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Maggio 2021

 

31/05/2021

Chiesa. L'Arcivescovo di Agrigento in visita alla parrocchia Madonna del Carmelo

 

L'Arcivescovo di Agrigento in visita alla parrocchia Madonna del Carmelo
Chiesa Madonna del Carmelo

Fine corso dei fidanzati
Fine corso dei fidanzati

 

Prima visita ufficiale, dopo l'insediamento come Arcivescovo titolare di Agrigento, di mons. Alessandro Damiano alla parrocchia Madonna del Carmelo in Grotte.
La Messa domenicale di ieri delle ore 18.30, nella Chiesa parrocchiale di Grotte dedicata alla Beata Maria Vergine del Monte Carmelo, è stata presieduta da mons. Alessandro Damiano, nuovo arcivescovo titolare della Diocesi agrigentina dopo le dimissioni per raggiunti limiti di età - sabato 22 maggio 2021 - del cardinale Francesco Montenegro.

L'Arcivescovo di Agrigento in visita alla parrocchia Madonna del Carmelo
(Domenica 30 maggio 2021)

In occasione della solennità liturgica della Santissima Trinità, il Presule ha voluto ricordare il venerabile Padre Vinti: "Un uomo vissuto nel respiro dello Spirito - ha detto mons. Damiano -. Vogliamo capire la Trinità? Guardiamo la vita Padre Vinti, ed è lì che si vede. Un uomo che ha accolto per sé ed ha praticato le virtù". Durante l'omelia l'Arcivescovo ha rivolto un pensiero alla figura del beato Rosario Livatino: "Il venerabile Padre Vinti e il beato Rosario Livatino sono modelli che vanno ben oltre alle copertine dei giornali, perché sfilano nella Gerusalemme nuova".

Fine corso dei fidanzati
(Conclusione dell'itinerario di fede dei fidanzati)

Con la sua presenza a Grotte, l'Arcivescovo - accolto da don Rosario Bellavia e dal sindaco Alfonso Provvidenza - ha solennemente sancito la conclusione dell'itinerario di fede dei fidanzati che si sono preparati al matrimonio, consegnando alle giovani coppie una copia del Vangelo e l'attestato di fine corso.  
  

Redazione
31 maggio 2021.
  
  

 

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31/05/2021

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della settimana

 

Programma della settimana
Unità Pastorale
 

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti (disponibili anche alla pagina "Chiesa").

Lunedi 31 maggio
- parrocchia San Rocco, ritiro tutto il giorno per i cresimandi e le famiglie presso la chiesa Divina Misericordia di Canicatti;
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario e Coroncina;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa (al termine verranno bruciate le letterine alla Madonna);
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario (per la fine della pandemia);
- ore 18.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa (di ringraziamento e benedizione delle mamme in attesa).

Martedi 1 giugno
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi mattutine;
- ore 17.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, rilascio e ritiro dei certificati;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario e Coroncina;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa, Compieta, Coroncina della Divina Misericordia, Benedizione eucaristica;
- ore 19.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, riunione del Consiglio degli Affari Economici.

Mercoledi 2 giugno
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario e Coroncina;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa, Compieta, Coroncina della Divina Misericordia, Benedizione eucaristica.

Giovedi 3 giugno
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 09.00, nella chiesa San Francesco, Novena allo Spirito Santo, santa Messa, Adorazione eucaristica e confessioni sino alle 12.00;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa del Corpus Domini;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santa Messa del Corpus Domini, Adorazione eucaristica e Benedizione solenne;
- ore 18.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Veglia eucaristica in preparazione del Corpus Domini;
- ore 20.30, in chiesa Madre, preghiera comunitaria e Adorazione eucaristica.

Venerdi 4 giugno
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi mattutine;
- ore 09.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 17.00, in Oratorio (ex Ancelle riparatrici in Via Del Gesù), 2° incontro per giovani dai 15 ai 17 anni;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario e Coroncina;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, prove con i padrini.

Sabato 5 giugno
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi mattutine;
- ore 09.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, confessioni per chi deve ricevere i sacramenti;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario e Coroncina;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa (solo per 9 Cresime e Prime Comunioni);
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa prefestiva, Compieta, Coroncina della Divina Misericordia, Benedizione eucaristica.

Domenica 6 giugno - Solennità del Corpus Domini
- ore 08.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa (Cresime);
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa (4 Cresime e Prime Comunioni);
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, santa Messa.

Numero di fedeli consentito nelle chiese di Grotte:
- chiesa Madre: 112
- chiesa Madonna del Carmelo: 60
- chiesa San Rocco: 25
Disposizioni particolari:
- non è consentito l'ingresso a persone con una temperatura corporea pari o superiore a 37,5° o che hanno avuto contatti con persone positive a SARS-COV2 nei giorni precedenti.
I fedeli hanno l'obbligo di:
- entrare ed uscire dalla chiesa rispettando la distanza di 1,5 metri dagli altri fedeli;
- indossare la mascherina;
- igienizzare le mani al dispenser situato all'ingresso;
- occupare il posto contrassegnato;
- mantenere la distanza di almeno 1 metro laterale e frontale dalle altre persone;
- evitare qualsiasi forma di contatto fisico;
- non dare il segno della pace;
- attenersi alle indicazioni del celebrante per ricevere la santa Comunione;
- depositare le offerte per la parrocchia negli appositi contenitori;
- non sostare in chiesa o sul sagrato dopo la celebrazione
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Redazione
31 maggio 2021
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31/05/2021

Comune. Eletti il Presidente, il Vice Presidente e il Segretario della "Consulta Giovanile"

 

Angelo Infantino, Fiammetta Lombardo, Giovanni Ciraolo
Infantino, Lombardo e Ciraolo


Logo della Consulta Giovanile
Logo della Consulta Giovanile

Eletti i vertici della Consulta Giovanile di Grotte: Fiammetta Lombardo, Presidente; Angelo Infantino, Vice Presidente; Giovanni Ciraolo, Segretario.
La prima riunione del nuovo organo consultivo comunale è stata convocata e presieduta dal Presidente del Consiglio comunale, Aristotele Cuffaro. Venerdi 28 maggio 2021, alle ore 17.00 in videoconferenza sulla piattaforma "Zoom Meeting", i componenti della Consulta hanno partecipato alla prima seduta, nel corso della quale si sono svolte le elezioni delle cariche. Il Sindaco di Grotte, Alfonso Provvidenza, intervenendo all'inizio della riunione, ha rivolto un saluto ai partecipanti, augurando loro buon lavoro.
Nel corso degli interventi si sono delineate le proposte di candidature alle tre cariche, che sono state accolte e votate all'unanimità dai presenti (12 componenti su 15).
Al termine delle operazioni di validazione delle votazioni, il presidente Aristotele Cuffaro ha proclamato eletto l'Ufficio di Presidenza della Consulta Giovanile del Comune di Grotte, così costituito:
- Presidente, Fiammetta Lombardo;
- Vice Presidente, Angelo Infantino;
- Segretario, Giovanni Ciraolo.
Dopo l'insediamento, l'Ufficio di Presidenza della Consulta Giovanile (vedi foto a lato) ha espresso, attraverso un comunicato, le linee guida del proprio mandato.
"L’istituzione della Consulta Giovanile - si legge nel documento - è un importante gesto di fiducia e di impulso della nostra Amministrazione verso noi giovani, ed è per questo che innanzitutto vogliamo ad essa rivolgere il nostro ringraziamento. È bello vedere che il Comune di Grotte riponga così tanta fiducia in noi giovani del territorio. Vogliamo che uno dei primi motori dell’Organo appena istituito sia la collaborazione, non solo all’interno del gruppo stesso, ma tra il team e la popolazione. Le attività che ci siamo prefissati di attuare riguardano l’ambito socio-ricreativo, con iniziative improntate alla valorizzazione degli spazi comuni, quali il campo sportivo, le villette comunali, le piazze, i centri polifunzionali, per favorire la più ampia partecipazione della collettività, e l’ambito culturale, con la realizzazione di progetti volti alla crescita del cittadino all’interno delle scuole e degli ambienti educativi e formativi. Inoltre noi della Consulta non vogliamo perdere di vista la tradizione e le usanze tipiche del territorio, pertanto ci impegneremo nell’organizzazione di eventi aperti al pubblico, volti a promuoverle e a mantenerle pure nella loro autenticità.
L’attuabilità delle proposte che vi presentiamo - conclude il testo - è e sarà il punto di convergenza su cui opereremo, affinché la figura del “giovane” non sia soltanto una sterile promessa del futuro, ma parte attiva della costruzione del presente"
  
Carmelo Arnone
31 maggio 2021
© Riproduzione riservata.
  

 

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30/05/2021

Letture Sponsali. "Un circolo virtuoso di comunione"

 

Amore Sponsale
Nozze di Giuseppe e Maria

Le "Letture Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal gruppo "Amore è..." (vedi il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i grottesi Vera e Francesco).

*****

Non più due ma un solo cuore unito da Lui.
Oggi si celebra la Domenica della Santissima Trinità, mistero immensamente grande, difficile da comprendere con la mente umana.
È possibile comprenderlo, solamente, dopo aver ricevuto lo Spirito Santo nel giorno di Pentecoste, ciò che sembra irrazionale diventa comprensione dell'atto di amore di Dio per noi: il padre manda per amore il suo figlio Gesù, Gesù ci fa conoscere l'Amore del Padre e manda per noi lo Spirito Santo.
Diventa un circuito di amore all'interno del quale il cristiano può tracciare il suo percorso, fatto di gioie, dolori (anche Gesù nella sua natura umana sperimenta la sofferenza), cadute, salite.
In virtù dello Spirito Santo siamo chiamati ad annunciare il vangelo al mondo intero e ad entrare in un circolo virtuoso di comunione con Dio e con l'umanità intera: nel nostro piccolo possiamo essere immagine della Trinità Divina.
Ed in particolare nella nostra famiglia: Dio ci ha scelti, Gesù ci ha amati e lo Spirito Santo ci ha fatti diventare una sola carne e un solo spirito.
Lo Spirito Santo ci guida nelle nostre scelte quotidiane e rinnova quel "sì" pronunziato il giorno delle nostre nozze, perché lo spirito di Dio rende nuove tutte le cose, risana le ferite e riempie il cuore.
Vera e Francesco

Punto ch
iave - Santissima Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo.
La prima lettura ci presenta il Padre e ci dice che è lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ve n’è altro.
La seconda lettura ci presenta lo Spirito e il suo ruolo vitale: lo Spirito Santo, infatti, ci rende figli di Dio, fratelli in Cristo ed eredi di una responsabilità d’amore che è insieme riflesso di sofferenza e gloria.
Il vangelo di Matteo, infine, ci porta verso il Figlio: nostro fratello e padre. Colui grazie al quale la Trinità si fa prossima e tramite il quale i discepoli ricevono il dono di portarla al mondo.
“Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”, infatti, è il suono della promessa mantenuta più bella di sempre: Gesù si è fatto uomo.
Ha toccato il nostro cuore e ha preso le nostre mani: in tale prossimità c’è il riflesso della Trinità che ci accarezza e con noi rimane sempre.
In questa domenica, dunque, nostro compito è ricordarlo e ricordare che nella prossimità di una famiglia, che cammina nel nome di Dio, c’è lo stesso riflesso.
Barbara e Adriano 

  

Redazione
30 maggio 2021
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30/05/2021

Romanzo. "Chi era il vero padre di Gesù?", di Rodolfo Costanza; 23^ puntata

 

Fuga in Egitto - Guttuso
Fuga in Egitto
R. Guttuso



Prof. Rodolfo Costanza
Prof. Rodolfo Costanza

 
"Chi era il vero padre di Gesù?"
(Una giovinetta ripudiata dal re)
     
Fuga in Egitto - Guttuso
(Fuga in Egitto, di Renato Guttuso)

(23^ puntata)

Cap. 23
Alla ricerca del figlio

     La Toràh lega la Pésach (la Pasqua) con l’uscita degli ebrei dall’Egitto e ricollega l’etimologia del nome alla parola passaggio (Pésach in ebraico significa, infatti, “un passare oltre”) dell’angelo che procedette oltre le case degli Ebrei, segnate dagli stessi con il sangue dell’agnello che essi avevano sacrificato, senza ucciderne i primogeniti ma eliminando quelli degli egizi (Es 12,1-40).
     Gesù, come abbiamo rilevato già, all’età di oltre dodici anni si reca con i fratelli e i genitori a Gerusalemme per festeggiare la ricorrenza secondo l’usanza ebraica (Lc 2,42). Gesù aiuta quindi a condurre l’agnello al Tempio, assiste alla sua immolazione e collabora a portare nella casa che li ospita l’agnello già spellato e arrostito. La cena è consumata la sera. Tutti seduti attorno a un tavolo a mangiare secondo le antiche usanze: l’agnello è mangiato con l’indivia e le erbe amare, con focacce dell’afflizione non lievitate inzuppate in una salsa dolciastra. Il pasto, in quest’occasione, inizia sempre con una coppa di vino dolce benedetto da Joseph che alla fine, in qualità di capo famiglia, recita la preghiera di ringraziamento.

     Il Tempio è un edificio splendido fatto costruire da Erode in stile ellenistico. Gesù si accorge che il tempio non è per nulla quel luogo di preghiere riservato a tutti gli ebrei devoti come fu descritto dal profeta Isaia. Vi s’incontrano cambiavalute, mercanti, gente falsa e senza scrupoli, dedita solo agli affari; è un luogo ove si annidano rapina e cupidigia.
     Grande impressione fa sul suo animo il rito pasquale, con il suono delle trombe che segnano l’inizio dell’immolazione che gli ricorda la liberazione degli ebrei dall’Egitto descritta nell’Esodo.
     Terminati i sette giorni previsti per i riti e i sacrifici al Tempio, il pomeriggio dell’ultimo giorno, fatti alcuni acquisti e pranzato a mezzogiorno in una locanda nel quartiere dei siriani, la famiglia prepara il tutto per la partenza dell’indomani mattina. All’alba, il nucleo familiare, assieme al gruppo con il quale era giunto in città, s’incammina per rientrare in Galilea.
     Gesù avverte prudentemente i distratti e disattenti genitori, presi per i preparativi del rientro, che sarebbe rimasto ancora qualche giorno a Gerusalemme per recarsi di nuovo al Tempio. In realtà, ricordandosi della frase detta dal cugino Giovanni e dai sospetti che affollano la sua mente riguardo al suo vero padre, decide di non aggregarsi alla carovana e di rimanere a Gerusalemme per indagare sui lontani trascorsi della madre e del padre adottivo.
     Una volta partita la carovana, egli è deciso a venire capo del problema che lo tormenta. Infatti, per prima cosa si reca alla reggia di Erode di buon mattino, dove vede uscire dai locali situati a piano terra una persona anziana di fiero portamento e ben vestita. È  il dispensiere della reggia, Levi ben Jakob, accompagnato da due servitori, che si avvia al vicino mercato.
     Il ragazzo, dopo essersi presentato come Giosuè ben Joseph, si offre di accompagnarli e di aiutarli a trasportare gli acquisti. Dopo un po’, per non suscitare sospetti, chiede ai tre se possono descrivergli la reggia. Essi rispondono che lo faranno volentieri al ritorno dal mercato. Conquistato dalla simpatia del ragazzo, il dispensiere illustra com’è esternamente e internamente la reggia erodiana.
     Gesù chiede inoltre se può raccontargli della vita del defunto re Erode il Grande, cosa cui il dispensiere acconsente volentieri; del resto, ormai, non c’è da temere niente poiché il re Erode è ormai defunto da quasi nove anni.
     Fra i tanti avvenimenti accaduti, il dispensiere racconta anche quelli riguardanti una certa Myriam di Nazareth che era diventata la favorita del re e che in seguito, probabilmente, se non fossero accaduti dei fatti incresciosi, sarebbe diventata la moglie del sovrano. Il dispensiere afferma: «Se vuoi realmente sapere come stanno le vicende riguardanti Myriam, la galilea, farò in modo di farti parlare con Joanna, la moglie del sovrintendente Chuza, che allora era la damigella di compagnia assegnata dal re alla sua giovane concubina di Nazaret».
     Il pomeriggio Gesù incontra Joanna, la quale acconsente a raccontargli tutti gli avvenimenti che si erano svolti tredici anni prima alla reggia di Erode, compresa la storia d’amore sbocciata tra il principe Alessandro e Myriam. Joanna riferisce: «Tale fatto rese impossibile sapere con esattezza se il bambino che doveva nascere fosse figlio di Alessandro o di Erode. Adesso non conosco la sorte di questo bambino. Allora circolavano a palazzo, tra i cortigiani, due opposte versioni: chi affermava che il neonato fosse stato ucciso dalle guardie su ordine del re Erode e chi invece sosteneva che si fosse salvato fuggendo in Egitto con la madre e il padre adottivo».
     «Quel bimbo sono io!», afferma Gesù, che è abbracciato con calore e affetto da Joanna, la quale continua a raccontargli tutti i fatti inerenti gli eventi vissuti da Myriam nella regia.
     L’indomani mattina Gesù, dopo aver salutato e ringraziato Joanna di Chuza, raggiunge Betlemme ove incontra i parenti del padre adottivo che, da pastori, avevano ospitato Myriam e Joseph. Essi, sollecitati da Gesù, raccontano come il figlio di Myriam fosse riuscito invece a sfuggire alle guardie di Erode con il loro aiuto e quello di altri pastori, dopodiché tutta la famiglia del neonato si era rifugiata in Egitto.
     Il pomeriggio Gesù ritorna a Gerusalemme e, seduto per tutta la sera sul basso muro adiacente al Tempio che delimita l’atrio dei gentili, medita sulle vicende che hanno coinvolto la madre, Joseph ed Erode. Egli, alla fine, arriva alla considerazione che non può rinnegare Joseph, che l’ha tanto amato, ma neanche accettare psicologicamente di essere figlio di Erode o di Alessandro e, conseguentemente, di far parte di una famiglia, gli Erodiani, di criminali e degenerati. Egli impone a se stesso che ha un solo padre ed è quello celeste: Yahwèh.
     Tenuto conto che tra alcuni mesi compirà tredici anni e diventerà bar mizvah, “figlio del precetto”, cioè adulto, ciò gli fa obbligo di attenersi all’osservanza della Legge. Egli, da quel momento in poi, avrà come unico scopo della sua vita dedicare tutte le sue energie al sommo Yahwèh, Dio unico e vero padre, e al popolo di Israele. Di conseguenza il terzo giorno Gesù ritorna al Tempio a pregare e a discutere con i dottori della legge e con gli scribi.

* * *

     Dopo un giorno di cammino i genitori notano la sua assenza; non vedendolo presso di loro notano che non è in compagnia dei fratelli, e quindi si rendono conto che Gesù, forse, si è perso. Essi non hanno motivo di sospettare che sia rimasto a lungo in città e si mettono a cercarlo fra tutti i gruppi che compongono la carovana.
     La carovana nel Vicino Oriente ha delle sue regole: lungo il cammino si divide e suddivide in tanti gruppi che procedono a piccole distanze fra loro per non intralciare il passo del convoglio e, solo a sera, giunti alla sosta di pernottamento, tutti si ritrovano insieme. Al riguardo, un qualsiasi ragazzo di dodici o tredici anni sa benissimo come regolarsi. Cosicché, lungo la prima giornata di cammino, i genitori credono che Gesù si sia unito a qualche altro gruppo di giovani al seguito della carovana. Quando giungono alla prima sosta di pernottamento, cercatolo invano nei vari gruppi riuniti, si avvedono della sua assenza. Non avendolo quindi trovato, l’indomani all’alba essi si premurano di tornare a Gerusalemme cercandolo per ogni dove, ma le ricerche rimangono vane.
     Di seguito riportiamo quello che dicono e fanno intendere i Vangeli, ma anche come noi interpretiamo il primo scontro tra Gesù e Myriam davanti al Tempio di Gerusalemme e innanzi ai dottori della legge.
     Per il primo e il secondo giorno Myriam, Joseph e i fratelli non riescono a trovarlo e perciò le ricerche proseguono anche il terzo giorno. Essi sono preoccupati e avviliti. Il mattino sul tardi del terzo giorno lo trovano nel recinto del Tempio seduto in mezzo ai dottori della legge che lo coprono d’attenzione e, inoltre, lo ascoltano e gli fanno delle domande sulla Toràh.
     Gesù ha suscitato la loro curiosità e la meraviglia per la sua capacità di padroneggiare le sacre scritture, e per la saggezza delle sue risposte suscita l’ammirazione di tutti i presenti. L’evangelista Luca (24,7) a tal proposito ci riferisce: «Gesù, seduto per terra in mezzo agli altri uditori, pone domande ai dottori e lascia tutti stupiti per le questioni che pone e risposte che dà».
     Myriam, felice per aver ritrovato il figlio e, nello stesso tempo, seccata per l’iniziativa di Gesù di essersi allontanato da loro, così lo rimprovera: «Figlio, perché ci hai fatto questo?».
     Gesù, stupito, risponde: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle 'cose' del Padre mio?» (Lc2,48-49; la comune traduzione “occuparmi delle cose del Padre mio” va precisata. È più corretto mettere [cose] tra due parentesi quadre. Il testo originale è: en tòis tu patròs mu che letteralmente significa delle “cose” che riguardano Dio. Gesù intendeva dire: “Tutti noi umili fedeli ci occupiamo delle cose di Dio in quanto suoi “figli” e quindi anche io sono figlio di Dio e Dio è anche il padre mio”). I genitori fanno finta di non comprendere le sue parole.
     Il tempio di Gerusalemme è considerato la casa di tutti ebrei e la Casa di Dio, cioè il Dio padre di tutti i credenti e, dunque, anche di Gesù in quanto ebreo e credente.
     Che egli avesse detto loro che rimaneva in città sembra anche arguirsi dalla seguente locuzione: Non sapevate che…? (la risposta di Gesù è la chiave per capire l’episodio. ‘Perché mi cercavate?’. Tale domanda ha senso solo nel caso in cui egli avesse già avvertito i genitori che si sarebbe allontanato per recarsi al Tempio. Cosa che Gesù aveva fatto).
     Gesù, sapendo di averli avvertiti, pensava che sapessero che sarebbe rimasto a Gerusalemme presso il Tempio e quindi non si era preoccupato oltre (se i genitori erano stati avvertiti, perché dunque si erano agitati non trovandolo? Luca lo spiega: “I distratti genitori non avevano capito quanto Gesù aveva detto loro” - Lc 2,50 -. Si era trattato di disattenzione. Il figlio, con una scusa, aveva detto ai genitori che voleva visitare ancora una volta il Tempio e li aveva avvisati. Simili inconvenienti non erano rari nei pellegrinaggi).
     Per non mortificarlo, davanti ai dottori, per la sua impudenza nell’aver risposto loro sgarbatamente, essi fanno finta di niente.
     Dopo di che la famiglia, assieme a lui, rientra a Nazareth (alcuni studiosi hanno messo in relazione l’episodio di Gesù nel tempio fra i dottori - cfr. Lc 2,41-52 - con il rito d’iniziazione alla maggiore età - bar mizvah - esaminando la sua preparazione religiosa e la conoscenza della legge ebraica).
     Quel viaggio a Gerusalemme fu un avvenimento che condizionò fortemente il futuro del ragazzo, il quale in quell’occasione esaltando l’animo suo decise quale sarebbe stato lo scopo della sua vita da adulto poiché, in quel che era accaduto, credette di scorgere un segno della volontà divina. Infatti, da quel momento della sua vita in avanti decide di seguire la sua strada che aveva già in mente e vivere per il Padre suo, Yahwèh, e in quanto “figlio suo” operare per la “divina” missione verso il popolo d’Israele che egli si era dato.
     Adesso diamo la nostra versione dell’episodio su quello che in realtà è avvenuto davanti ai dottori della legge e al Tempio di Gerusalemme. Secondo l’autore, Gesù, dopo avere scoperto che Giuseppe non è il suo vero padre, alla fine arriva alla considerazione che non lo può rinnegare in quanto gli vuole bene. Poiché non sa chi sia il suo vero padre, egli impone a se stesso che ha un solo vero padre ed è quello celeste, Yahwèh. Le parole intercorse tra Myriam e Gesù davanti ai dottori della legge non possono essere quelle riportate dal Vangelo di Luca (come di solito falsificate da qualche monaco, scriba o chierico zelante).
     Gesù è furente che suo padre o nonno biologico possa essere Erode, la persona più odiata dai credenti in Dio e in genere dalla maggior parte degli ebrei. Gesù pensando a Myriam che gli ha nascosto l’identità del vero padre per tredici anni è preso dalla rabbia e sbotta: «Io non ho un padre né una casa, da questo momento questa è la mia casa! (il Tempio) E Dio è il padre mio! Da oggi io devo occuparmi delle 'cose' del Padre mio e consacrarmi a Yahwèh e al suo popolo».
     Il significato del versetto andrebbe dunque reso nel seguente modo: “Io non ho un padre biologico, il mio vero padre è Dio, e non ho una casa (intesa anche nel significato di famiglia); da questo momento il tempio è la mia casa e il popolo d’Israele è la mia famiglia. Io devo occuparmi delle cose [cose in senso escatologico] del Padre mio, consacrandomi a Dio.
     Myriam e Joseph restano mortificati per quello che ha detto Gesù e per il tono impudente e deciso delle frasi dette davanti ai dottori della legge. I genitori, pur comprendendo il significato delle parole dette dal figlio, fanno finta di niente per la protervia dimostrata dal ragazzo nel dire che Giuseppe non era suo padre. Dopodiché, assieme a lui rientrano a Nazareth al seguito di un’altra carovana.
     Durante il tragitto Joseph e Myriam riflettono sull’episodio e arrivano alla conclusione che quel figlio, se in futuro si fossero create le condizioni date dalla cultura, dall’ambiente e maturate le caratteristiche date dalla sua genia, sarebbe potuto diventare un rabbi o un mago, un taumaturgo o un appassionato e un ispirato profeta.
     Sarà l’insieme di tutte queste ipotesi che purtroppo si avvererà. Gesù sarà influenzato molto dall’ardente atmosfera rivoluzionaria creata dalle numerose idee politico-religiose predicate dalle varie sette ebraiche e dalle numerose correnti filosofiche greche che negli ultimi due secoli si erano diffuse in Palestina. Del resto Gesù, sulla base di quanto accaduto sopra, cresce nell’attesa di dover adempiere un ruolo importate nella società ebraica come predicatore itinerante, rabbi e profeta, cosa che avverrà quando sarà adulto.
     Tutto ciò indusse, in seguito, un certo fanatico, Paolo di Tarso, a speculare sulla sua morte e costruirci una religione (che causerà purtroppo le lacrime, il sangue e lo sterminio di persone innocenti, nonostante - si dice - si fondi sul precetto ama il prossimo tuo come te stesso).
     Anche alcuni scribi e dottori della legge che hanno conversato con il giovane Gesù, dopo essersi confrontati tra loro sulla sagacia, l’intelligenza, la sapienza e l’amore per le sacre scritture dimostrati dal ragazzo, hanno pensato che egli sicuramente sarebbe diventato un bravo dottore della legge e, di certo, un talmid chacham (un sapiente delle sacre scritture) o un rabbi.
     Per adesso Gesù percorre la via “spensierata” della gioventù, ben lontano dall’immaginare persecuzioni, flagellazioni e morte infamante sulla croce, come i delinquenti comuni, per poi essere considerato il beni Elohim (il figlio di Dio) da Paolo di Tarso e seguaci.
     Dopo qualche mese dal ritorno da Gerusalemme, gli insegnanti di Sepphoris, in un incontro con Myriam e Joseph, suggeriscono di inviare Gesù a Gerusalemme nella scuola rabbinica (Yeshivah) oppure nella scuola religiosa dove insegna Gamaliel il Grande».
     Myriam risponde: «Non essendo in condizioni economiche floride, non mi posso permettere di mandare Gesù a studiare a Gerusalemme. L’unica cosa che forse mi posso permettere, a Dio piacendo, è di fare continuare a mio figlio il secondo ciclo di studi delle scuole superiori a Sepphoris».

* * *

     L’anno successivo a quello in cui Gesù si era scontrato davanti al tempio di Gerusalemme con Myriam e Joseph innanzi ai dottori della legge, in Palestina avvengono delle rivolte armate contro l’occupazione romana a causa di un altro censimento voluto dall’imperatore Augusto il 6 d.C..
     Nei successivi dieci anni dalla morte di Erode il Grande (dal 4 a.C. fino al 6 d.C.), sotto il regno di Augusto, la Palestina aveva attraversato un relativo periodo di pace. Intanto Archelao, regnando sulla sua tetrarchia, trasgrediva le leggi di Israele e romane.
     Nell’anno decimo del regno di Archelao (6 d.C.), dopo la festa della Pasqua ebraica, i magistrati dei Giudei e dei Samaritani trovano insopportabile la sua crudeltà e tirannia e lo accusano davanti all’imperatore di avere disobbedito alle leggi romane. Quando sente le accuse, Augusto s’indigna e lo fa convocare ordinandogli di partire subito e di presentarsi senza indugio a Roma. Quando Archelao arriva nell’Urbe, l’imperatore pretende che si discolpi dalle accuse mossegli dai connazionali e dai Samaritani. Alla fine, riconoscendo le colpe dell’etnarca, Augusto lo manda in esilio a Vienne, città della Gallia meridionale, e confisca tutte le sue proprietà.
     Dopo questi fatti, la tetrarchia di Archelao viene dall’imperatore annessa definitivamente alla Siria. Il prefetto Sulpicio Quirino è incaricato da Augusto, assieme al procuratore Coponio, di mettere in atto un censimento sulle proprietà di tutti i Giudei. I cittadini di Gerusalemme, sentendo parlare del censimento dei propri averi, accolgono la cosa con malcelato favore.
     Tuttavia Giuda il galileo della città di Gamala, con l’aiuto del fariseo Sadoc, si ribella proclamando che questo censimento mira a mettere in totale servitù la nazione e invita il popolo a ribellarsi ai Romani per tentare di acquisire l’indipendenza. Giuda incita i compatrioti dicendo loro di non avere padroni mortali poiché la sovranità sulla Terra Promessa appartiene a Dio. Dare risorse sotto forma di tributo a un padrone pagano costituisce un atto di apostasia nei confronti di Yahwèh. E siccome la gente di buon grado accoglie questi appelli, il censimento è, in parte, boicottato, creando così le premesse per una devastante rivolta.
     Per colpa di Giuda e Sadoc avvengono sedizioni e rivolte in tutta la Palestina e si sparge molto sangue ebreo, sia per gli eccidi reciproci che attuano gli Ebrei fanatici desiderosi di non cedere ai loro nemici interni, sia per le stragi che fanno i Romani. Accade pure una carestia che rende i rivoltosi ancora più brutali e sfrenati. Seguono lotte e razzie tra le città a tal punto che il Tempio di Gerusalemme diventa preda del fuoco ostile dei rivoltosi. In questo modo Giuda e Sadoc si mettono a capo di una nuova fazione denominata degli Zeloti, alla quale aderisce un vasto gruppo di giovani seguaci che creano numerosi tumulti. Questa setta concorda con tutte le opinioni dei Farisei eccetto che hanno un ardentissimo amore per la libertà, convinti come sono che solo Dio è loro guida e padrone e non un comune mortale e per giunta straniero.
     Inoltre il governatore Gessio Floro, a causa delle sue numerose prepotenze e illegalità, provoca una disperata ribellione degli ebrei contro i Romani. Giuda il galileo intanto dà il via alla sommossa di tipo messianico; partendo dalla Galilea, egli arriva con le bande armate fino a Gerusalemme con l’appoggio di numerosi Farisei. Alla fine la rivolta è repressa nel sangue dai romani. Molti ribelli sono giustiziati compreso Giuda.
     Nonostante la ribellione fomentata da Giuda e da Sadoc, al termine della sedizione gli Ebrei, convinti dagli argomenti del sommo sacerdote Joazar, alla fine malvolentieri acconsentono al censimento e quindi hanno luogo le registrazioni delle proprietà.
     Dopo questa rivolta la storia del popolo di Israele non riporta fino alla Prima guerra giudaica (66-70 d.C.) notizie di altre ribellioni importanti.

Rodolfo Costanza

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 30 maggio 2021.
Per gentile concessione dell'Autore
.
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29/05/2021

Scuola. "Facciamo la differenza... con la differenziata"; concluso il progetto al "Roncalli" di Grotte

 

Facciamo la differenza... con la differenziata
Lo spettacolo

Alfonso Provvidenza, Carmela Figliola e Antonio Morreale
Provvidenza, Figliola e Morreale

 

"Facciamo la differenza… con la differenziata".
Si è concluso giovedi scorso, 27 maggio 2021, con lo spettacolo "Alla scoperta della Raccolta differenziata", il percorso didattico rivolto a tutti gli studenti dell’Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte dal titolo "Facciamo la differenza… con la differenziata".
Pensato per rispondere all’obiettivo 12 di Agenda 2030, volto a garantire modelli di consumo e produzione sostenibili, il percorso ha dato vita ad una delle assi portanti del curriculum verticale di Educazione Civica.
La novità del progetto ha posto le sue basi nella sperimentazione pedagogica del Service Learning, una metodologia che non si limita a promuovere una maggior conoscenza degli aspetti che contraddistinguono l’idea che la cittadinanza non sia soltanto un contenuto da trasmettere, ma chiede agli studenti di compiere concrete azioni solidali nella comunità nella quale si trovano ad operare.
Ed è per questo che la macchina organizzativa del "Roncalli" si è messa in moto coinvolgendo gli studenti di ogni ordine e grado, proponendo un tema sempre attuale, ma in una chiave del tutto innovativa: mettersi a servizio della comunità per trasmettere conoscenze, condividere contenuti, rinforzare comportamenti virtuosi.
Tante le attività che hanno visto come protagonisti gli studenti: la produzione di interviste impossibili ai cestini della differenziata, la realizzazione di spot pubblicitari, prodotti multimediali, reportage, utilizzo di lapbook, incontri con i rappresentanti del settore ambientale dei comuni di Grotte e Comitini, la pulizia degli spazi esterni agli edifici scolastici, la realizzazione di contenitori accattivanti per differenziare i rifiuti, le videoconferenze per la condivisione dei processi di differenziazione e smaltimenti organizzate dagli studenti della secondaria di primo grado con i più piccoli della scuola dell’infanzia.
Tantissime attività, tutte volte a limitare e ridurre le risorse consumate dalla popolazione mondiale, di gran lunga superiori a quelle che gli ecosistemi sono in grado di fornire. Attraverso l’utilizzo del Service Learning gli studenti hanno acquisito la consapevolezza che lo sviluppo sociale ed economico può avvenire solo in un quadro di sostenibilità, ma soltanto se e la nostra società modificherà in modo radicale il proprio modo di produrre e consumare beni.
La raccolta differenziata, che sta alla base di un’economia circolare, deve essere realizzata in modo puntuale e virtuoso da ciascuno, e la scuola, in tal senso, deve proporsi come agenzia educativa primaria. Ma come fare bene la raccolta differenziata se davanti ad una pila di cestini gli studenti entrano in confusione?
"Maestra, dove lo metto?".
"E questo dove va?".
"Qual è il cestino dell’organico?".
Sono queste le domande più frequenti che un insegnante si vede rivolgere durante la giornata scolastica a Grotte, visto che la scuola primaria e la scuola dell’infanzia non sono stati provvisti di contenitori specifici.
Per soddisfare questo importante bisogno, il "Roncalli" ha fatto specifica richiesta all’ISEDA, l’azienda che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti nel nostro Comune, di dotare le classi dei contenitori per la raccolta della carta, della plastica, del secco residuo e dell’umido.
L’ISEDA ha risposto positivamente alle richieste della scuola e ha inoltre proposto uno spettacolo di formazione-informazione sulla raccolta differenziata. Il Mago Pierre e Claudio, animatori ambientali, hanno condotto in un mondo magico gli studenti, fornendo a ciascuno di loro in modo simpatico, chiaro ed efficace, tante notizie e informazioni sullo smaltimento dei rifiuti, sull’impatto che i rifiuti hanno negli ecosistemi, sull’economia circolare.
Insomma, è bastata un’ora buona di battute, ironia, racconti, di perché, per far comprendere ancora meglio agli studenti l’importanza della raccolta differenziata. La magia ha sempre avuto un grande fascino su grandi e piccoli ed è riuscita anche a bucare lo schermo.
Lo spettacolo, nel rispetto dei protocolli anti Covid, è stato seguito in diretta streaming da ciascuna classe sulle lavagne interattive.
Anche il Primo Cittadino di Grotte, Alfonso Provvidenza, e l’Assessore all’Ambiente e Territorio, Antonio Morreale (nella foto a lato, insieme alla prof.ssa Carmela Figliola) hanno partecipato allo spettacolo. Nell’ampio atrio della scuola secondaria, insieme agli studenti delle seconde classi, hanno sorriso alle magie del Mago Pierre.
Durante il suo intervento, il Primo Cittadino rivolgendosi ai ragazzi ha ribadito l’importanza del riciclo: "Dobbiamo lavorare tutti insieme per migliorare la nostra terra e per farlo basta veramente poco. Se c'è qualcosa che non va nel nostro territorio la colpa è nostra. Ricordiamoci che ad ogni azione c’è sempre una conseguenza. Ed è per questo che ciascuno di noi deve adottare dei piccoli comportamenti per mantenere pulito l'ambiente. Iniziamo col conferire negli appositi cestini le lattine vuote e i cartoni della pizza quando consumiamo questi prodotti negli spazi pubblici. Cari ragazzi se volete una terra migliore, se volete un paese migliore, un ambiente più pulito dovete stare attenti a quello che voi stessi fate. Per questo vi invito a dire ai vostri amici, ai vostri genitori, ai vostri fratelli di conferire nei cestini della spazzatura le lattine e i cartoni della pizza. Vi invito tutti a non abbandonare nulla per strada perché questi comportamenti sbagliati creano non solo un danno oggi, ma soprattutto un danno nel futuro. Bastano piccoli comportamenti per migliorare il nostro ambiente"
.  
  

Redazione
29 maggio 2021.
  
  

 

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29/05/2021

Comune. Le novità del Regolamento TARI; nota del presidente del Consiglio comunale Aristotele Cuffaro

 

Aristotele Cuffaro
Aristotele Cuffaro

Nota del Presidente del Consiglio comunale di Grotte, Aristotele Cuffaro, riguardante le novità del nuovo Regolamento TARI.

*****

"Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione del Regolamento TARI. Approvazione che dopo anni di ristrettezze introduce importanti novità a favore del cittadino.
Come evidenziato in Consiglio Comunale anche dall’assessore al ramo Antonio Morreale e dal sindaco Alfonso Provvidenza, il Regolamento introduce 3 novità importanti a favore del contribuente.
La prima novità è che saranno esentate dal tributo tutte quelle unità immobiliari prive di energia elettrica e utenza idrica. Cosa cambia rispetto al passato? Che mentre nel precedente regolamento questo tipo di esenzione era prevista solo per le abitazioni, oggi potranno usufruirne tutte le unità immobiliari, compresi magazzini e locali di deposito che non sono di pertinenza dell’abitazione.
La seconda interessa le famiglie in cui vi sia la presenza di un portatore di handicap, le famiglie economicamente disagiate e le associazioni di volontariato operanti sul territorio comunale. L’art. 26 infatti prevede che il Consiglio comunale, in sede di approvazioni delle tariffe TARI, potrà deliberare riduzioni ed esenzioni di valenza sociale, assicurando la copertura finanziaria con risorse diverse dai proventi del tributo, non gravando quindi direttamente sugli altri contribuenti.
La terza novità invece è indirizzata a chi contribuisce alla riduzione dei rifiuti organici che vengono conferiti al servizio pubblico, prevedendo quindi una riduzione del 20% sulla parte variabile del tributo a tutte quelle utenze che decideranno di aderire al compostaggio domestico. Tale pratica sarà incentivata inoltre attraverso la fornitura in comodato d’uso gratuito di apposite compostiere.
La riduzione sul tributo è subordinata alla presentazione di apposita istanza, che attesti l’avvenuta attivazione della pratica del compostaggio domestico, secondo le modalità e la tempistica previste dal nuovo “Regolamento comunale per la pratica del compostaggio”, e alla sottoscrizione di apposita convenzione. Tale procedura dovrà essere attuata anche per le utenze che già detengono una compostiera
"
. 
 

 

   

Il Presidente del Consiglio comunale
Aristotele Cuffaro

 

 

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29/05/2021

Politica. Raccolta di firme della "Lega Sicilia - Salvini"; domenica 30 maggio in Piazza Marconi

 

Raccolta di firme della "Lega Sicilia - Salvini"
Manifesto

La Sezione "Lega Sicilia - Salvini" di Grotte aderisce all'iniziativa messa in campo dal partito in diverse piazze d'Italia, per la raccolta di firme a difesa del Made in Italy in Europa e dei prodotti italiani.
"In vista del tesseramento 2021, a seguito del lavoro che sta mettendo in atto il nostro segretario regionale on.le Nino Minardo - si legge nel comunicato diffuso ieri - intendiamo lanciare un messaggio inclusivo nei confronti della società civile,di professionisti,e di quanto vorranno aderire al progetto della "Lega Sicilia Salvini Premier"a vantaggio della nostra comunità. L'intento è quello di crescere, radicarsi e rafforzare la squadra esistente. Invitiamo i cittadini a venire al nostro gazebo, domenica mattina 30 maggio in Piazza Marconi dalle ore 09.00 alle ore 13.00"
.  
  

Redazione
29 maggio 2021.
  
  

"Lega - Salvini Premier" sezione di Grotte (AG)

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27/05/2021

Scuola. "Caro Sindaco..."; lettera dell'alunna Chiara Figliola al primo Cittadino di Grotte

 

"Caro Sindaco..."
"Caro Sindaco..."

"Caro Sindaco..."; così inizia la lettera che l'alunna Chiara Figliola - ultimo anno di Scuola Primaria dell'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte e Comitini diretto dal prof. Emanuele Giordano - ha indirizzato ad Alfonso Provvidenza, Primo Cittadino del suo paese. L'occasione è stata l'annuale ricorrenza della Giornata Mondiale della Terra.

"Caro Sindaco..."
"Caro Sindaco..."

"Colgo l'occasione per ringraziarla, il "panarieddru" è stato molto gradito - scrive Chiara, ricordando il regalo consegnato dal Sindaco agli alunni in occasione delle festività pasquali -. Oggi è la giornata mondiale della nostra madre Terra. Purtroppo la Terra soffre a causa dei comportamenti sbagliati degli esseri umani - prosegue l'Alunna -. L'inquinamento delle nostre terre e dei nostri mari rappresenta un serio pericolo per animali, piante ed esseri umani. I rifiuti rovinano la natura e tante strade che si trovano vicine al nostro paese, certe volte diventano vere e proprie discariche".
Dopo le considerazioni espresse con grande maturità, la giovane autrice della lettera passa alle proposte: "Quando finirà la pandemia mi piacerebbe che lei organizzasse qualche campagna di sensibilizzazione per educare tutti i bambini e i ragazzi a diventare degli adulti responsabili e innamorati della nostra madre Terra".
Lo scritto si conclude con il bel disegno di un globo terrestre verde e sorridente.
Il Sindaco, ringraziando Chiara per la lettera, ha dichiarato il suo impegno a continuare a portare avanti, insieme alla Scuola, le diverse iniziative di sensibilizzazione già avviate nei confronti degli studenti, a favore dell'ambiente e del rispetto della natura
.  
  

Redazione
27 maggio 2021.
  
  

 

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27/05/2021

Comune. Nuovo avvio del compostaggio domestico: istanze, compostiere e risparmio in bolletta

 

Guida al compostaggio domestico
Guida al compostaggio domestico

Riproposta a Grotte la pratica del compostaggio domestico.
"Al fine di promuovere ed incentivare la pratica del compostaggio domestico - si legge in una nota ufficiale diffusa dall'Amministrazione comunale di Grotte - e più in generale la salvaguardia dell’ambiente, questa Amministrazione Comunale ricorda che può essere richiesta la fornitura di compostiere domestiche, contattando l’Ufficio Ambiente del Comune. La richiesta potrà essere effettuata dalle singole utenze domestiche che hanno a disposizione terreni privati o pertinenze adiacenti all’abitazione. L’utente che vorrà aderire alla pratica del compostaggio domestico, secondo quanto previsto dal regolamento, avrà diritto alla compostiera in comodato gratuito, oltre ad una riduzione del 20% sulla parte variabile della tariffa".
Il Comune di Grotte è stato uno dei primi Comuni siciliani ad avviare, già nel mese di giugno 2009, il compostaggio domestico e non domestico (leggi la notizia); pratica che era stata accolta con entusiasmo dai cittadini e che aveva contribuito a ridurre in maniera significativa la frazione umida da conferire con la raccolta differenziata. Nel settembre 2016 l'iniziativa era stata reiterata con la distribuzione di altre compostiere (leggi la notizia). Di questi giorni è la notizia di una nuova distribuzione di compostiere ai cittadini che ne faranno richiesta.
Il Regolamento Comunale per la pratica del compostaggio (leggi il Regolamento), approvato dal Consiglio comunale (leggi la deliberazione) nel gennaio 2019, prevede la possibilità per i cittadini che abbiano a disposizione dei terreni privati o delle pertinenze adiacenti alla propria abitazione, di fare richiesta (scarica il modulo di richiesta) per ottenere in comodato d'uso gratuito dal Comune una compostiera, dove conferire i rifiuti organici, denominati anche "umido". Con la firma di una apposita convenzione (scarica il modulo di convenzione) e l'utilizzo della compostiera, l'utente beneficerà della riduzione del 20% sulla parte variabile della tariffa.
Per un corretto impiego della compostiera è stata predisposta una guida al compostaggio domestico, in distribuzione gratuita (leggi la guida).
È possibile contattare l'Ufficio Ambiente del Comune di Grotte (geom. Giovanni Vetro) al n° 0922.947514 per ulteriori informazioni.  
  

Redazione
27 maggio 2021.
  
  

 

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26/05/2021

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della settimana

 

Programma della settimana
Unità Pastorale
 

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti (disponibili anche alla pagina "Chiesa").

Lunedi 24 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa, Compieta, Coroncina della Divina Misericordia, Benedizione eucaristica;
- ore 19.00, in chiesa Madre, incontro di preghiera dell'associazione Rinnovamento nello Spirito.

Martedi 25 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi mattutine;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa, Compieta, Coroncina della Divina Misericordia, Benedizione eucaristica (con la partecipazione dei cresimandi e dei loro genitori).

Mercoledi 26 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi mattutine;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, incontro per il gruppo dei collaboratori per la liturgia.

Giovedi 27 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 09.00, nella chiesa San Francesco, Novena allo Spirito Santo, santa Messa, Adorazione eucaristica e confessioni sino alle 12.00;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri (animazione a cura del gruppo della Medaglia Miracolosa);
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa, Compieta, Coroncina della Divina Misericordia, Benedizione eucaristica;
- ore 19.00, in chiesa Madre, Adorazione eucaristica;
- ore 19.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, incontro per le coppie di sposi;
- ore 20.30, in chiesa Madre, preghiera comunitaria e catechesi.

Venerdi 28 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi mattutine;
- ore 17.00, in Oratorio (ex Ancelle riparatrici in Via Del Gesù), incontro per giovani dai 15 ai 17 anni e per i cresimandi;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa, Compieta, Coroncina della Divina Misericordia, Benedizione eucaristica;
- ore 20.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, Itinerario dei fidanzati.

Sabato 29 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi mattutine;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa prefestiva, Compieta, Coroncina della Divina Misericordia, Benedizione eucaristica.

Domenica 30 maggio - Solennità della Santissima Trinità
- ore 08.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, santa Messa.

Numero di fedeli consentito nelle chiese di Grotte:
- chiesa Madre: 112
- chiesa Madonna del Carmelo: 60
- chiesa San Rocco: 25
Disposizioni particolari:
- non è consentito l'ingresso a persone con una temperatura corporea pari o superiore a 37,5° o che hanno avuto contatti con persone positive a SARS-COV2 nei giorni precedenti.
I fedeli hanno l'obbligo di:
- entrare ed uscire dalla chiesa rispettando la distanza di 1,5 metri dagli altri fedeli;
- indossare la mascherina;
- igienizzare le mani al dispenser situato all'ingresso;
- occupare il posto contrassegnato;
- mantenere la distanza di almeno 1 metro laterale e frontale dalle altre persone;
- evitare qualsiasi forma di contatto fisico;
- non dare il segno della pace;
- attenersi alle indicazioni del celebrante per ricevere la santa Comunione;
- depositare le offerte per la parrocchia negli appositi contenitori;
- non sostare in chiesa o sul sagrato dopo la celebrazione
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Redazione
26 maggio 2021
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26/05/2021

Chiesa. incontri formativi per i giovani dai 15 ai 17 anni

 

Incontri formativi per i giovani
Locandina

A partire da venerdi 28 maggio, 4 incontri formativi per i giovani di Grotte.
L'Unità Pastorale di Grotte ha comunicato che a partire dal prossimo venerdi, 28 maggio 2021, si terranno presso l'oratorio di Via Del Gesù (ex Istituto delle Ancelle Riparatrici) quattro incontro formativi.
Gli incontri sono rivolti in particolare ai giovani dai 15 ai 17 anni, con riferimento specifico ai cresimandi ed a quanti si dedicano all'educazione dei giovani.
Queste le date, i relatori e i temi degli incontri:
- venerdi 28 maggio, ore 17.00, dott. Riccardo Pancucci (psicologo): "Emozioni e comunicazione nell'età adolescenziale";
- venerdi 4 giugno, ore 17.30, Mara Adile (Centro per la Pastorale Giovanile): "I giovani e la Chiesa";
- venerdi 11 giugno, ore 17.30, don Dario e don Alessio: "Pericoli ed effetti delle droghe nei giovani";
- venerdi 18 giugno, ore 17.30, Antonella Casucci e Grazia Pansica (CAV - Centro Aiuto alla Vita - Canicatti): "In attesa di una vita 'inattesa'"
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Redazione
26 maggio 2021.
  
  

 

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26/05/2021

Sport. Strepitosa vittoria a Brescia per i colori sociali del Grotte Calcio

 

Colori sociali del Grotte Calcio
Colori sociali del Grotte Calcio

Tornano vittoriosi in campo i colori sociali del Grotte Calcio.
Un ritorno in grande per la i colori della maglia giallo-nera, indossata con orgoglio dai calciatori della storica "Grotte Calcio FBC".
È successo a Brescia, dove una sfida tra colleghi ha riportato sul prato verde i colori tanto cari ai tifosi grottesi. Tra questi, il dott. Aurelio Zaffuto, specialista in Ortopedia e Traumatologia, Dirigente medico presso l'ente "Spedali Civili" di Brescia, Viceprimario della Divisione Ortopedia e Traumatologia presso il Presidio Ospedaliero di Gardone Val Trompia.
Nell'organizzare una partita tra colleghi, piccolo ma tanto atteso momento di evasione dopo oltre un anno vissuto nelle trincee del pronto soccorso e dei reparti ospedalieri, il dott. Zaffuto non ha avuto dubbi su quali colori far imprimere sulle magliette della squadra di "Ortopedia": i colori sociali del Grotte Calcio (vedi foto a lato).
E fu così che le maglie
giallo-nere sono tornate in campo, ieri a Brescia, nella sfida "Ortopedia" Vs "Chirurgia".
Per la cronaca: la partita è terminata con la vittoria di "Ortopedia", col risultato di 7 reti a 3. Determinante l'apporto in prima persona del dott. Zaffuto, che ha contribuito con la realizzazione di due reti
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Redazione
26 maggio 2021.
  
  

 

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26/05/2021

Persone. "Un grottese da ricordare: Calogero Montaperto"; di Domenico Criminisi

 

Calogero Montaperto
Calogero Montaperto

 

Col vento della vita
Col vento della vita

Grotte non dimentica i suoi figli.
Oggi, grazie all'opera del prof. Domenico Criminisi, ricordiamo la figura di un concittadino, Calogero Montaperto, ufficiale degli Alpini durante la Seconda Guerra Mondiale, decorato con la Croce al merito di Guerra.
Autore di quattro raccolte di racconti "Gente di casa nostra", "L'allegra ballata", "Foglie sparse" e "Col vento della vita", Calogero Montaperto è nato e vissuto a Grotte fino all’età di venti anni nel periodo tra le due guerre. Poi, il destino lo porterà altrove, ma il paese natio, che resterà costantemente nel suo cuore e nei suoi pensieri, occuperà un posto importante anche nei suoi racconti: le strade ed i quartieri di Grotte, oggi abbandonati, brulicano di gente e i protagonisti della storia del nostro paese di quegli anni riprendono vita.
È venuto a mancare nel 2015, all'età di 95 anni.

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Un grottese da ricordare: CALOGERO MONTAPERTO

Calogero Montaperto nacque a Grotte nel 1920. Visse i primi 20 anni della sua vita tra Grotte ed Agrigento dove, a completamento degli studi secondari, conseguì il diploma di maestro. Poi, un breve periodo lavorativo presso il Comune di Grotte e l’ufficio del lavoro di Agrigento, quindi, il corso di allievi ufficiali e, a soli 20 anni, in guerra.

Fu inizialmente mandato ad Aosta, con il grado di tenente, e da lì in Francia, nella valle dell’Isère, assegnato alla quinta divisione alpina “Pusteria” di stanza a Grenoble, in una regione già occupata dai tedeschi. Durante il servizio militare fu promosso capitano e poi tenente colonnello, guadagnandosi anche la decorazione con la croce al merito di guerra.

I soldati italiani svolgevano in quella regione una funzione di controllo del territorio e sebbene fossero considerati invasori, come in effetti erano, riuscirono ad instaurare con la popolazione locale e con gli italiani ivi residenti buoni rapporti tanto che, possiamo dedurre dai racconti del Montaperto, quel soggiorno fu, più che un servizio militare in tempo di guerra, una vera vacanza durante la quale, alle lunghe passeggiate, alle soste nei bar per rinfrescarsi, alle serate nei ristoranti, non mancò neppure la piacevole compagnia di belle ragazze.

Ma quella vacanza durò solo fino a quel tragico 8 settembre, quando i soldati italiani, braccati dai tedeschi, sbandati, abbandonati a sé stessi, tentarono di rientrare nella loro terra. Calogero Montaperto fu fatto prigioniero prima ancora di lasciare la Francia. Temette la fucilazione insieme agli altri 75 ufficiali italiani bloccati dai tedeschi. Poi, fortunatamente, la fuga e, dopo un viaggio avventuroso durato circa un mese, alla fine del settembre ’43, raggiunge il Lazio. Lì viene ospitato dai commilitoni, compagni di quella brutta avventura, che erano arrivati a casa. Avrebbe voluto proseguire il suo viaggio verso Grotte, ma i rastrellamenti dei tedeschi erano ancora in corso, i liberatori erano ancora lontani, perciò si lasciò convincere dagli amici a restare nascosto tra i monti della Ciociaria in mezzo a gente che riconobbe subito molto generosa e ospitale.

Quando gli fu possibile, grazie a un lasciapassare degli alleati, riprende il viaggio, arriva a Grotte “frastornato e avvilito”. Ma vi resta poco, appena il tempo di salutare parenti e amici, di assicurarsi che la liberazione fosse stata completata, e riprende il viaggio verso il nord. Nuovamente ad Aosta, dove per un anno insegna al Convitto Nazionale e quindi là dove il suo cuore aveva, forse, messo le radici, ad Anitrella, in Ciociaria. Lo aspettavano i suoi amici e probabilmente anche una ragazza, Nisia, che sarà la compagna della sua vita e mamma dei suoi tre figli: Ezio, Piero e Giuseppina.

In Sicilia, prima ancora di partire per la guerra, si era iscritto all’università. Voleva conseguire una laurea, ma fu un sogno che poté realizzare molto tempo dopo, nel Lazio. Si laureò in giurisprudenza e, mentre continuava ad insegnare, esercitò per tanti anni la professione di avvocato. Si dedicò anche alla politica. Credo che sia stato consigliere comunale ad Anitrella. Ma la sua passione era l’arte. Fu scultore, pittore, ma soprattutto scrittore. I suoi racconti furono pubblicati in quattro raccolte: "Gente di casa nostra" nel 1964; "L’allegra ballata" nel 2002; "Foglie sparse" nel 2003; "Col vento della vita" nel 2011. Un quinto libro di narrativa "Maschere e sacrestie" resta, forse ancora, in un cassetto della sua scrivania, in attesa di essere dato alle stampe.

Le notizie della vita di Calogero Montaperto sono ricavate dai suoi racconti prevalentemente autobiografici. Hanno come sfondo Moutiers in Savoia dove ha prestato il servizio militare durante la seconda guerra mondiale; Anitrella, nella Ciociaria, dove rimase nascosto, alla fine della guerra, per sfuggire ai rastrellamenti tedeschi, e dove formerà la famiglia e resterà per tutta la vita.

Un posto particolare, nei suoi racconti, occupa Grotte. Vi visse solo fino all’età di venti anni ma, quando scriverà i suoi racconti, riuscirà a ricordare e a descrivere nei dettagli i luoghi e i personaggi di cui narra le vicende e che chiama per nome e cognome. Spesso preferisce chiamarli con il loro soprannome, cosa che rende, a me che di quei personaggi ho un chiaro ricordo, più riconoscibili e ancora vivi i protagonisti delle tante storie curiose che racconta.
Ne ricordiamo alcuni: Caliddru Guardalacqua, fontaniere comunale e Turiddru Baruni, acquaiolo, primi attori del sistema di approvvigionamento idrico “a la funtana” quando Grotte era ancora privo di fogne e di acqua corrente; Turiddru di Piddra, il mimo del paese, e poi ancora, Ninu di Pruvinzina, Ignazio Tascarella, Vicienzu Muzzuni, Sariddru Fantauzzu, Vicienzu Polizzottu, Giacominu Lo Presti e tanti altri calciatori e tifosi che ogni anno, sul primo appezzamento di terreno pianeggiante che si rendeva libero dopo il raccolto, organizzavano partite di calcio che coinvolgevano l’intero paese.
Non mancano gli episodi che riguardano le vicende politiche del tempo, le contrapposizioni, non sempre incruente, tra le diverse fazioni che si contendevano il potere al Comune: le famiglie Licata, Vassallo, Seminerio. Curiosamente, anche allora come oggi, la banda municipale era divisa in due: una parte diretta dal maestro Don Nino Baldo, macellaio sotto l’orologio, che disertò, forse per ragioni politiche, la festa del Venerdì Santo, l’altra parte era diretta dal giovane maestro Paolino Licata che, quell’anno, assicurò la musica dietro l’urna.
Infine ricordiamo la storia un po’ pepata che ha coinvolto la professoressa Valenti, sorella dell’arciprete, complice inconsapevole del giovane Ciccio Ciraolo che, per sottrarsi agli sguardi indiscreti della strada, dà appuntamento alla sua ragazza proprio in casa della professoressa. Successivamente Ciccio Ciraolo, amico di Montaperto, dopo l’Accademia Militare di Modena, parteciperà alla guerra col grado di Maggiore, alla lotta partigiana in Lombardia, e pochi anni dopo morirà in un grave incidente stradale.

Quando scrive “Col vento della vita”, Montaperto è già anziano “con i capelli bianchi come la neve, proprio come quelli del caro ingegnere don Raimondo Spitali … e allora, spinto dalla nostalgia, ritorna al suo passato, a quel passato, molte volte amaro, ma che, almeno, gli diceva qualcosa, e ne prova tanta tristezza” (dal racconto “Perché”).

Ritorna, così, a Moutiers, in divisa di ufficiale degli Alpini, dalla sua amata Ester, ritorna a Grotte, tra gli amici a passeggiare a “la chiazza, … di punta a punta” da “li carrabunera a donna Tanina”, sui campi di calcio improvvisati a tifare per la squadra locale, ritorna bambino durante l’estate a “lu cuozzu di l’oru” nella casa di campagna dei nonni materni, del caro nonno Tommaso Parrinello che lo amò tanto.

Traspare, dai racconti, tanta nostalgia di quegli anni, tanti rimpianti ma anche tanta tristezza. Non lo confessa espressamente, ma, penso, che questa tristezza fosse stata determinata anche dal fatto di essere stato privo, nel periodo più importante della vita, dell’affetto e del sostegno del padre che, emigrato in America, sembra abbia mantenuto sporadici rapporti con la famiglia.
Di lui, Calogero parla poche volte e con distacco. Sembrano inesistenti i nonni paterni e gli altri parenti del ramo “Montaperto”. Al contrario, quelli del ramo materno sono costantemente presenti nei suoi pensieri. Sono le famiglie “Parrinello”, “Morreale” e “Ciraolo” (mia madre e mio zio Michelangelo).
Li rivede con piacere quando qualcuno di loro va a trovarlo o passa per Roma ed è molto emozionato, commosso, quando, l’unica volta che ritorna a Grotte da adulto nel 1979, li può riabbracciare tutti. E qui ancora nostalgia, rimpianti e qualche lacrima; li può riabbracciare tutti meno quelli che ci avevano lasciati e tra questi il caro zio Calogero Parrinello per il quale il nostro Montaperto era il nipote prediletto.

Tutte notizie, queste, che ho acquisito dai racconti di Montaperto che si mescolano con i racconti di mia madre, Ciraolo Carmela, cugina di Calogero Montaperto e sua coetanea, con il quale ha intrattenuto rapporti epistolari e telefonici fino agli ultimi anni della loro vita.

Personalmente ho un vago ricordo di Calogero Montaperto, della mamma e della sorella; li ho conosciuti quando, bambino, negli ultimi anni ’40, accompagnavo mia madre o mia nonna nella loro casa di via Calatafimi e quando li andammo a salutare la vigilia della loro partenza per Frosinone.
Quando Calogero si trasferì definitivamente ad Anitrella, infatti, anche la mamma e la sorella lo raggiunsero in Ciociaria lasciando, anche loro, definitivamente la Sicilia
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Prof. Domenico Criminisi
26 maggio 2021
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26/05/2021

Cronaca. Vandali in azione in Piazza Renzo Collura; il presidente Aristotele Cuffaro: "Fatto gravissimo"

 

Vandali in azione
Sassaiola

Vandali in azione
Vetri rotti

Abitazioni prese di mira da alcuni vandali, lo scorso fine settimana.
Una fitta sassaiola - almeno 15 grandi pietre rinvenute - ha investito il balcone di una abitazione nel quartiere di piazza fonte a Grotte, precisamente in Via Meli. I proprietari al rientro hanno trovato i vetri rotti e i mobili danneggiati (vedi foto a lato).
Il pericoloso "passatempo" escogitato da alcuni vandali, ancora non identificati, si ripete da diverso tempo; "Non è la prima volta che succede un atto del genere. Qualche tempo fa è toccato ad altre abitazioni: vetro rotto e portone di un garage forzato" asseriscono gli abitanti della zona, i quali chiedono "alle autorità un controllo più ferrato".
Ferma presa di posizione del Presidente del Consiglio comunale, Aristotele Cuffaro: "Quanto accaduto in questi giorni nel centro storico di Grotte ed esattamente nella zona della fontana "Piazza Renzo Collura" è gravissimo. I gruppi di ragazzi che a pietrate sfondano porte, finestre incuranti di arrecare danno fisico agli abitanti non è da considerare una semplice bravata, ma un  vero e proprio atto di microcriminalità. Nella qualità di Presidente del Consiglio condanno tali comportamenti e solidarizzo con le famiglie del quartiere. Ci azioneremo per rafforzare i controlli del caso e se verranno a verificarsi, nuovamente, spiacevoli violazioni i responsabili saranno denunciati alle autorità competenti"
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Redazione
26 maggio 2021.
  
  

Vandali in azione
Balcone danneggiato

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24/05/2021

Economia. Appello al Governo dagli architetti agrigentini: "Semplificare i lavori pubblici"

 

Rino La Mendola
Rino La Mendola

Semplificare i lavori pubblici: gli architetti agrigentini lanciano un appello al Governo per far ripartire un settore che, sul territorio agrigentino, negli ultimi 10 anni ha perso 4.300 posti di lavoro.
Settore delle costruzioni e dei lavori pubblici: per gli architetti agrigentini è necessaria un’immediata ripartenza per arginare i danni prodotti dalla pandemia da Covid che sta alimentando una grave crisi. Crisi che, negli ultimi lustri, aveva già notevolmente interessato la provincia di Agrigento.
Sono circa 4.300 i posti di lavoro del settore delle costruzioni persi nell’agrigentino, durante gli ultimi dieci anni, secondo i dati censiti dalla Cassa Edile, che ha registrato anche la chiusura di 707 imprese e la perdita di circa 23 milioni di euro di salari. Per rilanciare il settore, il Governo nazionale sta lavorando a un nuovo decreto legge per una semplificazione dei lavori pubblici che guarda soprattutto agli appalti, continuando ad ignorare - secondo gli architetti della provincia di Agrigento - altre fasi importanti nell’esecuzione delle opere pubbliche.
Così non risolveremmo nulla - afferma il neoeletto presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento Rino La Mendola -. Bisogna intervenire con un pacchetto organico di emendamenti al codice dei contratti, finalizzato alla semplificazione dell’intero processo di esecuzione dei lavori pubblici: dalla programmazione al collaudo dei lavori. Non basta accelerare gli affidamenti se l’esecuzione dei lavori continua ad essere paralizzata, già a monte, da una lunga programmazione e da complicate procedure di redazione e approvazione dei progetti e, a valle, da collaudi che vengono redatti, sempre più frequentemente, dopo tanti anni dalla fine dei lavori, magari quando le opere pubbliche sono già fatiscenti. Pensare poi alle procedure emergenziali utilizzate per la ricostruzione del ponte di Genova come un modello a cui fare riferimento in regime ordinario è assurdo, in quanto le regole e i principi della libera concorrenza e della trasparenza nei lavori pubblici sono fondamentali. La velocità delle procedure - sottolinea La Mendola - può essere garantita anche utilizzando strumenti come il concorso di progettazione a due gradi che garantisce libera concorrenza e qualità del progetto. Tale procedura è stata infatti utilizzata, con successo, proprio a Genova, non per la ricostruzione del ponte, ma per la riqualificazione dell’area del “Polcevera”, devastata dal crollo dell’infrastruttura”.
Gli architetti agrigentini, per superare una crisi del settore che sta colpendo in modo particolare liberi professionisti e imprese che operano in provincia, lanciano un appello al Governo nazionale affinché da un lato venga finanziato un fondo di rotazione che punti a un modello innovativo per alimentare gli incarichi ai liberi professionisti e, dall’altro, affinché il nuovo decreto legge possa introdurre una serie di dispositivi, finalizzati a modificare il codice dei contratti per rilanciare la centralità del progetto e garantire la semplificazione dell’intero iter di esecuzione delle opere pubbliche: dalla programmazione al collaudo dei lavori
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Redazione
24 maggio 2021.
  
  

 

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24/05/2021

Riflessioni. "Accoglienza della Sinistra agli extracomunitari nella bella città di Milano"; di Antonio Pilato

 

Antonio Pilato
Antonio Pilato

Riflessione del prof. Antonio Pilato.

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Venerdi corso, mi sono alzato, e ho fotografato questi disperati per documentare l'accoglienza intelligente di tutta la Sinistra, compresa quella del signor Sindaco di Milano, che si ricandida.
Il sottoscritto, invece, pensa che questi politici si servono del "cavallo di Troia" allo scopo principale di entrare nelle coscienze e conquistare consenso elettorale, come i greci coi troiani.

21 maggio 2021, ore 08.00, adiacenze all'ufficio postale di Via Rosolino Pilo
(21 maggio 2021, ore 08.00, adiacente all'ufficio postale di Via Rosolino Pilo).

Sempre davanti all'ufficio postale di Via Rosolino Pilo
(Sempre davanti all'ufficio postale di Via Rosolino Pilo)

Galleria di Corso Buenos Aires. Davanti al Teatro dell'Elfo
(Galleria di Corso Buenos Aires. Davanti al Teatro dell'Elfo)

Galleria di Corso Buenos Aires. Davanti al Teatro dell'Elfo
(Galleria di Corso Buenos Aires. Davanti al Teatro dell'Elfo)

Queste foto documentano il tipo di accoglienza "conseguenziale", che PD, Movimento Cinque Stelle e LeU riservano agli extracomunitari che giungono nella bella città di Milano, ricca, lussuosa , modello di civiltà, punto di riferimento della moda europea ecc. ecc., governata dalla Sinistra.
A futura  memoria
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Antonio prof. Pilato
 

 

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23/05/2021

Romanzo. "Chi era il vero padre di Gesù?", di Rodolfo Costanza; 22^ puntata

 

Fuga in Egitto - Guttuso
Fuga in Egitto
R. Guttuso



Prof. Rodolfo Costanza
Prof. Rodolfo Costanza

 
"Chi era il vero padre di Gesù?"
(Una giovinetta ripudiata dal re)
     
Fuga in Egitto - Guttuso
(Fuga in Egitto, di Renato Guttuso)

(22^ puntata)

Cap. 22
Un atroce dubbio

     In tutta la Galilea nessuno sa cosa preservi il futuro, meno che meno la famiglia di Joseph. Myriam, nonostante la prole e il passare degli anni, è ancora bella, slanciata e conserva la sua grazia di donna piacente. L’avanzare dell’età si riflette nel suo fisico asciutto che non ne fa diminuire la serena bellezza.
     Gesù ha circa dieci anni e ha fatto molti progressi negli studi, aiutato dal padre e dal suo insegnante, con grande soddisfazione dei genitori i quali si stupiscono delle cose positive che si dicono di lui. Dice di lui l’evangelista Luca: «Il bambino cresceva, si fortificava ed era pieno di sapienza e la grazia di Dio era sopra di lui». Egli ormai conosce molto bene l’aramaico e inizia ad apprendere anche i rudimenti dell’antica e ieratica lingua ebraica e qualche parola di greco, inoltre approfondisce la conoscenza della Torah, dei Salmi e degli altri libri sacri in modo più analitico. Egli ha uno spirito incredibilmente precoce nel leggere gli stati d’animo materni, paterni, dei paesani e nel decifrare le situazioni concrete che vivono i suoi genitori e i suoi fratelli in casa. In più, dimostra inclinazione straordinaria nell’apprendere le letture dei testi sacri in sinagoga.
     Un giorno d’inverno a Gesù tornano in mente le parole del cugino Giovanni sul fatto che forse non è figlio di Joseph. Ciò lo induce, guardandosi allo specchio, a notare che tra lui e il padre non c’è nessuna somiglianza fisica e rileva anche che non c’è nessuna affinità di carattere, diversamente dei fratelli. Riflettendo, Gesù trova anche strano che sia nato a Betlemme e non a Nazareth, quest’ultimo paese d’origine della madre. L’insieme di tutte queste cose lo porta a fare domande alla madre. Egli riceve risposte elusive che lo insospettiscono ancora di più.
     Gesù trova alcune risposte nella sinagoga che egli frequenta assiduamente, ciò gli consente di consultare i registri dove sono trascritti i matrimoni che vi sono stati celebrati. Così scopre che Myriam e Joseph non si sono sposati a Nazareth, né a Betlemme, ma a Gerusalemme.
     A causa degli interrogativi che affollano la sua mente, Gesù, in cuor suo sente che non può essere il figlio di Joseph e nonostante questi terribili dubbi vuol bene al padre adottivo, anzi gli vuole bene più di prima. Egli ogni volta che è indotto a fare alla madre qualche domanda essa risponde sempre evasivamente; ciò conferma che i suoi sospetti possano essere fondati. Gesù, come tutti i ragazzi caparbi e amanti del vero, non si sentirà in pace con se stesso finché non saprà la verità.
     Egli viene a sapere da un lontano parente che vive a Cana che per circa un anno la madre era vissuta a Gerusalemme alla corte del re Erode. E proprio in quel tempo Joseph era stato in carcere in quella città poiché coinvolto in un presunto attentato alla persona di Erode con un giovane di Cana che faceva parte del gruppo di credenti che si era recato in pellegrinaggio in città per la festa della Pasqua. Le parole del parente s’insinuano nella sua mente come un tarlo, impedendogli per alcune notti perfino di dormire. Tutte queste informazioni inducono Gesù a trattare gradualmente Myriam con una certa freddezza che aumenterà man mano che saprà la verità (in questo modo si spiega il comportamento freddo e scostante di Gesù verso la madre, non solo alle nozze di Cana ma anche durante i suoi ultimi tre anni di predicazione per tutta la Palestina, prima della crocifissione).
     Il parente di Cana gli suggerisce: «Se vuoi sapere qualcosa di più su quegli avvenimenti ti devi rivolgere a persone che dieci anni prima lavoravano e, forse, faticano ancora oggi alla reggia del defunto re Erode». Gesù non riesce a sapere altro. Chi sa preferisce tacere, sia per timore di Dio, sia per evitare di sconvolgere la vita della famiglia del vecchio e stimato Joseph.
     Alla fine della primavera il rabbi della sinagoga di Nazareth e l’hazzan (l’insegnante) si presentano in casa di Myriam e Joseph dicendo loro: «Gesù ormai ha appreso quello che noi potevamo insegnargli, sarebbe opportuno, se voi siete d’accordo, con il nuovo anno scolastico d’inviarlo a studiare a Sepphoris».
     Dopo i primi cinque anni di studio, il ragazzo, verso l’undicesimo anno di età, entra nel secondo ciclo di formazione scolastica. Il ciclo dura due anni e ha per oggetto nuove discipline come la matematica, la storia di Israele, la grammatica, la letteratura ebraica, i primi rudimenti della lingua greca e alcune materie e tradizioni orali che la consuetudine ebraica trasmette come spiegazione e complemento dei testi sacri risalenti a Mosè e ai profeti. Il metodo è lo stesso, fondato sulla ripetizione e sull’allenamento della memoria e anche sull’analisi razionale di alcune parti importanti dei testi sacri.
     I genitori decidono di inviare Gesù per questi due anni in una scuola nella vicina Sepphoris, cittadina cosmopolita distante cinque miglia da Nazareth, in cui convivono greci, ebrei, fenici, siriani. Egli potrà il mattino presto andare a scuola su un carro di un conoscente amico di Joseph che giornalmente porta ortaggi e frutta da vendere in questa città, e ritornare dopo mezzogiorno con lo stesso carro a Nazareth. Mentre nel pomeriggio inoltrato, fino a sera, continuerà a frequentare la bottega del padre. Siccome Giuseppe diventa sempre più debole e lento, un po’ alla volta Gesù è costretto ad addossarsi parte del lavoro in bottega che svolge con diligenza e abilità.

* * *

     Joseph e Myriam si recano periodicamente a Gerusalemme in occasione della Pasqua o di altre importanti feste religiose, come fa ogni buon Israelita. Siamo nell’anno 6 d.C., qualche mese prima che Gesù termini i due anni di studio a Sepphoris, tutta la famiglia, anche quell’anno, decide di andare in pellegrinaggio a Gerusalemme.
     Secondo le prescrizioni legali Myriam e Gesù non sono obbligati a questo viaggio, tuttavia le donne di solito accompagnano i loro mariti; quanto ai figli, i padri più osservanti li conducono con loro anche prima dei tredici anni.
     Il pellegrinaggio in genere si compie con gruppi di parenti, amici, conoscenti e paesani, formando piccole carovane che si aggregano ad altri gruppi, viaggiando insieme lungo il cammino. Da Nazareth a Gerusalemme le soste notturne sono quattro, perché la strada da percorrere è molto lunga. Nella città si giunge uno o due giorni prima del quattordici di Nisan e vi si rimane fino a tutto il 21 dello stesso mese, giorno in cui terminano le solennità pasquali.
     Diversamente dagli altri anni in cui avevano percorso la lunga e tranquilla strada litoranea, detta Via maris proveniente da Damasco, che si snoda per buona parte non lontano dalla costa mediterranea, essi questa volta, per non stancare le fragili membra dell’ormai vecchio falegname, decidono di percorrere la più breve ma pericolosa Strada regia detta anche Strada dei ladri (era chiamata così poiché avvenivano in continuazione delle aggressioni e rapine da parte di ladri e predoni samaritani a danno di altri ebrei) che attraversa parte della Samaria.
     Con due asini, le provviste, le coperte e le stuoie necessarie, si avviano, assieme ad altri gruppi, a sud-est verso la cittadina di Scytopolis; da lì lentamente puntano verso sud costeggiando a breve distanza il fiume Giordano. Onde evitare problemi con i Samaritani, aggirano il villaggio di Salim. E mentre lasciano alle spalle questa cittadina, Gesù sente il vecchio imprecare contro i Samaritani; a questo punto chiede: «Come mai, padre, sei così adirato verso costoro?».
     «Caro figlio», risponde Joseph, «devi sapere che non passa buon sangue tra i Samaritani e gli altri Ebrei. Quando, nove secoli fa, il regno di Salomone cominciò a declinare e gli Israeliti si disunirono, i Samaritani dichiararono di discendere dalle dieci tribù del regno di Israele. Essi pertanto rivendicarono di essere i veri ebrei sia per la loro presunta genealogia, sia perché affermano di praticare la vera fede verso Elohim, sia perché, loro dicono, di rispettare la tradizione della legge di Mose. In realtà essi sono smentiti dal Libro dei Re e dalla Torah secondo cui essi sarebbero stati deportati in massa sette secoli fa nelle lontane regioni dell’Impero Assiro e vi avrebbero perso l’identità ebraica a causa dell’unione con donne del luogo».
     Un altro motivo di discordia deriva dal fatto che «i Samaritani sostengono che il libro del Deuteronomio è falso poiché situa il luogo eletto da Dio sul Monte Sion, mentre secondo loro sarebbe il monte Garazim, dove hanno un tempio. Peraltro, affermano che l’altare di Dio sarebbe stato costruito non sul Monte Ebal, come vogliono gli altri ebrei, ma sul monte Garazim. Sono talmente prevenuti da considerare sia l’antico santuario costruito a Silo, sia il Tempio di Gerusalemme, costruito da Erode, come assolutamente sacrileghi».
     «Tutto ciò», dice Joseph, «li ha resi invisi a tutti gli altri Ebrei; di converso è cresciuto in loro l’odio verso i loro confratelli di Giudea e di Galilea, i quali evitano di avventurarsi e passare singolarmente attraverso la Samaria per paura di essere aggrediti e derubati, cosa che avviene spesso».
     «Padre!», esclama Gesù, «non sarebbe giunto il momento che queste divisioni tra Samaritani, Giudei, Galilei, Farisei, Sadducei ed Esseni e Zeloti finissero una volta per sempre e si pensasse al bene comune?».
     «Sì! Hai ragione figlio mio», dice Joseph. «Mi chiedo anch’io se il paese possa mai raggiungere l’unità di territorio e, principalmente, di popolo, vista la forte avversione che pervade questi variegati gruppi di nostri compatrioti».
     Mentre proseguono verso Alexandreion, paese di carrube, cotogne e melograni, sono accompagnati alla propria destra, alla distanza di pochi centinaia di metri, da una lunghissima verde macchia di alberi e vegetazione che fiancheggia le argentee acque del Giordano che veloci si dirigono verso il Mar Morto. È lì che incontrano dei Samaritani i quali, con mal celata irritazione, mentre li incrociano sputano per terra in segno di disprezzo.
     Poco dopo Joseph rivolto al figlio esclama: «Hai visto! Era prevedibile e da mettere nel conto. Ciò conferma quanto ti avevo detto prima. La miglior cosa è non farsi coinvolgere nelle loro provocazioni».
     È il primo pomeriggio del quarto giorno; la carovana, arrivata nell’oasi di Gerico, punta verso ovest, in mezzo a ulivi nodosi e contorti. La pista inizia a salire verso Gerusalemme della quale, verso il tramonto, si cominciano a vedere in lontananza i bastioni della città.

* * *

     Eseguite le formalità per entrare a Gerusalemme, e le incombenze riguardanti i riti del Tempio, Gesù chiede al padre, in attesa dell’offerta sacrificale ad Adonai (il Signore, l’Eterno), se può chiarirgli i meccanismi, le gerarchie e le funzioni inerenti al Tempio e alla casta sacerdotale. Joseph fa intendere che il discorso è molto lungo per spiegare quanto chiesto dal figlio, ma il ragazzo insiste (per gli Ebrei di allora la formazione religiosa da bambini era di spettanza del padre, poiché solo gli israeliti maschi andavano a scuole e potevano diventare sacerdoti o rabbini. Le donne invece erano lasciate nella completa totale ignoranza).
     Joseph esordisce dicendo: «A prescindere da quanto previsto dai sacri testi, che tu in parte dovresti ormai conoscere, nel Tempio domina il sacerdozio levitico che ha a capo il sommo sacerdote e in forza dell’ordinamento teocratico è anche il capo di tutta la nazione. Egli riunisce in sé la suprema autorità religiosa e anche quella civile. Così è teoricamente, ma in pratica oggi il potere effettivo del sommo sacerdote è in realtà assai ridotto».
     «I Maccabei discendenti degli Asmonei», prosegue il vecchio, «nel passato sono stati, nello stesso tempo, sommi sacerdoti e re, attuando nuovamente l’antico ideale d’Israele. Privati i Maccabei del trono, i sommi sacerdoti sono stati eletti sempre tra i membri di talune famiglie sacerdotali facoltose che hanno avuto e detengono particolare potere e ricchezze e costituiscono, dentro il ceto ecclesiastico, una casta di aristocratici».
     Joseph continua: «Una volta eletto, il sommo sacerdote diventa il ministro del culto e il capo di tutti i servizi del Tempio. A lui personalmente spetta di celebrare la liturgia nel giorno di Yom Kippur (Giorno di Espiazione) ma, talvolta, officia anche altre feste solenni. Nel campo civile il sommo sacerdote agisce specialmente come capo del Sinedrio, la cui presidenza gli spetta di diritto. Soprattutto in questa funzione, il suo potere effettivo è diminuito con il re Erode il quale, oggi, indica le direttive in campo civile.
     Così il capo del Sinedrio esegue le direttive che provengono da chi ha il vero potere, cioè chi ha la corona regale. Questa sudditanza del Sinedrio verso Erode ha finito per portare agli estremi il discredito del più venerando degli istituti del giudaismo postesilico. I sommi sacerdoti appartengono alla confraternita aristocratica dei Sadducei, il cui indirizzo dottrinale è esplicitamente combattuto dai Farisei, dagli Scribi e da altri gruppi religiosi».
     «Come avrai capito», caro Yeshu’a, «da quando mi sono stabilito a Nazareth, stimo poco la classe sacerdotale e i Sadducei. Sebbene io sia un Fariseo, non ho molta stima e fiducia verso costoro. Fiducia che persi quando fuggii da Gerusalemme (nell’autunno del 29 a.C.) per evitare di essere arrestato dalle guardie di Erode per sospetta e indiretta partecipazione a un complotto per attentare alla vita del re. In quest’occasione da parte dei Farisei non ebbi nessun aiuto per riuscire a fuggire. I capi di questa corrente sono dei falsi, a loro interessa mantenere il loro potere, dei singoli adepti non interessa niente, essi li utilizzano come massa d’urto per i loro interessi politici, religiosi ed economici».
     «Ritornando a parlare dei sacerdoti (cohen), c’è da dire che», chiarisce Joseph, «il servizio liturgico è svolto nel Tempio dai discendenti della tribù di Levi, che rimangono distinti nei due antichi ruoli di sacerdoti e di semplici Leviti. Un’altra incombenza riservata ai Leviti è la formazione di diverse squadre di militi ognuna delle quali è composta di un sacerdote e sette leviti che hanno il compito di perlustrare le aree attorno al tempio giorno e notte. Nel compiere i loro uffici, i sacerdoti tuttavia si rendono benemeriti verso la società più di altre persone, perché con questi riti placano Dio e assicurano la sua protezione al popolo di Israele».
     Gesù sollecita Joseph a continuare.
     «È soprattutto fra il basso clero costituito dai Leviti e anche tra i sacerdoti di famiglie non aristocratiche e meno urbanizzate che si trovano gli spiriti più profondamente religiosi, che in silenzio pensano agli antichi benefici dati da Dio a Israele e aspettano ansiosamente che egli ritorni ad aiutare per il futuro il suo popolo. Per citare un solo esempio: da una di queste famiglie rurali di sacerdoti era iniziato (nel 166 a.C.) il risorgimento nazionale dei Maccabei contro i Seleucidi, che ha richiamato a nuova vita l’ebraismo in forza di alcuni principi nazionali e religiosi».
     «A ogni modo», dice  Joseph, «questa parte sana del basso clero e dei Leviti  è, come  avviene  sempre, la meno considerata dal popolo nelle ordinarie vicende della vita spirituale e sociale d’Israele. Purtroppo il popolo è attirato invece da molti altezzosi sacerdoti che spadroneggiano nel Tempio e si spartiscono la direzione dei lucrosi affari con il benestare di Erode con cui s’intendono molto. Numerosi sacerdoti che servono Dio, oltre ad essere altezzosi, sono pure sospettosi e ingordi e come ha detto il grande Hillel: “Più sono i servi, più aumentano i furti”. I maggiori furti sono purtroppo perpetrati dalla casta dirigente sacerdotale attraverso la decima. E poi c’è da aggiungere le imposte per il tempio, le offerte sacrificali e molto altro di cui non ti sto dicendo. Tutte queste imposte sono obbligatorie anche per tutti gli ebrei che risiedono dentro e fuori Israele».
     «Figlio mio!», prosegue l’anziano falegname. «Dopo il sommo sacerdozio, l’istituzione massima del giudaismo come autorità legale è il gran sinedrio (Beth Din) o suprema corte nazional-religiosa. Sebbene la tradizione rabbinica ne attribuisca la fondazione a Mosè, le sue vere origini non risalgono a prima del periodo seleucida i cui re dominarono la Palestina. Essi imposero in Gerusalemme una forma di governo locale, il consiglio degli anziani (gran sinedrio), già in vigore in molte città ellenistiche. L’autorità effettiva del gran Sinedrio diminuì quando sorsero la monarchia nazionale degli Asmonei prima e il potere dispotico come quello di Erode poi».
     «Il gran Sinedrio è formato di settantuno membri », prosegue Joseph, « ed è in prevalenza composto da eminenti sacerdoti e membri aristocratici. Qualsiasi causa religiosa e civile avente attinenza con la legge giudaica sono giudicate dal gran Sinedrio. Soltanto in un caso Roma non dà questa potestà, ed è nelle sentenze capitali che devono essere pronunziate dal magistrato romano. Uno dei compiti più importanti eseguiti dal gran Sinedrio è di contrastare il fervore messianico sempre irruento tra gli impazienti, gli oziosi, i fanatici e gli ignoranti che prosperano fra la massa del popolo d’Israele».
     «Bene! Figlio mio!», esclama Joseph. «Adesso sai abbastanza di quel che avviene nel Tempio di Gerusalemme e attorno a esso. Così puoi renderti conto che non tutto è oro quello che luccica in questo sacro luogo. Inoltre, non si trova solo virtù nella casta dei sacerdoti, degli scribi e dei Farisei, come comunemente si pensa».

Rodolfo Costanza

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 23 maggio 2021.
Per gentile concessione dell'Autore
.
© Riproduzione riservata.
  

 

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23/05/2021

Letture Sponsali. "Un amore che non si impone"

 

Amore Sponsale
Nozze di Giuseppe e Maria

Le "Letture Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal gruppo "Amore è..." (vedi il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i grottesi Vera e Francesco).

*****

Domenica scorsa abbiamo celebrato la Solennità dell'Ascensione, in attesa della Pentecoste. Il Signore Gesù, risorto e salito al cielo, seduto alla destra di Dio Padre, ci precede nella felicità piena della vita eterna.
La Sua Ascensione è direttamente correlata alla missione degli Apostoli, inviati nel mondo per annunciare la bella notizia, sostenuti dall'Amore di Dio e dalla sua forza. Le letture ci esortano a vivere la luminosità dell'annuncio e ribadisce alcuni aspetti centrali nella vocazione cristiana.
Per la vita sponsale, in particolare, queste esortazioni diventano preziosi fari per crescere nell'amore e nella carità reciproca: "comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell'amore, avendo a cuore di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace".
E, ancora, esorta ad essere "un solo corpo e un solo spirito" poiché "una sola è la speranza a cui siete stati chiamati, quella della vostra vocazione".
Nella lettura evangelica Cristo afferma che il Vangelo va proclamato ad ogni creatura, è pane spezzato per tutti, poiché la gioia del Vangelo è per ogni uomo e ogni donna. La creatura umana è fatta per essere amata e per essere salvata, per riempiere il proprio cuore con l'Amore di Dio. La proposta dell'annunzio evangelico incontra la libertà umana: ogni creatura è pienamente libera davanti al Vangelo.
Ed è proprio in questo che si manifesta pienamente l'Amore del Padre per la propria creatura: offre un Amore che non si impone, che può essere accolto o rifiutato, che si offre attendendosi una risposta pienamente libera.
Ecco che, dunque, anche il nostro modo di annunziare il Vangelo deve essere sempre molto rispettoso della libertà dell'altro e non deve mai accompagnarsi ad un atteggiamento di giudizio o di condanna ma deve avere a cuore la bellezza della creatura umana e i tempi di maturazione e di risposta del suo cuore.
L'annuncio è pienamente umano e cristiano se fa intravedere una Bellezza ed una Luce, se apre ad una gioia, se fa innamorare poiché conquista la libertà dell'altro.
Chiara e Fabio

Punto ch
iave
Pentecoste è occasione per fare spazio allo Spirito Santo nella nostra vita.
Il "venire" di Dio a noi dice che nel mistero di Dio, ma anche nella realtà dell'uomo immagine di Dio, nessuno viene per se stesso. Nel mistero di Dio e in quello dell'uomo, ognuno è "per l'altro". Il Consolatore viene dal Padre per testimoniare il Figlio. Dio è "per l'altro".
Il comandamento dell'Amore, verso Dio e tra di noi, non è una scelta fra le altre, ma è la realtà stessa di Dio, resa possibile anche a noi.
Lo Spirito non porta nuove rivelazioni ma fa capire e fa vivere la parola di Gesù, rendendola efficace nella nostra vita.
Glorifica Gesù facendolo conoscere agli uomini, suscitando la fede nella sua persona come Figlio di Dio. Con lo Spirito Santo, Dio diventa nostro Padre, Cristo diventa mio Signore e Salvatore, il Vangelo la parola della vita e la Chiesa una comunità che ci innesta nella Trinità.
Paola e Salvo 

  

Redazione
23 maggio 2021
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23/05/2021

Attualità. "Come salvare una farfalla"; di Innocenzo Infantino

 

Come salvare una farfalla
Essere umani

Non riesco a togliermi dalla testa questa foto.

Come salvare una farfalla


Passa, la ritrovo, la ripenso.
Mi chiedo come si possa ancora discutere sul "se" e non sul "come" salvare una farfalla a cui il mare stava togliendo le ali, un fiore con troppa acqua intorno che è prossimo a morire se non ritrova la terra, un neonato che non ha ancora né parole, né forze, né aria, né altro all'infuori del nettare d'amore che contiene.
Che è come pensarlo per ogni altro uomo minacciato dalle onde, perché ogni uomo lasciato solo nel mare del mondo, è come un bimbo senza nessuno
.  
  
Innocenzo Infantino
23 maggio 2021
© Riproduzione riservata.
  

 

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22/05/2021

Economia. Inaugurazione del primo Cantiere Superbonus 110% a Grotte

 

Inaugurazione del primo Cantiere Superbonus 110% a Grotte
Guarda il video

Inaugurazione del primo Cantiere Superbonus 110% a Grotte
Foto di gruppo

Inaugurazione del primo Cantiere Superbonus 110% a Grotte
Grimaldi e Cimino

Inaugurazione del primo Cantiere Superbonus 110% a Grotte.
Questa mattina, sabato 22 maggio 2021, si è svolta a Grotte la cerimonia d’inaugurazione del primo Cantiere Superbonus 110% avviato in paese, presso il Condominio SOTIM al Viale della Vittoria n° 199
(guarda il video).
La progettazione e la direzione dei lavori sono curate dallo Studio Tecnico costituito dagli architetti Giuseppe Grimaldi e Ignazio Infantino e dall'ingegnere Settimo Puglisi, mentre i lavori sono realizzati dall'Impresa Puglisi Snc
.

Inaugurazione del primo Cantiere Superbonus 110% a Grotte
(Guarda il video)

I lavori di efficientamento energetico dell’immobile condominiale, costituito da sei unità abitative più le pertinenze, consisteranno nella realizzazione di cappotto termico, nell’installazione di nuovi infissi a taglio termico, nell’adeguamento degli impianti di riscaldamento, nell’installazione ci caldaie a condensazione e del solare termico per la produzione di acqua calda. Al termine dei lavori il regolare funzionamento degli impianti consentirà un risparmio energetico di circa il 40%.
La misura governativa del Superbonus 110%  oltre a consentire una riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare nazionale, mira a creare lavoro ed occupazione con un notevole indotto in tutto il settore edile.
All’inaugurazione del cantiere (vedi foto a lato) sono intervenuti: il sindaco Alfonso Provvidenza, l’onorevole Rosalba Cimino (componente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati), il presidente del Consiglio comunale Aristotele Cuffaro, l’assessore all’Ambiente e Territorio e all’Urbanistica Antonio Morreale, gli architetti Giuseppe Grimaldi e Ignazio Infantino e l'ingegnere Settimo Puglisi.
Pubblichiamo il video dell’inaugurazione con le interviste al sindaco Provvidenza, all’onorevole Cimino e all’architetto Grimaldi
(guarda il video - riprese © a cura dell'Associazione Culturale "Punto Info").  
  
Carmelo Arnone
22 maggio 2021
© Riproduzione riservata.
  

 

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22/05/2021

Chiesa. Orari della Veglia di Pentecoste nelle tre parrocchie

 

Veglia di Pentecoste
Locandina

Si terrà questa sera, sabato 22 maggio, in tutte le tre parrocchie cittadine la Veglia di Pentecoste 2021, con orari anticipati rispetto al consueto in osservanza delle norme anti Covid-19 (per consentire ai fedeli il rientro a casa entro le ore 23.00).
L'Unità Pastorale di Grotte ha comunicato ufficialmente gli orari di inizio delle celebrazioni, che sono i seguenti:
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, Veglia di Pentecoste e santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, Veglia di Pentecoste e santa Messa;
- ore 19.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, Veglia di Pentecoste e santa Messa.
Le celebrazioni sono considerate "prefestive"
.  
  

Redazione
22 maggio 2021.
  
  

 

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22/05/2021

Comune. Nominati dal Sindaco i componenti del Nucleo di Valutazione

 

Nucleo di Valutazione

Sono stati nominati i componenti del Nucleo di Valutazione del Comune di Grotte.
Il sindaco Alfonso Provvidenza, con la determinazione n° 36 del 17 maggio 2021, ha nominato, sulla base della valutazione dei curricula dei candidati attestanti le competenze e le professionalità richieste per ricoprire l'incarico, i componenti del Nucleo di Valutazione nelle persone dell'ex  Segretario generale del Comune dott. Pietro Nicola Amorosia, dell’ing. Antonio Ciraolo e dell’ing. Katia Baldo.
La procedura non prevede la formazione di graduatorie di merito o per titoli; la nomina è avvenuta - secondo quanto previsto dal "Regolamento Nucleo di Valutazione" - in piena autonomia discrezionale nella valutazione dei candidati. A ciascun componente spetta un compenso annuo pari a euro 600,00 (non è dovuto alcun rimborso per le spese di viaggio, vitto o alloggio).
"Sono particolarmente soddisfatto - dichiara il sindaco Provvidenza - delle figure individuate; stimati ed autorevoli professionisti che certamente daranno un contributo di valore all’azione amministrativa della nostra cittadina"
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Redazione
22 maggio 2021.
  
  

 

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22/05/2021

Attualità. Rino La Mendola rieletto presidente dell'ordine degli Architetti della Provincia di Agrigento

 

La Mendola e Cimino
Rino La Mendola e Alfonso Cimino

Rino La Mendola rieletto presidente dell’Ordine per il mandato 2021-2025.
Si sono chiuse nella tarda serata di giovedi 20 maggio, con lo spoglio delle schede, le consultazioni elettorali per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Agrigento, per il prossimo mandato 2021-2025. Alla votazione hanno partecipato 571 architetti, 552 dei quali hanno votato Rino La Mendola, che ha raccolto un consenso pari al 97,55% dei votanti; a seguire, sono stati eletti tutti i componenti della lista che faceva riferimento allo stesso La Mendola. Sono stati eletti: Michele Ferrara, Giuseppe Antona, Giuseppe Mazzotta, Salvatore Porretta, Roberto Campagna, Giacomo Cascio, Mara Collura, Carmelina Drago, Pietro Fiaccabrino, Angela Muratore, Isabella Puzzangaro, Patrizia Russotto, Giuseppe Vita, Raimondo Zambuto.
Concluse le operazioni di spoglio delle schede elettorali, il presidente uscente Alfonso Cimino ha convocato gli eletti per l’insediamento del nuovo Consiglio e, all’unanimità, hanno votato il nuovo Presidente, nella persona di Rino La Mendola.
Nel corso dell’insediamento, sono stati elette anche le cariche istituzionali: Michele Ferrara (vicepresidente), Giuseppe Antona (vicepresidente aggiunto), Giuseppe Mazzotta (consigliere segretario) e Salvatore Porretta (tesoriere).
Durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo Consiglio è intervenuto il Presidente uscente, Alfonso Cimino, che continuerà a rappresentare gli architetti siciliani in senso alla Commissione Tecnico Scientifica dell’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente ed il Presidente neoeletto Rino La Mendola.
Si chiude oggi un percorso meraviglioso - commenta Alfonso Cimino -. Sono stati quattro anni intensi, di lavoro compiuto con grande senso di responsabilità e senso del dovere, durante il quale ho avuto l’onore di rappresentare gli architetti agrigentini e non abbiamo soltanto valorizzato la figura dell’architetto in tutti i campi ma abbiamo anche cercato di stimolare il nostro territorio. Una provincia, la nostra, meravigliosa che ancora stenta a essere motore pulsante della regione nonostante le bellezze architettoniche e ambientalistiche. Il nostro territorio è la vera porta del Mediterraneo e, quindi, deve avere il giusto rispetto. Lascio nella consapevolezza di aver pensato a un nuovo Consiglio che sarà guidato magistralmente dal mio instancabile amico Rino La Mendola. L’Ordine degli architetti è una grande famiglia, un’istituzione forte che, sono certo, continuerà a lavorare per il territorio agrigentino”.
Torno sul territorio - afferma Rino La Mendola - dopo la proficua esperienza maturata a livello nazionale, nel corso della quale ho avuto la soddisfazione di raggiungere una serie di obiettivi concreti e importanti per rilanciare la centralità del progetto di architettura nei processi di trasformazione del territorio e aprire il mercato del lavoro ai giovani e agli architetti di talento. Cercherò di sfruttare, nel migliore dei modi, l’esperienza maturata in seno a consessi impegnativi come il Consiglio nazionale e il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, per  superare le criticità che continuano ad affliggere la professione dell’architetto e per coinvolgere le istituzioni competenti in nuove politiche di gestione del territorio, fondate sulla qualità del progetto che puntino da una lato  alla rigenerazione urbana e al recupero dei nostri centri storici e, dall’altro, alla realizzazione di nuove  opere pubbliche finalizzato a ridurre il gap infrastrutturale che negli ultimi decenni ha progressivamente isolato la nostra terra. Tutto questo, proseguendo lungo un percorso già brillantemente tracciato dal Consiglio dell’Ordine uscente e dal presidente Alfonso Cimino, che ringrazio per avere consegnato, al nuovo Consiglio, un Ordine efficiente e in piena salute. Sono molto soddisfatto della composizione del nuovo Consiglio che integra la presenza di colleghi di provata esperienza con colleghi molto giovani in grado di apportare nuove idee e garantire nuovi impulsi nella gestione dell’Ordine”.
Un messaggio di congratulazioni per l'elezione è stato espresso dal Sindaco di Grotte: "L'Amministrazione comunale porge le più vive congratulazioni all'Arch. Rino La Mendola, Dirigente capo del Genio Civile di Agrigento, eletto presidente provinciale dell'Ordine degli Architetti di Agrigento - scrive il sindaco Alfonso Provvidenza -. L'autorevolezza e la professionalità dell'Arch. La Mendola rappresentano un sicuro punto di riferimento per lo sviluppo del territorio agrigentino e l'evoluzione del mercato del lavoro delle professioni tecniche".

Il presidente provinciale dell'Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali Maria Giovanna Mangione, saluta e ringrazia il presidente uscente dell'Ordine degli Architetti di Agrigento Alfonso Cimino per l'importante lavoro svolto in questi anni in piena sinergia e gli rivolge i migliori auguri per le nuove attività che lo vedranno impegnato; al contempo dà il "benvenuto" al nuovo presidente provinciale Rino La Mendola e ai consiglieri. "Siamo certi - dichiara Maria Giovanna Mangione - che continuerà la linea di piena collaborazione già avviata nel recente passato tra i nostri Ordini, sempre nell'interesse del territorio e dei professionisti"
.  
  

Redazione
22 maggio 2021.
  
  

 

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21/05/2021

Politica. On. Rosalba Cimino (M5S): "14 milioni di euro per le scuole siciliane"

 

Rosalba Cimino
Rosalba Cimino

14 milioni per le scuole siciliane”. L’annuncio del Piano Scuola Estate 2021 è del deputato del Movimento 5 Stelle Rosalba Cimino, componente della Commissione Cultura, che comunica la ripartizione delle somme destinate alla scuola e contenute nel Decreto Legge Sostegni: in totale 150 milioni.
Le somme saranno così ripartite: Palermo e provincia 3 milioni e 500 mila euro; Catania e provincia oltre 3 milioni 250 mila euro; un milione e 500 mila euro per Messina e provincia; un milione e 200 mila euro per la provincia di Agrigento; 1 milione e 200 mila euro per la provincia di Trapani; un milione e 100 mila euro per la provincia di Siracusa; poco meno di un milione di euro per la provincia di Ragusa; 785 mila euro per Caltanissetta; 400 mila euro per Enna.
Siamo soddisfatti di aver raggiunto il nostro obiettivo - spiega Cimino -, queste somme saranno destinate ad attività volte a potenziare l'offerta formativa extra curricolare dei nostri studenti, nei mesi che accompagnano i ragazzi all’inizio del nuovo anno scolastico, dopo due anni inficiati dalla pandemia”.
Le attività mireranno al recupero delle competenze di base, al consolidamento delle discipline, alla promozione di attività per il recupero della socialità, della proattività, della vita di gruppo delle studentesse e degli studenti
.  
  

Redazione
21 maggio 2021.
  
  

 

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21/05/2021

Trasporti. Dall'aeroporto di Trapani Birgi voli per Sharm El Sheik e Dubai

 

Aeroporto di Trapani Birgi
Trapani Birgi

Workshop all'aeroporto di Trapani Birgi tra compagnie aeree e operatori del turismo. Albastar annuncia voli per Sharm El Sheikh e Dubai. Presentata la convenzione tra Tayaranjet e Liberty Lines. In cantiere voli in elicottero da Birgi.
Primo workshop in presenza all'aeroporto di Trapani Birgi in occasione dell'anteprima di Travelexpo, borsa globale del turismo, che ha riunito agenti di viaggio, tour operator e rappresentanti delle compagnie aeree, operanti sullo scalo trapanese per un confronto sulle destinazioni della Summer 2021 e non solo. Durante l'incontro è stato anche annunciato, da parte della compagnia Albastar, il lancio di due nuove rotte Sharm El Sheikh, operativo già da agosto e Dubai, in occasione dell'Expo, da fine settemb
re 2021.
Il workshop “Time to travel”
è stato un momento di confronto ma anche di annunci.
Albastar ha sorpreso presentando i voli per Sharm El Sheikh, in Egitto, dal 7 agosto al 18 settembre, il sabato, e due collegamenti settimanali verso Dubai per l’EXPO 2022, dal 1° ottobre 2021 al 31 marzo 2022.
Blueair ha parlato di ulteriori ribassi nei prezzi per la tratta Torino a 19,90 e a 7,90, con il programma fedeltà, e la conferma della rotta per la stagione invernale, già in vendita.
Lumiwings, ha lanciato Sicilia Last Minute, uno sconto del 15% per chi prenota fino al 15 giugno 2021 con il promo code MYSICILY e vola dal 28 maggio al 30 giugno.
Il workshop
“Time to travel” ha ospitato anche la firma simbolica dell'accordo tra Liberty Lines e Tayaranjet che offrirà uno sconto di 10 euro sul biglietto ai possessori di un titolo di viaggio Liberty Lines che a sua volta offrirà il 15% di sconto sul biglietto per il possessore di un titolo di viaggio Tayaranjet.
Laura Protat, managing partner di Helicopter Pilot ha annunciato un progetto per voli turistici e trasferimenti per clientela premium in elicottero, in collaborazione con le compagnie aeree che operano su Trap
ani.
L’organizzatore di Travelexpo, Toti Piscopo, ha dichiarato: “Siamo pronti per la stagione turistica più lunga del secolo. Diamo appuntamento a tutti a Travelexpo, il prossimo 25-26-27 settembre
.  
  

Redazione
21 maggio 2021.
  
  

 

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21/05/2021

Editoria. Il libro "I Bacini Culturali e la progettazione sociale" in distribuzione gratuita

 

Bacini culturali
Scarica il libro

È di recente pubblicazione il volume "I Bacini Culturali e la progettazione sociale orientata all’Heritage-Making, tra Politiche giovanili, Innovazione sociale, Diversità culturale", curato da Francesca Rita Cerami, Maria Laura Scaduto e Andrea De Tommasi (edito da “All’Insegna del Giglio”, Firenze, 2020, pagine 465, € 65,00).
Il testo è una realizzazione editoriale di carattere sia scientifico quanto divulgativo, prodotta nell'ambito di una progettualità socio-culturale e socio-educativa di recente implementazione nell'ambito del territorio regionale della Sicilia, e rappresenta la tappa finale della prima stagione di implementazione del Progetto "ABACUS - Attivazione dei Bacini Culturali Siciliani" (giugno 2019 -settembre 2020), sostenuta dal finanziamento pubblico garantito dalla Regione Siciliana e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, a valere sul Fondo per le Politiche Giovanili - anni 2014-2016.

La pubblicazione raccoglie sia una sezione di materiali di discussione critica sul percorso progettuale e sui primi esiti maturati, sia una ricca parte di contributi tematici offerti da referenti istituzionali, studiosi ed esperti, docenti accademici e ricercatori, professionisti e rappresentanti di organismi del Terzo settore.
Sono state affrontate ed esaminate differenti tematiche e problematiche socioculturali e socio-economiche, e prospettive e approcci metodologico-operativi tra loro affini e convergenti, che si sviluppano a cavallo delle politiche sociali, giovanili e culturali, della progettazione sociale e culturale, dell'innovazione sociale e della diversità culturale, in differenti contesti socio-territoriali siciliani e italiani, con una particolare attenzione per quelle iniziative che rappresentano casi paradigmatici in cui le istanze istituzionali, della ricerca, dell'educazione e della formazione si incontrano con le aspettative dei pubblici differenziati e, specialmente, delle giovani generazioni, anche sull'orizzonte della innovazione dell'occupazione giovanile.
Il volume si offre come strumento ulteriore di approccio cross-settoriale alle tematiche e prospettive sociali e culturali, nonché socio-economiche, che vi sono affrontate,
illustrate e analizzate sotto differenti punti di vista e di azione istituzionale e socioculturale.
La pubblicazione è pienamente accessibile in modalità Open Access (scarica il libro), dunque del tutto gratuita per tutti i lettori interessati, in formato Pdf, accedendo al sito web dell'Editore
.  
  

Redazione
21 maggio 2021.
  
  

 

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20/05/2021

Comune. Il Consiglio comunale conferisce la Cittadinanza Onoraria al Milite Ignoto

 

"Cittadinanza Onoraria" al Milite Ignoto
Consegna della pergamena

Conferita la Cittadinanza Onoraria del Comune di Grotte al Milite Ignoto; il Consiglio comunale approva la proposta del Sindaco.
Il Consiglio comunale di Grotte, nella seduta di ieri, ha approvato la proposta del sindaco Alfonso Provvidenza di conferire la Cittadinanza Onoraria alla memoria del Milite Ignoto. All'iniziativa, promossa dall'ANCI (Associazione Nazionale Comuni d'Italia)
su proposta del Gruppo delle Medaglie d’Oro al Valor Militare d’Italia, hanno già aderito numerosi Comuni.
Dopo l'approvazione della proposta da parte del Consiglio comunale, convocato in videoconferenza, il Primo Cittadino ha consegnato simbolicamente la pergamena di conferimento della Cittadinanza Onoraria nelle mani del Comandante della Stazione Carabinieri di Grotte, maresciallo capo Alfonso David Contrafatto (nella foto a lato, il momento della consegna).

La pergamena reca il seguente testo:

"Comune di Grotte
(Libero Consorzio Comunale di Agrigento)

In memoria dei caduti, con commozione,
cordoglio e gratitudine
il Consiglio Comunale,
su proposta del Sindaco
Dott. Alfonso Provvidenza,
conferisce l’onorificenza della cittadinanza
al Milite ignoto
quale simbolo del sacrificio e del valore
di chi ha donato la propria vita per il bene,
l’onore e la vittoria della Patria.

Grotte, 19 maggio 2021
"
.  
  

Redazione
20 maggio 2021.
  
  

 

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19/05/2021

Politica. On. Rosalba Cimino (M5S): "Misure di sostegno per il settore culturale, teatrale e dello spettacolo"

 

Rosalba Cimino
Rosalba Cimino

Approvato dalla Camera un ordine del giorno della deputata del Movimento 5 Stelle Rosalba Cimino, a sostegno delle aziende che operano nel settore teatrale, della cultura e dello spettacolo.
"La Camera ha approvato il mio Ordine del Giorno - scrive l'on. Cimino - per impegnare il Governo a rafforzare ulteriormente le misure rivolte al settore teatrale, culturale e alle aziende dello spettacolo già previste nel decreto Sostegni. Proprio in riferimento a queste ultime, le ingenti perdite subite durante l’emergenza sanitaria dalle aziende service che si occupano di noleggio, installazione di attrezzature ed impianti audio, video, luci e allestimenti tecnico scenografici, sono un ostacolo alla ripartenza. Alle perdite di guadagni, si aggiunge l’usura e dell’obsolescenza che caratterizza questo tipo di strumentazione e la necessità di dotarsi di attrezzature all’avanguardia. Per questo - prosegue la Deputata - ho voluto impegnare il Governo a valutare la proposta di un sostegno economico, attribuendo un contributo a fondo perduto pari al 40% calcolato sulla media dei volumi d’affari degli anni 2018/2019 rispetto all’anno il 2020. Non soltanto, ma per offrire un aiuto concreto ritengo necessario, così come ho previsto nell’OdG, il riconoscimento sia di un credito d'imposta al 100% per l’anno 2020 per oneri utenze energia elettrica e fino alla totale ripartenza indipendentemente dal fatturato, sia un credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda, esteso ad almeno i tre mesi dopo la ripartenza indipendentemente dal fatturato.
Sono misure di buon senso - conclude la Componente della Commissione Cultura della Camera -, strettamente necessarie per dare una reale boccata d’ossigeno ad uno dei settori che più ha subito le restrizioni degli ultimi 15 mesi. Dopo questo parere favorevole, ne attendiamo in tempi brevi l’introduzione".  
  

Redazione
19 maggio 2021.
  
  

 

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19/05/2021

Racalmuto. Intitolazione della Pinacoteca comunale all'on. Piersanti Mattarella, lunedi 24 maggio

 

Intitolazione della Pinacoteca comunale all'on. Piersanti Mattarella
Manifesto
 

Sarà dedicata alla memoria dell'on. Piersanti Mattarella la Pinacoteca comunale di Racalmuto.
Lunedi 24 maggio, a partire dalle ore 18.00 nei locali del Castello Chiaramontano di Racalmuto, si terrà la cerimonia di intitolazione della Pinacoteca comunale all'on. Piersanti Mattarella. La manifestazione, promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Racalmuto, verrà coordinata dall'assessore Enzo Sardo.
Questo il programma della cerimonia:
- saluti istituzionali di
     Vincenzo Maniglia (Sindaco di Racalmuto);
     Sergio Pagliaro (Presidente del Consiglio comunale di Racalmuto);
- interventi di Giovanni Tesè, Paolo Cilona, Angelo La Russa, Lillo Bongiorno e Rino La Placa.
La manifestazione, registrata integralmente dall'emittente televisiva Studio 98, sarà trasmessa martedi 25 maggio alle ore 21.00 e mercoledi 26 maggio alle ore 15.30 (e sul canale Youtube dell'emittente)
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Redazione
19 maggio 2021.
  
  


 

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19/05/2021

Servizi. Richiesta avviamento lavoratori forestali 151/sti per Grotte, Racalmuto e Naro

 

Centro per l'impiego
Centro per l'impiego

Un nulla-osta per n. 30 lavoratori forestali 151/sti è stato richiesto per i cantieri di Grotte, Racalmuto e Naro; a darne comunicazione ufficiale è il Dirigente del Centro per l'Impiego di Canicatti, ing. Vincenzo Rinaldi.

*****

"Avviso pubblicazione richiesta avviamento lavoratori forestali".

Si
comunica che il Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale - Servizio 9 - Servizio per il Territorio di Agrigento, giusta nota protocollo n° 35764 del 17/05/2021, ha richiesto un nulla-osta per n. 30 lavoratori forestali appartenenti all’elenco speciale di cui all’art. 45 ter L.R. 16/96, come introdotto dall’art. 43 della L.R. n. 14/06, appartenenti al 6° Distretto con la qualifica di B.A. per i cantieri di Grotte, Racalmuto e Naro, come segue:
1) Lavoratori di Grotte n. 11 fascia 151/sti da adibire nel cantiere del comune di Grotte per gg. n. 15;
2) Lavoratori di Racalmuto n. 11 fascia 151/sti da adibire nel cantiere del comune di Racalmuto per gg n.15.
3) Lavoratori di Naro n. 8 fascia 151/sti da adibire nel cantiere del comune di Racalmuto per gg n.15.
I lavoratori interessati possono far pervenire entro le ore 11.00 del giorno 21/05/2021, eventuali giustificativi (malattia, maternità, infortunio o altre cause di forza maggiore) ovvero opzioni nel caso di più qualifiche possedute, all’indirizzo di posta elettronica sc03c00@regione.sicilia.it
.
  

 
 

Il Funzionario direttivo
Dott. Tommaso Vergopia

Il Dirigente dell'UOB CPI di Canicatti
Ing. Vincenzo Rinaldi

 

 

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18/05/2021

Attualità. "Sicero cordoglio per la scomparsa d Franco Battiato"; di Aristotele Cuffaro

 

Aristotele Cuffaro e Franco Battiato
Aristotele Cuffaro e Franco Battiato

Esprimo sincero cordoglio per la scomparsa del cantautore Franco Battiato.
Nell’edizione del 2014 del Premio Nino Martoglio abbiamo avuto l'onore di averlo a Grotte.

Aristotele Cuffaro e Franco Battiato
(Aristotele Cuffaro e Franco Battiato)

È stata, per la nostra cittadina, una forte occasione di crescita culturale.
La proiezione del documentario "Attraversando il bardo" con il successivo dibattito ha concluso la manifestazione.
Perdiamo un pilastro della cultura italiana. 
  

Aristotele Cuffaro
18 maggio 2021
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18/05/2021

Attualità. "Franco Battiato è morto. Poche parole per raccontare un Grande"; di Salvatore Ciccotto

 

Franco Battiato
Franco Battiato

Dopo tanto silenzio, oggi la notizia: Franco Battiato è morto.
Con lui se ne va uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, grande sperimentatore, sempre alla ricerca di nuovi stili e sonorità.

Franco Battiato

Le sue opere hanno spaziato dagli album "Pollution" del ‘72 e "Clic" del ‘74 dove c'era una eccezionale voglia di ricerca, a "L'era del cinghiale bianco" del ‘79 in cui insieme ai ritmi e alle suggestioni di Giusto Pio la sua voce riusciva a portarci in mondi nuovi lontanissimi.
E poi arriva l'album "La voce del padrone" dell'81 con 100mila copie vendute, che per quegli anni rappresentava un traguardo altissimo.
Nel ‘91 la pubblicazione dell'album "Come un cammello in una grondaia", ricco di suggestioni e ritmi sempre alla ricerca di atmosfere magiche e delicate; è proprio in questo album che Franco Battiato con il brano "Povera patria" parla della corruzione del modo politico e della società italiana. Siamo alla vigilia di mani pulite e sopratutto della Strage di Capaci del '92, in cui perse la vita il Giudice Giovanni Falcone.
Dal '95 in poi la collaborazione con Manlio Sgalambro, filosofo che diede ai testi di Battiato una dimensione enigmatico-esistenziale.
Nel ‘96 "La cura" tratto dall'album "L'imboscata", in cui l'artista canta l'amore con suoni e parole altamente trascendenti.
Nell'ottobre del 2019 la pubblicazione di "Torneremo ancora", raccolta di brani con arrangiamenti della Royal Philarmonic Concert Orchestra.
Artista poliedrico, Franco Battiato nella sua carriera ha pubblicato 4 opere liriche: Genesi, Gilgamesh, Il cavaliere dell'intelletto, Telesio.
E poi i suoi film: "Perduto amor", Musikanten", "Niente è come sembra", "Attraversando il Bardo".
Ho cercato in queste poche righe di riassumere l'excursus artistico di
Franco Battiato: poche parole per riuscire a raccontare un Grande.
La notizia della sua morte stamattina mi ha veramente scosso, ora lui avrà sicuramente raggiunto "La porta dello spavento supremo" e riposerà in pace e in armonia con il creato.
Grazie Maestro per quello che ci hai regalato; ora la nostra vita sarà un po’ più povera senza le tue alte "Sinfonie del Tempo". 
  

Salvatore Ciccotto
18 maggio 2021
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18/05/2021

Economia. Copertura finanziaria all'ARS per le Zone Franche Montane Sicilia

 

Zone franche montane
Zone Franche Montane

Approvato dall’Assemblea Regionale Siciliana l’ordine del giorno che identifica la copertura finanziaria per le Zone Franche Montane.
Nuova lettera, e nuovo appello alla politica romana, dell’Associazione per l'istituzione Zone Franche Montane ai vertici istituzionali e alle autorità nazionali che hanno ricevuto e ascoltato la delegazione dei Sindaci e comitato intervenuti a Roma nell'adunanza del 6 maggio, dopo l’approvazione da parte dell’Assemblea Regionale Siciliana dell'ordine del giorno n. 544 sulle Zone Franche Montane, che identifica la copertura finanziaria necessaria, nelle risorse provenienti dal gettito dell’Iva all’importazione, approvato nella seduta n° 264 dell’11 maggio e firmato da tutti i capigruppo del Parlamento siciliano.
"Il Governo regionale ha espresso “parere favorevole” all’ordine del giorno che impegna il presidente della Regione siciliana a porre in essere tutte le interlocuzioni istituzionali opportune - si legge nella lettera inviata, tra gli altri, alle ministre Mara Carfagna e Mariastella Gelmini -, affinché la Commissione paritetica (composta da quattro membri in rappresentanza dello Stato e della Regione) adotti provvedimenti idonei a trovare adeguata copertura finanziaria a sostegno delle disposizioni concernenti l’istituzione delle zone franche montane anche destinando, in via prioritaria, a quest’ultime le risorse provenienti dal gettito dell’Iva all’importazione".
"Adesso la copertura finanziaria è stata individuata - commenta il presidente  dell’Associazione Zone Franche Montane Sicilia, Vincenzo Lapunzina -. A questo punto, l'unica cosa che resta da fare è dire sì o no.
Le “Terre alte” sono allo stremo, hanno bisogno di risposte immediate. Le ZFM possono essere una leva per una complessiva ripresa della Regione siciliana e - aggiunge Lapunzina - dovrebbero essere motivo di unione e non di divisione, chi non lo comprende è nemico della Sicilia e, soprattutto, delle comunità che amministra". 
  

Redazione
18 maggio 2021
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18/05/2021

Comune. Convocato il Consiglio comunale in seduta ordinaria per mercoledi 19 maggio alle ore 17.00

 

Aula consiliare "Antonio Lauricella"
Aula consiliare

L'adunanza del prossimo Consiglio comunale di Grotte, convocato in seduta ordinaria - in modalità videoconferenza - su determinazione del presidente Aristotele Cuffaro, è stata fissata per mercoledi 19 maggio 2021, alle ore 17.00. La videoconferenza sarà svolta sulla piattaforma "Zoom Meeting". La pubblicità della seduta sarà garantita mediante diretta streaming accessibile dalla pagina istituzionale del Comune di Grotte.  

Verrà discusso il seguente ordine del giorno:

1) Nomina scrutatori; lettura ed approvazione verbali seduta precedente;
2) Conferimento di Cittadinanza Onoraria al Milite Ignoto;
3) Approvazione schema di convenzione per il servizio di segreteria comunale tra i Comuni di Grotte e Sant Elisabetta;
4) Mozione prot. 5364 del 30/04/2021: mozione istituzione assessorato transizione ecologica.

In caso di mancanza del numero legale la seduta sarà sospesa per un'ora e, qualora dopo la sospensione non ci fosse ancora la presenza del numero legale dei Consiglieri, la seduta di seconda convocazione sarà tenuta il giorno successivo, sempre alla stessa ora.
La Convocazione della seduta di Consiglio comunale riporta inoltre che "lo svolgimento della seduta consiliare in modalità videoconferenza oggetto della presente convocazione, sarà ordinariamente disciplinato mediante l'osservanza del vigente “Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale” unitamente ai criteri per lo svolgimento in videoconferenza delle sedute del Consiglio Comunale stabiliti con Determina del Presidente del Consiglio Comunale prot. n.13256 del 09/11/2020"
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Redazione
18 maggio 2021
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18/05/2021

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della settimana

 

Programma della settimana
Unità Pastorale
 

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti (disponibili anche alla pagina "Chiesa").

Lunedi 17 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 17.00, in chiesa Madre, Rosario in onore di santa Rita, Rosario mariano, Coroncina;
- ore 17.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, confessioni;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Novena allo Spirito Santo;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa in onore di Padre Vinti (nella ricorrenza della prima comunione e cresima);
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, Novena allo Spirito Santo.

Martedi 18 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Novena allo Spirito Santo, santa Messa e Lodi mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, Rosario in onore di santa Rita, Rosario mariano, Coroncina;
- ore 17.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, confessioni;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Novena allo Spirito Santo;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa in onore di Padre Vinti;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, Novena allo Spirito Santo.

Mercoledi 19 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Novena allo Spirito Santo, santa Messa e Lodi mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, Rosario in onore di santa Rita, Rosario mariano, Coroncina;
- ore 17.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, confessioni;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Novena allo Spirito Santo;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa in onore di Padre Vinti;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, Novena allo Spirito Santo.

Giovedi 20 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 09.00, nella chiesa San Francesco, Novena allo Spirito Santo, santa Messa, Adorazione eucaristica e confessioni sino alle 12.00;
- ore 17.00, in chiesa Madre, Rosario in onore di santa Rita, Rosario mariano, Coroncina;
- ore 17.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, confessioni;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Novena allo Spirito Santo;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa in onore di Padre Vinti;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, Novena allo Spirito Santo;
- ore 19.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, veglia di preghiera per le vocazioni sacerdotali.

Venerdi 21 maggio - Festa di Santa Rita (durante le sante messe saranno benedette le rose)
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, Novena allo Spirito Santo, santa Messa in onore di santa Rita e Lodi mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, Rosario in onore di santa Rita, Rosario mariano, Coroncina;
- ore 17.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, confessioni;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Novena allo Spirito Santo;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa in onore di santa Rita;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa in onore di santa Rita (verranno benedette le rose e le macchine);
- ore 19.00, in chiesa Madre, Novena allo Spirito Santo;
- ore 20.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, Itinerario dei fidanzati;
- ore 20.30, in chiesa Madre, Via Lucis.

Sabato 22 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 10.00, nella Cattedrale di Agrigento, santa Messa crismale e lettura del decreto di venerabilità di Padre Vinti;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 17.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, confessioni;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario e Novena allo Spirito Santo;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, veglia di Pentecoste e santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, veglia di Pentecoste e santa Messa;
- ore 19.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, veglia di Pentecoste e santa Messa.

Domenica 23 maggio - Solennità di Pentecoste
- ore 08.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 10.00, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, santa Messa.

Numero di fedeli consentito nelle chiese di Grotte:
- chiesa Madre: 112
- chiesa Madonna del Carmelo: 60
- chiesa San Rocco: 25
Disposizioni particolari:
- non è consentito l'ingresso a persone con una temperatura corporea pari o superiore a 37,5° o che hanno avuto contatti con persone positive a SARS-COV2 nei giorni precedenti.
I fedeli hanno l'obbligo di:
- entrare ed uscire dalla chiesa rispettando la distanza di 1,5 metri dagli altri fedeli;
- indossare la mascherina;
- igienizzare le mani al dispenser situato all'ingresso;
- occupare il posto contrassegnato;
- mantenere la distanza di almeno 1 metro laterale e frontale dalle altre persone;
- evitare qualsiasi forma di contatto fisico;
- non dare il segno della pace;
- attenersi alle indicazioni del celebrante per ricevere la santa Comunione;
- depositare le offerte per la parrocchia negli appositi contenitori;
- non sostare in chiesa o sul sagrato dopo la celebrazione
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Redazione
18 maggio 2021
.
  

 

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17/05/2021

Comune. Per il Consiglio comunale del 21 aprile, un verbale reticente, omissivo e fuorviante

 

Consiglio comunale del 21 aprile
Consiglio comunale

Reticente, omissivo e fuorviante.
Sono queste le caratteristiche del verbale della deliberazione di Consiglio comunale n° 24 del 21 aprile 2021.

La fretta è sempre una cattiva consigliera, perciò ho ritenuto di riflettere su quanto è successo in quella seduta di Consiglio comunale, prima di esprimermi; per non agire d’impulso, per verificare con calma, accertarmi, rileggere la documentazione e riascoltare le dichiarazioni.

Mettiamo in ordine i fatti.
In discussione vi è il punto all’ordine del giorno: “Interrogazione graduatorie concorsi Comune di Grotte” della Minoranza Consiliare, rivolta al Sindaco.
Riporto dal verbale della Deliberazione di Consiglio comunale n. 24 del 21/04/2021, avente come oggetto “Interrogazione graduatorie concorsi Comune di Grotte - Prot. n. 1748 del 12/02/2021”:
Il Presidente
Legge l’interrogazione e di seguito legge la risposta del Sindaco, allegata al presente verbale.
Costanza spiega i motivi della sua interrogazione che nascono da un articolo pubblicato su un giornale on-line locale.
Il Sindaco esplica puntualmente i contenuti della risposta all’interrogazione.
Il Segretario fornisce le delucidazioni tecniche del caso
”.

Il video della seduta consiliare conferma che il Presidente legge il testo dell’interrogazione e di seguito la risposta scritta del Sindaco. Segue uno scambio di opinioni tra il consigliere Costanza e il Sindaco.
Al termine della discussione chiede la parola, sua sponte, il Segretario comunale.

Nel verbale della seduta viene riportato: “Il Segretario fornisce le delucidazioni tecniche del caso”.

Ecco invece la versione integrale dell’intervento.
Volevo solamente intervenire perché in questi concorsi sono stato il Presidente della Commissione e poi ho adottato con determinazione, come Segretario generale, le relative graduatorie. Ora fermo restando che è abbastanza strano, irrituale - strano, questa volta l’aggettivo lo utilizzo io - che venga fatta un’interrogazione sulla base di un articolo di giornale non meglio specificato che in realtà avrebbe fatto bene… il vero giornalista in realtà va a verificare la fonte della notizia, e la fonte sarei stato io, e sarei stato ben lieto, a concorso ultimato, a fornire ogni notizia. In realtà questo articolo di giornale, che magari a Grotte leggete ma ad Agrigento no, questo articolo di giornale ha buttato ombra, volutamente, su una procedura concorsuale, due procedure concorsuali, gestite non bene, in modo eccellente, tant’è che diversi Comuni dell’intera Sicilia hanno contattato l’Amministrazione comunale di Grotte per attingere dalle nostre graduatorie, perché oggi concorsi non ne vuole fare nessuno, non si vogliono assumere responsabilità. Beh, a Grotte li abbiamo fatti, e li abbiamo fatti anche bene, in modo spedito, veloce, adesso gli atti sono pubblici, quindi il termine strano che io ho letto nella testata di questo articolo non so neanche a che cosa si riferisse, in realtà lo leggo io, mi sembra strano che in quel preciso momento storico veniva fatto questo articolo di giornale. E mi fermo qui, Presidente”.

Nell’intervento non vi è alcun cenno a seppur generiche “delucidazioni”, ancor meno delucidazioni “tecniche
. Perciò quel verbale, che non riporta nulla di quanto dichiarato dall’oratore ma afferma altro, è reticente, omissivo e fuorviante.

Ma vediamo le singole affermazioni.

Volevo solamente intervenire perché in questi concorsi sono stato il Presidente della Commissione e poi ho adottato con determinazione, come Segretario generale, le relative graduatorie”; e questo era sempre stato chiaro a tutti; pleonastico ribadirlo.

Ora fermo restando che è abbastanza strano, irrituale - strano, questa volta l’aggettivo lo utilizzo io - che venga fatta un’interrogazione sulla base di un articolo di giornale…”; ci si chiede a quale titolo un “tecnico” esprima giudizi non richiesti (“strano” e “irrituale”) sull’interrogazione consiliare, rivolta dai Consiglieri di Minoranza al Sindaco.

… un articolo di giornale non meglio specificato…”; evidentemente non ha letto il testo dell’interrogazione, che riporta esattamente di quale articolo e di quale giornale si tratta (Visto l’articolo “Concorsi. Istruttori amministrativi e contabili: lauree e strani punteggi autocertificati nelle graduatorie” pubblicato in data 10/02/21 sul quotidiano Grotte.info).

… che in realtà avrebbe fatto bene… il vero giornalista in realtà va a verificare la fonte della notizia, e la fonte sarei stato io…”; il "vero" giornalista ha verificato correttamente e scrupolosamente la fonte della notizia, che in questo caso sono i documenti ufficiali: i due bandi di concorso e le due graduatorie provvisorie, nonché i titoli posseduti e dichiarati da alcuni dei concorrenti.
Prima di proseguire, invito a leggere l’articolo in questione (altrimenti di che parliamo?).

… e sarei stato ben lieto, a concorso ultimato, a fornire ogni notizia.”; quindi anche se il giornalista gli avesse chiesto informazioni (ma per lo scopo dell’articolo era assolutamente irrilevante), il Segretario non avrebbe risposto! Se non “a concorso ultimato”. Aspetta e spera.

… giornale, che magari a Grotte leggete ma ad Agrigento no…”; per opportuna conoscenza del Segretario:
- Grotte.info Quotidiano è una testata giornalistica locale, quindi si occupa prevalentemente di fatti inerenti la comunità cittadina di Grotte;
- è diffusa via internet, con accesso libero e gratuito, quindi può essere letta anche agli antipodi, in Nuova Zelanda;
- “… ma ad Agrigento no…”, ad Agrigento si è liberi anche di non leggere Il Corriere, La Repubblica, Il Mattino, Libero, Il Giornale, La Stampa…;
- se una persona di professione fa il Segretario generale di un piccolo Comune, se in quella cittadina vi è una sola testata giornalistica, se bastano pochi secondi per avere idea degli articoli pubblicati quotidianamente, se il Segretario liberamente sceglie di non leggere quel quotidiano, è una sua decisione incontestabile.

… questo articolo di giornale ha buttato ombra, volutamente, su una procedura concorsuale, due procedure concorsuali…”, insinuazione falsa e denigratoria, la sola lettura dell’articolo è sufficiente a contestala.

… due procedure concorsuali, gestite non bene, in modo eccellente”, in merito occorrerebbe dare risposta non all’articolo di giornale (che conteneva altro rispetto alla gestione delle procedure concorsuali) ma alle numerose PEC dei concorrenti che hanno fatto richiesta di accesso agli atti (a proposito, hanno ricevuto risposta, o sono ancora in paziente infinita attesa?).

… tant’è che diversi Comuni dell’intera Sicilia hanno contattato l’Amministrazione comunale di Grotte per attingere dalle nostre graduatorie, perché oggi concorsi non ne vuole fare nessuno, non si vogliono assumere responsabilità. Beh, a Grotte li abbiamo fatti, e li abbiamo fatti anche bene, in modo spedito, veloce, adesso gli atti sono pubblici…”, non è una novità che Comuni diversi chiedano di attingere a graduatorie di bandi altrui; “dell’intera Sicilia”… quanti Comuni saranno: 4, 5, 6?; che i concorsi siano stati “fatti anche bene” è, al momento, il giudizio personale di chi non può certo definirsi “super partes”; "in modo spedito, veloce" perché i concorsi erano solo per titoli, senza prove, senza scritti, senza colloqui (metti su un foglio di calcolo i nominativi dei concorrenti con i punteggi relativi ai titoli dichiarati, e il gioco è fatto).

… quindi il termine strano che io ho letto nella testata di questo articolo non so neanche a che cosa si riferisse…”, detto da chi dovrebbe essere abituato ad interpretare farraginose norme giuridiche, sarà forse semplicemente perché quell’articolo non l’ha letto?

… mi sembra strano che in quel preciso momento storico veniva fatto questo articolo di giornale.”, avrebbe preferito che fosse pubblicato in un altro “momento storico” (le Crociate, la Rivoluzione Francese, la Scoperta dell’America, la Rivoluzione Industriale, il Dopoguerra…)?
Dalla lettura delle graduatorie provvisorie si ravvisava l’attribuzione di punteggi relativamente alti per alcuni giovani concorrenti, e si suggeriva l’ipotesi di una errata interpretazione del bando, da parte degli stessi concorrenti (quindi l’operato del Segretario e i bandi non erano in discussione). L’articolo è stato pubblicato prima della graduatoria definitiva, e comunque entro i termini per la richiesta di rettifica da parte degli stessi concorrenti. Chiaro adesso perché veniva pubblicato “in quel preciso momento storico”?

E mi fermo qui, Presidente.”, se vuole, può pure continuare.
Perché a differenza del Consiglio comunale, nel quale il Direttore Responsabile di questo Quotidiano - senza nessun “avviso di garanzia” - si è trovato imputato, messo sotto accusa - in sua assenza - da una persona che ha fatto da Pubblico Ministero e da Giudice (senza alcun contraddittorio e senza difensore) ed il quale ha emesso - alla presenza di un pubblico ammutolito - la sentenza di condanna, a differenza - dicevo - del Consiglio comunale, su Grotte.info Quotidiano questo Direttore Responsabile il diritto di parola e di replica non lo ha mai negato a nessuno; senza tagli né censure, senza reticenze e omissioni.

Per quanto riguarda la responsabilità sulle reticenze e omissioni nel verbale, il Regolamento del Consiglio comunale di Grotte, all’articolo 65 riporta:
- al comma 2 “Il verbale delle adunanze è l’atto pubblico che documenta la volontà espressa, attraverso le deliberazioni adottate, dal Consiglio comunale”;
- al comma 3 “Alla sua redazione viene provveduto, secondo quanto stabilito dallo Statuto, dal Segretario comunale o sotto la sua responsabilità da un Funzionario dallo stesso designato”;
- al comma 4 “Il verbale costituisce il fedele resoconto dell’andamento della seduta consiliare…”;
- al comma 5 “Gli interventi e le dichiarazionisono riportati esprimendo succintamente, con la massima chiarezza e completezza possibile, i concetti espressi da ciascun oratore”.

La stessa persona è, nell’ordine che preferite: il responsabile della redazione dei due bandi di concorso, il Segretario generale del Comune che indice i bandi, il Presidente delle due Commissioni, il responsabile della redazione del verbale della delibera di Consiglio comunale.
Se chiedete all’Oste “Com’è il tuo vino?”, la risposta sarà senza esitazione “Eccellente!”. (Ma nessuno gliel'ha chiesto).

Il 1° punto all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio comunale sarà, come di consueto: “Nomina scrutatori. Lettura ed approvazione verbali seduta precedente”.
I Consiglieri approveranno senza modifiche il verbale “reticente, omissivo e fuorviante” n° 24?
Vedremo.

Intanto, visto che secondo una tesi ardita questo Quotidiano a Grotte si legge “ma ad Agrigento no”, qualcuno informi il Segretario “pro tempore” che qui ha ampia facoltà di replica (ma, almeno stavolta, prima legga l’articolo)
. 
 

Carmelo Arnone
17 maggio 2021

© Riproduzione riservata.
  


 

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16/05/2021

Letture Sponsali. "Il peso delle nostre debolezze"

 

Amore Sponsale
Nozze di Giuseppe e Maria

Le "Letture Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal gruppo "Amore è..." (vedi il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i grottesi Vera e Francesco).

*****

Il messaggio di questa domenica è molto bello e ci permette di ricordare una solennità importante per la Chiesa e per noi tutti: l’Ascensione di Gesù. Con l’Ascensione Cristo ci priva della sua presenza visibile, pur restando sempre tra noi.
Nel passo, un ruolo importante è conferito agli Apostoli, che diventano i portavoce del Cristo: come Cristo aveva combattuto il male, così fanno anch’essi; come Gesù aveva insegnato loro, gli Apostoli fanno lo stesso con gli altri. E ancora oggi trasmettono il suo insegnamento a tutti noi.
L’Ascensione è per Cristo la conclusione della sua vita terrena, il suo porsi alla destra del Padre. Per il cristiano invece l’inizio del “tempo della Chiesa”. D’ora in poi sono i discepoli che devono destinare ad altri i doni e le esperienze ricevute da Lui e devono aprirsi alla missione.
Cristo, con la sua ascensione, favorisce uno sviluppo della comunità che, in prima persona e con l’aiuto dello Spirito Santo, si avvia lungo le strade del mondo.
È la Chiesa adulta. È la nostra Chiesa. E noi siamo chiamati, oggi, a vivere come nuovi apostoli per comunicare a tutti la gioia di guardare ogni giorno a Gesù che sale nell’alto dei Cieli. Gesù li lasciava ma non li abbandonava; li responsabilizzava; metteva nelle loro mani l’immenso tesoro della verità divina e della salvezza umana. E continua a farlo con noi ogni giorno attraverso la Sua parola.
Claudia e Dari
o

Punto ch
iave - Festa della glorificazione dell'umanità in cielo e della divinità in terra.
Nell’Ascensione si conclude la prima venuta di Gesù. Dopo la sua vita terrena, la passione, la morte e la risurrezione viene ricondotto al Padre.
L’umanità, che con Adamo aveva interrotto la relazione intima con Dio, con l’Ascensione di Cristo è finalmente riconciliata. Ma se l’Ascensione è in tal senso l’assunzione al cielo della nostra fragilità, diventa anche, in uno scambio mirabile, la discesa della divinità sulla terra.
Difatti, come promesso, non ci ha lasciati orfani ma ci ha donato il suo Santo Spirito divinizzando la nostra creaturalità.
Il peso delle nostre debolezze, delle nostre paure, delle nostre fragilità non ci impedisce più di compiere le stesse opere che Gesù ha compiuto quando era tra di noi, ma saremo in grado di compierne di più grandi perché Lui è salito al Padre.
L’Ascensione ci fa compiere un passo importante, ci responsabilizza, ci consegna finalmente alla nostra missione da battezzati: dare ciò che anche noi abbiamo ricevuto. Pur rimanendo figli dobbiamo dunque assumerci la responsabilità di generare nelle fede. Cristo tornato al Padre mette nelle nostre mani il compito di consegnare la salvezza.
Lui opera insieme a noi, ma tocca a noi con la nostra vita far presente Cristo nel mondo.
Rosalinda e Frances
co 
  

Redazione
16 maggio 2021
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16/05/2021

Romanzo. "Chi era il vero padre di Gesù?", di Rodolfo Costanza; 21^ puntata

 

Fuga in Egitto - Guttuso
Fuga in Egitto
R. Guttuso



Prof. Rodolfo Costanza
Prof. Rodolfo Costanza

 
"Chi era il vero padre di Gesù?"
(Una giovinetta ripudiata dal re)
     
Fuga in Egitto - Guttuso
(Fuga in Egitto, di Renato Guttuso)

(21^ puntata)

Cap. 21
Prima di diventare bar mizvah

     Il tempo fluisce lentamente a Nazareth; nonostante la vita sia difficile, Gesù cresce e Myriam si occupa delle faccende di casa e degli altri figli nati dopo Gesù. Joseph lavora duramente ogni giorno, e di buon mattino si avvia alla sua piccola bottega, dove alle prese con martello, pialla, sega e chiodi, costruisce cassettoni, tavoli, madie, sedie, porte, eccetera.
     Con il passare degli anni diminuiscono lentamente le forze a Joseph, e consapevole di questa situazione non si perde d’animo; egli confida in Yahwèh ed è certo che non abbandonerà né lui né la sua famiglia. Nonostante la vita dura, egli non ha mai pensato a ricchezze e lussi, desidera che non gli manchino il lavoro, le forze e il necessario. Lavoro che gli permetta di vivere decorosamente, come di fatto avviene, poiché sa, secondo la tradizione degli insegnamenti tramandati dai saggi di Israele, che la superbia della povertà è dannosa quanto la superbia della ricchezza.
     Joseph, essendo ex sacerdote, sa che il saggio Qohelet invita l’uomo al banchetto della sapienza e invita anche alla costante ricerca di un senso del vivere. Il “bene” non si trova nell’avidità insaziabile di ricchezze, nella longevità e neppure nel dominio sugli altri. Anche il lavoro fatto per accumulare il profitto si riduce a un’esperienza frustrante. In un mondo pieno di contraddizioni, perfino assurdo e crudele, Qohelet ci invita alla vera sapienza che consiste nel “temere Dio” e nell’accogliere quei piccoli, quotidiani piaceri che la vita ci offre come suoi doni.
     “Sotto il sole”, all’ombra oscura della morte, tutto appare come un soffio di vento e “il giusto e il saggio con le loro opere sono nelle mani di Dio”. Nonostante la palese caducità del realtà e della vita, Qohelet rimane un sostenitore della felicità dell’uomo, pur con tutti i suoi limiti di una creatura umana. Per Qohelet l’esistenza è a un tempo vanità, grazia e gioia (Qohelet 9,1-5).
     Proprio per quanto affermato in Qohelet, il vecchio falegname è convinto di sopportare con conforto e rassegnazione il fardello dell’esistenza, quest’idea si è consolidata in lui da quando Gesù è nato, destandogli la consapevolezza e la gioia della paternità pur non essendo lui il vero padre. Pertanto si sente cosciente della responsabilità della sua famiglia davanti alla società e a Dio. Sebbene Myriam negli anni trascorsi in Egitto non abbia mai svelato a Joseph la vera paternità di Gesù, e Joseph per un senso di pudore e rispetto non ha mai chiesto a Myriam chi fosse il vero padre del loro primogenito.
     Ogni giorno il vecchio è raggiunto in bottega da un apprendista e da Gesù; quest’ultimo, come ogni ragazzo, di mattino frequenta la scuola ubicata a ridosso della piccola sinagoga e il pomeriggio la bottega del padre per apprendere il mestiere che poi, forse, eserciterà per tutta la vita e gli consentirà di vivere con onestà. Egli è anche di grande aiuto al padre nelle attività di falegnameria che sono richieste in casa dei clienti.
     Nonostante la vecchiaia avanzata, Joseph lavora sodo; egli è conosciuto a Sepphoris e nei paesi vicini come un capace téktōn, per questo il lavoro non gli manca quasi mai. Erode Antipa, che con abilità governa la Galilea come tetrarca, ha fatto di Sepphoris, ora chiamata Autocratis, un grande cantiere di lavoro. La città sta risorgendo dalle rovine, più maestosa e bella dopo la distruzione per opera del romano Varo, in cui affluiscono manodopera e abitanti da tutti i villaggi circostanti. Ciò permette a Joseph, a volte, di lavorare, come tanti altri artigiani, in questa città.
     Alla fine della giornata per Joseph la stanchezza si fa sentire più del solito a causa ormai della vecchiaia e di tutti gli acciacchi che l’età comporta. Gli anni che gli rimangono spera siano sufficienti per crescere il figlio maggiore fino a diventare un giovanotto in grado di occupare il suo posto nella bottega e così mantenere se stesso, la madre e gli altri fratelli e sorelle.
     La sera Gesù, sotto la sorveglianza del padre, svolge i pochi compiti che gli sono assegnati dall’insegnante. Nelle sere d’inverno, al piccolo Yehoshua e ai suoi fratelli e sorelle sono raccontate dalla madre, oppure da qualche vicina di casa, favole e racconti fantastici inframmezzati da storie edificanti del Pentateuco.
     Myriam si occupa quotidianamente sia della casa, sia dei figli; essa li educa, prepara loro da mangiare, cuce e lava i loro panni e indumenti, inoltre va a prendere l’acqua alla fonte. La vita in famiglia si svolge monotona e prevedibile come quella di ogni famiglia del villaggio. Comunque per Gesù e i fratelli, Myriam e Joseph sono la loro guida e sicurezza.
     Nel giudaismo la formazione religiosa dei figli è compito del padre. Un compito che consiste nell’introdurli all’osservanza della Legge mosaica, all’insegnamento della professione di fede e delle preghiere quotidiane che consistono nella Shemonè ezreh e nel condurli in sinagoga il sabato.
     La “sinagoga” di Nazaret è una piccola costruzione, il paesino non è abbastanza grosso da permettersi un tempio più grande. Essa è, in realtà, una decorosa e piccola “casa di preghiere”. Cardine della vita religiosa di Israele è l’osservanza del sabato che prevede in sinagoga una serie di riti religiosi. Oltre alla liturgia in sinagoga, il sabato è prescritto come riposo assoluto.
     Un altro elemento presente nella pratica religiosa ebraica sono le feste, in particolare quelle principali. Sempre compito di Joseph è condurre ogni anno la famiglia al Tempio di Gerusalemme nelle feste di pellegrinaggio dove reciteranno le diciotto preghiere al dio Yahweh. Ricordiamo una di queste preghiere: Benedetto sei tu Signore, che fai crescere il pane dalla terra. Benedetto sei tu, Signore, re dell’universo, che hai creato il frutto della vite. Al riguardo l’evangelista Luca annota: «I genitori di Gesù si recavano spesso a Gerusalemme per la festa della Pasqua». Le altre due feste sono la Pentecoste e le Capanne. A esse vanno aggiunte quelle di Rosh Hashanah o Capodanno ebraico e lo Yom Kippur detto “Giorno della Espiazione”.
     A sei anni Gesù cessa di apprendere in famiglia i primi rudimenti dei testi sacri ebraici e inizia a frequentare la scuola con altri ragazzi. Essendo d’intelletto precoce Gesù impara a leggere presto. Il rabbino che tiene lezione in aramaico lo inizia allo studio della Torah e dei libri dei Profeti e dei Salmi. La scuola è obbligatoria dall’età di sei anni per i maschietti, mentre le bambine, di norma, non vanno a scuola.
     L’ebraismo come ideologia religiosa è molto misogina verso le donne alle quali non solo non permette di istruirsi ma anche di partecipare attivamente ai riti sacri. Ciò deriva dal fatto che esse turbano la vita religiosa introducendovi l’aspetto sessuale, che inevitabilmente tende a confondere l’estasi mistica con l’erotismo.
     È compito della mamma preparare al mattino Gesù, accompagnarlo e poi riprenderlo all’uscita della scuola. Questo è, infatti, il ritmo di vita della famiglia di Joseph per i cinque anni della scuola primaria frequentata da Gesù. Materie uniche d’insegnamento per i primi anni sono tirar di conto, saper leggere e apprendere alcune parti del Torah (Pentateuco) lette, declamate e ripetute. Il maestro spiega le parti più indicative del testo sacro e i ragazzi ripetono queste parti a cantilena fin quasi a impararle a memoria. Tuttavia, di versetto in versetto, di libro in libro, in cinque anni studiano alcune parti importanti del Pentateuco.

* * *

     A Nazareth, con il trascorrere degli anni dopo il ritorno dall’Egitto, «Gesù cresce, si rafforza e progredisce in sapienza, statura e grazia presso Dio e gli uomini» (Lc 2,40). Nonostante queste certezze, il ragazzo, assieme ai fratelli e ai suoi coetanei, cerca di esplorare il mondo in cui vive.
     Con i compagni, che a volte lo chiamano Giosuè l’egiziano poiché i primi quattro anni della sua vita li aveva vissuti in Egitto, spesso gira per il paese e di frequente s’incammina per la campagna guardando e osservando animali, piante, uomini e cose.
     A volte per la fame ruba, con i compagni di gioco, frutti dai giardini o dalle terre che si estendono nel circondario di Nazareth (un vecchio proverbio semitico afferma: “Rubare” per fame non è peccato). A volte in falegnameria inventa cose nuove o costruisce strani marchingegni con i coetanei che rendono i suoi giochi più interessanti, con i quali compiono viaggi fantastici di esplorazione che servono per approfondire i vari aspetti della vita.
     In questo modo Gesù scopre il mondo, gli uomini e la natura che lo meravigliano per la loro magnificenza, varietà e imprevedibilità. Per dirla tutta, il ragazzino Gesù è simile a tutti i monelli vivaci dei villaggi mediterranei e siriaco-cananei di quel tempo, in grado, a volte, d’imporsi sui fratelli e all’interno del gruppo dei coetanei e anche nelle gare e nei giochi. È un fanciullo irrequieto, stizzoso, prepotente, indocile, talvolta dolce e tal altro curioso, sfuggente e scontroso che fa, a volte, disperare Myriam e Joseph.
     Avviene anche che Gesù, con uno dei suoi fratelli e i suoi amici di gioco, scorrazzi per le strade del paese e per la piazzetta del mercato facendo scherzi e birichinate, o giocando a nascondino, oppure ai vari giochi con cui s’intrattengono tutti i ragazzi del mondo. Egli, con i suoi fratelli, cresce in mezzo alla sua gente, a Nazareth, fra litigi, gelosie, piccoli drammi di una ristretta comunità di Galilei che lo fanno crescere e maturare come persona.
     Gesù qualche volta, in occasione della Pasqua, ha l’opportunità di raggiungere con la famiglia a Ein Karem il cugino Giovanni e gli zii. Queste visite sono occasione per i due ragazzi di conoscersi, giocare e parlare sulle cose della vita di cui hanno esperienza o che hanno appreso dai grandi. I loro incontri sono motivo di confronto anche sugli insegnamenti appresi dai loro maestri di dottrina religiosa ma, principalmente, momento adatto per accrescere e rinforzare la loro amicizia.
     In una di queste visite Gesù apprende che zia Elisabetta ha deciso di far diventare Giovanni un nazireo. Inoltre il cugino confida a Gesù di aver sentito i propri genitori dire che egli non è figlio di Joseph. Gesù, come tutti i bambini, subito s’inquieta nel sentire questa notizia, ma dopo qualche giorno “sembra” dimenticare l’episodio.
     Mentre Gesù continua a frequentare la scuola facendo grandi progressi in tutte le discipline e nei testi sacri, i suoi genitori decidono di fargli proseguire gli studi dopo la scuola dell’obbligo. Sono pochi quelli che, volendo diventare scribi, giudici, maestri o rabbi di una sinagoga, proseguono gli studi a livello superiore. In questo caso devono lasciare il villaggio e frequentare la scuola di qualche maestro celebre che dirige una bêt midrash, “casa dello studio”. Queste scuole sono nei centri di una certa importanza. Due di queste, le più rinomate, fanno capo al rabbi Hillel il Vecchio e al rabbi Shammai, si trovano a Gerusalemme nei pressi del recinto del Tempio e collegate con il sinedrio. Ciò è possibile dopo i tredici anni quando si diventa bar mizvah, “figlio del precetto”, cioè si diventa adulto, tenuto all’osservanza della Legge di Mosè.

Rodolfo Costanza

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 16 maggio 2021.
Per gentile concessione dell'Autore
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15/05/2021

Chiesa. Settimana di preghiera in onore del venerabile Padre Vinti

 

Settimana di preghiera in onore del venerabile Padre Vinti
Locandina
 

Settimana di preghiera, indetta dall'Unità Pastorale di Grotte, in onore del venerabile padre Michele Arcangelo Maria Antonio Vinti.
In occasione della solenne proclamazione, sabato 22 maggio nella Cattedrale di Agrigento, del decreto di "venerabilità" di Padre Vinti,
la comunità ecclesiale di Grotte si prepara con una settimana di preghiera, da lunedi 17 a sabato 22 maggio.
Di seguito il programma delle celebrazioni.

Lunedi 17 maggio - Anniversario della Prima Comunione e Cresima del venerabile Padre Vinti
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa (trasmessa sulla pagina Facebook "Casa natale del venerabile Padre Vinti");
- ore 19.00, in chiesa Madre, novena di Pentecoste.

Martedi 18 maggio
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, novena di Pentecoste.

Mercoledi 19 maggio
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, novena di Pentecoste.

Giovedi 20 maggio
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, novena di Pentecoste;
- ore 19.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, veglia di preghiera per le vocazioni sacerdotali (trasmessa sulla pagina Facebook "Casa natale del venerabile Padre Vinti").

Venerdi 21 maggio
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, novena di Pentecoste.

Sabato 22 maggio
- ore 10.00, nella Cattedrale di Agrigento, santa Messa con il card. Francesco Montenegro e il vescovo coadiutore Alessandro Damiano, per la pubblicazione del decreto di "venerabilità" di Padre Vinti (trasmessa sulla pagina Facebook "Casa natale del venerabile Padre Vinti").

Da lunedi 17 a venerdi 21 maggio la casa natale del venerabile Padre Michele Arcangelo Maria Antonio Vinti sarà aperta tutte le mattine dalle ore 10.00 alle ore 11.30. Successivamente sarà aperta ogni mercoledi dalle ore 16.00 alle 17.30
.  
  

Redazione
15 maggio 2021.
  
  


 

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15/05/2021

Iniziative. "Cenacolo Culturale 2021": prima giornata di studi su Leonardo Sciascia; martedi 18 maggio, online

 

Leonardo Sciascia
Leonardo Sciascia
 

Nell'ambito delle iniziative denominate "Cenacolo Culturale 2021", il prossimo martedi 18 maggio, a partire dalle ore 18.20, si svolgerà la prima giornata di studi su Leonardo Sciascia.
La manifestazione si terrà in videoconferenza, alla quale si potrà assistere collegandosi alla piattaforma Zoom (a questo link - ID riunione 9752342018, non è richiesta password).
Questo il programma della giornata:
- introduzione, a cura di Totò Abbruscato;
- saluti istituzionali di
     Alfio Di Costa (Governatore del distretto Rotary Sicilia-Malta);
     Enzo Siviero (Rettore dell'Università e-Campus);
     Vincenzo Maniglia (Sindaco di Racalmuto);
     Enzo Sardo (Assessore alla Cultura del Comune di Racalmuto);
- intervento di Gaspare Agnello sul tema "La terrazza della noce, ricordi di vita con Leonardo Sciascia";
- intervento di Enzo Alessi sul tema "La figura di Assunta, nel racconto L'onorevole di Sciascia".
Il progetto "Giornate di studio per ricordare e celebrare Leonardo Sciascia" è ideato e organizzato dal "Cenacolo Culturale 2021" (fondato e presieduto da Totò Abbruscato), condiviso dai Rotary Club di Lercara Friddi, Mussomeli, Costa Gaia, Bagheria, Baia Dei Fenici, Gela, Aragona Colli Sicani
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Redazione
15 maggio 2021.
  
  


 

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15/05/2021

Fotografia. "Una felicità, dopo"; di Franco Carlisi

 

Copertina del n° 76 di Gente di Fotografia
Gente di Fotografia



Franco Carlisi
Franco Carlisi

«I fanciulli trovano il tutto nel nulla, gli adulti il nulla nel tutto».
Lo ha scritto Leopardi (Zibaldone di pensieri, Mondadori, Milano 2004, fr. [527]).
Mi viene in mente questa frase mentre torno a visitare il piccolo museo della mia infanzia, sopravvissuto agli impulsi di distruzione indotti dalle mie metamorfosi e tutto racchiuso in una scatola di latta, di quelle che un tempo contenevano biscotti e che adesso, ad aprirla, odora di terra bagnata di pioggia.
Vi sono custodite poche fotografie di un’età più adulta e una folla di oggetti sbeccati, fusoliere d’aereo, penne, pezzetti di carta con annotazioni, cose perdute, insignificanti per chiunque ma non per me.
Non vi è frammento, infatti, che a tenerlo tra le mani non si trascini dietro un residuo d’incantesimo e di racconto, che non tradisca una lieve piega della memoria soccorsa dall’immaginazione, che non mi restituisca, ancora più incredibilmente vivo di come lo ricordassi, quello scorcio di esistenza, trasfigurato dalla fantasia, che pare contenga la chiave di lettura di tutta la mia vita.
Guardo in fondo alla scatola come un padre trova in fondo agli occhi del figlio bambino tutto ciò che ha perduto negli anni e vorrebbe rimanere lì, per sempre: nel tempo di quella tenerezza senza l’ombra di un’infelicità.
Non è nostalgia, non si tratta di guardare al passato con il sapore greve di una felicità perduta quanto piuttosto di esserci. Poter dire c’ero e ci sono, perpetuo la memoria e quindi la consapevolezza di me stesso. Riesco, in questo modo, a sincronizzarmi col mio tempo, a tenere insieme passato, presente e un’idea di futuro.
In altre parole, guardo il mio museo di sentimentale inutilità come si guarda una fotografia. E dentro di fotografie ve ne sono poche e sbiadite. Quelle che non meritano l’album di famiglia e che avresti voluto buttare ma non hai avuto cuore di farlo.
Una di queste rimane a inchiodarmi - incauto - al bastione del castello di Erice, a quindici anni, carico di vita da stordire, come la bellezza di lei nella luce incerta di febbraio, accanto a me.
Ancora oggi mi vedo così nelle fotografie: goffo, impacciato, con un occhio più chiuso dell’altro ma senza le certezze dell’innamorato stampate in faccia.
Penso che anche lei fosse innamorata, ma solo del colore rosso: scarpe rosse, calze rosse, foulard rosso, rossetto rosso. E io credevo di avere scoperto quale fosse il colore della felicità.
Leggevo ogni suo gesto all’ombra dei versi di Dante, Petrarca e Leopardi (frequentavo il liceo) e lei era tutto: Laura, Beatrice e Silvia messe insieme. L’avevo idealizzata a tal punto da sentire la sua mancanza anche quando mi stava accanto. E ce n’è voluto di tempo per sanare le piaghe - ovviamente, rosse - che ha lasciato su di me. Eppure oggi, questa fotografia non risuscita alcun tumulto del cuore. Si dà solo nel tempo di un colpo d’occhio e poi si perde, svanisce senza bugie né logore illusioni. Fragile testimone di un boccone di felicità che mi è appartenuta e mi appartiene.
Oggi, mentre scrivo questo editoriale, si celebra la giornata mondiale della felicità.
La nostra società opera continuamente grossolane semplificazioni della vita e si ostina a proporne il manuale di istruzioni in cui la gioia si confonde con il frastuono e la felicità con il benessere. Esistono in letteratura molte riflessioni e ricerche sul tema della felicità e - pensate - esiste persino una Scienza della Felicità.
Mi guardo bene dall’indagare, non voglio sapere sull’argomento più di quanto già non ne sappia, dolorosamente. Posso parlarne da uomo comune che solo di rado ha intrattenuto con la felicità rapporti di intimità. E l’ha rincorsa, corteggiata, desiderata come si fa con un’amante bisbetica che ora si nega ora si dà. Dopo l’Eden, credo infatti, non sia data felicità che si possa trattenere, che si possa godere nel tempo di un fremito senza vederla subito dopo corrotta dal travaglio dell’esistenza.
Tuttavia, capisco che celebrare la felicità sia già una maniera di farla esistere e, considerato il tempo triste che stiamo vivendo, l’ideazione della sua giornata mondiale mi è sembrata meno insensata di quanto dovrebbe. E comunque una retorica della felicità è sempre preferibile alla retorica del dolore come opportunità o del dolore che ci rende migliori. Ho pensato così che parlare di felicità potesse far bene. Che solo a nominarla si sta meglio. Parlarne però, senza la pretesa di scrivere un saggio, senza scomodare la scienza, col piglio di chi non conosce il futuro ma solo un antiretorico presente e un passato sterminato in cui ritrovarsi.
Allora ho iniziato a cercare in una scatola di latta o dovunque abitasse nella mia mente, il giorno in cui sono stato felice. Perché, come la maggior parte di voi sapranno, si capisce di essere stati felici dopo. Dopo che uno ha perso qualcosa o qualcuno, dopo che si è ormai avanti negli anni, dopo che si è andati via da casa, dopo che si è conclusa la settimana o quel mese o quell’anno o semplicemente quell’ora, quel momento, quell’istante. Dopo. E il dopo appartiene totalmente alla fotografia.
Anzi, aggiungo che la fotografia può essere la felicità nella sua essenza più vera.
Questa affermazione, apparentemente peregrina, nel caso delle fotografie del nostro privato trova subito una sua ratio.
La foto del paesaggio della tua infanzia, di tua sorella che suona il pianoforte a dieci anni, dello sguardo della persona amata che si intravede nell’angolo del monumento di chissà quale città può essere felicità per ciascuno di noi e solo per noi, senza tirare in ballo la qualità dello scatto. Questo ha a che fare con la democraticità della fotografia.
Anche la pittura è in un certo qual modo democratica, seguendo lo stesso principio: il disegno del tuo volto fatto da tuo figlio quando aveva sei anni ti rende felice, anche se non è un ritratto di Modigliani.
Ma come può la fotografia che narra tragedie continuare a essere ontologicamente l’essenza della felicità? Come può il fotografo parlare un linguaggio universale, dire altro rispetto a tutto ciò che intendiamo come felicità e intercettare quella nostra, personalissima?
Bella domanda.
Spero di non apparire pretestuoso, ma la risposta, a mio parere, si rintraccia nell’etimo della parola. Felicità deriva dal greco φύω (fyo) che significa “produco, genero” e dal latino foelix che significa fecondo oppure fertile. La fotografia ti porge l’altro - evento, persona, oggetto - e ti consente di scoprire e di scoprirti, producendo significati altri. È feconda quindi. Disvela. Disinganna e inganna. Proprio come la felicità.
Ci sono molti modi di vivere la felicità. Di fronte a una fotografia di Bill Brandt, come possiamo dire che non ci riguardi. Anche se non dice la nostra felicità, la contiene nei vestiboli degli altrove in cui si specchia il gioco stesso delle nostre vite. Basta riconoscerla.

Solo nei visi degli innamorati e nelle fotografie private si può esibire impunemente la felicità.
Altrove bisogna rincorrerla e brandirla, non senza pagarne il prezzo.
Se oggi la democrazia, la pace, i diritti civili sono dei valori irrinunciabili è anche perché Robert Capa, Ronald L. Haeberle, Nick Út, Armin T. Wegner, Larry Burrows, Dorothea Lange - solo per citare alcuni - hanno fotografato. Hanno fotografato la nostra felicità, quella futura - quella che oggi ignoriamo -, imprigionata nell’orrore passato.
Con le loro fotografie hanno prodotto giustizia e reso fecondo il tempo.
E il tempo dopo ha portato la felicità. Sempre alla luce del dopo
. 
 

Franco Carlisi
(Editoriale al n° 76 di Gente di Fotografia)
15 maggio 2021
© Riproduzione riservata.
  

 

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14/05/2021

Associazioni. Con il 2x1000 un sostegno al Complesso Bandistico "Vincenzo Bellini"

 

2x1000 al Complesso Bandistico "Vincenzo Bellini"
Complesso Bandistico
"Vincenzo Bellini"

Con la prossima dichiarazione dei redditi è possibile destinare il 2x1000 dell'IRPEF ad un partito politico oppure ad una delle associazioni non profit impegnate a diverso titolo nella valorizzazione e nella promozione della cultura. Tra queste vi è l'Associazione "Complesso Bandistico Vincenzo Bellini" di Grotte, diretto dal M° Salvatore Mercato. Di seguito pubblichiamo l'appello del presidente Calogero Todaro.

*****

"Carissimi,
volete contribuire alle attività dell'Associazione "Complesso Bandistico Vincenzo Bellini"?
Potete aiutarla con il 2x1000 nella prossima dichiarazione dei redditi.
Basta scrivere nella casella per le "Attività Culturali" il codice fiscale del Complesso Bandistico 02153150848 e firmare nella casella di fianco.

2x1000 al Complesso Bandistico "Vincenzo Bellini"

Non si spende niente in più, ma si sostengono le varie iniziative portate avanti dalla Banda.
Grazie a quanti vorranno sostenerci, per la loro sensibilità".
 
 

 
   

Il Presidente dell'Associazione
"Complesso Bandistico Vincenzo Bellini"
Calogero Todaro
 

 

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14/05/2021

Lettere. "Ben vengano persone come Pietro Zucchetto"; di Gaetano Lombardo

 

Gaetano Lombardo
Gaetano Lombardo

Congratulazioni al presidente dell'AVIS Comunale di Grotte Pietro Zucchetto, da parte del dott. Gaetano Lombardo.

*****

"Caro Direttore,
desidero congratularmi con il dott. Piero Zucchetto per la sua riconferma alla presidenza dell'AVIS.
Ben vengano persone come il dott. Zucchetto, instancabile assertore di una delle più importanti realtà presenti nel territorio grottese".
 
 

 
   

Gaetano Lombardo
 

 

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14/05/2021

Danza. Per Francesca Garifi si spalancano le porte della scuola "Opus Ballet" di Firenze

 

Francesca Garifi
Francesca Garifi


Francesca Garifi e Lorena Paraldo
Francesca Garifi e Lorena Paraldo
 

Francesca Garifi "vola" a Firenze per studiare alla scuola "Opus Ballet".
Inizia per gioco, si tramuta in sogno, si riveste di passione ed infine diventa realtà.
In estrema sintesi è questo il percorso che ha vissuto, e continua a vivere in questi giorni, la ballerina Francesca Garifi.

Francesca Garifi
(Francesca Garifi)

La diciannovenne grottese, da tre anni studentessa dei corsi di danza classica, moderna e contemporanea della ASD "Fitdance School" di Racalmuto, ha partecipato a  numerosi concorsi ed agli stages con grande impegno e notevole profitto.
Preparata dall'insegnante Lorena Paraldo (Presidente della "Fitdance School") con tutti gli esercizi alla sbarra classica con un pezzo coreografico di "contemporaneo", Francesca Garifi ha potuto affrontare l'audizione per l'ingresso alla "Opus Ballet", conseguendone l'accesso diretto; la commissione esaminatrice ha ritenuto di assegnarle anche una cospicua borsa di studio che le consentirà un sereno prosieguo degli studi.
Il Centro Internazionale Danza e Spettacolo "Opus Ballet" di Firenze svolge corsi professionali per il raggiungimento del più alto livello di preparazione e perfezionamento, tali affrontare il mondo del lavoro nella danza e nello spettacolo in generale. Gli studenti seguono un percorso triennale con docenti di altissimo profilo, completato con un programma di specializzazione dedicato alla composizione coreografica e ricerca di danza contemporanea "ROS" (Research Open Space). Oltre alla preparazione tecnica e didattica, la scuola svolge un’intensa attività di palcoscenico, con l’organizzazione di eventi e spettacoli dove gli stessi allievi sono protagonisti. Al termine del triennio viene rilasciato il Diploma Finale, che consente ai giovani diplomati di concretizzare la propria passione nel
panorama artistico nazionale e internazionale.
"
Abbiamo lavorato per tantissimi anni - conferma l'insegnante Lorena Paraldo -. Non abbiamo mai mollato, ci abbiamo sempre creduto insieme". E conclude confermando alla sua allieva: "Io sarò sempre al tuo fianco". 
 

Carmelo Arnone
14 maggio 2021

© Riproduzione riservata.
  


 

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13/05/2021

Cinema. Alla Camera dei Deputati "Il Giovane Giudice", cortometraggio sul beato Rosario Livatino

 

Alla Camera dei Deputati "Il Giovane Giudice", cortometraggio sulla figura del beato Rosario Livatino
Presentazione
 

"Rosario Livatino è un uomo semplice che faceva il proprio dovere e ha donato la sua vita per questo” ha dichiarato la deputata del Movimento 5 Stelle Rosalba Cimino nel corso della presentazione del cortometraggio "Il Giovane Giudice", manifestazione che si è svolta alla Camera dei deputati.
Alla visione del lavoro, diretto da Angelo Maria Sferrazza, hanno partecipato: Federico Mollicone, deputato presidente dell’Intergruppo Cultura, Arte, Spettacolo; Simona Schembri, coordinatrice di produzione e sceneggiatrice del cortometraggio; Carmelo Sardo, caporedattore cronache Tg5; Domenico Airoma, Magistrato, vicepresidente del Centro Studi Rosario Livatino; Salvatore Insenga, cugino di Rosario Livatino; Fabio Marchese Ragona, giornalista vaticanista; Diego Righini, presidente Festival TSN.
"Occorre che questo lavoro venga presentato nelle scuole - ha concluso Cimino - e venga fatta conoscere ai giovanissimi la figura del beato Rosario Livatino, che non è stato un eroe ma un uomo che ha fatto il suo dovere. Occorre veicolare figure così importanti per lo Stato e per la società"
.  
  

Redazione
13 maggio 2021.
  
  


 

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13/05/2021

Cinema. "Argos", cortometraggio dedicato a Leonardo Sciascia, girato a Racalmuto

 

"Argos", cortometraggio dedicato a Leonardo Sciascia, girato a Racalmuto
Manifesto

"Argos", cortometraggio dedicato a Leonardo Sciascia, girato a Racalmuto
Riprese
 

"Argos", un cortometraggio dedicato a Leonardo Sciascia, scritto e diretto dal regista Fabio Bagnasco, girato tra Palermo e Racalmuto dalla Scuola del Cinema "Piano Focale".
Un cortometraggio ispirato alla vita e alle opere di Leonardo Sciascia, girato tra Palermo e Racalmuto, inserito nell'ambito di un vasto progetto della Scuola di Cinema "Piano Focale". Il corto è stato scritto ed è diretto da Fabio Bagnasco, regista palermitano impegnato in questi giorni nelle riprese di "Argos".
Per tutta l'intera giornata di martedi scorso, 11 maggio 2021, la troupe ha girato all'interno della casa di Racalmuto dove visse Leonardo Sciascia negli anni dell'infanzia e della giovinezza, recuperata e aperta al pubblico grazie a Pippo Di Falco, luogo suggestivo che restituisce gli ambienti di una casa che fu per Sciascia segreto laboratorio di lettura e scrittura fino alla fine degli anni Cinquanta.
Il corto, scritto e diretto da Bagnasco, in collaborazione con Filippa Gracioppo e Gaspare Buzzetta, racconta, dice il regista, "lo stupore perduto che non troviamo più nel tempo che ci vede diventare adulti e maturi. Tutto infatti ruota attorno al nome Candido, protagonista del romanzo di Sciascia, un semplice aggettivo che allude alla purezza".
Il cortometraggio sarà presentato durante i mesi estivi anche a Racalmuto
.  
  

Redazione
13 maggio 2021.
  
  


 

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13/05/2021

Avvenimenti. Il 1968 a Grotte: tra fermenti culturali e mostre, il 1° Premio ad Antonio Pilato

 

1° Premio ad Antonio Pilato
1° Premio ad Antonio Pilato


Grotte, 1968
Grotte, 1968
 

Il 1968 è stato un anno nel quale la società ha subito radicali cambiamenti: nell'università, nella cultura, nel lavoro, nella Chiesa.
Iniziato qualche tempo prima, il fenomeno che poi prenderà il nome di "Sessantotto" - dall'anno in cui, nel mondo intero, sono esplose le varie esigenze di cambiamento nei diversi ambiti della società - riuscirà a penetrare anche nei luoghi più distanti e apparentemente tranquilli.
Grotte, che paese "tranquillo" non è mai stato (vedi la rivola repubblicana di Francesco Ingrao del 1868, lo "scisma di Grotte" del 1873, il congresso regionale dei Fasci dei Lavoratori del 1893...), a modo suo elaborerà i fermenti culturali di quell'anno, traducendoli positivamente in manifestazioni culturali di rilievo.

1° Premio ad Antonio Pilato
(1° Premio ad Antonio Pilato)

Tra i vari appuntamenti di quell'anno, ricordiamo (per averne documentazione fotografica) una mostra Collettiva di pittura che si è svolta nella sala consiliare del Municipio di Grotte. Tra gli artisti partecipanti al concorso, la giuria scelse di attribuire il 1° Premio ad un giovane pittore, Antonio Pilato, che attraverso le sue tele esprimeva un atto di denuncia, con risvolto etico educativo, contro ogni forma di prepotenza, di violenza psicologica e di sfruttamento economico dell’uomo sull’uomo; tema che sarà una costante nella sua arte.
Nella foto riportata sopra, i
l prof . Renzo Collura (Direttore della Civica Galleria d’Arte Moderna di Palermo, dal 1959 al 1977), consegna ad Antonio Pilato la coppa del primo premio; nella stessa immagine, il prof. Antonio Lauricella, il dott. Gueli, S. Caltagirone, Lillo Agnello.


(Grotte, 1968. Collettiva di pittura)

Non passerà invano il 1968 a Grotte. Molti dei giovani protagonisti di quella "primavera" continueranno negli anni seguenti ad impegnarsi in diversi ambiti della società e della cultura, contribuendo in maniera determinante alla crescita ed allo sviluppo economico, sociale e culturale della comunità locale. Nella foto riportata, da sinistra: Pino Chiarenza, Salvatore Monreale, Mimmo Criminisi, Antonio Pilato, Salvatore Bellavia, Guadagnino, Franco Collura. 
 

Carmelo Arnone
13 maggio 2021

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13/05/2021

Chiesa. Padre Vinti "Venerabile": pubblicazione del decreto in Cattedrale; sabato 22 maggio

 

Venerabile Michele Arcangelo Maria Antonio Vinti
Padre Vinti
 

Verrà proclamato in Cattedrale in decreto di "venerabilità" di padre Vinti.
Sabato 22 maggio, nel corso della Messa Crismale e di rinnovazione delle promesse sacerdotali che verrà celebrata alle ore 10.00 nella cattedrale di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro ed il vescovo coadiutore Alessandro Damiano renderanno pubblico, con una solenne proclamazione, il decreto di "venerabilità" del servo di Dio padre Michele Arcangelo Maria Antonio Vinti.
Il riconoscimento, da parte della Congregazione per le cause dei santi, dell'esercizio delle "virtù eroiche" del sacerdote grottese, si era concluso lo scorso 21 gennaio con la promulgazione, autorizzata da papa Francesco, del decreto di venerabilità.
Continua ad essere consentito ai fedeli, nel rispetto delle norme anti Covid-19, l'accesso alla casa natale del venerabile padre Vinti, che sarà aperta ogni mercoledi dalle 16.30 alle 17.30; in concomitanza con la proclamazione del decreto in cattedrale, da lunedi 17 a venerdi 21 maggio sarà eccezionalmente aperta anche tutte le mattine dalle ore 10.00 alle 11.30
.  
  

Redazione
13 maggio 2021.
  
  


 

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12/05/2021

Dialoghi. "Emergenza sepolture al cimitero di Roma; ignorata la Costituzione"; di Giuseppe Castronovo

 

Intervento del dott. Giuseppe Castronovo.

Nell'esaminare la critica situazione in cui si trova la gestione dei cimiteri capitolini, è emerso che né il Governo centrale né il Comune di Roma utilizzano le possibilità legislative per dare dignitosa sepoltura alle migliaia di salme depositate presso i cimiteri della Capitale. E nel frattempo la nostra Capitale viene additata anche all'estero come modello di inefficienza e incapacità gestionale. Se nel 1968 i giovani gridavano, durante le loro manifestazioni "fantasia al potere", ieri il Circolo della Concordia ha lanciato una nuova richiesta: "competenza al potere".
Giuseppe Castronovo

"Emergenza sepolture al cimitero di Roma; ignorata la Costituzione italiana"

Santo: Amici, che idea vi siete fatta della gestione cimiteriale della nostra Capitale?

Totò: C’è poco da dire: situazione raccapricciante!

Nenè: Mi chiedo: com’è possibile arrivare a più di duemila salme “parcheggiate”, alcune addirittura all’aperto, in attesa di sepoltura? Come mai non si è impedito in tempo che la situazione degenerasse a tal punto?

Santo: Prof. Vezio, una sua riflessione.

Vezio: Rimango non poco perplesso nel constatare come agli Amministratori e ai Dirigenti capitolini siano sfuggite le stringenti usanze praticate nell’antica Roma in tema di sepoltura. Dovete infatti sapere che nella cultura di allora era radicata l’opinione secondo la quale i defunti privi di sepoltura fossero causa di sventure per l’intera città.

Santo: Prof., ma lei pensa che i consiglieri del Sindaco Raggi non conoscano la storia romana come la conosce lei?

Vezio: Non ho affatto questa presunzione! Sono sicuro che la conoscano meglio di quanto possa conoscerla io e che abbiano volutamente ignorato le pratiche connesse alla sepoltura in uso presso gli antichi romani considerandole frutto di mere superstizioni.

Nino: Sarà anche così come dice lei, ma una soluzione bisogna pur trovarla.

Vezio: Purtroppo né al Comune di Roma, né al Governo centrale hanno tenuto conto della nostra Costituzione.

Santo: La Costituzione?

Vezio: Sì, proprio la Costituzione! Vedete...

Nino: Che cosa?

Vezio: La nostra Costituzione al 2° comma dell’articolo 120 prescrive che “il Governo può sostituirsi ad organi delle Regioni, dei Comuni, delle Province e delle Città metropolitane ... quando lo richiedono la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali… nel rispetto del principio di sussidiarietà e del principio di leale collaborazione”. Amici, più chiaro di così!
Ora constatato che:
- la sepoltura di una salma è senz’altro una prestazione concernente i livelli essenziali dei diritti di ogni persona umana;
- il Comune di Roma non è al momento nelle condizioni di assolvere a questo compito, che riveste anche carattere sanitario che con l’aumento della temperatura estiva potrebbe diventare molto più complicato di quanto non lo sia attualmente.
Non possiamo non chiederci perché il Sindaco di Roma non abbia chiesto l’intervento sussidiario dello Stato in nome del principio costituzionale della leale collaborazione tra Stato e Comune. O, se vogliamo, perché non sia intervenuto direttamente il Governo “sostituendosi” al Sindaco per impedire che la situazione degenerasse così come di fatto è poi degenerata?

Nino: Prof., la sua, Costituzione alla mano, è una soluzione talmente semplice che mi fa gridare “a quando un  po' di competenza al potere”?

     

 

   

Giuseppe Castronovo
(gcastronovo.blogspot.it)
  

 

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12/05/2021

Comune. Il Sindaco: "Desidero complimentarmi con Pietro Zucchetto, Presidente dell'AVIS Comunale"

 

Alfonso Provvidenza
Alfonso Provvidenza

Il sindaco Alfonso Provvidenza si complimenta con Pietro Zucchetto, riconfermato Presidente dell'AVIS Comunale di Grotte per il quadriennio 2021/2025.

*****

"A nome di tutta l’Amministrazione comunale desidero complimentarmi con Pietro Zucchetto per la prestigiosa carica di Presidente dell’AVIS Comunale di Grotte.
In questi tre anni di sindacatura ho avuto modo di apprezzare la straordinaria umanità di Pietro e la sua magnifica voglia di fare e di mettersi a disposizione della comunità.
La collaborazione del Comune di Grotte e dell’AVIS comunale ha dato buoni frutti; sono certo che raggiungeremo importanti traguardi.
Complimenti Pietro!”
.

 

   

Il Sindaco
Alfonso Provvidenza
 

 

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10/05/2021

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della settimana

 

Programma della settimana
Unità Pastorale
 

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti (disponibili anche alla pagina "Chiesa").

Lunedi 10 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa Madonna del Carmelo;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa.

Martedi 11 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa.

Mercoledi 12 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa.

Giovedi 13 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 09.00, nella chiesa San Francesco, santa Messa, Adorazione eucaristica e confessioni sino alle 12.00;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 20.00, in chiesa Madre, catechesi e Adorazione.

Venerdi 14 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, Via Lucis;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, Novena allo Spirito Santo;
- ore 20.00, in chiesa Madre, Via Lucis;
- ore 20.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, Itinerario dei fidanzati.

Sabato 15 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa prefestiva;
- ore 20.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa animata dalla Comunità neocatecumenale.

Domenica 16 maggio - VII Domenica di Pasqua - Ascensione
- ore 08.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa animata dal Cammino neocatecumenale;
- ore 10.00, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, santa Messa.

Numero di fedeli consentito nelle chiese di Grotte:
- chiesa Madre: 112
- chiesa Madonna del Carmelo: 60
- chiesa San Rocco: 25
Disposizioni particolari:
- non è consentito l'ingresso a persone con una temperatura corporea pari o superiore a 37,5° o che hanno avuto contatti con persone positive a SARS-COV2 nei giorni precedenti.
I fedeli hanno l'obbligo di:
- entrare ed uscire dalla chiesa rispettando la distanza di 1,5 metri dagli altri fedeli;
- indossare la mascherina;
- igienizzare le mani al dispenser situato all'ingresso;
- occupare il posto contrassegnato;
- mantenere la distanza di almeno 1 metro laterale e frontale dalle altre persone;
- evitare qualsiasi forma di contatto fisico;
- non dare il segno della pace;
- attenersi alle indicazioni del celebrante per ricevere la santa Comunione;
- depositare le offerte per la parrocchia negli appositi contenitori;
- non sostare in chiesa o sul sagrato dopo la celebrazione
. 
  

Redazione
10 maggio 2021
.
  

 

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10/05/2021

Cronaca. Incidente stradale tra due autovetture al Largo Pagano; illesi gli occupanti

 

Incidente
Incidente
 

Incidente stradale questa mattina a Grotte, tra due autovetture; nessun ferito tra gli occupanti.
Un incidente stradale si è verificato questa mattina, lunedi 10 maggio 2021 verso le ore 12.30, a Grotte, all'incrocio tra il Viale Matteotti ed il Largo Pagano.
Due le autovetture coinvolte nel sinistro (vedi foto a lato): una Fiat Uno bianca guidata da una signora, e un'autovettura Fiat Sedici dell'autoparco comunale a disposizione dell'Ufficio Tecnico di Grotte, condotta da un dipendente.
Le automobili, nell'approcciarsi all'incrocio, si sono scontrate riportando leggeri danni. Risultano illesi gli occupanti.
L'incidente è avvenuto in una parte della carreggiata il cui manto stradale è parzialmente sconnesso.
Sul posto è intervenuto il personale del Corpo di Polizia Municipale di Grotte, coordinato dall'Ispettore Capo Salvatore Liotta, per i rilievi del caso
. 
 

Carmelo Arnone
10 maggio 2021

© Riproduzione riservata.
  


 

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10/05/2021

Volontariato. Pietro Zucchetto confermato alla presidenza dell'AVIS Comunale di Grotte

 

Pietro Zucchetto
Pietro Zucchetto
 

Pietro Zucchetto è stato confermato Presidente dell'AVIS Comunale di Grotte.
Il nuovo Consiglio Direttivo, convocato per ieri mattina - domenica 9 maggio 2021 - in modalità videoconferenza, ha provveduto al rinnovo delle cariche previste per l'Ufficio di Presidenza.
I sette consiglieri (Nicola Maniscalco, Pietro Zucchetto, Annamaria Malignaggi, Rocco La Mendola, Gaetano Agnello, Giovanni Arnone e Lucia Santalucia), tramite voto segreto attraverso la piattaforma "VotareDigitale.it", hanno sostanzialmente riconfermato le cariche conferite in precedenza:
- Presidente, Pietro Zucchetto;
- Vice Presidente, Gaetano Agnello;
- Tesoriere, Nicola Maniscalco;
- Segretaria, Annamaria Malignaggi.
La riconferma dei membri del Consiglio Direttivo (da parte dell'Assemblea dei soci), così come la rielezione alle cariche dell'Ufficio di Presidenza sono la testimonianza evidente dell'apprezzamento di tutti i soci per l'imponente lavoro svolto dai componenti degli organi sociali, tenuto conto delle impervie fasi di avvio della stessa associazione e di come - nonostante la pandemia - siano state portate avanti in modo esemplare le numerose iniziative di volontariato relative sia alle donazioni di sangue che alla diffusione della cultura della donazione (in collaborazione con la Scuola, a favore dell'AIRC, dell'AIDO, dell'UNICEF)
. 
 

Carmelo Arnone
10 maggio 2021

© Riproduzione riservata.
  


 

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10/05/2021

Comune. Rimborso delle spese per la mensa nella Scuola dell'Infanzia; domande entro il 31 maggio

 

Rimborso delle spese per la mensa
Rimborso

Possono chiedere il rimborso delle spese, i genitori degli alunni della Scuola dell'Infanzia di Grotte che durante lo scorso anno scolastico 2019/2020 hanno fruito della mensa scolastica. (Documentazione: Modulo di richiesta).
Lo prevede un avviso pubblicato dall'Ufficio Cultura del Comune di Grotte, a firma del Responsabile di P.O. n° 1 isp. capo Salvatore Liotta.
I contributi, destinati alle famiglie con bambini di età compresa tra 3 e 6 anni che hanno frequentato la Scuola dell'Infanzia durante l'anno scolastico 2019/2020, verranno ripartiti proporzionalmente al contributo mensa versato in base alla tariffa stabilita dal Comune di Grotte.
Sono escluse le famiglie che hanno presentato la stessa istanza al Comune di Grotte con scadenza 2 ottobre 2020; il contributo non potrà essere cumulato con altri per analoga finalità.
Le famiglie - senza alcun limite di ISEE - possono chiedere il rimborso del valore dei buoni mensa effettivamente utilizzati dai bambini; pertanto occorrerà dichiarare il numero dei giorni in cui l'alunno ha fruito del servizio mensa.
Alla domanda (scarica il modulo) occorrerà allegare i seguenti documenti:
-
Dichiarazione sostitutiva di certificazione attestante l’utilizzo del servizio di mensa scolastica nell’anno scolastico 2019/2020;
- Documentazione giustificativa degli importi versati per la mensa scolastica (fotocopia di ricevute di versamento...);
- Fotocopia di documento di identità in corso di validità;
- Fotocopia codice fiscale del dichiarante.
Le domande andranno presentate all'Ufficio Protocollo del Comune di Grotte Grotte o inviata tramite pec (comunedigrotte@pec.it) entro e non oltre il 31 maggio 2021
.  
  

Redazione
10 maggio 2021.
  
  

 

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09/05/2021

Volontariato. Eletto il nuovo Consiglio Direttivo dell'AVIS Comunale di Grotte

 

AVIS Comunale di Grotte
AVIS di Grotte
 

Eletto il nuovo Consiglio Direttivo dell'AVIS Comunale di Grotte.
Si è svolta ieri, sabato 8 maggio 2021, in modalità videoconferenza, l'assemblea ordinaria ed elettiva dei soci dell'AVIS (Associazione Volontari Italiani del Sangue) Comunale di Grotte.
Tra i punti più rilevanti all'ordine del giorno, l'approvazione del bilancio consuntivo 2020 e preventivo 2021, le relazioni del Direttore Sanitario e del Revisore dei Conti, e l'elezione dei componenti del Consiglio Direttivo.
I lavori - alla presenza e con la collaborazione del presidente dell'AVIS Comunale di Agrigento, Gaspare Cumbo - sono stati introdotti dalla lettura della relazione associativa da parte del presidente Pietro Zucchetto, alla quale ha fatto seguito la relazione del Direttore Sanitario, dott. Giacomo Orlando. La relazione del Revisore dei Conti, dott. Francesco Vizzini (assente per impegni professionali), è stata letta dal tesoriere dott. Nicola Maniscalco.
Le relazioni sono state approvate all'unanimità con voto palese, per appello nominale dei presenti alla videoconferenza.
Le operazioni di voto per l'approvazione dei bilanci e per l'elezione dei componenti del Consiglio Direttivo si sono svolte a scrutinio segreto, attraverso la piattaforma "VotareDigitale.it". Alla scadenza del termine per le votazioni, i risultati pervenuti alla segreteria dell'assemblea hanno confermato l'approvazione all'unanimità dei due bilanci.
Al nuovo Consiglio Direttivo sono risultati eletti: Pietro Zucchetto, Nicola Maniscalco, Annamaria Malignaggi, Rocco La Mendola, Gaetano Agnello, Giovanni Arnone e Lucia Santalucia. I sette consiglieri rimarranno in carica per un quadriennio (2021-2025), sino al 7 maggio 2025.
L'assemblea ha inoltre provveduto a nominare il socio Giovanni Pillitteri quale delegato all'assemblea provinciale, e il consigliere Pietro Zucchetto quale candidato alle cariche delle AVIS sovraordinate.
Il nuovo Consiglio Direttivo verrà convocato prossimamente per l'elezione, al suo interno, del Presidente, del Vicepresidente, del Segretario e del Tesoriere (che costituiscono l'Ufficio di Presidenza, a cui spetta l'esecuzione e l'attuazione delle delibere dello stesso Consiglio)
. 
 

Carmelo Arnone
9 maggio 2021

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09/05/2021

Romanzo. "Chi era il vero padre di Gesù?", di Rodolfo Costanza; 20^ puntata

 

Fuga in Egitto - Guttuso
Fuga in Egitto
R. Guttuso



Prof. Rodolfo Costanza
Prof. Rodolfo Costanza

 
"Chi era il vero padre di Gesù?"
(Una giovinetta ripudiata dal re)
     
Fuga in Egitto - Guttuso
(Fuga in Egitto, di Renato Guttuso)

(20^ puntata)

Cap. 20
Il ritorno nella verde terra del Nord

     Sono gli ultimi giorni di aprile dell’anno 4 d.C., ormai sono trascorsi quasi tre anni da quando sono partiti da Betlemme. Joseph, inaspettatamente, una notte sogna un angelo del Signore che gli comunica che Erode è morto e di aspettare ancora prima di rientrare in Israele. La notizia gli è confermata da alcuni esuli provenienti dalla Giudea. È, tuttavia, a fine estate dello stesso anno che un mercante ebreo proveniente da Gerusalemme racconta a Joseph che la morte del re è avvenuta nei giorni in cui a Gerusalemme si teneva la festa della Pasqua e degli Azzimi dell’anno in corso.
     Il commerciante, che ha stretti rapporti con la corte di Erode, in quanto è uno dei fornitori della reggia dei prodotti artigianali provenienti dall’Egitto, è bene informato degli ultimi avvenimenti che sono accaduti a Gerusalemme e riguardanti la reggia e la famiglia del defunto re. Egli racconta che il figlio di Erode il Grande, Archelao, suo successore, e i suoi fratelli hanno provveduto nei primi giorni di aprile al trasporto sfarzoso, ricco e imponente, della salma del sovrano fino al mausoleo, l’Herodion.
     Alla morte di Erode, Archelao ha preso provvisoriamente la direzione del governo di Gerusalemme, Giudea, Idumea e Samaria, promettendo al popolo sgravi fiscali e un miglioramento del regime politico vigente. Il popolo non contento, aizzato dai Farisei, pretende altre concessioni come la destituzione del sommo sacerdote nominato da Erode, la liberazione degli ebrei che hanno distrutto l’aquila d’oro all’entrata del Tempio e, in seguito a quel fatto, chiede anche l’allontanamento dalla corte degli elementi filo-ellenici.
     Le richieste non sono accolte e quindi scoppia, proprio in quei giorni, una rivolta facilitata dall’afflusso a Gerusalemme per la festa della Pasqua di grandi folle di ebrei provenienti da tutta la Palestina e dal Vicino Oriente. Archelao, pertanto, è costretto a soffocare la rivolta nel sangue con l’aiuto delle truppe del prefetto della Siria, Varo.
     Archelao, subito dopo, si reca a Roma per ottenere da Augusto la conferma del potere regale, lasciando il fratellastro Filippo a Gerusalemme come reggente.
     Nello stesso tempo anche Erode Antipa si presenta a Roma per far valere presso l’imperatore i suoi diritti al titolo di re. Anche una delegazione di alcune città greche del regno di Israele giunge a Roma pretendendo la liberazione del regno ebraico dagli erodiani e il suo inserimento nell’assetto delle vicine province romane.
     Si presenta inoltre all’imperatore una numerosa delegazione di notabili ebrei di Gerusalemme che accusa il re, morto da poco, di tutte le nefandezze possibili. I notabili parimenti manifestano il volere del popolo di essere liberato dalla dominazione degli erodiani e di essere posto sotto il diretto potere romano. Lo scopo della delegazione giudaica è di manifestare il rifiuto di un qualunque re, esprimendo in tal modo la tendenza dei Farisei e dei religiosi del Tempio a stabilire un dominio teocratico sui giudei lasciando ai romani le cure dell’amministrazione. I senatori e l’imperatore solitamente diffidenti nei riguardi degli Ebrei non prendono in considerazione le richieste delle due delegazioni.
     Alla fine del confronto, Nicola di Damasco e il capo dei ministri d’Israele, Tolomeo, prendono le difese del re defunto davanti ad Augusto, respingendo tutte le accuse. Il damasceno respinge anche le accuse che gli Ebrei rivolgono ad Archelao e attribuisce la colpa degli ultimi avvenimenti e della rivolta, repressa nel sangue, all'insensatezza e all’intolleranza della popolazione di Gerusalemme che così la descrive: «Essa non tollera né freno, né accetta giustizia».
     A Roma appare chiaro come i membri della famiglia di Erode fossero lacerati da dissidi  interni, tutti  preoccupati dei propri interessi e quindi non disponibili a sottomettersi ad Archelao. Questi, pertanto, si trova in una situazione difficile ulteriormente aggravata dalle richieste e dalle accuse delle due rappresentanze ebraiche. Tutto ciò induce Augusto a non approvare l’ultimo testamento del suo amico, Erode il Grande. Archelao non diviene re ma solo etnarca, di conseguenza non ottiene la sovranità su tutto il regno, ma solo la signoria della Giudea, della Samaria e dell’Idumea. Il resto del regno è suddiviso fra gli altri fratelli così come aveva lasciato detto Erode nel suo ultimo testamento. Ad Archelao l’imperatore promette di conferire in futuro il titolo di re, a condizione che se ne fosse reso degno e per le sue capacità.
     Il commerciante racconta ancora a Joseph e Myriam che, mentre a Roma si svolgono questi avvenimenti, quasi tutta la Palestina cade nel disordine. La rivolta rinfocola dopo alcune settimane nel giorno di Pentecoste dello stesso anno. Il prefetto Varo, dopo aver sedato la rivolta di Pasqua, andando via ad Antiochia aveva l’asciato in Gerusalemme una legione del suo esercito per contenere l’attività rivoluzionaria dei Giudei; queste precauzioni tuttavia non erano riuscite ad arrestare le turbolenze dei Giudei.
     Varo, prima di partire per la Siria, aveva armato molte guardie il cui comandante, Sabino, se ne serviva per importunare e provocare i Giudei fino a suscitare la rivolta. Costui cerca di impossessarsi delle cittadelle fortificate di Gerusalemme con la forza e tenta anche di impadronirsi della tesoreria regia poiché avido di ricchezze.
     Giunta la Pentecoste, molte decine di migliaia di persone si radunano in Gerusalemme non solo per le osservanze religiose, ma anche perché irritati per le provocazioni temerarie di Sabino. Si uniscono a questa folla Galilei e Idumei, una moltitudine di gente proveniente da Gerico e quanti vivono in Transgiordania, e molti abitanti della stessa Giudea che sono più focosi degli altri nel loro desiderio di punire Sabino.
     Sabino, temendo il loro numero e l’ardire ostentato da uomini incuranti della morte e sicuri di uscire vittoriosi, invia subito lettere a Varo. Egli insiste nel chiedere subito aiuto perché le truppe da lui lasciate in Giudea sono poche, sotto minaccia e in grave pericolo, e si aspettano di essere sopraffatti e in breve catturati e uccisi.
     Uno dei fomentatori delle rivolte è Giuda il galileo di Gamala, figlio di Ezechia (Giuda il galileo era anche un Sophistes, intellettuale e fondatore dello zelotismo. Gli zeloti non riconoscono alcun padrone oltre Dio). Giuda a Sepphoris mette insieme un nucleo di uomini disperati e assale il palazzo reale della città. Egli si appropria di tutte le armi che vi sono immagazzinate, arma ognuno dei suoi uomini e se ne va con tutti gli oggetti di valore che riesce a prendere dirigendosi verso Gerusalemme. Divenuto ormai il terrore di tutti, depreda quanti incontra. Egli aspira a cose sempre più grandi, la sua ambizione è ormai diventare re di Israele (di questo personaggio parleremo ancora un po’ più avanti).
     È questo un periodo di follia che sconvolge la nazione ebraica poiché non ha un vero e proprio monarca che con la sua autorità possa tenere a freno il popolo. E poi perché i soldati romani, che erano rimasti a Gerusalemme per smorzare le ribellioni, sono essi stessi motivo di provocazione con la loro arroganza.
     Oltre a Giuda il galileo vi sono pure altri due temibili capi rivoltosi, Simone e Atronge, che mettono a ferro e a fuoco alcune regioni della Palestina. Essi, vicino a Emmaus, attaccano persino una compagnia di soldati Romani che porta viveri e armi al proprio esercito, e la massacrano. Quest’attacco armato causa ai Romani non poche perdite, che sarà motivo di ritorsione e provocherà fra non molto molti danni alla nazione ebraica.
     A questo punto Varo dalla Siria prende due legioni e si affretta ad andare in soccorso degli uomini di Sabino che sono assediati in Gerusalemme. Man mano che si dirige verso la capitale, distrugge Sepphoris occupata da alcuni uomini di Giuda il galileo, e libera varie regioni della Palestina dai rivoltosi. Nulla sfugge alle truppe romane, ci sono fuoco e massacri ovunque vanno. Anche Emmaus, dopo che è abbandonata dai suoi abitanti, viene bruciata per ordine di Varo per vendicare coloro che vi erano stati uccisi.
     Le  truppe  romane poi arrivano a Gerusalemme risparmiando la città, dove i rivoltosi si danno alla fuga. Inoltre Varo invia parte delle sue truppe per la Giudea alla ricerca degli autori della rivolta. Una volta presi, quelli colpevoli sono puniti mentre gli altri sono rilasciati. Il numero di coloro che, per l’accusa di sedizione, sono crocefissi, sono circa duemila, invece gli altri diecimila Giudei che erano insorti in armi, si arrendono e li fa arrestare. Varo tuttavia perdona gran parte di questi e manda incatenati a Roma quelli che sono stati i capi della rivolta poiché hanno dimostrato disprezzo per la giustizia e hanno combattuto anche contro i propri connazionali. Dopo queste rivolte, stragi e migliaia di morti, per un lungo periodo la tranquillità torna nelle terre di Israele.
     Questi fatti raccontati dal commerciante impressionano molto Joseph e Myriam, i quali, osservando teneramente Gesù che gioca con altri bambini davanti alla propria casa, si guardano negli occhi e, concordemente, prendono la decisione di non partire subito.

* * *

     Una sera dell’inizio autunno del 4 a.C., mentre cala il manto di Hekate, dea della notte, e dopo aver messo a letto il figlio, Joseph e Myriam si siedono davanti alla loro casa sotto il sicomoro, per stabilire quando far ritorno verso la propria terra. Essi decidono di rinviare per più di un anno il loro ritorno in Galilea, a Dio piacendo, in attesa che la situazione politica e sociale a Gerusalemme si calmi e si chiarisca. Sotto le fronde di quest’albero, nell’ora della preghiera, spesso s’inginocchia gente di qualsiasi credo religioso per pregare. Esso è chiamato da tutte le persone del quartiere il sicomoro degli dei (nella mitologia egizia il sicomoro è un albero di “fichi” consacrato in modo particolare alla dea Hathor, madre di tutti gli dei).
     Joseph e Myriam partono per Israele nei primi giorni di ottobre del 3 a.C.. I rischi che paventavano ormai si sono attenuati. Lo scellerato Erode il Grande è morto; gli Ebrei d’Israele con riluttanza, per adesso, hanno accettato la dominazione romana e il potere degli erodiani sulle tre tetrarchie. I fatti di cui alcuni anni prima essi sono stati protagonisti a Nazareth, a Betlemme e a Gerusalemme, sperano, nel frattempo, siano stati ormai dimenticati.
     Prendono quindi la determinazione, comunque, di rientrare in Galilea e abitare in Nazareth. Per timore di Archelao, Joseph e Myriam decidono, grazie anche a delle indicazioni ricevute in sogno da Adonai, di andare a vivere al di fuori della giurisdizione di costui; egli è troppo simile al padre nelle intemperanze e nella crudeltà e quindi preferiscono la Galilea soggetta al meno violento Erode Antipa.
     Essi desiderano far crescere il loro figlio nell’amata e verde terra di Galilea, e poi Joseph, più volte, aveva espresso il desiderio di morire nella dolce terra del Nord d’Israele. Decidono così di stabilirsi a Nazareth ove ancora possiedono la propria abitazione e la bottega da falegname. Della loro decisione informano la comunità ebraica del quartiere di Alessandria in cui abitano e il rabbino della sinagoga che frequentano. Essi stabiliscono quindi di vendere la bottega da falegname che è acquistata dal giovane apprendista egizio, che da alcuni anni lavora con Giuseppe, con l’aiuto economico della sua famiglia.
     I preparativi durano diversi giorni, e a causa della calura partono al sorgere del sole dopo aver salutato la sera precedente amici, vicini e conoscenti. Si associano a una numerosa carovana di Nabatei, che trasporta balsamina in Siria, che parte prima dell’alba da Thesmoforion, un quartiere a est di Alessandria, vicino al lago di Eleusis. La famiglia si allontana dalla città con cinque asini carichi del necessario per il viaggio e di tutte le cose di valore e indispensabili che sarebbero tornati utili nella dimora di Nazareth.
     In testa agli asini viaggia Joseph; sull’ultimo, Myriam e Gesù. Il viaggio si svolge di mattino e di sera poiché di giorno il sole e il caldo sono troppo forti perché siano sopportati dai membri della carovana. Il secondo giorno, al sorgere del sole, in lontananza, alla propria destra verso Menfi, compaiono le piramidi, scena che forse rimarrà impressa per tutta la vita nella mente di Joseph e Miriam. Il viaggio si prevede duri tre settimane per arrivare al lago di Tiberiade, salvo impedimenti.
     Alcuni giorni prima di incamminarsi per Israele hanno riflettuto se fosse il caso di stabilirsi a Nazareth o a Cafarnao. Entrambi sono del parere, nonostante il rischio di essere oggetto di malevoli pettegolezzi, che sia opportuno abitare nel piccolo villaggio di Nazareth. Là possiedono ancora una casa, dove abitare, e una falegnameria che può permettere a Joseph di lavorare anche per i clienti dei villaggi vicini e anche per i clienti dell’attigua città di Sepphoris distrutta da Varo, in via di ricostruzione, e guadagnare da vivere per sé e per la sua famiglia. Prendono quindi la decisione di rientrare a Nazareth. Del resto, per adesso, non c’è altra scelta; avanti nel tempo, per fare completare gli studi a Gesù, avrebbero deciso, eventualmente, in modo difforme.

Rodolfo Costanza

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 9 maggio 2021.
Per gentile concessione dell'Autore
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09/05/2021

Letture Sponsali. "L'importanza di rimanere nell'Amore"

 

Amore Sponsale
Nozze di Giuseppe e Maria

Le "Letture Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal gruppo "Amore è..." (vedi il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i grottesi Vera e Francesco).

*****

Che idea abbiamo di Dio?
Spesso noi cristiani non ci chiediamo in quale Dio crediamo, qual è la sua identità, chi sia veramente; alcuni si fermano al Dio veterotestamentario, un Dio forse duro, che punisce e premia, talvolta crudele, un Dio che punisce il giusto per il peccatore etc..
Altre volte non abbiamo una vera e propria idea di Dio ma di una forma di devozione per cui la preghiera è ripetere formule, tante formule, nella speranza che problemi e guai si allontanino da noi.
La nostra vita da cristiani invece, ci chiama a convertirci all’idea che di Dio abbiamo avuto sinora al Padre così come ce lo mostra Gesù in questo brano evangelico: innanzitutto si è fatto Uomo, quindi è fatto di corpo, carne che ha lavorato, che ha provato affetto per familiari ed amici, che ha pianto ma si è anche adirato.
Il Dio che Gesù ci rivela è un buon pastore, che guida le sue pecore, perché le conosce e le difende, offrendo la sua stessa vita; è un Dio paziente come un padre che aspetta i tempi dei figli, ascoltandoli e senza forzarli; Dio non è lontano, distante dai suoi figli, ma è vicino a chi lo cerca nel volto di Gesù.
Gloria e Luciano

Punto chiave
La liturgia di questa sesta Domenica del tempo di Pasqua ci fa riflettere ancora sull'importanza di rimanere nell'Amore di Dio.
Prima del compimento della redenzione del mondo, Gesù ci presenta con parabole, similitudini, questo Dio Padre buon Pastore, che amorevolmente cura il suo gregge, il Dio vignaiolo che pota affinché la vite porti più frutto, ed oggi in modo ancora più esplicito ci mostra il suo progetto di Amore: "perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena".
Un Dio del tutto rivoluzionario, che non è geloso della felicità del suo popolo, anzi indica proprio la strada per raggiungerla. Un Dio che ci sceglie, ci ama e ci chiama per nome, che ci chiama amici e non servi.
Noi siamo nati da questo amore viscerale, non possiamo fare nulla senza di Lui, non possiamo amare quando le circostanze rendono la situazione difficile, non possiamo amare chi ci fa del male, non possiamo amare per sempre... spesso ricerchiamo le forze in noi stessi e ci sentiamo insoddisfatti, incapaci, pretendiamo, alziamo muri di difesa... e tutto ciò non è "amatevi, come io ho amato voi".
Gesù ci insegna che Amare è servire, abbassarsi, svuotarsi, donarsi. Signore Gesù alimenta il nostro circuito di amore con la linfa del tuo Santo Spirito.
Vera e Francesco 

  

Redazione
9 maggio 2021
.
  

 

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08/05/2021

Comune. Rientro in atmosfera del razzo. Il Sindaco: "Invito tutti a non uscire durante la notte"

 

Rientro in atmosfera del razzo
Traiettorie

Il Dipartimento di Protezione Civile ha comunicato che il rientro incontrollato in atmosfera del secondo stadio del vettore PRC CZ5B potrebbe interessare il settore centro meridionale del territorio nazionale e in una delle possibili traiettorie potrebbe incrociare la Sicilia nei territori settentrionali, quindi la provincia di Messina.

Possibili traiettorie del razzo cinese
(Possibili traiettorie del razzo cinese)

La possibile caduta di frammenti è al momento prevista nella notte tra sabato 8 e domenica 9 e, per l’orbita verde che potrebbe interessare la Sicilia, dalle 04.11 ora locale con una finestra temporale di incertezza di più o meno 3 ore.
Il sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza, con una nota rivolta alla cittadinanza, ha ribadito che "Non sono previste cadute di frammenti nella nostra provincia. Tuttavia, in ogni caso, invito tutti i cittadini a non uscire durante la notte".
Inoltre il Primo Cittadino ha ricordato: "All’interno degli edifici, i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono: per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti. Alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero sopravvivere all’impatto e contenere idrazina. In linea generale si consiglia a chiunque avvistasse un frammento, senza toccarlo e mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, di segnalarlo immediatamente alle autorità competenti. Invito alla massima attenzione, in particolare, i gestori di attività a particolare rischio per possibile impatto (depositi di materiale pirotecnico e infiammabile, invasi di acqua, serbatoi di liquidi/gas combustibili, etc.)"
.  
  

Redazione
8 maggio 2021.
  
  

 

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08/05/2021

Politica. "Le offese personali sono altra cosa, inammissibili"; nota del Gruppo consiliare M5S Grotte

 

Movimento 5 Stelle - Grotte

Nota del Gruppo consiliare M5S in merito ai rapporti tra il Sindaco e la Minoranza consiliare.

*****

"Assessori e Consiglieri comunali prendano le distanze dal sindaco Provvidenza. Lavoriamo per una comunità unita nelle diversità di opinioni politiche.
La violenza verbale del Sindaco nei confronti dei Consiglieri di minoranza è ormai una insopportabile consuetudine.
Dialogo politico e rispetto dovrebbero andare a braccetto. Ma sempre più di frequente a Grotte hanno intrapreso strade diverse.
Il tanto auspicato dialogo ha lasciato troppe volte spazio ad una sterile retorica, fatta di epiteti spregiativi e modi poco cortesi che nulla hanno a che fare con il dibattito politico.
Confronto che, talvolta, può essere anche aspro nei toni, ma sempre nel rispetto della diversità di opinione.
L’azione di discredito esercitata dal Sindaco nei nostri riguardi, aggravata dal carattere personale e dalla sua reiterazione, ha veramente valicato ogni limite.
Un atteggiamento che nessuno mai, men che meno un Sindaco, dovrebbe adottare all’interno di un sano, civile e costruttivo confronto politico. Non avviene più a Grotte, dove il rispetto dell’avversario politico è un lontano miraggio.
Con grande amarezza e consci dell’immagine che traspare all’esterno, ci troviamo a dover fare delle puntualizzazioni.
Abbiamo sperimentato, con scarso successo, anche la filosofia delineata dal celebre verso dantesco “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”! Nella vana speranza che, prima o poi, questa situazione imbarazzante terminasse ma, ahinoi, ci siamo dovuti ricredere.
Avendo la pazienza un limite, abbiamo ritenuto necessario ed improcrastinabile intervenire in Consiglio comunale, unico vero luogo di confronto, per richiamare il Sindaco al rispetto del prossimo oltreché del ruolo di rappresentanti dei cittadini che, esattamente come lui, ricopriamo.
Troppo facile invocare la libertà di opinione.
È il caso di ricordare che questa è e deve rimanere circoscritta al nostro operato da Consiglieri comunali.
Le offese personali sono altra cosa, inammissibili
".
  

 

   

Per il Gruppo Consiliare M5S
Mirella Casalicchio
Salvatrice Morreale
Angelo Costanza

 

 

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08/05/2021

Comune. La dott.ssa Roberta Marotta è la nuova Segretaria comunale di Grotte

 

Roberta Marotta
Dott.ssa Roberta Marotta

Il Comune di Grotte torna ad avere un nuovo Segretario comunale "titolare": è la dott.ssa Roberta Marotta.
Il sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza, con la Determinazione n° 32 del 29 aprile 2021, ha nominato la dott.ssa Marotta per la sede di Grotte, vacante dal 01/01/2020.
La dott.ssa Roberta Marotta (leggi il curriculum) ha ricoperto in precedenza l'incarico di Segretario presso i Comuni di Civitella Messer Raimondo (CH), Santa Elisabetta, Comitini, Sant'Angelo Muxaro, Siculiana e presso l'Unione dei Comuni "Feudo D'Alì" (Raffadali, Santa Elisabetta, Sant'Angelo Muxaro e Joppolo Giancaxio) .
"
A nome di tutta l’Amministrazione desidero esprimere i migliori auguri di un proficuo lavoro - ha dichiarato il sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza -. Colgo l’occasione per ringraziare il dott. Piero Amorosia che per un anno ha retto la segreteria del Comune di Grotte a scavalco. La sua collaborazione è stata preziosa e particolarmente qualificante per la nostra Amministrazione".  
  

Redazione
8 maggio 2021.
  
  

 

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08/05/2021

Servizi. Cantieri di lavoro: riapertura dei termini; presentazione delle domande entro il 30 maggio

 

Centro per l'impiego
Centro per l'impiego

Con una nota ufficiale, il Dirigente del Centro per l'Impiego di Canicatti, ing. Vincenzo Rinaldi, ha comunicato la riapertura dei termini per la selezione dei soggetti da utilizzare nei 08/05/2021di lavoro.

*****

"Riapertura dei termini per selezione di soggetti da utilizzare nei cantieri di lavoro".

Si comunica che sul sito ufficiale del Dipartimento Regionale del Lavoro, dell'Impiego, dell'Orientamento, dei servizi e delle attività formative è stato pubblicato in data 6/5/2021 con prot. n. 18857 del 06/05/2021 il bando di cui all'oggetto, disponibile assieme a tutta la documentazione a questo indirizzo (clicca qui).
Dal prossimo 10 maggio 2021 e fino al 30 maggio 2021 sarà possibile presentare domanda di inserimento in graduatoria, presso il Centro Per l'Impiego - Sede di Canicatti, Via Giovanni XXIII, con le modalità indicate nel bando.

A causa dell'emergenza Coronavirus l'accesso potrà avvenire soltanto previa prenotazione telefonica al n. 0922.851702.
Non sarà possibile ricevere utenti che non si siano prenotati preventivamente e fuori dall'orario concordato.
Sarà possibile prenotarsi telefon
icamente dal lunedi al venerdi dalle 08.30 alle 13.00 e il mercoledi pomeriggio dalle 15.30 alle 17.30.
Per potere partecipare alla selezione dei cantieri di lavoro bisogna avere preventivamente reso la dichiarazione di immediata disponibilità (DID) ed avere sottoscritto il patto di servizio.
Documentazione da consegnare all'operatore per la predisposizione della domanda per i cantieri lavoro:
1 - Copia tessera sanitaria e documento di riconoscimento in corso di validità;
2 - Autocertificazione composizione del proprio nucleo familiare (disponibile sul sito);
3 - Eventuale certificazione per fruire della riserva (disponibile sul sito
).
Si comunica altresì che la data di presentazione della domanda non influenza in alcun modo la graduatoria definitiva
.

  

 
 

Il Funzionario direttivo
Dott. Tommaso Vergopia

Il Dirigente dell'UOB CPI di Canicatti
Ing. Vincenzo Rinaldi

 

 

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07/05/2021

Lettere. "Leggendo la risposta del Sindaco, non si può che restare sbalorditi"; di Armando Caltagirone

 

Dott. Armando Caltagirone
Dott. Armando Caltagirone

Intervento del dott. Armando Caltagirone in merito alla risposta scritta del Sindaco (leggi la risposta nella deliberazione di Consiglio comunale n° 24 del 21 aprile 2021) all'interrogazione della Minoranza consiliare sulle graduatorie dei concorsi indetti nel 2020 dal Comune di Grotte.

*****

"Egregio Direttore,
                              leggendo la risposta del Sindaco, contenuta nella delibera consiliare n. 24 del 21/04/2021 avente ad oggetto: “Interrogazione graduatorie concorsi Comune di Grotte – Prot. N. 1748 del 12/02/2021”, non si può che restare sbalorditi, non tanto, per usare un eufemismo, per le inesattezze giuridiche, valutabili, secondo il parametro fantozziano, al pari della corazzata Kotiomkin, quanto per la violenza con cui sono bistrattati i consiglieri interroganti (Morreale, Casalicchio e Costanza), colpevoli dell’attivazione di una prerogativa loro assegnata dall’ordinamento.
  
 
Altrettanto stupore desta il silenzio, non si sa quanto incolpevole, dei consiglieri (Morreale, Casalicchio e Costanza) trattati, sostanzialmente, alla stregua di aspiranti “homo sapiens” (L’elementare conoscenza, non tanto del diritto amministrativo, ma almeno della prassi, dovrebbe consentire ai signori consiglieri mittenti dell’interrogazione di avere cognizione….. Ancora una volta si è costretti ad illustrare ai consiglieri di opposizione la differenza).  
 
Non entrando nel merito del “silenzio” e ben lungi dall’assumere difese d’ufficio, pare opportuno soffermarsi, a scopo puramente informativo, unicamente sulle inesattezze della nota.  
 
Preliminarmente occorre precisare che il Sindaco è il rappresentante dell’Ente e che per tale qualifica è sempre oggettivamente responsabile degli accadimenti gestionali per effetto del potere-dovere di controllo, il cui mancato esercizio configura le ipotesi di reato impeditivo.
Nel caso di specie i consiglieri avevano chiesto al Sindaco, attraverso l’interrogazione, di esercitare il suo potere-dovere di controllo sulle prospettate possibili anomalie procedurali (circostanza ben diversa dall’ingerenza cui si allude nella nota).  
 
A fronte delle categoriche affermazioni (… la richiesta di chiarimenti al Sindaco, che naturalmente non può e non deve!) sorge spontanea la domanda: l’interlocutore naturale del consigliere, sia esso di maggioranza sia di minoranza, è forse l’arciprete?
Dal tenore letterale della nota, i consiglieri sarebbero colpevoli di un ulteriore aggravio. Hanno osato avanzare richiesta scritta di accesso agli atti (rimasta, a quanto pare, inevasa).
  
   
Concordo con il Sindaco, ma in senso diametralmente opposto, ossia, sulla gravità della richiesta avanzata dai consiglieri! Il consigliere non deve presentare richieste scritte; è un amministratore e come tale ha libero accesso agli atti, senza necessità di richieste scritte (non bisogna confondere i diritti con le suppliche).
Per altro verso il silenzio rifiuto di accesso agli atti non è soltanto un illecito amministrativo opponibile davanti al TAR, bensì un illecito penale previsto e punito dal 2° comma dell’art. 328 del cp (Sent. Cass. Pen. N.42610/2015).

 
Il consolidato indirizzo giurisprudenziale di legittimità smentisce le categoriche affermazioni del Sindaco secondo cui non può e non deve. Onde evitare equivoci si ritiene utile riportare le motivazioni della sentenza della Cassazione Sez. Pen n.20050/2016:
Con riferimento al Sindaco….la norma di riferimento è l'art. 50 del Testo Unico degli Enti Locali che definisce il primo cittadino come organo responsabile dell'amministrazione del Comune. Sebbene la disposizione faccia esplicito riferimento alla delimitazione dei poteri del sindaco con quanto previsto dall'articolo 107 (Funzioni e responsabilità dei dirigenti) e quindi ad una distinzione tra poteri di indirizzo e poteri di concreta gestione, ciò non esclude che il primo cittadino debba svolgere un ruolo di controllo sull'operato dei suoi dirigenti. L’ordinamento prevede che il Sindaco possa chiedere al Segretario generale "....qualora ritenga che atti di competenza dei dirigenti siano illegittimi, o al Direttore generale qualora ritenga che siano in contrasto con gli obiettivi e gli indirizzi degli organi elettivi e comunque non corrispondenti agli interessi del Comune, di provvedere alla sospensione, all'annullamento o alla revoca degli atti medesimi. In questi casi, quando occorra, i relativi procedimenti sono evocati dal Segretario generale o dal Direttore generale, o da loro rimessi ad altri dirigenti con specifiche istruzioni". Tali disposizioni codificano un potere di controllo e sostitutivo del Sindaco che ratifica in suo capo la presenza di un obbligo di vigilanza sugli organi di concreta gestione. Peraltro tale potere-dovere trova riconoscimento nella giurisprudenza di questa Suprema Corte, laddove è stato affermato, sebbene in tema di reati ambientali, che "La distinzione operata dall'art. 107 del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali fra i poteri di indirizzo e di controllo politico-amministrativo, demandati agli organi di governo, e i compiti di gestione attribuiti ai dirigenti, non esclude, in materia di rifiuti, il dovere di attivazione del sindaco allorché gli siano note situazioni, non derivanti da contingenti ed occasionali emergenze tecnico-operative, che pongano in pericolo la salute delle persone o l'integrità dell'ambiente (Sez. 3, n. 37544 del 27/06/2013).
 
 
La chiarezza espositiva di quanto sopra riportato dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, almeno scalfire le convinzioni anche dei più accaniti sostenitori dell’opposta tesi, salvo a dichiararsi “Grillini”, non del movimento, ma del Signor Marchese Onofrio del Grillo; quello che, sorridendo, diceva: “Mi dispiace, ma io sono io e voi non siete un c...o”.  
 
Resta inteso che sono sempre disponibile a un pubblico confronto".
  

 

   

Armando Caltagirone
 

 

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07/05/2021

Sanità. Dal Distretto Socio Sanitario, assistenza ai disabili gravi: istanze entro il 31 maggio

 

Assistenza per disabili gravi

Avviso pubblico per i disabili gravi: istanze per erogazione di servizi entro il 31 maggio.
Il Distretto Socio Sanitario D3, comprendente i Comuni di Canicatti, Campobello di Licata, Castrofilippo, Naro, Racalmuto, Ravanusa, Grotte e Camastra, ha reso pubblico un avviso per la presentazione di istanze per usufruire di forme di assistenza a mezzo erogazione di servizi territoriali. L'avviso, rivolto ai disabili gravi di cui all'art.3 comma 3 della Legge 104/92, scade il 31 maggio 2021.
Il modello di domanda (vedi il modello) può essere richiesto presso i Servizi Sociali.
Alla domanda deve essere allegata la seguente documentazione:
- copia della certificazione di riconoscimento della disabilità ai sensi dell’art. 3 comma 3, della Legge n. 104/1992;
- certificazione ISEE socio-sanitario in corso di validità;
- fotocopia del documento di riconoscimento valido e del codice fiscale della persona disabile richiedente;
- fotocopia del documento di riconoscimento valido e del codice fiscale del richiedente se familiare o Rappresentante Legale.
Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all'Uffici Servizi Sociali del Comune di Grotte
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Redazione
7 maggio 2021.
  
  

 

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07/05/2021

Politica. L'on. Decio Terrana (UDC): "Siamo pronti a rilanciare Favara"

 

Decio Terrana
Decio Terrana

L’UDC si riunisce a Favara per preparare le prossime amministrative d’autunno. Il coordinatore politico dell’UDC in Sicilia, on. Decio Terrana, il coordinatore politico della provincia di Agrigento, Silvio Alessi, la vice coordinatrice regionale dell’UDC Giovani, Manuela Raneri, hanno discusso delle prossime elezioni a Favara con il coordinatore politico cittadino, Valerio Di Miceli, il vice coordinatore Gerlando Nobile, e altri attivisti e simpatizznti dell’Udc di Favara.
"Abbiamo presentato ai nostri dirigenti dell’UDC le numerose problematiche della città di Favara - ha dichiarato il coordinatore cittadino Valerio Di Miceli -. Ancora oggi abbiamo difficoltà legate all’emergenza dei rifiuti e alla situazione igienico sanitaria contingente, c’è un grave ritardo nel pagamento degli stipendi del personale comunale, tutti problemi riconducibili soprattutto alla crisi profonda in cui versa il Comune di Favara. La pandemia e le tensioni sociali che animano il dibattito politico ci richiedono interventi a favore dei lavoratori e delle famiglie, un rilancio dell’economia locale e soprattutto del turismo. Favara è una cittadina che può offrire tanto a tutti i residenti, non è possibile che le amministrazioni che si susseguono finiscano per dimenticare la propria città".
Il coordinatore regionale del partito, on. Decio Terrana, ha rilevato l’opportunità di assicurare un collante ancora più stretto e diretto tra le amministrazioni locali del territorio e la Regione, e si è impegnato a recepire le istanze locali, richiamando l’attenzione degli Assessori Regionali dell’UDC sulle varie questioni affrontate per rilanciare Favara.
Il coordinatore provinciale Silvio Alessi ha annunciato inoltre un confronto provinciale e la formazione di tavoli tecnici per l’elaborazione dei programmi amministrativi per le prossime elezioni. Si è sottolineato l’impegno dell’UDC a costruire una squadra di donne e di uomini per realizzare un progetto condiviso con tutte quelle forze che vogliono sposare un progetto di rilancio della Città di Favara
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Redazione
7 maggio 2021.
  
  

 

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07/05/2021

Attualità. "Zone Franche Montane Sicilia": Sindaci a Roma per chiedere fiscalità di sviluppo

 

Sindaci a Roma
Sindaci a Roma

Zone Franche Montane Sicilia: ieri i Sindaci a Roma, per fiscalità di sviluppo.
Sindaci e amministratori di Comuni siciliani, coordinati dall’Associazione Zone Franche Montane Sicilia, ieri a Roma per rivendicare il diritto di residenza nelle terre in cui sono nati e che hanno scelto per vivere, chiedendo il riconoscimento della fiscalità di sviluppo per compensare gli svantaggi dovuti all’altezza dei luoghi. Lo scopo dell’iniziativa pubblica è sensibilizzare la deputazione di Camera e Senato ad esitare la Legge obiettivo approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana il 17 dicembre 2019, per il riconoscimento delle Zone Franche Montane che è in attesa da di 2211 giorni.
A Roma è stato presente il sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza con i suoi colleghi della delegazione agrigentina, insieme ad altri 100 colleghi siciliani per sostenere l’istituzione delle zone franche montane e la fiscalità di sviluppo, in difesa e per la promozione del territorio.
"L’istituzione delle zone franche montane - ha dichiarato l'on. Rosalba Cimino - è una misura fondamentale per aumentare l’attrattività economica di ben 133 borghi siciliani che fino ad ora hanno soltanto subito una continua emigrazione, che ancora non si arresta. Sostengo fortemente questa richiesta dei sindaci siciliani che oggi sono venuti qui a Roma, in delegazione, proprio per catalizzare l’attenzione dei ministeri coinvolti affinché non si rimandi la questione. In Senato è già in discussione il provvedimento di iniziativa dell’ARS. Istituire le zone franche montane è l’unica possibilità di rilancio per questi luoghi - ha concluso la Deputata -: parliamo di piccoli paesi con popolazione inferiore a 15mila abitanti che vogliono e devono avere le giuste opportunità per rilanciare l’economia locale, attrarre capitali, fermare lo spopolamento e ricreare nuova linfa vitale al loro interno"
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Redazione
7 maggio 2021.
  
  

 

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06/05/2021

Servizi. Cantieri di lavoro: riapertura dei termini per la presentazione delle istanze

 

Centro per l'impiego
Centro per l'impiego

Con una nota ufficiale, il Dirigente del Centro per l'Impiego di Canicatti, ing. Vincenzo Rinaldi, ha comunicato la riapertura dei termini per la selezione dei soggetti da utilizzare nei cantieri di lavoro.

*****

"Riapertura dei termini per selezione di soggetti da utilizzare nei cantieri di lavoro".

Come da comunicato pubblicato sul sito del Dipartimento Regionale Lavoro, si informa l'utenza che, in ottemperanza alle disposizioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e, nel rispetto dei protocolli sanitari, causa emergenza COVID-19 ed al fine di evitare inutili ed ingiustificati assembramenti presso i C.P.I., si prevede un ampio margine di tempo per consentire la presentazione delle istanze.
Si comunica quindi con riferimento alla riapertura dei termini per la selezione dei soggetti da utilizzare nei Cantieri di lavoro istituiti, ai sensi dell'art. 15 comma II della legge regionale 17 marzo 2016 n. 3, che il bando, unitamente alla modulistica predisposta per la partecipazione, verrà pubblicato a breve sul sito del Dipartimento Regionale Lavoro nonché nel sito di questo C.P.I. con indicato il periodo previsto per la presentazione delle istanze.

  

 
 

Il Funzionario direttivo
Dott. Tommaso Vergopia

Il Dirigente dell'UOB CPI di Canicatti
Ing. Vincenzo Rinaldi

 

 

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05/05/2021

Turismo. Primavera in Sicilia, non solo Pasqua

 

Valle dei Templi
Valle dei Templi

Giornate assolate, colori e profumi accompagnano il tepore della primavera siciliana, periodo dell’anno in cui l’isola offre gli affascinanti panorami della natura isolana in pieno splendore.

Valle dei Templi
(Valle dei Templi)

Tempo ideale per regalarsi una vacanza rigenerante fuori stagione magari esplorando l’entroterra, un territorio che con i suoi paesaggi, la sua storia millenaria, le tradizioni, la gastronomia rientra a pieno titolo tra le mete che ormai da tempo suscitano l’interesse e la curiosità di turisti italiani e stranieri. Transitare in auto per il centro Sicilia regala immagini suggestive e di grande effetto nell’alternarsi continuo di verdi vallate e campagne dai colori antichi (guarda il video Primavera in Sicilia).
Un viaggio ideale che inizia dalla distesa di mandorli fioriti della maestosa Valle dei Templi, in quella che Pindaro la definì “la più bella tra le città dei mortali”, l’antica Akragas celebrata nel passato per il suo splendore.

Passeggiare tra le meraviglie di questa area archeologica tra le più importanti al mondo, ripercorrendo la storia in un’atmosfera sospesa e magica, è un’emozione unica, la stessa che si rivive a pochi chilometri da qui, all’interno della Villa del Casale di Piazza Armerina con i suoi meravigliosi mosaici.

La primavera siciliana ci regala ancora la scoperta di tradizioni antiche e suggestive come i riti pasquali di Caltanissetta ed Enna. I due capoluoghi dell’interno dell’isola ricchi di storia e arte. Pasqua è il periodo dell'anno in cui Caltanissetta si abbandona con fervore alle celebrazioni della Settimana Santa unica nel suo genere perché si dipana nell’arco di sette giorni alternando momenti di folklore a momenti di grande  religiosità e partecipazione emotiva: dal corteo della Real Maestranza alle “Vare”, i grandi gruppi statuari che sfilano la sera del Giovedì Santo, fino all’intensa processione del Cristo Nero accompagnato dalle ladate dei “figliamari”, i raccoglitori di verdure selvatiche.
Anche ad Enna i riti della Settimana Santa destano profonda emozione nello spettatore. Qui la religiosità rivive e diventa palpabile nel silenzio irreale che aleggia nel corso della processione del Venerdì Santo, quando oltre duemila confrati procedono lentamente, lungo le vie cittadine, accompagnando le vare del Cristo Morto e dell’Addolorata, in un’atmosfera di partecipazione commossa e fede semplice che mostrano l’aspetto più profondo di questa terra.
Caltanissetta ed Enna sono, a torto, considerate fuori dai soliti percorsi turistici, in realtà il turista che le sceglie per la loro posizione di assoluta comodità nel raggiungere in poco tempo le   località siciliane più rinomate, si ritrova a scoprire due città ricche di storia e cultura.
Caltanissetta con il suo centro storico  ricco di chiese e palazzi tra cui spicca il monumentale Palazzo Moncada, reggia cinquecentesca in classico stile barocco con spunti rinascimentali, la cui costruzione però non fu mai ultimata. A poco distanza, la Cattedrale affrescata al suo interno dal genio artistico del pittore fiammingo Guglielmo Borremans, e poi ancora la chiesa di San Sebastiano e la magnifica chiesa barocca di Sant’Agata.
Tutto il centro storico nisseno è un fiorire di splendidi edifici costruiti tra l’Ottocento e il Novecento, quando la città era considerata la capitale mondiale della produzione di zolfo.
Da non perdere anche una visita all’antica Abbazia di Santo Spirito e al monumento al “Redentore” eretto nel 1900, in occasione del Giubileo, su volere di Papa Leone XIII. Il monumento è collocato sul monte San Giuliano, un belvedere da cui si gode uno splendido panorama sulla città, sulle Madonie e sull’Etna.
Caltanissetta è anche tradizione gastronomica. Inimmaginabile l’esperienza di immergersi nella tradizione gastronomica nissena che predilige pietanze povere ma gustosissime a base di verdure di campo  raccolte dai cosiddetti “fogliamari”. Ma il vanto della città è, soprattutto, la raffinata pasticceria. A Caltanissetta dove, secondo la leggenda, sarebbe nato il cannolo, la vera delizia dolciaria è il rollò di ricotta: un soffice involcuro di pan di spagna farcito con ricotta e pasta reale di pistacchio.
Dal capoluogo nisseno per raggiungere Enna bastano appena trenta minuti di auto o treno. Suddivisa in due macro-aree: Enna alta, con il suo centro storico,  ed Enna Bassa, la parte nuova della città che ospita anche la cittadella universitaria. La città è  arroccata su un monte terrazzato, un luogo panoramico che, data la buona posizione, fu definito nei tempi antichi “ombelico della Sicilia”.
Il nostro tour alla scoperta di Enna parte dal  meraviglioso Duomo dedicato a Maria Santissima della Visitazione, patrona della città.  Costruito nel Trecento per volere di Eleonora d’Angiò, moglie del re di Sicilia Federico III d’Aragona, per celebrare la nascita del figlio Pietro. A poca distanza dal Duomo si ergono due dei monumenti simbolo della città: la Torre di Federico II  e il castello di Lombardia. La Torre di Federico II costruita intorno al XIII secolo fu probabilmente usata come residenza estiva dell’imperatore.
Il castello, di origine medievale, deve il suo nome a una guarnigione di soldati lombardi posti  a difesa del maniero durante la dominazione normanna. Delle numerose torri originarie ne sono sopravvissute soltanto sei, tra cui la suggestiva Torre Pisana (guarda il video su Enna).
Storie e leggende rivivono nel castello di Lombardia così come nei numerosi castelli che popolano le vallate dell’entroterra, dove se ne contano davvero tantissimi, testimonianze storiche importanti ed occasioni per vivere un tour insolito.
In questo periodo, tutti abbiamo una gran voglia di vacanze e il Centro Sicilia riserva tante emozionanti sorprese.

Venireci a trovare. Garantiamo la secolare ospitalità dell’isola, il calore della nostra accoglienza, tradizioni, storia, cultura, buon cibo e sana libertà.  
  

Redazione
5 maggio 2021.
  
  

 

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05/05/2021

Volontariato. Sarà online, sabato 8 maggio, l'Assemblea Ordinaria ed Elettiva dei soci dell'AVIS Comunale di Grotte

 

Assemblea Ordinaria ed Elettiva dei soci dell'AVIS Comunale di Grotte
AVIS di Grotte

Saranno in videoconferenza i lavori dell'Assemblea dei soci dell'AVIS Comunale di Grotte.
Lo ha stabilito, alla luce dell'attuale situazione epidemica, il presidente Pietro Zucchetto. Nella lettera di convocazione (leggi i contenuti della lettera), dello scorso 19 aprile, oltre agli argomenti all'ordine del giorno, veniva indicata come possibile la modalità di svolgimento dell'Assemblea e di votazione in videoconferenza.

Assemblea Ordinaria ed Elettiva dei soci dell'AVIS Comunale di Grotte

Lo scorso lunedi 3 maggio è stata diramata la conferma, tramite lettera inviata a tutti i soci e pubblicata sul sito ufficiale dell'AVIS di Grotte (leggi la lettera).
L'Assemblea rimane convocata in 1^ convocazione venerdi 7 maggio alle ore 20.00; in 2^ convocazione sabato 8 maggio dalle ore 16.00 alle ore 19.00 sulla piattaforma Google Meet.
Il presidente Zucchetto, nella lettera, spiega nel dettaglio le modalità di accesso alla piattaforma e di espressione del voto.
Entro le ore 14.00 del 29 aprile (termine ultimo per la presentazione delle candidature) hanno dato la disponibilità a far parte del Consiglio Direttivo i soci: Agnello Gaetano, Arnone Giovanni, La Mendola Rocco, Malignaggi Annamaria, Maniscalco Nicola, Santalucia Lucia e Zucchetto Pietro.
Per eventuali difficoltà nell'accesso alla piattaforma o dubbi inerenti l'Assemblea è possibile contattare il Presidente al n° 320.4434713
. 
 

Carmelo Arnone
5 maggio 2021

© Riproduzione riservata.
  


 

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04/05/2021

Iniziative. "Concerto in ricordo delle Vittime del Covid-19 di Grotte"; vota il progetto

 

CONCERTO IN RICORDO DELLE VITTIME DEL COVID 19 DI GROTTE
Vota il progetto

Informazione di carattere promozionale.  
  

L'Associazione Musicale “G. Rossini” invita tutti a votare il progetto di Democrazia Partecipata “CONCERTO IN RICORDO DELLE VITTIME DEL COVID 19 DI GROTTE”. Lo riteniamo un doveroso atto di affetto e di solidarietà nei confronti delle vittime e anche di chi è riuscito a salvarsi da questo tremendo male. Un momento di comunione cittadina sotto la solennità della musica
.

CONCERTO IN RICORDO DELLE VITTIME DEL COVID 19 DI GROTTE
(Vota il progetto)

Il programma del concerto prevede l’esecuzione di una selezione di composizioni sacre di autori vari, con 3 cantanti lirici professionisti, con accompagnamento pianistico e/o di un piccolo ensemble strumentale.
Il repertorio spazierà dalle celebri arie tratte dalla Petite Messe Solennelle allo Stabat di G. Rossini, non tralasciando le commoventi pagine musicali più popolari come l’Ave Maria di F. Schubert o il Panis Angelicus di C. Frank ed altre memorabili opere.

CONCERTO IN RICORDO DELLE VITTIME DEL COVID 19 DI GROTTE
(Vota il progetto)

Il linguaggio universale della musica, per ricordare con solennità i nostri cari. Attraverso le 7 note riportare alla memoria quanti non ci sono più, esprimendo al meglio il più puro dei sentimenti umani: l’amore.
Per contribuire a realizzare questo progetto, cliccare su questo link e votare la proposta “CONCERTO IN RICORDO DELLE VITTIME DEL COVID 19 DI GROTTE”
.  
  

 

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04/05/2021

Comune. Costituita la "Consulta Giovanile"; nomi dei componenti e funzioni

 

Consulta Giovanile
Consulta Giovanile

È stata costituita, con determinazione del presidente del Consiglio comunale Aristotele Cuffaro, la "Consulta Giovanile" del Comune di Grotte. A farne parte sono stati chiamati 15 giovani, disponibili a metter a disposizione della comunità cittadina idee, proposte e pareri.
Questi i nomi dei componenti: Piazza Giuseppe Maria, Ciraolo Giovanni, Agnello Martina, Cali Giorgia, Licata Agnese Maria Fatima, Infantino Angelo, Valenza Jessica, Castellaci Evelyn, Licata Alessandro, Spitaleri Mattia, Costanza Angelo, Zaffuto Angela Maria, Terrana Maria Grazia, Liotta Luisa e Lombardo Fiammetta Marisol.
Le cariche della Consulta sono ricoperte tutte a titolo gratuito e non possono essere riconosciute indennità a qualsiasi titolo.
La Consulta Giovanile potrà:
- formulare proposte per esporre necessità collettive o per chiedere provvedimenti;
- esprimere pareri preventivi ma non vincolanti su atti deliberativi del Sindaco e del Consiglio Comunale aventi interesse generale;
- promuovere momenti di partecipazione, di incontro e riunioni con la popolazione per discutere problemi comuni;
- sottoporre all'Amministrazione Comunale proposte di intervento per migliorare la qualità e la funzionalità dei servizi esistenti;
- elaborare entro la fine di ogni anno solare una relazione delle necessità e degli obiettivi principali da attuare nel territorio, affinché venga tenuta in considerazione nella fase di stesura del documento unico di programmazione;
- formulare osservazioni o suggerimenti circa l'applicazione o gli effetti di provvedimenti già assunti dall'Amministrazione Comunale;
- chiedere di essere preliminarmente sentita in occasione di decisioni attinenti la propria sfera di riferimento;
- chiedere l'audizione del Sinda
co e/o membri del Consiglio comunale e dell'Amministrazione comunale delegati a specifici servizi, in occasioni delle proprie specifici servizi, in occasioni delle proprie riunioni.
I pareri della Consulta Giovanile non sono comunque né obbligatori né vincolanti e non costituiscono elementi del procedimento volto alla formazione degli atti o delle decisioni in relazione ai quali sono stati posti
.  
  

Redazione
4 maggio 2021.
  
  

 

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03/05/2021

Salute. Aggiornamento della situazione Covid-19 a Grotte: 12 i positivi

 

Positivo Covid
Covid positivo

Aumentano a Grotte i casi di positività al Covid-19, Nella serata di ieri, domenica 2 maggio 2021, l'ASP di Agrigento ha comunicato che nel nostro paese sono stati accertati altri 2 cittadini affetti da Covid-19.
Il numero totale dei positivi a Grotte si attesta a 12.
"Invito tutti alla massima cautela - ha dichiarato con un post sui social il sindaco Alfonso Provvidenza - e al rispetto delle norme".
  
  

Redazione
3 maggio 2021.
  
  

 

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03/05/2021

Nomine. Alfonso Cimino nel Comitato Tecnico Scientifico dell'Urbanistica in Sicilia

 

Alfonso Cimino
Alfonso Cimino

Alfonso Cimino, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Agrigento, nominato componente del Comitato Tecnico Scientifico dell’Urbanistica (ex Cru), istituito dall’Assessore regionale al Territorio e Ambiente, on. Salvatore Cordaro, per il quadriennio 2021-2025.
Il prestigioso incarico gli è stato affidato con Decreto n° 69 del 28/04/2021, ai sensi dell’art. 52 della legge regionale n° 19 del 14 agosto 2020, sulla base della terna proposta dalla Consulta Regionale degli Architetti e delle sue esperienze professionali.
"Sono onorato - afferma Alfonso Cimino - per la scelta che la Consulta degli architetti siciliani ha operato inserendo il mio nominativo all’interno della terna proposta dall’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, nella consapevolezza che continuerò a lavorare rappresentando, in seno al Comitato, gli architetti siciliani in un momento particolarmente importante per il territorio regionale, in cui entra a pieno regime una nuova normativa urbanistica che, se ben interpretata, potrà costituire uno strumento fondamentale per l’adozione di nuove politiche di gestione del territorio, fondate sulla rigenerazione urbana e sulla riduzione del consumo di suolo".
La nomina è il riconoscimento all’architetto Cimino per l’impegno profuso nello svolgimento del proprio ruolo di Presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento e di componente della Consulta Regionale degli architetti siciliani.
"Un doveroso ringraziamento - conclude Cimino - all’assessore Salvatore Cordaro per la fiducia in me riposta. Sono certo che avrò modo di lavorare, con impegno e senso del dovere, con i componenti del CTS e con il dirigente regionale dell’Urbanistica, architetto Rino Beringheri, per valorizzare il nostro territorio e le nostre città"
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Redazione
3 maggio 2021
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03/05/2021

Politica. Carmelo Cantone (Forza Italia): "Solidarietà agli operatori del turismo e dello spettacolo"

 

Carmelo Cantone
Al Tempio di Ercole

Il consigliere comunale di Agrigento Carmelo Cantone (Forza Italia), Presidente della V Commissione Consiliare  "Turismo, Cultura e Spettacolo", insieme ai suoi colleghi Simone Gramaglia, Giovanni Civiltà e all’assessore comunale di Agrigento Antonino Costanza Scinta, esprimono solidarietà agli operatori dello spettacolo, della cultura e del turismo di Agrigento, riuniti in una pacifica manifestazione di protesta - il 1° Maggio davanti al Tempio di Ercole - intitolata “chi fermerà la musica”.
Cantone, presente alla manifestazione, ha dichiarato: "Esprimiamo tutta la nostra vicinanza a questo comparto giustamente indignato, perché duramente colpito da decisioni prese dal Governo nazionale; decisioni che penalizzano ulteriormente i loro settori, già gravemente in crisi a causa del Covid.
Come si può accettare una chiusura dei locali o degli spettacoli alle ore 22 in estate? - ha continuato Cantone -. Cosi restiamo automaticamente tagliati fuori da qualsiasi programma turistico della gente comune, che ovviamente sta già prenotando in altre destinazioni come la Grecia, per esempio. Con i nostri Deputati, gli onorevoli Riccardo GalloMargherita La Rocca Ruvolo - ha concluso Cantone - ci adopereremo da subito per sensibilizzare il Governo nazionale sulla gravissima condizione in cui versano le filiere dello spettacolo e del turismo". 
  

Redazione
3 maggio 2021
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03/05/2021

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della settimana

 

Programma della settimana
Unità Pastorale
 

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle sante Messe domenicali e gli appuntamenti ecclesiali più rilevanti (disponibili anche alla pagina "Chiesa").

Lunedi 3 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario (per i contagiati e i malati);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa.

Martedi 4 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario (per le donne in attesa e i nascituri);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa.

Mercoledi 5 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario (per i bambini e gli adolescenti);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa.

Giovedi 6 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 09.00, nella chiesa San Francesco, santa Messa, Adorazione eucaristica e confessioni sino alle 12.00;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario (per i giovani);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 20.00, in chiesa Madre, catechesi e Adorazione.

Venerdi 7 maggio
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi mattutine;
- ore 17.00, in chiesa Madre, Via Lucis;
- ore 17.30, nella chiesa San Rocco, Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario (per le famiglie);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 20.00, in chiesa Madre, Via Lucis;
- ore 20.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, Itinerario dei fidanzati e delle famiglie.

Sabato 8 maggio - Supplica alla Madonna di Pompei
- ore 07.30, nella chiesa del Purgatorio, Adorazione eucaristica (sino alle ore 18.00);
- ore 08.45, nella chiesa Madonna del Carmelo, Coroncina alla Divina misericordia;
- ore 09.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa e Lodi mattutine;
- ore 11.30, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 12.00, nella chiesa San Rocco, Supplica alla Madonna di Pompei;
- ore 17.00, in chiesa Madre, santo Rosario;
- ore 18.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santo Rosario e Vespri;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario (per gli operatori della comunicazione);
- ore 18.00, in chiesa Madre, santa Messa prefestiva;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 19.30, nella chiesa San Rocco, da Canicatti: veglia di preghiera per la beatificazione di Rosario Livatino;
- ore 20.00, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa animata dalla Comunità neocatecumenale.

Domenica 9 maggio - VI Domenica di Pasqua
- ore 08.15, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa animata dal Cammino neocatecumenale;
- ore 10.00, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 11.00, in chiesa Madre, santa Messa;
- ore 11.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 18.00, nella chiesa San Rocco, santo Rosario;
- ore 18.30, nella chiesa San Rocco, santa Messa;
- ore 18.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, santa Messa;
- ore 19.00, in chiesa Madre, santa Messa.

Numero di fedeli consentito nelle chiese di Grotte:
- chiesa Madre: 112
- chiesa Madonna del Carmelo: 60
- chiesa San Rocco: 25
Disposizioni particolari:
- non è consentito l'ingresso a persone con una temperatura corporea pari o superiore a 37,5° o che hanno avuto contatti con persone positive a SARS-COV2 nei giorni precedenti.
I fedeli hanno l'obbligo di:
- entrare ed uscire dalla chiesa rispettando la distanza di 1,5 metri dagli altri fedeli;
- indossare la mascherina;
- igienizzare le mani al dispenser situato all'ingresso;
- occupare il posto contrassegnato;
- mantenere la distanza di almeno 1 metro laterale e frontale dalle altre persone;
- evitare qualsiasi forma di contatto fisico;
- non dare il segno della pace;
- attenersi alle indicazioni del celebrante per ricevere la santa Comunione;
- depositare le offerte per la parrocchia negli appositi contenitori;
- non sostare in chiesa o sul sagrato dopo la celebrazione
. 
  

Redazione
3 maggio 2021
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02/05/2021

Politica. On. Rosalba Cimino (M5S): "Sostegno ai lavoratori dello spettacolo"

 

Rosalba Cimino
Rosalba Cimino

"Nonostante io faccia parte di questo Governo sto lottando da mesi per il settore dello spettacolo"; queste le parole di Rosalba Cimino, deputato del Movimento 5 Stelle, intervenuta ieri mattina alla manifestazione di protesta tenutasi ai piedi del tempio di Ercole, ad Agrigento (vedi foto a lato).
"È un settore che mi sta a cuore e l’ho portato davanti al ministro Franceschini - ha aggiunto l'on. Cimino nel suo intervento -. I ristori non sono stati sufficienti e lotterò affinché arrivino altri fondi, allo stesso modo chiederò che venga rivisto il coprifuoco. Dobbiamo guardare avanti, lasciare da parte il passato e guardare al futuro”.
La deputata ha citato tutti i settori legati allo spettacolo fermi da un anno, come i service e le biglietterie “essenziali alla realizzazione del risultato finale”. Negli ultimi mesi, ha affermato l'Onorevole, si è fatta carico delle richieste dei diversi sindacati e associazioni, tra cui la Fedas, presentando proposte per migliorare le condizioni del settore
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Redazione
2 maggio 2021
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02/05/2021

Letture Sponsali. "Eppure l'amore resta più grande di noi"

 

Amore Sponsale
Nozze di Giuseppe e Maria

Le "Letture Sponsali" sono uno strumento sperimentale che offre gratuitamente una prospettiva sponsale alle letture della liturgia domenicale. Sono curate dal gruppo "Amore è..." (vedi il sito ufficiale), attivo dal 2006 nella diocesi di Palermo, per favorire un momento di riflessione all'interno delle coppie e nelle comunità ecclesiali. Le letture sono commentate da fidanzati e sposi (tra cui i grottesi Vera e Francesco).

*****

Rimanere nell'amore.
Ciò che ci ha fatto nascere è stato un atto d’amore. Certamente un amore ancora bisognoso di crescere, imperfetto, ferito, parziale... ma pur sempre un atto d’amore
L’amore ci ha preceduto, l’amore ci ha dato la vita. Questa legge, dopo la nascita, ce la scordiamo, eppure l’amore resta più grande di noi.
Non siamo chiamati a sforzarci in maniera sovrumana perché l’amore esca da noi, ma siamo chiamati a difendere, servire, custodire l’amore a cui noi stessi siamo attaccati.
Nessuno diventa buono, ma tutti possiamo lasciarci costruire dalla bontà. Come i tralci alla vite. Non creiamo noi l’amore, ma siamo creati da esso... ecco che dobbiamo impegnarci a restare attaccati bene all’amore.
Forse, se smettessimo di cercare in noi le forze per “essere buoni” - che non abbiamo - incominceremmo ad abbassare le difese verso ciò che la vera bontà vuole dirci e farci.
Chissà, forse vuole dirci, timidamente, che anche le ferite che la vita ci procura - a volte superficiali come un ginocchio sbucciato, a volte profonde e insanabili - possono trasformarsi in una potatura, perché possiamo portare più frutto.
Difficile guarigione, quella dell’amore, difficile da credere e da vivere, ma è il senso più grande e pieno che possiamo dare alla nostra vita.
Paola e Salv
o

Punto chiave
Nelle letture di questa V Domenica del tempo di Pasqua ritroviamo il tema del dimorare in Dio, del rimanere in Lui, appartenendogli completamente ("rimanete in me e io in voi"). Nella II lettura, san Giovanni ci ricorda il comandamento per eccellenza: "che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri".
La fede nel Signore risorto ci conforma alla sua persona e converte il nostro cuore all'Amore autentico, capace di donare la vita: "non amiamo a parole né con la lingua ma nei fatti e nella verità". Questo tema viene esplicitato nella lettura evangelica, attraverso la metafora della vigna in cui Cristo è la vera vite, noi i tralci e Dio Padre il vignaiolo.
L’Amore viene comunicato al tralcio perché si trasformi in “frutto”, cioè in amore donato: “ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto lo pota perché porti più frutto”.
Il tralcio che riceve la Vita da Cristo e che, esercitando la propria libertà di creatura non si trasforma in vita per se stesso e per gli altri, diventa inutile, sterile, destinato a seccarsi poiché staccato dalla linfa vitale.
Il tralcio che, invece, porta frutto, il Padre lo “pota”, cioè lo purifica, toglie le sue imperfezioni, lo rende più puro, più simile a Lui. Questo tralcio che è già portatore di frutto, ossia che riceve Vita e comunica vita a sua volta, deve continuare soltanto a preoccuparsi di portare frutto, cioè di coltivare la sua relazione con Dio, entrare nella dimensione della preghiera incessante del cuore, amare e donare vita.
È il Padre celeste che provvede ad allontanare da lui tutte le impurità e le imperfezioni che ostacolano un frutto ancora più abbondante.
Chiara e Fabi
o 

  

Redazione
2 maggio 2021
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02/05/2021

Romanzo. "Chi era il vero padre di Gesù?", di Rodolfo Costanza; 19^ puntata

 

Fuga in Egitto - Guttuso
Fuga in Egitto
R. Guttuso



Prof. Rodolfo Costanza
Prof. Rodolfo Costanza

 
"Chi era il vero padre di Gesù?"
(Una giovinetta ripudiata dal re)
     
Fuga in Egitto - Guttuso
(Fuga in Egitto, di Renato Guttuso)

(19^ puntata)

Cap. 19
Gli intrighi del primogenito del re

     L’avanzata età, la vita smodata e i rimorsi della coscienza per la morte di Alessandro, di Aristobulo e del “figlio” di Myriam hanno minato la salute dell’ormai anziano re sia nell’animo, sia nel fisico, tanto che si ammala così seriamente che il popolo dà ormai per certa la sua morte.
     Egli dice ai cortigiani e ai suoi ministri che gli stanno vicini: «Non ho paura della morte. Sarebbe più giusto che io tema la vita che è ben più dolorosa della mia fine. Per me essa è un rifugio, un luogo ove godermi il perenne riposo, grazie al quale il mio spirito lascerebbe i tormenti delle malattie e così eviterei di subire le turpi macchinazioni dei miei familiari».
     Tuttavia Erode raduna i familiari e con il cuore colmo di emozione dice: «Desidero che finalmente nella nostra famiglia ci sia un po’ di serenità per me, per il bene del nostro regno e di voi tutti».
     È del tutto normale che Erode, per la vecchiaia e i problemi di salute che sta vivendo, cerchi di ottenere dai congiunti una tregua su una situazione resa esplosiva dalle rivalità e dai livori che imperversano fra i membri del clan familiare per la successione al trono di Israele. Il suggerimento dato dal re sembra non sia gradito da alcuni di loro, in primis da Antipatro il quale è, secondo le disposizioni testamentarie di Erode, l’unico successore e la persona più potente del regno.
     L’inquieto Antipatro vede nei nipoti, soprattutto nel figlio maggiore del defunto fratellastro Alessandro, dei nuovi competitori al trono del regno, come del resto aveva visto un nuovo rivale anche nel nascituro figlio di Myriam. Tutto ciò induce Antipatro a preoccuparsi molto di non riuscire a raggiungere l’obiettivo di diventare re.
     Questi nuovi fatti lo costringono a chiedere a Erode di non cambiare i progetti ereditari sui suoi nipoti. In un primo tempo il re non fa caso a cosa possa esserci nella richiesta di Antipatro. Poi Erode, pensandoci sopra, vede in quella richiesta la malizia del figlio e, di conseguenza, gli viene il sospetto che dietro alla morte di Alessandro, di Aristobulo e del figlio di Myriam ci siano state anche le trame e le calunnie di Antipatro e della propria moglie, Doris.
     Erode fornisce ad Antipatro una dura risposta e lo taccia di essere, con il suo comportamento subdolo, la causa della morte dei suoi due figli e del nascituro di Myriam (Erode però non sa che il figlio di Myriam è tuttora vivo). Da quel momento tratta il figlio primogenito con una certa diffidenza.
     A quel punto, Antipatro si rende conto che tutto può precipitare e rivoltarsi contro di lui e quindi pensa perfidamente che solo una sollecita morte del sospettoso padre possa assicurargli una sicura successione al trono. Tanto che si mette a prepararla.
     Tutta la corte sa che Antipatro ha tramato contro Alessandro, Aristobulo e Myriam; nonostante ciò essa si divide in due. Una parte dei cortigiani lo detesta a causa dei complotti da lui orditi contro i fratellastri. Un’altra consistente parte, poiché vede in lui il prossimo monarca, più per timore che per amore, si schiera con lui e non a favore di Erode, ormai vecchio, malato e prossimo alla morte.
     Nella famiglia, a favore di Antipatro si schierano: sua madre, il fratello del re, Ferora e la moglie di quest’ultimo, Jochebed. Mentre tra i sostenitori del re c’è invece l’intelligente e intrigante Salomè la quale segue i frequenti incontri tra Antipatro, Ferora e le loro mogli che tramano contro Erode. Infatti Antipatro e Ferora in alcuni convegni notturni si erano detti più volte che Erode, dopo i fatti riguardanti Alessandro, Aristobulo e Myriam, se la sarebbe presa con loro e con le loro mogli e che sarebbe stato preferibile fuggire lontano. Antipatro, in uno di questi incontri, afferma: «Se il re una buona volta fosse morto, io potrei godere della successione un po’ più a lungo». Tuttavia Salomè tiene informato di queste trame e di altro il re.
     È proprio in questo periodo che avviene il contrasto tra Erode e i Farisei, che si considerano i “prediletti” di Dio. In questa disputa essi sono appoggiati dalla moglie di Ferora, Jochebed. Essa è considerata a corte una donna scaltra e intrigante ma crede alle profezie dei Farisei che predicono l’imminente caduta di Erode e l’avvento di un Messia. Erode, che non è disposto a tollerare altri Messia, non crede alla profezia.
     Il comportamento intrigante di Jochebed fa arrabbiare il re, il quale chiede a Ferora: «Esigo che ti separi da tua moglie poiché essa alimenta il contrasto tra noi e istiga contro di me i Farisei e, soprattutto, s’intromette sulle decisioni che sono prese a corte dai miei ministri».
     Ferora risponde: «Preferisco non essere più tuo fratello e morire piuttosto che rinunciare all’amore di mia moglie». Allora Erode proibisce loro di vedersi, ma i due, incuranti delle disposizioni del re, continuano a incontrarsi.

* * *

     Dopo più di un anno dalla separazione avvenuta tra Erode e Myriam, all’inizio dell’anno 5 a.C. il terreno a Gerusalemme comincia a scottare sotto i piedi di Antipatro. Egli approfitta del fatto che il re ha necessità di far pervenire a Roma dei documenti riservati, riguardanti Silleo, da sottoporre all’approvazione di Augusto, per allontanarsi dalla corte.
     Antipatro si reca quindi a Roma e si allontana da Gerusalemme, per non essere accusato di complottare contro il padre. Il re quindi incarica il figlio di rappresentarlo a Roma nella causa contro il nabateo Silleo (le continue scorrerie di predoni arabi, finanziati e aiutati da Silleo, sui villaggi israeliani ai confini orientali di Giuda avevano indotto Erode a inviare una spedizione punitiva che ebbe esito favorevole) che deve restituire allo Stato ebraico una grossa somma di denaro prestatagli da Erode in precedenza. Silleo inoltre è accusato di avere ucciso a Petra, allo scopo di assumere il potere, parecchie persone vicine al re Areta IV amico di Erode. Egli è anche accusato di avere organizzato, ma poi sventato, un attentato contro Erode.
     Intanto, a Gerusalemme, il re rompe definitivamente con Ferora e la moglie; essi pertanto si ritirano in esilio a Petra, città vicina alla propria tetrarchia. Ferora, oltremodo offeso, giura di non tornare mai più a corte a Gerusalemme finché sarà vivo il fratello.
     Mentre è a Roma, Antipatro continua a complottare contro il padre; la situazione precipita quando Erode viene a sapere che il figlio ha fatto arrivare dall’Egitto un potente veleno che ha fatto consegnare a Ferora tramite Doris perché lo avvelenino. Quando la moglie di Ferora è interrogata, conferma i fatti. Anche alcuni familiari e cortigiani confermano quanto dichiarato da Jochebed.
     A questo punto Erode ripudia nuovamente la prima moglie, Doris. Anche l’attuale moglie, Marianne, è scacciata dalla corte poiché, informata del complotto, non ha detto niente al re, e quindi anche suo padre è destituito da sommo sacerdote.
     Proprio in quel periodo arriva a Gerusalemme da Roma un liberto di Antipatro che è trovato in possesso di una boccettina con un potentissimo veleno di cobra e di altri serpenti velenosi per avvelenare Erode. Della scoperta sono tenuti all’oscuro tutti i familiari e i parenti.
     Ferora nel frattempo muore a Petra, sospettato di essere stato avvelenato, quindi Erode apre un’inchiesta poiché pensa che sia stato ucciso dalla moglie. Il sospetto si rivela infondato. Invece si scopre che una delle artefici di tutti questi intrighi e sventure sia Doris, la sua prima moglie.

* * *

     Finito a settembre favorevolmente il processo a Roma contro Silleo che è condannato a morte, Antipatro si prepara per rientrare a Gerusalemme. Nel rientro in Palestina, viene a sapere che è morto lo zio Ferora e che la madre è stata nuovamente ripudiata dal padre.
     Sbarcato a Cesarea, Antipatro si rende conto che l’aria attorno a lui è cambiata. Quando entra nel palazzo reale di Gerusalemme e si dirige verso il padre per salutarlo questi gli getta crudelmente in faccia le sue colpe accusandolo di parricidio. Antipatro è subito arrestato e tradotto in carcere.
     Per il processo è assegnato come giudice-presidente il governatore romano della Siria, Varo. Antipatro è invitato a discolparsi davanti al tribunale, la cui giuria è formata da funzionari e ufficiali dell’esercito romano di Siria e da alcuni consiglieri di Erode. Mentre Nicola di Damasco, nel ruolo di pubblico ministero, è preposto a formulare le accuse.
     Alla fine del processo viene dimostrata la colpevolezza di Antipatro, che è accusato di aver tramato contro i fratellastri e, infine, di aver tentato di avvelenare il padre. Egli non adduce nessuna discolpa a suo favore, pertanto il tribunale lo condanna a morte; ma per eseguirla è necessario che l’imperatore si pronunci sulla sentenza. Erode, Varo e Nicola di Damasco inviano a Roma un rapporto sull’esito del processo rimanendo in attesa della decisione ultima di Augusto.
     Erode, che ora ha settant’anni, ritenendosi vicino alla fine stende un nuovo testamento in cui designa come suo unico successore il figlio Antipa, mentre agli altri figli e nipoti lascia terreni, ingenti somme di denaro e rendite vitalizie. Alla sorella Salomè, che mai aveva macchinato contro di lui e le era rimasta fedele e sempre vicina, assegna un grosso patrimonio e la signoria su alcune città palestinesi.

* * *

     Intanto la malattia dell’ormai settantenne Erode si è oltremodo aggravata estendendosi in tutto il corpo ma, nonostante tutto, egli si cura degli affari dello Stato. Sebbene la salute sia continuamente in via di peggioramento e presenta di tanto in tanto delle fasi di remissione, egli cerca di svolgere al meglio le sue funzioni di re.
     I sintomi della malattia di Erode consistono in una leggera febbre continua, in un prurito persistente in tutto il corpo, in una profusa diarrea, alito cattivo, gola secca e una continua sete. Quando le cure, in base alla quattro umori, del medico greco Macaone e di altri sanitari non danno l’esito sperato, il re li scaccia via curandosi da solo. Poiché il suo stato di salute peggiora costantemente, decide di affidarsi alle cure di uno pseudomedico esseno di Calliroe. Costui gli prescrive di bere acqua calda di una sorgente vicina al Mar morto, e anche di praticare bagni in una vasca piena di olio di oliva caldo e consacrato. Questa cura è talmente dannosa che il re arriva sul punto di morire. Tuttavia, per buona sorte, riesce ancora a sopravvivere e dopo qualche settimana la sua salute migliora.
     Siamo nel 13 marzo del 4 a.C.; i Farisei, approfittando della malattia del re, suscitano una sommossa. Ne è motivo la sistemazione di un’aquila d’oro, simbolo dell’impero romano, sull’ingresso del recinto del Tempio; atto sacrilego che, secondo loro, contravviene alla legge giudaica. Due dotti farisei di Gerusalemme, Giuda e Mattatia, sobillano i loro discepoli, in pieno giorno con il tempio affollato, affinché abbattano l’aquila. Per reazione le guardie del tempio arrestano i due dotti farisei e i giovani, alcuni dei quali sono subito processati e condannati a morte.
     Erode ha ormai capito che non avrebbe più riacquistato la salute e che quelli sono gli ultimi giorni della sua vita. I dolori, il prurito e gli altri disturbi si sono accentuati provocandogli intense crisi di collera irrefrenabile; tanto da incutere paura a medici, personale di servizio e familiari che si presentano dinanzi alla sua persona. Egli arriva al punto che tenta di suicidarsi con un coltello mentre sbuccia della frutta, ma tale proposito è impedito da un paio di servi.
     A causa della pessima condizione di salute la notizia della morte del re si sparge velocemente per la reggia e tutta Gerusalemme: “Il Leone è morto!”. Altrettanto rapidamente si diffonde la voce che il fatto non è vero e che il “Leone” è più vivo che mai. Tuttavia Erode non immagina che in realtà Nemesis (divinità che provvedeva soprattutto a esercitare giustizia per i delitti impuniti, distribuendo ed elargendo gioia o dolore seconda di quanto era giusto, perseguitando soprattutto i malvagi e gli ingrati alla sorte), la dea della giustizia e della punizione divina riparatrice, lo sta spingendo speditamente sulle strazianti e crudeli braccia di Thanatos, dio della morte.
     Sentendo prossima la fine, per l’ultima volta Erode ritocca le disposizioni testamentarie riguardanti la successione al trono. Il titolo di re e la sovranità su tutto il regno sono ora conferiti a Erode Archelao. Mentre il fratello, Erode Antipa, mantiene il titolo di tetrarca e il dominio sulla Galilea e la Perea, mentre Filippo è designato tetrarca della regione della Gaulanitide, Traconitide e Batanea. Alla sorella Salomè invece sono assegnate le città di Iamnia, Azoto e Fasaelide, e in più cinquecento pezzi di argento. Provvede con larghezza, inoltre, a tutti gli altri nipoti e parenti con legati e rendite annue.
     Mentre Erode è occupato a stendere il suo ultimo testamento, giunge da Roma la risposta di Augusto sulla sentenza riguardante Antipatro che dà piena facoltà al re di condannare a morte il figlio. L’esecuzione è eseguita l’ultimo sabato del mese di marzo dell’anno 4 a.C.. Subito dopo, il corpo è portato nella fortezza Ircania e seppellito senza onori.
     Il re sopravvive solo pochi giorni alla morte del figlio. Dopo una malattia durata alcuni mesi, con grandi sofferenze, Erode il Grande muore a Gerico per un ictus cerebrale all’età di circa settant’anni, trentasette dopo che era stato proclamato re d’Israele a Roma.
     Erode sopravvive solo una settimana all’esecuzione di Antipatro. Per la corte si diffonde la notizia: “Il leone è realmente morto”. È l’anno 750 dalla fondazione di Roma (il 4 a.C.), in un imprecisato giorno dei primi di aprile. La sua salma, con solennissima pompa, viene trasportata da Gerico a Gerusalemme e seppellita in pompa magna nel suo mausoleo personale, l’odierno Gebei Fureidis (Monte del Paradiso), una collina dove egli già, da qualche anno, si era costruito la sua grande tomba monumentale, il mausoleo Herodion.
     Il catafalco di Erode è seguito dai suoi numerosi parenti, amici, liberti e schiavi che piangono tutti. È accompagnato inoltre da mesti rappresentanti del governo, delle molte comunità greche e siriane alle quali aveva dimostrato la sua amicizia e munificenza, da molti Nabatei e Idumei suoi conterranei, da numerosi ebrei, da una nutrita schiera di prefiche e inoltre dagli uomini della sua milizia privata che gli si erano affezionati per i lunghi anni di fedele servizio.
     La storia, si dice, è fatta, a volte, da grandi uomini sagaci, operosi ma crudeli e arrivisti e spesso corrotti e scellerati, come lo è stato Erode e non solo lui. Questi tipi di uomini, quando arrivano al potere, sono consumati dal sospetto e dal timore di perdere tutto a favore di qualcun altro simile a loro. Neanche i filosofi greci e i saggi d’Israele sono riusciti a comprendere a pieno questi tipi di figure umane. Forse tale comportamento è dovuto a una malattia dell’anima le cui conseguenze sono pagate dalla povera gente con morti, dolore e miseria.
     La morte è arrivata inesorabile, la dea Nemesis castigatrice degli eccessi che turbano l’animo umano ristabilisce l’equilibrio nell’universo e traccia sugli umani le sue linee di giustizia celeste; essa è severa e inafferrabile e ci ricorda, a tutti, quelli che realmente siamo stati.
     La lunga parabola di Erode si chiude con lo sguardo di un vecchio contadino ebreo che dal suo appezzamento di terreno sito su una piccola collina presso l’Herodion segue, mentre zappa il suo campo, lo sfarzoso funerale. E fra se afferma: “Mot è un dio che, giustamente, non ha rispetto neanche dei potenti. Lo spirito di Erode, per le sue atrocità commesse, sarà di sicuro da Adonai precipitato nel più profondo abisso delle caverne dello Sheol dove perirà in eterno fra le fiamme del Ghehinnom (regno dei morti)”. Ciò, del resto, è quello che si augura ormai gran parte del popolo di Israele.

Rodolfo Costanza

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 2 maggio 2021.
Per gentile concessione dell'Autore
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© Riproduzione riservata.
  

 

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01/05/2021

Politica. A colloquio con la sottosegretaria on. Floridia sul Premio Racalmare e la Street Art a Grotte

 

A colloquio con la sottosegretaria on. Floridia
Foto di gruppo

Nel corso della visita che la sottosegretaria alla Pubblica Istruzione on. Barbara Floridia e la deputata on. Rosalba Cimino hanno effettuato ieri a Racalmuto, presso la Fondazione "Leonardo Sciascia", il sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza e l'assessora alla Cultura Alessandra Marsala hanno avuto l'occasione per esporre alla Rappresentante del Governo le potenzialità culturali della città di Grotte. Tra gli argomenti affrontati, anche il Premio letterario "Racalmare Leonardo Sciascia" e le opere di Street Art e di rigenerazione urbana promosse dall'associazione "La Biddina".
L'incontro della delegazione grottese - ospite del sindaco di Racalmuto Vincenzo Maniglia - con la sottosegretaria all'Istruzione Barbara Floridia è stato possibile grazie all'on. Rosalba Cimino, componente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati.

(Nella foto a lato, presso i locali della Fondazione Sciascia: Vincenzo Maniglia, Rosalba Cimino, Barbara Floridia, Alfonso Provvidenza, Alessandra Marsala)
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Redazione
1 maggio 2021.
  
  

 

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01/05/2021

Sanità. Il cardiologo Calogero Casalicchio una "eccellenza internazionale"

 

Calogero Casalicchio
Calogero Casalicchio

Clamoroso successo del dott. Calogero Casalicchio, cardiologo aritmologo in servizio presso l’Unità Operativa Complessa di Cardiologia dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, che si è classificato al 1° posto nella competizione di Elettrocardiografia durante il congresso della Società Europea di Aritmologia (Ehra). Il dott. Casalicchio, dopo aver superato la prima fase nella quale si è confrontato con altri 230 cardiologi di diverse nazionalità, ha avuto accesso alla finale, alla quale hanno partecipato i primi dieci classificati, conquistando il primato indiscusso.
Il dott. Santo Pitruzzella, presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Agrigento, così commenta il risultato conseguito dal dott. Casalicchio: "A nome mio e del Consiglio dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Agrigento esprimo le più sincere congratulazioni al dottore Casalicchio per l’ottimo risultato conseguito durante il congresso della Società Europea di Aritmologia, al quale auguro di primeggiare sempre nell’attività che, con passione e scrupolosità, esercita all’ospedale di Agrigento ogni giorno, salvando vite umane".
  
  

Redazione
1 maggio 2021.
  
  

 

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01/05/2021

Politica. Visita a Racalmuto della sottosegretaria alla Pubblica Istruzione on. Floridia e dell'on. Cimino

 

Visita a Racalmuto della sottosegretaria alla Pubblica Istruzione on. Floridia e dell'on. Cimino
Foto di gruppo

La sottosegretaria alla Pubblica Istruzione Barbara Floridia e la deputata Rosalba Cimino ieri in visita a Racalmuto.
L’esponente di Governo ha visitato la Fondazione Leonardo Sciascia e il Teatro Regina Margherita: “Sono orgogliosa di come la comunità sia riuscita a conservare e salvaguardare la memoria e di raccontare i preziosi doni che questa terra ha ricevuto”.

La sottosegretaria alla Pubblica Istruzione Barbara Floridia, accompagnata dalla deputata del Movimento 5 Stelle Rosalba Cimino, ha visitato ieri, venerdi 30 aprile 2021, il paese di Racalmuto, conoscendo da vicino i luoghi e gli scritti di Leonardo Sciascia. Accompagnati dal sindaco Vincenzo Maniglia, dall'assessore Enzo Sardo e dal sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza, Barbara Floridia e Rosalba Cimino hanno visitato la Fondazione Sciascia, il Teatro Regina Margherita, la scuola intitolata allo Scrittore e il Castello di Racalmuto.
Sono contenta di aver visitato i luoghi di Sciascia, perché lui è uno dei padri costituenti della mia formazione - ha spiegato la Sottosegretaria -, sono orgogliosa di come la comunità sia riuscita a conservare e salvaguardare la memoria e di raccontare i preziosi doni che questa terra ha ricevuto. Ho visto con i miei occhi di come una comunità riesce a sfruttare ciò che ha avuto come un benessere vivente”.
Nella visita della città la Rappresentante del Governo e la Deputata nazionale hanno avuto la possibilità di vedere l’esposizione dello scultore Giuseppe Agnello e gli altri luoghi cari a Leonardo Sciascia.
Sono davvero soddisfatta dall’attenzione posta dal nuovo sottosegretario all'Istruzione Barbara Floridia nei confronti del nostro territorio - ha spiegato al termine dell’incontro Rosalba Cimino, componente della Commissione Cultura alla Camera - e in particolar modo dell’attenzione dedicata alla Fondazione Sciascia e al suo grande patrimonio, di valore inestimabile dal punto di vista culturale. L’onorevole Floridia ha mostrato interesse e curiosità verso la cittadina di Racalmuto, dicendosi anche interessata alle iniziative organizzate per celebrare il centenario della nascita dello Scrittore”.
(Nella foto a lato, sul palco del Teatro Regina Margherita: Rosalba Cimino, Enzo Sardo, Barbara Floridia, Vincenzo Maniglia).
  
  

Redazione
1 maggio 2021.
  
  

 

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01/05/2021

Salute. Aggiornamento della situazione Covid-19 a Grotte: 10 i positivi

 

Positivo Covid
Covid positivo

Altri 3 casi di positività al Covid-19 sono stati notificati in data di ieri, venerdi 30 aprile 2021, dall'ASP di Agrigento.
Il numero totale dei positivi a Grotte si attesta a 10, ai quali si dovranno aggiungere almeno altri 3 soggetti (per i quali si attende la comunicazione ufficiale).
Il sindaco Alfonso Provvidenza, nel diffondere il dato, ha precisato che "tutte le persone contagiate e i loro contatti stretti stanno rispettando il periodo di quarantena previsto dai protocolli". Rispondendo a dubbi espressi da cittadini, il Primo Cittadino ha rassicurato: "preciso che ad oggi non risultano positivi tra i bambini e gli alunni delle nostre scuole".
  
  

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1 maggio 2021.
  
  

 

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01/05/2021

Racalmuto. "Il Teatro Regina Margherita appartiene al mondo della Cultura"; di Enzo Sardo

 

Enzo Sardo
Enzo Sardo

Riaperto il Teatro Regina Margherita di Racalmuto; commento dell'assessore alla Cultura Enzo Sardo.
"Per l'apertura del teatro abbiamo lavorato due anni ininterrottamente: politici, dirigenti comunali, impiegati, che hanno dedicato il loro tempo con amore e passione - scrive l'Assessore -. Ma una cosa ci tengo a dirla. Cari amici, la realizzazione di un teatro, voluta nella seconda metà dell'Ottocento dal sindaco Gaspare Matrona e dalla sua Giunta, ed ora riaperto dal sindaco Maniglia e della sua Giunta, non appartiene né ai primi né ai secondi, ma appartiene al mondo della Cultura, quella cultura che serve a migliorare le condizioni sociali del genere umano e la vivibilità di un fantastico paese di nome Racalmuto. Tutti i racalmutesi - conclude Sardo - che vivono a Racalmuto e tutti i racalmutesi che vivono in vari posti della terra, devono essere orgogliosi del fatto che un piccolo paese come il nostro sia dotato di un teatro meraviglioso".
  
  

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1 maggio 2021.
  
  

 

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01/05/2021

Ricorrenze. "Il Primo Maggio e la storia 'altra' di Grotte"; di Gaspare Agnello

 

Il Primo Maggio
Festa

Gaspare Agnello
Gaspare Agnello


I
L PRIMO MAGGIO E LA STORIA 'ALTRA' DI GROTTE

Il Primo Maggio mi riporta indietro nel tempo quando, ragazzino, andavo con tanti compagni a lu ‘Cuozzu di l'oru’ a celebrare la Festa dei Lavoratori.
C’era la musica e ci portavamo la colazione al sacco per fare una scampagnata.
Questa tradizione nasceva dal fatto che i lavoratori di Grotte, durante il fascismo, andavano a fare una scampagnata in quella collinetta per celebrare la loro festa portandosi magari una tovaglia rossa.
Poi sono diventato dirigente socialista, amministratore e quindi dirigente provinciale della CGIL, e ho dovuto organizzare tantissime feste del Primo Maggio, con musica e tanti mezzi agricoli che sfilavano lungo il corso, e con un comizio nella Piazza Marconi del nostro paese.
Allora c’erano gli zolfatari, i braccianti, i pensionati, gli artigiani che partecipavano in massa alla manifestazione.
Era una grande tradizione che nasceva da una storia lunga e tanto significativa.
Grotte non è stato mai un paese come gli altri.
È stato un paese diverso perché aveva un folto nucleo operaio rappresentato dai minatori, e poi ha avuto una classe imprenditoriale che andava a vendere stoffe in tutta la Sicilia e anche fuori, e una grande emigrazione: elementi che hanno contribuito a cambiare la mentalità chiusa del paesano.
Ai giovani voglio dire che devono studiare la storia del nostro paese per rendersi conto che questo paese è veramente un paese “altro”.
Grotte ha partecipato attivamente alla costruzione dell’Italia unità.
Il primo tricolore in Sicilia è stato esposto alla Pietra (Ndr: la “Roccapetra”) da grottesi che sono stati processati.
A Grotte ci sono stati amici di Garibaldi e di Mazzini, ci sono stati tanti anarchici, massoni.
Nel 1868 ci fu a Grotte una rivolta mazziniana con una carabiniere morto e uno ferito, e la famiglia Ingrao è stata costretta a fuggire trasferendosi a Lenola dove è nato Pietro Ingrao già Presidente della Camera dei Deputati.
Nel 1873 c’è stato lo scisma religioso di padre Sciarratta che ebbe grande risonanza nazionale, su cui Don Melchiorre Vutera ha fatto la sua tesi di laurea che speriamo possa essere al più presto pubblicata e presentata a Grotte.
Quindi nacque la chiesa Valdese che ebbe grande importanza perché attorno a essa nacquero scuole e tante altre iniziative che hanno aiutato il paese a crescere.
Nel 1893 si tenne a Grotte il Congresso regionale dei Fasci dei Minatori con la partecipazione dei maggiori esponenti dei Fasci dei Lavoratori Siciliani. Le decisioni di quel congresso sono state importantissime per i minatori e per le categorie dell’agricoltura.
Nel 1896 la Federazione Socialista di Grotte inviò al Commissario regio inviato in Sicilia un documento di forte accusa nei confronti della classe dirigente del paese che spadroneggiava su tutto e su tutti. Il documento è stato pubblicato dalla Federazione Socialista di Agrigento con segretario Luigi Granata.
L’antifascismo fu molto attivo.
Basti ricordare Gerlando Cimino, Matteo Chiarenza, Luigi Fantauzzo, la famiglia Monreale.
Ricordo la manifestazione di giubilo del 1951, quando vinse le elezioni regionali il Blocco del Popolo, che fu la premessa della vittoria della Sinistra alle amministrative del 1952 che vide Sindaco il signor Morgante e poi Totò Carlisi.
L’Amministrazione restò nelle mani della Sinistra anche nel 1956, anno che mi vide protagonista di quella grande battaglia condotta assieme ad Ardicasi.
Per dire che Grotte è un paese diverso rispetto ai paesi del Meridione, basti dire che in questo paese, nei referendum, ha vinto la Repubblica, l’aborto, il divorzio; cosa non da poco.
Tutto questo è stato frutto di tanti personaggi che oggi voglio ricordare.
Ricordo Peppino Delmonte, Gerlando Cimino, i Fantauzzo, Melchiorre Terrana, Matteo Chiarenza, Raimondo Luparello (il nonno del giudice), Turiddu Costanza detto Dduvvieri, gli anarchici Vella trasferitisi a Milano, Spitaleri, Gregorio Bertolino, Totò Carlisi inteso Ardicasi, i fratelli Di Liberto, Pietro Agnello e tantissimi laureati che nel dopoguerra aderirono quasi tutti alla Sinistra.
Molti democristiani, anche di primo piano, hanno fatto la loro prima esperienza nella Sinistra.
Un discorso a parte merita la famiglia Monreale, che ha grandi meriti e che ha avuto rapporti importanti con il mondo garibaldino, mazziniano, massone dell’Ottocento.
Oggi, alla mia tarda età, mentre vivo in solitudine l’isolamento da Covid 19, mi sono venuti alla mente questi pensieri e li ho voluti scrivere, nella speranza che qualche giovane laureando possa svolgere una tesi di laurea sulla storia progressista di questo nostro paese.
 

Viva il Primo Maggio. Viva i lavoratori che oggi vedono in pericolo il loro posto di lavoro. Speriamo di superare questo gravissimo momento economico a causato della pandemia Covid-19.  
  

Gaspare Agnello
Agrigento, lì 1.5.2021

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