Se ciascuno di noi, prima di dare colpe alla politica, non andasse dal candidato di turno a chiedere favori strettamente personali, che creano un danno agli altri, non esisterebbe quel mondo delle clientele di cui tutti ci lamentiamo!
     Il problema dell'Italia e di ogni realtà locale è un fatto prettamente culturale: se non siamo in grado di mirare a un orizzonte più lontano, agendo come comunità, chiedendo azioni che portano benefici alla totalità della popolazione saremo sempre schiavi di quella mentalità che ha visto la nostra economia "dopata", piena di assistenzialismo, di finanziamenti a pioggia, fondi europei, sprecati per privilegiare gli interessi di pochi eletti ma che hanno distrutto la competizione, il mondo dell'impresa, la qualità e le doti dei laureati con merito, costretti a fuggire per vedere massimizzati i propri sforzi e i propri sacrifici.
     La colpa non è sempre degli altri, ma spesso è la nostra!
     A chi pensa di risolvere il problema non andando a votare perché deluso da tutti dico di avere fiducia nelle istituzioni, nella politica come la più alta forma di democrazia e nello stesso tempo iniziare ad essere meno egoisti, pensando agli altri, risolvendo i problemi quotidiani con il proprio impegno e sacrificio, chiedendo poca "filosofia" e più "pragmaticità", pretendendo parità di trattamento e infine, cosa più importante, iniziando a lottare per avere una giustizia fuori dagli schemi politici, più equa, più efficiente e che garantisca pene e tempi certi. Lo stato non sono solo qualche migliaio di persone, ma siamo noi!!
     Il mondo di oggi richiede collaborazione. Diceva Darwin: "il vincente non è il più forte o il più intelligente ma quello che sa cambiare e sa adattarsi all’ambiente.
     Cordiali saluti".

 

   

Antonio Vella
 

 

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27/01/2013

Lingua. Piccolo dizionario grottese-italiano (4); a cura di Carmelo e Graziella Luparello

 

Il prof. Carmelo e la dott.ssa Graziella Luparello
Luparello

  
Nonnò, pepè, pepè!
  
PARTE PRIMA
Piccolo dizionario grottese-italiano

di Carmelo e Graziella Luparello

(Puntata n° 4)

I
Iardinàru
= chi coltivava un giardino.
Iàzzu = letto povero, tana.
Iemmulu (Jemmulu) = gemello.
Immirùtu = che ha la gobba.
Immu = gobba.
Inchiri = riempire.
Intra = a casa.
Intra ni mìa = a casa mia, ricorda il costrutto francese chez moi.
Ippùni = veste stretta che copre il busto, gilet di donna.
Iri =andare, dal latino ire; diarrea.
Irisi a ghittari = andare a buttarsi, andare a letto.   Attenzione all'accento
Is = vai via (derivazione latina). Is cca = vai via di qua.
Issu = gesso.
Ittari nn'uocchiu = rinfacciare.
Ittàrisi prosucutu = darsi alla latitanza.
Ittatùra = cattivo augurio.
Ittèna = panchina di campagna.
Iurnataru = chi lavora a giornata.
Iùvu = arnese di legno che si metteva sul collo dei buoi o dei muli quando dovevano trascinare l’aratro.

L
Làdiu = brutto.
Lagnusia = ozio.
Lagnùsu = che non ama lavorare.
Lancèddra = vaso di terra cotta o di zinco, più piccola della “quartara”.
Lanna
= lamiera di ferro molto sottile e ricoperta di stagno.
Lapsi = lapis, matita.
Lascu = rado.
Lasu = gloria, importanza.
Lavànna = clistere.
Lavannéra = donna che, dietro ricompensa, lavava la biancheria di altre persone.
Lavatùra = l’acqua con la quale è stata cotta la pasta.
Leccu = l'eco.
Lemmu = vaso fondo di terra cotta. Era utilizzato per lavare stoviglie e, nei tempi più antichi, anche per farsi il bagno.
Liàma
= legame fatto di erba, che serviva a tenere stretti i covoni.
Liàri li dienti = sentire nei denti un certo effetto come se si fossero mangiate cose aspre.
Liccu = goloso.
Lignuòlu = spago per cucire le scarpe.
Lignu tuòrtu = si dice di una persona che non vuole ragionare.
Lìmmitu = muretto a secco che delimitava una proprietà o veniva costruito per evitare che il terreno potesse scivolare.
Lìnia = ferrovia.
Lìnia lìnia = lungo la ferrovia.
Linziàri = fare a lenze.
Lippu = muschio.
Lisciùni = era un prodotto in polvere che serviva per tenere a mollo la biancheria sporca.
Littri di scroccu = lettere minatorie per estorcere denaro.
Livatìna = lievito fatto di farina impastata.
Livòsi (o li vosi?) = erano delle pelli che si mettevano sopra le scarpe per evitare che esse si sporcassero per il fango che  anticamente ricopriva le strade.
Loccu = scemo.
Lòfiu = scemo.
Luci = fuoco per scaldarsi.
Luòrdu (al femminile lorda) = sporco, in tutti i sensi, anche in quello morale.

M
Maàra = megera.
Macistèriu = imbroglio, macchinazione.
Maiàri = miagolare.
Maìddra = màdia, o recipiente di forma quadrata o rettangolare sopra il quale si metteva un setaccio col quale si faceva la spremuta di pomidoro che andava a finire sulla maiddra.
Mala cunnùtta
= chi si comporta male, delinquente, uno di cui non ci si può fidare, vestisi di mala cunnutta = vestirsi con abiti vecchi e sporchi.
Malandrinarìa = atto violento, violenza.
Malu = cattivo, si diceva in genere del mulo che dava calci, per le persone si diceva, invece, “tintu”.
Mammàna  = donna che assiste al parto.
Maniàri = tenere in mano, toccare spesso.
Margunàta = si formava nell’aia durante la pisatina ed era la paglia a forma di mezza luna.
Marranzànu = scacciapensieri.
Marruggiu = manico di zappa.
Marvizzu = tordo (Giuseppe Marotta).
Marza
= pus.
Masciddrata = colpo dato con la mano sulla guancia.
Masciu
= maestro in un mestiere.
Masciudascia = falegname. Lett. Maestro d'ascia.
Matapòllu = stoffa per lenzuola ecc.
Mazzamarièddru = mulinello di vento.
Mi curri lu nasu = mi gocciola il naso (per il raffreddore).
Mi cùrrinu l’uòcchi = mi lacrimano gli occhi.
Midèmma (oppure: midè) =  pure.
Mièccu = stoppino.
Miènnula = mandorla.
Minchiunarìa = stupidaggine.
Minchiùni = stupido.
Mìnicu = Domenico.
Minna = mammella.
Minna di scava = tipo di fico nero che presenta una forma piuttosto allungata.
Minnitta = vendetta, sterminio.
Mitatièri = mezzadro.
Mmarru = ingombro.
Mmarrùggiu = il manico della zappa.
'Mmàttiri = capitare, accadere.
'Mmintari = inventare.
'Mmizzigliàrisi = cercare carezze.
Mmuscia = campione, specialmente di stoffa.
Mòccaru (muccu) = muco nasale, moccio.
Mòviri = restare, fermarsi
'Mparàri = imparare, insegnare.
'Mpidicùddru = ostacolo.
'Mpìngiri = attaccarsi, rimanere legato con la colla, trovare ostacoli.
'Mprìmis = per prima cosa.
'Mprinari = rendere incinta una donna.
'Mpruvvisàri = comporre poesie senza grandi riflessioni.
Muccarùsu = col naso pieno di muco. Muccarusi era anche un soprannome.
Muccatùri = fazzoletto (da muco).
Muddrurata
= umidità.
Mulu malu = mulo cattivo, che spara calci, si contrappone a “mulu manzu” che è il mulo buono, cioè docile.
Mulùni d’acqua = anguria.
Mulùni di sciàvuru = melone giallo, molto profumato.
Mungiuliàri = toccare, palpare.
Munnieddru =  mondello.
Munziddrùzzu = piccolo mucchio.
Munzièddru
= mucchio.
Muòddru = molle.
Muddrurata = umidità.
Muru vàsciu = muro basso, persona senza importanza.
Musca cavaddrìna
= mosca che si trova nella coda o in altre parti del cavallo
Muschèra = carta incollata che si appendeva in qualche parte per acchiappare le mosche.
Musciu = moscio.
Mussìli = museruola.
Mustàzzu = baffi.
Mutu = imbuto.
Muzzicari = mordere.
Muzzicùni = un morso.
Muzzùni
= parte di sigaretta ( era anche un soprannome).

Carmelo e Graziella Luparello

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 27 gennaio 2013.
Per gentile concessione degli Autori.
© Riproduzione riservata.
  

 

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27/01/2013

Lettere. "La strada della speranza e del rimboccarsi le maniche"; di Alessio Cimino

 

Alessio Cimino
Alessio Cimino

Riceviamo e pubblichiamo.

     "Gentile Redazione,
leggendo, ma sopratutto rileggendo, le parole del sig. Salvatore Cirino non può non colpire la rassegnazione e l’indignazione trasmesse dalle sue parole. Appare logico ed assai scontato come sia messa in risalto la delusione e l’amarezza di questo nostro compaesano. In effetti come poter dare torto al sig. Cirino? La sua lettera fila via liscia come l’olio, non fa una piega.
     Tempo addietro mi sarei associato in tutto e per tutto alle sue parole, sig. Cirino, l’avrei contattata per parlarne a quattr’occhi e mi sarei associato alla sua profonda amarezza. Oggi, invece, forse con un po’ di maturità in più ed una briciola di ottimismo maggiore, ho deciso di intraprendere una strada, la strada della speranza e del “rimboccarsi le maniche”. Purtroppo, piangere sul latte versato non serve a nulla, non porta ad alcuna conclusione, ammesso che ve ne sia una. Con ciò voglio precisare che condivido al 100% il discorso di Salvatore.
     Come non concordare sulle promesse dei politici mai mantenute, sui discorsi astratti e prolungati manco fossero “sugu allungatu cu l’acqua”.
     Tuttavia, appare dalle sue parole come sia inevitabile la rinuncia al voto nelle elezioni che verranno a breve. Personalmente, secondo il mio umile parere, ritengo cosa assai triste rinunciare al voto, sprecare una delle poche occasioni in cui il popolo può dire la sua ma, soprattutto, buttare alle ortiche una possibilità d’oro per la quale, decenni addietro, i nostri nonni hanno combattuto e perso la vita solo per avere il sacrosanto diritto al voto, la massima espressione della Democrazia.
     Concordo pienamente quando leggo che noi cittadini siamo il male della società, che non ci mobilitiamo, che non facciamo nulla per migliorarci quotidianamente. Anni addietro, ebbi la possibilità di soggiornare per un periodo di tempo di circa 5 mesi all’estero, in Germania. Credo che chiunque abbia avuto la possibilità di trascorrere un periodo fuori dall’Italia, e soprattutto, fuori dalla Sicilia, sia d’accordo con me nel confermare che il popolo, i cittadini sono e rappresentano lo Stato. Personalmente vedevo come la gente si adoperasse per realizzare iniziative per il bene comune, come ognuno di loro si prendeva “cura” di cose che noi riterremmo insignificanti, anche di pulire la strada di fronte la propria abitazione, avendo in mente che quel tratto di strada non era di sua proprietà, ma di tutti. Insomma, non vi era la strafottenza e l’incuranza nelle cose. Osservavo da vicino ed ero invidiosissimo di quella macchina spaccatutto molto funzionale che rispondeva al nome di Germania e mi chiedevo perché loro sì e noi no.
     Indubbiamente non possiamo accostare il potere economico e produttivo della Germania con quello italiano, ma possiamo mettere a confronto il singolo cittadino che si mobilita con il nostro singolo cittadino che rimane a casa e piange.
     In conclusione, ritengo che questo Paese (Italia) e questo Paese (Grotte) abbiano bisogno di gente innamorata del proprio territorio. Sig. Cirino, l’immobilismo di cui lei parla è dovuto al fatto che la politica, da 20 anni a questa parte, ha visto sempre le stesse facce, gli stessi discorsi, le stesse promesse, le stesse corruzioni e gli stessi sprechi ingenti di denaro pubblico.
     A mio giudizio occorre una politica giovanile affiancata dal parere saggio ed esperto dei più anziani. Occorre che il padre (politico) trasmetta al figlio le proprie esperienze ed indirizzi il giovane laddove egli stesso ha tentato, ma ha fallito.
     Una volta si diceva che i giovani fossero il futuro del Paese. Oggi purtroppo i giovani sembrano essere già il passato, accantonati in un angolo e costretti ad osservare da lontano il ripetersi di vent’anni di politica disastrosa, un film visto e rivisto con un finale scontato.
     Facciamo in modo che ciò non accada, torniamo ad innamorarci della nostra terra e rimbocchiamoci le maniche. Tutti
".
 

 

   

Alessio Cimino
 

 

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26/01/2013

Lettere. "Elezioni: dibattiti, incontri, riunioni; un copione ormai sperimentato"; di Salvatore Cirino

 

Salvatore Cirino
Salvatore Cirino

Riceviamo e pubblichiamo.

"Gentile Redazione,
in questi giorni, rileggendo un bellissimo capolavoro della nostra letteratura ho trovato spunto per alcune riflessioni.
Questo sarà l’anno delle elezioni, che culmineranno con quelle comunali. In questi giorni fervono dibattiti, incontri politici, riunioni, assistiamo a prese di posizione di cittadini indignati, viaggi della speranza a varie segreterie politiche…
Sappiamo che, ciclicamente e con precisione scientifica, tutto ciò che si ripete è identico dalla notte dei tempi fino ai nostri giorni. Da un lato cittadini esasperati che chiedono, dall’altra candidati e istituzioni (partiti, governi, ecc.) pronti ad ascoltare e promettere. Tutto ciò accade perché fa parte di una commedia e di un copione ormai sperimentato, e deve accadere a prescindere dai risultati concreti che può effettivamente generare.
Mi sorgono alcune domande: che cosa è cambiato sotto il sole rispetto al recente passato? Niente. Quali probabilità ci sono oggi che possa cambiare qualcosa? Molto poche.
Perché a mio modesto modo di vedere i problemi alla base sono sempre gli stessi: il cattivo modo di intendere la cosa pubblica; l'eccessivo attaccamento al proprio orticello da parte di molti di noi, indisponibili a rinunciare a qualche piccolo o grande privilegio che gli è stato gentilmente concesso da questa classe politica; l'immobilismo ed anche l’apatia di molti cittadini, oramai stanchi e sfiduciati per mettersi in gioco; l’indisponibilità di qualcuno a lasciare da parte i vecchi ideali ed a lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni; ed altre cose credo anche inutili da ricordare, perche queste già bastano e avanzano per garantire che tutto resti uguale.
In queste condizioni il fallimento di qualsiasi iniziativa di cambiamento, per come la vedo io, è garantito. E' una questione oserei dire quasi logica, laddove molti ormai rassegnati vedono il caso o, permettetemi di dire, il caos come variabili imprevedibili (classica la frase finale "ma speriamo che…") alcuni vedono un ordine probabilistico con maggiori o minori chance che questo possa accadere.
Non è neanche una questione di consapevolezza del fatto che, in questi anni, si è andato incontro a un declino che ha fatto cambiare irrimediabilmente in peggio le cose nella nostra società.
Dove nasce il problema allora? Il problema, siamo noi cittadini, che come membri della società civile (civile non sempre) non funzioniamo a dovere.
Quale può essere la cura? Noi siamo il paziente malato e fino a quando non guariremo (e sinceramente dubito che abbiamo voglia di guarire), assisteremo sempre allo stesso film, proiettato con piccole varianti che lo fanno apparire come nuovo, ma dal finale sempre identico.
Come se ne esce? Solamente decidendo di volere guarire, e agendo di conseguenza. Quindi la cura che presuppone l'azione: dunque dopo aver individuato per bene la cura... l'azione, non discussioni interminabili con opinioni (anche legittime) sempre e comunque che non portano da nessuna parte.
E' un processo lungo che non avviene dall'oggi al domani, ma che i più saggi tra noi (e credo ce ne siano) dovrebbero avere il dovere morale di iniziare".
 

 

   

Salvatore Cirino
 

 
 

Il sonno, caro Chevalley, il sonno è ciò che i Siciliani vogliono, ed essi odieranno sempre chi li vorrà svegliare, sia pure per portar loro i più bei regali; e, sia detto fra noi, ho i miei forti dubbi che il nuovo regno abbia molti regali per noi nel bagagliaio. Tutte le manifestazioni siciliane sono manifestazioni oniriche, anche le più violente: la nostra sensualità è desiderio di oblio, le schioppettate e le coltellate nostre, desiderio di morte; desiderio di immobilità voluttuosa, cioè ancora di morte, la nostra pigrizia, i nostri sorbetti di scorsonera o di cannella; il nostro aspetto meditativo è quello del nulla che voglia scrutare gli enigmi del nirvana. Da ciò proviene il prepotere da noi di certe persone, di coloro che sono semi-desti; da ciò il famoso ritardo di un secolo delle manifestazioni artistiche ed intellettuali siciliane: le novità ci attraggono soltanto quando le sentiamo defunte, incapaci di dar luogo a correnti vitali; da ciò l'incredibile fenomeno della formazione attuale, contemporanea a noi, di miti che sarebbero venerabili se fossero antichi sul serio, ma che non sono altro che sinistri tentativi di rituffarsi in un passato che ci attrae appunto perché è morto.

La Sicilia, l'ambiente, il clima, il paesaggio. Queste sono le forze che insieme e forse più che le dominazioni estranee e gl'incongrui stupri hanno formato l'animo: questo paesaggio che ignora le vie di mezzo fra la mollezza lasciva e l'asprezza dannata; che non è mai meschino, terra terra, distensivo, umano, come dovrebbe essere un paese fatto per la dimora di esseri razionali.

Questa violenza del paesaggio, questa crudeltà del clima, questa tensione continua di ogni aspetto, questi monumenti, anche del passato, magnifici ma incomprensibili perché non edificati da noi e che ci stanno intorno come bellissimi fantasmi muti; tutti questi governi, sbarcati in armi da chissà dove, subito serviti, presto detestati e sempre incompresi, che si sono espressi soltanto con opere d'arte per noi enigmatiche e con concretissimi esattori d'imposte spese poi altrove; tutte queste cose hanno formato il carattere nostro che rimane così condizionato da fatalità esteriori oltre che da una terrificante insularità di animo
”.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo.
 

 

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26/01/2013

Lettere. "A proposito delle manifestazioni artistico-culturali della festa di Pasqua"; di Salvatore Bellavia

 

Salvatore Bellavia
Salvatore Bellavia

Riceviamo e pubblichiamo.

"A proposito delle manifestazioni artistico-culturali effettuate in occasione della Festa di Pasqua.

Ho letto con grande interesse e con la massima attenzione quanto scritto sul tema da Lillo Agnello e da Giovanni Volpe.
E’ ovvio che  io concordo con l’assunto di Giovanni, circa il valore artistico-religioso delle manifestazioni, definite, in maniera semplicistica, e per molti versi offensiva, da Lillo Agnello “dispersive”.

Ma per rendere onore alla verità storica vorrei ricordare a quanti mi leggeranno che, ben prima dell’ottima manifestazione “La Pasqua del Dio Vivente”, organizzata da Angelo Costanza con la regia di Giovanni Volpe, il Laboratorio Teatrale “Luchino Visconti”, nella chiesa Madre, reggente la parrocchia, allora, Don Baldo Reina, rappresentò “Le Due Madri”, una mia drammaturgia ispirata a Jacopone da Todi e Ignazio Buttitta; qualche anno dopo, nella stessa chiesa, l’Arciprete, allora, era Don Luigi Lo Mascolo, l’associazione teatrale presentò “La Croce e la Luce”.

Nell’anno in cui Angelo Costanza e Giovanni Volpe organizzarono “La Pasqua del Dio Vivente”, la Luchino Visconti aderì all’invito fattole dagli organizzatori e ripropose “Le Due Madri” e l’anno successivo, nel contesto della stessa manifestazione, in piazza Renzo Collura (Piazza Fonte) presentò “La Croce e l’Amore”.

A scanso di equivoci e di avventate illazioni, va detto che per nessuna di queste prestazioni artistiche la Luchino Visconti ha chiesto mai, né mai ha ricevuto alcun compenso.

Noi, della Luchino Visconti, abbiamo voluto offrire “cultura”, “arte” e “bellezza” al sano senso civico e religioso della nostra comunità.

L’unico compenso che abbiamo richiesto e sempre richiediamo ai nostri concittadini sono la partecipazione e l’applauso!
".
 

 

   

Salvatore Bellavia
 

 

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26/01/2013

Politica. "Utilizzo della webcam e costo delle sedute consiliari"; nota del Movimento 5 Stelle di Grotte

 

Movimento 5 Stelle di Grotte (AG)
Logo

Riceviamo e pubblichiamo.

"Martedì 29 gennaio sarà l'ennesimo giorno in cui le casse comunali saranno saccheggiate.
Utilizziamo lo spazio democratico concesso dal quotidiano Grotte.info per invitare i cittadini ad essere presenti allo show presso la sala consiliare.
A Natale gli attivisti del MoVimento Cinque Stelle di Grotte doniamo una webcam al Consiglio comunale per permettere la visione di questo costoso spettacolo, online e soprattutto gratis!
Non solo non utilizzano la webcam ma inseriscono al punto 18 dell'ordine del giorno la discussione sull'utilizzo.
Cosa c'è da discutere? Leggete le istruzioni!!!
Inoltre i nostri illuminati consiglieri pensano bene di fare i "grillini": come mai "cari" o meglio "costosi" consiglieri comunali avete sentito solo a fine mandato l'esigenza di ridurre il gettone di presenza dei consigli comunali ed annullare quelli delle commissioni consiliari?
Inoltre è importate conoscere quanto ci siete costati in questi 5 anni.
Ci aspettiamo un dettagliato resoconto, così i cittadini potranno valutare se ne è valsa la pena o siete stati un pessimo affare.
Buon lavoro
".

 

   

MoVimento 5 Stelle - Grotte
 

 

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25/01/2013

Lettere. "Riguardo l'analisi della Pasqua grottese"; di Giovanni Volpe

 

Giovanni Volpe
Giovanni Volpe

Riceviamo e pubblichiamo.

"Carissimo Direttore,
perdona l’intrusione ma non mi va che passi l’idea che le mie regie o più genericamente il mio lavoro a Grotte abbia costituito una spesa per il Comune e quindi per i cittadini. Nient’affatto. Del resto su queste pagine si è parlato di una manifestazione finanziata dal Ministro che si doveva fare con un budget di 13mila euro e che poi si è realizzata con 2mila e in entrambi i casi la regia sarebbe stata, come è stata, mia e, nell’uno e nell’altro caso, a costo zero.
Sia chiaro, è il mio lavoro, non ci sarebbe stato nulla di male, ma lo svolgo, con soddisfazione, abbastanza lontano da Grotte quindi più in generale posso dire che con i proventi, sempre molto limitati rispetto al lavoro svolto, si sarebbero prodotti spettacoli che coinvolgessero artisti e maestranze del territorio. Come sempre si è fatto; come sempre, in questa fattispecie, oramai da anni, fa Angelo Costanza con ArTesia. Tutto qui.

Vengo dunque al vero motivo di questo mio intervento e riguarda l’analisi della Pasqua grottese proposta giorni fa dal Prof. Agnello che sebbene interpreti, a suo dire, il sentimento di un fantomatico comune cittadino, avrebbe meritato qualche riflessione in più prima di essere affidata al web. Analisi, la sua, con la quale non posso che dissentire in maniera forte, chiara e inequivocabile. Quelle che infatti in maniera alquanto superficiale sono state definite manifestazioni dispersive, nel corso di questi ultimi quattro anni sono state serate legate alla Pasqua di Grotte e, più in generale, hanno proposto percorsi culturali, sociali e religiosi strettamente connessi alla Passione, Morte e Resurrezione di Cristo.
Questi i temi trattati e proposti nel corso di questi ultimi quattro anni: nuove e vecchie povertà, nuove e vecchie emigrazioni, terrorismo, finanza etica, sviluppo sostenibile, cattolicesimo impegnato nel sociale, etc.
Questi gli autori: Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, mons. Tonino Bello, mons. Ancel, Padre Alex Zanotelli, Gilbert Cesbron, Terzano Terzani, Eric Emmanuel Schmitt, Giuseppe Fava, Diego Fabbri e tanti altri religiosi e laici, persino atei.
Inoltre per questi percorsi sono stati necessari chilometri di cavi elettrici e audio, 8 amplificazioni, 12 punti luce, 8 video proiettori, 7 monitors, centinaia tra fari, faretti e lampade, nonché elementi scenografici e costumi. Sono stati impegnati dai 4 attori dello scorso anno, ai 27 del primo anno e tra i 15 e i 25 danzatori. Il numero dei tecnici (sempre tanti) variava a secondo dei materiali.

L’idea di questa Pasqua del Dio Vivente era nata nel 2002 a Roma con uno spettacolo intitolato CUORE di CARNE e presentato nei pressi di Castel Sant’Angelo a due passi da San Pietro e per il quale L’Osservatore Romano mi chiese di scrivere un articolo poi regolarmente pubblicato. Per Grotte, il progetto originario - firmato e depositato dal sottoscritto alla SIAE di Roma con allegato il progetto scenografico dell’Arch. Vella - era stato immaginato come una sorta di “presepe vivente pasquale”, mi si consenta l’assurdo, che avrebbe messo insieme cultura e prodotti tipici ma avrebbe allo stesso tempo attualizzato i temi evangelici proiettandoli sulle vicende e le alterne fortune dell’uomo contemporaneo.

L’idea di questa via Crucis dell’umanità tra i disabitati e spesso spettrali quartieri del centro storico nasceva anche dalla volontà di far rivivere zone del paese che stiamo definitivamente perdendo soprattutto dopo l’indubbio exploit delle Vie del Medioevo che ne aveva messo in risalto la tragicità del tessuto urbano e la straordinaria potenzialità poetica. Così come avremmo perso, o lasciato solo in mani private, migliaia di documenti fotografici e importanti interviste con uomini scomparsi. Ne cito alcuni: lu zzi Totu Ardicasi, Padre Vincenzo Tortorici, il Prof. Cimino, Andrea Infantino e tante altre persone, uomini e donne, che magari non hanno avuto un ruolo pubblico e istituzionale, ma che hanno conservato e contribuito a trasmettere una memoria storica. Persone che nel 1992 epoca in cui le intervistai avevano tra gli 80 e i 100 anni e tutti abbastanza lucidi da restituire un’immagine della storia non solo della nostra Pasqua ma del paese stesso che altrimenti se ne sarebbe andata definitivamente con loro.

Quello che mi stranizza è che nessuna istituzione mi abbia mai chiesto il materiale documentario di queste manifestazioni e sentir adesso che addirittura le si possono definire “dispersive” in sede di “analisi” senza neanche citarle per nome, lo trovo oltremodo ingiusto, sgarbato e impertinente perché è anche di questi materiali che era fatta la Pasqua del Dio Vivente (proiezioni sui muri, monitor nelle grotte, computers nelle stalle) e si può definire dispersiva una manifestazione che tocca certi argomenti e propone squarci di memoria destinata altrimenti all’oblio? E non si può neanche sostenere che essendo morte le vacche grasse è il caso adesso di fare economia, si lascerebbe intendere che detta manifestazione pesasse chissà in che maniera sul bilancio totale della Settimana Santa e non è così perché per La Pasqua del Dio Vivente le vacche sono sempre state magrissime, prova ne è che quando c’è stata la possibilità di avere tanti soldi e i tanti soldi non ci sono stati la manifestazione si è fatta ugualmente, anche in maniera totalmente gratuita e anzi mettendoci i soldini necessari di tasca nostra (per la precisione la tasca era di Angelo Costanza), come nel 2010. Chiaro?

Né dispersiva, né alternativa, e questo lo vorrei chiarire a tutti. La Pasqua del Dio Vivente non è nata in antitesi e/o in contrapposizione con la Settimana Santa, tanto è vero che nelle domande presentate alla Regione e al Ministro, per mezzo del pregevole lavoro dell’Arch. Infantino i due aspetti sono sempre stati accostati parlandone come di un’unica manifestazione. I miei amici dell’Associazione “Andrea Infantino”, di sicuro per un difetto di comunicazione tutto mio, hanno tardato a capirlo e il primo anno ci hanno guardato, ma solo alcuni di loro, in malo modo, ma da allora in poi abbiamo sempre collaborato. Tanto è vero che quando lo scorso anno si diffuse la notizia del finanziamento ministeriale e già si sollevavano i primi dubbi, sospetti e illazioni sul loro impiego, io stesso dissi al Sindaco, al Presidente del Consiglio, al dirigente Salvaggio – eravamo ai piedi della civica torre dell’Orologio di ritorno da San Nicola - che per la Pasqua del Dio Vivente, a prescindere da ciò che ci eravamo detti e dei preventivi realizzati, potevano bastare 3mila euro e che quindi si potevano benissimo destinare i 10mila all’Associazione “Andrea Infantino” visto che da anni rincorrevano e rincorrono il legittimo sogno di dotarsi (e di dotare Grotte) di nuove scenografie, di nuovi costumi e nuovi calzari. I soldi non arrivarono per tempo, quindi tutti i progetti furono ridimensionati. Una cosa è certa: il dott. Angelo Collura, gliene do atto - e credo sia nota a tutti la distanza politica che ci separa -, ha fatto quel che era nelle sue competenze istituzionali e personali, ha mosso il Ministro che favorevolmente ha risposto, cosa adesso intenda adesso fare o cosa abbia già fatto l’esecutivo (Sindaco e Giunta) io non lo so.

Ultima considerazione: il concetto di veglia o di penitenza è un concetto profondamente religioso e strettamente connesso alla Settimana Santa. In tutto il mondo quando si fanno delle veglie e delle marce silenziose, anche se solo laiche, le si fanno per una giusta causa e le si fanno insieme, condividendone le motivazioni. Possibile allora che il problema di questa Pasqua sia solo ed esclusivamente l’orario di rientro dell’Urna il Venerdì? E’ possibile che la soluzione migliore sarebbe una giusta convivenza tra religioso e folkloristico ad orari accettabili??? Ma rientri pure la mattina! Si pensi piuttosto a discuterne, a rinvigorirne, a riformularne, a riportarne al centro i valori realmente religiosi coinvolgendo tutti, “giudei” in testa, altrimenti il fatto che duri solo un’ora non la renderà di certo più bella, magari sarà più garbata e perbene, ma su quanto possa essere veramente religiosa non certo sarà la durata a stabilirlo, né tantomeno il folklore!

Così come la storica notte del Giovedì al Calvario, non va eliminata perché anacronistica, ma va valorizzata, al massimo, e non perché sia folkloristica, ma perché è, e può esserlo ancor di più, un esemplare e intenso momento di preghiera collettiva (anche laica) e poi perché ci rende unici: profondamente, intimamente e irripetibilmente grottesi!
".
 

 

   

Giovanni Volpe
 

 

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25/01/2013

Musica. Concerto dell'Epifania della Corale Jobel

 

Concerto dell'Epifania della Corale Jobel.
Vedi le foto

Concerto dell'Epifania della Corale Jobel.
Video 1^ parte

Concerto dell'Epifania della Corale Jobel.
Video 2^ parte

 

Nata formalmente nel novembre 2003, ma con un cammino di maturazione che risale all’anno giubilare 2000, la corale liturgico-musicale “Jobel” di Grotte prosegue con costanza l’impegno di formazione dei numerosissimi giovani che nel corso degli anni ne hanno fatto parte. Molte le iniziative, soprattutto liturgiche ed ecclesiali, animate dalla corale interparrocchiale.
Tra queste, la più evidente è senza dubbio il concerto per le festività natalizie che da diversi anni vede impegnati coristi e musicisti e che si svolge, ormai tradizionalmente, il 6 gennaio, solennità dell’Epifania.
Appassionato sostenitore della Corale, anche nelle vesti di “Presidente Onorario”, è l’Arcivescovo Emerito di Agrigento, S.E. Mons. Carmelo Ferraro, che sin dalla prima edizione ha sempre assistito alla manifestazione.
Assistente Spirituale, dalla fondazione, è l’arciprete di Grotte, Padre Giovanni Castronovo. Instancabile Direttrice, ma anche “anima” della Corale, è la Maestra Valentina Morgante.
Per assistere all’ultimo “Concerto dell’Epifania”, lo scorso 6 gennaio, svoltosi nella chiesa Madonna del Carmelo, i numerosi fedeli che si sono presentati con molto anticipo, hanno letteralmente gremito il luogo sacro.
La manifestazione, che è stata presentata da Ignazio Infantino, Presidente della Corale, ha visto la partecipazione dei musicisti: Francesco Criminisi (tastiere), Stefano Maida e Vincenzo Morreale (percussioni), Elisabetta Polifemo e Lorenza Conti (Flauto traverso). Le voci soliste sono state quelle di Alessia Tirone, Alida Russello e Antonio Russello.
I testi ricchi e profondi, che hanno introdotto i canti, sono stati scritti e proclamati da Mariolina Spalanca.
Al termine del concerto, sulle note di “Adeste fideles”, si è svolta la "rievocazione dell'arrivo dei Magi", a cura dell'Associazione "Gli Amici di Padre Vinti". La conclusione della manifestazione è stata affidata a S.E. Mons. Ferraro, che - assumendo l’impegno di partecipare all’edizione 2014 - ha impartito la benedizione.

Carmelo Arnone
25 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.

Pubblichiamo alcune immagini della manifestazione (75 foto di © Salvo Lo Re "President") e un “estratto” del concerto (riprese video di © Associazione Culturale "Punto Info").
 

 

  Concerto dell'Epifania (Foto) Visita l'argomento Concerto - 1^ parte (Video) Visita l'argomento Concerto - 2^ parte (Video) Visita l'argomento
 
 

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25/01/2013

Lettere. "Altre considerazioni sul Redditometro"; di Lillo Agnello

 

Lillo Agnello
Lillo Agnello
 

Riceviamo e pubblichiamo.

"Altre Considerazioni sul Redditometro; ritorno brevemente sull’argomento per esprimere la mia opinione.

Premetto che non voglio esprimere un giudizio tecnico sulla dissertazione di Lillo Chiarenza, il cui contributo al dibattito ed all’informazione è davvero insostituibile. La mia osservazione riguarda, invece, l’animum dell’esposizione che naturalmente attiene alla sua posizione personale sull’argomento. Ebbene io sono convinto (come lo è il Chiarenza), della necessità di questo nuovo strumento ma “senza se e senza ma”, come suole dirsi. Se si comincia con il chiedere limitazioni o correttivi si potrebbe snaturare la natura stessa del documento.

Circa la semplificazione sulle due famiglie di Napoli devo dire che la seconda potrà fare sogni tranquilli perché non avrà denunciato un grosso reddito o non avrà fatto altre grossissime spese e quindi in ogni caso non potrà essere controllata con il redditometro dell’Agenzia. E’ la famiglia che spende tanto ed in contanti che se ha un reddito alto dovrà prima o poi incappare negli ingranaggi del redditometro.

Bisogna avere un po’ più di fiducia nel buon funzionamento del dispositivo; e d’altra parte tutte le forze politiche che aspirano a governarci sanno che qualche problema potrà nascere e sembrano pronte ad intervenire. Il fatto, poi, che Befera sia stato invitato a chiarire e ad rassicurare i contribuenti, fa bene sperare.

Aggiungiamo che nella nostra comunità di finti poveri ce ne sono abbastanza (almeno in un recente passato: voglio mettere le mani avanti); se finalmente anche loro dessero un contributo!?

Non sarà poi male. Se cominciamo ad evidenziarne i difetti di impostazione, e Chiarenza lo fa, o invece a sostenere che dovrebbero pagare quelli  che…, e così sembra concludere Chiarenza, si rischia di “tirare la volata” a quanti sperano in un aggiustamento più comprensivo e più possibile di elusione (c’è la lobby degli evasori?).

La politica sta cambiando sotto la spinta della crisi e della conseguente sensibilizzazione dell’opinione pubblica!
Io cerco di essere più ottimista che nel passato
".

 

   

Lillo Agnello
 

 

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25/01/2013

Riflessioni. "Il paese delle meravigliose tasse di nome Italia"; di Antonio Pilato

 

Antonio Pilato
Antonio Pilato

Riceviamo e pubblichiamo.

          "Il filosofo dell'estremo razionalismo G. Leibniz lo definirebbe, ironicamente, il “migliore dei mondi possibili”, per le varie e molteplici tassazioni qualitative e quantitative su tutte le direzioni delle attività miracolosamente ancora produttive e in agonia, di piccola e grande espansione industriale e artigianale.
          Tasse che reprimono tutta la struttura economica. Poco ci vuole anche la sovrastruttura. Tasse sull'acquisto delle materie d'importazione e di esportazione, tasse sui beni d'uso e consumo, sull'acquisto della prima casa, tasse sulla retribuzione salariale e stipendiale del pubblico impiego e quello privato, sulle pensioni, non risparmiate neppure quelle minime, che sono tantissime, tasse sulla spesa all'ingrosso e a dettaglio, tasse sulla benzina, tassa per la circolazione auto, sull'acquisto e sul passaggio di proprietà del bene mobile ed immobile, sull'assicurazione, sugli esami di laboratorio, sulle medicine, tasse scolastiche, tasse sui prestiti, tassa sul percorso autostradale, tassa cimiteriale, sui rifiuti, sul riscaldamento, e tassa su tutto vattelapesca.
          All'orizzonte la tassa sulla carta igienica e sui rapporti sessuali, calcolati settimanalmente a seconda delle età o documentabili con micro spia, posizionati opportunamente in ogni angolo della casa, tasse sul mondo delle idee, sui sogni, immaginazioni e superstizioni, ecc. ecc. Il cittadino non deve assolutamente vivere senza la prigione delle tasse.
          E come se non bastasse la pioggia della tassazione cieca, violenta, spropositata, che si ritorce soprattutto sulle fasce sociali più deboli e sulla popolazione povera, giunta disperatamente allo stremo, che espropria l'orgoglio e la speranza di una vita degna di essere vissuta, ad essa si aggiunge, come batosta e salasso finale l'assalto violento e crudele dell'agenzia delle Entrate e dei vigili urbani, che senza “pietas” colgono, per verbalizzare, come squali affamati la pur lieve occasione di infrazione, compiuta spesso dal povero cittadino distratto o bisognoso di qualche minuto di sosta, seppur irregolare.
          Per ritornare a parlare del bel paese delle meravigliosamente variopinte tasse, non distribuite equamente e progressivamente, in relazione alla ricchezza, il popolo bastonato si lamenta giustamente che così non si può più andare avanti, non si risana il debito pubblico e migliora l'economia del Belpaese, che piuttosto raggela prima del nascere ogni iniziativa, sibbene doverosamente e genialmente creando ricchezza produttiva, posti di lavoro e potenziando energia inventiva e tecnologica, diminuendo prontamente e razionalmente il reddito visibile dei parlamentari tutti: è giunta l'ora tassativa e non più prorogabile di tagliare gli stipendi così alti, irriguardosi e vergognosi, che scandalizzano chiunque buon pensante lavoratore.
          Ma la classe politica verticistica continua tuttora a cavalcare il cavallo vincente a breve scadenza migliore, senza una linea programmatica idealmente fondata e condivisa eticamente, seminando promesse per fini elettorali, e lasciando sempre gli interventi chirurgici sbagliati, che danneggiano la salute già precaria del paese e la fine della speranza in ognuno di una politica saggia, che rivendichi i diritti universali dell'uomo, evocati dalla Costituzione, secondo cui, come primo articolo enuncia: tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti.
          Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza".
 

 

   

Antonio Pilato
 

 

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24/01/2013

Comune. Convocato il Consiglio comunale per martedi 29 gennaio alle ore 19.30

 

Comune di Grotte

L'adunanza del prossimo Consiglio comunale, convocato in seduta ordinaria su determinazione del presidente dott. Angelo Collura, è stata fissata per martedi 29 gennaio, alle ore 19.30, nella Sala Consiliare “Antonio Lauricella”.
Verrà discusso il seguente ordine del giorno:

l) Nomina scrutatori, lettura ed approvazione verbali sedute precedenti;

2) Interrogazione presentata in data 14.09.2012 prot. n. 9045 dal Consigliere Comunale Cuffaro Aristotele, riguardante la tassazione del servizio di smaltimento dei rifiuti;

3) Interrogazione presentata in data 17.09.2012 prot. n. 9163 dai Consiglieri Comunali Vizzini Francesco e Castronovo Diego, riguardante la situazione debitoria di questo Ente nei confronti dell'ATO GESA AG2 alla data del 31.12.2011;

4) Interrogazione presentata in data 17.09.2012 prot. n. 9189 dai Consiglieri Comunali Vizzini Francesco e Castronovo Diego, riguardante l'applicazione del nuovo sistema tariffario da parte della Girgenti Acque;

5) Interrogazione presentata in data 17.09.2012 prot. n. 9191 dai Consiglieri Comunali Castronovo Diego e Vizzini Francesco, riguardante le somme incassate dal Comune a titolo di IMU;

6) Interrogazione presentata in data 17.09.2012 prot. n. 9192 dai Consiglieri Comunali Castronovo Diego e Vizzini Francesco, riguardante il mancato espletamento del servizio di raccolta rifiuti solidi urbani;

7) Interrogazione presentata in data 06.11.2012 prot. n.17701 dal Consigliere Comunale Vizzini Francesco, riguardante il rimborso di somme per contributi o altro a datori di lavoro, negli anni 2008-2009-2010 e 2011;

8) Risposta alla richiesta presentata in data 06.11.2012 prot. n.11702 dal Consigliere Comunale Vizzini Francesco, riguardante la gestione dell'acqua da parte della Girgenti Acque;

9) Proposta di deliberazione avente per oggetto "Verifica del rispetto del contratto di consegna delle reti idriche alla Girgenti Acque", presentata dal Consigliere Comunale Vizzini Francesco, in data 06.11.12 prot. n. 11703;

10) Relazione annuale del Sindaco;

11) Adeguamento Statuto Comunale alle leggi regionali n. 5 e n. 6 del 05.04.2011 e n.7 del 11.05.2011;

12) Istituzione museo civico d’arte moderna e contemporanea "Renzo Collura".

13) Riconoscimento del debito fuori bilancio, ai sensi dell'art. 194, comma 1 lettera a) del TUEL n° 267/2000, in favore dell'Ing. Antonio Lanza;

14) Approvazione piano di lottizzazione "Calvario" e relativa convenzione sull'area sita in Contrada Calvario - Via Aldo Moro, diversi proprietari;

15) Approvazione nuovo "Regolamento Comunale per l'esecuzione dei lavori e di fornitura di beni e servizi in economia" - Adeguamento alla L.R. n° 12 del 17/12/2011 - D.Lgs. n. 163/2006 e D.P.R. n. 207/2010;

16) Richiesta presentata in data 13.12.2012 prot. n. 13226 dai Consiglieri Comunali Vizzini Francesco e Castronovo Diego, riguardante l'abolizione del gettone di presenza per la partecipazione alle Commissioni Consiliari;

17) Richiesta presentata in data 13.12.2012 prot. n. 13227 dai Consiglieri Comunali Vizzini Francesco e Castronovo Diego, riguardante la riduzione del 50% del gettone di presenza spettante al Consigliere Comunale per le sedute consiliari;

18) Discussione e atto di indirizzo in merito alla donazione di una webcam al Consiglio Comunale da parte del Movimento Cinque Stelle di Grotte;

19) Art. 13 Legge Regionale n. 17 del 01 agosto 1990 "Piano di miglioramento dell'efficienza dei servizi di Polizia Municipale".

In caso di mancanza del numero legale la seduta sarà sospesa per un'ora e, qualora dopo la sospensione non ci fosse ancora la presenza del numero legale dei Consiglieri, la seduta di seconda convocazione sarà tenuta il giorno successivo, sempre alla stessa ora.
 

 

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23/01/2013

Comune. Venerdi 1 febbraio, sorteggio degli scrutatori per le elezioni del 24 e 25 febbraio

 

Sorteggio degli scrutatori per le elezioni del 24 e 25 febbraio 2013


COMUNE DI GROTTE
(Provincia di Agrigento)

IL SINDACO
AVVISA

che venerdi 1 febbraio alle ore 17.00, presso la sala consiliare "Antonio Lauricella", si procederà al sorteggio degli scrutatori per le elezioni del 24 e 25 febbraio 2013.

Grotte, lì 23/01/2013

Comune di Grotte

   

Il Sindaco
Rag. Paolo Pilato
 

 

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23/01/2013

Tasse. "Redditometro: il nuovo terrore fiscale per le famiglie italiane (parte 1^)"; di Calogero Chiarenza

 

Redditometro

     Come già molti sapranno, già da quest’anno (2013), verranno attivati gli accertamenti da parte del fisco sui redditi presuntivi posseduti dalle persone fisiche o dalle famiglie a partire dall’anno di imposta 2009, utilizzando il metodo comunemente chiamato Redditometro.
     Sia chiaro, ben venga la lotta contro l’evasione, cosa doverosa e sacrosanta, purché svolta con metodi civili e nel rispetto di diritti costituzionalmente garantiti.
     L’attuale Redditometro, così come ideato e strutturato, pur nel nobile intento di perseguire chi evade le tasse, non pare sia improntato a principi di garanzia nei confronti dei contribuenti.
     Tale Redditometro, definito dall’associazione dei consumatori Adusbef “strumento coercitivo teso a terrorizzare i contribuenti onesti piuttosto che gli evasori”, colpisce in maniera indiscriminata tutti i cittadini, specialmente quelli onesti, i quali non potranno esercitare il diritto alla difesa, in quanto impossibilitati a fornire una prova contraria (inversione dell’onere della prova) e per di più a dover subire la retroattività di una disposizione tributaria, il tutto in dispregio alle norme costituzionali e allo statuto del contribuente.
    
     Stante la complessità dell’argomento, oltre al presente articolo, ne verranno pubblicati altri su questo quotidiano.
     Ma andiamo con ordine.

     Che cos’è il Redditometro?
     Il Redditometro è un sistema di accertamento sintetico utilizzato dal fisco per accertare un reddito complessivo presunto, ricavato indirettamente da alcuni dati associabili alla capacità contributiva del contribuente.
     Il vecchio Redditometro, previsto già dal 1992 (art. 38 del D.P.R. 600/1973 modificato con L. 413/1991), si basava sulla disponibilità di “elementi e circostanze di fatto certi”, quali i beni e servizi posseduti dal contribuente (ad esempio aerei, imbarcazioni, autoveicoli, immobili, collaboratori familiari, cavalli da corsa ecc.) attraverso cui il fisco, dopo avere attribuito determinati importi e coefficienti ricavati da una tabella (D.M. 10/9/1992), risaliva alla determinazione del reddito presunto.
     Il Redditometro attuale, invece, a seguito della modifica dell’art.38 del D.P.R. 600/1973 operata dall’art. 22 del D.L. 78/2010 conv. con L. 122/2010, non si basa soltanto su elementi certi (beni e spese effettivamente sostenute) ma anche “sul contenuto induttivo di elementi indicativi di capacità contributiva individuato mediante l'analisi di campioni significativi di contribuenti, differenziati anche in funzione del nucleo familiare e dell'area territoriale di appartenenza”.
     In altre parole, in base al nuovo Redditometro approvato con il D.M. 24/12/2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 3 del 4/1/2013 (vedi allegati), il fisco potrà stabilire un reddito complessivo presunto per un qualunque contribuente, persona fisica o nucleo familiare, facendo riferimento a dati Istat (Tabella A e Allegato 1), alla tipologia del nucleo familiare e dell’area geografica di appartenenza (Tabella B).
     Rispetto a prima, il nuovo Redditometro prende in considerazione molte più voci (circa un centinaio), definiti elementi indicativi di capacità contributiva, riguardanti i consumi, gli investimenti e risparmi elencati nella
Tabella A.
     Per ciascuna delle numerose voci, quali: abbigliamento, calzature, pentole, riparazioni, visite mediche, manutenzioni, trasporti, vacanze, parrucchiere, lotterie, tanto per citarne alcune, il fisco, ove non sia in possesso di spese certe (fatture, conti correnti, tessera dei punti premi per la spesa, contratti, titoli di risparmio e di investimento ecc.), presumerà una spesa, comunque fatta dal contribuente (a prescindere da quella realmente sostenuta), pari alla spesa media ISTAT calcolata per un tipo di nucleo familiare appartenente ad una determinata area geografica (vedi
Tabella B).
     Se invece il fisco è a conoscenza di una spesa fatta dal contribuente per una determinata voce, la confronta con l’equivalente dato Istat e prende il maggior valore (Art. 1 comma 5 del D.M. 24/12/2012).
     Cioè, se dai dati ISTAT per una certa voce la spesa media ammonta ad € 400, ma il fisco riscontra una spesa certa di € 700, per il calcolo del reddito presuntivo viene presa in considerazione la spesa di € 700.

     Il Redditometro colpisce anche i contribuenti onesti.
     Facciamo un esempio.
     Mettiamo a confronto due nuclei familiari di Napoli (scelgo Napoli perché per adesso dispongo di questi dati), ciascuno con due figli e che per gli stessi non esiste nessun dato nell’Anagrafe Tributaria su eventuali spese sostenute.
     Il primo nucleo familiare per abbigliamento e calzature durante l’anno non spende nulla. Malgrado ciò in base al redditometro si presumerà che lo stesso abbia speso € 209.07 (vedi Tabella C, seconda riga), pari alla spesa media ricavata dai dati ISTAT.
     Il secondo nucleo familiare, invece, spende per abbigliamento e calzature, utilizzando solo denaro contante, in tutto l’anno un totale di  € 5.000,00.
     Ebbene per il fisco entrambi i nuclei familiari hanno speso presuntivamente € 209.07, in pratica penalizzando il nucleo che ha risparmiato e favorendo quello che ha speso molto di più, potenzialmente evasore.
     L’esempio, che peraltro può ripetersi anche per altre voci, dimostra che il riferimento ad un dato Istat non funziona e il fisco rischia di sparare nel mucchio e di colpire in egual misura contribuenti onesti ed evasori.
     Il problema è che il nucleo familiare che non ha speso nulla, non può dimostrarlo ed è questa la grave anomalia.
     Il paradosso di tutto ciò è per noi cittadini italiani, da una parte, assistere a sprechi e ad uno scarso controllo della spesa pubblica e dei miliardi di euro di finanziamento elargiti ai partiti e alle banche indebitate con manager super pagati, e, dall’altra, subire un controllo certosino e intrusivo da parte di uno Stato che va a controllare quanto spendiamo per la nostra biancheria intima.
     Ma su tale argomento ci ritorneremo in maniera più approfondita in un prossimo articolo.

     Chi è l’autore del nuovo redditometro?
     E’ alquanto sconcertante rilevare come i politici,  che  direttamente e indirettamente hanno dato luogo al Redditometro (vale anche per l’attuale IMU e la TARES), rinneghino in maniera spudorata la paternità di questo “strumento di terrore”.
     Facciamo un po’ di chiarezza.
     Il Decreto Ministeriale, che adotta il nuovo Redditometro, è stato firmato in data 24/12/2012 (vigilia di Natale) da Grilli, ministro del Governo Monti, nato grazie al sostegno dei partiti di Berlusconi-Bersani-Casini  e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 3 del 4/1/2013 (
vedi Testi Normativi).
     La norma, in base alla quale il ministro Grilli ha adottato il nuovo Redditometro, è l’Art.22 del D.L.78/2010 conv. con L.122/201 (
vedi Testi Normativi), approvato dalla maggioranza del parlamento (PdL+Lega) sotto il Governo Berlusconi con ministro alle finanze Tremonti.
     In una metafora, la maggioranza del Parlamento sotto il Governo Berlusconi ha fabbricato il fucile, mentre il Governo Monti l’ha usato per sparare nel mucchio, colpendo evasori e contribuenti onesti.


Calogero Chiarenza
23 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.
 

Calogero Chiarenza
Ing. Chiarenza

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23/01/2013

Lettere. "Il finanziamento della Festa di Pasqua. Che confusione!"; di Lillo Agnello

 

Lillo Agnello
Lillo Agnello
 

Riceviamo e pubblichiamo.

"Il mio primo approccio ai problemi relativi ai finanziamenti per la Festa di Pasqua è stato attraverso la lettera del giovane Alessio Cimino che a buon diritto reclamava che chi di dovere (l’Amministrazione) facesse di tutto per organizzare una festa tanto antica quanto facente parte della storia socio culturale e spirituale di ognuno di noi.
La lettera presupponeva un precedente prossimo che ho trovato nella comunicazione, citata dalla Redazione, di Angelo Collura presidente del nostro Consiglio Comunale, di un finanziamento di circa 5.000 euro che, par di capire, saranno erogati ogni anno, perché la nostra festa è stata inserita tra quelle che godono di particolare storia.
Oggi ritorno a leggere questa intervista con comunicazione e mi imbatto in una ennesima comunicazione, inviata questa da Angelo Costanza, presidente dell’Associazione ArTesia, che avrebbe dovuto organizzare una festa da 13.000 euro e che ha potuto fare il minimo grazie ai duemila euro concessi dal Sindaco.
Si precisa, però, che la somma prevista nel programma originario non sarebbe andata tutta all'Associazione di Costanza, che avrebbe preso solo 5.000 euro, visto che si sarebbe avvalsa della regia di G. Volpe; gli altri 8.000 euro, invece, sarebbero stati distribuiti ad altrettanti gruppi che con interventi diversi avrebbero partecipato al buon fine della festa.

Il cittadino comune a questo punto può fare alcune semplici considerazioni:
A) garantiamo con quel minimo che ci viene assegnato da Roma (finché dura e finché avremo le “entrature” opportune) una festa che rispetti nel suo insieme la tradizione religiosa e folkoristica;
B) eliminiamo qualche manifestazione più dispersiva.
Si evita così di stare “appesi” ai finanziamenti. I tempi delle vacche grasse sono finiti.
La festa del Mandorlo in Fiore sta per essere ridimensionata e lo stesso dicasi del Carnevale di Sciacca.
Pensiamo noi che nella economia del tutto, la Nostra festa abbia maggiore diritto di cittadinanza? E allora non è meglio assumere, a priori, una posizione più oculata che faccia riflettere tutti?
Il Sindaco ha qualche po’ di spazio di manovra ma deve muoversi senza discostarsi tanto dalla realtà effettuale delle cose. Il suo lavoro è tutto qui.

Colgo l’occasione per evidenziare un vecchio problema: il rientro dell’urna il Venerdì Santo.
Ora, se i Giudei si sono costituiti in Associazione, percepiscono qualche contributo ed hanno o dovrebbero avere una Dirigenza responsabile, perché non stabilire allora, ed a priori, un patto che preveda una pena pecuniaria che dissuada da certi comportamenti? Una volta forse aveva un senso restare per le vie del paese fino a notte fonda. Quale senso si può attribuire a queste scelte oggi che le abitudini dei Cittadini sono radicalmente cambiate? A chi giova questa vecchia Guerra?
".
 

 

   

Lillo Agnello
 

 

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22/01/2013

Lettere. "Mancanza di lavoro, gravissima piaga della nostra società"; di Filippo Baldo

 


Filippo Baldo

Riceviamo e pubblichiamo.

"La mancanza di lavoro è una gravissima piaga della  nostra società, che crea malessere non solo per il presente ma anche e soprattutto per il futuro.
Il nostro welfare fa acqua da tutte le parti: sistema pensionistico, sistema sanitario, assistenza economica e non…
Che fine hanno fatto?
I nostri giovani, non trovando lavoro oggi, avranno grosse difficoltà in futuro: adesso le pensioni sono legate al sistema contributivo e quindi se versi avrai una pensione dignitosa, altrimenti…
La mancanza di posti di lavoro in Italia, e specialmente nel nostro territorio è, a mio avviso, la questione più importante che i nostri governanti dovrebbero affrontare.
Si calcola che, almeno nel sud della nostra penisola, tre donne su quattro non lavorano.
E’ preoccupante, e anche molto grave, il fatto che nonostante ci sia una forte disoccupazione, la gente continui a vivere tranquillamente (almeno in apparenza) perché c’è la rassegnazione: non si cerca più un posto di lavoro e si dorme fino all’ora di pranzo (tanto lavoro non ce n'è).
Si, è vero, lo possiamo verificare personalmente: i giovani sono delusi, e come sempre da secoli rassegnati.
Qualche furbo, “a la surda e a la muta”, ancora oggi va dal politico di turno e chiede…
Molti politici, non dico tutti, continuano sfacciatamente a rassicurare e a promettere.
A confermare la nostra rassegnazione ci pensano i proverbi:
tuttu buonu e binidittu, ‘nnun c’è futuru pi ‘nnantri, ca ma ‘affari la mamma, tipica espressione di una madre triste e delusa ma rassegnata.
Non esiste futuro per la nostra terra.
Ricordiamoci ancora di un altro famoso e significativo proverbio:
munnu ha statu e munnu è.
Anche il proverbio ci conferma che non esiste il futuro.
Nella nostra lingua (il Siciliano non è un dialetto) per sdrammatizzare non esiste il futuro del verbo essere: siamo sempre nel tempo presente!
".

 

   

Filippo Baldo
 

 

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22/01/2013

Lettere. "A proposito del Dizionario Grottese dei Luparello"; di Lillo Agnello

 

Lillo Agnello
Lillo Agnello
 

Riceviamo e pubblichiamo.

"A proposito del Dizionario Grottese dei Luparello.

In un momento in cui questo nostro piccolo mondo politico-culturale è attraversato da problemi di finanziamenti arrivati in ritardo o bloccati dalla burocrazia ed altro (vedi lettere di Chiarenza e Baldo) solo una voce si è levata a commento del lavoro che stanno facendo Carmelo e Graziella Luparello. E invece andavano fatte alcune considerazioni.

Ho letto e quasi divorato la parte del dizionario pubblicata nel nostro quotidiano e quando ho finito mi sono chiesto del perché del piacere da cui sono stato trascinato. Naturalmente non dal significato, sic et simpliciter, dei vari termini. La lunga esperienza culturale mi ha permesso di conoscere la distinzione del significato delle parole e quindi il lavoro dei Luparello non avrebbe svegliato in me un mondo quasi ancestrale. E allora che cosa? Molti dei termini incontrati, man mano che leggevo, hanno portato alla memoria ambienti fisici, personaggi, situazioni che in qualche modo venivano risuscitati dal termine. E ancora. Non mi è stato difficile risentire qualche espressione così come mia madre o i miei nonni solevano spesso usare perché magari faceva parte del loro vocabolario. E allora il vocabolario di Carmelo e Graziella Luparello ha assunto la forza capace di farmi rivivere un mondo passato che non c’è più e non può esserci più.

La mia considerazione allora? Solo se riesce ad avere questa forza rievocatrice il dialetto con tutta la ricchezza antropologica e culturale che porta con sé  è bene che si conosca; la conoscenza del significato dei termini, come semplice fatto culturale, non avrebbe senso.

Perché ho detto tutto questo: per concludere con un suggerimento che potrebbe rendere più stimolante la lettura del vocabolario come viaggio introspettivo sul nostro passato: accompagnare la traduzione letterale con il senso "traslato" perché, secondo me, questo testimonia dello spirito anche caratteriale di una comunità. Così, per esempio, burdillara è sì donna di bordello (e chi lo usava non pensava certo al bordello), ma da noi si usava dire di donna aggressiva, poco socievole, mentre burdillista (termine da aggiungere) è quasi un complimento per indicare una persona sveglia sempre pronta all'osservazione, attenta ed anche capace di dare vivacità ad un gruppo.

Per concludere, e per non tediare il lettore, mi devo complimentare, per il lavoro svolto, con Carmelo e figlia.
Vogliano scusarmi della mia intrusione e buon lavoro
".

 

   

Lillo Agnello
 

 

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22/01/2013

Televisione. 3^ puntata di "U Tiggì" di Aristotele Cuffaro, trasmessa il 18 gennaio su Agrigento Tv

 

Terza puntata di "U Tiggì" di Aristotele Cuffaro
Guarda il video

La terza puntata di "U Tiggì", telegiornale in siciliano ideato e condotto da Aristotele Cuffaro, andata in onda su Agrigento Tv (canale 96 del digitale terrestre), lo scorso venerdi 18 gennaio, è stata incentrata sui seguenti temi:
- ultime notizie sulla sagra del Mandorlo in Fiore;
- il problema dell'abbattimento delle barriere architettoniche a Racalmuto, con Sergio Scimè (blogger di "Regalpetra Libera - Racalmuto");
- le impossibili condizioni di viaggio in treno degli studenti pendolari di Grotte e Racalmuto;
- lettera alla redazione sulla "schetta arraggiata" (ndr: zitella acida);
- la presentazione del libro "Vento di tramontata" di Carmelo Sardo;
- le innumerevoli buche sulla strade urbane ed extraurbane (funerale dell'ammortizzatore).
Ospite in studio della terza puntata, Chiara Ippolito (giornalista, portavoce della Conferenza Episcopale Siciliana e conduttrice - su Agrigento Tv - del programma per ragazzi "Junior Club").
"U Tiggì" va in onda su Agrigento Tv ogni venerdi alle ore 13.00. In replica il venerdi alle 16.00, 19.00, 23.30; il sabato alle 10.00; la domenica alle 16.00 e alle 21.00. Le puntata verranno pubblicate integralmente anche da Grotte.info Quotidiano.

3^ puntata - 18/01/13 - di "U Tiggì" (Video) Visita l'argomento
 

 

  Puntate precedenti:
1^ puntata - 21/12/12 - di "U Tiggì" Visita l'argomento
2^ puntata - 11/01/13 - di "U Tiggì" Visita l'argomento
 
 

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22/01/2013

Lettere. "Grotte: il paese dei cacciatori e degli sprechi"; di Antonio Vella

 

Grotte. il paese dei cacciatori e degli sprechi
 

Riceviamo e pubblichiamo.

"Gentile redazione di Grotte.info,
non più tardi di qualche settimana fa, su questo quotidiano, veniva pubblicato un elenco degli impegni di spesa assunti dall'amministrazione comunale di Grotte. L'impegno di spesa di 3.000 euro per "immissione di conigli nella fauna a scopo di ripopolamento" mi ha lasciato molto perplesso e ho deciso di meditare e documentarmi prima di scrivere queste parole.
Da quel giorno il paese di Grotte è sostanzialmente spaccato in due: i cacciatori grottesi, che si complimentano con il Sindaco e l'intera amministrazione comunale per aver "speso" finalmente le somme destinate al ripopolamento della fauna inserite nella tassa per il rinnovo del porto d'armi per uso venatorio (notizia assolutissimamente falsa e spiegherò il perché a tutti coloro che sostengono questa tesi), e i comuni cittadini come me (vedi la nota pubblicata qualche giorno dopo dal sig. Agnello) che criticano fortemente questa scelta, presa in un periodo di forte crisi e le cui somme sarebbero potute essere destinate a ben altro. Per chiarire la questione, non è assolutamente vero ciò che sostiene qualcuno: le somme, che ciascun cacciatore paga con il rinnovo del porto d'armi per uso venatorio, destinate al ripopolamento della fauna sono somme previste dal piano faunistico regionale e vengono spese dalla "Regione" per il ripopolamento della fauna. Dubito che la Regione abbia inviato con trasferimenti tali somme all'amministrazione comunale grottese delegandola di mettere in atto "le azioni previste dal piano faunistico regionale".
Osannare l'amministrazione per meriti che non ha mi sembra superfluo e inopportuno: l'unico DEmerito che ha tale amministrazione è quello di sprecare soldi pubblici!
Signor Sindaco, non riteneva opportuno destinare queste somme all'imminente festa di Pasqua 2013 o ad altri servizi/opere di primaria importanza? Non era opportuno spendere tali somme, se proprio voleva sprecarle, per illuminare, dando un segno natalizio, il paese durante le feste natalizie visto che il nostro è stato l'unico paese del circondario a non avere le luci per le vie principali del paese?
Spero almeno che le recenti somme arrivate dal Ministero del Turismo, grazie all'impegno del presidente del consiglio comunale Angelo Collura, destinate alla festa di Pasqua vengano realmente spese a tal fine. Se c'è crisi, c'è crisi per tutto e tutti!
Sinceramente altri 5.400 euro di conigli in giro non avremmo cosa farcene!
Cordiali saluti".

 

   

Antonio Vella
 

 

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21/01/2013

Lettere. "La verità e la memoria"; di Angelo Costanza

 

Angelo Costanza
Angelo Costanza

Riceviamo e pubblichiamo.

"La verità e la memoria.

Dire il vero è sempre cosa giusta.
Quando in tribunale si fa giurare un testimone, il giudice fa giurare su questa frase: giuri di dire la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità?
Se si fa giurare un testimone anche su “tutta la verità” vuol dire che è importante dirla tutta, anche perché si potrebbe trarre in inganno chi ascolta.
Il testimone racconta solo una parte della verità in due casi:
A) Vuole ingannare il giudice e la corte;
B) Non ha buona memoria, quindi in buona fede.
Nel caso della dichiarazione rilasciata a Grotte.info Quotidiano da parte del presidente del consiglio comunale Dott. Angelo Collura in riferimento al contributo del Ministro del Turismo per la Pasqua di Grotte, sono sicuro al 100 per 100 che si tratta del caso "B", anche perché non avrei nessun motivo di pensare al caso "A".
In qualità di presidente dell’associazione culturale “Artesia”, che dal 2009 organizza “La Pasqua del Dio vivente”, vorrei raccontare tutta la verità, anche perché, oltre ad essere trasparente e leale, ho anche buona memoria (specialmenti si parlamu di sordi pubblici).
E’ vero che il dott. Angelo Collura per la “Pasqua del Dio vivente” del 2012 avrebbe voluto destinare i circa 13.000 euro del Ministro del Turismo alla mia associazione (con il benestare del Sindaco) ma, solo 5.000 sarebbe stato il nostro compenso per l’organizzazione generale, la regia di Giovanni Volpe (scusate se è poco), l’interpretazione teatrale di diversi artisti e la responsabilità della buona riuscita di quella che il presidente del consiglio stesso avrebbe sperato fosse una edizione grandiosa e memorabile.
I restanti 8.000 euro sarebbero stati spesi per:
1) Service audio-video e luci (stimato intorno a 3.500 euro data la grandiosità del lavoro);
2) La partecipazione di diverse associazioni locali, tra cui quella dei Giudei e quella di danza di Tiziana Marsala (presente a titolo gratuito nelle edizioni 2009 e 2010; “grazie di cuore”);
3) Progettista;
4) Pubblicità: TV locali, manifesti, locandine, volantini e brochure nei paesi vicini che avrebbero dovuto pubblicizzare non solo la “Pasqua del Dio vivente” ma tutta la settimana santa del nostro paese.
Naturalmente tutto accompagnato da relative fatture.
Purtroppo, per motivi burocratici, il finanziamento del Ministro non poté essere speso e si fece una manifestazione in versione ridotta ma di qualità, grazie ad un contributo di 2.000 euro datoci dal Sindaco Paolo Pilato.

Vorrei fare alcune precisazioni, giusto per dare a “Cesare quel che è di Cesare”:
La “Pasqua del Dio vivente” nasce nel 2009 grazie alla volontà politica del Sindaco Paolo Pilato, del consigliere comunale Vincenzo Cimino, dell’ex assessore allo spettacolo Domenico Morgante; dalla penna del regista-autore Giovanni Volpe, dal progetto tecnico dell’Arch. Calogero Vella e dallo sforzo disumano di Raimondo Licata.
Per concludere vorrei ringraziare:
Il Sindaco Paolo Pilato;
Il consigliere comunale Vincenzo Cimino;
L’ex assessore Domenico Morgante;
Il presidente del consiglio Dott. Angelo Collura per la fiducia concessami.
Ed un grazie di cuore a tutti gli artisti che hanno sempre dato lustro a questa manifestazione, anche quando non ci sono stati soldi disponibili come nel 2010.

L’arte è un lavoro sporco ma qualcuno lo deve pur fare”.
          (Aldo, Giovanni e Giacomo “Così è la vita”)

Distinti saluti".

 

   

Angelo Costanza
(Presidente dell’associazione culturale “ArTesia”)
 

 

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21/01/2013

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della settimana

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali.
Per gli avvisi della parrocchia San Rocco, la redazione attende la disponibilità di un collaboratore locale.

Martedi 22
gennaio
- dopo la Santa Messa vespertina nella chiesa del Purgatorio, riprendono gli incontri del gruppo della Divina Misericordia.

Mercoledi 23
gennaio
- nella chiesa San Francesco, iniziano le Quarantore;

- la terza giornata delle Quarantore a San Francesco è comunitaria (rivolgersi a Bettina Cutaia);

- durante le Quarantore a San Francesco, le Sante Messe a San Rocco ed al Purgatorio saranno celebrate solo di mattina, alle ore 09.00.

Avvisi


- Continua la raccolta di fondi per i lavori della chiesa Madre; chi volesse contribuire può rivolgersi presso gli uffici parrocchiali.
 

 

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20/01/2013

Politica. "Il Movimento 5 Stelle: nessun cittadino deve rimanere indietro!"; di Angelo Costanza

 

Movimento 5 Stelle di Grotte (AG)
Logo

Riceviamo e pubblichiamo.

          "Il “MoVimento 5 Stelle” intende raccogliere l’esperienza maturata nell’ambito del blog  www.beppegrillo.it, dei “meetup”, delle manifestazioni ed altre iniziative popolari e delle “Liste Civiche Certificate” e va a costituire, nell’ambito del blog stesso, lo strumento di consultazione per l’individuazione, selezione e scelta di quanti potranno essere candidati a promuovere le campagne di sensibilizzazione sociale, culturale e politica promosse da Beppe Grillo così come le proposte e le idee condivise nell’ambito del blog www.beppegrillo.it, in occasione delle elezioni per la Camera dei Deputati, per il Senato della Repubblica o per i Consigli Regionali e Comunali, organizzandosi e strutturandosi attraverso la rete internet cui viene riconosciuto un ruolo centrale nella fase di adesione al MoVimento, consultazione, deliberazione, decisione ed elezione.
          Il MoVimento 5 Stelle non è un partito politico né si intende che lo diventi in futuro. Esso vuole essere testimone della possibilità di realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità degli utenti della Rete il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi.
          L’adesione al MoVimento non prevede formalità maggiori rispetto alla registrazione ad un normale sito internet. Il MoVimento è aperto ai cittadini italiani maggiorenni che non facciano parte, all’atto della richiesta di adesione, di partiti politici o di associazioni aventi oggetto o finalità in contrasto con quelli sopra descritti.
          La richiesta di adesione al MoVimento verrà inoltrata tramite internet; attraverso di essa, l’aspirante Socio provvederà a certificare di essere in possesso dei requisiti previsti.
          Nella misura in cui ciò sia concesso, sulla scorta delle vigenti disposizioni di legge, sempre attraverso la Rete verrà portato a compimento l’iter di identificazione del richiedente, l’eventuale accettazione della sua richiesta e l’effettuazione delle relative comunicazioni.
          La partecipazione al MoVimento è individuale e personale e dura fino alla cancellazione dell’utente che potrà intervenire per volontà dello stesso o per mancanza o perdita dei requisiti di ammissione.
          Non è previsto il versamento di alcuna quota di adesione al MoVimento. Nell’ambito del blog www.beppegrillo.it potranno essere aperte sottoscrizioni su base volontaria per la raccolta di fondi destinati a finanziare singole iniziative o manifestazioni.
          In occasione ed in preparazione di consultazioni elettorali su base nazionale, regionale o comunale, il MoVimento 5 Stelle costituirà il centro di raccolta delle candidature ed il veicolo di selezione e scelta dei soggetti che saranno, di volta in volta e per iscritto, autorizzati all’uso del nome e del marchio “MoVimento 5 Stelle” nell’ambito della propria partecipazione a ciascuna consultazione elettorale.
          Tali candidati saranno scelti fra i cittadini italiani, la cui età minima corrisponda a quella stabilita dalla legge per la candidatura a determinate cariche elettive, che siano incensurati e che non abbiano in corso alcun procedimento penale a proprio carico, qualunque sia la natura del reato ad essi contestato.
          L’identità dei candidati a ciascuna carica elettiva sarà resa pubblica attraverso il sito internet appositamente allestito nell’ambito del blog; altrettanto pubbliche, trasparenti e non mediate saranno le discussioni inerenti tali candidature.
          Le regole relative al procedimento di candidatura e designazione a consultazioni elettorali nazionali o locali potranno essere meglio determinate in funzione della tipologia di consultazione ed in ragione dell’esperienza che verrà maturata nel tempo.

          Il tempo delle ideologie è finito. Il MoVimento 5 Stelle non è fascista, non è di destra, né di sinistra. E' sopra e oltre ogni tentativo di ghettizzare, di contrapporre, di mistificare ogni sua parola catalogandola a proprio uso e consumo. Il M5S non ha pregiudiziali nei confronti delle persone. Se sono incensurate, non iscritte a un altro partito o movimento politico, se si riconoscono nel programma, per loro le porte sono e saranno sempre aperte. Non ci sono italiani di serie A o di serie B. Nel merito delle votazioni nei Comuni e nelle Regioni, il M5S ha votato finora le proposte considerate attinenti al suo programma, chiunque le avesse fatte. E questo è ciò che farà in Parlamento. Il M5S vuole realizzare la democrazia diretta, la disintermediazione tra Stato e cittadini, l'eliminazione dei partiti, i referendum propositivi senza quorum: nessun cittadino deve rimanere indietro!

          Ogni cittadino farà la sua scelta ma chi dice che votare il Movimento cinque stelle è un voto di protesta è una persona disinformata o con seri problemi di comprendonio o in malafede".

 

   

Angelo Costanza
(Attivista Movimento 5 Stelle - Grotte)
 

 

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20/01/2013

Lingua. Piccolo dizionario grottese-italiano (3); a cura di Carmelo e Graziella Luparello

 

Il prof. Carmelo e la dott.ssa Graziella Luparello
Luparello

  
Nonnò, pepè, pepè!
  
PARTE PRIMA
Piccolo dizionario grottese-italiano

di Carmelo e Graziella Luparello

(Puntata n° 3)

D
D’ammuntàta
(oppure: di muntata) = di salita. Il contrario è di scinnuta oppure anche di pinninu.
Dammùsu
= vano a pianoterra.
Dari culu
= lavorare come una bestia.
Dari sàziu = dare soddisfazione.
D’avuànnu = di quest’anno.
Ddra davanti = fuori
Ddruòcu = costì.
Dia
= nome proprio di persona che sta per Dorotea.
D’incuòddru = addosso; es.: E n'havi tinturìa d’incuoddru! = E ce ne ha cattiveria addosso!
Di santa Griguòriu (di santa Riuòlu) = a sorpresa.
Di scinnùta = di discesa.
Donni = fantasmi. Il singolare è donna, ma si era soliti usare il plurale, anche perchè i fantasmi, di norma, non camminavano mai da soli.
Don Nìnnaru
= così veniva chiamato chi, vestito con abiti eleganti e magari profumato, passava il suo tempo andando a destra e a manca, bighellonando, senza fare nulla di utile.
Duàna = dogana.

E
Èbbica = epoca.
Erba di vièntu = erba dalle foglie piccolissime che serviva per sanare le ferite.
Èrpici = trainato dal mulo, serviva a rompere li timpuna (pezzi di terra compatti) e rendere pianeggiante il campo.

F
Fabbrùscia = antica pizza che si faceva prelevando dal pane lievitato, qualche minuto prima che esso fosse infornato, una parte di pasta, che veniva condita generalmente con aglio e sarda salata e messa, a sua volta, in forno. Qualche volta, al posto dell’aglio e della sarda, si condiva con lo zucchero.
Facchìnu = chi, dietro compenso, trasportava, sopra le proprie spalle, sacchi o valigie; maleducato.
Faccifarìa = apparenza. Pi faccifarìa = tanto per apparire, per fare figura.
Faccipròvi = un confronto fatto faccia a faccia per scoprire una verità.
Facciuòlu = si dice di una persona che sa simulare, che non dice la verità, falsa.
Falla = sacca improvvisata, realizzata ripiegando verso la cintola il lembo inferiore di un grembiule o di una veste che si sta indossando.
Fallàru = grembiule.
Fallètta = veste.
Famiàri = riscaldare il forno fino a portarlo a una temperatura tale da poter cuocere il pane.
Fangi = falce.
Farfallùni = chi racconta cose incredibili, non vere.
Fari lu cori nicchi nicchi = desiderare ardentemente (es. Lu cori mi fa nicchi nicchi = desidero ardentemente).
Fastùca = pistacchio.
Fattùra = atto di stregoneria.
Ficàra = fico (pianta).
Ficàra sarvàggia = fico selvaggio che produce dei frutti (ticchiàra) che diventano nidi di insetti e che i contadini appendevano sui rami di certi fichi per l'impollinazione.
Ficu azzàna o ficazzàna = varietà di fico grosso molto buono da mangiare, prevalentemente destinato alla essiccazione.
Fiètu = cattivo odore.
Filàma = menzogna infamante fatta circolare apposta per screditare qualcuno.
Filazzuòlu = limite di un terreno, in genere segnato da purrazzi (piante della famiglia dei gigli).
Filèccia = fionda.
Filìnii = ragnatele. La ragnatela si applicava su una piccola ferita perché si credeva che la guarisse.
Finisciùni = balcone.
Firrèttu = forcina, strumento d’osso, con denti simili a quelli di un pettine, che serviva da fermaglio per capelli.
Firriòla = che in ogni occasione se la sa cavare molto bene, molto intelligente e furba.
Firriòli = fuochi d’artificio.
Firriuòlu = una specie di infiammazione che colpisce l'occhio.
Fiscalièttu = fischietto.
Fìscini = contenitori di vimini più grandi delle carteddri (Mariangela Maida).
Fissa = stupido, stupida.
Fitàri  = detto delle galline, deporre le uova.
Fiuràrisi = raffigurarsi, immaginare.
Fora = fuori.
Fori = campagna.
Fratièddru = cugino (quando, nei tempi antichi, il cugino veniva visto quasi come un fratello).
Frevi = febbre.
Friddulìnu = freddoloso.
Frisciàri = rumore dell'acqua in una pentola poco prima dell'ebollizione.
Fròscia = frittata.
Frutta di marturàna = frutta di pasta reale.
Fuculàru = focolare.
Fùiri = fuggire.
Fuirisìnni = andare a convivere; es.: Si ni fuì = è andato a convivere.
Fuitìna = l’atto del fuggire, dello scappare (si diceva del figlio o della figlia che, per costringere i genitori, renitenti, a prestare il consenso alle nozze, fuggiva con la fidanzata o il fidanzato).
Fumaluòru = comignolo (a Grotte era anche un soprannome).
Fumièri = concime di stalla; era anche un insulto, che significava 'essere inutile'.
Fùnnacu = casa che riceveva e alloggiava i viandanti, albergo.
Fuòrfici = forbici.
Fuorficiari = sparlare, fare opera di maldicenza.
Furcèddra = bastone che in una punta finiva a “V” e che si usa, in genere, come sostegno per non fare spezzare i rami.

G
Garzu = amante (Ganza al f.).
Garzùn
i = ragazzo che impara un mestiere.
Gastìma (astìma) = maledizione.
Giammalìtra = generalmente un pezzo di tegola. Con pezzetti di tegole si costruivano anche i forni (Giuseppe Antonucci, pensionato).
Gilèccu =  (di derivazione francese) indumento senza maniche che si indossa sotto la giacca.
Ginisaru = terreno costituito, per lo più, da terra e da resti di zolfo, molto buono per albereti e vigneti ( Mariangela Maida).
Ginìsi = pezzetti di carbone destinati al braciere.
Gisièri = (di derivazione francese) indica quella parte dell'intestino delle galline dove va a finire la crusca o altri alimenti.
Giùggiu  ( o Giuggiù, f. Giùggia) = Giovanni.
Giummu = ornamento formato da vari fili
Gnòmmaru = parola grossa, grossa stupidaggine, fesseria.
Gnura = signora.
Gnuri = abbreviazione di signore. E’ anche titolo dei cocchieri.
Gnutticàri = piegare.
Graciuòppu = racemolo, ciocchetto d'uva.
Granàtu = albero e frutto. A Grotte c’era un quartiere chiamatu “Lu granatu” ; era più o meno, sotto “La beddra matri catina” edicola la cui immagine della Madonna fu dipinta da Antonio Pilato, artista che vive a Milano.
Grattalòra = grattugia.
Grazzu = braccio
Gregna = covone.
Griddruliari = muoversi, dar segno di vita.

Carmelo e Graziella Luparello

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 20 gennaio 2013.
Per gentile concessione degli Autori.
© Riproduzione riservata.
  

 

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19/01/2013

Lettere. "Interrogativi sui contributi per la Pasqua"; di Alessio Cimino

 

Alessio Cimino
Alessio Cimino

Riceviamo e pubblichiamo.

"Gentile Redazione,
desidero complimentarmi con il Presidente del Consiglio Comunale di Grotte, dott. Angelo Collura, per l'interessamento e la portata a buon fine della richiesta dei contributi per le festività pasquali grottesi. Purtroppo Grotte vanta pochissime festività e la Pasqua è, senza dubbio, la più celebre. Risulta assai importante che gli impegni e i sacrifici possano continuare a portare avanti una tradizione così antica.
Tuttavia, se pur il dott. Collura ribadisce che le suddette somme saranno gestite dalla Giunta, quindi dal Sindaco, si chiede di far valere la propria autorità di Presidente del Consiglio Comunale per sollecitare i diretti interessati a comunicare alla cittadinanza il "destino" di queste somme. Se sono soldi che andranno a risanare qualcosa, se andranno a rimborsare qualcuno, se andranno usati per gestire qualcos'altro non è di rilevante importanza, si chiede solo di essere chiari sul loro utilizzo.
In conclusione, si spera che non vengano buttati nel dimenticatoio o che, cosa assai più grave, non vengano sprecati in attività effimere.
Si richiedono, pertanto, comunicazioni tempestive sull'utilizzo di queste somme".

 

   

Alessio Cimino
 

 

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19/01/2013

Lettere. "W l'Italia"; di Filippo Baldo

 


Filippo Baldo

Riceviamo e pubblichiamo.

"W L’ITALIA

Salari fermi da diversi anni, non aumenteranno nemmeno di un centesimo;
Tasse, imposte, accise, tariffe ecc.. che aumentano giornalmente, contrariamente alle retribuzioni;
Sanità sempre più nel caos (lunghe attese per esami o visite, aumento del ticket);
Imprese che non riscuotono i loro crediti;
Imprese che lasciano la nostra bella Italia per investire all’estero a causa della forte tassazione sui guadagni, abbiamo superato il 70%.

Continuannu di su passu, unni ama ‘gghiri a finiri
".

 

   

Filippo Baldo
 

 

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19/01/2013

Comune. Pervenuto il contributo per la Pasqua 2011; intervento del Presidente del Consiglio comunale

 

Dott. Angelo Collura, Presidente del Consiglio comunale di Grotte (AG)
Angelo Collura


Pervenuto il contributo per la Pasqua 2011; intervento del Presidente del Consiglio comunale.
Assegnazione

Dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato assegnato, in via provvisoria in attesa di ricevere la documentazione a consuntivo, un contributo per l'iniziativa "Settimana Santa a Grotte" svoltasi nel 2011. L'importo è stato quantificato in 5.399,79 euro. Questa somma, insieme a quella già pervenuta lo scorso anno al Comune - relativa all'antecedente Pasqua 2010 -, fa riferimento al patrocinio che il "Dipartimento per gli affari regionali, il turismo e lo sport" concede alla manifestazione grottese. In merito, il presidente del Consiglio comunale di Grotte Angelo Collura, al quale si deve l'iniziativa della richiesta di patrocinio e l'interessamento affinché avesse buon esito, così si è espresso: "La settimana scorsa sono stato a Roma, ho sollecitato questa cosa e ora è arrivata la lettera che ci assegna 5.399,79 euro relativamente all’anno 2011. Questo è un fatto politico non indifferente, anche tenendo conto che io non rappresento l’Amministrazione, ma rappresento un’Istituzione diversa che è il Presidente del Consiglio comunale. Come politico mi sono attivato perché avevo un collegamento col Ministro del Turismo, e ho fatto inserire la festa tra le festività di rilievo nazionale che vengono elencate nell’apposito albo della manifestazioni da patrocinare, tanto è vero che anche quest’anno riceveremo questo contributo. Sono quasi 5.400 euro, non sono molti, però c’è da dire che quest’anno si sono ridotti i finanziamenti per tutti. Inoltre il fatto stesso che in un momento di difficoltà la festa di Grotte venga inserita tra le feste di rilevanza nazionale è la dimostrazione che ciò che abbiamo fatto è una cosa seria".
Chiediamo al presidente Collura quale sarà la destinazione di queste somme: "Il distinguo che invito a fare è tra il Presidente del Consiglio comunale e l’Amministrazione - risponde Collura -. La destinazione non la farò io ma la farà la Giunta. Considerando che i soldi della Pasqua del 2010 sono arrivati l’anno scorso nel mese di settembre, ed eravamo già ad anno finito, quindi 13mila l’anno scorso e 5mila quest'anno, in totale sono 18mila, l’auspicio sarebbe - grazie stavolta a questo concreto contributo - che si possa realizzare qualcosa d'importante. Questi soldi vanno ad inserirsi come “rimborso spese” nel bilancio, parte in quello ormai già approvato, e parte nel prossimo che sarà approvato nel corso dell'anno, e queste sono somme che gestirà il Sindaco. Secondo lo scopo, le somme ricevute l’anno scorso avrebbero dovuto essere destinate tutte all’associazione di Angelo Costanza e Giovanni Volpe. La logica è che la “Settimana Santa a Grotte” è un progetto che vedeva in Angelo Costanza, nella fattispecie, il destinatario di quelle somme che dovevano essere utilizzate per rifare di nuovo la “Pasqua del Dio Vivente”; io ritengo che quelle somme dovrebbero essere destinate a questo. Ma ribadisco che queste somme non sono io a destinarle. Il Presidente del Consiglio non è un amministratore; è un'istituzione diversa".

Carmelo Arnone
19 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.
 

 

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18/01/2013

Comune. Presentazione candidature entro il 21 gennaio; Ufficio Elettorale aperto anche pomeriggio

 

Comune di Grotte


COMUNE DI GROTTE
(Provincia di Agrigento)

SI AVVISA
LA CITTADINANZA

che da venerdi 18 a lunedi 21 gennaio 2013 l’Ufficio Elettorale rimarrà aperto anche nelle ore pomeridiane per la presentazione delle candidature.

Grotte, lì 18/01/2013

 

   

Il Sindaco
Rag. Paolo Pilato
 

 

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18/01/2013

Scultura. Disponibili online le foto delle opere del poliedrico artista grottese Salvatore Cipolla

 

Sito ufficiale di Salvatore Cipolla Scultore
Vedi il sito

Mostrarle tutte sarebbe stato difficile, data la sua vasta produzione artistica, però le immagini di buona parte delle opere realizzate nel corso degli anni dall'artista grottese Salvatore Cipolla adesso sono disponibili sul web. Grazie al suo sito internet ufficiale si possono ammirare pitture e soprattutto sculture ormai acquisite da privati o da Enti pubblici.
Nato a Grotte nel 1950, dopo l'istruzione obbligatoria ha frequentato l'Istituto d'Arte a Palermo e, in seguito, il Magistero Artistico del capoluogo siciliano, dove si è specializzato in scultura con lo scultore Alessandro Manzo, approfondendo le tecniche tradizionali come la scultura in marmo e in legno, e la modellazione in terracotta. Diplomatosi nel 1970, ha ottenuto l’abilitazione all’insegnamento di Disegno e Storia dell’Arte per la Scuola Media e Superiore. Terminati gli studi, si trasferisce a Siena, dove ha modo di svolgere la sua attività artistica, entrando in contatto con gallerie e artisti senesi. La prima uscita espositiva avrà luogo proprio a Siena, nel 1972, nella Galleria d’Arte Moderna ”Metropolitan”, che dedicherà all’artista una personale che ottenne successo di pubblico e di critica. La mostra fu presentata da Giovanni Magrini, che curò anche il catalogo, il quale riscontrò nel giovane esordiente una forte potenzialità espressiva, accompagnata da un sintetismo figurativo di carattere «ungarettiano». Nel 1973 inizia la sua attività come insegnante di Disegno e Storia dell’Arte al Liceo Scientifico “Leonardo” di Agrigento e al Liceo Scientifico “Antonino Sciascia” di Canicattì (AG), dove insegna ancora oggi. Da allora, parallelamente all’attività di docente, Cipolla porterà avanti la sua personale ricerca stilistica attraverso un’assidua produzione nel suo studio a Canicattì, preparando diverse esposizioni, entrando in stretto contatto con figure come Renzo Collura, e spostandosi saltuariamente nell’Italia centro-settentrionale e in Belgio partecipando ad alcune mostre personali e collettive. La sua produzione, piuttosto ampia (circa 700 opere), si caratterizza per la straordinaria competenza nell’uso di diverse tecniche sia in campo scultoreo che in campo pittorico e grafico. Per quanto concerne l’attività disegnativa, Cipolla ha realizzato studi di iconografie sacre, bozzetti per dipinti astratti, studi di elementi architettonici-monumentali di arredo urbano, studi di design di interni e altri lavori di carattere progettuale. Nella produzione pittorica emerge con chiarezza l’iter stilistico cha va dalla fine degli anni Sessanta fino a oggi. Uno stile che si può definire caleidoscopico, vista la particolare capacità di Cipolla di reinventarsi continuamente al cospetto di tematiche sempre nuove e tra loro differenti. Si passa infatti dalle scene sacre, interpretate modernamente sotto l’aspetto stilizzante, alle tematiche cosmologiche di carattere diametralmente opposto; oppure alle scene con studi di donne danzanti, di una qualche reminiscenza classica. Questi elementi, apparentemente contrastanti, e che trovano armonia in uno stile autonomo e pieno di identità, dimostrano il carattere universale dell’indagine sull’«uomo» condotta da Salvatore Cipolla. A partire dagli anni '70 è impegnato in un percorso artistico che incrocia forti simbologie personali e chiari riferimenti culturali al cubismo orfico di Robert Delaunay e alle forme organiche e struggenti di Henri Moore e Alberto Giacometti. Una profonda riflessione sull'uomo, sulla storia, sulla fede, capace di estrinsecarsi negli ultimi anni anche in una dimensione monumentale e di arredo urbano; il suo linguaggio figurativo è fortemente sintetico e gestuale, e si commisura in una spazialità astratta tesa ad una ricerca formale spiritualizzante che esita in un forte espressionismo, qualità che ne fanno uno scultore di raffinato intellettualismo mediato da notevoli capacità stilistiche e formali.
Sul sito, nella sezione "Galleria", sono disponibili immagini delle sculture in muratura e altri materiali, studi grafici, monumenti, arredo urbano, sculture in legno, bronzi, dipinti, lavori in rame e bozzetti.

Salvatore Cipolla Scultore (Sito ufficiale) Visita l'argomento
 

Salvatore Cipolla
Salvatore Cipolla

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18/01/2013

Politica. Denuncia del M5S: all'ARS 30 deputati assenti coperti dai colleghi e sostituiti dai tesserini duplicati

 

All'ARS 30 deputati assenti, coperti dai colleghi e sostituiti dai tesserini duplicati.
Tesserini duplicati

Duplicati dei tesserini inseriti nel banchetto di votazione ma deputati assenti. Succede all’Ars dove la questione viene denunciata dal Capogruppo M5S Cancelleri. Questione Ponte sullo Stretto. Venturino: il ponte serve sicuramente a qualcuno… i siciliani vorrebbero le strade e le ferrovie.
57 tesserini di altrettanti deputati inseriti sui banchi all’Ars, ma soli 27 presenti. Non mi sembra una bella forma di rispetto per i deputati presenti in aula, per i cittadini siciliani, oltre che un buon metodo per risparmiare sui costi della politica”. Questa la denuncia del Capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Assemblea Regionale Siciliana Giancarlo Cancelleri che durante la seduta d’aula di ieri, 17 gennaio, ha sollevato la questione dei deputati assenti in aula ma formalmente presenti grazie ai duplicati dei tesserini, schede magnetiche che vengono inserite nei banchetti di votazione, facendo risultare i deputati formalmente presenti, anche se questi non ci sono, falsando così la possibilità dell’Assemblea di potersi esprimere per mancanza di numero legale e consentendo però ai deputati di percepire per intero la diaria (la foto a lato si riferisce ai banchi d’aula senza deputati ma con duplicati di tesserini personali inseriti).
Antonio Venturino cita invece Flaiano, aprendo in aula il suo intervento contro la costruzione del ponte sullo stretto di Messina, nella seduta di ieri dell’Assemblea Regionale Siciliana: “Non è la lettera da leggere, ma il postino da interpretare”. Un intervento accorato quello del Deputato del Movimento 5 Stelle Antonio Venturino cui viene data la parola dal presidente Ardizzone a seduta inoltrata. Se gli interventi precedenti citavano la possibilità che grazie al ponte sullo Stretto si potesse completare il  corridoio Helsinky-Palermo, Venturino così ribatte: “Grazie al ponte saranno milioni i turisti che partendo direttamente da Helsinky arriveranno a Messina e li dovranno stare perché non potranno raggiungere agevolmente le zone interne della Sicilia, dove ci sono patrimoni di inestimabile bellezza, vedi la Villa romana del Casale di Piazza Armerina, città da dove io provengo, percorrendo delle mulattiere, con una viabilità interna praticamente fatiscente, da dopoguerra e dove le linee ferrate mono binario accolgono ancora i treni a gasolio”. Poi Venturino risponde al collega parlamentare che aveva minimizzando i danni ambientali e faunistici. “Il ponte sullo stretto di Messina servirà sicuramente a qualcuno, a pochi intimi insomma e non alla maggioranza dei cittadini siciliani. Non voglio che i nostri figli - continua Venturino - paghino questo debito, vorrei invece che possano ereditare una Sicilia efficiente da un punto di vista delle infrastrutture”. Sulla questione si è fatto apprezzare l’intervento del deputato Valentina Zafarana che dati alla mano cita un aggravio sui costi di progettazione lievitati dai 4,4 agli 8,5 miliardi di euro. Il deputato del Movimento 5 Stelle Valentina Zafarana, cita inoltre la mancata produzione dei nuovi studi sulla sismicità del territorio come imposto dal Cipe che richiedeva invece un costante monitoraggio. “Qualificati studiosi - ha dichiarato Zafarana - hanno scoperto nel 2012 una nuova faglia, la cui sismicità potrebbe scatenare eventi che superano ben oltre la soglia massima del 7,1 gradi della scala Richter cui la rigidezza strutturale del ponte potrebbe resistere”.
 

 

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18/01/2013

Salute. Ambulatorio infermieristico presso la Onlus "Padre Vinti - Grotte Solidale"

 

Associazione "Padre Vinti - Grotte Solidale" Onlus

Informiamo i lettori del quotidiano Grotte.info che da febbraio sarà attivo un servizio di ambulatorio infermieristico su prenotazione per le seguenti prestazioni:
- terapia endovenosa e intramuscolare;
- medicazioni;
- rimozione punti;
- gestione cateterismo vescicale.
L'ambulatorio sarà gestito da personale infermieristico qualificato. E' possibile prenotare anche visite chirurgiche gratuite presso i nostri locali (effettuate dalla dott.ssa Tiziana Fiorentini, medico chirurgo presso la SIA Casa di Cura Sant’Anna).
Per maggiori informazioni è possibile chiamare il numero della nostra Associazione: 0922.943561.
 

 

   

Il Presidente dell'Associazione
Ing. Davide Magrì
 

 

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18/01/2013

Lettere. "Il bel Paese: la Tares oscurata e l'imminente distribuzione di poltrone"; di Alessio Cimino

 

Alessio Cimino
Alessio Cimino

Riceviamo e pubblichiamo.

"Gentile Redazione,
colgo l’occasione per complimentarmi con l’Ing. Calogero Chiarenza per quanto riportato sul suo articolo riguardante la nuova, entusiasmante tassa TARES!
Personalmente, ritengo che anni ed anni, se non decenni di politica disastrosa hanno messo in ginocchio il nostro Paese. La politica del clientelismo, degli appalti “truccati”, dei finanziamenti misteriosi concessi ma mai arrivati, delle promesse a scapito di quanti, poveri cristi, sono caduti in trappola come pesci nella rete.
Alla luce di quanto riporta l’Ing. Chiarenza, ritengo sia semplicemente sconcertante l’introduzione della nuova tassa TARES per alcuni, ovvi, motivi.
In primis, con quale coraggio, dignità e pudore si infligge al popolo italiano, già in rotta di collisione col muro della fame, una tassa del genere? Forse l’Italia risulta tra i paesi della CE che pagano meno tasse? No di certo, l’Italia è (arci) famosa per la morsa del fisco, basti guardare una qualsiasi attività, anche la più piccola, schiacciata dal peso dei tributi dovuti allo Stato.
In seguito, ci si domanda come sia possibile che i Comuni incasseranno poco o nulla, in più dalla riscossione di questa tassa e che il grande introito sia destinato allo Stato in percentuali elevatissime. Comuni, come il nostro, che dovranno coprire numerose spese per “portare avanti la baracca” e garantire ai cittadini almeno i servizi basilari, quali manutenzione stradale ed illuminazione pubblica, passando per la cura del verde pubblico e raccolta costante dei rifiuti.
Risulta ancora più preoccupante quando l’Ing. sottolinea come la TARES colpirà le famiglie più numerose e gli immobili adibiti ad attività.
Ma nonostante tutto i nostri amici della casta hanno trovato il metodo per “oscurare” l’imminente arrivo dell’uragano TARES, posticipando quindi il pagamento della suddetta tassa da gennaio ad aprile, giusto dopo le elezioni. Gran bella mossa, degna dei nostri politici.
Purtroppo, e questo è un personale pensiero, il nostro paese è soltanto all’inizio del declino sociale ed economico. Spesso i media cercano di distrarci con notizie rincuoranti e dati statistici che lasciano intravedere uno spiraglio di luce alla fine del tunnel ma, personalmente, la ritengo una mossa strategica anche in vista dell’imminente distribuzione di poltrone e stipendi faraonici alla quale gli italiani sono chiamati il prossimo mese. L’altra sera mi trovavo a relazionarmi con alcuni amici, gente ben più grande di me che ha girato l’Italia e ne ha viste di cotte e di crude, si parlava della situazione del nostro Paese. Uno di loro, ad un certo punto, indicava come la lotta armata fosse l’unica soluzione per “scuotere” un popolo addormentato come il nostro. La storia ci insegna che la violenza ha portato a grandi rivoluzioni ma quasi mai alla totale risoluzione del problema. Poi non va di certo dimenticato che l’italiano medio è un popolo fannullone, un popolo che protesta soltanto a voce e che non ha mai saputo afferrare il toro per le corna ed imporre le proprie idee per il bene comune. A mio avviso, per 10 cittadini che stanno male, soffrono la fame ed a stento arrivano alla famosissima fine del mese, ve ne sono almeno 5 che godono di un tenore di vita ben diverso. Forse, anche per questo, il nostro Paese rimane con i piedi bloccati dal fango in una situazione di stallo alquanto allarmante. La crisi c’è, si sente e si avverte ovunque, ma non è cosi per tutti.
In conclusione, volevo riportare due strofe di un brano appartenente ad un famosissimo rapper italiano:
Quando sei in cabina e giochi la schedina ricordati che sei la colonna di un sistema. 
Valuta un po' prima: rametto o bandierina? Scegli attentamente il tuo prossimo problema
”.
Riflettiamo su quale, alla luce dell’imminente voto che siamo chiamati ad esprimere, sia il nostro prossimo problema
".
 

 

   

Alessio Cimino
 

 

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17/01/2013

Lettere. "Al Sindaco ed agli Amministratori: gli spazi riservati ai pedoni"; di Lillo agnello

 

Tra Via Alfieri e Via Nievo
Corso Garibaldi



Tra Via Collegio ed il Purgatorio
Corso Garibaldi

Riceviamo e pubblichiamo.

"Lettera aperta al Sig. Sindaco ed agli Amministratori.

Gli spazi riservati ai pedoni.

A Grotte sono, e siamo, rimasti in pochi; vogliamo farli vivere più serenamente?
Il tratto del Corso Garibaldi tra Via Alfieri e Via Nievo è sempre occupato dalle macchine in sosta. I pedoni devono dividersi lo spazio restante con le macchine in transito e con una cunetta sempre in agguato a farti scivolare.
Direte: c'è la zona disco; rispondo non è sufficiente (o non è sufficientemente controllata): e allora perché non sostituire il permesso di "Sosta" con quello di "Fermata"?
Lo stesso dovrebbe essere fatto subito dopo, nello spazio tra via Collegio e la chiesa del Purgatorio.
Per rendere più vivibile un Paese non sempre sono necessari i soldi della Regione o dei Cittadini!
Provate ad andare a piedi nei tratti sopra indicati ed osservate.
Spero che la presente venga tenuta almeno in considerazione e che in qualche modo si risolva il disagio che tocca tanti paesani.
I cittadini potrebbero esservene riconoscenti!
".

 

   

Lillo Agnello
 

 
  Dalla Redazione.
L'immagine del tratto di Corso Garibaldi tra Via Alfieri e Via Nievo mostra, dinanzi alla sede Adas, uno dei vasi gialli e rossi fatti posizionare dall'Amministrazione comunale ed immediatamente promossi sul campo - con pomposa definizione - "dissuasori di sosta". A voler osservare, anche distrattamente, non pare riescano nel loro intento: non vi è un solo automobilista che si senta "dissuaso" dal lasciare la propria auto in sosta. Quello ripreso nell'immagine avrebbe dovuto agevolare il transito delle auto, provenienti dalla piccola discesa di Via Alfieri, verso il Corso Garibaldi impedendo la sosta ed ampliando il margine di spazio per poter fare manovra. Invece da tempo è stato spostato dalla sua sede iniziale e, nella nuova posizione, rimane soffocato dalle vetture. Rimaniamo in attesa di conoscerne dalle Autorità competenti (Amministrazione comunale e Corpo di Polizia Municipale) la funzione e l'utilità. Ne suggeriamo la ridenominazione in "vaso" e l'arricchimento con una pianta, al fine di ridargli la funzione estetica alla quale era naturalmente destinato. In alternativa, la rimozione per un dignitoso collocamento "in quiescenza", magari con l'ulteriore promozione - promoveatur ut amoveatur - di fine carriera a "semaforo" (al giallo e rosso, basta aggiungere un tocco di verde).
 
   

Carmelo Arnone
 

 

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17/01/2013

Incontri. Convegno sul tema "Donne e Sanità" organizzato dal Lions Club Zolfare

 

Convegno sul tema "Donne e Sanità", organizzato dal Lions Club Zolfare.
Manifesto

Venerdi 25 gennaio, alle ore 17.00 presso la sala consiliare "Antonio Lauricella" del Comune di Grotte, si svolgerà un convegno organizzato dal Lions Club Zolfare, con il patrocinio del Comune di Grotte.
L'incontro verterà sul tema: Le sinergie tra le associazioni "Donne e Sanità.
Alla manifestazione parteciperanno il sindaco Paolo Pilato, il presidente del Lions Club Zolfare Duccio Cipolla ed il presidente del Consiglio comunale Angelo Collura.
 

 

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17/01/2013

Iniziative. Animazione delle novene presso il presepe di Via Confine

 

Animazione delle novene presso il presepe di Via Confine
Guarda il video

In occasione delle recenti festività, numerosi sono stati i presepi allestiti volontariamente dai cittadini nei vari quartieri del paese. Sono state queste piccole o grandi rappresentazioni della natività che hanno contribuito, insieme alle celebrazioni religiose, a rendere evidente lo spirito del Natale anche a Grotte.
Proponiamo il video dell'animazione di una delle novene, a cura del gruppo di musicisti guidato da Gerlando Terrana, realizzata presso il presepe di Via Confine. Oltre ad osservare la Sacra Famiglia ed il paesaggio con le tipiche figure del presepe - il cui allestimento è stato realizzato da Giuseppe Mulè e Giuseppe Terrana - i numerosi visitatori hanno potuto gustare la ricotta calda preparata dal vivo, con il tradizionale metodo artigianale, ed offerta gratuitamente dall'azienda lattiero-casearia della famiglia Mulè. La serata si è conclusa con il lancio di fuochi d'artificio.

Animazione delle novene (Video) Visita l'argomento
 

 

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17/01/2013

Televisione. 2^ puntata di "U Tiggì" di Aristotele Cuffaro, trasmessa l'11 gennaio su Agrigento Tv

 

Seconda puntata di "U Tiggì" di Aristotele Cuffaro
Guarda il video

Nella seconda puntata di "U Tiggì", telegiornale in siciliano ideato e condotto da Aristotele Cuffaro, andata in onda su Agrigento Tv (canale 96 del digitale terrestre), lo scorso venerdi 11 gennaio, sono stati trattati alcuni temi di attualità:
- l'intervista a Manlio Cardella, Presidente Unione Nazionale Consumatori, ha riguardato il problema dell'aumento delle tasse;
- la visita al presepe vivente di Montaperto ha mostrato usi e costumi della civiltà contadina nella prima metà del secolo scorso;
- un servizio sugli addobbi delle festività natalizie a Grotte;
- la presentazione del libro "L'Ispettore Di Falco - 46909"" di Fabio Fabiano.
Ospite in studio della seconda puntata, Giuseppe Cacciatore.
"U Tiggì" va in onda su Agrigento Tv ogni venerdi alle ore 13.00. In replica il venerdi alle 16.00, 19.00, 23.30; il sabato alle 10.00; la domenica alle 16.00 e alle 21.00. Le puntata verranno pubblicate integralmente anche da Grotte.info Quotidiano.

2^ puntata - 11/01/13 - di "U Tiggì" (Video) Visita l'argomento
 

 

  Puntate precedenti:
1^ puntata - 21/12/12 - di "U Tiggì" Visita l'argomento
 
 

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16/01/2013

Comune. Presentazione istanze per contributi ad Enti ed Associazioni

 

Presentazione istanze per contributi ad Enti ed Associazioni.
Manifesto


COMUNE DI GROTTE
PROVINCIA DI AGRIGENTO

AVVISO

          I rappresentanti legali di Associazioni, Comitati ed Enti, qualora interessati, che intendono ottenere dei contributi da parte di questa Amministrazione, in adempimento a quanto previsto dal Vigente Regolamento, modificato con delibera di Consiglio Comunale n° 47 del 28/10/1998, esecutivo ai sensi della legge, possono presentare apposita istanza diretta al Sindaco entro il termine perentorio del

31 gennaio 2013

secondo lo schema che potrà essere ritirato presso l'Ufficio Comunale dell'Area Cultura.
 

Comune di Grotte

   

Il Sindaco
Rag.
Paolo Pilato
 

 

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16/01/2013

Spettacolo. Selezioni di nuovi cantanti e musicisti per la manifestazione "Italia Music Festival"

 

Italia Music Festival
Logo

Sabato 9 febbraio 2013, dalle 15.30 alle 19.30 presso il centro commerciale Le Vigne (Castrofilippo) si effettueranno - unica tappa siciliana - le selezioni di “Italia Music Festival”, un festival ideato e diretto da Rita Speranza.
Nella manifestazione è prevista la partecipazione in 4 categorie: Under 13; Interpreti; Inediti o Cantautori; Gruppi musicali.
La novità più importante è il premio finale. La Direzione di “Italia Music Festival”, in accordo con la società discografica “Advice Music” per ogni vincitore delle singole categorie realizzerà gratuitamente un brano singolo inedito che successivamente verrà pubblicato dalla stessa “Advice Music”, che lo distribuirà su tutti i più importanti portali digitali nel mondo, per pubblicizzare l’artista. Ogni vincitore di categoria avrà un contratto discografico con “Advice Music” per un anno.
Per le semifinali (14 e 15 giugno 2013) la direzione artistica del festival organizza una master class (interamente gratuita) con Dario Salvatori, Alberto Boi, Mario Brancaccio, Alessandra Carnevali, Fabrizio Berlincioni, Manuel Aspidi, Antonella Ferrari.
L’unica quota da versare per l’accesso ai provini è pari a 60,00 euro. Una volta superato il provino, si accede direttamente al festival senza nessuna ulteriore quota. E' possibile prenotare il provino chiamando il 329.2038624 oppure il 345.4401176 (Gabriela Mangione) o scrivendo a gabrielamangione@gmail.com.
 

 

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16/01/2013

Politica. Giovedi 17 gennaio, riunione del Movimento 5 Stelle di Grotte

 

Movimento 5 Stelle di Grotte (AG)
Logo

Giovedì 17 gennaio alle 20.30, gli iscritti ed i simpatizzanti del M5S (Movimento 5 Stelle) di Grotte si riuniranno nella nuova sede di Piazza Marconi (di fronte al Bar Marconi, nella piazzetta del Banco di Sicilia, al primo piano).
Tra gli argomenti in discussione:
- il problema dei rifiuti solidi urbani;
- l'iscrizione al meetup ed al sito Beppegrillo.it (chi non è ancora iscritto dovrà portare la scansione di un documento di riconoscimento su chiavetta usb);
- l'aggiornamento sull'operazione "fiato sul collo" (webcam in Consiglio comunale).
 

Movimento 5 Stelle - sede di Grotte (AG)
Sede di Grotte

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16/01/2013

Tasse. "Dal 2013 si pagherà la gravosa Tares, e la gente lo saprà dopo le elezioni"; di Calogero Chiarenza

 

Calogero Chiarenza
Ing. Chiarenza

     Nuovi aumenti e tasse si affacciano sull’orizzonte: alimentari, biglietti dei treni, assicurazione auto, bollette, bolli conto correnti, servizi postali e bancari, pedaggi, canone RAI, IRPEF sui terreni agricoli, nuova tariffa rifiuti (TARES), IVA (a luglio) per una spesa in più per famiglia, secondo stime di associazioni di consumatori (Adusbef e Federconsumatori) di Euro 1.500,00 nell’anno 2013.
     I contribuenti italiani dovranno fare i conti con una pesante eredità lasciata da quel Governo che, per ironia della sorte, ha visto “la fine del Monti” proprio nel giorno profetizzato dai Maya.
     E’ da più di un anno che gli Italiani aspettano la sospirata salvezza promessa da una legge “Salva Italia” votata nel dicembre 2011 dai partiti che hanno sostenuto il Governo Monti.
     E’ salva però l’Italia della casta, delle banche e degli aiuti di stato (in maniera spudorata non tali per la UE!) alla Montepaschi di Siena che riceverà in prestito dallo Stato italiano 3.9 miliardi di Euro, sottratti agli esodati e ai quei poveracci in fila per un pasto alla Caritas.
     Gli italiani sempre più poveri, ma in compenso più credibili agli occhi della finanza internazionale: l’equazione di Monti e Napolitano!
     Nella generale indignazione si grida “vergogna!” a questi  nostri parlamentari nominati dalle segreterie di partito. Ma una l’hanno già dimostrata: la vergogna di far inviare, durante la campagna elettorale per le prossime elezioni politiche, le bollette della nuova tassa TARES, che essi stessi hanno approvato in Parlamento.
     Questa non sarà pagata a partire dal gennaio 2013, per come inizialmente previsto dalla legge “Salva Italia, un corno!”, ma dall’aprile 2013. Gl’ignari italiani soltanto dopo le elezioni potranno accorgersene e incavolarsi, ma ormai sarà troppo tardi.
     Una classe politica, la nostra, che non ha il coraggio delle proprie azioni, che cerca di nascondere la mano dopo avere tirato il sasso.
     I giornali, megafono del regime durante la campagna elettorale staranno zitti nel merito e per questo riceveranno altri 40 milioni di euro di sovvenzioni da parte dello Stato previste della legge di stabilità 2013.
     E’ tutto già scritto: sino al 20 gennaio 2013, giorno della presentazione delle liste per le elezioni politiche, assisteremo al teatrino delle formazioni e alleanze politiche (dei problemi della gente neanche a parlarne) e subito dopo inizierà il tormentone delle promesse sino al giorno delle elezioni del 24 febbraio 2013 con la comparsa di tanti messia, gli stessi che hanno votato le leggi i cui titoli “Salva Italia”, “Cresci Italia”, “Semplifica Italia” evocano il canto delle omeriche sirene.
     Molti parlamentari uscenti, durante la campagna elettorale, ci diranno che il fenomeno degli “esodati”, la maggiore povertà e la chiusura delle attività economiche sono dovuti ai provvedimenti adottati da Monti. Una colossale balla! Tali misure impopolari sono state approvate dal Parlamento e non dal governo Monti!

          Che cos’è la TARES?
    
La TARES (tassa rifiuti e servizi) è la tassa dei rifiuti solidi urbani con l’aggiunta di una nuova tassa sui “servizi indivisibili” comunali, tra cui l’illuminazione pubblica, manutenzione strade, verde pubblico, polizia urbana, anagrafe e quant’altro (Art.14 del D.L. 201/2011 conv. con L.214/2011 e Art.1, comma 387 Legge 228/2012).
     La legge non definisce esattamente i servizi indivisibili. Di conseguenza un altro rompicapo, un’altra complicazione per i Comuni che, loro malgrado, saranno costretti a fare gli esattori dello Stato per questa nuova tassa e di cui non hanno la ben minima colpa!
     Prima dell’istituzione della TARES, la copertura dei costi per la raccolta e lo smaltimento di rifiuti solidi urbani avveniva con la riscossione della tassa TARSU o TIA, mentre la copertura dei costi  per i servizi indivisibili  avveniva attraverso la fiscalità generale (IRPEF, IMU e altre).
     Poiché il Comune dovrà riscuotere le somme per coprire integralmente i costi sia per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, sia per i servizi indivisibili, le bollette saranno molto più care.
     Non solo. La TARES, poiché cambia la metodologia dei corrispettivi, sarà più cara per le famiglie numerose e, soprattutto, per gli immobili adibiti ad attività (un ulteriore rischio di chiusura). Si prevede un aumento del 20-25% sin’anche a più che raddoppiarsi.
     I Comuni incasseranno poco o nulla in più dalla TARES a causa dei minori trasferimenti  dello Stato, che diviene così l’unico destinatario di questo maggiore introito.
     Il cittadino pagherà di più, ma non avrà maggiori o migliori servizi.
     La TARES, determinata in base alla superficie degli immobili e al tipo di uso, con l’aggiunta di ulteriori 30 oppure 40 centesimi di Euro al metro quadrato, dovrà essere pagata ogni anno da chi occupa o utilizza gli immobili (compresi gli affittuari) in quattro rate trimestrali, scadenti nei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre oppure in unica soluzione entro il mese di giugno.
     Per il solo anno 2013, il Parlamento italiano, pur di tenere ignari gli italiani di questa tassa micidiale e non turbare gli elettori, con la più recente legge di stabilità ha rinviato il pagamento della prima rata della TARES da gennaio al mese di aprile (Art.1, comma 387, lettera f) Legge 228/2012), cioè a dopo le elezioni politiche del 24 febbraio 2013.


Calogero Chiarenza
16 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.
 

 

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15/01/2013

Politica. La Commissione Ambiente dell'ARS convocata a Niscemi, con le forze "No-Muos"

 

Movimento 5 Stelle - Gruppo Parlamentare all'Assemblea Regionale Siciliana

Commissione Ambiente dell’ARS (Assemblea Regionale Siciliana) in trasferta a Niscemi (CL) la settimana prossima e chiamata a raccolta di tutte le forze "No-Muos" in campo per stoppare il sistema di comunicazione satellitare americano.
Il presidente della Commissione Ambiente all’ARS, deputato del Movimento Cinque Stelle, Giampiero Trizzino, mira ad andare oltre al provvedimento di sospensione annunciato dal presidente della Regione Rosario Crocetta e punta alla revoca definitiva di tutte le autorizzazioni all’impianto.
La sospensione temporanea è già una grandissima cosa – dice Trizzino –  ma si può e si deve puntare al bersaglio grosso: lo stop definitivo. Per questo raduneremo attorno a un tavolo tutte le forze in campo: istituzioni, associazioni, comitati ed esperti per studiare ogni opportunità che garantisca ai cittadini della zona e alla Sicilia intera un futuro tranquillo”.
All’incontro saranno presenti anche i due esperti che hanno seguito da vicino la situazione e che potrebbero fornire interessante materiale alla causa "No-Muos", due docenti del Politecnico di Torino, Massimo Zucchetti e Massimo Coraddu.
 

 

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15/01/2013

Lettere. Complimenti per il dizionario dei termini grottesi, e nuovi lemmi; di Giuseppe Tirone

 

Dizionario grottese-italiano

Riceviamo e pubblichiamo.

"Caro Carmelo,
nel fare gli auguri di buon anno (credo di essere ancora in tempo) sia alla redazione che ai lettori di Grotte.info Quotidiano, volevo complimentarmi per l'iniziativa del Professore e della Dottoressa Luparello. Tale iniziativa, a mio avviso, seppur tesa alla ricerca e al mantenimento delle nostre antiche e nobili radici, si configura in pieno nel più moderno spirito collaborativo degli attuali "wiki" che oramai invadono il web ricoprendo tematiche di ogni genere il cui contenuto si caratterizzi per l’alta dinamicità e per la necessità di riunire da più parti i flussi di informazione.

Devo dire che concordo pienamente nella definizione data di “opera elitaria”, in un mondo in cui oramai gli stereotipi globalizzati tendono a far credere “alle masse” che la conoscenza delle proprie origini sia qualcosa di vetusto, obsoleto e, comunque, da rinnegare per “far spazio” al futuro. Nel non rinnegare le mie origini mi considero, dunque, facente parte “dell’elite” che si distingue dalla massa.

Come affermava il grande Nikola Tesla: “L’uomo di scienza […] non si aspetta che idee avanzate siano immediatamente accettate. Il suo dovere è fissare i principi fondamentali per quelli destinati a venire dopo e indicare loro la strada”.

Per concludere, sempre in tale ottica, volevo aggiungere i miei “2 centesimi” all’argomento, inserendo alcuni lemmi che, durante qualche minuto di relax, ho notato essere assenti.

A
acculazzàtu = ortaggio tipico della provincia agrigentina, ricavato raccogliendo prematuramente il frutto dalla pianta del melone invernale dopo che essa è stata, nei tempi e nei modi, opportunamente potata (c.d. “pizzicari li acculazzati”).
annistàri = in botanica, praticare l’innesto ad una pianta.

B
bagliuòlu = contenitore utilizzato in edilizia per il trasporto di impasti cementizi o materiale di risulta.
barbaianni = barbagianni.
Busu = sottile stelo ricavato dalla pianta di giunco o dalla ginestra, anticamente utilizzato per la realizzazione dei maccheroni in casa.

C
cannèddri = in botanica, tipica pianta che cresce in zone salmastre ed in prossimità di fiumi o torrenti; in anatomia, riferito alla zona delle caviglie.
cardùni = cardo; utilizzato anche a scopo denigratorio per definire un individuo ingenuo, tontolone.
carrèlla = tipico mezzo di locomozione a tre o quattro ruote realizzato dai ragazzini, a scopo puramente ludico, utilizzando assi di legno per la realizzazione del pianale e cuscinetti a sfera (c.d. “roti a pallini”) incastrate alla meglio negli assi di legno, in funzione delle ruote.
cavàti = tipica pasta siciliana realizzata premendo e arrotolando su se stesso un minuscolo rettangolo di impasto di farina.
cèrniri = setacciare.
chìchiri = pane dalla caratteristica forma a ferro di cavallo, con il bordo superiore a punte, a voler raffigurare una cresta.
chichirièddu = vedi chìchiri, ma di pezzatura inferiore.
ciàula = gazza; “fari comu li ciàuli” a voler indicare il fare chiassoso di un gruppo di individui.
cìciri = ceci.
ciuciuliàri = bisbigliare.
ciuciulìu= bisbiglio.
ciùncu = fisicamente malconcio.
cucùmmaru = cocomero per insalata.
cumpanaggiu = companatico.
cuonsi = condimenti, contorni, farciture.
cunsàri = condire, farcire; riparare, es. “lu consa piatta”, antico mestiere del riparatore di piatti.
cuntu = conto; racconto; “dari cuntu”, prestare attenzione.
cuòppu = (da aggiungere alla definizione già data) incarto utilizzato dai venditori di pesce o di sementi realizzato arrotolando a forma di cono un foglio di carta che verrà riempito e man mano pesato fino a raggiungere il quantitativo di merce desiderata; busta di carta utilizzata nei panifici per confezionare il pane ed, in genere, i prodotti da forno venduti sfusi.
curriòla = carriola.
cùrriula = carrucola.
cuti = grande masso.
cutiddrùzzu = coltellino.
cutièddru = coltello.
cutupìddu = escremento ovino o caprino; usato spesso nell’espressione di ovvio significato denigratorio “testa di cutupiddu”.

Sicuro di aver commesso qualche errore e/o mancanza, chiedo anticipatamente scusa e prego eventualmente altri di applicare le dovute correzioni.

Un caro saluto a tutti".

 

   

Giuseppe Tirone
 

 

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14/01/2013

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della settimana

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali.
Per gli avvisi della parrocchia San Rocco, la redazione attende la disponibilità di un collaboratore locale.

Lunedi 14
gennaio
- alle ore 17.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Santo Rosario nel Triduo in onore di Sant'Antonio Abate; alle ore 17.30 sarà celebrata la Santa Messa.

Martedi 15
gennaio
- alle ore 17.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Santo Rosario nel Triduo in onore di Sant'Antonio Abate; alle ore 17.30 sarà celebrata la Santa Messa.

Mercoledi 16
gennaio
- alle ore 17.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Santo Rosario nel Triduo in onore di Sant'Antonio Abate; alle ore 17.30 sarà celebrata la Santa Messa.

Giovedi 17
gennaio - Festa di Sant'Antonio
- nella chiesa Madonna del Carmelo le Sante Messe saranno celebrate alle ore 09.00, 11.00 e 17.30; dopo la Santa Messa vespertina si svolgerà la benedizione degli animali.

Venerdi 18
gennaio
- alle ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, Santa Messa in onore di Padre Vinti;
- alle ore 20.00, a San Francesco, incontro delle giovani coppie di sposi, di coloro che hanno battezzato nel corso del 2012 e di quelle che battezzeranno nel 2013.

Avvisi


- Da lunedi 14 a giovedi 17 gennaio non sarà celebrata la Santa Messa vespertina al Purgatorio; le Sante Messe saranno celebrate alle ore 08.45 e alle ore 17.30 nella chiesa Madonna del Carmelo.
 

 

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14/01/2013

Lettere. "Breve nota per l'Amministrazione: e io pago!"; di Lillo agnello

 

Lettere alla nostra Redazione

Riceviamo e pubblichiamo.

"Breve nota per l'Amministrazione.
Ho appena finito di leggere delle somme stanziate dall'Amministrazione per i vari progetti. Non mi è piaciuto, perché non lo giustifico, il "dulcis in  fundo", la somma erogata per il ripopolamento della fauna. Mi chiedo quale ne è la finalità: mi vien di rispondere: rendere più interessante e proficua la battuta di caccia degli appassionati che devono essere una forte lobby se riescono ad ottenere 3000 Euro di contributo. Sono soldi della nostra IMU? O ce li manda il mare magnum della Regione? Qualunque ne sia la provenienza, sono soldi mal spesi.
Ma veniamo alle motivazioni che spingono al ripopolamento: non si potrebbe chiedere ai cacciatori di fare il sacrificio per un anno e lasciare che il territorio si auto- arricchisca di nuovo, almeno di quel tanto che possa soddisfare le esigenze degli interessati? Un ripopolamento che si sviluppasse dentro la nostra micro-area avrebbe effetti più duraturi e forse anche più interessanti dal punto di vista venatorio: perché la selvaggina conoscendo i vari anfratti potrebbe saper nascondersi meglio. Questi poveri coniglietti nuovi arrivati, come sapranno difendersi dai loro aguzzini? E poi: se esistono ancora cani, furetti, ed altri vecchi stratagemmi che tutti conosciamo, puntigliosamente inventati dai cacciatori, come si può pensare che il ripopolamento possa raggiungere l'obbiettivo che il termine stesso prefigura? Durante l'apertura della caccia sarà fatto fuori tutto. E allora? Signori Amministratori, convincete i cacciatori a rinunciare alla caccia per un anno e fate popolare la natura "secondo le proprie leggi". Mi si obietterà che il porto d'armi ha un costo: allora così restituireste la somma!
Si direbbe che sia un loro diritto: non ci avevo pensato!
".

 

   

Lillo Agnello
 

 

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13/01/2013

Lingua. Piccolo dizionario grottese-italiano (2); a cura di Carmelo e Graziella Luparello

 

Il prof. Carmelo e la dott.ssa Graziella Luparello
Luparello

  
Nonnò, pepè, pepè!
  
PARTE PRIMA
Piccolo dizionario grottese-italiano

di Carmelo e Graziella Luparello

(Puntata n° 2)

B
Babbalùci, scataddrìzzu, muntùni
= vari tipi di lumache.
Bagnalòra
= tinozza.
Banna
= banda (musicale); parte, es.: s'arricuglì genti d'ogni banna = é venuta gente da ogni parte.
Barcu = violaciocca (Avv. Venerando Bellomo).
Baùllu = baule.
Beccu = caprone; chi lascia che la propria moglie vada con altri.
Beddra Matri = lett. bella mamma, indica la Madonna, che è la madre bella per antonomasia.
Bìfara = fiorone.
Biffa = basco.
Bìlicu = bilico, ovvero bascula, impiegata per i grossi pesi.
Botta = ictus.
Brascèra
= braciere.
Bràsciu = pezzo di legno ardente (tirari lu brasciu a lu so cuddruruni = pensare solo a sé stesso).
Brivatùra = abbeveratoio.
Brusciarièddru = spighe di grano non ancora duro, passate al fuoco per tostarne i chicchi.
Buatta = contenitore di latta.
Bubù = voce infantile che indica la ferita.
Bunàca = giacca.
Buònu! = basta!
Burcètta = forchetta.
Burdillàra = donna di bordello.
Burdiniàri = prendere in giro.
Burdùni = scemo; mandorla non bene sviluppata.
Burrànii = borragine o borraggine.
Busulùchi = tipo di verdura selvatica, simile alla “mazzareddra” ma, in confronto a questa, un po' amara. Si prepara col sugo oppure lessa (Antonio Calcara).

C
Cacàzzu = spavento.
Càccamu = loto.
Cacuòcciula = carciofo.
Cacuocciulìddri sarbaggi o spinusi = piccoli carciofi selvatici, assai gustosi, con le spine molto dure e le foglie piccole, che si mangiano lessi.
Caddru
= callo.
Caddruòzzu = una parte, un pezzo (di salsiccia).
Cafìsu = contenitore di 20 litri.
Cafuddràri
= dare botte; stivare.
Caggia = gabbia.
Caiòrda = donna di dubbia moralità (signor Nino Valenti).
Calabrisi
= uva nera da mosto e il vino che se ne ricava.
Calannaru  = calandro (signor Giuseppe Marotta); uomo sempliciotto (signor Gianni Napoli).
Calari la pasta
= buttare giù la pasta nella pentola.
Caliddru = Calogero.
Callareddra = piccolo contenitore di latta (signor Gianni Napoli).
Callarùni = pentola molto capace.
Calligrafia = scrittura.
Callu = caldo (come sostantivo e come aggettivo).
Camèlla = portapranzo.
Cammararisi = mangiare; nun si ni cammara =  non sapere niente di qualche cosa.
Cammarèra = cameriera.
Cammurrìa = seccatura.
Campanàzzu = campanello appeso al collo di una bestia, che guida l'armento.
Campaniàri = dei vestiti, essere molto larghi.
Campuliàri = vivere alla meno peggio.
Camuliari = brontolare, fare male (di una ferita).
Canàli = tegola.
Canazza = forte pigrizia, abulia, come quella di un cane che si abbandona al riposo assoluto.
Cancièddri = arnesi che si caricavano sul mulo, sull’asino o sul cavallo, nei quali si sistemavano le quartare, che erano recipienti per il trasporto dell’acqua.
Canìglia = crusca.
Cannalàta = grondaia.
Cannaruòzzu = gola.
Cannatìnu = boccale.
Cannuòlu = tubo da dove scorre l’acqua.
Cantarànu = comò.
Cantunèra = angolo.
Canzetta = calza.
Canzi = pantaloni.
Canzi canzi = tra i pantaloni. Es.: Havi la merda canzi canzi, ossia ha le feci nei pantaloni (per la paura).
Canzi di tila = mutande.
Canzu = confidenza.
Capaciuottu = che si atteggia a mafiosetto.
Capizzagliu = corda molto lunga con la quale si legava un asino, un mulo o un cavallo in un campo, oppure si sistemavano dei carichi (es., dei sacchi) sopra l'animale.
Cappùccia = specie di pastrano indossato in genere dai contadini.
Capuliàtu = carne tritata.
Capùni = gallo al quale sono stati tolti i testicoli (asportazione finalizzata all'ingrasso del volatile).
Capùta = recipiente.
Caramignuòtu = potatore di alberi; molto rinomati erano “li caramignuoti” di Messina.
Carcaràzza = gazza.
Carcariàri
= il gridare delle galline quando hanno deposto l’uovo; sparlare; raccontare a tutti quello di cui si è venuti a conoscenza;n il rumore dell'acqua nella pentola quando incomincia a bollire.
Carìna = schiena.
Carracìtula = acetosella.
Carriàri = trasportare.
Carriatùri = operaio che trasportava in miniera dei sacchi sopra le spalle.
Carrièddru = tormento.
Cartèddra = grossa cesta fatta di vimini e canne, munita di due manici in modo da potere essere trasportata da due persone.
Cartìna = pezzetto di carta, assai sottile, che serviva per avvolgere il tabacco e fare una sigaretta.
Carusièddru = salvadanaio.
Carùsu carùsu = molto giovane.
Carzaràti = carcerati.
Càscia = cassa.
Casciùni = cassetto.
Casinièri = chi badava a un circolo chiamato anche casinu. A Grotte c’era “lu zì ‘Ntoniu Casinieri” che badava al circolo socialista.
Cassittùna
= attrezzi di legno che si caricavano sul mulo per il trasporto di pietre. Avevano un'apertura di sotto per consentire lo scarico delle pietre trasportate (Mariangela Maida).
Castìu = castigo, punizione; castiu di Diu = grosso tormento.
Catanànna = bisnonna.
Catapilasima = donna magra e brutta.
Catarràtu = porta di legno che era nel pavimento e che, sollevata, immetteva, attraverso una scala, nel vano inferiore (Gianni Napoli).
Cattìva (parola di derivazione latina) = vedova.
Cattìvu = vedovo.
Catu = secchio.
Catuòiu = sgabuzzino.
Cavatunièddru = ditale (tipo di pasta).
Cavuliarisìlla = arrangiarsi, riuscire a sbrigarsela.
Cazzalòra = casseruola, vaso di rame ristagnato dentro, fornito di manico. Il termine è usato anche come surrogato della parolaccia “cazzo”.
Ccìppu = minutissimo ramoscello o filo d’erba.
Chèccu = balbuziente.
Chiànta di manu = palma di mano. Es.: Purtari in chianta di manu = amare, rispettare al massimo qualcuno.
Chiantèddra = striscia di cuoio tra la tomaia e la suola della scarpa.
Chiavàri = tenere acceso il fuoco nel focolare.
Chiavìnu = chiave dal calibro inferiore a quello della chiave più comunemente utilizzata in passato.
Chiazza = piazza.
Chiazzaluòru = chi ama stare in piazza e passeggiare.
Chi nnicchi nnacchi!?
= cosa c’entra!? (espressione derivante dal latino arcaico, Andrea Camilleri).
Chistu e chist'antru = questa e quell’altra cosa.
Chiumàzzu = cuscino.
Chiùsa
= campo senza alberi adibito, per lo più, alla semina.
Cianciàni = campanelle.
Ciaravèddra = capretta.
Ciaravièddru = capretto.
Ciarmuliàri = chiacchierare inutilmente e in modo inconcludente; nell'espressione Ciarmuliàri li viermi, significa recitare speciali preghiere per allontanare i vermi dall'intestino del bambino.
Cìcara = tazza.
Cicarèddra = piccola tazza.
Cicì = il pene del bambino.
Ciènzu = gelso, mora.
Cinniràzzu = cenere che serviva anche per sigillare la porta del forno perché si cuocesse il pane.
Cira vìrgini o giàrna = è la cera vergine o gialla, come resta dopo averne tolto il miele.
Circu = era di legno leggero e si metteva sopra il braciere acceso. Sopra “lu circu” si sistemava la biancheria ancora umida perché si asciugasse.
Ciruòttu = lucido per scarpe.
Civàri = imboccare.
Civu = la parte più interna di una pianta.
Cocò = dolci, frutta o altre leccornie che si offrivano ai bambini per farli stare quieti.
Coffa = cesta molto più piccola del Cufìnu. In genere conteneva fave e si attaccava alla testa dell’asino, del mulo o del cavallo perché potessero mangiare durante il lavoro. L'espressione dari la coffa significa rifiutare una proposta di fidanzamento.
Colonnèllu = cornuto.
Crastu = montone; cornuto.
Cravunàtu = bicarbonato di sodio.
Cravùni = carbone; utilizzato nell'espressione “aviri lu cavruni vagnatu”, ossia avere il carbone bagnato, significa avere la coda di paglia.
Cravunièddru = carbone a pezzetti piccoli che si metteva dentro il ferro da stiro per riscaldarlo.
Criàta  (dallo spagnolo “Criada”) = domestica.
Cricchia = cresta.
Cristiàni = persone.
Crita = fango, argilla.
Crivu di sita = setaccio con buchi minutissimi, utilizzato per separare la crusca dalla farina.
Crivu d’uocchi = setaccio con buchi grossi, usato per separare il frumento dalle varie scorie; esisteva anche un crivu dalle maglie più larghe che serviva per pulire le fave.
Crozza = teschio; gruccia.
Cruòccu = una sorta di piccolo gancio uncinato, per lo più di metallo, che serve per unire due pezzi di stoffa; è usato, per esempio, per chiudere sul petto lo scialle che, avvolgendo le spalle, ricade davanti;  anche arnese ligneo o metallico, che, avente la forma di un bastone uncinato, è adoperato per abbassare i rami più alti degli alberi per raccoglierne i frutti.
Cubbàita = torrone.
Cucca = civetta.
Cucchiarèddra = cucchiaio.
Cucìvulu = che si cuoce facilmente.
Cucù = nel linguaggio infantile, cane.
Cucùzza = zucchina.
Cucùzza d'immièrnu = zucchina che, una volta raccolta, in autunno, dura fino all'inverno.
Cucuzzèdra di rascàri = zucchina che, tagliata a pezzetti, si usa nella minestra. 
Cuddràna = pezzo di corda o di cuoio con cui si guida un animale.
Cuddràri = ingoiare; detto del sole o della luna, tramontare.
Cuddrurùni = schiacciata di pasta, messa a cuocere in forno.
Cudigliùni = ultimo tratto della colonna vertebrale (Maria Gianforcaro).
Cuetu = tranquillo, quieto.
Cufìnu = corbello, ossia specie di grossa cesta intessuta di vimini, dal fondo piano e dalla bocca stretta, che in genere serviva al trasporto di piccioni e polli (Mariangela Maida).
Cugnintùra = occasione.
Cugnu = cuneo.
Cugnuvàri = andare bene (vd. anche la voce sciuttiari).
Culunnètta = comodino.
Cummigliàri = coprire.
Cummuògliu = tutto ciò che serve per coprirsi quando si è a letto.
Cunnùciri = condurre.
Cuntra = coperta.
Cunzàta = condita (della pietanza), truccata (della donna).
Cunzaturàru = chi riparava qualcosa alla meno peggio.
Cuòcciu = foruncolo; acino; l'espressione aviri lu cuocciu di la littra significa avere un pò di istruzione.
Cuòddru d’oca = il water.
Cuòmu agghié = in un modo o nell’altro.
Cuoppu = attrezzo usato per la raccolta dei fichi d'india, costituito da un lungo bastone che termina con un pezzo metallico a forma di “T” e vuoto all'interno: nella parte verticale trova alloggiamento, ad incastro, il bastone di legno; le due cavità orizzontali, separate al centro da una lamina ed aventi calibro diverso, in relazione alla diversa grossezza del frutto da raccogliere, servono ad afferrare il fico d'india e a staccarlo dai cladodi (o pale).
Cuppìnu
= mestolo.
Curiùsu = curioso; strano.
Curpàri = avere colpa.
Curritùri = corridoio.
Currìvu = sdegno, rabbia.
Currivùsu = che nutre sdegno o rabbia.
Cuscènti = farina impastata con la livatina (lievito naturale) con cui il giorno dopo si preparava il pane.
Cuscinu (f. cuscina)  = cugino.
Custurèra = sarta.
Cutìcchiu = ciottolo.
Cutrìglia = coperta.
Cuttùni finicàtu = cotone idrofilo.
Cuttunìna = copriletto pesante, oggi sostituito dal piumone.
Cutuliàri = scuotere.
Cutuliàta = scossa.
Cuvàri = detto degli uccelli o delle galline, stare sopra le uova e riscaldarle perché nascano i pulcini; tenere nascosti i propri pensieri.
Cuviàri = formarsi, essere in incubazione; es.: Ci cuvia la malatia.

Carmelo e Graziella Luparello

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 13 gennaio 2013.
Per gentile concessione degli Autori.
© Riproduzione riservata.
  

 

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12/01/2013

Denaro. Impegni di spesa assunti di recente dall'Amministrazione comunale (impiego dei soldi pubblici)

 

Impegni di spesa assunti di recente dall'Amministrazione comunale (impiego dei soldi pubblici)

Le modalità, le priorità e la destinazione d'impiego dei soldi pubblici sono argomenti che riguardano tutti i cittadini; pubblichiamo pertanto alcuni degli impegni di spesa che l'Amministrazione comunale ha assunto recentemente.

Euro 500,00: fornitura di materiale di cancelleria per l'istituto comprensivo "A. Roncalli" - 1 plesso di scuola materna, 2 plessi di scuola elementare, 1 plesso di scuola media - (24/12/12);

Euro 900,00: programma di manifestazioni per il periodo natalizio (13/12/12);

Euro 1.000,00: manutenzione delle strade interne comunali (19/12/12);

Euro 1.243,28: acquisto di giochi per bambini per le villette comunali "Salvaggio", "Collodi" e di Via Lazio (19/12/12);

Euro 3.000,00: immissioni di conigli nella fauna a scopo di ripopolamento (19/12/12).
 

 

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11/01/2013

Curiosità. Avvisi di accertamento ICI: e il defunto cambia residenza

 

Anche il defunto ha cambiato residenza
Lapide fuori sede


Anche il defunto ha cambiato residenza
Lapide fuori sede


Deliberazione di Giunta per l'ICI sulle case fantasma
Deliberazione

Percorrendo la via che costeggia il perimetro del cimitero di Grotte, può capitare d'imbattersi in un singolare ritrovamento. Una lapide intera giace (è il caso di dirlo) per terra, in mezzo alla carreggiata, in una parte della strada che si presenta sconnessa a causa di cedimenti del terreno (problema presente da tempo ma, si sa, "non ci sono soldi"). Viene da chiedersi cosa ci faccia quel marmo al di fuori della consueta sede. In questi giorni continuano ad arrivare agli ignari cittadini numerose raccomandate inviate dal Comune, con le quali si chiede il pagamento dell'ICI relativa agli anni 2007, 2008, 2009 e 2010. Nulla di strano se non fosse che l'imposta è richiesta per immobili spesso inesistenti, quindi non è dovuta. I nominativi sono stati ricavati dagli avvisi inviati (solo tramite pubblicazione web) dall'Agenzia del Territorio, con i quali si contestava il possesso di immobili e se ne imponeva l'accatastamento (gravato da sanzioni) salvo prova contraria da parte degli interessati. Numerosi sono stati i cittadini che hanno provato (chiaramente a loro spese) di non possedere gli immobili contestati e che hanno ottenuto l'annullamento - in autotutela - da parte dell'Agenzia del Territorio (non era meglio continuare a chiamarlo semplicemente "catasto"?). L'Amministrazione comunale di Grotte, che queste cose le sa e in passato ha avuto modo di lamentarsene pubblicamente, si è trovata, nel frattempo, a far i conti col bilancio da far quadrare. Una bella trovata sarebbe stata quella di mettere tra le voci in attivo un bel gruzzolo di crediti ICI. Non si spiegherebbe altrimenti l'urgenza di inviare richieste di pagamento per gli anni successivi al 2007 (unico anno per il quale si rischiava la prescrizione). Dunque, riassumendo: il catasto impone l'accatastamento di immobili inesistenti; il cittadino dimostra l'inesistenza degli immobili; il catasto ritira il provvedimento; il Comune di Grotte chiede l'ICI per l'immobile inesistente. Non solo, quando ci si reca all'Ufficio tributi, l'impiegato incolpevole - al quale avete mostrato tutta la documentazione - non ha altro da dirvi che: "io ho queste indicazioni: faccia l'istanza". Perciò deve essere ancora una volta il cittadino a dimostrare di non possedere l'immobile (secondo la logica dei nostri Amministratori). Di chi è la responsabilità di questa situazione? Si dirà, genericamente, della burocrazia. Ma in questo caso la "burocrazia" è facilmente individuabile negli amministratori che hanno deliberato all'unanimità di "autorizzare il funzionario responsabile ad emettere avvisi di accertamento ICI per i fabbricati non dichiarati in catasto... per gli anni 2007-2008-2009-2010": il sindaco Paolo Pilato e gli assessori Antonino Caltagirone, Stefano Todaro e Rosario Vizzini. Almeno l'assessore Mariella Criminisi ha avuto la sensibilità (l'unica tra tutti) di non presenziare alla seduta. Peraltro, ben consapevoli delle difficoltà alle quali sarebbero andati incontro i cittadini, non si sono nemmeno premurati di indicare una procedura semplificata per l'eventuale sgravio (fosse pure la predisposizione di un modulo da compilare). Mentre all'Agenzia delle Entrate in molti casi è possibile dimostrare le proprie ragioni "tramite esibizione" della documentazione (gli fate solo vedere "le carte"), al Comune di Grotte dovete anche "fare istanza" allegando la documentazione in fotocopia e firmando dinanzi al funzionario responsabile per l'autentica della firma, oppure allegando anche fotocopia del documento di riconoscimento. Tanto per rendere semplice la vita al cittadino. Siccome la burocrazia non guarda in faccia a nessuno, gli avvisi ICI arrivano anche a persone decedute da tempo, quindi residenti al n° 1 di Piazza Antonio Carlisi Avvocato (al cimitero). E' probabile che uno dei "cari estinti", nel timore di dover far fronte all'insensato iter burocratico richiesto, avrà pensato di rendersi irreperibile cambiando residenza. Lui, che con le "case fantasma" dovrebbe trovarsi a proprio agio, non ha trovato di meglio che fuggire altrove portandosi dietro la propria lapide. Nascosto dalla lapide (resa furbescamente anonima) distesa a mo' di coperta, confida di non essere più raggiunto da avvisi di pagamento, e di trovare finalmente riposo. Nella speranza che stavolta sia davvero "eterno".

Carmelo Arnone
11 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.
 

 

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11/01/2013

Lettere. "U Tiggì... giochi con i fanti e lasci stare i santi"; di Pietro Zucchetto

 

Pietro Zucchetto
Pietro Zucchetto

Riceviamo e pubblichiamo.

"Oggi sarà di nuovo in onda su Agrigento TV la 2^ puntata di "U Tiggì" in dialetto di Aristotele Cuffaro.
Sono contento per lui che è entrato a far parte della grande macchina "schiacciasassi" che è la Televisione.
Mi auguro però che da questa puntata in poi abbia la "buona creanza" di "giocare con i fanti e lasciar stare i santi".
Vengo e mi spiego, direbbe qualcuno.
Se vuole dimostrare una qualche inefficienza amministrativa o disservizio non c'è bisogno che si cali dentro il personaggio, basta semplicemente che intervisti il personaggio che vive nella quotidianità quella disavventura che lui vuole mettere in risalto.
Non credo che abbia fatto cosa bella quando ha voluto giocare con la sua "prova su strada" con la sedia a rotelle presa a noleggio. Di certo i poveri disgraziati che sono costretti a viverci sopra H24 (ndr: 24 ore su 24) non credo proprio che avranno sorriso quando lui dimostrava il disservizio o la maleducazione degli automobilisti.
Era tutt'altra cosa se su quella sedia a rotelle ci fosse stato seduto davvero un diversamente abile che vive nella quotidianità su quella sedia a rotelle e lui si fosse limitato semplicemente a commentare o a fare le interviste.
Avrebbe fatto un gran bel servizio utile alla collettività".

 

   

Pietro Zucchetto
 

 

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10/01/2013

Televisione. Domani, su Agrigento Tv, la 2^ puntata di "U Tiggì", condotta da Aristotele Cuffaro

 

U Tiggì
"U Tiggì" - Logo

Andrà in onda domani, venerdi 11 gennaio, sempre su Agrigento Tv (al canale 96 del digitale terrestre), alle ore 13.00 ed alle ore 16.15, la seconda puntata di "U Tiggì", telegiornale in siciliano ideato e condotto da Aristotele Cuffaro.
L'appuntamento con "U Tiggì", che dopo la prima puntata ha avuto una sosta a causa del periodo natalizio, sarà settimanale. Sarà possibile seguire le successive repliche di "U Tiggì" ogni venerdi alle 19.00 e  23.30, il sabato alle 10.00, la domenica alle 16.00 e alle 21.00. Le puntata verranno pubblicate integralmente anche da Grotte.info Quotidiano.
 

 

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10/01/2013

Servizi. "La mensa scolastica inizia (forse) lunedi prossimo, e il Comune risparmia ancora"; di Carmelo Arnone

 

Mensa scolastica

Dovrebbe essere la data ufficiale. Lunedi 14 gennaio, con molta probabilità, avrà finalmente inizio il servizio di refezione scolastica per gli alunni della Scuola dell'Infanzia dell'Istituto Comprensivo "A. Roncalli" di Grotte. La formula dubitativa è quasi obbligatoria quando si fa riferimento a scelte della "macchina amministrativa"; e quella del Comune di Grotte - purtroppo - non fa certo eccezione. Quindi non alla ripresa delle lezioni dopo le vacanze festive (come pure sarebbe stato logico attendersi), e neppure in uno dei giorni seguenti - essendo stata espletata lunedi 7 gennaio la gara per la fornitura del servizio - ma addirittura la settimana successiva. Peraltro la procedura di aggiudicazione della gara non si è presentata di particolare impegno; avendo partecipato una sola ditta è bastata la verifica del possesso dei requisiti, e si è evitata sia la fase della comparazione delle varie offerte che quella di eventuali ricorsi da parte delle ditte non aggiudicatarie. Comunque sia, il Comune ha risparmiato il costo di un'ulteriore settimana del servizio mensa. Poco importa che ciò sia avvenuto a discapito dei piccoli scolari (bambini dai 2 anni e mezzo ai 6 anni). Hanno dovuto attendere "solo" 3 mesi e mezzo (da metà settembre); per una settimana in meno non cascherà il mondo. Ad onor del vero occorre riportare che "a dicembre" il servizio mensa è stato assicurato; peccato che "a dicembre" nella realtà abbia significato 5 giorni (da lunedi 10 a venerdi 14). I motivi del mancato avvio del servizio in concomitanza con l'inizio dell'anno scolastico sono sempre gli stessi: mancanza di fondi e di programmazione. Anche la domanda che sorge è sempre la stessa: chi è che deve occuparsi di reperire "in via prioritaria" i fondi per la mensa scolastica e di programmare in tempo utile l'inizio del servizio (indicendo ed espletando la gara d'appalto)? Risposta ovvia: la politica; che riportata in proporzione equivale all'Amministrazione comunale. Ai cittadini poco importa delle piccole beghe in Consiglio, della mancata approvazione del bilancio di previsione, o dell'amministrazione "in dodicesimi". Quello che osservano sono i fatti concreti. In questo caso, di concreto c'è che la scuola è iniziata a metà settembre 2012 ed il servizio mensa per la scuola materna partirà (sperando sia la volta buona) il 14 gennaio 2013. Ultima annotazione: la refezione scolastica è assicurata sino al 31 maggio, mentre la scuola materna rimane aperta sino al 30 giugno. Un altro mese risparmiato.
Qualora non fosse nota la circostanza: a metà settembre 2013 inizierà l'anno scolastico 2013-2014; volendo, "la politica" può prenderne atto ed attivarsi affinché per quella data sia assicurata la mensa scolastica. Altrimenti può tranquillamente disinteressarsene, lasciando la "patata bollente" agli amministratori che verranno eletti alle prossime "comunali" di  maggio.
Entro lunedi 14, i genitori dei piccoli alunni possono provvedere all'acquisto dei buoni-mensa con le consuete modalità: effettuando il versamento tramite bollettino, sul c/c postale n° 11687928 intestato a "Servizio Tesoreria Grotte", scrivendo come causale "Mensa Scuola Materna - Anno scolastico 2012/2013" e recandosi presso la biblioteca comunale per il ritiro dei buoni-mensa. Fare attenzione all'importo: rispetto agli scorsi anni è aumentato, seppur di poco. Mentre prima era di 1,35 euro a buono, adesso è di 1,50 euro, per cui per un blocchetto da 20 buoni occorre effettuare un versamento di 30,00 euro.

Carmelo Arnone
10 gennaio 2013
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10/01/2013

Riflessioni. "Per far politica non basta l'oratoria dell'intelletto"; di Antonio Pilato

 

Antonio Pilato
Antonio Pilato

Riceviamo e pubblichiamo.

          "Per far politica non basta l'oratoria dell'intelletto, occorre sopratutto la virtù o morale per non lasciare il campo aperto ad ogni arbitrio soggettivo.
          Questi politici preparati nelle varie scienze, unitamente all'arte del parlare, retorica e dialettica, sanno anche che cosa sia "virtù" o morale? Facendo riferimento al lontano modello cardine del mos maiorum degli antichi romani, ai moderni  imperativi categorici kantiani e a quelli cristiani, sembra di no. Oppure la riducono volutamente ad una serie di casi particolari del tutto insufficienti a definirla in modo universale?
          La virtù o morale non si conquista per mezzo della cultura particolare, come avviene per tutte le altre scienze, in generale, od operando di tanto in tanto per il bene del singolo e del gruppo, ma come ci ha insegnato Socrate, contro i Sofisti, individuando la sua vera natura. La virtù o morale, appare a chi si occupa incessantemente del bene universale, che mette in pratica subitamente, spontaneamente e costantemente senza compromessi, senza aspettare altro tempo e senza paura di restare soli.
          Non mi pare che ciò sia avvenuto con questi uomini politici, dottori nelle diverse discipline, ed in ultimo, ancor peggio, con il dott. Monti e delle sue stelle, che per mezzo di lui hanno preso a brillare. Mi riferisco al male che si è arrecato alla scuola, alla sanità, al sistema pensionistico, alla giustizia, al sistema carcerario, agli esodati, ai tagli brutali in tutti i settori potenzialmente produttivi, alla ricerca, all'università, alla cieca e sistematica tassazione orizzontale del reddito, monoreddito fisso del pubblico impiego, e non contento, a tutte le altre riforme che si riserva di apportare, se verrà eletto, come va sostenendo nei vari punti di trasmissione preelettorale. Come mai, ci si chiede, si è trascurato la tassazione verticale della ricchezza, che sarebbe stata più risolutiva ed efficace?
          "Ero occupato a salvare immediatamente, senza aspettare un iter politico più lungo, l'Italia dalla fine che ha fatto la Grecia, e mi pare che ciò sia avvenuto"; se sarò eletto penserò ai bisogni dell'Agorà, a togliere l'IMU della prima casa, al futuro dei giovani, a diminuire le tasse alle famiglie, alle imprese, e a tassare in verticale la ricchezza, ecc, ecc. Ma il popolo che soffre, non certo la tua e la vostra sofferenza, continua a domandarsi: perché tutto questo non l'hai considerato simultaneamente in tutto il tempo dell'incarico tecnico-politico, invece di rimandare in altro tempo, alla nuova investitura  popolare? Mi sembra di ascoltare per tradizione la voce proverbiale del barbiere che dice: "Oggi non si fa credito, domani si, venite ogni giorno e sentirete sempre così".
          Ma il popolo, caro signor Monti, non è più addormentato, né ignora la differenza fra virtù soggettiva, strumentale e virtù oggettiva universale, e di retorica e compromessi non vuole più sentir parlare".

 

   

Antonio Pilato
 

 

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09/01/2013

Iniziative. Festa grande per l'80° compleanno di Antonino Russello

 

Festa grande per l'80° compleanno di Antonino Russello
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C'era la banda musicale al completo, i palloncini e le bandierine colorate, i fuochi d'artificio, pizzette e arancini, la torta e gli amici. Non è mancato proprio nulla alla grande festa organizzata il compimento degli 80 anni del signor Antonino Russello. Per lui, il primo e l'unico compleanno festeggiato in tutta la sua vita. Una festa con la quale è stato ripagato, in parte, dei tantissimi sacrifici vissuti quotidianamente, in particolar modo da chi, come "Nino" - così lo chiamano gli amici -, li ha dovuti affrontare sopportando anche il peso di una disabilità fisica. Se il passato gli è stato ingrato, il presente, e gli auguriamo anche il lungo futuro, gli si presenta più mite, circondato da tanto affetto. Ideatrice della festa, per la quale si è fatta direttamente carico dell'organizzazione e della realizzazione, è stata la signora Maria Palumbo, che da tempo si prende cura del signor Russello.

Pubblichiamo alcune immagini della festa (30 foto di © Salvo Lo Re "President").

80° compleanno di Antonino Russello (Foto) Visita l'argomento
 

 

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09/01/2013

Volontariato. La sezione Adas di Grotte ha concluso le festività con una tombolata sociale

 

La sezione Adas di Grotte ha concluso le festività con una tombolata sociale.
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La vigilia dell'Epifania, lo scorso sabato 5 gennaio, proprio al termine delle festività, si sono riuniti ancora una volta i soci e simpatizzanti della sezione Adas di Grotte. Nella sede sociale di Corso Garibaldi si è svolta una serata all'insegna della serenità con una "tombolata", per la quale i premi in palio sono stati i numerosi regali e le strenne offerte dagli sponsor cittadini. L'occasione è stata propizia per il Presidente dott.ssa Alessandra Vizzini ed i componenti del Direttivo che hanno riproposto gli auguri di un felice anno nuovo a tutti i soci.

Pubblichiamo alcune immagini della serata (59 foto di © Salvo Lo Re "President").

Tombolata sociale Adas (Foto) Visita l'argomento
 

 

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08/01/2013

Lettere. Ringraziamenti e proposte, per il dizionario grottese-italiano, da Carmelo e Graziella Luparello

 

Dizionario grottese-italiano

Riceviamo e pubblichiamo.

"Carissimo Carmelo,
vorremmo ringraziare gli amici Filippo Baldo, Alessio Cimino e Antonio Salvaggio e per le attestazioni di stima e simpatia nei nostri confronti e per il materiale che ci hanno inviato e che, pensiamo, ci invieranno. Termini che avevamo dimenticato e che, per mezzo loro, tornano alla luce, testimoni importanti del nostro passato.
Nello stesso tempo vorremmo ringraziare anche tutti coloro che, associandosi alla nostra iniziativa, vorranno, coi loro suggerimenti, darci una mano per ampliare, il più possibile, il nostro assai modesto lavoretto così che esso sia opera non di due persone ma di tutto il paese di Grotte.
Noi pensiamo, se anche tu sei d'accordo, di sistemare il nuovo materiale che man mano ci arriverà (parole antiche, canti popolari, proverbi ecc.) provvisoriamente in una parte appendicolare creata appositamente, nell'attesa di dare ad esso una sistemazione più organica in una futura, speriamo non troppo futura, pubblicazione sul cartaceo.
Un grazie anche a te, carissimo Carmelo, per l'entusiasmo con cui stai curando la pubblicazione di questo nostro lavoro".
 

 

   

Carmelo e Graziella Luparello
 

 

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08/01/2013

Lettere. Ringraziamento da "Gli amici di Padre Vinti" ai visitatori della "Piccola Betlemme"

 

La Piccola Betlemme
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Riceviamo e pubblichiamo.

"Carissimi amici e devoti tutti di Padre Vinti,
con immenso amore e gratitudine voglio ringraziare tutti, ma proprio tutti, coloro che in questi giorni ci hanno allietato con la loro presenza visitando la Piccola Betlemme.Vi sono grato per i complimenti e gli elogi che ci avete fatto e per il vostro incoraggiamento ad andare sempre avanti. Spero che questa bellissima esperienza ci abbia potuto edificare per testimoniare l'amore smisurato di Cristo. Con amore vi esorto a non dimenticare la figura del nostro amato Padre Vinti, ancora Servo di Dio, sperando che sia fatto al più presto Beato. La Piccola Betlemme finisce qui, ma noi vi aspettiamo il lunedi, il mercoledi e il venerdi dalle 17.00 alle 19.00 presso la sua casa per pregare per la sua glorificazione.
Grazie a tutti di cuore".

 

   

Domenico Vizzini
(Presidente Associazione "Gli Amici di Padre Vinti")
 

 
 

Pubblichiamo alcune immagini del presepe vivente "La Piccola Betlemme" (85 foto di © Salvo Lo Re "President").

Presepe Vivente "La Piccola Betlemme" (Foto) Visita l'argomento
 

 

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07/01/2013

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della settimana

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali.
Per gli avvisi della parrocchia San Rocco, la redazione attende la disponibilità di un collaboratore locale.

Martedi 08
gennaio
- alle ore 18.30, nella chiesa del Purgatorio, (dopo la Santa Messa delle 17.30) inizieranno gli incontri del gruppo delle Ancelle della Divina Misericordia.

Venerdi 11
gennaio
- alle ore 20.00, a San Francesco, riprendono gli incontri delle giovani coppie di sposi, di coloro che hanno battezzato nel corso del 2012 e di quelle che battezzeranno nel 2013 (l'incontro sarà anche in preparazione alla cerimonia di "presentazione dei bambini al tempio").

Avvisi


- Da lunedi 7 gennaio riprendono regolarmente tutti gli incontri di catechismo e gli incontri di pastorale.
 

 

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07/01/2013

Servizi. Inizia domani la mensa scolastica per le classi di Scuola dell'Infanzia del "Roncalli" di Grotte

 

Inizia domani la mensa scolastica per le classi di Scuola dell'Infanzia del "Roncalli" di Grotte.

Salvo imprevisti, dovrebbe iniziare domani, martedi 8 gennaio, il servizio di mensa presso la Scuola dell'Infanzia dell'Istituto Comprensivo "A. Roncalli" di Grotte. Il Comune, prima delle feste di Natale, ha pubblicato il bando per la fornitura e distribuzione dei pasti caldi, per il quale il termine di presentazione di offerte di partecipazione alla gara è scaduto alle ore 12.00 dello scorso venerdi 4 gennaio. Stamattina, lunedi 7 gennaio, alle ore 10.00 si riunirà la commissione per la valutazione delle offerte e l'aggiudicazione della gara. La ditta aggiudicataria, il cui centro di produzione non dovrà essere superiore a 25 km dalla scuola, dovrà assicurare il servizio già da domani. Il bando prevedeva la fornitura di circa 160 pasti giornalieri, per 95 giorni a decorrere dall'8 gennaio sino al 31 maggio 2013. L'importo a base d'asta per singolo pasto è stato quantificato in 4,16 euro IVA inclusa, per una somma complessiva di 56mila euro. L'attivazione del servizio di refezione scolastica consentirà il regolare svolgimento dell'orario pomeridiano, dal lunedi al venerdi, per i piccoli alunni della "materna".

Carmelo Arnone
7 gennaio 2013
 

 

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07/01/2013

Lettere. "Umili contributi ad integrazione del dizionario dei termini grottesi"; di Antonio Salvaggio

 

Dizionario grottese-italiano

Riceviamo e pubblichiamo.

"Buongiorno caro Direttore,

leggo con piacere che finalmente Grotte ha trovato nelle persone del Prof. Luparello e di Sua figlia, Dottoressa Graziella, validissime figure capaci di tramandare, con la loro passione e l'attaccamento alle loro origini, con un documento (è proprio il caso di dirlo) di inestimabile valore, ai posteri le basi della cultura del popolo grottese che purtroppo si sta perdendo, come sottolinea nella premessa il Prof. Luparello. Ma questo non deve scoraggiarci, anzi deve essere uno stimolo perché sono sicuro che da questo momento sono tante le persone pronte a contribuire con dedizione a riscoprire molti altri termini dimenticati, spesso divertenti, a cui anch'io, nel mio piccolo, mi associo.

A proposito, mi permetto di aggiungerne qualcuno che mi viene in mente mentre scrivo.

 

A ttìa! = A te! chiamare qualcuno per richiamarne l'attenzione; es. A ttìa! di cù si figliu?a ccù appartieni?= Ehi tu! di chi sei figlio?

Allèstiri = allestire, cucire un vestito.

Allèstisi = sbrigarsi;  alliestiti! = sbrigarti!

Allibbirtàrisi = sbrigarsi;  allibbertati! = sbrigarti!

Ammangagnàtu = stanco, spossato, così ci si sente quando ci si sta per prendere un'influenza; es.  Maria Tu, mi sientu ammangagnàtu! = Madonna, mi sento stanco e privo di forze, mi sto prendendo un'influenza!

Antaru = altare; es.  antaru majuri = altare maggiore.

Appisi = lapis, matita (altra storpiatura).

Armaru = animale; es.  armaruzzu! = povero animale!

Arbatinu = terreno di colore bianco, con molto adatto alla coltivazione di vigneti perché ha la capacità di rimanere umido anche in estate (chiedo conferma e supporto a qualche agronomo e competente in materia).

Assazzunari =  preparare un soffritto prima della cottura di una pietanza (chiedo conferma).

Asciattu = estratto, concentrato di pomodoro. Dizione esclusiva dei grottesi (volgarmente chiamati "Tasci" dagli amici racalmutesi) perché perché trasformiamo la pronuncia 'estrattu' in 'asciattu' ecc.


Buon lavoro".

 

   

Antonio Salvaggio
 

 

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06/01/2013

Lettere. "Complimenti per il dizionario grottese-italiano"; di Alessio Cimino

 

Alessio Cimino
Alessio Cimino

Riceviamo e pubblichiamo.

"Desidero complimentarmi vivamente con il prof. Carmelo e la dott.ssa Graziella Luparello per questa straordinaria idea del dizionario grottese-italiano.
Un'opera che, senza alcun dubbio, è frutto di immense ricerche, annotazioni e sacrifici.
Attendiamo con ansia il seguito dei vocaboli.
Ancora complimenti!".

 

   

Alessio Cimino
 

 

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06/01/2013

Lingua. "Nonnò, pepè, pepè!", piccolo dizionario grottese-italiano; a cura di Carmelo e Graziella Luparello

 

Il prof. Carmelo e la dott.ssa Graziella Luparello
Luparello

E' con vero piacere che presento ai lettori un testo realizzato, con grande impegno e sacrificio, a quattro mani dal prof. Carmelo Luparello e dalla dott.ssa Graziella Luparello, padre e figlia. Si tratta - scrivono gli autori - di un "piccolo dizionario grottese-italiano". Il valore dell'opera è dato sia dalla certosina cura nella minuziosa ricerca di termini, significati e traduzioni, sia dal desiderio di tramandare alle nuove generazioni quel bagaglio linguistico-culturale che va, innegabilmente, scomparendo.
Oltre al dizionario vero e proprio, raccolto nella prima parte, il lavoro che Grotte.info Quotidiano va a pubblicare contiene una seconda parte nella quale sono riportati modi di dire, proverbi e parabole; una terza parte con indovinelli, scioglilingua, canti, antichi mestieri e antichi giochi; una quarta parte riportante le antiche preghiere. Il titolo "Nonnò, pepè, pepè!" richiama un'espressione infantile con la quale i bambini si rivolgevano orgogliosi ai nonni, mostrando le scarpette nuove. La pubblicazione (necessariamente a puntate), che inizia oggi 6 gennaio, prima domenica del 2013, diventerà un appuntamento fisso che ci accompagnerà - mi auguro piacevolmente per i lettori - per molte domeniche a venire.
          Carmelo Arnone

PREMESSA

          "Gentilissimo Direttore, abbiamo il piacere di inviarti una nostra opera, ispirata al bisogno di riesumare il passato dalle ceneri in cui per lo più è sepolto e che, solo in minima parte, è stato estratto dall'oblio con Un Tuffo nel passato, di cui tu ci hai graziosamente concesso la pubblicazione.
          Abbiamo parlato di “opera”, ma nel senso etimologico del termine. Il segno linguistico prescelto, infatti, non vuole alludere ad uno di quei lavori che, per la loro pregevolezza, meritano l'attenzione dei critici letterari, ma ad un semplice manufatto, ottenuto spalando la terra che ricopre il passato e che impedisce, a chi voglia ripercorrere a ritroso l'asse che parte dal presente, la scoperta delle proprie radici.
          Proprio per la sua umiltà, il testo non è adatto a chi, ignorando la continuità che lega il passato al presente, ritiene che l'oggi sia l'unico mondo possibile, fino al punto da rinnegare, raggiunto il benessere economico, le proprie origini, semplici e genuine.
          Ciò significa che il nostro lavoro è sconsigliato a chi riassume, minimalisticamente, la Esistenza in una firma apposta su un capo di abbigliamento all'ultima moda o ai cavalli fiscali della propria autovettura, elegantemente rifinita.
          Perciò, la nostra pubblicazione, sebbene di semplice fattura, non è accessibile a tutti: probabilmente è molto più elitaria di quanto prima facie potrebbe apparire, potendo risultare poco gradita ad un certo numero di persone.
          Infatti, la coscienza di qualcuno potrebbe subire un sussulto riscoprendo, per le strane alchimie che governano la memoria e che potrebbero essere attivate dal recupero di termini antichi, di giochi del passato o di nenie obsolete, che la propria madre era un'umile, ma dignitosa lavennera o un'onesta criata o che il proprio nonno, tornando dal duro lavoro nei campi, alleviava le proprie fatiche canticchiando Affaccia beddra ca viegnu di metiri, / i sordi l’haiu nun putiemu patiri, / e cu sti sordi di stu bieddru metiri / ti n’aiu a fari ippuna e fallara.
         
Il nostro, infine, non è un opus perfectum, né nel senso della immunità dagli errori, che si possono sempre annidare nella difficile impresa di speleologia linguistica, né nel senso della completezza.
          Anzi, ringraziando quanti hanno già collaborato alla realizzazione del testo, invitiamo tutti gli altri a considerare questo lavoro un cantiere aperto, che è possibile arricchire con il contributo di ognuno.
          Pertanto, caro Direttore, vorremmo chiederti, compatibilmente con lo spazio che puoi dedicarci, di aiutarci nella operazione di collazione dei pezzi del passato, girandoci eventuali suggerimenti, correzioni o integrazioni che qualcuno volesse offrirci.
          Cordialmente,
          Carmelo e Graziella Luparello".

Nonnò, pepè, pepè!
  
PARTE PRIMA
Piccolo dizionario grottese-italiano

di Carmelo e Graziella Luparello

(Puntata n° 1)

A
Abbabbìri =
diventare stupido.
Abbacàri
= abbassarsi da una parte.
Abbasàtu = che ha una base, posato.
Abbàsta ca = basta che.
Abbiàri = lasciare al pascolo, legato a una grossa pietra, perché non si allontani troppo, un asino, un mulo o un cavallo; aizzare (es.: il cane).
Abbientu = tranquillità, pace, riposo; es.: aviri lu malu abbientu =  avere problemi.
Abbuccàri = versare.
Abbuscàri = picchiare.
A bròscia  = modo di seminare il grano che non era né a solco né a fossetta e che avveniva con la mano che si apriva larga, spargendo il frumento su uno spazio ampio (fonti: signora Antonella Zaffuto, geometra Totuccio Mancuso, avv. Venerando Bellomo).
Accadùttu = tubo che scarica i liquami nella fogna.
Accalanàtu = sudato, trafelato.
Accamòra = per il momento.
Accannàtu = stanco per una lunga corsa.
Accanzari = acquistare.
Accattàri = comprare. Usato da solo, significa 'partorire'.
Acchianàri = salire.
Acchianarisìnni = trasferirsi dalla campagna, dove si è trascorsa la stagione estiva, in paese.
Acchianàta = salita.
Acchiappàri = colpire.
Accia = sedano.
Accrastàri = afferrare qualcuno in modo tale da non farlo muovere.
Accravaccàri = montare a cavallo.
Accupatu = soffocato.
Accupunatu = coperto, avvolto.
Accùra = stai attento; es. accùra a lu cani = stai attento al cane.
Accutturàri = cuocere fino alla cottura voluta.
Accutufàtu = solitario, chi se ne sta accovacciato, lontano da tutti.
Acituògnulu = che tende all'acidità.
Acqualuòru = rivenditore di acqua.
Acqua tòggia = acqua piovana.
Acquazzìna = rugiada.
Addibbulùtu = debole.
Addimuràri = portare ritardo (dal latino ad + mora).
Addimùru = ritardo; es. va ni to zia e ti fa dari nicchia di addimuru = vai da tua zia e dille di trattenerti un po’.
Addriccàri = abituare.
Addriddrì = voce infantile per dire 'a spasso'.
Addrina = gallina.
Addrinàru = pollaio.
Addru = gallo.
Addrumàri = accendere, accendersi.
Addrùni = torrente.
Addruvàri = assumere un lavoratore a giornata.
Addunàrisi = accorgersi.
Adènzia = aiuto (di derivazione latina).
Affirrari = afferrare, iniziare es. Afferra a caminari = inizia a camminare.
Affruntàrisi = vergognarsi.
Affrùntu = vergogna.
Affruntùsu = che per natura si vergogna, timido.
Agghiaiàri = si diceva del pane che non riusciva a lievitare, morire, non avere più forza.
Agghicàri = arrivare (Alfonso Infantino).
Agghiummarùtu = aggrovigliato.
Aggiuccàrisi = adagiarsi su un letto e addormentarsi. Si diceva specialmente delle galline.
Aggivigliàri = svegliare.
Agliùttiri = inghiottire.
Agnùna agnùna = in varie parti.
Agnùni = angolino, che non è detto debba essere per forza quello di casa; ristari all’agnuni si diceva delle donne quando invecchiavano senza essersi sposate; agnuniarisi = mettersi in un angolino.
Aimu = senza fermento, non lievitato.
A la bona = accomodato, alla meglio.
A la campia = in un luogo lontano e solitario.
A la ffaccialàta = di presenza.
A li randi randi = a una certa distanza , senza farsi vedere, lontano dall'abitato.
Allaccarùtu = senza forza.
Allallàtu = scemo.
Allammìcu = grande desiderio.
Allammicùsu = con voce lamentosa.
Allannùni = in disparte, abbandonato, che non serve più.
Allappàri la vucca = l'effetto che fanno in bocca le cose acerbe.
Allaschìri = restringersi, come avviene per esempio in un manico di legno di un martello o di una zappa per il troppo calore (dott. Giacomo Orlando).
Allascùtu = affievolito, che a causa dell'aridità, non sta più fermo dove doveva stare.
Allatinàri
= si dice del tempo che migliora.
Allattàri = dare il latte; imbiancare le pareti.
Allattariàrisi = litigare.
Allavancàri = scaraventare; pronunciare con rabbia, es.: m'allavancà un saccu di mali paroli = mi disse tantissime parolacce.
Allavancàrisi  = cadere, precipitare.
Allèstisi = affrettarsi.
Allisciàri = rendere una cosa liscia, accarezzare.
Alluccùtu = sbalordito, scioccato.
Alluppiàri (o alluppinàri) = somministrare l’oppio sonnifero.
Alluzzàri = guardare fissamente, avere brama; manifestare attenzione improvvisa per qualcuno o qualcosa che suscita il desiderio.
Ammagliàrisi = offuscarsi.
Ammargiàri =  di terreno, riempirsi d'acqua.
Ammàttiri o mmàttiri = capitare.
Ammàtula = inutilmente, invano; es.: parlari ammatula = dire cose inutili.
Ammènniri = chiedere umilmente perdono.
Amminnìrisi = umiliarsi.
Ammiscàri = mescolare, mettere insieme.
Ammiscàrisi = intromettersi.
Ammizzigliàri (mmizzigliàri) = fare carezze, vezzeggiare; coccolare fino a viziare.
Ammizzigliàrisi = chiedere carezze; richiedere attenzioni,
Ammolacutèddra = arrotino.
Ammulàri = affilare.
A mmucciarè (ammucciarè) = a nascondino.
Ammucciàri = nascondere.
Ammugliàri = immergere in un liquido, nel latte ecc.
Ammunziddràti = accumulati.
Ammurràri = non potere andare avanti, propriamente “davanti a un muro che non si può superare”(di derivazione latina). Ammustazzàta = si dice di una donna che mostra dei peli sopra il labbro, come dei baffi.
Ammuttàri = spingere.
Ammuttùni = spinta.
Amu = nel lotto, l'unione di due numeri, ambo.
Amùsu = aspro.
Ancugnàri = avvicinare.
Anga (con pronuncia della 'g' di tipo nasale) = molare, dente in generale.
Annacàri = dondolare.
Annacàrisi = detto soprattutto delle donne, dondolarsi mentre camminano; dondolarsi sull’altalena.
Annittàri = pulire.
Annuricari = diventare nero.
Antinna = lungo palo pieno di sapone su cui ci si arrampica per impadronirsi dei doni che sono stati sistemati in cima ad esso.
Antu antu = senza scendere nei particolari o in profondità.
Antùra = poco fa (letteralmente = prima di un’ora fa).
Anturàzzu = prima di poco fa.
Appagnàrisi = spaventarsi, detto specialmente delle bestie. 
Apparàri la falla = piegare verso l’alto la parte estrema di una veste o del grembiule in modo da  formare come una conca. Apparàri li mani = unire le mani in modo tate da formare come una sacca, una conca.
Appariggiàri =  derivazione latina = uguagliare.
Apparulàti (oppure: appaluràti) = fidanzati non ufficialmente (letteralmente che si sono dati la parola).
Appizzàri
= fare rovinare, attaccare un chiodo, un quadro.
Appizzàtu = appeso, deteriorato, rovinato.
Appunnarisi = intestardirsi, pensare sempre e in modo ossessivo a qualcosa.
Appuntiddrari = puntellare.
Appustàri (li scarpi) = cucire (le tomaie); sistemare qualcuno in un posto di lavoro.
Apuòrcu (oppure: aprocchiu) = spina alba, un tipo di verdura selvatica, che si prepara generalmente lessa (Giuseppe Todaro). Si presenta spinosa con fiori rosa. Ha proprietà antielmintica in quanto in grado di eliminare diversi tipi di vermi. In alcuni paesi viene chiamato anche gattareddri o aprocchi.
Ardìcula = ortica.
Àrgia (oppure: gàrgia) = guancia.
Argiàta (oppure: gargiàta) = colpo dato con la mano sul viso.
Ària = spazio di terra spianato per battervi le biade.
Arìddri = semi del pomidoro o testicoli di polli o di conigli.
Arma = anima.
Armu = animo, coraggio.
Armùzza di Priatò = anime desolate, creature afflitte, come le anime del Purgatorio.
Arraccamàri = ricamare.
Arrancidiri = diventare rancido, alterato.
Arrancidirisi = risentirsi.
Arrafatàtu = si dice di chi ha la voce rauca.
Arramazzàrisi = cadere a terra come un peso morto, sforzarsi.
Arrangidìrisi = offendersi.
Arrassàri = allontanare.
Arrassàrisi = allontanarsi.
Arràssu = lontano. Tira arrassu = allontànati!
Arrì (oppure: accà) = esortazione al mulo o all’asino o al cavallo a camminare.
Arribbiddriàri = chiedere con insistenza.
Arribbuccari = rovesciare l'estremità di qualche tessuto, imboccare.
Arricallàri = ripassare con l’aratro sul terreno già arato. T’arricallu = ti dò tante botte da ridurti come un campo su cui è passato per la seconda volta l’aratro.
Arricampàri = raccogliere, si dice specialmente di prodotti agricoli.
Arricampàrisi = rientrare.
Arricògliri = raccogliere, specialmente dei frutti di campagna.
Arricòglisi = tornare, rientrare.
Arricriàrisi = ricrearsi, rinascere.
Arriddiliàri = passare un po’ di tempo chiacchierando.
Arriddìliu = il passar tempo chiacchierando
Arriè = di nuovo.
Arriminàri = muovere.
Arriminàrisi = muoversi.
Arrimiscàri
= buttare le cose sottosopra, rovistare.
Arrimmunnàri (oppure: arrimunnàri) = potare gli alberi.
Arrinàri = trascinare un animale per le redini.
Arrinisciùtu = riuscito, fatto grande; poveru arrinisciutu = chi, nel corso della vita, riesce a riscattarsi dalla condizione di povertà in cui versava alla nascita, ma ostenta in modo così grossolano il benessere conseguito, da rivelare, indirettamente, le proprie umili origini.
Arripuddrùtu = molto magro, smunto, emaciato.
Arrisantàri = trasalire.
Arriscèdiri = frugare, perquisire, cercare.
Arrisicàrisi = rischiare, permettersi, osare.
Arristàri = trarre in arresto; mettersi d’accordo.
Arriurdàri = ricordare.
Arrivièntu = riposo.
Arrivintàri = riposare.
Arrivintarisi = riposarsi.
Arrivùddrisi = trasalire, cambiare di colore, sentirsi improvvisamente in imbarazzo.
Arrizzàri = arricciare. Es.: m'arrizzàru li carni = mi si è accaponata la pelle.
Arrizzittàri = pulire, mettere in ordine, riassettare.
Arrizzittàrisi = prepararsi.
Arrizzulàri = far cadere (specialmente dalle scale).
Arrizzulàrisi = cadere a terra.
Arrunchiari = ammassare
Arrusu (garrusu) = gay.
Arzàna = specie di grande mensola.
Àsciacu = terrazza.
Asciàri = trovare.
Asciàrisi = trovarsi; es.: s'ascià a passari di ddrà = si trovò a passare, passò per caso di là.
Assammaràri = immergere i panni sporchi nell'acqua e tenerceli per qualche tempo.
Assammaràrisi = inzupparsi (per la forte pioggia o per qualsiasi altra causa).
Assantumàri = svenire.
Assicutàri = costringere qualcuno a scappare.
Assugliàri = aizzare (es.: il cane; in questo caso si può dire pure abbiàri lu cani).
Astutàri = spegnere.
A testa appuzzùni = con la testa all’ingiù.
Attalòra = buco nel fondo di una porta per permettere ai gatti di entrare.
Attùffu = cucciolo di gatto.
Attuppàri = tappare.
Attuppatièddru = sost., chiocciola che si trova ancora in letargo sotto terra; agg., persona che, crescendo, non si fa molto alta, ma, di contro, rimane bassina e pienotta alla stregua di un tappo.
A vaniddrùzza = detto di imposta di porta o di finestra socchiusa. Vaniddruzza, in particolare,  indica una strada molto stretta. La porta o la finestra a vaniddrùzza, pertanto, è quella socchiusa, che lascia un'apertura così ristretta da ricordare l'esiguità della larghezza della vaniddruzza (dott. Michele Messineo).
Avantièri (oppure: avantiràzzu) = qualche tempo fa, un tempo passato, ma non di troppo; lett., indica il giorno prima di ieri, che, in grottese, si rende invece con la locuzione passannaieri.
Avariàri (oppure: variàri) = oscillare ora da una parte ora dall’altra, non stare in equilibrio.
Avarièddru = che non permette a nessuno di importunarlo, ma nello stesso tempo presenta anche un pizzico di cattiveria. La componente di cattiveria distingue l'avarièddru dallo spertu,che è colui che, senza essere cattivo, riesce tuttavia ad impedire a terzi di dargli fastidio (Gianni Napoli).
'Avita = antico contenitore di legno per impastare il gesso.
Azziccari = indovinare.
Azziculiàri = muovere.
Azziculiàrisi (oppure: ziculiàrisi) = muoversi, essere malfermo, detto soprattutto di mobili, di scale portatili o di denti.
Azzizzàri = aggiustare, sistemare.
Azzòlu = azolo, sostanza, di colore turchino, usata per sbiancare la biancheria nell'ultimo risciacquo.
Azzùppa viddrànu = pioggerellina che, per la sua scarsa consistenza, non scoraggia il contadino dal continuare il suo lavoro nei campi, ma che, per la sua insistenza, finisce per inzupparlo.

Carmelo e Graziella Luparello

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 6 gennaio 2013.
Per gentile concessione degli Autori.
© Riproduzione riservata.
  

 

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05/01/2013

Politica. Il 9 gennaio sarà il "Restitution Day" per i deputati del Movimento 5 Stelle all'ARS

 

Movimento 5 Stelle - Gruppo Parlamentare all'Assemblea Regionale Siciliana

Il 9 gennaio sarà celebrato il “Restitution day”, giorno in cui i deputati all'Ars del Movimento Cinque Stelle restituiranno alla Regione gran parte del loro stipendio, e cioè  le somme eccedenti i 2500 euro più rimborsi spese.
Viene così mantenuta fede alla promessa fatta in campagna elettorale da Cancelleri e compagni e contemporaneamente viene scritta una pagina storica nella vita dell'Assemblea regionale: è la prima volta, infatti, che deputati rinunciano volontariamente alla parte preponderante dei loro compensi (valutabile intorno al 70 per cento).
Le somme restituite, poco meno di  un milione di euro annui, secondo gli intendimenti del gruppo parlamentare saranno utilizzate per finanziare un fondo di microcredito destinato alle piccole imprese, per il quale il Consiglio di presidenza dell'Ars è stato invitato dal M5S a modificare in maniera opportuna il proprio bilancio.
Speriamo, però - dice il capogruppo del Movimento all’Assemblea regionale, Giancarlo Cancelleri - che alla fine questa cifra sia molto più grossa. Vogliamo credere,  infatti,  che in momento così delicato per l'economia siciliana anche altri deputati  saranno  pronti a percorrere il cammino da noi tracciato, dimostrando di lavorare anche, e soprattutto, per la Sicilia”. Tutti i dettagli dell’operazione saranno resi noti il prossimo 9 gennaio, nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 10.30 nella sala stampa dell’Assemblea Regionale Siciliana.
 

 

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05/01/2013

Riconoscimenti. Conferito al pittore Antonio Pilato il Premio Cavour 2012

 

Conferito al pittore Antonio Pilato il Premio Cavour 2012.
Premio Cavour

La giuria del Premio Cavour, promosso dal Comune di Sogliano Cavour e dall'Associazione Culturale "Italia in Arte", manifestazione che vanta il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha inteso riconoscere l'elevato valore culturale dell'opera pittorica di Antonio Pilato, conferendogli l'edizione 2012 del Premio.
Antonio Pilato, pittore di origini grottesi, laureato in Lettere e Filosofia con la tesi su “Il problema dell’arte in Croce”, docente, si segnala sin dall’adolescenza per lo spiccato interesse verso le arti figurative, con esposizioni ad Agrigento e Palermo. Trasferitosi a Milano, dove tuttora insegna Filosofia e Pedagogia, continua il mai interrotto lavoro di pittore, inserendosi nel capoluogo lombardo. Originale e personale, l’artista non richiama alla mente alcun riferimento immediato se non ciò che è interiormente vissuto, dove l’oggetto si fa simbolo, invenzione poetica, e dove l’uomo si fa cardine di tutte le sue tematiche. Di qui un affacciarsi nelle sue opere di svariate problematiche politiche, sociali ed etiche, che lo fanno riflettere sul destino dell’uomo e sulle forze che lo impastoiano e a volte lo liberano.
 

 

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05/01/2013

Chiesa. Domenica 6 gennaio, Concerto dell'Epifania della Corale Interparrocchiale "Jobel"

 

Corale Jobel
Corale "Jobel"

Ininterrottamente dal 2004, prosegue la tradizione ormai consolidata che vede ogni 6 gennaio, Solennità dell'Epifania, la Corale interparrocchiale Liturgico-Musicale "Jobel" proporre a Grotte il "Concerto dell'Epifania". Ciascuna edizione ha richiamato numerosi fedeli che hanno affollato l'edificio nel quale si è tenuto il concerto (la chiesa Madonna del Carmelo oppure la chiesa Madre). Ospite d'onore delle varie edizioni, S.E. Mons. Carmelo Ferraro, Arcivescovo emerito di Agrigento, che il prossimo 6 gennaio presiederà la Santa Messa vespertina, concelebrata dall'arciprete Padre Giovanni Castronovo, alle ore 17.30 nella chiesa Madonna del Carmelo. Al termine della Celebrazione Eucaristica rimarrà con i fedeli per assistere, nello stesso luogo, al concerto della Corale "Jobel" (a lato, un'immagine di repertorio), diretta da Valentina Morgante. Durante il concerto si potrà assistere alla "rievocazione dell'arrivo dei Magi", a cura dell'Associazione "Gli Amici di Padre Vinti" che successivamente animeranno, per l'ultima sera, il presepe vivente presso la casa natale del Servo di Dio salito al Padre in fama di santità. Al termine della manifestazione, il Sindaco e l'Assessore allo Spettacolo del Comune premieranno gli autori dei migliori presepi realizzati nei quartieri di Grotte.

Carmelo Arnone
5 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.

Corale Interparrocchiale "Jobel"
"Concerto dell'Epifania"
Domenica 6 gennaio, ore 19.00
Chiesa Madonna del Carmelo
Grotte (AG)
 

 

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04/01/2013

Cinema. "B&B - Babbiannu Babbiannu", rubrica di Giovanni Volpe; commento al film "La migliore offerta"

 

"B&B - Babbiannu Babbiannu", rubrica di Giovanni Volpe
B&B

La migliore offerta - locandina
LA MIGLIORE OFFERTA
di Giuseppe Tornatore.

È incredibile come Tornatore riesca con la trama dei suoi films a pararsi le critiche che sa che arriveranno perché nessuno meglio di lui sa quanti difetti i suoi films abbiano. In questo: dialoghi brutti e scontati (si ma c’è un perché nella trama e non dirò perché); non c’è traccia di un’emozione vera che sia una in tutto il film (si ma c’è un perché nella trama: chi può dire cosa ci emoziona e se ciò che ci emoziona è reale?); il films tra Kafka, Proust, Joice, Sciascia e Pirandello è troppo intellettualistico (si ma c’è un perché nella trama, in fondo in fondo è la semplice storia di una grande presa per il culo); il film ha 15 minuti iniziali e finali belli (il motivo per cui non sia durato mezz’ora è perché a costruire dei pezzi ciLa migliore offerta - scena 1 vuol del tempo, a distruggerli poco: succede esattamente così nel film), l’inizio soprattutto sembra precludere ad uno di quei viaggi attorno al mistero dell’animo umano che hanno fatto la fortuna di grandi registi e di grandi films, poi improvvisamente però si nebulizza, si allunga, si ripete, perde magia anche perché il mistero viene svelato e la spiegazione è fuori dal mistero stesso, rimanda ad altro e poi ad altro ancora (troppe matrioske). Il protagonista s’innamora della donna del mistero: perché? L’amore, l’innamoramento è del tutto gratuito e non giustificato da niente. Il percorso dell’amore platonico verso la fisicità che sembra La migliore offerta - scena 2essergli proibita è bruciato in una scopata talmente gratuita che sarà mostrata, per fortuna, solo in flashback (ben altro il tormento peccaminoso e scandalistico non consumato in Morte a Venezia – la ripetuta tintura dei capelli è forse una citazione?) ma in questo Tornatore è sempre stato maestro privo di tabù: dopo il ragazzino che si fa le seghe (Malena), adesso anche il sesso tra un uomo anziano e una giovane donna. Ancora una volta quella che poteva essere una splendida regia (per quanto a tratti manieristica e molto molto politicamente corretta) si dissolve tra le pieghe di un soggetto sbagliato e a tratti inconsistente.La migliore offerta - scena 3 Quando Tornatore tenta sentieri Viscontiani rasenta il ridicolo e i dialoghi stavolta (nonostante la trama) fanno acqua da tutte le parti e stavolta non sono salvati neanche dal doppiaggio soprattutto quello dell’attrice protagonista. Sia chiaro: Tornatore è un grande regista ma credo che la sua scrittura stia scivolando (o forse è sempre stato così?) verso una deriva intellettualistica e borghese che toglie (e molto) prestigio alla sua indubbia capacità di regista, se solo avesse un minimo, un minimo, di capacità di scandalizzare, di dissacrare, di osare, che magnifico artista sarebbe! Invece è perfettamente ancorato a un’arte che alla fine è rassicurante, filo-governativa, tendente al piatto. Questo, allargando il discorso al cinema italiano più in generale, fa sì che La migliore offerta - scena 4nessuno (o pochi e piccoli) riesca a raccontare e per bene (come certo Tornatore potrebbe) questa martoriata povera Italia. Cosa sarebbe un Ladri di biciclette oggi? Certo non tutti sono Petri, Rosi o Damiani, ma neanche De Sica, Fellini, Antonioni, Visconti o Rossellini. Questi grandissimi poi, avevano degli sceneggiatori, grandissimi, Tornatore no. Perché? Forse la risposta è nell’industria cinematografica. Un cinema che fa pensare o addirittura crescere fa paura a tutti e molti autori per arrivare prima in produzione e soprattutto dopo nelle sale si barcamenano alla ricerca di un equilibrio impossibile. Questo film di Tornatore è prodotto anche dal ministero e dall’Unicredit, fa largo impiego di Armani e altri prodotti simili, ora non voglio dire che l’autore si genuflette al produttore, e non lo dico, probabilmente però penso che in questa Italia fare cinema veramente libero è difficile, assai difficile.

Giuseppe TornatoreLa migliore offerta - scenaNote “inutilmente” positive a margine: mai, come in questo film, ho paradossalmente avvertito la presenza (essenza) di Bagheria in un film di Tornatore (la villa e il mistero). La scena (colori e luce) della ragazza sotto l’acqua della vasca è bellissima; così come il contesto nel bar di Praga della carrellata finale. Ultima annotazione: stavolta Tornatore non si è citato com’è capitato altre volte, ha lasciato che a farlo fosse Morricone e tanto.

Se non l’avete ancora visto, il film, andate a vederlo.


Giovanni Volpe
4 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.
  

 

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04/01/2013

Iniziative. Continuano le novene presso i presepi allestiti nei quartieri del paese

 

Continuano le novene presso i presepi allestiti nei quartieri del paese
Vedi le foto

Ancora per un paio di giorni ci sarà la possibilità di ammirare i numerosi presepi allestiti dai cittadini nei quartieri del paese di Grotte. Noi ne abbiamo contati ben 13, e forse qualcuno ci sarà sfuggito. Si possono trovare nelle seguenti vie: Via Confine (all'incrocio dell'ex istituto "Ancelle Riparatrici"), Vicolo Verdi, Via Santa Rita, Via Livatino, Via Crispi (accanto Sudpel), Corso Garibaldi (accanto alla sede CGIL), Via Elena di Montenegro, Via Da Monte, Via Padre Vinti (a pochi passi dalla rotonda), Via Giubileo del 2000, nei pressi di Via Gracco (di fronte all'ex istituto "Ancelle Riparatrici"), Via Cascino (di fronte la scuola media). Per concludere, la "Piccola Betlemme", presepe vivente che si realizza nelle viuzze vicine alla casa natale di Padre Vinti. Qui è anche possibile, con una piccola offerta, degustare deliziosi assaggi di prodotti tipici locali, mentre nel presepe di Via Confine, grande successo ha riscosso (come lo scorso anno) l'assaggio di ricotta offerta e realizzata dal vivo, esclusivamente con latte fresco seguendo l'originario antico metodo artigianale tramandato da padre in figlio, dalla Famiglia Mulè, titolare di una piccola azienda lattiero-casearia a conduzione familiare. Come ogni anno, le rappresentazioni della natività sono rallegrate dalle nenie natalizie intonate dalle voci e dagli strumenti del gruppo di animazione delle novene, formato da giovani raccolti attorno a Gerlando Terrana. I presepi saranno visitabili sino alla sera di domenica 6 gennaio, festa dell'Epifania.

Carmelo Arnone
4 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.

Pubblichiamo le immagini di alcuni presepi (76 foto di © Salvo Lo Re "President").

Presepi e Novene a Grotte (Foto) Visita l'argomento
 

 

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03/01/2013

Riflessioni. "L'Agenda del prof. Monti"; di Antonio Pilato

 

Antonio Pilato
Antonio Pilato

Riceviamo e pubblichiamo.

"Siamo arrivati finalmente a capire, senza il velo di Maya, anche il senso direzionale del leader tecnocrate e politocrate prof. Monti.

Tutto preparato, prima con le dimissioni del Presidente del Consiglio Berlusconi e di tutto il suo pianeta di Ministri da lui chiamati a governare questo penoso paese Italia, contrastato dalle sinistre, poi con la reggenze suppletiva dei tecnici, mai conosciuti prima dagli elettori, ed in ultimo e in mezzo a tanta palude deludente, anche l'agenda Monti, che così si esprime, con autorità lapidaria: “Se mi volete in politica, ecco  la mia agenda”.

Vuol dire che sarà ancora lui a scegliere gli uomini che ci dovranno salvare da tanto disastro economico, da lor causato, e dare gli incarichi, stabilire programmi e priorità di impegni teorici e attuativi. Sarà Lui allora, a far navigar la “nave” in gran tempesta, con nocchieri decisi a liberarci dai bordelli degli affari, a farci risalire dalla china della disperazione con le ali purificate di etica?
Vedremo cosa succederà".

 

   

Antonio Pilato
 

 

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03/01/2013

Tasse. "ICI-IMU e case fantasma: accertamenti pazzi"; di Calogero Chiarenza

 

Calogero Chiarenza
Ing. Chiarenza





Deliberazione di Giunta per l'ICI sulle case fantasma
Deliberazione


          ICI-IMU e case fantasma: accertamenti pazzi.

          Qualcuno ricorderà le pubblicazioni su questo giornale in merito alle Case Fantasma, una del 19/05/2012 a mio nome e l’altra del 23/05/2012 a firma del Sindaco del Comune di Grotte, Rag. Paolo Pilato.
          Entrambe le pubblicazioni denunciarono la possibile presenza di errori commessi dall’Agenzia del Territorio e le conseguenze che ne sarebbero derivate.
          In particolare il Sindaco, grazie alle segnalazioni pervenute da parte dei cittadini, scrisse che ove si accertasse la presenza di errori negli elenchi delle case fantasma “sarebbe un fatto grave e inaudito per le conseguenze che ne deriverebbero a quei cittadini che, in futuro, potranno essere destinatari di ancor più pesanti sanzioni, anche di parecchie migliaia di euro”.
          Ed è poi successo quanto annunciato, con il paradosso che in questi giorni, a causa degli errori catastali, i cittadini sono vessati per mano dello stesso Comune, il cui Sindaco mesi addietro aveva denunciato questo pericolo.
          Un pasticcio di cui il Comune, pur senza averne tutte le colpe, si è reso involontario complice nel momento in cui ha recapitato ai malcapitati cittadini, vittime degli errori del catasto, accertamenti di ICI arretrata, anche per diverse migliaia di Euro.
          Tutto ciò deriva da una norma emanata sotto il governo Tremonti (art.2, comma 5-bis del D.L. 225/2010 conv. con L. 10/2011) e sotto il governo Monti (art. 11, comma 7 del D.L. n. 16/2012 conv. con L. 44/2012) che ha consentito al Catasto di considerare una pubblicazione su internet delle rendite presunte come se fosse una notificazione personale, violando il diritto costituzionale della difesa e lo statuto del contribuente.
          Poi l’Agenzia del Territorio ci ha messo del suo, attribuendo per errore, ad esempio, a  fabbricati accatastati  già dotati di rendita, un’altra rendita ancora, duplicando quindi le tasse e per di più comminando sanzioni e liquidazioni senza notificarle personalmente a persone, rimaste di conseguenza ignare di tutto e intestandole addirittura a persone non proprietarie.
          Si sono calpestati e si continuano a calpestare i più elementari diritti dei cittadini da parte di uno Stato padrone che non rispetta neanche la propria costituzione. Sui mezzi di comunicazione nulla si dice nel merito, perché intenti a parlare del nulla (cronache, primarie, alleanze elettorali).
          Spieghiamo meglio quello che è successo.
          Il Comune di Grotte in questi giorni ha recapitato ai contribuenti diverse lettere di accertamento per l’ICI non pagata dal 2007.
          Nulla di straordinario, se non fosse che sugli avvisi di accertamento risultano le rendite presunte di case inesistenti oppure non appartenenti ai destinatari degli stessi avvisi.
          Un vero rompicapo!
          Tutto nasce dal fatto che l’Agenzia del Territorio erroneamente aveva creato nuove unità immobiliari (queste sono le vere case fantasma) con attribuzione di nuove rendite catastali presunte, attribuendole a fabbricati, che secondo la stessa Agenzia, non erano stati accatastati.
          Nei riguardi dell’ICI/IMU è sorto un vero e proprio pasticcio sulla pelle degli incolpevoli cittadini!
          Il Comune, facendo affidamento ai dati catastali, chiede il pagamento dell’ICI anche per le case che non esistono, che non sono suscettibili di rendite o che appartengono ad altri proprietari.
          La cosa grave di questa vicenda è che taluni errori sulle rendite presunte non si sono potuti evitare, in quanto ai cittadini interessati non è stata data conoscenza personale mediante notifica di quello che ha combinato, a torto o a ragione, l’Agenzia del Territorio.
          Altro fatto ancor più grave è che, nonostante talune rendite presunte errate fossero già state corrette e/o soppresse da qualche mese dallo stesso catasto, le stesse compaiono negli avvisi di accertamento mandate dal Comune.
          Si chiede pertanto al Comune di porre la giusta attenzione a quanti segnaleranno tali incongruenze.
          Va ricordato che il soggetto passivo dell’imposta ICI/IMU, cioè quello che è tenuto a pagare l’imposta (art.3 D. Lgs 504/1992 e art. 9 D. Lgs 23/2011) non sempre coincide con l’intestatario catastale e non è detto che un’unità immobiliare, a cui è stata attribuita d’ufficio da parte dell’Agenzia del Territorio una rendita catastale presunta, esista o sia soggetta all’obbligo di accatastamento!


Calogero Chiarenza
3 gennaio 2013
© Riproduzione riservata.
 

 

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03/01/2013

Lettere. "A proposito del centro commerciale La Grua"; di Lillo Agnello

 

Centro Commerciale Naturale "La Grua"
"La Grua"

Riceviamo e pubblichiamo.

"A proposito del centro commerciale "la Grua".
Nonostante si tratti di 21 aziende, di questo Centro si conosce ben poco. Vive solo sulla carta e magari con tanto di atto costitutivo? E'presente realmente sul mercato, e dove? Si tratta di prodotti naturali dell'agricoltura? Quali? Se non se non si diffonde la conoscenza della sua presenza sul mercato e sul territorio, resta un'Associazione virtuale fatta dei vecchi propositi (contributi regionali e interessi politici). Il mio, pertanto, vuole essere un invito al Coordinatore responsabile a volere fornire ulteriori dettagli per fare partecipare anche tutti i cittadini a quanto programmato dagli iscritti.
Grazie e buon anno a tutti".

 

   

Lillo Agnello
 

 

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02/01/2013

Volontariato. Consegna dei riconoscimenti nella Giornata del Donatore Adas

 

Consegna dei riconoscimenti nella Giornata del Donatore Adas
Vedi le foto

Con la partecipazione dei soci alla Santa Messa domenicale, celebrata dall'arciprete Padre Giovanni Castronovo e dedicata a tutti i donatori, il gruppo Adas di Grotte ha iniziato le attività della Giornata del Donatore, appuntamento annuale che in prossimità delle feste natalizie coinvolge gli aderenti. Al termine della funzione liturgica sono stati consegnati alcuni riconoscimenti ai soci che si sono particolarmente distinti per le donazioni effettuate. La Giornata è continuata presso la sede sociale, in Corso Garibaldi. In un clima gioioso, animato dal gruppo delle novene di Gerlando Terrana, sono state consegnate altre targhe e medaglie. Nell'occasione il presidente dott.ssa Alessandra Vizzini ha ufficializzato la nomina della donatrice Cettina Messina, distintasi per le continue attività di supporto a tutte le iniziative dell'Adas di Grotte, di nuovo componente del Direttivo. Di seguito i donatori hanno potuto gradire alcune specialità gastronomiche locali e divertirsi con la serata danzante che ha concluso la giornata.

Pubblichiamo alcune immagini della giornata (56 foto di © Calogero Infantino).

Giornata del Donatore Adas (Foto) Visita l'argomento
 

 

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01/01/2013

Volontariato. Festa di Natale per i bambini, alla Onlus "Padre Vinti - Grotte Solidale"

 

Festa di Natale per i bambini, alla Onlus "Padre Vinti - Grotte Solidale"
Guarda il video

Lo scorso 21 dicembre, l'Associazione "Padre Vinti - Grotte Solidale" Onlus ha organizzato una festa speciale per i bambini delle famiglie che beneficiano dell'attività del Banco Alimentare. Durante la serata i piccoli presenti hanno giocato a tombola ed hanno partecipato ad un piccolo rinfresco. Ogni bambino ha ricevuto un piccolo pensierino da Babbo Natale. Tutti i regali che sono stati distribuiti, erano dei giocattoli ancora nuovi, che molte famiglie hanno pensato di donare all'Associazione per poi ridistribuirli ai bambini. A fine serata, il consueto scambio degli auguri di buone feste. Il Presidente ed  il Direttivo della Onlus hanno dichiarato la loro soddisfazione per la riuscita dell'iniziativa, che ha contribuito a rendere più liete le festività di grandi e piccini.

Festa di Natale alla Onlus "P. Vinti - Grotte Solidale" (Video) Visita l'argomento
 

 

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01/01/2013

Politica. Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano

 

Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica on. Giorgio Napolitano
On. Napolitano

Pubblichiamo il testo del messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano, pronunciato ieri sera a reti unificate.

Palazzo del Quirinale, 31/12/2012

"Un augurio affettuoso a tutti voi, uomini e donne d'Italia, che vivete e operate in patria e all'estero, e in particolare a quanti servono da lontano la nazione, in suo nome anche rischiando la vita, come nelle missioni di pace in tormentate aree di crisi.
Mi rivolgo a voi questa sera nello stesso spirito del mio primo messaggio di fine anno, nel 2006, e di tutti quelli che l'hanno seguito. Cercherò cioè ancora una volta di interpretare ed esprimere sentimenti e valori condivisi, esigenze e bisogni che riflettono l'interesse generale del paese. Guardando sempre all'unità nazionale come bene primario da tutelare e consolidare. In questo spirito ho operato finora, secondo il ruolo attribuito dalla Costituzione al Presidente della Repubblica. Anche e ancor più in questo momento, alla vigilia di importanti elezioni politiche, non verranno da me giudizi e orientamenti di parte, e neppure programmi per il governo del paese, per la soluzione dei suoi problemi, che spetta alle forze politiche e ai candidati prospettare agli elettori. Muoverò piuttosto dal bisogno che avverto di una considerazione più attenta e partecipe della realtà del paese, e di una visione di quel che vorremmo esso diventasse nei prossimi anni.

Parlo innanzitutto di una realtà sociale duramente segnata dalle conseguenze della crisi con cui da quattro anni ci si confronta su scala mondiale, in Europa e in particolar modo in Italia. Da noi la crisi generale, ancora nel 2012, si è tradotta in crisi di aziende medie e grandi (e talvolta, dell'economia di un'intera regione, come ho constatato da vicino in Sardegna), si è tradotta in cancellazione di piccole imprese e di posti di lavoro, in aumento della Cassa Integrazione e della disoccupazione, in ulteriore aggravamento della difficoltà a trovare lavoro per chi l'ha perduto e per i giovani che lo cercano. Per effetto di tutto ciò, e per il peso delle imposte da pagare, per l'aumento del costo di beni primari e servizi essenziali, "è aumentata l'incidenza della povertà tra le famiglie" - ci dice l'Istituto Nazionale di Statistica - specie "quelle in cui convivono più generazioni.... Complessivamente sono quasi due milioni i minori che vivono in famiglie relativamente povere, il 70 per cento dei quali è residente al Sud". Ricevo d'altronde lettere da persone che mi dicono dell'impossibilità di vivere con una pensione minima dell'INPS, o del calvario della vana ricerca di un lavoro se ci si ritrova disoccupato a 40 anni.

Ma al di là delle situazioni più pesanti e dei casi estremi, dobbiamo parlare non più di "disagio sociale", ma come in altri momenti storici, di una vera e propria "questione sociale" da porre al centro dell'attenzione e dell'azione pubblica. E prima ancora di indicare risposte, come tocca fare a quanti ne hanno la responsabilità, è una questione sociale, e sono situazioni gravi di persone e di famiglie, che bisogna sentire nel profondo della nostra coscienza e di cui ci si deve fare e mostrare umanamente partecipi. La politica, soprattutto, non può affermare il suo ruolo se le manca questo sentimento, questa capacità di condivisione umana e morale. Ciò non significa, naturalmente, ignorare le condizioni obbiettive e i limiti in cui si può agire - oggi, in Italia e nel quadro europeo e mondiale - per superare fenomeni che stanno corrodendo la coesione sociale.

Scelte di governo dettate dalla necessità di ridurre il nostro massiccio debito pubblico obbligano i cittadini a sacrifici, per una parte di essi certamente pesanti, e inevitabilmente contribuiscono a provocare recessione. Ma nessuno può negare quella necessità: è toccato anche a me ribadirlo molte volte. Guai se non si fosse compiuto lo sforzo che abbiamo in tempi recenti più decisamente affrontato: pagare gli interessi sul nostro debito pubblico ci costa attualmente - attenzione a questa cifra - più di 85 miliardi di euro all'anno, e se questo enorme costo potrà nel 2013 e nel 2014 non aumentare ma diminuire, è grazie alla volontà seria dimostrata di portare in pareggio il rapporto tra entrate e spese dello Stato, e di abbattere decisamente l'indebitamento. C'è stato cioè un ritorno di fiducia nell'Italia, hanno avuto successo le nuove emissioni di Buoni del Tesoro, si è ridotto il famoso "spread" che da qualche anno è entrato nelle nostre preoccupazioni quotidiane.

E' dunque entro questi limiti che si può agire per affrontare le situazioni sociali più gravi. Lo si può e lo si deve fare distribuendo meglio, subito, i pesi dello sforzo di risanamento indispensabile, definendo in modo meno indiscriminato e automatico sia gli inasprimenti fiscali sia i tagli alla spesa pubblica, che va, in ogni settore e con rigore, liberata da sprechi e razionalizzata. Decisivo è, nello stesso tempo e più in prospettiva, far ripartire l'economia e l'occupazione non solo nel Centro-Nord ma anche nel Mezzogiorno; cosa - quest'ultima - di cui poco ci si fa carico e perfino poco si parla nei confronti e negl'impegni per il governo del paese. Uscire dalla recessione, rilanciare l'economia, è possibile per noi solo insieme con l'Europa, portando in sede europea una più forte spinta e credibili proposte per una maggiore integrazione, corresponsabilità e solidarietà nel portare avanti politiche capaci di promuovere realmente, su basi sostenibili, sviluppo, lavoro, giustizia sociale. L'Italia non è un paese che possa fare, nel concerto europeo, da passivo esecutore; è tra i paesi che hanno fondato e costruito l'Europa unita, e ha titoli e responsabilità per essere protagonista di un futuro di integrazione e democrazia federale, che è condizione per contare ancora, tutti insieme, nel mondo che è cambiato e che cambia. Guardiamo dunque a questa prospettiva. Sta per iniziare un anno ancora carico di difficoltà. Non ci nascondiamo la durezza delle prove da affrontare, ma abbiamo forti ragioni di fiducia negli italiani e nell'Italia. Più di un anno fa dissi a Rimini: si è nel passato parlato troppo poco "il linguaggio della verità". Ma avere e dare fiducia "non significa alimentare illusioni, minimizzare o sdrammatizzare" i dati più critici della realtà: si recupera fiducia "guardandovi con intelligenza e con coraggio. Il coraggio della speranza, della volontà e dell'impegno".

Ebbene, penso che una maturazione in questo senso ci sia stata, specialmente tra i giovani. Sono loro che hanno più motivi per essere aspramente polemici, nel prendere atto realisticamente di pesanti errori e ritardi, scelte sbagliate e riforme mancate, fino all'insorgere di quel groviglio ed intreccio di nodi irrisolti che pesa sull'avvenire delle giovani generazioni. I giovani hanno dunque ragioni da vendere nei confronti dei partiti e dei governi per vicende degli ultimi decenni, anche se da un lato sarebbe consigliabile non fare di tutte le erbe un fascio e se dall'altro si dovrebbero chiamare in causa responsabilità delle classi dirigenti nel loro complesso e non solo dei soggetti politici.

E che dire poi dell'indignazione che suscitano la corruzione in tante sfere della vita pubblica e della società, una perfino spudorata evasione fiscale o il persistere di privilegi e di abusi - nella gestione di ruoli politici ed incarichi pubblici - cui solo di recente si sta ponendo freno anche attraverso controlli sull'esercizio delle autonomie regionali e locali? Importante è che soprattutto tra i giovani si manifesti, insieme con la polemica e l'indignazione, la voglia di reagire, la volontà di partecipare a un moto di cambiamento e di aprirsi delle strade. Perché in fondo quel che si chiede è che si offrano ai giovani delle opportunità, ponendo fine alla vecchia pratica delle promesse o delle offerte per canali personalistici e clientelari. E opportunità bisogna offrire a quanti hanno consapevolezza e voglia di camminare con le loro gambe: bisogna offrirle soprattutto attraverso politiche pubbliche di istruzione e formazione rispondenti alle tendenze e alle esigenze di un più avanzato sviluppo economico e civile.
Prospettare una visione per il futuro delle giovani generazioni e del paese è importante fin da ora, senza limitarsi ad attendere che nella seconda metà del 2013 inizi una ripresa della crescita in Italia e adoperandosi perché si concretizzi e s'irrobustisca.
Ritengo si debba puntare a una visione innanzitutto unitaria, che abbracci l'intero paese, contando sulla capacità di tutte le forze valide del Mezzogiorno di liberarsi dalla tendenza all'assistenzialismo, dai particolarismi e dall'inefficienza di cui è rimasta assurdamente vittima la gestione dei fondi europei.
Più in generale, una rinnovata visione dello sviluppo economico non può eludere il problema del crescere delle diseguaglianze sociali. Si riconosce ormai, ben oltre vecchi confini ideologici, che esso è divenuto fattore di crisi e ostacolo alla crescita proprio nelle economie avanzate. Porre in primo piano quel problema diventa sempre più decisivo.
Nello stesso tempo, in momenti impegnativi di scelta come quello della imminente competizione elettorale è giusto guardare all'Italia che vorremmo nella pienezza dei suoi valori civili e culturali. E quindi come paese solidale che sappia aver cura dei soggetti più deboli, garantendoli dal timore della malattia e dell'isolamento, che sappia accogliere chi arriva in Italia per cercare protezione da profugo o lavoro da immigrato e offrendo l'apporto di nuove risorse umane per il nostro sviluppo. Paese, quindi, l'Italia, da far crescere aperto e inclusivo: già un anno fa, avevamo 420 mila minori extracomunitari nati in Italia - è concepibile che, dopo essere cresciuti ed essersi formati qui, restino stranieri in Italia? E' concepibile che profughi cui è stato riconosciuto l'asilo vengano abbandonati nelle condizioni che un grande giornale internazionale ha giorni fa - amaramente per noi - documentato e denunciato?

Ripresa e rilancio dell'economia e avanzamento civile del paese non possono separarsi. Abbiamo norme e forze dello Stato seriamente dedicate alla lotta contro la criminalità organizzata, piaga gravissima non solo nel Mezzogiorno: ma occorre portare a fondo questo impegno facendo leva sull'apporto vigoroso di energie della società civile per spazzare via ogni connivenza e passività. Stiamo facendo, si deve dirlo, passi avanti nel campo dei rapporti e dei diritti civili. Così con la legge che ha sancito l'equiparazione tra i figli nati all'interno e al di fuori del matrimonio, e segnalato esigenze di ulteriore adeguamento del diritto di famiglia. O con le nuove normative di questi anni per contrastare persecuzioni e violenze contro le donne. Ho appena firmato la legge di ratifica della convenzione internazionale rivolta anche a combattere la violenza domestica: ma è impressionante, e richiede ancora ben altro, lo stillicidio di barbare uccisioni di donne nel nostro paese.

Più che mai dato persistente di inciviltà da sradicare in Italia rimane la realtà angosciosa delle carceri, essendo persino mancata l'adozione finale di una legge che avrebbe potuto almeno alleviarla. Saluto, tuttavia, con compiacimento il fatto che per iniziativa della Commissione parlamentare istituita in Senato si stia procedendo alla chiusura - cominciando dalla Sicilia - degli Ospedali psichiatrici giudiziari, autentico orrore indegno di un paese appena civile.

Ponte decisivo tra sviluppo economico e avanzamento civile è la valorizzazione, in tutti i suoi aspetti - a partire dal patrimonio naturale ed artistico - della risorsa cultura di cui è singolarmente ricca l'Italia. E' stato un tema su cui mi sono costantemente speso in questi anni. Apprezzo i buoni propositi che ora si manifestano a questo riguardo, ma non dimentico le sordità e le difficoltà in cui mi sono imbattuto in questi anni a tutti i livelli. C'è qui un punto non secondario della riflessione e del cambiamento da portare avanti. Vorrei tornare, ma non ne ho il tempo - e quindi li richiamo solo per memoria - anche su altri motivi di mio costante impegno durante il settennato. La sicurezza sui luoghi di lavoro, come parte di una strategia di valorizzazione del lavoro, che è condizione anche per il successo di intese volte a elevare la produttività e competitività del nostro sistema economico. O il ruolo del capitale umano di cui disponiamo, e le sue potenzialità su cui ho insistito guardando soprattutto a risorse scarsamente impiegate o non messe in condizione di esprimersi pienamente. E ancora una volta cito l'esempio di ricercatori, in particolare donne e di giovane età, che hanno dato di recente prove straordinarie in centri di ricerca europei come il CERN di Ginevra o l'ESTEC dell'Aja o, con scarsi mezzi e molte difficoltà burocratiche, in Istituti di ricerca nazionali. E qui non posso non rivolgere un pensiero commosso e riconoscente alla grande figura di Rita Levi Montalcini, che tanto ha rappresentato per la causa della scienza, dell'affermazione delle donne, della libertà e della democrazia.

In conclusione, mi auguro che molte questioni da me toccate e soprattutto il senso di un'attenzione consapevole e non formale alle realtà e alle attese sociali e civili del paese, trovino posto nella competizione elettorale. Mi attendo che ci sia senso del limite e della misura nei confronti e nelle polemiche, evitando contrapposizioni distruttive e reciproche invettive. In special modo su tematiche cruciali ancora eluse in questa legislatura - riforme dell'ordinamento costituzionale, riforma della giustizia - non si può dimenticare che saranno necessari nel nuovo Parlamento sforzi convergenti, contributi responsabili alla ricerca di intese, come in tutti i paesi democratici quando si tratti di ridefinire regole e assetti istituzionali.
Non si è, con mio grave rammarico, saputo o voluto riformare la legge elettorale; per i partiti, per tutte le formazioni politiche, la prova d'appello è ora quella della qualità delle liste. Sono certo che gli elettori ne terranno il massimo conto.

Al loro giudizio si presenteranno anche nuove offerte, di liste e raggruppamenti che si vanno definendo. L'afflusso, attraverso tutti i canali, preesistenti e nuovi, di energie finora non rivoltesi all'impegno politico può risultare vitale per rinnovare e arricchire la nostra democrazia, dare prestigio e incisività alla rappresentanza parlamentare. Il voto del 24-25 febbraio interverrà a indicare quali posizioni siano maggiormente condivise e debbano guidare il governo che si formerà e otterrà la fiducia delle Camere.
Il senatore Monti ha compiuto una libera scelta di iniziativa programmatica e di impegno politico. Egli non poteva candidarsi al Parlamento, facendone già parte come senatore a vita. Poteva, e l'ha fatto - non è il primo caso nella nostra storia recente - patrocinare, dopo aver presieduto un governo tecnico, una nuova entità politico-elettorale, che prenderà parte alla competizione al pari degli altri schieramenti. D'altronde non c'è nel nostro ordinamento costituzionale l'elezione diretta del primo ministro, del capo del governo.

Il Presidente del Consiglio dimissionario è tenuto - secondo una prassi consolidata - ad assicurare entro limiti ben definiti la gestione degli affari correnti, e ad attuare leggi e deleghe già approvate dal Parlamento, nel solco delle scelte sancite con la fiducia dalle diverse forze politiche che sostenevano il suo governo. Il Ministro dell'Interno garantirà con assoluta imparzialità il corretto svolgimento del procedimento elettorale.
Le elezioni parlamentari sono per eccellenza il momento della politica. Un grande intellettuale e studioso italiano del Novecento, Benedetto Croce, disse, all'indomani della caduta del fascismo: "Senza politica, nessun proposito, per nobile che sia, giunge alla sua pratica attuazione". E ancor prima aveva scritto, guardando all'ormai vicina rinascita della democrazia: "I partiti politici in avvenire si combatteranno a viso scoperto e lealmente... e nel bene dell'Italia troveranno di volta in volta il limite oltre il quale non deve spingersi la loro discordia". L'insegnamento è anche oggi ben chiaro: il rifiuto o il disprezzo della politica non porta da nessuna parte, è pura negatività e sterilità. La politica non deve però ridursi a conflitto cieco o mera contesa per il potere, senza rispetto per il bene comune e senza qualità morale.

Con queste parole, mi congedo da voi. Ho per ormai quasi sette anni assolto il mio compito - credo di poterlo dire - con scrupolo, dedizione e rigore. Ringrazio dal profondo del cuore tutte le italiane e gli italiani, di ogni generazione, di ogni regione, e di ogni tendenza politica, che mi hanno fatto sentire il loro affetto e il loro sostegno.
A voi tutti, buon 2013!".

 

   

Il Presidente della Repubblica
On. Giorgio Napolitano

 
         

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