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Grotte.info Quotidiano - Giugno 2016

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Giugno 2016

 

30/06/2016

Servizi. Dal 1° luglio in vigore i nuovi orari di apertura al pubblico degli uffici comunali

 

Nuovi orari degli uffici comunali.

I nuovi orari di apertura al pubblico degli uffici comunali e della biblioteca di Grotte.

*****

COMUNE DI GROTTE
(Provincia di Agrigento)

Il Sindaco

informa

la cittadinanza che, in esecuzione dell'ordinanza n° 10 del 28/06/2016, l'orario di lavoro degli uffici comunali per il periodo 01 luglio 2016 - 31 agosto 2016 sarà così articolato:

- dal lunedi al venerdi dalle ore 07.45 alle ore 14.15;
- mercoledi dalle ore 16.00 alle ore 19.30.

L'orario di lavoro della Biblioteca comunale, per il periodo anzidetto, sarà così articolato:

- dal lunedi al sabato dalle ore 08.00 alle ore 14.00.

Grotte, lì 30/06/2016  

 

 

 

Il Sindaco
Paolino Fantauzzo
  

 

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30/06/2016

Proteste. Erbacce alla ex scuola "Sciascia" e pulizia parziale; di Fabio Bellomo

 

Erbacce alla ex scuola "Sciascia" e pulizia parziale


Erbacce alla ex scuola "Sciascia" e pulizia parziale


Erbacce alla ex scuola "Sciascia" e pulizia parziale


Erbacce alla ex scuola "Sciascia" e pulizia parziale

Le condizioni degli spazi esterni dell'edificio che ospitava il plesso "Sciascia" e la parziale eliminazione delle erbacce, nella lettera di protesta del presidente di una delle associazioni che sono ospitate nella struttura.

*****

"Caro Direttore,
scrivo come Presidente del gruppo folk “Herbessus”.
In tutti questi anni, ben 15, siamo stati bistrattati da quasi tutte le Amministrazioni che si sono succedute tranne quella di Orlando.
In questi giorni, il Comune ha mandato un operatore per pulire la ex scuola Sciascia (dove molte associazioni fanno attività culturali); ho potuto constatare che la nostra Amministrazione ha figli e figliastri.
Io più volte ho sollecitato l’Amministrazione alla pulizia della struttura; mi hanno risposto che a breve dovevano pulirla, cosa che è avvenuta soltanto venerdì 24 e sabato 25 mattina.
Da dove nasce il mio disappunto, come responsabile del mio Gruppo?
L’operatore mi aveva assicurato che doveva pulire tutta l’intera zona della ex scuola, come le altre volte; invece sabato ha pulito solo una parte (sicuramente su comunicazione dell'Amministrazione, davanti al locale di una associazione che la sera ha utilizzato quello spazio pulito per una festa), ha raccolto la sua attrezzatura ed è andato via, lasciando il resto della scuola con tutta l’erbaccia molto alta.
Vorrei sapere il motivo che ha spinto l’Amministrazione a fare un gesto cosi discriminatorio nei confronti di tutte le altre associazioni che, ripeto e sottolineo, non hanno goduto della pulizia della scuola, visto che le nostre attività sono sempre frequenti e il pericolo di punture di insetti e zecche è sempre maggiore.
Ricordo alla nostra Amministrazione che la mia associazione è composta e frequentata da più di 80 elementi dai 6 ai 50 anni.
Noi vogliamo rispetto dalle nostre istituzioni, visto che da ben 15 anni portiamo il nome del nostro paese in giro per il mondo e tutti i nostri associati non meritano questa discriminazione.
La mia rabbia è doppia, chi sa può intendere quello che voglio dire".

Erbacce alla ex scuola "Sciascia" e pulizia parziale


Erbacce alla ex scuola "Sciascia" e pulizia parziale


Erbacce alla ex scuola "Sciascia" e pulizia parziale


Erbacce alla ex scuola "Sciascia" e pulizia parziale

   

Il Presidente del gruppo folk “Herbessus”
Fabio Bellomo
  

 

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30/06/2016

Viabilità. Divieto di sosta permanente in Corso Garibaldi, da Via Collegio a Via Orsini

 

Divieto di sosta

Con l'ordinanza che pubblichiamo di seguito, il Sindaco di Grotte ha istituito il divieto di sosta permanente su ambo i lati in Corso Garibaldi, nel tratto compreso tra Via Collegio e Via Orsini (dalla edicola Arnone alla chiesa del Purgatorio).

*****

COMUNE DI GROTTE
(Provincia di Agrigento)

IL SINDACO

ORDINANZA N° 11 DEL 28/06/2016

CONSIDERATO che molti cittadini lamentano che in Corso Garibaldi hanno spesso difficoltà a percorrere ed attraversare la strada in quanto sia la carreggiata e sia il marciapiede sono stretti, aggravati dal fatto che la circolazione dei veicoli spesso è intensa;

RITENUTO di dover accogliere la suddetta istanza per evitare pericoli per i pedoni;

DATO ATTO che verrà installata apposita segnaletica stradale;

VISTO l’art. 7 del D.L. 30.04.1992 n° 285 “Nuovo Codice della Strada”;
VISTO il D.P.R. 16.12.1992 n° 495 “Regolamento d’esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada”;
VISTO il D.Lgs 18 agosto 2000 n° 267
;

O R D I N A

É vietata la sosta permanentemente su ambo i lati a tutti i veicoli, nel tratto di strada del Corso Garibaldi, dalla Via Collegio alla Via Orsini.
Tutti gli Ufficiali e gli Agenti di cui all’art. 12 del Nuovo Codice della Strada sono incaricati alla esecuzione della presente.

Dalla Residenza Municipale, lì 28 giugno 2016

Polizia Municipale

   

Il Sindaco
Paolino Fantauzzo
 

 

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29/06/2016

Racconti. "Il malocchio"; di Alessandra Agnello

 

Alessandra Agnello
Alessandra Agnello


IL MALOCCHIO

di Alessandra Agnello

Era usanza comune dare spiegazioni magiche agli eventi insoliti.
Fu così che all'amore insolito di due insoliti amanti si diede una sola ed unica spiegazione: il malocchio.
Nessuno ne parlava, eppure tutti ne erano a conoscenza.
Scesa dalla scalinata che separava l'umile stanza dove vivevano disperatamente - vista la calura di luglio - i cinque membri della famiglia Cusumano, Bettina "c'avìa tisa la carìna" s'innamorò.
E non é che si innamorò di uno qualunque, che so, di Tanuzzu, che ogni mattina passava con la mula verso i campi di pomodoro, o di Gesuele che portava le pecore a pascolare sui campi mietuti, o - meglio ancora - di quel benedetto ragazzo che suo padre avrebbe voluto sposasse: Pino "quant'è bello, quant'è fino"! No!
Bettina s'innamorò dell'unico figlio maschio della più invidiata, ricca e potente famiglia del paese: i baroni La Greca.
Quell'unico figlio maschio dei baroni La Greca, non era solo unico come figlio, era unico come donnaiolo, puttaniere, fimminaro, giocatore accanito d'azzardo, e bello. Bello come il sole.
E così, quand'è che Bettina, accesa dal fuoco dell'amore non corrisposto, si confessò con padre Ernesto, venuto dalla città a convertire i contadini, come se non fossero già abbastanza timorosi di Dio, questo, piuttosto che farne della confessione segreto professionale, chiamò a rapporto i signori Cusumano: "Chìssa é opera del demonio, malocchio fu!".
E mica gli si poteva dire che i preti a queste cose non ci potevano credere!
Fu padre Ernesto stesso a dichiarare, durante una delle sue prediche, di come la preghiera forte a Maria Santissima avesse scacciato il malocchio dalla casa dei Bonfirriato, quando una delle figlie scappò con l'appuntato dei carabinieri, il signor Angelo Bonadiman "vengo dal Norde". La signorina Bonfirriato tornò dopo due giorni con la pretesa di sposarsi, con tanto di velo bianco, in chiesa, dopo la fuitìna.
Insomma, fatto sta che Bettina era stata vittima del malocchio.
La carusa non dormiva, non mangiava, deperiva di giorno in giorno.
Ma in tutto questo trambusto di vai e vieni di preti, monache, donne di buona fede con sacchettini rossi e amuleti preziosi, il barone La Greca non ne sapeva niente.
E meno male! Perché il cornuto, se solo avesse avuto il sentore della cosa, si sarebbe precipitato sotto casa della poverina e avrebbe iniziato a intonare melodie d'amore: "Nicuzza duci, Nicuzza bedda".
Ma, per ogni malocchio che si conviene, trovata la magia, svelato l'inganno.

Venne accolta una sera, nella penombra del tramonto, nell'umile stanzina dei Cusumano, dietro una tenda che separava il letto nuziale dei coniugi dal resto della stanza dove dormivano i tre figli, una donna misteriosa: sotto il velo nero, due occhi neri e vivi da far paura e un paio di baffi degni di un'attrazione da circo.
La misteriosa donna, con la benedizione di padre Ernesto, volle rimanere da sola nella stanza con la povera Bettina, che ormai si era ridotta a pelle e ossa, in una pozza di sudore - vista la calura di agosto - e con le viscere che si contorcevano dal dolore per questo amore non corrisposto.
Le diede una pietruzza di ossidiana tra le mani, che cacciava i malumori.
Poi, convincendola non si sa come, la fece sedere su una sedia sgangherata, riparata alla meno peggio con della paglia e dei robusti fusti di agave.
Prese una scodella e ci mise prima dell'acqua e poi dell'olio, preziosissimo in quella casa; con una pezza rossa che ella stessa avevo portato con sé, creò una sorta di cuscino che poggiò sulla testa di Bettina e vi pose sopra la scodella piena d'acqua e olio.
Bettina era ferma e immobile, come ipnotizzata.
La misteriosa donna cominciò a mummuriare una serie di litanie a metà tra il sacro e il profano, e alla fine di ogni litania si faceva il segno della croce.
Così per circa sette volte, come i gaudi del rosario francescano.
Alla fine di questa pantomima, l'olio nell'acqua che prima creava un'unica macchia, si era separato in tante goccioline minuscole, come un'emulsione, non si sa per quale misterioso evento fisico...
Ah si! Si era sciolto il malocchio.
Bettina svenne, forse perché era in quella posizione, seduta su una sedia sgangherata, al caldo e morta di sete, da circa due ore.
In realtà svenne perché si sciolse il malocchio.
Così la donna misteriosa, ricomposte le sue cose, chiamò in casa i familiari e padre Ernesto.
Prese la sua parcella, salutò con una "ave Maria" e si dileguò nel chiaro-scuro della sera, quello stesso chiaro-scuro che nascondeva i gatti neri col rischio di inciamparci e di cadere: guai i gatti neri!
Bettina quella notte dormì in un sonno profondo, che sembrava fosse caduta in coma, recuperando un mese di notti passate ad occhi aperti, e la mattina dopo si svegliò col pititto che conveniva ad una ragazza della sua età: mangiò latte fresco di capra con pane raffermo e zucchero, albicocche appena raccolte e ricotta calda calda.
Poi fece pure una passeggiata alla fontana e le signore che battevano i panni la guardavano come si guarda un morto che resuscita: pallida come il biancumanciari, camminava incerta, accompagnata dalla madre e dal fratellino più piccolo, Mimiddu.

Bettina era una sopravvissuta alle pene d'amore, al malocchio.
Piano piano si sparse la voce nel paese e anche nel paese vicino e tutti volevano sapere come avevano fatto i Cusumano a salvare una figlia dalla disgrazia certa.
Lunghe file di madri con le loro figlie venivano a trovare Bettina: come ad una santa portavano regali in dono, in cambio di una magia, di un consiglio, o semplicemente di una parola di conforto.
Erano tutte ragazze innamorate: chi del proprio cugino, chi del proprio zio, chi del padrone del campo, chi persino del fratello.
Non si spiegavano come fosse possibile una tale quantità di incesti in quel paese.
Bettina dispensava cure, amuleti, consigli, sacchettini di ossidiana che riusciva a far arrivare direttamente da Catania.
E pregava con loro.
La stanza dei Cusumano era diventata un vero e proprio santuario: c'erano statue della Madonna portate in dono, santine di tutti i tipi degne di una mostra d'arte, capolavori ottocenteschi! Fiori e lumini in quantità industriale e persino un sacro profumo d'incenso.
Portavano ceste di frutta, mandorle, conserve di pomodoro, uova, persino galline vive, purché la "graziata" - così chiamavano Bettina adesso - salvasse quelle povere fanciulle.
Ormai i Cusumano avevano di che mangiare e di che bere senza la fatica di dover mandare i figli più piccoli a pascere le pecore del vicino.
Bettina stava tutto il giorno chiusa in quella stanza, con un abito di mussola bianco portato in dono da una "devota", ed era diventata così pallida e candida da sembrare davvero una santa in terra.
Finì che quel malocchio sciolto fu una condanna per Bettina, non una salvezza!

Mentre davanti alla porta dei Cusumano si raccoglievano file di donne, ormai da tutti i paesi vicini la storia dell'esistenza di una santa "graziata" arrivò finalmente alle orecchie del barone La Greca, che di tutto si interessava tranne che del proprio paese.
Non avendo di meglio da fare, e incuriosito da tale faccenda, si finse puvireddu e, con la complicità di Trisuzza, la figlia di una delle criate del palazzo La Greca, si presentò dai Cusumano fingendosi di essere il fratello di Trisuzza che aveva subìto il malocchio dal signorotto del palazzo.
Tanto bene si era camuffato che nessuno lo riconobbe, nemmeno i Cusumano, che con tanta parsimonia controllavano chi entrava e usciva da quella casa, appuntando con un segno - perché nel frattempo non é che erano diventati edotti - su un quaderno (dono anche questo di una devota) ogni persona che veniva a trovare Bettina: una sorta di censimento!
Il barone non aveva mai visto Bettina, nonostante fosse egli stesso la causa delle sue sofferenze e allo stesso tempo la salvezza dei Cusumano.
Bettina aveva lunghi capelli neri, raccolti in una grande treccia ricomposta in una corona che circondava la sua testa, occhi grandi e neri, la pelle ormai biancastra.
Assomigliava ad una di quelle attrici che si vedevano al cinematografo, candide, caste, emblema della pudicizia e timorate di Dio.
Bettina personificava tutto quello che Tommaso, così si chiamava il barone, aveva evitato fino a quel giorno.
E così il malocchio lo colpì. Se ne innamorò.
Cominciò allora il via vai da casa Cusumano di criate e signori al servizio dei La Greca con cesti e doni per Bettina.
I Cusumano pensarono che dietro a tutto ciò ci fosse la devozione della baronessa, che tanto era devota alla Madonna.

Bettina, ormai in uno stato di trans, non sapeva più discernere il giorno dalla notte: era in uno stato di sonno perenne e non usciva di casa da un anno.
In quell'anno i Cusumano erano persino riusciti ad acquistare un piccolo appezzamento terriero in fondo alla valle, dove fecero piantare pistacchi e ulivi.
Quella gente disgraziata, pur di non vedere la propria figlia disonorata dal solito barone del paese, preferì tenerla segregata in casa, come un vegetale, ancor meglio se fruttava denari.
Tommaso ormai non aveva pace: non riusciva ad avvicinare la casa dei Cusumano, tante erano le devote in fila.
I doni che inviava, svelato l’inganno, venivano rimandati indietro al palazzo baronale.
Tommaso era disperato e ne fece parola con la madre, che stupita lo credette infatuato: "malocchio fu!".
Ma Tommaso, ormai trentenne, e riuscito a sfuggire più volte ai tentativi bigotti e antiquati della madre di sottometterlo alle sue volontà, non cedette, così preso di coraggio si presentò in caserma dal maresciallo dei carabinieri denunciando un sequestro di persona.
In quel periodo si faceva strada una corrente politica che si spacciava per socialismo, ma che poco o nulla aveva del socialismo che oggi conosciamo: era più un costume che i comunisti reduci dalla guerra usavano per camuffarsi e vincere nei paesini dell'entroterra siciliano, pieni di superstizioni e legatissimi alla chiesa.
L'allora sindaco del paese, un finto socialista, che si prodigava in nome dei contadini e dei minatori, pur di sistemare una volta per tutte amici e parenti, aveva contribuito anche alla nomina a maresciallo dei carabinieri del suo amico e compare Cristò.
Si sapeva bene però in paese quanto Cristò fosse devoto seguace del sindaco e del consiglio comunale, e quanto amava dare filo da torcere a monache e preti.
Perciò non poté tirarsi indietro quando di persona accolse la denuncia del barone La Greca:
"Addì 14 settembre dell'anno solare 1952,
il sottoscritto Tommaso Riccardo Maria La Greca,
nato a Pillitteri il 12/12/1922,
e figlio di Giuseppe Benedetto La Greca e Maria Matilde Crocefissa La Greca,
denuncia
il rapimento con sequestro della signorina Bettina Cusumano
ad opera dei coniugi Calogero Cusumano detto Lillo e Linuzza Cusumano.
Dichiara
altresì di essere a conoscenza dello sfruttamento della succitata signorina a favore di questi ultimi.
Accusa
inoltre la complicità del parroco della parrocchia di Maria Santissima del Rosario, padre Ernesto Cucchiara.
Pillitteri, 14/09/1952
".
Il maresciallo si leccò i baffi e aspetto il momento adatto per fare irruzione nell' abitazione dei Cusumano con tanto di cavallo e di pipioni al seguito: alle undici della mattina, quando la fila per la graziata era più lunga e infernale che mai.
Lo fecero nel migliore dei modi: coi cavalli scalpitanti si fecero spazio tra la folla di "impazzite" riuscendo a creare un varco e a raggiungere la scalinata della stanzina dei Cusumano.
Sceso da cavallo il maresciallo intimò la folla di allontanarsi altrimenti sarebbero scattati gli arresti per sfruttamento di minore e sequestro di persona anche nei confronti della folla.
Linuzza, la madre di Bettina, tutta in tiro si affacciò alla porta e dall'alto vide la folla che si disperdeva e i tre carabinieri a cavallo, si fece il segno della croce, urlò e svenne in un chiaro stinnicchio siciliano.
Accorsero padre Ernesto e Lillo Cusumano ad aiutarla, mentre il resto delle devote che erano riuscite a vedere la graziata, facendosi spazio tra i tre accasciati a terra, si dileguavano timorose dello Stato stavolta e non più di Dio.
Rimasero in una scena da film western, di quelli che andavano di moda nei cinematografi, alcuni curiosi, i tre carabinieri, i Cusumano e il prete.
Il sole batteva già alto e caldo.
Cominciava a venir su l'olezzo degli orinali svuotati all'alba dalle finestre e un leggero venticello portava l'odore dei pollai in fondo alla strada.
Il silenzio di quell'istante lungo un'eternità veniva ogni tanto interrotto da qualche bambino che correndo urlava "vinìti cca, u maresciallu".
Tutto il paese taceva.
Era in corso una battaglia, una delle tante, tra Stato e Chiesa; tra nobiltà, praticamente inesistente, e popolo.
I coniugi Cusumano vennero portati in caserma per essere ascoltati. Il prete venne accompagnato in chiesa e minacciato.
La povera Bettina coi due fratellini venne portata al palazzo del sindaco, circondata dalle femmine della casa, che più che premurose verso la fanciulla, sembravano curiose di sapere come fosse fatta la famosa graziata.
Dopo circa un mese di detenzione in caserma, contro ogni norma vigente all'epoca, i due coniugi Cusumano vennero ascoltati in udienza da un giudice di pace, visto che la faccenda era questione di famiglia.
Il giudice non vedeva di buon occhio il sindaco del paese, né il maresciallo, né i La Greca, ma essendo anche lui arrivato al potere grazie alla politica non poté giudicare come avrebbe voluto i Cusumano e li condannò a cinque anni di arresti domiciliari per contrabbando di merci illegali e magiche.
Cadde l'accusa di sequestro di persona e sfruttamento minorile.
La povera Bettina intanto, in quel mese, sotto le cure delle donne della casa del sindaco sembrava aver ripreso colore e vivacità: cominciò a parlare con più vigore, ad uscire al sole, e a desiderare la vita.
Ancora quattordicenne venne accolta a scuola per recuperare almeno la licenza elementare e imparare a scrivere.
E veniva invogliata dalle figlie del sindaco ad imbellettarsi e ad uscire per conoscere qualche giovanotto che l'avrebbe potuta sposare.
Intanto Tommaso, che al malocchio non ci credeva, ma che cominciava ad averne paura, non dormiva più: passava tutte le notti sotto la finestra del palazzo del sindaco sperando che Bettina s'affacciasse.
Erano notti lunghe e infinite e il poverino aspettava e aspettava.
In paese ormai tutti facevano finta di aver dimenticato la storia della graziata, e i Cusumano, che avevano perso la patria potestà sulla povera figliola, tornarono alla loro vita semplice.

Fu così, l’estate dopo, durante la festa di paese della Maria Santissima del Rosario, in occasione della mietitura, che Tommaso poté finalmente farsi vedere da Bettina.
La statua della Madonna penzolava di qua e di là sotto le spalle possenti e incerte dei giovani di Pillitteri.
In capo alla fila c'erano i giovani esponenti delle famiglie più importanti del paese: non potevano mancare Tommaso e suo cugino, il figlio maggiore della sorella del padre, che non era La Greca, ma era imparentato.
La processione si apriva con padre Ernesto e i chierichetti in abiti bianchi con due lunghe strisce rosse sul petto, una serie di donne devote, i Cusumano a testa alta, appena tornati dalla firma in caserma, coi due figlioli Mimiddu e Ciccio, la Madonna tenuta in spalla, la banda del paese e tutto il seguito.
Era una festa desiderata e attesa da tutti, grandi e piccini.
Con l'occasione venivano alcuni commercianti dei paesi vicini ad esporre animali e attrezzi da lavoro per i campi, c'erano i venditori di caramelle alla carruba, zucchero filato e mandorle tostate, persino il solito venditore di semenza tanto amata da giovani e vecchi muniti di dentiera.
Tommaso reggeva la Madonna e sudava: era bello, e ormai correva voce che si era redento.
Aveva smesso di frequentare il bordello e le sale da gioco, continuava però a rifiutare i consigli della madre di trovarsi una brava carusa, maritarsi e mettere su famiglia.
Per Tommaso il pensiero fisso era Bettina.
Questa che ormai aveva assaporato la vita fastosa della casa del sindaco, accerchiata da tanti giovanotti, nemmeno lo vedeva più quell'aitante e ormai trentenne suonato di Tommaso.
E questo si struggeva d'amore.
Ma alla festa di paese, incoraggiato dalla Madonna che portava sulle spalle, lui che non credeva ai santi e che faceva queste cose - come era solito rivolgersi alla madre - solo per sottolineare l'importanza della famiglia La Greca, cominciò a mummuriare tra sé e sé "Madunnuzza dammi la forza".
E quando si trovò davanti Bettina, circondata dalle figlie del sindaco, azzardò una taliata a siccu, da far girare la testa: gli occhi verdi, eredità degli arabi del nord, i capelli nerissimi, e la mascella squadrata, fecero breccia nel cuore appassionato della quattordicenne Bettina, che cominciò a sudare e, presa da tremori strani, fece un urlo e cadde a terra tesa come il filo di trama del telaio, scossa dalla testa ai piedi da tremori sempre più forti da non permetterle di respirare, tanto che la poverina diventò bianca e poi blu.
Le figlie del sindaco che avevano assistito alla scena, tra lo sgomento della folla e persino dei Cusumano, che non si erano rasseganti alla perdita della figlia, chiaramente additarono Tommaso, che a detta loro aveva stregato la poverina per vendicarsi del malocchio che in paese si diceva la povera Bettina avesse fatto al ragazzo qualche anno prima.
Bettina venne raccolta dal pavimento, la bocca insanguinata e tutto il corpo molle, e venne portata in chiesa per la benedizione della Madonna.
Tommaso, che non credeva ai suoi occhi, venne accompagnato in caserma per la sua versione dei fatti.
Insomma, quella crisi convulsiva, che il dottore spiegò dopo poteva essere stata l'epilessia che da bambina Bettina era riuscita a vincere, sempre con l'aiuto della Madonna e della fattucchiera, e che adesso si faceva strada in occasione dello sviluppo puberale della ragazza, venne interpretata da tutti come un segno: niente da fare! Bettina doveva sposare Tommaso, o questo amore a furia di vendette a colpi di malocchio avrebbe rovinato una comunità intera.
Fu così che, grazie al malocchio, alla magarìa e alle preghiere sante, Tommaso Riccardo Maria La Greca e Bettina Cusumano in La Greca poterono consumare il loro amore, lontani da maldicenze e con la benedizione del Signore.

I Cusumano smerciarono per generazioni pistacchi, olive e… amuleti.

Alessandra Agnello

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 29 giugno 2016.
Per gentile concessione dell'Autrice.
© Riproduzione riservata.

 

 

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29/06/2016

Palermo. Celebrate le due Giornate di riflessione sul patrimonio storico-artistico dell'Accademia di Belle Arti

 

Giornate di riflessione sul patrimonio artistico dell'Accademia di Belle Arti
Locandina

Molti gli spunti e i contenuti delle due giornate di riflessione sul patrimonio storico-artistico dell’Accademia di Belle Arti di Palermo che si sono tenute presso la sede storica di Palazzo Fernandez nei giorni di venerdì 24 e sabato 25 giugno.
Due giornate intense in cui si è dibattuto (con l’Assessore alla Cultura del Comune di Palermo, Andrea Cusumano, e i dirigenti del Ministero dell’Istruzione, della Ricerca e dell’Università, del Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo, dell’Istituto Centrale per la Grafica di Roma, della Società Italiana di Storia della Critica d’Arte, dell’Università degli Studi di Palermo, dei dirigenti del Museo Archeologico Salinas e della Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis) di temi quali i finanziamenti dei progetti volti alla conservazione e alla valorizzazione dei beni culturali, al perfezionamento dell’alta formazione artistica in ambiti sempre più specialistici, attraverso l’esperienza progettuale nell’ambito della catalogazione, della conservazione e della fruizione pubblica, sempre più necessaria nell’ottica della diffusione dell’ampio patrimonio artistico delle accademie italiane, che abbraccia vari ambiti del linguaggio artistico: dalla grafica d’arte (disegni, matrici, incisioni e stampe, acquaforti, litografie, ecc.) alle gipsoteche (le storiche raccolte di copie in gesso della statuaria classica e moderna) alle pinacoteche, ai fondi storici e librari, alle donazioni più recenti dei maestri e degli artisti che hanno lasciato nelle rispettive accademie i loro lavori giovanili o le loro opere più mature.
Si tratta di un patrimonio vastissimo, che ogni Accademia cerca di conservare e valorizzare nei limiti dei propri mezzi organizzativi e amministrativi.
Soltanto negli ultimi anni è stato avviato un progetto nazionale con l’obiettivo di lavorare in tal senso, attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro nominato dal Miur-Afam sui Patrimoni delle Accademie di Belle Arti d’Italia, coordinato da Giovanna Cassese, presente alle due giornate palermitane.
Ma “Ancora lunga – spiega Giovanna Cassese – è la strada che conduce alla sistematica ed effettiva sistemazione di un patrimonio così vasto, che senza una fitta rete di collaborazioni, di sinergie tra enti ed accademia, difficilmente potrà attuarsi”.
In virtù di tali problematiche, in occasione delle due giornate di studi, il direttore dell’Accademia di Palermo, Mario Zito, ha volutamente ospitato la prima conferenza dei direttori delle accademie d’Italia a Palermo, che ha permesso di estendere il dibattito attivando una tavola rotonda cui ha partecipato la più ampia rappresentanza dei musei siciliani, da Maria Concetta di Natale (Direttore del Museo Diocesano di Monreale) a Lucina Gandolfo (Museo Archeologico Salinas di Palermo) a Carlo Pastena e Sandra Proto (Cricd – Centro Regionale per il Catalogo e la Documentazione).
Nello specifico, la giornata del 24 giugno ha visto il primo congresso nazionale di Grafica d'Arte dei docenti delle Accademie di Belle Arti d'Italia.
A moderare il congresso, Riccardo Mazzarino, docente presso l'Accademia di Belle Arti di Palermo e coordinatore del corso di Grafica d'Arte responsabile del Gabinetto dei Disegni, delle Stampe, delle Matrici.
Nello stesso giorno, al gabinetto dei disegni e delle stampe, alla presenza dei dirigenti dell’Istituto Centrale per la Grafica, il responsabile Riccardo Mazzarino ha presentato il sistema in rete per la pre-catalogazione dei disegni, stampe e matrici, realizzato per la prima volta in Accademia con la collaborazione del Cricd (Centro Regionale del Catalogo della Regione Siciliana). Inoltre è stato presentato il volume “Segno e Insegno - Atti del primo Congresso Nazionale dei docenti di grafica d'arte delle Accademie di Belle Arti italiane”, a cura di Giovanna Cassese e Maria Antonella Fusco, preceduto dalla visita al Gabinetto dei Disegni, delle Stampe e delle Matrici dell'Accademia di Belle Arti di Palermo.
La giornata del 25 giugno ha visto la presentazione degli esiti del progetto Conoscenza, conservazione e divulgazione scientifica della Gipsoteca dell'Accademia di Belle Arti di Palermo, e del relativo volume “La Gipsoteca dell'Accademia di Palermo. Conoscenza, conservazione e divulgazione scientifica” a cura di Giuseppe Cipolla.
Il progetto si è articolato, nello specifico, in diverse fasi di ricerca e attività, tra cui:
- l’indagine storiografica, tesa a raccogliere tutte le informazioni storico-artistiche, filologiche, collezionistiche e qualitative della collezione;
- la digitalizzazione della collezione;
- lo studio delle problematiche conservative attraverso indagini di diagnostica e monitoraggio ambientale;
- la caratterizzazione dei materiali costituenti e lo studio delle patologie in atto, gli interventi di pulitura, in un ottica di restauro open space, durante le fasi di indagine diagnostica conoscitiva delle opere d’arte e durante la realizzazione dei test di intervento conservativo, attraverso incontri didattici divulgativi e workshop che hanno coinvolto la comunità scientifica, gli allievi dell’Accademia e gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado;
- la diffusione e condivisione dei risultati nella piattaforma web internet;
- la creazione di una rete condivisa (mappa virtuale) con i musei proprietari degli originali rappresentati nella gipsoteca;
- la pubblicazione scientifica cartacea e digitale (ebook), con gli approfondimenti scientifici.
Il progetto, al fine di diffondere la cultura e valorizzare le risorse, ha previsto la realizzazione di una piattaforma web dove sono riportati i risultati delle ricerche storico-artistiche e diagnostico-conservative e gli interventi di restauro e pulitura.
Un ulteriore strumento di conoscenza è rappresentato da una rete condivisa (mappa virtuale) con i musei che ospitano gli originali rappresentati nella gipsoteca, tra cui la Galleria degli Uffizi di Firenze, i Musei Capitolini e la Galleria Borghese di Roma, la Galleria Interdisciplinare Regionale di Palazzo Abatellis, la Galleria d’Arte Moderna e Palazzo Ziino di Palermo
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28/06/2016

Dialoghi. "Quando i politici, come i pesci morti, vanno dove li porta la corrente"; di Giuseppe Castronovo

 

"Dialogo" del dott. Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.

Recentemente alcuni amici del Circolo della Concordia hanno svolto una riflessione sul "comportamento" dei politici; in particolare si è tentato di spiegare quale logica possa aver mosso decine e decine di parlamentari ad andare ad ingrossare le fila dei renziani, dopo che Renzi ha ricevuto, dall'allora presidente della Repubblica Napolitano, l'incarico di formare il nuovo Governo. Il prof. Vezio, attingendo da quella autentica e vera maestra che è la natura, ci ha così spiegato il fenomeno: "Mentre i pesci morti non possono che seguire la corrente, solo un pesce vivo può andare contro corrente".
Giuseppe Castronovo

"Quando i politici, come i pesci morti, vanno dove li porta la corrente"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )

Totò: Questa del renzismo, a parte l’aspetto prettamente politico, è una vicenda ancora tutta da studiare.

Romano: Quale aspetto vorresti che venisse approfondito?

Totò: Vorrei che venisse approfondita, anche sotto l’aspetto psicologico, questa forsennata corsa a diventare renziani.

Giacomo: In effetti non si contano più i bersaniani che da un giorno all’altro sono diventati renziani.

Alessio: Non solo; penso a tutti quegli ex montiani di Scelta Civica che senza pensarci una notte sono passati ad ingrossare le fila dei renziani. Altrettanto dicasi degli ex vendoliani come Migliore che, andato ad ingrossare le fila renziane, è stato nominato Sottosegretario alla Giustizia.

Giacomo: Cari amici, un fatto che mi ha particolarmente colpito, in tutta questa vicenda, sarebbe forse meglio dire in questo modo di fare politica, è riassumibile nel seguente interrogativo: come mai tutti questi politici abbiano seguito, senza riflettere più di tanto, la corrente che portava a Renzi?

Vezio: Domanda spigolosa e pungente ma intelligente, la tua, caro Giacomo. La risposta richiede solo un po’ di attenta riflessione; ebbene, mentre i pesci morti non possono che seguire la corrente, solo un pesce vivo può andare contro corrente.

Ludovico: Prof. Vezio, quindi se ho ben capito molti dei renziani sono pesci morti.

Vezio: Hai ben capito!

  

 

   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)

  

 

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28/06/2016

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della Settimana

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono pubblicati anche nella pagina Chiesa.

Lunedi 27
giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.00, nella chiesa Madonna delle Grazie, recita del santo Rosario a cura del gruppo della Medaglia Miracolosa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera a cura del Rinnovamento nello Spirito.

Martedi 28
giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.

Mercoledi 29
giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, catechesi a cura di padre Giovanni Fregapane.

Giovedi 30
giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa e Adorazione eucaristica.

Venerdi 1
luglio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.

Sabato 2
luglio
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 20.15, a San Francesco, santa Messa animata dalle Comunità Neocatecumenali.

Domenica 3
luglio
- ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.00, chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 19.15, in chiesa Madre, santa Messa.

AVVISI

-
a partire dal martedi 28 giugno , per tutta la settimana non ci saranno funzioni nella chiesa di san Rocco perché la parrocchia è impegnata nel pellegrinaggio a Medjugorje dal 28 giugno al 3 luglio;

- nei mesi di luglio e agosto non sarà celebrata la santa Messa domenicale delle ore 11.30 nella chiesa Madonna del Carmelo;
 
- mancano operai nelle parrocchie; coloro che vogliono mettersi al servizio nella vigna del Signore, come catechista, come ministro straordinario della Comunione o per qualsiasi altro impegno pastorale, possono rivolgersi al più presto al proprio parroco.

Orari delle Sante Messe in vigore dal 27/03/2016:

   Feriali:
   ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.00, chiesa Madre

   Prefestivi:
   ore 18.30, chiesa Madre
   ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità neocatecumenali)

   Festivi:
   ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 10.00, chiesa San Rocco
   ore 11.00, chiesa Madre
   ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 19.15, chiesa Madre
 

 

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26/06/2016

Racconti. "I cardellini dell'Acquanova"; di Carmelo Rotolo

 

Racconti di Carmelo Rotolo

L'amore è il protagonista indiscusso di tanti racconti della Letteratura di ogni epoca e luogo. Declinato in tutte le sue sfaccettature: romantico o passionale, tenero o impetuoso, corrisposto o platonico. Da uno sguardo, dal suono di una voce scaturisce la scintilla che, se alimentata, scatenerà le fiamme di fuoco eterno e inestinguibile. I primi acerbi battiti del cuore sono descritti in questo nuovo racconto di Carmelo Rotolo. L'autore, con un espediente narrativo collaudato, trova un suo spazio nel testo, facendosi voce narrante e testimone diretto degli avvenimenti che ci riporta da cronista fedele. Grazie a lui possiamo essere partecipi di quei momenti, nel ricordo dei tempi di un passato ancora prossimo.
Carmelo Arnone

I CARDELLINI DELL'ACQUANOVA
di Carmelo Rotolo

Brevissimo racconto di un amore impossibile, realmente accaduto pare, in una cittadina della Sicilia orientale, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. Sì, un amore impossibile, perché non è mai nato, se non nella mente innocente del povero protagonista, venditore porta a porta di bombole di gas.
Ebbene, Gaetano, ventino d'età, secco secco di costituzione e con una rada barbetta caprina sul viso ancora di fanciullo, si era innamorato perso di una ragazza altolocata, bionda quanto basta a farla somigliare a una bambola, e soprattutto studentessa del liceo scientifico della città.
Ecco, gli ingredienti della nostra storia ci sono tutti: il povero, ignorante e umile lavoratore; la studentessa bionda, istruita e con la puzza sotto il naso; e poi lui, Cupido.
Ah, dimenticavo! Ci siete anche voi, umili e pazienti lettori dei miei racconti.
Dicevo...

Gaetano, tutte le mattine, dopo aver sistemato la merce da esporre sul marciapiede antistante al negozio, se ne stava appostato, con le spalle allo stipite della porta, a guardare la fiumana di studenti del liceo, che scendeva dall'inizio dello stradone sino all'Acquanova.
Con la testa ben retta sulle spalle e lo sguardo puntato sul principio della strada, piano piano, scrutava tutti gli studenti, sino quasi ad accompagnarli davanti allo stabile del liceo.
A Gaetano però tutta questa gente, fondamentalmente, gli dava fastidio, perché la sua testa si era completamente persa dietro una chioma di capelli biondi che, tutte le mattine, da molti mesi ormai, passando davanti al suo negozio, rapidamente si girava in quella direzione, a guardare una coppia di cardellini dentro una gabbietta di legno, appesa sotto il balcone, subito a lato l'entrata del suo negozio.
Tano - come lo chiamava suo padre, quando lo notava perso tra le nuvole dei suoi pensieri - si era fissato che lo sguardo di quella ragazza era rivolto a lui. E con il tempo se ne convinse a tal punto da farne una vera e propria malattia.
La sera, prima di addormentarsi, se ne stava ore a guardare la soffitta, immaginando, tra le ombre riflesse dalla luce del lampadario, di vedere il viso sorridente di quella ragazza che ammiccava maliziosamente e, maliziosamente turbato, si addormentava.
Tutti i giorni la stessa storia: lui sempre più perso tra le nuvole tempestose dell'infatuazione, aspettando d'incrociare lo sguardo di lei; lei noncurante di lui, con lo sguardo rivolto alla gabbia dei cardellini.
Unico diversivo a questa monotona situazione di amore controverso era il padre di Gaetano che vedeva il figlio da giorni completamente rimbambito, e forse ne aveva intuito il motivo.
Tutte le mattine, all'apertura del negozio, appena gli studenti cominciavano a scendere lungo il viale, gli si parava davanti e a gran voce, alzando gli occhi e le mani verso il cielo, cominciava a chiamarlo ad alta voce:
- Tanuzzu... scendi, non è per te! Tanuzzu... sbrigati, i giorni passano! Tanuzzu scendi!
Povero Gaetano, era così talmente stralunato dall’amore da non accorgersi che la colpa di tutto era di quella piccola gabbia con i cardellini? Possibile? Evidentemente sì, poiché il tutto continuò ancora per qualche mese.
Sul finire dell'anno scolastico, in occasione di una manifestazione commerciale che si svolgeva nel quartiere Acquanova, Gaetano, suo padre e tutti i commercianti interessati paravano a festa l'entrata dei negozi. Ai lati delle vetrine e all'entrata dei negozi, piante di thuja e oleandri profumati, sopra le porte e le vetrate ricchi archi di luminarie coloratissimi.
E la gabbia con i cardellini?
Il padre di Gaetano, per paura che le luminarie accese spaventassero i cardellini, tolse la gabbietta e la mise nel cortile interno della casa, al riparo dalle luci e dal rumore.
Gaetano non si accorse nemmeno di questo spostamento; non ricordava nemmeno l'esistenza di queste due creature, preso com’era in questa storia di singolare passionalità.
Durante tutta la mattina un andirivieni di gente attraversò la strada, visitò il negozio di Gaetano e degli altri negozianti, ma il grosso dei visitatori si attendeva nel pomeriggio e nelle prime ore della sera.
Gaetano era nervoso, non aveva ancora visto la ragazza dai capelli biondi e, durante la notte precedente, non avevo fatto altro che pensare a come avvicinarla, chiederle almeno il nome, giusto per cominciare.
Era talmente determinato a iniziare questa storia che la mattina appena alzato si era rasato la barba caprina, profumato e vestito di tutto punto, facendo divertire il padre che lo guardava di mala maniera.
- Tano, allora ci sei? Ti sei fatto lo sciampo con il profumo?
Seguitava il padre, ogni qualvolta gli passava davanti. Gaetano sembrava non ascoltarlo, tanto era attento a scrutare le persone e le ragazzine che affollavano la strada.
Passò così la mattina e il primo pomeriggio senza la benché minima presenza della studentessa dai capelli biondi. Nel tardo pomeriggio, persa ormai ogni speranza, notò all’inizio della strada un gruppo di ragazze che passeggiavano in direzione del liceo. Si allungò ben bene lungo lo stipite della porta e, con grande meraviglia, vide la studentessa dai capelli biondi. Era lì in tutto il suo splendore, raggiante di felicità, con i lunghi capelli biondi mossi dal vento serotino, che rideva e scherzava con le amiche e gli amici, ignara dei sentimenti del tormentato Tanuzzo.
Gaetano era deciso, pronto a lanciare la freccia messa a disposizione da Cupido, e non voleva fallire; per mesi si era preparato a quell’incontro.

Miei cari lettori, lo so, vi avevo promesso un breve racconto, ma ahimè, un poco per solidarietà tra deboli, un poco per giustizia divina nei confronti di Gaetano - peraltro personaggio a me simpaticissimo - mi sono dilungato nei dettagli; adesso però è ora di concludere e dare ad ognuno il suo giusto destino.

Gaetano, agitato, sudato, tremante dall’emozione, appena la ragazza si avvicinò al negozio, con un balzo felino, gli occhi iniettati di sangue, gli si piantò davanti e, senza darle il tempo di capire cosa stesse succedendo le disse:
- Sono mesi che quando passi davanti al mio negozio ti giri a guardare con fare malizioso, togliendomi il sonno della notte e la tranquillità del giorno!
Poi Cupido, quasi a voler scoccare l’ultima freccia a sua disposizione, fece uscire dalla bocca di Tanuzzu la frase risolutiva dell’intera storia amorosa:
- Io sono mesi che per te vendo bombole!
Lei non capì; giratasi a guardare sotto il balcone l’arco di luminarie acceso, disse:
- Dov'é la gabbietta con i cardellini che tutte le mattine al mio passaggio fanno tanta festa?
Gaetano non rispose; ebbe la forza di girarsi a fissare le luminarie, alla ricerca della gabbietta con i cardellini, mentre la bionda studentessa ritornò dal gruppo di amiche e continuò la passeggiata verso il liceo.

Carmelo Rotolo

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 26 luglio 2016.
Per gentile concessione dell’Autore.
© Riproduzione riservata.
 

 

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26/06/2016

Proteste. "Una adeguata distribuzione delle isole pedonali estive"; lettera all'Amministrazione comunale

 

Area pedonale
Area pedonale

Con una lettera indirizzata al Sindaco di Grotte, alcuni commercianti del paese hanno esposto le proprie perplessità e rimostranze sulla istituzione dell'isola pedonale estiva. Nel testo, presentato al Comune il 20 giugno, gli esercenti propongono come alternativa una turnazione della dislocazione delle aree pedonali.

*****

"Al Signor Sindaco del Comune di Grotte

Con l'avvicinarsi dell'estate, tutte le attività commerciali si stanno preparando ad una, seppur breve, stagione lavorativa segnata comunque da una crisi economica che ormai non lascia più spazio ad una possibilità di lavoro e di guadagno, sempre meno chiamati dignitosi.
Ed il nostro Comune di Grotte non è da meno, visti in disagi che ha creato negli ultimi anni con l'attivazione della sua particolare ed incentrata idea di "Isola Pedonale Estiva" (così la vogliono chiamare); i grottesi, gli studenti in vacanza, i turisti, si ritrovano per tutta la durata della nostra speranzosa stagione lavorativa concentrati in un'unica zona, che va dalla quasi fine di Viale della Vittoria a Piazza Marconi, escludendo "categoricamente" tutte le altre attività commerciali fatte, vi ricordiamo, di lavoratori con famiglie, mutui e quant'altro a carico.
Questo è ingiusto nei nostri confronti perché il diritto al lavoro non va vietato a nessuno, specialmente a chi le tasse le paga comunque.
Ben vengano le cosiddette "Feste Comunali Grottesi" organizzate e spesso finanziate dal Comune stesso, soprattutto se queste venissero concentrate in punti strategici a tutti i commercianti o, meglio ancora, a turno nelle varie "isole pedonali" dislocate dall'istituzione comunale stessa.
Al fine di far girare non solo l'economia nel nostro piccolo paese, ma anche lo spirito vacanziero dei nostri paesani, chiediamo una adeguata distribuzione delle isole pedonali estive, che siano a favore della nostra sopravvivenza e non a sfavore della nostra economia, o l'annullamento dell'unica isola pedonale che vi siete prefissati di creare, lasciando aperto il traffico alla libera circolazione di persone e mezzi e agevolando il lavoro di cittadini onesti e lavoratori quali siamo".
  

 

   

I commercianti e le attività di Grotte
"Li Ri", "Antica Pasticceria", "Eden"
"Officina del gusto", "Pizza Fantasy", "Sport Game"
"Take Away Garibaldi", "Croce Graziella", "Pizza Flash"
"Edicola Tirone Giovanna", "Bar Italia"
"Bagigia Bar", "Bar Portobello", "QI Clubbing"
  

 

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25/06/2016

Chiesa. Convegno regionale del Rinnovamento nello Spirito Santo a Pergusa, con il Card. Montenegro

 

Convegno regionale del Rinnovamento nello Spirito a Pergusa
Depliant

Si terrà oggi, sabato 25 giugno a partire dalle ore 14.00 presso l'Autodromo di Pergusa (Enna), la 39^ Convocazione regionale del Rinnovamento nello Spirito Santo.
"La Convocazione Regionale di quest'anno vuole mettere in luce proprio la necessità (che è insita nell'intimo di tutti gli uomini di ogni condizione, razza e cultura) di vivere immersi nella Misericordia di Dio per diventare noi stessi, sotto la potente azione dello Spirito Santo, Cristo misericordioso che cammina nel mondo". Con queste parole il coordinatore regionale Pippo Viola ha invitato i fedeli a partecipare all'appuntamento annuale, presentando i relatori: "Josè Prado Flores, predicatore di fama mondiale, con la potenza dei suoi insegnamenti ci farà entrare nel cuore della Misericordia di Dio che, come dice Papa Francesco, è “l'architrave” che sorregge la vita della Chiesa. Salvatore Martinez, Presidente Nazionale, ci guiderà in un cammino di adorazione, di guarigione e di liberazione nel quale verremo realmente immersi nell'amore misericordioso di Dio e saremo trasformati in nuovi operatori di misericordia. Mons. Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento, il cui cuore è sempre vicino ai più poveri, presiederà la Celebrazione Eucaristica e ci aiuterà ad aprirci con maggiore fiducia alla Misericordia di Dio".

Questo è il programma della convocazione, che avrà come tema "…Ero straniero e mi avete accolto" (Mt 25,36b):
- ore 14.00 Apertura dei cancelli
- ore 15.30 Saluto del Coordinatore regionale e dell'Autorità Civile
- ore 15.45 Saluto d'indirizzo sul tema di Mons. Rosario Gisana (vescovo della diocesi di Piazza Armerina)
- ore 16.00 Preghiera di lode
- ore 16.45 Relazione sul tema: "…Ero straniero e mi avete accolto" (Mt 25,36b) in relazione all'opera di misericordia: "Alloggiare i pellegrini". Relatore: Jose Prado Flores (predicatore di fama internazionale)
- ore 18.00 Testimonianze (dai luoghi simbolo dell'accoglienza)
- ore 18.45 Pausa
- ore 19.00 S. Messa celebrata da S.E.R. Card. Francesco Montenegro, (Arcivescovo della Diocesi di Agrigento)
- ore 20.30 Pausa cena;
- ore 21.30 Roveto Ardente di preghiera (a cura di Salvatore Martinez, Presidente Nazionale dell'Associazione RnS Italia)
- ore 23.00 Comunicazioni e commiato.

Josè Prado Flores è fondatore della Scuola di Evangelizzazione Sant’Andrea (Messico). Nato a Morelia, in Messico, il 15 maggio 1947. Sposato con Susan, a Cana di Galilea nel 1981. Dal 1970 al '72 è professore di Bibbia e lingue bibliche. Nel 1971 incontra la comunità “Gesù risorto” del Rinnovamento carismatico. Nel 1976-77 è diplomato con menzione speciale all’Istituto internazionale di Pastorale e catechesi, Lumen Vitae, a Bruxelles. Nel 1980 fonda la Scuola di Evangelizzazione Sant’Andrea, di cui è direttore. Nel 1998 riceve il premio “Journalism Award” dalla stampa Associazione cattolica degli Stati Uniti. Nel 2008 è predicatore al 49° Congresso eucaristico internazionale in Québec. Nel 2012 è invitato da Benedetto XVI come Uditore al Sinodo dei Vescovi. È del 2014 il Diploma di Oro de Kal all’Università cattolica di Lublin, in Polonia. Predicatore in 52 Paesi dei 5 Continenti, incluso il Vaticano, è scrittore di 45 libri tradotti in 26 lingue.

S.E. Card. Mons. Francesco Montenegro è nato a Messina il 22 maggio 1946. Ha compiuto gli studi ginnasiali, liceali e quelli filosofici e teologici nel Seminario Arcivescovile "S. Pio X" di Messina. Ha ricevuto l'ordinazione presbiterale l'8 agosto 1969 con incardinazione nell'arcidiocesi di Messina. Ha frequentato i corsi di Teologia Pastorale presso l'Ignatianum di Messina; dal 1969 al 1971 ha esercitato il ministero sacerdotale in una zona periferica della città; dal 1971 al 1978 è stato Segretario particolare, successivamente, degli Arcivescovi Mons. Francesco Fasola e Mons. Ignazio Cannavò. È stato negli anni 1978-1987 Parroco della Parrocchia di S. Clemente in Messina; dal 1988 è stato Direttore della Caritas diocesana, Delegato Regionale della Caritas e rappresentante regionale alla Caritas nazionale. Ha pure ricoperto i seguenti incarichi: Insegnante di Religione, Assistente diocesano del Centro Sportivo Italiano, Direttore diocesano dell'Apostolato della Preghiera, Mansionario del Capitolo dell'Archimandritato, Rettore della Chiesa-Santuario di S. Rita e Padre Spirituale del Seminario Minore. È stato Membro del Consiglio Presbiterale. Dal 1997 al 2000 è stato Pro-Vicario Generale dell'arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela e dal 1998 Canonico del Capitolo Protometropolitano della Cattedrale di Messina. Eletto alla Chiesa titolare di Aurusuliana e nominato Ausiliare di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela il 18 marzo 2000, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 29 aprile dello stesso anno. È Presidente della Commissione Episcopale della CEI per il servizio della carità e la salute; Presidente della Caritas Italiana; Presidente della Consulta Nazionale per la pastorale della sanità; Presidente della Consulta ecclesiale degli organismi socio-assistenziali. Dal 23/02/2008 è nominato Arcivescovo di Agrigento.

Salvatore Martinez, Presidente Nazionale dell'Associazione RnS Italia. Nato a Enna, sposato con Luciana, compositore di musica sacra, è laureato in Paleografia e Filologia musicale. Animatore del RnS dal 1978, è stato Coordinatore Regionale della Sicilia dal 1991 al 1993. Membro del CNS dal 1994, è stato Coordinatore Nazionale dal 1997 al 2006. Dal 2007 è Presidente Nazionale dell'Associazione RnS Italia. Impegnato nel ministero della Parola in vari Paesi del mondo, è autore di 20 testi di spiritualità e formazione. Attualmente è Vicepresidente internazionale di Youth Arise International e Consigliere dell'International Charismatic Consultation. È il Presidente della Fondazione Istituto di Promozione Umana “ Mons. F. Di Vincenzo”, impegnata nello sviluppo del Polo di Eccellenza Sturzo dedicato in particolar modo ai detenuti e alle loro famiglie. Presiede la Fondazione “Casa Museo Sturzo” e l'Associazione Pubblica Alleanza del RnS in Moldova. È tra i soci fondatori dell'Associazione Scienza&Vita ed è membro dell'Ufficio di Segreteria di Retinopera. Nel 2008, Benedetto XVI lo ha nominato Consultore del Pontificio Consiglio per i Laici, nel 2009 Consultore del Pontificio Consiglio per la Famiglia e, nell'aprile del 2012, Consultore del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione. Nel mese di ottobre 2012, invitato dal Papa Benedetto XVI, ha partecipato ai lavori del Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione come Uditore. È Presidente della Fondazione Vaticana “Centro Internazionale Famiglia di Nazareth” per la diffusione del Magistero della Famiglia a partire dalla Terra Santa.

Pippo Viola, Coordinatore Regionale del RnS. Sposato con Marcella e padre di due figlie, ha insegnato matematica e fisica in scuole di diverso ordine e grado. È stato, per diversi mandati, coordinatore di gruppo, membro del Comitato Diocesano di Servizio di Palermo e del Comitato Regionale di Servizio della Sicilia. Oggi Coordinatore Regionale del Rinnovamento nello Spirito Santo - Sicilia.

39^ Convocazione regionale del Rinnovamento nello Spirito Santo
Autodromo di Pergusa (Enna)
Sabato 25 giugno - ore 14.00
  

 

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25/06/2016

Volontariato. Domenica 26 giugno, donazione di sangue presso la sede Adas di Grotte

 

ADAS (Associazione Donatori Autonoma Sangue)

Verrà effettuata domenica 26 giugno, dalle ore 08.00 alle ore 12.15 a Grotte, presso la sede Adas di Via Francesco Ingrao n° 92-94, la raccolta di sangue che, con cadenza mensile, coinvolge i donatori grottesi. L'autoemoteca sosterà nel piazzale interno della struttura. I donatori dovranno essere a digiuno e dovranno portare il tesserino Adas, un documento di riconoscimento e le ultime analisi; ciò consentirà al personale medico, nel massimo rispetto della privacy, di valutarne lo stato di salute e consentire di effettuare la donazione con più tranquillità. Donare il sangue è un atto di generosità, gratuito e disinteressato; un gesto d'amore che gratifica chi lo compie e salva la vita a chi lo riceve.

Donazione di sangue
Grotte - Via Francesco Ingrao n° 92-94
Domenica 26 giugno - ore 08.00/12.15
 

 

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25/06/2016

Dialoghi. "Il camaleontismo di Renzi e la mancata tutela dei risparmiatori"; di Giuseppe Castronovo

 

"Dialogo" del dott. Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.

I risultati dei ballottaggi per l'elezione dei Sindaci in grandi città come Roma, Napoli, Torino ed altre sono stati al centro dell'analisi in uno dei consueti incontri al Circolo della Concordia. Il tema in discussione ha offerto l'occasione al prof. Vezio di illustrarci un argomento che, in questi ultimi mesi, sovente ha assunto toni drammatici: il fallimento di alcuni istituti di credito che ha gettato sul lastrico centinaia di migliaia di famiglie e che non poche volte ha condotto al suicidio parecchi risparmiatori. Il prof. Vezio, nell'evidenziare come il risparmio sia tutelato addirittura da una norma costituzionale (art. 47), ha messo comunque in dubbio che l'azione del Governo sia stata condotta in modo tale da garantire la necessaria sicurezza ai risparmiatori.
Giuseppe Castronovo

"Il camaleontismo di Renzi e la mancata tutela del risparmio.
Un commento ai risultati dei ballottaggi"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )

Marco: Amici, anche voi avete notato?

Rino: Che cosa?

Marco: Come la “parola d’ordine” del Partito Democratico di fronte ai deludenti risultati dei ballottaggi sia “le urne hanno espresso una richiesta di cambiamento”.

Giacomo: In effetti è stato lo stesso Presidente del Consiglio nonché segretario del Partito Democratico Matteo Renzi a dichiarare che “trattasi non di un voto di protesta verso la sua politica, ma una richiesta di cambiamento”.

Alessio: È la sua tesi e non quella degli analisti politici.

Giacomo: Fin qui potrebbe trattarsi di un’interpretazione, tra le tante, del voto che ha così pesantemente penalizzato il Partito Democratico. L’originalità dell’analisi renziana sta nel fatto che se da una parte Renzi assolve il suo operato governativo, dall’altra si candida a gestire questa richiesta di cambiamento. Altrimenti detto, sembra voler dire: anche se gli affari da quando sono io al governo del Paese non sono andati bene come da me promesso e da voi sperato, ora ricostruiamo; l’importante  comunque che il regista sia sempre io. É un camaleontismo, questo di Renzi, che rappresenta senz’altro un caso di scuola che merita un attento esame.

Ludovico: Prof. Vezio, potremmo avere un suo commento su questi risultati elettorali?

Vezio: Vi sembra, a parte le riflessioni che qualche giorno fa abbiamo iniziato a fare sulla riforma costituzionale, che il Governo Renzi abbia tenuto nella dovuta considerazione l’art. 47 della Costituzione?

Ludovico: Scusi la mia scarsa conoscenza della Costituzione; ma cosa dice questo articolo?

Vezio: Dice che “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione…”. Secondo voi il Governo Renzi ha tenuto nella dovuta considerazione questa norma costituzionale? I risparmiatori sono stati sufficientemente tutelati? Ho l’impressione, ma forse è qualcosa di più di un’impressione, che la narrazione renziana l’abbia del tutto ignorata, così da non dare la necessaria sicurezza ai risparmiatori. Sotto il Governo Renzi stiamo assistendo ad un pericoloso crollo del rapporto fiduciario dei clienti verso le banche; e tutto ciò essendo venuta meno quella sicurezza del risparmio che, in Italia, è garantita, come dicevamo prima, addirittura dalla stessa Costituzione.

Ludovico: In effetti la Banca Etruria del papà Boschi, Banca Marche, Cari Chieti, Cari Ferrara e da ultimo la Banca Popolare di Vicenza, con un altro suicidio tra i piccoli risparmiatori che proprio l’articolo illustratoci dal prof. Vezio impone di tutelare, sono vicende che bocciano la politica di Renzi. E gli elettori hanno votato tenendone conto.

  

 

   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)

  

 

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23/06/2016

Palermo. Giornate di riflessione sul patrimonio storico-artistico dell'Accademia di Belle Arti

 

Giornate di riflessione sul patrimonio artistico dell'Accademia di Belle Arti
Locandina

Nei giorni 24 e 25 giugno 2016 si terranno, presso la sede storica di Palazzo Fernandez dell’Accademia di Belle Arti di Palermo (via Papireto 20), due giornate di riflessione sul patrimonio storico artistico della stessa Accademia. Le manifestazioni in programma offriranno l’occasione per riscoprire un patrimonio inedito sia per la comunità scientifica che per il più vasto pubblico, mirando alla valorizzazione e alla fruizione diffusa.
Venerdì 24 giugno, alle ore 17.00, si terrà la presentazione del volume “Segno e Insegno, atti del primo Congresso Nazionale dei docenti di grafica d'arte delle Accademie di Belle Arti italiane”, a cura di Giovanna Cassese e Maria Antonella Fusco; precederà la visita al Gabinetto dei Disegni, delle Stampe e delle Matrici dell'Accademia di Belle Arti di Palermo.
Sabato 25 giugno, alle ore 10.00, si svolgerà la presentazione del progetto Conoscenza, Conservazione e Divulgazione scientifica della Gipsoteca dell'Accademia di Belle Arti di Palermo e del relativo volume “La Gipsoteca dell'Accademia di Palermo. Conoscenza, conservazione e divulgazione scientifica”, a cura di Giuseppe Cipolla.
Di seguito il programma in dettaglio delle due giornate.

24 giugno 2016
Ore 17.00 - Palazzo Fernandez - piano terra
     Visita al Gabinetto dei Disegni, delle Stampe e delle Matrici, a cura di Riccardo Mazzarino, Valeria Di Piazza, Vincenza Mercadante
Ore 17.30 - Palazzo Fernandez - aula magna
     Presentazione del volume “Segno e Insegno, atti del primo Congresso nazionale dei docenti di grafica d’arte delle Accademie di Belle Arti d’Italia”, a cura di Giovanna Cassese e Antonella Fusco
Modera:
     Riccardo Mazzarino - Coordinatore del Corso di Grafica d’Arte e responsabile del Gabinetto dei Disegni, delle Stampe e delle Matrici, Accademia di Belle Arti di Palermo;
Saluti:
     Mario Zito - Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Palermo
     Franco Marrocco - Presidente della Conferenza dei Direttori delle Accademie di Belle Arti d’Italia
Interventi:
     Maria Cristina Misiti - Dirigente Ufficio I° staff, Dipartimento per la Formazione Superiore e per la Ricerca - MIUR
     Giovanna Cassese - Accademia di Belle Arti di Napoli - Coordinatore Gruppo di lavoro MIUR-AFAM sui Patrimoni delle Accademie di Belle Arti d’Italia
     Maria Antonella Fusco - Direttore dell’Istituto Centrale per la Grafica, Roma
Tavola rotonda con interventi di:
     Rita Bernini, Gabriella Bocconi - Istituto Centrale per la Grafica, Roma
     Carlo Pastena, Sandra Proto - Centro Regionale per l'Inventario, la Catalogazione e la Documentazione dei Beni Culturali della Regione Siciliana
     Lucina Gandolfo - Museo Archeologico Regionale “A. Salinas”, Palermo
     Maria Concetta Di Natale - Museo Diocesano di Monreale

25 giugno 2016
Ore 10.00 - Palazzo Fernandez - aula magna
     Presentazione del progetto “Conoscenza, conservazione e divulgazione scientifica della Gipsoteca dell’Accademia di Belle Arti di Palermo” e del relativo volume “La Gipsoteca dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. Conoscenza, conservazione e divulgazione scientifica”, a cura di Giuseppe Cipolla
Modera:
     Mario Zito - Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Palermo
Presentazione del progetto:
     Giuseppe Cipolla - Responsabile scientifico e docente dell’Accademia di Belle Arti di Palermo
Saluti:
     Antonio La Spina - Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Palermo
     Andrea Cusumano - Assessore alla Cultura del Comune di Palermo
     Maria Cristina Misiti - Dirigente Ufficio I° staff, Dipartimento per la Formazione Superiore e per la Ricerca - MIUR
     Franco Marrocco - Presidente della Conferenza dei Direttori delle Accademie di Belle Arti d’Italia
Interventi:
     Maria Concetta Di Natale - Direttore del Dipartimento di Cultura e Società e delegata del Rettore per i Beni Culturali, Università degli Studi di Palermo / membro della Società Italiana di Storia della Critica d’Arte (SISCA) di Roma
     Gioacchino Barbera - Direttore della Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis
     Franco Palla - Professore di Biotecnologie applicate ai Beni Culturali - Coordinatore Corso di Studi in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, Università degli Studi di Palermo
Conclude:
     Giovanna Cassese - Accademia di Belle Arti di Napoli - Coordinatore Gruppo di lavoro MIUR-AFAM sui Patrimoni delle Accademie di Belle Arti d’Italia

Accademia di Belle Arti di Palermo
Giornate di riflessione sul patrimonio storico artistico
24 e 25 giugno 2016

Palazzo Fernandez - via Papireto 20, Palermo
  
Redazione
23 giugno 2016.
  

 

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22/06/2016

Servizi. Chiusura temporanea dell'isola ecologica, dal 23 al 25 giugno

 

Centro comunale di raccolta differenziata dei rifiuti
Centro raccolta

Chiusura temporanea del centro comunale per la raccolta differenziata dei rifiuti, chiamato comunemente "isola ecologica", da giovedi 23 a sabato 25 giugno 2016; salvo imprevisti dovrebbe essere aperto da lunedi 27 giugno.
Il conferimento dei rifiuti ingombranti (televisori, frigoriferi, lavatrici, altri vari elettrodomestici, brande, materassi e vario mobilio, ecc...) è sempre possibile all'interno del cassone scarrabile posto nei pressi dell'isola ecologica, dato che per tale operazione non è richiesta la presenza di un operatore. Si ricorda che il deposito dei rifiuti ingombranti è sempre vietato lungo le vie cittadine ed accanto ai cassonetti.
 

 

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22/06/2016

Lavoro. Bando del Servizio Civile Nazionale: 2 volontari alla proloco "Herbessus" di Grotte

 

Servizio Civile Nazionale

Scadrà alle 14.00 di giovedi 30 giugno il termine ultimo per la presentazione delle domande per la partecipazione ai 2 bandi per la selezione pubblica di 1 volontario (per ciascun bando) da impiegare presso la proloco "Herbessus" di Grotte.
La selezione rientra nel bando più generale emesso dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per 21.359 volontari da impiegare in progetti di servizio civile.
I progetti proposti dalla proloco di Grotte sono su: "Eventi e tradizioni nella Sicilia Occidentale" e "Sicilia tra eventi e tradizioni".
Il servizio del volontario selezionato partirà dal 1° dicembre 2016, avrà la durata di 12 mesi e sarà articolato in 30 ore settimanali su 6 giorni lavorativi. Al volontario spetterà un assegno mensile di 433,80 euro.
Per partecipare alla selezione occorre avere diversi requisiti, tra cui:
- età compresa tra 18 e 28 anni (non aver compiuto 29 anni);
- non avere prestato in precedenza servizio civile;
- essere cittadini dell'Unione Europea;
- essere in possesso del diploma di Maturità di Scuola media superiore o diploma di Laurea.
La domanda di partecipazione, in carta semplice, in triplice copia con firma in originale e con penna blu, dovrà essere presentata direttamente alla sede della proloco "Herbessus" di Grotte, in Viale Matteotti n° 33, oppure inviata in pdf tramite pec dell'interessato, o spedita con raccomandata A/R. Il modello di domanda può essere scaricato dal sito serviziocivile.it, dal sito unplisicilia.it o ritirato presso gli uffici della proloco di Grotte (dal martedi al venerdi, dalle 16.00 alle 20.00).
La prova di selezione si terrà il 20 luglio 2016 alle ore 09.00 presso il Centro Polivalente "M Abbate" (ex macello comunale) di Caltanissetta.


Carmelo Arnone
22 giugno 2016
© Riproduzione riservata.
 


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21/06/2016

Politica. "Cosa dovrei festeggiare? Il potere logora e soprattutto tenta"; di Giovanni Volpe

 

Giovanni Volpe
Giovanni Volpe

E cosa dovrei festeggiare?
È sparito per sempre ciò in cui ho creduto per trent’anni e dovrei pure festeggiare?
E non è sparito mica adesso con queste ultime elezioni, no no, è sparito lentamente e scientemente in tutti quegli anni in cui ha fatto da scendiletto al peggior episodio della Repubblica Italiana: il berlusconismo.
Poi è arrivato il fiorentino e ha rottamato quanto già rottamato era, dimostrandosi l’inutilità che è al mero servizio dei potenti.
Ero sono e resto di sinistra senza se e senza ma.
Il M5S?
Piccoli segnali inquietanti vi sono in mezzo a tanta beltà. Alcuni di loro sono vere e rare eccellenze e spero non vadano sprecati, il resto è tutto da costruire; vedremo.
Bisogna tenere gli occhi aperti, saper riconoscere i camaleonti e quelli che si sono accomodati e si accomoderanno sul carro per amor di lor stessi: il potere logora e soprattutto tenta... e, troppo spesso, sporca
.
  

Giovanni Volpe
21 giugno 2016
© Riproduzione riservata.
  

 

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21/06/2016

Pittura. "Un pezzo del mio paese a Pavia": la retrospettiva su Renzo Collura; di Maurizio Bellavia

 

Maurizio Bellavia
Maurizio Bellavia

"Renzo Collura (1920-1989) - Una Retrospettiva"; a Pavia dal 3 al 19 giugno
Manifesto

Domenica 19 giugno si è conclusa, nello nello Spazio per le Arti Contemporanee del Broletto di Pavia, la mostra “Renzo Collura (1920 - 1989) - Una Retrospettiva”, organizzata e promossa dal Centro Studi Milano ‘900 in collaborazione con il Settore Cultura del Comune di Pavia, e il patrocinio del Comune di Palermo. Di seguito, il commento di Maurizio Bellavia.

*****

"Poi decidi di fare una passeggiata in centro, a Pavia, e ti accorgi che c'è una mostra su Renzo Collura nella quale vengono raffigurate la Piazza di Grotte, la Festa di Pasqua, la chiesetta della Madonna delle Grazie.
Poi ti chiedono: “Ma lo conosci?”.
“Abitava nel mio stesso palazzo”.
Di lui, visto che ero molto piccolo, appena 8 o 9 anni, ricordo i suoi occhiali e la sua Renault 5 rossa.
Un pezzo del mio paese a Pavia: una bella emozione!".

Pittura: La processione dell'urna a Grotte
L'Urna a Grotte

Pittura: la festa della Madonna delle Grazie
BMV delle Grazie

   

Maurizio Bellavia
  

 

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20/06/2016

Politica. "Tira un po' di aria nuova, anche nel profondo Sud", di Salvino Tirone

 

Salvino Tirone
Salvino Tirone

Commento di Salvino Tirone sul risultato delle elezioni amministrative di ieri, 19 giugno 2016.

*****

"Il Belloccio di Firenze dopo i risultati elettorali ha compiuto la sua missione di disintegrare il PD.
Non so dove Renzi troverà la forza, ma il PD deve rimettersi totalmente in discussione, e lui fare un atto di umiltà dimettendosi quantomeno da Segretario del partito.
Tira un po' di aria nuova, anche nel profondo Sud, notoriamente feudo della vecchia politica; segno che la politica ha totalmente fallito e che i suoi zombie iniziano un percorso che porta alla morte.
Mi sento di dare un grosso in bocca al lupo al M5S.
Cominceranno le critiche, ci saranno attacchi di vario genere, ma tenere duro e non fare alleanze politiche alla fine inizia a dare i suoi frutti: alla fine ci si potrà mettere la faccia nel bene e nel male.
Questo sarà garanzia di trasparenza ma anche assunzione di responsabilità".

 

   

Salvino Tirone
  

 

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20/06/2016

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della Settimana

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono pubblicati anche nella pagina Chiesa.

Lunedi 20
giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario;
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera a cura del Rinnovamento nello Spirito.

Martedi 21
giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, prove di canto;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.

Mercoledi 22
giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario;
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, catechesi a cura di padre Giovanni Fregapane.

Giovedi 23
giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario;
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa e Adorazione eucaristica.

Venerdi 24
giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario;
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.

Sabato 25
giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 20.15, a San Francesco, santa Messa animata dalle Comunità Neocatecumenali.

Domenica 26
giugno
- Consegna della Bibbia ai cresimandi del 2017 che ancora non l'hanno ricevuta e consegna del Catechismo (ciascuno nella propria parrocchia, durante la santa Messa mattutina);
- ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.00, chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 19.15, in chiesa Madre, santa Messa.

AVVISI

- è in preparazione un pellegrinaggio a Medjugorje dal 28 giugno al 3 luglio, sono disponibili ancora pochi posti; per informazioni ed adesioni rivolgersi a padre Gaspare Sutera presso la parrocchia San Rocco;

- mancano operai nelle parrocchie; coloro che vogliono mettersi al servizio nella vigna del Signore, come catechista, come ministro straordinario della Comunione o per qualsiasi altro impegno pastorale, possono rivolgersi al più presto al proprio parroco.

Orari delle Sante Messe in vigore dal 27/03/2016:

   Feriali:
   ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.00, chiesa Madre

   Prefestivi:
   ore 18.30, chiesa Madre
   ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità neocatecumenali)

   Festivi:
   ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 10.00, chiesa San Rocco
   ore 11.00, chiesa Madre
   ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 19.15, chiesa Madre
 

 

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20/06/2016

Cinema. Guardando "L'uomo che vide l'infinito"; di Venerando Bellomo

 

Venerando Bellomo
Venerando Bellomo

L'uomo che vide l'infinito
Locandina


L'UOMO CHE VIDE L'INFINITO di Matt Brown

    
Non è che frequenti molto il cinema, anzi, ci vado proprio di rado. Mi opprime l'essere immerso nell'oscurità e le immagini, per le mie abitudini visive, sono gigantografie. Anche la perfezione ed il volume del sonoro non mi sono confacenti.
     Fisime mie; ma così non era quand'ero ragazzo, negli anni settanta: frequentavo tantissimo le sale cinematografiche, che certo non avevano la perfezione tecnologica e le comodità attuali. Era però l'epoca del cinema impegnato, di quello d'autore.
     Ma quei film contribuirono tantissimo, nel bene e nel male, alla mia formazione. Di questo me ne accorsi tanti anni dopo, quando nell'esporre certi ragionamenti, mi avvedevo che molto di ciò trovava radice in quelle narrazioni per immagini.
     Bene, oggi per andare al cinema, il film mi deve davvero incuriosire, così stasera mi sono deciso e ne sono soddisfatto. Sono andato a vedere "L'uomo che vide l'infinito", storia del matematico indiano Srinivasa Ramanujan, che da autodidatta sfidò i migliori professori di Cambridge, disvelando soluzioni che questi non erano stati in grado di intravedere.
     Un genio di quella scienza che arriva a profondità tali da aprire le porte degli abissi della conoscenza, attraverso la creazione di formule che altro non sono che il fissare la regola della conoscenza stessa.
     "Non può esistere un'equazione che non esprima il pensiero di Dio" è quello che sosteneva Ramanujan. In altri termini l'eternità della regola preesiste alla sua conoscenza ed è, perciò, missione della scienza individuare e riconoscere le regole.
     Ma l'infinito, ciò che non ha una determinatezza, e la sua conoscenza può essere indagato soltanto utilizzando il linguaggio matematico? Credo proprio di no. Le profondità di tutto quello che non è noto può essere descritto con ogni tipo di linguaggio.
     È piuttosto l'uso di questo, degli incastri delle parole o delle frasi, per esempio, a farci precipitare nell'abisso e creare quel senso di vertigine, dove i capisaldi sono variabili e stimolano sensazioni mai provate. Questi sono i capolavori di ogni segmento dello scibile. Quelli che sfuggono per loro natura alla temporalità e sono imperituri.

C'est tout
.
  
Venerando Bellomo
20 giugno 2016
© Riproduzione riservata.
        
 

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20/06/2016

Lettere. Replica a Salvaggio: "Si misura con il suo riflesso"; di Antonio Pilato

 

Antonio Pilato
Antonio Pilato

La replica di Antonio Pilato alle considerazioni di Antonio Salvaggio.

*****

"Carissimo Direttore,
di quello che sua “eccellenza” l'Ispettore dei Vigili Urbani ha scritto ho capito soltanto il significato del termine “inerzia”, e che il soggetto in questione è il suo idolo.
Di tutto il resto nulla.
Anche questo signore, come Renzi, quando scrive si misura col suo riflesso (alter ego), e se Renzi è il suo idolo se ne faccia una copia e l'adori, come tutti gli idoli delle false credenze, che hanno da sempre oscurato il pensiero attivo e creativo.
Qualunque sia la risposta, non avrà più una mia replica, perché resta senza ricaduta intelligente, cioè inerte.
Un caro, anzi carissimo saluto".

 

   

Antonio Pilato
  

 

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19/06/2016

Iniziative. "L'Associazione 'N. Martoglio' porta Nello Musumeci a Grotte"; di Margherita Biondo

 

L'Ass. 'N. Martoglio' porta Nello Musumeci a Grotte
Musumeci e Cuffaro

"I professionisti dell'antimafia": incontro-dibattito con Nello Musumeci
Manifesto

L’Associazione “N. Martoglio” porta Nello Musumeci a Grotte e la sua magnifica oratoria incanta il pubblico.
É opinione comune che per comunicare ci si avvale di regole, ci si basa su sistemi di riferimento comuni e su codici condivisi o, per lo meno, compatibili.
Per spiegare il proprio pensiero è necessario organizzare chiaramente il discorso, concentrare l’attenzione dell’ascoltatore sui nodi problematici, suscitare sentimenti ed emozioni.
Atmosfere che ben si adattano alla serata di giovedì scorso presso il Centro Polifunzionale di Grotte, precisamente il 16 giugno, dove al cospetto di un pubblico attento e partecipe è intervenuto Nello Musumeci, considerato da numerosi e autorevoli istituti di ricerca uno tra i più apprezzati politici siciliani.
Eppure non da politico si è presentato Musumeci bensì da uomo delle Istituzioni considerata la carica che riveste quale Presidente della Commissione Regionale Antimafia, incarico molto oneroso tenuto conto che ancora oggi la grande criminalità organizzata continua a macinare enormi profitti a discapito di crescita, sviluppo e libertà individuali, servendosi talvolta anche di infiltrazioni nella Pubblica Amministrazione.
E mafia ed antimafia vengono intese in senso lato dal Presidente Musumeci che ha inteso far luce su ogni forma di pressione e di “atteggiamento mafioso” oltre che di vera e propria affiliazione a Cosa Nostra, ponendo l’accento sui troppi professionisti dell’antimafia in circolazione e sulla pericolosità della “mafia dell’antimafia” nonché sui consensi elettorali ottenuti grazie ad ambienti malavitosi.
Argomenti di spiccato interesse per i presenti in una sala gremita da un pubblico qualificato tra cui l’attuale Sindaco di Grotte, Paolo Fantauzzo, nonché sindaci delle precedenti amministrazioni.
Un incontro davvero proficuo per i fruitori, ideato ed organizzato dalla prolifera mente di Aristotele Cuffaro, Presidente dell’Associazione Teatrale “N. Martoglio”, il quale ha mediato il dibattito con la consueta pacatezza e pertinenza.
L’iniziativa ha teso in particolare ad evidenziare ed analizzare, attraverso il confronto diretto con Musumeci, la paradossale posizione di chi si veste della buona lotta alla mafia a parole per poi scendere a patti nel concreto con la stessa.
Legalità ed impegno - ha puntualizzato lo stesso - sono  i prerequisiti di chi amministra la cosa pubblica”. Si consideri che l’Antimafia regionale negli ultimi anni ha promosso una serie di indagini sui rapporti tra gli Enti locali e le organizzazioni malavitose operanti nell’Isola e che, in merito, Musumeci ha dichiarato che “la politica per tornare credibile ed autorevole deve dotarsi di sufficienti anticorpi che la rendano impermeabile a qualsiasi contaminazione esterna. La politica ha perso tuttavia autorevolezza per non avere avuto la capacità di denunciare, per cui sarebbe necessario spezzare il cordone che da troppo tempo tiene assieme politici chiacchierati e politici perbene. Bisogna pertanto che la politica si riappropri del proprio ruolo”.
Musumeci ha esortato, quindi, tutti i presenti, in qualità di cittadini ed elettori,  a resistere alle facili lusinghe di chi non dimostra rispetto per la nostra regione e per i suoi abitanti e a scegliere di poter andare sempre a testa alta, vigilando e segnalando chi vende o compra voti. Secondo Musumeci, infatti, la lotta alla corruzione in Italia deve partire davvero dal basso.
Il timore è che si tratti di pratiche fin troppo consuete in periodo elettorale, promesse di voti in cambio di soldi o di posti di lavoro, voti di scambio, favori in genere. L’esercizio del voto, costituzionalmente garantito come diritto-dovere civico, dovrebbe costituire il cardine della democrazia per dare valore etico alla politica e all’onestà sulla quale essa dovrebbe fondarsi.
E in merito Musumeci ha condannato, in particolare, il fenomeno dell’astensionismo sostenendo che la società civile ha il dovere morale di votare e, sicuramente, di farlo secondo coscienza come si conviene in una democrazia partecipata.
Un incontro all’insegna anche della magnifica oratoria dell’ospite, non mera retorica, oratoria non apparente ma di sostanza, vivace e convincente, che ha incantato il pubblico in sala per le capacità verbali e per i contenuti altamente etici dell’intervento. Non bisogna dimenticare, in merito, che il Senatore della Repubblica Francesco Storace asserì che “Se c’è un dispetto che si possa fare ad un uomo politico è quello di farlo parlare dopo Nello Musumeci”. Nelle parole e nei contenuti, quindi, un’analisi attenta e ben definita dell'antimafia la quale va predicata e praticata per recuperare credibilità, e per farlo deve assolutamente dimostrare di essere impermeabile a qualunque condizionamento esterno ma deve anche garantire il perseguimento costante della legalità e preferire sempre ciò che appare giusto e mai ciò che appare utile. Naturalmente Musumeci non ha escluso che ci possano essere nella politica, a qualsiasi livello, ancora collusioni e connivenze “ed é proprio per questo - ha aggiunto - che abbiamo il dovere di isolare, neutralizzare le mele marce per restituire la politica alla sua bellezza. Ma le denunce vanno accompagnate da nomi e cognomi per evitare delegittimazioni
.
  
Margherita Biondo
19 giugno 2016
© Riproduzione riservata.
        

 

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19/06/2016

Danza. "La bambola fantastica": 12° saggio-spettacolo della Elisir Dance; giovedi 30 giugno

 

"La bambola fantastica": 12° saggio-spettacolo della Elisir Dance
Manifesto

Si terrà giovedì 30 giugno, presso il Cine-Teatro "Odeon" di Canicatti con inizio alle ore 20.30, il 12° saggio-spettacolo di danza classica, moderna e contemporanea della scuola "Elisir Dance", diretta dalla M^ Ersilia Morgante.
"Anche quest'anno sono certa di stupirvi - afferma Ersilia - con una bellissima storia che all'inizio avrà una sfaccettatura fiabesca per poi sfociare nella cronaca dei giorni nostri. Una storia intrigante e travolgente che allo stesso tempo farà riflettere". Ad esibirsi, oltre le allieve della sede di Grotte, ci saranno le allieve della sede di Castrofilippo. Sul palco ci sarà, anche quest'anno, Raissa Puma, con un bagaglio di esperienze molto più vasto rispetto quello dello scorso anno, visto che da settembre si è trasferita a Roma per studiare danza presso la rinomata Accademia DAF (Dance Arts Faculty). A curare la regia e la direzione del saggio dal titolo "La bambola fantastica" sarà Ersilia Morgante; la presentazione della serata sarà a cura di Angelo Palermo. La partecipazione è aperta a tutti, con ingresso libero.

"La bambola fantastica"
12° saggio-spettacolo di Danza della scuola "Elisir Dance"
Giovedì 30 giugno - ore 20.30
Cine-Teatro "Odeon" - Canicatti.
  

 

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19/06/2016

Politica. "Tra la teoria e la pratica: le dichiarazioni del prof. Pilato"; di Antonio Salvaggio

 

Antonio Salvaggio
Antonio Salvaggio

Intervento dell'Ispettore Capo Antonio Salvaggio in merito alle dichiarazioni del prof. Antonio Pilato.

*****

"Tra la teoria e la pratica.
Quasi per inerzia il Prof. Pilato rilascia dichiarazioni - o, se volete, sentenze filosofiche - su questo periodico indipendente di informazione, inerenti l’attività del governo Renzi, come se degli sprovveduti alunni seguissero le sue lezioni in un aula di Stato; purtroppo così non è, qui a collaborare con la piazza liberale e democratica di Grotte.info ci sono uomini liberi e di trincea.
Per fare il possibile sul campo ci siamo noi, ovunque operiamo, con i soli mezzi che ci ritroviamo dopo settant'anni di Repubblica.
Dal Governo non ci attendiamo niente, poiché citare ogni qualsivoglia il Capo del Governo non implica una proposta concreta da mettere ai voti del Parlamento ma solo una sommaria valutazione astratta lontana dalle realtà locali che si nutrono di volenterosi Sindaci i quali operano a mani nude senza aspettare niente e nessuno.
Chi ha militato nei Partiti della Prima repubblica sa bene che bisogna necessariamente esporsi in prima linea per garantire fattività, democrazia e legalità che certamente non è mai venuta meno a Grotte.
É possibile dare un contributo a chi governa usando altri stili, in modo da offrire un aspetto accattivante, per comunicare al meglio le proprie idee; in questo modo mi sono regolato da sempre".

  

 

   

Antonio Salvaggio
  

 

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19/06/2016

Iniziative. "I professionisti dell'antimafia": incontro-dibattito con Nello Musumeci

 

"I professionisti dell'antimafia": incontro-dibattito con l'on. Nello Musumeci
Vedi le foto

"I professionisti dell'antimafia": incontro-dibattito con Nello Musumeci
Manifesto

Giovedì 16 giugno, presso l’auditorium “San Nicola” a Grotte, si è tenuto un incontro-dibattito sul tema “I professionisti dell’antimafia”, con l’on. Nello Musumeci, Presidente della Commissione Antimafia dell’Assemblea Regionale Siciliana. L’incontro, organizzato dall’associazione teatrale culturale “Nino Martoglio”, con il patrocinio del Comune di Grotte, è stato moderato da Aristotele Cuffaro.
Dopo i saluti di rito, l’on. Musumeci ha iniziato il suo intervento dicendo: “Appena arrivato mi è stato chiesto da un giornalista: ‘Cosa ci dice del suo percorso politico?’. Non ho risposto a questa domanda perché sono venuto qua, invitato, nella veste di Presidente della Commissione Regionale Antimafia all’ARS, e su questo la politica non c’entra; come Presidente della Commissione io sono abituato ad essere Presidente di tutti, di tutti i partiti, senza esclusione di nessuno. Per questo non mi sono prestato a rispondere a questa domanda”.
Rispondendo ad una domanda sulle vicende di sciasciana memoria legate al celebre articolo dal titolo “I professionisti dell’antimafia”, l’Onorevole ha argomentato che Sciascia, nel suo scritto, si voleva riferire alle carriere di due persone: il giudice Paolo Borsellino, che nel curriculum annoverava l’impegno nella lotta alla mafia, ed il sindaco di Palermo Leoluca Orlando che aveva fatto una battaglia politica sull’antimafia.
Come testimonianza personale ha riferito di un avvenimento che lo ha visto protagonista: “Io sono stato sette anni sotto scorta perché, da Presidente della Provincia di Catania, ho revocato una delibera per un’opera pubblica del costo di 52 miliardi di lire Avevo capito che quell’affare, quell’opera pubblica, era sotto gli occhi della mafia, ed ho sentito il dovere di prendere la decisione di revocare quella delibera. Ovviamente la mafia catanese me la voleva far pagare; aveva preparato un’autobomba per fare una strage sotto casa mia. I servizi di sicurezza di allora, che intercettarono una telefonata tra due mafiosi che stavano organizzando l’attentato, riuscirono a bloccarmi appena in tempo con una telefonata del Questore: ‘Presidente, stia a casa che veniamo a prenderla noi’. Di questa vicenda non ne ho mai fatto una battaglia politica, non mi sono  mai vantato di essere un politico antimafia. Perché ritengo che per una persona che fa politica, fare legalità non è una cosa straordinaria, è il pane quotidiano; altrimenti non si può fare politica, non si può rappresentare il popolo”.
Parlando del rapporto tra politica e magistratura, il presidente Musumeci ha detto che: “Molto spesso siamo noi che chiamiamo in causa la magistratura, perché se in ogni cosa nella quale non vediamo chiaro chiamiamo in causa la procura, come spesso accade, è chiaro che la procura si sostituisce alla Politica come Potere. Certo, le illegalità vanno perseguite, contrastate, ma ci sono delle situazioni che vanno chiarite sul nascere e discusse nelle sedi proprie della politica, nelle aule consiliari o parlamentari; situazioni che vanno anche denunciate in quelle sedi. A questo serve una buona Opposizione, ad evitare che l’Amministrazione attiva o il Governo commettano degli abusi o delle illegalità”.
Sul ruolo dei Sindaci, ha spiegato: “Molto spesso le mozioni di sfiducia ai Sindaci sono strumenti sbagliati, perché - ce ne stiamo occupando attualmente nella Commissione Antimafia, e non scendo nei particolari perché i fatti sono coperti da segreto d’ufficio - ci sono alcuni Comuni in cui si stanno muovendo atteggiamenti trasversali consiliari per sfiduciare il Sindaco, comuni dove ci sono delle infiltrazioni mafiose inimmaginabili”. Ed ancora: “Io non condivido che un Sindaco, che ha ricevuto un’investitura popolare, possa essere sfiduciato, revocato, mandato a casa da 10 o 12 Consiglieri. Il Consiglio dovrebbe dare, nell’eventualità, l’indirizzo, ma la parola deve tornare al corpo elettorale che ha dato il mandato, deve essere questi a revocarlo”. E rivolgendosi al Sindaco: “So che oggi è difficile fare il Sindaco. Da Presidente della Provincia di Catania ero in contatto con 52 Sindaci, alcuni di paesi grandi, e so il dramma che vive un Sindaco, che spesso si trova solo, e non deve essere lasciato solo ma deve trovare collaborazione, perché la sua è un’attività molto delicata, anche in un paese piccolo. Io, sia come Presidente della Commissione Regionale Antimafia che come semplice deputato, le offro la mia disponibilità per quello che avrà bisogno per Grotte”.
Rivolgendosi a chi ostenta la bandiera dell’astensionismo: “L’idea di  non andare a votare è profondamente sbagliata. Mettiamoci nei panni di quei popoli del mondo che non hanno questa possibilità. Noi abbiamo questa grande prerogativa, grazie a tutte le battaglie combattute ed al sangue versato per darci questo diritto. Non andare a votare non è altro che fare scegliere altri al posto nostro. Si dice: una persona che può fare? Insieme a tante altre persone può fare tanto; ciascuno deve esercitare questo diritto. Anche il parlare male della politica solo per il vezzo di parlarne male è sempre un atteggiamento sbagliato, perché si sfiducia ancora di più la politica. Quando si dice che il politico è disonesto, molto spesso chi va al potere è espressione di chi lo vota, molto spesso ci si merita questo. Le persone perbene, queste devono andare a votare per un politico perbene”.
Questi, e tanti altri, gli argomenti di stretta attualità affrontati, con competenza e chiarezza, nel corso del dibattito, al termine del quale, dopo aver ringraziato Aristotele Cuffaro insieme all’Amministrazione comunale per l’invito e l’ospitalità, il presidente Musumeci ha salutato tutti tra i fragorosi applausi di approvazione.

Pubblichiamo 16 immagini della manifestazione, realizzate dal dott. Carmelo Capraro (
Esperto di Storia dell'Arte, Critico, Fotografo d'Arte).
  
Carmelo Arnone
19 giugno 2016
© Riproduzione riservata.

Dibattito con l'on. Nello Musumeci (Foto) Visita l'argomento
        

 

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18/06/2016

Cronaca. Richiesta di intervento per un cane in difficoltà in Viale Matteotti

 

Cane in difficoltà in Viale Matteotti

Poco prima della mezzanotte di ieri, venerdi 17 giugno, è giunta in redazione la seguente segnalazione di un cittadino.
"
Caro Direttore,
passando per Viale Matteotti ieri sera ho notato questo cane che zoppicava, in quanto ha attorcigliato intorno alla zampa anteriore un pezzo di fil di ferro. Mi rivolgo a lei e al suo quotidiano online affinché questa brutta vicenda possa concludersi nel migliore dei modi. Un cane con zampa dolorante è difficile da avvicinare senza le giuste conoscenze e attrezzature
".
Nella foto a lato, l'animale in difficoltà.
Pubblichiamo la segnalazione con l'auspicio di un intervento da parte delle autorità competenti.

Aggiornamento alle 17.00 del 18/06/16.
Dagli uffici comunali apprendiamo che la segnalazione era già pervenuta; tuttavia sussistono concrete difficoltà nell'individuare il cane e nel porre rimedio alla sua necessità. Dal momento che occorre fare intervenire il personale del canile di Siculiana (almeno 60 minuti dalla chiamata), e onde evitare che l'intervento - il cui costo, in ogni caso, è a carico della collettività - non vada a buon fine, sarebbe auspicabile che i cittadini collaborassero con la Polizia Municipale nel segnalare un luogo frequentato abitualmente dall'animale, nel quale il personale del canile di Siculiana possa trovarlo con certezza.
Chiunque possa fornire indicazioni sul luogo dove si trovi abitualmente il cane, possono segnalarne la presenza chiamando la Polizia Municipale al numero 0922.944197.

  
Carmelo Arnone
18 giugno 2016.
  

 

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18/06/2016

Attività. "Il gioco del fare: alla scoperta dei 5 sensi", laboratorio estivo per bambini; aperte le iscrizioni

 

Associazione Sociale e Socio-Sanitaria “Paideja - Officina delle idee”
Assoc. Paideja

Inizieranno mercoledi prossimo, 22 giugno, le attività del laboratorio esperienziale estivo organizzato dall'Associazione Sociale e Socio-Sanitaria “Paideja - Officina delle idee”. L'associazione, che si occupa di percorsi di sostegno e orientamento per bambini e famiglie con la partecipazione di personale esperto in psicoterapia, pedagogia e sociologia, propone il laboratorio grazie alla disponibilità dell’Istituto Comprensivo “A. Roncalli” di Grotte che ha concesso l'uso dei locali.
Il gioco del fare: alla scoperta dei 5 sensi!” è il motivo conduttore delle attività con le quali si offrirà ai bambini uno spazio di espressione, comunicazione, contatto e socializzazione;  l’obiettivo è sperimentare il proprio sé e i 5 sensi, attraverso attività di espressione corporea e creativa all’interno di un gruppo. Tutti i laboratori verranno seguiti da educatrici professioniste.
Tra le attività previste:
- risveglio muscolare: attiviamo il corpo tra Dance e Gym;
- l’orto in cassetta: gli odori e i sapori della terra;
- la merenda della nonna: recuperiamo le tradizioni e gustiamo ciò che prepariamo;
- scopriamo il mondo: dai racconti delle culture conosciamo nuovi suoni, odori e colori;
- hand made creation: realizzazione di oggetti con materiali poveri;
- giochi di squadra: insieme per crescere e cooperare;
- primo venerdi: visita gratuita alla “Piccola isola dei giganti - San Leone”;
- secondo venerdi: uscita conclusiva presso Clubhouse Giarrizzo (prevede la visita del maneggio, giri sul cavallo e giro pizza; con un contributo di 10,00 euro).
Il laboratorio inizierà mercoledi 22 giugno e si concluderà giovedi 7 luglio. Sarà attivo dal lunedi al venerdi, dalle ore 09.00 alle ore 12.30.
Le attività, rivolte ai bambini dai 5 ai 10 anni, si svolgeranno nella palestra e nell'atrio del plesso "Roncalli", con ingresso dal cancello di Via Madonna delle Grazie.
Il contributo richiesto, per il costo dei materiali e per le spese di organizzazione, è di 40,00 euro.
Per informazioni ed iscrizioni è possibile rivolgersi ad uno dei seguenti numeri: 320.1976674 (dott.ssa Alice Napoli), 338.2987757 (dott.ssa Margherita Sferrazza), 328.2888772 (dott.ssa Roberta Cardella), 327.7006150 (dott.ssa Serena Cardella). Aggiornamenti sulla iniziativa saranno disponibili sulla pagina facebook dell'associazione.
  
Redazione
18 giugno 2016.
  

 

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17/06/2016

Iniziative. "Passo e... spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di venerdi 17 giugno

 

Passo e... Spasso!

Appuntamento settimanale del venerdi con "Passo e... spasso!", la passeggiata "della salute".

Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 17 giugno:
ore 20.15 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.30 partenza
percorso extraurbano a sorpresa, per apprezzare l'aria fresca della campagna...
, arrivo Piazza Magnani.

Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
 

 

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17/06/2016

Attualità. Campagna di raccolta firme per Referendum Sociali su scuola, beni comuni, trivelle e inceneritori

 

Campagna di raccolta firme per Referendum Sociali su scuola, beni comuni, trivelle e inceneritori
Referendum

Sono disponibili presso l' Ufficio Segreteria del Comune di Grotte, negli orari di lavoro, i moduli per la raccolta di firme per aderire al Referendum Sociale su scuola, beni comuni, trivelle ed inceneritori.
Questi i 6 quesiti e la petizione formulati dal comitato promotore:
1) Abrogazione di norme sui finanziamenti privati a singole scuole pubbliche o private (legge 107/2015);
2) Abrogazione di norme sul potere di scegliere i docenti da premiare economicamente e sul comitato di valutazione (legge 107/2015);
3) Abrogazione di norme sull'obbligo di almeno 400/200 ore di alternanza scuola lavoro (legge 107/2015);
4) Abrogazione di norme sul potere discrezionale del dirigente scolastico di scegliere e confermare i docenti nella sede (legge 107/2016);
5) Bloccare nuove attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi (legge 9/1991);
6) Bloccare il piano nazionale per nuovi e vecchi inceneritori, abrogazione parziale dell'art. 32 della legge 133/2014;
- Petizione popolare ai sensi dell'art. 50 della costituzione per legiferare in materia di diritto all'acqua e di gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico integrato.
I moduli firmati dai cittadini dovranno essere restituiti al comitato promotore, a cura del Comune, entro il 25 giugno 2016.

  
Redazione
17 giugno 2016.
  

Campagna di raccolta firme per Referendum Sociali su scuola, beni comuni, trivelle e inceneritori
Referendum

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16/06/2016

Servizi. Chiusura temporanea dell'isola ecologica, dal 16 al 18 giugno

 

Centro comunale di raccolta differenziata dei rifiuti
Centro raccolta

Chiusura temporanea del centro comunale per la raccolta differenziata dei rifiuti, chiamato comunemente "isola ecologica", da oggi, giovedi 16, a sabato 18 giugno 2016; salvo imprevisti dovrebbe essere aperto da lunedi 20 giugno.
Il conferimento dei rifiuti ingombranti (televisori, frigoriferi, lavatrici, altri vari elettrodomestici, brande, materassi e vario mobilio, ecc...) è sempre possibile all'interno del cassone scarrabile posto nei pressi dell'isola ecologica, dato che per tale operazione non è richiesta la presenza di un operatore. Si ricorda che il deposito dei rifiuti ingombranti è sempre vietato lungo le vie cittadine ed accanto ai cassonetti.
 

 

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16/06/2016

Politica. Intervista al dott. Gaetano Lombardo, portavoce comunale di Fd'I-AN

 

Intervista al dott. Gaetano Lombardo, portavoce comunale di Fd'I-AN
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Il dott. Gaetano Lombardo, neo portavoce della sezione di Grotte del partito Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale, nell'intervista di Carmelo Arnone. Dall'impegno giovanile nel Movimento Sociale Italiano (sfociato nella candidatura a Sindaco di Favara) all'adesione ad Alleanza Nazionale. Dopo la recente esperienza nella passata amministrazione di Licata, in qualità di Vice Sindaco, l'attuale impegno politico come "portavoce" (incarico equivalente a "Segretario" o "coordinatore" di sezione) comunale nel partito Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale. La posizione del partito nei confronti dell'Amministrazione di Grotte ed i progetti per il prossimo futuro.
  
Redazione
16 giugno 2016.
  

 

 

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16/06/2016

Dialoghi. "Roma alle urne tra topi, formaggi e rifiuti"; di Giuseppe Castronovo

 

"Dialogo" del dott. Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.

La campagna elettorale per le elezioni della Capitale d'Italia è stata negli ultimi giorni ravvivata dalla polemica seguita dalla proposta di candidare Roma alle Olimpiadi del 2024. Ne abbiamo discusso al Circolo della Concordia dove, durante il dibattito, alcuni amici memori della favola di Esopo il "Topo di campagna e il topo di città" hanno interpretato in modo del tutto originale le posizioni dei contendenti alla poltrona di Sindaco della Capitale, in merito alla richiesta del calciatore della Roma Totti di candidare la Capitale alle Olimpiadi del 2024.
Giuseppe Castronovo

"Roma alle urne tra topi, formaggi e rifiuti"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )

Franco: Amici, anche la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024 è entrata a pieno titolo in campagna elettorale.

Totò: Anche questo delle Olimpiadi è diventato un caso politico che potrebbe cambiare le sorti del ballottaggio.

Vanni: In effetti il nostro presidente del Consiglio Renzi, in questi ultimi giorni di campagna elettorale, ha fatto propria la proposta di Totti appoggiando la candidatura di  Roma per ospitare le Olimpiadi del 2024.

Nico: Ricordo che il Movimento 5 Stelle sin dall’inizio si è schierato apertamente contro questa candidatura dopo la triste vicenda di “Mafia Capitale”, un vero e proprio vaso di Pandora. Una vicenda che vede pesantemente coinvolti anche autorevoli personaggi nel malaffare capitolino.

Giacomo: Eppure Renzi è convinto della bontà dell’operazione a tal punto che anche il candidato Sindaco del Partito Democratico Giachetti ne fa una bandiera del suo programma elettorale.

Ludovico: Come mai questa posizione di Renzi e del Partito Democratico se le cose stanno come ce le ha descritte l’amico Nico? Non sarebbe il caso che una volta tanto il Partito di Renzi se ne stesse lontano dalle tentazioni e dalle occasioni di peccato?

Giacomo: Hai ragione caro Ludovico; ma vedi…

Ludovico: Che cosa?

Giacomo: Stralciare questa iniziativa sarebbe, per il Partito Democratico, come allontanare il topo dal formaggio.

Ludovico: Se è per questo la nostra Capitale, con le montagne di rifiuti che invadono le strade cittadine, è invasa da vere e proprie colonie di topi che con i rifiuti ingrassano e ci stanno anche proprio bene.

Giacomo: Ma caro Ludovico e amici tutti, dobbiamo anche capire che se i topi  se la passano bene con i rifiuti e non soffrono la fame, con il formaggio se la passerebbero ancora meglio.

  

 

   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)

  

 

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15/06/2016

Scrittori. "Bufalino a venti anni dalla morte", nelle memorie del Premio Racalmare; di Gaspare Agnello

 

Bufalino, Agnello e Sciascia
Bufalino, Agnello e Sciascia
 

Bufalino a venti anni dalla morte.

Conobbi la scrittura di Gesualdo Bufalino leggendo “Diceria dell’untore” mentre ero ricoverato in un centro di pneumologia toracica situato nella Conca d’oro di Palermo; non so se era la stessa struttura dove lo scrittore comisano curò la sua tubercolosi. Lascio immaginare quali sensazioni si possono provare nel leggere quel libro in quel clima ospedaliero che è quello rievocato nel romanzo.
Poi seguì la vicenda del premio letterario Racalmare con la presidenza di Leonardo Sciascia e così ho potuto conoscere di persona mastro Don Gesualdo “mastro di scrittura”.
Nella prima edizione del Premio, che si svolse al cinema Marconi di Grotte e che vide premiato Matteo Collura, Bufalino non era presente. Venne a Grotte nella seconda edizione del 1986 allorché fu premiato per il suo libro “L’uomo invaso ed altre invenzioni”.
Questa scelta è stata la più tormentata e infatti il Premio non si celebrò per ben quattro anni perché la giuria e Sciascia non trovarono mai l’accordo su un nome da premiare. Sciascia ci propose di premiare un libro di un certo Greppi e noi non lo abbiamo accettato, ci propose di premiare Antonio Castelli e né io né il Preside Cimino fummo d’accordo (Castelli poi si suicidò).
Avevamo proposto a Sciascia di dimettersi per premiarlo ma respinse decisamente la proposta finché lo stesso Sciascia, visto che noi  volevamo dargli un tributo di riconoscenza, ci propose di dare a lui la cittadinanza onoraria di Grotte e di premiare Gesualdo Bufalino con il libro “L’uomo invaso”.
A tal proposito Carmela Linda Criminisi scrive: “É Leonardo Sciascia a 'segnalare' Bufalino scrittore sessantacinquenne già vincitore del Campiello nel 1981 con il romanzo 'Diceria dell’untore'. Per i componenti della commissione del Premio, nonché per i lettori grottesi vicini al 'Racalmare', l’incontro con questo intellettuale acuto e raffinatissimo è un’autentica rivelazione. Ma è anche l’inizio di un lungo e affettuoso sodalizio tra il 'Racalmare' e lo scrittore comisano, che sarà nominato - a partire dalla quinta edizione del 1989 - consulente letterario della manifestazione, assieme a Matteo Collura prima e poi anche a Vincenzo Consolo”.
Veniva ogni volta alla cerimonia di consegna del Premio e portava sua moglie che già era stata colpita da ictus. Faceva tappa alla Noce da Sciascia e al pranzo che, quasi sempre, si svolgeva al ristorante “Caliatu” di Racalmuto, Bufalino serviva con amorevole pazienza la moglie invalida che mia moglie seguiva standole accanto per tutta la manifestazione in quel di Grotte.
Nel novembre 1989 morì Leonardo Sciascia e tutti abbiamo pensato di sostituirlo con il suo amico Bufalino.
Ci siamo recati a Comiso per convincerlo ad accettare la nomina, ma fu molto riluttante per via delle sue situazioni familiari che erano veramente disastrose. La moglie semi paralizzata, la mamma centenaria e quindi da accudire non gli consentivano di allontanarsi dalla sua Comiso. La sera doveva assolutamente rientrare a casa.
L'ho incontrato a Enna dove ha ritirato, al teatro comunale, il premio intitolato a Nino Savarese e, subito dopo la manifestazione, è andato via in fretta per far ritorno a casa.
Accettò di presiedere il Premio per una sola edizione, in attesa di trovare un nuovo presidente e ci consigliò, per il futuro, di coinvolgere nella giuria del Premio qualche liceo della zona per invogliare i giovani alla lettura.
Noi abbiamo coinvolto le quinte classi delle scuole elementari di Grotte e la scuola media che, nell’anno successivo, hanno presentato elaborati sul libro premiato l’anno precedente, e l’esperimento ebbe risultati veramente positivi.
Il 16 giugno 1990 la Giuria del premio Racalmare si riunì nell'abitazione di Gesualdo Bufalino a Comiso e decise di assegnare il Premio della sesta edizione alla scrittrice Luisa Adorno (pseudonimo di Mila Stella) per il suo libro “Arco di luminara” con la seguente motivazione: “Arco di luminara è la rappresentazione esemplare di un microcosmo di provincia e delle sue umili ma preziose intimità familiari, così come una donna le ha vissute e memorizzate nel giro lungo degli anni”.
La cerimonia di consegna avvenne nella piazza antistante il municipio di Grotte il giorno 30 settembre 1990 ed ebbe uno strascico polemico molto duro con Vincenzo Consolo, il quale si dimise da consulente del premio motivando le sue dimissioni col fatto che non si poteva assegnare un premio letterario, celebrato con finanziamenti pubblici, mentre la mafia, a pochi chilometri di distanza il 21 settembre dello stesso anno, uccideva il giudice Rosario Livatino. Bufalino ebbe a dare a Consolo una risposta molto dura affermando che la mafia si combatte appunto con la cultura e diffondendo i libri che sono in grado di espugnare una fortezza.
É nota la posizione di Bufalino che affermava che la mafia la possono combattere i maestri delle scuole elementari formando le coscienze delle giovani generazioni.
Non ricordo più se, dopo quella cerimonia, sia tornato altre volte a Grotte.
Il 14 giugno del 1996 muore in un incidente stradale avvenuto lungo la strada Vittoria-Comiso, al ritorno di una visita alla moglie.
Un uomo che non aveva mai guidato una macchina e che, come il suo amico Sciascia, non aveva la patente di guida, muore, ironia della sorte, a seguito di un incidente di macchina, guidata da un amico, favorito da un temporale estivo.
La Giuria del premio Racalmare non dimenticò il suo Presidente onorario e, nello stesso anno della morte, gli assegnò la nona edizione del Premio alla memoria per il suo ultimo romanzo “Tommaso e il fotografo cieco” nonché per la sua intera produzione letteraria. Il premio venne ritirato dalla moglie Giovanna Leggio alla presenza del sindaco Antonio Carlisi, del ministro della Repubblica di Malta Evarist Bartolo e del sindaco della cittadina maltese Attard, Henry Frenda. Nel corso della cerimonia Matteo Collura dirà: “Per Sciascia, scrivere rappresenta la maniera per avvicinarsi alla verità della vita e ridare dignità all’uomo, per Bufalino è un modo per ingannare l’attesa della morte e dare un senso all’umana esistenza”.
L’incontro con Bufalino, come l’incontro con Sciascia e con Consolo, ha cambiato la mia vita perché questi uomini mi hanno avvicinato ai libri e mi hanno fatto conoscere il valore della letteratura.
Bufalino era un uomo semplice che non fu affatto influenzato dal grande successo letterario. Restò l’uomo di sempre vestito con il suo solito berretto e d’inverno con il solito cappotto. L’ho visto a tavola mentre aiutava a mangiare la moglie; l’ho visto in un bar della 640; al funerale di Sciascia; a casa sua dove sono stato alcune volte per ragioni del Premio.
Mi diceva che non amava le nuove tecnologie e che invece aveva appreso a manovrare il registratore collegato al televisore che lui sistemava perché gli registrasse i film antichi che venivano trasmessi a notte inoltrata mentre lui dormiva. Era un grande cinofilo e amava i film del neorealismo e i film americani.
Sciascia diceva che Bufalino era uno scrittore “umido” mentre lui era uno scrittore asciutto.
Umido come la terra umida da cui nascono frutti e fiori copiosi. Certamente è stato lo scrittore più raffinato del secondo Novecento la cui prosa è veramente sublime e degna di essere studiata nei licei per insegnare ai giovani studenti il piacere dello scrivere in maniera elegante.
Quando Sciascia morì, Bufalino disse che lo aveva preceduto e quindi si era quasi offeso perché la precedenza nella morte toccava a lui che era più anziano.
Con la morte Bufalino aveva un particolare rapporto. “Mi gira attorno”, disse in una bellissima intervista concessa a Chiambretti per la trasmissione “Il laureato” che la RAI dovrebbe proporre al grande pubblico perché quella è un'intervista veramente molto bella.
E la morte se lo prese, ironia della sorte, in una notte d’estate, con un incidente di macchina, mentre tornava da Vittoria dopo avere fatto visita alla donna della sua vita e ritornava a casa dalla vecchia mamma che, a cento anni, pianse il figlio Dino.
E noi tutti “ce ne ricorderemo, di questo grande uomo, mastro della scrittura”.

Agrigento, lì 14.6.2016

 

   

Gaspare Agnello
(gaspareagnello.it)
 

 

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15/06/2016

Riflessioni. "Nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu"; di Antonio Pilato

 

Antonio Pilato
Antonio Pilato

Riflessione del prof. Antonio Pilato, docente di Filosofia e Pedagogia, e Pittore.

"Nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu.
Niente è nell’intelletto se non ciò che prima risiede nei sensi.


Non si deve essere più idealisti! Occorre ascoltare i bisogni del popolo!
”.
Così urla, grida il fantomatico rottamatore, leader di questo Parlamento, nonché segretario nazionale del PD, in risposta alla minoranza, che si agita contro per tenerlo in equilibrio sulle rotaie della sinistra storica, senza però riuscirci.
Ma a quale popolo il Presidente del consiglio si riferisce?
A quale folla?
A giudicare le sue azioni, i suoi interventi e provvedimenti politici, egli rivolge il suo pensiero non a quello della piazza, alla massa anonima e inascoltata, che vive come semplice soma e trascina il carro con la forza delle braccia, a fatica, unica ricchezza che gli resta, da vendere ai padroni e capitalisti, per produrre quei beni d’uso e consumo che lui stesso non riesce facilmente ad acquistare.
Ma tornando alla sua demonizzazione degli ideali, vorrei rispondere alla sua saccenteria, alla vanità di possedere il sapere più di tutti gli altri che lo stanno ad ascoltare.
Signor Presidente non di tutti gli italiani: se per idealismo lei intende quello di Hegel, secondo cui l’idea, che nasce astratta entro la mente che pensa, è il motore della storia politica economica, sociale e culturale, ossia lo spirito che si concretizza e storicizza nei modi prestabiliti dall’autorità razionale, che si identifica col potere, come voluto da Dio, allora concordo con lei.
Ma se non esiste nella storia dell’umanità nessun uomo dotato della sola testa con le ali e senza corpo, tutto è falso.
O forse questo immaginario ritratto è quello che lei fa di se stesso?
I veri idealisti, quelli che lei non sopporta hanno corpo e piedi legatissimi alla terra; sono quelli che producono per tutti, nessuno escluso; e le idee, i concetti che loro esprimono sono modelli che la mente ritaglia dai contorni dei contenuti materiali che le arrivano dal corpo, dai bisogni reali materiali realmente esistenti e sempre documentabili.

Nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu.

Forse le parole astratte, senza peso e direi anche senza senso, sono le sue; tanto è vero che lei va diritto, senza nemmeno ascoltare i compagni del suo stesso partito, che resta ghettizzato in minoranza, solo perché si permette di suggerirle,  giustamente, di restare sul binario della storia dei fatti, per il bene suo e di tutti.
La legalità, ispirata all’etica, in un paese democratico non ha limiti, non è di una sola persona o di un gruppo, ma del popolo tutto, nessuno escluso.
Perciò mediti.
Ascolti la voce non soltanto dello spirito, ma soprattutto e prioritariamente del corpo, che si esprime attraverso le parole, i concetti, le idee, che sono le finestre concrete della struttura della realtà materiale.

Ripassare un po’ C. Marx non fa male.
A futura memoria
".

Antonio Pilato
15 giugno 2016
  

 

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14/06/2016

Lettere. "Alcune vecchie foto di famiglia", ricordando le origini; di Christie Morreale

 

Christie Morreale
Christie Morreale

Alcune vecchie foto della famiglia Morreale-Cimino
Vedi le foto
 

La dott.ssa Christie Morreale scrive dal Belgio, ricordando con orgoglio le proprie origini grottesi, alla ricerca dei suoi parenti. Ci invia alcune vecchie foto di famiglia, il cui valore supera l'ambito familiare descrivendo, dietro le persone immortalate nei ritratti, parte della nostra storia del secolo scorso.
Christie Morreale, dopo gli studi universitari in Criminologia è stata, ed è attualmente, impegnata attivamente in politica. Eletta Vice Presidente nazionale del Partito Socialista nel 2003, ha lavorato all'interno del Partito per 8 anni. Nel dicembre 2011 è stata eletta Senatrice (per elezione diretta), carica che ha ricoperto sino al gennaio 2013. Da ottobre dello stesso anno, eletta Deputata, siede nel Parlamento della Regione Wallonne e della Federazione Wallonie-Bruxelles. Vive nella città di Esneux-Tilff, impegnata come componente dell'Amministrazione comunale. Il suo motto è: "Fare politica per la gente è una passione".
Di seguito, la sua lettera e le foto
.

*****

"Bongiorno,
la mia famiglia è originaria di Grotte.
Mio nonno si chiamava Girolamo “Mommo” Morreale e la nonna Alfonsa “Fofa” Cimino. Lui è emigrato nel 1954 qui in Belgio, ad Ougrée. La nonna, con due bambini (Calcedonio e Lillo) lo ha raggiunto 4 anni dopo.
Ho certamente molti parenti a Grotte, per lo più cugini e cugine. Mi farebbe piacere conoscerli.
Sono venuta un paio di volte a Grotte, ma è stato un breve soggiorno, ospite da “Tota” Ciranni (la famiglia della mia nonna) al Viale della Vittoria.
Sono stata Senatrice in Belgio, attualmente sono Deputata; una prova in più che l'integrazione è andata bene.
Vi invio alcune vecchie foto della mia famiglia Morreale-Cimino.
Grazie per l’interesse dimostrato".

 

   

Christie Morreale
 

 
 

  
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14/06/2016

Lettere. "Premio Racalmare: auguri di buon lavoro"; di Lillo Agnello

 

Calogero Agnello
Lillo Agnello
 

Il commento del prof. Lillo Agnello in merito alla nuova edizione del Premio Letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Città di Grotte".

*****

"Si potrebbe dire: e vissero tutti felici e contenti.
Finalmente ha trovato soluzione il problema del Premio Racalmare. É troppo presto per dare un giudizio di qualsivoglia natura.
Ci si augura che si tengano nel dovuto conto i suggerimenti che, nel tempo, sono stati dati per rendere il Premio più interessante e fuori da certe logiche poco confacenti con le finalità del Premio stesso.
Auguri di buon lavoro a tutti".

 

   

Lillo Agnello
 

 

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13/06/2016

Letteratura. Presentata la nuova edizione del Premio "Racalmare - Leonardo Sciascia"

 

Presentata la nuova edizione del Premio "Racalmare - Leonardo Sciascia"
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Presentata la nuova edizione del Premio "Racalmare - Leonardo Sciascia"
Video - 1^ parte


Presentata la nuova edizione del Premio "Racalmare - Leonardo Sciascia"
Video - 2^ parte


Presentazione della nuova edizione del Premio "Racalmare - Leonardo Sciascia"

Sabato 11 giugno è stata presentata ufficialmente alla stampa, a Grotte presso l'auditorium "San Nicola", la nuova edizione del Premio letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Città di Grotte". Alla manifestazione sono intervenuti: il sindaco Paolino Fantauzzo, l'assessore alla Cultura Giusy Cimino, il presidente onorario Dario Costantino ed il direttore artistico Salvatore Bellavia. Nell'introdurre l'edizione 2016, il Sindaco ha comunicato i nomi dei componenti della Commissione selezionatrice (o Giuria tecnica): Nino Agnello, Annamaria Apa, Enrico Bellomo, Giovanna Catanese, Linda Criminisi, Dario Di Fiore, Agata Gueli, Alessandra Marsala (alla quale è stato affidato il compito collaborare all’organizzazione del Premio), Zino Pecoraro, Rosa Ricciardi, Gaspare Spalanca e Giovanna Zaffuto.
Queste le parole del Primo Cittadino: "Oggi ho il piacere di annunciare alla Città che dopo un anno di riflessione siamo addivenuti alla decisione di volere continuare con maggiore vigore, con maggiore forza, il Premio ‘Racalmare - Leonardo Sciascia - Città di Grotte’. Il Premio nasce nel 1980. Permettetemi di ricordare a me stesso ed a voi che sono stato tra coloro i quali hanno voluto fortemente - nel 1980, essendo io consigliere comunale - il Premio Racalmare. Il Premio ha avuto come primo presidente Leonardo Sciascia e, come il grande maestro Nanà soleva spesso ripetere, quello che si fa a Grotte è un premio diverso. É un premio diverso perché si fa a Grotte che, pur essendo un piccolo centro, grazie a questo Premio ha varcato i confini di questa nostra Sicilia ed ha assunto carattere di livello internazionale. Abbiamo voluto che questo premio tornasse alle origini, come diceva il maestro, deve essere un premio fatto in casa. E abbiamo avuto il piacere, in questi giorni, di incontrare un professore che, pur se giovane, ha un curriculum di rispetto, è un docente di lettere classiche e la qual cosa ci ha riempito ancor più di gioia. Ho il piacere di presentarvi il prof. Dario Costantino, il quale ha accettato di buon grado di essere Presidente onorario di questo Premio, e che da subito si è messo all’opera per individuare gli scrittori che parlassero della nostra sicilianità. Posso annunciarvi che abbiamo ricomposto la giuria tecnica. Una giuria ben composita. Molto di questo merito va al dott. Bellavia, il quale si è messo subito a disposizione del Premio, ha aiutato l’amministrazione in questo difficile compito e, conoscendo la volontà ferrea del dott. Bellavia, sicuramente questo Premio continuerà ad essere quello che è stato negli anni passati".

Di seguito è intervenuto il nuovo Presidente onorario del Premio, prof. Dario Costantino, che ha indicato le linee guida della nuova edizione: "
Probabilmente sarà un premio letterario in cui non vogliamo premiare gli scrittori, molte volte gli scrittori diventano personaggi - in realtà proprio Sciascia ci ha dato un esempio di umiltà -; è un premio che noi analizziamo. Tutto quello che è passato è stato di grandissimo valore ed è una nostra eredità. La letteratura è uno strumento di conoscenza, dell’uomo, e il valore di letterarietà è un valore di umiltà e un valore di cultura, perché credo che sia la cosa più bella, premiando i libri. È un premio letterario in cui si farà “Italiano”: ovvero in cui si cercherà di ragionare sulla scrittura creativa. Sono tanti i generi, e se posso aggiungere qualcosa al grande maestro Sciascia, sarà una scrittura anche emozionante, perché credo che oggi la scrittura sia uno strumento introspettivo per scandagliare l’animo umano, che è ricco di quelli che si chiamano in astrofisica i “black holes”, i buchi neri; noi stessi non conosciamo quali oscuri meandri dell’anima possiamo avere. Sciascia era straordinario nel sondarli, faceva uno spaccato della psicologia dei personaggi mirabile, e per questo è straordinariamente ammirato. Sarà un premio letterario che vuole ricondurre alla letteratura, vuole ricondurre alla cultura, perché la letteratura è l’insieme di tanti generi a 360°. Indubbiamente la letteratura non è soltanto un genere specifico che possa contemplare i libri che hanno come oggetto le storie di mafia o meno - non perché non abbiano grande dignità letteraria, non perché non possano avere una forza straordinariamente educante - ma la Sicilia e l’Italia non sono solo queste; sono anche storie meravigliose di amore, sono storie autobiografiche, storie biografiche e tanto altro. Si parlerà di tante cose. Credo che l’uomo debba essere analizzato a 360°. Quindi solo con l’umiltà di poter conoscere un uomo nei suoi - e attraverso i suoi - innumerevoli difetti, perché ne abbiamo tanti, e quei pochi pregi che ciascuno ha; credo che così si possa riscrivere una pagina molto bella di letteratura. E credo che Grotte e i grottesi questo se lo meritano.
L’edizione 2016 è un una sorta di “new deal”, di nuovo corso - ho già abbondantemente chiarito che il nuovo corso non implichi la presunzione di una qualità migliore o peggiore del passato, non vanno mai strumentalizzate le affermazioni -. Noi siamo qua. Con grande umiltà cercheremo di creare questo in una lunga durata, in una fase di progettualità. Per quest’anno - dato che amiamo fare passi piccoli però ben supportati - ci sarà sicuramente la sezione narrativa; non è peregrina l’idea che dall’anno prossimo ci potrà essere una sezione saggistica o addirittura una sezione per le giovani promesse, per i famosi “inediti”. Mi chiedono delle anticipazioni. Gli autori, sicuramente di grande valore umano, culturale, che si confronteranno, sono autori che amano raccontare e raccontarsi. Credo che sia un premio in cui si ami il gusto della narrativa, il gusto del raccontare e raccontarsi. Forse uno scrittore di valore racconta storie; credo che Sciascia raccontasse “Storie” perché abbia amato fortemente raccontare l’Uomo. É un po’ questo il principio di circolarità, di familiarità, che di base - per me - vuol dire il principio di umiltà culturale, col quale tutti noi intendiamo concepire il Premio
".
Il riferimento al contributo dato dal compianto prof. Antonio Cimino, nel ricordo della figlia Giusy, attuale Assessore alla Cultura: "Sono legata a questo premio per due motivi. Un motivo di natura affettiva, perché questo evento evoca in me la figura di mio padre, che è stato tra i primi sostenitori e promotori nella fondazione del premio, assieme all’allora professore Pietro Agnello, Sindaco, ed al qui presente dottore Bellavia - premio che è stato istituzionalizzato nel 1980 e che nell’82 ebbe la sua prima edizione - e mio padre partecipò a questa edizione ed anche alle successive in qualità di relatore. Ricordo con quanta passione dedicava tante ore seduto alla scrivania ed era sempre alla ricerca di quelle parole che potessero toccare l’animo dei cittadini e li potessero avvicinare a questa forma di arte. Ma anche perché è con la “cultura” che si diventa civili - dal latino “colere” cioè coltivare - quindi coltivare i rapporti all’interno di un gruppo, coltivare lo scambio di opinioni, idee, e quindi è qui, in questo momenti di aggregazione, che si manifesta quel valore altissimo “civile” del Premio".
Le indicazioni sul progetto e sulle manifestazioni collaterali sono state esposte dal dott. Salvatore Bellavia, Direttore artistico e - nelle parole del sindaco - "cuore pulsante della manifestazione": "Mi corre l’obbligo di ringraziare Mario Gaziano, perché la sua adesione al progetto ha consentito la conoscenza del presidente Costantino e mi ha dato delle dritte sicuramente di uomo sapiente e conoscitore degli eventi culturali. Quando il sindaco Fantauzzo e l’assessore Aquilina mi hanno chiesto se ero disponibile a dare una mano affinché si realizzasse quest’anno il Premio Racalmare, non me lo sono fatto dire due volte (perché la mediocrità purtroppo impera - delle volte - per cui se io sono di parte politica diversa, secondo un concetto barbaro, non avrei dovuto preoccuparmi di fare il Premio). Io ho sostenuto in un’occasione che la cultura non ha bisogno di bandiere ma di idee, e se ha bisogno di idee significa che tu ti metti a servizio di chi quelle idee le vuole fare camminare, come diceva Sciascia in una sua intervista.
Il progetto.
Io non sono in grado di reggere tutto quello che penso di dover fare, per cui ho pregato Alessandra Marsala di darmi un valido aiuto nell’organizzazione, perché in questo premio, i libri questa volta devono andare incontro ai cittadini. Abbiamo programmato, d’accordo con l’Amministrazione e col Presidente, che i libri che la Commissione tecnica selezionerà, che saranno tre, saranno portati in mezzo alla gente, con delle presentazioni sintetiche e con delle letture delle pagine dei libri selezionati. Come diceva Gustavo Zagrebelsky nel libro dal titolo “Fondata sulla cultura” riferendosi alla Costituzione, lo studiare, l’essere erudito può perfezionare la persona, ma se il sapere non è tra la gente, se non fa comunità, se non fa circolarità diventa una cosa arida, da élite; il Premio Racalmare non può essere un premio da élite. Il Premio Racalmare ha bisogno, perché continui ad esistere, della gente, dei giovani; non a caso il Sindaco nel ricomporre la Commissione tecnica ha introdotto parecchi giovani. E questo connubio tra la visione giovanile della letteratura e la visione storica sicuramente produrrà un buon risultato.
Le manifestazioni.
Accanto alla lettura di alcune pagine dei libri, che saranno fatte in tre quartieri, faremo delle attività collaterali anche leggére, faremo “Occhio di capra”, in una versione con riferimento a Sciascia e con gli aneddoti paesani, per cui faremo in modo che il libro non diventi un mostro sacro ma diventi pane quotidiano, pane fatto di conoscenza. Portare il libro in piazza so che è una sfida. E a me piacciono tanto le sfide, perché le cose semplici le vivo con disinteresse. Grotte è un paese particolare, ha una grande curiosità; io vado con fiducia verso la gente portando i libri, portando la lettura con le attrici della Luchino Visconti - che sono professioniste di ottimo livello - e qualche attrice la prenderò anche dal Club di Mario Gaziano, e vi assicuro che la piazza sarà piena, anche perché coinvolgerò, là dove andremo, gli abitanti del quartiere, perché saranno momenti in cui si torna al famoso “cuntu”. Noi porteremo i libri nella speranza di essere in grado di raccontarli, di fare innamorare di quelle idee, di quelle frasi
".
Intervenendo con una domanda sulle sezioni del Premio, il prof. Mario Gaziano - tra i fondatori dell'importante appuntamento letterario grottese - ne ha ripercorso in breve le origini: "Nel 1980 ho ideato e proposto, all’allora sindaco Pietro Agnello - c’era anche il presente Sindaco, giovanissimo a quei tempi - di inserire questa idea di premio “Racalmare” (il nome deriva dal fatto che io, venendo a Grotte spessissimo, vedevo un grande muraglione che andava verso le campagne su cui era scritto “Racalmare”, che poi è scomparso, che mi ha affascinato molto). Ho proposto al Sindaco (ne avevo parlato, per la verità - voi lo ricordate - col dottore Romano con cui avevo una interlocuzione di carattere culturale, che era allora Direttore della nascente biblioteca comunale) questo Premio. Nel 1980 abbiamo portato avanti un progetto dal titolo “Iniziative Grottesi”. Sul premio, quando abbiamo parlato ed abbiamo considerato i vari aspetti (poi il premio si fece a distanza di due anni, col sindaco Filippo Giambra) abbiamo pensato di proporre per la presidenza il maestro Leonardo Sciascia, e siamo andati a trovarlo. Ricordo che c’era anche, assieme a noi, il grande professore Pietro Amato. Il Premio aveva una strutturazione particolare, nella proposta era un premio che doveva toccare, soprattutto, la letteratura, la narrativa e la saggistica del Sud del Mondo, con due sezioni specifiche: la narrativa e la saggistica (il professore Sciascia ha condiviso pienamente il premio del quale ha accettato la presidenza), precisando che intendevamo per narrativa, la narrativa pura degli scrittori. Io negli anni ho fatto diverse osservazioni e riflessioni sulla differenza tra narrativa pura e narrativa giornalistica, tutte e due di grande dignità. La narrativa pura dello scrittore  che si ripiega sul proprio tavolo di studio, come faceva Sciascia con gli orari precisi, e la narrativa giornalistica, hanno la differenza fondamentale almeno di costruzione iniziale, di ispirazione e di creatività. Considerando che la narrativa giornalistica nasce più dalla cronaca che non da una analisi - come faceva Sciascia - antropologica, sociologica del territorio. Sciascia fu contentissimo e condivise pienamente questa nostra indicazione e la scelta di questo premio, e l’accettò con grande piacere".
Al termine della conferenza stampa, il presidente Costantino ha consegnato presso gli uffici comunali le copie dei nove libri che verranno esaminate dalla Commissione selezionatrice (nove testi per ciascun componente), tra i quali sarà scelta la terna finale. Il prof. Costantino ha anche fatto omaggio alla biblioteca comunale di varie copie di alcuni libri di cui è autore. É già in moto la macchina organizzativa diretta dal dott. Bellavia, con la preziosa collaborazione di Alessandra Marsala, per la definizione delle iniziative collegate al Premio, mentre sarà convocata in tempi brevi, con molta probabilità entro fine settimana, la Commissione selezionatrice.
Pubblichiamo alcune immagini e la ripresa integrale della conferenza stampa (32 foto e video di
© Associazione Culturale "Punto Info").
  
Carmelo Arnone
13 giugno 2016
© Riproduzione riservata.

Presentazione del Premio "Racalmare - Leonardo Sciascia" (Foto) Visita l'argomento
     

 

 

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13/06/2016

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della Settimana

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono pubblicati anche nella pagina Chiesa.

Lunedi 13
giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario e Adorazione eucaristica;
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera a cura del Rinnovamento nello Spirito.

Martedi 14
giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, prove di canto;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.

Mercoledi 15
giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario in onore del Sacro Cuore di Gesù;
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, catechesi a cura di padre Giovanni Fregapane.

Giovedi 16
giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario in onore del Sacro Cuore di Gesù;
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa e Adorazione eucaristica.

Venerdi 17
giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario in onore del Sacro Cuore di Gesù;
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.

Sabato 18
giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 20.15, a San Francesco, santa Messa animata dalle Comunità Neocatecumenali.

Domenica 19
giugno
- ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.00, chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 19.15, in chiesa Madre, santa Messa.

AVVISI

- è in preparazione un pellegrinaggio a Medjugorje dal 28 giugno al 3 luglio; per informazioni ed adesioni rivolgersi a padre Gaspare Sutera presso la parrocchia San Rocco;

- mancano operai nelle parrocchie; coloro che vogliono mettersi al servizio nella vigna del Signore, come catechista, come ministro straordinario della Comunione o per qualsiasi altro impegno pastorale, possono rivolgersi al più presto al proprio parroco.

Orari delle Sante Messe in vigore dal 27/03/2016:

   Feriali:
   ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.00, chiesa Madre

   Prefestivi:
   ore 18.30, chiesa Madre
   ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità neocatecumenali)

   Festivi:
   ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 10.00, chiesa San Rocco
   ore 11.00, chiesa Madre
   ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 19.15, chiesa Madre
 

 

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13/06/2016

Viabilità. Divieto di sosta e transito in Corso Garibaldi, stasera durante la partita di calcio della Nazionale

 

Polizia Municipale

Stasera, dalle ore 20.30 alle 23.00, è istituito il divieto di sosta e transito in Corso Garibaldi, nel tratto compreso tra il numero civico 117 al numero 133, in concomitanza con la trasmissione in diretta della partita di calcio della Nazionale italiana.

*****

COMUNE DI GROTTE
(Provincia di Agrigento)

IL SINDACO

ORDINANZA N° 8 DEL 10/06/2016

VISTA l’istanza presentata dal Sig. Bonsignore Giuseppe, prot. 6559 del 09/06/2016, titolare dell’esercizio commerciale (BAR) denominato “Food&Drink” con sede a Grotte in Corso Garibaldi n.119, con la quale chiede per il giorno 13 p.v. dalle ore 20.30 alle ore 23.00, l’inibizione al transito del tratto del Corso Garibaldi, dal civico n° 117 al Civico n° 133, in occasione dell’incontro di calcio della Nazionale Italiana trasmesso in televisione;
RITENUTO di dover accogliere la suddetta istanza stante che la cittadinanza verrà coinvolta riunendosi nella Piazza principale del Comune;
CONSIDERATO che per il normale svolgimento della manifestazioni si rende necessario inibire parte del Corso Garibaldi;
DATO ATTO che verrà installata apposita segnaletica stradale;
VISTO l’art. 7 del D.L. 30.04.1992 n° 285 “Nuovo Codice della Strada”;
VISTO il D.P.R. 16.12.1992 n° 495 “Regolamento d’esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada”;
VISTO il D.Lgs 18 agosto 2000 n° 267
;

O R D I N A

Giorno 13 giugno 2016, dalle ore 20.30 alle ore 23.00, è istituito il divieto di transito e di sosta per tutti i veicoli in Corso Garibaldi, tratto compreso tra il civico 117 ed il civico 133.
Tutti gli Ufficiali e gli Agenti di cui all’art. 12 del Nuovo Codice della Strada sono incaricati alla esecuzione della presente.

Dalla Residenza Municipale, lì 10 giugno 2016

Comune di Grotte

   

Il Sindaco
Paolino Fantauzzo
 

 

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12/06/2016

Iniziative. "I professionisti dell'antimafia": incontro-dibattito con Nello Musumeci; giovedi 16 giugno

 

"I professionisti dell'antimafia": incontro-dibattito con Nello Musumeci
Manifesto

"I professionisti dell'antimafia": incontro-dibattito con Nello Musumeci

Giovedì 16 giugno, alle ore 20.00 presso l’auditorium “San Nicola” a Grotte, l’associazione teatrale culturale “Nino Martoglio”, con il patrocinio del Comune di Grotte, presenta un incontro-dibattito sul tema “I professionisti dell’antimafia”, con l’on. Nello Musumeci, Presidente della Commissione Antimafia dell’Assemblea Regionale Siciliana.
L’incontro ha l’intento di dialogare con il presidente Musumeci ed analizzare la paradossale posizione di chi, rivestendosi a parole della buona lotta alla mafia, in concreto scende a patti con la stessa. Un paradosso tipicamente pirandelliano; un concetto anticipato, in maniera lungimirante, da Leonardo Sciascia.
L’incontro sarà moderato da Aristotele Cuffaro, Presidente dell’associazione “Nino Martoglio”.

“I professionisti dell’antimafia”
Incontro-dibattito con l’on. Nello Musumeci
Giovedì 16 giugno, ore 20.000
Auditorium “San Nicola” - Grotte.
  

 

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10/06/2016

Dialoghi. "Riforme renziane: quando con una elezione ti prendi tre poltrone"; di Giuseppe Castronovo

 

"Dialogo" del dott. Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.

Le votazioni per il rinnovo dei Consigli comunali, che si concluderanno con gli eventuali ballottaggi domenica 19 giugno corrente anno, ci hanno offerto l'occasione per trattare della riforma costituzionale così tenacemente voluta dal nostro Presidente del Consiglio Renzi. Dal dibattito è emersa la necessità che la stessa dovesse essere esaminata congiuntamente alla nuova legge elettorale, anch'essa voluta da Renzi, e alla legge che avrebbe abolito le Province. Tutto ciò per avere una visione d'insieme e organicamente congiunta delle tre leggi. Ne è venuto fuori un aspetto raramente esaminato nei dibattiti televisivi e sulla carta stampata; aspetto costituito dal fatto che il candidato eletto Sindaco di una delle 21 Città metropolitane automaticamente diverrà Presidente dell'Area metropolitana e Senatore della Repubblica. La qual cosa ha fatto dire all'amico Giacomo "Renzi ha escogitato un sistema per cui colui che viene eletto Sindaco di una Città metropolitana pesca un terno. Altro che promozioni da supermercati paghi uno prendi due".
Giuseppe Castronovo

"Riforme renziane: quando con una elezione ti prendi tre poltrone"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )

Romano: Come antipasto della nuova Costituzione voluta da Renzi non c’è che dire!

Totò: Non ho proprio capito. Esprimi compiutamente il tuo pensiero.

Romano: Vedete, al supermercato ci hanno abituati allo slogan “paghi uno prendi due”. Renzi è riuscito a fare di più!

Marco: Cioè?

Romano: Con le leggi renziane altro che supermercato! Con lui, il nostro Matteo nazionale, tutto oramai è musica da oscar. Tutto ciò che Renzi tocca diventa oro. Dovete sapere che…

Ennio: Che cosa?

Romano: Con lui chi vince una elezione può occupare anche tre poltrone. In altri termini concorri per una poltrona e se vinci te ne prendi  tre.

Ludovico: Ma io non ho ancora capito!

Romano: Vediamo se riesco a spiegarmi in modo semplice e chiaro. Ebbene, se leggiamo con attenzione la riforma costituzionale di Renzi e la coordiniamo con la legge del Ministro Del Rio che avrebbe abolito le Province, apprendiamo che per chi viene eletto Sindaco di una delle ventuno Città metropolitane si spalancheranno non solo le porte del Municipio della sua Città ma anche: - le porte per andare ad occupare la poltrona di Presidente dell’Area Metropolitana; - le porte per andare ad occupare uno scranno al nuovo Senato della Repubblica. Ecco dunque la chiave di lettura della mia precedente affermazione secondo cui  “concorri per una poltrona e se vinci te ne prendi tre”. É il caso che faccia un’ulteriore puntualizzazione dicendo che l’Area Metropolitana non è nient’altro che il nome con il quale viene ora chiamata la vecchia Provincia.

Giacomo: Adesso incomincia ad essere tutto più chiaro; ma mi chiedo: sicuro che Renzi abbia escogitato questa diavoleria? Devo confessarvi che si tratta di un aspetto della riforma che l’amico Romano ci ha illustrato molto bene. Un aspetto del quale però non ho ad oggi sentito parlare. Ma se è così , a parte il giudizio politico sulla riforma, devo dire che sarà difficile trovare un manager di catene di supermercati che possa reggere il confronto con il nostro Matteo nazionale. Questa ovviamente è la mia idea personale.

Ennio: Giacomo non enfatizzare più di tanto la riforma renziana! Non possiamo mettere a confronto salsicce, prosciutti e mozzarelle con le tre poltrone che occuperà il Sindaco di una Città metropolitana?

Giacomo: Prof. Vezio, non può starsene in silenzio ad ascoltare noi. Qual è la sua idea?

Vezio: Quanto illustrato dall’amico Romano costituisce il risultato del “combinato disposto tra Riforma costituzionale, Legge Del Rio sulle Province e Legge elettorale”. É appena il caso di ricordare che nell’Ordinamento italiano le leggi non sono mai svincolate tra loro; anzi si integrano e si interpretano l’una per mezzo delle altre. Devono comporre, in ogni diverso momento della loro vigenza, un’unità inscindibile e convivere in perfetta armonia. Compito della Corte costituzionale è quello di garantire la permanenza di quest’armonica convivenza tra le centinaia di leggi che costituiscono l’ordinamento giuridico. Quanto illustrato dall’amico Romano costituisce nient’altro che il corollario di quanto ho appena illustrato.Ad alcuni può piacere, ad altri no, ma è così.

Ludovico: Ma se è così questi Sindaci quanto lavoreranno! Non li invidio affatto.

Mirco: Certo che Renzi, se continua così, ci stupirà sempre più.

Giacomo: Renzi, è innegabile, ha escogitato un sistema per cui colui che viene eletto Sindaco di una Città Metropolitana pesca un terno. Altro che promozioni da supermercati  “paghi uno prendi due”!

  

 

   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)

  

 

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10/06/2016

Iniziative. "Passo e... spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di venerdi 10 giugno

 

Passo e... Spasso!

Appuntamento settimanale del venerdi con "Passo e... spasso!", la passeggiata "della salute".

Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 10 giugno:
ore 20.15 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.30 partenza
Via Machiavelli, Via G. Da Procida, Via Alfieri, Via Cavour, Via Gramsci, Via delle Mimose, Contrada Crisiella, Contrada Falcia, Via Madonna delle Grazie, Via Padre Pio, Via F. Ingrao,Via Mattarella, arrivo Piazza Magnani.

Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
 

 

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10/06/2016

Chiesa. Grest 2016: iscrizioni aperte sino a domenica 12 giugno

 

Grest 2016: iscrizioni aperte sino a domenica 12 giugno
Locandina

Uno staff di 60 animatori, giovani entusiasti pieni di energie, è già al lavoro per organizzare il Grest 2016, che si svolgerà a Grotte dal 24 luglio al 7 agosto. L'iniziativa è organizzata dall'oratorio interparrocchiale, sotto la guida di padre Giovanni Fregapane. Le iscrizioni sono aperte ai ragazzi dalla 1^ elementare alla 3^ media. Ogni giorno, dalle ore 17.30 alle 19.30 davanti alla chiesa Madre, gli animatori saranno disponibili per ricevere le adesioni.
Domenica prossima, 12 giugno, termine ultimo per le iscrizioni, sarà possibile dare l'adesione dalle ore 10.30 alle 2.30 e dalle 18.00 alle 20.00.
  
Redazione
10 giugno 2016.
  

 

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09/06/2016

Rifiuti. Chiusa la discarica di Siculiana; il Sindaco: "Aumentare la differenziata per ridurre i costi"

 

Cassonetto per la raccolta dei rifiuti solidi urbani


Lettera della ditta Iseda
Lettera Iseda


"Taglia la tua bolletta sulla spazzatura", campagna informativa sulla raccolta differenziata
"Taglia la tua bolletta"

Ancora una volta si ripropone in tutta la Sicilia il problema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Con la chiusura della discarica di Siculiana, disposta dal competente Assessorato Regionale, per i Comuni dell'agrigentino scattano i provvedimenti per evitare l'emergenza. Con una lettera del 7 giugno, la ditta Iseda, che gestisce la raccolta dei rifiuti, ha comunicato di non aver potuto effettuare lo svuotamento degli auto-compattatori e di rimanere in attesa di indicazioni dai singoli Comuni, paventando possibili danni agli automezzi rimasti carichi.
Finalmente, dopo l'ennesima proroga semestrale dell'attuale sistema di smaltimento dei rifiuti in Sicilia, provvedimento concesso in extremis (proroga che da molti anni viene proposta ciclicamente come "ultima"), nella giornata di ieri è arrivata l'indicazione, dall'Assessorato Regionale, delle discariche autorizzate a consentire il conferimento. Il Comune di Grotte dovrà conferire la spazzatura in una discarica in provincia di Catania. Ciò comporta un evidente e notevole aumento dei costi, dovuti alla distanza quadruplicata rispetto a Siculiana: sia per il consumo di carburante, sia per gli straordinari del personale (che impiegherà molte ore lavorative nella percorrenza e nell'attesa per lo svuotamento in discarica), sia per l'ammortamento dei mezzi.
Per cercare di contenere i costi che inevitabilmente avranno una ripercussione negativa in bolletta, l'unica alternativa è quella di ridurre al minimo il materiale depositato nei cassonetti, incrementando la raccolta differenziata dei rifiuti (da consegnare presso l'isola ecologica). Differenziando plastica, carta e cartone, vetro, lattine, pile esauste, medicinali scaduti, ed utilizzando correttamente le compostiere è possibile ridurre di oltre il 90% la spazzatura nei cassonetti, con la conseguente riduzione dei costosi viaggi degli auto-compattatori.
"Abbiamo appreso da parte dell’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti, che la ditta Catanzaro Costruzioni S.r.l., nella qualità di gestore della discarica di Siculiana, ha negato l’accesso all’impianto al nostro automezzo addetto alla raccolta dei rifiuti. Questo è l’effetto immediato della chiusura della discarica di Siculiana, sprovvista dell’impianto di trattamento meccanico-biologico. Nei prossimi giorni si profilano lunghi e costosissimi viaggi verso la discarica di Lentini; solo per rendere l’idea del costo del trasposto, il rapporto è di 1 a 4; oltre allo straordinario effettuato dal personale. La chiusura della discarica di Siculiana comporterà, oltre a costi esagerati e non sostenibili dall’utenza, anche disagi e ritardi nella raccolta giornaliera dei rifiuti, con il relativo svuotamento dei cassonetti. Stiamo valutando ogni possibilità onde evitare disagi"; queste le parole del sindaco Paolino Fantauzzo, che continua con un invito: "La raccomandazione che facciamo ai cittadini è quella di aumentare la differenziata e di abbandonare nei cassonetti solo ed esclusivamente l’umido; la quale cosa ci permetterà di diminuire in maniera sostanziale i viaggi giornalieri verso la discarica di Lentini, con un notevole abbattimento dei costi. Si confida nella collaborazione dei cittadini, al fine di non aumentare eccessivamente i costi".
  

Carmelo Arnone
9 giugno 2016
© Riproduzione riservata.
     

 

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09/06/2016

Servizi. Avviamento al lavoro dei "forestali": selezione dalle ore 11.00 del 10 giugno nella sezione di Grotte

 

Avviamento al lavoro dei "forestali"
Forestali

Centro per l'impiego

Si svolgeranno domani, venerdi 10 giugno, a partire dalle ore 11.00 presso la sezione di Grotte del "Centro per l'Impiego" di Canicatti, le selezioni per l'avviamento al lavoro dei lavoratori "forestali" centunisti e centocinquantunisti, addetti alla prevenzione e allo spegnimento degli incendi. Di seguito, la nota ufficiale.

*****

"Oggetto: Richiesta nulla-osta al lavoro addetti AIB per la campagna 2016.

Si comunica che dal 07/06/2016 sono in pubblicazione presso il Centro per l'Impiego Canicatti, sezione recapito di Grotte, le richieste di avviamento al lavoro per gli addetti alla prevenzione e spegnimento incendi appartenenti alla fascia garanzia occupazionale per 151 e 101 giornate lavorative, con le rispettive qualifiche, del VI Distretto per un periodo presumibile di giorni 23 (ventitre).
I lavoratori interessati all'avviamento, inseriti in graduatoria, dovranno presentarsi a partire dalle ore 11.00 del giorno 10/06/2016 nei locali della sezione recapito di Grotte, per partecipare alla selezione tra i lavoratori presenti in ufficio, muniti di documento di riconoscimento e della dichiarazione di immediata disponibilità".
  

 
   

Il Funzionario Direttivo
Geom. Michele Morreale
 

 

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08/06/2016

Televisione. Convegno sulla Legalità: speciale di "Domenica è sempre domenica" su Teleacras

 

"Domenica è sempre Domenica", di Egidio Terrana - su Teleacras

Aggiornamento alle ore 13.50 del 12/06/2016.
A causa di problemi tecnici, alle ore 10.30 di questa mattina non è andato in onda il programma.
Sarà trasmesso oggi, 12 giugno 2016, alle ore 15.30 e domani sera, lunedi 13, alle ore 21.00 circa.
Rimane invariata la programmazione di
martedi 14 giugno alle ore 21.00 e giovedi 16 alle ore 15.00.

*****

Andrà in onda domenica 12 giugno alle ore 10.30 sull'emittente televisiva Teleacras (canale 88 del digitale terrestre e in streaming sul sito dell'emittente), uno speciale della trasmissione "Domenica è sempre domenica" condotta da Egidio Terrana.
La puntata è dedicata al Convegno sulla Legalità "... per non dimenticare le vittime innocenti della mafia", che si è svolto lo scorso 4 giugno presso l'auditorium San Nicola a Grotte, con la testimonianza della dott.ssa Leonarda Gebbia (dell'Associazione "Libera" e familiare di vittima innocente di mafia) e del dott. Filippo Vitello (Procuratore della Repubblica di Siena).
La trasmissione sarà trasmessa, in replica, martedi 14 giugno alle ore 21.00 e giovedi 16 alle ore 15.00 (gli orari di inizio delle repliche possono subire piccole variazioni).
  
Redazione
8 giugno 2016.
  

"Per non dimenticare le vittime innocenti di mafia"; foto e video integrale del convegno
Vedi le foto

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08/06/2016

Riconoscimenti. L'80° compleanno di Pippo Baudo, ricordando il "Premio Nino Martoglio 2015"

 

L'80° compleanno di Pippo Baudo, ricordando il "Premio Nino Martoglio 2015".
Vedi le foto

Pippo Baudo, conduttore, presentatore ed autore televisivo, giornalista, ha festeggiato ieri, martedi 7 giugno, il suo 80° compleanno. Tra gli innumerevoli messaggi di auguri giunti al "Pippo Nazionale", anche quello di Aristotele Cuffaro, ideatore e direttore del Premio "Nino Martoglio" la cui edizione 2015 è stata dedicata proprio al celebre conduttore televisivo.
La
13^ edizione del Premio "Nino Martoglio" - Città di Grotte si è svolta il 31 ottobre ed ha avuto come ospiti - oltre Pippo Baudo - Vincenzo Morgante (giornalista, Direttore della Testata Giornalistica Regionale della Rai, a cui è stato attribuito il Premio Speciale “Francesco Pillitteri”) e Domenico Tempio (giornalista, vicedirettore ed editorialista de La Sicilia). Alla manifestazione sono stati presenti  tre poeti le cui opere sono risultate vincitrici in alcune delle passate edizioni: Laura La Sala di Palermo, vincitrice dell'edizione 2014 con la silloge "Mai diri fimmina"; Gabriella Rossitto di Ragusa, vincitrice dell'edizione 2010 con la silloge "Russania"; Alessandro Giuliana di San Cataldo (CL), vincitore dell'edizione 2011 con la silloge "Pinsera". La cerimonia di conferimento dei Premi è stata animata dal cantastorie Nonò Salamone e presentata da Francesco Bellomo (produttore teatrale e direttore artistico).
L'intera cerimonia è stata trasmessa dall'emittente Agrigento Tv (canale 96 dei digitale terrestre); la trasmissione è disponibile online divisa in prima parte e seconda parte.
In ricordo della manifestazione, pubblichiamo alcune immagini del Premio (66 foto di
© Salvo lo Re "President").

Premio "Nino Martoglio" Edizione 2015 (Foto) Visita l'argomento
     

13^ edizione del Premio "Nino Martoglio" - Città di Grotte
Manifesto

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08/06/2016

Letteratura. Premio "Racalmare - Leonardo Sciascia": sabato 11, presentazione della nuova edizione

 

Presentazione della nuova edizione del Premio "Racalmare - Leonardo Sciascia"

Sabato 11 giugno verrà presentata ufficialmente alla stampa, a Grotte presso l'auditorium "San Nicola", la nuova edizione del Premio letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Città di Grotte".
Di seguito la comunicazione dell'Amministrazione comunale.

*****

COMUNE DI GROTTE
(Provincia di Agrigento)

Oggetto: Premio letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Città di Grotte"

Il giorno 11 c.m., alle ore 10.30 presso il Centro Polifunzionale San Nicola di Grotte, è indetta una conferenza stampa sulla nuova edizione del Premio letterario "Racalmare - L. Sciascia - Città di Grotte".
Interverranno:
- Paolino Fantauzzo Sindaco
- Giusy Cimino Assessore alla Cultura
- Salvatore Bellavia Direttore del Premio
- Dario Costantino Presidente Onorario del Premio.



 

   

Il Sindaco
Paolino Fantauzzo
  

 

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08/06/2016

Pittura. "A Renzo Collura: lo zio di Palermo", visita alla mostra di Pavia; di M. Rita Salvaggio

 

"A Renzo Collura: lo zio di Palermo", visita alla mostra di Pavia
Locandina

Pavia: Palazzo Broletto
Palazzo Broletto

Ranzo Collura: autoritratto

Autoritratto

3 giugno 2016, eccomi a Pavia.
Sono davanti alla splendida cornice di Palazzo Broletto che ospita la mostra di Renzo Collura.
Sbircio dal vetro delle porte ancora chiuse, scorgo i quadri già sistemati: ci sono.
Arriva l’orario di apertura, inizio il giro: che emozione!
Non ho le competenze specifiche per definire l’artista o descriverne dettagliatamente le sue opere, ma ero lì per onorare un uomo, la sua passione e il suo talento coltivati con forza tra le tante difficoltà della vita e dei tempi di guerra.
É stato il fratello di mia nonna, lo zio di Palermo, che veniva a trovarci nel suo paese natale, Grotte, quando la voglia di famiglia e di pace paesana si facevano sentire in lui.
Si stava a tavola tutti insieme a raccontare e raccontarci: storie lontane e vicine, progetti e possibilità.
Coglieva scorci di paese, lo zio Renzo: quelli ancora visibili o scolpiti nella sua memoria di ragazzo; scorci di vita quotidiana e della sua rappresentazione, di persone passate e di coetanei, di luoghi identitari della sua Sicilia.
Li ha fatti rivivere e resi immortali con forme e colori che sanno destare precisi ricordi.
Li ho guardati e riguardati uno ad uno, quei lavori esposti. Non ho colto, sicuramente, tutti i particolari, ma ne ho profondamente apprezzato l’esistenza di ciascuno quale testimonianza viva, espressiva, del suo pensiero e del suo sentire, anche - o soprattutto - in quelle immagini di morti vivi: maschere dentro precisi ruoli.
Ho colto la bellezza del luogo ospitante, l’interesse dei partecipanti, l’emozione e la fierezza dei due figli e dei nipoti.
Non credo si pensi a tutto questo mentre si dà forma all’opera del proprio ingegno, e non so come immaginasse il futuro dei suoi lavori, lo stesso Renzo Collura; ma la vita sa regalare soddisfazioni anche postume, ed io non posso che augurargliene tante, e ancora più grandi.
É stato un piacere esserci.
Spero di riviverlo presto, magari proprio nella sua e nostra Sicilia
.
  
M. Rita Salvaggio
8 giugno 2016
© Riproduzione riservata.
     

M. Rita Salvaggio con Athos Collura
Con Athos Collura

Pittura: Dolores
"Dolores"

Pittura: La processione dell'urna a Grotte
L'Urna a Grotte

Pittura: la festa della Madonna delle Grazie
Madonna delle Grazie

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07/06/2016

Legalità. Convegno sulle vittime innocenti della mafia; saluto del sindaco Paolino Fantauzzo

 

Convegno sulle vittime innocenti di mafia; saluto del sindaco Paolino Fantauzzo
Paolino Fantauzzo

Convegno sulla legalità "... per non dimenticare le vittime innocenti della mafia".
Saluto di Paolino Fantauzzo (Sindaco di Grotte).

*****

"Buonasera e benvenuti,
quella di oggi è una giornata importante per la nostra città, una giornata voluta fortemente da questa Amministrazione per non dimenticare i morti innocenti di mafia.
Il fatto simbolico di poco fa, alla Villetta Collodi, può sembrare solo un fatto simbolico ma così non è, perché la villetta è il cuore pulsante della nostra città dove si incontrano diverse generazioni, dai più piccoli ai più grandi.
E la lapide che poco fa abbiamo messo in evidenza farà sicuramente riflettere i giovani sul fatto che la vita è un bene prezioso.
Allora questa giornata la dobbiamo dedicare soprattutto alla vita, che è il bene unico, essenziale che abbiamo e che bisogna salvaguardare al di sopra di qualsiasi interesse ci possa essere.
Chi poteva partecipare a questo convegno, oggi, meglio della dott.ssa Leonarda Gebbia? Che porta nel cuore questo dramma di un fratello assassinato innocente, per caso, perché si trovava in quel momento, in quell’istante, in quel fatidico luogo.
Così come il procuratore Vitello che è stato anche Giudice in prima linea contro la ‘ndrangheta in Calabria.
Grazie per essere venuti qui e grazie per l’onore che ci state dando".

 

 

 

Paolino Fantauzzo
  

 

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07/06/2016

Legalità. Convegno sulle vittime innocenti della mafia; saluto della Presidente Rosellina Marchetta

 

Convegno sulle vittime innocenti di mafia; saluto della Presidente Rosellina Marchetta
Rosellina Marchetta

Convegno sulla legalità "... per non dimenticare le vittime innocenti della mafia".
Saluto di Rosellina Marchetta (Presidente del Consiglio comunale di Grotte).

*****

"Buonasera,
porgo il saluto mio personale e quello del Consiglio comunale, che ho l’onore di presiedere, alla dottoressa Leonarda Gebbia dell'Associazione Libera, al dottore Filippo Vitello, Procuratore della Repubblica di Siena, e a tutte le autorità civili e militari presenti.
Oggi il sindaco Fantauzzo e l’assessore Piero Castronovo ci invitano a questo importante convegno sulla legalità, dal  tema “... per non dimenticare le vittime innocenti della mafia”.
Con questo convegno il Comune di Grotte mira a formare una diversa e più  efficace cultura della legalità, facendo acquisire, attraverso il dott. Vitello, la consapevolezza e l’importanza che il cittadino riveste, in tutte le sue azioni quotidiane, nella costruzione della legalità. A tal proposito desidero esprimere il mio vivo compiacimento verso l’amministrazione attiva, ed in particolare verso l’assessore Piero Castronovo che, con impareggiabile impegno, contribuisce a costruire una cultura dei valori nel rispetto della legalità. La legalità va costruita anche sotto tutti i profili e ovviamente anche attraverso la legalità economica.
Anche se oggi viviamo in un periodo storico nel quale la criminalità economica è molto diffusa, ogni giorno i mass-media comunicano fatti di corruzione, aggiotaggio, cartelli, trust, contrabbando, usura, contrasti di interessi, criminalità economica, falso in bilancio, fondi neri, riciclaggio di denaro, ecc. ecc., questi sono tra i più comuni reati contro l’economia.
L’illegalità economica diventa più grave quando è esercitata in forma organizzata e strutturata, non rispettando le norme e la trasparenza dei mercati che sono il sale di un'economia sana. Oggi va sottolineato che il sistema economico italiano è in difficoltà, la responsabilità va ricercata in alcuni operatori economici che molto spesso prestano il fianco ai gruppi dediti al malaffare.
Anche la pubblica amministrazione ha le sue responsabilità; il quadro che emerge negli ultimi tempi è allarmante: frodi finanziarie, reati ambientali, contraffazione ed alterazione di prodotti, che oltre a creare un danno per la vera economia, creano un danno anche alla nostra salute.
La criminalità  all’interno del sistema economico crea impoverimento dell’economia, facendo perdere capacità di competitività al nostro impianto produttivo e quindi minore ricchezza al nostro territorio nazionale, creando marginalizzazione del sistema socio-economico. L’impressione che oggi danno le diverse istituzioni dello Stato, compresa  la politica, non è edificante e non ci aiuta ad uscire da questa situazione, basti dare uno sguardo a quello che avviene nel settore degli appalti pubblici.
Il tema della legalità economica è un problema che investe tutti i governi del mondo, nessuno può pensare di sfuggire a questa responsabilità. Per questa ragione serve una cooperazione internazionale. Oggi, purtroppo, assistiamo alla svilente attività di “mercimonio” che gran parte dei governi attuano con disinvoltura. Praticamente abbiamo una politica sottomessa agli interessi prevalenti ed assoluti delle grandi corporazioni economiche. Questo atteggiamento, purtroppo, allontana i cittadini dai governi e crea un malessere sociale, ingenerando nella popolazione tutta solo un diffuso allontanamento dalle Istituzioni.
Dalla fine della prima Repubblica (1992), a seguito dell’ormai non più tollerabile “questione morale”, la “seconda” (Repubblica) se così si può chiamare, nata appunto per eliminare il “malaffare
, è stata anch'essa affossata dalla questione morale. Questo avvenimento è stato “devastante”, in considerazione del fatto che tanti movimenti e partiti politici sono nati all’insegna della moralità, ma i fatti hanno dimostrato che la moralità stava solo nelle parole.
Al primo punto di una società cosiddetta civile deve primeggiare il concetto di legalità ed economia, intesi non solo come modello ideale di valori e di scopi da raggiungere, ma come modus vivendi et operandi.
Se in un Paese non c’è legalità non ci sarà una vera democrazia, secondo il sacro principio sancito fin dall’antichità che recita: “Solo il rispetto delle regole rende il cittadino libero”.
Cari amici,
se non dovessimo promuovere una vera e propria cultura della legalità, cosi come magistralmente portano avanti le forze dell’ordine (cercando di dare corpo a quei diritti che non solo sono sanciti nella Costituzione ma i quali rappresentano il primo e fondamentale precetto del Diritto Naturale che differenziano una società civile, con futuro sicuro, certo e affidabile, da una società incerta fondata sull'assoluta prevaricazione e con l’assenza dei diritti fondamentali), l’uomo e la società sono destinati a scivolare nell’oblio.
Infine, a mio modesto avviso, l’economia deve essere fondata sulla moralità. Un sistema economico che non considera il valore morale dei protagonisti dell’economia, come valore basilare del sistema stesso, è destinato a collassare e a trasformare l’economia in diseconomia, così come soleva affermare don Luigi Sturzo.
Se gli uomini, le pubbliche amministrazioni, a tutti i livelli, non costruiscono la cultura della legalità, si finisce per  favorire solo gruppi criminosi e quindi la mafia
".
  

 

 

 

Rosellina Marchetta
  

 

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07/06/2016

Legalità. Convegno sulle vittime innocenti della mafia; saluto dell'assessore Piero Castronovo

 

Convegno sulle vittime innocenti di mafia; saluto dell'assessore Piero Castronovo
Piero Castronovo

Convegno sulla legalità "... per non dimenticare le vittime innocenti della mafia".
Saluto di Piero Castronovo (Assessore alla Legalità del Comune di Grotte).

*****

"Rivolgo innanzitutto un saluto ed un ringraziamento ai presenti.
Un saluto ed un ringraziamento rivolgo a Leonarda Gebbia, per aver voluto annoverare alla sequela delle iniziative “... per non dimenticare le vittime innocenti di mafia” anche Grotte. Ho avuto il piacere di conoscere una persona seria e determinata, una persona la cui direzione di vita è stata completamente cambiata a seguito della morte innocente del fratello Filippo rimasto vittima nella prima strage di mafia a Porto Empedocle nel 1986.
Un saluto ed un ringraziamento rivolgo a Carmelo Arnone il quale, ci tengo a precisarlo, ha accettato di moderare il convegno che si tiene oggi a titolo completamente gratuito. Grotte.info Quotidiano, testata giornalistica della quale Carmelo è direttore, è stata per me da sempre un vero e proprio strumento di Legalità, oltre che un riferimento per tutti i grottesi sparsi nel mondo.
Un saluto ed un ringraziamento di cuore lo rivolgo al dottor Salvatore Filippo Vitello, Procuratore della Repubblica di Siena. Abbiamo rinviato cinque volte questo convegno per cercare una data conciliabile con gli impegni del dottor Vitello.
Signor Procuratore, il suo messaggio di Legalità è importante per la Nostra e la Sua Grotte, quella Grotte di cui lei è stato giovane eccellente, studioso ed assiduo frequentatore dell’Azione Cattolica assieme ad amici come Toto Carlisi. É innegabile che Grotte è, e rimane, nel suo cuore con tutte le esperienze e con tutti i ricordi. Di questo noi grottesi gliene siamo grati ed io, ripeto, le sono grato oggi per avere accettato il nostro invito.
Abbiamo voluto cogliere l’occasione per consegnare simbolicamente alla città di Grotte il nuovo sistema di videosorveglianza cittadino. É il secondo impianto di cui il Comune si dota.
Questo nuovo è un impianto che vede diverse telecamere installate su tutto il territorio comunale, con riprese ad alta risoluzione, capaci di captare immagini in notturna, e con un ampio immagazzinatore di dati. Un investimento per la sicurezza del cittadino. Per questo devo ringraziare il Responsabile del Corpo di Polizia Municipale Ispettore Capo Carmelo Alaimo per essersi prodigato senza sosta per la messa in funzione dello stesso.
Ma adesso due parole per il tema di cui stiamo trattando.
Legalità non può rimanere una semplice enunciazione del termine. Non può essere un mero momento di passerella. Legalità significa assumere un comportamento positivo e strutturale. Legalità significa rispetto delle leggi, rispetto del diritto altrui, adempimento scrupoloso del dovere, rispetto dell’ambiente. Il rispetto della Legalità deve essere un argomento che deve interessare fattivamente il popolo delle persone oneste. Il fenomeno criminale, come il fenomeno delinquenziale, se operato individualmente è un fenomeno pericoloso ma facilmente neutralizzabile. Questo diventa più pericoloso se invece di essere individuale si articola in varie criminalità “organizzate”. Ecco che in questi ultimi casi la risposta del popolo delle persone oneste, che non può permettere che ad occuparsi di tali fenomeni siano solo ed esclusivamente i Magistrati o le sole Forze dell’Ordine. Ad un fenomeno criminale organizzato deve contrapporsi una resistenza civile tale da ergersi a muro di protezione sociale, solo così possiamo sperare risultati lusinghieri. Mi chiedo inoltre se le istituzioni, soprattutto quelle a livello centrale, investono per la formazione nelle scuole, per la Legalità. Sarebbe necessario, a mio giudizio, introdurre una disciplina che si chiami proprio “Educazione alla Legalità”.
Voglio chiudere adesso questo mio intervento di saluto citando una frase che mi è molto piaciuta, scritta da Alfonso Bugea (capo della redazione di Agrigento del Giornale di Sicilia) nelle prime pagine di un suo libro intitolato “Cosa muta”, sui delitti di mafia negli anni '80-'90: “ …alle vittime di mafia a quelle innocenti a cui la violenza ha negato il diritto alla vita. Ma anche a chi, cresciuto con la morte nel cuore nessuno ha saputo insegnare ad amare la vita”.
Grazie
".

 

 

 

Piero Castronovo
  

 

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07/06/2016

Legalità. Convegno sulle vittime innocenti della mafia; relazione del dott. Filippo Vitello

 

Convegno sulle vittime innocenti di mafia; relazione del dott. Filippo Vitello
Dott. Vitello

"Per non dimenticare le vittime innocenti di mafia"; relazione del dott. Filippo Vitello
Video

Gianni Costanza, Antonio Carlisi, Filippo Vitello, Calogero Patanella
Amici di gioventù

Convegno sulla legalità "... per non dimenticare le vittime innocenti della mafia".
Relazione del dott. Filippo Vitello (Procuratore della Repubblica di Siena).

*****

"Miei cari amici,
carissima Dottoressa, caro Carmelo,
io vengo a casa mia, e non è la prima volta che vengo per stare insieme, a fare i miei ragionamenti - come diceva la Lei prima, dottoressa - con i concittadini, con gli amici con cui sono stato sin da piccolo.
Ogni volta che sento una testimonianza di un parente di una vittima della mafia mi sento coinvolto emotivamente, così come immagino lo siate stati anche voi.
Di vittime della mafia se ne contano tantissime, se ben ricordo nel Giorno della Memoria se ne contano 900. E sono tutte vittime innocenti, perché non avevano niente a che fare con le faide mafiose, con i killeraggi delle varie cosche mafiose (parliamo di mafia ma intendiamo anche ‘ndrangheta in Calabria, camorra in Campania, la sacra corona unita pugliese), cioè tutta gente che passava lì per caso o che stava godendo un momento di tranquillità e si è vista attinta senza colpa.
Famiglie distrutte, persone che hanno perso il senso della ragione, in alcuni casi; persone che non hanno più i loro familiari. Ecco, questa è la realtà.
Quando si parla di mafia, e la si vuole abbinare al concetto di legalità, si è già fatto un passo avanti perché prima della illegalità, la mafia è totale disumanità: nega l’uomo.
Uccidere un bambino nell’acido significa negare l’uomo, negare l’umanità. Uccidere persone che non si conoscono significa negare l’umanità.
Quando nella mia attività sento parlare di “gente di rispetto” mi viene da sorridere, perché non può definirsi “uomo di rispetto” - quale che sia l’accezione - colui che nega l’umanità.
Però il problema è - e qui entra il concetto di legalità - che questa gente ha rispetto in quelle zone  grigie, in quelle debolezze umane che portano a considerare queste persone come gente di rispetto.
Ed io oggi, con voi, voglio fare un ragionamento. Perché dobbiamo parlare con “spirito di verità”. È scritto nel vangelo di Giovanni “La verità vi farà liberi”, e noi dobbiamo parlare da liberi.
Che cos’è la legalità?
È una parola molto semplice: significa avere delle regole per consentire alla comunità civile di sopravvivere - perché se non ha regole, la comunità civile è anarchia, non sopravvive - e rispettarle.
Ma la legalità è un concetto molto più complesso, che si atteggia in vari modi.
Per l’esperienza che ho io, la legalità nelle zone di mafia significa “non uccidere”, perché quello è il problema principale.
Se parliamo dell’Italia centrale, della Capitale, legalità significa “no al malcostume politico-amministrativo”.
Se parliamo di legalità nelle zone dove sto operando, significa rispettare le leggi economiche, le leggi tributarie.
È sempre legalità ma ha diverse accezioni.
Ma vedete, il concetto di legalità ha un suo abbinamento essenziale, che è quello di democrazia, perché riguarda il modo con cui si producono le regole, che poi vengono applicate dai giudici.
E quando si parla di regole, si parla di rappresentanza politica, che ha come suo presupposto l’esercizio della sovranità. E quando si parla di sovranità, si parla di cittadini, titolari di diritti.
Allora, se noi dovessimo interpellare i cittadini e chiedere cosa pensano della loro rappresentanza politica, sono convinto - senza bisogno di ricorrere a sondaggi o statistiche - che la risposta sulla loro rappresentanza politica - per usare un eufemismo - è “critica”, se non negativa, perché il cittadino ha sfiducia. Soprattutto nelle regioni in cui si fa mercimonio del voto.
Ha sfiducia perché vi è una sorta di “propensione all’illegalità”. Qui chiamo in causa la stessa responsabilità del cittadino.
Ha sfiducia perché ritiene che l’operato dei suoi rappresentanti, della sua classe politica, si fonda sulla illegalità.
Questa generale sfiducia si compensa con i controlli doverosi che sui pubblici poteri vengono affidati a un soggetto terzo, estraneo alla rappresentanza politica, ma che esercita la sua funzione in nome del popolo italiano, in nome di quei cittadini che hanno sfiducia.
Perché attraverso questo sistema di controlli si deve - talvolta ci si riesce, altre no - reintegrare il sistema della rappresentanza attraverso la legittimità delle condotte.
Però vedete, la Magistratura - mi riferisco ad essa - che interviene come soggetto terzo esterno sul controllo dei pubblici poteri, interviene per eliminarne le patologie, ma guai quando si pensa che il magistrato debba inserirsi nei meccanismi di decisione dei pubblici poteri, perché diventa partecipe e questo è contro il sistema della democrazia, degli equilibri istituzionali.
Il potere, se non è esercitato con criteri legali, è illegittimo, è diabolico, perché ha nella sua essenza la sopraffazione e la violenza. Il potere mafioso è violenza, è un potere organizzato che esercita violenza, ed è disumano, e si basa sull’arroganza.
Vi è una bella scena nel film “Il Marchese del Grillo” con Alberto Sordi che dice ai villici “... perché io so’ io, e voi non siete…” dico io “niente” ma la parola è un’altra.
Questa è l’arroganza mafiosa: “io sono io e voi non siete niente”. Quindi tu sei niente e ti posso distruggere.
La legalità è fonte di diritti e di legittimazione, e questa legittimazione risiede nella sovranità popolare, che è la massima espressione della dignità di ciascun individuo.
L’individuo recupera il massimo della sua sovranità popolare, il massimo dei suoi diritti nell’espressione del voto.
Guai a cercare il mercimonio del voto, guai!
Si è delegittimati, prima dalla propria coscienza e poi davanti alla gente.
Quest’antinomia tra legalità e illegalità è visibile plasticamente quando si entra in un carcere. Il carcere è l’espressione dello Stato che afferma la legalità contro chi ha deviato, quindi contro l’illegalità.
Ma lo Stato è responsabile della persona che ha deviato, ne assume la totale responsabilità perché assume in carico quella persona, perché intende ricondurla a un percorso di “rieducazione”; io la voglio chiamare (perché il termine è un po’ equivoco, comunque è la Costituzione che lo chiama “rieducazione”) “risocializzazione”.
Interesse dello Stato non è buttare dentro una cella una persona e poi, come si suol dire, buttare via la chiave. Interesse dello Stato, principalmente, è quello di far capire alla persona, che ha deviato, che ha fortemente deviato, che ha sbagliato; renderlo consapevole e restituirlo alla società in una maniera diversa, rispetto a quello che era l’uomo del delitto.
È questa la missione della istituzione penitenziaria: riportare l’uomo del delitto nella società. Ed è un compito ed un dovere che non riguarda solo l’istituzione statale, il carcere, riguarda soprattutto la comunità, perché “colui che devia” è espressione della comunità in cui vive.
Io ricordo benissimo, agli inizi della carriera a Torino, quando ho iniziato ad occuparmi di fenomeni di delinquenza organizzata - mi occupavo dei mafiosi di Catania -, che c’era un ragazzo di questi, che poi si è pentito, e ci diceva (a me e ad un altro magistrato): “Guardi che per me non è facile parlare dei delitti commessi con queste persone, perché io con queste persone ci sono cresciuto, siamo stati insieme, abbiamo vissuto insieme tutta la vita. Parlare di loro e accusarli di questi omicidi non è una cosa semplice”.
C’è un problema, quindi, della comunità che non ha saputo prevenire quei fatti. E la comunità è responsabile di quei detenuti, che hanno sbagliato e che vanno sicuramente instradati verso un percorso di risocializzazione.
Ma questa è un’operazione delicata, e va fatta con onestà intellettuale.
Io non mi scandalizzo che detenuti, o ex detenuti condannati vengano qui a parlare delle loro esperienze carcerarie.
Non mi scandalizzo, è normale che sia così, è una testimonianza che danno e che bisogna recepire; ma attenzione, perché la comunità deve farsi pure carico di queste cose.
Attenzione: vi deve essere onestà intellettuale, perché da un lato non si può pensare di isolare queste persone - l’isolamento è deleterio, significa relegarle alla morte civile -; dall’altro, l’indifferenza significa cinismo; dall’altro ancora, la comunità deve essere irremovibile su un punto: tu esprimi la tua testimonianza sulla base dei valori condivisi che la comunità vive.
Guai a pensare che si possa riprendere una logica di potere che è stata condannata nelle aule di giustizia; guai!
Guai a pensare che tutto ciò che è avvenuto nelle aule di giustizia è niente perché poi il potere riprende la sua dimensione normale. E noi prestiamo rispetto a questo. Guai! Perché significa tradire la propria comunità e la propria dignità di cittadini.
Questa è l’essenza della democrazia, ragazzi! (come direbbero gli americani): rispetto della dignità di ciascuno.
E rispetto della dignità vuole che chi ha sbagliato deve ritenersi consapevole dei propri errori e dare testimonianza di pentimento di quello che ha fatto.
Lo deve fare, ma la comunità deve essere irremovibile nel non volere, nel non accettare logiche di potere che hanno portato a quella devianza. Non si può pensare, nell’avvicinarsi a chi ha espiato la sua pena ed ha ristabilito un percorso di avvicinamento alla comunità, che si possa ristabilire un sistema di potere ed avvicinarsi ad esso. Non è accettabile.
La legalità, quindi, è una pratica quotidiana, è la pratica quotidiana che richiama ciascuno alle proprie responsabilità: dobbiamo evitare le scorciatoie e certe abitudini improntate al clientelismo ed alla sudditanza. Bisogna evitare questo e si recupera la dignità di cittadino.
Non potete pensare quanto sia bello andare in un ufficio e dire: “Mi chiamo ‘X’, sono qui per un certificato”, e trovare l’impiegato disponibile: “Ecco il suo certificato”.
Quanto è fastidioso andare dall’amico, e poi dall’amico dell’amico, per ottenere una cosa che mi spetta. Ma non solo è fastidioso: è umiliante.
Determina, naturalmente direi, un fatto di “attrazione” - da parte di chi è più forte - di quell’area al potere criminale. Ed il potere criminale occupa subito quell’area.
E allora bisogna denunciare il malcostume, ma attenzione alle strumentalizzazioni!
Il malcostume bisogna denunciarlo perché è contrario ai diritti di ciascuno, ma non bisogna farne un’opera di strumentalizzazione politica.
Perché anche qui si fa lo stesso errore di quelli che praticano il malcostume. Bisogna avere il coraggio, la forza, e lo si fa se si è insieme, se si fa rete.
La mafia - ve ne parlo perché le ho viste, queste cose - ha facile gioco a far valere la propria posizione di supremazia per ottenere “rispetto” e il controllo delle relazioni sociali. Il potere mafioso si impronta sul controllo delle persone, che poi è anche controllo dei territori.
Giù dov’ero io, non c’era bisogno di pistole e di minacce - le utilizzavano pure, per carità! -; le signore mogli dei mafiosi andavano nei negozi, prendevano capi firmati (perché lì, se non sono firmati non hanno valore): “Poi passa mio marito”. Ovviamente non passava nessuno.
La cosa che mi ha colpito di più nelle mie esperienze da procuratore (che mi ha fatto arrabbiare da morire, e il giorno dopo sono sceso in piazza; non ho imbarazzo a parlare di queste cose in piazza - lo riprendo dopo questo discorso per rispondere a qualcuno -: non ho nessun imbarazzo, perché quando si parla di sangue versato da vittime innocenti non bisogna avere imbarazzi, di nessun tipo, bisogna essere chiari) è un avvenimento.
Lì ogni ‘ndrina ha il controllo di una zona. Se si va in una certa zona, immediatamente lo sanno i controllori mafiosi.
Un giorno un carabiniere, che voleva stare in intimità con una ragazza, sale su una zona controllata da certi mafiosi. Dopo due secondi due, gli arriva una scarica di pistolettate. Lì non ci si poteva stare perché i mafiosi non volevano.
Capite qual è il problema della legalità.
Che non si combatte solo con la forza della legge, si combatte con la forza dei cittadini che devono scendere in piazza e dire “no” a questo sistema.
Perché i mafiosi sono la gente più debole che ci sia: si sentono forti quando stanno insieme ma presi uno per uno sono dei vigliacchi. E sono ignobili perché sono pronti a tradire chicchessia. Tant’è vero che c’è il termine “tragidiatore” per chi tradisce.
Ma il tradimento tra di loro è normale perché devono, in qualche modo, salvaguardare la vita. Fanno una vita - scusatemi l’espressione - di m…, perché hanno paura soprattutto di essere ammazzati, e poi stanno sempre in guardia perché hanno il timore di uscire, ma poi ancora temono di essere pure arrestati. Quindi è una vita blindata.
La migliore risposta a questi signori sono i ragazzi, i giovani. Io andavo nelle scuole a parlare anche ai figli dei mafiosi per dire: “Guardate che avete sbagliato tutto, che il futuro è la vita, non la morte”.
Vi è un libro che riguarda la nostra storia - ecco perché importante parlare di queste cose anche da noi -, che ha scritto Gaetano Savatteri, s’intitola “Ragazzi di Regalpetra”.
Un passaggio mi ha impressionato assai, perché poi è la verità.
Savatteri racconta che ad un certo punto nel ’91, quando nascono tutte queste vicende criminali, tra stiddrari e cosa nostra - detti anche “cudi chiatti” -, il capomafia di Racalmuto, tale Alfonso Alfano Burruano detto “zì Fofò”, riceve la rappresentanza di un prete, un politico ed un dirigente comunale, per dire: “Zi Fofò, ci metta la buona parola e faccia smettere tutte queste tensioni”.
Il cittadino, il rappresentante di un’istituzione che si rivolge al mafioso, all’anti-Stato, per istituire l’ordine nella sua comunità, tradisce la propria comunità, e non è degno di farne parte. Non è assolutamente degno di farne parte.
Bisogna smettere di pensare che i problemi di “relazioni sociali” li possa risolvere il mafioso. Bisogna smettere di pensare che ci possa essere “U zì Fofò” o “U zì Pepè” che possa risolvere queste questioni. Queste cose bisogna rinnegarle e denunciarle.
Ecco perché è venuto il momento, miei cari, che sulla mafia di Grotte si apra una pagina di verità.
Ha cercato di farlo, con quel bell’intervento che vi ha fatto Gasparino Agnello, quando ha parlato di queste cose l’altro giorno, ai sessant’anni della vita politica di Grotte.
Ma bisogna farlo in maniera più approfondita perché, quando Gasparino dice: “Abbiamo avuto un assessore che era un capobastone” - parlo di Grotte - qualcuno mi deve spiegare come è stato nominato. E qualcuno mi deve spiegare perché poi quell’assessore faceva il sorvegliante di tutti gli spazzini, la mattina.
Queste cose ce le dobbiamo dire, perché altrimenti rimane tutto nel limbo, rimane tutto nel grigio, e rimane quel silenzio omertoso che favorisce comportamenti mafiosi. Non magari la mafia, che non è, diciamo, una realtà “vigente” così come l’abbiamo conosciuta - perché l’abbiamo conosciuta, e ora vi dico quando - ma bisogna parlarne e dirci la verità.
E qualcuno ce lo deve dire, a noi che non c’eravamo, come si è arrivati alla nomina di questo assessore, e come ce lo siamo tenuti come “quadro” comunale.
Perché la mafia vive di simboli, e il fatto di dare disposizioni la mattina, se lo fa il mafioso è un simbolo, che perpetua il potere mafioso, lo fa crescere. Questo sistema non è accettabile, non è tollerabile. E non è tollerabile perché da questa cosa apparentemente innocua, poi si producono morti, vittima innocenti di mafia.
Allora, amici miei, è venuto il momento di dire - di avere il coraggio della verità, soprattutto il coraggio della verità a Grotte per rendere onore a quella persona che è in quella foto (NdR: Filippo Gebbia), perché altrimenti il suo sangue è stato inutilmente versato - bisogna dire perché a Grotte è esistito un potere che ha causato due vittime innocenti: Calogero Zaffuto e Angelo Carlisi, che sono iscritti nell’elenco dei 900 di Libera.
Vittime innocenti di mafia, espressione solo di sopraffazione criminale.
(Come quando ero procuratore a Lamezia: che si ammazzano due spazzini perché la ditta aggiudicataria della raccolta della nettezza urbana apparteneva ad una cosca contraria, quindi anziché prendersela tra di loro, si ammazzano i due spazzini: espressione di sopraffazione criminale).
Bisogna riconoscere e fare memoria di queste due vittime innocenti. Su queste persone è caduto l’oblio totale, non è più accettabile che due vittime dell’arroganza e della vigliaccheria mafiosa siano completamente trascurate dalla comunità.
L’antimafia dei fatti, miei cari, ha il dovere di ricordare e di fare memoria di queste persone come di quei nostri ragazzi poco più che trentenni che hanno lasciato le loro famiglie, perché la loro morte, il loro sangue innocente non sia caduto invano.
Il loro sacrificio (se vogliamo dare senso alla nostra comunità, e se vogliamo dare senso alla parola “legalità” altrimenti leviamoci mano, è un inutile rito che non serve a nessuno) deve essere additato alle nuove generazioni, come monito, perché non si indietreggi, si abbia la schiena dritta e si abbia la reazione pronta perche simili fatti non accadano più da noi.
Mi è stato chiesto di dire se sono imbarazzato.
No. Sono orgoglioso di parlare di questi fatti davanti a chiunque.
Quando si parla di vittime innocenti la polemica politica deve fare un passo indietro, perché dobbiamo stare tutti insieme a difendere questi valori, che sono i valori di tutti.
Si sbaglia, si sbaglia di grosso a pensare che ci si possa dividere in queste circostanze.
Bisogna stare insieme e poi riprendere la polemica e il contrasto politico e denunciare i fatti che si reputano ingiusti e non corretti.
Bisogna farlo con lo stesso coraggio con cui bisogna difendere i valori condivisi a tutela delle vittime innocenti della mafia. Tenete alta l’attenzione, miei cari che mi avete scritto, siate vigili perché a voi qui, a loro, e a quelli che stanno fuori noi consegniamo il testimone della legalità.
Ed io oggi voglio condividere con voi un sogno, che è il sogno di ritornare in quel paese felice in cui stavo così bene, ma così bene. Non avevamo niente ma stavamo bene.
Un paese felice che mi ha avviato alla vita sociale facendomi capire i veri valori, che spero, miei cari, voi ricorderete quando io raggiungerò i miei cari in quel bel panorama che si avvia verso il viale dell’Acquanova".

     

 

 

 

Filippo Vitello
  

 

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07/06/2016

Legalità. Convegno sulle vittime innocenti della mafia; intervento della dott.ssa Leonarda Gebbia

 

Convegno sulle vittime innocenti di mafia; intervento della dott.ssa Leonarda Gebbia
Leonarda Gebbia


"Per non dimenticare le vittime innocenti di mafia"; intervento della dott.ssa Leonarda Gebbia
Video


Filippo Gebbia, vittima innocente della mafia
Filippo Gebbia


"Per non dimenticare le vittime innocenti di mafia": lapide nella Villetta Collodi
Lapide


"Per non dimenticare le vittime innocenti di mafia" - foto di gruppo
Foto di gruppo

Convegno sulla legalità "... per non dimenticare le vittime innocenti della mafia".
Intervento della dott.ssa Leonarda Gebbia (familiare di vittima innocente di mafia).

*****

"Buonasera,
sono veramente emozionata.
Quest’oggi è stato importante, con la scopertura di questa lapide sulla quale sono incise le mie parole, il costante dolore che ormai mi porto dietro da trent’anni.
Il fatto è successo nell’86 e io ero una matricola universitaria. Era la prima strage di Porto Empedocle.
Vi sembrerà strano, ma io ho saputo come si sono svolti i fatti da un mio concittadino famoso: Andrea Camilleri, che è stato un testimone oculare della strage di Porto Empedocle.
Sapete, nei nostri paesi siamo abituati a “ricamare”, a “mettiri i frinzi”: chi diceva che Filippo era seduto al bar, chi diceva che Filippo stava entrando, chi diceva che Filippo stava mangiando un gelato, ma non è vero. Non è stato così.
Filippo si trovò a passare quando partì il fuoco dei kalashnikov. Nell’arco dei miei trent’anni mi sono fatta una cultura, ahimè; ho visto tanti falsi paladini.
Sono arrabbiata.
Noi siamo quelli che facciamo ogni giorno il “21 di Marzo”, ogni giorno onoriamo i nostri morti. Io ho avuto modo di incontrare molte persone che hanno vissuto il mio stesso dramma. Solamente all’incrocio degli sguardi scendono le lacrime.
La mia è una storia triste perché Filippo era l’unico fratello maschio, l’orgoglio di mio padre.
Mio padre era un uomo rigido ma molto buono. Diceva sempre: “Bisogna essere umili e lasciare profumo”, ed io ne ho fatto un comandamento. Sono trent’anni che sono sulle barricate e grido l’innocenza di mio fratello.
É stato un periodo bruttissimo, quello dell’86, i morti non si contavano più. Si eliminavano a vicenda, queste due famiglie che volevano prendere il potere. Un giorno cadeva uno di una fazione, l’altro giorno ne cadeva un altro della fazione opposta.
La parola mafia è molto pesante, che a noi non toccava; avevamo sentito parlare di mafia ma per me era distante anni luce. Erano anni di piombo e nessuno usciva più di casa.
Una circostanza particolare mi è rimasta impressa, del fattaccio. É successo l’indomani. Ero stata incaricata di prendere i vestiti neri per vestirci a lutto. Ricordo mia madre tutta ammantata di nero.
Lo scenario era orribile: non potrò mai cancellare dalla memoria i fori lasciati dai proiettili sul muro.
Abbiamo vissuto un dramma dentro il dramma. Nel senso che ci sono stati dei giornalai - non giornalisti - che hanno seminato il dubbio.
Mi ricordo che sono diventata grande di botto: da studentessa sono diventata capofamiglia, perché i miei genitori si sono annientati. Andavo appresso a mia madre che voleva andare da suo figlio. Mia madre stava dietro la porta ad aspettare Filippo. Quando io salivo le scale, lei chiamava: “Filippo!”, ma Filippo non c’era più.
Quando i miei genitori sono stati chiamati a testimoniare, nella fase istruttoria, il giudice disse a mia madre: “Signora, vada a casa a piangere suo figlio”.
Non abbiamo avuto mai modo di avere a che fare con la Giustizia. Abbiamo dovuto rivendicare l’innocenza di mio fratello con le nostre tasche. Mi sono rivolta al mio avvocato: “Cosa devo difendere, l’innocenza di mio fratello?”.
Mio fratello era già stato escluso dalle indagini la sera stessa, mentre un giornale aveva scritto “Nella strage di Porto Empedocle non ci sono vittime innocenti”.
Ho preteso un articolo in prima pagina, con la foto di mio fratello, e le pubbliche scuse.
C’è stato un periodo in cui ho rinunciato alle mie radici, me ne volevo andare, non volevo avere più nulla a che fare con il mio paese. Ma ho riflettuto e mi sono detta: no!
Io sono quella che si occupa a 360° del sociale, che ha investito nella propria terra, sui miei conterranei, che crede ancora agli ideali - come mi ha inculcato mio padre -, alla famiglia, che è il bene più prezioso. Sono rimasta l’ultimo baluardo della famiglia Gebbia. Eravamo in tre: mio fratello stroncato dalla mano mafiosa, mia sorella da una brutta malattia ed io… che tengo alta la memoria. Mi è rimasta solo mamma. Il mio dolore lo esprimo solo attraverso i miei “pensieri” - è troppo grande dire “poesie” -. Mi ricordo che ho scritto una poesia dedicata a mia mamma, nel giorno in cui abbiamo sepolto mio fratello, e ve la voglio dire.
In memoria di tutte le mamme che hanno vissuto il dolore più grande: la perdita di un figlio, così, per mano brutale.
“Matri, matruzza mia beddra,
ti taliu e vaiu ripitennu pi la via
quantu è granni lu duluri di na matri.
Ti tincisti di nivuru comu a Maria,
a Maria Addulurata a li pedi di la cruci.
Mamà, chi t’arristà?
Na fridda balata,
na fotografia e du sciuriddri.
Oh matruzza mia beddra,
s’avissi nu putiri ranni
e fussi comu a Domini
ti lu purtassi iu lu figliceddru to
accussì ti lu putissitu vasari.
Ma iu, cara matruzza, non pozzu fari nenti,
sugnu sulu na povira murtali
ca chianci lu fratuzzu so
mortu nnuccenti”.
Tutti i miei pensieri, le mie riflessioni, le mie poesie, sono scritte in siciliano, volutamente, perché sono orgogliosa di dire che sono siciliana, di dire che sono agrigentina, di dire che non sono mafiosa, di battermi per la legalità, per le cose giuste. Sono orgogliosa e fiera, e non ho mai pensato a rinunciare alle mie radici, alla mia terra agrigentina, che è ricca di storia, di cultura.
Vi lascio con un altro pensiero, di cui fa parte la frase che è incisa nella lapide.
“Vulennuci pinzari,
la granni storia dell’omu nasci da un fattu criminali:
Abeli fu ammazzatu di Cainu.
Si, Abeli fu ammazzatu di Cainu.
Chianci lu criaturi pi l’omu senza onuri,
pi l’omu senza nomu,
pi l’omu senza dignità,
pi l’omu senza pietà,
chi ammazza e nun talia
li tanti Abeli sparsi ni la via,
lassannu patri senza figli e figli senza patri,
soru senza frati e frati senza soru,
matri senza figli,
senza chiù lacrimi
e senza chiù cunsigli.
Famigli distrutti,
famigli scunzulati…
scacciati de la morti
senza pietati.
Morti senza na raggiuni,
morti senza un motivu…
Morti pi ccù?”.
L’emozione questa sera la fa da padrona, ma io voglio lasciarvi questo invito, come dico ai ragazzi facendo i campi scuola sulle terre confiscate: “Restate liberi, pensate con la vostra testa e camminate sulle vostre gambe”.
Proprio ieri Filippo è stato ricordato dal Comune di Favara: l’Amministrazione di Favara ha voluto dedicare una via a Filippo Gebbia".

     

 

 

 

Leonarda Gebbia
  

 

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07/06/2016

Legalità. "Per non dimenticare le vittime innocenti della mafia"; foto e video integrale del convegno

 

"Per non dimenticare le vittime innocenti di mafia"; foto e video integrale del convegno
Vedi le foto



"Per non dimenticare le vittime innocenti di mafia": scopertura della lapide; saluti dell'assessore Castronovo, della presidente Marchetta e del sindaco Fantauzzo
Video - 1^ parte


"Per non dimenticare le vittime innocenti di mafia"; intervento della dott.ssa Leonarda Gebbia
Video - 2^ parte


"Per non dimenticare le vittime innocenti di mafia"; relazione del dott. Filippo Vitello
Video - 3^ parte


"Per non dimenticare le vittime innocenti di mafia": lapide nella Villetta Collodi
Lapide


Filippo Gebbia, vittima innocente della mafia
Filippo Gebbia


"Per non dimenticare le vittime innocenti di mafia"
Manifesto

"... per non dimenticare le vittime innocenti della mafia". Questo è stato il tema del convegno che si è tenuto a Grotte lo scorso sabato 4 giugno, con la partecipazione della dott.ssa Leonarda Gebbia (familiare di vittima innocente di mafia) e del dott. Filippo Vitello (Procuratore della Repubblica di Siena).
La manifestazione è iniziata presso la Villetta Collodi, dove è stata scoperta una lapide in memoria degli innocenti caduti per mano mafiosa. Incisi sul marmo, alcuni versi della dott.ssa Gebbia: “
Famigli distrutti, famigli scunzulati… scacciati di la morti senza pietati. Morti senza na raggiuni, morti senza un motivu… Morti pi ccù?”.
Lo scenario era orribile” ha raccontato la dott.ssa Gebbia nella sua toccante testimonianza, quella di una ragazza la cui vita, e quella dei suoi familiari, venne completamente stravolta dalla morte del fratello. Filippo Gebbia aveva 30 anni e stava passeggiando con la fidanzata lungo Via Roma, a Porto Empedocle, la sera del 21 settembre 1986, quando venne raggiunto dai proiettili sparati da un commando mafioso nel corso di un regolamento di conti contro una cosca rivale.
Non ebbe scampo. Morto senza una ragione, morto senza un motivo. Vittima innocente. Leonarda, allora giovane studentessa universitaria, si ritrovò ad affrontare l'immenso dolore della perdita, insieme al dramma di doverne difendere la memoria contro tutte le insinuazioni giornalistiche, e di dover raccogliere le fila di quella famiglia distrutta: con un padre annichilito dal dolore e ridotto ad un'ombra rispetto a quel grande uomo che era stato; una madre rimasta in perenne e vana attesa del rientro del figlio; una sorellina da crescere ed accudire come una mamma. Mi ricordo che sono diventata grande di botto: da studentessa sono diventata capofamiglia, perché i miei genitori si sono annientati”.
Più volte, nel corso del suo racconto, la voce s'incrina e si ferma, per non cedere alle lacrime, per superare ancora, con coraggio, quel dolore che mai si placherà. Eppure con tenace coraggio incoraggia: Restate liberi, pensate con la vostra testa e camminate sulle vostre gambe”.
Filippo Gebbia è stato uno dei numerosi caduti innocenti della mafia. L'associazione Libera” di don Luigi Ciotti ne elenca 900. Tra questi anche due giovani grottesi. Li ha ricordati il dott. Filippo Vitello nel corso della sua relazione: Calogero Zaffuto e Angelo Carlisi; “Bisogna riconoscere e fare memoria di queste due vittime innocenti. Il loro sacrificio deve essere additato alle nuove generazioni, come monito, perché non si indietreggi”.
La mafia è totale disumanità” ha detto il Procuratore, il quale ha ribadito che “il potere, se non è esercitato con criteri legali, è illegittimo, è diabolico, perché ha nella sua essenza la sopraffazione e la violenza. Il potere mafioso è violenza, è un potere organizzato che esercita violenza, ed è disumano, e si basa sull’arroganza”, mentre “la legalità è fonte di diritti e di legittimazione, e questa legittimazione risiede nella sovranità popolare, che è la massima espressione della dignità di ciascun individuo. L’individuo recupera il massimo della sua sovranità popolare, il massimo dei suoi diritti nell’espressione del voto. Guai a cercare il mercimonio del voto, guai! Si è delegittimati, prima dalla propria coscienza e poi davanti alla gente”.
Sulla possibilità che ex detenuti intervengano a pubbliche manifestazioni, il dott. Vitello ha detto parole di chiarezza: “Io non mi scandalizzo che detenuti, o ex detenuti condannati vengano qui a parlare delle loro esperienze carcerarie. Non mi scandalizzo, è normale che sia così, è una testimonianza che danno e che bisogna recepire; ma attenzione: vi deve essere onestà intellettuale, perché da un lato non si può pensare di isolare queste persone - l’isolamento è deleterio, significa relegarle alla morte civile -; dall’altro, l’indifferenza significa cinismo; dall’altro ancora, la comunità deve essere irremovibile su un punto: tu esprimi la tua testimonianza sulla base dei valori condivisi che la comunità vive. Guai a pensare che si possa riprendere una logica di potere che è stata condannata nelle aule di giustizia; guai!”.
Nel passato anche il paese di Grotte ha subìto, in minima parte, il fenomeno mafioso, ed ora, ha detto il dott. Vitello “... è venuto il momento che sulla mafia di Grotte si apra una pagina di verità. Ha cercato di farlo, con quel bell’intervento che vi ha fatto Gasparino Agnello, quando ha parlato di queste cose l’altro giorno, ai sessant’anni della vita politica di Grotte. Ma bisogna farlo in maniera più approfondita perché, quando Gasparino dice: 'Abbiamo avuto un assessore che era un capobastone', qualcuno mi deve spiegare come è stato nominato. E qualcuno mi deve spiegare perché poi quell’assessore faceva il sorvegliante di tutti gli spazzini, la mattina. Queste cose ce le dobbiamo dire, perché altrimenti rimane tutto nel limbo, rimane tutto nel grigio, e rimane quel silenzio omertoso che favorisce comportamenti mafiosi. Non magari la mafia, che non è, diciamo, una realtà “vigente” così come l’abbiamo conosciuta - perché l’abbiamo conosciuta, e ora vi dico quando - ma bisogna parlarne e dirci la verità. E qualcuno ce lo deve dire, a noi che non c’eravamo, come si è arrivati alla nomina di questo assessore, e come ce lo siamo tenuti come 'quadro' comunale”. Il riferimento è agli anni '60-'64 del secolo scorso, all'assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Chiarenza, in seguito condannato con sentenza passata in giudicato.
Invece risale al 21 aprile 1993 l'omicidio, avvenuto in contrada Caos a Porto Empedocle, di Angelo Carlisi e Calogero Zaffuto, due pescivendoli di Grotte uccisi dalla mafia per punire un presunto "sgarbo". Due vittime innocenti per la cui morte sono stati condannati Luigi Putrone, Joseph Focoso, Vincenzo Licata, Salvatore Fragapane, Giulio Albanese e Alfonso Falzone.

Ed è proprio sulla memoria di vittime come queste che il richiamo del dott. Vitello si è fatto più incisivo: “... quando si parla di sangue versato da vittime innocenti non bisogna avere imbarazzi, di nessun tipo, bisogna essere chiari. Mi è stato chiesto di dire se sono imbarazzato. No. Sono orgoglioso di parlare di questi fatti davanti a chiunque. Quando si parla di vittime innocenti la polemica politica deve fare un passo indietro, perché dobbiamo stare tutti insieme a difendere questi valori, che sono i valori di tutti. Si sbaglia, si sbaglia di grosso a pensare che ci si possa dividere in queste circostanze. Bisogna stare insieme e poi riprendere la polemica e il contrasto politico e denunciare i fatti che si reputano ingiusti e non corretti. Bisogna farlo con lo stesso coraggio con cui bisogna difendere i valori condivisi a tutela delle vittime innocenti della mafia”.
Nel concludere la sua relazione, il Procuratore ha rivolto un invito a tutti, in particolare ai giovani: “Tenete alta l’attenzione, siate vigili perché a voi qui, e a loro, a quelli che stanno fuori noi consegniamo il testimone della legalità”.
All'inizio del convegno, organizzato dall'Assessorato alla Legalità del Comune di Grotte, hanno preso la parola per un breve saluto agli ospiti ed ai partecipanti: l'assessore Piero Castronovo, la presidente del Consiglio comunale Rosellina Marchetta ed il sindaco Paolino Fantauzzo. L'occasione è stata propizia per la consegna simbolica alla città, da parte dell'Assessore Castronovo, del nuovo sistema di videosorveglianza già in funzione, che costituisce un ulteriore strumento a tutela dei cittadini.
Per le immagini della manifestazione, che pubblichiamo, un sentito ringraziamento va a Giorgia Castronovo autrice delle foto, ad Alessandro Licata autore delle riprese alla Villetta Collodi, ed a Sara Arnone autrice delle riprese nell'auditorium "San Nicola"
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Carmelo Arnone
7 giugno 2016
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06/06/2016

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della Settimana

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono pubblicati anche nella pagina Chiesa.

Lunedi 6
giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario in onore del Sacro Cuore di Gesù;
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera a cura del Rinnovamento nello Spirito.

Martedi 7
giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, prove di canto;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.

Mercoledi 8
giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario in onore del Sacro Cuore di Gesù;
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, catechesi a cura di padre Giovanni Fregapane.

Giovedi 9
giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario in onore del Sacro Cuore di Gesù;
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa e Adorazione eucaristica.

Venerdi 10
giugno
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, a san Rocco, santo Rosario in onore del Sacro Cuore di Gesù;
- ore 18.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa.

Sabato 11
giugno
- ore 08.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, inizio ritiro spirituale dei giovani del cammino per la cresima;
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 20.15, a San Francesco, santa Messa animata dalle Comunità Neocatecumenali.

Domenica 12
giugno
- ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.00, chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 19.15, in chiesa Madre, santa Messa.

AVVISI

- dal 6 al 12 giugno sono aperte le iscrizioni al Grest, presso la chiesa Madre, per i ragazzi dalla 1^ elementare alla 3^ media;

- mancano operai nelle parrocchie; coloro che vogliono mettersi al servizio nella vigna del Signore, come catechista, come ministro straordinario della Comunione o per qualsiasi altro impegno pastorale, possono rivolgersi al più presto al proprio parroco.

Orari delle Sante Messe in vigore dal 27/03/2016:

   Feriali:
   ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.00, chiesa Madre

   Prefestivi:
   ore 18.30, chiesa Madre
   ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità neocatecumenali)

   Festivi:
   ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 10.00, chiesa San Rocco
   ore 11.00, chiesa Madre
   ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 19.15, chiesa Madre
 

 

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06/06/2016

Racalmuto. Presentazione del libro "Critica a 'Rights of Man' di Thomas Paine"; di Vincenzo Fontana

 

Presentazione del libro "Critica a 'Rights of Man' di Thomas Paine"; di Vincenzo Fontana
Manifesto

Nell'ambito della Giornata di studi su "Diritti universali dell'uomo e libertà costituzionali", promossa dall'associazione "Agorà delle Donne", dalla Fondazione "Leonardo Sciascia", dal Comune di Racalmuto e dal Movimento Cristiano Lavoratori, venerdi 10 giugno, a partire dalle ore 18.00 presso la Fondazione Leonardo Sciascia, avrà luogo la presentazione del libro di Vincenzo Fontana "Critica a 'Rights of Man' di Tomas Paine" (Bonfirraro editore).
Il programma della manifestazione sarà il seguente:
- Presiede
   Enzo Sardo (saggista e scrittore)
- Saluti
   Emilio Messana (Sindaco di Racalmuto)
   Salvatore Picone (Assessore alla Cultura del Comune di Racalmuto)
   Don Diego Martorana (Arciprete di Racalmuto)
   Maria Grazia Brandara (Presidente dell'associazione "Agorà delle Donne")
- Relazione
   Giovanni Tesè (Avvocato, docente di discipline giuridiche ed economiche)
- Interventi
   Salvatore Vaiana (Storico)
   Vincenzo Fontana (Autore del libro)
- Conclusione
   Rosario Crocetta (Presidente della Regione Sicilia).
La manifestazione sarà animata da: interventi musicali a cura di Vittorio Lauricella e Mattia Capitano; lettura di brani a cura di Concetta Montana Lampo e Alessia Guccione; proiezioni immagini a cura di Riflessi Studios.
Nel corso della giornata di studi si darà inizio ad una raccolta firme per sostenere l'abolizione del numero chiuso nelle università italiane.

Presentazione del libro
"Critica a 'Rights of Man' di Tomas Paine"
Venerdi 10 giugno, ore 18.00
Fondazione "Leonardo Sciascia" - Racalmuto.
  
 

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06/06/2016

Ambiente. Disinfezione e disinfestazione del centro abitato; 2° ciclo tra il 20 e il 21 giugno

 

Disinfezione e disinfestazione del centro abitato; 2° ciclo tra il 20 e 21 giugno

Il 2° ciclo di disinfezione e disinfestazione del centro abitato di Grotte verrà eseguito nella notte tra lunedi 20 e martedi 21 giugno 2016; di seguito il comunicato dell'Amministrazione municipale.

*****

COMUNE DI GROTTE
(Provincia di Agrigento)

SI AVVISA

la cittadinanza che nella notte tra il 20 e 21 giugno 2016 si effettuerà all'interno del centro abitato e nelle zone periferiche dello stesso il 2° ciclo di disinfezione e disinfestazione con prodotti insetticidi a largo spettro.
Pertanto si invitano i cittadini a non mantenere in ambienti esterni qualsiasi sostanza alimentare.
  

 
 

 

L'Amministrazione Comunale
 

 

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05/06/2016

Comune. Ordinanza per la prevenzione degli incendi estivi

 

Ordinanza per la prevenzione degli incendi estivi



Comune di Grotte

Ordinanza del Sindaco di Grotte per la prevenzione degli incendi estivi a tutela della pubblica incolumità.

*****

COMUNE DI GROTTE
(Agrigento)

IL SINDACO

Ordinanza n° 6 del 25/05/2016

Viste le Leggi  n. 225 del 24/02/1992 e n. 353 del 21/11/2000;
Viste le LL. RR.  n. 16 del 06/04/1996 e n. 14 del 31/08/1998;
Visto il Decreto Legislativo n. 112 del 31/03/1998;
Visto l’art. 38 della Legge n. 142 del 08/06/1990, recepita dalla Legge Regionale n. 48 del 11/12/1991 e successive modifiche ed integrazioni;
Visto il Decreto Legislativo n.267 del 18/08/2000;
Visti gli art. 449 e 650 del Codice Penale;
Vista la delibera di C.C. n. 23 del 26/04/2007 con la quale è stato approvato il nuovo regolamento comunale per l’impiego dei fuochi controllati nelle attività agricole ex art. 40 L.R. 16/96;
Considerato che il territorio comunale può essere soggetto a gravi danni causati da incendi con suscettività ad espandersi su aree cespugliate o arborate, comprese eventuali strutture ed infrastrutture antropizzate poste all’interno delle predette aree, oppure su terreni coltivati, incolti e/o abbandonati e pascoli limitrofi a dette aree, specie nel periodo estivo;
Ritenuto necessario, per evitare ed attenuare la recrudescenza del fenomeno, predisporre per tempo, approssimandosi la stagione estiva, misure atte a prevenire, per quanto possibile, il sorgere ed il diffondersi degli incendi con conseguenze per la pubblica incolumità;
Richiamate tutte le leggi ed i regolamenti vigenti nella Regione Siciliana, ed in particolare quelle in materia di Pubblica Sicurezza e di Polizia Forestale;

nel periodo compreso tra il 1° giugno ed il 30 settembre 2016

ORDINA

1) Di non accendere fuochi, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrice in aree boscate;
2) Di non usare motori, fornelli ed inceneritori che producono faville o brace nelle aree boscate, cespugliose o in ogni caso in presenza sul terreno di materiale infiammabile;
3) Di non fumare o compiere ogni altra operazione che possa creare pericolo immediato di incendio nei boschi e nelle aree interessate dalla presenza di cespugli, erba secca, macchia, stoppie, ecc.;
4) Di non bruciare stoppie, materiale erbaceo e sterpaglie;
5) Di non usare fuochi d’artificio, in occasione di feste e solennità, in aree diverse da quelle appositamente individuate dall’Ufficio Tecnico Comunale di concerto con quello di Polizia Urbana.
6) Ai proprietari ed ai conduttori dei terreni, compresi tra le aree boscate, cespugliate, arborate, nonché quelli coltivati, incolti e/o abbandonati e pascoli limitrofi a dette aree, nonché prospicienti le strade comunali, provinciali, regionali ecc., di procedere, sotto la propria diretta responsabilità penale e civile per l’intera estensione dell’area interessata, alla pulizia di stoppie, frasche, cespugli, arbusti, residui di coltivazione ed altre lavorazioni di pascoli nudi nonché incolti, ed al mantenimento dei terreni in condizioni tali da impedire il proliferare di erbacce, sterpaglie ed altre forme di vegetazione spontanea al fine di garantire la sicurezza antincendio.
7) Nei terreni di cui all’articolo precedente, ove l’estensione degli stessi sia superiore a mq 3.000 (tremila) è ammessa, in sostituzione della pulizia dell’intera estensione dell’area, l’apertura di viali parafuoco distanti almeno metri 6 (sei) dal confine con le proprietà limitrofe al terreno, ed estendibile a metri 10 (dieci) in presenza di alberi di alto fusto nelle vicinanze, fermo restando la responsabilità in capo al proprietario e/o conduttore di attivare tutti gli accorgimenti atti a scongiurare l’innesco di incendi radenti.

Qualora gli organi di polizia individuino il/i soggetto/i inadempiente/i, a carico di questo/i ultimo/i sarà emesso specifico provvedimento con il quale - entro 5 (cinque) giorni dalla notifica dello stesso - sarà imposta la pulitura dell’area e/o l’apertura di viali tagliafuoco.
In caso di inadempienza all’ottemperanza di quanto sopra si procederà con l’esecuzione d’ufficio ed a spese del/i trasgressore/i, nonché con l’applicazione degli artt. 450 e 650 del Codice Penale.

Fermo restando quanto espressamente previsto dalla materia penale in materia, le violazioni alle disposizioni suddette saranno punite con la sanzione amministrativa pecuniaria di somma variabile da €. 51,65 (£. 100.000) a €. 258,23 (£. 500.000) per ogni ettaro o sua frazione incendiato, così come prescritto dall’art. 40, comma 3, della L.R. 16/96 ivi comprese le aggravanti in caso di danno ai soprassuoli.
 

 

    Il Sindaco
Paolino Fantauzzo
 
 

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05/06/2016

Scuola. Le "Mini Olimpiadi 2013" dell'Istituto comprensivo "Roncalli" di Grotte

 

"Mini Olimpiadi 2016"
Vedi le foto

Allo stadio comunale di Grotte, martedi 31 maggio hanno avuto luogo le Mini Olimpiadi edizione 2016 dell'Istituto comprensivo "Angelo Roncalli". Sei studenti per ogni classe, tre maschi e tre femmine, dalla terza classe alla quinta, per un totale di 66 atleti hanno gareggiato, ciascuno nella propria categoria, in una gara campestre non agonistica.
Margherita Serafino, referente del progetto racconta: “È stata veramente una splendida mattinata all’insegna dello sport, della sana competizione, del divertimento. Come in ogni gara ci sono stati vincitori e vinti, ma lo sport è anche questo, è un’occasione per mettersi alla prova, imparare a vincere o a perdere. Ciò che conta è che tutti si siano divertiti. Non è stato facile mettere su a costo zero questa manifestazione, ma ci siamo riusciti. Per questo dobbiamo dire grazie ai nostri collaboratori scolastici, Alfonso Sciortino e Giuseppe Galluzzo, ai volontari dell’Associazione Padre Vinti, allo sponsor, Conad Grotte, al dottor Antonio Carlisi, a Giovanni Miceli, il nostro tecnico speciale”.
Anna Gangarossa, dirigente scolastico spiega: “L’anno scolastico volge ormai al termine. Questi per i nostri studenti sono giorni intensi di attività ed emozioni. Per quanto il tempo possa lenire i ricordi accumulati nel percorso scolastico di ogni alunno, sono certa che le esperienze fatte nella scuola primaria difficilmente potranno essere cancellate. Tra i bei ricordi i nostri ragazzi archivieranno anche questa mattinata. I presupposti per il successo della manifestazione del resto c’erano tutti, bastava solo farli funzionare. E così è stato. per questo ringrazio tutti, ma proprio tutti per aver partecipato e reso con la vostra presenza questa giornata veramente indimenticabile”.
Alla manifestazione sono intervenuti il sindaco di Grotte, Paolino Fantauzzo, l’assessore allo Sport Diego Aquilina e il vice sindaco Salvatore Rizzo.
Questa è la classifica finale:
- classe 3^ A/B/C/D, categoria femminile: 1^ Garreffa Brenda, 2^ Cutaia Manuela, 3^ Sferlazza Evelin;
- classe 3^ A/B/C/D, categoria maschile: 1° Agnello Pietro, 2° Manta Salvatore, 3° Morreale Daniele;
- classe 4^ A/B/C/D, categoria femminile: 1^ Puma Giorgia, 2
^ Morreale Anastacia, 3^ Vella Eleonora;
- classe 4^ A/B/C/D, categoria maschile: 1° Salvaggio Gaetano, 2° Arnone Vincenzo, 3° Puma Simone;
- classe 5^ A/C/D, categoria femminile: 1
^ La Mendola Asia, 2^ Palumbo Chiara, 3^ Caltagirone Fabiana;
- classe 5^ A/C/D, categoria maschile: 1° Puma Simone, 2° Carlisi Salvatore, 3° Alongi Mattia.
Pubblichiamo alcune immagini della manifestazione (15 foto di
© Piero Arnone).

Mini Olimpiadi 2016 (Foto) Visita l'argomento
  

 

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05/06/2016

Sport. 40 squadre alla seconda edizione del Raduno di Minivolley "Herbessus"

 

40 squadre alla seconda edizione del Raduno di Minivolley "Herbessus"
Premiati

Lo scorso lunedì 30 maggio si è svolta, nell'atrio dell'Istituto comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte, la seconda edizione del Raduno di Minivolley Herbessus. All'interno dell'ampio cortile scolastico sono stati allestiti ben 6 campetti da pallavolo in cui si sono sfidate le diverse squadre.
Il raduno è stato organizzato dall'A.C.S.D. "New Star" di Grotte, in collaborazione con il Comitato provinciale CSEN di Agrigento presieduto da Salvatore Rizzo, e con il Comune di Grotte (del quale è anche vice sindaco).
Alla manifestazione hanno partecipato 210 atleti divisi nelle categorie minivolley (nati nel 2006-2007-2008) e superminivolley (nati nel 2004-2005), per un totale di 40 squadre appartenenti alle società sportive: New Star Grotte, Virtus Ravanusa, New Volley Canicatti, New Volley Favara, Volley Fontanelle, Petrarca Volley Agrigento, Real Volley Agrigento, Volley Ribera.La prima Classificata della categoria Minivolley e' stata la Volley Ribera e del Superminivolley la Virtus Ravanusa.
La competizione si è conclusa alle ore 20.30 con la premiazione di tutti gli atleti con medaglie e delle prime quattro squadre classificate per ogni categoria.
"Una giornata davvero intensa, all'insegna dello sport e dell'attività all'aperto - ha dichiarato Salvatore Rizzo -. Un grazie và al Supermercato Conad di Grotte e alla ditta Mancuso Gelati per aver distribuito a tutti gli atleti bibite e gelati gratuitamente, e per essere sempre disponibili ed attenti alle iniziative sportive e culturali".
  
Redazione
5 giugno 2016.
  

 

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04/06/2016

Dialoghi. "Francia o Spagna purché se magna"; di Giuseppe Castronovo

 

"Dialogo" del dott. Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.

Era il 1882, Presidente del Consiglio era Agostino Depretis. Con lui che, in quell'anno, invita pubblicamente gli esponenti della Destra a entrare nel suo Governo, nasce il "trasformismo". Altri tempi dirà qualcuno. É vero! Però se i fenomeni vanno valutati tenendo anche conto dei numeri delle persone che coinvolgono, non c'è alcun dubbio che i numeri di queste ultime legislature ci presentano il trasformismo quale fenomeno che da fisiologico è diventato patologico. Basta ricordare che nella precedente legislatura i cambi di casacca furono in tutto 160, nell'attuale (XVII) sono già più di 300. E, in non pochi casi, chi ha cambiato casacca l'ha fatto in cambio di qualcosa: ora s'è trattato della Presidenza di una Commissione, ora di un posto da Sottosegretario e così via. Ma questa volta l'oggetto di scambio è stato addirittura la modifica della nostra carta costituzionale, modificata in varie parti con maggioranze di volta in volta diverse tra loro. Di questo abbiamo parlato al Circolo della Concordia e, a dire il vero, non sono mancate critiche aperte a questi cambi di casacca che qualcuno di noi ha definito, per il loro elevato numero, "transumanza".
Giuseppe Castronovo

"Francia o Spagna purché se magna"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )

Romano: Amici, non vi sembrano un po’ troppi coloro che sono già saliti o che continuano a salire sul carro di Renzi?

Totò: Direi che oramai trattasi di vere e proprie truppe cammellate!

Franco: Il guaio è che Renzi, quelli del suo partito e i protagonisti di questa transumanza non si rendono conto di quanto discredito arrecano alla politica.

Alessio: Si spiega anche così l’elevata percentuale di astensionismo alle elezioni.

Ludovico: Quando i cambi di casacca raggiungono i 250 tra Senatori e Deputati in appena tre anni, tutti noi comprendiamo come siano milioni gli elettori privati del loro punto di riferimento politico.

Giacomo: È stata, a tutti gli effetti, un’operazione di reclutamento da parte di Renzi e del suo Partito. Solo così ha potuto far approvare dal Parlamento le sue riforme costituzionali, anche se non è riuscito a convogliare sulle sue riforme i 2/3 dei Parlamentari, così come prescritto dall’art. 138 della Costituzione, per evitare il referendum.

Ennio: La vicenda comunque, amici miei, è molto più inquietante di quanto si possa pensare.

Romano: Ennio, spiega compiutamente il tuo pensiero.

Ennio: Apprendiamo dalla stampa che molti, tra coloro che hanno partecipato a questa transumanza, sono stati “premiati” con l’ascesa a posti governativi. E questo getta un’ombra profonda sulla reale motivazione che ha spinto costoro a fare un simile passo.

Giacomo: Prof. Vezio, stante la rilevanza del tema in esame, sarebbe auspicabile un suo intervento.

Vezio: Amici miei, dobbiamo purtroppo riflettere sul fatto che tra i 250 di cui parlava l’amico Ludovico - a me risultano essere almeno 300, ma non è questo il problema - sono molti coloro che di casacca ne hanno cambiata più di una! Capite che alcuni Parlamentari cambiano partito ogni sei mesi. Sono costoro a screditare la politica. Possiamo dire che: sono persone che hanno come motto “Francia o Spagna purché se magna”; sono persone tra i cui difetti rientra senz’altro quello di “muoversi per convenienza al seguito del vincitore di turno”
.
  

 

   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)

  

 

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04/06/2016

Sport. Triangolare "Memorial Giuseppe Sollima", con gli allievi della Scuola Calcio Peppe Castiglione

 







Domenica 29 maggio, nella sede sociale dell' ASD Universal Gym "Scuola Calcio Peppe Castiglione" in Contrada Fico-Troiana (sulla statale Grotte-Racalmuto), si è disputato il Triangolare di calcio "Memorial Giuseppe Sollima" a cui hanno partecipato, oltre alla formazione di casa, le scuole calcio Polisportiva "Atletico Maccalube" di Aragona e l'ASD Akrasoccer di Agrigento.
La manifestazione, dedicata alla memoria di una persona, Giuseppe "Josè" Sollima, che è rimasta nel cuore dei tanti cittadini che lo hanno conosciuto, apprezzato e stimato, ha segnato la conclusione del corso di preparazione atletica 2015-2016 della "Scuola Calcio Peppe Castiglione".
I giovani atleti dei "primi calci", classe 2007-2008, hanno dato il massimo impegnandosi nelle partite, sempre all'insegna dello sport e dell'agonismo, ma soprattutto del rispetto degli avversari e del gioco leale.
"É stato fantastico vedere tante famiglie partecipare ed assistere a questa manifestazione, che è stata una bellissima giornata di sport nella quale tutti i bambini anno ricevuto medaglie e coppe - ha dichiarato il mister Peppe Castiglione -. La scuola calcio si è conclusa con questo torneo e riprenderà a settembre. Anche quest’anno è stato un successo. La nostra scuola calcio, in netta crescita, è una grande realtà del territorio che promuove lo sport".
Il triangolare ha avuto come "padrino" Derio Garufo, calciatore professionista grottese del Calcio Catania, formazione che milita in Lega Pro.
Per la cronaca, al primo posto del torneo si è classificata la "Scuola Calcio Peppe Castiglione" con le reti di Giuseppe Sollima e Giuseppe Agnello; in seconda posizione la Polisportiva "Atletico Maccalube" di Aragona; al terzo posto l'Akrasoccer di Agrigento.
  
Carmelo Arnone
4 giugno 2016
© Riproduzione riservata.
  







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04/06/2016

Lettere. "I sogni di Martina sono diventati realtà"; di Giuseppe Lo Re

 

I sogni di Martina sono diventati realtà

Complimenti e congratulazioni per Martina Vizzini e tutta la sua famiglia.

*****

"I sogni di Martina sono diventati realtà.
Grazie alla sua creatività e fantasia è riuscita a regalare all'intera comunità grottese un parco giochi, luogo di divertimento e ritrovo per molti bambini.
Martina è la dimostrazione di come l'impegno, la determinazione e le capacità vengono sempre premiate.
Pertanto i complimenti miei e della mia famiglia vanno a questa bambina dal sorriso tenero e dai sogni colorati, augurandole di poter concretizzare anche in futuro tutti i suoi desideri.
E congratulazioni anche al papà Gioacchino, alla mamma Maria ed al fratello Gianluca; una famiglia speciale che ha saputo dare a Martina il senso dei valori più importanti della vita, indicandole la via dell'altruismo e della generosità".

 

   

Giuseppe Lo Re
  

 

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03/06/2016

Comune. Venerdi 3 giugno, chiusura uffici comunali per disinfestazione

 

Comune di Grotte

Pubblichiamo la nota ufficiale del Comune sulla chiusura odierna degli uffici comunali.

*****

COMUNE DI GROTTE
(Provincia di Agrigento)

IL SINDACO INFORMA

la cittadinanza che, in esecuzione all’ordinanza n. 7 del 26.05.2016, il giorno 3 giugno 2016 gli uffici Comunali, la Biblioteca Comunale e l’Asilo Nido resteranno chiusi per disinfestazione.
Saranno comunque garantiti i servizi essenziali comunali.

Dalla Residenza Municipale, lì 30/05/2016

 
 

 

Il Sindaco
Paolino Fantauzzo
 

 

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03/06/2016

Iniziative. "Passo e... spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di venerdi 3 giugno

 

Passo e... Spasso!

Appuntamento settimanale del venerdi con "Passo e... spasso!", la passeggiata "della salute".

Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 3 giugno:
ore 20.15 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.30 partenza
Via Mattarella, Via Ingrao, Contrada Arena, Via Crispi, Via Saragat, Via Livatino, Via Abruzzo, Via Romita, Via Machiavelli, Via Fonte, Via Washington, Via Scoppettieri, Via Anita, Via San Giovanni, Via Entello, Via Nievo, Via G. Da Procida, Via Mercurio, arrivo Piazza Magnani.

Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
 

 

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03/06/2016

Equitazione. Successo di Vincenzo Mancuso: 1° classificato a Palermo nel "Salto ostacoli - D100 stile"

 

Successo di Vincenzo Mancuso: 1° classificato a Palermo nel "Salto ostacoli -100 di stile"
Guarda il video

Successo di Vincenzo Mancuso: 1° classificato a Palermo nel "Salto ostacoli -100 di stile"


Successo di Vincenzo Mancuso: 1° classificato a Palermo nel "Salto ostacoli -100 di stile"

Il migliore in campo nella categoria "D100 stile". Non hanno avuto dubbi i giudici di gara che, nel concorso ippico disputatosi sabato 21 maggio negli impianti del centro CIR di Palermo, hanno assegnato la coppa di 1° classificato al giovane grottese Vincenzo Mancuso.
Nel capoluogo siciliano, sabato 21 e domenica 22 maggio, si è svolta la tappa regionale del "
Progetto Giovani Fase Regionale +B", il circuito voluto dalla FISE (Federazione Italiana Sport Equestri) per incentivare e migliorare lo stile dei giovani cavalieri ed amazzoni nella disciplina del salto ostacoli.
Diversi binomi (cavallo e cavaliere) si sono confrontati sui campi del circolo palermitano, sotto l’attento sguardo dei giudici di stile inviati dalla Federazione per giudicare le diverse categorie in programma.
Vincenzo Mancuso, che si è cimentato nel "
Salto ostacoli" - una disciplina dell'equitazione nella quale è impegnato il binomio uomo-cavallo nell'interpretazione e risoluzione di un percorso ad ostacoli - partecipandovi nella categoria "Children" (età compresa tra i 12 e i 14 anni), si allena da tempo presso il Centro Ippico Giarrizzo di Favara, sotto la guida dell'istruttore F.I.S.E. Carlo Ceccarelli.
Nella struttura equestre, affiliata F.I.S.E., il giovane ha conseguito il patentino "B" (Brevetto) che gli ha consentito la partecipazione alla competizione regionale di Palermo.
Sono stati 15 i "binomi" cavallo-cavaliere che sabato 21 maggio hanno partecipato alla gara "Livello 1 Children" nella categoria "D100 stile"; a cavallo del suo "Amarcord lift" - una giovane "sella italiana" di 8 anni - Vincenzo Mancuso, con 0 penalità ed il punteggio di 72,50, si è aggiudicato il primo premio.
Una passione, quella per i cavalli, che Vincenzo ha coltivato sin da piccolo, e che gli ha consentito di instaurare una perfetta sintonia con il suo "Amarcord Lift".

(Pubblichiamo il video della gara: riprese di
© R. Mancuso).
  
Carmelo Arnone
3 giugno 2016
© Riproduzione riservata.
     

Successo di Vincenzo Mancuso: 1° classificato a Palermo nel "Salto ostacoli -100 di stile"

Successo di Vincenzo Mancuso: 1° classificato a Palermo nel "Salto ostacoli -100 di stile"

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02/06/2016

Ricorrenze. "Sessant'anni dopo... la politica": mostra e conferenza sulle elezioni del 27 maggio 1956

 

"Sessant'anni dopo... la politica"
Vedi le foto

"Sessant'anni dopo... la politica": mostra e conferenza sulle elezioni del 27 maggio 1956
Manifesto

Discorso di Gaspare Agnello
Discorso (video)

“Sessant’anni dopo… la politica” è stato il tema della mostra e della conferenza che si sono svolte a Grotte, sabato 28 maggio, per celebrare il sessantesimo anniversario delle elezioni amministrative del 27 maggio 1956.
Una manifestazione rievocativa alla quale hanno partecipato tutti gli ex sindaci viventi dell'ultimo sessantennio, gli onorevoli Maria Iacono, Calogero Pumilia, Antonio Venturino, Angelo Capodicasa, Giuseppe Lauricella, e un folto pubblico che ha ascoltato con interesse gli interventi - coordinati da Santino Lo Presti -, la relazione di Gaspare Agnello e l'intermezzo artistico a cura di Isabella Villani. L'iniziativa, promossa dal Comune di Grotte e dalla Proloco Herbessus, è stata arricchita dall'esposizione di fotografie e documenti, e da una degustazione di prodotti tipici locali.
A lato, alcune immagini della manifestazione (vedi anche il servizio di Teleacras). Di seguito, il testo della relazione di Gaspare Agnello.

*****

"Gentili Signore e Signori,
per me parlare delle elezioni amministrative del 27 maggio 1956 è veramente motivo di grande emozione perché mi riaffiorano tante cose, tanti pensieri ma soprattutto il grande coraggio, l’affetto, la semplicità, l’onestà dei miei compagni di avventura che non ci sono più e che io voglio ricordare con questa manifestazione.
Oggi siamo appunto qui riuniti per ricordare gli eroici compagni di un tempo che scrissero una pagina gloriosa e importante della nostra storia politica unitamente ai quattro consiglieri della minoranza democristiana. Lo scontro allora fu molto duro, aspro e rischioso.
La minoranza era capeggiata dal professore Antonio Lauricella con cui ho condiviso l’ultima mia esperienza politica. Lui sindaco e io assessore negli anni Ottanta.
Parlando del 1956 non posso fare a meno di ricordare i carri armati di Budapest che hanno soffocato la rivolta ungherese. Io in quella occasione ho portato i ragazzi delle scuole medie al monumento dei caduti per onorare i martiri della libertà di Budapest mentre ho subìto un attacco scomposto del mio sindaco comunista che plaudiva, come tutti i comunisti, la causa sovietica, salvo poi, a sessant'anni di distanza, rivedere le proprie posizioni e assistere a Napolitano che porta un mazzo di fiori sulla tomba di Imre Noge, non sappiamo se bene accetti.
Il mio percorso è stato lungo: ho iniziato a 21 anni come Vice Sindaco di Totò Carlisi comunista, sono stato eletto altre tre volte in questo civico consesso e ho chiuso come assessore di una amministrazione di centrosinistra appunto con Antonio Lauricella.
Però voglio dire che la storia non è fatta di date e non cammina a sbalzi ma è frutto di maturazione lunga, di avvenimenti che si succedono uno dietro l’altro essendo uno conseguenza dell’altro.
Quindi la storia delle amministrazioni di sinistra di Grotte ha un retroterra antico che affonda le proprie radici nel periodo risorgimentale.
Grotte con i fratelli Monreale era un centro garibaldino e mazziniano, tant’è che la prima bandiera tricolore in Sicilia ha sventolato sulla Rocca della Pietra per opera di patrioti grottesi.  Una conferenza su questi avvenimenti è stata tenuta dalla professoressa Adalgisa Monreale che è molto documentata.
Non a caso nel 1868 scoppia una rivolta mazziniana capeggiata da Francesco Ingrao e che si conclude nel sangue.
Poi ci fu lo scisma religioso capeggiato da padre Sciarratta che aveva profonde motivazioni politiche e ideologiche addirittura di natura calvinista.
Ci fu certamente l’influsso anarchico di Saverio Friscia che operò per ben 20 anni nella nostra provincia e si dice addirittura che Bakunin fosse stato esule nella terra di Grotte.
Quindi le lotte dei minatori che si concludono con il convegno minerario di Grotte del 1893 nel quale si sancirono diritti importanti per i minatori, per i carusi e di cui parla Pirandello ne “I vecchi e i giovani” e ora Simonetta Agnello nel suo libro “Caffè amaro”, data che è stata solennemente ricordata a 120 anni di distanza il 12 ottobre 2013.
Le influenze europee portarono a Grotte il valdismo, che fu un movimento religioso e culturale di grande spessore, anche perché operò nel mondo dell’ istruzione istituendo scuole che contribuirono ad alfabetizzare tantissima gente e a preparare anche a un mestiere molti giovani.
Tutti questi movimenti portano alla nascita a Grotte del Partito Socialista, e ne è testimonianza il Memorandum dei socialisti di Grotte del 1896, in cui si denunziano con coraggio leonino tutte le malefatte della camarilla grottese che si era impossessata della cosa pubblica.
Questo documento che Luigi Granata, Segretario Provinciale della Federazione Socialista di Agrigento, ha voluto pubblicare, dovrebbe essere portato a conoscenza di tutti i cittadini di Grotte per capire chi siamo e da dove veniamo (chi vuole, lo può scaricare gratuitamente dal mio blog gaspareagnello.it).
Quindi ci fu la lotta al fascismo di cui alfiere è stato Gerlando Cimino, con Matteo Chiarenza, Turiddu Cillu, i Fantauzzo che hanno pagato prezzi altissimi per via delle persecuzioni fasciste.
Arrivano a Grotte gli americani con uno spiegamento di forze imponente, in quanto qui è stato trasferito il Distretto militare. Gli americani vengono accolti come liberatori con applausi e noi sciuscià ricevevamo caramelle ed altre leccornie.
I grottesi assaltarono la chiesa del Purgatorio che era deposito dell’esercito e barattavano pane con coperte con i militari che erano asserragliati nelle scuole del palazzo municipale.
Tutti questi fatti hanno contribuito a formare una coscienza democratica che si è subito manifestata con la nascita di una sezione socialista molto attiva subito dopo la caduta del fascismo, come potrete vedere da un quaderno che è esposto nella nostra mostra e che riporta i nomi degli aderenti al partito che sono nomi di artigiani, contadini, zolfatari, intellettuali.
Questo portò alla vittoria della Repubblica nel referendum del 2 giugno 1946 mentre in tutto il meridione vinceva la monarchia.
E del resto a Grotte ha vinto il divorzio, ha vinto l’aborto, conquiste civili per le quali mi sono impegnato personalmente con comizi di quartiere che hanno dato risultati positivi di civiltà e di progresso.
Inizia così la battaglia democratica per la conquista del comune.
La prima amministrazione democraticamente eletta è stata una amministrazione democristiana capeggiata da un galantuomo: l’Ing. Calogero Picone.
Erano tempi duri, tempi di carestia.
Ricordo l’assalto alla casa del fascio e l’assalto di una folla inferocita al palazzo comunale da dove il Sindaco Picone è dovuto fuggire dileggiato dai dimostranti.
Dopo qualche tempo il Sindaco Picone si è dovuto dimettere ed è diventato Sindaco Salvatore Bellomo.
Su questo passaggio io non ho le idee chiare ma spero che qualche studioso voglia fare una tesi sulla storia di questo nostro centro perché attraverso la micro storia si può interpretare la grande storia.
Finisce subito l’era democristiana e infatti nel 1951, alle regionali, vince la coalizione PCI-PSI e nel 1952 il blocco del popolo conquista il comune con una lista di artigiani, contadini, braccianti, zolfatari e pensionati, senza alcun diplomato o laureato. Diventa sindaco Pietro Morgante che poi viene disarcionato dal mitico Ardicasi che durò due legislature.
La seconda è stata appunto l’amministrazione eletta nel 1956 che oggi noi ricordiamo e che vide Sindaco lo stesso Salvatore Carlisi e Vice Sindaco il sottoscritto.
Allora era difficile amministrare. La sanità faceva carico al comune e noi dovevamo pagare le rette ospedaliere e le medicine ai poveri. E qui era il dramma, nel dover distinguere tra poveri e non poveri, ma il dramma peggiore era la mancanza di soldi per cui eravamo soggetti agli scioperi delle farmacie e dei dipendenti che non venivano regolarmente pagati.
Era un via vai da Grotte a Palermo in cerca di anticipazioni di cassa ma dovevamo far fronte anche ai continui scioperi degli zolfatari che non venivano pagati. Per cui anche per loro c’era il ricorso all’assessorato all’Industria per avere anticipazioni di cassa a fondo perduto.
In queste nostre missioni a Palermo eravamo assistiti dall’on. Francesco Renda che era sempre a disposizione dei sindaci di sinistra.
E poi per noi non c’erano lavori pubblici per via dell’embargo dei governi regionali nei confronti delle amministrazioni di sinistra.
Allora c’era il rito della firma che altri esercitavano come strumento di potere.
Per ogni cosa occorreva una montagna di certificati, che dovevano essere firmati dagli amministratori, e noi su questo siamo stati solerti e abbiamo tolto la schiavitù della firma, essendo tutti disponibili a firmare ovunque e comunque.
La gente apprezzò il nostro comportamento e votò a sinistra anche nel 1960, quando ci fu il pari tra i due schieramenti e il DC Salvatore Arnone fu eletto Sindaco, perché un suo compare eletto nelle liste della sinistra lo votò e lo sostenne per l’intera legislatura.
Io devo dire che nel 1956 ho vissuto il più grande dramma della mia vita, perché dopo un anno della mia elezioni ho dovuto scegliere tra la politica e l’impiego. Ho scelto di fare il burocrate e ho lasciato. Dopo che si è stati eletti con voto plebiscitario non si deve lasciare. Io ho lasciato e per questo ho pagato un prezzo molto alto con la politica. Sono rientrato in consiglio altre tre volte.
Quindi a Grotte si sono succeduti  tanti sindaci di vario colore, nati da campagne elettorali infuocate e aspre.
Nessuno deve dimenticare che il sottoscritto ha subito una condanna penale a duemila lire di ammenda con la iscrizione nel cartellino penale per questua abusiva, in quanto ho raccolto i fondi per la festa del Primo Maggio e Pietro Agnello ha subito un lungo processo per avere costruito dei loculi e affrancare la povera gente da ricatti.
Comunque a distanza di anni, dopo che la bufera si è chetata, dobbiamo dire che tutti i Sindaci hanno lavorato nell’interesse del comune e della popolazione.
Tutti i partiti hanno trovato alla fine il modo per collaborare, se è vero che si sono fatte a amministrazioni tra socialisti e democristiani e anche  tra comunisti e DC.
Non ci sono stati scandali dovuti a ruberie, si sono fatte le strade, le fognature, la rete idrica, le scuole per tutti gli ordini e gradi, le varie strade di acceso al comune.
Insomma, la cittadina ha assunto l’aspetto di un paese moderno e ben sistemato, anche se Grotte ha i problemi di tutti i centri quali quello del centro storico.
I sindaci che si sono succeduti meritano di essere ricordati tutti con affetto e stima e io li voglio nominare tutti: Salvatore Arnone,  Antonio Lauricella, Michele Di Mino, Prof. Di Liberto, Maresciallo Calì, Mimmo Morreale, Dr. Castrogiovanni, Pietro  Agnello,  Decio Terrana, Stella Castiglione, Filippo Giambra, Antonio Morreale, Gandolfo Mazzarisi, Antonio Cimino, Dr. Giacomo Orlando, Paolo Pilato e infine Paolino Fantauzzo che ringrazio per questa bella e significativa manifestazione.
La mafia, nella maggioranza dei casi, è stata tenuta fuori dalla Pubblica Amministrazione e solamente qualche volta ha lambito il portone di ferro del comune; ma su questo tema bisogna fare una riflessione più attenta, anche perché c’è stato un caso in cui un capo bastone (riconosciuto tale da una sentenza) è stato eletto consigliere comunale e quindi assessore.
A questo punto però debbo dire che Grotte è diventata bella, è stata bene amministrata, ma i grottesi non ci sono più perché la Sicilia è stata mal governata, l’autonomia è stata una grande delusione, i governi centrali non hanno investito sul meridione per cui i nostri cittadini sono emigrati e i giovani continuano ad andar via.
Negli anni Ottanta sono stato a Liegi e lì ho trovato tutti i miei elettori del 1956, per cui ho detto che la politica ha fallito.
Dovrei fare un’analisi delle mie vicende politiche quali l’avventura del PSIUP e l’epoca craxiana, ma queste le rimandiamo ad altre occasioni.
Di Craxi conservo la cravatta che a Rimini ha regalato a tutti i delegati.
Delle trasformazioni politiche avvenute dal 1992 ad oggi parleranno i parlamentari che interverranno dopo di me.
Io dico soltanto che siamo ancora in una fase di transizione, con partiti leaderisti, con un PD che ancora non ha una sua identità ben precisa, con il meridione che è stato abbandonato al suo destino.
Certamente non tornerà la democrazia partecipata di prima, non torneranno le sezioni dei partiti perché i nuovi mezzi di comunicazione hanno sconvolto tutto, ma i problemi restano quelli di prima.
La questione meridionale di gramsciana memoria resta attuale, e io mi auguro che il meridione possa tornare ad essere al centro dell’agenda politica, per arrestare l’emorragia delle giovani generazioni e per evitare che la Sicilia diventi solo un ricovero per vecchi.
Alle giovani generazioni, nel nome dei vecchi ed eroici consiglieri del 1952 e del 1956, dico di ritornare alla politica, alle grandi ideologie, per non lasciare campo libero a coloro che della politica fanno strumento privato.
Purtroppo ora ha vinto la Destra, e l’Europa che decide è in mano ai banchieri e ai poteri forti.
La battaglia che si prospetta a voi è dura, ma se voi state alla finestra sarete sicuramente perdenti.
A voi giovani affidiamo la bandiera della liberta e della democrazia, per lo sviluppo e l’uguaglianza di tutti i popoli.
Qualcuno pensa che siano morte le idealità della sinistra del ‘900. No, sono morti quei partiti, ma quelle idee tornano ancora anche se attraverso vie inusitate quali le vie tracciate con grande forza da Papa Francesco con la sua Enciclica “Laudati Si’”, che è un documento sconvolgente e che va oltre certe rivendicazioni portate avanti dalla sinistra italiana.
Se si facesse un programma con le linee tracciate dalle encicliche
Caritas in veritate e “Laudati Si’” si potrebbe creare un partito europeo socialista di ispirazione cattolica, capace di unificare movimento operaio e ceto medio produttivo, per creare un blocco sociale capace di trasformare la nostra economia e quindi la nostra società.
Giovani, non scoraggiatevi, prendete in mano le bandiere della democrazia, della giustizia, dell’uguaglianza e andate avanti memori delle battaglie gloriose dei vostri avi.

Grotte, lì 28.5.2016
".   

 

   

Gaspare Agnello

 
 

  
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01/06/2016

Comune. Il prof. Dario Costantino nominato Presidente del Premio "Racalmare - Leonardo Sciascia"

 

Premio Letterario "Racalmare - L. Sciascia" Città di Grotte

Il Premio letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Città di Grotte" ha un nuovo presidente: è il prof. Dario Costantino.
La nomina ufficiale è arrivata oggi. Il sindaco di Grotte Paolino Fantauzzo, con la propria determinazione n° 7 del 01/06/2016, tenuto conto del curriculum vitae e delle qualità culturali e professionali del prof. Costantino, lo ha nominato Presidente Onorario della Commissione del Premio Letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Città di Grotte".
Ai sensi dell'art. 8 dello Statuto del Premio, la Commissione è formata dal Presidente Onorario, dal Presidente (il Capo dell'Amministrazione pro tempore), dai Componenti e dal Segretario della Commissione (Funzionario del Comune).
Con una successiva determinazione sindacale saranno nominati gli altri componenti della Commissione, ad integrazione dei dimissionari. In precedenza era già stato nominato Direttore Artistico del Premio il dott. Salvatore Bellavia.
Il prof. Dario Costantino, docente di Latino e Greco al Liceo Classico Internazionale Statale "Giovanni Meli" di Palermo, già docente di Pedagogia Generale e Pedagogia Sociale all'Università degli Studi di Palermo, vanta un ricco curriculum culturale ed una vasta bibliografia.
La data prevista per la cerimonia di conferimento del Premio è l'ultima domenica di agosto, e sarà preceduta da una settimana di manifestazioni collaterali
.
  
Carmelo Arnone
1 giugno 2016
© Riproduzione riservata.
     



 

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01/06/2016

Iniziative. La grande festa per Martina Vizzini: inaugurazione del parco giochi nella Villetta "Collodi"

 

Inaugurazione del parco giochi nella Villetta "Collodi"
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Lunedi 30 maggio è stata davvero una giornata speciale, indimenticabile, che le rimarrà nella mente e nel cuore. Capita di rado che un'intera comunità avvolga col suo affetto una ragazzina per dirle "grazie". É quello che è accaduto a Martina Vizzini: grazie alla sua creatività e fantasia, messa in opera disegnando il suo parco giochi ideale, ha vinto il concorso "Disegna il tuo parco a colori" indetto da Conad e Ferrero. Questa vittoria ha consentito alla città di Grotte di beneficiare del finanziamento di 15.000 euro per la riqualificazione e ristrutturazione del parco giochi all'interno della Villetta Collodi.
L'inaugurazione della struttura è stata una festa, alla presenza di Martina, del sindaco Paolino Fantauzzo, della dirigente scolastica Anna Gangarossa e del direttore generale di Conad Sicilia Natale Lia.
Alla prima parte della cerimonia di inaugurazione, in piazza Umberto I, si sono ritrovati i circa 400 alunni di tutte le classi di scuola primaria e delle prime classi di scuola secondaria di primo grado dell'Istituto comprensivo "Angelo Roncalli", che hanno assistito all'esibizione dell'orchestra scolastica. La mascotte della Kinder, presente alla manifestazione, che ha offerto ai bambini la merenda insieme ai succhi di frutta a marchio Conad.
Nel suo intervento, il sindaco Fantauzzo ha dichiarato: "Oggi per noi è una giornata importante. Grazie a questa iniziativa, voluta fortemente da due aziende leader in Italia che sono la Kinder Ferrero e la Conad, disegna il tuo parco a colori, alla quale i nostri ragazzi hanno ben volentieri aderito. E tra questi, la nostra Martina Vizzini che, grazie alla sua creatività, ha fatto sì che il suo sogno potesse diventare realtà. Abbiamo rivalutato una nostra villetta che ormai era obsoleta, la Villetta Collodi, che abbiamo ridato alla città nel pieno splendore. La villetta è un punto d’incontro per tutte le generazioni, ma soprattutto per tanti ragazzi che, lontano dalle devianze della strada, si incontrano in questo luogo fraternizzando e socializzando. Io devo dare un saluto speciale a Martina che, grazie alla sua creatività, ha fatto sì che questa villetta potesse essere oggi funzionale. A tutti i ragazzi ed i bambini che sono qui affido simbolicamente la villetta: devono esserne i custodi. Voglio fare un ringraziamento sia alla Conad che alla Kinder Ferrero perché sono sempre vicine a quelle che sono le problematiche soprattutto dei ragazzi e della terza età. Auguro che queste iniziative possiate nel tempo continuare a prendere e che possiate avere, grazie alla creatività dei nostri ragazzi, un occhio particolare per la nostra comunità".
Al Sindaco, hanno fatto seguito le parole della dirigente scolastica Anna Gangarossa: "Il messaggio da dire, come dirigente, è che la scuola è il veicolo importante perché questi messaggi possano arrivare ai ragazzi. É la scuola che dà la possibilità, insieme a tutti gli altri fattori presenti nelle comunità, di incrementare i sogni e anche di realizzarli, perché questo parco - permettetemi di dire - è stato realizzato grazie al lavoro dei docenti e dei bambini che hanno sicuramente approfittato dell’opportunità offerta da Conad e Kinder. Martina, siamo felici e orgogliosi di essere rappresentati tutti da te oggi. Grazie al tuo lavoro e al tuo impegno godiamo di questo premio e di questa bellissima giornata di festa. Non solo, il risultato di questo lavoro resterà a disposizione di tutti gli altri bambini, anche quando tu andai alle superiori, e non sarai più una nostra alunna, comunque lascerai un segno importantissimo per il comune di Grotte e noi ti ringraziamo".
Così si è espresso il direttore generale di Conad Sicilia Natale Lia: "Facciamo festa insieme. Il nostro compito è quello di creare sviluppo sostenibile. La nostra attenzione è altissima nei confronti di tutte le iniziative che possono spingere ad investire sul territorio. Questa iniziativa mi è piaciuta moltissimo perché invita i ragazzi a riscoprire il senso del gioco, per uno stile di vita sano. E questo è un po’ lo scopo che si devono dare le grandi aziende, cioè creare sviluppo sostenibile per poter puntare ad una crescita che garantisca la sostenibilità per la salute. Noi siamo orgogliosi di poter essere presenti, come siamo presenti in tantissime altre iniziative".
La significativa dichiarazione del direttore del supermercato Conad di Grotte Ignazio Infantino: "Sono orgoglioso, sono contento di questa giornata. Ma il messaggio di questa giornata qual è? É che dobbiamo uscire fuori da un modo di vedere in maniera individualista le cose, dobbiamo metterci assieme, pubblico e privato, imprese, associazioni, dobbiamo fortemente valorizzare questo territorio. Come attraverso questa iniziativa. Martina ha avuto il coraggio, in un momento in cui il cambiamento sembra difficile, di credere in questo disegno e soprattutto di realizzare il suo parco ideale. Lei ci ha creduto, ha fatto il disegno, è stato scelto e noi oggi godiamo di questo parco. É un parco che viene dato a tutta la città e soprattutto ai nostri ragazzi, che sono il futuro della nostra società. Grazie a tutti, grazie al Sindaco, grazie alla Dirigente ed ai docenti per la collaborazione. Ci siamo spesi ed il risultato è stato questo. Siamo orgogliosi e contenti di questa giornata. Grazie ancora".
Dopo la consegna a Martina Vizzini di un omaggio floreale e di una targa ricordo, in ringraziamento da parte dell'Amministrazione comunale, presso la Villetta Collodi si è svolta la seconda parte della cerimonia di inaugurazione, con il taglio del nastro a cura di Martina, alla presenza di numerose Autorità religiose, civili e militari, e la scopertura di una targa in ricordo della manifestazione.
  
Carmelo Arnone
1 giugno 2016
© Riproduzione riservata.

Inaugurazione del "Parco a Colori" nella Villetta Collodi (Foto) Visita l'argomento
     



 

         

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