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Aprile 2020

 

30/04/2020

Chiesa. "Verso la Pentecoste": catechesi di don Rosario Bellavia; 1° appuntamento

 

Verso la Pentecoste
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Nell'approssimarsi della solennità della Pentecoste, la comunità cristiana - non potendosi incontrare fisicamente a causa delle limitazioni imposte dalle misure di emergenza in atto contro la diffusione del Coronavirus - utilizza i nuovi mezzi che la tecnologia mette a disposizione.
Venendo incontro alle richieste dei fedeli, don Rosario Bellavia, vicario dell'Unità pastorale di Grotte, propone un itinerario in 5 tappe, "Verso la Pentecoste", ogni giovedi per 5 settimane consecutive, in preparazione alla Solennità che ricorda la discesa dello Spirito Santo sui discepoli riuniti nel Cenacolo. Cinque video da poter seguire agevolmente, secondo i tempi e le disponibilità di ciascuno, per accogliere la Parola e rendersi disponibili al soffio dello Spirito Santo. L'appuntamento di oggi è il primo dei cinque (guarda il video), verte su primi 7 capitoli degli Atti degli Apostoli e sulla "Dottrina del Ponte" dal "Dialogo della Divina Provvidenza" di santa Caterina da Siena.
  
Redazione
30 aprile 2020.
  

 

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30/04/2020

Chiesa. Mons. Alessandro Damiano nominato nuovo Arcivescovo Coadiutore di Agrigento

 

Mons. Alessandro Damiano
Mons. Alessandro Damiano

Mons. Alessandro Damiano

Mons. Alessandro Damiano

Oggi c’è una novità che devo darvi, ed è una novità che fa piacere”; così ha esordito l'arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro, all'udienza trasmessa in streaming fissata per le ore 12.00 di oggi nel Palazzo episcopale. Negli ambienti ecclesiastici è noto che le udienze fissate per le 12.00 sono sempre foriere di notizie importanti per la vita della diocesi e di tutta la comunità.
Faccio una breve premessa: quanto avviene l’ho voluto io” ha detto il Cardinale prima ancora di dare l'annuncio.
Sono stato io a parlare col Santo Padre - dicendo che ormai, riducendosi la mia presenza ad Agrigento, per evitare che si creino dei mesi di vuoto, perché il vescovo dovrà andare via, e poi ne viene un altro, quindi la vita pastorale ne risentirebbe -, ho chiesto di poter avere un coadiutore per poter insieme vivere questi mesi. Alla scadenza io andrò via ma lui continuerà il suo lavoro. E il Papa ha accolto questa mai proposta. Ed ecco che l’altra sera mi è arrivata una lettera della Nunziatura Apostolica datata 27 aprile che mi dice così".
Ed ha dato lettura dell'importante comunicazione.
Eminenza Reverendissima,
mi reco a doverosa premura di comunicare a Vostra Eminenza Reverendissima che il Santo Padre ha nominato mons. Alessandro Damiano, del clero di Trapani, al presente Vicario generale della diocesi di Trapani, nuovo Arcivescovo coadiutore di Agrigento.
La notizia del provvedimento pontificio sarà resa pubblica alle ore 12.00 di giovedi 30 aprile 2020, e fino a quel momento deve rimanere, com’è noto, sub secreto pontificio.
Accludo ad ogni buon fine il curriculum vitae dell’Eletto.
Profitto volentieri della circostanza per confermarmi con sensi di profonda venerazione,
dell’Eminenza Vostra Reverendissima, devotissimo
Mons. Emil Paul Tscherrig
Nunzio Apostolico
”.
La divulgazione della notizia, alle ore 12.00 del 20 aprile 2020, è stata data in contemporanea si presso il Palazzo episcopale di Agrigento che presso quello di Trapani e, sempre alla stessa ora, presso la Santa Sede.
Date le attuali circostanze, ancora non è stato fissato il giorno della consacrazione episcopale e neppure il luogo.
Scopriamo chi è il nuovo Arcivescovo coadiutore dell’arcidiocesi di Agrigento.
Don Alessandro Damiano è nato a Trapani il 13 luglio 1960.
È stato ordinato diacono nella Basilica San Giovanni in Laterano nell’ottobre del 1986, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di S. Em. il Cardinale Ugo Poletti.
È stato ordinato presbitero nella Cattedrale San Lorenzo in Trapani, il 24 aprile 1987, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di S. Ecc. mons. Emanuele Romano.
Ha conseguito il Baccalaureato in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense, a Roma nel 1986; la Specializzazione con Licenza in Teologia Morale presso l’Accademia Alfonsiana, Istituto Superiore di Teologia Morale, a Roma nel 1995; la Licenza in Diritto Canonico presso la Pontificia Università degli Studi San Tommaso, a Roma nel 2002.
È stato Parroco Moderatore per la prima Unità pastorale della diocesi di Trapani dal 20 settembre 1990; nominato Vicario Giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Diocesano di Trapani.
È stato Parroco della parrocchia Cristo Re, in Erice - Casa Santa dal 7 settembre 2003 all’1 settembre 2009; poi Parroco della parrocchia Santa Teresa del Bambino Gesù, in Trapani, dal 20 settembre 2009; ed ancora Parroco della parrocchia Maria SS. Ausiliatrice, in Trapani, dal 20 dicembre 2009.
Nel 2013 è stato nominato Giudice al Tribunale Ecclesiastico Siculo e dal 2014 è stato Vicario Generale della diocesi e Moderatore della Curia di Trapani
.
  
Redazione
30 aprile 2020.
  

 

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29/04/2020

Chiesa. Messaggio di padre Raniero Cantalamessa in preparazione alla Pentecoste 2020

 

Padre Raniero Cantalamessa
P. Raniero Cantalamessa

Libri cristiani
Libri cristiani

God will make a way
Ascolta il canto

Messaggio di Padre Raniero Cantalamessa, predicatore di Casa Pontificia e Assistente ecclesiastico di CHARIS (Catholic Charismatic Renewal International Service - Servizio Internazionale per il Rinnovamento Carismatico Cattolico), in preparazione alla Pentecoste 2020.

*****

"Gli Atti degli apostoli narrano questo episodio della vita di Paolo:
La folla allora insorse contro di loro [Paolo e Sila] e i magistrati, fatti strappare loro i vestiti, ordinarono di bastonarli e, dopo averli caricati di colpi, li gettarono in carcere e ordinarono al carceriere di fare buona guardia. Egli, ricevuto quest'ordine, li gettò nella parte più interna del carcere e assicurò i loro piedi ai ceppi. Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i prigionieri stavano ad ascoltarli. D'improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti” (Atti 16, 22-26).
Con le vesti lacere, caricati di colpi, i ceppi ai piedi, Paolo e Sila non pregano Dio di soccorrerli, ma cantano inni a Dio.
Che messaggio per noi del RCC in questo momento!
L’esempio di Paolo e Sila ci invita a lasciare da parte, almeno da qui a Pentecoste, ogni discorso sul Corona virus, o almeno a non farne il centro di tutto; a non fare il torto allo Spirito Santo di considerarlo meno importante (e meno potente) del virus.
Di più, ci invita a lodare e cantare inni a Dio.
Questo può suonare assurdo e difficile da accettare, specialmente per chi sta sperimentando sulla propria pelle gli effetti devastanti di questo flagello, ma nella fede possiamo almeno capire che è possibile.
San Paolo proclama che “tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio” (Rom 8, 28). Tutto, nulla escluso, quindi anche la presente pandemia!
Sant’Agostino spiega la ragione profonda di ciò: “Essendo supremamente buono, Dio non permetterebbe mai che un qualsiasi male esistesse nelle sue opere, se non fosse sufficientemente potente e buono, da trarre dal male stesso il bene” (Enchir., 11,3).
Noi non lodiamo Dio per il male che sta mettendo in ginocchio l’umanità intera; lo lodiamo per quello che siamo sicuri egli saprà trarre di bene anche da questo male, per noi e per il mondo.
Lo lodiamo, convinti, appunto, che tutto concorre al bene di quelli che amano Dio, e soprattutto che sono amati da Dio!
Lo dico tremando perché non so se io stesso sarei capace di farlo alla prova dei fatti, ma la grazia di Dio può fare questo ed altro.
Nella predica dello scorso Venerdì Santo in San Pietro ho provato a identificare alcuni “beni” che Dio sta già traendo dal male: il risveglio dall’illusione di salvarci da soli, con la tecnica o la scienza; il sentimento di solidarietà che il male sta suscitando e che si spinge in alcuni casi fino all’eroismo.
Ora aggiungerei: il ridestarsi del sentimento religioso e del bisogno della preghiera.
L’attenzione straordinaria ai gesti e alle parole di papa Francesco, da parte non solo dei cattolici, ne è un segno.
Ai Tessalonicesi lo stesso apostolo Paolo raccomandava: “In ogni cosa rendete grazie” (1 Tess 5,18). Lode e ringraziamento, dossologia ed eucaristia: sono i due doveri primari dell’uomo verso Dio.
Il peccato di fondo dell’umanità, quello da cui, secondo l’Apostolo, deriva ogni altro peccato, è il rifiuto di questi due atteggiamenti: “Essi dunque [gli uomini] sono inescusabili perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato (doxazein) né ringraziato (eucharistein) come a Dio conviene” (Rom 1, 20-21).
L’esatto opposto del peccato non è dunque la virtù, ma la lode!
La lode di Dio, fatta in condizioni drammatiche come l’attuale, è la fede spinta al suo grado più alto.
Gesú, sedata la tempesta, non rimproverò gli apostoli per non averlo svegliato prima, ma per non avere avuto abbastanza fede.
È un’occasione per noi del RCC di tornare alle più pure origini della corrente di grazia.
Al suo sorgere, esso apparve al resto della cristianità come il popolo della lode, il popolo dell’Alleluia.
Non eravamo i soli.
La stessa esperienza era in atto tra i fratelli Pentecostali.
Uno dei libri più letti nel RCC, dopo “La croce e il pugnale” (“The Cross and the Switchblade” di David Wilkerson) è stato il libro di Merlin Carothers “Dalla prigione alla lode” (“Prison to Praise”).
L’autore non si limitava a raccomandare l’importanza della lode, ma dimostrava - Scrittura ed esperienze alla mano - la potenza miracolosa di essa.
I più grandi miracoli dello Spirito Santo non avvengono in risposta alle nostre suppliche, ma in risposta alla lode. Anche dei tre fanciulli ebrei, gettati nella fornace ardente, si legge che “a una sola voce, si misero a lodare, a glorificare, a benedire Dio, intonando il cantico con cui la liturgia inizia la preghiera delle Lodi ogni domenica e ogni festa: “Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri…” (Dan 3, 51 ss.).
Il miracolo più grande della lode è quello che avviene in chi la pratica, specialmente nella prova.
Dimostra che la grazia è stata più forte della natura.
Il miracolo di Paolo e Sila nella prigione - e dei tre fanciulli nella fornace ardente - si ripete in infiniti modi e circostanze: liberazione dalla malattia, dalla dipendenza dalla droga, da una condanna ingiusta, dalla disperazione, dal proprio passato…Provare per credere, era il suggerimento che l’autore del libro dava ai lettori.
Affoghiamo dunque il virus nel mare della lode, o almeno sforziamoci di farlo; opponiamo alla pandemia, la dossologia. Uniamoci a tutta la Chiesa che nel Gloria della Messa proclama: “Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa”.
Nessuna supplica, soltanto lode in questa preghiera!
In attesa della Pentecoste, torniamo a cantare con lo slancio di una volta i canti che hanno fatto versare lacrime a tanti di noi al primo impatto con la corrente di grazia del RC: “Alabaré, Alabaré”, “Come and Worship, Royal Piesthood” e tanti altri.

Un canto vorrei segnalare in particolare per la sua attualità in questo momento. Fu composto nel 1992 da Don Moen.

Il suo ritornello, nel testo originale inglese, dice:
Oh, God will make a way
Where there seems to be no way
He works in ways we cannot see
He will make a way for me.

Una traduzione italiana potrebbe essere:
Dio aprirà una via
Dove sembra non ce ne sia.
Non capisco come e perché
Ma una via so che aprirà a me.

Non solo a me, ma all’umanità intera!"
.
  
P. Raniero Cantalamessa (O.F.M. Cap.)
29 aprile 2020.
  

 

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29/04/2020

Comune. 6.700 mascherine dalla Protezione Civile, saranno distribuite a partire da domani

 

Mascherine dalla Protezione Civile
Mascherine dalla Protezione Civile

Nella mattinata di ieri, martedi 28 aprile, il Dipartimento Regionale della Protezione Civile della Regione Siciliana ha consegnato al Comune di Grotte una fornitura di 6.700 mascherine chirurgiche.
Le mascherine saranno distribuite a tutti i cittadini del paese, una per ciascun componente del nucleo familiare. La distribuzione dovrebbe essere effettuata a partire da domani, a cura dei volontari dell’Associazione “Padre Vinti - Grotte Solidale” Onlus coordinati dal presidente Davide Magrì e da Giuseppe Di Prima, che si sono messi a disposizione per una piena collaborazione.
Una ulteriore fornitura è prevista nelle prossime settimane; anche queste mascherine verranno distribuite alla popolazione
.
  
Redazione
29 aprile 2020.
  

Mascherine dalla Protezione Civile
Mascherine dalla Protezione Civile

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29/04/2020

Politica. On. Rosalba Cimino (M5S): "Finalmente l'incubo è finito per tanti italiani rimasti bloccati in Marocco"

 

On. Rosalba Cimino
On. Rosalba Cimino

Dopo 50 giorni finisce l’odissea di circa 150 persone, provenienti in maggioranza dalla Sicilia, bloccate in Marocco dalla seconda settimana di marzo per via del Coronavirus. Due voli, uno diretto a Catania e uno a Palermo, dopo uno scalo a Roma, hanno riportato, lo scorso 25 aprile, a casa lavoratori, viaggiatori, marocchini con famiglia in Italia, rimasti bloccati dopo il lockdown scattato prima in Italia e poi nella stessa nazione africana che dall’11 marzo ha chiuso i confini.
Ad occuparsi della questione, in costante contatto con le ambasciate e con il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, il deputato alla Camera del Movimento 5 Stelle, Rosalba Cimino, impegnata per la risoluzione del problema lavorando per un aereo che dal Marocco portasse a Roma gli italiani e i siciliani bloccati in terra straniera. Molti tra questi avevano infatti rifiutato una diversa soluzione loro proposta: una nave che faceva diversi scali, tra cui una fermata in Spagna.
"Da più di un mese sono in contatto con i tanti italiani rimasti bloccati in Marocco. Tra questi c’erano persone con disabilità e persone anziane che avevano necessità di affrontare in sicurezza il viaggio di ritorno in Sicilia e mi sono impegnata affinché venissero organizzati dei trasferimenti che arrivassero direttamente in Italia. Nei primi giorni erano state proposte altre soluzioni per sopperire al cancellamento dei voli - ha dichiarato l'on Cimino - ma questi avrebbero portato i nostri corregionali e tanti altri italiani che arrivano dal Sud, fuori dall’Italia o comunque troppo distanti. Finalmente l’incubo è finito".
L’aereo con decine di persone appartenenti alle province di Trapani e Agrigento il 25 aprile è arrivato a Roma e in seguito nei due grandi aeroporti siciliani, per la gioia di tante famiglie che hanno vissuto con ansia queste giornate.
"Per 50 giorni sono rimasto bloccato in Marocco - ha spiegato Vincenzo Rossello, di Castelvetrano, portavoce degli italiani e siciliani bloccati a Casablanca -; ci avevano prima proposto un aereo per Marsiglia e uno per Roma nei primi giorni dopo la chiusura ma il nostro obiettivo era quello di affrontare un viaggio in totale sicurezza. Come me, che devo fare i conti con alcuni problemi di salute, altre persone non potevano tornare da altre città senza la certezza di viaggiare in sicurezza. L’onorevole Cimino con cui siamo stati costantemente in contatto in questi giorni, dopo diverse interlocuzioni, ci ha prospettato l’occasione del volo per Roma organizzato appositamente per noi. Finalmente adesso siamo ritornati e per questo vogliamo ringraziare chi si è impegnato per porre fine al nostro problema".
  
Redazione
29 aprile 2020.
       

 

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29/04/2020

Politica. "Atto gravissimo nei confronti dei cittadini che rispettano le norme"; di Leonardo Cutaia

 

Leonardo Cutaia
Leonardo Cutaia

Pubblichiamo una lettera di Leonardo Cutaia (ex Consigliere comunale) in merito alla celebrazione del 25 Aprile a Grotte in Piazza Umberto I, nel 75° Anniversario della Liberazione dell'Italia.

*****

"Direttore,
ho letto la nota e ho visto le foto sul suo quotidiano riguardanti la cerimonia per la ricorrenza del 75° anniversario della Liberazione d’Italia, tenutasi a Grotte sabato 25 aprile.
Una cerimonia doverosa e a tratti anche commovente, ma vorrei pure sottolineare che a Grotte è stato compiuto un atto gravissimo nei confronti dei cittadini che rispettano le norme e sono costretti a rimanere a casa.
La presenza di tutte quelle persone, dal Presidente del Consiglio comunale agli Assessori ed ex Sindaci, è in palese contrasto con la Circolare del Ministero dell’Interno del 22 aprile 2020, con la quale sono stati incaricati i Prefetti delle Province ad autorizzare la cerimonia alla presenza dell’autorità deponente (Sindaco) e di un solo componente dell’Associazione dei Partigiani e ribadisce, altresì, l’esigenza che non siano coinvolte altre Autorità, civili o militari, e che sia esclusa qualsiasi forma di assembramento.
Visti i ripetuti appelli del nostro Sindaco al rispetto delle misure restrittive imposte dal Governo, la cosa che più mi rammarica è che sia proprio gente che ha amministrato e che amministra il nostro amato paese a non rispettarle e che, anche se presente di propria iniziativa, doveva essere allontanata o addirittura multata dalle Forze dell’Ordine, invece di essere immortalata con foto e video insieme al nostro Sindaco.
Vorrei ricordare che in questo particolare triste momento c’è gente che non può andare a fare visita da mesi ai propri cari defunti per rispetto delle leggi, c’è gente che da mesi non può andare a Messa a prendere l’Eucaristia per rispetto delle leggi, c’è gente che per Pasqua è stata costretta a vedere la Messa in diretta streaming per rispetto delle leggi, c’è gente che non può andare a lavorare per rispetto delle leggi. La legge è uguale per tutti. Evidentemente a Grotte c’è chi può e chi non può: loro possono. Frase del grande Antonio de Curtis in arte (Totò).
Saluti
".

 

   

Leonardo Cutaia
 

 

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29/04/2020

Scuola. Il preside Emanuele Giordano consegna computer ad alunni dell'I.C. "A. Roncalli"

 

Il preside Emanuele Giordano
Guarda il video

Consegna computer ad alunni dell'I.C. "A. Roncalli"
Dispositivi

Consegna computer ad alunni dell'I.C. "A. Roncalli"
Pc e tablet

Consegna computer ad alunni dell'I.C. "A. Roncalli"
Preside e Assistente tecnico

Consegna computer ad alunni dell'I.C. "A. Roncalli"
Consegna

Ieri, martedi 28 aprile 2020, sono stati consegnati i primi 10 dispositivi informatici ai genitori di alcuni alunni dell'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte e Comitini.
A fare gli onori di casa, il dirigente scolastico prof. Emanuele Giordano (vedi la nostra intervista).
"Ancora una volta per consentire a tutti gli alunni, soprattutto ai meno abbienti, di seguire la didattica a distanza, anche l’Istituto Comprensivo “Angelo Roncalli” di Grotte-Comitini ha già provveduto e continua a provvedere alla distribuzione di dispositivi informatici ai genitori degli alunni che si sono prenotati per il relativo ritiro a scuola" ha esordito il Preside.
Il gruppo dei 10 dispositivi era composto da 2 tablet e 8 notebook, la cui fornitura, configurazione ed assistenza è stata assicurata da "Cartostyl". Nei prossimi giorni saranno resi disponibili altri 15 computer portatili, assicura il DSGA dott. Ivan Bongiorno, che verranno immediatamente consegnati agli alunni; inoltre l'Istituto ha partecipato ad un bando, in via di definizione, per il finanziamento di ulteriori 25 dispositivi, al fine di venire incontro alle esigenze delle famiglie che ne hanno fatto richiesta.
Il materiale informatico è fornito in comodato d'uso gratuito sino al termine del periodo di emergenza (e comunque, al massimo, sino al completamento del ciclo di studi presso l'Istituto), dopo il quale dovrà essere riconsegnato alla Scuola che lo utilizzerà per integrare il patrimonio dell'aula di Informatica.
"Tutto ciò ha l’unico obiettivo di assicurare il diritto allo studio a tutti i nostri alunni - ribadisce il prof. Giordano, che sottolinea "tutti i nostri alunni" - in modo che nessuno rimanga indietro".
Notevole è stato l'impegno del "Roncalli" (in tutte le sue componenti: personale scolastico, alunni, famiglie), per far sì che la didattica non si interrompesse ma che potesse proseguire con maggiore impegno; come ha confermato il Preside: "
Nonostante il grave disagio causato dal coronavirus, mi preme sottolineare il grande lavoro di squadra che la nostra scuola di Grotte-Comitini ha già messo in atto, dove quasi tutti gli operatori si stanno spendendo in un lavoro quotidiano appassionato e ricco di creatività e di dedizione nei confronti dell’utenza sia dal punto di vista didattico (le vicepresidi Carmela Figliola ed Accursia Vitello ed i docenti) sia dal punto di vista tecnico-amministrativo-organizzativo (il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativo, gli assistenti amministrativi, i collaboratori scolastici e l'assistente tecnico). Effettivamente, inventarsi ex novo un modo di fare scuola e di lavorare del tutto inedito e fuori da qualsiasi schema già consolidato, richiede un grande amore per il proprio lavoro".
L'auspicio è che l'emergenza epidemiologica termini quanto prima e che l'esperienza della didattica a distanza e del lavoro agile, ormai patrimonio del sistema scolastico, costituisca un’ulteriore opportunità di crescita per tutta la scuola.
Pubblichiamo il video dell'intervista al prof. Emanuele Giordano - guarda il video - e, a lato, alcune immagini (foto e riprese © a cura dell'Associazione Culturale "Punto Info").
  

Carmelo Arnone
29 aprile 2020
© Riproduzione riservata.
  

Consegna computer ad alunni dell'I.C. "A. Roncalli"
Consegna

Consegna computer ad alunni dell'I.C. "A. Roncalli"
Configurazione

Consegna computer ad alunni dell'I.C. "A. Roncalli"
Giordano e Figliola

Consegna computer ad alunni dell'I.C. "A. Roncalli"
Giordano, Bongiorno e Figliola

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27/04/2020

Iniziative. Mario Gaziano: "Progetto turistico/culturale per l'estate 2020"

 

Pirandello Stable Festival - Estate 2020
Estate 2020

Mario Gaziano
Mario Gaziano

Mario Gaziano, Direttore del "Pirandello Stable Festival", propone l'idea per un progetto turistico/culturale da svolgersi nel corso dell'estate 2020 (a lato, il cartellone).

*****

"È indispensabile creare, oggi, le condizioni per ridare respiro e anima vitale  alla nostra dimensione turistico/culturale. Proprio nel periodo fine luglio/agosto/settembre 2020.
Fare ristagnare il respiro culturale e turistico di una città con uno dei più grandi patrimoni archeologici del mondo, con tutto il suo richiamo turistico/culturale, è sicuramente irrazionale.
Di una città che ha dato i natali a Luigi Pirandello, il più grande drammaturgo contemporaneo, con il trascurare l’area complessiva e vastissima del Caos, dove “vive” la sua casa natale museo, è altrettanto irrazionale.
Archeologia e Pirandello: i riferimenti mondiali della nostra città.
È dunque  indispensabile un progetto e una programmazione.
Negli spazi larghi, vasti e all’aperto è sicuramente possibile rilanciare alcune iniziative che diano un forte segnale di continuità. Un forte segnale di continuità del turismo culturale.
Al Caos esiste il vastissimo spiazzale che fa da area esterna alla casa-natale museo di Pirandello.
Esiste una struttura predisposta alle attività di turismo culturale di primissimo livello: il Parco Letterario Pirandello dell’ing. prof. Dino  Barone.
In quella struttura è collocata all’esterno una pedana/palco di m. 8x6. Lì si può collocare agevolmente - sempre all’esterno - una platea transennata di 99 posti distanziati di m. 1,50 e realizzare azioni sceniche ridotte secondo il successivo schema.
Spettacoli con n. 3 repliche (all’aperto) al Caos per un numero massimo di 99 spettatori per replica, con rispetto:
- distanza sociale m. 1,50;
- misurazione temperatura max 37° a spettatori ad ingresso in platea, e a spettatori fuori platea;
- obbligo di stessa distanza a spettatori fuori platea;
- mascherine per tutti gli spettatori in platea, e fuori platea, e per gli addetti;
- distanza sociale, artisti in scena max 6;
- controlli distanze dentro e fuori platea, in rispetto delle norme ufficiali;
- sanificazione, a cura dell’organizzazione esecutiva, di tutto l’ambiente generale, prima e dopo ogni replica (compresi spazi interni di servizi);
- sanificazione vastissima area parcheggio;
- organizzazione servizio sanificazione e controlli distanze dentro e fuori platea.
È un progetto plausibile che fa comunque riferimento alle disposizioni delle iniziative sportive collettive. Ed è un modo altrettanto plausibile per mantenere vivo il valore del turismo culturale della nostra città. Per Agrigento".
  
    

 

   

Mario Gaziano
Direttore Artistico “Pirandello Stable Festival”
 

 

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27/04/2020

Comune. Approvato dal Consiglio il Piano di Protezione Civile; nota del Sindaco

 

Alfonso Provvidenza
Alfonso Provvidenza

Il Consiglio comunale di Grotte, nella seduta del 23 aprile 2020, ha approvato - tra i punti in discussione all'ordine del giorno - anche il Piano di Protezione Civile. Piena soddisfazione è stata espressa dal sindaco Alfonso Provvidenza ("di questo siamo orgogliosi... siamo fieri di avere posto in essere uno strumento di tutela del nostro territorio..."), in una nota resa pubblica nella quale - ringraziando i professionisti che hanno reso possibile la redazione del Piano - sottolinea l'importanza del traguardo raggiunto ed i benefici per l'intera comunità cittadina. Di seguito la comunicazione ufficiale.

*****

"È stato approvato dall’unanimità dei presenti al Consiglio comunale il Piano di Protezione Civile e piano interfaccia contrasto agli incendi boschivi.
Il documento racchiude i riferimenti normativi e operativi che permetteranno di intervenire in modo valido in base ai vari scenari di rischio (sismico, incendi, idrogeologico e idraulico), consentendone l’adeguata gestione dell’emergenza sul territorio comunale.
Tutti i Comuni italiani devono avere un proprio piano di Protezione Civile, un documento indispensabile per la prevenzione dei rischi e per le operazioni di emergenza. Finalmente anche il Comune di Grotte si è dotato del Piano e di questo siamo orgogliosi. Si tratta, infatti, di un fatto storico per la nostra città, perché fino ad ora il Comune era sfornito di un Piano di Protezione Civile, fondamentale per affrontare le emergenze in caso di eventi calamitosi.
Il Piano è dell’intera città e, pertanto, siamo fieri di avere posto in essere uno strumento di tutela del nostro territorio, mettendo fine ad una lacuna che durava ormai da troppi anni. Adesso finalmente siamo tra i pochi comuni che hanno un proprio Piano di Protezione Civile.
Un particolare ringraziamento all’arch. Giuseppe Grimaldi, responsabile della redazione del Piano, e del suo encomiabile Gruppo di lavoro costituito dall’arch. Ignazio Infantino, dall’ing. Settimo Puglisi, dall’arch. Sara Gueli e dall’arch. Daniele Gucciardo.

Il Sindaco
Dott. Alfonso Provvidenza".
  

 

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26/04/2020

Comune. Anniversario della Liberazione d'Italia; cerimonia in Piazza Umberto I

 

Anniversario della Liberazione d'Italia; cerimonia in Piazza Umberto I
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Anniversario della Liberazione d'Italia; cerimonia in Piazza Umberto I
Vedi le foto

Si è tenuta ieri, sabato 25 Aprile, a Grotte in Piazza Umberto I, la cerimonia per la ricorrenza del 75° Anniversario della Liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista.
In considerazione delle misure in atto contro il Covid-19, l'annuale ricorrenza della festa nazionale è stata celebrata quest'anno senza la presenza dei cittadini, in rappresentanza dei quali il sindaco dott. Alfonso Provvidenza ha deposto una corona di fiori presso il Monumento ai Caduti, in Piazza Umberto I.
In un'atmosfera suggestiva e raccolta, sono stati presenti alla cerimonia, oltre al Primo Cittadino, il presidente del Consiglio comunale dott. Angelo Carlisi, gli assessori dott. Antonino Caltagirone e Vincenzo Agnello, il Responsabile del Corpo di Polizia Municipale isp. capo Antonio Salvaggio insieme con altri componenti del Corpo.
Presenti anche, di propria iniziativa, gli ex sindaci di Grotte prof. Pietro Agnello, il sig. Filippo Giambra ed il dott. Giacomo Orlando (assente perché impegnato fuori sede il dott. Antonio Carlisi).
Commoventi le note dell'Inno nazionale intonate dall'ing. Vincenzo Morreale. Semplice lo svolgimento della manifestazione: alla deposizione della corona di fiori dinanzi al Monumento ai Caduti ha fatto seguito il discorso del Presidente del Consiglio comunale e quello del Sindaco (leggi il discorso).
Pubblichiamo il video della cerimonia - guarda il video - con un'intervista al dott. Provvidenza (riprese © a cura dell'Associazione Culturale "Punto Info") ed alcune immagini - vedi le foto - (di © Giuseppe Figliola).
  
Redazione
26 aprile 2020.
  

 

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26/04/2020

Comune. Anniversario della Liberazione d'Italia; discorso del sindaco Alfonso Provvidenza

 

Anniversario della Liberazione d'Italia; discorso del sindaco Alfonso Provvidenza
Alfonso Provvidenza

Pubblichiamo il discorso pronunciato in Piazza Umberto I dal sindaco di Grotte, dott. Alfonso Provvidenza (nella foto a lato, di © Giuseppe Figliola), il 25 aprile in occasione della celebrazione del 75° anniversario della liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista.

*****

"Cari concittadini e care concittadine,
oggi celebriamo il settantacinquesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo; il 25 aprile è il simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica.
La Resistenza fa parte della nostra storia. Ha rappresentato il bisogno di pace, di giustizia e di libertà degli italiani, ridando dignità alla Nazione.
Tutti gli eventi e le passioni della Resistenza italiana devono essere ricordate costantemente; è necessario scongiurare il rischio di oblio della memoria.
La Resistenza continua ad essere viva.
Oggi, la pandemia ci costringe a celebrare la Resistenza in circostanze mai vissute e di dubbi per il futuro.
Le difficoltà attuali devono essere affrontate con lo spirito eroico dei nostri partigiani.
È necessario dedicare tutte le nostre energie alla tutela della nostra salute ma allo stesso tempo dobbiamo essere capaci di rilanciare l’economia in condizioni di sicurezza sanitaria e di rispetto per l’ambiente.
L’azione di rilancio deve essere svolta ad ogni livello istituzionale e cittadino, politico ed economico, sociale ed intellettuale.
L’unità d’intenti e di azione deve essere vera come la Resistenza lo è stata.
Viva la libertà, viva l’Italia e viva gli italiani
".

Anniversario della Liberazione d'Italia
Manifesto

   

Il Sindaco
Alfonso Provvidenza
 

 

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26/04/2020

Chiesa. "Mi indicherai il sentiero della vita"; sussidio per la III Domenica di Pasqua in famiglia

 

Domenica di preghiera in famiglia
Sussidio

"Foglietto della santa Messa" con le "Letture Sponsali"
Foglietto

"Mi indicherai il sentiero della vita".
Camminare è il termine che caratterizza le letture proposte dalla liturgia della Parola in questa III domenica di Pasqua.
Il camminare è sempre uno spostarsi da un punto di partenza verso un altro, che non necessariamente può definirsi di arrivo; per chi crede, qui sulla terra non si arriva mai, è un continuo procedere, tra inciampi, cadute, soste, riprese e nuove marce, passo dopo passo, consapevole della propria incapacità di raggiungere la meta ma fiducioso nell'infinita misericordia di Dio.
"Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza" dice Luca negli Atti, riprendendo Davide. Perciò il cammino del cristiano ha una direzione chiara, e una forza propulsrice nella speranza della gioia futura alla presenza del Padre. In questi tempi di emergenza, la nostra sosta è solo apparente, e comunque temporanea: la fede non si ferma ma si tempra nelle avversità: "Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode".
Ad Emmaus, i discepoli affranti ("Noi speravamo...") si fermano "perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto" convinti di essere giunti a destinazione; ma quando seduti alla mensa, alla frazione del pane ed alla benedizione riconoscono il Signore, "partirono senza indugio" perché - dicono - "Non ardeva forse in noi il nostro cuore...?".
Ai cristiani che anelano a pregare insieme ai propri cari, propongo due validi sussidi.
Il primo è un "Sussidio per la preghiera in famiglia" in assenza della Celebrazione Eucaristica domenicale (disponibile qui); schema di riferimento (con preghiere, esame di coscienza, letture, riflessioni e comunione spirituale).
Il secondo è il  "Foglietto della santa Messa" (disponibile qui) con le "Letture Sponsali" realizzato dal Gruppo di coppie di pastorale familiare della Diocesi di Palermo
.  
  

Carmelo Arnone
26 aprile 2020
© Riproduzione riservata.
  

 

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26/04/2020

Letture Sponsali. "La fiducia e la voglia di ricominciare"

 

Amore Sponsale
Nozze di Giuseppe e Maria

Le "Letture Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal gruppo "Amore è..." (vedi il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i grottesi Vera e Francesco).

*****

Camminare insieme
È davvero illuminante rileggere il Vangelo di oggi in chiave sponsale.
L’episodio è noto: due discepoli di cui per il resto sappiamo molto poco, ricordati come “di Emmaus” perché in viaggio verso questo piccolo villaggio della Giudea, che si imbattono, mentre sono per strada, in un viandante come loro.
Questi in realtà è Gesù, ma loro non Lo riconoscono ed anzi si stupiscono del fatto che questo fortuito compagno di viaggio sembri ignorare i fatti che hanno coinvolto di recente Gesù il Nazareno.
I discepoli sono tristi: speravano che Gesù fosse il Salvatore, colui che avrebbe liberato Israele. E invece è morto appeso alla croce. Però… però è accaduto qualcosa di strano, di sconvolgente (questa è la parola usata nel Vangelo!).
Il sepolcro, dove è stato deposto il corpo di Gesù, è stato trovato vuoto.
Allora, il presunto forestiero rimprovera bonariamente i due viandanti (sembra di sentire il tono severo ma affettuoso del rimprovero rivolto a Tommaso nel Vangelo di domenica scorsa) e prova a restituire loro il senso delle vicende che hanno riferito. In qualche modo fa breccia nei loro cuori tanto che, al momento di congedarsi, i discepoli lo trattengono e lo invitano e restare con loro per la notte.
Gesù acconsente e siede a tavola con loro. Poi prende il pane, recita la benedizione, lo spezza e lo porge loro.
E solo a questo punto ai discepoli si aprono gli occhi e Lo riconoscono. Ma passa un attimo e Gesù sparisce dalla loro vista. Resta però in loro qualcosa che nel Vangelo viene definito “ardore”: un fuoco che scalda ma non consuma.
Allora tornano a Gerusalemme e trovano gli apostoli e gli altri discepoli per condividere quanto accaduto loro. E scoprono che non sono stati gli unici cui si è manifestato Gesù.
Il cammino dei discepoli di Emmaus, oltre che il cammino di ogni buon cristiano, dovrebbe essere il cammino di ogni coppia di sposi nel Signore: i discepoli sono due, come una coppia di sposi; essi sono insieme ma non riescono a essere felici, manca loro qualcosa, la fede.
Questo li fa disperare; Gesù va in loro soccorso, cammina con loro; pian piano i ruoli si invertono e Gesù diventa quasi la loro guida: restituisce un senso alle cose; l’insegnamento di Gesù (la teoria) scalda loro il cuore, ma è solo quando Egli entra appieno nella loro vita, nella loro quotidianità e si ferma a mangiare con loro (la pratica) che loro Lo riconoscono per quello che è: il Salvatore.
Scoprono una gioia troppo grande, che non può rimanere per loro soltanto e allora vogliono condividerla.
E così entra in scena la Comunità.
Scoprono che condividendo ricevono molto più di quello che hanno dato perché anche gli altri condivideranno la loro esperienza con Gesù e l’ardore di cui Gesù ha riempito il loro spirito.
E, come recita il Salmo, sarà “gioia piena alla Tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra”.
Barbara e Adriano

Punto chiave
In questa terza Domenica di Pasqua, i discepoli di Gesù sono ancora smarriti.
Il potere della morte sembra aver avuto la meglio, i cuori e gli occhi sono offuscati dal dolore e dalla delusione.
Anche le parole di Gesù lungo il cammino per Emmaus sembrano non avere effetto.
Nel momento storico che stiamo vivendo, anche noi siamo smarriti, disorientati, ansiosi, delusi; ci ritroviamo nelle stesse condizioni di quei discepoli in cammino, che pur conoscendo le sacre scritture siamo "stolti e lenti di cuore".
Pietro ci invita a rivedere il percorso di salvezza pensato per noi fin dall'eternità e a riporre la nostra speranza in colui che ci ha creati per Amore: "La mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione".
Come possiamo alimentare la fede e la speranza in Colui che ha vinto la morte?
Possiamo prendere spunto proprio dai discepoli in cammino: dialoghiamo con Gesù, lui ci lascia parlare, sa ascoltare i nostri dubbi, non ci interrompe (lui sapeva già di cosa stavano parlando i discepoli, ma si mette umilmente in ascolto) non è invadente (non si autoinvita, ma lascia a noi la libertà di chiedergli di restare) in un secondo momento ascoltiamo la sua risposta (anche se la risposta è diversa da quella che ci aspettiamo) accogliamolo nella nostra vita, invitiamolo a restare con noi e a cibarci della sua carne, lasciamoci scaldare il cuore dalla sua voce, e infine testimoniamolo ai fratelli vicini e lontani.
Ogni sera, nelle nostre case, quando mettiamo a letto i nostri figli, ripetiamo: "resta con noi, perché si fa sera!".
Incontriamoci con il Risorto, il cuore si riaccenderà e ritornerà la fiducia e la voglia di ricominciare.
Vera e Francesco
  
Redazione
26 aprile 2020.
  

 

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26/04/2020

Chiesa. Oggi in diretta Fb (a cura di Piero Castronovo) la santa Messa delle ore 10.00 in chiesa Madre

 

Chiesa Madre
Chiesa Madre

Nel perdurare dell'emergenza Coronavirus, le celebrazioni delle sante Messe con presenza di fedeli sono sospese.
Al fine di favorire la partecipazione alla Celebrazione Eucaristica, oggi, domenica 26 aprile 2020, la santa Messa della Domenica della Divina Misericordia, presieduta da don Rosario Bellavia e concelebrata da don Salvatore Zammito alle ore 10.00 in chiesa Madre, sarà condivisa tramite una diretta facebook sul gruppo "L'Osservatore Grottese" a cura di Piero Castronovo (ideatore e moderatore del gruppo).
La liturgia verrà animata dai fratelli delle Comunità neocatecumenali.
  
Redazione
26 aprile 2020.
  
 

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24/04/2020

Comune. Anniversario della Liberazione d'Italia; cerimonia senza pubblico in Piazza Umberto I

 

Anniversario della Liberazione d'Italia
Manifesto

Domani, sabato 25 Aprile, ricorre il 75° anniversario della liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista.
Nonostante le misure in atto contro il Covid-19, anche a Grotte verrà celebrata l'annuale ricorrenza della festa nazionale, quest'anno senza la presenza dei cittadini, in rappresentanza dei quali, alle ore 11.00 il Sindaco deporrà una corona di fiori presso il Monumento ai Caduti, in Piazza Umberto I. Non potrà svolgersi, a causa delle restrizioni, il consueto corteo.
L'Amministrazione comunale di Grotte ha invitato la popolazione a esporre la bandiera italiana sui balconi delle proprie abitazioni. Per dare la possibilità a tutti di poter assistere alla manifestazione, l'intera cerimonia sarà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook ufficiale del Comune di Grotte.
  
Redazione
24 aprile 2020.
  

 

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24/04/2020

Ambiente. Sabato 25 aprile, regolare la raccolta differenziata "porta a porta"

 

raccolta differenziata porta a porta

L'Amministrazione comunale di Grotte (Servizio Raccolta Differenziata dei Rifiuti) ha diffuso un comunicato con il quale avvisa i cittadini che domani, sabato 25 aprile (Festa della Liberazione) si svolgerà regolarmente la consueta raccolta differenziata porta a porta.
  
Redazione
24 aprile 2020.
  

 

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22/04/2020

Comune. Il presidente Carlisi: "Garantiti il rispetto delle norme e la tutela della salute dei Consiglieri"

 

Dott. Angelo Carlisi, Presidente del Consiglio comunale di Grotte
Angelo Carlisi

In merito alla convocazione della seduta di Consiglio comunale per domani, giovedi 23 aprile, il presidente Angelo Carlisi, contattato dalla nostra Redazione, ha confermato la piena osservanza delle norme, facendo riferimento al D.L. n. 18 del 17 marzo 2020 ed alla Circolare regionale n. 8 del 24.03.2020 dell’Assessorato delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica della Regione Siciliana.
L'articolo 73 comma 1 del Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020 prevede testualmente che: "(…) i Consigli dei Comuni (…) e le Giunte Comunali che non abbiano regolamentato modalità di svolgimento delle sedute in videoconferenza, possono riunirsi secondo tali modalità, nel rispetto di criteri di trasparenza e tracciabilità (…) purché siano individuati sistemi che consentano di identificare con certezza i partecipanti, sia assicurata la regolarità dello svolgimento delle sedute e vengano garantiti lo svolgimento delle funzioni di cui all’art. 97 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, nonché adeguata pubblicità delle sedute, ove previsto, secondo le modalità individuate da ciascun ente".
"Come si evince esplicitamente dall'interpretazione letterale della norma in questione - ha dichiarato Carlisi -, tale previsione normativa non rappresenta una fattispecie perentoria ed imperativa da seguire, rappresentando bensì una eventuale facoltà discrezionale".
Il Presidente del Consiglio comunale di Grotte ha affermato di essersi confrontato, nei giorni scorsi,
con diversi suoi colleghi Presidenti di Consiglio comunale della provincia e con il Segretario comunale, i quali gli hanno confermato le attuali difficoltà operative ad utilizzare lo strumento della videoconferenza (per rispettare i criteri stabiliti dalla Legge non può essere utilizzato un comune software) per le sedute ufficiali di Consiglio comunale.
Ad oggi il Comune di Grotte non possiede un sistema informatico specifico per effettuare sedute in videoconferenza.
"Anche i tecnici addetti ai servizi informatici hanno confermato la complessità di tale procedura e la difficoltà di avere in tempi brevi un software che ci consenta di effettuare sedute in videoconferenza in maniera ufficiale - ha continuato Carlisi -. In ogni caso con il supporto di Giuseppe Figliola (dipendente comunale) e dei tecnici del software gestionale Halley, ci si era già attivati per trovare una soluzione per dotarci di eventuale supporto informatico che possa eventualmente consentire la videoconferenza nel rispetto della norma nazionale e della circolare regionale già richiamata. Voglio evidenziare che per eventuali convocazioni del Consiglio Comunale in videoconferenza è previsto l'utilizzo, non di un qualsiasi sistema di comunicazione informatico di ricorrente uso comune, bensì di specifici strumenti e supporti informatici che garantiscano la sicurezza delle comunicazioni ed al contempo consentano di accertare l'identità dei partecipanti e la regolarità della seduta con particolare riferimento alla verifica del numero legale ed allo svolgimento in simultanea delle votazioni consiliari. Sempre in relazione alle caratteristiche tecniche, lo stesso software informatico da utilizzare in ipotetica convocazione di seduta consiliare mediante modalità in videoconferenza, deve assicurare la registrazione integrale dei lavori consiliari - ha concluso il presidente Carlisi - ai fini della conservazione documentale e contestualmente poter trasmettere in 'diretta streaming' la seduta di Consiglio comunale svolta in videoconferenza nel rispetto dei principi opportunamente richiamati dall'art. 73 comma 1 del Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020 e della Circolare regionale n. 8 del 24.03.2020 dell’Assessorato delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica della Regione Siciliana".
In merito alla tutela della salute dei Consiglieri, il Presidente del Consiglio comunale ha disposto, con la Convocazione della seduta, che: "nella seduta di Consiglio comunale oggetto della presente convocazione non sarà consentita la partecipazione del pubblico", e che "i Consiglieri comunali nello svolgimento della seduta consiliare in oggetto, dovranno mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro".
L'assenza di pubblico all'interno dell'Aula consiliare potrà consentire ai tecnici comunali di disporre le postazioni dei Consiglieri in modo tale da assicurare il distanziamento interpersonale di almeno un metro, e quindi l'osservanza delle norme in materia di tutela della salute attualmente in vigore in questo periodo di emergenza sanitaria.
     

Redazione
22 aprile 2020.
  

 

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22/04/2020

Politica. "Più di 20 persone in un'aula di 150 mq: scelta non prudente"; nota del Gruppo consiliare M5S Grotte

 

Movimento 5 Stelle - Grotte

Il Gruppo consiliare M5S di Grotte preannuncia, con una nota resa pubblica, l'intenzione di disertare la seduta di Consiglio comunale convocata per domani, per rispettare il divieto di assembramento stabilito dal DPCM del 10.04.2020 a tutela della salute. Di seguito, il testo della nota.

*****

"In data 17.04.2020 è stato indetto un Consiglio comunale per giorno 23.04.2020.
Il 20.04.20 il Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle Grotte ha richiesto a mezzo PEC il rinvio del suddetto Consiglio e la convocazione dello stesso in modalità telematica, pena la nostra unanime assenza.
L'emergenza che stiamo attraversando non è, ahinoi, iniziata l'altro ieri. Hanno avuto tutto il tempo per attivare Consigli online, proprio come ha fatto la stragrande maggioranza dei Comuni italiani.
Ad oggi nessuna risposta ci è pervenuta se non la comunicazione, appunto, di questa adunanza in presenza alla quale, come già anticipato, non abbiamo nessuna intenzione di partecipare.
Il divieto di assembramento non è opzionale, e di certo non bastano mascherine e distanze di sicurezza quando all'interno di un'aula di non più di 150 mq si ritrovano contemporaneamente più di 20 persone.
Una scelta per niente prudente. E noi non intendiamo mettere a repentaglio la nostra salute e quella dei nostri conviventi.
Nessuno dei componenti del Consiglio comunale e della Giunta, ad oggi, ha la certezza assoluta di essere negativo al Covid-19".

  

 

   

I Consiglieri
Costanza Angelo
Casalicchio Mirella
Morreale Salvatrice
Vizzini Giada
 

 

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22/04/2020

Comune. Convocato il Consiglio comunale per giovedi 23 aprile alle ore 17.00

 

Aula consiliare "Antonio Lauricella"
Aula consiliare

L'adunanza del prossimo Consiglio comunale di Grotte, convocato in seduta ordinaria su determinazione del presidente dott. Angelo Carlisi, è stata fissata per giovedi 23 aprile, alle ore 17.00, nella Sala consiliare “Antonio Lauricella”.

Verrà discusso il seguente ordine del giorno:

1) Nomina scrutatori; lettura ed approvazione verbali delle sedute precedenti;
2) Comunicazione relativa alla deliberazione di Giunta municipale n. 150 del 20.12.2019 (Utilizzo Fondo di riserva art. 116 TUEL);
3) Interrogazione Gruppo consiliare di Minoranza prot. n. 15277 del 18.11.2019 (Richieste suolo cimiteriale);
4) Autorizzazione a chiedere la concessione dell'anticipazione di liquidità di cui all'art. 1 comma 556 della Legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Legge di Bilancio 2020);
5) Approvazione Piano comunale di Protezione Civile e Piano Interfaccia contrasto gli incendi boschivi;
6) Approvazione Regolamento di contabilità in conformità al D.Lgs. n. 118 del 23.06.2011.

In caso di mancanza del numero legale la seduta sarà sospesa per un'ora e, qualora dopo la sospensione non ci fosse ancora la presenza del numero legale dei Consiglieri, la seduta di seconda convocazione sarà tenuta il giorno successivo, sempre alla stessa ora. La Convocazione della seduta di Consiglio comunale riporta inoltre:
"Considerata l'evoluzione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 in atto, ed in rispetto all'art. 1 lettera d) del DPCM 10 aprile 2020, che vieta ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico, nella seduta di Consiglio comunale oggetto della presente convocazione non sarà consentita la partecipazione del pubblico.
A tal proposito si comunica, che per assicurare il "carattere pubblico" della seduta consiliare, come da consuetudine, i lavori del Consiglio comunale saranno trasmessi mediante diretta streaming visualizzabili nella pagina istituzionale del Comune di Grotte, dove successivamente rimarrà consultabile la registrazione integrale della stessa.
Si rappresenta altresì, che in ossequio alle misure precauzionali stabilite dal DPCM 10 aprile 2020 e specificatamente dall'Allegato 4 lettera d) i Consiglieri comunali nello svolgimento della seduta consiliare in oggetto, dovranno mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro
".
     

Redazione
22 aprile 2020.
  

 

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21/04/2020

Politica. Il presidente Giuseppe Conte: "Piano di riapertura, a partire dal prossimo 4 maggio"

 

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ha diffuso oggi le proprie considerazioni sulla gestione della "fase 2" in  Italia. Di seguito, il testo del comunicato.

*****

"In queste ore continua senza sosta il lavoro del Governo, coadiuvato dall’équipe di esperti, al fine di coordinare la gestione della ‘fase due’, quella della convivenza con il virus.
Come già sapete, le attuali misure restrittive sono state prorogate sino al 3 maggio.
Molti cittadini sono stanchi degli sforzi sin qui compiuti e vorrebbero un significativo allentamento di queste misure o, addirittura, la loro totale abolizione.
Vi sono poi le esigenze delle imprese e delle attività commerciali di ripartire al più presto. Mi piacerebbe poter dire: riapriamo tutto. Subito. Ripartiamo domattina.
Questo Governo ha messo al primo posto la tutela della salute dei cittadini, ma certo non è affatto insensibile all’obiettivo di preservare l’efficienza del sistema produttivo.
Ma una decisione del genere sarebbe irresponsabile. Farebbe risalire la curva del contagio in modo incontrollato e vanificherebbe tutti gli sforzi che abbiamo fatto sin qui. Tutti insieme.
In questa fase non possiamo permetterci di agire affidandoci all’improvvisazione.
Non possiamo abbandonare la linea della massima cautela, anche nella prospettiva della ripartenza.
Non possiamo affidarci a decisioni estemporanee pur di assecondare una parte dell’opinione pubblica o di soddisfare le richieste di alcune categorie produttive, di singole aziende o di specifiche Regioni.
L’allentamento delle misure deve avvenire sulla base di un piano ben strutturato e articolato.
Dobbiamo riaprire sulla base di un programma che prenda in considerazione tutti i dettagli e incroci tutti i dati. Un programma serio, scientifico.
Non possiamo permetterci di tralasciare nessun particolare, perché l’allentamento porta con sé il rischio concreto di un deciso innalzamento della curva dei contagi e dobbiamo essere preparati a contenere questa risalita ai minimi livelli, in modo che il rischio del contagio risulti “tollerabile” soprattutto in considerazione della recettività delle nostre strutture ospedaliere.
Vi faccio un esempio.
Non possiamo limitarci a pretendere, da parte della singola impresa, il rispetto del protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro che pure abbiamo predisposto per questa epidemia. Dobbiamo valutare anche i flussi dei lavoratori che la riapertura di questa impresa genera. Le percentuali di chi usa i mezzi pubblici, i mezzi privati, in quali orari, con quale densità. Come possiamo garantire all’interno dei mezzi di trasporto la distanza sociale? Come possiamo evitare che si creino sovraffollamenti, le famose “ore di punta”? Come favorire il ricorso a modalità di trasporto alternative e decongestionanti?
Questo programma deve avere un’impronta nazionale, perché deve offrire una riorganizzazione delle modalità di espletamento delle prestazioni lavorative, un ripensamento delle modalità di trasporto, nuove regole per le attività commerciali.
Dobbiamo agire sulla base di un programma nazionale, che tenga però conto delle peculiarità territoriali. Perché le caratteristiche e le modalità del trasporto in Basilicata non sono le stesse che in Lombardia.
Come pure la recettività delle strutture ospedaliere cambia da Regione a Regione e deve essere costantemente commisurata al numero dei contagiati e dei pazienti di Covid-19.
È per questo che abbiamo gruppi di esperti che stanno lavorando al nostro fianco giorno e notte.
C’è il dott. Angelo Borrelli che sin dalla prima ora ci aiuta, per tutta la parte operativa, con le donne e gli uomini della Protezione Civile.
C’è il dott. Domenico Arcuri che sta mettendo le sue competenze manageriali al servizio dell’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale e delle apparecchiature medicali di cui le Regioni erano fortemente carenti (pensate: ad oggi abbiamo fornito alle Regioni 110 milioni di mascherine e circa 3 mila ventilatori per le terapie).
C’è il prof. Silvio Brusaferro che insieme agli altri scienziati ed esperti sanitari del Comitato tecnico-scientifico ci forniscono un’analisi scientifica della curva epidemiologica e ci suggeriscono le misure di contenimento del contagio e di mitigazione del rischio.
Più di recente si è aggiunto il dott. Vittorio Colao che insieme a tanti altri esperti sta offrendo un contributo determinante per la stesura di un piano per una graduale e sostenibile riapertura, che tenga conto di tutti i molteplici aspetti, operativi e scientifici.
È fin troppo facile dire ‘apriamo tutto’. Ma i buoni propositi vanno tradotti nella realtà, nella realtà del nostro Paese, tenendo conto di tutte le nostre potenzialità, ma anche dei limiti attuali che ben conosciamo.
Nei prossimi giorni analizzeremo a fondo questo piano di riapertura e ne approfondiremo tutti i dettagli.
Alla fine, ci assumeremo la responsabilità delle decisioni, che spettano al Governo e che non possono essere certo demandate agli esperti, che pure ci offrono una preziosa base di valutazione.
Assumeremo le decisioni che spettano alla Politica come abbiamo sempre fatto: con coraggio, lucidità, determinazione. Nell’esclusivo interesse di tutto il Paese. Nell’interesse dei cittadini del Nord, del Centro, del Sud e delle Isole.
Non permetterò mai che si creino divisioni. Dobbiamo marciare uniti e mantenere alto lo spirito di comunità.
È questa la nostra forza.
E smettiamola di essere severi con il nostro Paese.
Tutto il mondo è in difficoltà. Possiamo essere fieri di come stiamo affrontando questa durissima prova.
Prima della fine di questa settimana confido di comunicarvi questo piano e di illustrarvi i dettagli di questo articolato programma. Una previsione ragionevole è che lo applicheremo a partire dal prossimo 4 maggio
.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri
Giuseppe Conte".
  

 

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21/04/2020

Iniziative. "Il ragazzo con la valigia virtuale": ogni giorno su Instagram Angelo Palermo con il suo format

 

Angelo Palermo
Selezione dei video

Ormai è da 36 giorni che, puntualmente alle ore 17.00, su Instagram, parte la diretta di un format ideato e realizzato da Angelo Palermo. Il ragazzo con la valigia virtuale” (anzi, #ilragazzoconlavaligiavirtuale) è il titolo della striscia quotidiana, durante la quale il giovane presentatore grottese (con una valigia sullo sfondo, già pronta pronta per la partenza) si intrattiene con ospiti e propone agli spettatori un periodo di serenità. Spettatori (anzi, followers) che aumentano numerosi di giorno in giorno ed interagiscono dal vivo nelle trasmissioni con saluti, commenti, domande.
"Questo format nasce su Instagram, per dare un po’ di svago alla gente - dichiara Angelo Palermo -, per staccarci dalla cronaca generale e trascorrere un’oretta in compagnia di un personaggio, ridendo, giocando, ogni giorno alle 17.00. Si chiama 'Il ragazzo con la valigia virtuale' perché viaggio virtualmente raggiungendo altri posti d’Italia per scoprire vari personaggi".
Ogni giorno, nella diretta su Instagram (segui qui la diretta), l'incontro con un personaggio del mondo dello spettacolo o dell'informazione, o una testimonianza importante legata al periodo di emergenza che stiamo vivendo (tra le più significative, quella di ragazzo ventottenne positivo al Covid-19, che è stato in fin di vita ma che è riuscito a guarire).
Ciascuna puntata dura dai 40 ai 50 minuti (vedi una selezione delle puntate). Nelle prime battute si parla del personaggio e della sua storia, poi iniziano i giochi: indovina chi, chi vuole essere milionario, indovina la sigla, e tanti altri. Gli ospiti, abituati a dirette dove si parla del più e del meno, con sorpresa si lasciano piacevolmente guidare dal "padrone di casa", divertendosi a partecipare ai giochi ed a rispondere alle domande degli spettatori. Tra i volti più noti, ospiti di Angelo Palermo, Cecchi Paone, Michele Cucuzza, vari personaggi del Grande Fratello, don Davide Banzato, Federico Gatti (inviato Mediaset a Londra), Manila Gorio (modella), Jane Alexander (attrice) e tanti altri.
Il format, andato in diretta ogni giorno anche a Pasqua e Pasquetta, continuerà per tutto il periodo legato all'emergenza.
Per avere il piacere di seguirlo basta collegarsi al profilo Instagram di Angelo Palermo: angelopalermo_official
.
  

Carmelo Arnone
21 aprile 2020
© Riproduzione riservata.
  

 

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21/04/2020

Comune. Giovedi 23 aprile si svolgerà il mercatino settimanale; nota del Sindaco

 

Alfonso Provvidenza
Alfonso Provvidenza

Era già stato preannunciato dal Sindaco nel video messaggio dello scorso 18 aprile; adesso è arrivata la conferma: giovedi prossimo 23 aprile riprenderà a Grotte lo svolgimento del mercatino settimanale (con alcune limitazioni). Di seguito la comunicazione ufficiale.

*****

"Si avvisa la cittadinanza che giovedi prossimo 23 aprile 2020 si svolgerà il mercatino settimanale dalle ore 08.00 alle 13.00.
Si precisa che, secondo quanto previsto dal DPCM del 10/04/2020, potranno operare esclusivamente gli esercenti residenti nel Comune di Grotte già autorizzati presso il medesimo mercatino settimanale che svolgono unicamente attività di vendita di generi alimentari, nonché di ogni prodotto agricolo.
Gli acquisti potranno essere effettuati esclusivamente da soggetti residenti nel Comune di Grotte e nella c.d. zona di Confine nel rispetto delle misure di sicurezza previste (distanza di 1,5 metri, uso di mascherine e guanti).
Tutti i rifiuti prodotti dovranno essere, a cura dell’esercente, collocati in appositi sacchetti che dovranno essere chiusi. Non è consentito il deposito dei rifiuti per terra né durante né alla fine del mercatino
.

Il Sindaco
Dott. Alfonso Provvidenza".
  

 

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21/04/2020

Dialoghi. "Coronavirus: gestione all'italiana"; di Giuseppe Castronovo

 

Intervento del dott. Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.

Nell'esaminare i provvedimenti con i pubblici Poteri stanno affrontando l'emergenza sanitaria conseguente al Coronavirus, ci siamo chiesti sulla loro piena legittimità costituzionale. Il prof. Vezio ha criticato i numerosi provvedimenti emanati dalle Autorità locali dal momento che la Costituzione assegna espressamente tale materia esclusivamente allo Stato. Si prenda il caso delle mascherine: alcune ordinanze le consigliano, altre le obbligano; ma le mascherine non si trovano. Da qui la necessità di un più stringente coordinamento da parte dello Stato.
Giuseppe Castronovo

"Coronavirus: gestione all'italiana"
(Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

Franco: Amici…

Totò: Dì pure.

Franco: Non so se sia solo una mia sensazione. Ma nella gestione dell’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus non vi sembra che vi siano troppi protagonisti?

Ersilio: In effetti sembra che sia venuta a mancare un’unica regia di comando. Troppe voci: il De Luca, Governatore della Regione Campania, vuole chiuderei confini della sua Regione e bloccare i treni; il De Luca, Sindaco di Messina, vuole bloccare i traghetti e non far scendere nessuno a Messina. E tutto ciò in un momento di grave emergenza sanitaria in cui forse sarebbe auspicabile, come dicevo prima, un’unica regia di comando. A questi livelli di frammentazione politico/amministrativa e in mancanza di un coordinamento a livello nazionale quando potremo uscire dall’emergenza sanitaria?

Nenè: Se la tua domanda, caro Ersilio, fosse rivolta a me, la mia sarebbe purtroppo una risposta vaga, alquanto vaga. Piuttosto interpellerei il prof. Vezio.

Vezio: Amici, a dire il vero i diversi attori, nella gestione di questa grave crisi, non sempre mi sono apparsi finora ispirati da una visione di interesse unitario. Purtroppo dobbiamo constatare come ancora una volta la Costituzione non rappresenti più la guida per la nostra classe politica. Parlando di rispetto della nostra Costituzione il barometro volge purtroppo anche questa volta verso il basso, e tutto ciò nonostante la gravità dell’emergenza sanitaria di questo momento. Vedete…

Franco: Prof., che cosa?

Vezio: Ritengo che l’attuale nostra Carta costituzionale sia sufficientemente chiara nell’individuare il soggetto istituzionale chiamato a gestire, quanto meno a livello di coordinamento, in modo più stringente e vincolante di quanto non sia avvenuto finora, la grave situazione sanitaria di questo momento: è il 2° comma, lettera q, dell’art. 117 a stabilire che “lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: q) dogane, protezione dei confini nazionali e profilassi internazionale”.
È una norma talmente chiara che mi fa venire in mente l’antico insegnamento secondo cui “in claris non fit interpretatio”, ossia nelle questioni chiare non si dia adito a interpretazioni. Una norma, questa, che appartiene al patrimonio comune del diritto ma che i nostri politici hanno ignorato. Amici dinnanzi a una norma - addirittura di rango costituzionale - così chiara, sarebbe stato sufficiente che tutti quanti ne avessero fatto tesoro; purtroppo così non è stato. Ecco perché:

Se il coronavirus è una pandemia,
la sua gestione è un pandemonio.
     

 

   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
  

 

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20/04/2020

Chiesa. "Riconfermate le disposizioni con modifiche, aperte le chiese"; messaggio dell'Arcivescovo

 

Stemma dell'Arcivescovo di Agrigento, card. Francesco Montenegro
Stemma del card. Montenegro

Messaggio dell’arcivescovo card. Francesco Montenegro all’Arcidiocesi di Agrigento, con nuove disposizioni in merito all'emergenza Conavirus.

*****

Francesco Montenegro
Arcivescovo Metropolita di Agrigento

Il Decreto Legge della Presidenza del Consiglio del 10 aprile 2020 ha prorogato fino al 3 maggio 2020 le limitazioni già in vigore, che interessano anche l’esercizio pubblico delle attività di culto. Dopo essermi consultato con la Segreteria della CEI e in ottemperanza alle indicazioni datemi per lettera, ritengo opportuno riconfermare, sino alla scadenza della proroga, le disposizioni date per la nostra Arcidiocesi con lettera del 13 marzo 2020, con le seguenti modifiche:

1. Apertura delle chiese.
Le chiese possono rimanere aperte tutte le mattine fino alle ore 12.00, esclusivamente per la preghiera personale dei fedeli e a condizione che il parroco o un altro presbitero o un diacono assicuri ininterrottamente la presenza, per garantire il rispetto delle norme vigenti.

2. Preghiera personale dei fedeli in chiesa.
I fedeli che si recano in chiesa per un momento di preghiera personale devono rispettare le norme date dal Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 15 aprile 2020, che per comodità qui trascrivo: L’accesso ai luoghi di culto è consentito, purché si evitino assembramenti e si assicuri tra i frequentatori la distanza non inferiore a un metro. È possibile raggiungere il luogo di culto più vicino a casa, intendendo tale spostamento per quanto possibile nelle prossimità della propria abitazione. Possono essere altresì raggiunti i luoghi di culto in occasione degli spostamenti comunque consentiti, cioè quelli determinati da comprovate esigenze lavorative o da necessità, e che si trovino lungo il percorso già previsto, in modo che, in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, si possa esibire o rendere la prevista autodichiarazione. Resta ferma tuttavia la sospensione di tutte le cerimonie, anche religiose.

3. Celebrazione della messa con alcuni ministri.
Sino alla scadenza della proroga, è consentita ai presbiteri la celebrazione della messa a porte chiuse e senza concorso di popolo, facendo anche uso dei mezzi di comunicazione sociale, secondo gli orientamenti dati per la Settimana Santa. Pertanto possono essere presenti: accanto al celebrante, un diacono, un ministro all’altare, un organista, un lettore ed eventualmente due operatori per la trasmissione. Al di fuori di queste persone chiamate a compiere un preciso servizio, nessun’altra persona può essere ammessa.

4. Matrimonio.
Le celebrazioni dei matrimoni non sono vietate, ma subiscono una limitazione nella partecipazione dei fedeli. Sino alla scadenza della proroga, il rito del matrimonio si può celebrare alla sola presenza del celebrante, dei nubendi e dei testimoni (cfr. Nota interpretativa del Ministero dell’Interno del 27 marzo 2020, attuativa del DPCM “Cura Italia” pubblicato il 9 marzo 2020 e le successive modifiche e integrazioni).

5. Battesimo.
Per il battesimo, come per gli altri sacramenti e sacramentali, sono confermate le disposizioni date dalla Segreteria Generale della CEI, con lettera del 17 marzo 2020. Nelle circostanze in cui l’amministrazione del Battesimo non può essere differita in data successiva alla cessazione dell’emergenza sanitaria (per esempio, nel caso di bambini con malattie che li espongono a pericolo di vita), questa avvenga secondo le modalità in uso nel rito romano.
Si tenga conto delle seguenti indicazioni:
a) il ministro mantenga un’opportuna distanza dal battezzando e dai genitori e padrini;
b) per le unzioni con l’olio dei catecumeni e il sacro crisma, il ministro indossi guanti monouso in vinile o nitrile;
c) si omettano il segno della croce sulla fronte del bambino nei riti di accoglienza e il rito dell’effatà in quelli esplicativi;
d) in casi di particolare urgenza o emergenza, si consideri la possibilità del rito abbreviato (cfr. Rito per il battesimo dei bambini, ed. it. 1979, Cap. III).
Sono ammessi alla celebrazione: il celebrante, i genitori con il bambino da battezzare ed eventuali altri figli e i padrini. Non sono assolutamente ammessi parenti.

6. Esequie.
Quello delle esequie è il capitolo più doloroso, che si aggiunge al dolore per la perdita di un familiare o di un amico. Le regole sono molto stringenti. Sono vietati i funerali in chiesa. Il sacerdote può recarsi in forma privata al cimitero, dove può celebrare un breve rito della sepoltura, come previsto dal Rituale per le esequie senza celebrazione della messa. Durante le esequie al cimitero i presenti devono rispettare la distanza di almeno un metro imposto dalla normativa. Sono sospesi i cortei funebri a piedi, sia dalla casa sia verso il cimitero. Al termine dell’emergenza sarà concordata con la famiglia una messa esequiale.

7. Riconciliazione sacramentale.
La celebrazione avvenga in luoghi ampi e areati e non nel confessionale. Nell’ascolto delle confessioni si mantenga la distanza di almeno un metro tra il ministro e il penitente, chiedendo a eventuali altri fedeli presenti in chiesa di allontanarsi per garantire la dovuta riservatezza. Sacerdote e penitente indossino la mascherina protettiva.

8. Viatico.
Per quanto possibile sia portato dal sacerdote e non dal ministro straordinario. Si assumano le medesime precauzioni di cui sopra, avendo cura di non toccare la bocca del malato mentre viene fatta assumere la particola. Il sacerdote - prima di comunicare il malato e dopo - deterga le mani con acqua saponata e le asciughi con carta monouso.

9. Unzione degli infermi.
Si osservino le precauzioni di cui sopra. Il ministro abbia cura di usare guanti monouso in vinile o nitrile e, in particolare dopo l’unzione, eviti di toccare con le dita scoperte la superficie del guanto.

10.Celebrazioni comunitarie.
È vietato ogni tipo di convocazione e celebrazione comunitaria di carattere sia liturgico sia devozionale.

Ancora una volta vi ringrazio per la comprensione per quanto vi sto chiedendo.
Siamo tutti fiduciosi che, con l’aiuto del Signore, riusciremo a superare questo momento di prova.

Agrigento, 16 aprile 2020
+ Francesco Card. Montenegro
Arcivescovo
.
  

 

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20/04/2020

Comune. "Riapriamo parzialmente il mercato, ma continuiamo a fare attenzione"; messaggio del Sindaco

 

Sindaco di Grotte
Alfonso Provvidenza

Il Sindaco di Grotte, dott. Alfonso Provvidenza, in un video messaggio di sabato scorso, 18 aprile 2020, ha fatto il punto della situazione in paese, ed ha annunciato gli orientamenti dell’Amministrazione per quanto riguarda un possibile, ma molto graduale, ritorno alla normalità.
Anzitutto ha confermato la buona notizia che non a Grotte non ci sono casi “positivi”, e che ben 23 tamponi sono risultati “negativi”.
Tuttavia “vi ricordo che continuiamo ad essere in guerra; vi ricordo che abbiamo ancora una pandemia in corso - ha detto il Primo Cittadino - e che se le cose sono andate bene sino ad adesso, non significa che non ci possano essere delle ricadute. Quindi l’invito è sempre lo stesso, cioè quello di rimanere a casa. Ci saranno dei controlli molto più accurati”.
L’idea dell’Amministrazione è quella di far ripartire l’economia cittadina, consentendo “in via assolutamente sperimentale”, il prossimo giovedi 23 aprile, lo svolgimento del mercato settimanale. Si tratterà di una riapertura parziale in quanto si darà la possibilità solo ai mercatisti grottesi (di generi alimentari e di generi di prima necessità per l’igiene e la pulizia) di lavorare. Agli ambulanti residenti negli altri Comuni l’Ordinanza Regionale vieta l’esercizio dell’attività al di fuori del proprio Comune. I commercianti saranno disposti ad almeno 10 metri l’uno dall’altro. L’accesso al mercato sarà regolato dalle Forze dell’Ordine, coadiuvate da volontari, per garantire agli acquirenti (muniti di guanti e mascherine) il corretto distanziamento sociale. A regime, ipotizza il Sindaco, si potrebbe consentire il mercato anche due a settimana.
Per quanto riguarda i “buoni spesa”, prosegue la consegna a domicilio agli aventi diritto.
Avendo avvisato della possibilità di controlli a campione sulle autocertificazioni, nel corso della settimana ci sono già state circa 15 disdette. “A tutti può capitare di fare degli errori - ha ribadito Provvidenza -. L’obiettivo è consentire di fare la spesa a tutte le famiglie in stato di necessità”. Al momento ammontano a circa 200 le famiglie grottesi che hanno diritto al bonus. Con le risorse giunte dallo Stato, circa 52.000 euro, l’Amministrazione potrà riuscire a coprire le richieste sino alla prima settimana di giugno. “Stiamo facendo il necessario per avere altre risorse, circa 110.000 euro, che metterà a disposizione la Regione, sempre per i buoni famiglia - ha continuato il Sindaco -; queste risorse spero potranno essere utilizzate a giugno, dopo che saranno terminate le risorse del Governo”.
Al fine di “immettere liquidità nel sistema”, la prossima settimana sarà portata in Consiglio comunale la proposta di una richiesta di un mutuo per 450.000 euro, che potrà consentire di pagare tutti coloro che, al 31 dicembre 2019, avevano crediti verso il Comune di Grotte.
Qualora il Consiglio comunale approvasse la delibera, con i 450.000 euro si avrà la possibilità di pagare le cooperative sociali che fanno servizio per il Comune (agli anziani, ai disabili, gli Asacom nelle scuole). Le cooperative, a loro volta, potranno pagare gli operatori, dando respiro alle imprese che operano nel territorio.
Sempre in merito al reperimento di ulteriori risorse, Provvidenza ha confermato che, con la collaborazione degli altri Sindaci del Distretto socio-sanitario, sono state sbloccate altre somme; il Comune di Grotte avrà la possibilità di utilizzare 180.000 euro (il Sindaco ritiene che saranno assegnati nel giro di un paio di mesi), che saranno utilizzati per avviare alcuni servizi per i soggetti più bisognosi - in particolare i disabili - quali il pagamento di una parte delle bollette (utenze di acqua, luce e gas) alle persone che sono in difficoltà.
Cambiando argomento, il Primo Cittadino ha confermato che ci sono stati alcuni problemi con la fornitura idrica, per cui ha invitato i cittadini a ridurre nei prossimi giorni, per quanto possibile, il consumo di acqua.
Riguardo il tema dell’igiene ambientale, continueranno le attività di sanificazione - ha assicurato Provvidenza -, inizierà il discerbamento delle vie urbane e della cinta periferica, inoltre sono stati montati i cestini multi-materiale e gli spegni-sigarette.
Per quanto concerne la riapertura delle chiese, “non significa che è un’altra scusa per uscire - è stato l’avvertimento del Sindaco -; qualcuno che è uscito per andare a fare la spesa o in farmacia, potrà fermarsi in chiesa per la preghiera personale. Vi invito alla cautela e alla massima attenzione”.
In materia di prevenzione, il Comune sta facendo scorta di mascherine (nel caso ci fosse una ricaduta) che attualmente ammonta a circa 1.500 pezzi, ed altri 1.000 ne dovrebbero arrivare presto. I cittadini che ne avessero bisogno, possono richiederle (anche informalmente tramite un messaggio whatsapp o una telefonata) e gliele saranno recapitare a casa.
Siamo in grande pericolo: il nemico è dietro l’angolo - ha infine concluso Provvidenza -. Dovete stare a casa, fare attenzione, e ricordare ai vostri figli che non è arrivato il tempo di andare in giro con biciclette e motorini”.
  
Redazione
20 aprile 2020.
  

 

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19/04/2020

Solidarietà. La Fotografia che fa (del) bene: opera di Franco Carlisi in un progetto di sostegno attraverso l'arte

 

Opera di Franco Carlisi
Opera di Franco Carlisi

La Fotografia che fa (del) bene.
Franco Carlisi, Francesco Cito e Daniele Vita contribuiscono con una loro opera fotografica all’iniziativa “ArtistiperForcella” che si propone di sostenere le persone e le famiglie bisognose a Forcella, uno dei tanti quartieri napoletani in difficoltà, ulteriormente esasperate in questo periodo di emergenza sanitaria.
Grazie a un’approfondita conoscenza del territorio, l’Associazione “Amici di Carlo Fulvio Velardi” onlus, promotrice dell'iniziativa, è in grado di individuare persone e famiglie in condizioni particolarmente disagiate, alle quali è destinato il sostegno economico che si sta cercando di realizzare con la vendita delle opere fotografiche degli artisti aderenti.
Un aiuto concreto per la sopravvivenza attraverso l’arte e in nome della solidarietà umana.
Per maggiori informazioni sull’iniziativa e sulle opere (in vendita ad un prezzo promozionale) visitare il sito "artistiperforcella"
.
  
Redazione
19 aprile 2020.
  

 

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19/04/2020

Salute. Emergenza Coronavirus: il Presidente della Regione fa partire la "fase 2", verso la normalità

 

Emergenza Coronavirus
Emergenza Coronavirus

Il Presidente della Regione Siciliana, con l'ordinanza contingibile e urgente n° 17 del 18 aprile 2020, ha dato inizio anche in Sicilia alla "fase 2" consentendo piccoli ma significativi passi verso la normalizzazione delle attività.
I provvedimenti adottati, in sintesi, sono i seguenti:

- solo nei giorni feriali, è consentita, in quanto riconducibile a “situazione di necessità” finalizzata a sopperire alle esigenze alimentari ed ai lavori di manutenzione per la prevenzione degli incendi, l’attività non imprenditoriale necessaria per la conduzione di terreni agricoli, per la cura dell’orto e degli animali. L’uscita, è consentita una sola volta al giorno e ad un solo componente del nucleo familiare;

- è disposta la chiusura al pubblico di tutti gli esercizi commerciali attualmente autorizzati nei giorni domenicali, del 25 aprile e del 1° maggio. È fatta eccezione per le farmacie e per le edicole. È, tuttavia, consentito nelle superiori giornate domenicali e festive il servizio di consegna a domicilio dei prodotti alimentari e dei combustibili per uso domestico e per riscaldamento; conseguentemente, anche i ristoranti e le pizzerie potranno consegnare a domicilio le loro produzioni;

- è consentito, in caso di necessità, alle persone affette da disabilità intellettive, relazionali e/o motorie, con l'assistenza di un accompagnatore, compiere una uscita giornaliera di breve durata e in prossimità della propria abitazione;

- Gli spostamenti con l’animale di affezione, per le sue esigenze fisiologiche, sono consentiti solamente in prossimità della abitazione;

- è consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona;

- le uscite per gli acquisti essenziali, ad eccezione di quelle per i farmaci, sono limitate ad una sola volta al giorno e ad un solo componente del nucleo familiare.

Continuano a restare valide le restanti misure restrittive.
  
Redazione
19 aprile 2020.
       

 

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19/04/2020

Aneddoti. "Avessi ali così grandi..."; di Innocenzo Infantino

 

Innocenzo Infantino
Innocenzo Infantino

Ali
Ali

C'è una cosa che non sopporto: la mediocrità, il menefreghismo verso chi resta negli angoli e tace, e mentre tace, soffre.
E chi può, non fa. E magari si limita solo a proclami politici che riempiono le bacheche ma non prendono su di sé la fatica di quelle ossa.
Avessi ali così grandi proteggerei quei tanti cuori muti nascondendoli accanto al mio, che da ognuno di loro ha da imparare come si continua a vivere anche nei giorni in cui si resta senz'aria.
Per questo la politica mi delude.
Per questo sono scomodo quando scelgo di restare piccolo e dire la mia.
Che senso ha collezionare titoli, ruoli e poltrone? Accaparrare privilegi?
Vinci chi ami! E chi ami, non ti verrà tolto.
Mai.
 
Innocenzo Infantino
19 aprile 2020
© Riproduzione riservata.
  

 

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19/04/2020

Chiesa. "Il suo amore è per sempre"; sussidio per la Domenica della Divina Misericordia in famiglia

 

Domenica di preghiera in famiglia
Sussidio

"Foglietto della santa Messa" con le "Letture Sponsali"
Foglietto

"Il suo amore è per sempre".
Ci sono frasi semplici, dirette, che gettano un faro di luce nelle notti buie che talvolta oscurano l'esistenza. Sapere con certezza che "Il suo amore è per sempre" è una di queste luci. Ripetuta più volte, come per sottolineare l'eternità di quel "per sempre".
Così come "Pace a voi", anche questa frase ripetuta dal Risorto che viene a "stare in mezzo" ai suoi amici.
Non si è mai soli, "anche se ora dovete essere, per un po' di tempo, afflitti da varie prove". Sappiamo quali sono, in questo periodo, le prove che ci affliggono, eppure perseveriamo, come i primi cristiani che "Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio".
Chi crede, è chiamato a vivere la domenica da cristiano non solo seguendo la Messa in Tv o su internet, ma anche celebrando in famiglia la Liturgia della Parola (spezzando il pane nelle case), nella piena dignità del proprio battesimo.
La Domenica della Divina Misericordia, che celebriamo, sia per tutti di benedizione e di conforto umano spirituale.
Ai cristiani che anelano a pregare insieme ai propri cari, propongo due validi sussidi.
Il primo è un "Sussidio per la preghiera in famiglia" in assenza della Celebrazione Eucaristica domenicale (disponibile qui); schema di riferimento (con preghiere, esame di coscienza, letture, riflessioni e comunione spirituale).
Il secondo è il  "Foglietto della santa Messa" (disponibile qui) con le "Letture Sponsali" realizzato dal Gruppo di coppie di pastorale familiare della Diocesi di Palermo
.  
  

Carmelo Arnone
19 aprile 2020
© Riproduzione riservata.
  

 

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18/04/2020

Chiesa. "Domenica 19 aprile 2020: Festa della Divina Misericordia"; a cura della prof.ssa Graziella Vizzini

 

Festa della Divina Misericordia
Divina Misericordia

Domenica 19 aprile 2020, Festa della Divina Misericordia.
Con i Primi Vespri della II Domenica di Pasqua ha inizio la festa della Divina Misericordia che verrà celebrata il 19 aprile.
La misericordia è una nuova luce che si è accesa nella Chiesa, Chiesa come grembo che accoglie e dona la misericordia per mezzo dei sacerdoti attraverso il sacramento del perdono.
La festa è stata istituita da san Giovanni Paolo II il 30 aprile del 2000 nella ricorrenza della canonizzazione di suor Faustina Kowalska, religiosa polacca, vissuta nei primi decenni del 1900; era nata infatti il 25 Agosto del 1905 a Glogovic.
La festa della Divina Misericordia è stata voluta da nostro Signore.
Il 22 febbraio del 1931 Gesù apparendo a suor Faustina disse queste parole: “Desidero che la prima domenica dopo Pasqua sia la festa della Divina Misericordia. Desidero che la festa della Divina Misericordia  sia riparo e rifugio per tutte le anime e soprattutto  per i poveri peccatori. Spanderà un mare di grazie sulle anime che si accosteranno alla fonte, a questo recipiente della mia misericordia”.
La festa della Divina Misericordia è preceduta dalla recita della “Novena” da iniziare il Venerdì Santo, il cui testo è stato dettato dal Redentore stesso a suor Faustina.
La misericordia è un miracolo continuo.
Chiunque può attingere le grazie, i frutti come li chiama papa Francesco, alla sorgente della misericordia.
Anche se i peccati di un’anima fossero come scarlatto basta aver fiducia in Dio che è Amore infinito che ci ama senza misura.
La misura dell’amore è amare senza misura. “Di nulla l’uomo ha bisogno quanto della Divina Misericordia”.
Nel diario di santa Faustina si legge: “L’umanità non  troverà pace, finché non si rivolgerà con fiducia alla mia Misericordia”.
Gesù è la Misericordia in persona. Egli è il re di misericordia. I due raggi: uno rosso, l’altro pallido che escono dal costato aperto di Gesù rappresentano il sangue e l’acqua.
Il raggio pallido significa l’acqua che giustifica l’anima, mentre il raggio rosso significa il sangue che è la vita dell’anima.
Per diffondere questo messaggio rivolto al mondo intero, Dio sceglie suor Faustina, una giovane e umile suora terza di 10 figli.
Anima molto privilegiata, segretaria e apostola della Divina Misericordia.
Santa Faustina, ponte tra il 2° e il 3° millennio, fu il testimonio vivente della Divina Misericordia. Nasce il 25 agosto del 1905 e muore il 5 ottobre del 1938 a soli 33 anni dopo lunghe sofferenze.
Fu canonizzata il 30 aprile del 2000 da Giovanni Paolo II, oggi san Giovanni Paolo II. Quest’anno si ricordano gli 82 anni della sua nascita in cielo.
La domenica della Divina Misericordia è stata arricchita dal dono dell’indulgenza plenaria. Tanti sono i volti della misericordia: vicinanza, compassione, condivisione, tenerezza.
Il nome di Dio è misericordia, la carta d’identità di Dio è misericordia, compassione. Dio non si stanca mai di spalancare la porta del cuore per dirci che ci ama e vuole condividere con noi la sua vita.
Dio si è fatto uno di noi, simili a noi fuorché nel peccato. La Madre della misericordia con la dolcezza del suo sguardo ci accompagni sempre per diventare anche noi testimoni e strumenti della Misericordia di Dio seguendo anche l’esempio di santa Faustina
.

 

   

Prof.ssa Graziella Vizzini
  

 

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18/04/2020

Comune. Da Enel, donazione di 1000 mascherine FFP2; ringraziamento del Sindaco e dell'Assessore

 

Mascherina FFP2
Mascherina FFP2

Ancora una donazione da parte di una società privata, Enel, a favore della comunità grottese.
Questa volta oggetto della donazione è una fornitura di 1000 mascherine del tipo FFP2 (Filtro Facciale Protezione 2).
"Il sindaco Alfonso Provvidenza e l'assessore Antonino Caltagirone a nome dell'intera collettività - scrivono i due Amministratori in una nota resa pubblica - ringraziano il dott. Stefano Terrana, Responsabile degli Affari Istituzionali di Enel, per aver donato 1000 mascherine formato FFP2, dimostrando ancora una volta la vicinanza al comune di Grotte".
  
Redazione
18 aprile 2020.
  

 

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18/04/2020

Letture Sponsali. "L'amore dona tutto senza condizioni"

 

Amore Sponsale
Nozze di Giuseppe e Maria

Le "Letture Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal gruppo "Amore è..." (vedi il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i grottesi Vera e Francesco).

*****

Amore è fiducia.
Le letture di questa domenica ci parlano di un valore (che dovrebbe essere) fondamentale nella vita di ogni coppia: la fede.
Nel Vangelo di oggi, in particolare, è riportato il celebre episodio dell’apostolo Tommaso, che ha creduto solo dopo aver constatato con i propri sensi la presenza di Gesù. Ma ciò che più conta è l’ammonimento di Gesù stesso a Tommaso (e a tutti noi): “Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!”.
San Paolo, nella seconda lettura, chiosa: “Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in Lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la meta della vostra fede: la salvezza delle anime”.
E infine, nel passo degli Atti degli Apostoli che costituisce la prima in questo percorso a ritroso lungo le letture di questa domenica, troviamo la descrizione della nascita delle prime comunità cristiane, dei “battezzati” o dei “credenti” - come sono definiti nel brano - nella predicazione degli Apostoli. Ed è un’immagine quasi idilliaca quella che ci viene restituita: “…spezzando il pane nelle case, prendevano il cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo…”.
Il messaggio è chiaro: avere fede dà letizia; dà gioia indicibile; dà beatitudine.
E se questo è vero nei confronti di Dio e di Gesù, che è Dio, lo è certamente anche verso il nostro prossimo; verso il nostro sposo o la nostra sposa; e verso noi stessi.
Bisogna avere fiducia: essere capaci di affidarsi.
Sarebbe bello se in una coppia si procedesse sempre affiancati. Sarebbe bello… se solo fosse vero!
A volte - più spesso di quanto sembri - l’uno andrà un po’ più avanti e l’altra resterà un po’ più indietro, l’una sarà più tenace e l’altro si sentirà mancare le forze.
Ciò che più conta è cercarsi sempre e aver sempre fiducia nella possibilità di ritrovarsi.
Avere fiducia l'un l’altra. Essere animati da quella fede reciproca che è anche fede in Dio e da una fede in Dio che diventa fiducia nel prossimo e nel nostro compagno di vita, che è per tutti noi un prossimo assolutamente speciale, con il quale sarà bene fare come hanno fatto i primi cristiani (vedi la prima lettura): avere ogni cosa in comune.
Barbara e Adriano

Punto chiave
Pace a voi”, queste parole risuonano come dolci note, come un dolce canto che riscalda il cuore.
Questa pace non è quella del mondo, ma è quella che solo lui può donare, che va al di là dei nostri limiti e delle nostre paure.
Spesso ci ritroviamo chiusi, spaventati dai nostri limiti dai nostri difetti e da soli non siamo in grado di affrontare e superare le nostre difficoltà, ecco che Gesù ci vuole incontrare proprio lì, dove teniamo chiusa la porta del nostro cuore per difenderci.
Cristo vuole insegnarci a non guardare a noi stessi ma a lui, lui che è più grande di ciò che temiamo, solo così potremo gioire, guardando lui. Ma allora possiamo davvero cambiare?
Sì, non con la teoria, ma solo dopo aver fatto esperienza di Cristo.
Il vero bene è autentico soltanto se viene da una esperienza diretta, per questo Cristo si è fatto carne, per entrare profondamente in intimità con noi, senza risparmiarsi, poiché l’amore dona tutto senza condizioni.
Lasciamoci quindi visitare, amare come singoli e come comunità, facciamo “Chiesa” per godere della sua vera presenza “in mezzo a noi”.
Paola e Salvo
  
Redazione
18 aprile 2020.
  

 

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18/04/2020

Chiesa. Domani in diretta Fb (a cura di Piero Castronovo) la santa Messa delle ore 10.00 in chiesa Madre

 

Chiesa Madre
Chiesa Madre

Nel perdurare dell'emergenza Coronavirus, le celebrazioni delle sante Messe con presenza di fedeli sono sospese.
Al fine di favorire la partecipazione alla Celebrazione Eucaristica, domani, domenica 19 aprile 2020, la santa Messa della Domenica della Divina Misericordia, celebrata da don Salvatore Zammito alle ore 10.00 in chiesa Madre, sarà condivisa tramite una diretta facebook sul gruppo "L'Osservatore Grottese" a cura di Piero Castronovo (ideatore e moderatore del gruppo).
  
Redazione
18 aprile 2020.
  
 

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18/04/2020

Politica. Gli onorevoli Cimino e Marinello donano 400 mascherine per le Guardie mediche della provincia

 

Gli onorevoli Cimino e Marinello
Cimino e Marinello

Gli onorevoli Rosalba Cimino (Deputata) e Gaspare Marinello (Senatore), del Movimento 5 Stelle, hanno consegnato ieri più di 400 mascherine ai medici in servizio nella provincia di Agrigento, impegnati quotidianamente nella lotta al Coronavirus. Le protezioni (FFP2) saranno distribuite ai sanitari che in questi giorni sono in servizio nelle guardie mediche della provincia. La consegna è avvenuta alla presenza del Presidente dell’ordine dei medici di Agrigento, Giovanni Vento, che si occuperà della distribuzione.
"In un momento così difficile, medici, infermieri e sanitari sono costretti a far fronte a una emergenza senza precedenti - hanno spiegato i due Onorevoli - insieme a chi continua a lavorare per soddisfare le esigenze dei cittadini. Con questo gesto vogliamo dimostrare, ai medici impegnati in prima linea per combattere il virus, la nostra vicinanza in un momento di sacrificio e lavoro intenso, ringraziandoli per quello che stanno facendo"
.
  
Redazione
18 aprile 2020.
  

 

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16/04/2020

Racconti. "Giufà e la guerra", di Carmelo Rotolo

 

Carmelo Rotolo
Carmelo Rotolo

Un racconto del dott. Carmelo Rotolo, nella speranza che anche questa "guerra" termini presto, e nella consapevolezza che ciascuno può - e deve - fare la propria parte.

GIUFÀ E LA GUERRA
di Carmelo Rotolo

L'odore agliaceo del gas di acetilene, fuoriuscito dal beccuccio di bronzo, stagnava basso sulla tavola apparecchiata.
Nel cucinotto a lato la pentola d'alluminio, annerita da anni di sacrificato lavoro e appoggiata sui cerchioni in ghisa della cucina a legna, sfrigolava rumorosamente, fumante di odore di menta, aglio fritto e pomodoro.
L'uovuruttu all'acqua era pronto e pronti erano i piatti nel cui fondo grosse fette di pane di semola cosparse di pecorino e spolverate da una generosa presa di pepe nero aspettavano il connubio con la zuppa bollente.
Vicino alla citalena, una padella mezza ammaccata e con il manico bruciacchiato aspettava placida il suo turno piena di peperoni verdi, patate e qualche melanzana, tutto rigorosamente fritto. Di tanto in tanto una falena, scansato il pericolo dell’azzurra fiamma della lanterna, si andava a tuffare nella padella, ora sui peperoni ora sulle fette di pane odorose di formaggio appena grattugiato.
Sulla tovaglia quadrettata una ciotola con le olive verdi condite completava la mensa.
Di lato, un piatto con le sarde appena dissalate e tuffate nell'olio e origano era stato furtivamente adagiato a coprire una grossa macchia d’olio caduta sulla tovaglia. Non ultima una pagnotta di pane rigorosamente crocifissa sul crostone superiore e rigorosamente con la segnatura rivolta verso l'alto alto, basannò li parrini ciancinu, come si era d’uso ripetere ogniqualvolta qualcuno dei commensali, vuoi per sbaglio, vuoi di proposito, girava il pane all’ingiù.
Ed è proprio da questa serata del 9 luglio 1943 che la nostra storia prende corpo e si sviluppa in tutta la sua interezza.
Fu così infatti che Jachineddru Insàlaco soprannominato Giufà in quella calda sera d’inizio luglio, obbligato a cenare da amici di famiglia nella casa di campagna, ne combinò a sua insaputa una delle sue.
Sì, ho detto bene, obbligato poiché mentre Giufà si trovava nel tardo pomeriggio ancora a perdere tempo, babbuliannu, per le campagne di Santo Rocco, una sventagliata di mitraglia gli cadde così vicino che, ancora con le braghe inzuppate di pipì dalla paura, si lanciò di corsa verso la casa di don Carmilinu, compare di battesimo di suo padre.
Egli, a vedere Giufà più morto che vivo, pallido in viso e sudato marcio dalla corsa, prima lo fece sedere, gli porse un bicchiere di acqua e poi lo prese a male parole:

- Che ci fai a quest’ora in giro in mezzo alla campagna? Non li senti gli aerei, ti ammazzano come un cane e va a finire che non trovano nemmeno la carcassa in mezzo a questa desolazione! Ma tuo padre lo sa? Che razza di compare! Ah, mi sente, sai! Adesso però calmati, questa sera rimani a mangiare e a dormire da noi. Mando qualcuno ad avvisare tua madre, che sarà preoccupata.

Poi giratosi di colpo, gli mollò un ceffone dietro la nuca che la mitragliata di poco prima, a confronto, fu come acqua di rose.
E continuò a madonnare:

- Ma per la miseria, è possibile... la guerra è guerra e non guarda in faccia a nessuno, uomini, donne, ricchi, poveri e bestie come te. Vah..., li senti? Ormai mitragliano notte e giorno continuamente, senza tregua di qua e di là a caso, ma poi a sparare a chi? La gente è stanca, ha fame.

Da giorni e soprattutto già dalla mattinata del 2 luglio, numerosi aerei avevano sorvolato a bassa quota l’abitato di Grotte, ove era stato trasferito il deposito di armi ed equipaggiamenti del distretto militare di Agrigento vigilato da pochi militari e da qualche ufficiale.
Nelle terre già pronte per la trebbiatura gli agricoltori erano spaventati dalle raffiche di mitraglia dei caccia delle portaerei angloamericane operanti lungo la costa con l’ordine di mitragliare tutto ciò che si muovesse. Da gennaio in poi, tutta la Sicilia era stata sottoposta a uno spietato martellamento aereo che aveva l’obiettivo psicologico di far crollare i nervi alla popolazione civile.
Giufà e gli altri commensali aspettavano l’ordine di don Carmilinu per sedersi alla mensa: chi se ne stava seduto in cucina, chi in un angolo della terrazza, chi appoggiato al muretto a guardare la campagna. 
Mentre tutt’attorno e all’orizzonte, l'arco superiore del sole sulla collina gettava sonnecchiante gli ultimi tepori della giornata, lungo la vallata al di qua del mare i pochi raggi del sole ombreggiavano l'intera altura che, dalla Montagna, a giro a giro va verso la Rupe Atenea e la piccola insenatura che, all'orizzonte, apre uno spicchio luccicante di mare.
Gli ultimi rondoni e le poche rondini sfrecciavano nell'ambrato cielo alla ricerca dell'agognato riposo serotino.
Qualche lumiera qua e là illuminava appena le poche finestre della vallata, principiando un minimo di vita notturna. Mentre i randagi ululavano e abbaiavano al proprio eco riflesso, speranzosi in una giornata a venire migliore.
L'ultimo grillo della valle salutava, con l'acuto suo trillare, i raggi rossastri del sole dormiente. Tra le canne e i sommacchi più in basso, una coppia di tortore attenuavano il loro tubare, rispettosi della quiete degli altri inquilini.
Un pipistrello svolazzava vorticosamente nell'aria, attratto dal fruscio frenetico di qualche falena troppo lenta ancora a iniziare la lunga nottata. Nel cielo una stella cominciava il suo brillare aspettando le sue sorelle che numerose scintilleranno nella Via Lattea, mentre la luna prepotente attendeva diafana l'oscurità imminente.
Don Carmilinu con la sua barba biancastra se ne stava seduto in veranda, in penombra, con la poca luce ovattata che di tanto in tanto gli arrivava addosso, irradiandolo dalla testa ai piedi e facendolo sembrare un san Giuseppe. La testa e il mento adagiati sulla mano a scrutare con lo sguardo perso l'orizzonte e oltre, tra lo spettro buio del castello di Naro e le terre dei paesi vicini.
Si stupiva di come, in un attimo, tutto il rumore della guerra così vicina si fosse dileguato: come se entrambe le parti belligeranti avessero stretto un patto di mutua riflessione, intima e profonda, per dare al mondo un’ultima possibilità di apprezzare ciò che di bello si stava perdendo.
Ma don Carmilinu era uomo vissuto, sapeva riconoscere un silenzio da un altro e quell’attimo di antica normalità lo angosciava. Lì, la poca luce che ancora filtrava avvolgeva materna tutto il crinale, in attesa del nuovo sole che tra molte ore ancora sarebbe sorto sulla vallata. Era serenamente nostalgico ma fiducioso in un giorno nuovo. Di tanto in tanto, amorevolmente attorcigliava e lisciava i peli della barba, mentre gli occhi umidi cercavano, nella poca luce crepuscolare, qualcosa del tempo passato e qualcos'altro di nuovo a venire.
Una lacrima, un sospiro profondo, poi si girò verso la stanza da pranzo e con la voce strozzata dal magone, da buon capofamiglia ordinò:

- Spegnete ancora qualche candela e mettete al minimo l’acitalena; oggi è serata da mangiare al buio! A tavola! E che sia una buona cena, auspicio di giorni sicuramente migliori di quelli di ieri e di quello di oggi. Questa notte sarà una lunga notte per tutti. Che Dio ci protegga.

Si fece il segno della croce e con calma sedette a capo della tavolata, vicino alla porta d’ingresso del cucinino.
Gli altri, ad uno ad uno, lo seguirono. Si spensero le altre candele, fu serrata la vite di rame dell’acitalena sul tavolo e al chiarore argenteo della luna piena si misero a mangiare.
La cena sembrò non finire mai, non per la quantità di cibo sulla mensa ma per la lunga masticazione che ogni commensale metteva in atto per prolungare il gusto e la sensazione di sazietà che ogni boccone gli procurava.
E dire che nella casa di don Carmilinu, proprietario terriero benestante, il mangiare non era mai stato centellinato ma le bocche da sfamare in quell’ultimo periodo erano aumentate a dismisura e in più ogni tanto quelli del Fascio gli prelevavano, per l’amore della Patria, dei Camerati e dei MangiaKartofen, tanto di quel frumento che a malapena riusciva a sfamare la sua famiglia, le bestie e le terre stesse.
Finita la cena, tutti aiutarono a sparecchiare, ognuno con il proprio compito; anche Giufà fece la sua parte, andando a buttare le poche briciole rimaste dietro la casa, dove un paio di galline e un cappone mezzo spennato aspettavano con ansia il loro misero pasto.
Finito di mettere ordine in cucina e messo a posto l’intero terrazzo, don Carmilinu, chiamò i due figli:

- Salvatò, Totò, andate a controllare le terre e prima di ritornare, prendete le due mule e le quattro pecore e ricoveratele in fondo alla grotta di luzì Peppi. Assicuratevi che vi sia paglia a sufficienza. Quando siete sicuri che tutto è tranquillo, uno di voi ci viene a chiamare, l’altro stia a guardia della grotta. Ah, assicuratevi che dentro la giara di terracotta, a lato la mangiatoia, ci sia acqua per tutti.

Ormai da una decina di giorni tutte le sere era diventata abitudine: spegnere le luminarie, apparecchiare, sparecchiare, controllare le terre, prendere gli animali e portarli nella grotta, controllare l’acqua nella giara e il fieno in fondo alla grotta, e dopo aver ricontrollato tutto, prima le donne con i bambini, poi don Carmilinu e a chiudere i figli, tutti a dormire tra la paglia in fondo alla grotta.
E chi lo sa ancora quanto tempo doveva durare quella cammurria. Per i bambini e i giovani era un divertimento, ma per don Carmilinu, sua moglie e la vecchia zia era una vera e propria tortura soprattutto negli ultimi giorni quando tutte le notti, tra gli aerei che volavano bassi e il rumore delle bombe esplose in lontananza, era diventato un vero inferno.

- Giufà! Giufà!

- Chi è?

Rispose Giufà, tutto rosso in viso dall’inaspettato faccia a faccia con don Carmilinu.

Sceso nella piccola stanza adibita a bagno, di lato alle scale che dall’esterno del casale portano al primo piano della parte abitata, Giufà se ne stava appoggiato con una spalla allo stipite della finestra che dà sulla vasta campagna, giù lungo il promontorio, in attesa che i figli di don Carmilinu dessero il benestare per andare tutti a dormire dentro la grotta.
Il suo sguardo d’allampanato sognatore, fisso sul cristallo, gli si rifletteva contro, come a volergli ricordare che la disposizione malinconica, stravagante e fanciullesca dell’animo che stava attraversando in quel periodo era dovuta all’incapacità a prendere coscienza di uno stato di rincoglionimento totale dato sia da una sorta di malattia misteriosa di quasi diciottino che dal periodo di totale sconvolgimento della quotidianità dovuto alla guerra che in quell'ultimo periodo si era rivelata pesante per tutti.
Avvicinata la faccia alla vetrata sino quasi a sfiorarne il vetro con le labbra, furtivamente gli alitava sopra, roteando delicatamente il capo a formare uno striminzito alone di vapore rotondo, proiettandovi un'immagine a lungo stagnata nella testa e pronta lì per lì a materializzarsi nell’umidità del vapore stesso e uscita più dal cuore che dalla bocca.
Dopo averla fissata a lungo, con l'indice mancino ne definiva i contorni, asciugava le poche gocce in eccesso che scivolavano in basso e non soddisfatto del lavoro ottenuto, cancellava il tutto e via, altra alitata, altro contorno, altra cancellata.
E avanti così per diversi minuti sino a che, al cancellare l'ultima immagine venuta male, comparve tra l'umidità scomposta e le goccioline fluttuanti verso il basso il volto duro di don Carmilinu.

- Giufà, cosa fai lì tutto solo? Perché non raggiungi gli altri, su in terrazza?

Gli domandò don Carmilinu bruscamente, trovandosi davanti Giufà ammutolito e con lo sguardo ancora fisso dei suoi pensieri sul vetro.

- Niente, niente! Adesso vado!

Rispose Giufà, cercando di cancellare con la mano la scomposta figura che colava in fini goccioline e che a mala pena si intravvedeva ancora.

- Ahi, Giufà mio, la guerra non guarda in faccia a nessuno e se già è brutta assai per le persone che di testa stanno bene, figuriamoci per chi la testa l’ha in confusione come la tua. Sei ancora fortunato ad avere un padre e una madre che si occupano di te in questo periodo di grandi disgrazie e sacrifici per tutti. Tanti ragazzi tuoi coetanei, mancano all’appello e tanti genitori aspettano il loro rientro a casa.  Ah, caro Giufà, se per un verso la mala sorte ti ha fatto debole, per l’altro ti ha risparmiato molte sofferenze. Povero compare, che disgrazia grande gli ha dato il Signore!

Don Carmilino guardava Giufà e gli occhi gli si riempivano di lacrime; la durezza del viso si stava cancellando con le ultime goccioline salate che, striminzite, gli solcavano la guancia scomparendo tra la barba bianca. Si asciugò gli occhi con la manica della camicia e, scosso da un attacco d'ira interiore, apostrofò Giufà bruscamente:

- Adesso vai su con gli altri e aspetta, ma prima di salire metti gli scuri alla finestra e chiudi bene la porta. Dì agli altri che aspettano sopra, di chiudere tutte le imposte e cominciare a far scendere la zia e la za Minica, e di aspettare tutti quanti vicino alla scalinata che porta alla grotta; io vado a chiudere le galline. Arrivo subito. Hai capito?

Giufà annuì, mise gli scuri alla finestra e si avviò verso la terrazza.

Don Carmilinu si avviò verso il retro della casa. Dieci minuti dopo, tutta la famiglia era riunita attorno al grosso fico d'India che dava inizio alla discesa dell’angusta scalinata che portava alla grotta di luzì Peppi.
Tutto il casale era avvolto nell’oscurità, tutte le imposte e tutte le porte erano state chiuse. Sembrava completamente abbandonato da anni, solo la luce biancastra della luna ne illuminava la fiancata che dà sulla vallata, mentre l’ampia chioma del pino a lato proiettava immensa la sua ombra a coprire le rimanenti facciate.
Un prolungato fischio fu il segnale che tutto era tranquillo: per le campagne non si vedeva anima viva, così come lungo le trazzere che si diramavano per le varie proprietà.
Fino a dove l’occhio arrivava con lo sguardo, uomini e animali erano spariti dalla faccia della terra. Solo le piante di mandorlo, d’ulivo, di fico, qualche grosso pino marittimo qua e là e le immense macchie di sommacco sembravano fare buona guardia alla terra, in attesa di essere ripopolata.
Ogni tanto all’orizzonte, al di là del Castello di Naro e lungo tutta la linea all’orizzonte sino alla Rupe, dei lampi rossastri e dei tuoni interrompevano quest'atmosfera irreale, che nelle ultime ore si stava intensificando.
Anche il ronzio degli aerei che volavano a bassa quota era enormemente aumentato nelle ultime ore e sembrava aumentare ancora di più con il passare del tempo.
Il primo a imboccare la stretta scala di pietra fu uno dei due figli di don Carmilinu che, tenendo per un braccio la vecchia zia, pian pianino seguendo il sentiero illuminato dalla luna aprì il corteo della processione verso la grotta.
L’ultimo della fila era don Carmilinu che, appoggiato alla spalla di Giufà, arrancava silenzioso verso la grotta girandosi di tanto in tanto a guardare ora verso il casale ora verso l’orizzonte.
Il cielo minaccioso scintillava di bagliori e lunghe strie colorare. Arrivati davanti all’ingresso della caverna Gioele, il figlio di don Carmilinu che era rimasto di guardia, accompagnò la zia e la mamma nella zona più addentro la grotta, dove la stoppia con la stuoia era stata già rigirata e arieggiata.
Gli altri si sistemarono alla meglio dove più erano comodi. Giufà invece accompagnò don Carmilinu a fianco della mangiatoia delle mule, dove i figli avevano preparato uno spiazzo con la stoppia rastrellata di fresco.
Lui invece si sistemò a lato, spalla a spalla con don Carmilinu, come a volerlo inconsciamente proteggere dai pericoli di una vecchiaia manifesta. Sistemato l’anziano patriarca, Giufà gli si avvicinò all’orecchio e piano, per non farsi sentire dagli altri della famiglia, gli disse con voce fiera da adulto vissuto:

- Don Carmilì, voi dovete stare tranquillo, qua ci sono io a fare la guardia questa sera; a vossia, alla zà Minica e alle bestie là in fondo ci penso io. Dormite tranquillo! Qua la guerra non entra, e nemmeno questi quattro farabutti che da giorni entrano nelle case delle persone e vi rubano tutto, persino l’anima vi hanno rubato. Mio padre questo mi raccontò ieri sera.

Fermò un attimo il discorso, si alzò di colpo e, uscito fuori dalla grotta, vi rientrò subito dopo con in mano una grossa canna verde con ancora le foglie attaccate. Si risedette accanto al vecchio e continuò il discorso piantato a metà, lasciando meravigliato il vecchio da tanto ardire, mai manifestato sino ad ora:

- Don Carmilì, vede questa canna, è sufficientemente grossa da far male a chiunque l’assaggi, stia tranquillo, adesso la poso qua vicino a me e se qualcuno prova ad entrare.

Poi si alzò di colpo e, afferrata la canna con entrambe le mani, la roteò a destra e a manca, in alto e in basso, rischiando di colpire don Carmilinu che, preoccupato, seguiva l’evoluzione di quell’arma impropria.

- Santo cielo! Giufà..! Per carità, siediti o spacchi la testa a qualcuno!

Sbraitò il vecchio parandosi la faccia con le mani.

Giufà mortificato posò la canna per terra, arieggiò un poco la stoppia muovendola con i piedi e vi si sedette sopra senza dire una parola.

Don Carmilinu
, vista la mala faccia di lui e volendo riparare alla vociata dettata dalla sacrosanta paura di qualche legnata sulla testa, lo pizzicò con il piede due o tre volte e poi gli disse:

- Giufà se proprio vuoi fare la guardia questa notte e non riesci a dormire, prendi la canna, ti metti fuori dalla grotta sull’attenti, e controlli che nessuno entri, e se proprio vedi che la situazione è incerta e pericolosa allora usala, ma solo se necessario. Giufà mi raccomando usala solo in caso di pericolo, quella canna nelle tue mani è un’arma impropria.


Giufà avvicinò la canna a sé, tenendola ben a portata di mano, si girò verso don Carmilinu e annuì contento dell’incarico ottenuto dal vecchio, poi sprofondò la testa sulla paglia e chiuse gli occhi cercando di riposare un po’.
Nessuno quella sera riuscì a dormire; calato da ore il sole oltre l’orizzonte, al di là del promontorio del Castello di Naro, la relativa quiete delle ore precedenti si trasformò in un crescendo continuo di sordi tuoni e lampi abbaglianti rossastri che illuminavano tutto, al di là delle colline.
Da lì a qualche ora tutto sarebbe cambiato. E mentre, ormai da ore, le navi al largo delle città della costa agrigentina insistentemente bombardavano la terraferma anche con l’appoggio dell’aviazione, iniziavano anche i combattimenti nelle città e sul territorio, soprattutto nella zona di Poliscia e Torre di Gaffe, per la resistenza delle forze italo-tedesche. In tutta la Sicilia iniziava lo sbarco degli alleati denominato Husky.
E Giufà! Dov’era Giufà?
All’interno della grotta tutti erano svegli, nessuno degli inquilini riusciva a prendere sonno, nemmeno Giufà che smaniava dall’attesa di un comando di don Carmilinu che lo esortasse a prendere la canna e a montare la guardia fuori dalla grotta.
E così avvenne:

- Giufà che fai lì impalato, prendi la canna e vai a vedere fuori cosa succede, ma stai attento, rimani vicino all’ingresso, non si sa mai combini qualche guaio!

Disse il vecchio, un po’ preoccupato per aver stuzzicato l’orgoglio assopito di Giufà.

Giufà si alzò, prese la canna con le foglie ancora attaccate e si parò dritto davanti all’entrata della grotta. Il cielo stellato e la luna argentea erano continuamente solcati dalle lunghe strisce brillanti dei traccianti della contraerea e dai bagliori delle bombe che ripetutamente continuavano ad esplodere al di là della collina.
Numerosi erano gli aerei che sorvolavano la costa e tutto l’entroterra, e molti ne passavano sopra la grotta lasciando una scia di vapore in cielo e una scarica di adrenalina addosso alle persone che, cautamente, se ne stavano rintanate.
Fu allora che Giufà guardando il cielo stellato, nel seguire la scia di vapore di un caccia Stuka della Luftwaffe proveniente dalle basi di Siracusa e diretto sulla costa agrigentina, prese la canna con le foglie penzolanti, l’alzò in direzione dell’aereo e appoggiato un capo alla spalla destra, con la mano sinistra ben salda sull’asta della canna, abbassò leggermente il capo sulla spalla, chiuse l’occhio sinistro e dirigendo l’altro capo della canna sullo Stuka fece ripetutamente fuoco.
Nello stesso attimo in cui Giufà, con un occhio chiuso e l’altro aperto, sparava con la canna, un tracciante colpì la testa dello Stuka che, in una frazione di secondo, esplose in un boato tale che l’intera volta celeste sulla testa di Giufà sembrò aprirsi e illuminarsi di una miriade di stelle cadenti rosso fuoco.
Giufà non si avvide del tracciante: restò per qualche minuto ancora con la canna alzata, tremante dalla paura e incapace di effettuare qualsiasi movimento. Gli occhi erano fissi al cielo e dalla bocca aperta un rivolo di saliva gli scendeva giù per il collo. Entrambe le mani erano come saldate alla canna che dal tremore comincio a vibrare, scuotendosi a tal punto che le poche foglie rimaste caddero a terra.

- Giufà! Giufà! Che fai lì fermo con quella canna in mano? Vieni dentro, che non è serata da stare a guardare le stelle! Questa è serata di morte, entra e vieni a dormire un poco!

Solo il richiamo insistente di don Carmilinu, preoccupato dal suo ritardato rientro nella grotta, destò Giufà da quello stato di angoscia mortale che lo agitava tutto, sin dentro gli anfratti più interiori del corpo.
Giufà abbassò la canna, diede un ultimo sguardo al cielo, ormai sgombro delle tracce del delitto appena commesso, appoggiò la canna all’entrata della grotta e si andò a sedere sul pagliericcio accanto a don Carmilinu.
Giufà passò tutta la notte a guardare, fuori dalla grotta, lo spicchio di cielo che a stento si intravvedeva dal suo giaciglio. Gli occhi si erano talmente seccati che le palpebre facevano fatica a chiudersi, dando a Giufà l’aspetto di uno che aveva visto o aveva fatto qualche cosa di veramente grave.
E don Carmilinu si avvide subito di quel viso allucinato, smorto e senza il minimo movimento tanto che, spaventato, lo afferrò per un braccio e scuotendolo lo investì d’interrogazioni:

- Giufà che hai, stai male? Perché non parli? Giufà che hai, parla, per l’amor di Dio! Cosa è successo, parla! Oh Gesù!

Mentre il vecchio era alle prese con l’accesso catatonico di Giufà, dalla scalinata che portava alla grotta alcune voci annunciavano:

- Don Carmilì, don Carmilì, la guerra è finita, gli americani con gli inglesi sono sbarcati a Licata e in tutta la costa agrigentina; uscite don Carmilì, la guerra è finita.

A sentire la notizia don Carmilinu abbandonò il braccio di Giufà e arrancando l’alzata dal pagliericcio si portò fuori dalla grotta, a seguire i due figli e la zà Minica che si trascinava dietro la vecchia zia; come erano discesi durante la sera prima, alla stessa maniera e con lo stesso ordine risalirono la stretta scalina, fino al casale.
E Giufà?
Del povero Giufà, nel trambusto della notizia sulla liberazione dall’oppressore nazifascista da parte delle truppe alleate, si erano completamente dimenticati.
Solo dopo qualche ora Giufà, riavutosi dallo spavento per aver abbattuto lo Stuka e per aver provocato la morte del pilota, pian pianino uscì dalla grotta guardando a destra e a manca, in alto nel cielo e lungo la riga all’orizzonte, controllando che nulla della nottata passata fosse rimasto.
E ritornò in paese solo e carico di sensi di colpa così come, solo e carico di paura, era arrivato.
La mattina presto di quel 10 luglio 1943, molte ore prima dell’arrivo dei raggi del sole, a Grotte arrivò il frastuono del bombardamento dei grossi cannoni delle navi da guerra anglo-americane. Le campane della Chiesa Madre annunziarono l’avvenuta invasione e il previsto stato di emergenza.
Era un intrecciarsi di voci, gli usci delle case si serravano, molte famiglie si riunivano in abitazioni più affidabili contro le eventuali aggressioni da parte di malviventi e altre, temendo il passaggio delle truppe d’invasione, si rifugiavano nelle grotte delle vicine campagne. Mancando le autorità a Grotte, il deposito del Distretto militare rimase incustodito e fu facile penetrarvi e portare via quanto vi era rimasto di armi, munizioni, coperte e generi di vestiario.
Fu in questo stato di totale caos che Giufà arrivò nella piazza principale del paese, dove tante persone si erano riversate per sentire le notizie che man mano arrivavano dai paesi vicini.
Molti riconoscendolo gli andavano incontro abbracciandolo e baciandolo:

- Giufà stai allegro, la guerra e finita! Giufà è finita…

E lo abbracciavano, lo strattonavano da tutte le parti, gridando:

- È finita, la guerra è finita! Giufà allegro! Ieri sera tanti aerei sono caduti e tanti morti ci sono stati lungo la costa di Licata, e in tutti i porti dell’agrigentino e di tutta la Sicilia. Allegro Giufà, allegro. Oggi è festa anche per te.

Dal fondo della piazza arrivarono anche sua mamma e suo papà, seguiti da don Carmilinu, dalla zà Minica e dalla vecchia zia che strascinando i piedi con vigore voleva superare i giovani nipoti. Vedendo Giufà, don Carmilinu gli disse:

- E bravo Giufà, anche tu ieri hai fatto la tua parte, sei stato un buon guardiano e un coraggioso ragazzo! Bravo, a te devono darti la medaglia, per aver difeso questo vecchio e tutta la sua famiglia.

Anche suo padre e la mamma lo abbracciarono, sussurrandogli nell’orecchio:

- Giufà la guerra è finita, andiamo a casa, oggi è festa grande.


Giufà a lato di mamma e papà si era completamente tranquillizzato, e giratosi verso il Deposito del Distretto Militare, dove gli ultimi disperati trafugavano le ultime cose rimaste, pensò tra sé e sé:

- Beh..., che ne sanno loro, anche io ho contribuito alla fine della guerra, ha ragione don Carmilinu, anche a me devono dare la medaglia, lo Stuka, lo Stuka, boom..
.

Carmelo Rotolo

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 16 aprile 2020.
Per gentile concessione dell'Autore.
© Riproduzione riservata.

 

 

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16/04/2020

Politica. Cordiali saluti al nuovo Prefetto di Agrigento; messaggio del Gruppo consiliare M5S Grotte

 

Movimento 5 Stelle - Grotte

Il messaggio di benvenuto al nuovo Prefetto di Agrigento, inviato via pec, da parte del Gruppo consiliare M5S di Grotte.

*****

"A S.E. Prefetto dott.ssa Maria Rita Cocciufa

Desideriamo esprimere i nostri più cordiali saluti di benvenuto.
Certi di poter continuare un percorso di dialogo istituzionale, da parte nostra ci sarà la piena e leale collaborazione nell’interesse dei cittadini.
Nell’attesa che si presenti l’opportunità di incontrarla le porgiamo cordiali saluti".

  

 

   

I Consiglieri
Costanza Angelo
Casalicchio Mirella
Morreale Salvatrice
Vizzini Giada
 

 

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15/04/2020

Comune. Da Racalmuto, donazione di 500 mascherine; ringraziamento del Sindaco

 

Donazione di 500 mascherine
Ufficio del Sindaco

Si susseguono gli atti di generosità da parte di privati, enti ed istituzioni a favore della comunità grottese.
Oggi l'Associazione Cattolica del vicino paese di Racalmuto ha donato al Comune di Grotte 500 mascherine (vedi foto a lato), strumenti quanto mai utili in questo periodo di emergenza sanitaria.
"Un sentito ringraziamento da parte del Sindaco - ha scritto il dott. Alfonso Provvidenza - e dell'intera collettività per il gesto degli amici racalmutesi, in particolare al presidente Martorana ed alla sig.ra Gagliardo".
Le mascherine verranno prioritariamente utilizzate a tutela della salute del personale comunale che svolge servizio esterno(Polizia Municipale ed altri operatori)
.
  
Redazione
15 aprile 2020.
  

 

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15/04/2020

Attualità. "Questo vuoto tra le persone è il male da cui liberarci"; di Raniero La Valle

 

Raniero La Valle
Raniero La Valle

Raniero La Valle, giornalista e intellettuale, è stato direttore de «L’Avvenire d’Italia» e più volte parlamentare.

*****

Questa Pasqua non potrà essere dimenticata.
Insieme a molte altre emozioni, essa ci ha consegnato due immagini potenti, che sembrano simili, ma veicolano per contro significati assai diversi.
Le due immagini sono la Piazza e la Basilica di san Pietro, entrambe vuote, pur celebrandovisi i riti.
La Piazza San Pietro l’abbiamo vista deserta, sia la sera della preghiera solitaria del Papa sul sagrato, il 27 marzo, sia il Venerdì Santo, sia quando nel pieno sole di mezzogiorno del Lunedì dell’Angelo il Papa si è affacciato a benedire senza parole, al solo suono delle campane.
L’impatto di quella piazza vuota è stato fortissimo, e tuttavia non tale da suscitare desolazione e sgomento, non tale da sembrare (almeno a noi) incompatibile con la natura del luogo.
La Piazza San Pietro è di fatto, e forse così è stata pensata, un grande palcoscenico. È la tribuna dei grandi annunci, come quelli che comunicano il “gaudium magnum” dell’elezione di un nuovo papa; è il luogo in cui il papa eletto si materializza alla vista; è lo scenario, con il suo fondale e le sue quinte, nel quale va in scena il grande spettacolo della Chiesa di Roma, dei suoi fasti, della sua presa sul mondo e anche della sua presa del mondo, con quelle grandi braccia dell’emiciclo protese a stringere tutti, a gremirsi di una folla docile e fedele, fatta spettacolo anch’essa.
Un palcoscenico vuoto non fa problema, è sempre pronto ad essere riempito, magari anche da un solo attore, da un primo attore, così come da molti protagonisti, o anche da cori e voci e presenze invisibili, come è accaduto proprio quel venerdì di marzo, quando Francesco ha esteso la vecchia e ben ponderata indulgenza a tutti quanti fossero uniti a quella piazza “anche solo col desiderio”; come pure è accaduto la sera del Venerdì Santo, quando la rappresentazione della Via Crucis ha trovato su quel palcoscenico la sua realizzazione perfetta, non col corredo di immagini sacre pur sempre opache al mistero, ma perché intessuta delle voci dolenti che raccontavano storie umanissime di prigionieri e guardie, assassini e vittime, colpevoli e innocenti, volontari e cappellani, preti e madri: una specie di Antologia di Spoon River, ma pasquale, non di morti ma di viventi e risorti.
Non si può dire altrettanto della visione della Basilica deserta, durante la Messa del Giovedì Santo, durante la veglia pasquale, l’”exsultet”, la Messa senza omelia del giorno di Pasqua, il successivo tenerissimo messaggio al mondo.
Questa immagine veramente era durissima a viversi. Perché le chiese sì, sono fatte per riempirsi di fedeli, per fare assemblea, riunire non solo gli spiriti ma i corpi di quanti seguono un figlio di Dio che è entrato nel mondo dicendo: “Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato”.
E lo sgomento cresceva al pensare che questa non sarebbe stata solo una condizione passeggera, ma sarebbe continuata a lungo, per quanto tempo ci fosse voluto a liberarsi dal virus o a conviverci, come dicono le voci sempre più preoccupate degli scienziati, che allontanano sempre più nel futuro la fine della crisi, e come dice la severa analisi di padre Gaël Giraud sulla Civiltà Cattolica, con la previsione che a questa pandemia ne seguirà un’altra e per venirne fuori occorrerà un cambiamento dei modi di produzione, di consumo e di vita, delle relazioni sociali, del sistema sanitario e bancario, dei beni comuni e del rapporto con l’ambiente, e non solo.
Dunque, per quanto tempo sarebbero durati questi vuoti?
E passi per il vuoto del palcoscenico, ma come pensare i vuoti tra una persona e l’altra, tra un corpo e gli altri corpi, la solitudine impedita di essere colmata, i travisamenti non più proibiti per legge ma obbligatori, con mascherine, rivestimenti e mute, e interdetta anche l’ora d’aria, proprio quando grazie all’improvvisa caduta dell’inquinamento le farfalle sono tornate nei giardini di Londra, e le lucciole a Milano, dove Pasolini le aveva date per perse, e il clima è stato buono a godersi, come ormai non si vedeva da tempo?
E come pensare il vuoto entro cui va racchiusa ogni persona, perché ciascuno resti con il suo virus?
C’è il rischio che diventi sedizioso anche il gesto cristiano per eccellenza, il gesto supremo e assoluto, quello del Samaritano, che è tutto espresso in moti del corpo: gli passò accanto, lo vide, fu preso da misericordia, gli si fece vicino, fasciò le ferite, vi versò olio e vino, lo caricò sul suo giumento, lo portò a una locanda, se ne prese cura.
È impensabile che questo accada?
Ma se già succede con i migranti che salgono in Europa, incappati in ladroni, torturatori e trafficanti, percossi e abbandonati nel mare, e lì lasciati morire perché non c’è più nessuno che va a passare accanto a loro!
Con questi vuoti o distanziamenti tra persona e persona, non prossimi gli uni agli altri, senza mani che si stringano, voci che si fondino, bocche che si bacino, carni che si uniscano, il mondo non era mai stato pensato, nessun creatore lo avrebbe fatto così, né così è stato fatto.
Per un tempo e un altro tempo ancora questo è possibile, è necessario, anzi è meritevole.
Ma per un tempo senza fine o di cui non sia avvistabile la fine non può sussistere un mondo così, non sarebbe più neanche un mondo.
Perciò bisogna uscirne al più presto, e per farlo diventa un dovere imprescindibile, un compito politico necessario ed urgente ciò che fino ad oggi è sembrato impossibile, togliere sovranità al denaro, rovesciare la divisa del capitalismo per cui “tutto ha un prezzo, niente ha valore”, uscire dall’economia che uccide, costruire ospedali e non armi, bandire le atomiche e le guerre, desistere dallo sfruttamento selvaggio del suolo, delle foreste, del mare, dei fossili, del cielo, bandire il “prima noi”, il “salvarsi da soli”, rifondare il diritto, costruire una Costituzione mondiale, istituire organismi sovraordinati che la attuino e garantiscano nel pluralismo dei regimi politici e dei governi.
Questo dobbiamo fare perché questo vuoto tra le persone, che nessun web può colmare né lavoro “da remoto”, è il male da cui liberarci, la minaccia da sventare, il germe da estirpare prima che attecchisca, prima che con il suo artificio contamini la cultura, la politica, le relazioni sociali.
E a dirci che questo può avvenire e avverrà è venuta la Pasqua, che unendo terra e cielo ha rinnovato l’antica promessa: ce la possiamo fare, se il Signore è risorto, non è la morte che può vincere, questo l’annuncio che è risuonato come non mai nel silenzio profondissimo in cui sono echeggiate queste parole.
Però c’è l’altro vuoto, quello delle chiese, che pur con tutto il suo dolore e sconcerto parla un tutt’altro linguaggio: non è solo un male a cui porre fine, ma è anche un segno potente, una pedagogia, un annuncio.
Papa Francesco se ne è fatto carico, assumendolo non come il vuoto di una Chiesa dispersa, ma come la figura di chi “svuotò se stesso”, scambiando la sua forma divina con la condizione umana del servo, spogliato di tutto sulla croce.
E allora come intonare il pianto sugli inabitati spazi e i marmi di San Pietro, altre volte traboccanti di folle o di vescovi riuniti a Concilio, quando del tempio di Gerusalemme Gesù aveva detto che non sarebbe rimasta pietra su pietra?
Come sfidare le autorità civili pretendendo l’apertura delle chiese, quando doveva venire il tempo, ed è questo, di adorare il Padre in spirito e verità?
Come non uscire dai recinti sacri per raggiungere le periferie delle genti, “in ogni regione di quell’umanità a cui apparteniamo e che ci appartiene”, per farsi “annunciatori di vita in tempo di morte”, come ha detto il Papa nella notte santa, raccogliendo l’invito del Risorto a precederlo in Galilea?
E non a caso Francesco ha sottolineato che quella era la regione più lontana da Gerusalemme, “più distante dalla sacralità della Città santa”, popolata da genti diverse che praticavano vari culti, la «Galilea delle genti».
Davvero sembra che tutto il pontificato di Francesco sia stato una preparazione a interpretare quest’ora, dall’annuncio nuovo del Dio della misericordia, non geloso non violento e fedele, alla Chiesa in uscita, ospedale da campo e non servizio religioso ai combattenti, da Lampedusa a Lesbo, dal “chi sono io per giudicare” all’invito ai confessori di perdonare sempre, anche fuori della confessione sacramentale, dalla “Laudato sì”” alla Querida Amazonia”, da Abu Dhabi sulla fraternità umana alla comunione spirituale proposta ogni mattina da Santa Marta, dal concentrare tutto nel crocefisso e nel vangelo alla consolazione offerta a quanti nella Chiesa sono privi dell’Eucarestia e degli altri sacramenti, ma non per questo orfani della mano del Signore posata sopra di loro.
Molti si aspettavano la riforma della Chiesa nei modi da loro sempre pensati, e si lamentano perché non ne vedono abbastanza tracce, ma intanto non ci accorgiamo che la riforma di Francesco è ben più profonda e gravida di futuro dei nostri progetti anche più avanzati, è “capace di quella santa novità” che solo una Pasqua fino in fondo macinata e vissuta permette di concepire e generare.
    

Raniero La Valle
15 aprile 2020.
  

 

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15/04/2020

Fotografia. "La strega contadina e la qualità misurata a suon di like"; di Franco Carlisi

 

Copertina del n° 75 di Gente di Fotografia
Gente di Fotografia

Chiunque lavori sul passato sa quanto esso sia bisbetico.
Si mettono in fila gli anni incitando a risorgere il ricordo di un luogo, di una stagione, di un’ora, pur di sentire tra le dita l’aria di quel tempo come in una fotografia e, inaspettatamente, in una pausa, in un soffio della memoria come del cuore, ci viene incontro un’altra immagine, seppellita in chissà quale anfratto del paesaggio dell’infanzia che pensavamo di non ricordare più: l’immagine di una strega.
Non pensate a una signora di dubbio gusto che ha rifiutato le mie premure. E neanche a una strega vera. Queste hanno cessato di esistere quando hanno smesso di bruciarle.
La mia era una strega ordinaria, lontana dai boschi torvi dei sabba, dalle albe livide sulle brughiere settentrionali popolate da spettri. Una strega contadina, cotta dalla canicola, che incarnava un residuo di folclore fantastico del secolo XIX sopravvissuto ancora negli anni ‘70 del secolo XX in una società di una ruralità ellenica, credula e incredula insieme, attenta a un esercizio della ragione teso a esorcizzare la morte e a ricondurre il rapporto con l’aldilà alla tragedia e alla commedia del quotidiano.
Si chiamava Rosa Filamò e aveva eletto a sua romita e solitaria dimora una di quelle grotte (da cui il paese prendeva il nome) risparmiata dal boom edilizio di quegli anni e situata in vetta al centro storico.
Depositaria di un sapere antico tra memoria e credenze popolari, a titolo gratuito, curava gli ipertesi con sanguisughe, consegnava profumi ed essenze a ragazze attardate sulla soglia del matrimonio e svolgeva altre attività riconosciute quasi all’unanimità come taumaturgiche e benedette da Dio.
Il “quasi” riguardava il sottoscritto e un gruppo di miei coetanei ragazzini sulle cui labbra durava invece una fiaba orrifica che vedeva la ‘za Rosa come protagonista.
Sicuramente la donna doveva avere una sua terribilità visto che nella tessitura narrativa della fiaba, per dipingerla, si mescolavano e si esaltavano parole legate a superstizioni lontane con nuovi miti e riti appresi dai film.
Così nella fantasia acerba di ragazzini cresciuti al tempo della televisione quella vecchia vestita di nero come una popolana dell’Ottocento che viveva da sola in una grotta, diventava una sorta di elegante Dottor Jekyll e Mr. Hyde, spirito alternatamente caritatevole e diabolico che sgozzava galline e succhiava il sangue alle persone.
Oppure una sorta di Faust che venduta la sua anima al demonio ne prendeva le sembianze per possedere fisicamente le tardone.
Naturalmente tale tesi pruriginosa era suffragata da una cospicua iconografia che riconosceva al demonio sembianze umane e maschili, corna e coda a parte.
Mai mi sarei aspettato di incontrarla e di farlo per necessità: mi ritrovai, infatti, nella mano sinistra alcune verruche e mia mamma mi mando dalla ‘za Rosa a farmele togliere - disse lei - da solo.
Mi avventurai verso la salita che conduceva alla grotta della strega con un duplice sentimento di paura e di rabbia: come aveva potuto mia mamma espormi a tanto rischio? Sì, perché era ovvio nella mia mente che nel momento in cui mi fossi interessato all’occulto, l’occulto si sarebbe interessato a me.
Non c’era un preludio di tuoni e lampi ad accompagnare la mia andatura ma un sole che spaccava le pietre, l’abbaiare iroso di un cane lontano e il rumore di finestre sconnesse dal vento. Eppure un buio fisico mi cresceva nelle ossa e mi spezzava il fiato: se Mr. Hyde - il male assoluto - poteva anche non essere vero, la strega era vera di sicuro. E l’avrei incontrata di lì a poco col corpo incurvato e secco, il viso rattrappito stretto tra le falde di una mantellina azzurra come i suoi occhi malinconici di una fissità malata.
Si muoveva lenta e greve e accompagnava ogni suo movimento con mugolii, sospiri garbati, parole smozzicate quasi a spuntare un codice segreto, a svelare un mistero.
Inquadrai quasi subito la situazione: la strega non era una strega e io avrei dovuto tenermi le verruche.
La ‘za Rosa mi guardò negli occhi da cui si sentiva scrutata e irrisa e mi chiese: “Picciriddu, tu mi rispetti?”. Risposi nell’unica maniera possibile: affermativamente.
Quella dose di spavento insieme alla pozione magica applicata dalla vecchietta sulle verruche con tanto di formula magica furono sufficienti a farle sparire definitivamente e a insegnarmi il rispetto per ciò che non si conosce.
Perché se gli incantesimi sono frutto di fantasia, sul fatto che quella crema funzionò esattamente come funzionerebbe un unguento medicale, non ci piove. Ed è pure indubbio che quella vecchietta che pure strega non era e neanche medico era, sapeva guarire le persone.
Succede così anche con le fotografie.
Ci sono fotografie che funzionano.
Funzionano perché provocano un interno sommovimento, una inquietudine, un travaglio.
Oppure, semplicemente, perché pacificano col mondo, restituiscono armonia e bellezza. In altre parole, funzionano perché sono arte senza scomodare alcuna definizione di arte.
Non conta il linguaggio utilizzato, la tecnica di ripresa, la difficoltà nel realizzarle, questi sono parametri che attengono al mondo dell’artigianato, e poco importa se chi le ha realizzate si proclamerà fotografo.
Una di queste fotografie è sicuramente l’immagine icona di Falcone e Borsellino scattata da Tony Gentile.
È questa, solo questa, l’immagine che è sopravvissuta dei due giudici palermitani.
Non le bombe, non le macerie, ma l’amicizia del loro coraggio che questa foto consacra. Per sempre.
E in virtù della sua potenza iconica chi potrebbe dubitare della sua artisticità in qualunque accezione?
Sembra incredibile ma la sentenza di un tribunale afferma proprio il contrario.
Tony Gentile ha perso una battaglia al Tribunale di Roma contro la Rai sui diritti d’autore: «Questo collegio è dell'idea che la fotografia dell'attore non sia opera autoriale ovvero opera d’arte» (Tribunale di Roma, sezione XVII, nella causa civile di I grado iscritta al n. 75066 R.G.A.C. dell’anno 2017, posta in decisione all’udienza del 07/03/2019).
Non entro ovviamente nel merito dell'applicazione della legge che non mi permetto di contestare e non voglio dilungarmi in un commento della sentenza (altri giornalisti lo hanno già fatto e bene). Mi permetto una breve nota e una seria provocazione.
Pare dunque, stando alla sentenza, che l’immagine di Gentile siccome è una semplice fotografia non sia arte, e che, per definire artistica una fotografia, bisogna ricorrere agli stessi parametri di giudizio di un quadro.
Nulla di nuovo sotto questo cielo. Sembriamo ripiombati all’epoca di Baudelaire che sosteneva che la fotografia fosse un’ancella dell’arte. Il problema è che Baudelaire lo diceva nell’Ottocento, il collegio emerito invece ha emesso la sentenza nel XXI secolo. Il che fa un po’ di impressione. Anzi mi addolora e mi sento oltraggiato.
Di fatto, se manca questa forma di fondamentale rispetto per la fotografia significa che tutta la letteratura al riguardo si può cestinare. Rosalind Krauss si può cestinare e Roland Barthes e Vilem Flusser e molti altri eccellentissimi che hanno fatto insieme con i fotografi la storia della Fotografia.
E dopo averli cestinati, se qualcuno ancora, insieme al collegio emerito, avesse qualche dubbio sull’artisticità della fotografia, mi permetto di proporre loro il seguente brano: «La fotografia non è condannata a seguire le orme della pittura né a essere un prodotto ibrido, a metà strada tra la pittura e un processo meccanico senza essere mai né l'una né l'altro. Al contrario: rispettando i limiti del mezzo, non esistono restrizioni per l'immaginazione e la capacità creativa del fotografo. […] Egli è artista prima e dopo lo scatto dell'apparecchio: cerca e scopre il soggetto, esplora le angolazioni e l'illuminazione migliore, taglia e stampa il negativo ottenuto... Anche la fotografia più riuscita conterrà sempre gli aspetti unici e misteriosi di una realtà sospesa, quegli stessi aspetti che differenziano la tecnica fotografica dalla pittura… e che le riservano di diritto un posto tutto particolare nel grande mondo dell’arte» (H. Schwarz, Arte e fotografia: precursori e influenze “Art and Photography. Forerunners and Influences”, a cura di P. Costantini, Bollati Boringhieri, Torino 1992, p. 6).
Eppure, come dicevo, a voler fare una provocazione, non c’è da sorprendersi se il Tribunale abbia preso una tale decisione.
Non vi è disciplina tanto complessa come la fotografia che non abbia subito, in tutte le sue forme, selvagge semplificazioni, riduzioni, opposizioni, ghettizzazioni, revisioni ed esaltazioni senza riuscire a trovare un punto che metta tutti d’accordo. Ne ha avuto contezza Leonardo Sciascia: «In quanto alle altre intelligentissime cose che sulla fotografia sono state dette da Valery, Savinio, Barthes e Cartier-Bresson (e da tanti altri), si può forse azzardare il giudizio che sono troppo intelligenti: e vanno benissimo, funzionano, convincono se lette isolatamente, a giusta distanza di tempo l’una dall’altra; ma si aggrovigliano, si confondono e confondono il lettore, se si tenta di accozzarle assieme. Acutissime: ma si contraddicono» (L. Sciascia, Cruciverba, Adelphi, Milano 1988, p. 188).
E ravvisava, a mio parere, una fondamentale mancanza di rispetto nei confronti della fotografia che lo spingeva a scrivere: «a me sembra che meditazioni, teorie e regole relative alla fotografia nascano come se l’oggetto, il fatto fotografico, il mezzo espressivo fosse pregiudizialmente o inconsciamente considerato in sé insufficiente, se non addirittura indegno, di una organizzazione, di una sistemazione mentale, di pensiero, e servisse soltanto come occasione, come provocazione a un libero gioco d’intelligenza, di agudezas» (L. Sciascia, Cruciverba, Adelphi, Milano 1988, p. 188).
Agudezas che hanno accompagnato la fotografia nel suo evolversi, nelle sue metamorfosi, e che hanno dato vita a un fertilissimo dibattito che sembra non possa finire mai - su l’istante decisivo e la democratizzazione degli istanti, sulla sua natura di indice e di messaggio con un codice debole, sulla ricerca di una cifra estetica e sulla sua contemporanea negazione - in cui spesso e clamorosamente la voce mancante è stata quella dei fotografi.
Allora come orientarsi nella classificazione di una fotografia se non col rispetto che si deve alle cose che non si conoscono?
Ad averne le competenze, si può imboccare la strada del trattato di estetica consapevoli che tutte le esperienze precedenti non hanno portato a definire parametri assoluti.
Oppure si può seguire il cosiddetto senso comune. In altre parole ci si può guardare intorno.
E la situazione, al di là dei casi lapalissiani come quello in questione, non è proprio chiara.
Quale percezione ha della fotografia italiana un uomo di buona cultura che non frequenta il mondo della fotografia?
Tralasciando le dinamiche mercantili, le uniche opere di qualità indiscussa sono quelle dei grandi maestri, categoria in estinzione per ragioni anagrafiche - pare che non ne nasca uno da oltre sessanta anni - mentre la qualità delle opere epigone di innumerevoli maestrini viene misurata a suon di like.
A dispetto del vero talento, della vera opera di ricerca in un mondo che proclama tutti scrittori, tutti poeti, tutti artisti quindi nessuno artista, Todos Caballeros alla maniera di Carlo V ad Alghero
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Franco Carlisi
(Editoriale al n° 75 di Gente di Fotografia)
15 aprile 2020
© Riproduzione riservata.
  

Franco Carlisi
Franco Carlisi

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14/04/2020

Comune. "Siete stati straordinari. Ma dobbiamo continuare a combattere il virus"; messaggio del Sindaco

 

Sindaco di Grotte
Alfonso Provvidenza

Il Sindaco di Grotte, dott. Alfonso Provvidenza, con un video messaggio diffuso nel pomeriggio, ha dato indicazioni ai cittadini in merito alle norme in materia di contenimento della pandemia, in vigore da oggi, e su alcune delle iniziative messe in atto dall'Amministrazione. Pubblichiamo di seguito la trascrizione del messaggio.

*****

"Buonasera a tutti, cari concittadini e care concittadine.
Questo incontro ormai è divenuto quasi una costante per aggiornarvi sulla situazione del virus e soprattutto questa sera per parlare degli aggiornamenti normativi che sono stati effettuati.
Come sapete è iniziato un nuovo periodo. Le precedenti misure di contenimento si sono concluse il 12, da oggi partono nuove misure di contenimento, che sostanzialmente sono le stesse di quelle precedenti.
C’è qualche piccola apertura però, in realtà, le misure di contenimento sono sempre le stesse.
Questo messaggio serve a ricordarvi la necessità di rispettare queste misure di contenimento. Stamattina forse c’era troppa gente in giro. Mi rendo conto che questi due giorni di stare a casa… anzi con l’occasione voglio ringraziare tutti voi grottesi: siete stati straordinari. Pasqua e Pasquetta sono stati veramente due giorni di serenità, di tranquillità; avete rispettato le norme e per questo vi voglio ringraziare.
Purtroppo dobbiamo continuare a combattere il virus, quindi l’invito è sempre lo stesso: dovete assolutamente rimanere a casa e limitare le uscite, rispettando le misure di contenimento.
Prima di approfondire le nuove misure di contenimento da parte del Governo e da parte del Presidente della Regione Siciliana, vi voglio rappresentare alcuni dati.
Innanzitutto voglio sottolineare che in Sicilia sono morte 171 persone, e purtroppo i contagi sono presenti in molti Comuni a noi vicini, purtroppo sono aumentati i contagiati a Canicatti, a Menfi, a Porto Empedocle; c’è stato anche un caso a Milena. Dobbiamo stare all'erta. Dobbiamo proteggere questa sicurezza che siamo riusciti a conquistare sino ad adesso. Dobbiamo essere prudenti, limitare le uscite e stare a casa.
In questi giorni sono aumentati i tamponi che sono stati fatti da parte dell’ASP; ben 15 tamponi hanno dato esito negativo (e questo è particolarmente importante) però sono stati effettuati tanti altri tamponi di cui aspettiamo l’esito. Anche a  Grotte ci sono ancora altre persone che stanno vivendo la quarantena. E vi posso assicurare che la stanno rispettando in maniera esemplare. Continua l’emergenza, non immaginiamo che la crisi sia finita, che la guerra sia finita; siamo ancora in guerra e quindi, mi raccomando, continuiamo a rispettare le misure di contenimento.
Per evitare assembramenti siamo riusciti - di questo ringrazio i miei collaboratori - a distribuire ben 187 buoni prima di Pasqua. Siamo riusciti, grazie alle somme messe a disposizione dal Governo, a distribuire buoni per 7.835 euro; esattamente 187 famiglie hanno potuto fare la spesa serenamente durante il periodo pasquale. Sono arrivate altre 15-20 domande che saranno processate nei prossimi giorni.
Naturalmente voglio sottolineare che questi buoni sono stati dati sulla base di una autodichiarazione ed è chiaro che adesso partiranno i controlli. Quindi se qualcuno ha sbagliato a fare la domanda, o magari ha dimenticato di essere percettore di una pensione, di essere percettore del reddito di cittadinanza, ha magari dimenticato o non sapeva che coloro che hanno comunque delle disponibilità liquide importanti non potevano fare la domanda, poiché hanno autodichiarato qualcosa di diverso, naturalmente sono ancora in tempo a ritirare la domanda e rappresentare che magari c’è stato un errore.
Perché, vi ripeto, dalla prossima settimana, cominceranno i controlli.
Tutte le dichiarazioni che risulteranno essere false, per i soggetti che hanno dichiarato il falso ci sarà la segnalazione della Procura della Repubblica. Vi invito alla prudenza. Il Comune sta lavorando con grande velocità alla richieste dei buoni e, vi ripeto, abbiamo messo tutti nella possibilità di fare la spesa per Pasqua. Evitate di dichiarare il falso. Se qualcuno ha sbagliato, può ritirare la domanda.
Un altro aspetto che volevo sottolineare è il conto corrente che abbiamo messo a disposizione dei cittadini per coloro che volessero fare delle donazioni. Abbiamo già raccolto 900 euro, e questa è una cosa importante. Ma non solo, voglio ringraziare tutti coloro che si sono messi a disposizione. Per esempio ci sono state delle persone che mi hanno dato dei buoni, li hanno pagati loro direttamente nei supermercati e li hanno dati a me - e di questo non posso fare altro che ringraziarli per la fiducia - per la distribuzione alle persone che ne hanno bisogno. Poi ci sono stati altri esempi di generosità; non ultimo quello della Chiesa Evangelica - e quindi voglio ringraziare pubblicamente il pastore Giuseppe Infantino per la grande collaborazione che ha dato in questi giorni -.
Come sapete abbiamo distribuito diversi pacchi spesa grazie alla Chiesa, grazie alla collaborazione di don Totò Zammito, e devo ringraziare anche Stefano Maida per l’enorme collaborazione che ci ha prestato.
Fatte queste premesse, vediamo di capire quali sono le novità in materia di misure di contenimento.
Vi ricordo che essendo in Sicilia siamo soggetti sia alla normativa del presidente Conte - quindi il DPCM - ma anche alle ordinanze del Presidente della Regione che sono un po’ più restrittive.
Io ho deciso come Sindaco di non adottare ulteriori misure restrittive - quindi a Grotte ci saranno le misure restrittive che sono state previste sia a livello nazionale che a livello regionale - proprio perche ci siamo comportati bene, e quindi questo è un atto di fiducia che il Sindaco dà alla popolazione di Grotte. Cerchiamo di rispettare le misure che ci sono.
Siccome ci siamo comportati bene e siamo stati un esempio a livello provinciale, abbiamo deciso di non adottare ulteriori misure restrittive.
Vi ricordo quelle più importanti.
Continua a permanere il divieto di uscire da casa se non per comprovati motivi di lavoro, di salute o di urgente necessità.
Quindi, si può uscire una volta al giorno per gli acquisti essenziali.
Vi ricordo sempre che è vietata la pratica di ogni attività sportiva all’aperto, quindi non si può uscire per fare passeggiate, per fare corsette.
È consentito - e questo lo voglio sottolineare - solo in caso di necessità, alle persone che sono affette da disabilità intellettive o relazionali, di uscire con un accompagnatore.
A parte queste poche eccezioni, il vincolo principale permane: quello di rimanere a casa e di uscire una volta al giorno, esclusivamente per motivi di necessità.
Quindi anche per andare a fare la spesa ma, vi ripeto, non è necessario andare a fare la spesa tutti i giorni perché non abbiamo nessun tipo di problema per quanto concerne la disponibilità di generi alimentari; quindi la spesa la potete fare benissimo ogni 3-4 giorni. E questo lo dovete fare per tutelare la vostra salute e quella dei vostri cari.
Vi ricordo ancora una volta che non è possibile spostarsi da un Comune ad un altro, quindi non si può andare ad Agrigento, non si può andare a Racalmuto, non si può andare a Canicatti, ed è vietato anche agli ambulanti di altri paesi. Non possono venire a Grotte a vendere le loro merci. Per adesso, purtroppo, questo non è possibile; il commercio ambulante, al momento, è riservato solo ed esclusivamente agli ambulanti di Grotte. Non è ammesso il commercio da parte degli ambulanti che non sono residenti.
Tutti mi chiedono sull’apertura al pomeriggio.
Come sapete, il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ha individuato quelli che sono gli esercizi che possono rimanere aperti; c’è una tabella, quindi non ci sono limitazioni per quanto riguarda la chiusura. Poi ci sono tanti altri negozi che come sapete devono rimanere chiusi.
È fondamentale che gli esercizi commerciali che sono aperti devono rispettare tutta una serie di regole. Innanzitutto devono sempre rispettare la distanza interpersonale, tutti gli esercizi commerciali devono garantire un adeguato ricambio di aria, e ci deve essere l’ampia disponibilità per consentire la disinfezione delle mani.
I commerciati devono utilizzare obbligatoriamente le mascherine, devono utilizzare i guanti usa e getta; inoltre senza necessità da parte del Sindaco, gli esercenti devono regolamentare e scaglionare l’ingresso nei propri negozi, attraverso degli ampliamenti delle fasce orarie (c’è chi ha deciso di fare l’orario continuato).
Poi vi ricordo che nei piccoli negozi (nei locali fino a 40 mq) potrà accedere una sola persona alla volta; quindi ci sono due operatori che possono lavorare e un solo cliente; gli altri clienti devono aspettare fuori rispettando la distanza interpersonale di un metro.
Questo per quanto riguarda le misure per gli esercizi commerciali.
Naturalmente è opportuno ricordare le misure igienico sanitarie che tutti dobbiamo rispettare, in particolare quella di lavarsi le mani. Evitiamo il contatto fisico, baci, strette di mano. Sono dei comportamenti che ormai sono entrati nella quotidianità, però non li dobbiamo dimenticare. Mai portare mani alla bocca, naso, occhi. Mi raccomando, questi sono comportamenti importantissimi che ci consentiranno di salvare la nostra vita.
Per concludere, riepilogando, non è cambiato molto.
Sostanzialmente le misure di contenimento sono state posticipate fino al 3 maggio.
Come Sindaco ho ritenuto opportuno non aggravare la nostra situazione e, quindi, un atto di fiducia nei confronti della mia cittadinanza, nei confronti di noi grottesi; non ci saranno ulteriori misure restrittive.
La platea dei negozi che potranno aprire è aumentata, ad esempio le librerie; anche i fiorai - ad esempio - possono rimanere aperti.
Poi, per delle singole situazioni potete chiamarmi e chiedere chiarimenti.
Allo studio ci sono altre idee per cominciare a dare un minimo di respiro, di normalità ad alcune iniziative: poi ne parleremo meglio nei prossimi giorni.
Vi ripeto: sempre è fondamentale il rispetto per chi sta morendo di Coronavirus. Vi ricordo che tuttora in Italia ogni giorno muoiono centinaia di persone.
Anche in Sicilia abbiamo dei morti, 171 morti, ed i contagiati continuano ad aumentare nella nostra provincia. Quindi dobbiamo essere bravi, dobbiamo essere intelligenti. Da un lato dobbiamo rispettare le misure di contenimento: rimanere a casa, avere rispetto di chi sta rischiando la propria vita per la nostra tutela, e dall’altro, quando sarà necessario uscire, usciamo ma da soli, mantenendo sempre le distanze, lavandoci le mani e continuando a tutelare la nostra salute.
Per il resto, come sempre, spero che abbiate passato un buona Pasqua e una buona Pasquetta, anche se a casa.
In molti abbiamo provveduto a fare la classica grigliata nel balcone o sul terrazzo, però questa è una situazione contingente. Spero che presto la situazione migliori.
L’Amministrazione comunale è sempre a vostra disposizione, mi potete chiamare, mi potete mandare Whatsapp, messaggi: risponderemo a tutti.
Grazie dell’attenzione e buona settimana
.

Il Sindaco
Dott. Alfonso Provvidenza".
  

 

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14/04/2020

Cronaca. Grotte rende l'estremo saluto al tabaccaio Roberto Chiarenza

 

Grotte rende l'estremo saluto al tabaccaio Roberto Chiarenza
Guarda il video

Necrologio
Necrologio

È stato reso stamattina l'estremo saluto a Roberto Chiarenza, il tabaccaio grottese ucciso lo scorso mercoledi 8 aprile.
Alla cerimonia dell'ultimo omaggio, presso il cimitero, erano presenti le Autorità cittadine: il sindaco Alfonso Provvidenza, il comandante della Stazione Carabinieri Maresciallo Capo Alfonso David Contrafatto, il responsabile della Polizia Municipale Ispettore Capo Antonio Salvaggio, il parroco don Salvatore Zammito. A svolgere i delicati compiti operativi di accoglienza, trasposto e tumulazione, un ristrettissimo numero di addetti, tra il personale del Comune e quello dell'Agenzia funebre.
Le norme di contrasto alla diffusione del Coronavirus hanno vietato - in questo come in tutti gli altri casi di decessi intervenuti nel corso dell'emergenza - la partecipazione della popolazione. Sarebbe stata consentita la presenza di un paio di familiari, ma il nucleo familiare del tabaccaio era composto dallo sfortunato Roberto, dal fratello Pietro autore dell'omicidio al momento ristretto in carcere, e dal fratello maggiore Vincenzo ricoverato presso una struttura ospedaliera di Sciacca. Alla dolorosa assenza di stretti congiunti (per tutte le incombenze tese a rendere una dignitosa vestizione e sepoltura della salma) ha supplito l'anonima generosità grottese, nonché il pubblico omaggio delle massime Autorità locali.
Toccanti le parole di don Salvatore Zammito, pronunciate - nell'impossibilità di celebrare il funerale - nel corso della benedizione impartita al compianto Roberto. "La Chiesa è Madre, sempre pronta ad accogliere tutti i suoi figli, guidandoli verso la risurrezione in cui crediamo" ha detto il parroco.
Roberto Chiarenza, 56enne titolare di una delle più antiche tabaccherie di Grotte, ha perso la vita mercoledi 8 aprile. Dell'insano gesto si è autoaccusato il fratello Pietro, di 64 anni, il quale dopo l'accoltellamento ha chiamato le Forze dell'Ordine. Le indagini in atto mirano ad accertare il movente e le modalità dell'omicidio.
Nelle immagini che pubblichiamo (guarda il video), la benedizione della salma e l'intervista a don Salvatore Zammito.
  

Carmelo Arnone
14 aprile 2020
© Riproduzione riservata.
  

 

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13/04/2020

Viabilità. Controlli a Grotte per Pasqua e Pasquetta; le Forze dell'Ordine: "È andata benissimo"

 

Controlli a Grotte per Pasqua e Pasquetta
Passaggio a livello

Controlli a Grotte per Pasqua e Pasquetta
Rotonda "Casotto"

"È andata benissimo. I grottesi hanno risposto bene". È semplice e diretto il Responsabile del Corpo di Polizia Municipale di Grotte, l'Ispettore Capo Antonio Salvaggio, nel descrivere l'andamento della situazione della viabilità a Grotte. I divieti sono stati rispettati con scrupolo dai cittadini del paese. Questo è quanto è emerso dai continui e costanti controlli operati, durante tutto il periodo dell'emergenza, dalle Forze dell'Ordine che a Grotte sono rappresentate, oltre che dalla Polizia Municipale, anche dai militari della Stazione Carabinieri agli ordini del Maresciallo Capo Alfonso David Contrafatto. In questi due ultimi giorni in particolare, Pasqua e Pasquetta, su indicazione della Questura di Agrigento sono state raddoppiate le pattuglie di Polizia Municipale e Carabinieri: 2 la mattina e 2 il pomeriggio; così come sono stati raddoppiati tutti i servizi. Non c’è stata necessità di multe o denunce. Alla guida delle poche automobili in circolazione, cittadini che si recavano in farmacia, infermieri di rientro dagli ospedali, personale medico in transito per servizio o allevatori diretti alle campagne per assistere i propri animali; tutti muniti di autocertificazioni, prontamente verificate. I controlli della Polizia Municipale sono stati effettuati anche tramite un drone; da stamattina già 3 voli hanno dato esito negativo: nessun fuoco acceso né fumo e neppure assembramenti su terrazze o giardini.
Grazie all'opera di informazione da parte dell'Amministrazione, ai controlli delle Forze dell'Ordine, alla diligenza dei cittadini, Grotte si conferma ancora immune da casi di Coronavirus.
Ad oggi sono 98 i soggetti che hanno completato il periodo di quarantena, 15 i soggetti con esito tampone negativo, infine 8 i soggetti in attesa dell’esito del tampone
.  
  

Carmelo Arnone
13 aprile 2020
© Riproduzione riservata.
  

 

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13/04/2020

Solidarietà. Nel silenzio, la generosità della Chiesa Evangelica Pentecostale "L'Eterno Nostra Giustizia"

 

Chiesa Evangelica Pentecostale "L'Eterno Nostra Giustizia"
Chiesa Pentecostale

Pastore Giuseppe Infantino
Pastore Infantino

Il vero "bene" si fa con discrezione, nel silenzio, nel nascondimento. Senza ricerca di visibilità, tanto meno di pubblicità a basso costo, o solo per farsi ammirare. "Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà", si legge nel Vangelo di Matteo (Mt 6,3-4). Parole che i componenti della Chiesa Evangelica Pentecostale "L'Eterno Nostra Giustizia" di Grotte, guidata dal pastore Giuseppe Infantino, hanno fatto proprie e messo in atto senza compromessi.
Dall'inizio dell'emergenza legata al diffondersi dell'epidemia, la Chiesa pentecostale grottese ha avviato una continua e costante campagna di sostegno verso i componenti più fragili della comunità cittadina; campagna che si è concretizzata nella considerevole raccolta di viveri affidati alla Chiesa Madre di Grotte (che costituisce punto di conferimento in paese delle varie iniziative di raccolta dei generi alimentari, e provvede alla loro distribuzione presso chi ne ha bisogno).
"
In questi giorni di difficoltà un ruolo importante a sostegno della nostra comunità è stato svolto dal pastore Giuseppe Infantino e dalla Chiesa Evangelica Pentecostale "L'Eterno Nostra Giustizia" - ha scritto Alfonso Provvidenza, Sindaco di Grotte - con la donazione ai bisognosi di generi alimentari di prima necessità. Ringrazio di cuore il pastore Infantino per la sua presenza concreta a Grotte e per la sua cordiale disponibilità".
La Chiesa Evangelica Pentecostale "L'Eterno Nostra Giustizia" è attiva a Grotte dal 2008, nella sede della Chiesa Valdese fondata nel 1874. Dal 26 ottobre 2008, data della nuova inaugurazione del luogo di culto (dopo un periodo di chiusura e dopo i successivi lavori di ripristino), la Chiesa pentecostale è presente ed attiva, anche nelle opere di concreta e silenziosa carità.
  

Carmelo Arnone
13 aprile 2020
© Riproduzione riservata.
  

Chiesa Evangelica Pentecostale "L'Eterno Nostra Giustizia"
Eterno Nostra Giustizia

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13/04/2020

Comune. Ringraziamenti per il contributo di solidarietà alla comunità grottese; nota del Sindaco

 

Alfonso Provvidenza
Alfonso Provvidenza

Il ringraziamento del sindaco Alfonso Provvidenza al Lions Club, per la donazione di generi alimentari.

*****

"Desidero esprimere un sincero plauso al dott. Angelo Collura, Governatore Regionale dei Lions, per il sensibile contributo di solidarietà fornito alla Comunità grottese.
Un grazie particolare va al dott. Salvatore Trigona presidente nazionale SOSAN.
Ringraziamo per la collaborazione il club Zolfare e il dott. Calogero Patanella, Presidente del Direttivo Lions Club Aragona Comitini-Grotte-Racalmuto Zolfare.
A nome dell’Amministrazione comunale e della cittadinanza un sentito grazie
.

Il Sindaco
Dott. Alfonso Provvidenza".
  

 

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12/04/2020

Ambiente. A Pasquetta, regolare la raccolta differenziata "porta a porta"

 

raccolta differenziata porta a porta

L'Amministrazione comunale di Grotte (Servizio Raccolta Differenziata dei Rifiuti) ha diffuso un comunicato con il quale avvisa i cittadini che domani, lunedi 13 aprile (Pasquetta) si svolgerà regolarmente la consueta raccolta differenziata porta a porta.
  
Redazione
12 aprile 2020.
  

 

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12/04/2020

Scuola. "L'apprendimento è veicolato dall'amore"; auguri del prof. Emanuele Giordano

 

Emanuele Giordano
Emanuele Giordano

Prof. Emanuele Giordano, Dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte e Comitini.

*****

Al personale docente e ATA
Agli alunni e ai genitori

Carissimi tutti,
da quasi due mesi viviamo un periodo di complessità e di una preoccupazione tali che possiamo definirlo di emergenza assoluta.
La nostra scuola, sanificata e pulita, è fisicamente chiusa, ma le nostre attività procedono quotidianamente sia a livello didattico che amministrativo-contabile, in modo da poter affrontare questo difficile momento con il massimo di partecipazione, di formazione, di relazione, di interazione, seppur a “distanza”.
La nostra scuola c’è e ogni giorno si spende per assicurare la sanificazione dei locali, l’organizzazione del cosiddetto “smart working” per tutto il personale di segreteria, il comodato d’uso di pc e tablet per la didattica a distanza, lo studio di modalità e di strumenti adeguati all’età degli alunni e al loro grado di competenza, la formazione del personale, nonché il supporto tecnico e anche psicologico per affrontare al meglio qualche momento di incertezza e smarrimento.
Tutto il personale scolastico, gli alunni e i loro genitori ha espresso, in una situazione oggettivamente inedita e nello stesso tempo drammatica, uno spirito di collaborazione e di solidarietà che sembrava quasi eroico fino a poco tempo fa. In questo modo, oltre a mantenere rapporti e relazioni già costituiti nella didattica “in presenza”, tutto il personale scolastico, a partire dai meravigliosi docenti, ha mostrato livelli tali di impegno e di partecipazione che hanno permesso ai nostri cari alunni di poter usufruire ugualmente del sacrosanto diritto all’istruzione che, in effetti, esprime la missione di fondo di ogni istituzione scolastica autonoma.
Tutti stiamo lavorando in modo creativo ed innovativo per conseguire risultati soddisfacenti che non mirano tanto alla “misurazione” degli esiti, ma alla valorizzazione delle competenze di ciascuno e al successo formativo di tutti gli alunni in un’ottica inclusiva e rispettosa delle differenze individuali.
Se tutti lavoriamo, ognuno con il proprio ruolo, per conseguire un obiettivo comune, il lavoro diventa più “leggero”, perché il “peso” è portato da tutti e non da pochi. L’apprendimento nasce dalla meraviglia ed è veicolato dall’amore che ogni insegnante sa suscitare nel cuore dei propri alunni.
L’antico filosofo Aristotele diceva: “Solo una mente educata può capire un pensiero diverso dal suo senza la necessità di accettarlo." Se la scuola ha il compito di garantire un servizio, ancor di più deve prendersi cura di “formare bene” e senza costrizioni la mente delle persone.

Buona e Serena Pasqua a tutti!
  

 

   

Il Dirigente scolastico
Prof. Emanuele Giordano
 

 

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12/04/2020

Politica. "Un abbraccio da lontano ai grottesi. Buona Pasqua"; auguri dell'on. Rosalba Cimino

 

Rosalba Cimino
On. Rosalba Cimino

Messaggio di auguri dall'on. Rosalba Cimino.

*****

“La tradizione pasquale durante la Settimana Santa nel nostro piccolo paese è sempre stata molto importante per noi grottesi.
In questi giorni abbiamo sentito tutti una stretta al cuore ricordando l’Urna e vedendola, in qualche video passato, uscire dalla Chiesa Madre in una piazza gremita di gente con il sottofondo della banda musicale.
In questi giorni così difficili per tutta l’Italia, stiamo vivendo una Quaresima particolare in quarantena, rinunciando ai piccoli piaceri della vita, come abbracciare un amico, un familiare lontano, prendersi un caffè al bar, o semplicemente andare al lavoro.
Lo capisco ed è per questo che lo stiamo sentendo così forte dentro questo sentimento di profonda unione nel dolore e nella rinuncia.
Ma stiamo anche imparando a trarre da questa triste esperienza, i valori importanti della nostra esistenza, mettendoci alla prova.
Spero che la solidarietà e il sentimento di comunità permangano anche dopo questa crisi. Affinché si compia realmente in noi, una Pasqua di Resurrezione o di Rinascita.
Un abbraccio da lontano ai grottesi, al mio paese e a tutti gli italiani che ogni giorno lottano a causa di questo virus e di tutte le altre malattie.
Buona Pasqua!

Rosalba”.
 

 

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12/04/2020

Chiesa. "Cristo è risorto!"; sussidio per la preghiera della Domenica di Pasqua in famiglia

 

Domenica di preghiera in famiglia
Sussidio

"Foglietto della santa Messa" con le "Letture Sponsali"
Foglietto

Cristo è risorto! Questo è il cuore del messaggio cristiano, il primo annuncio, il fondamento della fede, la verità che scardina le certezze e realizza la speranza.
"Cristo è risorto!" è il saluto col quale si riconoscono tutti i credenti.
"È veramente risorto!" è la risposta al saluto, e la conferma che davvero, anche oggi, le vite dei fedeli sono trasformate dall'Uomo della croce. "Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa"; con queste parole ci fa pregare la liturgia pasquale.
Stamattina l'Alleluia, il canto dei redenti, risuona nelle chiese vuote, ma ancor di più nelle "chiese domestiche", e soprattutto nel cuore e nella mente dei cristiani.
Questa mattina, nella Basilica di San Pietro, in assenza di fedeli, papa Francesco celebrerà la santa Messa (in diretta su Rai 1 dalle ore 11.00); al termine impartirà la benedizione "Urbi et orbi". Chi è solo in casa, se lo desidera, può unirsi spiritualmente alla celebrazione di Sua Santità e riceverne la benedizione.
Ai cristiani che oltre a "guardare" la Messa anelano a pregare insieme ai propri cari,
propongo due validi sussidi.
Il primo è un "Sussidio per la preghiera in famiglia" in assenza della Celebrazione Eucaristica domenicale (disponibile qui); schema di riferimento (con preghiere, esame di coscienza, letture, riflessioni e comunione spirituale).
Il secondo è il  "Foglietto della santa Messa" (disponibile qui) con le "Letture Sponsali" realizzato dal Gruppo di coppie di pastorale familiare della Diocesi di Palermo.  
  

Carmelo Arnone
12 aprile 2020
© Riproduzione riservata.
  

 

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11/04/2020

Politica. Auguri di una serena santa Pasqua, dal Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle Grotte

 

M5S Grotte

Messaggio di auguri del Gruppo consiliare M5S di Grotte.

*****

L’uomo non può perdere mai la speranza nella vittoria del bene, questo giorno diventi per noi l’esordio della nuova speranza” (Giovanni Paolo II).
.Auguriamo a tutti i nostri concittadini una serena santa Pasqua.

 

   

Gruppo consiliare M5S Grotte
Costanza Angelo
Vizzini Giada
Casalicchio Mirella
Morreale Salvatrice
 

 

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11/04/2020

Politica. Auguri di buona Pasqua e donazioni dal Circolo "Lega - Salvini Premier" di Grotte

 

Auguri di buona Pasqua e donazioni dal Circolo "Lega - Salvini Premier"
Piazza Umberto I

I componenti del Circolo "Lega - Salvini Premier" di Grotte si sono recati oggi al Palazzo municipale per la consegna al Sindaco di due lotti di mascherine (vedi foto a lato); un dono per il personale della Polizia Municipale e della locale Stazione Carabinieri. Di seguito il comunicato del Circolo.

*****

"Nella giornata di oggi 11.04.2020, una delegazione del Circolo “Lega Salvini Premier” di Grotte, composta dal commissario locale sig. Joel Butera e dai componenti il direttivo sigg.ri Salvatore Salvaggio, Gianfranco Pilato, Antonio Vella e Luca Bonsignore, attesa la perdurante pandemia da Covid-19, ha provveduto ha fare dono all’Amministrazione Comunale ed alla locale Stazione dei Carabinieri di due lotti di mascherine, presidi assolutamente indispensabili per lo svolgimento dei loro delicati ed insostituibili compiti d’istituto.
Per l’Amministrazione comunale presente il sindaco dott. Alfonso Provvidenza ed il responsabile della Polizia Municipale isp. capo Salvaggio.
Il Sindaco, a nome dell’Amministrazione tutta, ha espresso vivo compiacimento per l’iniziativa, ringraziando tutti i presenti per l’importante gesto di solidarietà.
Il Circolo “Lega Salvini  Premier”, sensibile al gravissimo momento di ristrettezze che tutti i cittadini stanno vivendo, ha anche aderito all’iniziativa “Spesa Solidale”, contribuendo sensibilmente alla raccolta di generi di prima necessita.
Il Commissario, il Direttivo e tutti i Componenti, porgono alla cittadinanza un sincero augurio di una santa Pasqua.

Il Commissario Cittadino
Joel Butera".
  

 

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11/04/2020

Letture Sponsali. "Ci ha insegnato come risorgere a vita nuova"

 

Amore Sponsale
Nozze di Giuseppe e Maria

Le "Letture Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal gruppo "Amore è..." (vedi il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i grottesi Vera e Francesco).

*****

 

Era ancora buio.
Quel mattino del terzo giorno, come oggi, viviamo nell'angoscia dell'assenza di qualcosa, o di qualcuno. Un'assenza importante per noi, ognuno la può rintracciare nelle proprie dolorose esperienze.
Signore, immaginiamo il tuo sepolcro vuoto e possiamo solo riconoscerci piccoli e bisognosi di Te, perché come i primi discepoli non possiamo comprendere la Scrittura se ci affidiamo solo ai nostri sensi o alla ragione.
Infine anche Giovanni entrò nel sepolcro, lo vide vuoto e poi credette.
Perché è a partire dalla risurrezione che si inizia a vedere e a credere, perché Tu sei la luce che illumina il buio, la vita che vince la morte e per mezzo del tuo sacrificio passiamo ad una nuova condizione.
Allora forse possiamo ripercorrere a ritroso le tappe della tua vita, e delle nostre, come individui e come coppie per (ri)aprire gli occhi ogni giorno alla tua luce.
Smetteremo di comportarci come se Cristo fosse morto per sempre, perché la sua luce risplende oggi nelle nostre famiglie, e tutto questo accade quotidianamente.
Perché la fede, come l'amore, non si limita ad un'esperienza emotiva, ma è frutto di una volontà, in lotta con le nostre tensioni interiori (principalmente) e con le volontà altrui.
Lorenza e Gianluca

Punto chiave - Perché Cristo risorge dalla morte?
Si potrebbe sbrigativamente rispondere a questa domanda dicendo che Egli risorge per dimostrare di essere Dio: ciò che a tutti gli uomini è precluso - sconfiggere la morte, essere immortali - a Lui è possibile perché Egli è Dio.
In tal senso la Resurrezione di Gesù segnerebbe un solco ancor più profondo, una distanza ancor più marcata tra l’essere Dio e l’essere uomo. Ciò, però, bisogna riconoscerlo, sarebbe in aspra contraddizione con la vita e le opere di Cristo.
Come sarebbe possibile che lo stesso Dio che a tal punto ha voluto essere Figlio dell’Uomo da affrontare la sofferenza e la morte, dopo appena due giorni prenda così apertamente le distanze dall’uomo?
E, in effetti, a ben rifletterci, Gesù non è stato il primo a risorgere dalla morte. Pensiamo a Lazzaro, di cui Egli stesso ha avuto pietà. Pensiamo alla figlia di uno dei capi (es. Mt, cap. 9), la cui morte si è trasformata in sonno grazie all’intervento di Gesù. Pensiamo perfino al Vangelo di domenica scorsa quando, subito dopo che Gesù emise lo spirito, “…i sepolcri si aprirono e molti corpi dei santi, che erano morti, risuscitarono…”.
Forse Gesù è risorto non per Se stesso ma per noi.
Gesù sarebbe meno Dio se non fosse risorto? Se il Suo Vangelo si interrompesse nel momento più tragico, quello della morte, sarebbe meno grande l’amore che Egli ci ha dimostrato? Perché Cristo ha voluto dunque anche risorgere?
Non è facile rispondere a una domanda come questa.
Noi pensiamo che ogni istante della vita e delle opere di Gesù sia un dono. Questo è stato l’ultimo, il Suo più grande dono: subito dopo averci insegnato come morire, ci ha insegnato come rinascere, come risorgere a vita nuova.
Nessuna colpa, nessuna caduta, nessun peccato, nessun fallimento sarà mai troppo grande perché, grazie a Gesù, grazie a tutto ciò che Egli incarna in sé e a cui noi possiamo e dobbiamo aspirare, ci si potrà rialzare.
Nelle nostre vite, individuali, di coppia, comunitarie: Gesù è la forza che dà vita nuova e rende sempre possibile l’atto del ricominciare.
Barbara e Adriano

  
Redazione
11 aprile 2020.
  

 

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10/04/2020

Comune. Auguri di "Buona Pasqua, per guardare al futuro con ritrovata speranza"

 

Carlisi e Provvidenza
Carlisi e Provvidenza

Il sindaco Alfonso Provvidenza ed il presidente del Consiglio comunale Angelo Carlisi, a nome di tutto il Consiglio e della Giunta municipale di Grotte, nel ricordare il valore delle tradizioni anche nel difficile momento che stiamo vivendo, formulano gli auguri pasquali a tutti i cittadini. (Nella foto a lato, di © Giuseppe Figliola, il Sindaco ed il Presidente del Consiglio comunale).

*****

COMUNE DI GROTTE
(Libero Consorzio Comunale di Agrigento)

Cari Concittadini,
la ricorrenza della Santa Pasqua è un momento importante per la nostra comunità cittadina che da sempre vive intensamente i riti della fede e le tradizioni della Settimana Santa.
Le tradizioni rappresentano l'essenza e l'identità di ogni comunità umana: un paese senza tradizioni è un paese senza anima.
Per noi grottesi, la Pasqua è in assoluto la tradizione più importante.
Dalla Domenica delle Palme fino alla Domenica di Pasqua ci siamo sempre ritrovati immersi a vivere un'atmosfera particolare ed intensa, scandita da diversi momenti di rappresentazione scenica e di suggestive processioni, animate dalla partecipazione popolare, dalle bande musicali del paese e dall'instancabile impegno e passione profuso dall'Associazione "Gruppo dei Giudei Andrea Infantino" a cui va riconosciuto il merito di tramandare e custodire le nostre tradizioni pasquali.
Purtroppo quest'anno sarà per tutti noi una Pasqua diversa dal solito, caratterizzata dall'attuale emergenza epidemiologica da Covid-19 e dalle stringenti misure precauzionali per contrastare il contagio, che dobbiamo rispettare al fine di tutelare il bene più prezioso che possediamo: la nostra salute, la salute pubblica e quella dell'intero Paese.
Unità, collaborazione e senso di responsabilità sono indispensabili in questo imprevedibile ed inaspettato contesto che stiamo vivendo.
A tal proposito, un particolare ringraziamento va ai medici, agli infermieri, agli operatori della sanità, agli addetti dei supermercati, ai trasportatori, alle forze dell’ordine, ai volontari, ai sacerdoti ed a coloro che con il loro silenzioso lavoro quotidiano, con abnegazione e senso del dovere, garantiscono a tutti noi servizi indispensabili e beni di prima necessità.
Consapevoli delle difficoltà e delle preoccupazioni del momento, dobbiamo tutti insieme riscoprire il senso di appartenenza alla nostra comunità.
Essere comunità significa condividere valori e prospettive comuni da costruire insieme.
Essere comunità significa responsabilità, perché ciascuno di noi è, in misura più o meno grande, protagonista del futuro del nostro Paese.
Con questi sentimenti, a nome delle Istituzioni municipali, formuliamo un sincero augurio di Buona Pasqua a Voi, cari concittadini, perché insieme possiamo guardare al futuro con ritrovata speranza ed entusiasmo.
 

 

 

Il Presidente del Consiglio comunale
Dott. Angelo Carlisi

Il Sindaco
Dott. Alfonso Provvidenza
 

 

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09/04/2020

Salute. Emergenza Coronavirus: Ordinanza del Presidente della Regione per Pasqua e Pasquetta

 

Emergenza Coronavirus
Emergenza Coronavirus

Il Presidente della Regione Siciliana, on. Nello Musumeci, in previsione delle imminenti festività ha firmato una nuova Ordinanza, la n° 15 del 2020, nella quale ribadisce alcuni divieti e stabilisce altri. Di seguito i punti principali dell'Ordinanza.

Negli esercizi commerciali di vendita e distribuzione di generi alimentari, anche all'aperto, gli operatori sono tenuti:
a) all'uso costante di mascherina;
b) all'utilizzo di guanti monouso o, in alternativa, al frequente lavaggio delle mani con detergente disinfettante.
Le uscite per gli acquisti essenziali, ad eccezione di quelle per i farmaci, sono limitate ad una sola volta al giorno e ad un solo componente del nucleo familiare.
È inibito l'ingresso nel territorio comunale ai venditori ambulanti al dettaglio, se provenienti da altri Comuni.
La chiusura domenicale e nei giorni festivi si applica anche ai servizi di consegna a domicilio, fatta eccezione per i farmaci e per i prodotti editoriali.

Da sottolineare l'obbligo di chiusura domenicale e nei giorni festivi (quindi anche a Pasquetta) delle attività commerciali di vendita e distribuzione di generi alimentari.
  
Redazione
9 aprile 2020.
  

 

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09/04/2020

Dialoghi. "Shuld: una parola condiziona i rapporti tra i Paesi europei"; di Giuseppe Castronovo

 

Intervento del dott. Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.

È così che la pandemia da "Coronavirus" ha messo in ginocchio il sistema economico dell'intero pianeta. È così bastata quella che inizialmente era considerata una semplice influenza per assistere all'imprevedibile: migliaia di persone, in preda alla paura di restare prive del "pane quotidiano", che si dirigono verso i supermercati e svuotare in poche ore gli scaffali. Anche di questo abbiamo parlato al Circolo della Concordia dopo aver riflettuto con il prof. Vezio di come una semplice parola - Schuld - possa condizionare così profondamente  i rapporti fra i Paesi del continente europeo.
Giuseppe Castronovo

"Shuld: una parola condiziona i rapporti tra i Paesi europei"
(Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

Santo: Amici, avrete notato anche voi come stiamo assistendo ad un altro duro scontro tra i 27 Paesi europei; uno scontro avente questa volta ad oggetto modalità e tempi di reperimento delle risorse  finanziarie per affrontare la crisi economico/sociale che sta coinvolgendo l’intero continente europeo - e non solo - a seguito dell’emergenza sanitaria del Coronavirus. Avrete anche notato come l’Italia, a causa del suo fardello di debito pubblico troppo elevato sia, ancora una volta, l’osservato speciale tra i 27.

Romano: Purtroppo lo scontro in atto sta a dimostrare come ancora sia lunga la strada che porta ad una vera e autentica integrazione dei Paesi europei.

Ersilio: Amici, una cosa è certa, e non si tratta di una novità dell’ultima ora: a livello europeo è da tempo che si respira poca fiducia nell’Italia. Non sono pochi, infatti, a dubitare che l’Italia possa non dico ridurre, ma almeno contenere l’enorme debito pubblico che oramai ha superato, con il suo 130 % del PIL, di gran lunga il livello di guardia. Purtroppo l’Agenzia di rating Goldman Sachs ha recentemente ridato fiato ai Paesi critici e diffidenti verso l’Italia diramando due fosche previsioni per l’Italia. Ha previso infatti che nel 2020:
- il PIL possa registrare un crollo vicino al 10%;
- il rapporto debito pubblico/P. I. L. possa pericolosamente avvicinarsi al 150%.
Si tratta di previsioni che hanno allarmato non poco gli altri partner europei nel sentire l’Italia che chiede nuovi aiuti. Allarme, a dire il vero, più che giustificabile: in Italia infatti negli ultimi 50 anni il debito pubblico è più che triplicato, passando dal 40% del PIL del 1970 all’attuale 130% che, come dicevo prima, potrebbe schizzare anche al 150% a causa della crisi provocata dal coronavirus. Attualmente il debito pubblico della Germania, capofila dei paesi scettici verso l’Italia, è invece pari al 60% del PIL. Comprensibile quindi in un simile contesto e in presenza di questi dati in particolare (130% italiano contro il 60% tedesco) la diffidenza verso di noi in sede europea della Cancelliera tedesca Angela Merkel! E la diffidenza questa volta sta assumendo i contorni di un vero e proprio scontro da quando è diventato evidente come la crisi sanitaria alla fine sia diventata anche una questione di soldi, di tanti soldi necessari per evitare il collasso delle economie dei Paesi europei. Ora, tutti gli Stati europei, compresa l’Italia, per contenere nei limiti del possibile gli effetti negativi del Coronavirus sul tessuto economico/sociale dei rispettivi Paesi, devono adottare dei provvedimenti per sostenere la ripresa delle attività produttive attraverso:
- prestiti di denaro alle imprese, nello sforzo comune di salvare il maggior numero possibile di posti di lavoro;
- aiutare economicamente chi è rimasto senza lavoro.
Per fare tutto questo gli Stati devono sostenere nuove spese, e poiché non dispongono delle risorse necessarie devono reperirle sul mercato. E poiché l’Europa è una realtà nella quale convivono Paesi con un alto rapporto debito/PIL come, ad esempio l’Italia, e Paesi che, come la Germania, hanno invece un più basso rapporto debito/PIL, capirete come non sempre risulti facile adottare misure capaci di accomunare e conciliare situazioni così differenti fra loro. Da qui molto spesso la formazioni di due gruppi che propongono soluzioni non sempre compatibili fra loro. E anche questa volta i 27 arrivano all’appuntamento con questa nuova crisi  divisi fra loro: da una parte Italia, Spagna, Grecia ed altri facenti parte dell’Europa meridionale e Germania, Olanda, Austria, Finlandia dall’altra, facenti parte dell’Europa settentrionale. Per affrontare l’attuale crisi economica da coronavirus il primo gruppo propone l’emissione dei cosiddetti “Coronabond” cioè di “Titoli comunitari” emessi direttamente dalla Unione Europea; titoli che verrebbero garantiti in solido dai 27 Stati. Si tratta di una proposta che viene respinta dai Paesi del Nord Europa - Germania in primis - che non vogliono farsi carico dei rischi per i debiti dei Paesi del Sud Europa, Italia in primis. Il secondo gruppo propone invece l’apertura di crediti a favore dei singoli Stati che ne faranno richiesta attraverso il MES. In questo caso poiché i prestiti ottenuti non sarebbero coperti da una garanzia europea i Paesi richiedenti verrebbero esposti a pericolose speculazioni del mercato finanziario. Ecco perché l’Italia e i Paesi con un debito elevato non vogliono ricorrere a questo strumento. Questo è il quadro della situazione che, stante la sua complessità, non risulta di facile illustrazione. Spero che la mia relazione sia stata sufficientemente all’altezza del problema.

Nenè: Non senza aver prima ringraziato il dott. Ersilio per il suo intervento, do la parola al prof. Vezio.

Vezio: In verità il problema che volevo sottoporre alla nostra riflessione parte da una constatazione finora non adeguatamente evidenziata dalla stampa.

Nené: Quale?

Vezio: Oramai risulta chiaro come Germania, unitamente all’Olanda, alla Danimarca, all’Austria, alla Finlandia formino un gruppo caratterizzato da un comune atteggiamento di tendenziale freddezza, per non dire di  aperta ostilità, verso i Paesi con un elevato debito sovrano come la Grecia, l’Italia, la Spagna e gli altri Paesi mediterranei.

Michele: Prof. Vezio, nel condividere la tua osservazione ritengo che la stessa non sia stata ancora attentamente esaminata così come invece meriterebbe. In effetti, tra i Paesi nordici da Lei citati si sta diffondendo sempre più un pericoloso atteggiamento di diffidenza e progressiva chiusura nei confronti delle richieste di aiuto da parte dei paesi mediterranei con elevati debiti sovrani che per loro risulta sempre più difficile onorare. Le chiedo quindi di approfondire il problema appena evidenziato.

Vezio: Amici miei, oggi nell’Europa di Schengen, finalmente quasi senza frontiere, e dove si tende a mandare in soffitta una volta per tutte le ultime frontiere ancora esistenti, purtroppo sta venendo su una nuova frontiera molto più pericolosa di quelle che eravamo abituati a vedere.

Nenè: Prof., a che tipo di frontiere si riferisce?

Vezio: Si tratta di frontiere che poggiano le loro fondamenta non sul cemento come il famigerato “Muro di Berlino”, ma su profondi sentimenti etico religiosi. Frontiere che poggiano su fattori, direi, più spirituali che materiali, ovvero psicologici più che monetari.

Nenè: Ci può spiegare meglio?

Vezio: I giornali, finora, ci hanno abituato ad affrontare il tema del confronto tra Paesi mediterranei e Paesi nordici prevalentemente, se non esclusivamente, in termini finanziari. Non sarà sfuggito a nessuno di voi come i termini più ricorrenti nel dibattito siano P.I.L., spread, debito, fiscal compact, rapporto debito/PIL, Coronabond, MES e via dicendo.

Franco: È vero.

Vezio: È un’impostazione, questa fin qui seguita, alquanto limitativa che ci impedisce di comprendere appieno la vera essenza del problema. Innanzi tutto, come fin qui è stato ben evidenziato, ai Paesi mediterranei si oppone la Germania e con essa una serie di Stati nordici accomunati dal fattore religioso: il Protestantesimo. Il fenomeno religioso si sta, in effetti, sempre più affermando quale elemento più di divisione che di coesione all’interno della Comunità Europea creando di fatto due blocchi nei quali la Germania è di fatto simbolo e guida dei Paesi nordici, mentre la Grecia anni addietro e ultimamente l’Italia a causa della grave crisi che sta attraversando sono di fatto diventati il simbolo dei Paesi mediterranei. Questi ultimi costituiscono una realtà economico/sociale caratterizzata dal fatto di avere tutti quanti un elevato debito pubblico, mentre i primi hanno un debito pubblico molto più contenuto. Non solo! Sottopongo alla vostra attenzione quest’ulteriore riflessione: quelli mediterranei sono Paesi a religione prevalentemente cattolica, mentre quelli nordici sono Paesi a religione prevalentemente protestante.

Totò: Non posso non constatare come molto raramente l’analisi sia stata  svolta in questi termini. Mi scusi prof. per l’interruzione.

Nenè: Prof., prosegua pure.

Vezio: Per comprendere appieno il problema dei rapporti tra i Paesi del Nord e quelli del Sud Europa al fenomeno religioso va associato anche quello linguistico. Dovete sapere che nella lingua tedesca troviamo il termine “schuld” che viene correntemente tradotto con il termine “debito”.

Ma il problema è alquanto più complicato di quanto si possa pensare.  Dovete infatti sapere…

Franco: Che cosa?

Vezio: La lingua tedesca include nel termine “schuld”, oltre al già ricordato “debito”, altri termini di uso abbastanza comune  tra noi italiani. Tra questi ricordiamo colpa, misfatto, delitto, obbligo morale. Non si tratta, amici miei, di semplice differenze semantiche, ma di termini che stanno a testimoniare le profonde differenze culturali tra Cattolici e Protestanti. E poiché in lingua tedesca le parole “debito” e “colpa” sono sinonimi, chi non riesce a onorare un debito è un “colpevole”, e quindi una “persona moralmente obbligata” verso il creditore. Secondo questa chiave di lettura quello che lega creditore e debitore, da rapporto squisitamente monetario diventa anche rapporto etico/morale. A sostegno della tesi della sinonimia tra “debito” e “colpa” possiamo richiamare la preghiera del Padre nostro nella versione ufficiale della Chiesa Cattolica che viene recitato anche nelle funzioni religiose. Ebbene, trattasi del testo dell’apostolo Matteo che dice così: “Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo nome… dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori…”. Sinonimia ancor più evidente nel testo del Vangelo di San Luca dove leggiamo: ”Padre, sia santificato il tuo nome, … perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore…”. Non vi sarà sfuggito come per San Luca il “debito” è di per sé un peccato e viceversa il peccato è un debito. Anche per la lingua tedesca c’è piena simmetria tra i due termini “debito” e“colpa” nel senso che poiché il debito è associato alla colpa, anche la colpa va associata al debito. Altrimenti detto, per la lingua tedesca, il debito è di per sé una colpa e viceversa. Ora se per il protestante il debito è l’amaro frutto avvelenato di un peccato, diventa più comprensibile la diffidenza dei Paesi del nord Europa verso i Paesi mediterranei. Concetti, questi, che fan parte del DNA della Cancelliera tedesca Merkel, figlia di un Pastore luterano. Ecco dove affonda anche le sue radici il difficile rapporto tra le “formiche” del Nord Europa e le “cicale” mediterranee. Questa è la cultura di cui sono impastati i cittadini del Nord Europa, e di questo non possiamo non tenere conto. E poiché è arrivata l’ora delle decisioni, forse su tutto questo bisognerebbe riflettere più di quanto non abbiamo fatto finora.
     

 

   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
  

 

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09/04/2020

Chiesa. "Andrà tutto bene!"; messaggio dei bambini del 2° anno si iniziazione cristiana

 

Andrà tutto bene
Guarda il video

Sulle note della canzone “Rinascerò. Rinascerai” di Roby Facchinetti, i bambini del 2° anno del cammino di iniziazione cristiana, dell'Unità Pastorale di Grotte, guidati dai loro accompagnatori nella fede (Angela Licata, Franca Ciccotto, Maria Martorelli, Anna Agnello, Stefano Maida e Piera Castronovo), hanno voluto riunirsi idealmente (tramite le loro foto) e condividere con tutti il messaggio: "Andrà tutto bene,  perché insieme di può" (guarda il video).
"Questo video è stato realizzato grazie al contributo dei bambini del 2° anno del cammino di iniziazione cristiana e con la collaborazione dei loro genitori, ai quali a il nostro grazie - scrivono gli accompagnatori -. Nel corso degli incontri di catechesi con i bambini abbiamo incontrato e conosciuto la figura di Noè e del significato dell’arcobaleno che porta a conclusione l’evento del diluvio universale, segno che ristabilisce l’alleanza tra Dio e l’uomo. I bambini sono segno visibile di speranza e tutti i loro arcobaleni disegnati vogliono lanciare un messaggio forte a tutti gli uomini e le donne di oggi, affinché ristabiliscano e mantengano viva l’alleanza con Dio. Lui ce lo dice nel Vangelo di Giovanni: “Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla” (Gv15,5). Inoltre questa iniziativa vuole essere un omaggio e un ringraziamento ai nostri medici, agli infermieri, a tutto il personale sanitario, ai tanti volontari, a tutte le forze dell’ordine, a tutte le autorità istituzionali e a quanti continuano ad espletare i lavori utili e necessari alla nostra comunità. Vuole essere un messaggio di speranza che in fondo al tunnel c’è la luce, ma soprattutto che Dio è sempre con noi e non ci lascia mai da soli"
.
  
Redazione
9 aprile 2020.
  

 

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08/04/2020

Salute. Nessun contagio: negativi 7 tamponi effettuati a Grotte. Il Sindaco: "Non abbassiamo la guardia"

 

Negativi 7 tamponi effettuati a Grotte

Al momento Grotte si conferma immune dal contagio di Coronavirus.
Nella giornata di ieri è arrivata la comunicazione dei risultati dei primi 7 tamponi effettuati a cittadini di Grotte; tutti hanno dato esito negativo. Si attendono ancora i risultati di altri tamponi eseguiti successivamente.
Attualmente i soggetti in isolamento, presenti nel paese, sono 18; per loro sono state attivate le speciali procedure previste per la raccolta dei rifiuti presso le loro abitazioni.  L'Amministrazione comunale conferma di essere in grado di assicurare il protocollo per la raccolta dei rifiuti presso i soggetti contagiati, nel malaugurato caso in cui ci dovessero essere.
"Naturalmente, non abbassiamo la guardia" dichiara il sindaco Alfonso Provvidenza, che continua a raccomandare: "Restiamo a casa!".
  
Redazione
8 aprile 2020.
  

 

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08/04/2020

Cronaca. Tragedia a Grotte: ucciso il tabaccaio Roberto Chiarenza

 

Tragedia a Grotte: ucciso il tabaccaio Roberto Chiarenza
Corso Garibaldi

Tragedia a Grotte: ucciso il tabaccaio Roberto Chiarenza
Via Orsini

Roberto Chiarenza, 56enne titolare di una delle più antiche tabaccherie di Grotte, è stato ucciso. La tragedia è accaduta verso le ore 08.00 di stamattina, mercoledi 8 aprile 2020, in Via Orsini. Da una prima ricostruzione dei fatti pare che a compiere l'insano gesto sia stato il fratello maggiore, Pietro, di 64 anni, prontamente tratto in stato di fermo dai militari della locale Stazione Carabinieri immediatamente intervenuti sul posto.
Le indagini, coordinate dalla dott.ssa Cecilia Baravelli, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Agrigento, sono svolte dai Carabinieri di Grotte e dal nucleo investigativo del Comando provinciale di Agrigento.
Gli operatori del 118, chiamati per prestare soccorso alla vittima, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Sempre nella mattinata, presso l'abitazione di Via Orsini dove è accaduto l'omicidio, è stato svolto un circostanziato sopralluogo da parte della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando provinciale Carabinieri di Agrigento (vedi immagini a lato), al termine del quale è stata rimossa la salma.
Sullo svolgimento dei fatti, l'ipotesi prevalente è quella che Pietro Chiarenza abbia atteso il fratello Roberto sulla porta di casa, per colpirlo al collo con numerose coltellate. Sulle motivazioni dell'omicidio indagano gli inquirenti.
I due fratelli - i cui rapporti sembra che da tempo fossero deteriorati - coabitavano al piano superiore dell'antica tabaccheria del Corso Garibaldi, insieme ad un terzo fratello
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Redazione
8 aprile 2020.
  

Tragedia a Grotte: ucciso il tabaccaio Roberto Chiarenza
Tabaccheria

Tragedia a Grotte: ucciso il tabaccaio Roberto Chiarenza
Investigazioni Scientifiche

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07/04/2020

Salute. Nuova sanificazione e disinfezione delle vie di Grotte; mercoledi 8 e giovedi 9 aprile

 

Sanificazione e disinfezione
Sanificazione

Domani, mercoledi 8, e dopodomani, giovedi 9 aprile 2020, sarà effettuato un nuovo intervento di sanificazione e disinfezione delle vie di Grotte. Dopo quello già realizzato dal 14 al 18 marzo, nei prossimi due giorni, indicativamente a partire dalle ore 21.30 sino alle ore 24.00, operatori specializzati procederanno nuovamente a sanificare tutto il centro abitato e la cinta periferica, attraverso la diffusione tramite atomizzatore con lancia manuale di una miscela di acqua e prodotti specifici (rispondenti alle norme in vigore).
Nelle immagini a lato, alcuni momenti dell'intervento di marzo.
  
Redazione
7 aprile 2020.
  

Sanificazione e disinfezione
Sanificazione

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06/04/2020

Solidarietà. Sul conto corrente del Comune è possibile effettuare donazioni per l'emergenza Covid-19

 

Donazioni per l'emergenza Covid-19
Donazione solidale

Da oggi è possibile effettuare le donazioni solidali, per affrontare l'emergenza Coronavirus, sul conto corrente intestato al Comune di Grotte n. IT72R 02008 83050 000103240955 (Unicredit) con la causale "Donazioni Emergenza Covid-19". A darne notizia è l'Amministrazione comunale con un avviso diramato in mattinata.
L’Ordinanza della Presidenza Del Consiglio Dei Ministri - Dipartimento Della Protezione Civile del 29 marzo 2020 “Ulteriori interventi urgenti di protezione civile in relazione all'emergenza relativa al rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili” ha autorizzato i Comuni all'apertura di appositi conti correnti bancari presso il proprio tesoriere onde fare confluire le citate donazioni. Questa mattina il Comune di Grotte ha avuto il via libera dalla Banca.
"Desidero ringraziare il dott. Arnone della sede Unicredit di Agrigento per essersi prontamente attivato per l’apertura del conto - ha dichiarato il sindaco Alfonso Provvidenza -. Preciso che tutte le donazioni verranno fatte sul conto corrente del Comune e che le stesse - ha tenuto a chiarire il Primo Cittadino - confluiranno su un sub-conto attivato con vincolo n. 100003 'Donazioni Emergenza Covid-19'".
  
Redazione
6 aprile 2020.
  
 

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06/04/2020

Racconti. "Anche della gatta" (Racconto in forma quasi dialogica); di Salvatore Bellavia

 

Salvatore Bellavia
Salvatore Bellavia




 

Riproponiamo questo racconto di Salvatore Bellavia, per regalare un sorriso ai nostri lettori.

Un testo che tocca corde sensibili dell'animo umano, mostrando senza remore "miserie certe e presunte nobiltà" di una società ormai dimenticata. Preso per mano, il lettore viene accompagnato lungo una strada che, se vorrà, dovrà continuare a percorrere da solo, libero di ricreare con la fantasia quel mondo in cui la ragione si contrappone al sentimento, lasciando prevalere - a propria insindacabile scelta - l'una o l'altro. Un'altra di quelle preziose miniature che solo Salvatore Bellavia, con paziente e minuzioso lavoro di penna, cuore e memoria, riesce a creare e regalare.
Carmelo Arnone

ANCHE DELLA GATTA
(Racconto in forma quasi dialogica)
di Salvatore Bellavia

Il catunìu nel giro di qualche ora, come un fiume in piena, invase via Giovanni Da Procida per poi slargarsi nelle vie adiacenti, nelle vie a valle e in Corso Garibaldi. Mano a mano che passavano le ore prendeva forza e sostanza tali da inerpicarsi per le vie e le scalinate che portavano nei quartieri in cima alla collina sulla quale Grotte si era edificata.
Il catunìu si era scatenato quando la lavandaia Barcillunisa, in confidenza, in stretta ed assoluta confidenza, ad una sua amica che le chiedeva del perché andasse tutti i giorni e da tanti giorni in casa Moranti, spiegò che era stata chiamata per lavare e stirare il corredo della signorina.
E poiché, come da consuetudine, si faceva il bucato del corredo in prossimità del matrimonio, fu chiaro e certo che la signorina Dorotea da lì a poco sarebbe convolata a giuste nozze.
Qualche curioso volle sincerarsi che la notizia - il cicaleccio ormai era già diventato notizia - fosse vera e quindi, come per caso, passò da Via Giovanni Da Procida per constatare se veramente il corredo era steso ad asciugare. Della biancheria nel grande terrazzo, adornato da tantissimi vasi di gerani, garofani e rose, non vi era traccia. Quasi deluso, concluse che forse qualcuno si era divertito ad inventare un matrimonio per una ventiseienne signorina, ormai, per quei tempi, troppo avanti negli anni.
Quando Filippuzzu - questo era il nome del curioso - quella sera nella bettola di Iacu molinello, intervenne, in una agitatissima e gridata discussione infarcita di mille imprecazioni e di altrettante bestemmie, per dire di ciò che aveva verificato, e che quindi il fatto del matrimonio era soltanto uno scherzo e una maldicenza, fu zittito con:

- Sei il solito babbu, parli senza sapire!

Era intervenuto il mezzadro dei signori Moranti che, quando il vino cominciava a produrre i suoi effetti, parlava in un suo italiano.

- Devi sapire, tutti àta sapire, che il corredo viene steso ad asciugare nel grande cortile interno della casa, e io, quando portai il mosto in cantina, il magnifico e ricco corredo l’ho visto, bianchissimo e splendenti.

Assodato che la signorina si preparava per le nozze, restava da sciogliere un grande e capitale mistero: e lo sposo? L’uomo che era riuscito a non subire la mortificazione di uno sprezzante "No", quel "No" che aveva fulminato ed ucciso le speranze dei tanti pretendenti, che non vantando nobili natali, avevano osato chiedere la mano di donna Dorotea Moranti, chi era?
Pruriginosa e insistente domanda che in paese tanti si facevano e facevano, ma che per parecchi giorni non trovò risposta se non in fumose ipotesi e ardue fantasie.
Luzza, la vicina dirimpettaia di casa Moranti, mentre era intenta a ricamare ebbe come una folgorazione e pescò nella sua vivace memoria l’immagine di un forestiero, non più giovane ma distinto nel portamento ed elegantemente vestito, che una volta, qualche mese addietro, aveva visto entrare in casa Moranti: "forse" era proprio questo signore il promesso sposo. Di questo suo vago ricordo Luzza ne parlò con il marito.
E quella stessa sera Corrado, mentre aspettava il suo turno dal barbiere, orgoglioso di sapere cose che altri non immaginavano neppure, eliminando il "forse" della moglie, disse che la signorina Dorotea si era fidanzata con un signore forestiero benestante, di ottima ricca e nobile famiglia.
Gaspare Loiotta, che in quel momento aveva affidato la barba alle cure delle delicate mani di Giuvanninu, che odoravano di cipria e di alcool, non si fece sfuggire l’occasione per fare intendere che lui tutto sapeva e che di questo fidanzamento non ne aveva mai parlato per rispetto del segreto che Erminio, il fratello di Dorotea, gli aveva affidato.
Conoscendo la vocazione alle fantasiose bugie per le quali il Loiotta era conosciuto, nessuno gli credette. E intanto, per non essere da meno e accreditarsi come uno che sapeva, il mediatore Sciabolona affermò di avere visto quel forestiero vestito alla foggia cittadina in compagnia proprio del fratello di donna Dorotea.
Il chiacchiericcio lentamente si sciolse nella musica: due mandolini e una chitarra cominciarono le prove delle arie e delle canzoni da eseguire nella prossima serenata che qualche giovane avrebbe portato sotto il balcone dell’innamorata, a rischio di qualche fucilata o di una doccia maleodorante a opera di un padre geloso.
Donna Ersilia timidamente bussò. Un suono simile ad un grugnito le fece intendere che poteva entrare. Trovò il marito seduto alla scrivania, intento come al solito a cercare di dare ordine all’immenso archivio di famiglia.
Casse, bauli e scaffali ospitavano molti libri e i tantissimi secolari documenti: dai contratti prematrimoniali degli avi di Don Raimondo, agli atti di acquisto e di vendita dei feudi, nonché tutte le carte delle tantissime cause civili intentate; Don Raimondo orgogliosamente affermava che lui mai aveva litigato con qualcuno, perché lui faceva litigare le carte.
Ormai, dal giorno in cui decise di affidare la cura e l’amministrazione delle terre e dei tre palazzi, che aveva acquistato a Palermo, ai due figli maschi, viveva chiuso in quella stanza in piacevole solitudine assieme al suo cane da caccia, ormai vecchio anch’esso, che se ne stava quietamente accucciato su una vasta poltrona vigilando sulle ingrate fatiche d’archivista del suo compagno di lontane ed epiche battute di caccia.
Marito e moglie si davano del "voi". Quel "voi" che i quarant’anni di matrimonio non erano riusciti a mutare in "tu".

- Che cosa è successo? Cosa volete?

- Mi dovete scusare se vi ho disturbato. Una persona di fiducia mi ha riferito che vostra nipote Dorotea sta per sposarsi.

- E perché lo venite dire a me, pur sapendo che quella famiglia per me, per voi, per i tuoi figli, per tutto il parentado non esiste più?

Mentre pronunciava queste parole, il viso gli si avvampò e la voce da pacata e quasi sussurrante diventò acuta e stridula.
A donna Ersilia vennero le lacrime agli occhi, aspettò che si calmasse:

- Ma se a compromettere l’onorabilità e il decoro della sua famiglia e di tutto il casato è stato vostro fratello, i vostri nipoti, i suoi figli, che colpa ne hanno, poveretti?

- Si, ma… perché siete venuta a dirmi di queste nozze?

- Ho pensato che Dorotea non ha nessuno che il giorno del matrimonio l’accompagni all’altare…

- E per questa incombenza, sono sicuro che avete pensato a me. Brava, brava, brava!

Don Raimondo era innamoratissimo della moglie e vedendole le guance devastate da fluentissime lacrime si addolcì, si alzò dalla scrivania e le diede un bacio in fronte.

- Ci penso e più tardi ne parliamo con calma.

Donna Ersilia, nella certezza che il marito avrebbe fatto ciò che lei gli aveva chiesto, uscì dalla stanza quasi sorridendo.
Don Raimondo, agitato com’era, non tornò alle sue carte. A grandi falcate si mise a calpestare l’elegante pavimento di mattoni smaltati di "valenza", finemente decorati con aurei gigli su sfondo azzurro.
Si chiese se la moglie non avesse ragione nel sostenere che i figli di quel debosciato non avevano colpa alcuna dello sfregio arrecato al casato e che quindi non meritavano di essere trattati come estranei, anzi peggio.
Ormai erano anni che don Raimondo quando, seppure raramente, gli capitava di parlare - e questo accadeva soltanto in famiglia - di quel suo fratello, non ne pronunciava il nome: per lui era il debosciato.
Attilio, questo era il nome del fratello, posseduto dal demone del gioco d’azzardo, piano, piano, anno dopo anno, sconciò in maniera irreparabile il patrimonio di famiglia e se i beni della moglie non fossero stati protetti dal vincolo dotale avrebbero fatto la stessa fine delle terre e delle case che il debosciato aveva ricevuto in eredità dai genitori.
Anche se il danno ormai era già fatto, don Raimondo, d’accordo con la cognata e con Dorotea, fecero interdire Attilio, che disperato e mortificato non uscì più da casa.
Dopo che furono celebrati i funerali di donna Erminia, morta di crepacuore, don Raimondo e tutti i parenti, anche collocati nei rami più estremi dell’albero genealogico, decisero di non mettere più piede nella casa abitata da colui che aveva così gravemente compromesso la dignità e l’onorabilità del casato.
Una mattina Dorotea, entrando nella stanza nella quale stava rinchiuso come segregato, trovò il padre morto; in mano stringeva un mazzo di carte da gioco.
Don Raimondo mandò a chiamare, con la criata Fofò, lu milucchisi, fedele uomo di fatica tuttofare.

- Vai da mia nipote Dorotea per dirle che tra un’ora andrò a trovarla.

Poi entrò nel salotto, dove era certo di trovare la moglie intenta a ricamare.

- Andate a prepararvi. Appena sarete pronta andremo a trovare i nostri nipoti.

Donna Ersilia sorrise e poi gli sussurrò, mentre poggiava il telaio sul tavolo che le stava davanti:

- Grazie. Io so che siete buono ed ero certa che mi avreste accontentata.

L’annuncio che da lì a poco sarebbero venuti in visita don Raimondo e la zia Ersilia mise in grande agitazione Dorotea, che non riusciva a spiegarsi come mai dopo tanti anni di assoluto silenzio e disinteresse, ora gli zii si fossero decisi a varcare la soglia di casa sua.
Tre colpi di batacchio la riscossero da ogni pensiero, e si precipitò ad aprire il portone tirando la cordicella legata ad un gancio in cima alla scala.
Con passo esitante e timoroso scese per andare incontro agli ospiti.
Don Raimondo, senza dire una parola, salutò Dorotea con una stretta di mano, mentre le due donne si abbracciarono.
Quando si accomodarono nel salotto che Dorotea, in attesa della visita, aveva messo in ordine, don Raimondo si decise a parlare.

- Cara nipote, a dire il vero se qualche ora fa qualcuno mi avesse detto che oggi avrei messo piede in questa casa l’avrei preso per pazzo provocatore. Se sono qua lo devi a tua zia.

- Zio, scusate ma non capisco. Intanto vi ringrazio per essere venuto, ma mi piacerebbe capire la ragione che… cosa vi ha spinto a...

- Cara Dorotea, la vita alle volte ti chiama ad assolvere dei doveri così importanti tali da costringerti a derogare anche a quelle decisioni che ritenevi solide e immutabili.

Intanto il collo e il viso di Dorotea erano stati invasi da chiazze rossastre, segno di grande agitazione e preoccupato nervosismo, mentre il suo sguardo si faceva sempre più ansioso e smarrito.
Donna Ersilia, per rasserenare la nipote:

- Tranquillizzati, perché lo zio e io siamo venuti per annunciarti una giusta e bella decisione.

Don Raimondo appoggiò le spalle allo schienale della comoda poltrona, tossicchiò, diede un’occhiata d’intesa alla moglie:

- Essendo io il più anziano del nostro casato devo adempiere a tutti quei doveri che il ruolo m’impone, e tra questi doveri sicuramente c’è quello di fare le veci di tuo padre. Tua zia ed io abbiamo pensato che, oltre che giusto, è anche doveroso che sia io ad accompagnarti all’altare…

- Ma zio, perché dovreste accompagnarmi all’altare? A quale altare?

- Ma… non vorrai sposarti senza che io ti consegni al tuo sposo?

Don Raimondo, fulminando lo sguardo la moglie che già aveva dato la stura alle lacrime:

- Ogni volta che, per accontentarvi, vi do ascolto e faccio quello che mi suggerite, mi fate fare fesserie, per non dire altro…; vostra nipote, è chiaro che non ha gradito la nostra visita. Alzatevi e andiamo via da questa casa!

- Ma chi vi ha dato notizia di questo mio presunto matrimonio?

Donna Ersilia si asciugò gli occhi e il naso, poi con voce tremolante:

- Giugiuzza, la nostra criata, tornando da fare la spesa, mi raccontò che nella pescheria si parlava di te, del tuo fidanzato, che è un forestiero benestante, e del corredo che per  giorni la barcillunisa ha lavato e stirato.

Dorotea sentendo ciò si lasciò andare ad una così forte e lunga e quasi sguaiata risata da fare stralunare gli zii che, per un momento, temettero fosse uscita di senno.

- Ho capito. Ho capito tutto. Se per favore venite con me vi spiego il mistero del corredo.

Dorotea si avviò, seguita dagli zii, lungo un ampio e spoglio corridoio, poi presa la chiave dalla tasca aprì la porta:

- Questa è la stanza dei corredi.

Entrando, Don Raimondo e donna Ersilia si trovarono in un ambiente spoglio di arredi e mobili, allineati lungo una parete c’erano tre grandi bauli con il coperchio a botte che sembravano antichi sarcofagi.

- Il baule di destra contiene il corredo di mia nonna Celestina, nel baule che sta al centro vi è il corredo della buonanima di mia madre e in questo c’è il mio corredo; corredo che penso proprio mai avrò modo di usarlo. Vi spiego. Da sempre, per evitare che ingialliscano, ad anni alterni li faccio lavare. Quando sono scoppiata a ridere, magari in maniera esagerata e per questo vi chiedo scusa, ho pensato che se ogni volta che ho fatto fare il bucato dei corredi mi fossi sposata, oggi dovrei essere vedova di almeno venti mariti.

A queste parole anche gli zii si misero a ridere.
Mentre tornavano in salotto Don Raimondo chiese notizie di Oreste.
Il viso di Dorotea s’incupì.

- É andato a Fanara per un poco di frutta, a momenti sarà di ritorno.

A rompere il pesante silenzio che aveva invaso quella stanza ci pensò donna Ersilia.

- Ti sei fatta triste, cos’è che ti ha turbato?

Dorotea respirò profondamente, abbassò gli occhi, come ad evitare lo sguardo degli zii e trattenendo a stento un singhiozzo:

- Il mio caro fratellino mi sta consegnando alla tomba, e sono così disperata che sarei proprio felice di morire.

- Ma, cosa è accaduto? Perché desideri morire? - le chiese Don Raimondo.

- Perché Oreste vuole coprire questa disgraziata nostra famiglia di un’altra vergogna, come se non fosse bastata quella procurataci da quella buonanima di vostro fratello.

- Perché, anche lui gioca d’azzardo?

- No. E poi con quali soldi se con quello che ricaviamo dalla terra possiamo appena campare?

- E allora?

- Dice che vuole sposarsi.

- Ma che un giovane possa desiderare di farsi una propria famiglia non penso proprio che sia una vergogna.

- Dite così perché non sapete chi è la giovane che Oreste vorrebbe impalmare.

- Devo ritenere che avrà avuto il buon gusto di scegliere qualcuna degna di entrare nel nostro casato.

- E questo è, caro zio, il guaio. Si è invaghito di una certa Filippa, figlia di uno zolfataro. Da mesi mi tormenta, e più di una volta ha minacciato di fare qualche follia: vuole che mi rechi a casa di Ntoniu cuozzu luordu per chiedere la mano di questa ragazza.

- Ora che viene ci penso io. Da ora in poi questo damerino avrà da fare con me e stai certa che gli farò passare questa voglia insana.

Donna Ernestina, che in perfetto silenzio aveva espresso il suo pensiero - come suo solito - piangendo, si decise a parlare per dire che quel nipote aveva ereditato la testa leggia del cognato.

- Cari zii, non immaginate neppure quanti sacrifici faccio per farlo andare lindo e ben vestito, perché non si abbia a pensare che la nostra famiglia viva di stenti. Per fargli fare bella figura con gli amici, la domenica gli do i soldi per comprarsi un pacchetto di Serraglio, le sigarette profumate che tanto gli piacciono. E lui cosa fa? Una persona fidata mi ha riferito che da quando si è incapricciato di questa giovane, le sigarette non le compra più e i soldi li spende per comprare dei dolci che porta a casa di quella famiglia. Ormai è diventato la favola di tutto il paese.

- Ma se non c’è fidanzamento ufficiale, come mai lo accolgono in casa? - disse sospirando donna Ernestina.

- Cara moglie, voi non capite che quelle persone sono gentaglia e non conoscono né pudore, né puntiglio, e pur di accalappiare un Moranti farebbero fare alla figlia anche… cose indecenti.

Un rumore di passi provenienti dalla scala fece cessare ogni discussione.
Quando Oreste entrò nel salotto, nel vedere Don Raimondo e Donna Ersilia, la sua leggera balbuzie si acuì al punto da non riuscire a profferire il doveroso saluto.

- I nostri cari zii oggi hanno voluto onorarci di una visita, dimostrando così che ci vogliono bene e che non si sono scordati di noi.

Rincuorato dalle parole della sorella si calmò e finalmente, accompagnato da un largo sorriso, abbracciò Don Raimondo e diede una calorosa stretta di mano alla zia. Poi si sedette pure lui.
Gli occhietti acquosi e puntuti di Don Raimondo si posarono su Oreste:

- Tua sorella ci ha informati della tua volontà di sposarti. Allora ci siamo chiesti, non avendo tu né arte né parte, come pensi di mantenere una famiglia? Tu sai bene, e se ancora non l’hai capito te lo spiego io, che il poco che si è riusciti a salvare dalla furia distruttiva di quel… - stava per dire debosciato, ma si trattenne - di quella buonanima di mio fratello, a forza di sacrifici e rinunce fatte soprattutto da tua sorella, basta appena a farvi vivere dignitosamente. Ma, al di là delle difficoltà economiche che avresti per sostenere una tua eventuale famiglia, difficoltà che in un modo o nell’altro potremmo aiutarti a superare, ciò che non può essere da noi e dal nostro casato accettato è il fatto che il tuo cervello balzano abbia potuto concepire l’idea che un Moranti possa insozzare il suo nobile sangue con il sangue della figlia di uno zolfataro. Ti dico subito che se intendi persistere, dopo quello che ti ho detto, nell’ignobile desiderio di volere sposare quella ragazza, quanto è vero Dio, ti faccio interdire, come… oppure ti faccio chiudere in manicomio.

Quando don Raimondo, sbattendo con violenza una mano sul bracciolo della poltrona, cessò il suo rabbioso discorso, Oreste, afflitto com’era dalla balbuzie, con gli occhi rossi di pianto e di rabbia cominciò a smozzicare parole, mentre si agitava sulla sedia come un tarantolato.
Non riuscendo Don Raimondo a capire quello che il nipote andava dicendo, o che almeno tentava di dire, si rivolse a Dorotea:

- Che dice, non ho capito una sola parola?

- Dice che non intende rinunciare alla ragazza e che ormai si è affezionato a quella famiglia di zolfatari, tanto da essere innamorato anche della gatta.

Salvatore Bellavia

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 2 maggio 2016.
Per gentile concessione dell’Autore.
© Riproduzione riservata.
 

 

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06/04/2020

Salute. Avvisi ai cittadini: adesione elenco esercizi commerciali anche dopo il 6 aprile e pagamento entro 5 giorni

 

Alfonso Provvidenza
Alfonso Provvidenza

Ad integrazione delle disposizioni precedenti (leggi gli articoli di marzo, del 01.04.20, del 02/04/20 e del 03.04.20), i nuovi avvisi del Sindaco di Grotte, dott. Alfonso Provvidenza.

*****

"Avviso - Emergenza COVID-19 - Avviso pubblico agli esercizi commerciali di prodotti alimentari o di prima necessità.
Si avvisa che le adesioni potranno essere presentate anche oltre la scadenza originariamente fissata al 6 aprile.
Si precisa, altresì, che il rimborso dei costi agli esercenti avverrà a seguito di rendiconto settimanale, con pagamento entro cinque giorni dal ricevimento.
Si comunica, infine, che possono aderire tutti gli esercizi commerciali operanti nel Comune di Grotte e quindi anche quelli con sede nella c.d. zona di Confine.

Il Sindaco
Dott. Alfonso Provvidenza".
  

 

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05/04/2020

Attualità. "Quando arriva la Pasqua il nostro cuore si rivolge a Grotte"; di Salvatore Filippo Vitello

 

Convegno sulle vittime innocenti di mafia; relazione del dott. Filippo Vitello
Dott. Vitello

Mostra di foto storiche sulla Pasqua di Grotte
Mostra foto storiche

Salvatore Filippo Vitello, Procuratore della Repubblica di Siena.

*****

In un'atmosfera mesta, piena di incertezze, si apre la Settimana Santa.
La Domenica delle Palme è il momento di inizio di una festa antica e per noi identitaria, che evoca lieti ricordi: incontri, raduni, riunioni familiari, rituali laici e religiosi. Questa Domenica delle Palme del 2020 è diversa da tutte le altre.
A mia memoria ma anche a memoria di quelli più grandi di me e penso di almeno due generazioni passate, non è mai successa una cosa del genere.
Forse potrà essere accaduto nel periodo di epidemia di spagnola, subito dopo la prima guerra mondiale, ma nei racconti di mia nonna non si è fatto cenno ad una tale evenienza, che sicuramente avrebbe fatto notizia anche per le future generazioni.
Quest'anno la nostra Domenica delle Palme non si terrà. Non vi sarà il popolo che osanna l'entrata del "Re novello", né la tipica processione e la sua naturale conclusione con la Santa Messa di mezzogiorno, dove si legge, a tre voci, il lungo Vangelo di Matteo, c.d. Passio, che ripercorre le vicende che hanno portato alla morte di Gesù per opera di Ponzio Pilato e dei giudei.
L'assenza delle rappresentazioni, attese da mesi e preparate con cura dai giovani, che si passano il testimone, di anno in anno, ci porta a rifugiarci nei ricordi e nella memoria delle ricorrenze passate.
Capita così di vedere sui social foto e video delle feste pasquali.
Le guardo con cura preso dall'ansia di riconoscere le persone che vi compaiono, molte delle quali, per le foto risalenti nel tempo, non sono purtroppo più presenti.
Vi sono foto di fine anni ‘60 e degli anni ‘70 (NdR: vedi mostra di foto storiche) dove si coglie l'aspetto dimesso degli adulti e lo sguardo allegro dei giovani e dei ragazzi. Soprattutto è resa evidente la semplicità di quella realtà sociale, che trova la sua origine nella sua prevalente economia contadina.
In quelle immagini è rappresentata una comunità di persone umili e semplici, che riuscivano, con sofferenza ed a costo di duri sacrifici, a vivere di poco ma con grande dignità.
L'umiltà di allora si è in parte smarrita nel corso del tempo. Il progresso ed il benessere ci hanno dato una migliore qualità della vita ma ci hanno fatto essere più esigenti e soprattutto meno umili nelle relazioni con gli altri.
La chiusura, e l'isolamento imposti dal pericolo di contagio da Coronavirus, ci restituisce ricordi e riflessioni che dimostrano la nostra debolezza, e, per quanto mi riguarda, mi riportano a quel modo di vivere semplice e generoso, che nel tempo si è del tutto smarrito.
In questo tempo in cui la tecnica ed il benessere ci hanno fatto sentire onnipotenti, occorre necessariamente  ricominciare dall'umiltà.
L'umiltà nasce dall'umiliazione. La vita ci insegna che è l'umiliazione che ci rende umili.
Il Monaco Enzo Bianchi, lucido religioso e priore della Comunità di Bose, ci dice che "non basta essere umili ed è possibile essere umili per orgoglio. Solo vivendo le umiliazioni inflitte dalla vita e dagli altri si impara ad essere umili".
La vita in questo momento di buio ci sta infliggendo molte umiliazioni.
Limitazioni delle libertà personali, sospensione ed in alcuni casi perdita del posto di lavoro, crisi del commercio e di molti settori produttivi, con pesante arretramento dell'economia, rinuncia alle nostre abitudini ed ai piaceri quotidiani, la paura di ammalarsi e forse di morire.
Siamo e ci sentiamo umili.
Molti scambiano l'umiltà per autosvalutaione di se stessi, la svalorizzazione dei nostri talenti.
Non è così. Ricordiamoci che siamo stati creati non per la depressione ma per la vita, che si nutre di progetti e di orizzonti nuovi.
L'umiltà è assenza di superbia.
La parola infatti deriva dal latino humus, che significa fertilità della terra, terra fecondata da organismi che si sacrificano generosamente per renderla produttiva.
Essa, nel suo significato originario, costituisce il paradigma del modo di vivere dei lavoratori della terra della nostra comunità, a cui si deve la nascita ed il mantenimento della nostra tradizione pasquale, che ha lasciato e lascia tuttora un'impronta indelebile su ciascuno di noi.
Potremmo cambiare persino pianeta, ma quando arriva la Pasqua il nostro cuore si rivolge a Grotte, al nostro amatissimo paese.
La nostra festa nasce proprio dall'umiltà.
Umiltà ci conduce alla generosità, perché grazie ad essa la vita fiorisce, così come l'hanno fatta fiorire, nel poco e nella semplicità, i nostri genitori, i nostri nonni, i nostri bisnonni.
Coloro che hanno provato la durezza della vita, che hanno saputo resistere ad essa rimanendo forti e solari.
Un poeta straordinario, Umberto Saba, ne Il Canzoniere, con poche parole ma fortemente incisive, come solo i poeti sanno fare, ci ricordava il valore dell'umiltà:

Spesso, per ritornare alla mia casa
prendo un'oscura via di città vecchia.
Giallo in qualche pozzanghera si specchia
qualche fanale, e affollata è la strada.

Qui tra la gente che viene che va
dall'osteria alla casa o al lupanare,
dove son merci ed uomini il detrito
di un gran porto di mare,
io ritrovo, passando, l'infinito
nell'umiltà
.

L'Infinito è sceso e si è fatto carne. Gesù ha abbracciato la nostra fragile umanità.
L'umiltà di Gesù che dal cielo è sceso sulla terra possa aiutarci a vedere il suo orizzonte di luce, per condurci dalla terra al cielo.
Buona Pasqua.

    

Salvatore Filippo Vitello

5 aprile 2020.
  

 

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05/04/2020

Chiesa. "Ricordati di santificare le feste"; sussidio per la Domenica delle Palme in famiglia

 

Domenica di preghiera in famiglia
Sussidio

"Foglietto della santa Messa" con le "Letture Sponsali"
Foglietto

Oggi la Chiesa celebra la Domenica delle Palme. Nonostante gli edifici di culto siano chiuse ai fedeli, la "Chiesa", comunità di persone che proclamano "Gesù è il Signore", e che credono che Dio lo abbia resuscitato dai morti (Cfr Rm 10,9-10), anche oggi continua a professare la propria fede ed a celebrare nelle piccole comunità domestiche familiari.
Spoglia di tutte le manifestazioni esteriori, questa Settimana santa ci sta insegnando che possiamo fare a meno di tante cose superflue, persino di tante cose utili, ma non possiamo fare a meno di recuperare la nostra umanità, la "vicinanza" gli uni agli altri. La liturgia odierna, nel ricordare l'ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, ci presenta in realtà il suo annientamento, la sua condanna, il suo supplizio, la sua morte. Questa mattina, alle ore 11.00, in una Basilica di San Pietro ancora una volta vuota, papa Francesco celebrerà la santa Messa (in diretta su Rai1 alle ore 11.00). Chi è solo in casa, se lo desidera, può unirsi spiritualmente alla celebrazione di Sua Santità.
Ai cristiani che vogliono non soltanto "guardare" la Messa ma pregare insieme ai propri cari,
propongo due validi sussidi.
Il primo è un "Sussidio per la preghiera in famiglia" in assenza della Celebrazione Eucaristica domenicale (disponibile qui); schema di riferimento (con preghiere, esame di coscienza, letture, riflessioni e comunione spirituale).
Il secondo è il  "Foglietto della santa Messa" (disponibile qui) con le "Letture Sponsali" realizzato dal Gruppo di coppie di pastorale familiare della Diocesi di Palermo.  
  

Carmelo Arnone
5 aprile 2020
© Riproduzione riservata.
  

 

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04/04/2020

Letture Sponsali. "Il mistero più grande della vita: quello della morte"

 

Amore Sponsale
Nozze di Giuseppe e Maria

Le "Letture Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal gruppo "Amore è..." (vedi il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i grottesi Vera e Francesco).

*****

È quanto mai difficile commentare queste pagine del Vangelo di Matteo in cui è descritta la Passione di Cristo.
Ogni interpretazione, ogni considerazione aggiuntiva, rischia di togliere immediatezza alle parole dell’Evangelista, che ci restituiscono un’immagine di Gesù certamente diversa da quella cui siamo abituati.
Non più un Cristo profetante o fautore di miracoli, ma un Cristo umano, che prova tristezza e angoscia; che vacilla, lasciandosi attraversare anche solo per un istante dal dubbio di poter rinunciare al proprio destino, al calice che è stato chiamato a bere; che, quasi in punto di morte, rivolge a Dio Padre quell’invocazione, così sconvolgente se pronunciata dal Figlio di Dio, che è Dio Egli stesso: “… mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?”.
Perché la lettura di queste pagine del Vangelo, nonostante siano conosciutissime, continua a suscitare in noi un turbamento interiore, una commozione, uno sgomento che solo l’aspettativa della vicina Resurrezione riesce a mitigare?
In queste pagine, Gesù ci mette di fronte al mistero più grande della Vita: quello della Morte.
L’unico mistero al quale noi esseri umani, in quanto esseri viventi, non possiamo sottrarci e che, proprio per questo - caso più unico che raro - ci rende solidali nonostante per noi sia così difficile essere fratelli nello spirito.
Morirà il ricco e morirà il povero, moriranno il saggio e lo stolto… Perfino Gesù, che è Dio, è dovuto morire per essere appieno il Figlio dell’Uomo.
Cristo non ci svela il mistero, ma ci mostra come affrontarlo. Ci dimostra, con la Sua stessa morte, che ciò che più conta non è 'se' moriremo ma 'come' moriremo.
Moriremo da “giusti”? Moriremo avendo dato frutti? Moriremo dicendo: “… però, non come voglio io, ma come vuoi Tu… si compia la tua volontà!”.
E, se sì, qual è la volontà del Signore?
Gesù non sarebbe potuto essere più esplicito di quanto lo sia stato nel capitolo 22 di questo Vangelo quando, alla domanda del dottore della legge sul comandamento più grande, ha risposto: “… Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente…” e “… Amerai il prossimo tuo come te stesso…”.
Il tuo prossimo. Non tanto, dunque, il fratello lontano senza un volto, ma il tuo prossimo. Chi ti sta accanto.
Difficile, per noi sposi nel Signore, non pensare innanzitutto proprio al nostro sposo o alla nostra sposa: a coloro i quali hanno cessato di essere due “Io” e sono divenuti un solo “Noi” (“… i due saranno una sola carne”).
Barbara e Adriano
  
Redazione
4 aprile 2020.
  

 

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04/04/2020

Chiesa. Domani in diretta Fb (a cura di Piero Castronovo) la santa Messa delle ore 10.00 in chiesa Madre

 

Chiesa Madre
Chiesa Madre

La sospensione di tutte le attività pastorali, disposta dall'Arcivescovo di Agrigento, compresa celebrazione della Santa Messa e la chiusura di tutti i luoghi di culto, ha privato i fedeli dell'appuntamento domenicale.
Al fine di favorire la partecipazione alla Celebrazione Eucaristica, domani, domenica 5 aprile 2020, la santa Messa della Domenica delle Palme, celebrata da don Salvatore Zammito alle ore 10.00 in chiesa Madre, sarà condivisa tramite una diretta facebook sul gruppo "L'Osservatore Grottese" a cura di Piero Castronovo (ideatore e moderatore del gruppo).
  
Redazione
4 aprile 2020.
  
 

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04/04/2020

Salute. Emergenza Coronavirus: attenzione alle nuove norme per la raccolta dei rifiuti solidi urbani

 

Rifiuti solidi urbani
Rifiuti pericolosi

L'emergenza Coronavirus in corso richiede una maggiore attenzione, da parte di tutti i cittadini, nella corretta differenziazione dei rifiuti domestici. Lo ribadisce il Sindaco di Grotte con un avviso, diffuso oggi (leggi l'Avviso), nel quale ricorda che una recente Ordinanza del Presidente della Regione Siciliana individua tre tipologie di rifiuti:

- rifiuti di tipo "A", prodotti nelle case dei soggetti positivi al tampone in isolamento o quarantena obbligatoria; in questi casi la raccolta differenziata è sospesa, tutti i rifiuti andranno rinchiusi in due sacchetti uno dentro l'altro - non schiacciandoli - utilizzando guanti monouso, verranno ritirati a cura dell'ASP1 di Agrigento secondo un calendario che verrà comunicato;

- rifiuti di tipo "A1", prodotti nelle case dei soggetti in permanenza domiciliare fiduciaria (quarantena con sorveglianza attiva); in questi casi la raccolta differenziata è sospesa, tutti i rifiuti andranno rinchiusi in due sacchetti uno dentro l'altro - non schiacciandoli - utilizzando guanti monouso, verranno ritirati una volta a settimana nel giorno di ritiro del rifiuto secco indifferenziato;

- rifiuti di tipo "B", prodotti nelle case delle persone non positive al tampone, non in isolamento, non in quarantena obbligatoria; in questi casi si deve effettuare la raccolta differenziata, solo a scopo precauzionale, fazzoletti, rotoli di carta, mascherine e guanti utilizzati devono essere smaltiti nei rifiuti indifferenziati rinchiusi in due sacchetti uno dentro l'altro - non schiacciandoli - utilizzando guanti monouso, la raccolta differenziata viene effettuata secondo il previsto calendario giornaliero.

Tutte le informazioni sono disponibili nell'
Avviso.
  
Redazione
4 aprile 2020.
       

 

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04/04/2020

Salute. Emergenza Coronavirus: ulteriori misure restrittive per i cittadini di Grotte, sino al 13 aprile

 

Emergenza Coronavirus
Emergenza Coronavirus

Il Sindaco di Grotte, con l'ordinanza n° 15 del 2 aprile 2020, nell'ambito delle "misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 nel territorio del Comune di Grotte", ha stabilito "ulteriori misure restrittive" in vigore dal 4 al 13 aprile 2020.

In particolare, il Sindaco ha ordinato:

1. la chiusura domenicale di tutti gli esercizi commerciali attualmente autorizzati, fatta eccezione per le farmacie di turno, nonché per le edicole con obbligo di chiusura alle ore 13.00;

2. la chiusura al pubblico alle ore 14.00 fino alle ore 6.00 del giorno successivo negli altri giorni della settimana (dal lunedi al sabato) di tutte le attività commerciali al dettaglio (compresi i distributori automatici ad esclusione del solo commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati) ad eccezione delle farmacie e degli esercizi autorizzati alla vendita di generi alimentari (supermercati, macellerie, panifici, frutta e verdura, ecc..);

3. la chiusura dalle ore 14.00 alle 16.00 e dalle 18.00 fino alle ore 6.00 del giorno successivo negli altri giorni della settimana (dal lunedi al sabato) dei tabaccai e dei relativi distributori automatici;

4. l’attività di consegna a domicilio, da parte delle attività non sospese, è consentita attraverso richieste telefoniche o da remoto, ponendo in essere quanto necessario per il rispetto delle misure di sicurezza, tra le quali indossare una mascherina e guanti monouso, nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto; è in ogni caso vietato l'asporto da parte dei cittadini.

Inoltre
tutti gli esercizi commerciali e le attività hanno l'obbligo di provvedere alla pulizia e disinfezione quotidiana dei locali con soluzioni detergenti e disinfettanti idonee.

Sino al 13 aprile rimangono chiusi gli impianti sportivi, l’Asilo Nido comunale e la Biblioteca comunale.

Sempre sino alla stessa data è stata disposta la chiusura del cimitero al pubblico; sono consentite le sole attività di trasporto, ricevimento, inumazione, tumulazione delle salme, con la presenza per l’estremo saluto dei parenti e degli affini di primo grado per un massimo di tre persone.
  
Redazione
4 aprile 2020.
       

 

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03/04/2020

Politica. Decio Terrana (UDC): "Questo Governo nazionale continua a remare contro la Sicilia"

 

Decio Terrana
Decio Terrana

Il Coordinatore regionale dell’UDC Italia in Sicilia, on. Decio Terrana, lancia l’allarme sui Fondi Europei della Regione Siciliana: 4 miliardi che la Sicilia può ancora spendere per lo sviluppo delle imprese siciliane e del territorio.
Sarebbe un evento storico gravissimo - commenta il Coordinatore regionale dell’UDC Sicilia -. Al Governo nazionale non bastano tutte le imposte che i siciliani sono costretti a pagare a Roma; adesso vogliono requisire anche il futuro di questa terra, tutti quei fondi destinati alle imprese siciliane che l’Assessorato alle Attività Produttive ha già destinato nei bandi PSR 2014/2020 in prossima uscita, misure rimaste bloccate dall’Emergenza Covid-19. Per altro quest’azione sarebbe in totale contrasto con ciò che abbiamo chiesto nei giorni scorsi, ovvero che venisse alleggerita la burocrazia di tutti i bandi europei per poter spendere con più immediatezza i fondi a disposizione”.
L’on. Decio Terrana commenta anche le decisioni che in questi giorni sta prendendo il Governo guidato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Capisco il momento d’emergenza, capisco anche la difficoltà nell’affrontare un nemico così forte che ci ha costretto a fermarci e restare nelle nostre case. Ma questo non vuol dire che possiamo privare del futuro i nostri concittadini col solo scopo di affrontare le emergenze del presente. Questo Governo continua a remare contro la Sicilia. Le misure di sicurezza in ambito sociale e sanitario vanno di certo prese con urgenza, ma non si possono requisire i fondi destinati ai siciliani. La Sicilia è una terra che ha bisogno di sviluppo, di liquidità e di innovazione. E questi 4 miliardi di fondi europei sono stati destinati allo sviluppo del nostro territorio. Il Governo cerchi fondi altrove. Da un anno ormai elargisce misure assistenzialistiche senza senso, venendo poi a rubare il futuro delle nostre imprese e dei nostri figli.
  
Redazione
3 aprile 2020.
       

 

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03/04/2020

Politica. "Rimborso dei voucher agli esercenti entro 5 giorni"; richiesta del Gruppo consiliare M5S Grotte

 

Movimento 5 Stelle - Grotte

Il Gruppo consiliare M5S di Grotte ha presentato ieri, giovedi 2 aprile 2020, una richiesta all'Amministrazione comunale al fine di poter consentire il rimborso agli esercenti del valore del "Buoni Spesa" entro 5 giorni dalla rendicontazione e "a rendiconto ogni 30 giorni". Di seguito il testo della richiesta.

*****

"Al Sig. Sindaco
 e, p.c. alla Giunta comunale

Oggetto: Rimborso dei costi agli esercenti.

Visto
l' 'avviso pubblico agli esercizi commerciali' reso noto in data 01/04/20 per la 'costituzione di un elenco di esercizi commerciali con sede presso il comune di Grotte per l'accettazione dei buoni spesa utilizzabili per l'acquisto di generi alimentari o di prodotti di prima necessità';

preso atto che
'Le modalità di gestione dei voucher' in esso indicate e, nello specifico, che 'Il rimborso dei costi agli esercenti avverrà a rendiconto, ogni trenta giorni';

ritenuto
immotivato ed inopportuno chiedere agli esercenti ulteriori sacrifici, ovvero aspettare 30 giorni per poter riscuotere i voucher in questione (costringendoli ad anticipare soldi che il Comune ha già in cassa);

il Gruppo consiliare Movimento5Stelle Grotte

chiede
di rettificare la frase contenuta nell'avviso pubblico agli esercizi commerciali del 01/04/2020, che prevede 'Il rimborso dei costi agli esercenti avverrà a rendiconto, ogni trenta giorni' nel modo seguente 'Il rimborso dei costi agli esercenti avverrà entro cinque giorni dalla rendicontazione' ed inoltre di integrare la seguente frase 'I voucher incassati dagli esercenti potranno essere rendicontati anche settimanalmente'".
  

 

   

I Consiglieri
Costanza Angelo
Casalicchio Mirella
Morreale Salvatrice
Vizzini Giada
 

 

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03/04/2020

Salute. Avvisi ai cittadini, da parte del Sindaco: in pagamento il personale impegnato nei cantieri di lavoro

 

Alfonso Provvidenza
Alfonso Provvidenza

Ad integrazione delle disposizioni precedenti (leggi gli articoli di marzo, del 01.04.20 e del 02/04/20), i nuovi avvisi del Sindaco di Grotte, dott. Alfonso Provvidenza.

*****

"Avviso - Emergenza COVID-19
Avviso rivolto agli operai dei Cantieri di Lavoro.
Considerata l’attuale situazione di crisi dovuta all’emergenza COVID-19 in corso e stante che alla data odierna la Regione Siciliana non ha ancora provveduto al pagamento delle somme dovute, nonostante i numerosi solleciti di questa Amministrazione, ho dato mandato agli Uffici comunali di procedere al pagamento delle spettanze di novembre a tutto il personale impiegato nei due cantieri realizzati, anticipando la somma con fondi del bilancio comunale.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti i lavoratori per il pregevole lavoro svolto.

Il Sindaco
Dott. Alfonso Provvidenza".
  

 

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03/04/2020

Comune. Buoni spesa: informazioni su destinatari, importo, distribuzione, utilizzo e modulo per richiederli

 

Buoni spesa
Buono spesa

Il Comune di Grotte ha reso pubblico un avviso contenente le informazioni sui Buoni spesa di prossima distribuzione. Di seguito il testo dell'avviso.

*****

COMUNE DI GROTTE

EMERGENZA COVID-19
AVVISO PUBBLICO MISURE URGENTI DI SOLIDARIETÀ ALIMENTARE (BUONI SPESA)

I soggetti maggiormente esposti agli effetti negativi dell’attuale crisi occupazionale ed economica derivante dall’emergenza epidemica del virus Covid-19 che versano, quindi, in grave stato socio-economico possono presentare istanza per beneficiare degli interventi di cui all’Ordinanza n. 658 del 29/03/2020 (Buono Spesa).
Tale istanza, redatta su modello scaricabile dal sito istituzionale del Comune (scarica il modulo), al fine di evitare assembramenti, vietati dalla legge, deve essere presentata con una delle seguenti modalità:
- compilando il form on-line (di prossima attivazione) presente sul sito del comune di Grotte http://www.comunedigrotte.it;
- a mezzo e-mail: affarigenerali@comunedigrotte.org;
- in casi eccezionali, consegna a mano presso gli uffici comunali.
Gli elenchi saranno aggiornati con cadenza settimanale.

DESTINATARI
Possono accedere al beneficio tutti i nuclei familiari che a causa della sopravvenuta emergenza sanitaria stanno vivendo una forte crisi economica e non sono coperti da adeguata tutela; nello specifico, soggetti in stato di bisogno per i seguenti motivi:
- chiusura o sospensione di attività lavorativa, propria o svolta in qualità di dipendente;
- mancato ottenimento di ammortizzatori sociali o impossibilità ad accedere a forme di ammortizzatori sociali (comprese quelle previste da Autorità Statali e Regionali per l’emergenza covid-19);
- assenza di altre fonti di sostentamento.

La platea dei beneficiari è individuata prioritariamente tra le persone e nuclei familiari in condizione di indigenza o necessità, con priorità:
- per quelli non assegnatari di sostegno pubblico ovvero: soggetti già seguiti dai servizi sociali che non usufruiscono di prestazioni assistenziali (RdC, Rei, Naspi, Indennità di mobilità, CIG, altre forme di sostegno previste a livello locale o regionale), oppure che usufruiscono di prestazioni non significative dal punto di vista del reddito;
- nuclei familiari monoreddito il cui titolare ha richiesto trattamento di sostegno al reddito o il datore di lavoro ha richiesto ammissione al trattamento di sostegno del reddito ai sensi del DL. 18/2020 o il datore di lavoro abbia sospeso o ridotto l’orario di lavoro per cause non riconducibili a responsabilità del lavoratore;
- nuclei familiari monoreddito che hanno sospeso o chiuso attività in base ai suddetti DPCM e che non hanno liquidità per il proprio sostentamento;
- nuclei familiari monoreddito con lavori intermittenti e comunque tutti quei soggetti, che non riescono, in questa fase dell’emergenza Covid-19, ad acquistare beni di prima necessità alimentare.

L’Ufficio Assistenza valuterà altresì altre particolari condizioni di difficoltà del nucleo familiare richiedente come, ad esempio, l’assenza di qualsiasi forma di reddito all’interno del nucleo familiare o la presenza nel nucleo familiare di minori.

IMPORTO E DISTRIBUZIONE DEI BUONI
I buoni spesa, numerati e non cedibili, saranno consegnati alle famiglie aventi diritto direttamente a domicilio. L’esercente è obbligato a controllare l’identità del fruitore del buono.
Il quantum spettante sarà commisurato al numero dei componenti del nucleo familiare, così stabilito:
- euro 35,00 per nuclei familiari fino a 2 persone;
- euro 40,00 per nuclei familiari fino a 3 persone;
- euro 45,00 per nuclei familiari fino a 4 persone;
- euro 50,00 per nuclei familiari oltre 4 persone.
Ogni singolo buono spesa sarà composto da tre cedole singolarmente spendibili anche in esercizi commerciali diversi (ad esempio il buono da 40,00 euro sarà composto da due cedole di 15,00 euro e una cedola di 10,00 euro).
Ogni nucleo familiare non potrà richiedere più di un buono per ogni settimana per un massimo di tre buoni al mese.

UTILIZZO DEI BUONI
I buoni spesa potranno essere spesi presso gli esercenti individuati dal Comune per l’acquisto di beni di prima necessità (pasta, pane, farina, zucchero, carne, pesce, latte, biscotti, frutta, verdura, olio, prodotti per l’igiene personale, prodotti per l’igiene della casa, farmaci, combustibile per uso domestico).
Non è consentito l’acquisto di alcolici, superalcolici, tabacchi, combustibile per auto e, in ogni caso tutti quei prodotti non riconducibili alle tipologie sopra riportate.
 
TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
(Articolo 13 del Regolamento U.E. 2016/679)
Per il Comune il titolare del trattamento è il Comune di Grotte. I dati personali sono trattati secondo le specifiche finalità previste dai singoli procedimenti amministrativi. La finalità del trattamento è definita dalle fonti normative che disciplinano i singoli procedimenti. Il Responsabile del trattamento dei dati è il Responsabile della P.O.n.4 dott. Carmelo Alaimo.

PUBBLICITA’
Il presente avviso viene pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Grotte.
Contatti per il presente avviso:
- Responsabile Ufficio Servizi Sociali Dott. Carmelo Alaimo Tel: 3358421976.
- PEC: comunedigrotte@pec.it.
 

 

 

Il Responsabile di P.O. n. 4
Carmelo Alaimo

Il Sindaco
Alfonso Provvidenza
 

 

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02/04/2020

Editoria. Giovanni Volpe esordisce come scrittore; in uscita "Tonino", il suo primo romanzo

 

Giovanni Volpe esordisce come scrittore; in uscita "Tonino"
Copertina

Giovanni Volpe
Giovanni Volpe

1^ e 4^ di copertina
1^ e 4^ di copertina

È in uscita il primo romanzo di Giovanni Volpe: "Tonino" (Edizioni Medinova, Favara, 180 pagine).
Questo romanzo segna l’esordio letterario di Giovanni Volpe. Libro avvincente che racconta la storia drammatica di Tonino, sviluppata all’interno di una Sicilia viva e di un giro per il mondo che porta anche alle famose Torri Gemelle che incrociano il suo destino umano. Pagine anche drammatiche intrise di storia, memoria, tradizioni, vissuti raccontati sul filo dell’eleganza letteraria.
Leggiamo sulla quarta di copertina: "
Su Erbesso il tramonto arrivava di taglio anche quando, come quel giorno, il sole era pallido. Calava a sera e il sereno. Mi versai da bere e andai al balcone. L’estate di San Martino era alle porte e io brindavo a Tonino, al suo ritorno, al suo coraggio, alla sua vita, al nostro futuro incerto. Non sarebbe stato facile e non lo fu, ma stavamo per scrivere un altro importante capitolo della nostra storia. (...) C’ero riuscito, ero in piena saudade e stavolta non solo la mia stanza ma anche Erbesso, il suo Calvario, le sue case, i suoi alberi, i suoi vicoli, il suo lembo di cielo, la Sicilia intera, parlavano di me e della mia assurda felicità di essere triste. (...) Siamo cresciuti bene io e Tonino".
Il libro narra di un legame nato in un piccolo paese della Sicilia (Erbesso, in provincia di Argento; chissà dove sarà...) si dipana e conclude dentro la grande morsa del mondo. Un viaggio lucido e doloroso, sognante e razionale, scandito da un montaggio ardito e avvolgente, alla ricerca di risposte al perché non siamo ancora ciò che già potremmo essere. Una storia di incroci, gli scambi della vita, sul palinsesto più complessivo dei grandi eventi storici, che culminano in quell'incredibile 11 Settembre. Non esiste più un altrove. Bella o brutta che sia la Sicilia è sempre più metafora, e alla fine davvero ognuno di noi può essere artefice del proprio destino.
"Ci sono persone che non debbo ringraziare, ma che voglio ringraziare - scrive l'Autore -. Che cominci da Antonio Liotta, patron di MediNova può apparire scontato, ma non lo è. Difficilmente in questa Italia ci si imbatte in persone così davvero libere, limpide, dritte, soprattutto in ambienti quali l'editoria o il variopinto mondo della produzione a qualsiasi ramo sia riconducibile queste parola. Grazie a Franco Carlisi che ha fatto sì che la sua Arte si unisse in qualche modo alle mie parole. Grazie al M° Salvatore Salvaggio che mi ha concesso di montare la traccia VIII della Playlist di Franco traendo i brani dal CD da lui curato 'Voci e suoni della Passione'. Ringrazio chi leggendo in anteprima ha accettato di confrontarsi con me, in particolare citerò Barbara LazzarinGaetano GucciardoLillo PiconeMargherita EbraicoChiara Mulè e Marianna Rotolo. Ringrazio Gabriele Ciraolo che in questi ultimi mesi ha corretto le bozze e la confezione stessa di questo libro con un amore filiale che è pari solo a quello che a lui, paternamente, mi lega".
Il romanzo di Giovanni Volpe contiene tre dediche: "Maria Antonietta Pascarella, luce purissima nella mia vita. A Domenico Agnello, poeta. Ai ragazzi Tèsia, sognatori; io, loro e il cielo sappiamo il perché".
"Tonino" (progetto grafico e impaginazione di Elisa Finotti, foto di copertina di Franco Carlisi della serie "Iàvàivòi"; vedi il BookTrailer su Vimeo) è già disponibile su Amazon (vedi la pagina), in attesa della prossima uscita in libreria.

Giovanni Volpe è nato a Grotte (AG) il 6 marzo 1962. Autore, regista, attore. Laurea Magistralis in Lettere - tab. XXIV Discipline dello Spettacolo. Regia - conseguita con 110 e lode presso la Facoltà di Scienze Umanistiche - Dipartimento dello Spettacolo - Centro Teatro Ateneo – Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, discutendo una Tesi Sperimentale di Regia con il Prof. Ferruccio Marotti.
È autore di svariate sceneggiature e di oltre venti spettacoli teatrali; ha all’attivo cinquantasei regie teatrali e dieci regie cinematografiche, tutte indipendenti, delle quali due sono lungometraggi; ha ricoperto, da attore, diversi e svariati ruoli per diverse produzioni. Suoi spettacoli e regie sono stati rappresentati in diversi teatri italiani.
  
Redazione
2 aprile 2020.
       

 

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02/04/2020

Salute. Avvisi ai cittadini: vietate le passeggiate genitori-figli; costituzione elenco esercizi commerciali

 

Alfonso Provvidenza
Alfonso Provvidenza

Ad integrazione delle disposizioni precedenti (leggi gli articoli di marzo e del 01.04.20), i nuovi avvisi del Sindaco di Grotte, dott. Alfonso Provvidenza.

*****

Nota della redazione: per l'erogazione dei buoni spesa, il Comune informa che sta provvedendo ad individuare i fornitori (con evidenza pubblica; gli esercizi commerciali di prodotti alimentari o di prima necessità possono presentare domanda entro le ore 12.00 di lunedi 6 aprile) e scegliere i criteri di assegnazione degli stessi buoni. Nel più breve tempo possibile sarà diramato un avviso con tutti i dettagli per le modalità di presentazione delle richieste (preferibilmente online) e di consegna dei buoni (direttamente a casa degli aventi diritto, secondo criteri di tutela della privacy).

"Avviso - Emergenza COVID-19 - Passeggiate genitori-figli.
Si informa la cittadinanza che la Circolare del Ministero dell'Interno non sarà applicata in Sicilia, poiché nel territorio Regionale vige l'ordinanza n. 6/2020 del Presidente Musumeci che ordina:
1. Le uscite per gli acquisti essenziali, ad eccezione di quelle per i farmaci, vanno limitate ad una sola volta al giorno e ad un solo componente del nucleo familiare.
2. È vietata la pratica di ogni attività motoria e sportiva all’aperto, anche in forma individuale.
Il Presidente Musumeci ha specificato che "solo se ci sono i certificati medici, i bambini possono fare un breve giro sotto casa, insieme al genitore"
.  
 

Il Sindaco
Dott. Alfonso Provvidenza

Avviso - Emergenza COVID-19 - Avviso pubblico agli esercizi commerciali di prodotti alimentari o di prima necessità. Scadenza presentazione domanda ore 12.00 di lunedi 6 aprile.

Costituzione di un elenco di esercizi commerciali con sede presso il Comune di Grotte per l’accettazione dl buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari o di prodotti di prima necessità.

L’Amministrazione Comunale intende avviare una procedura di manifestazione di interesse per individuare gli operatori economici interessati ad aderire all’iniziativa prevista dall’Ordinanza n. 658 del 29 marzo 2020 del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, di erogazione di “buoni spesa” rivolti ai nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da virus Covid-19 e a quelli in stato di bisogno, sotto forma di voucher spendibili per l’acquisto di generi alimentari o di prodotti di prima necessità presso esercizi commerciali con sede a Grotte.

FINALITÀ
Con il presente Avviso il Comune intende costituire un elenco di esercizi commerciali interessati ad accettare i buoni spesa sotto forma di voucher per l’acquisto di prodotti alimentari o di prima necessità in vendita presso i propri punti vendita. A tal scopo gli esercizi commerciali operanti nel Comune di Grotte sono invitati a manifestare il proprio interesse ad aderire alla iniziativa in oggetto. Il Comune provvederà a pubblicare sul proprio sito internet istituzionale l’elenco degli operatori economici che hanno manifestato il proprio interesse ai sensi del presente Avviso.

MODALITÀ Dl GESTIONE DEI VOUCHER
I voucher da utilizzare per la spesa di generi alimentari o per prodotti di prima necessità, saranno rilasciati ai soggetti individuati dall’Amministrazione, conformemente a quanto previsto dall’Ordinanza n. 658 del 29 marzo 2020 del Capo del Dipartimento della Protezione Civile. I buoni spesa legittimeranno il loro possessore all’acquisto di prodotti presso uno o più esercizi convenzionati. In caso di sconto offerto dall’esercente, verrà prima applicato lo sconto e poi sottratto il valore del voucher. Il rimborso dei costi agli esercenti avverrà a rendiconto, ogni trenta giorni. Il trattamento dei dati di cui sopra dovrà avvenire nel rispetto assoluto della vigente normativa sulla privacy.

REQUISITI RICHIESTI
Possono presentare istanza le ditte con sede/unità locale a Grotte e iscritti presso la Camera di Commercio con i seguenti codici ATECO:
CODICE ATECO 47.11 - Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande.
CODICE ATECO 47.21 - Commercio al dettaglio di frutta e verdura in esercizi specializzati.
CODICE ATECO 47.22 - Commercio al dettaglio di carni e di prodotti a base di carne in esercizi specializzati.
CODICE ATECO 47.23 - Commercio al dettaglio di pesci, crostacei e molluschi in esercizi specializzati.
CODICE ATECO 47.24 - Commercio al dettaglio di pane, torte, dolciumi e confetteria in esercizi specializzati.
CODICE ATECO 47.25 - Commercio al dettaglio di bevande in esercizi specializzati.
CODICE ATECO 47.29 - Commercio al dettaglio di altri prodotti alimentari in esercizi specializzati.
CODICE ATECO 47.73.10 - Farmacie.
CODICE ATECO 47.73.20 - Parafarmacie commercio al dettaglio in altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica.
CODICE ATECO 47.78.40 - Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento.

La finalità del trattamento è definita dalle fonti normative che disciplinano i singoli procedimenti. Il Responsabile del trattamento dei dati è il Responsabile della P.O. n. 4 dott. Carmelo Alaimo. L’operatore economico aderente all’iniziativa dovrà garantire la tutela dei dati personali ai sensi del Regolamento U.E. 2016/679 in merito al trattamento degli stessi derivanti dalla gestione dei voucher.

PUBBLICITÀ
Il presente avviso viene pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Grotte ed è finalizzato esclusivamente alla ricezione di manifestazione di interesse per favorire la partecipazione e consultazione del maggior numero di punti vendita potenzialmente interessati. Il presente avviso viene consegnato agli esercizi commerciali di prodotti alimentari o di prodotti di prima necessità, per avere la massima diffusione. II presente avviso è finalizzato ad una manifestazione di interesse, non ha valore vincolante per l’Amministrazione Comunale né valore precontrattuale. L’Amministrazione Comunale si riserva di interrompere in qualsiasi momento, per ragioni di interesse pubblico, la presente procedura senza che gli operatori economici istanti possano vantare pretese.

Il Responsabile di P.O. n. 4
Dott. Carmelo Alaimo

Il Sindaco
Dott. Alfonso Provvidenza".
  

 

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01/04/2020

Musica. Il CD "Voci e suoni della Passione" in ascolto gratuito da venerdi 3 aprile

 

Voci e suoni della Passione
Copertina

M° Salvatore Salvaggio
M° Salvaggio

Il prossimo venerdi 3 aprile verrà pubblicato su Youtube, per l'ascolto gratuito, il CD "Voci e Suoni della Passione", registrazione delle musiche e dei canti eseguiti durante i riti e le celebrazioni della Settimana Santa di Grotte.
La realizzazione del disco, effettuata nel 2002, è stata curata dal M° Salvatore Salvaggio, con le parti vocali eseguite dal Coro Filarmonico “G. Rossini” diretto dallo stesso Maestro, con la partecipazione del Complesso Bandistico "V. Bellini" di Grotte diretto dal M° Salvatore Mercato, e con gli interventi dei lamentatori Gioacchino Ciraolo, Salvatore Catanese e Antonio Brucculeri.
"Sicuramente non sarà come assistere di persona alla nostra amata festa - dichiara il M° Salvaggio - ma almeno ne possiamo alimentare il ricordo, nella speranza di poter festeggiare una Pasqua di Risurrezione mondiale il prima possibile".
Di seguito pubblichiamo i link dei singoli 8 brani del CD per accedere all'ascolto gratuito:
01. Li lamienti di Grutti (ascolta)
02. Pianto materno - A. Matrella (ascolta)
03. Crucem tuam (ascolta)
04. Jesu Rex admirabilis -  G. P. Da Palestrina (ascolta)
05. A mia madre - marcia funebre detta la n°40 - (ascolta)
06. Alle cinque piaghe (ascolta)
07. Lamento di Agrigento (ascolta)
08. Una lacrima sulla tomba di mia madre - A. Vella - la n°37-  (ascolta).
  
Redazione
1 aprile 2020.
       

 

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01/04/2020

Dialoghi. "COVID-19: segreti governativi"; di Giuseppe Castronovo

 

Intervento del dott. Giuseppe Castronovo, studioso ed autore di testi di Diritto.

Da quanti mesi le nostre Autorità governative avevano notizie sull'attuale crisi sanitaria denominata Coronavirus? Da una puntuale ricostruzione de "Il Fatto Quotidiano" era dai primi giorni di gennaio che a Palazzo Chigi ne erano a conoscenza.
Ne abbiamo parlato al Circolo della Concordia perché colpiti dall'elevato numero di personale sanitario, deceduto nel quotidiano espletamento del servizio di assistenza sanitaria perché privo di adeguati presidi sanitari protettivi, anche più elementari quali le ormai arcinote mascherine.
Giuseppe Castronovo

"COVID-19: segreti governativi"
(Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

Totò: Amici, mi sembra che il virus del Coronavirus continui a disorientare e ad agitare, in questi giorni più del solito, le acque all’interno del nostro Governo.

Franco: In effetti oramai sono già due mesi che stiamo vivendo l’incubo dell’emergenza Coronavirus e ancora oggi mancano mascherine e presidi sanitari a tutela dello stesso personale chiamato ad operare nelle strutture ospedaliere.

Ersilio: A dire il vero, caro Franco, possiamo già parlare di mesi tre. Il Fatto Quotidiano, il giornale diretto da Marco Travaglio, ci dice infatti che già il cinque gennaio il Ministero della Salute inviava una nota, piuttosto allarmante, all’Istituto Superiore di Sanità avente ad oggetto il termine “Polmonite…” nella quale si parlava di “febbre e difficoltà respiratorie che interessano entrambi i polmoni”. Tutto era già noto ma, annota il Fatto Quotidiano, nulla fu attivato dal Ministero guidato da Speranza; e tutto ciò con le conseguenze funeste che tutti noi oggi conosciamo.

Marco: Ogni giorno ci riserva la sua novità!

Nenè: Prof. Vezio, che ne dice?

Vezio: Dal Catechismo della Chiesa Cattolica apprendiamo che le virtù teologali sono tre: Fede, Speranza e Carità.

Nené: E quindi?

Vezio: Amici, smarrita la Speranza possiamo aggrapparci alla Fede e alla Carità da qualunque parte esse arrivino.
     

 

   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
  

 

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01/04/2020

Salute. Avvisi ai cittadini, da parte del Sindaco: istanze per i buoni spesa

 

Alfonso Provvidenza
Alfonso Provvidenza

Ad integrazione delle disposizioni precedenti (leggi gli articoli), i nuovi avvisi del Sindaco di Grotte, dott. Alfonso Provvidenza.

*****

"Avviso - Emergenza COVID-19
Il Governo nazionale ha provveduto ad accreditare ai Comuni le somme destinate al Fondo di Solidarietà Alimentare per i Buoni Spesa che saranno distribuiti ai nuclei familiari che avendone i requisiti faranno richiesta.
Da domattina (NdR: oggi, mercoledi 1 aprile 2020) avvieremo l’iter consequenziale di convenzioni con le attività commerciali e il recepimento delle istanze.  
 

Il Sindaco
Dott. Alfonso Provvidenza".
  

 

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01/04/2020

Sanità. "Ospedale di Canicatti non idoneo a reparto COVID-19"; lettera dei Sindaci del Distretto

 

Ospedale di Canicatti
Ospedale di Canicatti

Il sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza, congiuntamente agli altri Sindaci del Distretto socio-sanitario di Canicatti, ha scritto una lettera indirizzata al Presidente della Regione Sicilia, all’Assessore Regionale per la Salute, al Prefetto di Agrigento ed al Direttore del Distretto Sanitario, evidenziando le disfunzioni del Presidio Ospedaliero "Barone Lombardo" e ribadendo l'inidoneità delle condizioni dello stesso ospedale per allestire un reparto destinato ai pazienti affetti dal COVID-19.
Di seguito il testo della lettera.

*****

"Al Presidente della Regione Sicilia - Palermo
 All’Assessore Regionale per la Salute - Palermo
 A S.E. Il Prefetto - Agrigento
 Al Direttore del Distretto Sanitario - Canicatti

Oggetto: Disfunzioni Presidio Ospedaliero “Barone Lombardo” e inidoneità condizioni per allestire reparto covid-19.

I sottoscritti Sindaci dei Comuni appartenenti al distretto sanitario di Canicatti, avendo preso atto della situazione in cui versa il presidio ospedaliero “Barone Lombardo” di Canicattì, dove affluisce la popolazione dei comuni del Distretto,

denunziano

-la mancanza di trasparenza nella comunicazione e l’assoluta carenza di informazioni (sia nei confronti dei Sindaci, quali Autorità sanitarie Locali, sia nei confronti dell’opinione pubblica) per quanto riguarda la gestione dell’emergenza Covid 19 con particolare riferimento:

-1) al possibile focolaio epidemico che potrebbe aver messo a repentaglio la salute pazienti in vari reparti, essendo risultati positivi al tampone rino-faringeo unità di personale medico e infermieristico;

-2) alla sanificazione dei reparti in cui hanno prestato la loro attività le unità di personale poi risultate positive al covid-19 e di tutti gli altri reparti e locali del presidio;

-3) alla mancata messa a disposizione dei dispositivi di sicurezza e di tutti gli strumenti che consentano a tutto il personale medico, infermieristico e a ogni altra categoria di personale di lavorare in sicurezza e con efficacia;

-4) al numero di tamponi effettuati per il personale in servizio presso il Presidio Ospedaliero e all’urgenza di sottoporre a tampone rino-faringeo tutto il personale non ancora sottopostovi;

-5)alla paventata istituzione di un ricovero per l’isolamento dei pazienti positivi (o sospetti positivi) nel reparto attualmente destinato alla chirurgia, senza che sussistano le oggettive condizioni effettive per l’individuazione sicura di un percorso specifico che non metta a repentaglio la salute del personale ospedaliero e dei pazienti e/o comunque non li esponga al pericolo d’infezione.

I sottoscritti Sindaci chiedono pertanto
un intervento immediato degli Organi in indirizzo, al fine di essere tempestivamente informati e costantemente coinvolti nei processi decisionali che riguardano l’importante presidio ospedaliero e al fine di scongiurare l’allestimento all’interno dell’ospedale “Barone Lombardo” di un reparto per l’isolamento dei pazienti positivi (o sospetti positivi) al covid_19, in quanto è materialmente impossibile - nelle condizioni date - allestire un percorso specifico che non metta a repentaglio la salute del personale ospedaliero e dei pazienti e/o comunque non li esponga al pericolo d’infezione.

I Sindaci
.
       

 

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01/04/2020

Attualità. Ore 12.00: deposta una corona di fiori al cimitero di Grotte, per tutti i defunti

 

Deposta una corona di fiori al cimitero di Grotte
Guarda il video

Questa mattina, alle ore 12.00, presso il Cimitero comunale di Grotte, il Sindaco di Grotte ha deposto una corona di fiori in memoria dei defunti. La manifestazione si è svolta in forma estremamente ristretta, con la sola partecipazione delle Autorità civili, militari e religiose cittadine. Il significativo gesto di deposizione dei fiori ai piedi dell'altare del Cimitero è stato compiuto come commosso omaggio a tutti i concittadini che hanno perso la vita in questo periodo di emergenza, e che non hanno potuto ricevere le consuete onoranze funebri, i saluti di commiato ed i funerali. La cerimonia (trasmessa sulla pagina Facebook del Comune di Grotte, a cura di Giuseppe Figliola - guarda il video -) si è conclusa con la benedizione impartita dal parroco don Salvatore Zammito.
A lato, alcune immagini della manifestazione (foto di G. Figliola).
  
Redazione
1 aprile 2020.
       

Cimitero comunale di Grotte

Cimitero comunale di Grotte Cimitero comunale di Grotte Cimitero comunale di Grotte Cimitero comunale di Grotte Cimitero comunale di Grotte

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