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Novembre 2016

 

30/11/2016

Urbanistica. Il Comune di Grotte al Convegno sui centri storici, all'Università di Palermo

 

Il sindaco di Grotte, Paolino Fantauzzo
Paolino Fantauzzo


Convegno sui centri storici
Locandina

Venerdi 25 novembre, presso la Scuola Politecnica dell'Università di Palermo, si è svolto un convegno sul tema "Centri storici a rischio tra leggi inadeguate e pericoli naturali". La manifestazione, organizzata dalla sezione siciliana dell'Istituto Nazionale di Urbanistica insieme al Dipartimento C.I.R.C.E.S. (Centro Interdipartimentale di Ricerca sui Centri Storici) dell'Università dio Palermo, si propone di "avviare un confronto tra i Comuni siciliani che hanno redatto lo Studio del centro storico previsto dalla L.R. 13/2015, allo scopo di far emergere le criticità riscontrate e pervenire alla definizione di proposte legislative emendative, che possano aumentare l'efficacia operativa dell'importante provvedimento".
Fortemente voluta in sede politica ed altrettanto fortemente osteggiata dalla cultura tecnica, la Legge n. 13 del 10 luglio 2015, "Norme per favorire il recupero del patrimonio edilizio di base dei centri storici", avrebbe già dovuto trovare applicazione nella maggior parte dei Comuni siciliani. In realtà ad oggi solo qualche decina di Comuni ha proceduto alla definizione dello Studio con effetti costitutivi del centro storico, previsto dalla legge, e pochissimi ne hanno concluso l'iter di approvazione.
Difficoltà operative, derivanti dalle scarse risorse professionali e finanziarie dei comuni, ma anche scetticismo sulla utilità dello strumento hanno rallentato l'applicazione della norma. A molti mesi dalla scadenza posta dalla legge ai Comuni siciliani, si è ritenuto opportuno riflettere sulla utilità del provvedimento e per farlo, in maniera analitica e non preconcetta, é stato opportuno partire dall'esame delle sia pur limitate esperienze sin qui svolte, valutando le criticità che la applicazione della legge ha evidenziato nelle diverse realtà territoriali, sia sotto il profilo dei contenuti tecnici ma anche sul versante procedurale ed amministrativo. Nove amministrazioni comunali della Sicilia, Caltanissetta, Carini, Catania, Ficarra, Grotte, Modica, Nicosia, Noto e Torrenova, sono state chiamate a confrontarsi sulle modalità di applicazione della norma, sui problemi incontrati, sulle aspettative riposte nel provvedimento ai fini di una reale accelerazione dei processi di recupero e riqualificazione dei centri storici. Con l'obiettivo di pervenire alla definizione di alcuni correttivi legislativi indispensabili per evitare che la norma possa costituire un rischio più che una opportunità per i centri storici siciliani. Nella riscrittura della legge, una tematica che certamente deve trovare ampio spazio é quella della vulnerabilità sismica. Su questo aspetto, al di la delle molteplici dichiarazioni di principio che ne proclamano la centralità nelle politiche di recupero dei centri storici, deve infatti registrarsi in Sicilia una quasi totale assenza di iniziative sia a livello regionale che locale. Al convegno sono stati invitati tecnici e politici, per consentire di portare ad unità i ragionamenti svolti e di giungere auspicabilmente a tracciare un percorso legislativo che sottragga i centri storici siciliani dalla condizione di rischio nella quale si trovano, a causa di una legge inadeguata e dei sempre incombenti pericoli naturali.
Sulla partecipazione al convegno, così si è espresso il sindaco di Grotte Paolino Fantauzzo: "Venerdi 25 novembre l’Amministrazione da me presieduta ha avuto l’onore di essere ricevuta presso l’Università di Palermo dal professore Giuseppe Trombino (NdR: Direttore del C.I.R.C.E.S.), relatore del convegno sui centri storici a rischio. Posso affermare che soltanto 9 Amministrazioni comunali: Caltanissetta, Carini, Catania, Ficarra, Modica, Nicosia, Noto, Torrenova e Grotte, sono state invitate a confrontarsi sulle modalità di applicazione della norma e sui problemi che abbiamo riscontrato nel visionare il centro storico. Il nostro Comune è stato uno dei primi che ha dato corso a quella che era la legge 13 del luglio 2015, e abbiamo ribadito ancora una volta le caratteristiche e le peculiarità che ha il nostro centro storico. Abbiamo fatto una disamina del lavoro svolto dal nostro compaesano architetto Gino Bellomo. Ancora una volta abbiamo ribadito che grazie all’amore per la propria città dell’architetto Bellomo, Grotte oggi si trova nelle condizioni di potere portare avanti questo studio di dettaglio. L’unica preoccupazione che abbiamo percepito, coloro i quali abbiamo partecipato a questo seminario, e insieme l’auspicio che formuliamo è che questo percorso legislativo continui, affinché ci siano gli adeguati finanziamenti, in particolar modo a coloro i quali vorranno adoperarsi verso il centro storico; anche perché fino ad adesso la politica, in questo senso, è stata assente".

Redazione
30 novembre 2016.
   

 

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29/11/2016

Salute. Lettera aperta: disservizi presso l'ambulatorio di Reumatologia dell'ospedale di Agrigento

 

Reumatologia

Di seguito, la lettera aperta sui disservizi riscontrati presso l'ambulatorio di Reumatologia dell'ospedale "San Giovanni Di Dio" di Agrigento, inviata alle Autorità competenti da parte delle associazioni: ANMAR (Associazione Nazionale Malati Reumatici), AILS (Associazione Italiana Lotta alla Sclerodermia), AISF (Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica).

*****

Al Presidente della Regione Siciliana
All’Assessore Regionale alla Salute on.le Gucciardi
Al Direttore Generale dell’ASP di Agrigento
Al Direttore Sanitario Aziendale
Alla Direzione Sanitaria di Presidio
Al Primario U.O. di Medicina - Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio di Agrigento
Al Presidente del Comitato Consultivo Aziendale - Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento

LETTERA APERTA

Segnalazione disservizi presso l’Ambulatorio di Reumatologia dell’Ospedale S. G. di Dio di Agrigento.

Facendo seguito alla nostra lettera del 18/09/2016, ci vediamo costretti, ancora una volta, a denunciare l’inefficienza dell'ambulatorio di Reumatologia, presso l’U.O. di Medicina dell'Ospedale S. Giovanni di Dio di Agrigento, in quanto nel D.H. di Medicina la situazione peggiora di giorno in giorno e, precisamente:
a) non è più presente l'impiegata amministrativa, che teneva i rapporti con i pazienti, per programmare le visite sia per coloro già presi in carico, sia per quelli da prendere in carico e per le infusioni ai pazienti sclerodermici. I pazienti vengono lasciati allo sbando;
b) non vi è più l'infermiera di riferimento;
c) le visite vengono fatte un solo giorno a settimana, se e quando il medico è libero da impegni presso l'U. O. di medicina;
d) i malati sclerodermici in terapia non vengono sottoposti ad una periodica valutazione videocapillaroscopica (pur avendo in dotazione un videocapillaroscopio fra l’altro donato dall’AILS);
e) l'U.O. non è ancora dotato di apparecchiature per effettuare la videofluorografia all'esofago e l'esame della DLCO (Diffusione alveolo-capillare del monossido di carbonio) per esaminare lo scambio dei gas tra gli alveoli e i capillari polmonari;
f) nonostante i due posti letto dedicati alla reumatologia, vengono date disposizioni per far venire un solo paziente al giorno per le infusioni;
g) la poltrona donata dall’AILS per le infusioni ai pazienti sclerodermici non è più disponibile (come mai?);
h) capita ancora di trovare i posti letto dedicati alla reumatologia occupati da altri a danno dei pazienti sclerodermici programmati per la terapia.
Pertanto, le associazioni ANMAR, AILS E AISF

chiedono

che sia assicurata assistenza ai pazienti reumatologici al fine di non arrecare Loro gravi disagi essendo persone fragili, sia fisicamente che psicologicamente, a causa della complessità e cronicità delle proprie patologie.

Agrigento, 21/11/2016

 

   

Anita Bucolo (ANMAR Onlus, Agrigento)
Carmelo Caramazza (AILS Onlus, Agrigento)
Ines Sutera (AISF Onlus, Sicilia 1 - Menfi)
 

 

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29/11/2016

Lettere. "Abbandono e degrado in Via del Gesù"; di Antonio Zaffuto

 

Abbandono e degrado in Via del Gesù
In Via del Gesù

Segnalazione del sig. Antonio Salvaggio in merito alle condizioni di Via del Gesù.

*****

"Salve Direttore,
da cittadino grottese abitante della zona volevo segnalare all'Amministrazione comunale l'abbandono ed il degrado in cui versa Via del Gesù, meglio conosciuta coma “l'acchianata di li Sorelli”.
Le foto parlano da sole. In attesa di riscontro".

Abbandono e degrado in Via del Gesù
In Via del Gesù

   

Antonio Zaffuto
  

 

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29/11/2016

Dialoghi. "Chi semina vento raccoglie tempesta"; di Giuseppe Castronovo

 

"Dialogo" del dott. Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.

Al Circolo abbiamo in questi giorni esaminato la dura contrapposizione che ha caratterizzato il dibattito della campagna referendaria. Il Prof. Vezio l'ha attribuita all'atteggiamento troppo egocentrico ed esibizionista del nostro presidente Renzi che, di fatto, ha spaccato il Paese in due.
Giuseppe Castronovo

"Chi semina vento raccoglie tempesta"
(Dai dibattiti svolti al “Circolo della Concordia” )

Totò: Amici, che ne dite dei quattro milioni di lettere che il nostro Presidente del Consiglio Renzi ha inviato ai nostri connazionali residenti all’estero invitandoli a votare a favore della sua proposta di riforma costituzionale?

Franco: La verità è che più ci avviciniamo alla fatidica data del 4 dicembre e più Renzi ci appare in evidente difficoltà.

Giacomo: Il punto, amici miei, è proprio questo: bisogna capire come mai all’appuntamento referendario dopo il quale, al di là del suo esito, nulla potrà essere più come prima sia nella politica italiana che nel Partito Democratico in particolare, troviamo un Renzi in una situazione di evidente affanno. Un Renzi che ha perso molte delle sue certezze iniziali; e la lettera di cui parlava l’amico Totò sta a testimoniare l’attuale difficoltà alla quale intende porre un disperato rimedio.

Ennio: Condivido il pensiero dell’amico Giacomo. Prof. Vezio, ma lei cosa ne pensa?

Vezio: Amici, un vecchio proverbio di antica saggezza ci insegna che “chi semina vento raccoglie tempesta”.

Ennio: Questo proverbio, in rapporto al nostro argomento, cosa ci insegna?

Vezio: Ritengo di poter tranquillamente affermare che il primo nemico del SI a questo referendum è lo stesso Renzi.

Rodolfo: Non le sembra un’affermazione esagerata?

Vezio: Ascoltate e forse mi darete ragione. Il nostro Renzi, In questi due anni di guida del Governo, non poche volte ha ceduto all’esuberanza, cioè alla tendenza a mettere al primo posto la propria persona, anche prima dello stesso Partito Democratico. Un atteggiamento, il suo, da spaccone egocentrico ed esibizionista.

Ennio: Prof., pur condividendo la sua analisi, penso che non possiamo ridurre gli errori di Renzi a un semplice problema caratteriale.

Vezio: Ovviamente non è solo un aspetto caratteriale ma anche di atteggiamento politico che sovente è sconfinato nel dispotismo, cioè in quella forma di governo in cui la legittimità della legge coincide con la volontà di chi detiene il potere. Un modo di gestire la cosa pubblica che ha creato, anche all’interno del suo partito, tensioni che potevano essere evitate.
Mi state chiedendo qualche esempio, facciamolo:
- pensiamo ai rapporti con il Sindacato: non solo lo ha attaccato, ma lo ha anche irriso;
- pensiamo ai rapporti con coloro che, dall’interno del suo stesso partito, hanno apertamente criticato certe scelte: quanto vero e proprio disprezzo ha manifestato nei loro confronti! Lo stanno a dimostrare i verbi dallo stesso utilizzati nei confronti dei suoi avversari interni ed esterni al suo stesso Partito: “asfaltare”, “rottamare”, “spianare”.  Per non parlare del termine “gufo” con il quale è solito indicare al pubblico ludibrio coloro che disapprovano certe sue discutibili scelte.
Pensava di non dover pagare mai dazio? S’è sbagliato. Purtroppo è il Paese che, spaccato in due con questo referendum, ne sta pagando le conseguenze. Una modifica, questa della nostra Costituzione, che poteva e doveva essere gestita diversamente e non in modo così traumatico prima in sede parlamentare e poi nelle modalità di svolgimento della campagna referendaria che solo per decisione dello stesso Renzi oramai si protrae da troppi mesi. Speriamo che il 5 dicembre la politica faccia tesoro di questa esperienza negativa.
     

 

   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)

  

 

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29/11/2016

Teatro. "Lu Serafinu Addrummisciutu" al Teatro della Posta Vecchia di Agrigento; il 3 e 4 dicembre

 

Lu Serafinu Addurmisciutu
Manifesto

La Compagnia Teatrale "Nino Martoglio" presenta Aristotele Cuffaro in "Lu Serafinu Addurmisciutu", commedia brillante in tre atti; sabato 3 (alle ore 21.00) e domenica 4 dicembre (alle ore 18.00), in scena al Teatro della Posta Vecchia di Agrigento.
Personaggi interpreti: Gardiddu (direttore) - Aristotele Cuffaro, Tresa (sua moglie) - Isabella Villani, Crisantemu (suo cognato) - Gabriele Russello, Zì Riguardu (vicino di casa) - Luca Russello, Zà Pitrusina (sua moglie) - Ilaria Polifemo, Dottore Peppi (cugino di Tresa) - Antonio Mercato, Dottoressa Serafina - Flavia Iannello, Crucifissu (agente delle pompe funebri) - Gaetano Tirone. Fonico e datore luci: Antonio Villardita.
Trama: Il Direttore Gardiddu in piena notte si alza per andare in bagno, dopo avere avvertito un fortissimo dolore nell’ apparato genitale, ma non riesce. Decide di raccontare il fatto alla moglie Tresa che, impaurita dalla sospetta impotenza del marito, chiede a suo cugino Dottore Crisantemu di visitarlo privatamente, per mantenere il problema nel massimo della riservatezza. Dopo diverse vicissitudini, intrecci, doppi sensi, Gardiddu decide di farsi ricoverare in ospedale, sfidando il pregiudizio popolare di uno sposo inutile perché impotente
Ingresso euro 10,00. Per informazioni e prenotazioni telefonare allo 0922.26737.
  
Redazione
29 novembre 2016.
  

Aristotele Cuffaro
Aristotele Cuffaro

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29/11/2016

Televisione. Seconda edizione di "Pomeri Time" con Angelo Palermo; da giovedi 1 dicembre su AGTV

 

Pomeri Time
Pomeri Time

Da giovedì 1 dicembre riparte su Agtv (canale 96 del digitale terrestre) "Pomeri Time", il programma in diretta del pomeriggio siciliano, che nella scorsa edizione ha riscosso un grande successo di critica e di pubblico.
Sarà un’edizione inedita, rinnovata sia a livello scenografico che di contenuti. Nuovi spazi: dallo spazio della creatività allo spazio dedicato a chi è alla ricerca dell’anima gemella.
Non mancheranno gli opinionisti in studio ed i collegamenti in diretta. Il rotocalco pomeridiano sarà condotto da Angelo Palermo, mentre Giuseppe Cacciatore (i due autori, nella foto a lato) si occuperà della regia del format, e lo vedremo in esterna come inviato dei collegamenti in diretta.
Parte attiva del programma saranno i ragazzi della IV D dell’ITC Michele Foderà ed i ragazzi delle classi quarte del Liceo Scientifico Majorana.
Il programma contenitore avrà un taglio prettamente giovanile. I veri protagonisti saranno i telespettatori, che possono candidarsi scrivendo alla pagina facebook Pomeri Time, raccontando le proprie storie, le proprie doti creative o segnalando delle problematiche.
Appuntamento
con Pomeri Time ogni giovedi, alle ore 16.00, su Agtv.
  
Redazione
29 novembre 2016.
  

 

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29/11/2016

Referendum. Incontro con Massimo D'Alema per "Le Ragioni del NO"; giovedi 1 dicembre a San Leone

 

Le ragioni del NO
Manifesto

Domenica 4 dicembre 2016, dalle ore 07.00 alle ore 23.00, si svolgeranno le operazioni di voto per il referendum popolare confermativo sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi (vedi il testo della riforma).
Il quesito stampato sulla scheda è: “Approvate il testo della legge costituzionale concernente «Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione» approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?”.
Per spiegare le ragioni del NO, giovedi 1 dicembre, alle ore 18.00 presso il Dioscuri Bay Palace Hotel di San Leone, Agrigento, si terrà un incontroorganizzato dai comitati "Scelgo NO", "Democratici per il NO" e "Referendum - Comitato per il NO".
L'introduzione al tema sarà curata da:
- Ausilia Eccelso (Presidente Comitato per il NO - Agrigento);
- Davide Amato (Coordinatore Unione degli Studenti - Agrigento).
Interverranno:
- Gaetano Armao (Presidente Giuristi Siciliani per il NO);
- Massimo D'Alema (Presidente Fondazione Italianieuropei).
  
Redazione
29 novembre 2016.
  

 

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28/11/2016

Chiesa. Festa dell'Immacolata Concezione; programma delle celebrazioni, dal 29 novembre

 

Festa dell'Immacolata Concezione
Manifesto

Inizierà martedi 29 novembre la novena in preparazione alla solennità liturgica dell'Immacolata Concezione, la cui ricorrenza annuale cade l'8 dicembre. Le celebrazioni si svolgeranno nella chiesa parrocchiale di Santa Venera (chiesa Madre).
Pubblichiamo il programma delle celebrazioni.

Martedi 29 novembre
- ore 17.00, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena animata dalla parrocchia san Rocco)

Mercoledi 30 novembre
- ore 17.00, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena animata dalla parrocchia san Rocco)

Giovedi 1 dicembre
- ore 17.00, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena animata dalla parrocchia san Rocco)

Venerdi 2 dicembre
- ore 17.00, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena animata dalla parrocchia B.M.V del monte Carmelo)

Sabato 3 dicembre
- ore 17.00, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena animata dalla parrocchia B.M.V del monte Carmelo)

Domenica 4 dicembre
- ore 17.00, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena animata dalla parrocchia B.M.V del monte Carmelo)

Lunedi 5 dicembre
- ore 17.00, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena animata dalla chiesa Madre)

Martedi 6 dicembre
- ore 17.00, Cenacolo Mariano, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena animata dalla chiesa Madre)

Mercoledi 7 dicembre
- ore 17.00, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena animata dalla chiesa Madre)

Giovedi 8 dicembre - Festa dell'Immacolata Concezione
Orari delle Sante messe:
          - ore 10.00 (chiesa San Rocco)
          - ore 11.00 e 17.30 (chiesa Madre)
          - ore 08.00, 11.30 e 17.30 (chiesa Madonna del Carmelo)
- ore 19.00, processione del simulacro, con la Banda Musicale "G. Verdi - Città di Grotte", diretta dal M° Salvatore Puglisi, lungo il percorso: chiesa Madre, Piazza Marconi, Via G. Meli, Largo Pagano, Viale Matteotti, Portobello, Viale della Vittoria, Corso Garibaldi, Chiesa Madre.
- Si invitano i fedeli ad addobbare i balconi lungo le strade percorse dalla processione.
 

 

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28/11/2016

Letteratura. "I giorni della vampa", di Gioacchino Lonobile; recensione di Venerando Bellomo

 

Venerando Bellomo
Venerando Bellomo

I giorni della vampa, di Gioacchino Lonobile
Copertina


I giorni della vampa di Gioacchino Lonobile (ed. Il Palindromo)

    
Tra mura incrostate e torrenti ritombati, vive una Palermo opacizzata dal succedersi di eventi non prevenibili, se non con l'artificio della prognosi postuma. Tra queste gole ed anse, lì rimaste quali vestigia di tempi memorabili, ma irrimediabilmente perse, scorre consonante la fluida scrittura di Gioacchino Lonobile, risultando avvolta in un magico contrasto di luci che, nel loro brillio, danno assoluta compiutezza dei luoghi e delle persone.
     In questo blues metropolitano, dove la città è protagonista con le persone che lì hanno ragione di vita, è la luce, in tutte le sue manifestazioni, che nel romanzo prevale: dal fuoco sincretico che segna l'arrivo della primavera e della rinascita della natura, ai roghi purificatori dell'Inquisizione, all'abbaglio gelido dei neon che, fendendo l'oscurità della notte, presenta un'iperbarica  e poco conosciuta città.
     In questa Palermo stratificata, di culture, che nel tempo si sono una all'altra sovrapposte, l'autore si muove agevolmente col dovuto, ma non asettico, distacco di chi ne vuol darne un'immagine fotografica.
     Tra i paradigmi di Zola e il positivismo isolano di Verga, la narrazione contrappone le speculari esistenze di due vinti del nuovo millennio, che nella loro diversità si trovano coinvolti in una delle tante situazioni emergenziali, che pur manifestandosi sotto gli occhi di tutti, non riesce a penetrare la cecità dei media, fiondati a dare voce soltanto a quella che reputano di maggiore risalto comunicativo.
     E questa indifferenza avvolge i protagonisti, accomunati dal solo impellente e primordiale contingente e dalla assoluta non conoscenza della speranza. Gaspare che vive e si muove  nel ricordo continuo di fatti e di narrazioni del nonno, come una sua propaggine successoria. L'altro, Vittorio, che vive in un sonno senza sogni, scandito da una personale, quanto balzana, misura del tempo.
     In tale luogo irreale si è autogenerata un'altrettanto surreale e bizzarra divinità - proiezione della sua degenerazione delle  idee, della quale ritiene di esserne unico sacerdote - che lo trasporta ad essere custode di un lezzoso tempio
.
  
Venerando Bellomo
28 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
        
 

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28/11/2016

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della Settimana

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono pubblicati anche nella pagina Chiesa.

Lunedi 28
novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.00, a san Rocco, prove di canto;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera animato dal Rinnovamento nello Spirito Santo;
- ore 20.00, a san Rocco, incontro del gruppo famiglie.

Martedi 29
novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena dell'Immacolata).

Mercoledi 30
novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena dell'Immacolata);
- ore 19.30, in chiesa Madre, catechesi a cura del Rinnovamento nello Spirito Santo.

Giovedi 1
dicembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena dell'Immacolata);
- ore 18.30, in chiesa Madre, adorazione Eucaristica.

Venerdi 2
dicembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena dell'Immacolata);
- ore 18.00, a san Rocco, riunione dei catechisti;
- ore 19.00, a san Rocco, riunione del gruppo liturgico.

Sabato 3
dicembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 15.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, liturgia penitenziale per i ragazzi di 2^ media;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena dell'Immacolata).

Domenica 4
dicembre
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario, Stellario e santa Messa (novena dell'Immacolata).
- ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, cammino di fede per i fidanzati.

AVVISI

Orari delle Sante Messe in vigore dal 30/10/2016:

   Feriali:
   ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madre

   Prefestivi:
   ore 18.30, chiesa Madre
   ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità neocatecumenali)

   Festivi:
   ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 10.00, chiesa San Rocco
   ore 11.00, chiesa Madre
   ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.45, chiesa Madre
 

 

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28/11/2016

Riflessioni. "Critica alla critica della memoria debole e non libera"; di Antonio Pilato

 

Antonio Pilato
Antonio Pilato

Riflessione del prof. Antonio Pilato, docente di Filosofia e Scienze dell'Educazione, e Pittore.

*****

"Critica alla critica della memoria debole e non libera.
A questo grottese di nome Salvaggio, prima segretario di partito, ora Vigile Urbano, mi permetto di ricordare che il Quotidiano Grotte.info non è di sua proprietà, tantomeno riservato a pubblicare le opinioni culturali e sulla politica attuale solo quando vengono altrui richieste.
Né può permettersi di prendere dal suo già povero vocabolario qualsiasi termine alla rinfusa per predicare attributi nei confronti di chicchessia per mettere freno, limite a chi la pensa criticamente e diversamente dal suo Presidente del Consiglio, come fa col dire: il prof. A. P. non smette il vizio di dire, o il musico suona quando nessuno glielo chiede, ed altro ed altro ancora.
É una intimidazione latente?
Grotte, deve sapere questo vigile, non è un piccolo villaggio medioevale, cinto di mura, con lui messo a “guardia”, dentro e fuori, come un podestà, pronto a mettere guinzaglio e museruola a chi tenta e osa profanare o mettere in pericolo l’incolumità e l’ordine sociale delle persone che vi stanno dentro, vi abitano, e a lui sottomesse.
Forse tale atteggiamento e comportamento gli deriva dalla sua alienazione professionale, impegnata per molto tempo a curare il rispetto del codice stradale e multare i contravventori, accresciuta dal culto dell’immagine di questo Presidente del Consiglio, che gli sta a cuore, talmente da non vedere se fa in modo imparziale il bene di tutti, provare a cambiare la Costituzione, bene supremo, a cui sono pervenuti a produrla assennatamente uomini di grande pensiero, che non si chiamano Matteo Renzi e le sue banche.
Per finire, i filosofi che lui disprezza, hanno da sempre cercato e apprezzato la verità, cosa che a lui non interessa per sé e per gli altri.
A futura  memoria"
.

 

   

Antonio Pilato
 

 

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27/11/2016

Politica. Stasera comizio del PD sul referendum costituzionale, a favore del "Sì"

 

Partito Democratico

Dalle ore 18.00 alle ore 19.00 di questa sera, domenica 27 novembre, si terrà in Piazza Marconi un comizio, a cura del circolo del Partito Democratico di Grotte, a sostegno del "Sì" nel referendum costituzionale di domenica prossima 4 dicembre 2016.
  
Redazione
27 novembre 2016.
  

 

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27/11/2016

Cronaca. Il prof. Luparello sventa "truffa dello specchietto"; individuati e denunciati i malfattori

 

La dott.ssa Graziella ed il prof. Carmelo Luparello
Luparello

Avevano pensato che fosse un "colpo" facile, uno dei loro soliti, ai danni di una persona anziana, ma avevano fatto male i conti.
Alla guida della propria macchina, il prof. Carmelo Luparello si stava recando da Racalmuto a Grotte. Lungo il tragitto la sua auto veniva superata da un'altra vettura che, inspiegabilmente, dopo il sorpasso rallentava la velocità quasi a fermarsi, costringendo il prof. Luparello ad effettuarne, a sua volta, il sorpasso. E qui è scattata la trappola. Mentre le due automobili viaggiavano affiancate, si è udito un rumore provocato presumibilmente da alcuni sassolini lanciati sulla fiancata dell'utilitaria dell'anziano docente, con l'intento di simulare un contatto tra i due mezzi. Improvvisamente dall'Alfa Romeo 147 grigia, i due individui a bordo hanno intimato al professore di fermarsi, pretendendo il risarcimento immediato del presunto danno allo specchietto della loro automobile, accompagnando la pretesa con minaccia di morte. L'imponenza dei due energumeni e le loro minacce avrebbero intimorito chiunque, ma non il professore che, con grande prontezza di spirito, chiamando il 113 della Polizia di Stato, ha dettato immediatamente il numero di targa dell'auto dei due malviventi, prima ancora di fornire le proprie generalità e spiegare l'accaduto. Accortisi della telefonata e presi alla sprovvista, i due si sono allontanati precipitosamente.
La successiva chiamata, il professore l'ha effettuata alla propria figlia, la dott.ssa Graziella Luparello, Giudice presso il Tribunale di Caltanissetta che, a sua volta, ha contattato il Maresciallo Costa, comandante della Stazione Carabinieri di Racalmuto, il quale ha riconosciuto lo stile ed il modus operandi dei "camminanti" di Castrofilippo. Ed è stato proprio il comandante della Stazione Carabinieri di Castrofilippo, Maresciallo Borsellino, ad individuare "al volo", dalle indicazioni della dott.ssa Luparello (numero di targa, descrizione dei due uomini), gli autori della tentata truffa; informazioni che hanno trovato conferma dal sopralluogo effettuato davanti all'abitazione del proprietario del mezzo, con l'individuazione sia della vettura che dei due uomini.
Convocato in caserma dal Maresciallo Borsellino, il prof. Luparello non ha avuto difficoltà nel riconoscere fotograficamente senza alcun dubbio i due malfattori, già noti alle Forze dell'Ordine per questo genere di reati; i malviventi sono stati denunciati in stato di libertà.
In questo caso, solo il sangue freddo e la razionalità del professore Luparello gli hanno consentito di non rimanere vittima della truffa o, peggio ancora, di non subire percosse dai due delinquenti. Mentre l'ottima conoscenza del territorio e la capacità investigativa dei due Comandanti di Stazione hanno permesso di risalire immediatamente agli autori del reato.
Questo episodio di microcriminalità è l'ennesimo che si verifica nel nostro territorio, con le stesse modalità. I due autori sono ancora "a piede libero" e perciò possono continuare a truffare gli ignari automobilisti. Nell'attesa che la magistratura inquirente si attivi e prenda provvedimenti restrittivi (arresti domiciliari, custodia cautelare in carcere) nei confronti dei due malfattori, tutti gli automobilisti (soprattutto le donne sole alla guida o gli anziani al volante) sono invitati a non cadere nella trappola e, in casi simili, contattare immediatamente il 112 o il 113.
  
Carmelo Arnone
27 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
  

 

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27/11/2016

Chiesa. "Festa della Beata Vergine Maria della Medaglia Miracolosa"; di Graziella Vizzini

 

Beata Vergine Maria della Medaglia Miracolosa
Medaglia

Il 27 novembre la Chiesa celebra la festa della Medaglia Miracolosa, l'unica medaglia coniata dietro ordine esplicito della Madonna, dato a suor Caterina Labourè, novizia delle Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli, a Parigi  in Rue du Bac al n. 140, durante la seconda apparizione, il 27 novembre 1830, come segno di amore, pegno di protezione e sorgente di grazie.
Per questo è conosciuta e diffusa in tutta la Chiesa.
La medaglia fu coniata e tante furono le guarigioni spirituali e corporali che si ottennero, che fu chiamata a voce di popolo "miracolosa". 
Alla morte di santa Caterina, nel 1876, si contavano più di un miliardo di medaglie distribuite in tutto il mondo.
Il santuario della Medaglia Miracolosa si trova a Parigi, dove arrivano, a distanza  di circa 186 anni dall'apparizione, più di un milione di pellegrini di ogni razza e colore.
L'apparizione avvenne il sabato antecedente la Prima Domenica d'Avvento alle 17.30.
Mentre suor Caterina era in meditazione in un profondo silenzio, sentì un rumore che proveniva dal lato destro della cappella, come il fruscio di una veste di seta.
Suor Caterina, girando lo sguardo, vide la Santissima Vergine all'altezza del quadro di San Giuseppe. Aveva il viso abbastanza scoperto, i piedi poggiavano su un globo, il suo volto splendente con gli occhi rivolti verso il cielo, le dita delle sue mani all'improvviso si ricoprirono di anelli, ornati di pietre preziose, alcune più grosse altre più piccole, le quali gettavano dei raggi luminosi. I raggi sono il simbolo delle grazie che la Madonna sparge sulle persone che gliele domandano.
La santissima Vergine è generosa con le persone che la pregano.
"Mentre ero intenta a contemplarla - dice suor Caterina - ecco formarsi intorno alla santissima Vergine un quadro alquanto ovale a modo di semicerchio dove si leggevano queste parole scritte a lettere d'oro: "O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te". E sentii una voce che mi disse: "Fa coniare una medaglia su questo modello". Abbondanti saranno le grazie per le persone che la porteranno specialmente al collo con fiducia".
La medaglia ha due facce: in una delle facce si vede la Madonna ritta su un globo con le mani aperte da cui escono raggi di uno splendore abbagliante; nel rovescio della Medaglia si vede una croce che sormonta la "M" di Maria.
Al di sotto dei due monogrammi, i Sacri Cuori di Gesù e di Maria; il primo circondato da una corona di spine, il secondo trafitto da una spada. Tutto l'insieme  circondato da 12 stelle, come descritto in Apocalisse 12,1.
La Medaglia dell'Immacolata fu coniata nel 1832, due anni dopo le apparizioni, e tante furono le guarigioni spirituali e corporali.
Portiamola anche noi con fede e devozione, procuriamola a tutti quelli a cui vogliamo assicurare la protezione di Maria.
Il 18 novembre inizia la novena della Medaglia  Miracolosa e termina il 26 novembre, mentre il 27  novembre si celebra la festa.
Santa Caterina Labourè fu la prescelta dalla Madonna per trasmetterci il suo dono. Nata in un villaggio della Borgogna il 2 maggio del 1806 e morta il 31 dicembre del 1876, fu beatificata da Pio XI il 28 maggio del 1933 e canonizzata da Pio XII il 27 luglio del 1947. Le sue reliquie riposano nella cappella delle apparizioni.
Santa Caterina rifulse per la sua semplicità, carità e pazienza.
Di passaggio dico che ormai da circa tre anni, ogni 27 del mese, il gruppo della Medaglia Miracolosa continua a riunirsi nella chiesetta della Madonna delle Grazie per la recita del santo Rosario meditato. Chi volesse partecipare, la preghiera è aperta a tutti.
  
Graziella Vizzini
27 novembre 2016
  

 

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26/11/2016

Dialoghi. "Elogio del NO"; di Giuseppe Castronovo

 

"Dialogo" del dott. Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.

Alcune riflessioni svolte dal prof. Vezio al Circolo della Concordia sul tema del "Valore del NO come negazione che agisce tra logica e psicologia". Non è sempre detto, ha spiegato il prof. Vezio, che il NO ad una proposta venga pronunciato da una persona il cui cervello sia offuscato da  un'ombra, semmai è il cervello che talvolta proietta ombre sulla proposta.
Giuseppe Castronovo

"Elogio del NO"
(Riflessioni del prof. Vezio svolte al Circolo della Concordia)

Nella vita di ogni uomo e di ogni donna, puntuale, quando meno te l’aspetti, arriva l’ora della proposta importante; ed è proprio allora che un nostro “SI” o un nostro “NO” dovrà essere oggetto di attenta riflessione perché potrà determinare, talvolta in modo irreversibile, il corso della nostra esistenza. E talvolta risulta vitale saper dire di “NO”.

Mi chiederete: come mai? Perché?

Dire “NO”, se con piena cognizione di causa, comporta grande impegno e altrettanta fatica perché significa, prima di esprimere un giudizio, specie se negativo, studiare, verificare, valutare, confrontarsi.

Saper dire consapevolmente “NO” significa molto spesso dover andare controcorrente.

E andare controcorrente è da pesci vivi, mentre invece è da pesci morti seguire passivamente la corrente.

Lo sappiamo: seguire la corrente del fiume non è faticoso come lo è invece dover salire la corrente del fiume.

Non è detto, poi, che tutti coloro che sono schierati per un “SI” debbano necessariamente essere dalla parte giusta.

Dire “NO” non è facile! Ci vorrebbero delle Scuole dove insegnare che talvolta è necessario anche saper dire “NO”.

Io, cari amici, mi fermo qui.

Ora riflettete anche voi, sapendo che nel corso della nostra vita  molto spesso ad essere imbarazzanti e indecenti sono le proposte e non i rifiuti.
     

 

   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)

  

 

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26/11/2016

Servizi. Interruzione per 48 ore della distribuzione idrica, per interventi di riparazione

 

Servizio idrico

É temporaneamente sospesa, almeno per 48 ore, la distribuzione idrica nei Comuni di Grotte, Racalmuto, Castrofilippo e Naro, a causa di lavori di riparazione della condotta in territorio di Muxarello. Salvo imprevisti, la normale erogazione dovrebbe riprendere nella mattinata di lunedi 28 novembre. Di seguito il comunicato ufficiale diramato ieri sera da Girgenti acque.
"Si comunica che, d’intesa con il Consorzio Acquedottistico Tre Sorgenti, a partire da stasera (NdR: venerdi 25 novembre) alle ore 21.00, sarà interrotta la fornitura idrica nei Comuni di Castrofilippo, Naro, Grotte e Racalmuto al fine di consentire l’esecuzione dei necessari interventi di riparazione sull’acquedotto Tre Sorgenti, che saranno effettuati a cura della scrivente Società. L’erogazione sarà ripristinata subito dopo la fine dei lavori di riparazione programmati ma, per tornare regolare, avrà bisogno dei necessari tempi tecnici".
  
Redazione
26 novembre 2016.
  

 

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25/11/2016

Iniziative. "Passo e... spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di venerdi 25 novembre

 

Passo e... Spasso!

Appuntamento settimanale del venerdi con "Passo e... spasso!", la passeggiata "della salute".

Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 25 novembre:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza

Via Machiavelli, Via Crispi, Via Buozzi, Via Elena Di Montenegro,Via Fonte, Via Washington, Via San Nicola, Via Scoppettieri, Via Archimede, Via del Gesù, Viale Pertini, Via Maroncelli, Via Pellico, Via Gioia, Via Dionigi, Via Acquanova, Via Sant’Agostino, Via Duca d’Aosta, Via Cavour, Rossini, Via Collegio, Via Villa Fiorita,
arrivo Piazza Magnani.

Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
 

 

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25/11/2016

Lettere. "Un voto per il SI"; di Antonio Salvaggio

 

Antonio Salvaggio
Antonio Salvaggio

Considerazioni del sig. Antonio Salvaggio in merito alle opinioni sull'operato del Presidente del Consiglio e sul prossimo referendum costituzionale.

*****

"Il Prof. non perde il vizio, è come i musici: se glielo si chiede di suonare fra amici, non si decidono mai, se invece non ne sono richiesti, non la finirebbero mai.
Così nessuno gli chiede di giudicare Renzi e lui pontifica senza pubblico.
Poiché noi non abbiamo bisogno di un patriarca né di un dotto filosofo ma di gente comune capace di darci una autentica dimensione della vita presente che è quella di una società post-industriale e di un mercato globale senza limiti, ci accontentiamo della Riforma Renzi, così come è.
Vanno ancora bene i codici dei valori che governano il mondo, bisogna sostenerli ed attuarli. Basta mettere al primo posto i bisogni e le urgenze della società che vuole migliorare le proprie condizioni di vita.
Chi esprime giudizi a sé stanti, ritiene che non ci siano uomini al loro pari o superiori ma esseri inferiori di poco conto.
La modifica della Costituzione rappresenta la sfida di chi opera, non di chi critica, per questo occorre vincere il Referendum con un Si il 04 dicembre p.v.".
  

 

   

Antonio Salvaggio
  

 

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24/11/2016

Lirica. Trionfo per la Boheme di Puccini al Maggio Musicale Fiorentino, con il M° Salvatore Salvaggio

 

M° Salvatore Salvaggio
Salvatore Salvaggio

La definizione inglese è "sold out"; in italiano "tutto esaurito". Succede quando in teatro una rappresentazione fa registrare la vendita di tutti i biglietti a disposizione. Se accade una volta è un successo di pubblico, ma se si ripete in continuazione è un trionfo. É quanto sta accadendo al Teatro dell'Opera di Firenze - Maggio Musicale Fiorentino, con la messa in scena della Boheme di Giacomo Puccini. Sette le date in programma (17, 19, 20, 22, 23, 26 e 27 novembre), di cui le prime cinque già effettuate, tra gli scroscianti applausi del pubblico.
La celebre opera del Maestro Puccini è diretta da Daniel Oren, per la regia di Lorenzo Mariani. Tra gli artisti sul palco, il M° Salvatore Salvaggio, reso irriconoscibile dal trucco nella duplice veste di
Benoît e Alcindoro (vedi le foto a lato), interpretazioni tra le più caratteristiche ed apprezzate, che si è così espresso: "È un onore essere diretto da uno dei più importanti direttori d'orchestra del mondo, Daniel Oren, e lavorare con il fantastico regista Lorenzo Mariani e con dei colleghi di primissimo ordine".
  
Carmelo Arnone
24 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
  

M° Salvatore Salvaggio
Salvatore Salvaggio

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24/11/2016

Calcio. Derio Garufo dopo l'intervento: "Ritornerò a correre più forte di prima"

 

Derio Garufo
Desiderio Garufo

É riuscita perfettamente l'operazione a cui è stato sottoposto, nella mattinata di ieri, il giocatore grottese Desiderio Garufo. La conferma è stata diffusa ufficialmente dalla società Parma Calcio 1913. Ma ancora prima, con una eloquente immagine (vedi la foto a lato, con il dott. Raffaele Ballini medico sociale del Parma Calcio), lo stesso calciatore ha voluto rassicurare i propri tifosi. Questa la sua dichiarazione all'uscita dalla sala operatoria: "È andato tutto bene. Grazie a tutti per i numerosi messaggi e per l'affetto che mi state dimostrando in questo momento difficile. Ritornerò a correre più forte di prima".
Derio, che si era infortunato il 16 novembre durante un allenamento riportando un forte trauma distorsivo-contusivo alla caviglia destra, ha subìto l'intervento chirurgico presso il Policlinico "San Matteo" di Pavia; l'operazione è stata eseguita dall'equipe del dott. Francesco Benazzo.
  
Carmelo Arnone
24 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
  

 

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23/11/2016

Calcio. Oggi Derio Garufo in sala operatoria; un grande "In bocca al lupo" dai sostenitori grottesi

 

Derio Garufo
Desiderio Garufo

Il comunicato ufficiale del Parma Calcio 1913, per bocca del coordinatore dell’area medica, dottor Giulio Pasta, è chiaro: "In seguito all’evento traumatico occorsogli mercoledì scorso, 16 novembre, durante l’allenamento, il giocatore Desiderio Garufo ha svolto esami strumentali e visite cliniche, che hanno evidenziato un problema sia osseo-articolare sia tendineo alla caviglia destra. In accordo con il consulente ortopedico della società, dottor Adravanti, e con il dottor Pasta, il calciatore sarà sottoposto a intervento chirurgico nella giornata di mercoledì 23 novembre a Pavia. L’operazione sarà eseguita dal professor Benazzo, in presenza del medico sociale del Parma Calcio, dottor Ballini".
Lo scorso mercoledi 16 novembre, nel corso di una normale sessione di allenamento, l'involontaria "entrata" di un compagno di squadra sulla caviglia destra del giocatore grottese ha provocato l'infortunio che causerà l'allontanamento forzato di Desiderio Garufo dai campi di gioco per qualche mese.
I tempi di recupero previsti dopo l'intervento chirurgico sono di circa 75 giorni; considerando la sosta di un mese, a gennaio 2017, con molta probabilità Garufo sarà di nuovo in ottima forma per rientrare con il girone di ritorno.
L'intervento è programmato per questa mattina, al Policlinico "San Matteo" di Pavia; a guidare l'equipe sarà il dott. Francesco Benazzo (lo stesso che nel 2013 ha operato il giocatore dell'Inter Javier Zanetti).
"Sono sicuro di essere in ottime mani - ha dichiarato Garufo - perché il prof. Benazzo è uno dei migliori chirurghi ortopedici italiani, e anche perché sento la Società molto vicina, sia la Dirigenza che tutti i miei compagni, così come mi sono vicini i tanti tifosi che mi hanno sommerso di messaggi di incoraggiamento".
E dati tifosi grottesi è arrivato al "loro" giocatore preferito un grande "in bocca al lupo", con l'augurio di vederlo tornare presto a trionfare sul terreno di gioco.
  
Carmelo Arnone
23 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
  

 

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22/11/2016

Salute. É di nuovo potabile l'acqua del serbatoio "Confine"; avviso alla cittadinanza

 

Acqua potabile
Acqua potabile

Ritorna ad essere potabile l'acqua erogata dal serbatoio "Confine", che fornisce Via Matteotti e traverse, Via Romita, Via Livatino, Via Belgio e Via Ingrao. Dai risultati delle più recenti analisi di laboratorio si è accertata la potabilità dell'acqua. A darne comunicazione, un avviso ufficiale del Comune di Grotte.

*****

COMUNE DI GROTTE
(Agrigento)

AVVISO ALLA CITTADINANZA

In seguito alla nota  assunta al protocollo n° 13414 del 21.11.2016, della Girgenti Acque SpA, in cui si comunica la conformità dell’acqua in uscita presso i serbatoi comunali,

SI INFORMA

la cittadinanza che per le zone servite dal serbatoio Confine e precisamente Viale Matteotti e traverse, Via Romita, Via Livatino, Via Belgio e Via Ingrao, dalla data odierna l’acqua può essere utilizzata per usi potabili.
  

 

   

Il Sindaco
Paolino Fantauzzo
 

 

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21/11/2016

Riflessioni. "Amor sui e non amor populi"; di Antonio Pilato

 

Antonio Pilato
Antonio Pilato

Riflessione del prof. Antonio Pilato, docente di Filosofia e Scienze dell'Educazione, e Pittore.

*****

"Nella faccia, nelle parole e nelle azioni di questo Presidente del Consiglio vi è “amor sui” e non “amor populi”.
Questo Presidente di tutti gli italiani, nominato e non eletto, lascia percepire la mancanza di una formazione e concezione etica dell’uomo, ancor meno religiosa.
Le sue facoltà lo fanno mirare esclusivamente a se stesso e al suo gruppo che lo sostiene. Si serve della sua meccanica retorica, parolaia, priva di ogni elementare sentimento puro, per potenziare la propria immagine e trarne vantaggio e gloria terrena.
La condizione vera di questo politico, costruito come macchina per tempo, è finalizzata al male, perché senz’anima, priva di amore e di autocontrollo razionale.
Per questi motivi va frenato, democraticamente impedito di fare più male all’uomo e a tutti gli italiani.
Ogni programma di questo signor fiorentino è destinato a fallire perché chiaramente guidato da forte egoismo, da “amor sui”, dall’interesse proprio e niente per il popolo.
A questa era di “civiltà” fatta di barbarie deve schiudersi, allora, l’era della civiltà fondamentalmente corredata di amore fraterno, non solo di parole ma di fatti.
Per il momento la storia umana fa alleanza con la paura e l’assurdità, l’impotenza e la disperazione, di cui è responsabile una classe politica di soggetti-oggetti computerizzati di informazioni più che di conoscenze, che si esprimono con un linguaggio difficile alla comprensione di molti, e predeterminati a governare solo per scopi stabiliti da poteri forti.
La comunicazione risulta falsata e disamorata; gli annunci politici parimenti hanno perso il senso della verità: si è talmente mentito al popolo da far desiderare, come di un tonico, altro male o una vita mentale clandestina, affidata solo alla esperienza selvaggia. Gli uomini onesti, che credono ancora all’onestà, cardine essenziale della fratellanza, hanno bisogno di linguaggi comprensibili a tutti, di volti sereni e trasparenti, e soprattutto di fatti, non di idee e/o parole.
A futura memoria"
.

 

   

Antonio Pilato
 

 

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21/11/2016

Referendum. Incontro-dibattito del Comitato per il NO; martedi 22 novembre all'auditorium San Nicola

 

Incontro-dibattito del Comitato per il NO
Manifesto

Domenica 4 dicembre 2016, dalle ore 07.00 alle ore 23.00, si svolgeranno le operazioni di voto per il referendum popolare confermativo sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi (vedi il testo della riforma).
Il quesito stampato sulla scheda è: “Approvate il testo della legge costituzionale concernente «Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione» approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?”.
Per spiegare le ragioni del NO, martedi 22 novembre, alle ore 18.00 presso l'auditorium San Nicola in Grotte, si terrà un incontro-dibattito organizzato dal Comitato grottese per il NO al Referendum. Di seguito, la comunicazione ufficiale.

*****

"Il “Comitato Grottese per il No al Referendum Costituzionale” organizza questo incontro-dibattito per una disamina approfondita della riforma Costituzionale sottoposta a Referendum in data 4/12/2016.
     I relatori invitati, certamente svolgeranno tale compito in maniera qualificata e competente.
All’incontro interverranno:
- Avv. Fabrizio Caltagirone;
- Avv. Giovanni Tesè (docente discipline giuridiche ed economiche);
- Avv. Nicolò Vignanello.
Moderatore: Michelangelo Palermo.

La cittadinanza è invitata a partecipare".

 

   

Il Presidente del Comitato
Michelangelo Palermo

  

 

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21/11/2016

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della Settimana

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono pubblicati anche nella pagina Chiesa.

Lunedi 21
novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.00, a Racalmuto, incontro di preparazione per i Ministri Straordinari dell'Eucaristia;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera animato dal Rinnovamento nello Spirito Santo;
- ore 20.00, a san Rocco, incontro del gruppo famiglie.

Martedi 22
novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.00, a Racalmuto, incontro di preparazione per i Ministri Straordinari dell'Eucaristia;
- ore 20.15, nei locali della chiesa San Francesco, catechesi tenuta dai fratelli del Cammino Neocatecumenale.

Mercoledi 23
novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.00, a san Rocco, prove di canto;
- ore 19.30, in chiesa Madre, catechesi a cura del Rinnovamento nello Spirito Santo.

Giovedi 24
novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, adorazione Eucaristica.

Venerdi 25
novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 20.15, nei locali della chiesa San Francesco, catechesi tenuta dai fratelli del Cammino Neocatecumenale.

Sabato 26
novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 20.15, a San Francesco, santa Messa animata dalle Comunità Neocatecumenali.

Domenica 27
novembre
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario meditato (nella festa della Medaglia Miracolosa);
- ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa solenne (nella festa della Medaglia Miracolosa);
- ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, cammino di fede per i fidanzati;
- ore 18.45, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 20.00, a san Francesco, incontro dei genitori dei ragazzi:
     del 2° anno di iniziazione cristiana (3^ elementare);
     del gruppo Confessione;
     del gruppo Comunione;
     del gruppo Cresima.

AVVISI

Nei giorni 21 e 22 novembre, a Racalmuto, ci sarà la preparazione per coloro che vogliono rinnovare il mandato di Ministro Straordinario dell'Eucaristia e per coloro che vogliono dare - per la prima volta - la disponibilità a svolgere questo servizio.  

Ogni martedi e venerdi, alle ore 20.15 nei locali della chiesa di san Francesco, hanno luogo le catechesi tenute dai fratelli del Cammino Neocatecumenale.

Orari delle Sante Messe in vigore dal 30/10/2016:

   Feriali:
   ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madre

   Prefestivi:
   ore 18.30, chiesa Madre
   ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità neocatecumenali)

   Festivi:
   ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 10.00, chiesa San Rocco
   ore 11.00, chiesa Madre
   ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.45, chiesa Madre
 

 

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20/11/2016

Referendum. Manifesti abusivi: "Ignorantia legis non excusat"; di Carmelo Arnone

 

Carmelo Arnone, dalla redazione di Grotte.info Quotidiano

Repetita iuvant. Così recita la ben nota locuzione latina. Le cose ripetute aiutano. Forse a lungo andare stancano. Perché se nonostante le numerose ripetizioni c'è chi ancora non intende, allora c'è poco da ripetere.
Ho stima personale per Enzo Agnello, che attualmente ricopre l'incarico di
Segretario del Circolo PD di Grotte, e di tutti e singoli i componenti del Coordinamento. Ciò non mi impedisce, in qualità di giornalista, di esercitare legittimamente il diritto alla libertà d'informazione e di critica. Non solo d'informazione - che nell'articolo dello scorso 18 novembre era corretta e documentata - ma anche, nello stesso articolo, di critica, condivisibile o meno.
Repetita iuvant, e allora, nonostante il linguaggio giuridico poco si adatti ad un articolo divulgativo, ripetiamolo ancora una volta (come ho fatto in tutte le precedenti tornate elettorali e referendarie degli ultimi 10 anni), avendo come riferimento il referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre.
  
A partire da 30 giorni prima della votazione è vietato affiggere manifesti di propaganda elettorale o referendaria in luoghi pubblici; tali manifesti possono essere affissi esclusivamente negli spazi, assegnati dalla Giunta comunale, da parte di chi ne abbia fatto richiesta entro il 34° giorno prima della votazione.
  
Lo dico io? No, lo dice la Legge! Sono norme recenti? No, alcune risalgono al 1956, altre al 1975.
É possibile dimenticarsene? No, perché ad ogni tornata elettorale o referendaria le Prefetture, su indicazione del Ministero dell'Interno, emanano un'apposita circolare (leggi la circolare) e addirittura un esplicativo vademecum (leggi il vademecum); indicazioni che debbono essere conosciute e seguite soprattutto dai diretti interessati alla propaganda
(politici, Uffici comunali, Forze dell'Ordine).
  
Ecco, in breve, le norme di riferimento.
Ai sensi dell'art. 6 della legge 4 aprile 1956, n. 212 e art. 7, comma 1, della legge 24 aprile 1975, n. 130:
"
Dal 30° giorno antecedente quello della votazione, e quindi da venerdì 4 novembre 2016, sono vietati:
- il lancio o getto di volantini in luogo pubblico o aperto al pubblico;
- la propaganda elettorale luminosa o figurativa, a carattere fisso in luogo pubblico, escluse le insegne delle sedi dei partiti;
- la propaganda luminosa mobile".
Ai sensi della legge 4 aprile 1956, n. 212, e successive modificazioni:
- art. 1, comma 1: "L'affissione di stampati, giornali murali od altri e di manifesti di propaganda, da parte di partiti o gruppi politici che partecipano alla competizione elettorale con liste di candidati o, nel caso di elezioni a sistema uninominale, da parte dei singoli candidati o dei partiti o dei gruppi politici cui essi appartengono, è effettuata esclusivamente negli appositi spazi a ciò destinati in ogni Comune";
- art. 2, comma 1: "Le Giunte comunali, dal 33°al 31° giorno antecedente quello della votazione, quindi, da martedì 1° novembre a giovedì 3 novembre 2016, dovranno stabilire e delimitare - in ogni centro abitato con popolazione superiore a 150 abitanti - gli spazi da destinare alle affissioni di propaganda, distintamente, fra i partiti o gruppi politici rappresentati in Parlamento e i promotori del referendum.
In ogni caso, l’assegnazione è subordinata alla presentazione di apposita domanda alla Giunta medesima entro il 34° giorno antecedente quello di votazione, nella fattispecie entro lunedì 31 ottobre 2016".
  
Nel caso riportato nell'articolo sui manifesti abusivi, queste norme sono state disattese:
- dai politici, che non hanno presentato entro il 31 ottobre 2016 l'apposita domanda alla Giunta di assegnazione gratuita degli spazi destinati alle affissioni di propaganda (leggi la delibera di Giunta di assegnazione degli spazi ai richiedenti), ed anzi hanno presentato agli Uffici comunali una irricevibile richiesta di affissione degli stessi manifesti in luogo pubblico, addirittura pagandone la relativa tassa;
- dagli Uffici comunali, che non hanno rigettato la richiesta - come avrebbero dovuto -, che l'hanno accolta chiedendo il pagamento della tassa, che hanno provveduto materialmente all'affissione abusiva;
- dalle Forze dell'Ordine, che avrebbero dovuto (seguendo le indicazioni del vademecum) "incrementare l'attività di vigilanza sul territorio attuando, con ogni tempestività, i provvedimenti di competenza volti a contrastare il fenomeno delle affissioni abusive".
  
Ho chiamato in causa le Forze dell'Ordine, i Vigili Urbani, gli attivisti e dirigenti del PD? A chi altri avrei dovuto riferirmi, se non ai diretti interessati?
  
Un'altra locuzione latina recita "Ignorantia legis non excusat", l'ignoranza della legge non scusa.
Soprattutto chi afferma di aver "semplicemente consegnato i manifesti (...) agli uffici deputati alle affissioni, questo solamente dopo aver pagato una tassa che non ci spettava", e di voler riproporre "altri manifesti da affiggere negli spazi che gli uffici ci vorranno concedere".
Con tutto il rispetto per i dirigenti e gli attivisti del locale Circolo PD, alcuni dei quali fanno politica da decenni e che nel passato hanno rivestito cariche amministrative all'interno del Comune, ma davvero non ci si rende conto che quei manifesti non andavano presentati, in quei termini, agli Uffici comunali? Davvero nessuno si è accorto che, anche se effettuate da impiegati comunali, quelle affissioni erano abusive? Davvero non si comprende che la richiesta degli spazi in cui affiggere i manifesti andava presentata entro il 31 ottobre?
Nell'articolo del 18 novembre mi chiedevo: "
Possibile che i dirigenti e gli attivisti della locale sezione del PD non abbiano notato l'illecito e non abbiano ritenuto di provvedere a salvaguardia del buon nome del Partito?".
La risposta è nella lettera del Segretario del Circolo. Sì, purtroppo - e lo scrivo con profondo rammarico - pare sia possibile.
É possibile che nessuno dei politici "di lungo corso" di questo Circolo sia a conoscenza delle norme che regolano da decenni la propaganda elettorale? Sì, pare sia possibile.
"
Abbiamo semplicemente consegnato i manifesti (...) dopo aver pagato una tassa che non ci spettava".
É possibile che nessuno del Coordinamento di questo Circolo le conosca? Sì, è possibile.
"Riproporremo altri manifesti da affiggere negli spazi che gli uffici ci vorranno concedere".
É possibile che non vi sia in questo Circolo qualche giovane che abbia studiato Giurisprudenza o Scienze Politiche, che conosca queste norme ed abbia ritenuto di far notare l'abuso? Possibile.
Ancor più incredibile è l'affermazione: "
Chi è stato danneggiato quindi? La nostra è una legittima quanto legale propaganda referendaria...".
La propaganda referendaria sarebbe legittima quanto legale se fatta osservando la legge, che è stata violata. Sono state violate le norme che regolano la competizione referendaria.
Se non si è consapevoli di questo, secondo l'assunto "Chi è stato danneggiato?", si giunge a legittimare ogni tipo di violazione, basta che non danneggi direttamente nessuno: dal parcheggio in sosta vietata all'evasione fiscale; dal mancato uso del casco in moto alla truffa alle assicurazioni; dal manifesto abusivo all'occupazione abusiva di suolo pubblico. Chi ne sarebbe danneggiato?
Significativa è la considerazione secondo cui la violazione di una Legge sia "una vicenda (...) assolutamente insignificante".
Se la vicenda è insignificante (ma il rispetto della Legge non lo è, soprattutto da parte di chi ne ha il dovere morale o giuridico), lo è nello stesso modo in cui lo sono state tutte le precedenti analoghe; e nell'identica maniera l'ho trattata.
  
Alle elezioni regionali siciliane del 28 ottobre 2012, nella lista "Sturzo Presidente", era candidato un giovane di Grotte, Calogero (Gero) Miceli. Alla sua primissima esperienza politica, senza un partito alle spalle, senza una formazione da "scuola di partito". Con i propri risparmi fece stampare alcuni suoi manifesti elettorali che affidò ad un incaricato per l'affissione, precisando gli spazi che gli erano stati assegnati. L'attacchino, per errore, posizionò i manifesti in uno spazio diverso, pur sempre destinato alla propaganda elettorale. Accortosi dell'errore, nel giro di un paio d'ore lo stesso Calogero Miceli si premurò di rimuovere i suoi manifesti prima ancora che altri potessero rendersene conto ed accusarlo di affissione abusiva. Miceli con quel gesto dimostrò di conoscere le norme sulla propaganda elettorale e di rispettarle, anche a proprio discapito. Per la cronaca, in quell'occasione Gero, da solo, prese 127 voti (la sua lista "Sturzo Presidente" ne ebbe 140, la lista PD 143, quella del PdL 316).
  
"Ignorantia legis non excusat", l'ignoranza della legge non scusa.
Stavolta, ad essere affissi abusivamente, è toccato ai manifesti del PD; altre volte è capitato ai manifesti di altri partiti e altri candidati. Tutte le singole violazioni sono state segnalate da questo quotidiano, a mia firma.
Quanto ai miei presunti "astratti furori legalitari", spero non si voglia, da parte del Circolo PD, contrapporre dei "concreti lassismi illegalitari" sull'onda del "Chi è stato danneggiato?".
Per concludere, che la mia attività giornalistica sia foriera di "convinzioni errate e giudizi fuorvianti" può essere oggetto di confronto concreto; parliamone pure, ad iniziare da chi ha convinzioni errate sulle norme relative alla propaganda referendaria e da chi dà giudizi fuorvianti sulla conoscenza e importanza delle stesse norme.
Comunque, se il PD (o qualsiasi altro soggetto) volesse intervenire nel merito del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, su questo quotidiano ne ha ampia possibilità.
Con l'augurio che il PD di Grotte possa riprendere un ruolo attivo nella politica locale, ricambio la stima ed i cordiali saluti ad Enzo Agnello ed ai
componenti del Coordinamento del Circolo.
  
Carmelo Arnone
20 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
  

 

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20/11/2016

Referendum. Manifesti abusivi: "Non siamo responsabili"; nota del Segretario del Circolo PD di Grotte

 

Enzo Agnello
Enzo Agnello

Continua il dibattito in merito ai manifesti abusivi affissi a Grotte; dopo l'articolo pubblicato su questo quotidiano e la risposta dell'Amministrazione comunale, la replica del Segretario del Circolo PD di Grotte, Enzo Agnello.

*****

"Carissimo Direttore,
conosciamo e sosteniamo senza riserve l'attività meritoria di denuncia che da sempre conduci nel segno del rispetto del regole del convivere civile e della ferma condanna degli abusi prodotti dalle piccole illegalità quotidiane su cui spesso si sorvola.
Detto questo quale doverosa e sentita premessa, dobbiamo sottolineare come il tuo articolo "Manifesti abusivi sul corso principale (e le autorità non se accorgono)" ci coinvolga, nostro malgrado, in una vicenda di affissioni illecite in spazi non autorizzati e di comportamenti scorretti, tratteggiandoci come dei furbastri inverecondi a cui finalmente comminare delle sanzioni con le quali riportare in equilibrio il sistema da noi violato.
I tuoi "astratti furori" legalitari si spingono persino alla chiamata in correità di forze dell'ordine, vigili urbani, cittadini comuni, simpatizzanti attivisti e dirigenti del PD, colpevoli di non aver colto in flagranza di reato "l'affissore colpevole". Quindi individuati i "mandanti" il livello di indignazione si spinge sino a farti dire: "Non è un segnale di correttezza e di legalità... ricorrere a mezzi illegali per far valere le proprie ragioni".
Concludi la tua reprimenda con la certezza che almeno stavolta il popolo sarà sovrano (?).
Ci permettiamo, sperando tu voglia prenderne atto, di ricostruire una vicenda la cui consistenza è assolutamente insignificante.
Abbiamo semplicemente consegnato i manifesti, che tu fotografi quali corpo del reato, agli uffici deputati alle affissioni, questo solamente dopo aver pagato una tassa che non ci spettava. Tutto qui.
Non siamo responsabili e non intendiamo comunque responsabilizzare nessuno. Riteniamo ci siano stati degli errori, peraltro puntualmente su tua segnalazione rimediati dall'Amministrazione che ha provveduto a coprire i manifesti imputati.
Chi è stato danneggiato quindi? La nostra è una legittima quanto legale propaganda referendaria, non un golpe! Ma non ne faremo motivo di scontro. Riproporremo altri manifesti da affiggere negli spazi che gli uffici ci vorranno concedere.
Caro direttore, consentici di chiosare questo nostro breve intervento di replica, sottolineando come l'attività giornalistica che tu svolgi con passione e disinteresse possa talvolta, essere utilizzata come una clava ingenerando convinzioni errate e giudizi fuorvianti.

Nel rinnovare la nostra stima ti salutiamo cordialmente
".

 
   

Il Segretario del Circolo PD di Grotte
Enzo Agnello
e il Coordinamento
 

 

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20/11/2016

Racconti. "Dietro la porta della Rettoria", di Carmelo Rotolo; epilogo

 

Carmelo Rotolo
Carmelo Rotolo

Chiesa del Purgatorio
Chiesa del Purgatorio


DIETRO LA PORTA DELLA RETTORIA
"Storia di umana santità tra il calabrese Francesco e il catalano Vincenzo"

di Carmelo Rotolo

Epilogo

Per settimane nel paese si tennero processioni in onore di San Vincenzo Ferreri; Vescovi e Cardinali vennero a omaggiare la sua Statua, si inchinarono davanti al foulard con il volto dell’Ecce Homo bagnato del sangue di Gesù, e lo stesso fecero con Rosapinta.
Dopo alcuni mesi di intenso fervore religioso, la Rettoria delle Anime del Purgatorio venne rinominata e convertita al culto di San Vincenzo Ferreri. Rosapinta rimase incinta per ben due volte, partorendo prima un bel maschietto che chiamò Vincenzo, poi una bambina che chiamò Incoronata.
E San Francesco di Paola?
Dopo sei, sette mesi di intenso traffico, la Chiesa di San Vincenzo Ferreri, ritornò nell’oblio o quasi, dei mesi precedenti il miracolo.
Una sera tardi, dalla destra dell’altare principale nell’assoluta oscurità, uno strano bisbiglio echeggiò per l’intera navata:

- Ehi!... Ehi!... Ehi!... San Vincè?

Nessuno risposta, il silenzio più assoluto, poi ancora:

- Ehi!...Ehi!...San Vincè…

Non ottenendo alcuna risposta, San Francesco borbotto tra se e se:

- Ma guarda un po’ questo catalano di Valencia, Dottore, Presbitero spagnolo dell'Ordine dei Frati Predicatori, artefice dello Scisma d'Occidente, scrittore di tomi e libri famosi… chissà!

Dopo qualche minuto, il silenzio della Chiesa di san Vincenzo Ferreri venne interrotto da:

- “Tutto è, quiete senza fine. Solo l'umore cupo dell'anima, tormenta la mente mia di vividi ricordi e, ne provo piacimento. Solo l'odore di timo selvatico e di aneto, di zagara e fieno, di paglia bagnata e brezza marina avvolge i miei sensi, troppo a lungo distratti e assopiti e, ne provo piacimento. Tutto è, incessante lento trascorrere del tempo…”.

Fine

I nomi e i fatti narrati in questo racconto sono frutto di pura fantasia. Ho mantenuto reali i nomi dei santi, i riferimenti storici e l’ambientazione del racconto
.

Carmelo Rotolo

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 20 novembre 2016.
Per gentile concessione dell'Autore.
© Riproduzione riservata.

 

 

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19/11/2016

Referendum. Manifesti abusivi: sull'increscioso disguido una nota dell'Amministrazione comunale

 

Manifesti abusivi
19 novembre

Manifesto abusivo
18 novembre

A seguito dell'articolo sui manifesti abusivi, pubblicato ieri su questo quotidiano, l'Amministrazione comunale ha provveduto a far coprire gli stessi manifesti in modo da renderli non visibili; tramite la nota che segue, a firma del sindaco Paolino Fantauzzo e dell'assessore Diego Aquilina, viene dato chiarimento sulle responsabilità e sulla cronologia degli accadimenti che hanno reso possibile l'increscioso disguido.

*****

"Egregio Direttore,
abbiamo appreso con estrema amarezza dell'increscioso disguido occorso in merito all'affissione dei manifesti di propaganda referendaria. Parliamo di disguido perché di grossolano errore si è trattato. Ci preme evidenziare che la responsabilità del fatto non è assolutamente da imputare al PD locale.
Da apposite ed immediate verifiche presso gli uffici competenti, è emerso che i manifesti imputati non sono stati affissi dal PD ma dagli addetti comunali.
Invero, nel caso di specie, il PD avrebbe dovuto preliminarmente chiedere per tempo l'assegnazione degli appositi spazi da poter utilizzare per la propaganda e, conseguentemente, il Comune avrebbe dovuto accettare i manifesti solo e soltanto in tale evenienza ed affiggerli negli spazi all'uopo riservati.
Ci è stato altresì riferito che l'istante ha versato la tassa per le pubbliche affissioni che dovrà essere rimborsata siccome non dovuta. Pertanto unici responsabili dell'accaduto sono gli anzidetti uffici che non hanno operato con la dovuta diligenza.
Per quanto ci riguarda, come amministratori, ci sentiamo in dovere di chiedere scusa ai cittadini ed al PD locale.
Ringraziamo ancora una volta Grotte.info per avere pubblicamente denunciato il fatto.
Con l'auspicio che ciò ci aiuti ad essere più accorti.
Cordialmente".

 

   

Paolino Fantauzzo - Sindaco
Diego Aquilina - Assessore
  

 

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19/11/2016

Chiesa. Ritiro spirituale del gruppo "Gesù Salva" del Rinnovamento nello Spirito; domenica 20 novembre

 

Rinnovamento nello Spirito

Domani, domenica 20 novembre a partire dalle ore 09.00, nei locali di Via Confine (ex Ancelle Riparatrici) si terrà un ritiro spirituale a cura del gruppo "Gesù Salva" del Rinnovamento nello Spirito Santo di Grotte. La riflessione sarà proposta da Ignazio Cicchirillo, già coordinatore regionale RnS Sicilia.
Il tema del ritiro è basato su Gv 15,16: "Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda".
Canti gioiosi, preghiera spontanea e Parola di Dio; questi gli elementi che caratterizzano gli incontri del Rinnovamento, definito da Papa Francesco "Una grande forza al servizio dell'annunzio del Vangelo, nella gioia dello Spirito Santo".
L'invito al ritiro è esteso a tutti: fedeli, credenti e semplici curiosi, ma in particolare a quanti sentono la necessità di una guarigione spirituale, interiore, e di un contatto più vicino con Gesù che salva.
Gli appuntamenti settimanali del Rinnovamento nello Spirito Santo di Grotte sono due: preghiera comunitaria ogni lunedi alle ore 19.30 in chiesa Madre; formazione e crescita ogni mercoledi alle ore 19.30 in chiesa Madre.
La partecipazione alle attività del gruppo, senza particolari vincoli, è libera e sempre aperta a tutti.

Redazione
19 novembre 2016
  

 

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19/11/2016

Lettere. "Un profondo e accorato 'grazie' al dott. Patanella"; di Gianni Costanza

 

Gianni Costanza, Antonio Carlisi, Filippo Vitello, Calogero Patanella
Amici di gioventù

Dott. Calogero Patanella
Dott. Patanella

Nel ricordo dei tempi dell'infanzia e della gioventù, il ringraziamento di Gianni Costanza al dott. Calogero Patanella.

*****

"Nei primi giorni di questo mese di novembre, Grotte.info Quotidiano ha divulgato la notizia del pensionamento del pediatra dott. C. Patanella.
In questi ultimi anni sono venuto a sapere del pensionamento di alcuni miei coetanei. Ma il recente pensionamento di un mio amico coetaneo, eccellente pediatra responsabile della salute dei nostri figli, per di più bambini, è un po’ diverso.
Siamo realisti, per tutti gli operatori della sanità, che alleviano o guariscono i mali della nostra salute, i distinguo assumono ben altri significati.
Quindi non solo nel mondo della sanità, ma anche in tante altre attività professionali, non tutti raggiungono quella preparazione, quella professionalità e quella generosità per ricevere apprezzamenti, stima e meritati ringraziamenti (non d’obbligo in quanto è insito alla loro deontologia).
Ma l’amico dott. C. Patanella, pediatra, tra i migliori della provincia, che per oltre trentacinque anni ha prestato servizio all’ospedale di Canicattì ricoprendo tanti incarichi tra i quali anche quello di primario, merita una più approfondita valutazione per il modo in cui  ha saputo operare nella nostra piccola comunità di Grotte ed anche in tante altre realtà della nostra provincia di Agrigento.
A sua insaputa, cioè del dott. C. Patanella, devo sottolineare che, avendo lavorato ad Agrigento per oltre trentacinque anni, dove i pediatri non mancano di sicuro, molti miei amici o semplici conoscenti mi hanno chiesto il numero del suo telefono fisso o quello del suo cellulare.
Il dott. C. Patanella (Lillo per gli amici), iscrittosi all’Università di Palermo, nella facoltà di Pediatria, ha conseguito la laurea con il massimo dei voti 110/110 e lode. Laurea che ha riempito d’orgoglio la sua famiglia e tanti di noi, suoi grandi amici.
Venuti alla luce i miei due gioielli, Enzo e Tony, conoscendo la sua intelligenza e la sua preparazione come pediatra, non potevamo che farli seguire dal dott. C. Patanella, che li ha saputi seguire ed attenzionare scrupolosamente con professionalità, bontà ed affetto.
La nostra vecchia amicizia inizia da ragazzi, frequentando l’Azione Cattolica della chiesa Madre di padre Agrò, padre Tortorici, del prof. G. B. Napoli, oggi di padre G. Fregapane, dove il dott. C. Patanella partecipa agli incontri settimanali del Rinnovamento nello Spirito.
Azione Cattolica, allora, frequentata anche da mio fratello Filippo, da A. Carlisi (Totò per gli amici), F. Vitello, S. Carlisi, G. Garifi, Francesco Tirone, D. Spadaro, Franca, Ciccina e Nino Vassallo.
Amicizia che per tutti noi si è consolidata durante il viaggio per raggiungere gli istituti delle scuole superiori di Agrigento.
Se l’ospedale di Canicattì, dal primo novembre 2016, non ha più quel bravo pediatra che nel corso degli anni di servizio è stato un vanto per l’intera struttura ospedaliera, Grotte, il nostro piccolo paese, per sua libera scelta, potrà continuare ad usufruire della sua ricca ed eccellente preparazione, esperienza, bontà d’animo e tanta generosità.
Dott. Patanella, a nome mio personale, della mia famiglia e di tante altre famiglie, rivolgo un profondo ed accorato grazie per quello che hai saputo donarci.
Un saluto affettuoso alla tua preg.ma famiglia.
Il tuo vecchio amico di sempre, Gianni Costanza e la sua famiglia"
.
  

 

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18/11/2016

Iniziative. "Passo e... spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di venerdi 18 novembre

 

Passo e... Spasso!

Appuntamento settimanale del venerdi con "Passo e... spasso!", la passeggiata "della salute".

Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 18 novembre:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza

Via Machiavelli, Via Crispi, Via Buozzi, Via Elena Di Montenegro,Via Fonte, Via Washington, Via San Nicola, Via Scoppettieri, Via Archimede, Via del Gesù, Viale Pertini, Via Maroncelli, Via Pellico, Via Gioia, Via Dionigi, Via Acquanova, Via Sant’Agostino, Via Duca d’Aosta, Via Cavour, Rossini, Via Collegio, Via Villa Fiorita,
arrivo Piazza Magnani.

Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
 

 

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18/11/2016

Referendum. Manifesti abusivi sul corso principale (e le autorità non se ne accorgono)

 

Manifesti abusivi sul corso principale
Vedi le foto

Parafrasando il noto proverbio "Paese che vai, usanza che trovi" possiamo affermare senza tema di smentita "Votazione che arriva, manifesto abusivo che trovi". Ormai siamo nel bel mezzo della campagna referendaria che si concluderà con le votazioni del prossimo 4 dicembre. I cittadini italiani saranno chiamati alle urne per esprimere il proprio parere in merito alla riforma costituzionale "Renzi-Boschi". I due schieramenti in campo, da tempo impiegano ogni energia per convincere la popolazione sulle ragioni del No o del Sì. É noto, soprattutto agli addetti ai lavori (politici, Uffici comunali, Forze dell'Ordine), che nel periodo precedente le elezioni, la propaganda tramite affissioni può essere svolta esclusivamente negli appositi spazi consentiti ed assegnati dal competente organo municipale. Invece ogni volta, ma proprio tutte le volte, che i cittadini sono chiamati alle urne, i manifesti abusivi spuntano "come funghi" in ogni dove, affissi non si sa da chi. Per arginare il fenomeno sono state emanate norme chiare: va sanzionato l'affissore colto in flagrante oppure il mandante (la persona fisica del committente o la persona giuridica del partito politico che beneficia dell'affissione). Lungo il corso principale di Grotte, dal Portobello al Belvedere percorrendo tutto il Viale della Vittoria, il Corso Garibaldi e Via Crispi, è possibile "ammirare" i manifesti abusivi del Partito Democratico che riportano la dicitura inequivocabile "Referendum Costituzionale - Domenica 4 dicembre 2016 - PDI - Partito Democratico - Vota Sì". Quei manifesti andavano posizionati negli appositi spazi, che invece rimangono desolatamente vuoti.
Le immagini a lato, scattate ieri giovedi 17 novembre, documentano sia l'abuso che gli spazi non utilizzati.
Possibile che nessuno abbia visto l'autore materiale dell'affissione? Possibile che i dirigenti e gli attivisti della locale sezione del PD non abbiano notato l'illecito e non abbiano ritenuto di provvedere a salvaguardia del buon nome del Partito? Possibile che gli Uffici comunali non se ne siano accorti? Che le Forze dell'Ordine non abbiano visto?
Corpo di Polizia Municipale, che vogliamo fare, li vogliamo far coprire i manifesti abusivi? Le vogliamo elevare le sanzioni per i trasgressori, senza guardare in faccia nessuno, che si tratti di sostenitori del Sì o del No?
Può darsi pure che i mandanti abbiano pagato la tassa per l'affissione, in tal caso vi sarebbe il concorso colposo degli Uffici comunali, perché i manifesti - a norma di legge - andavano affissi gratuitamente e solo negli spazi consentiti.
Non è un segnale di correttezza e legalità, soprattutto per un Partito che è alla guida del Paese e della Regione, ricorrere a mezzi illegali per far valere le proprie ragioni. I cittadini non voteranno seguendo le indicazioni di un manifesto; quelli accorti esprimeranno con cognizione il proprio convincimento - per il Sì o per il No - dopo aver valutato il quesito referendario e tutte le conseguenze derivanti dalle norme proposte; quelli meno accorti voteranno secondo le lusinghe delle "sirene" di turno o eseguendo gli "ordini di scuderia".
Comunque vada, almeno per questa volta, il popolo sarà sovrano.

  
Carmelo Arnone
18 novembre 2016
© Riproduzione riservata.

Manifesti abusivi (Foto) Visita l'argomento
  

 

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17/11/2016

Salute. Non potabile l'acqua del serbatoio "Confine"; avviso alla cittadinanza

 

Acqua non potabile
Acqua non potabile

Un avviso diramato dal Comune di Grotte informa i cittadini che dalle recenti analisi si è riscontrato che attualmente non è potabile l'acqua proveniente dal serbatoio "Confine", che fornisce Via Matteotti e traverse, Via Romita, Via Livatino, Via Belgio e Via Ingrao. Non appena saranno ripristinate le condizioni di potabilità, verrà dato nuovo avviso.

*****

COMUNE DI GROTTE
(Agrigento)

AVVISO ALLA CITTADINANZA

In seguito alla nota assunta al protocollo n° 13276 del 17.11.2016, della Girgenti Acque SpA, in cui si comunica il monitoraggio dell’acqua in ingresso e in uscita presso i serbatoi comunali da dove si evince la presenza elevata di batteri coliformi nel serbatoio Confine,

SI INFORMA

la cittadinanza che per le zone servite dal serbatoio Confine e precisamente Via Matteotti e traverse, Via Romita, Via Livatino, Via Belgio e Via Ingrao non è consigliabile l’utilizzo dell’acqua per usi potabili.

Si informa, altresì, che sono in corso le operazioni di verifica per la stabilizzazione dei valori, di cui ne sarà data comunicazione stesso mezzo.
  

 

   

Il Sindaco
Paolino Fantauzzo
 

 

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17/11/2016

Attualità. "Cinque valori supremi traditi dalla riforma della Costituzione"; di Raniero La Valle

 

Raniero La Valle
Raniero La Valle

Raniero La Valle, giornalista e intellettuale, è stato direttore de «L’Avvenire d’Italia» e più volte parlamentare. È autore di numerose pubblicazioni. É direttore di "Vasti - Scuola di Critica delle Antropologie"; presidente del Comitato per la Democrazia Internazionale; promotore del "Manifesto per la sinistra cristiana" nel quale propone il rilancio della partecipazione politica e dei valori del patto costituzionale del '48 e la critica della democrazia maggioritaria; presidente dei Comitati Dossetti per la Costituzione. Il seguente discorso su “La verità del referendum” è stato tenuto il 12 novembre a Modena, e pubblicato sul suo blog ranierolavalle.blogspot.it.

*****

"È abbastanza paradossale che mentre si scatena il ciclone della vittoria di Trump e tutto si muove, noi dobbiamo discutere di un falso referendum, fatto di piccole vendette contro la casta dei politici, di un CNEL che non è mai esistito e a cui togliamo la targhetta dalla porta, di un bicameralismo che non è affatto superato, e di 90 centesimi di risparmio a testa per ogni italiano come compenso per lo sconquasso del Senato e l’uscita dalla democrazia parlamentare.
Ciò si deve al fatto che mentre parlava di alta velocità, Renzi mandava la politica italiana su un binario morto.
Ma noi sappiamo che il vero referendum è un altro, è quello che decide la transizione da un regime politico ed economico a un altro, da un’idea di Repubblica a un’altra; è per questo che ci tengono tanto, addirittura da spedire quattro milioni di lettere ad altrettanti italiani che stanno all’estero, e che magari in Italia non ci sono mai stati.
Ma dopo Trump è chiaro che invece dobbiamo uscire dal binario morto, salvare la Costituzione e riaprire la partita del futuro.
La vittoria di Trump è il segno di un duplice fallimento. È fallita la globalizzazione, la quale pretendeva di realizzare il mito del liberalismo classico: nel libero mercato l’eterna pace. Non è successo: il libero mercato ha ripristinato la schiavitù del lavoro, e la guerra è dappertutto.
Poi è fallita la risposta alla caduta del Muro: doveva nascere un mondo senza muri, dove non solo i capitali ma popoli e lavoratori potessero incontrarsi e liberamente muoversi da un luogo all’altro, e abbiamo invece fili spinati e barriere dappertutto, in Palestina, in Messico, in Ungheria, a Calais, a Ventimiglia per non parlare del fossato del cimitero mediterraneo; e i popoli si chiudono a riccio, uno contro l’altro, e come dice il papa i poveri dei Paesi ricchi temono l’accoglienza dei poveri che vengono dai Paesi poveri.
In questa crisi profonda gli elettorati reagiscono in modo angoscioso e votano contro i poteri stabiliti.
Perché le classi dirigenti al potere, perché gli “establishment” sono sconfitti? Perché non hanno semplicemente subito questa crisi, l’hanno creata.
La scelta della globalizzazione, dopo la rimozione del muro di Berlino, è stata la scelta fatta dai vincitori della guerra fredda di estendere il capitalismo in tutto il mondo, cambiandogli il nome.
Capitalismo era un nome ideologico, inevitabile finché un socialismo gli si contrapponeva. Si chiamava capitalismo perché Marx aveva messo a tema teoria e prassi del “capitale”.
Venuto meno il socialismo, non c’era bisogno di chiamarlo capitalismo, bastava un nome che lo mostrasse innocuo, che lo facesse coincidere con la realtà stessa, con il “globo”, col mondo (i francesi la chiamano “mondialisation”), che lo facesse diventare un fatto di natura, buono per tutti i luoghi e tutti i tempi.
Anche in Europa non si è chiamato più capitalismo, si è chiamato semplicemente Europa (“ce lo chiede l’Europa”, si dice); ma quelli che hanno firmato Maastricht, che hanno firmato Lisbona, che hanno firmato il Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, sapevano benissimo – ma non ce l’hanno detto – che firmavano la trasformazione del capitalismo da ideologia a regime, da dottrina economica a Costituzione politica: la concorrenza, la competizione, il mercato, il profitto diventavano la Costituzione europea.
È per questo che ora vogliono cambiare la Costituzione italiana: perché le due Costituzioni non sono compatibili.
Questa constatazione diventa tanto più drammatica di fronte a eventi come la vittoria di Trump. Essa dimostra che cosa succede quando a governare sono le banche e il denaro. Gli effetti sono devastanti, la gente ne dà la responsabilità alla politica e cerca un’altra offerta politica; e se questa non c’è o non è all’altezza del dramma, la scelta diventa quella dell’antipolitica, e possono avere libero corso pulsioni populiste, identitarie, difensive nei confronti degli altri, degli stranieri, nazionaliste e razziste. Ora vediamo come il blocco di potere che sostiene, con Renzi, il Sì al referendum tenta di giocare la carta Trump per accreditare la continuità del potere esistente come unica difesa rispetto al rischio di un sovvertimento. E insiste nel dire che ormai non conterebbe più, “svapora” il “merito” del quesito referendario, di fronte all’unica domanda che conta, che è quella del potere.
La lezione di quanto è avvenuto è invece esattamente l’opposto. E’ proprio se arriva un’incognita come quella rappresentata da Trump, che è necessario che resti ben ferma la Costituzione che c’è, perché non si annulli la differenza esistente tra ciò che miseramente accade, e ciò che invece dovrebbe accadere, tra l’essere e il dover essere, tra il fatto e il diritto, tra la società che c’è e quella che secondo la Costituzione si dovrebbe costruire.
Si dice che in ogni caso sarebbe meglio cambiare perché è da trent’anni che si attende un cambiamento che non arriva.
Questo vuol dire che il cambiamento che si vuole introdurre è precisamente quello di trent’anni fa. Il problema era allora quello posto da Gelli, da Craxi: il grande bene da conseguire era che avesse più potere il potere. C’erano troppi diritti, troppi movimenti, troppa partecipazione politica, troppa democrazia in fabbrica, troppi sindacati, troppi nuovi diritti riconosciuti alle persone, alle famiglie.
C’era stato il Concilio, che aveva messo in movimento la Chiesa, a Parma si occupava la cattedrale, e c’era stato il ’68 che aveva portato la rivoluzione della vita quotidiana. Il potere si sentiva in difficoltà e dunque ci voleva più potere per arginare le spinte verso una società diversa. Ma non è vero che la riforma non c’è stata. C’è stata, ma di segno opposto: il sequestro e l’uccisione di Moro, il periodo della repressione, l’installazione dei missili a Comiso, l’ubriacatura craxiana, e poi Cossiga che con un messaggio alle Camere dichiara la Costituzione superata dopo il crollo del Muro, e infine il ripristino della guerra con l’esaltazione della guerra del Golfo e addirittura l’intervento in essa.
Ma oggi?
La politica è distrutta, i partiti non ci sono più, i sindacati sono indeboliti, la Fiat se n’è andata in America, il miracolo economico è stato sacrificato al mito della globalizzazione.
Di che cos’altro ha bisogno il potere? Che cosa ancora vogliono da noi i sacerdoti del “mercato interno” (europeo) di Bruxelles, la banca Morgan, la Commissione Trilaterale, il Wall Street Journal americano, l’Economist inglese? Quali altri sacrifici ed olocausti sull’altare della privatizzazione, dell’austerità, del pareggio di bilancio, della sottomissione alle prerogative sacrali dell’euro? Una riforma che arriva trent’anni dopo è una riforma vecchia, che appunto ci riporta al passato, non affronta i nuovi problemi, la guerra, la pace, i profughi, lo straniero.
Il problema è però se la nuova Costituzione italiana, resa conforme ai principi dottrinali ed economici della costituzione europea, è ancora una Costituzione costituzionale; è il problema della legittimità costituzionale della nuova Costituzione.
Non alludo qui al problema già rilevante della contestabile legittimità di una Costituzione modificata da un Parlamento eletto con legge dichiarata incostituzionale dalla Consulta. Parlo di una incostituzionalità sostanziale: il vero problema, l’ultima verità del referendum è che esso propone al nostro voto una Costituzione non costituzionale.
Non si tratta di un gioco di parole. Qualcuno dirà che una Costituzione incostituzionale è impossibile per definizione: un ossimoro. Per di più la ministra Boschi e tutti i fautori del Sì dicono che non è in causa la Costituzione come tale perché la riforma riguarda solo la seconda parte e non lambisce nemmeno i principi fondamentali e i valori che sono enunciati nella prima.
Però non è affatto detto che sia così, perché resta una verifica da fare.
Secondo una sentenza della Corte Costituzionale del 15-29 dicembre 1988, neppure le leggi di revisione costituzionale o altre leggi costituzionali possono sovvertire o modificare nel loro contenuto essenziale alcuni principi supremi contenuti nella Costituzione italiana. E non soltanto i principi che la stessa Costituzione dichiara indisponibili, come quello della forma repubblicana dello Stato, ma anche “i principi che, pur non essendo espressamente menzionati fra quelli non assoggettabili al procedimento di revisione costituzionale, appartengono all’essenza dei valori supremi sui quali si fonda la Costituzione italiana”.
Questi principi non possono essere disattesi.
Questa affermazione della Corte aveva tanta più autorità, perché espressa in una sentenza in cui essa sottoponeva a un giudizio di costituzionalità, per una norma sulle immunità, lo stesso Statuto del Trentino-Alto Adige, che è un sistema normativo di rango costituzionale.
Anche quello, dicevano i giudici della Consulta, era soggetto al vaglio di costituzionalità. Pertanto, nella misura in cui questi principi supremi sono enunciati nella prima parte della Costituzione, il loro sovvertimento o abbandono nella seconda parte comporta un contrasto tra la prima e la seconda parte della Carta, e quindi produce una Costituzione incostituzionale.
Quali sono questi principi supremi su cui dobbiamo fare la verifica della riforma proposta?
Sono almeno cinque:
- il principio della sovranità popolare,
- il principio lavorista,
- il principio della democrazia parlamentare,
- il principio pacifista,
- il principio internazionalista.

Tutti e cinque questi valori supremi sono di fatto traditi dalla riforma della Costituzione che ci viene proposta.
É su questo che gli italiani devono meditare e su cui noi stessi dovremo riflettere".

Raniero La Valle
12 novembre 2016
  

 

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15/11/2016

Urbanistica. Convegno sui centri storici all'Università di Palermo; venerdi 25 novembre

 

Centro Interdipartimentale di Ricerca sui Centri Storici
CIRCES

Venerdi 25 novembre, presso la Scuola Politecnica dell'Università di Palermo, si svolgerà un convegno sui centri storici dei Comuni della Sicilia. La manifestazione, organizzata dalla sezione siciliana del'Istituto Nazionale di Urbanistica insieme al Dipartimento CIRCES (Centro Interdipartimentale di Ricerca sui Centri Storici) dell'Università dio Palermo, si propone di "avviare un confronto tra i Comuni siciliani che hanno redatto lo Studio del centro storico previsto dalla L.R. 13/2015, allo scopo di far emergere le criticità riscontrate e pervenire alla definizione di proposte legislative emendative, che possano aumentare l'efficacia operativa dell'importante provvedimento".
Per relazionare sullo Studio di dettaglio per il recupero del centro storico di Grotte sono stati invitati: il sindaco Paolino Fantauzzo, l'assessore Salvatore Rizzo, l'arch. Piero Calì e l'arch. Girolamo Bellomo (autore dello Studio).
Gli amministratori e tecnici avranno a disposizione 30 minuti per esporre lo Studio attraverso slide, mettendo in rilievo le criticità riscontrate.

Carmelo Arnone
15 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
   

 

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15/11/2016

Agrigento. 2^ serata di Teatro da Camera al Circolo Empedocleo, con un omaggio a Edoardo De Filippo

 

Circolo Empedocleo
Circolo Empedocleo

Seconda serata, sabato 12 novembre, della rassegna di Teatro da Camera programmata dal Circolo Empedocleo e dal Pirandello Stable Festival, con direzione artistica e progetto di Mario Gaziano e Giuseppe Adamo. Un pubblico numeroso ha colmato l'elegante salone del Circolo che rimanda alle atmosfere proprie del Teatro da Camera di primo Novecento.
Tra video, canti e recitazione, si è concretizzata una suggestione colorata dal gusto proprio della cultura meridionale, da Regno delle Due Sicilie: da una parte, in video, a sottolineare immagini e frasi di Eduardo, la Tarantella di Rossini, le canzoni di Pino Daniele, Sal da Vinci, Gragnanello e poi Fiorello e ancora in diretta Antonio Zarcone, maestro del folk siciliano, con una intelligente commistione tra canti propriamente napoletani e linguaggi siciliani.
D'altra parte, la vivace e coinvolgente recitazione di due classici di Eduardo: Pericolosamente e Amicizia, recitati con grande passionalità da Marianna Ragusa, Franco Colletti, Maurizio Fratacci, Maria Fantauzzo, Giuseppe Gramaglia e Calogero D'Aleo, diretti rispettivamente da Francesco Naccari e Felice Catalano.
Il pubblico ha gradito e applaudito gli attori, la formula da Teatro da Camera e gli organizzatori del progetto: Mario Gaziano e Giuseppe Adamo, che hanno avuto la collaborazione di Andrea Cassaro e Maria Grazia Castellana.
Francesco Naccari ha completato suggestioni ed emozioni recitando il breve monologo del “caffè” dal celeberrimo dramma “Questi fantasmi” del grande Eduardo.
Prossimo appuntamento fissato il 15 dicembre con “Parole, canti e iconografie del Natale”
.
  
Redazione
15 novembre 2016
  

 

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14/11/2016

Letteratura. "Furore", di John Steinbeck; recensione di Venerando Bellomo

 

Venerando Bellomo
Venerando Bellomo

Furore di John Steinbeck
Copertina


Furore di John Steinbeck

    
In una interminata, scialba e farinosa terra d'America, nulla è come dovrebbe essere e tutto è il contrario di sé stesso nell'esibizione del suo doppio. Non la luce che nutre, non l'aria che dà respiro: in questo turbinio sembra che gli elementi primordiali, nati dal caos per dare ordine al creato, tradiscano tale loro carattere e si rivoltino contro fagocitandosi gli uni con gli altri: mettendo a dura prova ogni cosa vivente, nella grande depressione americana.
     In questa danza vorticosa ed innaturale, che ricorda il paesaggio apocalittico di "The day after", si impone un silenzioso gioco di sguardi, dove ognuno, sbigottito da tanto rimescolio, soppesa l'altro, nella ricerca di trovare esito al  proprio incerto destino.
     In questo luogo distopico, inizia il viaggio di Tom Joad che dal Midwest giungerà in California. Appena liberato, sulla parola, dal carcere per omicidio, si mette in cammino, ignaro di tutto, per tornare alla propria casa e ritrovare la propria famiglia.
     E tale cataclisma naturale - dove il sole è diventato un pericoloso incendiario, che nella sua furia rovente ha bruciato la terra e distrutto ogni vegetazione, dove il vento ha coperto di polvere guasta ogni fonte di vita - ha ingenerato quello economico, dove gli uomini  hanno smesso di essere tali, affidandosi, con fede idolatra, a ciò che l'ingegno finanziario aveva loro suggerito: le banche.
     Società che hanno concesso prestiti, poi non restituiti, agli agricoltori, che hanno subito la confisca della proprietà, spianata dai trattori, che nell'intensiva coltivazione hanno sopraffatto le braccia con la forza distruttrice dei carri armati.
     Le grandi compagnie, come tutte le divinità vendicative e malvagie, in uno sfrenato liberismo, hanno tolto la dignità all'uomo, e per i pochissimi che danno prova di resistenza, altri hanno preferito, come di fronte ad una pandemia, sfuggire a tale furia infernale.
     E la fame li ha resi randagi in cerca di un lavoro qualsiasi che ridesse loro dignità, che per ordine di natura è diritto degli uomini.
     In tutto questo contraddirsi, é assolutamente efficace la scrittura swingata di Steinbeck, che sembra seguire gli accenti musicali di Benny Goodman, descrittiva di uomini che sembrano la proiezione degli animali.
     C'è l'ex predicatore Casy che, pur mantenendo un'espressione linguistica biblica e sermoneggiante, privato del suo Dio, che nel peccato ha smarrito sé stesso e non trova riparo in quella che crede la sua fede: se ne sta appartato, non riuscendo più a trasmettere la grazia divina. Ma, protendendosi altrimenti verso gli uomini, li sente più che mai vicini, non più per predicare, ma all'inverso per arricchirsi della conoscenza dei loro bisogni. Oppure Muley, che come il gatto pulcioso, si ostina, sfidando tutto e tutti, a rimanere su una terra, considerata parte del proprio corpo, che gli è stata strappata, lacerandolo per sempre.
     Giunto alla prima tappa del viaggio, Tom Joad ritrova la propria famiglia con i suoi personaggi fortemente caratterizzati, dov'è centro gravitazionale, nonostante il prescelto ruolo in penombra, la madre: Ma’, la roccaforte, risanatrice ed arbitro del focolare, infallibile come una dea, ma al contempo silenziosamente dolcissima, che nella suprema commozione di rivedere il proprio figlio, reputato smarrito, leva la sua voce a Dio per ringraziarlo.
     Nell'ufficialità, invece, è Pa’ a dirigere la baracca, gran lavoratore, ma di poche parole: apostolo della comunicazione esclusivamente orale, che privilegia ad ogni forma di scrittura.
     E c'è l'indemoniato arzillo Nonno, formalmente, per ruolo "istituzionale", capo indiscusso del clan, ormai privo di potere reale, che ricorda tanto il nonno di Titta in Amarcord, che si accompagna con un'altrettanto temeraria Nonna. E ci poi i fratelli, le sorelle, i rutilanti bambini, il cognato, che ben presto recederà da tale ruolo, lo zio John, che non trova redenzione, perseguitato dal rimorso per la morte prematura della moglie: tre generazioni che, forti della sconfitta che la vita ha loro inflitto, diseredandoli da ogni loro avere, corrono verso una reputata speranza: la California, reclamizzata come la terra promessa, dove, come per magia, basta stendere la mano per saziarsi di uva e di arance.
     Ma il distacco dalla loro terra, che, in ogni modo, si è rivelata ostile, non è per niente indolore: la derelizione di tutto, anche dei propri ricordi, della propria esistenza, per intraprendere un viaggio verso una nuova terra, che, paradossalmente, anche se ritengono, come per atto di fede, più benigna, sanno già che non gli apparterrà.
     La Route 66, viatico di speranza e disillusione, di crudeltà e di compassione, è la strada che percorsa, tra rigogliose radure, cime svettanti e il soffocante deserto, da fiammanti macchinone e vecchi catorci, tra bettole di periferia e pompe di benzina, con motivata rabbia per la vagheggiata libertà, diventa il luogo itinerante dove la vita lascia la vita, e le misere famiglie, accomunate dallo stesso fato, si stringono in uno spirituale abbraccio sino a diventare un solo corpo, aggrappandosi l'una all'altra in un baleno di fratellanza, tra il crepitare dei fuochi nei bivacchi notturni, a fronte di una frustrata e sempre più sfuggente speranza.
     E in questa narrazione, anche nella "terra promessa", che subito si presenta per non essere la terra del latte e del miele, si manifestano e prevalgono gli opposti, i contrari, avvinti nella perpetuazione di un moto circolare sociale ed economico.
     I primi coloni, che nella loro fame ferina avevano strappato quella terra ai popoli originari, ora appagati dal bisogno primordiale, hanno trasformato ciò che è essenziale per l'esistenza, in mero capitale e puro business, soggetto soltanto alle perfide regole economiche, sciogliendosi ad nutum da quel patto antico che lega l'uomo all'etica e alla morale.
     In questo stravolgimento reputano, dimentichi del loro identico passato, i nuovi migranti soltanto braccia da sfruttare: schiavi, resi tali per una provocata inflazione di manodopera, da relegare ai margini della loro opulenta società, dove non risiede la misericordia, in bisunte baraccopoli. E il sogno per una vita migliore, dopo un breve bagliore, si tramuta repentino in un ingannevole gioco di specchi, dove la morte strappa la vita ancor prima che nasca.
     E la natura si rivolta contro sé stessa, con la forza selvaggia di una pioggia  battente, straziante come il suono di una cornetta che piange note di un amarissimo blues, col solo conforto della compassione di una madre mancata che ridona la vita.
  
Venerando Bellomo
14 novembre 2016
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14/11/2016

Attualità. "Una bella favola sul referendum (scritta da me medesimo)"; di Nando Dalla Chiesa

 

Nando Dalla Chiesa
Nando Dalla Chiesa





Una bella favola
Una bella favola

Nando Dalla Chiesa, figlio del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, è uno scrittore, sociologo e politico italiano. È presidente onorario di Libera (l'associazione contro le mafie fondata da don Luigi Ciotti). Docente di Sociologia della Criminalità Organizzata, presso l'Università degli Studi di Milano, coordinatore della Scuola di specializzazione post-laurea in Scenari internazionali della criminalità organizzata dello stesso Ateneo, fondatore e direttore dell'Osservatorio sulla criminalità organizzata. Dal 2015 insegna anche Sociologia e Metodi di educazione alla legalità e Organizzazioni Criminali Globali ed è direttore della Rivista di Studi e Ricerche sulla Criminalità Organizzata. La "favola" che segue è stata pubblicata sul suo blog nandodallachiesa.it.

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"Una bella favola sul referendum (scritta da me medesimo).
C’era una volta un paese ricco d’arte e di storia. Che a cagione di sue misteriose deformazioni aveva generato una immensa classe di cittadini che mai aveva svolto un lavoro come quelli che si insegnano sui sussidiari: né fabbro né ingegnere, né medico né falegname. Terminata che avevano la scuola, costoro avevano subito praticato il mestiere di “politici”.
Di politica da sempre vivevano e avevano in gran timore abbandonarla. Alcuni di essi, è giusto dirlo, trovavano in quella occupazione motivo di perseguire qualche buon fine. La maggioranza pensava invece a come aumentare i vantaggi della propria condizione, e per questo aveva sviluppato nel tempo una straordinaria propensione all’obbedienza verso chi amministrava quel vasto groviglio di cariche e funzioni.
Il popolo li osservava, ora maledicendoli ora cercando di ingraziarseli.
Soprattutto nessuno era in grado di costringerli a lavorare quanto la gente comune. Essi avevano infatti ritmi loro propri, dediti com’erano all’arte della affabulazione e dei convivi.
Poiché, in forza di una legge astrusa assai, il popolo non poteva più eleggere i propri rappresentanti in parlamento, costoro avevano riempito di diritto il parlamento stesso; composto, secondo la Costituzione di quel paese, da due Camere adibite con eguali poteri ad approvar le leggi.
Successe così che questo parlamento, già scarsamente funzionante, prese i loro ritmi e si abituò a lavorare circa due giorni, due giorni e mezzo a settimana, a volte perfino tre, a volte uno e mezzo.
Fatto sta che le cose in quel paese non andavano bene da tempo.
Ubiqua vi era la corruzione e molto era cresciuta l’influenza di ladri e malfattori di ogni risma. Allora costoro, che più avevano responsabilità di mene, omissioni e cortigianerie, ebbero un’idea luminosa: convocarono il popolo e gli dissero che il paese non andava bene a causa della sua Costituzione. C’è bisogno di buone leggi, dicevano, ma fare buone leggi era cosa lunga assai. Tutta colpa della “navetta”.
La folla non capiva. Sicché costoro chiarirono da veri dotti che “navetta” era il passaggio delle leggi tra le due camere del parlamento. Non dissero al popolo che, lavorando essi la metà del tempo degli altri cittadini, era solo naturale che le leggi procedessero a rilento. Come succederebbe a maestri oziosi, condannati dalla pigrizia stessa a non finire i programmi scolastici. O a maestranze poltrone che lavorando a giorni alterni vedano procedere lentamente i ponti e le strade a cui attendono.
A chi di questi il popolo consentirebbe mai di dar colpa dei propri ozi alle leggi superiori? E invece il caso volle che gli oziosi trovassero masse acclamanti, felici di farsi turlupinare, eccitate dall’idea di cambiare qualcosa, poiché non si poteva più “andare avanti così”.
Fu un tripudio di intellettuali e giornalisti e politici.
Nemmeno dissero, questi ultimi, che spesso facevano sparire di proposito le leggi in una camera dopo averle approvate nell’altra, così da prendersi la gloria della legge ma non le noie derivanti dall’entrata in vigore della stessa.
Né dissero che allo schioccar di dita di principi e reucci (poiché quel paese anche la genìa dei reucci a un certo punto conobbe) le leggi potevano essere votate in una settimana. Sia che fossero buone (e ogni tanto capitava, specie se i malfattori esageravano uccidendo con sconquasso qualche galantuomo) sia che fossero cattive, il che invero più spesso capitava.
In realtà il paese, pur malconcio, non sembrava credere del tutto che l’origine dei suoi mali e delle sue poche buone leggi stesse nella Costituzione.
Allora il consiglio dei vati lo ammonì che se non ci avesse creduto, terribile sarebbe stata la punizione divina, e si sarebbe alzato il livello del mare, che alcuni esorcisti chiamavano lo spread.
E spiegarono che la Costituzione costava, costava molto.
Finché un giorno un ragazzino di quelli che leggono e sanno far di conto si parò loro dinnanzi e chiese, come su ispirazione di felice folletto, “Squisiti Messeri, forse è la rima che vi inganna; ma è la corruzione, non la Costituzione, che costa tanto, tantissimo. Perché allora, se il risparmiare vi sta sì a cuore, non fate leggi severe contro i ladri del pubblico denaro? Per quale sortilegio avete più in cagnesco la Costituzione che la corruzione?”.
Ci fu il gelo assoluto.
Ma qualcuno fece circolare la scena insolente sugli schermi e sui telefoni del tempo.
E da ogni località del paese partì un applauso, che lì si riunì con gli altri come per prodigio. Facendosi uragano".

Nando Dalla Chiesa
12 novembre 2016
  

 

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14/11/2016

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della Settimana

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono pubblicati anche nella pagina Chiesa.

Lunedi 14
novembre - Festa di Santa Venera
Oggi nella chiesa Madonna del Carmelo non sarà celebrata la santa Messa;
- ore 09.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera animato dal Rinnovamento nello Spirito Santo;
- ore 20.00, a san Rocco, incontro del gruppo famiglie.

Martedi 15
novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 20.15, nei locali della chiesa San Francesco, catechesi tenuta dai fratelli del Cammino Neocatecumenale.

Mercoledi 16
novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.45, a san Rocco, prove di canto;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, catechesi a cura del Rinnovamento nello Spirito Santo.

Giovedi 17
novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, adorazione Eucaristica.

Venerdi 18
novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 20.15, nei locali della chiesa San Francesco, catechesi tenuta dai fratelli del Cammino Neocatecumenale.

Sabato 19
novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 20.15, a San Francesco, santa Messa animata dalle Comunità Neocatecumenali.

Domenica 20
novembre
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.45, in chiesa Madre.

AVVISI

Nei giorni 21 e 22 novembre, a Racalmuto, ci sarà la preparazione per coloro che vogliono rinnovare il mandato di Ministro Straordinario dell'Eucaristia e per coloro che vogliono dare - per la prima volta - la disponibilità a svolgere questo servizio.  

Ogni martedi e venerdi, alle ore 20.15 nei locali della chiesa di san Francesco, hanno luogo le catechesi tenute dai fratelli del Cammino Neocatecumenale.

Orari delle Sante Messe in vigore dal 30/10/2016:

   Feriali:
   ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.00, chiesa Madre

   Prefestivi:
   ore 18.30, chiesa Madre
   ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità neocatecumenali)

   Festivi:
   ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 10.00, chiesa San Rocco
   ore 11.00, chiesa Madre
   ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.45, chiesa Madre
 

 

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13/11/2016

Chiesa. Iniziato il Corso di preparazione al Matrimonio organizzato dall'Unità Pastorale

 

Corso di preparazione al Matrimonio

Anche per il corrente anno liturgico, l'Unità Pastorale di Grotte ha organizzato il corso per i fidanzati, in preparazione al sacramento del matrimonio. Dalle esperienze positive degli anni precedenti e dalle indicazioni degli Uffici Diocesani, le coppie di fidanzati che si accingono a seguire la propria vocazione all'interno del matrimonio potranno percorrere un cammino di fede sotto la guida di tre coppie di sposi (Mimmina e Salvatore Carlisi, Anna e Gianni Cipolla, Gabriella e Franco Licata), con il sostegno dello psicologo Francesco Castronovo e l'assistenza spirituale dell'arciprete padre Giovanni Castronovo.
I fidanzati che intendono frequentare il corso sono invitati a partecipare alla santa Messa domenicale delle ore 17.30 nella chiesa Madonna del Carmelo; gli incontri si terranno al termine della celebrazione eucaristica.

Carmelo Arnone
13 novembre 2016
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13/11/2016

Scuola. La Festa di San Martino con gli alunni dell'Istituto comprensivo "A. Roncalli" di Grotte

 

La Festa di San Martino con gli alunni dell'Istituto comprensivo "A. Roncalli" di Grotte

La Festa di San Martino con gli alunni dell'Istituto comprensivo "A. Roncalli" di Grotte

La Festa di San Martino con gli alunni dell'Istituto comprensivo "A. Roncalli" di Grotte

Venerdi 11 novembre, la Festa di San Martino è stata celebrata anche dagli alunni della scuola dell’Infanzia e Primaria dell’Istituto Roncalli di Grotte.
Tra storia e tradizioni, gli studenti del Roncalli hanno ricordato uno dei santi più venerati in tutto il mondo, protettore dell’esercito e santo patrono di oltre 300 comuni.
Ma a Grotte San Martino è soprattutto mpignolate e vino, e così gli alunni del Roncalli, non potendo degustare il vino novello, hanno gustato tra i banchi di scuola le celebri mpignolate grottesi, fatte secondo la tradizione con salsiccia di maiale, olive nere e cipolla soffritta. Un tripudio di sapori anche per i palati dei più piccoli.
Quella delle mpignolate, piatto tipico grottese, è una tradizione fortemente radicata in tutte le famiglie che si tramandano di generazione in generazione una ricetta semplice ma particolare, perché le mpignolate di Grotte sono simili a quelle fatte in altri comuni siciliani, ma non uguali.
I grottesi dicono che le loro mpignolate hanno qualcosa in più, soprattutto quelle cotte nei tradizionali forni a legna.
Così gli studenti del Roncalli, dopo aver gustato una fumante mpignolata e in qualche caso fatto anche il bis, dovendo celebrare San Martino hanno anche mangiato le caldarroste.
Mentre i castagnari disposti nei cortili esterni dei plessi Roncalli e Sciascia spiegavano agli studenti come arrostire le castagne, e soprattutto perché diventano bianche, colonne di fumo si alzavano nel cielo, ricordando a tutti un altro prodotto consumato in questo giorno.
Per gli studenti di Grotte una bella lezione, sicuramente gustosa e saporita.
  
Redazione
13 novembre 2016
  

 

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13/11/2016

Racconti. "Dietro la porta della Rettoria", di Carmelo Rotolo; 4^ parte

 

Carmelo Rotolo
Carmelo Rotolo

Chiesa del Purgatorio
Chiesa del Purgatorio


DIETRO LA PORTA DELLA RETTORIA
"Storia di umana santità tra il calabrese Francesco e il catalano Vincenzo"

di Carmelo Rotolo

Quarta parte

Alle ore 8.30 il portone della Rettoria era già aperto, tutto era pronto per la messa conclusiva delle Quarant’ore. Il poco sole della mattina che riusciva ad entrare dal portone e dalla finestra sulla facciata, illuminava con i suoi raggi l’intera navata e l’altare. I bouquets di fiori posti ai lati delle panche e il cesto di calle alla base dell’altare avevano mantenuto la loro freschezza e il bel colpo d’occhio della giornata precedente. Mentre l’odore di pulito e il profumo delle candele votive accese all’apertura della chiesa, mischiato alla fragranza dei fiori, creava un’ atmosfera  speciale, rara per l’uso infrequente che si faceva della chiesa. All’esterno della Rettoria la gente già cominciava ad affollare Corso Garibaldi. Alcune persone giunte in prossimità della chiesa si giravano verso il grande portone, guardavano in alto, scrutando quel poco dell’interno della chiesa che si intravedeva, si facevano il segno della croce e a passo levato tiravano avanti in direzione ora della Chiesa Matrice ora in direzione opposta, verso la Chiesa della Madonna del Carmelo. Qualcuno invece saliva i sei gradini della scalinata d’accesso alla chiesa, si appoggiava allo stipite del portone qualche secondo, si toglieva la coppola, farfugliava due tre giaculatorie, e giù di corsa verso il bar di fronte a prenotare i dolci per il pranzo.
Nella piazzola posta al di là della strada di fronte l’entrata della chiesa, sotto un vecchio albero di ficus Benjamin, un giovanotto sistemava il carretto ambulante con su le noccioline americane, i semi di girasole, i ceci cotti al forno, i semi di zucca salati e la grossa cesta con dentro i coppini di carta di giornale con la calia e la semenza già pesata. In un angolo del piano, semisepolta dalla semenza, una bilancia a due braccia con i piatti in bronzo e tutti i suoi pesi, terminava il piano di servizio. Appesi ai lati e lungo tutto il contorno del carretto, palloncini colorati e altri ammennicoli per la gioia dei bambini. Poco più avanti, un altro ragazzotto scaricava dalla lambretta una grossa cesta fumante stracolma di carciofini selvatici appena bolliti, e una cesta più piccola con già sistemati decine di coppi di carta paglia già riempiti.
Anche questa mattina, la prima ad entrare all’interno della Rettoria fu Rosapinta.
Saliti i pochi gradini della scalinata, con la grazia propria della giovane età, entrò in chiesa con il suo bell’abitino stretto in vita e la sua borsetta di cuoio scuro. Come i giorni addietro, non un anellino, non una collana, nessun orecchino abbellivano la sua figura, ma gli occhi, gli occhi verde smeraldo, questa mattina sembravano più verdi e luminosi rispetto ai giorni passati. Rosapinta fece qualche passo in avanti, abbozzò un delicato movimento di genuflessione e, fattasi il segno della croce, si avviò verso il primo posto della panca; evitato delicatamente il bouquet di fiori messo per terra, si sedette come di consueto. E come di consueto aprì la borsetta e tirò fuori il grosso foulard con dipinto l’Ecce Homo con la sua bella corona di spine sulla testa. Lo allargò e lo adagiò sulle ginocchia, con la parte del volto rivolta verso l'altare, come aveva fatto in tutti i giorni precedenti, sempre alla stessa maniera, sempre con lo stesso rituale.
Ad interrompere questo momento di tranquillità di Rosapinta fu mons. Angelini, che uscendo dalla sacrestia con l’ostensorio in mano, per evitare d’inciampare con la cesta delle calle, si spostò bruscamente da un lato andando a sbattere con il fianco sul bracciolo dorato del seggio. Fu tale il dolore che, non essendo più tanto giovane da star ben piantato con i piedi per terra, perdette l’equilibrio rischiando di far cadere l’ostensorio con tutta la particola dentro.
All’esclamazione di dolore di mons. Angelini, Rosapinta non si scompose minimamente.
Riavutosi dallo spavento e fattosi la croce per lo dallo scampato pericolo, mons. Angelini adagiò l’ostensorio sull’alzata, ponendolo bene in vista, sull’altare.
Passarono così le ore della mattina; molte furono le persone che entrarono in chiesa, in tanti si fermarono per l’adorazione dell’Eucarestia. Come di consueto allo scoccare del suono della campana del mezzodì, Rosapinta e le poche persone rimaste, uscirono dalla chiesa. Il portone della Rettoria rimase aperto; qualche peccatore ritardatario era sempre ben accolto.
Il pomeriggio la chiesa cominciò a prendere vitalità; Rosapinta, per non perdere il primo posto della panca in cima alla navata, arrivò tra le prime, si sedette, sistemò il suo foulard con l’immagine dell’Ecce Homo sulle gambe e cominciò a pregare compostamente, senza enfasi, nell’assoluta interiorità, con lo sguardo fisso sulla particola dell’ostensorio. Pian piano la chiesa si riempì sino all’ultima panca; qualche posto  in piedi era rimasto ai lati del portone centrale e lungo le pareti della navata. Tutto era pronto per la Liturgia delle Quarant’ore. Le quattro, cinque persone della scuola di canto si erano sistemate ai lati dell’organo, mentre  il sacrestano accendeva le candele sui candelabri facendo attenzione a non muoverli troppo, per la paura che si disintegrassero ancora prima di iniziare la funzione.
Alle ore 18.00 esatte mons. Angelini, accompagnato da due chierichetti e dallo scampanellio di una vecchia campanella appesa al muro, pian pianino uscito dalla sacrestia, facendo attenzione a non inciampare, si portò vicino al seggio, si avvicinò al leggio e dopo aver girato due tre pagine del libro delle Liturgie, sistematosi ben bene gli occhiali sul naso, iniziò:

- Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Il Signore sia con Voi…

La liturgia era seguita da Rosapinta e da tutti i fedeli con partecipazione, e Mons. Angelini, soddisfatto più che mai dell’andamento della funzione, durante il rito di conclusione della messa, poco prima delle comunicazioni ai fedeli e della benedizione solenne, ringraziò tutti per essere venuti così numerosi.
Fatto ciò, girò ancora qualche pagina sul libro delle Liturgie e, rivoltosi verso l’ostensorio, allargò le braccia, girò il palmo delle mani verso l’alto e iniziò la benedizione solenne eucaristica:

- Adoriamo, dunque, prostrati un sì gran sacramento;
l'antica legge ceda alla nuova,
e la fede supplisca al difetto dei nostri sensi.
Gloria e lode, salute, onore,
potenza e benedizione al Padre e al Figlio:
pari  lode sia allo Spirito Santo, che procede da entrambi.
Per Cristo nostro Signore!

Mons. Angelini afferrò saldamente l’ostensorio con la particola benedetta, lo sollevò dall’alzata e giratosi verso i fedeli, senza dire una parola, fece il segno della Croce.
In quel preciso istante Rosapinta, spinta da una sensazione di pace interiore e distratta da una strana percezione di profumo nell’aria proveniente dalla sua sinistra, si girò da quel lato e le sembrò di vedere la fiammella sulla testa di san Vincenzo Ferreri  prendere vita e illuminarsi di un rosso intenso crescente. Non solo, le parve che le scritte stampate sul librone che san Vincenzo teneva sulla mano venissero proiettate come fasci di luce, riempiendo tutta la parete opposta con il "Timete Deum, quia venit hora judicii eius".
Spaventata più che mai, incredula su ciò che stava accadendo e non rendendosi conto se altre persone e lo stesso mons. Angelini vedessero questi strani fenomeni, lì per lì tacque.
Mons. Angelini, terminata la benedizione, con la stessa precauzione con cui prese l’ostensorio, alla stessa maniera lo riposizionò sull’altare.
Ad un tratto dal primo posto della panca, un urlo straziante di paura si levò per tutta la Rettoria. Rosapinta, presa da uno stato di agitazione mistica, era inchiodata sulla panca, tremante di paura con sulle ginocchia il foulard con dipinto l’Ecce Homo che realmente grondava sangue dalla corona di spine, sino a sporcare il bell’abitino e le cosce sottostanti. Così la trovarono accorrendo e il Monsignore e le persone che si trovavano accanto a lei, con un braccio alzato a indicare la statua di san Vincenzo Ferreri, l’altro a indicare il muro con l’anatema luminoso, e con il foulard e le gambe piene di sangue, in preda a un mutismo assoluto. L’unica parola che a malapena riusciva ad articolare era "San Vincenzo, la fiamma, l’anatema". Poi tacque in una sorta di estasi incosciente.

- Miracolo, miracolo, San Vincenzo ha fatto il miracolo, Rosapinta è stata miracolata; miracolo, miracolo.

In tutta la chiesa e in tutto il paese la voce del miracolo di San Vincenzo Ferrari si diffuse in un attimo. Migliaia di persone si riversarono su Corso Garibaldi e altrettante tentarono di entra nella Rettoria. Tutti volevano vedere, tutti volevano toccare il sangue sgorgato dalle spine della corona dell’ Ecce Homo sul foulard di Rosapinta.
Rosapinta, non del tutto riavutasi dall’estasi, piena di sangue sino alle caviglie, biascicando il nome di San Vincenzo, fu accompagnata da una moltitudine di gente in processione a casa sua.

Fine della quarta parte.

Carmelo Rotolo

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 13 novembre 2016.
Per gentile concessione dell'Autore.
© Riproduzione riservata.

 

 

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12/11/2016

Comune. Nominativi degli scrutatori per il referendum costituzionale del 4 dicembre

 

Sorteggio degli scrutatori

Lo scorso giovedi 10 novembre, alle ore 18.00, nella sede del Comune, la Commissione elettorale ha proceduto, in pubblica adunanza, alla nomina degli scrutatori destinati agli uffici di sezione per il referendum costituzionale di domenica 4 dicembre 2016. Pubblichiamo l'elenco degli scrutatori.

Sezione n° 1: Tirone Giuseppe, Zicari Rosanna, Carlisi Angela.

Sezione n° 2: Bellomo Giuseppe, Salvaggio Adriana, Randisi Giovanni.

Sezione n° 3: Neglia Pasqua, Costanza Giuseppina, Volpe Giuseppe.

Sezione n° 4: Ciraolo Maria Conc., Brucculeri Lorenzo, Di Liberto Raimondo.

Sezione n° 5: Palumbo Alfonsa, Fantauzzo Maria, Mangione Calogero.

Sezione n° 6: Mulè Francesco, Sciascia Ylenia, Vitello Rita.

Sezione n° 7: Agnello Erika, Zucchetto Lidia, Agnello Patrizia.

Sezione n° 8: Licata Antonia, Mancuso Roberto, Cimino Giuseppe.

Sezione n° 9: Arnone Salvatore, Cuffaro Antonella, Bordonaro Rosa.

Sezione n° 10: Carraggi Loredana, Miceli Francoise, Russello Mirko.

Sezione n° 11: Zaffuto Maurizio, Todaro Rosa, Morgante Luana Maria.

Sezione n° 12: Castronovo Giovanni, Licata Maria Graziella, Infantino Gioacchino.

Elenco scrutatori supplenti, in ordine di estrazione: Salvaggio Diego, Cuffaro Carmelina, Broccia Davide, Pillitteri Alessandro, Castronovo Giovanni, Liotta Calogera, Castiglione Maria Rita, Di Maggio Salvatrice, Cipolla Salvatore, Napoli Vanessa, La Mendola Calogero, Vizzini Giovanna.

  
Redazione
12 novembre 2016
  

Comune di Grotte

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12/11/2016

Volontariato. Sabato 12 novembre, donazione di sangue presso la sede Adas di Grotte

 

ADAS (Associazione Donatori Autonoma Sangue)

Verrà effettuata oggi, sabato 12 novembre, dalle ore 08.00 alle ore 12.15 a Grotte, presso la sede Adas di Via Francesco Ingrao n° 92-94, la raccolta di sangue che, con cadenza mensile, coinvolge i donatori grottesi. L'autoemoteca sosterà nel piazzale interno della struttura. I donatori dovranno essere a digiuno e dovranno portare il tesserino Adas, un documento di riconoscimento e le ultime analisi; ciò consentirà al personale medico, nel massimo rispetto della privacy, di valutarne lo stato di salute e consentire di effettuare la donazione con più tranquillità. Donare il sangue è un atto di generosità, gratuito e disinteressato; un gesto d'amore che gratifica chi lo compie e salva la vita a chi lo riceve.

Donazione di sangue
Grotte - Via Francesco Ingrao n° 92-94
Sabato 12 novembre - ore 08.00/12.15
 

 

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11/11/2016

Viabilità. Regolazione del traffico per la Festa di Santa Venera, domenica 13 novembre

 

Polizia Municipale

Per consentire lo svolgimento della processione per la Festa di Santa Venera, in programma per domenica 13 novembre, è stata emessa una ordinanza al fine di regolare la circolazione nelle vie interessate dalla manifestazione.

*****

COMUNE DI GROTTE
(Agrigento)

ORDINANZA N° 43 DEL 10/11/2016

IL RESPONSABILE DI P.O. N. 1

VISTO il programma della manifestazione della festa di Santa Venera patrona del Comune di Grotte, dal quale si evince  che il 13 novembre p.v. avrà luogo una processione che accompagnerà il simulacro della Santa per le vie  principali del paese;
CONSIDERATO che, al fine di salvaguardare l’incolumità di quanti parteciperanno alla processione e per il normale svolgimento delle manifestazioni, si rende necessario inibire al traffico veicolare l’intero percorso;
RITENUTO doveroso provvedere in merito, assicurando la vigilanza con apposite pattuglie del locale Corpo di Polizia Municipale;
VISTO l’art. 7 del D.L. 30.04.1992, n° 285 “Nuovo Codice della Strada”;
VISTO il D.P.R. 16.12.1992, n° 495 “Regolamento d’esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada”;
VISTO il D.Lgs 18 agosto 2000, n° 267;

ORDINA

Giorno 13 novembre 2016, dalle ore 17.00 alle ore 22.00 ed in ogni caso fino al termine della manifestazione, in Piazza Marconi, Via G. Meli, Largo Pagano, Viale Matteotti, Via F. Ingrao tratto di strada dall’angolo della Via Matteotti al Viale della Vittoria, Viale della Vittoria, Corso Garibaldi e Piazza Marconi è vietato il transito e la sosta a tutti i veicoli; il transito verrà disciplinato secondo le esigenze del momento, da apposita pattuglia di Polizia Municipale.
Tutti gli Ufficiali e gli Agenti di cui all’art. 12 del Nuovo Codice della Strada sono incaricati alla esecuzione della presente.

Dalla Residenza Municipale lì, 10 novembre 2016

Comune di Grotte

   

Il Responsabile di P.O. n. 1
Isp. Capo Salvatore Liotta

 

 

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11/11/2016

Iniziative. "Passo e... spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di venerdi 11 novembre

 

Passo e... Spasso!

Appuntamento settimanale del venerdi con "Passo e... spasso!", la passeggiata "della salute".

Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 11 novembre:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza

Via Carnevale, Via Fonte, Via Buonarroti, Via Bruto, Via Vico, Via Europa, Via Romita, Via Crispi, Via Saragat, Via Ingrao, Via Giuliano, Via Terranova, Viale Livatino, Via del Gesù, Viale Pertini, Via Maroncelli, Via Pellico, Via Gioia, Via Dionigi, Via Acquanova, Via Cavour, Rossini, Via Collegio, Via Villa Fiorita,
arrivo Piazza Magnani.

Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
 

 

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11/11/2016

Culti. Assemblea dei Testimoni di Geova della provincia di Agrigento; domenica 13 novembre

 

Assemblea dei Testimoni di Geova
Assemblea

Circa 1.500 testimoni di Geova, provenienti da Agrigento, Grotte e altri paesi della provincia, si ritroveranno domenica 13 novembre presso la Sala delle Assemblee di Caltanissetta, in Contrada Canicassè Casale, per l’assemblea di circoscrizione sul tema: “Rafforziamo la nostra fede in Geova”, che trae spunto dal passo biblico di Ebrei 11,6.
Domenica mattina, alle ore 09.30 si darà inizio al programma organizzato con relazioni, interviste e dimostrazioni dal vivo che risponderanno a diverse domande tra cui:
- Perché è necessario avere fede in ogni circostanza?
- Come possiamo accrescere la nostra fede?
- Come facciamo a essere sicuri che chi ha fede autentica sarà ricompensato?
Un momento importante della giornata sarà il battesimo per immersione di nuovi fedeli che saranno incoraggiati da un discorso, pronunciato per l’occasione, sul tema: “Seguite attentamente le Sue orme… dopo il Battesimo”.
Nel pomeriggio verrà sviluppato il discorso pubblico dal tema: “La vera fede: Cos’è? Come possiamo manifestarla?”.
In tutto il mondo i Testimoni di Geova contano più di 8 milioni di fedeli; in Italia oltre 251.000 e nella città di Agrigento e provincia conta una comunità di circa 2.000 persone raggruppate in decine di congregazioni.
Il programma inizierà alle ore 09.30 e terminerà alle ore 16.15, con intervallo dalle 12.00 alle 13.10.
L’ingresso è libero e non si promuovono collette. Tutti gli interessati sono invitati ad assistere.
  
Redazione
11 novembre 2016
  

 

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10/11/2016

Comune. Giovedi 10 novembre, nomina degli scrutatori per il referendum costituzionale del 4 dicembre

 

Nomina degli scrutatori

Oggi, giovedi 10 novembre 2016, alle ore 18.00 nel Palazzo Municipale di Grotte, la Commissione elettorale comunale - riunita in pubblica adunanza - procederà alla nomina degli scrutatori che saranno destinati agli uffici di sezione per il referendum popolare di domenica 4 dicembre 2016.

*****

REFERENDUM COSTITUZIONALE
DI DOMENICA 4 DICEMBRE 2016


CONVOCAZIONE DELLA COMMISSIONE ELETTORALE
COMUNALE
PER LA NOMINA DEGLI SCRUTATORI

COMUNE DI GROTTE

IL SINDACO

     Visto l’articolo 19, primo comma, della legge 25 maggio 1970, n. 352, recante norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sulla iniziativa legislativa del popolo;
     Visto l’articolo 2 della legge 22 maggio 1978, n. 199, come sostituito dall’articolo 2 della legge 7 maggio 2009, n. 46;
     Visto l’articolo 9 della legge 23 aprile 1976, n. 136, recante norme sulla riduzione dei termini e sulla semplificazione del procedimento elettorale;
     Visto l’articolo 6 della legge 8 marzo 1989, n. 95, recante norme per l’istituzione dell’albo delle persone idonee all’ufficio di scrutatore di seggio elettorale;
     Visto il decreto del Presidente della Repubblica 27 settembre 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - Serie generale n. 227 del 28 settembre 2016, con il quale sono stati convocati per il giorno di domenica 4 dicembre 2016 i comizi per lo svolgimento del seguente referendum costituzionale: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione” approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?»;

RENDE NOTO

che la Commissione elettorale comunale è convocata nella sede del Comune in pubblica adunanza per il giorno 10 novembre 2016, alle ore 18.00, per procedere alla nomina degli scrutatori che saranno destinati agli uffici di sezione per il referendum costituzionale di domenica 4 dicembre 2016.

Grotte, addì 07 novembre 2016

Comune di Grotte

   

Il Sindaco
Paolino Fantauzzo
 

 

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09/11/2016

Referendum. Convegno sul tema "Io voto NO"; venerdi 18 novembre all'auditorium San Nicola

 

Convegno sul tema "Io voto NO"; venerdi 18 novembre all'auditorium San Nicola
Manifesto

Domenica 4 dicembre 2016, dalle ore 07.00 alle ore 23.00, si svolgeranno le operazioni di voto per il referendum popolare confermativo sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi (vedi il testo della riforma).
Il quesito stampato sulla scheda è: “Approvate il testo della legge costituzionale concernente «Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione» approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?”.
Per spiegare le ragioni del NO, venerdi 18 novembre, alle ore 18.00 presso l'auditorium San Nicola in Grotte, si terrà un convegno al quale parteciperanno gli onorevoli Nello Musumeci e Giusy Savarino.
La manifestazione è promossa ed organizzata da Aristotele Cuffaro, che coordinerà gli interventi.
  
Redazione
9 novembre 2016
  

Nello Musumeci ed Aristotele Cuffaro
Musumeci e Cuffaro

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08/11/2016

Chiesa. Cambiano gli orari di apertura della casa natale di Padre Vinti

 

Padre Vinti
Padre Vinti

 

Cambiano gli orari di apertura ai fedeli della casa natale di Padre Michele Arcangelo Maria Antonio Vinti. Del sacerdote grottese, instancabile confessore, umile pastore e guida spirituale, salito al cielo nel 1943 all'età di 50 anni, è in corso la causa di beatificazione che, avendo superato la fase diocesana, si trova in visione presso la Santa Sede, alla Congregazione per le Cause dei Santi.
Ogni lunedi dalle ore 11.00 alle ore 12.30, e ogni mercoledi dalle ore 15.30 alle ore 17.00, la casa natale di Padre Vinti sarà a disposizione dei fedeli che desiderano visitarla o raccogliersi in preghiera. Per i lunedi è prevista la recita del santo Rosario mentre i mercoledi saranno dedicati alla Coroncina della Divina Misericordia.
Per i devoti che desiderano visitare la casa in giorni o in orari diversi da quelli previsti, o che necessitano di ulteriori informazioni, è a disposizione il numero 338.6078369.
  
Carmelo Arnone
8 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
  

Riaperta al pubblico la casa natale del Servo di Dio Padre Vinti.
Cartello

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08/11/2016

Agrigento. Teatro da Camera: 2^ serata al Circolo Empedocleo, con un omaggio a Edoardo De Filippo

 

Circolo Empedocleo
Circolo Empedocleo

Seconda serata della Rassegna Teatro da Camera, dopo la prima di grande successo e consensi dedicata alla cultura satirica e umoristica classica (greca e latina) “Comoedia Ridens”.
Sabato 12 novembre, alle ore 18.15 andrà in scena la 2^ serata della Stagione 2016-2017 della 1^ Rassegna di Teatro da Camera organizzata dal “Circolo Empedocleo - Teatro Club” presieduto da Giuseppe Adamo e dal “Pirandello Stable Festival” di Mario Gaziano. La serata è un omaggio al grande Eduardo De Filippo, con la rappresentazione di due atti unici e un contenitore artistico tutto napoletano.
In scena due celeberrimi testi (più un monologo) di Eduardo, che l'autore volle definire scherzi teatrali:
- Pericolosamente (con Marianna Ragusa, Francesco Colletti, Maurizio Fratacci; partecipazione e regia di Francesco Naccari);
- L'amicizia (con Maria Fantauzzo, Giuseppe Gramaglia e Calogero D'Aleo, per la regia di Felice Catalano);
- Il caffè (monologo con Francesco Naccari).
Partecipazione straordinaria del cantautore folk Antonio Zarcone con “Voci e Suoni dal Sud”. Collaborazione artistica di Andrea Cassaro e Maria Grazia Castellana. Direzione artistica e progetto di Mario Gaziano e Giuseppe Adamo.
La stagione teatrale prevede la terza serata il 15 dicembre “Voci e Suoni del Natale”, dedicata interamente alle tradizioni natalizie con uno schema proprio da Teatro da Camera. Gli altri 5 appuntamenti nel 2017: da Ionesco a Cechov, a Sciascia, a Pirandello e Dario Fo. Ingresso riservato a soci e amici del Circolo appassionati del teatro culturale.
  
Redazione
8 novembre 2016
  

 

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07/11/2016

Cinema. Guardando "In guerra per amore"; di Angelo Costanza

 


Angelo Costanza

In guerra per amore; un film di PIF
Locandina


IN GUERRA PER AMORE di Pif (Pierfrancesco Diliberto)

    
Pif, con questo film, mi ha commosso e strappato qualche risata (che non guasta).
     Secondo me come regista ha grossi margini di crescita, e crescerà perché umile e rispettoso degli artisti che lo hanno preceduto; lo si capisce dalle diverse e volute citazioni: La dolce vita (Fellini), La vita è bella (Benigni), Nuovo cinema paradiso (Tornatore), il fotografo Robert Capa e qualcun'altra che forse mi sarà sfuggita.
     In questo film ho visto un passato che, in chiave Gattopardiana, ancora esiste nelle vesti colte di politici e banchieri (si chiamava autoscatto, oggi selfie).
     Arturo Giammarresi (Pif), però, non si arrende e, accanto all'amore della sua vita, resta caparbiamente seduto sulla panchina (stile Forrest Gump) ad aspettare: prima o poi devi uscire da quel palazzo, devo dirti la verità.

     P.S.: Secondo me, ciò che è poi diventato "In guerra per Amore", è un soggetto straordinario. Se l'avesse diretto Francesco Rosi ne sarebbe uscito un capolavoro, Pif ne ha fatto un film bellissimo
.
  
Angelo Costanza
7 novembre 2016
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07/11/2016

Referendum. Costituito a Grotte il "Comitato per il NO"; aperte le adesioni

 

Comitato per il NO
Comitato per il NO

Si è costituito anche a Grotte il “Comitato per il NO al referendum costituzionale”, con sede al n° 118 di Corso Garibaldi.
A darne conferma ufficiale è il presidente della
libera associazione spontanea per il "NO", Michelangelo Palermo.
Il Comitato, che nella definizione statutaria è apolitico e aconfessionale, si propone la finalità di gestire a livello locale e provinciale la campagna per il NO al referendum costituzionale, indetto per il prossimo 4 dicembre 2016.
Tra gli scopi del Comitato: agire a livello locale in modo coordinato e in stretta collaborazione con il Coordinamento Nazionale per la Democrazia Costituzionale nell’ambito delle linee guida da questo espresse con riguardo alla campagna referendaria.
In particolare, il Comitato si prefigge di: aderire al Comitato Nazionale per la Democrazia Costituzionale; realizzare attività informative e di promozione della campagna del NO al referendum costituzionale, utilizzando il materiale predisposto e messo a disposizione dal Comitato Nazionale per la Democrazia Costituzionale; promuovere dibattiti, iniziative e manifestazioni a livello locale e provinciale a sostegno del referendum per il NO alla riforma costituzionale
.
Il Comitato è
aperto alla partecipazione di tutti cittadini che, a titolo personale o in rappresentanza di soggetti politici, sindacali e associativi, ne faranno richiesta con dichiarazione di adesione indirizzata al Comitato (michelangelopalermo@hotmail.com).
  
Carmelo Arnone
7 novembre 2016
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07/11/2016

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della Settimana

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti.
Per agevolarne la consultazione, gli avvisi settimanali sono pubblicati anche nella pagina Chiesa.

Lunedi 7
novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa in onore di Padre Vinti, nel 46° anniversario della traslazione delle spoglie mortali;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera animato dal Rinnovamento nello Spirito Santo;
- ore 20.00, a san Rocco, riunione del gruppo delle coppie.

Martedi 8
novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 20.15, nei locali della chiesa San Francesco, catechesi tenuta dai fratelli del Cammino Neocatecumenale.

Mercoledi 9
novembre
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 18.00, a san Rocco, prove di canto;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, catechesi a cura del Rinnovamento nello Spirito Santo.

Giovedi 10
novembre
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa Solenne in memoria di tutti i fedeli defunti nel corso dell'anno (sia della parrocchia Madonna del Carmelo che della parrocchia santa Venera);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, a san Rocco, santa Messa in memoria di tutti i fedeli parrocchiani defunti nel corso dell'anno;
- ore 18.30, in chiesa Madre, adorazione Eucaristica.

Venerdi 11
novembre - Triduo di Santa Venera
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 17.30, in chiesa Madre, esposizione delle reliquie di santa Venera e santa Messa;
- ore 20.15, nei locali della chiesa San Francesco, catechesi tenuta dai fratelli del Cammino Neocatecumenale.

Sabato 12
novembre - Triduo di Santa Venera
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 09.00, a san Rocco, santa Messa;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 20.15, a San Francesco, santa Messa animata dalle Comunità Neocatecumenali.

Domenica 13
novembre - Triduo di Santa Venera
- ore 08.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa san Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa; al termine, processione del simulacro di santa Venera per le vie principali del paese.

Lunedi 14 novembre - Festa di Santa Venera
Oggi nella chiesa Madonna del Carmelo non sarà celebrata la santa Messa;
- ore 09.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 17.30, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.30, in chiesa Madre, incontro di preghiera animato dal Rinnovamento nello Spirito Santo.

AVVISI

Nei giorni 21 e 22 novembre, a Racalmuto, ci sarà la preparazione per coloro che vogliono rinnovare il mandato di Ministro Straordinario dell'Eucaristia e per coloro che vogliono dare - per la prima volta - la disponibilità a svolgere questo servizio.  

Ogni martedi e venerdi, alle ore 20.15 nei locali della chiesa di san Francesco, hanno luogo le catechesi tenute dai fratelli del Cammino Neocatecumenale.

Orari delle Sante Messe in vigore dal 30/10/2016:

   Feriali:
   ore 08.45, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.00, chiesa Madre

   Prefestivi:
   ore 18.30, chiesa Madre
   ore 20.15, chiesa San Francesco (animata dalle comunità neocatecumenali)

   Festivi:
   ore 08.00, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 10.00, chiesa San Rocco
   ore 11.00, chiesa Madre
   ore 11.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 17.30, chiesa Madonna del Carmelo
   ore 18.45, chiesa Madre
 

 

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06/11/2016

Racconti. "Dietro la porta della Rettoria", di Carmelo Rotolo; 3^ parte

 

Carmelo Rotolo
Carmelo Rotolo

Chiesa del Purgatorio
Chiesa del Purgatorio


DIETRO LA PORTA DELLA RETTORIA
"Storia di umana santità tra il calabrese Francesco e il catalano Vincenzo"

di Carmelo Rotolo

Terza parte

Da più di un'ora ormai all'interno della chiesa, il silenzio assoluto era l'unico fedele guardiano di tutto ciò che di valore era stato portato la mattina e durante tutto il pomeriggio.
Appoggiati garbatamente sopra il tavolino a lato l'altare principale e coperti da una tovaglia di cotone, ingiallita da anni di esposizione all'umidità della chiesa, facevano bell'attesa pochissime suppellettili e qualche ornamento in finto oro, come l'alzata sull'altare, o gli oggetti per la celebrazione della messa. Da sotto la tovaglia si intravedeva il vassoio ovale di vetro bordato d'oro zecchino, con dentro le ampolle dell'acqua e del vino; forse l'unica cosa di valore presente nella chiesa in quel momento.
Appeso alla parete, un grande quadro con su dipinta la Deposizione, e in fondo gli stucchi con Cristo e l'Eterno che incoronano la Vergine, chiudevano il corredo di valore di proprietà della Rettoria. Anche lungo Corso Garibaldi e nell'antistante Piazza Marconi, il silenzio era assoluto protagonista e sentinella della vita notturna. Solo qualche cane randagio abbaiava soffocato in lontananza, nel tentativo di recuperare qualche pezzo d'osso conteso. Mentre più avanti, nella Piazza della Fontana, il nitrire di qualche mula all'abbeveratoio, avvertiva il vicinato che l'alba era prossima a spuntare.
Improvvisamente, dal fondo della navata, a interrompere la tranquillità dell'intera chiesa, un rinvigorito san Francesco cominciò a chiamare:

- San Vincè… San Vincè!

Non ricevendo alcun riscontro dal santo catalano, san Francesco si mise a cantilenare:

- Tutto è, quiete senza fine. Solo l'umore cupo dell'anima, tormenta la mente mia di vividi ricordi e, ne provo piacimento.

Quietò qualche minuto, in attesa che l’orgoglio di san Vincenzo, svegliato dal quel richiamo impertinente desse i suoi frutti, e continuò:

- Solo l'odore di timo selvatico e di aneto….

Dalla sua sinistra, la voce di san Vincenzo, sporcata dal torpore del dormiveglia appena interrotto, seguitò forte:

- ... di zagara e fieno, di paglia bagnata e brezza marina, avvolge i miei sensi troppo a lungo distratti e assopiti e, ne provo piacimento.

Poi, a confermare il sospetto di san Francesco che il dormiveglia del santo catalano era più veglia di attesa che sonno vero e proprio, san Vincenzo continuò:

- San Francè, vedo che vi siete ripreso bene dalla bronchite e dalla febbre! E, a quanto sentono le mie orecchie, anche di spirito poetico! Oh…! Oh…!, san Francè, ma siamo sicuri che state bene? Non è che per caso sotto questa  repentina ripresa, cova una febbre maligna? Sa con l’umidità che c’è in questa chiesa!

Un riso sarcastico di soddisfazione terminò l’inizio di una nuova discussione tra i due santi da una parte, dall’altra invece il compiacimento di san Francesco di aver scoperto la farsa di san Vincenzo e di avergli fatto credere di aver recuperato il proprio orgoglio, gli diede la convinzione di poter perseguire con la sua complicità, una strana idea che da qualche ora lo agitava per tutta la persona dalla testa ai piedi.
Non passarono neanche dieci minuti che san Francesco, preso da quella sua sensazione strana di agitazione, cominciò a chiamare san Vincenzo. Sembrava in estasi, come uno il cui cervello scosso da secoli di torpore e inattività riprendesse a girare vorticosamente nella smania di fare come in vita, una qualche cosa che potesse recare giovamento a se stesso, ma soprattutto agli altri.

- San Vincè…! San Vincè…! Vi devo parlare.

- Ah!... bene.

Rispose san Vincenzo. Poi come a voler essere sicuro di aver ben capito, ribadì:

- Ah!..., bene. Chi l’avrebbe mai detto? Mah!.... Dite, dite pure san Francè. Cos’è che vi turba? Come vi posso aiutare? Ma badate bene che non sono più disposto a tollerare le vostre sfuriate nei miei confronti e nei confronti dell’abito che porto!

San Francesco annuì, nella sua rigidità di cartapesta e cominciò il suo discorso.

- San Vincè, sono anni e anni che siamo rinchiusi in questa chiesa di secondo ordine, al freddo, sempre al buio, pieni di polvere e con l’umidità che ci sta facendo marcire tutti e due, per non parlare poi di topi, ragni e tarme che hanno fatto delle nostre statue la loro chiesa personale. E in tutto questo tempo non è mai successo nulla che valesse la pena di ricordare. Anche la gente, san Vincè, è distratta, ha perso interesse per le cose di fede, non credono più a niente. Non sanno nemmeno come ci chiamiamo e cosa abbiamo fatto in vita. Per non parlare di questi preti troppo moderni, troppo giovani, sempre con la testa per aria. Certo non è colpa loro, è la società che sta cambiando, ma confusamente, senza regole, come le stagioni, non si capisce più quando comincia una e quando finisce l’altra. Poverini, fanno quello che possono; vengono qua una, due volte l’anno, dicono qualche messa e poi, punto a capo e lettera maiuscola. San Vincè, come ebbi a dire a suo tempo, io sono di cartapesta e voi di legno, stando così le cose, prima o poi, senza nemmeno aspettare che i topi e le tarme ci consumino sino all’ultima fibra che abbiamo dentro, ci butteranno in un ripostiglio e, come Nostro Signore comanda, diventeremo polvere da spazzare via.

San Vincenzo dalla sua postazione, seguendo il discorso di san Francesco, annuiva, aumentando o diminuendo il rossore della fiammella sulla testa, accompagnandolo con un

- Povero me!..., povero me! Cosa ne sarà di noi!

- San Vincè!…, - tuonò infervorato san Francesco -, veramente voi pensate di finire la vostra esistenza materiale e intellettuale così, nell’oblio e nell’indifferenza assoluta della gente? Sul serio voi trovate che dopo tutto quello che voi avete fatto di buono nella vita e dopo, possa essere solo un nome scritto sul calendario, dove la gente a mala pena ci scrive accanto un appunto per la spesa o chissà d’altro? Ah!… No… san Vincè, io non ci sto; una fine così indecorosa io non la merito…, noi non la meritiamo!

San Vincenzo, incupito e preoccupato dalle parole del santo Collega francescano minore, non sapendo dove andasse a parare il discorso, lì per lì, si limitò in un laconico:

- Mah!... chissà cosa ci aspetta.

- Ahimè! San Vincè…, - apostrofò san Francesco -, mi sa che voi vi accontentate di poco, non è da voi domenicano istruito e combattivo, dottore e fautore dello Scisma d’Occidente, come voi stesso vi siete proclamato ad arrendervi così indifferente.

- Poi, quasi a voler dare un impulso all’autostima e alla capacità di reagire positivamente alle proprie parole azzardò un..

- E pensare che siete considerato da tutti l’Angelo dell’Apocalisse!

A queste parole san Vincenzo inveì:

- Santo cielo!... piantatela! Cosa volete che faccia san Francè…; sono stato, ho fatto, ho detto! Mi avete sentito san Francè, non sono in grado nemmeno di trovare due, tre parole per finire quel poemetto che tanto vi ha disturbato nei giorni scorsi. E poi… il passato è passato, adesso basta!

E ancora:

- San Francè vi siete visto? Voi avete seicento anni, mezzo mangiato dalle tarme e infracidito dall’umidità, io ho seicentosessantasei anni e sono conciato peggio di voi… ma cosa volete che facciamo! Alla nostra età ringraziamo Nostro Signore se almeno una, due volte l’anno ci passano lo straccio addosso per la polvere. San France!... ma cosa vi siete messo in testa? Misericordia!... aiutami tu!

San Francesco, calmo, senza scomporsi minimamente, seccamente rispose:

- San Vincè ho capito, qua non ne veniamo ad una; adesso vi dico come la penso io! Vogliamo ridare a questa gente la possibilità di riappropriarsi di quella fede in Dio e delle cose di chiesa che stanno irrimediabilmente perdendo, distratti come sono dalle modernità e dal vivere freneticamente?

E poi, a continuare il discorso, in attesa che in san Vincenzo venisse fuori quel poco dell’irruento orgoglio giovanile, continuò:

- Vogliamo aiutarlo questo benedetto argentino, domenicano come voi, a ridare un minimo di  cristiana speranza alla gente perbene.

- Aiutare questa povera gente, aiutare questo argentino! Ma come san Francè? Per mio Dio! Voi mi preoccupate! Dite.. dite, san Francè!

- Con un miracolo san Vincè! Con un miracolo come quelli di una volta!

Rispose san Francesco seccamente, alterato nella voce.

- Un miracolo! Un miracolo! Questa è pura eresia, voi straparlate, avete ancora la febbre san Francè! Ma che cos’è!…, ora i miracoli si fabbricano a tavolino, per il piacere della gente, per dare una mano al Papa argentino! San Francè siamo nel XXI secolo, per caso non vi siete accorto che la gente ha internet, comunica con whatsapp e facebook? Ma quale miracolo e miracolo d’Egitto! Lasciatemi in pace san Francè, non mi tirate dentro a questa vostra pericolosa fantasia!

Un attimo di silenzio lungo un'eternità e san Francesco ripartì all’attacco, sicuro questa volta di colpire l’orgoglio del Dottore catalano.

- San Vincè sentite un po’! Questo miracolo se non lo volete fare per la gente, fatelo per voi stesso.

- Per me stesso! Non capisco, san Francè? Rispose il domenicano.

- Per voi stesso, certo!... Se non ricordo male questa chiesa dopo la costruzione e per molti secoli a venire era stata dedicata a voi, san Vincenzo Ferreri, poi come fu come non fu, le cambiarono il nome e la destinarono alle Anime del Purgatorio. Beh! Un santo come voi, con tutti i miracoli che avete fatto, con tutte le cose di politica religiosa che avete sostenuto, con tutti gli scritti che avete lasciato alla gente, non meritavate certamente questo affronto! E voi, cosa avete fatto per impedirlo? Niente! Niente di niente!... Ecco questo è un buon motivo…, san Vincè! Un bel miracolo per appropriarvi di ciò che vi è stato ingiustamente tolto. Pensateci, pensateci!...

Qualche minuto dopo, una voce soffocata echeggiò per l’intera navata:

- Che il buon Dio mi assista e mi perdoni! Va bene, cosa dobbiamo fare san Francè?

San Francesco soddisfatto rispose:

- Adesso vi spiego…!

- Allora, voi, alla fine della...

Fine della terza parte.

Carmelo Rotolo

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 6 novembre 2016.
Per gentile concessione dell'Autore.
© Riproduzione riservata.

 

 

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06/11/2016

Ricorrenze. Celebrato il 4 Novembre, Festa delle Forze Armate e Giornata dell'Unità Nazionale

 

Celebrato il 4 Novembre, Festa delle Forze Armate e Giornata dell'Unità Nazionale
Vedi le foto

Venerdi 4 novembre 2016 si è svolta a Grotte la cerimonia per la Festa delle Forze Armate e della Giornata dell'Unità Nazionale. L’Amministrazione comunale, presieduta dal sindaco Paolino Fantauzzo, ha voluto mantenere l'impegno di ricordare in maniera significativa la ricorrenza, in particolare per rendere onore ai caduti di tutte le guerre ed alle Forze Armate "che da sempre - ha affermato il Primo Cittadino - ma soprattutto in questi ultimi tempi, sono fortemente impegnate nel mantenimento della pace, della libertà nella democrazia e della sicurezza pubblica".
Alla manifestazione erano presenti rappresentanti dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo Forestale, del Corpo di Polizia Municipale e delle Associazioni Combattentistiche. Era presente anche una rappresentanza degli studenti dell'Istituto Comprensivo "A. Roncalli", accompagnati da alcuni docenti.
La commemorazione è iniziata con una Santa Messa celebrata nella chiesa Madre da padre Giovanni Fregapane, al termine della quale i presenti, in ordinato corteo, hanno raggiunto la villetta "Collodi" per rendere omaggio ai caduti, dinanzi alle lapidi con i nomi dei cittadini grottesi che hanno dato la vita per la patria.
Successivamente in Piazza Umberto I, davanti al monumento ai caduti di tutte le guerre, si è svolta la cerimonia dell'alzabandiera sulle note del "Silenzio" intonato dalla 1^ Tromba del Complesso Bandistico "G. Verdi" (che ha animato le varie fasi della manifestazione).
Dopo il discorso commemorativo pronunciato dal Sindaco, sono stati ricordati, uno per uno, tutti i caduti grottesi, i cui nomi sono stati pronunciati dall'avv. Gianfranco Pilato e dalla presidente del Consiglio comunale Rosellina Marchetta.
Pubblichiamo alcune immagini della manifestazione (76 foto di © Salvo Lo Re "President").
  
Carmelo Arnone
6 novembre 2016
© Riproduzione riservata.

Ricorrenza del 4 Novembre (Foto) Visita l'argomento
  

 

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05/11/2016

Viabilità. Regolazione del traffico per la Festa di San Martino, domenica 6 novembre in Piazza Marconi

 

Polizia Municipale

Per consentire lo svolgimento della Festa di San Martino, organizzata per domenica 6 novembre in Piazza Marconi, è stato disposto il divieto di transito e sosta per tutti i veicoli in Corso Garibaldi (da Via Collegio all'incrocio con Via Confine) dalle ore 18.00 alle 24.00.

*****

COMUNE DI GROTTE
(Agrigento)

ORDINANZA DEL 04/11/2016

IL RESPONSABILE DI P.O. N.1

VISTA l’istanza presentata dal Sig. Marsala Carmelo, in rappresentanza dei gestori dei Bar Diana, Caffè Marconi, Central Bar, e Bonsignore Caffè, siti in Piazza Marconi e Corso Garibaldi, con la quale chiedono per il giorno 06 p.v. dalle ore 18.00 alle ore 24.00, l’inibizione al transito del tratto del Corso Garibaldi, dall’angolo della Via Collegio alla Piazza Marconi,  in occasione  della III Festa di San Martino, che si terranno in quel tratto di strada;
VISTO il patrocinio del Comune di Grotte;
RITENUTO di dover accogliere la suddetta istanza stante che la cittadinanza verrà coinvolta  riunendosi nella Piazza principale del Comune;
CONSIDERATO che per il normale svolgimento della manifestazione si rende necessario inibire parte del Corso Garibaldi;
DATO ATTO che verrà installata apposita segnaletica stradale;
VISTO l’art. 7 del D.L. 30.04.1992, n° 285 “Nuovo Codice della Strada”;
VISTO il D.P.R. 16.12.1992, n° 495 “Regolamento d’esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada”;
VISTO il D.Lgs 18 agosto 2000, n° 267;

ORDINA

Giorno 6 novembre 2016, dalle ore 18.00 alle ore 24.00, è istituito il divieto di transito e di sosta per tutti i veicoli in Corso Garibaldi, tratto compreso tra la Via Collegio, la Piazza Marconi fino alla Via Confine angolo con il Corso Garibaldi.
Tutti gli Ufficiali e gli Agenti di cui all’art. 12 del Nuovo Codice della Strada sono incaricati alla esecuzione della presente.

Dalla Residenza Municipale lì, 4 novembre  2016

Comune di Grotte

   

Il Responsabile di P.O. n. 1
Isp. Capo Salvatore Liotta

 

 

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05/11/2016

Comune. Presentazione domande per l'iscrizione all'albo degli Scrutatori di seggio elettorale

 

Comune - Presentazione domande per l'iscrizione all'albo degli Scrutatori di seggio elettorale.
Modulo di domanda

Gli elettori del comune di Grotte, qualora interessati, possono presentare domanda per essere inclusi nell'Albo Unico delle persone idonee a svolgere l'ufficio di Scrutatore di seggio elettorale. Le domande dovranno essere presentate all'Ufficio Protocollo del Comune entro e non oltre il 30 novembre 2016, compilate su questo Modulo Visita l'argomento.

*****

COMUNE DI GROTTE
(Agrigento)

 

 

 

FORMAZIONE A DOMANDA DELL’ALBO UNICO DELLE PERSONE IDONEE
ALL’UFFICIO DI SCRUTATORE DI SEGGIO ELETTORALE
ART. 9, LEGGE 30 APRILE 1999 , N. 120

IL SINDACO

          Visto che ai sensi dell’art.1 della legge 8 marzo 1989, n. 95 come modificato dall’art. 9 della legge 30 aprile 1999, n. 120, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 101 del 3 Maggio 1999, ogni Comune della Repubblica è tenuto ad istituire un unico Albo delle persone idonee all’ufficio di scrutatore di seggio elettorale comprendente i nominativi degli elettori che presentino apposita domanda;
          rilevato che a tal fine entro il mese di ottobre di ogni anno nell’Albo Pretorio del Comune e in altri luoghi pubblici, deve essere affisso un apposito manifesto;

INVITA

          gli elettori che desiderino essere inseriti nell’Albo delle persone idonee all’ufficio di scrutatore di seggio elettorale, a presentare domanda, entro il 30 novembre 2015 presso questo Comune.
          Si precisa che l’inclusione nel predetto Albo è subordinata al possesso dei seguenti requisiti:
a) essere elettore del Comune;
b) avere assolto gli obblighi scolastici;
sono esclusi dalle funzioni di scrutatore di ufficio elettorale coloro che si trovino nelle condizioni di cui all’art. 23 del testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle Amministrazioni Comunali, approvato con il D.P.R. 16 maggio 1960, n. 570, ed all’art. 38 del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei Deputati, approvato con il D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361*.

          Per il ritiro dei modelli di domanda e per ogni altra informazione, gli interessati possono rivolgersi al personale addetto all’ufficio elettorale comunale durante il normale orario di lavoro.

Dalla Residenza Municipale, lì 02/11/2016

 
   

IL SINDACO
Paolino Fantauzzo
 

 
 

*Ai sensi dell’art. 23 del testo unico delle leggi per la composizione e la selezione degli organi delle Amministrazioni Comunali e dell’art. 38 del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei Deputati non possono esercitare le funzioni di Presidente di Ufficio Elettorale di sezione, di scrutatore e di segretario, le persone che appartengono alle seguenti categorie:
a) Coloro che, alla data delle elezioni, hanno superato il settantesimo anno di età;
b) I dipendenti dei Ministeri dell’Interno, delle Poste e delle Telecomunicazioni e dei Trasporti;
c) Gli appartenenti alle Forze Armate in servizio;
d) I medici Provinciali, gli Ufficiali sanitari e i medici condotti;
e) I Segretari Comunali ed i dipendenti dei Comuni, addetti o comandati a prestare servizio presso gli Uffici Elettorali Comunali;
f) I candidati alle elezioni per le quali si svolge la votazione.
 

 

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04/11/2016

Iniziative. "Passo e... spasso!", la "Passeggiata della Salute"; percorso di venerdi 4 novembre

 

Passo e... Spasso!

Appuntamento settimanale del venerdi con "Passo e... spasso!", la passeggiata "della salute".

Questo sarà il programma ed il nuovo percorso di oggi, venerdi 4 novembre:
ore 20.00 raduno in piazza mercato (Piazza A. Magnani);
ore 20.15 partenza

Via
Mattarella, Via Magazzini, Via Meli, Via Fonte, Via Trinacria, Calvario, Via Terranova, Via Moro, Via Elena di Montenegro, Via Crispi, Via Romita, Via Ingrao, Via Pirandello, Via Turati, Via Togliatti, Via Nenni, Viale Matteotti, Via Toscana, Via Madonna delle Grazie, Via Santo Stefano, Vicolo Verdi, Via Pirandello, Via Sturzo, Via Vico, arrivo Piazza Magnani.

Per partecipare, del tutto gratuitamente, basta calzare comode scarpe ed avere un pizzico di buona volontà. Non si tratta di una corsa ma di una vera e propria passeggiata lungo un percorso per nulla difficoltoso.
 

 

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04/11/2016

Chiesa. Festa di Santa Venera: programma delle celebrazioni dall'11 al 14 novembre

 

Festa di Santa Venera
Manifesto

Inizierà venerdi 11 novembre, in chiesa Madre, il triduo di preghiera che precede la celebrazione della festa di Santa Venera Vergine e Martire, patrona di Grotte, la cui ricorrenza ricade il 14 novembre di ogni anno.
Pubblichiamo il programma delle celebrazioni.

Venerdi 11 novembre
- ore 17.00: Santo Rosario
- ore 17.30: Esposizione delle sacre reliquie e Celebrazione Eucaristica

Sabato 12 novembre
- ore 17.00: Santo Rosario e Celebrazione Eucaristica

Domenica 13 novembre
- le Messe come ogni domenica
- dopo la Messa vespertina delle ore 17.30, processione del simulacro di Santa Venera per le vie del paese (percorso della processione: Piazza Marconi, Via Meli, Largo Pagano, Viale Matteotti, Portobello, Viale della Vittoria, Corso Garibaldi, chiesa Madre). La processione sarà accompagnata dalla Banda Musicale "V. Bellini" diretta dal M° Salvatore Mercato.

Lunedi 14 novembre - FESTA DI SANTA VENERA
- nella chiesa Madonna del Carmelo non sarà celebrata la santa Messa
- ore 09.00: Santa Messa
- ore 11.00: Santa Messa
- ore 17.30: Santa Messa
 

 

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03/11/2016

Solidarietà. Conad avvia una raccolta fondi a favore delle popolazioni colpite dal sisma in Centro Italia

 

Conad
Conad

Dal 2 al 13 novembre, per ogni 2 euro di prodotti "Bassi e Fissi", Conad destina 50 centesimi a favore della Protezione Civile, per la ricostruzione delle zone colpite dal sisma. Di seguito il comunicato ufficiale di Conad.

*****

"Operazione di raccolta fondi a favore delle popolazioni colpite dal sisma in Centro Italia.
Essere protagonisti nella vita della comunità, per noi di Conad significa agire su due leve distinte, che tendono a due obiettivi: la creazione di un valore economico, e la creazione di un valore sociale. La nostra è una visione chiara: pensiamo che una grande azienda debba dare un contributo significativo al Paese e alla vita della comunità. Come azienda siamo consapevoli che il valore economico, di mercato, viene generato dalla competizione, mentre il valore sociale che intendiamo costruire è invece basato sulla condivisione e sulla relazione con la Comunità.  La nostra identità d’impresa trova quindi il suo centro nella precisa volontà di restituire alla comunità parte di quanto da essa abbiamo ricevuto. Per questo viviamo con partecipazione e ansia gli eventi legati all’emergenza del sisma che, ancora una volta, ha colpito parte del Centro Italia e crediamo fermamente che l’emergenza non debba esaurirsi con l’emozione del momento.
Oggi più che mai noi di Conad vogliamo tenere accesa la solidarietà sui territori in difficoltà: vogliamo che i riflettori non si spengano, che l’attenzione non perda d’interesse e che la solidarietà non si esaurisca.
È proprio con lo spirito dell’essere coerenti, facendo coincidere i fatti con le nostre affermazioni di principio, che vogliamo lanciare sul territorio nazionale una iniziativa concreta di raccolta fondi.
Dal 2 al 13 novembre la sensibilità del nostro pubblico e la nostra si incontrano per fronteggiare una emergenza che non accenna a placarsi e per sostenere in modo attivo il ritorno alla normalità. Ogni 2 euro di prodotti Bassi e Fissi acquistati, 50 centesimi verranno devoluti a favore della Protezione Civile e saranno destinati a opere di ricostruzione per le comunità più colpite dal recente sisma. È proprio l’essere “Persone oltre le cose” che permette a ciascuno di noi di vivere in prima persona, interpretandoli, i sentimenti, i bisogni e i progetti della comunità".
  

 

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03/11/2016

Referendum. "La nostra Costituzione è un ideale, una speranza..."; discorso di Piero Calamandrei

 

Costituzione della Repubblica Italiana
Costituzione

"La nostra Costituzione è un ideale, una speranza, un impegno di lavoro da compiere" (Piero Calamandrei).
Discorso pronunciato da Piero Calamandrei (1889-1956) - politico, avvocato, accademico, uno dei Padri Costituenti - il 26 gennaio 1955, per l’inaugurazione di un ciclo di conferenze sulla Costituzione italiana organizzato da studenti universitari, per illustrarne i principi morali e giuridici in modo accessibile a tutti
.

*****

"L’art. 34 dice: “I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”.
Eh! E se non hanno i mezzi?
Allora nella nostra costituzione c’è un articolo che è il più importante di tutta la costituzione, il più impegnativo per noi che siamo al declinare, ma soprattutto per voi giovani che avete l’avvenire davanti a voi. Dice così: “É compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
É compito di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana: quindi dare lavoro a tutti, dare una giusta retribuzione a tutti, dare una scuola a tutti, dare a tutti gli uomini dignità di uomo.
Soltanto quando questo sarà raggiunto, si potrà veramente dire che la formula contenuta nell’art. 1 - “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro” - corrisponderà alla realtà.
Perché fino a che non c’è questa possibilità per ogni uomo di lavorare e di studiare e di trarre con sicurezza dal proprio lavoro i mezzi per vivere da uomo, non solo la nostra Repubblica non si potrà chiamare fondata sul lavoro, ma non si potrà chiamare neanche democratica perché una democrazia in cui non ci sia questa uguaglianza di fatto, in cui ci sia soltanto una uguaglianza di diritto, è una democrazia puramente formale, non è una democrazia in cui tutti i cittadini veramente siano messi in grado di concorrere alla vita della società, di portare il loro miglior contributo, in cui tutte le forze spirituali di tutti i cittadini siano messe a contribuire a questo cammino, a questo progresso continuo di tutta la società.
E allora voi capite da questo che la nostra costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno di lavoro da compiere.
Quanto lavoro avete da compiere! Quanto lavoro vi sta dinanzi!
É stato detto giustamente che le costituzioni sono anche delle polemiche, che negli articoli delle costituzioni c’è sempre anche se dissimulata dalla formulazione fredda delle disposizioni, una polemica. Questa polemica, di solito è una polemica contro il passato, contro il passato recente, contro il regime caduto da cui è venuto fuori il nuovo regime.
Se voi leggete la parte della costituzione che si riferisce ai rapporti civili politici, ai diritti di libertà, voi sentirete continuamente la polemica contro quella che era la situazione prima della Repubblica, quando tutte queste libertà, che oggi sono elencate e riaffermate solennemente, erano sistematicamente disconosciute. Quindi, polemica nella parte dei diritti dell’uomo e del cittadino contro il passato.
Ma c’è una parte della nostra costituzione che è una polemica contro il presente, contro la società presente.
Perché quando l’art. 3 vi dice “É compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana” riconosce che questi ostacoli oggi vi sono di fatto e che bisogna rimuoverli.
Dà un giudizio, la costituzione, un giudizio polemico, un giudizio negativo contro l’ordinamento sociale attuale, che bisogna modificare attraverso questo strumento di legalità, di trasformazione graduale, che la costituzione ha messo a disposizione dei cittadini italiani.
Ma non è una costituzione immobile che abbia fissato un punto fermo, è una costituzione che apre le vie verso l’avvenire.
Non voglio dire rivoluzionaria, perché per rivoluzione nel linguaggio comune s’intende qualche cosa che sovverte violentemente, ma è una costituzione rinnovatrice, progressiva, che mira alla trasformazione di questa società in cui può accadere che, anche quando ci sono, le libertà giuridiche e politiche siano rese inutili dalle disuguaglianze economiche, dalla impossibilità per molti cittadini di essere persone e di accorgersi che dentro di loro c’è una fiamma spirituale che se fosse sviluppata in un regime di perequazione economica, potrebbe anche essa contribuire al progresso della società.
Quindi, polemica contro il presente in cui viviamo e impegno di fare quanto è in noi per trasformare questa situazione presente.
Però, vedete, la costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé.
La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità.
Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica.
É un po’ una malattia dei giovani l’indifferentismo. “La politica è una brutta cosa. Che me n’importa della politica?”.
Quando sento fare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina che qualcheduno di voi conoscerà: di quei due emigranti, due contadini che traversano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime, che il piroscafo oscillava. E allora questo contadino impaurito domanda ad un marinaio: “Ma siamo in pericolo?”. E questo dice: “Se continua questo mare tra mezz’ora il bastimento affonda”. Allora lui corre nella stiva a svegliare il compagno. Dice: “Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare il bastimento affonda”. Quello dice: “Che me ne importa? Unn’è mica mio!”.
Questo è l’indifferentismo alla politica.
È così bello, è così comodo! É vero? É così comodo! La libertà c’è, si vive in regime di libertà. C’è altre cose da fare che interessarsi alla politica!
Eh, lo so anche io, ci sono… Il mondo è così bello vero? Ci sono tante belle cose da vedere, da godere, oltre che occuparsi della politica! E la politica non è una piacevole cosa.
Però la libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai.
E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perché questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica…
Quindi voi giovani alla Costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come vostra; metterci dentro il vostro senso civico, la coscienza civica; rendersi conto (questa è una delle gioie della vita), rendersi conto che nessuno di noi nel mondo non è solo, non è solo che siamo in più, che siamo parte, parte di un tutto, un tutto nei limiti dell’Italia e del mondo.
Ora io ho poco altro da dirvi.
In questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre gioie.
Sono tutti sfociati qui in questi articoli; e, a sapere intendere, dietro questi articoli ci si sentono delle voci lontane…
E quando io leggo nell’art. 2: “l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica, sociale”; o quando leggo nell’art. 11: “L’Italia ripudia le guerre come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli”, la patria italiana in mezzo alle altre patrie… ma questo è Mazzini! Questa è la voce di Mazzini!
O quando io leggo nell’art. 8: “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge”, ma questo è Cavour!
O quando io leggo nell’art. 5: “La Repubblica una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali”, ma questo è Cattaneo!
O quando nell’art. 52 io leggo a proposito delle forze armate: “l’ordinamento delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica”, esercito di popoli, ma questo è Garibaldi!
E quando leggo nell’art. 27: “Non è ammessa la pena di morte”, ma questo è Beccaria!
Grandi voci lontane, grandi nomi lontani…
Ma ci sono anche umili nomi, voci recenti!
Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa costituzione!
Dietro ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, cha hanno dato la vita perché libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta.
Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, è un testamento, è un testamento di centomila morti.

Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione".

Piero Calamandrei
(Firenze, 21/04/1889 - Firenze, 27/09/1956)
  

 

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03/11/2016

Lettere. "Noi siamo anche con Renzi per il SI"; di Antonio Salvaggio

 

Antonio Salvaggio
Antonio Salvaggio

Considerazioni del sig. Antonio Salvaggio in merito al recente "Dialogo" del dott. Giuseppe Castronovo.

*****

"Noi che frequentiamo tutti i giorni il Circolo della Concordia siamo anche con Renzi per il “SI”.
Non riesco a capire come un concittadino, che nel circolo della “Concordia” non è mai entrato negli ultimi 25 anni, si inventa dialoghi di altri tempi, in un luogo che è libero di essere con o contro il Presidente del Consiglio.
Il compito principale di chi investe il proprio tempo e le proprie energie per la cosa pubblica è quello di dare valore e opportunità alle generazioni future, non quello di ostacolare il cambiamento per paura di non esserne parte.
Noi che al circolo “Concordia” ci andiamo tutti i giorni non vogliamo restare prigionieri della Prima Repubblica, un modello di paralisi e di rinvii a cui qualcuno vorrebbe farci tornare.
Il Partito Democratico è un luogo che profuma di futuro, un luogo in cui ci si sfida ma in cui si va avanti insieme perché bene o male, c’è un identità di valori, di regole, di appartenenza, non è un gruppo di persone che sparano a zero l’uno contro l’altro.
Come dice Renzi: Non si costruisce una rivoluzione nel giro di un giorno. Chi ha paura dice no al futuro, quindi chi vuol cambiare è per il SI
".
  

 

   

Antonio Salvaggio
  

 

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03/11/2016

Viabilità. Regolazione del traffico per la Ricorrenza del 4 Novembre

 

Polizia Municipale

Per consentire lo svolgimento della manifestazione del 4 Novembre, è stato disposto per la stessa giornata il divieto di circolazione e sosta per tutti i veicoli in Piazza Umberto I e nel Corso Garibaldi (da Via Duca d'Aosta a Piazza Marconi) dalle ore 09.30 alle 13.00.

*****

COMUNE DI GROTTE
(Agrigento)

ORDINANZA DEL 26/10/2016

OGGETTO: Chiusura transito veicolare per la realizzazione della ricorrenza del 4 Novembre 2016.

IL RESPONSABILE DI P.O. N.1

CONSIDERATO che in data 4 novembre 2016 avrà luogo la Commemorazione dei Caduti in Guerra del IV Novembre, che si svolgerà in Piazza Umberto I;
RITENUTO necessario al fine del normale svolgimento della manifestazione, nonché della salvaguardia della sicurezza di quanti partecipano a detta manifestazione, inibire al traffico veicolare il tratto di strada interessato al fine di consentire il regolare svolgimento della suddetta manifestazione;
VISTO l’art. 7 del D.L. 30.04.1992, n° 285 “Nuovo Codice della Strada”;
VISTO il D.P.R. 16.12.1992, n° 495 “Regolamento d’esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada”;
VISTO il D.Lgs 18 agosto 2000, n° 267;

ORDINA

1) Venerdì 4 Novembre 2016 dalle ore 09.30 alle 13.00, nella Piazza Umberto I e in Corso Garibaldi (tratto compreso tra la Via Duca D’Aosta e la Piazza Marconi) è vietata la sosta e la circolazione durante tutta la manifestazione, secondo la segnaletica all’uopo installata e le indicazioni dettate mediante apposita pattuglia di Agenti di Polizia Stradale che disciplineranno, secondo la necessità del momento, il flusso veicolare.
2) L’U.T.C. è incaricato della dislocazione delle transenne per il blocco del traffico veicolare su  indicazione del Corpo di Polizia Municipale
marcia.

Tutti gli Ufficiali e gli agenti di cui all’art.12 del Nuovo Codice della Strada sono incaricati dell’esecuzione della presente.


Dalla Residenza Municipale, lì 26 Ottobre
2016.

Comune di Grotte

   

Il Responsabile di P.O. n. 1
Isp. Capo Salvatore Liotta

 

 

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03/11/2016

Servizi. Uffici comunali: oggi rientro pomeridiano dalle 16.00 alle 19.00

 

Orari degli uffici comunali.

In occasione della Commemorazione dei Defunti, il Sindaco ha disposto per il 2 novembre la chiusura pomeridiana degli uffici comunali; il recupero del rientro dalle ore 16.00 alle 19.00 sarà effettuato oggi.

*****

COMUNE DI GROTTE
(Agrigento)

ORDINANZA N° 41 DEL 02/11/2016

OGGETTO: Sospensione rientro pomeridiano nella giornata del 02 novembre 2016.

IL SINDACO

VISTA l’attuale articolazione dell’orario di apertura al pubblico degli uffici comunali è così suddivisa:
dalle ore 08.00 alle ore 14.00 dal  lunedì  al venerdì, con due  rientri pomeridiani dalle ore 16.00 alle ore 19.00 nelle giornate di lunedì e mercoledì;
DATO ATTO che lunedì 2 novembre 2016 ricorre la giornata dei defunti;
RITENUTO necessario al fine di dare la possibilità ai dipendenti che lavorano di poter far visita ai loro cari defunti nelle ore pomeridiane, di stabilire con la presente ordinanza, che gli  uffici comunali il 02.11.2015 dalle ore 16.00 alle ore 19.00 rimarranno chiusi;
VISTE le disposizioni sull’orario di lavoro e di servizio e sugli orari di apertura al pubblico previste dalla legge, dal CCNL del 1995 e del 1999 e dal contratto decentrato integrativo del Comune di Grotte;
SENTITE le RSU ed i Responsabili di P.O.;
VISTO l’art. 50 comma 7 del D. Lgs. 267/2000 che attribuisce al Sindaco la competenza in ordine agli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici, nonché degli orari di apertura al pubblico degli uffici localizzati nel territorio;
VISTO il vigente regolamento degli Uffici e dei Servizi;
VISTO il D. Lgs. N.165/2001;
VISTO l’O.R.EE.LL.;

DISPONE

1) che nella sola giornata del 02 novembre 2016 il rientro pomeridiano del mercoledì non viene effettuato e gli uffici rimarranno chiusi dalle ore 16.00 alle ore 19.00;
2) che il recupero per le ore di detta giornata sarà effettuato in data 03.11.2016;
3) i Responsabili di P.O. sono incaricati dell’esecuzione della presente ordinanza;
4) la pubblicazione della presente ordinanza all’Albo Pretorio e sul sito istituzionale dell’Ente
.

Grotte, 02/11/2016
.

 

 

 

Il Sindaco
Paolino Fantauzzo
  

 

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02/11/2016

Sanità. In pensione (ma sempre in attività) il dott. Calogero Patanella, Primario di Pediatria a Canicatti

 

Dott. Calogero Patanella
Dott. Patanella

Festa per il pensionamento del dott. Calogero Patanella
Festeggiamento

Dott. Calogero Patanella
Dott. Patanella

Ospedale di Canicatti
Ospedale Canicatti

Lascia l'incarico di Primario di Pediatria a Canicatti ma continua ad essere punto di riferimento per i suoi piccoli pazienti.
Da ieri, martedi 1 novembre 2016, il  dott. Calogero Patanella, apprezzato pediatra grottese dalle eccellenti doti professionali ed umane, è in quiescenza. Dopo una carriera ultratrentennale, che lo ha portato a ricoprire l'incarico di "Dirigente Medico dell'Unità Operativa di Pediatria del Presidio Ospedaliero di Canicatti" (in altre parole, Primario del reparto di Pediatria), il dott. Patanella si è congedato dai colleghi dell'ospedale, che lo hanno salutato calorosamente nel corso di una significativa festa di pensionamento.
Lunga la carriera professionale, sempre nell'ambito sanitario, del Pediatra grottese. Classe 1953, il dott. Patanella ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia con il voto finale di 110/110 e lode presso il Policlinico Universitario dell'Ateneo di Palermo. Successivamente ha ottenuto la Specializzazione in Clinica Pediatrica presso la stessa Università.
Ha ricoperto i seguenti incarichi: Dirigente del Servizio Sanitario presso il Distretto Militare di Agrigento; Dirigente Medico pediatra presso l'Unità Operativa del Presidio Ospedaliero di Canicatti; Direzione e Gestione della Sezione di Pediatria presso l'ospedale di Canicatti; Responsabile Incaricato di Neonatologia e Patologia Neonatale presso lo stesso ospedale. Nel corso della sua attività ha partecipato ad una lunga serie di convegni, conferenze, incontri formativi, spesso in qualità di relatore, a testimonianza del costante impegno nell'aggiornamento professionale su tecniche, metodiche e protocolli sanitari; conoscenze che il dott. Patanella ha impiegato nella sua attività e che lo hanno portato ad essere annoverato tra i migliori pediatri della provincia.
Anche se ha lasciato l'attività ospedaliera, il dott. Calogero Patanella ha deciso di continuare a svolgere la propria professione a beneficio dei numerosi pazienti che hanno trovato in lui un sicuro punto di riferimento.
Sarà disponibile presso il suo Studio di Pediatria, a Grotte, in Via Leopardi n° 38, dal lunedi al venerdi, dalle ore 16.30 alle ore 18.00. Come sempre, per chiamate urgenti e nei casi di necessità, continuerà ad essere reperibile al numero di cellulare 339.7899783.

Della nostra Redazione, al dott. Calogero Patanella i più calorosi auguri per un sereno futuro ed un generoso prosieguo della sua sua "missione" a favore dei piccoli pazienti e delle loro famiglie.

Carmelo Arnone
2 novembre 2016
© Riproduzione riservata.
 

 

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01/11/2016

Politica. Convegno MCL sul tema "NO al Referendum sulla riforma costituzionale"

 

Convegno MCL sul tema "NO al Referendum sulla riforma costituzionale"
Relatori

Sabato 29 ottobre 2016, nella sala grande dell’Hotel Akrabello di Agrigento, si è svolto un convegno organizzato dal Movimento Cristiano Lavoratori; per due ore ha affrontato, nei particolari, le motivazioni sociali, culturali ed economiche per votare NO alla riforma costituzionale voluta dal governo Renzi. Alla manifestazione hanno partecipato tutti i rappresentanti del MCL della Sicilia, tanti Consiglieri comunali, l’on. Alessandro Pagano e molti cittadini.
I lavori sono stati coordinati dall’on. Decio Terrana. Dopo i saluti dei rappresentanti del Movimento - Giuseppe Maria Sala Ugo, Enzo Sardo e Fortunato Romano - le relazioni sono state svolte dall’avvocato Giovanni Tesè e da Antonio Di Matteo (Vice Presidente Nazionale del Movimento).
Tutti gli intervenuti hanno evidenziato che un Parlamento eletto con una legge elettorale dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale non può votare ed approvare una legge che modifica la Costituzione. I relatori hanno evidenziato che la riforma del governo Renzi diminuisce i diritti dei cittadini, aumenta il potere dei governanti e mette in serio pericolo la democrazia italiana.
Il MCL è un Movimento di lavoratori cristiani, di solidarietà, volontariato e promozione sociale senza alcuna finalità di lucro, che intende promuovere l’affermazione dei principi cristiani nella vita, nella cultura, negli ordinamenti e nella legislazione.
  

Redazione
1 novembre 2016
   

 

         

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