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    | Grotte.info Quotidiano - Gennaio 2013 |  
 
 
  
    | 31/01/2013 | Lettere. "Il comunismo 
		esiste ancora oggi e a nessuno importa!"; di Antonio 
		Vella |  |  
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	Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera, così come pervenuta.
 "Gentile redazione di Grotte.info,
 inizio questa breve riflessione affermando che tutti i tipi di estremismo, 
	di destra e di sinistra, oggi vanno condannati e puniti. Credo che non sia 
	stato poi così difficile parlare per lei, caro direttore, degli orrori del 
	fascismo in Italia dal momento che i libri di storia adottati nei vari 
	istituti scolastici italiani parlano in maniera ampia di questo argomento.
 Non nascondo di essermi impegnato non poco, in tempi 
	passati, per racimolare un bel po' di notizie, a titolo di cultura 
	personale, riguardanti gli orrori del comunismo, non solo in Italia ma anche 
	nel resto d'Europa e del mondo, dal momento che i libri di scuola non sempre 
	ne parlano e, quando citano qualche fatto, ne dimenticano molti altri.
 I crimini del comunismo non sono mai stati sottoposti a 
	una valutazione legittima e consueta né dal punto di vista storico, né da 
	quello morale, o almeno in maniera troppo superficiale se paragonata al 
	grande approfondimento che viene fatto sul nazifascismo.
 Mi verrebbe da dire che viene somministrata agli 
	studenti non una storia "libera", raccontando come sono andati realmente i 
	fatti, ma una storia "pilotata", data con il contagocce abilmente per far 
	conoscere solo ciò che conviene all'editore. Non voglio pensare agli editori 
	oggi ma, la mia riflessione tenta di dare un input a coloro che sono curiosi 
	di sapere anche le cose che non si leggono nei comuni libri di storia. Non 
	si finisce mai di imparare...
 Mi indigno perché non si parla degli orrori del 
	comunismo.
 Mi indigno perché in pochissimi sanno che il comunismo 
	nel mondo ha prodotto le seguenti vittime:
 URSS 20 milioni di morti;
 Cina 65 milioni di morti;
 Corea del Nord 2 milioni di morti;
 Cambogia 2 milioni di morti;
 Europa dell'est 1 milione di morti;
 America Latina 150 mila morti;
 Africa 1 milione e 700 mila morti;
 Afghanistan 1 milione e 500 mila morti;
 Oltre a questi dati noti, considerando i movimenti 
	comunisti non al potere nel mondo si contano quasi 100 milioni di morti. 
	(fonte: libro nero del comunismo - Stéphane Courtois)
 Mi indigno perché in Italia viene condannato 
	l'estremismo di destra e punito con il reato di "apologia del fascismo" e 
	non viene minimamente condannato e punito l'estremismo di sinistra. La legge 
	Scelba nega ai fascisti tutt'oggi libertà di manifestazione del pensiero e 
	di associazione.
 Mi sono indignato nel vedere al funerale di Prospero 
	Gallinari, ex BR, braccio armato del Partito comunista, presunto 
	assassinatore di Aldo Moro, i compagni comunisti che lo inneggiavano e il 
	Capo dello Stato (che non mi rappresenta), il compagno Giorgio Napolitano, 
	Pci, non ha aperto bocca per condannare minimamente quanto visto in tutte le 
	tv italiane.
 Mi indigno per tutti gli omicidi e i sequestri commessi 
	dalle Brigate Rosse braccio armato del partito comunista. Solo per citarne 
	alcuni: Ziccheri, Sossi (Sossi fascista sei il primo della lista) poi 
	liberato, Coco, Esposito, Tantarelli, Ruffilli, in tempi recenti D'Antona, 
	Biagi, e tutti i meno noti.
 Mi indigno nel vedere che sempre il compagno Capo dello 
	Stato, che nonostante le dichiarazioni di facciata, non ha mosso un dito per 
	l'estradizione del terrorista Cesare Battisti, condannato all'ergastolo in 
	Italia, negata dal presidente brasiliano Lula e confermata dalla corte 
	costituzionale brasiliana. Oggi questo criminale è in libertà in Brasile!
 Mi indigno della scarsa informazione che si fa riguardo 
	alle Foibe, fenditure del terreno nella quale, i partigiani comunisti di 
	Tito, gettarono, a guerra finita, migliaia di persone con la sola colpa di 
	essere italiani.
 Mi indigno quando nei libri di storia non vedo scritto 
	nulla al riguardo dei Gulag e degli italiani, condannati, arrestati, 
	deportati, morti trucidati su autorizzazione di Palmiro Togliatti, che in 
	alcune lettere segrete autorizza l'uccisione dei soldati italiani e degli 
	italiani non membri del partito, presunti controrivoluzionari e provocatori, 
	ecc. Ecco uno stralcio di una lettera rinvenuta nel 1992 negli archivi 
	segreti di Mosca dove Bianco (funzionario del Komintern) chiedeva a 
	Togliatti di fare qualcosa per i prigionieri italiani detenuti nei Gulag 
	russi: ..."L’altra questione sulla quale sono in disaccordo con te, è 
	quella del trattamento dei prigionieri. Non sono per niente feroce, come tu 
	sai. Sono umanitario quanto te, o quanto può esserlo una dama della Croce 
	Rossa. La nostra posizione di principio rispetto agli eserciti che hanno 
	invaso la Unione sovietica, è stata definita da Stalin, e non vi è più 
	niente da dire. Nella pratica, però, se un buon numero dei prigionieri 
	morirà, in conseguenza delle dure condizioni di fatto, non ci trovo 
	assolutamente niente da dire, anzi e ti spiego il perché. Non c’è dubbio che 
	il popolo italiano è stato avvelenato dalla ideologia imperialista e 
	brigantista del fascismo. Non nella stessa misura che il popolo tedesco, ma 
	in misura considerevole. Il veleno è penetrato tra i contadini, tra gli 
	operai, non parliamo della piccola borghesia e degli intellettuali, è 
	penetrato nel popolo, insomma. Il fatto che per migliaia e migliaia di 
	famiglie la guerra di Mussolini, e soprattutto la spedizione contro la 
	Russia, si concludano con una tragedia, con un lutto personale, è il 
	migliore, è il più efficace degli antidoti. Quanto più largamente penetrerà 
	nel popolo la convinzione che aggressione contro altri Paesi significa 
	rovina e morte per il proprio, significa rovina e morte per ogni cittadino 
	individualmente preso, tanto meglio sarà per l’avvenire d’Italia"...
 Mi indigno quando non si parla della repressione dei 
	moti ungheresi, nell'Ungheria comunista, che il Pci condannò come 
	controrivoluzionari definendo gli operai teppisti e spregevoli provocatori.
 Mi permetto una battuta: I paesi comunisti si sono 
	rivelati molto più efficienti nella produzione di Gulag e cadaveri che in 
	quella di grano e beni di consumo.
 Il comunismo esiste ancora oggi e a nessuno importa!
 Un candidato premier alle elezioni del prossimo 24 
	febbraio dice: "se qualcuno accusa il partito di essere coinvolto nello 
	scandalo Mps lo sbraniamo". Una volta i comunisti mangiavano i bambini, oggi 
	anche gli adulti... Attenzione!
 Potrei continuare all'infinito, ma penso che chi è 
	realmente interessato all'argomento può documentarsi attraverso internet. 
	Concludo dicendo che ogni cosa ha i suoi lati positivi e i suoi lati 
	negativi ma bisogna avere onestà intellettuale e riconoscere entrambi i 
	lati.
 Il pensiero del penultimo Presidente del Consiglio, 
	secondo me va, così sintetizzato: il fascismo ha avuto altri lati negativi 
	oltre alle leggi razziali ma non bisogna dimenticare quel poco di buono che 
	è stato prodotto e che dura fino ad oggi: cito l'Inps e il sistema 
	ferroviario italiano, oltre alle numerose opere pubbliche tutt'ora esistenti 
	e costruiti in quegli anni.
 Cordiali saluti".
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    |  |  | Antonio Vella
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    | 31/01/2013 | Storia. "Per tanti 
		altri versi invece aveva fatto bene"; di 
		Carmelo Arnone |  |  
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	In questi giorni nella classe frequentata da mia figlia, una terza media 
	(secondo la Moratti, una "terza classe della scuola secondaria di primo 
	grado"), di Storia si sta studiando il periodo tra la Prima e la Seconda 
	Guerra Mondiale.Confesso che ogni tanto, incuriosito dal vocio proveniente dalla stanza 
	accanto (mia figlia che ripete la lezione), mi diletto nel ricercare nuova 
	documentazione per approfondire gli avvenimenti del passato. Per non 
	dimenticare.
 Qualche giorno fa, il 27 gennaio, è stato celebrato il Giorno della Memoria, 
	istituito dal parlamento italiano con la Legge n° 211 del 20 luglio 2000, 
	formata da un unico articolo che recita: "La Repubblica italiana 
	riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di 
	Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio 
	del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei 
	cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la 
	prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti 
	diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della 
	propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati".
 Secondo una dichiarazione rilasciata dal penultimo Presidente del Consiglio 
	proprio in occasione del recente "Giorno della Memoria", per il Governo  
	Mussolini “il fatto delle leggi razziali è la peggiore colpa. Per tanti 
	altri versi invece aveva fatto bene”.
 Se non teniamo conto delle leggi razziali, a parte qualche piccolo 
	dettaglio, peraltro di poco significato, non si può che concordare:
 a parte le bastonate, le manganellate e l’olio di ricino;
 a parte le spedizioni punitive contro gli avversari politici;
 a parte il rapimento e l’assassinio di Giacomo Matteotti;
 a parte "io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica 
	di tutto quanto è avvenuto";
 a parte "Se il fascismo è stato un'associazione a delinquere, io sono il 
	capo di questa associazione a delinquere!";
 a parte "Se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato 
	clima storico, politico e morale, ebbene a me la responsabilità di questo";
 a parte la chiusura delle sedi di tutti i partiti politici, tranne quello 
	fascista;
 a parte la sottrazione del potere legislativo al parlamento;
 a parte la proibizione del diritto di sciopero per i lavoratori;
 a parte l’abolizione della libertà di stampa;
 a parte l’abolizione della libertà di associazione;
 a parte l’istituzione del Tribunale Speciale per la difesa dello Stato;
 a parte l’istituzione della polizia politica “Opera di Vigilanza e 
	Repressione dell’Antifascismo”;
 a parte l’esilio, il carcere o il confino per migliaia di esponenti 
	dell’opposizione;
 a parte l’assassinio di Giovanni Amendola;
 a parte l’assassinio di Piero Gobetti;
 a parte l’assassinio di don Giovanni Minzoni;
 a parte la condanna a morte, comminata dal Tribunale Speciale, per migliaia 
	di antifascisti;
 a parte lo scioglimento di tutti i partiti politici, tranne quello fascista;
 a parte lo scioglimento della Camera dei Deputati e la sua sostituzione con 
	la Camera dei Fasci e delle Corporazioni;
 a parte l’imposizione nei Comuni di Podestà non eletti dai cittadini;
 a parte l’abolizione di fatto delle libere elezioni;
 a parte la continuata violazione della corrispondenza e delle comunicazioni 
	telefoniche;
 a parte l’abolizione ed il divieto delle organizzazioni sindacali tranne 
	quelle fasciste;
 a parte l’imposizione della tessera fascista per i pubblici impiegati, pena 
	il licenziamento;
 a parte il culto della personalità verso il fondatore del fascismo;
 a parte l’imposizione del giuramento di fedeltà al fascismo per i professori 
	universitari;
 a parte l’imposizione della religione cattolica come “la sola religione di 
	Stato”;
 a parte la guerra in Etiopia e l’uso dei gas asfissianti contro gli 
	abissini;
 a parte il sostegno alla dittatura spagnola di Francisco Franco;
 a parte l’occupazione dell’Albania;
 a parte l’attacco italiano alla Francia (“alcune centinaia di morti da 
	gettare sul tavolo della pace”);
 a parte l’attacco italiano alla Grecia;
 a parte centinaia di migliaia di etiopi, libici, jugoslavi e greci uccisi 
	nelle guerre di conquista;
 a parte oltre settemila ebrei italiani mandati nei campi di sterminio;
 a parte l’immediata esecuzione sul posto di quanti non hanno aderito alla 
	“Repubblica di Salò”;
 a parte la condanna a morte dei membri del Gran Consiglio del fascismo, per 
	aver votato contro Mussolini;
 a parte la fucilazione degli ammiragli Luigi Mascherpa e Inigo Campioni, per 
	aver comandato la resistenza ai tedeschi nell’Egeo;
 a parte i 20 anni di dittatura;
 a parte qualche altro piccolo dettaglio, senz'altro di poco 
	significato.
 Se non teniamo conto delle leggi razziali, a parte tutto… non si può che 
	concordare: “Per tanti altri versi invece aveva fatto bene”.
 Molto bene.
 
 Carmelo Arnone
 31 gennaio 2013
 © Riproduzione riservata.
 
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    | 30/01/2013 | Politica. Proposta del M5S di 
		Grotte: nomina scrutatori, occasione per favorire fasce deboli della 
		popolazione |  |  
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		 Logo
 
 
 
 
 
  Richiesta
 | E' stata presentata stamattina, all'Ufficio Protocollo 
	del Comune di Grotte, una proposta del Movimento 5 Stelle con la quale si 
	chiede al Sindaco ed al Presidente del Consiglio comunale di voler dare 
	priorità, nella nomina degli scrutatori per le prossime elezioni del 24 e 25 
	febbraio, ai cittadini disoccupati, inoccupati o facenti parte delle fasce 
	sociali disagiate. L'iniziativa vuole cogliere l'occasione delle imminenti 
	elezioni per dare un contributo a qualcuna delle tante famiglie che vivono 
	con maggiori difficoltà l'attuale periodo di crisi economica. In concreto si 
	tratta di attingere dall'albo degli scrutatori già esistente, i nominativi 
	delle persone che rientrano nelle categorie disagiate, e di procedere al 
	sorteggio tenendo conto soltanto di questi ultimi. Il sorteggio sarà 
	effettuato tra due giorni, venerdi 1 febbraio alle ore 17.00 nella sala 
	consiliare.
 Riceviamo e pubblichiamo.
 
 Al Sig. Sindaco di GROTTE Paolo Pilato
 Al Presidente del Consiglio Comunale Angelo Collura
 
 Grotte, 30 gennaio 2013
 
 Egr. Sig. Sindaco; Gent.mo Presidente del Consiglio Comunale,
 
 vista la discrezionalità che concede la normativa riguardante la nomina 
	degli scrutatori di seggio nella formazione delle graduatorie (leggi 95/89 e 
	53/90 modificate dalla legge 120/99) , il MoVimento 5 Stelle di Grotte, 
	prendendo spunto da un'iniziativa già proposta ed attuata in altri comuni 
	italiani, vuole farle una proposta.
 
 Come Lei ben sa, gli scrutatori nei seggi elettorali sono nominati dalla 
	Commissione Elettorale Comunale a sua volta nominata dal Consiglio Comunale.
 
 Ogni scrutatore ha diritto ad un rimborso di 120 Euro, ed in ogni seggio 
	sono presenti 4-5 scrutatori. Per Grotte parliamo di più di 60 scrutatori 
	suddivisi in 12 sezioni totali disponibili: previsto in questa tornata 
	elettorale del 24 e 25 febbraio, un "tesoretto" di circa 7.200 euro.
 
 Ecco, gentile Sindaco Pilato, noi vogliamo suggerirLe di cambiare le cose: 
	perché, per una volta, non si fa carico di nominare in maniera 
	prioritaria i disoccupati ed i cassaintegrati del nostro paese?
 
 In pratica Le chiediamo di introdurre quale titolo di priorità ai fini della 
	nomina a incarichi relativi alla formazione dei componenti delle sezioni 
	elettorali del Comune, la valutazione dello stato di disoccupato o di
	inoccupato e di scegliere in modo prioritario (fra quei cittadini che 
	hanno espresso la propria disponibilità nell’apposito albo) quelli 
	appartenenti a Fasce Sociali Disagiate.
 
 I requisiti necessari per poter partecipare sono: 1) l’essere elettori del 
	comune; 2) il possesso della licenza di scuola media inferiore; 3) il non 
	trovarsi in alcuna delle condizioni previste dall’art. 38 del T.U. 361/57 e 
	dall’art.23 del T.U.570/60; 4) il non aver superato i 70 anni di età.
 
 Ci troviamo di fronte ad un periodo di fortissima crisi economica Sindaco 
	Pilato, da cui il nostro Comune non è escluso. Anche poche centinaia di 
	euro, ci creda, aiuterebbero davvero chi versa in condizioni economiche 
	precarie.
 
 In questo caso non Le chiediamo necessariamente di acconsentire alla nostra 
	proposta, cosa che sarebbe per noi estremamente gradita, ma almeno di 
	prendere pubblicamente una posizione a riguardo davanti ai cittadini tutti, 
	dei quali Lei stesso ha più volte affermato di essere, giustamente, il 
	Sindaco.
 
 Cordiali Saluti.
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    |  |  | MoVimento 5 Stelle - GrotteInnocenzo Infantino
 
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    | 30/01/2013 | Cinema. "B&B - Babbiannu 
		Babbiannu", rubrica di Giovanni Volpe; commento al film "Amour" |  |  
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				 B&B
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	 AMOUR di Michael Haneke.
 
 In quanti modi il Cinema ha raccontato l’amore? In tanti, tantissimi. 
	Giovane, romantico, decadente, epico, incestuoso, omosessuale, disperato, 
	non corrisposto, tradito, felice, passionale. Quanti film hanno però 
	raccontato l’amore nella sua ultima stagione, la vecchiaia. Io non ne 
	ricordo tanti, qualcuno sì, ma proprio pochi, pochissimi. Non l’amore che 
	sboccia in terza età, quella è un'altra cosa, ma l’amore che sopravvissuto 
	alla giovinezza, alla passione, alla routine, ai figli, ai nipoti, si avvia 
	appunto verso l’ultima stagione, quella alle porte del trapasso, del 
	distacco. Quello che deve confrontarsi con la malattia dell’uno o dell’altro 
	o di entrambi, quello che dovrà fare i conti col fatto di dover sopravvivere 
	all’altro… E non è certo un caso se le grandi storie d’amore della 
	letteratura, del teatro o del cinema stesso sono state tutte stroncate nel 
	fiore degli anni donde per cui non sapremo mai cosa sarebbe stata la 
	vecchiaia di Romeo e Giulietta, di Paolo e Francesca, degli amanti di Love 
	Story?
 
 AMOUR di Michael Haneke è un 
	film doloroso. Impietoso. Un gran film. Una regia ferrea, spietata, secca. 
	La macchina non si stacca mai nemmeno per un secondo da terra o dalla 
	spalla. Non carrella. Non zuma. Ferma. Un film raccontato per piani. Haneke 
	sta fuori dalla storia che racconta, la documenta con asetticità finta che 
	in realtà urla disperazione e impotenza ad ogni frame.
 E’ scorretto lo so, ma non mi limiterò a dire che il film di Haneke mi è 
	piaciuto, andrò oltre, venendo meno a quelle che sono le mie abitudini, e 
	dirò anche perché non mi ha fatto impazzire come pur avrebbe potuto e come 
	parzialmente stava facendo fino però ad una scena.
 
 Chi adesso decidesse di continuare nella lettura sappia che parlerò del 
	finale del film, finale che è ben chiaro fin dalla prima sequenza del film 
	stesso visto che il tutto è raccontato in flashback, comunque sia darò dei 
	dettagli, quindi chi decidesse di proseguire nella lettura ne è al corrente.
 
 Parto da lontano. La morte fa parte della vita? Diciamo che ne è la 
	conclusione o che
  comunque 
	sia la comprende così come comprende la nascita che ne è l’inizio. A nessuno 
	piace morire. Anzi a nessuno piace morire prima del tempo e cioè prima che 
	sia stato possibile vivere una vecchiaia possibilmente decorosa, ma se poi 
	questa vecchiaia non è decorosa e a non renderla decorosa è un ictus 
	invalidante o qualcosa che ci costringe, lucidi, a letto, siamo così sicuri 
	che a nessuno piaccia morire? Posta in questi termini la questione cambia. 
	Ma all’interno di una coppia, quando la malattia colpisce così duramente uno 
	dei due, quello che sta bene che deve fare? Deve accudire con l’amore di 
	sempre o deve assecondare la voglia di farla finita che il colpito ha? Si 
	può dare la morte alla donna o all’uomo che si ama da una vita per amore? 
	Nel film di Haneke, ecco la scena cui facevo riferimento prima, lui, ad un 
	certo punto, soffocherà con il cuscino la donna che ha amato (e che glielo 
	chiedeva) per poi uccidersi. Il film di Haneke insomma è la storia di un’eutanasia-suicidio girato come 
	fosse, e lo è, la storia di un aguzzino e della sua vittima consenziente. 
	Eros e Thanatos a 80 anni. Questi stupendi personaggi, musicisti di gran 
	livello, benestanti, insegnanti di pianisti di fama, perfetti nella loro 
	vita da anziani vissuta tra un concerto, una cena fuori e la quotidiana 
	lettura dei giornali, davanti non alla vecchiaia ma alla malattia si 
	sgretolano, si perdono, si involgariscono, si fanno piccoli piccoli e 
	rivendicano la dignità violata del corpo alla morte. Ma santo Iddio nella 
	vita si muore e non tutti hanno la fortuna di avere un bell’infarto senile e 
	andarsene d'emblée. Il terrore, al pensiero di chi ci sopravvive, è 
	tremendo, ma a 80 anni e una più che cospicua cultura un minimo di 
	preparazione a questo dovrebbero garantirla. Non siamo eterni e soprattutto 
	siamo deteriorabili, ancor di più in età avanzata.
 
 Se Haneke avesse raccontato la cultura della morte come chiusura 
	della vita anziché la pessima incultura della brutta morte ad ogni costo, se 
	avesse fatto morire serenamente seppur nella sofferenza i due amanti, se 
	l’altro avesse vissuto serenamente il fatto di dover sopravvivere alla sua 
	amata seppur nel dolore ma nella consapevolezza che prima o poi sarebbe 
	toccato a lui; se avesse raccontato i terribili giorni della malattia prima 
	e della separazione poi e la terribile solitudine tragicamente nostalgica 
	del sopravvissuto avrebbe raccontato la vita e non la morte. Questi due si 
	sono amati tutta la vita, hanno condiviso tutto e soprattutto hanno 
	condiviso il linguaggio dell’anima per eccellenza, la musica, e alla fine 
	non sono riusciti a parlarsi con l’anima, ma solo coi corpi. Mi spingo sino 
	a farmi violenza e dico che sarei anche disposto a capire l’eutanasia 
	disperata di un figlio verso un padre, di un padre verso un figlio, ma tra 
	quasi coetanei che si sono amati sino a superare insieme gli ottanta anni 
	faccio fatica, tanta fatica.
  Non 
	è vero che dopo che ci si è amati per una vita il distacco è ancor più duro, 
	è vero invece che sin dalla nascita agogniamo di arrivare in vecchia, certo 
	in salute, ma alla vecchiaia, altrimenti aneleremmo all’immortalità e quella 
	è un’altra storia. Facile a dirsi, lo so.
 Haneke ha deciso di raccontare la morte, la brutta morte, e ci ha fatto pure 
	un bel film, un grande film, ma ha come tolto potere alla musica e 
	soprattutto all’amore… e a me proprio non va di pensare che l’amore muoia 
	con i corpi. E attenzione a dire che ad armare la mano all’eutanasia sia la 
	cultura, sarebbe una bestemmia contro la cultura.
 Alla fine del film resta il vuoto. Il silenzio. La casa, gli oggetti, il 
	pianoforte, i tappeti. Come a dire che le cose ci sopravvivono. Le cose. 
	Come a dire che è la vita e la vita non è bella o brutta, mostruosa o 
	celestiale, è la vita e fa il suo corso, materiale. Davvero un grande film, 
	ma io no, non condivido.
 
 PS:
 Volutamente non ho parlato dell’eutanasia dal punto di vista religioso. Così 
	come non ho parlato dell’aldilà, di sofferenza come riscatto di Dio nel 
	rapporto con le sue creature. Il film e i suoi autori affrontano la 
	questione da un punto di vista seccamente illuminista e contrapponendo una 
	visione religiosa del problema avrei invaso il campo con un altro sport, 
	in un certo senso avrei indebolito le mie teorie. A prescindere dalla mia 
	cristianità, controbatto “illuministicamente” le problematiche poste da 
	Haneke e più in generale dall’eutanasia. E’ con la mente e la ragione che do 
	potere alla musica e con la mente e la ragione che sostengo che l’amore non 
	solo ci sopravvivrà, ma addirittura ci salverà, se questo poi m’immerge in 
	una visione religiosa dell’esistenza e beh che problema c’è?
 
 Giovanni Volpe
 30 gennaio 2013
 © Riproduzione riservata.
 
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    | 30/01/2013 | Lettere. "Sarebbe ora di 
		prendere in mano il servizio rifiuti e anche la gestione dell'acqua"; di Decu Varba |  |  
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				 Decu Varba
 | Riceviamo e pubblichiamo, esattamente per come pervenuta, la seguente mail. 
 "Buon giorno signor Direttore,
 il comune di Grotte è stato un paese pulito anche se agricolo, ricordo che 
	la spazzatura anche se veniva raccolta con il carretto non la si trovava mai 
	a mucchio per le strade, i pochi operai erano del comune che facevano il 
	proprio dovere, anche l'acqua veniva gestita dal comune, in quei tempi i 
	costi erano minimi il paese pulito e acqua tutti i giorni, se penso che gli 
	abitanti eravamo molto di più di oggi che i costi sono alle stelle, in 
	piazza non si scivolava anche se pioveva, mentre oggi ho paura di andare in 
	piazza se ce la nebbia, perché l'umidità bagna i mattonelle e si forma la 
	scivola come se ci fosse il sapone a terra, (Wer zufrieden war, diese dumme 
	Job?*) poi non parlo dei gabinetti pubblichi che bisognava tenere la 
	maschera ante gassi, ma oggi mi è capitato di andare al gabinetto pubblico 
	dopo molto tempo, devo dire che mi credevo di trovarmi in un'altro paese e 
	non a Grotte per la pulizia e per l'aria pulita, credo si comincia a capire 
	che non abbiamo bisogno di ditte che si prendono il nostro denaro e ci 
	lasciano marcire nelle sporcizie, sarebbe ora di prendere in mano il 
	servizio dei rifiuti solidi urbani e anche la gestione dell'acqua, 
	lavorerebbero i nostri paesani e manterrebbero la pulizia e acqua tutti i 
	giorni.
 Gentilmente la saluto".
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    |  | 
 * N.d.R.: Chi era contento di questo stupido lavoro?
 
 | Decu Varba(Diego Cimino)
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    | 29/01/2013 | Lettere. "Mi associo in 
		tutto e per tutto"; di Giovanni Volpe |  |  
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								 Giovanni Volpe
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Mi 
	associo in tutto e per tutto a quanto mirabilmente scritto oggi da te 
	Direttore e ti ringrazio per la lotta di civiltà che da tempo oramai porti 
	avanti. Sappi che non sei solo".
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    |  | 
	Giovanni Volpe
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    | 29/01/2013 | Burocrazia. "Trasparenza, 
		valutazione e merito: solo ostetricia bovina a Grotte"; di 
		Carmelo Arnone |  |  
    | 
      
								
		 Vedi il sito
 | Conoscere le capacità, le competenze, le 
	professionalità, gli studi (in sintesi, il "curriculum vitae") nonché i dati 
	sulle retribuzioni degli amministratori comunali è un diritto di tutti i 
	cittadini. Ciascuno deve poter sapere se la persona chiamata ad amministrare 
	la "cosa pubblica" è davvero in grado di farlo e, per fare ciò, quanto 
	"costa" alla collettività. Oltre ad essere un diritto per i cittadini, la 
	diffusione di questi dati è un obbligo per la Pubblica Amministrazione. Lo 
	stabilisce la Legge. Pensate che il Comune di Grotte abbia messo in atto le 
	disposizioni legislative e normative? La risposta è: no. Per accertarsene 
	basta dare uno sguardo al sito ufficiale del Comune, nella pagina dedicata 
	alla "Trasparenza, 
	valutazione e merito" (la predisposizione della pagina è prevista dalle 
	stesse norme; quindi è doveroso dare atto al curatore del sito - per adesso 
	soltanto a lui - di aver adempiuto diligentemente). La pagina c'è, ma è 
	vuota. Provate a cliccare sulle singole voci (dati reddituali del Sindaco, 
	dei componenti della Giunta, assenze del personale ecc.); "inutile 
	bussare qui, non aprirà nessuno", avrebbe detto Celentano. Addirittura i 
	curricula vitae degli amministratori non sono nemmeno citati.A beneficio di tutti, soprattutto di quanti dovrebbero adempiere, vediamo 
	quali sono queste norme.
 
 Anzitutto vi è l'art. 
	21, comma 1, della legge n. 69 del 18 giugno 2009:
 Art. 21 (Trasparenza sulle retribuzioni dei dirigenti e sui tassi 
	di assenza e di maggiore presenza del personale)
 1. Ciascuna delle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, 
	del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, 
	ha l'obbligo di pubblicare nel proprio sito internet le retribuzioni 
	annuali, i curricula vitae, gli indirizzi di posta elettronica e i 
	numeri telefonici ad uso professionale dei dirigenti e dei segretari 
	comunali e provinciali nonché di rendere pubblici, con lo stesso mezzo, i 
	tassi di assenza e di maggiore presenza del personale distinti per uffici di 
	livello dirigenziale.
 
 Poi vi è l'art. 11, comma 8, lett. H, del
	
	decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150:
 8. Ogni amministrazione ha l'obbligo di pubblicare sul proprio sito 
	istituzionale in apposita sezione di facile accesso e consultazione, e 
	denominata: «Trasparenza, valutazione e merito»:
 a) il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità ed il relativo 
	stato di attuazione;
 b) il Piano e la Relazione di cui all'articolo 10;
 c) l'ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziati e 
	l'ammontare dei premi effettivamente distribuiti;
 d) l'analisi dei dati relativi al grado di differenziazione nell'utilizzo 
	della premialità sia per i dirigenti sia per i dipendenti;
 e) i nominativi ed i curricula dei componenti degli Organismi indipendenti 
	di valutazione e del Responsabile delle funzioni di misurazione della 
	performance di cui all'articolo 14;
 f) i curricula dei dirigenti e dei titolari di posizioni organizzative, 
	redatti in conformità al vigente modello europeo;
 g) le retribuzioni dei dirigenti, con specifica evidenza sulle componenti 
	variabili della retribuzione e delle componenti legate alla valutazione di 
	risultato;
 h) i curricula e le retribuzioni di coloro che rivestono incarichi di 
	indirizzo politico amministrativo;
 i) gli incarichi, retribuiti e non retribuiti, conferiti ai dipendenti 
	pubblici e a soggetti privati.
 
 Infine citiamo la
	
	
	Circolare n.1/2010 del Dipartimento della Funzione Pubblica:
 - Pubblicazione dei dati relativi ai curricula vitae e alle retribuzioni.
 La disposizione dell'art. 11, comma 8, lett. f), del d.lgs. n. 150 del 2009 
	prevede che l'obbligo di pubblicazione dei curricula riguardi sia i 
	dirigenti, sia i titolari di posizioni organizzative (questi 
	ultimi non contemplati dall'art. 21 della legge n. 69 del 2009).
 (...) Le disposizioni dell'art. 11, comma 8, lettere f) e g), a differenza 
	dell'art. 21 della legge n. 69 del 2009, non richiamano espressamente i 
	segretari comunali e provinciali. Tuttavia, la ratio di entrambe le 
	normative, il loro collegamento sistematico e la funzione dirigenziale 
	ricoperta da tali funzionari nell'ambito dell'organizzazione degli enti 
	locali conducono a ritenere che anche essi siano ricompresi nella previsione 
	di cui al d.lgs. n. 150 del 2009.
 Infine, deve evidenziarsi che l'art. 11, comma 8, lett. h), del d.lgs. n. 
	150 del 2009 estende gli obblighi di pubblicazione dei CV e dei dati sulle 
	retribuzioni anche a "coloro che rivestono incarichi di indirizzo 
	politico amministrativo". La pubblicazione effettuata nell'apposita 
	sezione del sito internet di ciascuna amministrazione dovrà, pertanto, 
	essere integrata con le informazioni concernenti tali soggetti.
 
 Per inciso, tra "coloro che rivestono incarichi di indirizzo politico 
	amministrativo", oltre al Sindaco ed agli Assessori, sono compresi anche i 
	Consiglieri comunali.
 A proposito di competenze, almeno una, per uno degli assessori tuttora in 
	carica, possiamo confermarla. Si tratta di ostetricia bovina: per 
	aver saputo coadiuvare con successo una mucca nel parto di un vitellino, 
	laddove un veterinario non era riuscito. "Lu vitrinariu non si la fidiva. 
	Iu cu lu vrazzu, arriniscivu a trari fora lu vutieddru e a fari figliari la 
	vacca". Così ieri mattina al Comune, con una punta d'orgoglio, ha detto 
	l'Assessore. Non so se questa professionalità rientrerà nel curriculum, ma 
	tornerà certamente utile a tutti i numerosi allevatori bovini di Grotte e 
	dintorni.
 Per conoscere il resto delle competenze e l'importo delle varie 
	indennità, non ci resta che attendere con pazienza che le persone 
	interessate si decidano ad interrompere la palese violazione di Legge in 
	atto (omissione di atti d'ufficio?). Occorre perciò che i diretti 
	interessati forniscano il proprio curriculum vitae 
	agli uffici comunali, e che questi ultimi provvedano senza ritardi alla 
	pubblicazione, integrata dai dati relativi alle assenze ed alle 
	retribuzioni. Non per fare un "favore" ai cittadini ma per adempiere ad un 
	preciso dovere.
 
 Carmelo Arnone
 29 gennaio 2013
 © Riproduzione riservata.
 
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    | 29/01/2013 | Televisione. 4^ puntata di "U Tiggì" di Aristotele Cuffaro, 
		trasmessa il 25 gennaio su Agrigento Tv |  |  
    | 
    
	 Guarda il video
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					Nella quarta puntata di "U Tiggì", telegiornale in 
					siciliano ideato e condotto da Aristotele Cuffaro, andata in onda su Agrigento Tv (canale 96 del digitale 
					terrestre), lo scorso venerdi 25 gennaio, sono stati 
					affrontati i seguenti temi: 
					- miasmi fognari a Cannatello, con intervista a Claudio 
					Lombardo dell'associazione MareAmico; 
					- i piccoli del gruppo folk Val d'Akragas, con interviste a 
					Lello Casesa e Filippo Mandracchia; 
					- lettera alla redazione su "l'anonimu"; 
					- presentazione del libro "Panza e prisenza" di 
					Giuseppina Torregrossa; 
					- vandalismo sui muri di Grotte; 
					Ospite in studio della quarta puntata, Sofia Dinolfo. 
					"U Tiggì" va in onda su Agrigento Tv ogni venerdi alle ore 
					13.00. In replica il venerdi alle 16.00, 19.00, 23.30; il 
					sabato alle 10.00; la domenica alle 16.00 e alle 21.00. Le 
					puntata verranno pubblicate integralmente anche da 
					Grotte.info Quotidiano.
					 
					Dalla Redazione. 
					Ricambio i saluti e gli auguri ad Aristotele Cuffaro e Sofia 
					Dinolfo. 
					Carmelo Arnone 
					
					
					4^ puntata 
					- 25/01/13 - di "U Tiggì" (Video)  
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    |  | Puntate precedenti: 1^ puntata 
					- 21/12/12 - di "U Tiggì"
  2^ puntata 
					- 11/01/13 - di "U Tiggì"
  3^ puntata - 18/01/13 - di "U Tiggì"
  
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    | 27/01/2013 | Lettere. "Tanta 
		filosofia e poca pragmaticità: la mentalità dell'italiano"; di Antonio 
		Vella |  |  
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				 Antonio Vella
 | 
	Riceviamo e pubblichiamo.
 "Gentile redazione di Grotte.info,
 è palese lo sconforto che serpeggia tra la gente ormai da un bel po' di 
	tempo a causa della crisi, della mancanza di lavoro e ultimamente anche a 
	causa della pressione fiscale insostenibile. Su questo quotidiano mi ritrovo 
	quotidianamente a leggere riflessioni di gente comune: in molti danno la 
	colpa di tale sconforto e malessere alla politica.
 Tutti parlano di cure: ma se è il popolo italiano in 
	generale che ha bisogno di cure è utile accusarci tra noi italiani? La colpa 
	del disastro non è da additare solo all'ultimo ventennio di politica (che 
	molti individuano nella discesa in campo di Berlusconi), perché in Italia 
	tutti, anche prima della nascita della repubblica, chi più e chi meno, hanno 
	amministrato la cosa pubblica secondo i propri interessi.
 I più grandi di me conoscono bene le vicende della 
	prima repubblica, tangentopoli e via dicendo ma nessuno ad oggi si chiede 
	quale sia realmente il problema e se esso sia risolvibile: si da la colpa 
	agli altri e non si guardano le proprie.
 Studiando economia industriale ho notato, come 
	dimostrano numerosi studi, che in Italia e in particolare al sud vi è una 
	totale mancanza di fiducia verso il prossimo e nelle istituzioni. Le imprese 
	italiane non riescono a competere al di fuori dei confini nazionali spesso 
	per la mancanza di rapporti di partnership: in particolare l'individuo 
	siciliano non riesce a collaborare con un altro individuo per portare avanti 
	insieme un progetto (a dire la verità vi è collaborazione in rarissimi casi 
	in cui vi sono spesso tra i due individui legami di parentela molto forti) 
	perché non riesce a vedere i benefici di una collaborazione, ma piuttosto 
	pensa a come "fregare" il socio!
 Tale caso non vale solo ai fini aziendali ma è 
	applicabile alla vita quotidiana. Se ciascuno di noi, prima di dare colpe 
	alla politica, non andasse dal candidato di turno a chiedere favori 
	strettamente personali, che creano un danno agli altri, non esisterebbe quel 
	mondo delle clientele di cui tutti ci lamentiamo!
 Il problema dell'Italia e di ogni realtà locale è un 
	fatto prettamente culturale: se non siamo in grado di mirare a un orizzonte 
	più lontano, agendo come comunità, chiedendo azioni che portano benefici 
	alla totalità della popolazione saremo sempre schiavi di quella mentalità 
	che ha visto la nostra economia "dopata", piena di assistenzialismo, di 
	finanziamenti a pioggia, fondi europei, sprecati per privilegiare gli 
	interessi di pochi eletti ma che hanno distrutto la competizione, il mondo 
	dell'impresa, la qualità e le doti dei laureati con merito, costretti a 
	fuggire per vedere massimizzati i propri sforzi e i propri sacrifici.
 La colpa non è sempre degli altri, ma spesso è la 
	nostra!
 A chi pensa di risolvere il problema non andando a 
	votare perché deluso da tutti dico di avere fiducia nelle istituzioni, nella 
	politica come la più alta forma di democrazia e nello stesso tempo iniziare 
	ad essere meno egoisti, pensando agli altri, risolvendo i problemi 
	quotidiani con il proprio impegno e sacrificio, chiedendo poca "filosofia" e 
	più "pragmaticità", pretendendo parità di trattamento e infine, cosa più 
	importante, iniziando a lottare per avere una giustizia fuori dagli schemi 
	politici, più equa, più efficiente e che garantisca pene e tempi certi. Lo 
	stato non sono solo qualche migliaio di persone, ma siamo noi!!
 Il mondo di oggi richiede collaborazione. Diceva 
	Darwin: "il vincente non è il più forte o il più intelligente ma quello che 
	sa cambiare e sa adattarsi all’ambiente.
 Cordiali saluti".
 | 
			        					
	
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    |  |  | Antonio Vella
 |  |  
 
  
    | 27/01/2013 | Lingua. Piccolo dizionario grottese-italiano 
		(4); a cura di Carmelo e 
		Graziella Luparello |  |  
    | 
			        					
	
								 Luparello
 | 
	   Nonnò, 
	pepè, pepè!
 
 PARTE PRIMA
 Piccolo dizionario grottese-italiano
 
 di Carmelo e Graziella Luparello
 
 (Puntata n° 4)
 
	IIardinàru = chi coltivava un giardino.
 Iàzzu = letto povero, tana.
 Iemmulu (Jemmulu) = gemello.
 Immirùtu = che ha la gobba.
 Immu = gobba.
 Inchiri = riempire.
 Intra = a casa.
 Intra ni mìa = a casa mia, ricorda il costrutto francese chez moi.
 Ippùni = veste stretta che copre il busto, gilet di donna.
 Iri =andare, dal latino ire; diarrea.
 Irisi a ghittari = andare a buttarsi, andare a letto.   Attenzione 
	all'accento
 Is = vai via (derivazione latina). Is cca = vai via di qua.
 Issu = gesso.
 Ittari nn'uocchiu = rinfacciare.
 Ittàrisi prosucutu = darsi alla latitanza.
 Ittatùra = cattivo augurio.
 Ittèna = panchina di campagna.
 Iurnataru = chi lavora a giornata.
 Iùvu = arnese di legno che si metteva sul collo dei buoi o dei muli 
	quando dovevano trascinare l’aratro.
 
 L
 Làdiu = brutto.
 Lagnusia = ozio.
 Lagnùsu = che non ama lavorare.
 Lancèddra = vaso di terra cotta o di zinco, più piccola della 
	“quartara”.
 Lanna = lamiera di ferro molto sottile e ricoperta di stagno.
 Lapsi = lapis, matita.
 Lascu = rado.
 Lasu = gloria, importanza.
 Lavànna = clistere.
 Lavannéra = donna che, dietro ricompensa, lavava la biancheria di 
	altre persone.
 Lavatùra = l’acqua con la quale è stata cotta la pasta.
 Leccu = l'eco.
 Lemmu = vaso fondo di terra cotta. Era utilizzato per lavare 
	stoviglie e, nei tempi più antichi, anche per farsi il bagno.
 Liàma = legame fatto di erba, che serviva a tenere stretti i covoni.
 Liàri li dienti = sentire nei denti un certo effetto come se si 
	fossero mangiate cose aspre.
 Liccu = goloso.
 Lignuòlu = spago per cucire le scarpe.
 Lignu tuòrtu = si dice di una persona che non vuole ragionare.
 Lìmmitu = muretto a secco che delimitava una proprietà o veniva 
	costruito per evitare che il terreno potesse scivolare.
 Lìnia = ferrovia.
 Lìnia lìnia = lungo la ferrovia.
 Linziàri = fare a lenze.
 Lippu = muschio.
 Lisciùni = era un prodotto in polvere che serviva per tenere a mollo 
	la biancheria sporca.
 Littri di scroccu = lettere minatorie per estorcere denaro.
 Livatìna = lievito fatto di farina impastata.
 Livòsi (o li vosi?) = erano delle pelli che si mettevano sopra le 
	scarpe per evitare che esse si sporcassero per il fango che  anticamente 
	ricopriva le strade.
 Loccu = scemo.
 Lòfiu = scemo.
 Luci = fuoco per scaldarsi.
 Luòrdu (al femminile lorda) = sporco, in tutti i sensi, anche 
	in quello morale.
 
 M
 Maàra = megera.
 Macistèriu = imbroglio, macchinazione.
 Maiàri = miagolare.
 Maìddra = màdia, o recipiente di forma quadrata o rettangolare sopra 
	il quale si metteva un setaccio col quale si faceva la spremuta di pomidoro 
	che andava a finire sulla maiddra.
 Mala cunnùtta = chi si comporta male, delinquente, uno di cui non ci si 
	può fidare, vestisi di mala cunnutta = vestirsi con abiti 
	vecchi e sporchi.
 Malandrinarìa = atto violento, violenza.
 Malu = cattivo, si diceva in genere del mulo che dava calci, per le 
	persone si diceva, invece, “tintu”.
 Mammàna  = donna che assiste al parto.
 Maniàri = tenere in mano, toccare spesso.
 Margunàta = si formava nell’aia durante la pisatina ed era la paglia 
	a forma di mezza luna.
 Marranzànu = scacciapensieri.
 Marruggiu = manico di zappa.
 Marvizzu = tordo (Giuseppe Marotta).
 Marza = pus.
 Masciddrata = colpo dato con la mano sulla guancia.
 Masciu = maestro in un mestiere.
 Masciudascia = falegname. Lett. Maestro d'ascia.
 Matapòllu = stoffa per lenzuola ecc.
 Mazzamarièddru = mulinello di vento.
 Mi curri lu nasu = mi gocciola il naso (per il raffreddore).
 Mi cùrrinu l’uòcchi = mi lacrimano gli occhi.
 Midèmma (oppure: midè) =  pure.
 Mièccu = stoppino.
 Miènnula = mandorla.
 Minchiunarìa = stupidaggine.
 Minchiùni = stupido.
 Mìnicu = Domenico.
 Minna = mammella.
 Minna di scava = tipo di fico nero che presenta una forma piuttosto 
	allungata.
 Minnitta = vendetta, sterminio.
 Mitatièri = mezzadro.
 Mmarru = ingombro.
 Mmarrùggiu = il manico della zappa.
 'Mmàttiri = capitare, accadere.
 'Mmintari = inventare.
 'Mmizzigliàrisi = cercare carezze.
 Mmuscia = campione, specialmente di stoffa.
 Mòccaru (muccu) = muco nasale, moccio.
 Mòviri = restare, fermarsi
 'Mparàri = imparare, insegnare.
 'Mpidicùddru = ostacolo.
 'Mpìngiri = attaccarsi, rimanere legato con la colla, trovare 
	ostacoli.
 'Mprìmis = per prima cosa.
 'Mprinari = rendere incinta una donna.
 'Mpruvvisàri = comporre poesie senza grandi riflessioni.
 Muccarùsu = col naso pieno di muco. Muccarusi era anche un 
	soprannome.
 Muccatùri = fazzoletto (da muco).
 Muddrurata = umidità.
 Mulu malu = mulo cattivo, che spara calci, si contrappone a “mulu 
	manzu” che è il mulo buono, cioè docile.
 Mulùni d’acqua = anguria.
 Mulùni di sciàvuru = melone giallo, molto profumato.
 Mungiuliàri = toccare, palpare.
 Munnieddru =  mondello.
 Munziddrùzzu = piccolo mucchio.
 Munzièddru = mucchio.
 Muòddru = molle.
 Muddrurata = umidità.
 Muru vàsciu = muro basso, persona senza importanza.
 Musca cavaddrìna = mosca che si trova nella coda o in altre parti del 
	cavallo
 Muschèra = carta incollata che si appendeva in qualche parte per 
	acchiappare le mosche.
 Musciu = moscio.
 Mussìli = museruola.
 Mustàzzu = baffi.
 Mutu = imbuto.
 Muzzicari = mordere.
 Muzzicùni = un morso.
 Muzzùni = parte di sigaretta ( era anche un soprannome).
 Carmelo e Graziella Luparello Pubblicato dalla Testata 
	GiornalisticaGrotte.info Quotidiano
 su www.grotte.info il 27 gennaio 2013.
 Per gentile concessione degli Autori.
 © Riproduzione riservata.
 
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	  |  
 
  
    | 27/01/2013 | Lettere. "La strada della 
		speranza e del rimboccarsi le maniche"; di Alessio Cimino |  |  
    | 
			        					
	
								
								 Alessio Cimino
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Gentile Redazione,
 leggendo, ma sopratutto rileggendo, le parole del sig. Salvatore Cirino non 
	può non colpire la rassegnazione e l’indignazione trasmesse dalle sue 
	parole. Appare logico ed assai scontato come sia messa in risalto la 
	delusione e l’amarezza di questo nostro compaesano. In effetti come poter 
	dare torto al sig. Cirino? La sua lettera fila via liscia come l’olio, non 
	fa una piega.
 Tempo addietro mi sarei associato in tutto e per tutto 
	alle sue parole, sig. Cirino, l’avrei contattata per parlarne a quattr’occhi 
	e mi sarei associato alla sua profonda amarezza. Oggi, invece, forse con un 
	po’ di maturità in più ed una briciola di ottimismo maggiore, ho deciso di 
	intraprendere una strada, la strada della speranza e del “rimboccarsi le 
	maniche”. Purtroppo, piangere sul latte versato non serve a nulla, non porta 
	ad alcuna conclusione, ammesso che ve ne sia una. Con ciò voglio precisare 
	che condivido al 100% il discorso di Salvatore.
 Come non concordare sulle promesse dei politici mai 
	mantenute, sui discorsi astratti e prolungati manco fossero “sugu allungatu 
	cu l’acqua”.
 Tuttavia, appare dalle sue parole come sia inevitabile 
	la rinuncia al voto nelle elezioni che verranno a breve. Personalmente, 
	secondo il mio umile parere, ritengo cosa assai triste rinunciare al voto, 
	sprecare una delle poche occasioni in cui il popolo può dire la sua ma, 
	soprattutto, buttare alle ortiche una possibilità d’oro per la quale, 
	decenni addietro, i nostri nonni hanno combattuto e perso la vita solo per 
	avere il sacrosanto diritto al voto, la massima espressione della 
	Democrazia.
 Concordo pienamente quando leggo che noi cittadini 
	siamo il male della società, che non ci mobilitiamo, che non facciamo nulla 
	per migliorarci quotidianamente. Anni addietro, ebbi la possibilità di 
	soggiornare per un periodo di tempo di circa 5 mesi all’estero, in 
	Germania. Credo che chiunque abbia avuto la possibilità di trascorrere un 
	periodo fuori dall’Italia, e soprattutto, fuori dalla Sicilia, sia d’accordo 
	con me nel confermare che il popolo, i cittadini sono e rappresentano lo 
	Stato. Personalmente vedevo come la gente si adoperasse per realizzare 
	iniziative per il bene comune, come ognuno di loro si prendeva “cura” di 
	cose che noi riterremmo insignificanti, anche di pulire la strada di fronte 
	la propria abitazione, avendo in mente che quel tratto di strada non era di 
	sua proprietà, ma di tutti. Insomma, non vi era la strafottenza e 
	l’incuranza nelle cose. Osservavo da vicino ed ero invidiosissimo di quella 
	macchina spaccatutto molto funzionale che rispondeva al nome di Germania e 
	mi chiedevo perché loro sì e noi no.
 Indubbiamente non possiamo accostare il potere 
	economico e produttivo della Germania con quello italiano, ma possiamo 
	mettere a confronto il singolo cittadino che si mobilita con il nostro 
	singolo cittadino che rimane a casa e piange.
 In conclusione, ritengo che questo Paese (Italia) e 
	questo Paese (Grotte) abbiano bisogno di gente innamorata del proprio 
	territorio. Sig. Cirino, l’immobilismo di cui lei parla è dovuto al fatto 
	che la politica, da 20 anni a questa parte, ha visto sempre le stesse facce, 
	gli stessi discorsi, le stesse promesse, le stesse corruzioni e gli stessi 
	sprechi ingenti di denaro pubblico.
 A mio giudizio occorre una politica giovanile 
	affiancata dal parere saggio ed esperto dei più anziani. Occorre che il 
	padre (politico) trasmetta al figlio le proprie esperienze ed indirizzi il 
	giovane laddove egli stesso ha tentato, ma ha fallito.
 Una volta si diceva che i giovani fossero il futuro del 
	Paese. Oggi purtroppo i giovani sembrano essere già il passato, accantonati 
	in un angolo e costretti ad osservare da lontano il ripetersi di vent’anni 
	di politica disastrosa, un film visto e rivisto con un finale scontato.
 Facciamo in modo che ciò non accada, torniamo ad 
	innamorarci della nostra terra e rimbocchiamoci le maniche. Tutti".
 
 | 
			        					
	
								  |  
    |  |  | Alessio Cimino
 |  |  
 
  
    | 26/01/2013 | Lettere. "Elezioni: 
		dibattiti, incontri, riunioni; un copione ormai sperimentato"; di 
		Salvatore Cirino |  |  
    | 
			        					
	
								
								 Salvatore Cirino
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Gentile Redazione,
 in questi giorni, rileggendo un bellissimo capolavoro della nostra 
	letteratura ho trovato spunto per alcune riflessioni.
 Questo sarà l’anno delle elezioni, che culmineranno con quelle comunali. In 
	questi giorni fervono dibattiti, incontri politici, riunioni, assistiamo a 
	prese di posizione di cittadini indignati, viaggi della speranza a varie 
	segreterie politiche…
 Sappiamo che, ciclicamente e con precisione scientifica, tutto ciò che si 
	ripete è identico dalla notte dei tempi fino ai nostri giorni. Da un lato 
	cittadini esasperati che chiedono, dall’altra candidati e istituzioni 
	(partiti, governi, ecc.) pronti ad ascoltare e promettere. Tutto ciò accade 
	perché fa parte di una commedia e di un copione ormai sperimentato, e deve 
	accadere a prescindere dai risultati concreti che può effettivamente 
	generare.
 Mi sorgono alcune domande: che cosa è cambiato sotto il sole rispetto al 
	recente passato? Niente. Quali probabilità ci sono oggi che possa cambiare 
	qualcosa? Molto poche.
 Perché a mio modesto modo di vedere i problemi alla base sono sempre gli 
	stessi: il cattivo modo di intendere la cosa pubblica; l'eccessivo 
	attaccamento al proprio orticello da parte di molti di noi, indisponibili a 
	rinunciare a qualche piccolo o grande privilegio che gli è stato gentilmente 
	concesso da questa classe politica; l'immobilismo ed anche l’apatia di molti 
	cittadini, oramai stanchi e sfiduciati per mettersi in gioco; 
	l’indisponibilità di qualcuno a lasciare da parte i vecchi ideali ed a 
	lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni; ed altre cose credo anche 
	inutili da ricordare, perche queste già bastano e avanzano per garantire che 
	tutto resti uguale.
 In queste condizioni il fallimento di qualsiasi iniziativa di cambiamento, 
	per come la vedo io, è garantito. E' una questione oserei dire quasi logica, 
	laddove molti ormai rassegnati vedono il caso o, permettetemi di dire, il 
	caos come variabili imprevedibili (classica la frase finale "ma speriamo 
	che…") alcuni vedono un ordine probabilistico con maggiori o minori chance 
	che questo possa accadere.
 Non è neanche una questione di consapevolezza del fatto che, in questi anni, 
	si è andato incontro a un declino che ha fatto cambiare irrimediabilmente in 
	peggio le cose nella nostra società.
 Dove nasce il problema allora? Il problema, siamo noi cittadini, che come 
	membri della società civile (civile non sempre) non funzioniamo a dovere.
 Quale può essere la cura? Noi siamo il paziente malato e fino a quando non 
	guariremo (e sinceramente dubito che abbiamo voglia di guarire), assisteremo 
	sempre allo stesso film, proiettato con piccole varianti che lo fanno 
	apparire come nuovo, ma dal finale sempre identico.
 Come se ne esce? Solamente decidendo di volere guarire, e agendo di 
	conseguenza. Quindi la cura che presuppone l'azione: dunque dopo aver 
	individuato per bene la cura... l'azione, non discussioni 
	interminabili con opinioni (anche legittime) sempre e comunque che non 
	portano da nessuna parte.
 E' un processo lungo che non avviene dall'oggi al domani, ma che i più saggi 
	tra noi (e credo ce ne siano) dovrebbero avere il dovere morale di iniziare".
 
 | 
			        					
	
								  |  
    |  |  | 
	Salvatore 
	Cirino
 |  |  
    |  | “Il sonno, caro Chevalley, il sonno è ciò che i 
	Siciliani vogliono, ed essi odieranno sempre chi li vorrà svegliare, sia 
	pure per portar loro i più bei regali; e, sia detto fra noi, ho i miei forti 
	dubbi che il nuovo regno abbia molti regali per noi nel bagagliaio. Tutte le 
	manifestazioni siciliane sono manifestazioni oniriche, anche le più 
	violente: la nostra sensualità è desiderio di oblio, le schioppettate e le 
	coltellate nostre, desiderio di morte; desiderio di immobilità voluttuosa, 
	cioè ancora di morte, la nostra pigrizia, i nostri sorbetti di scorsonera o 
	di cannella; il nostro aspetto meditativo è quello del nulla che voglia 
	scrutare gli enigmi del nirvana. Da ciò proviene il prepotere da noi di 
	certe persone, di coloro che sono semi-desti; da ciò il famoso ritardo di un 
	secolo delle manifestazioni artistiche ed intellettuali siciliane: le novità 
	ci attraggono soltanto quando le sentiamo defunte, incapaci di dar luogo a 
	correnti vitali; da ciò l'incredibile fenomeno della formazione attuale, 
	contemporanea a noi, di miti che sarebbero venerabili se fossero antichi sul 
	serio, ma che non sono altro che sinistri tentativi di rituffarsi in un 
	passato che ci attrae appunto perché è morto.…
 La Sicilia, l'ambiente, il clima, il paesaggio. Queste sono le forze che 
	insieme e forse più che le dominazioni estranee e gl'incongrui stupri hanno 
	formato l'animo: questo paesaggio che ignora le vie di mezzo fra la mollezza 
	lasciva e l'asprezza dannata; che non è mai meschino, terra terra, 
	distensivo, umano, come dovrebbe essere un paese fatto per la dimora di 
	esseri razionali.
 …
 Questa violenza del paesaggio, questa crudeltà del clima, questa tensione 
	continua di ogni aspetto, questi monumenti, anche del passato, magnifici ma 
	incomprensibili perché non edificati da noi e che ci stanno intorno come 
	bellissimi fantasmi muti; tutti questi governi, sbarcati in armi da chissà 
	dove, subito serviti, presto detestati e sempre incompresi, che si sono 
	espressi soltanto con opere d'arte per noi enigmatiche e con concretissimi 
	esattori d'imposte spese poi altrove; tutte queste cose hanno formato il 
	carattere nostro che rimane così condizionato da fatalità esteriori oltre 
	che da una terrificante insularità di animo”.
 
 Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo.
 
 |  |  
 
  
    | 26/01/2013 | Lettere. "A proposito 
		delle manifestazioni artistico-culturali della festa di Pasqua"; di 
		Salvatore Bellavia |  |  
    | 
			        					
	
								 Salvatore Bellavia
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "A proposito delle manifestazioni 
	artistico-culturali effettuate in occasione della Festa di Pasqua.
 
 Ho letto con grande interesse e con la massima attenzione quanto scritto sul 
	tema da Lillo Agnello e da Giovanni Volpe.
 E’ ovvio che  io concordo con l’assunto di Giovanni, circa il valore 
	artistico-religioso delle manifestazioni, definite, in maniera 
	semplicistica, e per molti versi offensiva, da Lillo Agnello “dispersive”.
 
 Ma per rendere onore alla verità storica vorrei ricordare a quanti mi 
	leggeranno che, ben prima dell’ottima manifestazione “La Pasqua del Dio 
	Vivente”, organizzata da Angelo Costanza con la regia di Giovanni Volpe, il 
	Laboratorio Teatrale “Luchino Visconti”, nella chiesa Madre, reggente la 
	parrocchia, allora, Don Baldo Reina, rappresentò “Le Due Madri”, una mia 
	drammaturgia ispirata a Jacopone da Todi e Ignazio Buttitta; qualche anno 
	dopo, nella stessa chiesa, l’Arciprete, allora, era Don Luigi Lo Mascolo, 
	l’associazione teatrale presentò “La Croce e la Luce”.
 
 Nell’anno in cui Angelo Costanza e Giovanni Volpe organizzarono “La Pasqua 
	del Dio Vivente”, la Luchino Visconti aderì all’invito fattole dagli 
	organizzatori e ripropose “Le Due Madri” e l’anno successivo, nel contesto 
	della stessa manifestazione, in piazza Renzo Collura (Piazza Fonte) presentò 
	“La Croce e l’Amore”.
 
 A scanso di equivoci e di avventate illazioni, va detto che per nessuna di 
	queste prestazioni artistiche la Luchino Visconti ha chiesto mai, né mai ha 
	ricevuto alcun compenso.
 
 Noi, della Luchino Visconti, abbiamo voluto offrire “cultura”, “arte” e 
	“bellezza” al sano senso civico e religioso della nostra comunità.
 
 L’unico compenso che abbiamo richiesto e sempre richiediamo ai nostri 
	concittadini sono la partecipazione e l’applauso!".
 
 | 
			        					
	
								  |  
    |  |  | 
	Salvatore Bellavia
 |  |  
 
  
    | 26/01/2013 | Politica. "Utilizzo della 
		webcam e costo delle sedute consiliari"; nota del Movimento 5 Stelle di 
		Grotte |  |  
    | 
      
		 Logo
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Martedì 29 
	gennaio sarà l'ennesimo giorno in cui le casse comunali saranno 
	saccheggiate.
 Utilizziamo lo spazio democratico concesso dal quotidiano Grotte.info per 
	invitare i cittadini ad essere presenti allo show presso la sala 
	consiliare.
 A Natale gli attivisti del MoVimento Cinque Stelle di Grotte doniamo una 
	webcam al Consiglio comunale per permettere la visione di questo costoso 
	spettacolo, online e soprattutto gratis!
 Non solo non utilizzano la webcam ma inseriscono al punto 18 dell'ordine del 
	giorno la discussione sull'utilizzo.
 Cosa c'è da discutere? Leggete le istruzioni!!!
 Inoltre i nostri illuminati consiglieri pensano bene di fare i "grillini": 
	come mai "cari" o meglio "costosi" consiglieri comunali avete 
	sentito solo a fine mandato l'esigenza di ridurre il gettone di presenza dei 
	consigli comunali ed annullare quelli delle commissioni consiliari?
 Inoltre è importate conoscere quanto ci siete costati in questi 5 
	anni.
 Ci aspettiamo un dettagliato resoconto, così i cittadini potranno valutare 
	se ne è valsa la pena o siete stati un pessimo affare.
 Buon lavoro".
 | 
        |  
    |  |  | MoVimento 5 Stelle - Grotte
 |  |  
 
  
    | 25/01/2013 | Lettere. "Riguardo 
		l'analisi della Pasqua grottese"; di Giovanni Volpe |  |  
    | 
			        					
	
								 Giovanni Volpe
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Carissimo 
	Direttore,
 perdona l’intrusione ma non mi va che passi l’idea che le mie regie o più 
	genericamente il mio lavoro a Grotte abbia costituito una spesa per il 
	Comune e quindi per i cittadini. Nient’affatto. Del resto su queste pagine 
	si è parlato di una manifestazione finanziata dal Ministro che si doveva 
	fare con un budget di 13mila euro e che poi si è realizzata con 2mila e in 
	entrambi i casi la regia sarebbe stata, come è stata, mia e, nell’uno e 
	nell’altro caso, a costo zero.
 Sia chiaro, è il mio lavoro, non ci sarebbe stato nulla di male, ma lo 
	svolgo, con soddisfazione, abbastanza lontano da Grotte quindi più in 
	generale posso dire che con i proventi, sempre molto limitati rispetto al 
	lavoro svolto, si sarebbero prodotti spettacoli che coinvolgessero artisti e 
	maestranze del territorio. Come sempre si è fatto; come sempre, in questa 
	fattispecie, oramai da anni, fa Angelo Costanza con ArTesia. Tutto qui.
 
 Vengo dunque al vero motivo di questo mio intervento e riguarda l’analisi 
	della Pasqua grottese proposta giorni fa dal Prof. Agnello che sebbene 
	interpreti, a suo dire, il sentimento di un fantomatico comune cittadino, 
	avrebbe meritato qualche riflessione in più prima di essere affidata al web. 
	Analisi, la sua, con la quale non posso che dissentire in maniera forte, 
	chiara e inequivocabile. Quelle che infatti in maniera alquanto superficiale 
	sono state definite manifestazioni dispersive, nel corso di questi 
	ultimi quattro anni sono state serate legate alla Pasqua di Grotte e, più in 
	generale, hanno proposto percorsi culturali, sociali e religiosi 
	strettamente connessi alla Passione, Morte e Resurrezione di Cristo.
 Questi i temi trattati e proposti nel corso di questi ultimi quattro anni: 
	nuove e vecchie povertà, nuove e vecchie emigrazioni, terrorismo, finanza 
	etica, sviluppo sostenibile, cattolicesimo impegnato nel sociale, etc.
 Questi gli autori: Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, mons. Tonino 
	Bello, mons. Ancel, Padre Alex Zanotelli, Gilbert Cesbron, Terzano Terzani, 
	Eric Emmanuel Schmitt, Giuseppe Fava, Diego Fabbri e tanti altri religiosi e 
	laici, persino atei.
 Inoltre per questi percorsi sono stati necessari chilometri di cavi 
	elettrici e audio, 8 amplificazioni, 12 punti luce, 8 video proiettori, 7 
	monitors, centinaia tra fari, faretti e lampade, nonché elementi 
	scenografici e costumi. Sono stati impegnati dai 4 attori dello scorso anno, 
	ai 27 del primo anno e tra i 15 e i 25 danzatori. Il numero dei tecnici 
	(sempre tanti) variava a secondo dei materiali.
 
 L’idea di questa Pasqua del Dio Vivente era nata nel 2002 a 
	Roma con uno spettacolo intitolato CUORE di CARNE e presentato 
	nei pressi di Castel Sant’Angelo a due passi da San Pietro e per il quale 
	L’Osservatore Romano mi chiese di scrivere un articolo poi regolarmente 
	pubblicato. Per Grotte, il progetto originario - firmato e depositato dal 
	sottoscritto alla SIAE di Roma con allegato il progetto scenografico 
	dell’Arch. Vella - era stato immaginato come una sorta di “presepe 
	vivente pasquale”, mi si consenta l’assurdo, che avrebbe messo 
	insieme cultura e prodotti tipici ma avrebbe allo stesso tempo attualizzato 
	i temi evangelici proiettandoli sulle vicende e le alterne fortune dell’uomo 
	contemporaneo.
 
 L’idea di questa via Crucis dell’umanità tra i disabitati e 
	spesso spettrali quartieri del centro storico nasceva anche dalla volontà di 
	far rivivere zone del paese che stiamo definitivamente perdendo soprattutto 
	dopo l’indubbio exploit delle Vie del Medioevo che ne aveva messo in 
	risalto la tragicità del tessuto urbano e la straordinaria potenzialità 
	poetica. Così come avremmo perso, o lasciato solo in mani private, migliaia 
	di documenti fotografici e importanti interviste con uomini scomparsi. Ne 
	cito alcuni: lu zzi Totu Ardicasi, Padre Vincenzo Tortorici, il Prof. 
	Cimino, Andrea Infantino e tante altre persone, uomini e donne, che magari 
	non hanno avuto un ruolo pubblico e istituzionale, ma che hanno conservato e 
	contribuito a trasmettere una memoria storica. Persone che nel 1992 epoca in 
	cui le intervistai avevano tra gli 80 e i 100 anni e tutti abbastanza lucidi 
	da restituire un’immagine della storia non solo della nostra Pasqua ma del 
	paese stesso che altrimenti se ne sarebbe andata definitivamente con loro.
 
 Quello che mi stranizza è che nessuna istituzione mi abbia mai chiesto il 
	materiale documentario di queste manifestazioni e sentir adesso che 
	addirittura le si possono definire “dispersive” in sede di “analisi” senza 
	neanche citarle per nome, lo trovo oltremodo ingiusto, sgarbato e 
	impertinente perché è anche di questi materiali che era fatta la 
	Pasqua del Dio Vivente (proiezioni sui muri, monitor nelle grotte, 
	computers nelle stalle) e si può definire dispersiva una 
	manifestazione che tocca certi argomenti e propone squarci di memoria 
	destinata altrimenti all’oblio? E non si può neanche sostenere che essendo 
	morte le vacche grasse è il caso adesso di fare economia, si lascerebbe 
	intendere che detta manifestazione pesasse chissà in che maniera sul 
	bilancio totale della Settimana Santa e non è così perché per La 
	Pasqua del Dio Vivente le vacche sono sempre state magrissime, prova 
	ne è che quando c’è stata la possibilità di avere tanti soldi e i tanti 
	soldi non ci sono stati la manifestazione si è fatta ugualmente, anche in 
	maniera totalmente gratuita e anzi mettendoci i soldini necessari di tasca 
	nostra (per la precisione la tasca era di Angelo Costanza), come nel 2010. 
	Chiaro?
 
 Né dispersiva, né alternativa, e questo lo vorrei chiarire a tutti. La 
	Pasqua del Dio Vivente non è nata in antitesi e/o in 
	contrapposizione con la Settimana Santa, tanto è vero che nelle 
	domande presentate alla Regione e al Ministro, per mezzo del pregevole 
	lavoro dell’Arch. Infantino i due aspetti sono sempre stati accostati 
	parlandone come di un’unica manifestazione. I miei amici dell’Associazione 
	“Andrea Infantino”, di sicuro per un difetto di comunicazione tutto mio, 
	hanno tardato a capirlo e il primo anno ci hanno guardato, ma solo alcuni di 
	loro, in malo modo, ma da allora in poi abbiamo sempre collaborato. Tanto è 
	vero che quando lo scorso anno si diffuse la notizia del finanziamento 
	ministeriale e già si sollevavano i primi dubbi, sospetti e illazioni sul 
	loro impiego, io stesso dissi al Sindaco, al Presidente del Consiglio, al 
	dirigente Salvaggio – eravamo ai piedi della civica torre dell’Orologio di 
	ritorno da San Nicola - che per la Pasqua del Dio Vivente, a 
	prescindere da ciò che ci eravamo detti e dei preventivi realizzati, 
	potevano bastare 3mila euro e che quindi si potevano benissimo destinare i 
	10mila all’Associazione “Andrea Infantino” visto che da anni rincorrevano e 
	rincorrono il legittimo sogno di dotarsi (e di dotare Grotte) di nuove 
	scenografie, di nuovi costumi e nuovi calzari. I soldi non arrivarono per 
	tempo, quindi tutti i progetti furono ridimensionati. Una cosa è certa: il 
	dott. Angelo Collura, gliene do atto - e credo sia nota a tutti la distanza 
	politica che ci separa -, ha fatto quel che era nelle sue competenze 
	istituzionali e personali, ha mosso il Ministro che favorevolmente ha 
	risposto, cosa adesso intenda adesso fare o cosa abbia già fatto l’esecutivo 
	(Sindaco e Giunta) io non lo so.
 
 Ultima considerazione: il concetto di veglia o di penitenza è un concetto 
	profondamente religioso e strettamente connesso alla Settimana Santa. In 
	tutto il mondo quando si fanno delle veglie e delle marce silenziose, anche 
	se solo laiche, le si fanno per una giusta causa e le si fanno insieme, 
	condividendone le motivazioni. Possibile allora che il problema di questa 
	Pasqua sia solo ed esclusivamente l’orario di rientro dell’Urna il Venerdì?
	E’ possibile che la soluzione migliore sarebbe una giusta convivenza tra 
	religioso e folkloristico ad orari accettabili??? Ma rientri pure la 
	mattina! Si pensi piuttosto a discuterne, a rinvigorirne, a riformularne, a 
	riportarne al centro i valori realmente religiosi coinvolgendo tutti, 
	“giudei” in testa, altrimenti il fatto che duri solo un’ora non la renderà 
	di certo più bella, magari sarà più garbata e perbene, ma su quanto possa 
	essere veramente religiosa non certo sarà la durata a stabilirlo, né 
	tantomeno il folklore!
 
 Così come la storica notte del Giovedì al Calvario, non va eliminata perché 
	anacronistica, ma va valorizzata, al massimo, e non perché sia 
	folkloristica, ma perché è, e può esserlo ancor di più, un esemplare e 
	intenso momento di preghiera collettiva (anche laica) e poi perché ci rende 
	unici: profondamente, intimamente e irripetibilmente grottesi!".
 
 | 
			        					
	
								  |  
    |  |  | 
	Giovanni Volpe
 |  |  
 
  
    | 25/01/2013 | Musica. Concerto 
		dell'Epifania della Corale Jobel |  |  
    | 
    
	 Vedi le foto
 
 
  Video 1^ parte
 
 
  Video 2^ parte
 
 
 | 
		
			
				
					Nata formalmente nel novembre 2003, ma 
					con un cammino di maturazione che risale all’anno giubilare 
					2000, la corale liturgico-musicale “Jobel” di Grotte 
					prosegue con costanza l’impegno di formazione dei 
					numerosissimi giovani che nel corso degli anni ne hanno 
					fatto parte. Molte le iniziative, soprattutto liturgiche ed 
					ecclesiali, animate dalla corale interparrocchiale.Tra queste, la più evidente è senza dubbio il concerto per 
					le festività natalizie che da diversi anni vede impegnati 
					coristi e musicisti e che si svolge, ormai tradizionalmente, 
					il 6 gennaio, solennità dell’Epifania.
 Appassionato sostenitore della Corale, anche nelle vesti di 
					“Presidente Onorario”, è l’Arcivescovo Emerito di Agrigento, 
					S.E. Mons. Carmelo Ferraro, che sin dalla prima edizione ha 
					sempre assistito alla manifestazione.
 Assistente Spirituale, dalla fondazione, è l’arciprete di 
					Grotte, Padre Giovanni Castronovo. Instancabile Direttrice, 
					ma anche “anima” della Corale, è la Maestra Valentina 
					Morgante.
 Per assistere all’ultimo “Concerto dell’Epifania”, lo scorso 
					6 gennaio, svoltosi nella chiesa Madonna del Carmelo, i 
					numerosi fedeli che si sono presentati con molto anticipo, 
					hanno letteralmente gremito il luogo sacro.
 La manifestazione, che è stata presentata da Ignazio 
					Infantino, Presidente della Corale, ha visto la 
					partecipazione dei musicisti: Francesco Criminisi 
					(tastiere), Stefano Maida e Vincenzo Morreale (percussioni), 
					Elisabetta Polifemo e Lorenza Conti (Flauto traverso). Le 
					voci soliste sono state quelle di Alessia Tirone, Alida 
					Russello e Antonio Russello.
 I testi ricchi e profondi, che hanno introdotto i canti, 
					sono stati scritti e proclamati da Mariolina Spalanca.
 Al termine del concerto, sulle note di “Adeste fideles”, si 
					è svolta la "rievocazione dell'arrivo dei Magi", a cura 
					dell'Associazione "Gli Amici di Padre Vinti". La conclusione 
					della manifestazione è stata affidata a S.E. Mons. Ferraro, 
					che - assumendo l’impegno di partecipare all’edizione 2014 - 
					ha impartito la benedizione.
 
 Carmelo Arnone
 25 gennaio 2013
 © Riproduzione riservata.
 
 Pubblichiamo alcune immagini della manifestazione (75 foto 
					di © Salvo Lo Re "President") e un “estratto” del concerto 
					(riprese video di © Associazione Culturale "Punto Info").
 
 | 
			        					
	
	  |  
    |  | Concerto dell'Epifania (Foto)  | Concerto 
					- 1^ parte (Video)  | Concerto 
					- 2^ parte (Video)  
 |  |  
 
  
    | 25/01/2013 | Lettere. "Altre 
		considerazioni sul Redditometro"; di Lillo Agnello |  |  
    | 
			        					
	
								
			        					
	
								
								 Lillo Agnello
 
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Altre Considerazioni sul Redditometro; ritorno 
	brevemente sull’argomento per esprimere la mia opinione.
 
 Premetto che non voglio esprimere un giudizio tecnico sulla
	
	dissertazione di Lillo Chiarenza, il cui contributo al dibattito ed 
	all’informazione è davvero insostituibile. La mia osservazione riguarda, 
	invece, l’animum dell’esposizione che naturalmente attiene alla sua 
	posizione personale sull’argomento. Ebbene io sono convinto (come lo è il 
	Chiarenza), della necessità di questo nuovo strumento ma “senza se e senza 
	ma”, come suole dirsi. Se si comincia con il chiedere limitazioni o 
	correttivi si potrebbe snaturare la natura stessa del documento.
 
 Circa la semplificazione sulle due famiglie di Napoli devo dire che la 
	seconda potrà fare sogni tranquilli perché non avrà denunciato un grosso 
	reddito o non avrà fatto altre grossissime spese e quindi in ogni caso non 
	potrà essere controllata con il redditometro dell’Agenzia. E’ la famiglia 
	che spende tanto ed in contanti che se ha un reddito alto dovrà prima o poi 
	incappare negli ingranaggi del redditometro.
 
 Bisogna avere un po’ più di fiducia nel buon funzionamento del dispositivo; 
	e d’altra parte tutte le forze politiche che aspirano a governarci sanno che 
	qualche problema potrà nascere e sembrano pronte ad intervenire. Il fatto, 
	poi, che Befera sia stato invitato a chiarire e ad rassicurare i 
	contribuenti, fa bene sperare.
 
 Aggiungiamo che nella nostra comunità di finti poveri ce ne sono abbastanza 
	(almeno in un recente passato: voglio mettere le mani avanti); se finalmente 
	anche loro dessero un contributo!?
 
 Non sarà poi male. Se cominciamo ad evidenziarne i difetti di impostazione, 
	e Chiarenza lo fa, o invece a sostenere che dovrebbero pagare quelli  che…, 
	e così sembra concludere Chiarenza, si rischia di “tirare la volata” a 
	quanti sperano in un aggiustamento più comprensivo e più possibile di 
	elusione (c’è la lobby degli evasori?).
 
 La politica sta cambiando sotto la spinta della crisi e della conseguente 
	sensibilizzazione dell’opinione pubblica!
 Io cerco di essere più ottimista che nel passato".
 | 
			        					
	
								  |  
    |  |  | 
	Lillo Agnello
 |  |  
 
  
    | 25/01/2013 | Riflessioni. "Il paese 
		delle meravigliose tasse di nome Italia"; di Antonio Pilato |  |  
    | 
			        					
	
			
			
			 Antonio Pilato
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Il filosofo 
	dell'estremo razionalismo G. Leibniz lo definirebbe, ironicamente, il 
	“migliore dei mondi possibili”, per le varie e molteplici tassazioni 
	qualitative e quantitative su tutte le direzioni delle attività 
	miracolosamente ancora produttive e in agonia, di piccola e grande 
	espansione industriale e artigianale.
 Tasse che reprimono tutta 
	la struttura economica. Poco ci vuole anche la sovrastruttura. Tasse 
	sull'acquisto delle materie d'importazione e di esportazione, tasse sui beni 
	d'uso e consumo, sull'acquisto della prima casa, tasse sulla retribuzione 
	salariale e stipendiale del pubblico impiego e quello privato, sulle 
	pensioni, non risparmiate neppure quelle minime, che sono tantissime, tasse 
	sulla spesa all'ingrosso e a dettaglio, tasse sulla benzina, tassa per la 
	circolazione auto, sull'acquisto e sul passaggio di proprietà del bene 
	mobile ed immobile, sull'assicurazione, sugli esami di laboratorio, sulle 
	medicine, tasse scolastiche, tasse sui prestiti, tassa sul percorso 
	autostradale, tassa cimiteriale, sui rifiuti, sul riscaldamento, e tassa su 
	tutto vattelapesca.
 All'orizzonte la tassa 
	sulla carta igienica e sui rapporti sessuali, calcolati settimanalmente a 
	seconda delle età o documentabili con micro spia, posizionati opportunamente 
	in ogni angolo della casa, tasse sul mondo delle idee, sui sogni, 
	immaginazioni e superstizioni, ecc. ecc. Il cittadino non deve assolutamente 
	vivere senza la prigione delle tasse.
 E come se non bastasse la 
	pioggia della tassazione cieca, violenta, spropositata, che si ritorce 
	soprattutto sulle fasce sociali più deboli e sulla popolazione povera, 
	giunta disperatamente allo stremo, che espropria l'orgoglio e la speranza di 
	una vita degna di essere vissuta, ad essa si aggiunge, come batosta e 
	salasso finale l'assalto violento e crudele dell'agenzia delle Entrate e dei 
	vigili urbani, che senza “pietas” colgono, per verbalizzare, come squali 
	affamati la pur lieve occasione di infrazione, compiuta spesso dal povero 
	cittadino distratto o bisognoso di qualche minuto di sosta, seppur 
	irregolare.
 Per ritornare a parlare 
	del bel paese delle meravigliosamente variopinte tasse, non distribuite 
	equamente e progressivamente, in relazione alla ricchezza, il popolo 
	bastonato si lamenta giustamente che così non si può più andare avanti, non 
	si risana il debito pubblico e migliora l'economia del Belpaese, che 
	piuttosto raggela prima del nascere ogni iniziativa, sibbene doverosamente e 
	genialmente creando ricchezza produttiva, posti di lavoro e potenziando 
	energia inventiva e tecnologica, diminuendo prontamente e razionalmente il 
	reddito visibile dei parlamentari tutti: è giunta l'ora tassativa e non più 
	prorogabile di tagliare gli stipendi così alti, irriguardosi e vergognosi, 
	che scandalizzano chiunque buon pensante lavoratore.
 Ma la classe politica 
	verticistica continua tuttora a cavalcare il cavallo vincente a breve 
	scadenza migliore, senza una linea programmatica idealmente fondata e 
	condivisa eticamente, seminando promesse per fini elettorali, e lasciando 
	sempre gli interventi chirurgici sbagliati, che danneggiano la salute già 
	precaria del paese e la fine della speranza in ognuno di una politica 
	saggia, che rivendichi i diritti universali dell'uomo, evocati dalla 
	Costituzione, secondo cui, come primo articolo enuncia: tutti gli esseri 
	umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti.
 Essi sono dotati di 
	ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di 
	fratellanza".
 
 | 
			        					
	
			  |  
    |  |  | Antonio Pilato
 |  |  
 
  
    | 24/01/2013 | Comune. Convocato il 
		Consiglio comunale per martedi 29 gennaio alle ore 19.30 |  |  
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			 | L'adunanza del prossimo Consiglio comunale, convocato in seduta ordinaria 
	su determinazione del presidente dott. Angelo Collura, è stata fissata per 
	martedi 29 gennaio, 
	alle ore 19.30, nella Sala Consiliare “Antonio Lauricella”. Verrà discusso il seguente ordine del giorno:
 
 l) Nomina scrutatori, lettura ed approvazione verbali sedute precedenti;
 
 2) Interrogazione presentata in data 14.09.2012 prot. n. 9045 dal 
	Consigliere Comunale Cuffaro Aristotele, riguardante la tassazione del 
	servizio di smaltimento dei rifiuti;
 
 3) Interrogazione presentata in data 17.09.2012 prot. n. 9163 dai 
	Consiglieri Comunali Vizzini Francesco e Castronovo Diego, riguardante la 
	situazione debitoria di questo Ente nei confronti dell'ATO GESA AG2 alla 
	data del 31.12.2011;
 
 4) Interrogazione presentata in data 17.09.2012 prot. n. 9189 dai 
	Consiglieri Comunali Vizzini Francesco e Castronovo Diego, riguardante l'applicazione 
	del nuovo sistema tariffario da parte della Girgenti Acque;
 
 5) Interrogazione presentata in data 17.09.2012 prot. n. 9191 dai 
	Consiglieri Comunali Castronovo Diego e Vizzini Francesco, riguardante le 
	somme incassate dal Comune a titolo di IMU;
 
 6) Interrogazione presentata in data 17.09.2012 prot. n. 9192 dai 
	Consiglieri Comunali Castronovo Diego e Vizzini Francesco, riguardante il 
	mancato espletamento del servizio di raccolta rifiuti solidi urbani;
 
 7) Interrogazione presentata in data 06.11.2012 prot. n.17701 dal Consigliere 
	Comunale Vizzini Francesco, riguardante il rimborso di somme per contributi 
	o altro a datori di lavoro, negli anni 2008-2009-2010 e 2011;
 
 8) Risposta alla richiesta presentata in data 06.11.2012 prot. n.11702 dal Consigliere 
	Comunale Vizzini Francesco, riguardante la gestione dell'acqua da parte 
	della Girgenti Acque;
 
 9) Proposta di deliberazione avente per oggetto "Verifica del rispetto del 
	contratto di consegna delle reti idriche alla Girgenti Acque", presentata 
	dal Consigliere Comunale Vizzini Francesco, in data 06.11.12 prot. n. 11703;
 
 10) Relazione annuale del Sindaco;
 
 11) Adeguamento Statuto Comunale alle leggi regionali n. 5 e n. 6 del 
	05.04.2011 e n.7 del 11.05.2011;
 
 12) Istituzione museo civico d’arte moderna e contemporanea "Renzo Collura".
 
 13) Riconoscimento del debito fuori bilancio, ai sensi dell'art. 194, comma 
	1 lettera a) del TUEL n° 267/2000, in favore dell'Ing. Antonio Lanza;
 
 14) Approvazione piano di lottizzazione "Calvario" e relativa convenzione 
	sull'area sita in Contrada Calvario - Via Aldo Moro, diversi proprietari;
 
 15) Approvazione nuovo "Regolamento Comunale per l'esecuzione dei lavori e 
	di fornitura di beni e servizi in economia" - Adeguamento alla L.R. n° 12 
	del 17/12/2011 - D.Lgs. n. 163/2006 e D.P.R. n. 207/2010;
 
 16) Richiesta presentata in data 13.12.2012 prot. n. 13226 dai 
	Consiglieri Comunali Vizzini Francesco e Castronovo Diego, riguardante l'abolizione 
	del gettone di presenza per la partecipazione alle Commissioni Consiliari;
 
 17) Richiesta presentata in data 13.12.2012 prot. n. 13227 dai 
	Consiglieri Comunali Vizzini Francesco e Castronovo Diego, riguardante la 
	riduzione del 50% del gettone di presenza spettante al Consigliere Comunale 
	per le sedute consiliari;
 
 18) Discussione e atto di indirizzo in merito alla donazione di una webcam 
	al Consiglio Comunale da parte del Movimento Cinque Stelle di Grotte;
 
 19) Art. 13 Legge Regionale n. 17 del 01 agosto 1990 "Piano di miglioramento 
	dell'efficienza dei servizi di Polizia Municipale".
 
 In caso di mancanza del numero legale la seduta sarà sospesa per un'ora 
	e, qualora dopo la sospensione non ci fosse ancora la presenza del numero 
	legale dei Consiglieri, la seduta di seconda convocazione sarà tenuta il 
	giorno successivo, sempre alla stessa ora.
 
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			  |  
 
  
    | 23/01/2013 | Comune. Venerdi 1 febbraio, 
		sorteggio degli scrutatori per le elezioni del 24 e 25 febbraio |  |  
    | 
			        					
	
			
			 | COMUNE DI 
	GROTTE
 (Provincia di Agrigento)
 IL SINDACOAVVISA
 che venerdi 1 
	febbraio alle ore 17.00, presso la sala consiliare "Antonio Lauricella", 
	si procederà al sorteggio degli scrutatori per le elezioni del 24 e 25 
	febbraio 2013.
 Grotte, lì 23/01/2013
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    |  |  | Il SindacoRag. Paolo Pilato
 
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    | 23/01/2013 | Tasse. "Redditometro: 
		il nuovo terrore fiscale per le famiglie italiane (parte 1^)"; di Calogero 
		Chiarenza |  |  
    | 
			        					
	
			 | 
	     
	Come già molti sapranno, già da quest’anno (2013), verranno attivati gli 
	accertamenti da parte del fisco sui redditi presuntivi posseduti dalle 
	persone fisiche o dalle famiglie a partire dall’anno di imposta 2009, 
	utilizzando il metodo comunemente chiamato Redditometro.Sia chiaro, ben venga la lotta contro l’evasione, cosa 
	doverosa e sacrosanta, purché svolta con metodi civili e nel rispetto di 
	diritti costituzionalmente garantiti.
 L’attuale Redditometro, così come ideato e strutturato, 
	pur nel nobile intento di perseguire chi evade le tasse, non pare sia 
	improntato a principi di garanzia nei confronti dei contribuenti.
 Tale Redditometro, definito dall’associazione dei 
	consumatori Adusbef “strumento coercitivo teso a terrorizzare i 
	contribuenti onesti piuttosto che gli evasori”, colpisce in maniera 
	indiscriminata tutti i cittadini, specialmente quelli onesti, i quali non 
	potranno esercitare il diritto alla difesa, in quanto impossibilitati a 
	fornire una prova contraria (inversione dell’onere della prova) e per di più 
	a dover subire la retroattività di una disposizione tributaria, il tutto in 
	dispregio alle norme costituzionali e allo statuto del contribuente.
 
 Stante la complessità dell’argomento, oltre al presente 
	articolo, ne verranno pubblicati altri su questo quotidiano.
 Ma andiamo con ordine.
 
 Che cos’è il Redditometro?
 Il Redditometro è un sistema di accertamento sintetico 
	utilizzato dal fisco per accertare un reddito complessivo presunto, ricavato 
	indirettamente da alcuni dati associabili alla capacità contributiva del 
	contribuente.
 Il vecchio Redditometro, previsto già dal 1992 (art. 38 
	del D.P.R. 600/1973 modificato con L. 413/1991), si basava sulla 
	disponibilità di “elementi e circostanze di fatto certi”, 
	quali i beni e servizi posseduti dal contribuente (ad esempio aerei, 
	imbarcazioni, autoveicoli, immobili, collaboratori familiari, cavalli da 
	corsa ecc.) attraverso cui il fisco, dopo avere attribuito determinati 
	importi e coefficienti ricavati da una tabella (D.M. 10/9/1992), risaliva 
	alla determinazione del reddito presunto.
 Il Redditometro attuale, invece, a seguito della 
	modifica dell’art.38 del D.P.R. 600/1973 operata dall’art. 22 del D.L. 
	78/2010 conv. con L. 122/2010, non si basa soltanto su elementi certi (beni 
	e spese effettivamente sostenute) ma anche “sul contenuto induttivo di 
	elementi indicativi di capacità contributiva individuato mediante 
	l'analisi di campioni significativi di contribuenti, differenziati anche 
	in funzione del nucleo familiare e dell'area territoriale di appartenenza”.
 In altre parole, in base al nuovo 
	Redditometro approvato con il D.M. 24/12/2012, pubblicato sulla Gazzetta 
	Ufficiale n. 3 del 4/1/2013 (vedi 
	allegati), il fisco potrà stabilire un reddito complessivo presunto per 
	un qualunque contribuente, persona fisica o nucleo familiare, facendo 
	riferimento a dati Istat (Tabella 
	A e
	
	Allegato 1), alla tipologia del nucleo familiare e dell’area geografica 
	di appartenenza (Tabella 
	B).
 Rispetto a prima, il nuovo Redditometro prende in 
	considerazione molte più voci (circa un centinaio), definiti elementi 
	indicativi di capacità contributiva, riguardanti i consumi, gli investimenti 
	e risparmi elencati nella 
	
	
	Tabella A.
 Per ciascuna delle numerose voci, quali: abbigliamento, 
	calzature, pentole, riparazioni, visite mediche, manutenzioni, trasporti, 
	vacanze, parrucchiere, lotterie, tanto per citarne alcune, il fisco, ove non 
	sia in possesso di spese certe (fatture, conti correnti, tessera dei punti 
	premi per la spesa, contratti, titoli di risparmio e di investimento ecc.), presumerà 
	una spesa, comunque fatta dal contribuente (a prescindere da quella 
	realmente sostenuta), pari alla spesa media ISTAT calcolata per un tipo 
	di nucleo familiare appartenente ad una determinata area geografica (vedi 
	
	
	Tabella B).
 Se invece il fisco è a conoscenza di una spesa fatta 
	dal contribuente per una determinata voce, la confronta con l’equivalente 
	dato Istat e prende il maggior valore (Art. 1 comma 5 del D.M. 24/12/2012).
 Cioè, se dai dati ISTAT per una certa voce la spesa media ammonta ad € 400, 
	ma il fisco riscontra una spesa certa di € 700, per il calcolo del reddito 
	presuntivo viene presa in considerazione la spesa di € 700.
 
 Il Redditometro colpisce anche i contribuenti 
	onesti.
 Facciamo un esempio.
 Mettiamo a confronto due nuclei familiari di Napoli 
	(scelgo Napoli perché per adesso dispongo di questi dati), ciascuno con due 
	figli e che per gli stessi non esiste nessun dato nell’Anagrafe Tributaria 
	su eventuali spese sostenute.
 Il primo nucleo familiare per abbigliamento e calzature 
	durante l’anno non spende nulla. Malgrado ciò in base al redditometro si 
	presumerà che lo stesso abbia speso € 209.07 (vedi
	
	Tabella C, seconda riga), pari alla spesa media ricavata dai dati ISTAT.
 Il secondo nucleo familiare, invece, spende per 
	abbigliamento e calzature, utilizzando solo denaro contante, in tutto l’anno 
	un totale di  € 5.000,00.
 Ebbene per il fisco entrambi i nuclei familiari hanno 
	speso presuntivamente € 209.07, in pratica penalizzando il nucleo che ha 
	risparmiato e favorendo quello che ha speso molto di più, potenzialmente 
	evasore.
 L’esempio, che peraltro può ripetersi anche per altre 
	voci, dimostra che il riferimento ad un dato Istat non funziona e il fisco 
	rischia di sparare nel mucchio e di colpire in egual misura contribuenti 
	onesti ed evasori.
 Il problema è che il nucleo familiare che non ha 
	speso nulla, non può dimostrarlo ed è questa la grave anomalia.
 Il paradosso di tutto ciò è per noi cittadini italiani, 
	da una parte, assistere a sprechi e ad uno scarso controllo della spesa 
	pubblica e dei miliardi di euro di finanziamento elargiti ai partiti e alle 
	banche indebitate con manager super pagati, e, dall’altra, subire un 
	controllo certosino e intrusivo da parte di uno Stato che va a controllare 
	quanto spendiamo per la nostra biancheria intima.
 Ma su tale argomento ci ritorneremo in maniera più 
	approfondita in un prossimo articolo.
 
 Chi è l’autore del nuovo redditometro?
 E’ alquanto sconcertante rilevare come i politici,  
	che  direttamente e indirettamente hanno dato luogo al Redditometro (vale 
	anche per l’attuale IMU e la TARES), rinneghino in maniera spudorata la 
	paternità di questo “strumento di terrore”.
 Facciamo un po’ di chiarezza.
 Il Decreto Ministeriale, che adotta il nuovo 
	Redditometro, è stato firmato in data 24/12/2012 (vigilia di Natale) da 
	Grilli, ministro del Governo Monti, nato grazie al sostegno dei partiti di 
	Berlusconi-Bersani-Casini  e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 3 del 
	4/1/2013 (vedi 
	Testi Normativi).
 La norma, in base alla quale il ministro Grilli ha 
	adottato il nuovo Redditometro, è l’Art.22 del D.L.78/2010 conv. con 
	L.122/201 (vedi 
	Testi Normativi), 
	approvato dalla maggioranza del parlamento (PdL+Lega) sotto il Governo 
	Berlusconi con ministro alle finanze Tremonti.
 In una metafora, la maggioranza del Parlamento sotto il 
	Governo Berlusconi ha fabbricato il fucile, mentre il Governo Monti l’ha 
	usato per sparare nel mucchio, colpendo evasori e contribuenti onesti.
 
 Calogero Chiarenza
 23 gennaio 2013
 © Riproduzione riservata.
 
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			 Ing. Chiarenza
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    | 23/01/2013 | Lettere. "Il 
		finanziamento della Festa di Pasqua. Che confusione!"; di Lillo Agnello |  |  
    | 
			        					
	
								
			        					
	
								
								 Lillo Agnello
 
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Il mio primo approccio ai problemi relativi ai 
	finanziamenti per la Festa di Pasqua è stato attraverso la lettera del 
	giovane Alessio Cimino che a buon diritto reclamava che chi di dovere 
	(l’Amministrazione) facesse di tutto per organizzare una festa tanto antica 
	quanto facente parte della storia socio culturale e spirituale di ognuno di 
	noi.
 La lettera presupponeva un precedente prossimo che ho trovato nella 
	comunicazione, citata dalla Redazione, di Angelo Collura presidente del 
	nostro Consiglio Comunale, di un finanziamento di circa 5.000 euro che, par 
	di capire, saranno erogati ogni anno, perché la nostra festa è stata 
	inserita tra quelle che godono di particolare storia.
 Oggi ritorno a leggere questa intervista con comunicazione e mi imbatto in 
	una ennesima comunicazione, inviata questa da Angelo Costanza, presidente 
	dell’Associazione ArTesia, che avrebbe dovuto organizzare una festa da 
	13.000 euro e che ha potuto fare il minimo grazie ai duemila euro concessi 
	dal Sindaco.
 Si precisa, però, che la somma prevista nel programma originario non sarebbe 
	andata tutta all'Associazione di Costanza, che avrebbe preso solo 5.000 
	euro, visto che si sarebbe avvalsa della regia di G. Volpe; gli altri 8.000 
	euro, invece, sarebbero stati distribuiti ad altrettanti gruppi che con 
	interventi diversi avrebbero partecipato al buon fine della festa.
 
 Il cittadino comune a questo punto può fare alcune semplici considerazioni:
 A) garantiamo con quel minimo che ci viene assegnato da Roma (finché dura e 
	finché avremo le “entrature” opportune) una festa che rispetti nel suo 
	insieme la tradizione religiosa e folkoristica;
 B) eliminiamo qualche manifestazione più dispersiva.
 Si evita così di stare “appesi” ai finanziamenti. I tempi delle vacche 
	grasse sono finiti.
 La festa del Mandorlo in Fiore sta per essere ridimensionata e lo stesso 
	dicasi del Carnevale di Sciacca.
 Pensiamo noi che nella economia del tutto, la Nostra festa abbia maggiore 
	diritto di cittadinanza? E allora non è meglio assumere, a priori, una 
	posizione più oculata che faccia riflettere tutti?
 Il Sindaco ha qualche po’ di spazio di manovra ma deve muoversi senza 
	discostarsi tanto dalla realtà effettuale delle cose. Il suo lavoro è tutto 
	qui.
 
 Colgo l’occasione per evidenziare un vecchio problema: il rientro dell’urna 
	il Venerdì Santo.
 Ora, se i Giudei si sono costituiti in Associazione, percepiscono qualche 
	contributo ed hanno o dovrebbero avere una Dirigenza responsabile, perché 
	non stabilire allora, ed a priori, un patto che preveda una pena pecuniaria 
	che dissuada da certi comportamenti? Una volta forse aveva un senso restare 
	per le vie del paese fino a notte fonda. Quale senso si può attribuire a 
	queste scelte oggi che le abitudini dei Cittadini sono radicalmente 
	cambiate? A chi giova questa vecchia Guerra?".
 
 | 
			        					
	
								  |  
    |  |  | 
	Lillo Agnello
 |  |  
 
  
    | 22/01/2013 | Lettere. "Mancanza di 
		lavoro, gravissima piaga della nostra società"; di 
		Filippo Baldo |  |  
    | 
			        					
	
								
								 Filippo Baldo
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "La mancanza di lavoro è una gravissima piaga della  
	nostra società, che crea malessere non solo per il presente ma anche e 
	soprattutto per il futuro.
 Il nostro welfare fa acqua da tutte le parti: sistema pensionistico, 
	sistema sanitario, assistenza economica e non…
 Che fine hanno fatto?
 I nostri giovani, non trovando lavoro oggi, avranno grosse difficoltà in 
	futuro: adesso le pensioni sono legate al sistema contributivo e quindi se 
	versi avrai una pensione dignitosa, altrimenti…
 La mancanza di posti di lavoro in Italia, e specialmente nel nostro 
	territorio è, a mio avviso, la questione più importante che i nostri 
	governanti dovrebbero affrontare.
 Si calcola che, almeno nel sud della nostra penisola, tre donne su quattro 
	non lavorano.
 E’ preoccupante, e anche molto grave, il fatto che nonostante ci sia una 
	forte disoccupazione, la gente continui a vivere tranquillamente (almeno in 
	apparenza) perché c’è la rassegnazione: non si cerca più un posto di 
	lavoro e si dorme fino all’ora di pranzo (tanto lavoro non ce n'è).
 Si, è vero, lo possiamo verificare personalmente: i giovani sono delusi, e 
	come sempre da secoli rassegnati.
 Qualche furbo, “a la surda e a la muta”, ancora oggi va dal politico 
	di turno e chiede…
 Molti politici, non dico tutti, continuano sfacciatamente a rassicurare e a 
	promettere.
 A confermare la nostra rassegnazione ci pensano i proverbi: 
	
	“tuttu buonu e binidittu, 
	‘nnun c’è futuru pi ‘nnantri, ca ma ‘affari la mamma”, 
	tipica espressione di una madre triste e delusa ma rassegnata.
 Non esiste futuro per la nostra terra.
 Ricordiamoci ancora di un altro famoso e significativo proverbio: 
	
	“munnu ha statu e munnu è”.
 Anche il proverbio ci conferma che non esiste il futuro.
 Nella nostra lingua (il Siciliano non è un dialetto) per sdrammatizzare non 
	esiste il futuro del verbo essere: siamo sempre nel tempo presente!".
 | 
			        					
	
								  |  
    |  |  | Filippo Baldo
 |  |  
 
  
    | 22/01/2013 | Lettere. "A proposito 
		del Dizionario Grottese dei Luparello"; di Lillo Agnello |  |  
    | 
			        					
	
								
								 Lillo Agnello
 
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "A proposito 
	del Dizionario Grottese dei Luparello.
 
 In un momento in cui questo nostro piccolo mondo politico-culturale è 
	attraversato da problemi di finanziamenti arrivati in ritardo o bloccati 
	dalla burocrazia ed altro (vedi lettere di Chiarenza e Baldo) solo una voce 
	si è levata a commento del lavoro che stanno facendo Carmelo e Graziella 
	Luparello. E invece andavano fatte alcune considerazioni.
 
 Ho letto e quasi divorato la parte del dizionario pubblicata nel nostro 
	quotidiano e quando ho finito mi sono chiesto del perché del piacere da cui 
	sono stato trascinato. Naturalmente non dal significato, sic et 
	simpliciter, dei vari termini. La lunga esperienza culturale mi ha 
	permesso di conoscere la distinzione del significato delle parole e quindi 
	il lavoro dei Luparello non avrebbe svegliato in me un mondo quasi 
	ancestrale. E allora che cosa? Molti dei termini incontrati, man mano che 
	leggevo, hanno portato alla memoria ambienti fisici, personaggi, situazioni 
	che in qualche modo venivano risuscitati dal termine. E ancora. Non mi è 
	stato difficile risentire qualche espressione così come mia madre o i miei 
	nonni solevano spesso usare perché magari faceva parte del loro vocabolario. 
	E allora il vocabolario di Carmelo e Graziella Luparello ha assunto la forza 
	capace di farmi rivivere un mondo passato che non c’è più e non può esserci 
	più.
 
 La mia considerazione allora? Solo se riesce ad avere questa forza 
	rievocatrice il dialetto con tutta la ricchezza antropologica e culturale 
	che porta con sé  è bene che si conosca; la conoscenza del significato dei 
	termini, come semplice fatto culturale, non avrebbe senso.
 
 Perché ho detto tutto questo: per concludere con un suggerimento che 
	potrebbe rendere più stimolante la lettura del vocabolario come viaggio 
	introspettivo sul nostro passato: accompagnare la traduzione letterale con 
	il senso "traslato" perché, secondo me, questo testimonia dello spirito 
	anche caratteriale di una comunità. Così, per esempio, burdillara è 
	sì donna di bordello (e chi lo usava non pensava certo al bordello), ma da 
	noi si usava dire di donna aggressiva, poco socievole, mentre burdillista 
	(termine da aggiungere) è quasi un complimento per indicare una persona 
	sveglia sempre pronta all'osservazione, attenta ed anche capace di dare 
	vivacità ad un gruppo.
 
 Per concludere, e per non tediare il lettore, mi devo complimentare, per il 
	lavoro svolto, con Carmelo e figlia.
 Vogliano scusarmi della mia intrusione e buon lavoro".
 | 
			        					
	
								  |  
    |  |  | 
	Lillo Agnello
 |  |  
 
  
    | 22/01/2013 | Televisione. 3^ puntata di "U Tiggì" di Aristotele Cuffaro, 
		trasmessa il 18 gennaio su Agrigento Tv |  |  
    | 
    
	 Guarda il video
 | 
		
			
				
					La terza puntata di "U Tiggì", telegiornale in 
					siciliano ideato e condotto da Aristotele Cuffaro, andata in onda su Agrigento Tv (canale 96 del digitale 
					terrestre), lo scorso venerdi 18 gennaio, è stata incentrata 
					sui seguenti temi: 
					- ultime notizie sulla sagra del Mandorlo in Fiore; 
					- il problema dell'abbattimento delle barriere 
					architettoniche a Racalmuto, con Sergio Scimè (blogger di "Regalpetra 
					Libera - Racalmuto"); 
					- le impossibili condizioni di viaggio in treno degli 
					studenti pendolari di Grotte e Racalmuto; 
					- lettera alla redazione sulla "schetta arraggiata" (ndr: 
					zitella acida); 
					- la presentazione del libro "Vento di tramontata" di 
					Carmelo Sardo; 
					- le innumerevoli buche sulla strade urbane ed extraurbane 
					(funerale dell'ammortizzatore). 
					Ospite in studio della terza puntata, Chiara Ippolito 
					(giornalista, portavoce della Conferenza Episcopale 
					Siciliana e conduttrice - su Agrigento Tv - del programma 
					per ragazzi "Junior Club"). 
					"U Tiggì" va in onda su Agrigento Tv ogni venerdi alle ore 
					13.00. In replica il venerdi alle 16.00, 19.00, 23.30; il 
					sabato alle 10.00; la domenica alle 16.00 e alle 21.00. Le 
					puntata verranno pubblicate integralmente anche da 
					Grotte.info Quotidiano. 
					
					
					3^ puntata 
					- 18/01/13 - di "U Tiggì" (Video)  
 | 
			        					
	
	  |  
    |  | Puntate precedenti: 1^ puntata 
					- 21/12/12 - di "U Tiggì"
  2^ puntata 
					- 11/01/13 - di "U Tiggì"
  
 |  |  
 
  
    | 22/01/2013 | Lettere. "Grotte: il 
		paese dei cacciatori e degli sprechi"; di Antonio Vella |  |  
    | 
			        					
	
								
								 
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Gentile redazione di Grotte.info,
 non più tardi di qualche settimana fa, su questo quotidiano, veniva 
	pubblicato un
	
	elenco degli impegni di spesa assunti dall'amministrazione comunale di 
	Grotte. L'impegno di spesa di 3.000 euro per "immissione di conigli nella 
	fauna a scopo di ripopolamento" mi ha lasciato molto perplesso e ho deciso 
	di meditare e documentarmi prima di scrivere queste parole.
 Da quel giorno il paese di Grotte è sostanzialmente spaccato in due: i 
	cacciatori grottesi, che si complimentano con il Sindaco e l'intera 
	amministrazione comunale per aver "speso" finalmente le somme destinate al 
	ripopolamento della fauna inserite nella tassa per il rinnovo del porto 
	d'armi per uso venatorio (notizia assolutissimamente falsa e spiegherò il 
	perché a tutti coloro che sostengono questa tesi), e i comuni cittadini come 
	me (vedi 
	la nota pubblicata qualche giorno dopo dal sig. Agnello) che criticano 
	fortemente questa scelta, presa in un periodo di forte crisi e le cui somme 
	sarebbero potute essere destinate a ben altro. Per chiarire la questione, 
	non è assolutamente vero ciò che sostiene qualcuno: le somme, che ciascun 
	cacciatore paga con il rinnovo del porto d'armi per uso venatorio, destinate 
	al ripopolamento della fauna sono somme previste dal piano faunistico 
	regionale e vengono spese dalla "Regione" per il ripopolamento della fauna. 
	Dubito che la Regione abbia inviato con trasferimenti tali somme 
	all'amministrazione comunale grottese delegandola di mettere in atto "le 
	azioni previste dal piano faunistico regionale".
 Osannare l'amministrazione per meriti che non ha mi sembra superfluo e 
	inopportuno: l'unico DEmerito che ha tale amministrazione è quello di 
	sprecare soldi pubblici!
 Signor Sindaco, non riteneva opportuno destinare queste somme all'imminente 
	festa di Pasqua 2013 o ad altri servizi/opere di primaria importanza? Non 
	era opportuno spendere tali somme, se proprio voleva sprecarle, per 
	illuminare, dando un segno natalizio, il paese durante le feste natalizie 
	visto che il nostro è stato l'unico paese del circondario a non avere le 
	luci per le vie principali del paese?
 Spero almeno che le recenti somme arrivate dal Ministero del Turismo, grazie 
	all'impegno del presidente del consiglio comunale Angelo Collura, destinate 
	alla festa di Pasqua vengano realmente spese a tal fine. Se c'è crisi, c'è 
	crisi per tutto e tutti!
 Sinceramente altri 5.400 euro di conigli in giro non avremmo cosa farcene!
 Cordiali saluti".
 | 
			        					
	
								  |  
    |  |  | Antonio Vella
 |  |  
 
  
    | 21/01/2013 | Lettere. "La verità e la 
		memoria"; di Angelo Costanza |  |  
    | 
			        					
	
				
				
				 Angelo Costanza
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "La verità e la memoria.
 
 Dire il vero è sempre cosa giusta.
 Quando in tribunale si fa giurare un testimone, il giudice fa giurare su 
	questa frase: giuri di dire la verità, tutta la verità, nient’altro che la 
	verità?
 Se si fa giurare un testimone anche su “tutta la verità” vuol dire che è 
	importante dirla tutta, anche perché si potrebbe trarre in inganno chi 
	ascolta.
 Il testimone racconta solo una parte della verità in due casi:
 A) Vuole ingannare il giudice e la corte;
 B) Non ha buona memoria, quindi in buona fede.
 Nel caso della dichiarazione rilasciata a Grotte.info Quotidiano da parte 
	del presidente del consiglio comunale Dott. Angelo Collura in riferimento al 
	contributo del Ministro del Turismo per la Pasqua di Grotte, sono sicuro al 
	100 per 100 che si tratta del caso "B", anche perché non avrei nessun motivo 
	di pensare al caso "A".
 In qualità di presidente dell’associazione culturale “Artesia”, che dal 2009 
	organizza “La Pasqua del Dio vivente”, vorrei raccontare tutta la verità, 
	anche perché, oltre ad essere trasparente e leale, ho anche buona memoria (specialmenti 
	si parlamu di sordi pubblici).
 E’ vero che il dott. Angelo Collura per la “Pasqua del Dio vivente” del 2012 
	avrebbe voluto destinare i circa 13.000 euro del Ministro del Turismo alla 
	mia associazione (con il benestare del Sindaco) ma, solo 5.000 sarebbe stato 
	il nostro compenso per l’organizzazione generale, la regia di Giovanni Volpe 
	(scusate se è poco), l’interpretazione teatrale di diversi artisti e la 
	responsabilità della buona riuscita di quella che il presidente del 
	consiglio stesso avrebbe sperato fosse una edizione grandiosa e memorabile.
 I restanti 8.000 euro sarebbero stati spesi per:
 1) Service audio-video e luci (stimato intorno a 3.500 euro data la 
	grandiosità del lavoro);
 2) La partecipazione di diverse associazioni locali, tra cui quella dei 
	Giudei e quella di danza di Tiziana Marsala (presente a titolo gratuito 
	nelle edizioni 2009 e 2010; “grazie di cuore”);
 3) Progettista;
 4) Pubblicità: TV locali, manifesti, locandine, volantini e brochure nei 
	paesi vicini che avrebbero dovuto pubblicizzare non solo la “Pasqua del Dio 
	vivente” ma tutta la settimana santa del nostro paese.
 Naturalmente tutto accompagnato da relative fatture.
 Purtroppo, per motivi burocratici, il finanziamento del Ministro non poté 
	essere speso e si fece una manifestazione in versione ridotta ma di qualità, 
	grazie ad un contributo di 2.000 euro datoci dal Sindaco Paolo Pilato.
 
 Vorrei fare alcune precisazioni, giusto per dare a “Cesare quel che è di 
	Cesare”:
 La “Pasqua del Dio vivente” nasce nel 2009 grazie alla volontà politica del 
	Sindaco Paolo Pilato, del consigliere comunale Vincenzo Cimino, dell’ex 
	assessore allo spettacolo Domenico Morgante; dalla penna del regista-autore 
	Giovanni Volpe, dal progetto tecnico dell’Arch. Calogero Vella e dallo 
	sforzo disumano di Raimondo Licata.
 Per concludere vorrei ringraziare:
 Il Sindaco Paolo Pilato;
 Il consigliere comunale Vincenzo Cimino;
 L’ex assessore Domenico Morgante;
 Il presidente del consiglio Dott. Angelo Collura per la fiducia concessami.
 Ed un grazie di cuore a tutti gli artisti che hanno sempre dato lustro a 
	questa manifestazione, anche quando non ci sono stati soldi disponibili come 
	nel 2010.
 
 “L’arte è un lavoro sporco ma qualcuno lo deve pur fare”.
 (Aldo, Giovanni e 
	Giacomo “Così è la vita”)
 
 Distinti saluti".
 | 
			        					
	
			  |  
    |  |  | 
	Angelo Costanza(Presidente dell’associazione culturale “ArTesia”)
 
 |  |  
 
  
    | 21/01/2013 | Chiesa. Avvisi ed 
		appuntamenti della 
		settimana |  |  
    | 
			        					
	
			 | Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali. Per gli avvisi della parrocchia San Rocco, la redazione attende la 
	disponibilità di un collaboratore locale.
 
 Martedi 22 gennaio
 - dopo la Santa Messa vespertina nella chiesa del Purgatorio, riprendono gli 
	incontri del gruppo della Divina Misericordia.
 
 Mercoledi 23 gennaio
 - nella chiesa San Francesco, iniziano le Quarantore;
 
 - la terza giornata delle Quarantore a San Francesco è comunitaria 
	(rivolgersi a Bettina Cutaia);
 
 - durante le Quarantore a San Francesco, le Sante Messe a San Rocco ed al 
	Purgatorio saranno celebrate solo di mattina, alle ore 09.00.
 
 Avvisi
 
 - Continua la raccolta di fondi per i lavori della chiesa Madre; chi volesse 
	contribuire può rivolgersi presso gli uffici parrocchiali.
 
 | 
	  |  
 
  
    | 20/01/2013 | Politica. "Il Movimento 5 Stelle: 
		nessun cittadino deve rimanere indietro!"; di Angelo Costanza |  |  
    | 
      
		 Logo
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Il “MoVimento 5 
	Stelle” intende raccogliere l’esperienza maturata nell’ambito del blog 
	 www.beppegrillo.it, dei “meetup”, delle manifestazioni ed altre iniziative 
	popolari e delle “Liste Civiche Certificate” e va a costituire, nell’ambito 
	del blog stesso, lo strumento di consultazione per l’individuazione, 
	selezione e scelta di quanti potranno essere candidati a promuovere le 
	campagne di sensibilizzazione sociale, culturale e politica promosse da 
	Beppe Grillo così come le proposte e le idee condivise nell’ambito del blog 
	www.beppegrillo.it, in occasione delle elezioni per la Camera dei Deputati, 
	per il Senato della Repubblica o per i Consigli Regionali e Comunali, 
	organizzandosi e strutturandosi attraverso la rete internet cui viene 
	riconosciuto un ruolo centrale nella fase di adesione al MoVimento, 
	consultazione, deliberazione, decisione ed elezione.
 Il MoVimento 5 Stelle non 
	è un partito politico né si intende che lo diventi in futuro. Esso vuole 
	essere testimone della possibilità di realizzare un efficiente ed efficace 
	scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami 
	associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o 
	rappresentativi, riconoscendo alla totalità degli utenti della Rete il ruolo 
	di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi.
 L’adesione al MoVimento 
	non prevede formalità maggiori rispetto alla registrazione ad un normale 
	sito internet. Il MoVimento è aperto ai cittadini italiani maggiorenni che 
	non facciano parte, all’atto della richiesta di adesione, di partiti 
	politici o di associazioni aventi oggetto o finalità in contrasto con quelli 
	sopra descritti.
 La richiesta di adesione 
	al MoVimento verrà inoltrata tramite internet; attraverso di essa, 
	l’aspirante Socio provvederà a certificare di essere in possesso dei 
	requisiti previsti.
 Nella misura in cui ciò 
	sia concesso, sulla scorta delle vigenti disposizioni di legge, sempre 
	attraverso la Rete verrà portato a compimento l’iter di identificazione del 
	richiedente, l’eventuale accettazione della sua richiesta e l’effettuazione 
	delle relative comunicazioni.
 La partecipazione al 
	MoVimento è individuale e personale e dura fino alla cancellazione 
	dell’utente che potrà intervenire per volontà dello stesso o per mancanza o 
	perdita dei requisiti di ammissione.
 Non è previsto il 
	versamento di alcuna quota di adesione al MoVimento. Nell’ambito del blog 
	www.beppegrillo.it potranno essere aperte sottoscrizioni su base volontaria 
	per la raccolta di fondi destinati a finanziare singole iniziative o 
	manifestazioni.
 In occasione ed in 
	preparazione di consultazioni elettorali su base nazionale, regionale o 
	comunale, il MoVimento 5 Stelle costituirà il centro di raccolta delle 
	candidature ed il veicolo di selezione e scelta dei soggetti che saranno, di 
	volta in volta e per iscritto, autorizzati all’uso del nome e del marchio 
	“MoVimento 5 Stelle” nell’ambito della propria partecipazione a ciascuna 
	consultazione elettorale.
 Tali candidati saranno 
	scelti fra i cittadini italiani, la cui età minima corrisponda a quella 
	stabilita dalla legge per la candidatura a determinate cariche elettive, che 
	siano incensurati e che non abbiano in corso alcun procedimento penale a 
	proprio carico, qualunque sia la natura del reato ad essi contestato.
 L’identità dei candidati 
	a ciascuna carica elettiva sarà resa pubblica attraverso il sito internet 
	appositamente allestito nell’ambito del blog; altrettanto pubbliche, 
	trasparenti e non mediate saranno le discussioni inerenti tali candidature.
 Le regole relative al 
	procedimento di candidatura e designazione a consultazioni elettorali 
	nazionali o locali potranno essere meglio determinate in funzione della 
	tipologia di consultazione ed in ragione dell’esperienza che verrà maturata 
	nel tempo.
 
 Il tempo delle ideologie 
	è finito. Il MoVimento 5 Stelle non è fascista, non è di destra, né di 
	sinistra. E' sopra e oltre ogni tentativo di ghettizzare, di contrapporre, 
	di mistificare ogni sua parola catalogandola a proprio uso e consumo. Il M5S 
	non ha pregiudiziali nei confronti delle persone. Se sono incensurate, non 
	iscritte a un altro partito o movimento politico, se si riconoscono nel 
	programma, per loro le porte sono e saranno sempre aperte. Non ci sono 
	italiani di serie A o di serie B. Nel merito delle votazioni nei Comuni e 
	nelle Regioni, il M5S ha votato finora le proposte considerate attinenti al 
	suo programma, chiunque le avesse fatte. E questo è ciò che farà in 
	Parlamento. Il M5S vuole realizzare la democrazia diretta, la 
	disintermediazione tra Stato e cittadini, l'eliminazione dei partiti, i 
	referendum propositivi senza quorum: nessun cittadino deve rimanere 
	indietro!
 
 Ogni cittadino farà la 
	sua scelta ma chi dice che votare il Movimento cinque stelle è un voto di 
	protesta è una persona disinformata o con seri problemi di comprendonio o in 
	malafede".
 | 
        |  
    |  |  | Angelo Costanza(Attivista Movimento 5 Stelle - Grotte)
 
 |  |  
 
  
    | 20/01/2013 | Lingua. Piccolo dizionario grottese-italiano 
		(3); a cura di Carmelo e 
		Graziella Luparello |  |  
    | 
			        					
	
								 Luparello
 | 
	   Nonnò, 
	pepè, pepè!
 
 PARTE PRIMA
 Piccolo dizionario grottese-italiano
 
 di Carmelo e Graziella Luparello
 
 (Puntata n° 3)
 
	DD’ammuntàta (oppure: di muntata) = di 
	salita. Il contrario è di scinnuta oppure anche di pinninu.
 Dammùsu = vano a pianoterra.
 Dari culu = lavorare come una bestia.
 Dari sàziu = dare 
	soddisfazione.
 D’avuànnu = di 
	quest’anno.
 Ddra davanti = 
	fuori
 Ddruòcu = costì.
 Dia = nome proprio di persona che sta per 
	Dorotea.
 D’incuòddru = 
	addosso; es.: E n'havi tinturìa d’incuoddru! = E ce ne ha cattiveria 
	addosso!
 Di santa Griguòriu (di santa Riuòlu) = 
	a sorpresa.
 Di scinnùta = di 
	discesa.
 Donni = fantasmi. 
	Il singolare è donna, ma si era soliti usare il plurale, anche perchè 
	i fantasmi, di norma, non camminavano mai da soli.
 Don Nìnnaru = così veniva chiamato chi, 
	vestito con abiti eleganti e magari profumato, passava il suo tempo andando 
	a destra e a manca, bighellonando, senza fare nulla di utile.
 Duàna = dogana.
 
 E
 Èbbica = epoca.
 Erba di vièntu = 
	erba dalle foglie piccolissime che serviva per sanare le ferite.
 Èrpici = trainato 
	dal mulo, serviva a rompere li timpuna (pezzi di terra compatti) e 
	rendere pianeggiante il campo.
 
	FFabbrùscia = 
	antica pizza che si faceva prelevando dal pane lievitato, qualche minuto 
	prima che esso fosse infornato, una parte di pasta, che veniva condita 
	generalmente con aglio e sarda salata e messa, a sua volta, in forno. 
	Qualche volta, al posto dell’aglio e della sarda, si condiva con lo 
	zucchero.
 Facchìnu = chi, 
	dietro compenso, trasportava, sopra le proprie spalle, sacchi o valigie; 
	maleducato.
 Faccifarìa = 
	apparenza. Pi faccifarìa = tanto per apparire, per fare figura.
 Faccipròvi = un 
	confronto fatto faccia a faccia per scoprire una verità.
 Facciuòlu = si 
	dice di una persona che sa simulare, che non dice la verità, falsa.
 Falla = sacca 
	improvvisata, realizzata ripiegando verso la cintola il lembo inferiore di 
	un grembiule o di una veste che si sta indossando.
 Fallàru = 
	grembiule.
 Fallètta = veste.
 Famiàri = 
	riscaldare il forno fino a portarlo a una temperatura tale da poter cuocere 
	il pane.
 Fangi = falce.
 Farfallùni = chi 
	racconta cose incredibili, non vere.
 Fari lu cori nicchi nicchi 
	= desiderare ardentemente (es. Lu cori mi fa nicchi nicchi = desidero 
	ardentemente).
 Fastùca = 
	pistacchio.
 Fattùra = atto di 
	stregoneria.
 Ficàra = fico (pianta).
 Ficàra sarvàggia 
	= fico selvaggio che produce dei frutti (ticchiàra) che diventano 
	nidi di insetti e che i contadini appendevano sui rami di certi fichi per 
	l'impollinazione.
 Ficu azzàna o ficazzàna 
	= varietà di fico grosso molto buono da mangiare, prevalentemente destinato 
	alla essiccazione.
 Fiètu = cattivo 
	odore.
 Filàma = menzogna 
	infamante fatta circolare apposta per screditare qualcuno.
 Filazzuòlu = 
	limite di un terreno, in genere segnato da purrazzi (piante della 
	famiglia dei gigli).
 Filèccia = 
	fionda.
 Filìnii = 
	ragnatele. La ragnatela si applicava su una piccola ferita perché si credeva 
	che la guarisse.
 Finisciùni = 
	balcone.
 Firrèttu = 
	forcina, strumento d’osso, con denti simili a quelli di un pettine, che 
	serviva da fermaglio per capelli.
 Firriòla = che in 
	ogni occasione se la sa cavare molto bene, molto intelligente e furba.
 Firriòli = fuochi 
	d’artificio.
 Firriuòlu = una 
	specie di infiammazione che colpisce l'occhio.
 Fiscalièttu = 
	fischietto.
 Fìscini = 
	contenitori di vimini più grandi delle carteddri (Mariangela Maida).
 Fissa = stupido, 
	stupida.
 Fitàri  = detto 
	delle galline, deporre le uova.
 Fiuràrisi = 
	raffigurarsi, immaginare.
 Fora = fuori.
 Fori = campagna.
 Fratièddru = 
	cugino (quando, nei tempi antichi, il cugino veniva visto quasi come un 
	fratello).
 Frevi = febbre.
 Friddulìnu = 
	freddoloso.
 Frisciàri = 
	rumore dell'acqua in una pentola poco prima dell'ebollizione.
 Fròscia = 
	frittata.
 Frutta di marturàna 
	= frutta di pasta reale.
 Fuculàru = 
	focolare.
 Fùiri = fuggire.
 Fuirisìnni = 
	andare a convivere; es.: Si ni fuì = è andato a convivere.
 Fuitìna = l’atto 
	del fuggire, dello scappare (si diceva del figlio o della figlia che, per 
	costringere i genitori, renitenti, a prestare il consenso alle nozze, 
	fuggiva con la fidanzata o il fidanzato).
 Fumaluòru = 
	comignolo (a Grotte era anche un soprannome).
 Fumièri = concime 
	di stalla; era anche un insulto, che significava 'essere inutile'.
 Fùnnacu = casa 
	che riceveva e alloggiava i viandanti, albergo.
 Fuòrfici = 
	forbici.
 Fuorficiari = 
	sparlare, fare opera di maldicenza.
 Furcèddra = 
	bastone che in una punta finiva a “V” e che si usa, in genere, come sostegno 
	per non fare spezzare i rami.
 
 G
 Garzu = amante (Ganza 
	al f.).
 Garzùni = ragazzo che impara un mestiere.
 Gastìma (astìma) 
	= maledizione.
 Giammalìtra = 
	generalmente un pezzo di tegola. Con pezzetti di tegole si costruivano anche 
	i forni (Giuseppe Antonucci, pensionato).
 Gilèccu =  (di 
	derivazione francese) indumento senza maniche che si indossa sotto la giacca.
 Ginisaru = 
	terreno costituito, per lo più, da terra e da resti di zolfo, molto buono 
	per albereti e vigneti ( Mariangela Maida).
 Ginìsi = pezzetti 
	di carbone destinati al braciere.
 Gisièri = (di 
	derivazione francese) indica quella parte dell'intestino delle galline dove 
	va a finire la crusca o altri alimenti.
 Giùggiu  ( o 
	Giuggiù, f. Giùggia) = Giovanni.
 Giummu = 
	ornamento formato da vari fili
 Gnòmmaru = parola 
	grossa, grossa stupidaggine, fesseria.
 Gnura = signora.
 Gnuri = 
	abbreviazione di signore. E’ anche titolo dei cocchieri.
 Gnutticàri = 
	piegare.
 Graciuòppu = 
	racemolo, ciocchetto d'uva.
 Granàtu = albero 
	e frutto. A Grotte c’era un quartiere chiamatu “Lu granatu” ; era più 
	o meno, sotto “La beddra matri catina” edicola la cui immagine della 
	Madonna fu dipinta da Antonio Pilato, artista che vive a Milano.
 Grattalòra = 
	grattugia.
 Grazzu = braccio
 Gregna = covone.
 Griddruliari = 
	muoversi, dar segno di vita.
 Carmelo e Graziella Luparello Pubblicato dalla Testata 
	GiornalisticaGrotte.info Quotidiano
 su www.grotte.info il 20 gennaio 2013.
 Per gentile concessione degli Autori.
 © Riproduzione riservata.
 
 | 
	  |  
 
  
    | 19/01/2013 | Lettere. "Interrogativi 
		sui contributi per la Pasqua"; di Alessio Cimino |  |  
    | 
			        					
	
								
								 Alessio Cimino
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Gentile Redazione,
 desidero complimentarmi con il Presidente del Consiglio Comunale di Grotte, 
	dott. Angelo Collura, per l'interessamento e la portata a buon fine della 
	richiesta dei contributi per le festività pasquali grottesi. Purtroppo 
	Grotte vanta pochissime festività e la Pasqua è, senza dubbio, la più 
	celebre. Risulta assai importante che gli impegni e i sacrifici possano 
	continuare a portare avanti una tradizione così antica.
 Tuttavia, se pur il dott. Collura ribadisce che le suddette somme saranno 
	gestite dalla Giunta, quindi dal Sindaco, si chiede di far valere la propria 
	autorità di Presidente del Consiglio Comunale per sollecitare i diretti 
	interessati a comunicare alla cittadinanza il "destino" di queste somme. Se 
	sono soldi che andranno a risanare qualcosa, se andranno a rimborsare 
	qualcuno, se andranno usati per gestire qualcos'altro non è di rilevante 
	importanza, si chiede solo di essere chiari sul loro utilizzo.
 In conclusione, si spera che non vengano buttati nel dimenticatoio o che, 
	cosa assai più grave, non vengano sprecati in attività effimere.
 Si richiedono, pertanto, comunicazioni tempestive sull'utilizzo di queste 
	somme".
 | 
			        					
	
								  |  
    |  |  | Alessio Cimino
 |  |  
 
  
    | 19/01/2013 | Lettere. "W l'Italia"; di 
		Filippo Baldo |  |  
    | 
			        					
	
								
								 Filippo Baldo
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "W L’ITALIA
 
 Salari fermi da diversi anni, non aumenteranno nemmeno di un centesimo;
 Tasse, imposte, accise, tariffe ecc.. che aumentano giornalmente, 
	contrariamente alle retribuzioni;
 Sanità sempre più nel caos (lunghe attese per esami o visite, aumento del 
	ticket);
 Imprese che non riscuotono i loro crediti;
 Imprese che lasciano la nostra bella Italia per investire all’estero a causa 
	della forte tassazione sui guadagni, abbiamo superato il 70%.
 
 Continuannu di su passu, unni ama ‘gghiri a finiri".
 | 
			        					
	
								  |  
    |  |  | Filippo Baldo
 |  |  
 
  
    | 19/01/2013 | Comune. Pervenuto il 
		contributo per la Pasqua 2011; intervento del Presidente del Consiglio 
		comunale |  |  
    | 
	 Angelo Collura
 
 
 
  Assegnazione
 | 
	Dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato assegnato, in via 
	provvisoria in attesa di ricevere la documentazione a consuntivo, un 
	contributo per l'iniziativa "Settimana Santa a Grotte" svoltasi nel 2011. 
	L'importo è stato quantificato in 5.399,79 euro. Questa somma, insieme a 
	quella già pervenuta lo scorso anno al Comune - relativa all'antecedente 
	Pasqua 2010 -, fa riferimento al patrocinio che il "Dipartimento per gli 
	affari regionali, il turismo e lo sport" concede alla manifestazione 
	grottese. In merito, il presidente del Consiglio comunale di Grotte Angelo 
	Collura, al quale si deve l'iniziativa della richiesta di patrocinio e 
	l'interessamento affinché avesse buon esito, così si è espresso: "La 
	settimana scorsa sono stato a Roma, ho sollecitato questa cosa e ora è 
	arrivata la lettera che ci assegna 5.399,79 euro relativamente all’anno 
	2011. Questo è un fatto politico non indifferente, anche tenendo conto che 
	io non rappresento l’Amministrazione, ma rappresento un’Istituzione diversa 
	che è il Presidente del Consiglio comunale. Come politico mi sono attivato 
	perché avevo un collegamento col Ministro del Turismo, e ho fatto inserire 
	la festa tra le festività di rilievo nazionale che vengono elencate 
	nell’apposito albo della manifestazioni da patrocinare, tanto è vero che 
	anche quest’anno riceveremo questo contributo. Sono quasi 5.400 euro, non 
	sono molti, però c’è da dire che quest’anno si sono ridotti i finanziamenti 
	per tutti. Inoltre il fatto stesso che in un momento di difficoltà la festa 
	di Grotte venga inserita tra le feste di rilevanza nazionale è la 
	dimostrazione che ciò che abbiamo fatto è una cosa seria".Chiediamo al presidente Collura quale sarà la destinazione di queste somme: 
	"Il distinguo che invito a fare è tra il Presidente del Consiglio 
	comunale e l’Amministrazione - risponde Collura -. La destinazione 
	non la farò io ma la farà la Giunta. Considerando che i soldi della Pasqua 
	del 2010 sono arrivati l’anno scorso nel mese di settembre, ed eravamo già 
	ad anno finito, quindi 13mila l’anno scorso e 5mila quest'anno, in totale 
	sono 18mila, l’auspicio sarebbe - grazie stavolta a questo concreto 
	contributo - che si possa realizzare qualcosa d'importante. Questi soldi 
	vanno ad inserirsi come “rimborso spese” nel bilancio, parte in quello ormai 
	già approvato, e parte nel prossimo che sarà approvato nel corso dell'anno, 
	e queste sono somme che gestirà il Sindaco. Secondo lo scopo, le somme 
	ricevute l’anno scorso avrebbero dovuto essere destinate tutte 
	all’associazione di Angelo Costanza e Giovanni Volpe. La logica è che la 
	“Settimana Santa a Grotte” è un progetto che vedeva in Angelo Costanza, 
	nella fattispecie, il destinatario di quelle somme che dovevano essere 
	utilizzate per rifare di nuovo la “Pasqua del Dio Vivente”; io ritengo che 
	quelle somme dovrebbero essere destinate a questo. Ma ribadisco che queste 
	somme non sono io a destinarle. Il Presidente del Consiglio non è un 
	amministratore; è un'istituzione diversa".
 
 Carmelo Arnone
 19 gennaio 2013
 © Riproduzione riservata.
 
 | 
	  |  
 
  
    | 18/01/2013 | Comune. Presentazione 
		candidature entro il 21 gennaio; Ufficio Elettorale aperto anche 
		pomeriggio |  |  
    | 
			        					
	
			 | COMUNE DI 
	GROTTE
 (Provincia di Agrigento)
 SI AVVISALA CITTADINANZA
 che da venerdi 18 a 
	lunedi 21 gennaio 2013 l’Ufficio Elettorale rimarrà aperto anche nelle ore 
	pomeridiane per la presentazione delle candidature.
 Grotte, lì 18/01/2013
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    |  |  | Il SindacoRag. Paolo Pilato
 
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    | 18/01/2013 | Scultura. Disponibili online 
		le foto delle opere del poliedrico artista grottese Salvatore Cipolla |  |  
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	 Vedi il sito
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	Mostrarle 
	tutte sarebbe stato difficile, data la sua vasta produzione artistica, però 
	le immagini di buona parte delle opere realizzate nel corso degli anni 
	dall'artista grottese Salvatore Cipolla adesso sono disponibili sul web. 
	Grazie al suo sito internet ufficiale si possono ammirare pitture e 
	soprattutto sculture ormai acquisite da privati o da Enti pubblici.Nato a Grotte nel 1950, dopo 
	l'istruzione obbligatoria ha frequentato l'Istituto d'Arte a Palermo e, in 
	seguito, il Magistero Artistico del capoluogo siciliano, dove si è 
	specializzato in scultura con lo scultore Alessandro Manzo, approfondendo le 
	tecniche tradizionali come la scultura in marmo e in legno, e la 
	modellazione in terracotta. Diplomatosi nel 1970, ha ottenuto l’abilitazione 
	all’insegnamento di Disegno e Storia dell’Arte per la Scuola Media e 
	Superiore. Terminati gli studi, si trasferisce a Siena, dove ha modo di 
	svolgere la sua attività artistica, entrando in contatto con gallerie e 
	artisti senesi. La prima uscita espositiva avrà luogo proprio a Siena, nel 
	1972, nella Galleria d’Arte Moderna ”Metropolitan”, che dedicherà 
	all’artista una personale che ottenne successo di pubblico e di critica. La 
	mostra fu presentata da Giovanni Magrini, che curò anche il catalogo, il 
	quale riscontrò nel giovane esordiente una forte potenzialità espressiva, 
	accompagnata da un sintetismo figurativo di carattere «ungarettiano». Nel 
	1973 inizia la sua attività come insegnante di Disegno e Storia dell’Arte al 
	Liceo Scientifico “Leonardo” di Agrigento e al Liceo Scientifico “Antonino 
	Sciascia” di Canicattì (AG), dove insegna ancora oggi. Da allora, 
	parallelamente all’attività di docente, Cipolla porterà avanti la sua 
	personale ricerca stilistica attraverso un’assidua produzione nel suo studio 
	a Canicattì, preparando diverse esposizioni, entrando in stretto contatto 
	con figure come Renzo Collura, e spostandosi saltuariamente nell’Italia 
	centro-settentrionale e in Belgio partecipando ad alcune mostre personali e 
	collettive. La sua produzione, piuttosto ampia (circa 700 opere), si 
	caratterizza per la straordinaria competenza nell’uso di diverse tecniche 
	sia in campo scultoreo che in campo pittorico e grafico. Per quanto concerne 
	l’attività disegnativa, Cipolla ha realizzato studi di iconografie sacre, 
	bozzetti per dipinti astratti, studi di elementi architettonici-monumentali 
	di arredo urbano, studi di design di interni e altri lavori di carattere 
	progettuale. Nella produzione pittorica emerge con chiarezza l’iter 
	stilistico cha va dalla fine degli anni Sessanta fino a oggi. Uno stile che 
	si può definire caleidoscopico, vista la particolare capacità di Cipolla di 
	reinventarsi continuamente al cospetto di tematiche sempre nuove e tra loro 
	differenti. Si passa infatti dalle scene sacre, interpretate modernamente 
	sotto l’aspetto stilizzante, alle tematiche cosmologiche di carattere 
	diametralmente opposto; oppure alle scene con studi di donne danzanti, di 
	una qualche reminiscenza classica. Questi elementi, apparentemente 
	contrastanti, e che trovano armonia in uno stile autonomo e pieno di 
	identità, dimostrano il carattere universale dell’indagine sull’«uomo» 
	condotta da Salvatore Cipolla. A partire dagli anni '70 è impegnato in un 
	percorso artistico che incrocia forti simbologie personali e chiari 
	riferimenti culturali al cubismo orfico di Robert Delaunay e alle forme 
	organiche e struggenti di Henri Moore e Alberto Giacometti. Una profonda 
	riflessione sull'uomo, sulla storia, sulla fede, capace di estrinsecarsi 
	negli ultimi anni anche in una dimensione monumentale e di arredo urbano; il 
	suo linguaggio figurativo è fortemente sintetico e gestuale, e si commisura 
	in una spazialità astratta tesa ad una ricerca formale spiritualizzante che 
	esita in un forte espressionismo, qualità che ne fanno uno scultore di 
	raffinato intellettualismo mediato da notevoli capacità stilistiche e 
	formali.
 Sul sito, nella sezione "Galleria", sono disponibili immagini delle sculture 
	in muratura e altri materiali, studi grafici, monumenti, arredo urbano, 
	sculture in legno, bronzi, dipinti, lavori in rame e bozzetti.
 
	
					
	Salvatore Cipolla Scultore (Sito ufficiale)  
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	 Salvatore Cipolla
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    | 18/01/2013 | Politica. Denuncia del M5S: 
		all'ARS 30 deputati assenti coperti dai colleghi e sostituiti dai 
		tesserini duplicati |  |  
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	 Tesserini duplicati
 | Duplicati dei tesserini inseriti nel banchetto di 
	votazione ma deputati assenti. Succede all’Ars dove la questione viene 
	denunciata dal Capogruppo M5S Cancelleri. Questione Ponte sullo Stretto. 
	Venturino: il ponte serve sicuramente a qualcuno… i siciliani vorrebbero le 
	strade e le ferrovie.“57 tesserini di altrettanti deputati inseriti sui banchi all’Ars, ma 
	soli 27 presenti. Non mi sembra una bella forma di rispetto per i deputati 
	presenti in aula, per i cittadini siciliani, oltre che un buon metodo per 
	risparmiare sui costi della politica”. Questa la denuncia del Capogruppo 
	del Movimento 5 Stelle all’Assemblea Regionale Siciliana Giancarlo 
	Cancelleri che durante la seduta d’aula di ieri, 17 gennaio, ha sollevato la 
	questione dei deputati assenti in aula ma formalmente presenti grazie ai 
	duplicati dei tesserini, schede magnetiche che vengono inserite nei 
	banchetti di votazione, facendo risultare i deputati formalmente presenti, 
	anche se questi non ci sono, falsando così la possibilità dell’Assemblea di 
	potersi esprimere per mancanza di numero legale e consentendo però ai 
	deputati di percepire per intero la diaria (la foto a lato si riferisce ai 
	banchi d’aula senza deputati ma con duplicati di tesserini personali 
	inseriti).
 Antonio Venturino cita invece Flaiano, aprendo in aula il suo intervento 
	contro la costruzione del ponte sullo stretto di Messina, nella seduta di 
	ieri dell’Assemblea Regionale Siciliana: “Non è la lettera da leggere, ma 
	il postino da interpretare”. Un intervento accorato quello del Deputato 
	del Movimento 5 Stelle Antonio Venturino cui viene data la parola dal 
	presidente Ardizzone a seduta inoltrata. Se gli interventi precedenti 
	citavano la possibilità che grazie al ponte sullo Stretto si potesse 
	completare il  corridoio Helsinky-Palermo, Venturino così ribatte: “Grazie 
	al ponte saranno milioni i turisti che partendo direttamente da Helsinky 
	arriveranno a Messina e li dovranno stare perché non potranno raggiungere 
	agevolmente le zone interne della Sicilia, dove ci sono patrimoni di 
	inestimabile bellezza, vedi la Villa romana del Casale di Piazza Armerina, 
	città da dove io provengo, percorrendo delle mulattiere, con una viabilità 
	interna praticamente fatiscente, da dopoguerra e dove le linee ferrate mono 
	binario accolgono ancora i treni a gasolio”. Poi Venturino risponde al 
	collega parlamentare che aveva minimizzando i danni ambientali e faunistici. 
	“Il ponte sullo stretto di Messina servirà sicuramente a qualcuno, a 
	pochi intimi insomma e non alla maggioranza dei cittadini siciliani. Non 
	voglio che i nostri figli - continua Venturino - paghino questo 
	debito, vorrei invece che possano ereditare una Sicilia efficiente da un 
	punto di vista delle infrastrutture”. Sulla questione si è fatto 
	apprezzare l’intervento del deputato Valentina Zafarana che dati alla mano 
	cita un aggravio sui costi di progettazione lievitati dai 4,4 agli 8,5 
	miliardi di euro. Il deputato del Movimento 5 Stelle Valentina Zafarana, 
	cita inoltre la mancata produzione dei nuovi studi sulla sismicità del 
	territorio come imposto dal Cipe che richiedeva invece un costante 
	monitoraggio. “Qualificati studiosi - ha dichiarato Zafarana - 
	hanno scoperto nel 2012 una nuova faglia, la cui sismicità potrebbe 
	scatenare eventi che superano ben oltre la soglia massima del 7,1 gradi 
	della scala Richter cui la rigidezza strutturale del ponte potrebbe 
	resistere”.
 
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    | 18/01/2013 | Salute. Ambulatorio 
		infermieristico presso la Onlus "Padre Vinti - Grotte Solidale" |  |  
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	Informiamo 
	i lettori del quotidiano Grotte.info che da febbraio sarà attivo un 
	servizio di ambulatorio infermieristico su prenotazione per le seguenti 
	prestazioni:- terapia endovenosa e intramuscolare;
 - medicazioni;
 - rimozione punti;
 - gestione cateterismo vescicale.
 L'ambulatorio sarà gestito da personale infermieristico qualificato. E' 
	possibile prenotare anche visite chirurgiche gratuite presso i nostri locali 
	(effettuate dalla dott.ssa Tiziana Fiorentini, medico chirurgo presso la SIA 
	Casa di Cura Sant’Anna).
 Per maggiori informazioni è possibile chiamare il numero della nostra 
	Associazione: 0922.943561.
 
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    |  |  | 
	Il Presidente 
	dell'AssociazioneIng.
	Davide Magrì
 
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    | 18/01/2013 | Lettere. "Il bel Paese: 
		la Tares oscurata e l'imminente distribuzione di poltrone"; di Alessio Cimino |  |  
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								 Alessio Cimino
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Gentile Redazione,
 colgo l’occasione per complimentarmi con l’Ing. Calogero Chiarenza per
	
	quanto riportato sul suo articolo riguardante la nuova, entusiasmante 
	tassa TARES!
 Personalmente, ritengo che anni ed anni, se non decenni di politica 
	disastrosa hanno messo in ginocchio il nostro Paese. La politica del 
	clientelismo, degli appalti “truccati”, dei finanziamenti misteriosi 
	concessi ma mai arrivati, delle promesse a scapito di quanti, poveri cristi, 
	sono caduti in trappola come pesci nella rete.
 Alla luce di quanto riporta l’Ing. Chiarenza, ritengo sia semplicemente 
	sconcertante l’introduzione della nuova tassa TARES per alcuni, ovvi, 
	motivi.
 In primis, con quale coraggio, dignità e pudore si infligge al popolo 
	italiano, già in rotta di collisione col muro della fame, una tassa del 
	genere? Forse l’Italia risulta tra i paesi della CE che pagano meno tasse? 
	No di certo, l’Italia è (arci) famosa per la morsa del fisco, basti guardare 
	una qualsiasi attività, anche la più piccola, schiacciata dal peso dei 
	tributi dovuti allo Stato.
 In seguito, ci si domanda come sia possibile che i Comuni incasseranno poco 
	o nulla, in più dalla riscossione di questa tassa e che il grande introito 
	sia destinato allo Stato in percentuali elevatissime. Comuni, come il 
	nostro, che dovranno coprire numerose spese per “portare avanti la baracca” 
	e garantire ai cittadini almeno i servizi basilari, quali manutenzione 
	stradale ed illuminazione pubblica, passando per la cura del verde pubblico 
	e raccolta costante dei rifiuti.
 Risulta ancora più preoccupante quando l’Ing. sottolinea come la TARES 
	colpirà le famiglie più numerose e gli immobili adibiti ad attività.
 Ma nonostante tutto i nostri amici della casta hanno trovato il metodo per 
	“oscurare” l’imminente arrivo dell’uragano TARES, posticipando quindi il 
	pagamento della suddetta tassa da gennaio ad aprile, giusto dopo le 
	elezioni. Gran bella mossa, degna dei nostri politici.
 Purtroppo, e questo è un personale pensiero, il nostro paese è soltanto 
	all’inizio del declino sociale ed economico. Spesso i media cercano di 
	distrarci con notizie rincuoranti e dati statistici che lasciano intravedere 
	uno spiraglio di luce alla fine del tunnel ma, personalmente, la ritengo una 
	mossa strategica anche in vista dell’imminente distribuzione di poltrone e 
	stipendi faraonici alla quale gli italiani sono chiamati il prossimo mese. 
	L’altra sera mi trovavo a relazionarmi con alcuni amici, gente ben più 
	grande di me che ha girato l’Italia e ne ha viste di cotte e di crude, si 
	parlava della situazione del nostro Paese. Uno di loro, ad un certo punto, 
	indicava come la lotta armata fosse l’unica soluzione per “scuotere” un 
	popolo addormentato come il nostro. La storia ci insegna che la violenza ha 
	portato a grandi rivoluzioni ma quasi mai alla totale risoluzione del 
	problema. Poi non va di certo dimenticato che l’italiano medio è un popolo 
	fannullone, un popolo che protesta soltanto a voce e che non ha mai saputo 
	afferrare il toro per le corna ed imporre le proprie idee per il bene 
	comune. A mio avviso, per 10 cittadini che stanno male, soffrono la fame ed 
	a stento arrivano alla famosissima fine del mese, ve ne sono almeno 5 che 
	godono di un tenore di vita ben diverso. Forse, anche per questo, il nostro 
	Paese rimane con i piedi bloccati dal fango in una situazione di stallo 
	alquanto allarmante. La crisi c’è, si sente e si avverte ovunque, ma non è 
	cosi per tutti.
 In conclusione, volevo riportare due strofe di un brano appartenente ad un 
	famosissimo rapper italiano:
 “Quando sei in cabina e giochi la schedina ricordati che sei la colonna 
	di un sistema.
 Valuta un po' prima: rametto o bandierina? Scegli attentamente il tuo 
	prossimo problema”.
 Riflettiamo su quale, alla luce dell’imminente voto che siamo chiamati ad 
	esprimere, sia il nostro prossimo problema".
 
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								  |  
    |  |  | Alessio Cimino
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    | 17/01/2013 | Lettere. "Al Sindaco ed 
		agli Amministratori: gli spazi riservati ai pedoni"; di Lillo agnello |  |  
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				 Corso Garibaldi
 
 
 
 
  Corso Garibaldi
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Lettera 
	aperta al Sig. Sindaco ed agli Amministratori.
 
 Gli spazi riservati ai pedoni.
 
 A Grotte sono, e siamo, rimasti in pochi; vogliamo farli vivere più 
	serenamente?
 Il tratto del Corso Garibaldi tra Via Alfieri e Via Nievo è sempre occupato 
	dalle macchine in sosta. I pedoni devono dividersi lo spazio restante con le 
	macchine in transito e con una cunetta sempre in agguato a farti scivolare.
 Direte: c'è la zona disco; rispondo non è sufficiente (o non è 
	sufficientemente controllata): e allora perché non sostituire il permesso di 
	"Sosta" con quello di "Fermata"?
 Lo stesso dovrebbe essere fatto subito dopo, nello spazio tra via Collegio e 
	la chiesa del Purgatorio.
 Per rendere più vivibile un Paese non sempre sono necessari i soldi della 
	Regione o dei Cittadini!
 Provate ad andare a piedi nei tratti sopra indicati ed osservate.
 Spero che la presente venga tenuta almeno in considerazione e che in qualche 
	modo si risolva il disagio che tocca tanti paesani.
 I cittadini potrebbero esservene riconoscenti!".
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								  |  
    |  |  | Lillo Agnello
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    |  | Dalla Redazione. L'immagine del tratto di Corso Garibaldi tra Via Alfieri e Via Nievo mostra, 
	dinanzi alla sede Adas, uno dei vasi gialli e rossi fatti posizionare 
	dall'Amministrazione comunale ed immediatamente promossi sul campo - con 
	pomposa definizione - "dissuasori di sosta". A voler osservare, anche 
	distrattamente, non pare riescano nel loro intento: non vi è un solo 
	automobilista che si senta "dissuaso" dal lasciare la propria auto in sosta. 
	Quello ripreso nell'immagine avrebbe dovuto agevolare il transito delle 
	auto, provenienti dalla piccola discesa di Via Alfieri, verso il Corso 
	Garibaldi impedendo la sosta ed ampliando il margine di spazio per poter 
	fare manovra. Invece da tempo è stato spostato dalla sua sede iniziale e, 
	nella nuova posizione, rimane soffocato dalle vetture. Rimaniamo in attesa 
	di conoscerne dalle Autorità competenti (Amministrazione comunale e Corpo di 
	Polizia Municipale) la funzione e l'utilità. Ne suggeriamo la 
	ridenominazione in "vaso" e l'arricchimento con una pianta, al fine di 
	ridargli la funzione estetica alla quale era naturalmente destinato. In 
	alternativa, la rimozione per un dignitoso collocamento "in quiescenza", 
	magari con l'ulteriore promozione - promoveatur ut amoveatur - di 
	fine carriera a "semaforo" (al giallo e rosso, basta aggiungere un tocco di 
	verde).
 |  |  
    |  |  | Carmelo Arnone
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    | 17/01/2013 | Incontri. Convegno sul tema 
		"Donne e Sanità" organizzato dal Lions Club Zolfare |  |  
    | 
    
	
	 Manifesto
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					Venerdi 25 gennaio, alle ore 17.00 presso la sala consiliare 
					"Antonio Lauricella" del Comune di Grotte, si svolgerà un 
					convegno organizzato dal Lions Club Zolfare, con il 
					patrocinio del Comune di Grotte.L'incontro verterà sul tema: Le sinergie tra le associazioni 
					"Donne e Sanità.
 Alla manifestazione parteciperanno il sindaco Paolo Pilato, 
					il presidente del Lions Club Zolfare Duccio Cipolla ed il 
					presidente del Consiglio comunale Angelo Collura.
 
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    | 17/01/2013 | Iniziative. Animazione delle 
		novene presso il presepe di Via Confine |  |  
    | 
    
	 Guarda il video
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					In occasione delle recenti festività, numerosi sono stati i 
					presepi allestiti volontariamente dai cittadini nei vari 
					quartieri del paese. Sono state queste piccole o grandi 
					rappresentazioni della natività che hanno contribuito, 
					insieme alle celebrazioni religiose, a rendere evidente lo 
					spirito del Natale anche a Grotte. 
					Proponiamo il video dell'animazione di una delle novene, a 
					cura del gruppo di musicisti guidato da Gerlando Terrana, 
					realizzata presso il presepe di Via Confine. Oltre ad 
					osservare la Sacra Famiglia ed il paesaggio con le tipiche 
					figure del presepe - il cui allestimento è stato realizzato 
					da Giuseppe Mulè e Giuseppe Terrana - i numerosi visitatori 
					hanno potuto gustare la ricotta calda preparata dal vivo, 
					con il tradizionale metodo artigianale, ed offerta 
					gratuitamente dall'azienda lattiero-casearia della famiglia 
					Mulè. La serata si è conclusa con il lancio di fuochi 
					d'artificio. 
					
					
					Animazione delle novene (Video)  
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    | 17/01/2013 | Televisione. 2^ puntata di "U Tiggì" di Aristotele Cuffaro, 
		trasmessa l'11 gennaio su Agrigento Tv |  |  
    | 
    
	 Guarda il video
 | 
		
			
				
					Nella seconda puntata di "U Tiggì", telegiornale in 
					siciliano ideato e condotto da Aristotele Cuffaro, andata in onda su Agrigento Tv (canale 96 del digitale 
					terrestre), lo scorso venerdi 11 gennaio, sono stati 
					trattati alcuni temi di attualità: 
					- l'intervista a Manlio Cardella, Presidente Unione 
					Nazionale Consumatori, ha riguardato il problema 
					dell'aumento delle tasse; 
					- la visita al presepe vivente di Montaperto ha mostrato usi 
					e costumi della civiltà contadina nella prima metà del 
					secolo scorso; 
					- un servizio sugli addobbi delle festività natalizie a 
					Grotte; 
					- la presentazione del libro "L'Ispettore Di Falco - 
					46909"" di Fabio Fabiano. 
					Ospite in studio della seconda puntata, Giuseppe Cacciatore. 
					"U Tiggì" va in onda su Agrigento Tv ogni venerdi alle ore 
					13.00. In replica il venerdi alle 16.00, 19.00, 23.30; il 
					sabato alle 10.00; la domenica alle 16.00 e alle 21.00. Le 
					puntata verranno pubblicate integralmente anche da 
					Grotte.info Quotidiano. 
					
					
					2^ puntata 
					- 11/01/13 - di "U Tiggì" (Video)  
 | 
			        					
	
	  |  
    |  | Puntate precedenti: 1^ puntata 
					- 21/12/12 - di "U Tiggì"
  
 |  |  
 
  
    | 16/01/2013 | Comune. Presentazione istanze per 
		contributi ad Enti ed Associazioni |  |  
    | 
			
								
			 Manifesto
 | 
	 COMUNE DI GROTTE
 PROVINCIA DI AGRIGENTO
 AVVISO           
		I rappresentanti legali di Associazioni, Comitati ed Enti, qualora 
		interessati, che intendono ottenere dei contributi da parte di questa 
		Amministrazione, in adempimento a quanto previsto dal Vigente 
		Regolamento, modificato con delibera di Consiglio Comunale n° 47 del 
		28/10/1998, esecutivo ai sensi della legge, possono presentare apposita 
		istanza diretta al Sindaco entro il termine perentorio del 31 gennaio 2013 secondo lo schema che potrà essere 
		ritirato presso l'Ufficio Comunale dell'Area Cultura.
 | 
			 |  
    |  |  | 
	Il SindacoRag.
	
	
	Paolo Pilato
 
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    | 16/01/2013 | Spettacolo. Selezioni di 
		nuovi cantanti e musicisti per la manifestazione "Italia Music Festival" |  |  
    | 
      
								
		 Logo
 | Sabato 
	9 febbraio 2013, dalle 15.30 alle 19.30 presso il centro commerciale Le 
	Vigne (Castrofilippo) si effettueranno - unica tappa siciliana - le 
	selezioni di “Italia Music Festival”, un festival ideato e diretto da Rita 
	Speranza.Nella manifestazione è prevista la partecipazione in 4 categorie: Under 13; 
	Interpreti; Inediti o Cantautori; Gruppi musicali.
 La novità più importante è il premio finale. La Direzione di “Italia Music 
	Festival”, in accordo con la società discografica “Advice Music” per ogni 
	vincitore delle singole categorie realizzerà gratuitamente un brano singolo 
	inedito che successivamente verrà pubblicato dalla stessa “Advice Music”, che 
	lo distribuirà su tutti i più importanti portali digitali nel mondo, per 
	pubblicizzare l’artista. Ogni vincitore di categoria avrà un contratto 
	discografico con “Advice Music” per un anno.
 Per le semifinali (14 e 15 giugno 2013) la direzione artistica del festival 
	organizza una master class (interamente gratuita) con Dario Salvatori, 
	Alberto Boi, Mario Brancaccio, Alessandra Carnevali, Fabrizio Berlincioni, 
	Manuel Aspidi, Antonella Ferrari.
 L’unica quota da versare per l’accesso ai provini è pari a 60,00 euro. Una 
	volta superato il provino, si accede direttamente al festival senza nessuna 
	ulteriore quota. E' possibile prenotare il provino chiamando il 329.2038624 
	oppure il 345.4401176 (Gabriela Mangione) o scrivendo a
	
	gabrielamangione@gmail.com.
 
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    | 16/01/2013 | Politica. Giovedi 17 gennaio, 
		riunione del Movimento 5 Stelle di Grotte |  |  
    | 
      
		 Logo
 | Giovedì 17 gennaio alle 20.30, gli 
	iscritti ed i simpatizzanti del M5S (Movimento 5 Stelle) di Grotte si 
	riuniranno nella nuova sede di Piazza Marconi (di fronte al Bar Marconi, 
	nella piazzetta del Banco di Sicilia, al primo piano).Tra gli argomenti in discussione:
 - il problema dei rifiuti solidi urbani;
 - l'iscrizione al meetup ed al sito Beppegrillo.it (chi non è ancora 
	iscritto dovrà portare la scansione di un documento di riconoscimento su 
	chiavetta usb);
 - l'aggiornamento sull'operazione "fiato sul collo" (webcam in Consiglio 
	comunale).
 
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		 Sede di Grotte
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    | 16/01/2013 | Tasse. "Dal 
		2013 si pagherà la gravosa Tares, e la gente lo saprà dopo le elezioni"; di Calogero 
		Chiarenza |  |  
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			 Ing. Chiarenza
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	Nuovi aumenti e tasse si affacciano sull’orizzonte: alimentari, biglietti 
	dei treni, assicurazione auto, bollette, bolli conto correnti, servizi 
	postali e bancari, pedaggi, canone RAI, IRPEF sui terreni agricoli, nuova 
	tariffa rifiuti (TARES), IVA (a luglio) per una spesa in più per 
	famiglia, secondo stime di associazioni di consumatori (Adusbef e 
	Federconsumatori) di Euro 1.500,00 nell’anno 2013.I contribuenti italiani dovranno fare i conti con una 
	pesante eredità lasciata da quel Governo che, per ironia della sorte, ha 
	visto “la fine del Monti” proprio nel giorno profetizzato dai Maya.
 E’ da più di un anno che gli Italiani aspettano la 
	sospirata salvezza promessa da una legge “Salva Italia” votata nel 
	dicembre 2011 dai partiti che hanno sostenuto il Governo Monti.
 E’ salva però l’Italia della casta, delle banche 
	e degli aiuti di stato (in maniera spudorata non tali per la UE!) alla 
	Montepaschi di Siena che riceverà in prestito dallo Stato italiano 3.9 
	miliardi di Euro, sottratti agli esodati e ai quei poveracci in fila per un 
	pasto alla Caritas.
 Gli italiani sempre più poveri, ma in compenso più 
	credibili agli occhi della finanza internazionale: l’equazione di Monti e 
	Napolitano!
 Nella generale indignazione si grida “vergogna!” 
	a questi  nostri parlamentari nominati dalle segreterie di partito. Ma una 
	l’hanno già dimostrata: la vergogna di far inviare, durante la 
	campagna elettorale per le prossime elezioni politiche, le bollette della 
	nuova tassa TARES, che essi stessi hanno approvato in Parlamento.
 Questa non sarà pagata a partire dal gennaio 2013, per 
	come inizialmente previsto dalla legge “Salva Italia, un corno!”, ma 
	dall’aprile 2013. Gl’ignari italiani soltanto dopo le elezioni potranno 
	accorgersene e incavolarsi, ma ormai sarà troppo tardi.
 Una classe politica, la nostra, che non ha il coraggio 
	delle proprie azioni, che cerca di nascondere la mano dopo avere tirato il 
	sasso.
 I giornali, megafono del regime durante la campagna 
	elettorale staranno zitti nel merito e per questo riceveranno altri 40 
	milioni di euro di sovvenzioni da parte dello Stato previste della legge di 
	stabilità 2013.
 E’ tutto già scritto: sino al 20 gennaio 2013, giorno 
	della presentazione delle liste per le elezioni politiche, assisteremo al 
	teatrino delle formazioni e alleanze politiche (dei problemi della gente 
	neanche a parlarne) e subito dopo inizierà il tormentone delle promesse sino 
	al giorno delle elezioni del 24 febbraio 2013 con la comparsa di tanti 
	messia, gli stessi che hanno votato le leggi i cui titoli “Salva Italia”, 
	“Cresci Italia”, “Semplifica Italia” evocano il canto delle 
	omeriche sirene.
 Molti parlamentari uscenti, durante la campagna 
	elettorale, ci diranno che il fenomeno degli “esodati”, la maggiore povertà 
	e la chiusura delle attività economiche sono dovuti ai provvedimenti 
	adottati da Monti. Una colossale balla! Tali misure impopolari sono state 
	approvate dal Parlamento e non dal governo Monti!
 
 Che cos’è la TARES?
 
 La TARES (tassa rifiuti e servizi) è la tassa dei rifiuti solidi urbani con 
	l’aggiunta di una nuova tassa sui “servizi indivisibili” comunali, 
	tra cui l’illuminazione pubblica, manutenzione strade, verde pubblico, 
	polizia urbana, anagrafe e quant’altro (Art.14 del D.L. 201/2011 conv. con 
	L.214/2011 e Art.1, comma 387 Legge 228/2012).
 La legge non definisce esattamente i servizi 
	indivisibili. Di conseguenza un altro rompicapo, un’altra complicazione per 
	i Comuni che, loro malgrado, saranno costretti a fare gli esattori dello 
	Stato per questa nuova tassa e di cui non hanno la ben minima colpa!
 Prima dell’istituzione della TARES, la copertura dei 
	costi per la raccolta e lo smaltimento di rifiuti solidi urbani avveniva con 
	la riscossione della tassa TARSU o TIA, mentre la copertura dei costi  per i 
	servizi indivisibili  avveniva attraverso la fiscalità generale (IRPEF, IMU 
	e altre).
 Poiché il Comune dovrà riscuotere le somme per coprire 
	integralmente i costi sia per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, sia 
	per i servizi indivisibili, le bollette saranno molto più care.
 Non solo. La TARES, poiché cambia la metodologia dei 
	corrispettivi, sarà più cara per le famiglie numerose e, soprattutto, per 
	gli immobili adibiti ad attività (un ulteriore rischio di chiusura). Si 
	prevede un aumento del 20-25% sin’anche a più che raddoppiarsi.
 I Comuni incasseranno poco o nulla in più dalla TARES a 
	causa dei minori trasferimenti  dello Stato, che diviene così l’unico 
	destinatario di questo maggiore introito.
 Il cittadino pagherà di più, ma non avrà maggiori o 
	migliori servizi.
 La TARES, determinata in base alla superficie degli 
	immobili e al tipo di uso, con l’aggiunta di ulteriori 30 oppure 40 
	centesimi di Euro al metro quadrato, dovrà essere pagata ogni anno da chi 
	occupa o utilizza gli immobili (compresi gli affittuari) in quattro rate 
	trimestrali, scadenti nei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre oppure 
	in unica soluzione entro il mese di giugno.
 Per il solo anno 2013, il Parlamento italiano, pur 
	di tenere ignari gli italiani di questa tassa micidiale e non turbare gli 
	elettori, con la più recente legge di stabilità ha rinviato il pagamento 
	della prima rata della TARES da gennaio al mese di aprile (Art.1, comma 
	387, lettera f) Legge 228/2012), cioè a dopo le elezioni politiche del 24 
	febbraio 2013.
 
 Calogero Chiarenza
 16 gennaio 2013
 © Riproduzione riservata.
 
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    | 15/01/2013 | Politica. La Commissione 
		Ambiente dell'ARS convocata a Niscemi, con le forze "No-Muos" |  |  
    | 
      
								 | 
	Commissione Ambiente dell’ARS (Assemblea Regionale 
	Siciliana) in trasferta a Niscemi (CL) la settimana prossima e chiamata a 
	raccolta di tutte le forze "No-Muos" in campo per stoppare il sistema di 
	comunicazione satellitare americano.Il presidente della Commissione Ambiente all’ARS, deputato del Movimento 
	Cinque Stelle, Giampiero Trizzino, mira ad andare oltre al provvedimento di 
	sospensione annunciato dal presidente della Regione Rosario Crocetta e punta 
	alla revoca definitiva di tutte le autorizzazioni all’impianto.
 “La sospensione temporanea è già una grandissima cosa – dice Trizzino 
	–  ma si può e si deve puntare al bersaglio grosso: lo stop 
	definitivo. Per questo raduneremo attorno a un tavolo tutte le forze in 
	campo: istituzioni, associazioni, comitati ed esperti per studiare ogni 
	opportunità che garantisca ai cittadini della zona e alla Sicilia intera un 
	futuro tranquillo”.
 All’incontro saranno presenti anche i due esperti che hanno seguito da 
	vicino la situazione e che potrebbero fornire interessante materiale alla 
	causa "No-Muos", due docenti del Politecnico di Torino, Massimo Zucchetti e 
	Massimo Coraddu.
 
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    | 15/01/2013 | Lettere. Complimenti per il dizionario dei termini grottesi, 
		e nuovi lemmi; di Giuseppe Tirone |  |  
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								 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Caro Carmelo,
 nel fare gli auguri di buon anno (credo di essere ancora in tempo) sia alla 
	redazione che ai lettori di Grotte.info Quotidiano, volevo complimentarmi 
	per l'iniziativa del Professore e della Dottoressa Luparello. Tale 
	iniziativa, a mio avviso, seppur tesa alla ricerca e al mantenimento delle 
	nostre antiche e nobili radici, si configura in pieno nel più moderno 
	spirito collaborativo degli attuali "wiki" che oramai invadono il web 
	ricoprendo tematiche di ogni genere il cui contenuto si caratterizzi per 
	l’alta dinamicità e per la necessità di riunire da più parti i flussi di 
	informazione.
 
 Devo dire che concordo pienamente nella definizione data di “opera 
	elitaria”, in un mondo in cui oramai gli stereotipi globalizzati tendono a 
	far credere “alle masse” che la conoscenza delle proprie origini sia 
	qualcosa di vetusto, obsoleto e, comunque, da rinnegare per “far spazio” al 
	futuro. Nel non rinnegare le mie origini mi considero, dunque, facente parte 
	“dell’elite” che si distingue dalla massa.
 
 Come affermava il grande Nikola Tesla: “L’uomo di scienza […] non si aspetta 
	che idee avanzate siano immediatamente accettate. Il suo dovere è fissare i 
	principi fondamentali per quelli destinati a venire dopo e indicare loro la 
	strada”.
 
 Per concludere, sempre in tale ottica, volevo aggiungere i miei “2 
	centesimi” all’argomento, inserendo alcuni lemmi che, durante qualche minuto 
	di relax, ho notato essere assenti.
 
 A
 acculazzàtu = ortaggio tipico della provincia agrigentina, ricavato 
	raccogliendo prematuramente il frutto dalla pianta del melone invernale dopo 
	che essa è stata, nei tempi e nei modi, opportunamente potata (c.d. 
	“pizzicari li acculazzati”).
 annistàri = in botanica, praticare l’innesto ad una pianta.
 
 B
 bagliuòlu = contenitore utilizzato in edilizia per il trasporto di 
	impasti cementizi o materiale di risulta.
 barbaianni = barbagianni.
 Busu = sottile stelo ricavato dalla pianta di giunco o dalla 
	ginestra, anticamente utilizzato per la realizzazione dei maccheroni in 
	casa.
 
 C
 cannèddri = in botanica, tipica pianta che cresce in zone salmastre 
	ed in prossimità di fiumi o torrenti; in anatomia, riferito alla zona delle 
	caviglie.
 cardùni = cardo; utilizzato anche a scopo denigratorio per definire 
	un individuo ingenuo, tontolone.
 carrèlla = tipico mezzo di locomozione a tre o quattro ruote 
	realizzato dai ragazzini, a scopo puramente ludico, utilizzando assi di 
	legno per la realizzazione del pianale e cuscinetti a sfera (c.d. “roti a 
	pallini”) incastrate alla meglio negli assi di legno, in funzione delle 
	ruote.
 cavàti = tipica pasta siciliana realizzata premendo e arrotolando su 
	se stesso un minuscolo rettangolo di impasto di farina.
 cèrniri = setacciare.
 chìchiri = pane dalla caratteristica forma a ferro di cavallo, con il 
	bordo superiore a punte, a voler raffigurare una cresta.
 chichirièddu = vedi chìchiri, ma di pezzatura inferiore.
 ciàula = gazza; “fari comu li ciàuli” a voler indicare il fare 
	chiassoso di un gruppo di individui.
 cìciri = ceci.
 ciuciuliàri = bisbigliare.
 ciuciulìu= bisbiglio.
 ciùncu = fisicamente malconcio.
 cucùmmaru = cocomero per insalata.
 cumpanaggiu = companatico.
 cuonsi = condimenti, contorni, farciture.
 cunsàri = condire, farcire; riparare, es. “lu consa piatta”, 
	antico mestiere del riparatore di piatti.
 cuntu = conto; racconto; “dari cuntu”, prestare attenzione.
 cuòppu = (da aggiungere alla definizione già data) incarto utilizzato 
	dai venditori di pesce o di sementi realizzato arrotolando a forma di cono 
	un foglio di carta che verrà riempito e man mano pesato fino a raggiungere 
	il quantitativo di merce desiderata; busta di carta utilizzata nei panifici 
	per confezionare il pane ed, in genere, i prodotti da forno venduti sfusi.
 curriòla = carriola.
 cùrriula = carrucola.
 cuti = grande masso.
 cutiddrùzzu = coltellino.
 cutièddru = coltello.
 cutupìddu = escremento ovino o caprino; usato spesso nell’espressione 
	di ovvio significato denigratorio “testa di cutupiddu”.
 
 Sicuro di aver commesso qualche errore e/o mancanza, chiedo anticipatamente 
	scusa e prego eventualmente altri di applicare le dovute correzioni.
 
 Un caro saluto a tutti".
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								  |  
    |  |  | Giuseppe Tirone
 |  |  
 
  
    | 14/01/2013 | Chiesa. Avvisi ed 
		appuntamenti della 
		settimana |  |  
    | 
			        					
	
			 | Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali. Per gli avvisi della parrocchia San Rocco, la redazione attende la 
	disponibilità di un collaboratore locale.
 
 Lunedi 14 gennaio
 - alle ore 17.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Santo Rosario nel 
	Triduo in onore di Sant'Antonio Abate; alle ore 17.30 sarà celebrata la 
	Santa Messa.
 
 Martedi 15 gennaio
 - alle ore 17.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Santo Rosario nel 
	Triduo in onore di Sant'Antonio Abate; alle ore 17.30 sarà celebrata la 
	Santa Messa.
 
 Mercoledi 16 gennaio
 - alle ore 17.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Santo Rosario nel 
	Triduo in onore di Sant'Antonio Abate; alle ore 17.30 sarà celebrata la 
	Santa Messa.
 
 Giovedi 17 gennaio - Festa di Sant'Antonio
 - nella chiesa Madonna del Carmelo le Sante Messe saranno celebrate alle ore 
	09.00, 11.00 e 17.30; dopo la Santa Messa vespertina si svolgerà la 
	benedizione degli animali.
 
 Venerdi 18 gennaio
 - alle ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, Santa Messa in onore di
	Padre Vinti;
 - alle ore 20.00, a San Francesco, incontro delle giovani 
	coppie di sposi, di coloro che hanno battezzato nel corso del 2012 e di 
	quelle che battezzeranno nel 2013.
 
 Avvisi
 
 - Da lunedi 14 a giovedi 17 gennaio non sarà celebrata la Santa Messa 
	vespertina al Purgatorio; le Sante Messe saranno celebrate alle ore 08.45 e 
	alle ore 17.30 nella chiesa Madonna del Carmelo.
 
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    | 14/01/2013 | Lettere. "Breve nota per 
		l'Amministrazione: e io pago!"; di Lillo agnello |  |  
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				 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Breve nota per l'Amministrazione.
 Ho appena finito di leggere delle somme stanziate dall'Amministrazione per i 
	vari progetti. Non mi è piaciuto, perché non lo giustifico, il "dulcis in  
	fundo", la somma erogata per il ripopolamento della fauna. Mi chiedo quale 
	ne è la finalità: mi vien di rispondere: rendere più interessante e proficua 
	la battuta di caccia degli appassionati che devono essere una forte lobby se 
	riescono ad ottenere 3000 Euro di contributo. Sono soldi della nostra IMU? O 
	ce li manda il mare magnum della Regione? Qualunque ne sia la provenienza, 
	sono soldi mal spesi.
 Ma veniamo alle motivazioni che spingono al ripopolamento: non si potrebbe 
	chiedere ai cacciatori di fare il sacrificio per un anno e lasciare che il 
	territorio si auto- arricchisca di nuovo, almeno di quel tanto che possa 
	soddisfare le esigenze degli interessati? Un ripopolamento che si 
	sviluppasse dentro la nostra micro-area avrebbe effetti più duraturi e forse 
	anche più interessanti dal punto di vista venatorio: perché la selvaggina 
	conoscendo i vari anfratti potrebbe saper nascondersi meglio. Questi poveri 
	coniglietti nuovi arrivati, come sapranno difendersi dai loro aguzzini? E 
	poi: se esistono ancora cani, furetti, ed altri vecchi stratagemmi che tutti 
	conosciamo, puntigliosamente inventati dai cacciatori, come si può pensare 
	che il ripopolamento possa raggiungere l'obbiettivo che il termine stesso 
	prefigura? Durante l'apertura della caccia sarà fatto fuori tutto. E allora? 
	Signori Amministratori, convincete i cacciatori a rinunciare alla caccia per 
	un anno e fate popolare la natura "secondo le proprie leggi". Mi si 
	obietterà che il porto d'armi ha un costo: allora così restituireste la 
	somma!
 Si direbbe che sia un loro diritto: non ci avevo pensato!".
 | 
			        					
	
								  |  
    |  |  | Lillo Agnello
 |  |  
 
  
    | 13/01/2013 | Lingua. Piccolo dizionario grottese-italiano 
		(2); a cura di Carmelo e 
		Graziella Luparello |  |  
    | 
			        					
	
								 Luparello
 | 
	   Nonnò, 
	pepè, pepè!
 
 PARTE PRIMA
 Piccolo dizionario grottese-italiano
 
 di Carmelo e Graziella Luparello
 
 (Puntata n° 2)
 BBabbalùci, scataddrìzzu, muntùni = vari tipi di lumache.
 Bagnalòra = tinozza.
 Banna = banda (musicale); parte, es.: s'arricuglì genti d'ogni banna 
	= é venuta gente da ogni parte.
 Barcu = violaciocca (Avv. Venerando Bellomo).
 Baùllu = baule.
 Beccu = caprone; chi lascia che la propria moglie vada con altri.
 Beddra Matri = lett. bella mamma, indica la Madonna, che è la madre 
	bella per antonomasia.
 Bìfara = fiorone.
 Biffa = basco.
 Bìlicu = bilico, ovvero bascula, impiegata per i grossi pesi.
 Botta = ictus.
 Brascèra = braciere.
 Bràsciu = pezzo di legno ardente (tirari lu brasciu a lu so 
	cuddruruni = pensare solo a sé stesso).
 Brivatùra = abbeveratoio.
 Brusciarièddru = spighe di grano non ancora duro, passate al fuoco 
	per tostarne i chicchi.
 Buatta = contenitore di latta.
 Bubù = voce infantile che indica la ferita.
 Bunàca = giacca.
 Buònu! = basta!
 Burcètta = forchetta.
 Burdillàra = donna di bordello.
 Burdiniàri = prendere in giro.
 Burdùni = scemo; mandorla non bene sviluppata.
 Burrànii = borragine o borraggine.
 Busulùchi = tipo di verdura selvatica, simile alla “mazzareddra” ma, 
	in confronto a questa, un po' amara. Si prepara col sugo oppure lessa 
	(Antonio Calcara).
 
 C
 Cacàzzu = spavento.
 Càccamu = loto.
 Cacuòcciula = carciofo.
 Cacuocciulìddri sarbaggi o spinusi = piccoli carciofi selvatici, 
	assai gustosi, con le spine molto dure e le foglie piccole, che si mangiano 
	lessi.
 Caddru = callo.
 Caddruòzzu = una parte, un pezzo (di salsiccia).
 Cafìsu = contenitore di 20 litri.
 Cafuddràri = dare botte; stivare.
 Caggia = gabbia.
 Caiòrda = donna di dubbia moralità (signor Nino Valenti).
 Calabrisi = uva nera da mosto e il vino che se ne ricava.
 Calannaru  = calandro (signor Giuseppe Marotta); uomo sempliciotto 
	(signor Gianni Napoli).
 Calari la pasta = buttare giù la pasta nella pentola.
 Caliddru = Calogero.
 Callareddra = piccolo contenitore di latta (signor Gianni Napoli).
 Callarùni = pentola molto capace.
 Calligrafia = scrittura.
 Callu = caldo (come sostantivo e come aggettivo).
 Camèlla = portapranzo.
 Cammararisi = mangiare; nun si ni cammara =  non sapere niente 
	di qualche cosa.
 Cammarèra = cameriera.
 Cammurrìa = seccatura.
 Campanàzzu = campanello appeso al collo di una bestia, che guida 
	l'armento.
 Campaniàri = dei vestiti, essere molto larghi.
 Campuliàri = vivere alla meno peggio.
 Camuliari = brontolare, fare male (di una ferita).
 Canàli = tegola.
 Canazza = forte pigrizia, abulia, come quella di un cane che si 
	abbandona al riposo assoluto.
 Cancièddri = arnesi che si caricavano sul mulo, sull’asino o sul 
	cavallo, nei quali si sistemavano le quartare, che erano recipienti per il 
	trasporto dell’acqua.
 Canìglia = crusca.
 Cannalàta = grondaia.
 Cannaruòzzu = gola.
 Cannatìnu = boccale.
 Cannuòlu = tubo da dove scorre l’acqua.
 Cantarànu = comò.
 Cantunèra = angolo.
 Canzetta = calza.
 Canzi = pantaloni.
 Canzi canzi = tra i pantaloni. Es.: Havi la merda canzi canzi, 
	ossia ha le feci nei pantaloni (per la paura).
 Canzi di tila = mutande.
 Canzu = confidenza.
 Capaciuottu = che si atteggia a mafiosetto.
 Capizzagliu = corda molto lunga con la 
	quale si legava un asino, un mulo o un cavallo in un campo, 
	oppure si sistemavano dei carichi (es., dei sacchi) sopra l'animale.
 Cappùccia = specie di pastrano indossato in genere dai contadini.
 Capuliàtu = carne tritata.
 Capùni = gallo al quale sono stati tolti i testicoli (asportazione 
	finalizzata all'ingrasso del volatile).
 Capùta = recipiente.
 Caramignuòtu = potatore di alberi; molto rinomati erano “li 
	caramignuoti” di Messina.
 Carcaràzza = gazza.
 Carcariàri = il gridare delle galline quando hanno deposto l’uovo; 
	sparlare; raccontare a tutti quello di cui si è venuti a conoscenza;n il 
	rumore dell'acqua nella pentola quando incomincia a bollire.
 Carìna = schiena.
 Carracìtula = acetosella.
 Carriàri = trasportare.
 Carriatùri = operaio che trasportava in miniera dei sacchi sopra le 
	spalle.
 Carrièddru = tormento.
 Cartèddra = grossa cesta fatta di vimini e canne, munita di due 
	manici in modo da potere essere trasportata da due persone.
 Cartìna = pezzetto di carta, assai sottile, che serviva per avvolgere 
	il tabacco e fare una sigaretta.
 Carusièddru = salvadanaio.
 Carùsu carùsu = molto giovane.
 Carzaràti = carcerati.
 Càscia = cassa.
 Casciùni = cassetto.
 Casinièri = chi badava a un circolo chiamato anche casinu. A 
	Grotte c’era “lu zì ‘Ntoniu Casinieri” che badava al circolo socialista.
 Cassittùna = attrezzi di legno che si caricavano sul mulo per il 
	trasporto di pietre. Avevano un'apertura di sotto per consentire lo scarico 
	delle pietre trasportate (Mariangela Maida).
 Castìu = castigo, punizione; castiu di Diu = grosso tormento.
 Catanànna = bisnonna.
 Catapilasima = donna magra e brutta.
 Catarràtu = porta di legno che era nel pavimento e che, sollevata, 
	immetteva, attraverso una scala, nel vano inferiore (Gianni Napoli).
 Cattìva (parola di derivazione latina) = vedova.
 Cattìvu = vedovo.
 Catu = secchio.
 Catuòiu = sgabuzzino.
 Cavatunièddru = ditale (tipo di pasta).
 Cavuliarisìlla = arrangiarsi, riuscire a sbrigarsela.
 Cazzalòra = casseruola, vaso di rame ristagnato dentro, fornito di 
	manico. Il termine è usato anche come surrogato della parolaccia “cazzo”.
 Ccìppu = minutissimo ramoscello o filo d’erba.
 Chèccu = balbuziente.
 Chiànta di manu = palma di mano. Es.: Purtari in chianta di manu 
	= amare, rispettare al massimo qualcuno.
 Chiantèddra = striscia di cuoio tra la tomaia e la suola della 
	scarpa.
 Chiavàri = tenere acceso il fuoco nel focolare.
 Chiavìnu = chiave dal calibro inferiore a quello della chiave più 
	comunemente utilizzata in passato.
 Chiazza = piazza.
 Chiazzaluòru = chi ama stare in piazza e passeggiare.
 Chi nnicchi nnacchi!? = cosa c’entra!? (espressione derivante dal latino 
	arcaico, Andrea Camilleri).
 Chistu e chist'antru = questa e quell’altra cosa.
 Chiumàzzu = cuscino.
 Chiùsa = campo senza alberi adibito, per lo più, alla semina.
 Cianciàni = campanelle.
 Ciaravèddra = capretta.
 Ciaravièddru = capretto.
 Ciarmuliàri = chiacchierare inutilmente e in modo 
	inconcludente; nell'espressione Ciarmuliàri li viermi, significa
	recitare speciali preghiere per allontanare i vermi dall'intestino del 
	bambino.
 Cìcara = tazza.
 Cicarèddra = piccola tazza.
 Cicì = il pene del bambino.
 Ciènzu = gelso, mora.
 Cinniràzzu = cenere che serviva anche per sigillare la porta del 
	forno perché si cuocesse il pane.
 Cira vìrgini o giàrna = è la cera vergine o gialla, come resta dopo 
	averne tolto il miele.
 Circu = era di legno leggero e si metteva sopra il braciere acceso. 
	Sopra “lu circu” si sistemava la biancheria ancora umida perché si 
	asciugasse.
 Ciruòttu = lucido per scarpe.
 Civàri = imboccare.
 Civu = la parte più interna di una pianta.
 Cocò = dolci, frutta o altre leccornie che si offrivano ai bambini 
	per farli stare quieti.
 Coffa = cesta molto più piccola del Cufìnu. In genere 
	conteneva fave e si attaccava alla testa dell’asino, del mulo o del cavallo 
	perché potessero mangiare durante il lavoro. L'espressione dari la coffa 
	significa rifiutare una proposta di fidanzamento.
 Colonnèllu = cornuto.
 Crastu = montone; cornuto.
 Cravunàtu = bicarbonato di sodio.
 Cravùni = carbone; utilizzato nell'espressione “aviri lu cavruni 
	vagnatu”, ossia avere il carbone bagnato, significa avere la coda di 
	paglia.
 Cravunièddru = carbone a pezzetti piccoli che si metteva dentro il 
	ferro da stiro per riscaldarlo.
 Criàta  (dallo spagnolo “Criada”) = domestica.
 Cricchia = cresta.
 Cristiàni = persone.
 Crita = fango, argilla.
 Crivu di sita = setaccio con buchi minutissimi, utilizzato per 
	separare la crusca dalla farina.
 Crivu d’uocchi = setaccio con buchi grossi, usato per separare il 
	frumento dalle varie scorie; esisteva anche un crivu dalle maglie più 
	larghe che serviva per pulire le fave.
 Crozza = teschio; gruccia.
 Cruòccu = una sorta di piccolo gancio uncinato, per lo più di 
	metallo, che serve per unire due pezzi di stoffa; è usato, per esempio, per 
	chiudere sul petto lo scialle che, avvolgendo le spalle, ricade davanti;  
	anche arnese ligneo o metallico, che, avente la forma di un bastone 
	uncinato, è adoperato per abbassare i rami più alti degli alberi per 
	raccoglierne i frutti.
 Cubbàita = torrone.
 Cucca = civetta.
 Cucchiarèddra = cucchiaio.
 Cucìvulu = che si cuoce facilmente.
 Cucù = nel linguaggio infantile, cane.
 Cucùzza = zucchina.
 Cucùzza d'immièrnu = zucchina che, una volta raccolta, in 
	autunno, dura fino all'inverno.
 Cucuzzèdra di rascàri = zucchina che, tagliata a pezzetti, si usa 
	nella minestra.
 Cuddràna = pezzo di corda o di cuoio con cui si guida un animale.
 Cuddràri = ingoiare; detto del sole o della luna, tramontare.
 Cuddrurùni = schiacciata di pasta, messa a cuocere in forno.
 Cudigliùni = ultimo tratto della colonna vertebrale (Maria 
	Gianforcaro).
 Cuetu = tranquillo, 
	quieto.
 Cufìnu = corbello, ossia specie di grossa cesta intessuta di 
	vimini, dal fondo piano e dalla bocca stretta, che in genere serviva al 
	trasporto di piccioni e polli (Mariangela Maida).
 Cugnintùra = occasione.
 Cugnu = cuneo.
 Cugnuvàri = andare bene (vd. anche la voce sciuttiari).
 Culunnètta = comodino.
 Cummigliàri = coprire.
 Cummuògliu = tutto ciò che serve per coprirsi quando si è a letto.
 Cunnùciri = condurre.
 Cuntra = coperta.
 Cunzàta = condita (della pietanza), truccata (della donna).
 Cunzaturàru = chi riparava qualcosa alla meno peggio.
 Cuòcciu = foruncolo; acino; l'espressione aviri lu cuocciu di la 
	littra significa avere un pò di istruzione.
 Cuòddru d’oca = il water.
 Cuòmu agghié = in un modo o nell’altro.
 Cuoppu = attrezzo usato per la raccolta dei fichi d'india, costituito 
	da un lungo bastone che termina con un pezzo metallico a forma di “T” e 
	vuoto all'interno: nella parte verticale trova alloggiamento, ad incastro, 
	il bastone di legno; le due cavità orizzontali, separate al centro da una 
	lamina ed aventi calibro diverso, in relazione alla diversa grossezza del 
	frutto da raccogliere, servono ad afferrare il fico d'india e a staccarlo 
	dai cladodi (o pale).
 Cuppìnu = mestolo.
 Curiùsu = curioso; strano.
 Curpàri = avere colpa.
 Curritùri = corridoio.
 Currìvu = sdegno, rabbia.
 Currivùsu = che nutre sdegno o rabbia.
 Cuscènti = farina impastata con la livatina (lievito naturale)
	con cui il giorno dopo si preparava il pane.
 Cuscinu (f. cuscina)  = cugino.
 Custurèra = sarta.
 Cutìcchiu = ciottolo.
 Cutrìglia = coperta.
 Cuttùni finicàtu = cotone idrofilo.
 Cuttunìna = copriletto pesante, oggi sostituito dal piumone.
 Cutuliàri = scuotere.
 Cutuliàta = scossa.
 Cuvàri = detto degli uccelli o delle galline, stare sopra le uova e 
	riscaldarle perché nascano i pulcini; tenere nascosti i propri pensieri.
 Cuviàri = formarsi, essere in incubazione; es.: Ci cuvia la 
	malatia.
 Carmelo e Graziella Luparello Pubblicato dalla Testata 
	GiornalisticaGrotte.info Quotidiano
 su www.grotte.info il 13 gennaio 2013.
 Per gentile concessione degli Autori.
 © Riproduzione riservata.
 
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    | 12/01/2013 | Denaro. Impegni di spesa 
		assunti di recente dall'Amministrazione comunale (impiego dei soldi 
		pubblici) |  |  
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								 | Le modalità, le priorità e la destinazione d'impiego 
	dei soldi pubblici sono argomenti che riguardano tutti i cittadini; 
	pubblichiamo pertanto alcuni degli impegni di spesa che l'Amministrazione 
	comunale ha assunto recentemente.
 Euro 500,00: fornitura di materiale di cancelleria per l'istituto 
	comprensivo "A. Roncalli" - 1 plesso di scuola materna, 2 plessi di scuola 
	elementare, 1 plesso di scuola media - (24/12/12);
 
 Euro 900,00: programma di manifestazioni per il periodo natalizio 
	(13/12/12);
 
 Euro 1.000,00: manutenzione delle strade interne comunali (19/12/12);
 
 Euro 1.243,28: acquisto di giochi per bambini per le villette 
	comunali "Salvaggio", "Collodi" e di Via Lazio (19/12/12);
 
 Euro 3.000,00: immissioni di conigli nella fauna a scopo di 
	ripopolamento (19/12/12).
 
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    | 11/01/2013 | Curiosità. Avvisi di 
		accertamento ICI: e il defunto cambia residenza |  |  
    | 
			        					
	
			
			
			 Lapide fuori sede
 
 
 
  Lapide fuori sede
 
 
 
  Deliberazione
 | Percorrendo la via che costeggia il perimetro del 
	cimitero di Grotte, può capitare d'imbattersi in un singolare ritrovamento. 
	Una lapide intera giace (è il caso di dirlo) per terra, in mezzo alla 
	carreggiata, in una parte della strada che si presenta sconnessa a causa di 
	cedimenti del terreno (problema presente da tempo ma, si sa, "non ci sono 
	soldi"). Viene da chiedersi cosa ci faccia quel marmo al di fuori della 
	consueta sede. In questi giorni continuano ad arrivare agli ignari cittadini 
	numerose raccomandate inviate dal Comune, con le quali si chiede il 
	pagamento dell'ICI relativa agli anni 2007, 2008, 2009 e 2010. Nulla di 
	strano se non fosse che l'imposta è richiesta per immobili spesso 
	inesistenti, quindi non è dovuta. I nominativi sono stati ricavati dagli 
	avvisi inviati (solo tramite pubblicazione web) dall'Agenzia del Territorio, 
	con i quali si contestava il possesso di immobili e se ne imponeva 
	l'accatastamento (gravato da sanzioni) salvo prova contraria da parte degli 
	interessati. Numerosi sono stati i cittadini che hanno provato (chiaramente 
	a loro spese) di non possedere gli immobili contestati e che hanno ottenuto 
	l'annullamento - in autotutela - da parte dell'Agenzia del Territorio (non 
	era meglio continuare a chiamarlo semplicemente "catasto"?). 
	L'Amministrazione comunale di Grotte, che queste cose le sa e in passato ha 
	avuto modo di lamentarsene pubblicamente, si è trovata, nel frattempo, a far 
	i conti col bilancio da far quadrare. Una bella trovata sarebbe stata quella 
	di mettere tra le voci in attivo un bel gruzzolo di crediti ICI. Non si 
	spiegherebbe altrimenti l'urgenza di inviare richieste di pagamento per gli 
	anni successivi al 2007 (unico anno per il quale si rischiava la 
	prescrizione). Dunque, riassumendo: il catasto impone l'accatastamento di 
	immobili inesistenti; il cittadino dimostra l'inesistenza degli immobili; il 
	catasto ritira il provvedimento; il Comune di Grotte chiede l'ICI per 
	l'immobile inesistente. Non solo, quando ci si reca all'Ufficio tributi, 
	l'impiegato incolpevole - al quale avete mostrato tutta la documentazione - 
	non ha altro da dirvi che: "io ho queste indicazioni: faccia l'istanza". 
	Perciò deve essere ancora una volta il cittadino a dimostrare di non 
	possedere l'immobile (secondo la logica dei nostri Amministratori). Di chi è 
	la responsabilità di questa situazione? Si dirà, genericamente, della 
	burocrazia. Ma in questo caso la "burocrazia" è facilmente individuabile 
	negli amministratori che hanno deliberato all'unanimità di "autorizzare 
	il funzionario responsabile ad emettere avvisi di accertamento ICI per i 
	fabbricati non dichiarati in catasto... per gli anni 2007-2008-2009-2010": 
	il sindaco Paolo Pilato e gli assessori Antonino Caltagirone, Stefano Todaro 
	e Rosario Vizzini. Almeno l'assessore Mariella Criminisi ha avuto la 
	sensibilità (l'unica tra tutti) di non presenziare alla seduta. Peraltro, 
	ben consapevoli delle difficoltà alle quali sarebbero andati incontro i 
	cittadini, non si sono nemmeno premurati di indicare una procedura 
	semplificata per l'eventuale sgravio (fosse pure la predisposizione di un 
	modulo da compilare). Mentre all'Agenzia delle Entrate in molti casi è 
	possibile dimostrare le proprie ragioni "tramite esibizione" della 
	documentazione (gli fate solo vedere "le carte"), al Comune di Grotte dovete 
	anche "fare istanza" allegando la documentazione in fotocopia e firmando 
	dinanzi al funzionario responsabile per l'autentica della firma, oppure 
	allegando anche fotocopia del documento di riconoscimento. Tanto per rendere 
	semplice la vita al cittadino. Siccome la burocrazia non guarda in faccia a 
	nessuno, gli avvisi ICI arrivano anche a persone decedute da tempo, quindi 
	residenti al n° 1 di Piazza Antonio Carlisi Avvocato (al cimitero). E' 
	probabile che uno dei "cari estinti", nel timore di dover far fronte 
	all'insensato iter burocratico richiesto, avrà pensato di rendersi 
	irreperibile cambiando residenza. Lui, che con le "case fantasma" dovrebbe 
	trovarsi a proprio agio, non ha trovato di meglio che fuggire altrove 
	portandosi dietro la propria lapide. Nascosto dalla lapide (resa 
	furbescamente anonima) distesa a mo' di coperta, confida di non essere più 
	raggiunto da avvisi di pagamento, e di trovare finalmente riposo. Nella 
	speranza che stavolta sia davvero "eterno".
 Carmelo Arnone
 11 gennaio 2013
 © Riproduzione riservata.
 
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    | 11/01/2013 | Lettere. "U Tiggì... giochi 
		con i fanti e lasci stare i santi"; di Pietro Zucchetto |  |  
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			 Pietro Zucchetto
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Oggi sarà di nuovo in onda su Agrigento TV la 2^ puntata di "U Tiggì" in 
	dialetto di Aristotele Cuffaro.
 Sono contento per lui che è entrato a far parte della grande macchina 
	"schiacciasassi" che è la Televisione.
 Mi auguro però che da questa puntata in poi abbia la "buona creanza" di 
	"giocare con i fanti e lasciar stare i santi".
 Vengo e mi spiego, direbbe qualcuno.
 Se vuole dimostrare una qualche inefficienza amministrativa o disservizio 
	non c'è bisogno che si cali dentro il personaggio, basta semplicemente che 
	intervisti il personaggio che vive nella quotidianità quella disavventura 
	che lui vuole mettere in risalto.
 Non credo che abbia fatto cosa bella quando ha voluto giocare con la sua 
	"prova su strada" con la sedia a rotelle presa a noleggio. Di certo i poveri 
	disgraziati che sono costretti a viverci sopra H24 (ndr: 24 ore su 24) non 
	credo proprio che avranno sorriso quando lui dimostrava il disservizio o la 
	maleducazione degli automobilisti.
 Era tutt'altra cosa se su quella sedia a rotelle ci fosse stato seduto 
	davvero un diversamente abile che vive nella quotidianità su quella sedia a 
	rotelle e lui si fosse limitato semplicemente a commentare o a fare le 
	interviste.
 Avrebbe fatto un gran bel servizio utile alla collettività".
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    |  |  | Pietro Zucchetto
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    | 10/01/2013 | Televisione. Domani, su Agrigento Tv, 
		la 2^ puntata di "U Tiggì", condotta da Aristotele Cuffaro |  |  
    | 
    
								
	 "U Tiggì" - Logo
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					Andrà in onda domani, venerdi 11 gennaio, sempre su 
					Agrigento Tv (al canale 96 del digitale terrestre), alle ore 
					13.00 ed alle ore 16.15, la seconda puntata di "U Tiggì", telegiornale in siciliano 
					ideato e condotto da Aristotele Cuffaro.L'appuntamento con "U Tiggì", che dopo la prima puntata ha 
					avuto una sosta a causa del periodo natalizio, sarà 
					settimanale. Sarà possibile seguire le successive repliche 
					di "U Tiggì" ogni venerdi alle 19.00 e  23.30, il 
					sabato alle 10.00, la domenica alle 16.00 e alle 21.00. Le 
					puntata verranno pubblicate integralmente anche da 
					Grotte.info Quotidiano.
 
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    | 10/01/2013 | Servizi. "La mensa scolastica 
		inizia (forse) lunedi prossimo, e il Comune risparmia ancora"; di 
		Carmelo Arnone |  |  
    | 
			        					
	
								
								 | Dovrebbe essere la data ufficiale. Lunedi 14 gennaio, 
	con molta probabilità, avrà finalmente inizio il servizio di refezione 
	scolastica per gli alunni della Scuola dell'Infanzia dell'Istituto 
	Comprensivo "A. Roncalli" di Grotte. La formula dubitativa è quasi 
	obbligatoria quando si fa riferimento a scelte della "macchina 
	amministrativa"; e quella del Comune di Grotte - purtroppo - non fa certo 
	eccezione. Quindi non alla ripresa delle lezioni dopo le vacanze festive 
	(come pure sarebbe stato logico attendersi), e neppure in uno dei giorni 
	seguenti - essendo stata espletata lunedi 7 gennaio la gara per la fornitura 
	del servizio - ma addirittura la settimana successiva. Peraltro la procedura 
	di aggiudicazione della gara non si è presentata di particolare impegno; 
	avendo partecipato una sola ditta è bastata la verifica del possesso dei 
	requisiti, e si è evitata sia la fase della comparazione delle varie offerte 
	che quella di eventuali ricorsi da parte delle ditte non aggiudicatarie. 
	Comunque sia, il Comune ha risparmiato il costo di un'ulteriore settimana 
	del servizio mensa. Poco importa che ciò sia avvenuto a discapito dei 
	piccoli scolari (bambini dai 2 anni e mezzo ai 6 anni). Hanno dovuto 
	attendere "solo" 3 mesi e mezzo (da metà settembre); per una settimana in 
	meno non cascherà il mondo. Ad onor del vero occorre riportare che "a 
	dicembre" il servizio mensa è stato assicurato; peccato che "a dicembre" 
	nella realtà abbia significato 5 giorni (da lunedi 10 a venerdi 14). I 
	motivi del mancato avvio del servizio in concomitanza con l'inizio dell'anno 
	scolastico sono sempre gli stessi: mancanza di fondi e di programmazione. 
	Anche la domanda che sorge è sempre la stessa: chi è che deve occuparsi di 
	reperire "in via prioritaria" i fondi per la mensa scolastica e di 
	programmare in tempo utile l'inizio del servizio (indicendo ed espletando la 
	gara d'appalto)? Risposta ovvia: la politica; che riportata in proporzione 
	equivale all'Amministrazione comunale. Ai cittadini poco importa delle 
	piccole beghe in Consiglio, della mancata approvazione del bilancio di 
	previsione, o dell'amministrazione "in dodicesimi". Quello che osservano 
	sono i fatti concreti. In questo caso, di concreto c'è che la scuola è 
	iniziata a metà settembre 2012 ed il servizio mensa per la scuola materna 
	partirà (sperando sia la volta buona) il 14 gennaio 2013. Ultima 
	annotazione: la refezione scolastica è assicurata sino al 31 maggio, mentre 
	la scuola materna rimane aperta sino al 30 giugno. Un altro mese 
	risparmiato.Qualora non fosse nota la circostanza: a metà settembre 2013 inizierà l'anno 
	scolastico 2013-2014; volendo, "la politica" può prenderne atto ed attivarsi 
	affinché per quella data sia assicurata la mensa scolastica. Altrimenti può 
	tranquillamente disinteressarsene, lasciando la "patata bollente" agli 
	amministratori che verranno eletti alle prossime "comunali" di  maggio.
 Entro lunedi 14, i genitori dei piccoli alunni possono provvedere 
	all'acquisto dei buoni-mensa con le consuete modalità: effettuando il 
	versamento tramite bollettino, sul c/c postale n° 11687928 intestato a 
	"Servizio Tesoreria Grotte", scrivendo come causale "Mensa Scuola Materna - 
	Anno scolastico 2012/2013" e recandosi presso la biblioteca comunale per il 
	ritiro dei buoni-mensa. Fare attenzione all'importo: rispetto agli scorsi 
	anni è aumentato, seppur di poco. Mentre prima era di 1,35 euro a buono, 
	adesso è di 1,50 euro, per cui per un blocchetto da 20 buoni occorre 
	effettuare un versamento di 30,00 euro.
 
 Carmelo Arnone
 10 gennaio 2013
 © Riproduzione riservata.
 
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    | 10/01/2013 | Riflessioni. "Per far 
		politica non basta l'oratoria dell'intelletto"; di Antonio Pilato |  |  
    | 
			        					
	
			
			
			 Antonio Pilato
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Per far politica non 
	basta l'oratoria dell'intelletto, occorre sopratutto la virtù o morale per 
	non lasciare il campo aperto ad ogni arbitrio soggettivo.
 Questi politici preparati 
	nelle varie scienze, unitamente all'arte del parlare, retorica e dialettica, 
	sanno anche che cosa sia "virtù" o morale? Facendo riferimento al lontano 
	modello cardine del mos maiorum degli antichi romani, ai moderni  
	imperativi categorici kantiani e a quelli cristiani, sembra di no. Oppure la 
	riducono volutamente ad una serie di casi particolari del tutto 
	insufficienti a definirla in modo universale?
 La virtù o morale non si 
	conquista per mezzo della cultura particolare, come avviene per tutte le 
	altre scienze, in generale, od operando di tanto in tanto per il bene del 
	singolo e del gruppo, ma come ci ha insegnato Socrate, contro i Sofisti, 
	individuando la sua vera natura. La virtù o morale, appare a chi si occupa 
	incessantemente del bene universale, che mette in pratica subitamente, 
	spontaneamente e costantemente senza compromessi, senza aspettare altro 
	tempo e senza paura di restare soli.
 Non mi pare che ciò sia 
	avvenuto con questi uomini politici, dottori nelle diverse discipline, ed in 
	ultimo, ancor peggio, con il dott. Monti e delle sue stelle, che per mezzo 
	di lui hanno preso a brillare. Mi riferisco al male che si è arrecato alla 
	scuola, alla sanità, al sistema pensionistico, alla giustizia, al sistema 
	carcerario, agli esodati, ai tagli brutali in tutti i settori potenzialmente 
	produttivi, alla ricerca, all'università, alla cieca e sistematica 
	tassazione orizzontale del reddito, monoreddito fisso del pubblico impiego, 
	e non contento, a tutte le altre riforme che si riserva di apportare, se 
	verrà eletto, come va sostenendo nei vari punti di trasmissione 
	preelettorale. Come mai, ci si chiede, si è trascurato la tassazione 
	verticale della ricchezza, che sarebbe stata più risolutiva ed efficace?
 "Ero occupato a 
	salvare immediatamente, senza aspettare un iter politico più lungo, l'Italia 
	dalla fine che ha fatto la Grecia, e mi pare che ciò sia avvenuto"; se 
	sarò eletto penserò ai bisogni dell'Agorà, a togliere l'IMU della prima 
	casa, al futuro dei giovani, a diminuire le tasse alle famiglie, alle 
	imprese, e a tassare in verticale la ricchezza, ecc, ecc. Ma il popolo che 
	soffre, non certo la tua e la vostra sofferenza, continua a domandarsi: 
	perché tutto questo non l'hai considerato simultaneamente in tutto il tempo 
	dell'incarico tecnico-politico, invece di rimandare in altro tempo, alla 
	nuova investitura  popolare? Mi sembra di ascoltare per tradizione la voce 
	proverbiale del barbiere che dice: "Oggi non si fa credito, domani si, 
	venite ogni giorno e sentirete sempre così".
 Ma il popolo, caro signor 
	Monti, non è più addormentato, né ignora la differenza fra virtù soggettiva, 
	strumentale e virtù oggettiva universale, e di retorica e compromessi non 
	vuole più sentir parlare".
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			  |  
    |  |  | Antonio Pilato
 |  |  
 
  
    | 09/01/2013 | Iniziative. Festa grande per 
		l'80° compleanno di Antonino Russello |  |  
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		 Vedi le foto
 | C'era la banda musicale al completo, i palloncini e le 
	bandierine colorate, i fuochi d'artificio, pizzette e arancini, la torta e 
	gli amici. Non è mancato proprio nulla alla grande festa organizzata il 
	compimento degli 80 anni del signor Antonino Russello. Per lui, il primo e 
	l'unico compleanno festeggiato in tutta la sua vita. Una festa con la quale 
	è stato ripagato, in parte, dei tantissimi sacrifici vissuti 
	quotidianamente, in particolar modo da chi, come "Nino" - così lo chiamano 
	gli amici -, li ha dovuti affrontare sopportando anche il peso di una 
	disabilità fisica. Se il passato gli è stato ingrato, il presente, e gli 
	auguriamo anche il lungo futuro, gli si presenta più mite, circondato da 
	tanto affetto. Ideatrice della festa, per la quale si è fatta direttamente 
	carico dell'organizzazione e della realizzazione, è stata la signora Maria 
	Palumbo, che da tempo si prende cura del signor Russello.
 Pubblichiamo alcune immagini della festa (30 foto di
	 
	© Salvo Lo Re "President").
 
	
				
	80° compleanno di Antonino Russello (Foto)  
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        |  
 
  
    | 09/01/2013 | Volontariato. La sezione Adas 
		di Grotte ha concluso le festività con una tombolata sociale |  |  
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		 Vedi le foto
 | La vigilia dell'Epifania, lo scorso sabato 5 gennaio, 
	proprio al termine delle festività, si sono riuniti ancora una volta i soci e 
	simpatizzanti della sezione Adas di Grotte. Nella sede sociale di Corso 
	Garibaldi si è svolta una 
	serata all'insegna della serenità con una "tombolata", per la quale 
	i premi in palio sono stati i numerosi regali e le strenne offerte dagli sponsor cittadini. 
	L'occasione è stata propizia per il Presidente 
	dott.ssa Alessandra Vizzini ed i componenti del Direttivo che hanno 
	riproposto gli auguri di un felice anno nuovo a tutti i soci.
 Pubblichiamo alcune immagini della serata (59 foto di
	 
	© Salvo Lo Re "President").
 
	
				
	Tombolata sociale Adas (Foto)  
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        |  
 
  
    | 08/01/2013 | Lettere. Ringraziamenti e 
		proposte, per il dizionario grottese-italiano, da Carmelo e Graziella 
		Luparello |  |  
    | 
			        					
	
								 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Carissimo Carmelo,
 vorremmo ringraziare gli amici Filippo Baldo, Alessio Cimino e Antonio 
	Salvaggio e per le attestazioni di stima e simpatia nei nostri confronti e 
	per il materiale che ci hanno inviato e che, pensiamo, ci invieranno. 
	Termini che avevamo dimenticato e che, per mezzo loro, tornano alla luce, 
	testimoni importanti del nostro passato.
 Nello stesso tempo vorremmo ringraziare anche tutti coloro che, associandosi 
	alla nostra iniziativa, vorranno, coi loro suggerimenti, darci una mano per 
	ampliare, il più possibile, il nostro assai modesto lavoretto così che esso 
	sia opera non di due persone ma di tutto il paese di Grotte.
 Noi pensiamo, se anche tu sei d'accordo, di sistemare il nuovo materiale che 
	man mano ci arriverà (parole antiche, canti popolari, proverbi ecc.) 
	provvisoriamente in una parte appendicolare creata appositamente, 
	nell'attesa di dare ad esso una sistemazione più organica in una futura, 
	speriamo non troppo futura, pubblicazione sul cartaceo.
 Un grazie anche a te, carissimo Carmelo, per l'entusiasmo con cui stai 
	curando la pubblicazione di questo nostro lavoro".
 
 | 
			        					
	
								  |  
    |  |  | Carmelo e Graziella Luparello
 |  |  
 
  
    | 08/01/2013 | Lettere. Ringraziamento da 
		"Gli amici di Padre Vinti" ai visitatori della "Piccola Betlemme" |  |  
    | 
      
		 Vedi le foto
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Carissimi amici e devoti tutti di Padre Vinti,
 con immenso amore e gratitudine voglio ringraziare tutti, ma proprio tutti, 
	coloro che in questi giorni ci hanno allietato con la loro presenza 
	visitando la Piccola Betlemme.Vi sono grato per i complimenti e gli elogi 
	che ci avete fatto e per il vostro incoraggiamento ad andare sempre avanti. 
	Spero che questa bellissima esperienza ci abbia potuto edificare per 
	testimoniare l'amore smisurato di Cristo. Con amore vi esorto a non 
	dimenticare la figura del nostro amato Padre Vinti, ancora Servo di Dio, 
	sperando che sia fatto al più presto Beato. La Piccola Betlemme finisce qui, 
	ma noi vi aspettiamo il lunedi, il mercoledi e il venerdi dalle 17.00 alle 
	19.00 presso la sua casa per pregare per la sua glorificazione.
 Grazie a tutti di cuore".
 | 
        |  
    |  |  | Domenico Vizzini(Presidente Associazione "Gli Amici di Padre Vinti")
 
 |  |  
    |  | Pubblichiamo alcune immagini del presepe vivente "La 
	Piccola Betlemme" (85 foto di
	 
	© Salvo Lo Re "President"). 
	
				Presepe 
	Vivente "La Piccola Betlemme" (Foto)  
 |  |  
 
  
    | 07/01/2013 | Chiesa. Avvisi ed 
		appuntamenti della 
		settimana |  |  
    | 
			        					
	
			 | Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali. Per gli avvisi della parrocchia San Rocco, la redazione attende la 
	disponibilità di un collaboratore locale.
 
 Martedi 08 gennaio
 - alle ore 18.30, nella chiesa del Purgatorio, (dopo la Santa Messa delle 
	17.30) inizieranno gli incontri del gruppo delle Ancelle della Divina 
	Misericordia.
 
 Venerdi 11 gennaio
 - alle ore 20.00, a San Francesco, riprendono gli incontri delle giovani 
	coppie di sposi, di coloro che hanno battezzato nel corso del 2012 e di 
	quelle che battezzeranno nel 2013 (l'incontro sarà anche in preparazione 
	alla cerimonia di "presentazione dei bambini al tempio").
 
 Avvisi
 
 - Da lunedi 7 gennaio riprendono regolarmente tutti gli incontri di 
	catechismo e gli incontri di pastorale.
 
 | 
	  |  
 
  
    | 07/01/2013 | Servizi. Inizia domani la 
		mensa scolastica per le classi di Scuola dell'Infanzia del "Roncalli" di 
		Grotte |  |  
    | 
			        					
	
								
								 | Salvo imprevisti, dovrebbe iniziare domani, martedi 8 
	gennaio, il servizio di mensa presso la Scuola dell'Infanzia dell'Istituto 
	Comprensivo "A. Roncalli" di Grotte. Il Comune, prima delle feste di Natale, 
	ha pubblicato il bando per la fornitura e distribuzione dei pasti caldi, per 
	il quale il termine di presentazione di offerte di partecipazione alla gara 
	è scaduto alle ore 12.00 dello scorso venerdi 4 gennaio. Stamattina, lunedi 
	7 gennaio, alle ore 10.00 si riunirà la commissione per la valutazione delle 
	offerte e l'aggiudicazione della gara. La ditta aggiudicataria, il cui 
	centro di produzione non dovrà essere superiore a 25 km dalla scuola, dovrà 
	assicurare il servizio già da domani. Il bando prevedeva la fornitura di 
	circa 160 pasti giornalieri, per 95 giorni a decorrere dall'8 gennaio sino 
	al 31 maggio 2013. L'importo a base d'asta per singolo pasto è stato 
	quantificato in 4,16 euro IVA inclusa, per una somma complessiva di 56mila 
	euro. L'attivazione del servizio di refezione scolastica consentirà il 
	regolare svolgimento dell'orario pomeridiano, dal lunedi al venerdi, per i 
	piccoli alunni della "materna".
 Carmelo Arnone
 7 gennaio 2013
 
 | 
			        					
	
								  |  
 
  
    | 07/01/2013 | Lettere. "Umili contributi 
		ad integrazione del dizionario dei termini grottesi"; di Antonio 
		Salvaggio |  |  
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								 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Buongiorno caro Direttore,
 
	leggo con piacere che finalmente Grotte ha trovato nelle persone del Prof. 
	Luparello e di Sua figlia, Dottoressa Graziella, validissime figure capaci 
	di tramandare, con la loro passione e l'attaccamento alle loro origini, con 
	un documento (è proprio il caso di dirlo) di inestimabile valore, ai posteri 
	le basi della cultura del popolo grottese che purtroppo si sta perdendo, 
	come sottolinea nella premessa il Prof. Luparello. Ma questo non deve 
	scoraggiarci, anzi deve essere uno stimolo perché sono sicuro che da questo 
	momento sono tante le persone pronte a contribuire con dedizione a 
	riscoprire molti altri termini dimenticati, spesso divertenti, a cui 
	anch'io, nel mio piccolo, mi associo. 
	A proposito, mi permetto di aggiungerne qualcuno che mi viene in mente 
	mentre scrivo. 
	  
	A ttìa! = A te! chiamare qualcuno per richiamarne l'attenzione; es. A 
	ttìa! di cù si figliu?a ccù appartieni?= Ehi tu! di chi sei figlio? 
	Allèstiri = allestire, cucire un vestito. 
	Allèstisi = sbrigarsi;  alliestiti! = sbrigarti! 
	Allibbirtàrisi = sbrigarsi;  allibbertati! = sbrigarti! 
	Ammangagnàtu = stanco, spossato, così ci si sente quando ci si sta 
	per prendere un'influenza; es.  Maria Tu, mi sientu ammangagnàtu! = 
	Madonna, mi sento stanco e privo di forze, mi sto prendendo un'influenza! 
	Antaru = altare; es.  antaru majuri = altare maggiore. 
	Appisi = lapis, matita (altra storpiatura). 
	Armaru = animale; es.  armaruzzu! = povero animale! 
	Arbatinu = terreno di colore bianco, con molto adatto alla 
	coltivazione di vigneti perché ha la capacità di rimanere umido anche in 
	estate (chiedo conferma e supporto a qualche agronomo e competente in 
	materia). 
	Assazzunari =  preparare un soffritto prima della cottura di una 
	pietanza (chiedo conferma). 
	Asciattu = estratto, concentrato di pomodoro. Dizione esclusiva dei 
	grottesi (volgarmente chiamati "Tasci" dagli amici racalmutesi) 
	perché perché trasformiamo la pronuncia 'estrattu' in 'asciattu' ecc. 
	Buon lavoro".
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								  |  
    |  |  | Antonio Salvaggio
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    | 06/01/2013 | Lettere. "Complimenti 
		per il dizionario grottese-italiano"; di Alessio Cimino |  |  
    | 
			        					
	
								
								 Alessio Cimino
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Desidero complimentarmi vivamente con il prof. Carmelo e la dott.ssa 
	Graziella Luparello per questa straordinaria idea del dizionario 
	grottese-italiano.
 Un'opera che, senza alcun dubbio, è frutto di immense ricerche, annotazioni 
	e sacrifici.
 Attendiamo con ansia il seguito dei vocaboli.
 Ancora complimenti!".
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								  |  
    |  |  | Alessio Cimino
 |  |  
 
  
    | 06/01/2013 | Lingua. "Nonnò, pepè, 
		pepè!", piccolo dizionario grottese-italiano; a cura di Carmelo e 
		Graziella Luparello |  |  
    | 
			        					
	
								 Luparello
 | E' con vero piacere che presento ai lettori un testo 
	realizzato, con grande impegno e sacrificio, a quattro mani dal prof. 
	Carmelo Luparello e dalla dott.ssa Graziella Luparello, padre e figlia. Si 
	tratta - scrivono gli autori - di un "piccolo dizionario 
	grottese-italiano". Il valore dell'opera è dato sia dalla certosina cura 
	nella minuziosa ricerca di termini, significati e traduzioni, sia dal 
	desiderio di tramandare alle nuove generazioni quel bagaglio 
	linguistico-culturale che va, innegabilmente, scomparendo.Oltre al dizionario vero e proprio, raccolto nella prima parte, il lavoro 
	che Grotte.info Quotidiano va a pubblicare contiene una seconda parte nella 
	quale sono riportati modi di dire, proverbi e parabole; una terza parte con 
	indovinelli, scioglilingua, canti, antichi mestieri e antichi giochi; una 
	quarta parte riportante le antiche preghiere. Il titolo "Nonnò, 
	pepè, pepè!" richiama un'espressione infantile con la quale i bambini si 
	rivolgevano orgogliosi ai nonni, mostrando le scarpette nuove. La 
	pubblicazione (necessariamente a puntate), che inizia oggi 6 gennaio, prima 
	domenica del 2013, diventerà un appuntamento fisso che ci accompagnerà - mi 
	auguro piacevolmente per i lettori - per molte domeniche a venire.
 Carmelo Arnone
 PREMESSA           
	"Gentilissimo Direttore, abbiamo il piacere di inviarti una nostra opera, 
	ispirata al bisogno di riesumare il passato dalle ceneri in cui per lo più è 
	sepolto e che, solo in minima parte, è stato estratto dall'oblio con Un 
	Tuffo nel passato, di cui tu ci hai graziosamente concesso la 
	pubblicazione.Abbiamo parlato di 
	“opera”, ma nel senso etimologico del termine. Il segno linguistico 
	prescelto, infatti, non vuole alludere ad uno di quei lavori che, per la 
	loro pregevolezza, meritano l'attenzione dei critici letterari, ma ad un 
	semplice manufatto, ottenuto spalando la terra che ricopre il passato e che 
	impedisce, a chi voglia ripercorrere a ritroso l'asse che parte dal 
	presente, la scoperta delle proprie radici.
 Proprio per la sua 
	umiltà, il testo non è adatto a chi, ignorando la continuità che lega il 
	passato al presente, ritiene che l'oggi sia l'unico mondo possibile, fino al 
	punto da rinnegare, raggiunto il benessere economico, le proprie origini, 
	semplici e genuine.
 Ciò significa che il 
	nostro lavoro è sconsigliato a chi riassume, minimalisticamente, la 
	Esistenza in una firma apposta su un capo di abbigliamento all'ultima moda o 
	ai cavalli fiscali della propria autovettura, elegantemente rifinita.
 Perciò, la nostra 
	pubblicazione, sebbene di semplice fattura, non è accessibile a tutti: 
	probabilmente è molto più elitaria di quanto prima facie potrebbe 
	apparire, potendo risultare poco gradita ad un certo numero di persone.
 Infatti, la coscienza di 
	qualcuno potrebbe subire un sussulto riscoprendo, per le strane alchimie che 
	governano la memoria e che potrebbero essere attivate dal recupero di 
	termini antichi, di giochi del passato o di nenie obsolete, che la propria 
	madre era un'umile, ma dignitosa lavennera o un'onesta criata 
	o che il proprio nonno, tornando dal duro lavoro nei campi, alleviava le 
	proprie fatiche canticchiando Affaccia beddra ca viegnu di metiri, / i 
	sordi l’haiu nun putiemu patiri, / e cu sti sordi di stu bieddru metiri / ti 
	n’aiu a fari ippuna e fallara.
 Il nostro, infine, 
	non è un opus perfectum, né nel senso della immunità dagli errori, 
	che si possono sempre annidare nella difficile impresa di speleologia 
	linguistica, né nel senso della completezza.
 Anzi, ringraziando quanti 
	hanno già collaborato alla realizzazione del testo, invitiamo tutti gli 
	altri a considerare questo lavoro un cantiere aperto, che è possibile 
	arricchire con il contributo di ognuno.
 Pertanto, caro Direttore, 
	vorremmo chiederti, compatibilmente con lo spazio che puoi dedicarci, di 
	aiutarci nella operazione di collazione dei pezzi del passato, girandoci 
	eventuali suggerimenti, correzioni o integrazioni che qualcuno volesse 
	offrirci.
 Cordialmente,
 Carmelo e Graziella 
	Luparello".
 
	Nonnò, 
	pepè, pepè!
 PARTE PRIMA
 Piccolo dizionario grottese-italiano
 
 di Carmelo e Graziella Luparello
 
 (Puntata n° 1)
 
	AAbbabbìri =diventare stupido.
 Abbacàri = abbassarsi da una parte.
 Abbasàtu = che ha 
	una base, posato.
 Abbàsta ca = 
	basta che.
 Abbiàri = 
	lasciare al pascolo, legato a una grossa pietra, perché non si allontani 
	troppo, un asino, un mulo o un cavallo; aizzare (es.: il cane).
 Abbientu = 
	tranquillità, pace, riposo; es.: aviri lu malu abbientu =  avere 
	problemi.
 Abbuccàri = 
	versare.
 Abbuscàri = 
	picchiare.
 A bròscia  = modo 
	di seminare il grano che non era né a solco né a fossetta e che avveniva con 
	la mano che si apriva larga, spargendo il frumento su uno spazio ampio (fonti: 
	signora Antonella Zaffuto, geometra Totuccio Mancuso, avv. Venerando Bellomo).
 Accadùttu = tubo 
	che scarica i liquami nella fogna.
 Accalanàtu = 
	sudato, trafelato.
 Accamòra = per il 
	momento.
 Accannàtu = 
	stanco per una lunga corsa.
 Accanzari = 
	acquistare.
 Accattàri = 
	comprare. Usato da solo, significa 'partorire'.
 Acchianàri = 
	salire.
 Acchianarisìnni = 
	trasferirsi dalla campagna, dove si è trascorsa la stagione estiva, in 
	paese.
 Acchianàta = 
	salita.
 Acchiappàri = 
	colpire.
 Accia = sedano.
 Accrastàri = 
	afferrare qualcuno in modo tale da non farlo muovere.
 Accravaccàri = 
	montare a cavallo.
 Accupatu = 
	soffocato.
 Accupunatu = 
	coperto, avvolto.
 Accùra = stai 
	attento; es. accùra a lu cani = stai attento al cane.
 Accutturàri = 
	cuocere fino alla cottura voluta.
 Accutufàtu = 
	solitario, chi se ne sta accovacciato, lontano da tutti.
 Acituògnulu = che 
	tende all'acidità.
 Acqualuòru = rivenditore 
	di acqua.
 Acqua tòggia = 
	acqua piovana.
 Acquazzìna = 
	rugiada.
 Addibbulùtu = 
	debole.
 Addimuràri = 
	portare ritardo (dal latino ad + mora).
 Addimùru = 
	ritardo; es. va ni to zia e ti fa dari nicchia di addimuru = vai da 
	tua zia e dille di trattenerti un po’.
 Addriccàri = 
	abituare.
 Addriddrì = voce 
	infantile per dire 'a spasso'.
 Addrina = gallina.
 Addrinàru = 
	pollaio.
 Addru = gallo.
 Addrumàri = 
	accendere, accendersi.
 Addrùni = 
	torrente.
 Addruvàri = 
	assumere un lavoratore a giornata.
 Addunàrisi = 
	accorgersi.
 Adènzia = aiuto (di 
	derivazione latina).
 Affirrari = 
	afferrare, iniziare es. Afferra a caminari = inizia a camminare.
 Affruntàrisi = 
	vergognarsi.
 Affrùntu = 
	vergogna.
 Affruntùsu = che 
	per natura si vergogna, timido.
 Agghiaiàri = si 
	diceva del pane che non riusciva a lievitare, morire, non avere più forza.
 Agghicàri = 
	arrivare (Alfonso Infantino).
 Agghiummarùtu = 
	aggrovigliato.
 Aggiuccàrisi = 
	adagiarsi su un letto e addormentarsi. Si diceva specialmente delle galline.
 Aggivigliàri = 
	svegliare.
 Agliùttiri = 
	inghiottire.
 Agnùna agnùna = 
	in varie parti.
 Agnùni = angolino, 
	che non è detto debba essere per forza quello di casa; ristari all’agnuni 
	si diceva delle donne quando invecchiavano senza essersi sposate; 
	agnuniarisi = mettersi in un angolino.
 Aimu = senza 
	fermento, non lievitato.
 A la bona = 
	accomodato, alla meglio.
 A la campia = in 
	un luogo lontano e solitario.
 A la ffaccialàta 
	= di presenza.
 A li randi randi 
	= a una certa distanza , senza farsi vedere, lontano dall'abitato.
 Allaccarùtu = 
	senza forza.
 Allallàtu = 
	scemo.
 Allammìcu = 
	grande desiderio.
 Allammicùsu = con 
	voce lamentosa.
 Allannùni = in 
	disparte, abbandonato, che non serve più.
 Allappàri la vucca 
	= l'effetto che fanno in bocca le cose acerbe.
 Allaschìri = 
	restringersi, come avviene per esempio in un manico di legno di un martello 
	o di una zappa per il troppo calore (dott. Giacomo Orlando).
 Allascùtu = 
	affievolito, che a causa dell'aridità, non sta più fermo dove doveva stare.
 Allatinàri = si dice del tempo che migliora.
 Allattàri = dare 
	il latte; imbiancare le pareti.
 Allattariàrisi = 
	litigare.
 Allavancàri = 
	scaraventare; pronunciare con rabbia, es.: m'allavancà un saccu di mali 
	paroli = mi disse tantissime parolacce.
 Allavancàrisi  = 
	cadere, precipitare.
 Allèstisi = 
	affrettarsi.
 Allisciàri = 
	rendere una cosa liscia, accarezzare.
 Alluccùtu = 
	sbalordito, scioccato.
 Alluppiàri (o alluppinàri) 
	= somministrare l’oppio sonnifero.
 Alluzzàri = 
	guardare fissamente, avere brama; manifestare attenzione improvvisa per 
	qualcuno o qualcosa che suscita il desiderio.
 Ammagliàrisi = 
	offuscarsi.
 Ammargiàri =  di 
	terreno, riempirsi d'acqua.
 Ammàttiri o mmàttiri 
	= capitare.
 Ammàtula = 
	inutilmente, invano; es.: parlari ammatula = dire cose inutili.
 Ammènniri = 
	chiedere umilmente perdono.
 Amminnìrisi = 
	umiliarsi.
 Ammiscàri = 
	mescolare, mettere insieme.
 Ammiscàrisi = 
	intromettersi.
 Ammizzigliàri (mmizzigliàri) 
	= fare carezze, vezzeggiare; coccolare fino a viziare.
 Ammizzigliàrisi = 
	chiedere carezze; richiedere attenzioni,
 Ammolacutèddra = 
	arrotino.
 Ammulàri = 
	affilare.
 A mmucciarè (ammucciarè) 
	= a nascondino.
 Ammucciàri = 
	nascondere.
 Ammugliàri = 
	immergere in un liquido, nel latte ecc.
 Ammunziddràti = 
	accumulati.
 Ammurràri = non 
	potere andare avanti, propriamente “davanti a un muro che non si può 
	superare”(di derivazione latina). Ammustazzàta 
	= si dice di una donna che mostra dei peli sopra il labbro, come dei baffi.
 Ammuttàri = 
	spingere.
 Ammuttùni = 
	spinta.
 Amu = nel lotto, 
	l'unione di due numeri, ambo.
 Amùsu = aspro.
 Ancugnàri = 
	avvicinare.
 Anga (con 
	pronuncia della 'g' di tipo nasale) = molare, dente in generale.
 Annacàri = 
	dondolare.
 Annacàrisi = 
	detto soprattutto delle donne, dondolarsi mentre camminano; dondolarsi 
	sull’altalena.
 Annittàri = 
	pulire.
 Annuricari = 
	diventare nero.
 Antinna = lungo 
	palo pieno di sapone su cui ci si arrampica per impadronirsi dei doni che 
	sono stati sistemati in cima ad esso.
 Antu antu = senza 
	scendere nei particolari o in profondità.
 Antùra = poco fa 
	(letteralmente = prima di un’ora fa).
 Anturàzzu = prima 
	di poco fa.
 Appagnàrisi = 
	spaventarsi, detto specialmente delle bestie.
 Apparàri la falla 
	= piegare verso l’alto la parte estrema di una veste o del grembiule in modo 
	da  formare come una conca. Apparàri li mani 
	= unire le mani in modo tate da formare come una sacca, una conca.
 Appariggiàri =  
	derivazione latina = uguagliare.
 Apparulàti (oppure: 
	appaluràti) = fidanzati non ufficialmente (letteralmente che si sono 
	dati la parola).
 Appizzàri = fare rovinare, attaccare un chiodo, 
	un quadro.
 Appizzàtu = 
	appeso, deteriorato, rovinato.
 Appunnarisi = 
	intestardirsi, pensare sempre e in modo ossessivo a qualcosa.
 Appuntiddrari = 
	puntellare.
 Appustàri (li scarpi) 
	= cucire (le tomaie); sistemare qualcuno in un posto di lavoro.
 Apuòrcu (oppure:
	aprocchiu) = spina alba, un tipo di verdura selvatica, che si prepara 
	generalmente lessa (Giuseppe Todaro). Si presenta spinosa con fiori rosa. Ha 
	proprietà antielmintica in quanto in grado di eliminare diversi tipi di 
	vermi. In alcuni paesi viene chiamato anche gattareddri o aprocchi.
 Ardìcula = 
	ortica.
 Àrgia (oppure: 
	gàrgia) = guancia.
 Argiàta (oppure: 
	gargiàta) = colpo dato con la mano sul viso.
 Ària = spazio di 
	terra spianato per battervi le biade.
 Arìddri = semi 
	del pomidoro o testicoli di polli o di conigli.
 Arma = anima.
 Armu = animo, 
	coraggio.
 Armùzza di Priatò 
	= anime desolate, creature afflitte, come le anime del Purgatorio.
 Arraccamàri = 
	ricamare.
 Arrancidiri = 
	diventare rancido, alterato.
 Arrancidirisi = 
	risentirsi.
 Arrafatàtu = si 
	dice di chi ha la voce rauca.
 Arramazzàrisi = 
	cadere a terra come un peso morto, sforzarsi.
 Arrangidìrisi = 
	offendersi.
 Arrassàri = 
	allontanare.
 Arrassàrisi = 
	allontanarsi.
 Arràssu = lontano.
	Tira arrassu = allontànati!
 Arrì (oppure: 
	accà) = esortazione al mulo o all’asino o al cavallo a camminare.
 Arribbiddriàri = 
	chiedere con insistenza.
 Arribbuccari = 
	rovesciare l'estremità di qualche tessuto, imboccare.
 Arricallàri = 
	ripassare con l’aratro sul terreno già arato. T’arricallu = ti dò 
	tante botte da ridurti come un campo su cui è passato per la seconda volta 
	l’aratro.
 Arricampàri = 
	raccogliere, si dice specialmente di prodotti agricoli.
 Arricampàrisi = 
	rientrare.
 Arricògliri = 
	raccogliere, specialmente dei frutti di campagna.
 Arricòglisi = 
	tornare, rientrare.
 Arricriàrisi = 
	ricrearsi, rinascere.
 Arriddiliàri = 
	passare un po’ di tempo chiacchierando.
 Arriddìliu = il 
	passar tempo chiacchierando
 Arriè = di nuovo.
 Arriminàri = 
	muovere.
 Arriminàrisi = 
	muoversi.
 Arrimiscàri = buttare le cose sottosopra, 
	rovistare.
 Arrimmunnàri (oppure:
	arrimunnàri) = potare gli alberi.
 Arrinàri = 
	trascinare un animale per le redini.
 Arrinisciùtu = 
	riuscito, fatto grande; poveru arrinisciutu = chi, nel corso della 
	vita, riesce a riscattarsi dalla condizione di povertà in cui versava alla 
	nascita, ma ostenta in modo così grossolano il benessere conseguito, da 
	rivelare, indirettamente, le proprie umili origini.
 Arripuddrùtu = 
	molto magro, smunto, emaciato.
 Arrisantàri = 
	trasalire.
 Arriscèdiri = 
	frugare, perquisire, cercare.
 Arrisicàrisi = 
	rischiare, permettersi, osare.
 Arristàri = 
	trarre in arresto; mettersi d’accordo.
 Arriurdàri = 
	ricordare.
 Arrivièntu = 
	riposo.
 Arrivintàri = 
	riposare.
 Arrivintarisi = 
	riposarsi.
 Arrivùddrisi = 
	trasalire, cambiare di colore, sentirsi improvvisamente in imbarazzo.
 Arrizzàri = 
	arricciare. Es.: m'arrizzàru li carni = mi si è accaponata la pelle.
 Arrizzittàri = 
	pulire, mettere in ordine, riassettare.
 Arrizzittàrisi = 
	prepararsi.
 Arrizzulàri = far 
	cadere (specialmente dalle scale).
 Arrizzulàrisi = 
	cadere a terra.
 Arrunchiari = 
	ammassare
 Arrusu (garrusu) = gay.
 Arzàna = specie 
	di grande mensola.
 Àsciacu = 
	terrazza.
 Asciàri = 
	trovare.
 Asciàrisi = 
	trovarsi; es.: s'ascià a passari di ddrà = si trovò a passare, 
	passò per caso di là.
 Assammaràri = 
	immergere i panni sporchi nell'acqua e tenerceli per qualche tempo.
 Assammaràrisi = 
	inzupparsi (per la forte pioggia o per qualsiasi altra causa).
 Assantumàri = 
	svenire.
 Assicutàri = 
	costringere qualcuno a scappare.
 Assugliàri = 
	aizzare (es.: il cane; in questo caso si può dire pure abbiàri lu cani).
 Astutàri = 
	spegnere.
 A testa appuzzùni 
	= con la testa all’ingiù.
 Attalòra = buco 
	nel fondo di una porta per permettere ai gatti di entrare.
 Attùffu = 
	cucciolo di gatto.
 Attuppàri = 
	tappare.
 Attuppatièddru = 
	sost., chiocciola che si trova ancora in letargo sotto terra; agg., persona 
	che, crescendo, non si fa molto alta, ma, di contro, rimane bassina e 
	pienotta alla stregua di un tappo.
 A vaniddrùzza = 
	detto di imposta di porta o di finestra socchiusa. Vaniddruzza, in 
	particolare,  indica una strada molto stretta. La porta o la finestra a 
	vaniddrùzza, pertanto, è quella socchiusa, che lascia un'apertura così 
	ristretta da ricordare l'esiguità della larghezza della vaniddruzza (dott. 
	Michele Messineo).
 Avantièri (oppure:
	avantiràzzu) = qualche tempo fa, un tempo passato, ma non di troppo; 
	lett., indica il giorno prima di ieri, che, in grottese, si rende invece con 
	la locuzione passannaieri.
 Avariàri (oppure: 
	variàri) = oscillare ora da una parte ora dall’altra, non stare in 
	equilibrio.
 Avarièddru = che 
	non permette a nessuno di importunarlo, ma nello stesso tempo presenta anche 
	un pizzico di cattiveria. La componente di cattiveria distingue l'avarièddru
	dallo spertu,che è colui che, senza essere cattivo, riesce 
	tuttavia ad impedire a terzi di dargli fastidio (Gianni Napoli).
 'Avita = 
	antico contenitore di legno per impastare il gesso.
 Azziccari = 
	indovinare.
 Azziculiàri = 
	muovere.
 Azziculiàrisi (oppure: 
	ziculiàrisi) = muoversi, essere malfermo, detto soprattutto di mobili, 
	di scale portatili o di denti.
 Azzizzàri = 
	aggiustare, sistemare.
 Azzòlu = azolo, 
	sostanza, di colore turchino, usata per sbiancare la biancheria nell'ultimo 
	risciacquo.
 Azzùppa viddrànu 
	= pioggerellina che, per la sua scarsa consistenza, non scoraggia il 
	contadino dal continuare il suo lavoro nei campi, ma che, per la sua 
	insistenza, finisce per inzupparlo.
 Carmelo e Graziella Luparello Pubblicato dalla Testata 
	GiornalisticaGrotte.info Quotidiano
 su www.grotte.info il 6 gennaio 2013.
 Per gentile concessione degli Autori.
 © Riproduzione riservata.
 
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	  |  
 
  
    | 05/01/2013 | Politica. Il 9 gennaio sarà 
		il "Restitution Day" per i deputati del Movimento 5 Stelle all'ARS |  |  
    | 
      
								 | 
	Il 9 gennaio sarà celebrato il “Restitution day”, 
	giorno in cui i deputati all'Ars del Movimento Cinque Stelle restituiranno 
	alla Regione gran parte del loro stipendio, e cioè  le somme eccedenti i 
	2500 euro più rimborsi spese.Viene così mantenuta fede alla promessa fatta in campagna elettorale da 
	Cancelleri e compagni e contemporaneamente viene scritta una pagina storica 
	nella vita dell'Assemblea regionale: è la prima volta, infatti, che deputati 
	rinunciano volontariamente alla parte preponderante dei loro compensi 
	(valutabile intorno al 70 per cento).
 Le somme restituite, poco meno di  un milione di euro annui, secondo gli 
	intendimenti del gruppo parlamentare saranno utilizzate per finanziare un 
	fondo di microcredito destinato alle piccole imprese, per il quale il 
	Consiglio di presidenza dell'Ars è stato invitato dal M5S a modificare in 
	maniera opportuna il proprio bilancio.
 “Speriamo, però - dice il capogruppo del Movimento all’Assemblea 
	regionale, Giancarlo Cancelleri - che alla fine questa cifra sia molto 
	più grossa. Vogliamo credere,  infatti,  che in momento così delicato per 
	l'economia siciliana anche altri deputati  saranno  pronti a percorrere il 
	cammino da noi tracciato, dimostrando di lavorare anche, e soprattutto, per 
	la Sicilia”. Tutti i dettagli dell’operazione saranno resi noti il 
	prossimo 9 gennaio, nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 
	10.30 nella sala stampa dell’Assemblea Regionale Siciliana.
 
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    | 05/01/2013 | Riconoscimenti. Conferito al 
		pittore Antonio Pilato il Premio Cavour 2012 |  |  
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		 Premio Cavour
 | La giuria del Premio Cavour, promosso dal Comune di 
	Sogliano Cavour e dall'Associazione Culturale "Italia in Arte", 
	manifestazione che vanta il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei 
	Ministri, ha inteso riconoscere l'elevato valore culturale dell'opera 
	pittorica di Antonio Pilato, conferendogli l'edizione 2012 del Premio.Antonio Pilato, pittore di origini grottesi, laureato in Lettere e Filosofia 
	con la tesi su “Il problema dell’arte in Croce”, docente, si segnala sin 
	dall’adolescenza per lo spiccato interesse verso le arti figurative, con 
	esposizioni ad Agrigento e Palermo. Trasferitosi a Milano, dove tuttora 
	insegna Filosofia e Pedagogia, continua il mai interrotto lavoro di pittore, 
	inserendosi nel capoluogo lombardo. Originale e personale, l’artista non 
	richiama alla mente alcun riferimento immediato se non ciò che è 
	interiormente vissuto, dove l’oggetto si fa simbolo, invenzione poetica, e 
	dove l’uomo si fa cardine di tutte le sue tematiche. Di qui un affacciarsi 
	nelle sue opere di svariate problematiche politiche, sociali ed etiche, che 
	lo fanno riflettere sul destino dell’uomo e sulle forze che lo impastoiano e 
	a volte lo liberano.
 
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    | 05/01/2013 | Chiesa. Domenica 6 gennaio, Concerto dell'Epifania 
		della Corale Interparrocchiale "Jobel" |  |  
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		 Corale "Jobel"
 | Ininterrottamente dal 2004, prosegue la tradizione 
	ormai consolidata che vede ogni 6 gennaio, 
	Solennità dell'Epifania, la Corale interparrocchiale Liturgico-Musicale "Jobel" 
	proporre a Grotte il "Concerto dell'Epifania". Ciascuna edizione ha 
	richiamato numerosi fedeli che hanno affollato l'edificio nel quale si è 
	tenuto il concerto (la chiesa Madonna del Carmelo oppure la chiesa Madre). 
	Ospite d'onore delle varie edizioni, S.E. Mons. Carmelo Ferraro, Arcivescovo 
	emerito di Agrigento, che il prossimo 6 gennaio presiederà la Santa Messa 
	vespertina, concelebrata dall'arciprete Padre Giovanni Castronovo, alle ore 
	17.30 nella chiesa Madonna del Carmelo. Al termine della Celebrazione 
	Eucaristica rimarrà con i fedeli per assistere, nello stesso luogo, al 
	concerto della Corale "Jobel" (a lato, un'immagine di repertorio), diretta 
	da Valentina Morgante. Durante il concerto si potrà assistere alla 
	"rievocazione dell'arrivo dei Magi", a cura dell'Associazione "Gli Amici di 
	Padre Vinti" che successivamente animeranno, per l'ultima sera, il presepe 
	vivente presso la casa natale del Servo di Dio salito al Padre in fama di 
	santità.
	Al termine della manifestazione, il Sindaco e l'Assessore allo Spettacolo 
	del Comune premieranno gli autori dei migliori presepi realizzati nei 
	quartieri di Grotte.
 Carmelo Arnone
 5 gennaio 2013
 © Riproduzione riservata.
 
 Corale Interparrocchiale "Jobel"
 "Concerto dell'Epifania"
 Domenica 6 gennaio, ore 19.00
 Chiesa Madonna del Carmelo
 Grotte (AG)
 
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    | 04/01/2013 | Cinema. "B&B - Babbiannu 
		Babbiannu", rubrica di Giovanni Volpe; commento al film "La 
		migliore offerta" |  |  
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				 B&B
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	 LA MIGLIORE OFFERTA di Giuseppe Tornatore.
 
 È incredibile come Tornatore riesca con la trama dei suoi films a pararsi le 
	critiche che sa che arriveranno perché nessuno meglio di lui sa quanti 
	difetti i suoi films abbiano. In questo: dialoghi brutti e scontati (si ma 
	c’è un perché nella trama e non dirò perché); non c’è traccia di un’emozione 
	vera che sia una in tutto il film (si ma c’è un perché nella trama: chi può 
	dire cosa ci emoziona e se ciò che ci emoziona è reale?); il films tra 
	Kafka, Proust, Joice, Sciascia e Pirandello è troppo intellettualistico (si 
	ma c’è un perché nella trama, in fondo in fondo è la semplice storia di una 
	grande presa per il culo); il film ha 15 minuti iniziali e finali belli (il 
	motivo per cui non sia durato mezz’ora è perché a costruire dei pezzi ci
  vuol del tempo, a distruggerli poco: succede esattamente così nel film), 
	l’inizio soprattutto sembra precludere ad uno di quei viaggi attorno al 
	mistero dell’animo umano che hanno fatto la fortuna di grandi registi e di 
	grandi films, poi improvvisamente però si nebulizza, si allunga, si ripete, 
	perde magia anche perché il mistero viene svelato e la spiegazione è fuori 
	dal mistero stesso, rimanda ad altro e poi ad altro ancora (troppe 
	matrioske). Il protagonista s’innamora della donna del mistero: perché? 
	L’amore, l’innamoramento è del tutto gratuito e non giustificato da niente. 
	Il percorso dell’amore platonico verso la fisicità che sembra  essergli 
	proibita è bruciato in una scopata talmente gratuita che sarà mostrata, per 
	fortuna, solo in flashback (ben altro il tormento peccaminoso e 
	scandalistico non consumato in Morte a Venezia – la ripetuta 
	tintura dei capelli è forse una citazione?) ma in questo Tornatore è sempre 
	stato maestro privo di tabù: dopo il ragazzino che si fa le seghe (Malena), 
	adesso anche il sesso tra un uomo anziano e una giovane donna. Ancora una 
	volta quella che poteva essere una splendida regia (per quanto a tratti 
	manieristica e molto molto politicamente corretta) si dissolve tra le pieghe 
	di un soggetto sbagliato e a tratti inconsistente.  Quando Tornatore tenta sentieri Viscontiani rasenta il ridicolo e i dialoghi 
	stavolta (nonostante la trama) fanno acqua da tutte le parti e stavolta non 
	sono salvati neanche dal doppiaggio soprattutto quello dell’attrice 
	protagonista. Sia chiaro: Tornatore è un grande regista ma credo che la sua 
	scrittura stia scivolando (o forse è sempre stato così?) verso una deriva 
	intellettualistica e borghese che toglie (e molto) prestigio alla sua 
	indubbia capacità di regista, se solo avesse un minimo, un minimo, di 
	capacità di scandalizzare, di dissacrare, di osare, che magnifico artista 
	sarebbe! Invece è perfettamente ancorato a un’arte che alla fine è 
	rassicurante, filo-governativa, tendente al piatto. Questo, allargando il 
	discorso al cinema italiano più in generale, fa sì che  nessuno 
	(o pochi e piccoli) riesca a raccontare e per bene (come certo Tornatore 
	potrebbe) questa martoriata povera Italia. Cosa sarebbe un Ladri di 
	biciclette oggi? Certo non tutti sono Petri, Rosi o Damiani, ma neanche 
	De Sica, Fellini, Antonioni, Visconti o Rossellini. Questi grandissimi poi, 
	avevano degli sceneggiatori, grandissimi, Tornatore no. Perché? Forse la 
	risposta è nell’industria cinematografica. Un cinema che fa pensare o 
	addirittura crescere fa paura a tutti e molti autori per arrivare 
	prima in produzione e soprattutto dopo nelle sale si barcamenano alla 
	ricerca di un equilibrio impossibile. Questo film di Tornatore è prodotto 
	anche dal ministero e dall’Unicredit, fa largo impiego di Armani e altri 
	prodotti simili, ora non voglio dire che l’autore si genuflette al 
	produttore, e non lo dico, probabilmente però penso che in questa Italia 
	fare cinema veramente libero è difficile, assai difficile. 
 
   Note 
	“inutilmente” positive a margine: mai, come in questo film, ho 
	paradossalmente avvertito la presenza (essenza) di Bagheria in un film di 
	Tornatore (la villa e il mistero). La scena (colori e luce) della ragazza 
	sotto l’acqua della vasca è bellissima; così come il contesto nel bar di 
	Praga della carrellata finale. Ultima annotazione: stavolta Tornatore non si 
	è citato com’è capitato altre volte, ha lasciato che a farlo fosse Morricone 
	e tanto. 
 Se non l’avete ancora visto, il film, andate a vederlo.
 
 Giovanni Volpe
 4 gennaio 2013
 © Riproduzione riservata.
 
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    | 04/01/2013 | Iniziative. Continuano le 
		novene presso i presepi allestiti nei quartieri del paese |  |  
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		 Vedi le foto
 | Ancora per un paio di giorni ci sarà la possibilità di 
	ammirare i numerosi presepi allestiti dai cittadini nei quartieri del paese 
	di Grotte. Noi ne abbiamo contati ben 13, e forse qualcuno ci sarà sfuggito. 
	Si possono trovare nelle seguenti vie: Via Confine (all'incrocio dell'ex 
	istituto "Ancelle Riparatrici"), Vicolo Verdi, Via Santa Rita, Via Livatino, 
	Via Crispi (accanto Sudpel), Corso Garibaldi (accanto alla sede CGIL), Via 
	Elena di Montenegro, Via Da Monte, Via Padre Vinti (a pochi passi dalla 
	rotonda), Via Giubileo del 2000, nei pressi di Via Gracco (di fronte all'ex 
	istituto "Ancelle Riparatrici"), Via Cascino (di fronte la scuola media). 
	Per concludere, la "Piccola Betlemme", presepe vivente che si realizza nelle 
	viuzze vicine alla casa natale di Padre Vinti. Qui è anche possibile, con 
	una piccola offerta, degustare deliziosi assaggi di prodotti tipici locali, 
	mentre nel presepe di Via Confine, grande successo ha riscosso (come lo 
	scorso anno) l'assaggio di ricotta offerta e realizzata dal vivo, 
	esclusivamente con latte fresco seguendo l'originario antico metodo 
	artigianale tramandato da padre in figlio, dalla Famiglia Mulè, titolare di 
	una piccola azienda lattiero-casearia a conduzione familiare. Come ogni 
	anno, le rappresentazioni della natività sono rallegrate dalle nenie 
	natalizie intonate dalle voci e dagli strumenti del gruppo di animazione 
	delle novene, formato da giovani raccolti attorno a Gerlando Terrana. I 
	presepi saranno visitabili sino alla sera di domenica 6 gennaio, festa 
	dell'Epifania.
 Carmelo Arnone
 4 gennaio 2013
 © Riproduzione riservata.
 
 Pubblichiamo le immagini di alcuni presepi (76 foto di
	 
	© Salvo Lo Re "President").
 
	
				
	Presepi e Novene a Grotte (Foto)  
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    | 03/01/2013 | Riflessioni. "L'Agenda 
		del prof. Monti"; di Antonio Pilato |  |  
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			 Antonio Pilato
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "Siamo arrivati finalmente a capire, senza il velo di Maya, anche il senso 
	direzionale del leader tecnocrate e politocrate prof. Monti.
 
 Tutto preparato, prima con le dimissioni del Presidente del Consiglio 
	Berlusconi e di tutto il suo pianeta di Ministri da lui chiamati a governare 
	questo penoso paese Italia, contrastato dalle sinistre, poi con la reggenze 
	suppletiva dei tecnici, mai conosciuti prima dagli elettori, ed in ultimo e 
	in mezzo a tanta palude deludente, anche l'agenda Monti, che così si 
	esprime, con autorità lapidaria: “Se mi volete in politica, ecco  la mia 
	agenda”.
 
 Vuol dire che sarà ancora lui a scegliere gli uomini che ci dovranno salvare 
	da tanto disastro economico, da lor causato, e dare gli incarichi, stabilire 
	programmi e priorità di impegni teorici e attuativi. Sarà Lui allora, a far 
	navigar la “nave” in gran tempesta, con nocchieri decisi a liberarci dai 
	bordelli degli affari, a farci risalire dalla china della disperazione con 
	le ali purificate di etica?
 Vedremo cosa succederà".
 | 
			        					
	
			  |  
    |  |  | Antonio Pilato
 |  |  
 
  
    | 03/01/2013 | Tasse. "ICI-IMU 
		e case fantasma: accertamenti pazzi"; di Calogero 
		Chiarenza |  |  
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			 Ing. Chiarenza
 
 
 
 
 
 
  Deliberazione
 | 
	ICI-IMU e case fantasma: accertamenti pazzi.
 
 Qualcuno 
	ricorderà le pubblicazioni su questo giornale in merito alle Case Fantasma,
	
	una del 19/05/2012 a mio nome e
	
	l’altra del 23/05/2012 a firma del Sindaco del Comune di Grotte, Rag. 
	Paolo Pilato.
 Entrambe le pubblicazioni 
	denunciarono la possibile presenza di errori commessi dall’Agenzia del 
	Territorio e le conseguenze che ne sarebbero derivate.
 In particolare il 
	Sindaco, grazie alle segnalazioni pervenute da parte dei cittadini, scrisse 
	che ove si accertasse la presenza di errori negli elenchi delle case 
	fantasma “sarebbe un fatto grave e inaudito per le conseguenze che ne 
	deriverebbero a quei cittadini che, in futuro, potranno essere destinatari 
	di ancor più pesanti sanzioni, anche di parecchie migliaia di euro”.
 Ed è poi successo quanto 
	annunciato, con il paradosso che in questi giorni, a causa degli errori 
	catastali, i cittadini sono vessati per mano dello stesso Comune, il 
	cui Sindaco mesi addietro aveva denunciato questo pericolo.
 Un pasticcio di cui il 
	Comune, pur senza averne tutte le colpe, si è reso involontario complice nel 
	momento in cui ha recapitato ai malcapitati cittadini, vittime degli errori 
	del catasto, accertamenti di ICI arretrata, anche per diverse migliaia di 
	Euro.
 Tutto ciò deriva da una 
	norma emanata sotto il governo Tremonti (art.2, comma 5-bis del D.L. 
	225/2010 conv. con L. 10/2011) e sotto il governo Monti (art. 11, comma 7 
	del D.L. n. 16/2012 conv. con L. 44/2012) che ha consentito al Catasto di 
	considerare una pubblicazione su internet delle rendite presunte come se 
	fosse una notificazione personale, violando il diritto costituzionale della 
	difesa e lo statuto del contribuente.
 Poi l’Agenzia del 
	Territorio ci ha messo del suo, attribuendo per errore, ad esempio, a  
	fabbricati accatastati  già dotati di rendita, un’altra rendita ancora, 
	duplicando quindi le tasse e per di più comminando sanzioni e liquidazioni 
	senza notificarle personalmente a persone, rimaste di conseguenza ignare di 
	tutto e intestandole addirittura a persone non proprietarie.
 Si sono calpestati e si 
	continuano a calpestare i più elementari diritti dei cittadini da parte di 
	uno Stato padrone che non rispetta neanche la propria costituzione. Sui 
	mezzi di comunicazione nulla si dice nel merito, perché intenti a parlare 
	del nulla (cronache, primarie, alleanze elettorali).
 Spieghiamo meglio quello 
	che è successo.
 Il Comune di Grotte in 
	questi giorni ha recapitato ai contribuenti diverse lettere di accertamento 
	per l’ICI non pagata dal 2007.
 Nulla di straordinario, 
	se non fosse che sugli avvisi di accertamento risultano le rendite presunte 
	di case inesistenti oppure non appartenenti ai destinatari degli stessi 
	avvisi.
 Un vero rompicapo!
 Tutto nasce dal fatto che 
	l’Agenzia del Territorio erroneamente aveva creato nuove unità immobiliari 
	(queste sono le vere case fantasma) con attribuzione di nuove rendite 
	catastali presunte, attribuendole a fabbricati, che secondo la stessa 
	Agenzia, non erano stati accatastati.
 Nei riguardi dell’ICI/IMU 
	è sorto un vero e proprio pasticcio sulla pelle degli incolpevoli cittadini!
 Il Comune, facendo 
	affidamento ai dati catastali, chiede il pagamento dell’ICI anche per le 
	case che non esistono, che non sono suscettibili di rendite o che 
	appartengono ad altri proprietari.
 La cosa grave di questa 
	vicenda è che taluni errori sulle rendite presunte non si sono potuti 
	evitare, in quanto ai cittadini interessati non è stata data conoscenza 
	personale mediante notifica di quello che ha combinato, a torto o a ragione, 
	l’Agenzia del Territorio.
 Altro fatto ancor più 
	grave è che, nonostante talune rendite presunte errate fossero già state 
	corrette e/o soppresse da qualche mese dallo stesso catasto, le stesse 
	compaiono negli avvisi di accertamento mandate dal Comune.
 Si chiede pertanto al 
	Comune di porre la giusta attenzione a quanti segnaleranno tali incongruenze.
 Va ricordato che il 
	soggetto passivo dell’imposta ICI/IMU, cioè quello che è tenuto a pagare 
	l’imposta (art.3 D. Lgs 504/1992 e art. 9 D. Lgs 23/2011) non sempre 
	coincide con l’intestatario catastale e non è detto che un’unità 
	immobiliare, a cui è stata attribuita d’ufficio da parte dell’Agenzia del 
	Territorio una rendita catastale presunta, esista o sia soggetta all’obbligo 
	di accatastamento!
 
 Calogero Chiarenza
 3 gennaio 2013
 © Riproduzione riservata.
 
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    | 03/01/2013 | Lettere. "A proposito del 
		centro commerciale La Grua"; di Lillo Agnello |  |  
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		 "La Grua"
 | Riceviamo e pubblichiamo.
 "A proposito 
	del centro commerciale "la Grua".
 Nonostante si tratti di 21 aziende, di questo Centro si conosce ben poco. 
	Vive solo sulla carta e magari con tanto di atto costitutivo? E'presente 
	realmente sul mercato, e dove? Si tratta di prodotti naturali 
	dell'agricoltura? Quali? Se non se non si diffonde la conoscenza della sua 
	presenza sul mercato e sul territorio, resta un'Associazione virtuale fatta 
	dei vecchi propositi (contributi regionali e interessi politici). Il mio, 
	pertanto, vuole essere un invito al Coordinatore responsabile a volere 
	fornire ulteriori dettagli per fare partecipare anche tutti i cittadini a 
	quanto programmato dagli iscritti.
 Grazie e buon anno a tutti".
 | 
        |  
    |  |  | Lillo Agnello
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    | 02/01/2013 | Volontariato. Consegna dei 
		riconoscimenti nella Giornata del Donatore Adas |  |  
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		 Vedi le foto
 | Con la partecipazione dei soci alla Santa Messa 
	domenicale, celebrata dall'arciprete Padre Giovanni Castronovo e dedicata a 
	tutti i donatori, il gruppo Adas di 
			Grotte ha iniziato le attività della Giornata del Donatore, 
	appuntamento annuale che in prossimità delle feste natalizie coinvolge gli 
	aderenti. Al termine della funzione liturgica sono stati consegnati alcuni 
	riconoscimenti ai soci che si sono particolarmente distinti per le donazioni 
	effettuate. La Giornata è continuata presso la sede sociale, in Corso 
	Garibaldi. In un clima gioioso, animato dal gruppo delle novene di Gerlando 
	Terrana, sono state consegnate altre targhe e medaglie. Nell'occasione il 
	presidente dott.ssa Alessandra Vizzini ha ufficializzato la nomina della 
	donatrice Cettina Messina, distintasi per le continue attività di supporto a 
	tutte le iniziative dell'Adas di Grotte, di nuovo componente del Direttivo. 
	Di seguito i donatori hanno potuto gradire alcune specialità gastronomiche 
	locali e divertirsi con la serata danzante che ha concluso la giornata.
 Pubblichiamo alcune immagini della giornata (56 foto di
	 
	© Calogero Infantino).
 
	
				
	Giornata del Donatore Adas (Foto)  
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        |  
 
  
    | 01/01/2013 | Volontariato. Festa di Natale 
		per i bambini, alla Onlus "Padre Vinti - Grotte Solidale" |  |  
    | 
    
	 Guarda il video
 | 
		
			
				
					Lo scorso 21 dicembre, l'Associazione 
					"Padre Vinti - Grotte Solidale" Onlus ha organizzato una 
					festa speciale per i bambini delle famiglie che beneficiano 
					dell'attività del Banco Alimentare. Durante la serata i 
					piccoli presenti hanno giocato a tombola ed hanno 
					partecipato ad un piccolo rinfresco. Ogni bambino ha 
					ricevuto un piccolo pensierino da Babbo Natale. Tutti i 
					regali che sono stati distribuiti, erano dei giocattoli 
					ancora nuovi, che molte famiglie hanno pensato di donare 
					all'Associazione per poi ridistribuirli ai bambini. A fine 
					serata, il consueto scambio degli auguri di buone feste. Il 
					Presidente ed  il Direttivo della Onlus hanno 
					dichiarato la loro soddisfazione per la riuscita 
					dell'iniziativa, che ha contribuito a rendere più liete le 
					festività di grandi e piccini. 
					
					Festa di Natale alla Onlus "P. Vinti - Grotte Solidale" (Video)  
 | 
			        					
	
	  |  
 
  
    | 01/01/2013 | Politica. Messaggio di fine 
		anno del Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano |  |  
    | 
	
								
	 On. Napolitano
 | Pubblichiamo il testo del messaggio di fine anno 
		del Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano, pronunciato ieri sera a 
		reti unificate.
 Palazzo del Quirinale, 31/12/2012
 
 "Un augurio affettuoso a tutti voi, uomini e donne d'Italia, che vivete 
	e operate in patria e all'estero, e in particolare a quanti servono da 
	lontano la nazione, in suo nome anche rischiando la vita, come nelle 
	missioni di pace in tormentate aree di crisi.
 Mi rivolgo a voi questa sera nello stesso spirito del mio primo messaggio di 
	fine anno, nel 2006, e di tutti quelli che l'hanno seguito. Cercherò cioè 
	ancora una volta di interpretare ed esprimere sentimenti e valori condivisi, 
	esigenze e bisogni che riflettono l'interesse generale del paese. Guardando 
	sempre all'unità nazionale come bene primario da tutelare e consolidare. In 
	questo spirito ho operato finora, secondo il ruolo attribuito dalla 
	Costituzione al Presidente della Repubblica. Anche e ancor più in questo 
	momento, alla vigilia di importanti elezioni politiche, non verranno da me 
	giudizi e orientamenti di parte, e neppure programmi per il governo del 
	paese, per la soluzione dei suoi problemi, che spetta alle forze politiche e 
	ai candidati prospettare agli elettori. Muoverò piuttosto dal bisogno che 
	avverto di una considerazione più attenta e partecipe della realtà del 
	paese, e di una visione di quel che vorremmo esso diventasse nei prossimi 
	anni.
 
 Parlo innanzitutto di una realtà sociale duramente segnata dalle conseguenze 
	della crisi con cui da quattro anni ci si confronta su scala mondiale, in 
	Europa e in particolar modo in Italia. Da noi la crisi generale, ancora nel 
	2012, si è tradotta in crisi di aziende medie e grandi (e talvolta, 
	dell'economia di un'intera regione, come ho constatato da vicino in 
	Sardegna), si è tradotta in cancellazione di piccole imprese e di posti di 
	lavoro, in aumento della Cassa Integrazione e della disoccupazione, in 
	ulteriore aggravamento della difficoltà a trovare lavoro per chi l'ha 
	perduto e per i giovani che lo cercano. Per effetto di tutto ciò, e per il 
	peso delle imposte da pagare, per l'aumento del costo di beni primari e 
	servizi essenziali, "è aumentata l'incidenza della povertà tra le famiglie" 
	- ci dice l'Istituto Nazionale di Statistica - specie "quelle in cui 
	convivono più generazioni.... Complessivamente sono quasi due milioni i 
	minori che vivono in famiglie relativamente povere, il 70 per cento dei 
	quali è residente al Sud". Ricevo d'altronde lettere da persone che mi 
	dicono dell'impossibilità di vivere con una pensione minima dell'INPS, o del 
	calvario della vana ricerca di un lavoro se ci si ritrova disoccupato a 40 
	anni.
 
 Ma al di là delle situazioni più pesanti e dei casi estremi, dobbiamo 
	parlare non più di "disagio sociale", ma come in altri momenti storici, di 
	una vera e propria "questione sociale" da porre al centro dell'attenzione e 
	dell'azione pubblica. E prima ancora di indicare risposte, come tocca fare a 
	quanti ne hanno la responsabilità, è una questione sociale, e sono 
	situazioni gravi di persone e di famiglie, che bisogna sentire nel profondo 
	della nostra coscienza e di cui ci si deve fare e mostrare umanamente 
	partecipi. La politica, soprattutto, non può affermare il suo ruolo se le 
	manca questo sentimento, questa capacità di condivisione umana e morale. Ciò 
	non significa, naturalmente, ignorare le condizioni obbiettive e i limiti in 
	cui si può agire - oggi, in Italia e nel quadro europeo e mondiale - per 
	superare fenomeni che stanno corrodendo la coesione sociale.
 
 Scelte di governo dettate dalla necessità di ridurre il nostro massiccio 
	debito pubblico obbligano i cittadini a sacrifici, per una parte di essi 
	certamente pesanti, e inevitabilmente contribuiscono a provocare recessione. 
	Ma nessuno può negare quella necessità: è toccato anche a me ribadirlo molte 
	volte. Guai se non si fosse compiuto lo sforzo che abbiamo in tempi recenti 
	più decisamente affrontato: pagare gli interessi sul nostro debito pubblico 
	ci costa attualmente - attenzione a questa cifra - più di 85 miliardi di 
	euro all'anno, e se questo enorme costo potrà nel 2013 e nel 2014 non 
	aumentare ma diminuire, è grazie alla volontà seria dimostrata di portare in 
	pareggio il rapporto tra entrate e spese dello Stato, e di abbattere 
	decisamente l'indebitamento. C'è stato cioè un ritorno di fiducia 
	nell'Italia, hanno avuto successo le nuove emissioni di Buoni del Tesoro, si 
	è ridotto il famoso "spread" che da qualche anno è entrato nelle nostre 
	preoccupazioni quotidiane.
 
 E' dunque entro questi limiti che si può agire per affrontare le situazioni 
	sociali più gravi. Lo si può e lo si deve fare distribuendo meglio, subito, 
	i pesi dello sforzo di risanamento indispensabile, definendo in modo meno 
	indiscriminato e automatico sia gli inasprimenti fiscali sia i tagli alla 
	spesa pubblica, che va, in ogni settore e con rigore, liberata da sprechi e 
	razionalizzata. Decisivo è, nello stesso tempo e più in prospettiva, far 
	ripartire l'economia e l'occupazione non solo nel Centro-Nord ma anche nel 
	Mezzogiorno; cosa - quest'ultima - di cui poco ci si fa carico e perfino 
	poco si parla nei confronti e negl'impegni per il governo del paese. Uscire 
	dalla recessione, rilanciare l'economia, è possibile per noi solo insieme 
	con l'Europa, portando in sede europea una più forte spinta e credibili 
	proposte per una maggiore integrazione, corresponsabilità e solidarietà nel 
	portare avanti politiche capaci di promuovere realmente, su basi 
	sostenibili, sviluppo, lavoro, giustizia sociale. L'Italia non è un paese 
	che possa fare, nel concerto europeo, da passivo esecutore; è tra i paesi 
	che hanno fondato e costruito l'Europa unita, e ha titoli e responsabilità 
	per essere protagonista di un futuro di integrazione e democrazia federale, 
	che è condizione per contare ancora, tutti insieme, nel mondo che è cambiato 
	e che cambia. Guardiamo dunque a questa prospettiva. Sta per iniziare un 
	anno ancora carico di difficoltà. Non ci nascondiamo la durezza delle prove 
	da affrontare, ma abbiamo forti ragioni di fiducia negli italiani e 
	nell'Italia. Più di un anno fa dissi a Rimini: si è nel passato parlato 
	troppo poco "il linguaggio della verità". Ma avere e dare fiducia "non 
	significa alimentare illusioni, minimizzare o sdrammatizzare" i dati più 
	critici della realtà: si recupera fiducia "guardandovi con intelligenza e 
	con coraggio. Il coraggio della speranza, della volontà e dell'impegno".
 
 Ebbene, penso che una maturazione in questo senso ci sia stata, specialmente 
	tra i giovani. Sono loro che hanno più motivi per essere aspramente 
	polemici, nel prendere atto realisticamente di pesanti errori e ritardi, 
	scelte sbagliate e riforme mancate, fino all'insorgere di quel groviglio ed 
	intreccio di nodi irrisolti che pesa sull'avvenire delle giovani 
	generazioni. I giovani hanno dunque ragioni da vendere nei confronti dei 
	partiti e dei governi per vicende degli ultimi decenni, anche se da un lato 
	sarebbe consigliabile non fare di tutte le erbe un fascio e se dall'altro si 
	dovrebbero chiamare in causa responsabilità delle classi dirigenti nel loro 
	complesso e non solo dei soggetti politici.
 
 E che dire poi dell'indignazione che suscitano la corruzione in tante sfere 
	della vita pubblica e della società, una perfino spudorata evasione fiscale 
	o il persistere di privilegi e di abusi - nella gestione di ruoli politici 
	ed incarichi pubblici - cui solo di recente si sta ponendo freno anche 
	attraverso controlli sull'esercizio delle autonomie regionali e locali? 
	Importante è che soprattutto tra i giovani si manifesti, insieme con la 
	polemica e l'indignazione, la voglia di reagire, la volontà di partecipare a 
	un moto di cambiamento e di aprirsi delle strade. Perché in fondo quel che 
	si chiede è che si offrano ai giovani delle opportunità, ponendo fine alla 
	vecchia pratica delle promesse o delle offerte per canali personalistici e 
	clientelari. E opportunità bisogna offrire a quanti hanno consapevolezza e 
	voglia di camminare con le loro gambe: bisogna offrirle soprattutto 
	attraverso politiche pubbliche di istruzione e formazione rispondenti alle 
	tendenze e alle esigenze di un più avanzato sviluppo economico e civile.
 Prospettare una visione per il futuro delle giovani generazioni e del paese 
	è importante fin da ora, senza limitarsi ad attendere che nella seconda metà 
	del 2013 inizi una ripresa della crescita in Italia e adoperandosi perché si 
	concretizzi e s'irrobustisca.
 Ritengo si debba puntare a una visione innanzitutto unitaria, che abbracci 
	l'intero paese, contando sulla capacità di tutte le forze valide del 
	Mezzogiorno di liberarsi dalla tendenza all'assistenzialismo, dai 
	particolarismi e dall'inefficienza di cui è rimasta assurdamente vittima la 
	gestione dei fondi europei.
 Più in generale, una rinnovata visione dello sviluppo economico non può 
	eludere il problema del crescere delle diseguaglianze sociali. Si riconosce 
	ormai, ben oltre vecchi confini ideologici, che esso è divenuto fattore di 
	crisi e ostacolo alla crescita proprio nelle economie avanzate. Porre in 
	primo piano quel problema diventa sempre più decisivo.
 Nello stesso tempo, in momenti impegnativi di scelta come quello della 
	imminente competizione elettorale è giusto guardare all'Italia che vorremmo 
	nella pienezza dei suoi valori civili e culturali. E quindi come paese 
	solidale che sappia aver cura dei soggetti più deboli, garantendoli dal 
	timore della malattia e dell'isolamento, che sappia accogliere chi arriva in 
	Italia per cercare protezione da profugo o lavoro da immigrato e offrendo 
	l'apporto di nuove risorse umane per il nostro sviluppo. Paese, quindi, 
	l'Italia, da far crescere aperto e inclusivo: già un anno fa, avevamo 420 
	mila minori extracomunitari nati in Italia - è concepibile che, dopo essere 
	cresciuti ed essersi formati qui, restino stranieri in Italia? E' 
	concepibile che profughi cui è stato riconosciuto l'asilo vengano 
	abbandonati nelle condizioni che un grande giornale internazionale ha giorni 
	fa - amaramente per noi - documentato e denunciato?
 
 Ripresa e rilancio dell'economia e avanzamento civile del paese non possono 
	separarsi. Abbiamo norme e forze dello Stato seriamente dedicate alla lotta 
	contro la criminalità organizzata, piaga gravissima non solo nel 
	Mezzogiorno: ma occorre portare a fondo questo impegno facendo leva 
	sull'apporto vigoroso di energie della società civile per spazzare via ogni 
	connivenza e passività. Stiamo facendo, si deve dirlo, passi avanti nel 
	campo dei rapporti e dei diritti civili. Così con la legge che ha sancito 
	l'equiparazione tra i figli nati all'interno e al di fuori del matrimonio, e 
	segnalato esigenze di ulteriore adeguamento del diritto di famiglia. O con 
	le nuove normative di questi anni per contrastare persecuzioni e violenze 
	contro le donne. Ho appena firmato la legge di ratifica della convenzione 
	internazionale rivolta anche a combattere la violenza domestica: ma è 
	impressionante, e richiede ancora ben altro, lo stillicidio di barbare 
	uccisioni di donne nel nostro paese.
 
 Più che mai dato persistente di inciviltà da sradicare in Italia rimane la 
	realtà angosciosa delle carceri, essendo persino mancata l'adozione finale 
	di una legge che avrebbe potuto almeno alleviarla. Saluto, tuttavia, con 
	compiacimento il fatto che per iniziativa della Commissione parlamentare 
	istituita in Senato si stia procedendo alla chiusura - cominciando dalla 
	Sicilia - degli Ospedali psichiatrici giudiziari, autentico orrore indegno 
	di un paese appena civile.
 
 Ponte decisivo tra sviluppo economico e avanzamento civile è la 
	valorizzazione, in tutti i suoi aspetti - a partire dal patrimonio naturale 
	ed artistico - della risorsa cultura di cui è singolarmente ricca l'Italia. 
	E' stato un tema su cui mi sono costantemente speso in questi anni. Apprezzo 
	i buoni propositi che ora si manifestano a questo riguardo, ma non dimentico 
	le sordità e le difficoltà in cui mi sono imbattuto in questi anni a tutti i 
	livelli. C'è qui un punto non secondario della riflessione e del cambiamento 
	da portare avanti. Vorrei tornare, ma non ne ho il tempo - e quindi li 
	richiamo solo per memoria - anche su altri motivi di mio costante impegno 
	durante il settennato. La sicurezza sui luoghi di lavoro, come parte di una 
	strategia di valorizzazione del lavoro, che è condizione anche per il 
	successo di intese volte a elevare la produttività e competitività del 
	nostro sistema economico. O il ruolo del capitale umano di cui disponiamo, e 
	le sue potenzialità su cui ho insistito guardando soprattutto a risorse 
	scarsamente impiegate o non messe in condizione di esprimersi pienamente. E 
	ancora una volta cito l'esempio di ricercatori, in particolare donne e di 
	giovane età, che hanno dato di recente prove straordinarie in centri di 
	ricerca europei come il CERN di Ginevra o l'ESTEC dell'Aja o, con scarsi 
	mezzi e molte difficoltà burocratiche, in Istituti di ricerca nazionali. E 
	qui non posso non rivolgere un pensiero commosso e riconoscente alla grande 
	figura di Rita Levi Montalcini, che tanto ha rappresentato per la causa 
	della scienza, dell'affermazione delle donne, della libertà e della 
	democrazia.
 
 In conclusione, mi auguro che molte questioni da me toccate e soprattutto il 
	senso di un'attenzione consapevole e non formale alle realtà e alle attese 
	sociali e civili del paese, trovino posto nella competizione elettorale. Mi 
	attendo che ci sia senso del limite e della misura nei confronti e nelle 
	polemiche, evitando contrapposizioni distruttive e reciproche invettive. In 
	special modo su tematiche cruciali ancora eluse in questa legislatura - 
	riforme dell'ordinamento costituzionale, riforma della giustizia - non si 
	può dimenticare che saranno necessari nel nuovo Parlamento sforzi 
	convergenti, contributi responsabili alla ricerca di intese, come in tutti i 
	paesi democratici quando si tratti di ridefinire regole e assetti 
	istituzionali.
 Non si è, con mio grave rammarico, saputo o voluto riformare la legge 
	elettorale; per i partiti, per tutte le formazioni politiche, la prova 
	d'appello è ora quella della qualità delle liste. Sono certo che gli 
	elettori ne terranno il massimo conto.
 
 Al loro giudizio si presenteranno anche nuove offerte, di liste e 
	raggruppamenti che si vanno definendo. L'afflusso, attraverso tutti i 
	canali, preesistenti e nuovi, di energie finora non rivoltesi all'impegno 
	politico può risultare vitale per rinnovare e arricchire la nostra 
	democrazia, dare prestigio e incisività alla rappresentanza parlamentare. Il 
	voto del 24-25 febbraio interverrà a indicare quali posizioni siano 
	maggiormente condivise e debbano guidare il governo che si formerà e otterrà 
	la fiducia delle Camere.
 Il senatore Monti ha compiuto una libera scelta di iniziativa programmatica 
	e di impegno politico. Egli non poteva candidarsi al Parlamento, facendone 
	già parte come senatore a vita. Poteva, e l'ha fatto - non è il primo caso 
	nella nostra storia recente - patrocinare, dopo aver presieduto un governo 
	tecnico, una nuova entità politico-elettorale, che prenderà parte alla 
	competizione al pari degli altri schieramenti. D'altronde non c'è nel nostro 
	ordinamento costituzionale l'elezione diretta del primo ministro, del capo 
	del governo.
 
 Il Presidente del Consiglio dimissionario è tenuto - secondo una prassi 
	consolidata - ad assicurare entro limiti ben definiti la gestione degli 
	affari correnti, e ad attuare leggi e deleghe già approvate dal Parlamento, 
	nel solco delle scelte sancite con la fiducia dalle diverse forze politiche 
	che sostenevano il suo governo. Il Ministro dell'Interno garantirà con 
	assoluta imparzialità il corretto svolgimento del procedimento elettorale.
 Le elezioni parlamentari sono per eccellenza il momento della politica. Un 
	grande intellettuale e studioso italiano del Novecento, Benedetto Croce, 
	disse, all'indomani della caduta del fascismo: "Senza politica, nessun 
	proposito, per nobile che sia, giunge alla sua pratica attuazione". E ancor 
	prima aveva scritto, guardando all'ormai vicina rinascita della democrazia: 
	"I partiti politici in avvenire si combatteranno a viso scoperto e 
	lealmente... e nel bene dell'Italia troveranno di volta in volta il limite 
	oltre il quale non deve spingersi la loro discordia". L'insegnamento è anche 
	oggi ben chiaro: il rifiuto o il disprezzo della politica non porta da 
	nessuna parte, è pura negatività e sterilità. La politica non deve però 
	ridursi a conflitto cieco o mera contesa per il potere, senza rispetto per 
	il bene comune e senza qualità morale.
 
 Con queste parole, mi congedo da voi. Ho per ormai quasi sette anni assolto 
	il mio compito - credo di poterlo dire - con scrupolo, dedizione e rigore. 
	Ringrazio dal profondo del cuore tutte le italiane e gli italiani, di ogni 
	generazione, di ogni regione, e di ogni tendenza politica, che mi hanno 
	fatto sentire il loro affetto e il loro sostegno.
 A voi tutti, buon 2013!".
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    |  |  | Il Presidente della RepubblicaOn. Giorgio Napolitano
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