Comune.
Nicoletta Verna vince la XXXV edizione del Premio Letterario "Racalmare
- Leonardo Sciascia"
Guarda il video
Foto di gruppo
Il Sindaco
Pubblico
Commissione
Le 3 scrittrici
Silvana La Spina
Proclamazione
Premiazione
Foto finale
Manifesto
Nicoletta Verna, con
“I giorni di vetro” (Einaudi), vince la XXXV edizione del Premio Letterario
“Racalmare - Leonardo Sciascia - Città di Grotte”.
Ad Emanuela Abbadessa con “La suggeritrice” (Neri Pozza) e
Nadia Terranova con “Quello che so di te” (Guanda) gli applausi
del pubblico (guarda
il video).
(Foto di gruppo)
Un forte e sincero
abbraccio tra le tre finaliste ha sottolineato il momento della
proclamazione della vincitrice della XXXV edizione del Premio “Racalmare -
Sciascia”, la cui serata di gala si è svolta lo scorso sabato 30 agosto, a
Grotte.
Come tre amiche di lunga data, legate dalla comune passione per la lettura,
ma soprattutto per la scrittura: quella intensa, sentita, capace di
suscitare emozioni; come quelle vissute sul palco del “Racalmare”, in una
piacevolissima serata trascorsa parlando di letteratura, memorie,
esperienze, narrazioni.
Il Premio “Racalmare - Sciascia” 2025 è stato caratterizzato dalla presenza
di tre libri scritti da donne. Tre testi, ciascuno dei quali avrebbe
meritato la vittoria.
Una scelta difficile e travagliata, quella dei giurati, che hanno dovuto
sintetizzare, in un solo voto, un giudizio meritevole di ben più articolato
approfondimento.
(Pubblico in piazza)
Coadiuvato dalla collega
giornalista Simona Cangelosi - solare, empatica e comunicativa, come
sempre - ho avuto il piacere di condurre la manifestazione.
Il pensiero d’apertura ho voluto dedicarlo - per espresso desiderio
dell’Amministrazione comunale e della Commissione del Premio - allo
scrittore Andrea Camilleri, nel 100° anniversario della sua nascita;
una figura legata al Premio “Racalmare - Sciascia”. Andando indietro con la
memoria di 20 edizioni ci si ritrova alla XV, celebrata il 20 gennaio 2003,
data in cui gli venne conferito il Premio “per tutta la sua produzione
letteraria”. Camilleri ebbe un profondo legame con Leonardo Sciascia, e
ne parlò in un’intervista rilasciata a Felice Cavallaro (della quale
è stato proiettato un breve video).
(Simona Cangelosi, Alfonso Provvidenza, Carmelo Arnone)
Gremita, come accade al
“Racalmare”, Piazza Umberto I. Il sindaco Alfonso Provvidenza, nel
suo intervento d’apertura, ha rivolto un saluto alle numerose Autorità
civili e militari che, accogliendo il suo invito, hanno dato lustro alla
manifestazione. Il Primo cittadino ha sottolineato l’autorevolezza della
nuova Commissione del Premio, che ha profuso impegno e dedizione nel
selezionare i tre libri finalisti, tra i 30 testi pervenuti.
Il primo componente della Commissione chiamato sul palco è stato il
Presidente onorario, prof. Rosario Castelli, nominato “per le sue
note e comprovate competenze in materia”: è titolare della cattedra di
"Letteratura italiana" presso l’Università degli Studi di Catania dove
insegna anche "Letteratura e Cinema" e "Didattica della Letteratura"; è
componente del comitato di vigilanza della Fondazione Sciascia, fa parte del
comitato scientifico della Fondazione Verga e del comitato scientifico di
diverse collane editoriali.
(Commissione selezionatrice)
Di seguito è stata
chiamata a raggiungerci la dott.ssa Rossana Florio, Direttore
dell’Archivio di Stato di Agrigento: una laurea in "Conservazione dei beni
culturali" presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli
Studi di Pisa (110 e lode), una seconda laurea in "Beni archivistici e
librari" presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli
Studi di Palermo (110 e lode), un Master II livello executive in "Economia e
management dei beni culturali e patrimonio Unesco" presso l'Università degli
Studi di Palermo e un Diploma di "Archivistica, Paleografia e Diplomatica"
presso la Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica dell'Archivio di
Stato di Palermo.
Il terzo componente della Commissione, che abbiamo presentato al pubblico, è
stato il dott. Giacomo Minio: Docente di “Economia dell’arte e della
cultura” e di “Economia Politica” presso l’Università degli Studi di
Palermo, dottore commercialista e Revisore contabile, già Direttore di
Confindustria Agrigento e Responsabile della Delegazione provinciale
Agrigento di Sicindustria; dal febbraio 2024 a gennaio 2025 ha rivestito il
ruolo di Presidente della "Fondazione Agrigento Capitale della Cultura
2025".
Come quarta componente, sul palco è stata chiamata la prof.ssa Alice
Titone: Docente di Italiano e Storia negli Istituti di Istruzione
Superiore; 2 lauree: in "Lettere moderne" e in "Filologia dell’antichità";
ha pubblicato racconti, ha scritto prefazioni a libretti d’arte, saggi
storici e a romanzi; ama parlare di scrittura anche in televisione; ha
condotto 24 puntate della rubrica letteraria "Ali di libri" su Tele Radio
Sciacca; è una book blogger e organizzatrice di eventi culturali; ha curato
la rassegna "LeFabbricheFest", per celebrare e promuovere la letteratura
contemporanea, presso il complesso architettonico delle ex Fabbriche
Chiaramontane di Agrigento; ha intervistato numerosi scrittori e presentato
centinaia di libri ad autori emergenti e affermati, sia italiani che
stranieri.
Come ultimo componente della Commissione, impossibilitato ad essere
presente, è stato salutato il dott. Salvo Toscano: scrittore,
giornalista e blogger; ha iniziato nel 1996 al Giornale di Sicilia; dal 2005
è stato coordinatore della rivista "I love Sicilia", collaborando anche con
"Novantacento" e "Livesicilia" (ne è stato direttore dal 2020 al 2021); dal
2021 è giornalista Rai in servizio presso la sede di Palermo; è considerato
uno degli autori emergenti della "scuola palermitana" del noir; dai suoi
romanzi è stata tratta la fiction televisiva "I fratelli Corsaro", trasmessa
su Canale 5 nel 2024.
Ricevuti gli applausi del pubblico, la Commissione ha preso posto in platea,
mentre la manifestazione è proseguita con la presentazione delle tre
scrittrici: Emanuela Abbadessa, Nadia Terranova e Nicoletta Verna.
(Le tre scrittrici)
Per ciascuna autrice sono
state lette le motivazioni del Premio - vergate dal presidente Castelli -,
proposto un brano tratto dal libro finalista - interpretato da Alessandra
Criminisi, lettrice di riconosciuto talento di consolidata esperienza
-, e instaurato un dialogo con lo stesso Presidente e con i
giornalisti-conduttori.
Queste le motivazioni relative a “La suggeritrice” di Emanuele Abbadessa:
“Nelle vicende che disegnano il destino dei tre protagonisti - due donne
e un uomo - si annidano acute riflessioni sul processo della creazione
artistica come ricerca di sé. Sul solco della grande tradizione letteraria
che interseca la Storia attraverso lo scandaglio dell’interiorità femminile,
il romanzo di Emanuela Abbadessa s’interroga sull’amicizia femminile e
sull’amore con tratti che consolidano la cifra stilistica dell’autrice in
cui l’attenzione all’andamento quasi musicale della narrazione si fa
metafora stessa delle relazioni tra gli esseri umani”.
Le motivazioni per “Quello che so di te” di Nadia Terranova: “L’autobiografismo
di Nadia Terranova non è un semplice movimento centripeto di recupero di
vicende familiari, ma aspira a fare della memoria il movente della ricerca
di una dimensione collettiva, universale, che aspira a farsi mitologia. Il
tempo si annulla nell’andirivieni tra passato e presente, narrazione e
riflessione meta-letteraria e la storia della dolente maternità di Venera,
bisnonna della protagonista, e del suo disagio psichico, ai cui pensieri
l’io narrante dona finalmente espressione, si fa cartina di tornasole
dell’evoluzione della condizione delle tante donne che non hanno mai avuto
diritto a una voce propria”.
Infine per “I giorni di vetro” di Nicoletta Verna, queste le
motivazioni: “La storia di Redenta, protagonista del romanzo di Nicoletta
Verna, è una di quelle vicende di formazione in cui la brutalità delle
vicende pubbliche della macro-Storia (il ventennio fascista che fa da
cornice) si alterna ai drammi della microstoria privata; un personaggio dal
candore voltairiano, ma il suo è un sogno fatto in Romagna, parafrasando il
“Candido - ovvero un sogno fatto in Sicilia” di Sciascia. Nel mondo di
brutale violenza in cui la giovane incrocia il destino della partigiana
Iris, c’è ancora spazio per la bellezza e la fragilità, per gli atti minimi
che fanno risplendere, pur tra le immedicabili ferite della Storia, il senso
di un “umanesimo redentorio” a cui allude anche il nome della protagonista”.
In questa edizione, il Presidente e la Commissione hanno voluto conferire un
Premio Speciale “Alla Carriera” a Silvana La Spina, scrittrice che si
è particolarmente distinta nel panorama letterario contemporaneo.
(Premio a Silvana La Spina)
Non è la prima volta che
questa scrittrice è stata presente al Premio “Racalmare - Leonardo
Sciascia”. Già nella XX edizione del 2007 le è stato conferito un
“Premio Speciale”; si legge da quelle motivazioni: “… ad uno scrittore
che, attraverso la sua opera, abbia contribuito a liberare il mondo da
pregiudizi, da vecchi schemi e luoghi comuni, da piovre culturali e
materiali che ostacolano il progresso dell’umanità”; poi ancora è
stata finalista alla XXVIII edizione del 2017.
Ecco perché, in questa edizione, le è stato conferito il Premio “Alla
Carriera” - consegnato dall’on. Rosellina Marchetta -: “Silvana La
Spina ha attraversato con stile e profondità la letteratura italiana degli
ultimi decenni, edificando un cammino narrativo unico per valore, idea e
spessore. La sua scrittura, luminosa e intensa, ha saputo dar voce a
personaggi articolati, a spazi interiori e geografici, a quella Sicilia che
è sempre simbolo, conflitto e incanto. La sua produzione si spinge con
ingegno tra mito e contemporaneità, memoria e denuncia: una mescolanza
vincente tra autobiografia e romanzo di formazione, portando sempre al
centro la voce come strumento di scoperta e rettitudine. La sua opera
attraversa i generi, supera le mode e si radica nella tradizione letteraria
con sguardo originale e profondamente consapevole, sapendo guardare al
presente con occhio critico e animato da tensione etica e civile. Nel suo
ultimo romanzo, Un rebus per Leonardo Sciascia, torna con una detective
story colta e aguzza, che intreccia la trama investigativa a una riflessione
meta-letteraria sottile, capace di evocare la lezione sciasciana in modo
autentico e non imitativo. Un omaggio profondo al potere creativo della
scrittura, non retorico, che sottolinea ancora una volta quanto l'opera di
La Spina sia viva, essenziale, inquieta ed originale, com'è di una
scrittrice che ha preferito vivere la letteratura con ricchezza, grazia e
naturalezza”.
Dopo il dialogo tra il presidente Rosario Castelli e Silvana La Spina, si è
passati al momento della votazione, da parte dei componenti della
Commissione e della Giuria popolare (un gruppo di attenti e critici
lettori; il Sindaco e il Presidente onorario - per imparzialità - si sono
astenuti.
L’esito dello scrutinio, portato in busta chiusa sul palco dal Direttore del
Premio (l’Assessore alla Cultura pro tempore, Annamaria Todaro) e dal
Segretario (Mariangela Terrana dell’Ufficio Cultura) è stato
proclamato da me.
Con voce ferma, ma carica d’emozione, ho annunciato la vittoria di
Nicoletta Verna.
(Proclamazione)
Immediato lo scatenarsi
di baci e abbracci tra le tre finaliste, e l’intenso applauso del pubblico a
sottolineare la stima di Grotte per le scrittrici, la letteratura e il
Premio “che si fa a Grotte… è una cosa molto diversa” (L. Sciascia).
Le Autrici Emanuela Abbadessa e Nadia Terranova hanno ricevuto la statua
della Civetta (emblema del Premio, in ricordo de “Il giorno della civetta”
di Sciascia”) dal presidente Castelli e dall’assessore Todaro.
Alla vincitrice Nicoletta Verna il premio è stato consegnato congiuntamente
dal dott. Walter Carlisi e dal sindaco Alfonso Provvidenza.
(Premiazione della vincitrice)
La manifestazione è stata
animata dagli interventi musicali del M° Fabrizio Chiarenza e dal
soprano Giusy Massimino, con brani classici scelti dal repertorio
operistico (Verdi e Puccini) e pianistico (Chopin).
Al termine di questa attesa e prestigiosa manifestazione letteraria, sento
di rivolgere dei ringraziamenti:
all’Amministrazione comunale, per la fiducia accordatami;
alla mia collega sul palco Simona Cangelosi;
per la loro squisita affabilità e cortesia, a Rosario Castelli, Rossana
Florio, Alice Titone e Giacomo Minio;
per la loro disponibilità (e soprattutto per la mirabile scrittura), ad
Emanuela Abbadessa, Nadia Terranova, Nicoletta Verna e Silvana La Spina;
alla Giuria popolare, sulla quale è gravata una scelta quanto mai ardua;
alle Autorità civili e militari che hanno accettato l’invito ad assistere
alla cerimonia;
ai dipendenti comunali e al personale di supporto, che si sono adoperati per
la realizzazione della manifestazione;
ai tecnici della Italservice di Riccardo Liotta;
alle hostess Arianna Gomena ed Evelyn Castellaci;
all’operatore di ripresa per la diretta streaming Emanuele Licata (guarda
il video);
a tutto il pubblico che ha assistito alla cerimonia, in piazza o tramite la
diretta.
(Foto finale)
Una serata davvero
emozionante e coinvolgente, fatta di Letteratura, dialoghi, confronti,
intensi rapporti umani.
L’appuntamento è per il 2026, con la XXXVI edizione (guarda
il video).
Comune.
Confermata anche per il 2025 la "Carta Dedicata a te"; nota
dell'Amministrazione
Bonus
È stata
confermata anche per il 2025 la "Carta Dedicata a Te", un bonus
una tantum di 500 euro, erogato sotto forma di carta prepagata
nominativa.
A darne notizia, con un post sui social, il sindaco di Grotte Alfonso
Provvidenza.
(Carta Dedicata a te)
Il Primo
Cittadino ha spiegato che "come già avvenuto negli anni precedenti, non
sarà necessario presentare alcuna domanda: la selezione dei beneficiari sarà
effettuata direttamente dall'INPS. Il Comune provvederà a verificare i dati
anagrafici e le incompatibilità con altri sussidi non appena verrà reso
disponibile l'elenco nella piattaforma dedicata e pubblicherà gli elenchi
dei beneficiari sul sito istituzionale nel rispetto della privacy. Dopo
l'approvazione delle liste da parte del Comune, sarà poste italiane ad
occuparsi della consegna delle carte prepagate tramite la rete degli uffici
postali abilitati. I beneficiari, riceveranno una comunicazione da parte del
Comune con le istruzioni per ritirare la carta. Le carte saranno operative
con l'accredito del contributo erogato a partire da settembre 2025 e
decadranno se il primo pagamento non verrà effettuato entro il 16 dicembre
2025. Le somme dovranno essere spese entro il 28 febbraio 2026".
Chi fosse interessato a ricevere maggiori informazioni può contattare
l'ufficio Servizi Sociali del Comune di Grotte al numero 0922.947501.
Giornalismo.
La Caritas Cittadina al 20° anniversario di "Grotte.info Quotidiano"
Caritas Cittadina
Premiazione
Manifesto
Nella cerimonia
organizzata lo scorso 23 agosto, in occasione del 20° anniversario di
questa testata giornalistica da me diretta, "Grotte.info Quotidiano",
è stata ospite una realtà che da anni opera nel contesto territoriale. L'ho
introdotta come un "gruppo di ospiti"; come quando inviti al compleanno un
amico e lui si presenta con altri amici. Li ho presentati con una frase di
Mons. Mario Russotto, Vescovo di Caltanissetta, dall’omelia dello scorso 13
luglio: "Il credente non è quello che passa il tempo dentro al tempio, il
credente non è il devoto, non è lo scaldabanchi, non è quello che recita
preghiere dalla mattina alla sera. Il credente è colui che vede nel volto
dell’altro il volto di Dio e quindi si lascia afferrare dagli stessi
sentimenti di Dio. Credente è chi vive questa sorta di empatia con l’uomo
emarginato, bisognoso, ammalato o smarrito e se ne fa carico chinandosi per
curare, per guarire. È credente, dunque, chi sa donare tempo agli altri".
(Caritas Cittadina di Grotte)
È la Caritas Cittadina, esempio di tutte quelle associazioni di
volontariato che negli ultimi 20 anni hanno operato sul territorio.
Referente di questa realtà è Stefano Maida, che nella comunità
ecclesiale di Grotte opera come "accolito" della Chiesa agrigentina.
Stefano e tanti generosi volontari - un piccolo gruppo, in rappresentanza,
era sul palco -, dedicano il proprio tempo a favore del prossimo, mossi
dalla "carità" cristiana e dalla solidarietà umana. Di fronte alle tante
difficoltà in cui vivono pochi ma significativi nuclei familiari, i
volontari Caritas si rendono presenti, si fanno vicini per dare
concretamente una mano d'aiuto. A Grotte sono principalmente tre le linee
d'azione della Caritas Cittadina: la raccolta e distribuzione dei viveri -
in accordo con la Caritas Diocesana e con il Banco Alimentare -; la gestione
dell'Emporio Solidale (un "negozio" dove si offrono gratuitamente capi
d'abbigliamento nuovi e sussidi per la prima infanzia); il Centro d'Ascolto
al quale chiunque può rivolgersi - nella massima discrezione - per confidare
i propri bisogni e difficoltà di qualsiasi genere, e ricevere sostegno.
(Premiazione)
La
presenza della Caritas Cittadina al 20° anniversario di Grotte.info
Quotidiano è stato il segno della gratitudine per l'esemplare e generoso
servizio svolto in questi anni.
Editoria.
"Un rebus per Leonardo Sciascia" di Silvana La Spina; recensione di
Gaspare Agnello
Silvana La Spina
Gaspare Agnello
Il
Premio Speciale "Racalmare - Leonardo Sciascia - Città di Grotte" 2025 (XXXV
edizione), è stato attribuito alla scrittrice Silvana La Spina;
il suo ultimo romanzo porta il titolo "Un Rebus per Leonardo Sciascia" (Feltrinelli, 2025);
la cerimonia di consegna del Premio si terrà sabato 30 agosto, alle
ore 21.00 in Piazza Umberto I, a Grotte. Di seguito la recensione del
libro, a cura di Gaspare Agnello.
*****
Silvana
La Spina ha pubblicato con Mondadori tre romanzi dedicati alle indagini del
commissario Maria Laura Cangemi: "Uno sbirro femmina" (2007), "La bambina
pericolosa" (2008), "Un cadavere eccellente" (2011).
Ora, a distanza di 14 anni pubblica, per i tipi di Marsilio, il giallo ‘Un
rebus per Leonardo Sciascia’ dove il vero detective non è il procuratore
della Repubblica, né il capitano dei carabinieri ma Leonardo Sciascia,
scrittore che cercò, con i suoi libri, la verità.
(Silvana La Spina)
Però noi
non sappiamo se la scrittrice La Spina ha voluto scrivere un giallo o un
saggio della letteratura siciliana di fine Novecento. E diciamo di
letteratura siciliana perché Silvana La Spina è nata a Padova ma è una donna
siciliana che ha assorbito tutto l’humus di una grande cultura, frutto di
stratificazione di tante dominazioni.
Ritornando al libro, dobbiamo dire che il giallo è assolutamente intrigante
e riesce a prendere il lettore, che vuole - come in tutti i gialli -
arrivare alla verità, che in questo libro, come nei gialli sciasciani, non
viene trovata dagli investigatori ma intuita da Sciascia, col suo fiuto di
uomo che conosce il mondo siciliano, i sentimenti, le abitudini ancestrali
di una Sicilia antica che è, come dice La Spina, un paradosso.
Quello che colpisce del libro è il contesto della storia che ci riporta ai
circoli dei paesi siciliani, che erano il cuore pulsante e sparlante delle
comunità.
Tutto questo ci fa pensare alle "Parrocchie di Regalpetra" di Sciascia e
alla letteratura di Antonio Castelli, scrittore amato da Sciascia.
La vicenda è molto complessa, perché ci sono - come detto - sentimenti
ancestrali; ci sono, come sempre, mafia, affari.
Viene trovato sparato l’alto magistrato Aurelio Arriva e non si riesce a
capire se si sia suicidato o sia stato ucciso. Indagano il P.M. Villari e il
capitano dei carabinieri, che si muovono anche tra le dicerie del
circolo dove vivono il notaio, il farmacista, il Sindaco, l’equivoco don
Cesare (che a sua volta viene ucciso) il prete.
Compare anche il deputato La Matina, legato al malaffare della zona, e lo
scrittore Sciascia che era stato amico d’infanzia del giudice Arriva, con il
quale aveva rotto ogni rapporto d’amicizia. Storia simile al rapporto tra
Sciascia e Guttuso.
La figlia di Arriva, la cui bambina era morta annegata nella gebbia della
casa paterna, si rivolge a Sciascia per potere capire che cosa potesse
essere capitato al padre.
E qui ci fermiamo perché, come per tutti i gialli, dobbiamo lasciare che il
lettore assapori il piacere della scoperta della verità.
Abbiamo detto che il libro di Silvana La Spina, oltre a essere un giallo, è
anche un saggio letterario, dove il sottofondo è la malattia e l’agonia di
Italo Calvino - che Sciascia amava e apprezzava profondamente - e tutto il
mondo letterario sciasciano.
Silvana indaga la grande letteratura siciliana da Sciascia a Consolo,
Bufalino, Bonaviri, e cerca di scavare nei loro rapporti, nelle loro
abitudini, nei loro stili letterari, e lo fa con grande competenza perché
anche lei è attrice principale di questo meraviglioso mondo che ha fatto
grande la letteratura italiana di fine Novecento.
Noi, che abbiamo frequentato attivamente questi scrittori anche sul piano
familiare, abbiamo provato profonda commozione a leggere le pagine di
Silvana.
Abbiamo rivisto Sciascia a tavola ordinare i cavatelli; abbiamo visto la
signora Maria Andronico, grande donna a sostegno di Leonardo; e Bufalino
sobrio nel mangiare e loquace nel parlare; e Consolo, il siciliano emigrato
un poco irascibile; e il medico Bonaviri.
Un libro intrigante per i giallisti, un libro interessante per gli amanti
della storia della letteratura, con una prosa elegante che arriva subito al
lettore.
Una prosa che esce da mani aduse a usare le parole.
Ogni tanto la scrittrice interrompe un periodo, lasciando il discorso. Lo
riprende con un altro periodo senza soggetto, che bisogna trovare nel
periodo precedente.
Giochi di grandi scrittori, come usava Antonio Russello.
Un libro che, ove ce ne fosse bisogno, ci fa conoscere una scrittrice che ha
scritto libri di grande valore come "L’uomo che veniva da Messina". Un libro
tra storia e fantasia che è la cosa più bella scritta su Antonello da
Messina. Meritava e merita maggiore attenzione da parte della critica
militante.
E poi c’è "La creata antonia", dove una serva del secolo dei lumi si
avvicina ai libri e diventa giacobina, anticipando la battaglia per la
emancipazione delle donne. Siamo in piena rivoluzione francese dove Olympe
De Gouges fece approvare la carta dei diritti delle donne.
Possiamo citare altre opere di grande spessore come "Penelope", "La
continentale", "Uno sbirro femmina" e tante altre, per dire che il nome di
Silvana La Spina deve essere accostato ai nomi dei grandi scrittori
siciliani che, come detto, hanno fatto grande la storia della letteratura
italiana di fine Novecento.
Senza dire che Silvana La Spina entra nel Terzo Millennio regalandoci libri
di grande spessore come "Un rebus per Leonardo Sciascia", che sicuramente
sarà apprezzato dalla critica e dai lettori.
Giornalismo.
Egidio Terrana al 20° anniversario di "Grotte.info Quotidiano"
Egidio Terrana
Premiazione
Manifesto
Ospite della cerimonia
organizzata lo scorso 23 agosto, in occasione del 20° anniversario di
questa testata giornalistica da me diretta, "Grotte.info Quotidiano",
un amico, un giornalista di grande e lunga esperienza, che ha il tesserino
da ben 51 anni (era il 1974!). Conosce Grotte.info per essere stato
partecipe - in modo determinante - della sua evoluzione. Se dovessimo
definirlo con una sola parola, certamente useremmo il termine "Maestro".
(Egidio Terrana, con Carmelo Arnone e Stelio Zaccaria)
Egidio Terrana è - senza timore di smentita - l'antesignano del
giornalismo a Grotte. In qualche modo è stato il "tutore” di Grotte.info,
l’accompagnatore puntuale e attento per i primi anni; nel silenzio e nella
discrezione. Dai suoi esordi con Radio Grotte, poi al conseguimento del
tesserino con l’Amico del Popolo, poi con l'esperienza del Pungolo, la
collaborazione con diverse testate regionali, e la lunga e ininterrotta
avventura di Malgrado Tutto, Egidio ha vissuto in prima persona il
cosiddetto "giornalismo di frontiera"; non quello di chi arriva in una
località, racconta il fatto di cronaca e va via, ma quello di chi nella
comunità ci vive, conosce a fondo la realtà locale e le dinamiche sociali,
perciò ne può parlare e scrivere con competenza e professionalità, ben
sapendo di dover continuare a vivere in quel contesto urbano e assumendosi i
rischi - e subendo le conseguenze - di concrete e dirette ripercussioni sul
piano personale e umano.
In un intenso dialogo con Stelio Zaccaria, Egidio Terrana ha illustrato
l'importanza della professione giornalistica, svolta con costanza, impegno e
competenza, sempre nel massimo e rigoroso rispetto delle norme ne regolano
l'esercizio.
(Premiazione)
Un
sentito ringraziamento ad Egidio Terrana, per aver sostenuto sin dagli
esordi Grotte.info Quotidiano, e per avermi indicato la via del giornalismo:
"Maestro" e guida di tanti colleghi.
Racalmuto.
"Il degrado della politica e l'ambientalismo di facciata"; di Giuseppe
Guagliano.
Giuseppe Guagliano
Il
degrado della politica e della democrazia a Racalmuto, con l'avvento 6 anni
or sono dell'ex sindaco Maniglia, ha subito una grave e preoccupante
accelerazione.
Con l'avvento del governo della "Svolta" guidato dal nuovo (vecchio
politicamente) sindaco Bongiorno, stiamo assistendo ad un'evoluzione
strutturale del degrado che contagia tutti e tutto.
Il Comune si è oramai trasformato in un grande mercato in cui è possibile
comprare e vendere qualunque cosa: anche la dignità e le coscienze.
L'improvvisa
vocazione ecologista del Sindaco e di parte della sua Giunta, si
inserisce perfettamente nel contesto descritto.
Ed è così forte la loro esigenza formale di apparire, da non rendersi
conto di aver fatto una clamorosa gaffe: lo svincolo autostradale di
Contrada Garamoli/Noce è di competenza esclusiva Anas!
La sola cosa giusta che avrebbe potuto e dovuto fare il sindaco è quella di
emettere un'ordinanza intimando all'Anas la pulizia anche dello
svincolo per Castrofilippo entro pochi giorni. Altrimenti avrebbe potuto
intervenire in via sostitutiva imputando i costi all'inadempiente.
Lo stesso avrebbe potuto e dovuto fare con l'acqua, con i camion che
risalgono dalla miniera, con i costruendi mega parchi eolici, e tanto altro
ancora.
Questo significherebbe fare politica, quella vera.
Cosa che non riguarda certamente, questa è la precedente amministrazione
gemella.
Meglio non disturbare chi sta in alto.
I nostri "ecologisti per caso" avrebbero potuto sfogare questo raptus
pulitorio in una delle tantissime strade ed aree comunali infestate da
rifiuti di ogni genere, da anni; gli stessi anni in cui la forza
politica del sindaco, amministrando, ne ha avuto la competenza.
Un'opposizione politica e consiliare minimamente seria e rispettosa del
mandato ricevuto, al cospetto di un'Amministrazione inadeguata come questa,
avrebbe avuto gioco facile nel costringerli a rassegnare le dimissioni,
assecondando la volontà latente del paese, facendo il proprio dovere.
Sembra che abbiano preferito, invece, aprire un banchetto nel mercato.
Una menzione particolare meriterebbe la stampa; o quello che ne è rimasto.
Racalmuto.
L'Amministrazione comunale pulisce rotatoria sulla SS 640
Locandina
All'opera
L'Amministrazione
comunale di Racalmuto guidata dal sindaco Calogero Bongiorno,
attenzionando lo stato di incuria di uno degli svincoli periferici che
conduce in paese, stamattina - mercoledì 27 agosto - ha provveduto
personalmente a ripulire la rotatoria sulla SS 640, dopo contrada Garamoli
con direzione verso la Noce e la Vecchia Nina; una zona molto trafficata
dalle auto.
(Pulizia della rotatoria sulla SS 640)
Di buon
mattino il Primo cittadino, seguito dagli assessori Luigi Castiglione,
Carmelisa Gagliardo e Calogero Conte, nonché dal comandante
della Polizia Municipale Nicolò Sferrazza e dal responsabile
dell'ufficio Ecologia Antonio Pillitteri e Totò Morreale,
muniti di rastrello si sono rimboccati le maniche e per ore hanno provveduto
a pulire il posto, diventato una vera e propria discarica, svolgendo
gratuitamente il lavoro per la propria comunità.
Hanno raccolto cartacce e rifiuti, bottiglie di vetro e indumenti scaricati
a terra nelle zone laterali del bivio che porta alle località principali del
paese di Racalmuto. Amministratori e dipendenti comunali si sono si sono
armati di scopa e sacchetti e si sono sostituiti agli operatori ecologici.
Al termine sono arrivati gli operatori di igiene ambientale della ditta
incaricata della raccolta rifiuti, che hanno caricato negli appositi mezzi
tutto quello che era stato abbandonato indiscriminatamente ai bordi della
strada.
"Il controllo degli spazi comuni è un segno di rispetto per la comunità e
per tutti i turisti - ha dichiarato Bongiorno - che soprattutto in
questo periodo frequentano maggiormente le strade e le piazze di Racalmuto.
Per questo motivo in modo da rendere la fruizione più decorosa in un momento
in cui la città è più frequentata sia dai residenti in ferie che dai
turisti, il sindaco di Racalmuto ha riposto nell’armadio giacca e cravatta,
ed armato di rastrello, è andato a pulire il suo territorio".
Riconoscimenti.
Conferito a Franco Carlisi il Premio "Woman Emozioni" 2025, a Zafferana
Etnea
Premiazione
Manifesto
Ieri sera, martedì 26
agosto 2025, alle 21.00, l’Anfiteatro “Falcone - Borsellino” di Zafferana
Etnea ha ospitato il Premio “Woman Emozioni” 2025, manifestazione che
intreccia cinema, musica, arte, poesia e danza per raccontare, con linguaggi
diversi, il talento e le storie al femminile. L’iniziativa è ideata e
diretta da Francesco Sabbia e prodotta da I.R.C.E., con la conduzione di
Simona Zagarella. Al centro del programma il segmento “Cinemetraggio”, con
l’ospite Franco Carlisi, regista del cortometraggio “Non sai
quanti nomi ti ho dato”, presentato come ballata visiva dedicata
all’identità e alla memoria.
(Premiazione)
Testimonial della serata è stato Antonio Presti, promotore di progetti
culturali che uniscono territorio e arte contemporanea. Sul palco si sono
alternati artisti e ospiti che hanno firmato una scaletta a più voci: Agatino
Scuderi, Angelo Grasso, Laura Amich, Karola Fichera, Chiaralea Phoenix, Mariagrazia
Felicoli, Toti Farruggio, Giovanna Bonaccorsi, Agata Giudice, Brigida
Morsellino. Un mosaico di generi e stili costruito per accompagnare il
pubblico in un percorso emotivo, dalla parola alla musica, dalla performance
alla danza. Il Premio “Woman Emozioni” nasce come momento di riconoscimento
e condivisione: un palcoscenico che mette in relazione esperienze artistiche
e impegno civile, valorizzando la dimensione partecipativa della comunità.
“Ieri sera, alle pendici dell’Etna in eruzione - ha postato Franco
Carlisi sui social -, ho ricevuto il Premio Woman Emozioni 2025,
riconoscimento dedicato all’universo femminile e a chi si distingue nel
sociale e nella cultura. Accogliere questo premio è per me un onore
profondo e inatteso. Un grazie sincero agli organizzatori per aver pensato
al mio lavoro e per aver scelto di valorizzarlo all’interno di un contesto
così ricco di significato, e in particolare a Francesco Sabbia, che con la
sua visione continua a dimostrare come cultura e impegno sociale siano due
dimensioni inseparabili del nostro futuro”.
Giornalismo.
Stelio Zaccaria al 20° anniversario di "Grotte.info Quotidiano"
Stelio Zaccaria
Premiazione
Manifesto
Per la cerimonia
organizzata lo scorso 23 agosto, in occasione del 20° anniversario di
questa testata giornalistica da me diretta, "Grotte.info Quotidiano",
ho chiesto la presenza di un grande esperto di informazione, un giornalista
professionista con oltre 40 anni di esperienza, un punto di riferimento
sicuro del giornalismo agrigentino, per decenni redattore capo delle pagine
locali del quotidiano La Sicilia e segretario provinciale dell’Assostampa.
(Stelio Zaccaria)
Sto parlando di Stelio Zaccaria, che mi ha affiancato nel dialogo con
gli ospiti che si sono avvicendati sul palco nel corso della manifestazione.
Accolto da un breve filmato realizzato per ricordare alcune tappe della sua
meravigliosa carriera, Stelio ha volentieri parlato del suo rapporto con
Grotte, dai suoi ricordi d'infanzia alle attuali frequentazioni personali e
professionali. L'importanza del ruolo dell'informazione locale è un tema che
non poteva mancare, in un dialogo con chi di questa informazione è stato uno
dei principali artefici e promotori per la provincia di Agrigento.
Altro tema - quanto mai attuale - di cui abbiamo parlato, è stato quello
della professione del giornalista (che discende dalla Legge istitutiva
dell’Ordine, dal Codice deontologico, dalle varie norme sui doveri del
giornalista, sui diritti dei malati, dei migranti, dei minori, dei detenuti,
la tutela della privacy, i diritti d’autore). Una professione che necessita
di rigorosa preparazione senza la quale non ci si può “improvvisare”
giornalisti.
(Premiazione)
Così
ha scritto il giorno dopo Stelio sui social: "Voglio ringraziare dal
profondo del cuore l'amico e collega Carmelo Arnone, direttore ed editore
del giornale web Grotte.info, che nel giorno in cui ha celebrato i 20 anni della sua testata ha voluto dedicarmi uno spazio per ricordare i
miei oltre 35 anni di attività giornalistica. Gli sono grato per questo
pensiero e penso anche sia l'occasione giusta per mettere in risalto
l'importanza della sua attività d'informazione per una comunità laboriosa
come quella di Grotte. E anche in occasione della festa il generoso Carmelo
Arnone non ha voluto celebrare sé stesso o la sua testata, come ci si poteva
aspettare. Ma ne ha approfittato per celebrare le eccellenze di Grotte. Dal
collega giornalista Egidio Terrana alla Caritas, dai volontari
di Muoviti Grotte all'allenatore Antonio Pillitteri, dagli
imprenditori Mancuso e Lo Presti alla vulcanica collaboratrice
Sandra Licata. Per tutti, il pubblico riconoscimento di quello che
fanno per Grotte. Complimenti Carmelo. E grazie da tutti noi per quello che
fai e soprattutto farai".
La mia gratitudine va a Stelio Zaccaria, un grande giornalista, esempio di
una sempre corretta e puntuale informazione.
Comune.
XXXV edizione del Premio Letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia": sabato 30 agosto
in Piazza Umberto I
Manifesto
Finalisti
Si terrà sabato 30 agosto 2025 la serata finale della XXXV
edizione del Premio Letterario “Racalmare - Leonardo Sciascia - Città di
Grotte”, a partire dalle ore 21.00 in Piazza Umberto I.
Tre le opere che si contenderanno il prestigioso riconoscimento, selezionate dalla
Commissione del Premio: "La suggeritrice" di Emanuela Abbadessa (Neri
Pozza, 2024), "Quello che so di te" di Nadia Terranova (Guanda,
2025), e "I giorni di vetro" di Nicoletta Verna (Einaudi, 2024).
(Manifesto del Premio "Racalmare -
Leonardo Sciascia" 2025)
Il libro vincitore sarà decretato dal voto della Giuria Popolare.
Il Premio è presieduto dal sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza, e
diretto dall'assessore alla Pubblica Istruzione Annamaria Todaro.
La Commissione del Premio è composta dal presidente onorario
Rosario Castelli, coadiuvato da Rossana Florio, Giacomo Minio, Alice
Titone e Salvo Toscano. Segretario del Premio è Mariangela Terrana,
del Servizio Cultura del Comune di Grotte.
Per questa XXXV edizione la Commissione ha voluto assegnare anche un
Premio Speciale alla carriera alla scrittrice Silvana La Spina; ultimo
suo romanzo “Un Rebus per Leonardo Sciascia” (Feltrinelli, 2025).
La serata finale di gala del Premio sarà condotta dai giornalisti Carmelo
Arnone e Simona Cangelosi, la lettura di alcuni brani dei libri
finalisti è affidata ad Alessandra Criminisi, mentre l'animazione
musicale sarà curata dal M° Fabrizio Chiarenza e dal soprano Giusy
Massimino.
I tre libri finalisti della 35ª edizione del Premio Letterario "Racalmare -
Leonardo Sciascia - Città di Grotte" offrono un panorama letterario vario e
profondo:
Abbadessa
- "La suggeritrice" di Emanuela Abbadessa (Neri Pozza, 2024)
Un romanzo intriso di musica e arte, che esplora la complessità
dell'amicizia e il percorso di riscoperta di sé.
Ambientato nella Palermo degli anni '50, il libro narra la storia di Franca
e Cristiana, due amiche legate da una passione profonda per la musica e la
danza, il cui rapporto è messo alla prova dall'arrivo di un uomo.
L'opera affronta temi come il talento, il successo e le sfumature invisibili
dei sentimenti.
Terranova
- "Quello che so di te" di Nadia Terranova (Guanda, 2025)
Un romanzo che si addentra nelle pieghe della memoria familiare, indagando
il rapporto tra una donna e la sua bisnonna, ricoverata in manicomio nel
primo Novecento.
L'autrice riflette sul significato della maternità, sul peso del "non detto"
e sulla ricerca di identità, intrecciando la storia personale a una
riflessione più ampia sul disagio mentale e sulle sue rappresentazioni.
Verna
- "I giorni di vetro" di Nicoletta Verna (Einaudi, 2024)
Un potente romanzo storico ambientato nella Romagna fascista. La storia
segue la vita di Redenta, una ragazza nata il giorno del delitto Matteotti,
che con il suo sguardo "sbilenco" osserva la brutalità del tempo in cui
vive.
L'autrice racconta le atrocità del ventennio e della guerra partigiana
attraverso le vicende di Redenta e di altri personaggi, esplorando temi come
la fragilità, la speranza e la resistenza di fronte alla violenza della
Storia.
Il Premio Letterario “Racalmare” nasce a Grotte, negli anni '80. Prende il
nome da un'omonima contrada locale.
Sin dalle sue origini, il Premio ha avuto un legame speciale con lo
scrittore Leonardo Sciascia, che ne fu il primo presidente di giuria.
Dopo la sua morte, avvenuta nel 1990, il premio gli è stato dedicato,
assumendo il nome attuale di "Racalmare - Leonardo Sciascia - Città di
Grotte".
Nel corso degli anni il Premio ha visto la partecipazione di grandi nomi
della letteratura italiana e internazionale, tra cui vincitori come
Gesualdo Bufalino, Vincenzo Consolo, Manuel Vasquez Montalban e Andrea
Camilleri. La sua peculiarità sta nella scelta finale del vincitore, che
non spetta a una giuria di critici, ma a una Giuria Popolare, formata da
lettori che votano in presenza per il proprio libro preferito; un approccio
che mira a mantenere un forte legame tra l'opera letteraria e il suo
pubblico.
La cerimonia sarà trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook "Grotte.info
Quotidiano" (clicca
qui).
Iniziative.
"Cinema al chiaro di luna" stasera in Piazza Umberto I, con il film
"Sole a catinelle"
Locandina
Una
serata di cinema stasera, lunedì 25 agosto 2025, alle ore 21.00 in
Piazza Umberto I a Grotte.
L'iniziativa, denominata "Cinema al chiaro di Luna", è stata
organizzata dalla Consulta Giovanile e dall'Associazione Muoviti Grotte",
con il patrocinio del Comune di Grotte e dell'AVF Service di
Calogero Carlisi.
(Locandina)
La
Consulta Giovanile, voluta dal presidente del Consiglio comunale
Angelo Carlisi e dal sindaco Alfonso Provvidenza, è una realtà
che ha saputo esprimere al meglio le proprie potenzialità nel recente Groest
(Grotte Estate) organizzato tra luglio e agosto: ben 50 giovani - guidati
dal presidente Stefano Lombardo - hanno condotto per mano e animato
per due settimane le mattine e i pomeriggi di una folla di oltre 120 bambini
e ragazzi. Il Groest, svoltosi nei locali dell'Oratorio "Livatino" in Via
Del Gesù, si è concluso con una manifestazione in Piazza Anna Magnani.
L'Associazione "Muoviti Grotte", con il presidente Alfonso
Aquilina e una ventina di giovani adulti che hanno deciso di dedicare il
loro tempo alla rinascita sociale, musicale, sportiva e associativa - in
generale - del paese, è riuscita a dare una forte spinta - letteralmente -
all'Estate Grottese, organizzando numerosi appuntamenti di diverso genere,
con grande partecipazione e coinvolgimento personale dei concittadini, dai
piccoli ai grandi.
Questa sera verrà proiettata una pellicola di grande successo, "Sole a
Catinelle" di Checco Zalone, scelta tra 4 possibili titoli, direttamente
dagli spettatori con un sondaggio divulgato sui social.
Per trascorrere un'altra divertente e piacevole serata insieme, guardando
serenamente il film, lasciandosi trascinare dall'ironia travolgente di Luca
Medici (Checco Zalone).
Giornalismo.
Il 20° anniversario di "Grotte.info
Quotidiano": perché "la storia siamo noi".
Guarda il video
Sul palco
Il pubblico
Manifesto
"La storia siamo
noi, nessuno si senta offeso.Siamo noi questo prato di aghi sotto al
cielo.La storia siamo noi, attenzione,
nessuno si senta escluso (...) La storia siamo noi,siamo noi che scriviamo le lettere,siamo noi che abbiamo tutto da vincere
e tutto da perdere.E poi la gente (perché è la gente
che fa la storia), quando si tratta di scegliere e di andare (...)
quelli che hanno letto milioni di librie quelli che non sanno nemmeno
parlare (...)La storia siamo noi, siamo noi
padri e figli.Siamo noi, bella ciao, che partiamo";
così cantava De Gregori.
La straordinaria avventura di questa testata giornalistica - "Grotte.info
Quotidiano" - è partita 20 anni fa, e l'abbiamo ricordata lo scorso sabato
23 agosto, in Piazza Umberto I, con numerosi amici (guarda
il video).
(Il 20° anniversario di "Grotte.info
Quotidiano")
Dal 2005 raccontiamo Grotte. Tanto è
cambiato in 20 anni. Venti anni di storie, volti e momenti che hanno
definito la nostra comunità. Grotte.info Quotidiano è stato lì, testimone
del tempo che passa, dalle piccole notizie quotidiane ai grandi eventi che
hanno segnato la nostra storia locale. Abbiamo dato voce ai cittadini,
celebrato tradizioni e documentato il cambiamento. Abbiamo festeggiato
insieme questo viaggio. 20 anni di Grotte.info Quotidiano: la vostra voce,
la nostra missione. Pronti a scrivere insieme il prossimo capitolo della
storia di Grotte. Sabato abbiamo festeggiato un compleanno. Come si fa in famiglia: con
le persone care, i parenti, gli amici. Perché è una di quelle ricorrenze con
la cifra tonda: 20 anni. Un appuntamento al quale hanno voluto partecipare
tanti cittadini presenti in piazza, così come i tantissimi che l'hanno
seguito in diretta streaming. Tra i presenti, per citarne qualcuno, il
sindaco Alfonso Provvidenza, il presidente del Consiglio comunale
Angelo Carlisi, l’on. Rosellina Marchetta e l’on. Decio
Terrana, la dott.ssa Graziella Luparello, il vice sindaco
Giuseppe Mancuso, l'assessore Gianni Lombardo e tanti altri
affezionati lettori del nostro Quotidiano.
(Il pubblico in Piazza Umberto I)
Un compleanno a dir poco particolare, con una
famiglia molto allargata, che comprende tutti i cittadini di questo nostro
paese e quanti a questo paese sono legati da memorie, affetti, da radici.
20 anni fa, nel 2005, quando ancora non esistevano i social (Facebook
sarebbe arrivato in Italia tre anni dopo, nel 2008), faceva la sua comparsa
sulla rete Grotte.info, il primo sito internet di notizie e informazioni
dedicato a Grotte. Uno spazio sempre aperto, dove ritrovare luoghi e storie,
che col tempo sarebbe cresciuto, diventando una testata giornalistica.
Un caro amico che viveva a Pisa, alla mia domanda su cosa fosse importante
riportare su quelle pagine, mi disse senza esitazione: "Le persone". Perché
"la storia siamo noi" (nessuno si senta offeso, nessuno si senta escluso);
siamo noi che rendiamo vive queste vie, queste piazze, i vicoli, i cortili.
Da allora Grotte.info racconta anche - e soprattutto - le persone. Perché in
famiglia le belle notizie, così come quelle tristi, si comunicano e ci si
stringe accanto.
20 anni fa, nell’aula consiliare (con l’allora sindaco Giacomo Orlando), ne
abbiamo festeggiato la nascita.
Come si fa nei compleanni, non si racconta tutta la vita trascorsa: si
incontrano i parenti, gli amici, e si ricorda qualche episodio. Così abbiamo
fatto anche noi, nella serata promossa dall'Assessorato alla Cultura, Turismo e
Spettacolo del Comune di Grotte e inserita tra le iniziative dell'Estate
Grottese 2025.
Dopo l'intervento del sindaco Alfonso Provvidenza (che ha portato i
saluti dell'Amministrazione), con l'autorevole supporto del collega
giornalista Stelio Zaccaria (con cui abbiamo evidenziato l'importanza
dell'informazione locale), sul palco si sono avvicendati - accogliendo il
mio invito in qualità di Direttore della testata - alcuni dei tanti amici di
Grotte.info Quotidiano: Egidio Terrana (che ha ricordato gli inizi
della testata e narrato alcuni episodi inediti), la Caritas Cittadina
(manifestazione concreta di ciò che la realtà ecclesiale realizza a favore
delle persone in difficoltà),
il
Mancuso Group (realtà industriale di livello internazionale con
solide radici a Grotte), Antonio Pillitteri (ex calciatore ed
allenatore, riconosciuto decano di tutti gli sportivi grottesi), l'azienda Casa Arredo Lo Presti
(esempio di imprenditorialità grottese e d'intraprendenza commerciale con
positive ricadute sul territorio), l'associazione Muoviti Grotte
(dinamica realtà emergente impegnata in molteplici attività sportive,
musicali, di animazione e socializzazione). Inatteso ma graditissimo il
rapido intervento di Salvatore Milano, che ha voluto donare alla
nostra redazione una sua composizione fotografica. È stato un momento di riflessione,
che ha unito diverse anime del territorio, per raccontare l'importanza
dell'informazione locale.
Un ruolo speciale ha avuto
Ivana Baldo, che ha saputo dare con la sua voce un tocco particolare
alla manifestazione, accompagnata al pianoforte dal M° Sergio Mosca.
Sul palco - per la manifestazione ideata da Sandra Licata - la
preziosa collaborazione di Marika Mancuso e Marta Aquilina.
Dietro le quinte, l'AVF Service di Calogero Carlisi, Miriam
Castellaci (che ha immortalato i momenti più significativi della
serata), Emanuele Licata (che ha realizzato la diretta streaming) e
lo staff di "Muoviti Grotte" che si è occupato della distribuzione
dei gelati offerti dal Mancuso Group.
Un sentito ringraziamento a tutti quelli che hanno partecipato, in qualsiasi
modo, a questo momento di
condivisione, che ha voluto celebrare una realtà che da due decenni svolge un servizio
doveroso a favore della comunità (guarda
il video).
Racconti. "Un insolito aspetto"; di
Michelangelo Palermo
Michelangelo Palermo
Tempo
(Il tempo)
"UN INSOLITO ASPETTO"
di Michelangelo Palermo
Se non ci fosse il tempo
tutto sarebbe meno di un puntino.
Il prima e il dopo non potrebbero
intessere lo spazio dell’universo.
(Anonimo)
Quanto mi accadde tanti anni fa, al tempo
della giovinezza, si è rivelato un fatto clamoroso. Poi, l’episodio è emerso
in modo differente e con un nuovo senso si è presentato alla mente. Fu lo
stupore di allora a meravigliarmi, a cui s’aggiunge quello di oggi.
Uno degli eventi più importanti che ricorrono in paese, una volta all’anno,
è la grande festa del 25 Aprile, giorno della Liberazione dal nazifascismo.
Per noi ragazzi era la gioia infinita che tornava a visitare il paese, ogni
abitante; in tutte le case, per le stradine, le campagne, e soprattutto
nell’unica piazza dedicata a Marconi.
In questa si allineavano, per la gioia dei bambini, le bancarelle in doppia
fila, una di fronte all’altra, per proseguire sui due lati del corso
principale.
Ora, quella volta, all’interno di una di queste, la più distante dalla
piazza, dispiegata in grande evidenza campeggiava la scritta misteriosa
NEWTON. Una parola straniera che attirò subito la nostra attenzione. Nessuno
di noi ragazzi ne comprendeva il significato, prima che un nostro paesano,
studente universitario, ci spiegasse che era semplicemente il nome di un
famoso fisico, vissuto nei secoli trascorsi.
Un signore, con capelli lunghi bianchissimi e barba folta altrettanto
candida da sembrare batuffoli di cotone, rimaneva sempre al suo interno.
Non so se si facesse chiamare così, o fosse proprio il suo nome. Per noi
comunque era il vecchio Newton che s’era eccezionalmente accampato in paese.
Nella bancarella stranamente non c’era nessuna merce esposta; soltanto due
sedie di vimini, e una cassetta con una piccola feritoia per le libere
offerte, posta su un tripode.
Costui, sembrato venire da un luogo privo di nome ed inesistente nelle carte
geografiche, invitava con gran calma a sedersi davanti a lui.
Insieme ai miei compagni, la mattina seguente, lo vedemmo parlare con un
nostro concittadino. Un contadino a noi ben conosciuto, che fin da piccolo,
già a otto anni, aveva dovuto affrontare il duro lavoro della campagna,
aiutando il padre a ricavare dal piccolo pezzo di terra il necessario per la
faticosa sopravvivenza dell’intera famiglia.
Ad un certo punto, questi si alzò con un sorriso beffardo ed uscendo dal
perimetro della bancarella sbuffò andandosene.
- Questo vecchio come si permette… a me vuole prendere in giro? Gli
sembro uno scimunito?
Io, che mi ero spinto fino a lambire il cordone che limitava la bancarella
dal marciapiedi, avevo potuto udire un po' di quello che s’erano detti, e
appropriarmi di alcune battute.
- Hai potuto ascoltare? - mi chiesero i compagni.
- Non bene, ho soltanto captato qualche frase senza riuscire ad afferrare
un nesso.
- Ma che facevano?
- Parlavano; hanno parlato e basta! Gli diceva: “Tu hai un filo a
disposizione, come tutti noi che viviamo, e ti invito a considerarlo e ad
indirizzarlo al meglio, bene e senza sciuparlo”.
- “Un filo?” gli ha risposto il contadino.
- “Sì, il tempo; consumato questo tu non sei più. E, se non è dalla tua
parte, diventa il principale nemico, tanto ostile da farti credere di non
averne mai a sufficienza, e di subire la stretta della sua volontà”.
- Il tempo?
- Ragazzi, è quanto ho potuto intercettare.
- E poi? - incalzarono ancora i compagni.
- “Alla fine del nostro dialogo, potrai inserire nella scatola quanto
riterrai opportuno, solo se sarai soddisfatto del nostro incontro”, gli
ha detto il vecchio Newton.
- “Cose da pazzi!” - gli ha risposto il contadino...
- Così gli ha detto? - stupiti mi chiedevano gli amici.
Poi il giovane contadino si alzò e se ne andò, prendendo quel vecchio per
uno stupido. Uno come lui doveva faticarsela l’esistenza. Nessuno te la
regalava, neppure chi l’aveva creata. Ne era convinto, in quanto sapeva che
soltanto il lavoro, il duro lavoro dà la vita e la morte insieme.
E riguardo a quel filo del tempo gli rispose:
- Io conosco il tempo della semina, della potatura, della raccolta, ed è
sempre lo stesso: per un pezzo di pane… e durissimo da spezzarti la schiena.
E quando diceva queste parole lanciò uno sguardo a noi assiepati all’esterno
come a renderci partecipi e solidali, anche se soltanto io avevo potuto
ascoltare.
Noi vivevamo un momento di grande curiosità per il mistero di questa
insolita bancarella, ancorata in paese nel giorno della grande festa.
- Lo sa lui che la terra ti sfascia la schiena se vuoi ricavarne qualcosa
di buono? Perché la terra è bassa, e zapparla ti atterra, e mai si alza…
Altro che chiacchiere a vuoto… e pure soldi mi ha chiesto!
- Che lavoro è questo? è un imbroglio, ve lo dico io… - rivolto a noi
disse ancora il contadino; poi se andò perché eravamo troppo mocciosi per
soffermarsi con noi più del necessario.
Da allora, sono rimasto molto scosso da quel personaggio che, nel suo
singolare banchetto, sotto lo striscione con scritto NEWTON, anziché esporre
caramelle torrone dolci o giocattoli offriva qualcosa di estremamente
impalpabile.
Ho ripensato sempre a lui nel corso dei tantissimi anni; soprattutto dopo
che io stesso ero riuscito a parlargli, per tentare di comprendere
pienamente quello che mi aveva detto.
Parole e parole in vendita? Delle quali era difficile anche solo comprendere
il significato. E, ammesso che se ne capisse qualcosa, a che sarebbe
servito? Dal momento che, come pensava il contadino, nulla può mai saziare
la fame se non la dura fatica.
Da allora però, devo ammettere, avvertii l’esigenza di incamminarmi verso
l’attraente ricerca, e quella su me stesso è divenuta fondamentale e vitale,
come credo lo sia per chiunque.
Il conosci te stesso, è uno dei più grandi lasciti del pensiero antico.
Il tempo si allunga, così la vita; entrambi si sorreggono l’un l’altra,
tanto da non saper individuare chi viene prima: il tempo o la vita?
La chiarezza della conoscenza: quale è la direzione giusta da percorrere?
Quando mi sedetti davanti all’uomo dalla lunga barba bianca, i suoi occhi mi
puntavano in modo da avvertirne l’eccesso; come se l’avesse con me
nonostante non ci fossimo mai incontrati prima.
Durante il giorno mi ero piazzato, senza darlo a vedere, nei pressi della
bancarella, da solo, e quando tutti i paesani si dileguarono all’ora di
pranzo lui era rimasto seduto lì, immerso nella calma che a me pareva
lambire il tutto.
Questa sua libertà, di cui avvertivo la serenità, suscitava la bellezza di
sentirmi svincolato dai lacci impertinenti del mondo, con i suoi ingombranti
risvolti. Intravidi la sua forza, e il sapersi destreggiare a meraviglia
come se nuotasse in un grande mare giocoso.
Allora per tutte quelle coincidenze, trovai il coraggio di entrare nel suo
spazio misterioso, che era simile ad un ingresso adibito a salottino.
Delle due sedie di vimini, quella rivolta sul corso era occupata da lui.
Avevo duecento lire e gliele allungai, ma lui respinse la mano con la sua.
Neppure sorrise. Lo fece dopo. Gli occhi come lo sguardo erano grandi e ciò
mi procurò maggiore incertezza.
Mi fece cenno di accomodarmi, con il proposito di accettare solo il tu.
- Lo sai che il tempo si può comporre? - mi disse a bruciapelo.
- No - risposi spiazzato, senza comprendere un’acca.
Però avvertii su di me la protezione del grande ombrello che dispiega tutti
i saperi dell’universo. Quelli in grado di lenire ansie dubbi e quanto è di
indefinibile, per tutti gli accadimenti imprevedibili che il vivere
quotidiano ci procura.
- Ebbene sì. Il tempo è uno dei grandi misteri dell’Universo.
- Non ci avevo mai pensato…
- Chi dice che non esiste, che è soltanto un’invenzione umana…
- Non è così?
- No.
- Sono temi troppo difficili per un ragazzo come me…
- È difficile, perché nel tuo ambiente nessuno ne parla.
- Ma, perché è così importante la questione? Non appare neppure ai nostri
occhi…
- Perché tutti siamo fatti di tempo: questo trova riparo in noi fin dal
primo istante della nostra nascita, l’inizio della nostra vita, e ti avvolge
interamente; possiamo anche spingerci a dire… che ci ama.
- Ci ama?
- Sì, se tu lo sai amare…
- E chi non lo fa?
- Non lo fa perché non riesce, e allora…
- … e allora? - curioso con incontenibile slancio tentando di capirci
qualcosa.
- … e allora, lui ti abbandona, sta con te in modo labile, come tu con
lui.
- Quindi?
- Quindi si stacca facilmente e tu credi di non averne più a disposizione
per fare quello che veramente desideri…
- Per vivere nel migliore modo possibile?
- Intendi perfettamente quanto sembra molto complicato. Anche il vivere è
un’arte, a noi il sapersi accordare ad esso.
- Ma che interesse tutto ciò può avere per la nostra esistenza?
- Senza questo rapporto calmo col tempo, per fare solo un esempio, non
esiste il ritmo che, accanto a qualunque altra aspirazione, è la cosa più
importante per noi.
- Il ritmo?
- Sì, tutta la nostra esistenza in un unico motivo: vivere non basta, è
necessario farlo bene…
- Parli dell’infelicità che coglie la maggior parte degli adulti?
- Sì, esistere per fare sempre le stesse cose ordinarie è ciò per cui
siamo nati? Come fanno gli animali per i quali è tutto ciò che conta…
- Non penso… e invece perché mai siamo nati?
- … direi, qual è il motivo per cui si vive? Soltanto l’essere umano può
chiedersi questo. E noi dobbiamo cercare una risposta…
- Allora qual è questa risposta?
- Non vuoi scoprirla tu? Come pure trovare la domanda giusta, che ognuno
di noi dovrebbe porsi in un certo momento della nostra esistenza.
Capii che la faccenda non era per nulla semplice. Altro che parlare di
calciatori, di scudetti e così via… discorsi che infestavano l’aria dei bar
e di qualsiasi spazio frequentato da noi giovani.
Stranamente non avevo paura, anche se si vociferava in paese che questa
persona, così stravagante, nascondesse qualcosa di tremendo e di oscuro.
E in piazza e nelle case si diceva molto sul vecchio che occupava quello
strano banchetto, così diverso da tutti gli altri e così incomprensibilmente
presente ad una festa di paese.
Lui non esponeva torroni e leccornie varie che seducono i bambini, non
giochi e giocattoli, neppure la ruota della roulette o il tirassegno.
Ma poi, era veramente una bancarella quella in cui non si vende qualcosa di
tangibile? Da tenere nelle mani e portarsela in giro per condividerla con i
compagni; che so, una trottola o una pistola ad acqua o un arco con le
frecce. Invece lì si concedevano solo parole, quanto di più etereo possa
esistere, nulla di più assimilabile al niente.
E, poi, nulla di così evanescente ed inconcludente come il contenuto di
alcune di esse; che forse lui voleva addirittura piantare nella testa delle
persone? E a quale scopo? E per conto di chi?
La sua bizzarra quanto incomprensibile presenza celava sicuramente qualcosa
di inquietante, così la sua sconosciuta provenienza...
- Guardategli occhi… - divulgavano soprattutto alcune persone
anziane.
I suoi occhi erano cerulei, molto diversi dai tratti somatici degli abitanti
mediterranei. Indossava un pantalone largo e grigio e una giacca color
azzurro. La terra sotto, il cielo azzurro; o il mare azzurro sopra, con la
terra disposta ad accoglierne le acque?
Potevo capirci qualcosa a quell’età? E, anche da adulti, quante persone
amano interrogarsi su queste faccende? Che appaiono fra l’altro tanto
astratte da non doverci perdere nemmeno un minuto, e meno che mai provare a
trarne vantaggio.
Un paesano in piazza, che mi aveva chiesto dell’incontro avuto con Newton,
mi disse che questa è roba per filosofi, che da sempre si lambiccano il
cervello… senza cavarne niente di buono, fra l’altro.
- Te lo assicuro, fidati. Si vive meglio senza pensare a cose inutili
come queste - infine concluse.
Ed io con i compagni alzammo le spalle poiché neppure la filosofia sapevamo
cosa fosse.
Negli anni a venire, le cose andarono come mai avrei potuto immaginare…
Mi sono anche sempre chiesto di quel nome buffo ed esoterico, Newton, perché
non avevo mai capito cosa centrasse quell’intitolazione con una bancarella;
così anomala e mai più rivista in nessuna altra festa del circondario.
Certo, mi chiesi pure se quell’uomo fosse finto e finte le sue parole; o
invece se fosse venuto a proporre qualcosa di estremamente vitale.
Risolvere anche unicamente questo dilemma divenne una considerevole
esigenza. E per quanto riguarda la questione del tempo che si può comporre,
ha suscitato in me col passare degli anni un’aura prestigiosa. Non a caso,
mi ci dedicai parecchio provando a conquistarne il senso. Questa
disposizione mi rendeva partecipe della speciale concessione che la Dea
della conoscenza elargiva proprio a me.
Il vecchio non aggiunse niente di più per aiutarmi a capire fino in fondo la
storia sul tempo, un’ulteriore stranezza che inseriva enigmi all’enigma
primario.
- Che significa 'comporre il tempo'? - gli chiesi alla fine
dell’incontro avuto quel dì nella baracca misteriosa.
- Come il fare del musicista che scopre o inventa motivi e suoni che
accendono l’armonia… - mi rispose.
- Cosa?
Lui faceva silenzio.
- Cosa devo fare? Come?
- Se non ci fosse un prima e un dopo… nulla esisterebbe. Vedi, o il tempo
è con te… oppure non sosta e sfugge; fugge via e tu continuerai a vacillare
di qua e di là, inconcludentemente - mi disse.
Lui mi sorrise a mo’ di saluto. Mi lasciò con questo rompicapo e gli
annessi. Mai e poi mai mi avrebbe risposto, neppure se gli avessi formulato
la domanda all’infinito.
Se volevo avventurarmi nella risoluzione dei problemi che aveva sollevato,
l’unico modo di venirne a capo era quello di sbrigarmela da solo… Questo
intendeva comunicarmi! Anche se per l’essere umano l’esigenza di stare
insieme agli altri è vitale ed inalienabile; si sta in rapporto fin dal
primo istante in cui si nasce… come col proprio tempo che s’annuncia fin dal
primo ticchettio.
È trascorso tanto tempo da allora…
E oggi, dopo continue e vacillanti riflessioni, mi convinco di poter dare
una valida interpretazione al lascito che il vecchio Newton, in quel lontano
giorno, ha voluto donarmi. Certo è che lui ha reso il mio cammino ricco ed
entusiasmante, contribuendo alla conoscenza di me stesso. Un tragitto pieno
di dubbi e di elementi sconosciuti come lo è per ognuno di noi, e che
procedendo man mano però ha disvelato alcune certezze…
Inizio col dire che da ragazzo sono stato assai inquieto, tormentato
dall’ansia e dall’incostanza, e che dopo un lungo periodo sono giunto a dare
pace ai miei pensieri, che una volta si manifestavano confusamente
lasciandomi inappagato.
Il tempo, a pensarci, si comportava come Newton mi aveva detto: scappava
via, portando con sé il presente. Ed io non ero.
Scappavo con lui, ma in tutt’altra direzione. E non ci incontravamo.
Fu questo a colpirmi profondamente? Aveva colto di me quel non essere con
quale avrei dovuto necessariamente fare i conti prima o poi? Inevitabilmente
se volevo trovare la bellezza che s’unisce alla calma…
Da lì avrei dovuto conquistare la gioia, gli entusiasmi e l’amore, se da
quello stato traballante volevo tirarmi fuori.
Alludeva a queste cose, dette a modo suo, perché ne trovassi consapevolezza
sbrogliando la contorta matassa?
Il vecchio Newton aveva intuito tutto questo in me, il profondo malessere
che un ragazzo non ha neppure il coraggio di riconoscere in sé. E ciò è una
grande tristezza per una vita che s’annuncia unica per ogni singola persona,
e al di là di questa null’altro.
Passo dopo passo lentamente… così, ad un certo punto, ho potuto inserire
alcune tessere fondamentali al grande puzzle, che il vecchio mi aveva
prospettato e invitato a comporre.
Tutto è accaduto quando sono riuscito finalmente a ritrovare la decisa
identità, a riconquistare il lungo e auspicato benessere interiore.
Ed ora, provo un’immensa riconoscenza nei confronti di quella cara persona.
La vita calma ha iniziato, meglio ripreso, a fluire, a tal punto che nel
medesimo istante ho potuto vedere in faccia il tempo.
E adesso? Adesso, aderisce in me come fosse sangue in circolo nel corpo; lo
riconosco e lo so apprezzare.
Spariti i pensieri confusi e gli scatti inconsulti che mi tiranneggiavano.
S’è formata - come lui sosteneva - una certa armonia col tempo, quella in
grado di far risuonare… il nostro interno.
In seguito, mi sono dato anche una spiegazione, credo alquanto plausibile,
circa quel bizzarro nome di Newton.
Come il grande fisico aveva scoperto la forza di gravità, invisibile ma
essenziale alla nostra stessa esistenza, così l’uomo canuto l’incanto della
nostra vitalità, anch’essa invisibile, ma assolutamente indispensabile per
poter giungere a conoscere l’autentico senso umano del vivere.
E dopo questo passo, infine, sopraggiunse anche l’ultima sorpresa…
Il vecchio aveva istillato in me una domanda fondamentale.
Mi aveva assegnato il compito di indovinarla, e una volta individuata di
dedicarmi alla complessa risposta.
Credo, quanto meno, di esserci andato molto vicino.
Si tratta di una semplice domanda con un peso incommensurabile. Un
interrogativo in grado di catapultarci all’istante in una stanza le cui
pareti sono soltanto grandi specchi che intimano a vederti, a conoscere la
verità su di te senza infingimenti. Ti ingiungono così alla domanda
cruciale, alla quale nessuno può fuggire, e che una o più volte tutti ci
siamo rivolti, e recentemente anch’io ho dovuto pormi.
- Hai pienamente vissuto la tua vita?
Rispondendo con il Sì o con il No a questo quesito, ogni essere umano può
conoscere la reale essenza sedimentatasi nel proprio nome e che è impastata
con il misterioso tempo.
Sport.
L'Unitas Sciacca Calcio annuncia l'ingaggio di Derio Garufo
Derio Garufo
Desiderio Garufo, classe ’87, la scorsa stagione all’Akragas in serie D,
poi a San Vito lo Capo e con trascorsi professionistici con Trapani, Parma,
Reggina, Catania, Novara, Taranto, Nissa, nel prossimo campionato di
Eccellenza indosserà la maglia dell'Unitas Sciacca.
(Derio Garufo)
Nei mesi
scorsi ha partecipato al corso per la qualifica di allenatore Uefa B a
Coverciano, ma la voglia di continuare ad essere protagonista in campo, in
virtù di una condizione fisica ancora brillante, lo ha convinto ad accettare
la proposta della società neroverde allenata dal mister Iacono.
Garufo ha dato contributi significati alla storia delle squadre in cui ha
militato, collezionando oltre 280 presenze tra Serie B e Serie C, ed ha
dimostrato un forte attaccamento alle maglie che ha indossato.
Centrocampista esterno di notevoli qualità tecniche, riesce anche a
partecipare con concretezza al gioco d'attacco. Ritenendo concreto il
progetto dell'Unitas,
impegnata nella campagna acquisti per rinforzare la squadra, Garufo
ha accettato la proposta della società guidata da Ignazio Rizzuto, che con
il suo arrivo alza ulteriormente l'asticella e può elevare le proprie
ambizioni nella prossima stagione di Eccellenza.
Politica. On. Decio Terrana (UDC): "Toni aspri
appaiono come ripicche o rivendicazioni personali"
Esponenti UDC
L’on.
Decio Terrana, coordinatore regionale dell’UDC, interviene
nell’acceso confronto tra Lega e Forza Italia in corso nella provincia di
Caltanissetta, conseguente alle scelte ed ai risultati delle ultime
elezioni provinciali.
"Leggo toni aspri e che poco sembrano aver a che fare con logiche
politiche - dichiara l’on. Terrana - ma che appaiono più come
ripicche o rivendicazioni personali. Mi sembra giusto sottolineare che nel
caso di Niscemi, la revoca dell’assessore Aldo Allia rappresenta un evidente
errore da parte del Sindaco Conti: Allia non ha agito in maniera autonoma né
a titolo personale, ma nella sua qualità di coordinatore provinciale
dell’UDC, interpretando e sostenendo una scelta politica chiara e condivisa
dal suo partito. È opportuno infatti ricordare all’onorevole Mancuso -
continua il Coordinatore regionale UDC - che quell’accordo politico era
stato condiviso anche con lui, e che la decisione di appoggiare il candidato
di Forza Italia, Walter Tesauro, non è stata frutto di iniziative
individuali, bensì il risultato di un percorso politico unitario e
condiviso. Quello che ne è derivato dopo - conclude l'Onorevole - è
fuori, invece, da ogni logica politica. La dialettica tra partiti
all’interno del centrodestra deve sempre fondarsi sul rispetto reciproco e
sulla dignità istituzionale. Ritengo dunque che il sindaco Conti abbia
commesso un errore nell’estromettere dalla giunta l’UDC, un partito che ha
contribuito in modo determinante, con il suo 9% di consenso, alla sua
elezione. Un alleato che ha garantito tale sostegno non può essere trattato
come marginale né sacrificato a logiche di opportunismo: rimuovere un
assessore come fosse una pedina, a proprio piacimento, e che per altro
risulta anche rappresentato all’interno del Consiglio comunale di Niscemi,
significa svilire il senso stesso delle alleanze e tradire il mandato dei
cittadini, che hanno votato per un progetto politico di coalizione, e non
per giochi di potere individuali".
Attualità.
"Per il 20° di Grotte.info, le mie più vive congratulazioni"; di
Renato Zaffuto
Renato Zaffuto
Manifesto
Intervento del dott. Renato Zaffuto.
*****
Caro
Direttore, per il 20° Anniversario di Grotte.info vorrei esprimerle le mie
più vive congratulazioni, oltre che i migliori complimenti, per le
capacità dimostrate e per la linea editoriale seguita.
Anno dopo anno è diventato un punto di riferimento sempre più ricco e
seguito per la Comunità di Grotte e di tutti i grottesi nel mondo, come
luogo digitale di confronto di idee, pensiero libero, a volte controcorrente,
di notizie, sempre nel solco del civile e meticoloso rispetto delle tante
sfumature di opinioni, di testimonianze, di esperienze e di
orientamenti.
Parlare dei temi di interesse per la comunità e della comunità locale,
traslati anche attraverso la prospettiva di una finestra con vista nel mondo
che possa pure suscitare l’interesse di varie generazioni, sia dei Grottesi
residenti e che di quelli del resto del mondo.
Sempre con uno stile attento e scrupoloso a lasciare spazio al confronto,
alla verifica dei fatti e delle fonti, anche promuovendo i valori
genuini ed autentici della comunità grottese, con la consapevolezza che
alcuni temi non sono solo locali, ma spesso universali, come dagli
insegnamenti derivanti dall’intersezione che Pirandello, Sciascia e
Cammilleri hanno lasciato in eredità in questo territorio.
L’amore per la verifica dei fatti e delle fonti insieme a qualche dose di
leggerezza e di ironia.
L’impegno verso i sofferenti, i più deboli, quelli che hanno meno
rappresentanza di parola e di rivendicazione delle proprie istanze.
La denuncia delle ingiustizie a sostegno dei dimenticati insieme a
piacevoli e spensierate note di colore di vita paesana.
Auspico che Grotte.info per i prossimi 20 anni da giovane, diventando
adulto, possa ulteriormente rafforzarsi come punto di riferimento per
l’intera provincia di Agrigento e possa raccogliere linguaggi, opinioni e
idee delle nuove generazioni.
Con stima e cordialità.
Calcio.
Michele Cirino con la Sancataldese; l'inizio una nuova avventura
Bellavia e Cirino
Con i genitori
Una svolta nella
carriera del giovane calciatore grottese Michele Cirino: dopo tre anni
trascorsi nella formazione Under 16 della Società Sportiva Akragas, con la
quale ha vinto 2 campionati provinciali e 1 campionato regionale, dal 19
agosto, con la firma del contratto, è ufficialmente entrato a far parte
della compagine della Sancataldese Calcio.
(Il mister Emiliano Bellavia con Michele Cirino)
Nella stagione sportiva
2025-26, che inizierà a breve, Michele Cirino vestirà i colori verde
amaranto dell'A.S.D. Sancataldese Calcio (nota come Sancataldese), società
sportiva di San Cataldo (in provincia di Caltanissetta) partecipante al
campionato italiano di calcio di Serie D, Girone I. La Sancataldese è la
terza squadra calcistica della provincia di Caltanissetta, dopo il Gela e
la Nissa; in Serie D annovera 14 presenze.
(Michele Cirino con i genitori)
Alla guida della formazione juniores, Cirino
ritroverà il mister Emiliano Bellavia, ex attaccante di Akragas,
Leonzio e Canicattì (alcune delle squadre in cui ha giocato) e negli ultimi
3 anni tecnico nel settore giovanile dell'Akragas.
La formazione del presidente Ivano La Cagnina disputa le proprie partite
casalinghe e i propri allenamenti allo Stadio "Valentino Mazzola" di San
Cataldo, situato in pieno centro.
Prima dei colori verde amaranto della Sancataldese, Michele Cirino ha vestito la maglia biancazzurra dell'Akragas.
Cresciuto nel mondo calcistico grottese, Cirino ha sviluppato la sua tecnica
grazie ai consigli ed ai preziosi insegnamenti di uno straordinario
team di "mister": Antonio Pillitteri, Luca Cirino,
Salvatore Baldo, Armando Tirone e Peppe Castiglione.
Il calciatore grottese si è detto pienamente soddisfatto di questa firma,
grato per la fiducia che il presidente La Cagnina e il mister Bellavia hanno
riposto in lui e pronto ad affrontare con il massimo impegno e sacrificio
questa nuova avventura, in piena sintonia e collaborazione con tutti gli
altri elementi della squadra, per puntare insieme al massimo risultato.
Giornalismo.
"Grotte.info Quotidiano" celebra 20 anni d'informazione; sabato 23
agosto
Manifesto
Carmelo Arnone
Un compleanno particolare
per una realtà che è diventata un punto di riferimento per la comunità di
Grotte. Il nostro quotidiano online Grotte.info celebra i suoi primi
vent'anni di attività, un traguardo importante che testimonia la
passione e la dedizione dei suoi sostenitori e lettori. Per l'occasione è
stata organizzata una manifestazione, realizzata con il patrocinio del
Comune di Grotte, che si terrà sabato 23 agosto 2025, in
Piazza Umberto I, a partire dalle ore 21.00.
(Manifesto)
L'iniziativa, nata da un'idea di Sandra
Licata, vedrà al centro della discussione il direttore Carmelo Arnone,
in dialogo con il giornalista Stelio Zaccaria. Dopo il saluto del
sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza, la manifestazione sarà
arricchita dai contributi di Egidio Terrana,Caritas Cittadina,
Mancuso Group, Antonio Pillitteri, Casa Arredo Lo Presti
e dell'associazione Muoviti Grotte. Sarà un momento di riflessione
che unirà diverse anime del territorio per raccontare l'importanza
dell'informazione locale.
Un ruolo speciale sarà rivestito dalla partecipazione straordinaria di
Ivana Baldo accompagnata al pianoforte dal M° Sergio Mosca.
(Carmelo Arnone)
Grotte.info ha mosso i primi passi nel
panorama digitale nel 2005. Nato come un semplice sito amatoriale, con
l'obiettivo di fornire notizie e informazioni sulla vita del paese, si è
presto trasformato in una voce autorevole e puntuale. Nel corso degli anni
ha saputo evolversi, affiancando alla cronaca locale uno sguardo più ampio
su cultura, politica e attualità, senza mai perdere di vista il legame
profondo con il proprio territorio.
Il quotidiano online è diventato una vera e propria finestra sulla comunità,
raccontando gli avvenimenti, le storie delle persone e le iniziative che
animano la vita grottese. La sua evoluzione è un esempio di come
un'iniziativa locale, mossa dalla passione e dal desiderio di
informare, possa crescere e diventare un presidio fondamentale
per la democrazia e la partecipazione civica.
Oggi Grotte.info Quotidiano, edito dall'Associazione Culturale "Punto
Info", continua il suo percorso, con il suo "cuore giovane", come recita
lo slogan della ricorrenza, pronto ad affrontare le sfide future
dell'informazione.
La manifestazione rientra nell'ambito delle iniziative dell'Estate
Grottese 2025, promosse dall'Assessorato alla Cultura, Turismo e
Spettacolo del Comune di Grotte.
Tutti i cittadini sono invitati a partecipare a questo momento di
condivisione, per celebrare una realtà che da due decenni svolge un servizio
prezioso a favore della comunità.
Attualità.
"Il ponte sullo Stretto è soprattutto un fatto culturale"; di
Salvatore Filippo Vitello
Salvatore Filippo Vitello
Stretto di Messina
Oggi, su Avvenire, ho letto l'articolo
di Antonio Spataro sul ponte di Messina: è davvero pieno di significati
profondi, esprime sentimenti che per chi come me l'ha attraversato per una
vita, sono veri ed autentici, ed evoca ricordi di gioventù dove l’amore, la
passione e l'impegno davano luogo ad ansie, attese, desideri e speranze che
in quel piccolo tratto di mare si aprivano ad un infinito senza certezze.
(Stretto di Messina)
L'unica ragione di certezza era la fede che
accompagnava le mie frequenti traversate.
Ricordo la mia prima traversata a 16 anni, dove paura ed ansia per la
scoperta di mondi nuovi si fondevano in un insieme di sensazioni incerte, il
cui effetto principale era quello di tenerti sveglio per timore che ti
sfuggisse qualcosa.
Ciascuno di noi isolano conserva tra i ricordi del proprio cuore quel pezzo
di tratto di mare come metafora di un contrasto esistenziale alla stregua di
Scilla e Cariddi.
O, se vogliamo, la metafora di un amore non corrisposto come nella versione
più famosa - soprattutto in Calabria - di Scilla e Glauco.
Glauco, un dio marino, si innamorò di Scilla, ma lei lo respinse. Glauco
andò dalla maga Circe per farsi aiutare. Circe, però, si innamorò di Glauco
e, gelosa di Scilla, la trasformò in un mostro mettendo una pozione
nell’acqua dove Scilla faceva il bagno.
Su questa storia, che è storia di vita, ho passato serate ad addormentare i
miei figli, nello stupendo tratto di mare tra Scilla e Bagnara Calabra
(paese di nascita di mia moglie), dove ho trascorso con la mia famiglia
delle estati stupende.
Come giustamente rileva Spataro, da queste brevi considerazioni si comprende
che il ponte non è solo questione tecnica, ma per chi ha vissuto il
passaggio dello Stretto, per essere nato a ridosso di quel tratto di mare, è
soprattutto un fatto culturale ed esistenziale.
Cordoglio.
"Un grande tributo a un grande siciliano: Pippo Baudo"; di Renato Zaffuto
Renato Zaffuto
Pippo Baudo
Intervento del dott. Renato Zaffuto.
*****
Egregio
Direttore,
mi permetto di esprimere un grande tributo ad un Grande Siciliano come
Pippo Baudo, non tanto all’Uomo di Spettacolo e di Costume, su cui
illustri competenti stanno offrendo interessanti commenti e raccontando
anche aneddoti ricchi di spunti e talvolta inediti.
Ma lo faccio dalla prospettiva del Talento Siciliano: è stato espressione
indubbia per decenni di un talento virtuoso, visionario, innovativo,
equilibrato, sempre garbato e di buon gusto. Non si ricordano gossip, ma
tanta riservatezza.
In tempi come quelli attuali, dove spesso la volgarità e la polemica
gratuita prendono il sopravvento, non solo nel mondo dello spettacolo ma in
tanti campi di attività, e addirittura vengono considerati fattori di
affermazione, oltre che ingigantiti e alimentati da uno uso sbagliato e
distorto dei social media, Pippo Baudo ha dimostrato che il talento diventa
vero successo se accompagnato da una capacità che si innova nel tempo con
sobrietà, da una incondizionata dedizione al proprio lavoro, da un amore
autentico alle proprie radici e da una formidabile perseveranza nel
trasformare l’ascolto in idee.
Lo vorrei ricordare come Ambasciatore del Talento e della migliore Sicilia.
Al mio primo anno di Università a Pavia nel 1985, quando Pippo Baudo era
ormai prossimo all’apice della sua carriera, molte persone lombarde
iniziavano ad andare oltre lo stereotipo del “siciliano terrone” e qualcuno
mi diceva: "Però in Sicilia avete un Ambasciatore dell’eleganza e delle
buone maniere che vi fa onore".
Per me era già una buona nota di orgoglio, prima ancora di quello che fu
negli anni ’90 un forte cambio di percezione sui Siciliani con l’azione e il
sacrificio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Grazie Super Pippo!
Cordoglio.
"Pippo Baudo al Premio Martoglio: era rimasto uno di noi"; di
Aristotele Cuffaro
Cuffaro e Baudo
Nella tredicesima
edizione, ed esattamente 10 anni fa, anche Grotte ha celebrato il gigante e
re della televisione italiana. Averlo avuto al Premio Nino Martoglio non è
stato semplice, la prima volta che ci siamo sentiti per telefono mi ha
detto: “Verrò a ritirare il Premio; non so quando, ma verrò”.
(Aristotele Cuffaro e Pippo Baudo)
Dopo tante chiamate finalmente siamo riusciti
a stabilire la data. Quel giorno, il 31 ottobre 2015, stava male, era
imbottito di antibiotici ma non poteva assentarsi perché “Super Pippo” era
un uomo di parola.
È stata una serata indimenticabile: abbiamo ascoltato aneddoti e retroscena
inediti della sua carriera e vita.
A fine serata ho compreso quanto fosse estremamente sensibile e, nonostante
la sua grandezza, semplice: dopo aver fatto foto con i partecipanti si
sedette sul gradino accanto alla lavanderia sita in Corso Garibaldi e si
mise a chiacchierare con dei ragazzi, sino all’arrivo dell’auto che lo
avrebbe riportato in albergo.
Con quel comportamento mi diede, inconsapevolmente, una grande lezione di
vita.
Pippo Baudo, il fondatore della Tv nazionale, il gigante in assoluto dello
spettacolo, non si era montano la testa ma era rimasto uno di noi.
Attualità.
"Incontriamoci da vivi"; di Linda Criminisi
CPIA Agrigento
Vorrei andare a trovarli.
Magari il Giorno dei Morti, quando ognuno pensa ai propri di defunti e a
quelli senza famiglia e senza amici, non pensa nessuno.
Non so se lo faccio più per loro o più per me: per entrambi, probabilmente,
come la maggior parte delle azioni che compiamo.
Portare dei fiori e una preghiera sulla tomba, spesso senza nome, di un
migrante, è triste.
Se è di un bambino è straziante.
Allora, in questi caldi giorni ferragostani, in cui le onde del mare portano
a riva non solo conchiglie ma cadaveri; in cui le urla disperate dei
migranti strangolati dai flutti si confondono con gli schiamazzi allegri dei
bagnanti in spiaggia; in cui il pensiero della morte, della disperazione,
dell’ingiustizia è disturbante, una nota stonata in giorni in cui tutto è
chiuso e nessuno vuole fare niente, nemmeno morire perché sarebbe fuori
luogo, dopo Ferragosto se ne riparla, meglio se ai primi di settembre;
ebbene, pure io, dopo aver visto stamane un semplice e toccante
video sull’arrivo di due bare contenenti le salme di due giovani
africani portate nel cimitero del mio piccolo paese, Grotte, per essere
tumulate dopo l’ultimo, in ordine di tempo, naufragio del 13 agosto 2025, al
largo di Lampedusa, allora pure io, dicevo, vorrei volgere il pensiero a
settembre.
Per ripartire, il primo settembre - il capodanno degli insegnanti - con
motivazione, tenacia, ostinazione.
(CPIA di Agrigento: studenti e docenti)
Io lavoro con i vivi. Con i migranti vivi,
intendo. Con quelli che coltivano, tra grandi sogni e speranze astratte di
felicità e di fortuna, aspettative concrete: un lavoro, una casa, un titolo
di studio, una famiglia da accudire.
Desideri normali, insomma. A cui si aggiunge il sogno dei sogni, normale
anche quello: la cittadinanza dello Stato in cui vivi, lavori, paghi le
tasse, mandi i tuoi figli a scuola.
Perché l’ottenimento della cittadinanza, per un migrante, per uno straniero,
è il nostro concorso pubblico vinto, quello a tempo indeterminato. Forse
qualcosa di più, anzi molto di più. Dopo quello puoi cominciare a vivere
davvero e a costruire, a desiderare, a sognare sul serio.
Io lavoro in un luogo felice che è la Scuola. La mia scuola, nello
specifico, si chiama CPIA, Centro Provinciale Istruzione Adulti. Molti non
la conoscono, altri pensano che sia addirittura una scuola privata. E invece
è una Scuola Pubblica Italiana e si occupa di istruzione per gli adulti. E
tra gli adulti che necessitano del titolo di studio attestante l’obbligo
scolastico ci sono soprattutto gli stranieri.
I miei alunni prediletti. E lo dico senza retorica ma, dopo tanti anni di
lavoro come insegnante, a ragion veduta. Per tanti motivi. Ne svelo
qualcuno.
Perché i miei alunni stranieri e migranti pensano che la scuola sia
importante, preziosa. Un privilegio. Un regalo.
Perché è pubblica, gratuita, di facile accesso.
Perché a scuola ci sono i professori che lavorano per loro, li ascoltano, li
accolgono.
Perché pensano che i professori siano persone importanti perché hanno tanto
studiato e sanno tante cose. Persone, pertanto, che meritano rispetto.
Persone che lavorano per condividere quotidianamente il pane del sapere.
Il sapere è, innanzitutto, la lingua italiana attraverso cui capire e farsi
capire. Un paio di occhiali per vedere meglio, un apparecchio acustico
magico che trasforma dei suoni senza senso in oggetti, risposte,
documenti...
E poi ci sono le lingue straniere che diventano tappeti volanti per
viaggiare sicuri; e poi c’è la geografia che ti guida; e la storia che ti fa
capire passato e presente; e la matematica con cui ti puoi anche divertire e
non solo contare quei pochi soldi che ti danno.
La mia scuola, tralasciando i dettagli tecnici del suo Statuto, è la scuola
della seconda possibilità. E io credo che tutti abbiamo diritto ad una
seconda possibilità, nella vita.
È una scuola dell’accoglienza che integra, che include, che sostiene, che
aiuta.
Dove non c’è competizione - se non minima - non ci sono raccomandazioni e
favoritismi; gli alunni sono tutti uguali e vengono valutati per il loro
effettivo merito. I voti si danno dopo una serena riflessione, senza
conflitti e forzature, perché unanimemente i docenti pensano ai piccoli e
grandi progressi fatti dai corsisti e che, in ogni caso, un numero non può
lontanamente esprimere.
Non ci sono famiglie dietro alle mie ragazze e ai miei ragazzi; la famiglia,
in realtà, siamo spesso noi, insieme agli operatori di comunità che quando
sono professionali e onesti (e io ne conosco un po’) ci aiutano a creare una
rete di protezione e di crescita.
Nella mia scuola - multietnica, multiculturale e multicolore - ci sono
finita per caso e ci sono rimasta per scelta.
Non tutto è semplice però e sicuramente non tutto è perfetto. Anzi. Ci sono
momenti difficili, frustranti, complicati, in cui il pensiero di mollare ti
attraversa la mente, anche più volte al giorno. Ma anche la vita è così,
imperfetta, complessa, spesso difficile.
Eppure viviamo, vogliamo vivere, amiamo la vita.
La Scuola salva. Per gli ultimi, è la migliore dei soccorritori in Terra.
Alla commozione, impotente, disperante, davanti ad una tomba, onestamente
preferisco la commozione che provo ogni fine anno, al termine degli Esami,
davanti ai loro sorrisi e alle loro lacrime, al loro “grazie Maestra, ora
sono felice Maestra, ciao Maestra, torno a trovarti Maestra” con cui
questi “terribili migranti, assassini, spacciatori, stupratori, rubalavoro”
si trasformano in bambini disarmati, ti guardano negli occhi e io,
inevitabilmente, abbasso i miei: sono una professoressa adulta, autorevole,
non posso piangere pure io… e invece piango, senza ritegno, incurante del
luogo istituzionale in cui mi trovo e del mio ruolo, li abbraccio, faccio
mille raccomandazioni per la loro vita oltre che per i loro studi e li
invito a venirmi a trovare, perché è chiaro che voglio loro tanto,
tanto bene, che siamo amici ormai e che i miei contatti social e WhatsApp si
moltiplicheranno a dismisura anche quest’anno…
Incontriamoci da vivi. Portate i vostri bambini, dico alle mamme
studentesse, le mie riserve di caramelle per loro sono inesauribili, lo
sapete. Un mare di caramelle.
Società.
Silvia Salis: "La storia ci insegna. Non ditemi che non è più tempo
di parlare di fascismo"
Silvia Salis
Stazzema
Orazione ufficiale della
Sindaca di Genova, Silvia Salis, per la 81^ Commemorazione
dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema.
*****
Sant’Anna di Stazzema, 12 agosto 2025
Era la notte del 10 agosto 1944, e tutti i bambini di Sant’Anna erano con il
naso all’insù a cercare di vedere le stelle cadenti, quelle che chiamiamo le
“lacrime di San Lorenzo”, e poi esprimere un desiderio. Una donna, si
chiamava Bianca ed era poco più giovane di me, osservava i suoi otto figli,
cercando di immaginare i loro desideri, forse lo stesso che stavano
esprimendo tutti gli adulti. C’erano la piccola Maria di soli tre mesi, Anna
Maria e Luciana, appena adolescenti, e i bambini Eros e Feliciano, Maria
Grazia, Franca e Carla. Era una famiglia di Foligno, poi vissuta a Livorno e
infine sfollata da La Spezia, dove il papà Antonio lavorava all’Arsenale
della Marina. Avevano trovato rifugio a Sant’Anna, perché qui la guerra
sembrava una eco un po’ più lontana.
(Silvia Salis)
Quella sera Antonio è felice, per quanto lo si
possa essere in tempo di guerra. Sorride ai suoi bambini e gioca con loro.
Poi, insieme alla moglie Bianca, li accompagna ai giacigli sparsi per il
borgo. Qualcuno dei bambini aveva trovato alloggio in chiesa, altri nelle
aule vuote della piccola scuola. Vanno a dormire accarezzati dalla mamma,
senza sapere che nessuno dei loro desideri sarà esaudito. A Sant’Anna hanno
perso la possibilità di crescere, amare, studiare, viaggiare e sognare 130
bambini. E con loro altre 430 persone, come la famiglia Scalèro che si era
rifugiata qui venendo proprio da Genova. 560 anime disarmate, vittime di un
attacco disumano da parte dei nazisti e di alcuni collaborazionisti
italiani. Non fu una rappresaglia e meno che mai una battaglia, fu una
strage. Una barbarie che 81 anni fa segnò in modo indelebile la nostra
storia.
(Sant’Anna di Stazzema)
Due giorni dopo la sera delle stelle cadenti,
la mattina del 12 agosto, in paese si sparse la voce che stavano arrivando
dei battaglioni nazisti, probabilmente per un rastrellamento di uomini
validi. E così Antonio dà un bacio a sua moglie e ai suoi figli e fugge per
i boschi, insieme a tanti altri uomini del paese, per cercare di salvarsi.
Quello che è successo nelle ore successive lo sappiamo tutti. Fucili,
mitra, bombe a mano e addirittura lanciafiamme furono usati da alcuni
battaglioni di orchi, perché la parola giusta è orchi, contro persone
inermi. Uno sterminio senza alcuna giustificazione militare, ma
solo per il desiderio di spazzare via ogni forma di resistenza. Un crimine
che non ha nome, che non può trovare spiegazioni, se non in quella follia
cieca e assolutista che il nazifascismo imponeva. Quel giorno persero la
vita anche Bianca e i suoi otto bambini.
Quando Antonio rientrò in paese, trovò il corpo di sua moglie ancora
abbracciato a Maria, la più piccola. L’uomo tentò di gettarsi tra le fiamme
che ancora ardevano, ma fu fermato. Disperato, tornò a vivere a Foligno, dai
suoi genitori, e provò a ricostruirsi una vita.
Si risposò con Derna, originaria di Terni, ed ebbe altri tre figli che
chiamò nuovamente Eros, Feliciano e Anna Maria. Non passava sera che non
pronunciasse una preghiera dedicata alla sua Bianca e ai suoi bambini
perduti in quel maledetto 12 agosto.
A 58 anni non riuscì più a convivere con i suoi ricordi e si tolse la vita.
Fu la vittima numero 561 di quell’eccidio ormai lontano nel tempo ma non dal
suo cuore.
Ecco… non c’è cosa più bella da bambini e anche da grandi di ascoltare delle
storie, attraverso un romanzo, un film o la voce di qualcuno che ti ama.
Negli ultimi anni, si è anche diffusa la scritta “tratto da una storia vera”
come se questo fosse un valore aggiunto.
Questa che vi ho raccontato brevemente è una storia vera, ma vorrei tanto
che non lo fosse. Storie così, senza speranza e senza umanità, non si sarebbero mai
dovute vivere. E non dovrebbero ripetersi più. E invece...
Mi chiamo Silvia. Sono una cittadina della Repubblica Italiana. Sono figlia
di Genova, una città che ha dato la vita per la Resistenza, che si è
liberata da sola dalla follia nazifascista, una città medaglia d’oro per la
Resistenza. Come lo è anche Stazzema.
Sono qui, in questo luogo sacro, non per ricordare. Sono qui per non
dimenticare.
Non è la stessa cosa. Ricordare è un’azione che appartiene alla mente. Non
dimenticare appartiene anche al cuore. E oggi con il cuore, anche se non ce
ne accorgiamo, facciamo rumore. Voglio che questo rumore si senta fino a
valle.
Perché siamo qui per scegliere. Scegliere da che parte stare.
Perché ogni volta che si onora la strage di Sant’Anna di Stazzema, non si
compie un gesto formale. Si prende posizione.
Si guarda in faccia la Storia, e le si dice: “Io non dimentico. Io resisto.
Io continuo il cammino di chi è stato strappato alla vita, per difendere la
nostra”. La memoria della Resistenza è la nostra memoria, è la memoria di chi ha
lottato per sconfiggere il fascismo e il nazismo.
Oggi, come ogni anno, è il momento di fermarci a riflettere, ma è anche il
momento di lanciare un messaggio forte e chiaro.
Sant'Anna di Stazzema non è solo il ricordo di una strage lontana, ma il
monito di quanto il male possa insinuarsi nelle pieghe della nostra vita
quotidiana. Dicono: “È passato tanto tempo”. Ma la storia non passa:
passiamo noi. La storia resta dove l’abbiamo sporcata. Resta qui, con i
nomi incisi nella pietra, e le domande incise nella coscienza. Com’è cominciato quell’orrore? Non con i carri armati o le bombe.
Con le parole. È cominciato piano.
Con battute da bar: “Almeno lui fa ordine”, “Finalmente
qualcuno che decide”. Con l’idea che alcune vite valgano meno di
altre, con l’idea che alcuni venissero prima degli altri.
È cominciato con il consenso di alcuni, ma soprattutto con l’indifferenza
degli altri. Molti si girarono dall’altra parte, non tutti certo, e
tanti pagarono un prezzo altissimo per questo, ma molti si piegarono o,
ancora peggio, si abituarono.
E il fascismo si nutrì di questo silenzio.
Perché il Male quando ti bussa a casa non dice: “Sono il Male, eccomi”.
Dice: “Ti proteggo, lo faccio per te, difendo i tuoi diritti, ci penso
io, fidati”.
Il fascismo non è un meteorite. È un’erba infestante che è stata
sottovalutata quando era ancora una piantina, ma piano piano cresceva.
Il fascismo, infatti, non è stato solo un esercito che ha invaso l'Europa. È
stato, soprattutto, un processo lento, insidioso, che ha trovato terreno
fertile nelle nostre istituzioni, nelle nostre leggi, nel nostro quotidiano.
Non è stato solo un nemico esterno, ma un nemico che, in apparenza, si è
mescolato al nostro vivere comune, imponendo un nuovo ordine che, giorno
dopo giorno, ha tolto libertà, diritti, dignità, senza che molti se ne
accorgessero.
Non dobbiamo mai dimenticare che il fascismo non è nato in un giorno, ma si
è costruito nel tempo, ha avuto il sostegno di tante persone che, purtroppo,
non hanno intuito la pericolosità delle sue radici. È stato un movimento che ha sedotto, ha manipolato, ha ingannato, e
che ha trovato eco nelle paure di una società che temeva per la propria
sicurezza, e ha fatto leva sulla fragilità delle istituzioni, sulla
disperazione delle persone.
Così, la violenza si è finta “giustizia”, la dittatura è stata presentata
come ordine necessario, e la persecuzione è diventata “sicurezza
nazionale”.
Quando il fascismo si è imposto, non lo ha fatto con una guerra dichiarata,
con una battaglia aperta. Ma si è infiltrato in ogni angolo della
società, nelle istituzioni, nella cultura, nella vita quotidiana.
È stato un fenomeno insidioso, che ha trovato terreno fertile in un momento
di grande incertezza politica e sociale. Poi, anni dopo, su queste colline ha portato uomini in uniforme a mettere
in fila mamme, nonni e bambini e sparare. Hanno bruciato case, bruciato corpi, bruciato il futuro.
Ma, quello che non sono riusciti a bruciare fu l’idea che l’essere umano non
si arrende. Che la Resistenza non è un capitolo chiuso… la Resistenza
è un muscolo.
E noi oggi lo alleniamo ancora.
Dicono: “La politica oggi non è più quella di una volta. Mancano le
ideologie”.
Io dico invece che le ideologie ci sono eccome. E aggiungo, per fortuna. Io non mi sento uguale a chi, ancora oggi, minimizza la Storia. Io
non mi sento uguale a loro, è una questione di ideologia? Forse, ma
soprattutto è una questione di umanità.
Qui non c’è stato il domani. Perché gli orchi hanno chiuso la porta del
tempo a 560 esseri umani.
Qualcuno dirà che “però era tempo di guerra”. Ma la guerra non giustifica
l’orrore. La guerra sfila la maschera a chi ha già scelto di non essere
umano.
Ogni tempo ha il suo modo di diffondere l’apparente verità. Un tempo c’erano i balconi e le piazze. Oggi i sondaggi, i post, gli
hashtag, le frasi populiste urlate nei talk show, magari senza neanche
un contraddittorio. Il fascismo non ha paura dei fucili, ha paura della cultura. Ha paura
dei libri.
Nel 1953 un geniale scrittore americano, Ray Bradbury, immagina nel suo
capolavoro “Fahrenheit 451” una storia distopica, ambientata proprio
all’inizio del XXI secolo, nella quale i libri sono stati messi fuori legge,
pertanto leggere o addirittura possedere libri è considerato reato. I
"pompieri", un apposito corpo incendiario istituito per reprimere la
lettura, sono impegnati nel bruciare qualsiasi tipo di volume. Ai ragazzi che sono qui vorrei dire: leggete, informatevi, incrociate le
informazioni per distinguere il falso dal vero o ancora peggio dal
verosimile, non lasciate che vi tolgano la capacità critica, il dubbio.
Il dubbio è la cintura di sicurezza della democrazia.
Chi vi dice che tutto è semplice, che c’è un nemico in agguato, che basta un
“noi” contro “loro”, non vi sta spiegando il mondo: ve lo sta restringendo.
Imparate a dire no.
Chiedo ai giovani: siate partigiani della complessità.
Chiedo agli adulti: siate affidabili.
Chiedo alla politica: siate all’altezza.
E lo chiedo a me stessa, per prima: che le mie azioni siano utili. Che io
non mi accontenti del consenso, ma cerchi il senso.
Non c’è memoria senza politica. E viceversa. Perché la memoria non è un
museo: è un cantiere.
E un cantiere richiede scelte continue: sulle parole che usiamo, sui soldi
che spendiamo, sulle porte che chiudiamo o apriamo.
Chiede scuole che insegnino il pluralismo, non il plebiscito. Chiede
media che informino, non che facciano inchini. Chiede istituzioni
che proteggano i fragili e non li vedano come problemi. Non ditemi che “non è più tempo di parlare di fascismo”.
La storia ci insegna. Il fascismo è un mutaforma. Non si distrugge
facilmente. Oggi non marciano, creano dei trend.
Usano l’insulto come se fosse un argomento. Non censurano, ma screditano.
Non bruciano libri, li ridicolizzano. Non vi tolgono la parola, ma la
rendono inutile, sommergendola di rumore di fondo. Il fascismo si traveste da hashtag e meme. Ma è sempre lui: il
volto dell’odio travestito da protezione.
È quando la politica smette di essere servizio e diventa culto della
personalità. Il fascismo non è un’opinione. È una ferita.
E qui, a Sant’Anna, ha mostrato cosa succede quando l’uomo dimentica di
essere umano.
E allora sì, oggi ricordiamo. Ma soprattutto: oggi giuriamo. Giuriamo di
portare avanti il testimone. Di restare liberi. Di essere degni. E lo
giuriamo non con le parole, ma con le scelte di ogni giorno.
Sant’Anna non è finita nel 1944. Sant’Anna continua a vivere oggi. Ogni
volta che diciamo: io ci sono. Io non dimentico. Io resisto.
Perché oggi la Resistenza non è finita.
Oggi si resiste ogni volta che si combatte l’odio, la disuguaglianza, il
razzismo, il negazionismo, l’indifferenza verso chi soffre, la violenza
sulle donne, l’abbandono delle periferie, il silenzio verso le guerre
lontane e verso quelle vicine, verso chi affama e massacra bambini.
Oggi resiste chi ha il coraggio di pensare con la propria testa. Chi
non si gira dall’altra parte. Chi sceglie il noi, non l’io.
E allora io lo dico chiaramente: non c’è spazio per il fascismo nella
nostra Repubblica. Non c’è spazio per l’indifferenza nella nostra
umanità.
Il nostro compito non è urlare più forte. È parlare più chiaro. Dire fino
allo sfinimento: mai più.
E spiegare perché ai bambini che non lo sanno.
Qui, a Sant’Anna, l’Italia ha toccato il punto più basso, e da quell’abisso
ha cominciato a risalire.
È così che è nata una promessa: la Repubblica. Che non è una parola e basta:
è un patto. Un patto tra generazioni. Un patto che dice: non saremo
perfetti, ma saremo giusti.
Ora, immaginate di prendere per mano un bambino o una bambina di Sant’Anna,
la piccola Maria che non ha avuto nemmeno il tempo di imparare a camminare,
e portarla in giro per l’Italia di oggi.
Portatela in una scuola e ditele “Qui avresti imparato a scrivere il tuo
nome”.
Portatela in una biblioteca e ditele: “Qui avresti scelto un libro di Gianni
Rodari solo perché la copertina sembrava scritta a matita, e poi ti saresti
innamorata di una filastrocca”.
Portatela in una pista d’atletica: “Qui avresti corso finché il cuore
scoppiava, e avresti scoperto che il corpo ha dei limiti, ma quei limiti si
possono superare”.
Portatela al mare: “Qui avresti capito che la parola orizzonte non è un
confine”.
Poi tornate qui, davanti a questo sacrario, e domandatevi: “Abbiamo fatto
abbastanza per meritare quella bambina?”.
Molti continueranno comunque a dire: “Ma a che serve ricordare?”.
Serve a disinnescare la miccia invisibile che brucia sempre e che dobbiamo
cercare di spegnere.
La pace non è solo l’assenza di guerra. La pace è anche la presenza di
giustizia.
Proviamo per qualche istante ad ascoltare il battito del nostro cuore e
quello delle persone che qui sono state testimoni e vittime dell’orrore
nazifascista.
Per i 560 cuori che qui hanno smesso di battere.
Per i 130 bambini che hanno smesso di giocare e di sognare.
Per le loro madri e i loro padri che hanno perso la vita cercando di
salvarli oppure che gli sono sopravvissuti ma in fondo sono volati via con
loro.
E per noi, perché abbiamo il dovere di essere degni di questa storia.
Una storia vera.
In queste ultime ore, ho ricevuto la notizia che l’Anpi di Genova vorrebbe
conferirmi un riconoscimento che mi inorgoglisce molto e mi darà una grande
responsabilità. La responsabilità di difendere ogni giorno i valori che ci
uniscono, e lottare per un futuro di pace, libertà, giustizia e la dignità
umana.
Oggi, come ieri, le vittime sono innocenti.
E come ieri, c'è ancora chi giustifica la violenza contro chi non ha
colpa.
La storia ci insegna che, quando i diritti fondamentali di qualcuno sono
calpestati, non è mai un fatto isolato: la barbarie si diffonde, e il
nostro stesso essere umani è messo in discussione.
Quella barbarie che ha travolto Sant'Anna di Stazzema, quella barbarie che
ha ucciso tante famiglie innocenti, è la stessa che oggi devasta altri
luoghi del nostro pianeta. Una storia che purtroppo si ripete.
Perché oggi Bianca potrebbe essere Fatima o Sofia, una di quelle mamme di
Gaza, di Kiev o delle altre decine di guerre che sono in corso.
Gramsci diceva che l’indifferenza è parassitismo, è vigliaccheria, non è
vita, perché la storia non la fanno gli spettatori.
Un maestro della mia terra lo diceva ancora più semplicemente: “Anche se voi
vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”.
Io oggi sono molto fortunata a poter abbracciare il mio bambino senza temere
che qualcuno gli faccia del male. Noi tutti siamo molto fortunati. Ma questa
fortuna dobbiamo meritarcela, non facendo gli spettatori, non voltandoci
mai dall’altra parte.
E dobbiamo agire ogni giorno perché questa fortuna sia sempre più per tutti.
Oggi siamo qui, a ricordare, ma anche a prendere un impegno.
Ogni volta che ci alziamo in piedi, ogni volta che diciamo “no” alla
violenza, alla guerra, all’oppressione, siamo testimoni di questa memoria,
siamo parte di quella Resistenza che non si ferma mai. Oggi, come ieri, siamo chiamati a difendere la nostra democrazia, la
nostra libertà, il nostro diritto alla pace.
Da Genova, da Sant’Anna, da questo sacrario dobbiamo ripartire.
Non solo per onorare chi non c'è più, ma anche per impegnarci ogni giorno,
in ogni nostra azione, a non permettere mai più che l'odio, la violenza,
la prevaricazione possano dominare la nostra vita.
Perché Bianca potremmo essere noi.
Viva Sant’Anna. Viva la Resistenza.
Servizi.
Centro per l'Impiego: pubblicazione
graduatoria unica semestrale definitiva
Centro per l'impiego
Con una nota ufficiale, il
Centro per l'Impiego di Canicatti ha comunicato che da venerdì 8 agosto sono
in
pubblicazione le graduatorie uniche definitive (l'elenco è disponibile anche presso il Centro per
l'Impiego Recapito di Grotte).
*****
Oggetto: Pubblicazione
Graduatorie Uniche "Definitive" art. 12 L.R. n. 5 del 2014, aggiornamento
semestrale al 30/06/2025- D.R.S. n. 1954/2024/ Serv. VII - C.P.I.
Si comunica che a decorrere dal 08/08/2025 è in pubblicazione la
graduatoria unica semestrale "definitiva".
I lavoratori interessati potranno prenderne visione presso il C.P.I. di
Canicatti e i Recapiti di Grotte, Racalmuto e Ravanusa.
Avverso il suddetto provvedimento potrà essere proposto ricorso gerarchico
presso il Dipartimento Regionale del Lavoro di Palermo oppure ricorso
giurisdizionale entro 60 giorni
dalla pubblicazione.
Attualità.
"Gaza: lo sterminio di un popolo diventa la normalità"; di Anna
Tagliolato.
Gaza, 2025
Dai nostri lettori,
riceviamo e pubblichiamo.
*****
Gentile Direttore,
ho letto con grande partecipazione il suo
articolo del 22 luglio: tuttavia, definirlo "articolo" è riduttivo; è
un grido che si alza a gran voce per svegliare le coscienze di tutti.
(Gaza, 2025)
Peccato però che la coscienza non è un
"optional" di serie nel modello uomo.
Se non la si fa "lavorare" e crescere, quest'ultima non ha la possibilità di
germogliare ed esplicare la sua preziosa funzione.
Inoltre, le persone non vogliono essere disturbate o distolte dall'illusione
in cui vivono.
Ecco che, allora, accadimenti che si svolgono dall'altra parte del mondo
(dei più ripugnanti mai visti...) non sono altro che il sottofondo visivo e
sonoro durante i pasti o per altre attività. Lo sterminio di un popolo diventa la normalità a cui non prestare
particolare attenzione, che tanto non tocca a noi: che se la
sbrighino tra di loro!
Sono d'accordo con lei quando afferma che tutti coloro che non agiscono
per fermare questa mattanza di innocenti sono colpevolmente complici.
Sono consapevole che Le sto scrivendo dalla sicurezza di casa mia,
all'interno di una vita che, per quanto problematica, non ha nulla a che
fare con gli orrori di Gaza.
Ma sento dentro me uno strazio che mi impedisce di tacere, di guardare
dall'altra parte.
Sono altrettanto consapevole che questa mia non farà cambiare le sorti
disgraziate del popolo palestinese.
Tuttavia, una voce che si alza e si unisce ad un'altra può contagiare
altre voci, fino ad ottenere un potente suono in grado di farsi sentire
dai governanti.
Un suono che non si possa evitare, che parli di fratellanza verso tutti,
indistintamente dal luogo di provenienza e dal colore della pelle.
Che parli di compassione in luogo di interessi economici e geopolitici.
Che parli di vera Umanità in luogo di disumanità.
Ambiente. Venerdì 15 agosto, Ferragosto,
non sarà effettuata la raccolta differenziata
Avviso
Con un
avviso diffuso alla cittadinanza, l'Assessorato all'Ambiente del Comune di
Grotte ha comunicato che venerdì 15 agosto 2025, festività di Ferragosto (e solennità religiosa dell'Assunzione della B.M.V.), giorno
festivo, la raccolta differenziata "porta a porta" non sarà effettuata.
Sospesa anche la raccolta di indumenti (prevista ogni mercoledì). La raccolta riprenderà regolarmente dal giorno successivo, con il consueto calendario di
raccolta settimanale, sia a domicilio "porta a porta" che - per le abitazioni fuori dal
perimetro urbano - con deposito presso i cassoni scarrabili posizionati nei
pressi del campo sportivo comunale di Grotte.
Ambiente.
Intervento straordinario di disinfestazione all'interno del centro
abitato; tra il 12 e il 13 agosto
Manifesto
Un
intervento straordinario di disinfestazione del centro abitato di Grotte
verrà eseguito tra martedì 12 e mercoledì 13 agosto 2025
(di massima nell'orario compreso tra le ore 23.00 e le ore 05.00); di
seguito il comunicato dell'Amministrazione municipale.
*****
COMUNE DI
GROTTE
(Libero Consorzio Comunale di Agrigento)
SI
AVVISA
la
cittadinanza
che, in ottemperanza alle raccomandazioni della Regione e dell'ASP di
Agrigento e nell'ambito delle attività di prevenzione delle malattie
trasmesse da insetti vettori "in risposta alla circolazione delle
ARBOVIROSI trasmesse da AEDES", come indicato nella nota del Dip. Reg.
per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico, nella notte tra
il 12 e il 13 agosto 2025 verrà effettuato un intervento
straordinario di disinfestazione
all'interno del centro abitato e nelle zone periferiche dello stesso. Nei giorni a seguire, durante le ore diurne, verranno eseguiti
trattamenti larvicidi mirati su siti individuati come potenziali focolai,
garantendo interventi sicuri e privi di rischi per la salute pubblica.
L'intervento è finalizzato a ridurre il rischio di diffusione dei virus
trasmessi da zanzare del genere Aedes e di altri insetti, nell'attuale
contesto epidemiologico.
Per garantire la massima efficacia dell'intervento e la sicurezza di tutti,
si invitano i cittadini a osservare le seguenti precauzioni:
- non mantenere in ambienti esterni sostanze alimentari;
- non lasciare panni e indumenti stesi sui balconi;
- tenere chiuse porte e finestre.
Società.
Daniele Magro, autore di Mina e Mengoni, in visita agli stabilimenti "Sicily
Food"
Mancuso e Magro
Il noto cantautore Daniele Magro, firma di successi per artisti come
Mina, Fiorella Mannoia, Marco Mengoni, Emma, Alessandra Amoroso, Noemi,
Giusy Ferreri, Michele Bravi, Benji & Fede, Alexia, Chiara Galiazzo ed
altri, nei giorni scorsi ha fatto una visita inaspettata ad Agrigento.
Durante le sue vacanze nella zona, Magro ha colto l'occasione per conoscere
da vicino una realtà produttiva locale che non si aspettava di trovare.
(Salvatore Mancuso e Daniele Magro)
Accolto da Salvatore Mancuso,
amministratore unico delle aziende "Sicily Food" e "Mancuso
Vincenzo & C.", il cantautore ha potuto osservare il lavoro all'interno
degli stabilimenti della zona industriale di Aragona. La sua
curiosità si è rivolta sia alle linee di produzione del gelato che a quelle
del pesce.
Daniele Magro ha mostrato un forte interesse per i processi produttivi,
esprimendo ammirazione per questa realtà imprenditoriale siciliana. La sua
visita ha rappresentato un'occasione per mettere in luce l'eccellenza e
l'innovazione che si possono trovare anche in contesti locali meno noti.
Sport.
Concluso il "Summer Camp 2025" dell'ASD Pan Sagittarius
Premiazioni
Si è conclusa, lo
scorso giovedì 7 agosto, la 4^ edizione del "Summer Camp 2025",
torneo estivo di calcio a 5 rivolto ai bambini nati tra il 2018 e il 2013
organizzato dall'ASD "Pan Sagittarius" con il patrocinio del
Comune di Grotte e la collaborazione del CSEN di Agrigento.
(Premiazioni)
Circa 100 i bambini partecipanti che hanno
dato vita a tante serate di sport e competizione.
Al termine del torneo ha trionfato la squadra Real Madrid per la categoria
Pulcini 2013-14 (capocannoniere del torneo Morgante Salvatore, premio
miglior portiere a Parrinello Mattia, riconoscimenti anche agli altri
due portieri Cimino Calogero e Ciraolo Alessio).
Per la categoria Piccoli amici 2018-19 a trionfare è stata la squadra PSG,
capocannoniere Carraggi Samuele, (tra i più piccoli dei
partecipanti). Al termine della finale i bambini partecipanti sono stati
premiati dal consigliere comunale Giada Vizzini.
Il 7 agosto la giornata conclusiva con la categoria Primi calci 2015-16-17,
che - al termine di una finale combattuta - ha visto prevalere la
squadra Bayern Monaco; capocannoniere del torneo è stato premiato
Castiglione Calogero, miglior portiere del torneo Fantauzzo Giuseppe.
Premiati per le doti di portiere, dimostrate durante tutto l'arco del
torneo, anche Mancuso Vincenzo e Pitruzzella Carmelo.
Presenti alla premiazione il sindaco Alfonso Provvidenza, l'assessore
allo Sport Anna Todaro e il presidente del Consiglio comunale
Angelo Carlisi.
Durante la premiazione, oltre ai bambini partecipanti, sono stati premiati
anche Michele Cirino e Gabriele Garifi, giovani cresciuti
nelle file della Pan Sagittarius, che si sono distinti nelle loro società
durante la stagione 2024/25 con la vittoria dei rispettivi campionati.
Premiati anche Luigi Scibetta, che ogni anno mette a disposizione il
suo impegno per arbitrare le partite, Natalina La Mendola per la
passione insita nel diffondere il calcio femminile nel nostro territorio e
Angelo Lo Presti, per essersi messo a disposizione durante la
stagione come collaboratore.
"L'ASD Pan Sagittarius - ha dichiarato il mister Peppe Castiglione -
intende in primis ringraziare l'Amministrazione comunale per aver
patrocinato l'iniziativa per il quarto anno consecutivo e per il supporto
costante. Grazie anche al Csen di Agrigento nella persona di Antonio
Sciarratta per aver collaborato per la buona riuscita dell'evento. Infine,
grazie ai genitori e ai bambini che sono i veri protagonisti di tutto ciò. E
grazie a Grotte.info Quotidiano per le riprese. L'Asd Pan Sagittarius
riprenderà le proprie attività a settembre, per il 29° anno consecutivo, con
le nuove iscrizioni per la stagione sportiva 2025-26".
Traguardi.
Brevetto da paracadutista militare per il soldato Gabriele Castiglione
Gabriele Castiglione
Gabriele Castiglione, 21enne grottese, ha appena conseguito il
brevetto di paracadutista militare; un traguardo non comune raggiunto
oggi, venerdì 8 agosto 2025, con la cerimonia di consegna del distintivo,
che testimonia una storia di determinazione. La notizia ha riempito
d'orgoglio i familiari e gli amici che lo seguono con affetto.
(Gabriele Castiglione)
Gabriele non si è fatto influenzare da
percorsi già tracciati ma ha deciso di disegnare il proprio, spinto dalla
voglia di mettersi alla prova e trovare una strada che offrisse stabilità e
stimoli continui. La sua è una "vocazione", non una scelta dettata dalla
tradizione o da pressioni esterne.
L'anno scorso, dopo aver superato il relativo concorso, ha intrapreso il suo
cammino nell'Esercito Italiano. Ha iniziato con il RAV (Reclutamento
Addestrativo Volontari) a Capua, un percorso iniziale per chi decide di
intraprendere la carriera militare. Successivamente ha continuato la sua
formazione alla caserma del Genio Guastatori di Fossano, in Piemonte.
La vera sfida è arrivata a Legnago, in provincia di Verona, dove si è
presentato per il corso da paracadutista. Tre mesi di intensa preparazione:
sveglie prima dell'alba, addestramenti estenuanti e lanci dall'alto. Un
percorso che ha messo alla prova non solo il fisico ma anche la mente.
Gabriele ha affrontato ogni ostacolo con tenacia, senza mai cedere.
Il risultato è un riconoscimento che va oltre un semplice attestato: il
brevetto di Paracadutista Genio Guastatore; per quelli come lui, un simbolo
di coraggio e resilienza. Per Gabriele Castiglione, questo non è solo
l'inizio di una carriera, ma l'affermazione di un progetto di vita.
Politica. L'on. Marchetta:
"Votata una finanziaria che mette a disposizione risorse immediate ai
siciliani"
Marchetta e Galvagno
L’on.
Rosellina Marchetta, deputato segretario all’Assemblea Regionale
Siciliana, esprime soddisfazione per la manovra-ter appena approvata
dall’Assemblea Regionale Siciliana, dopo una maratona di 4 giorni,
durante i quali non son mancati anche colpi di scena.
“Sono stati giorni di approfondimenti e anche qualche tensione -
dichiara l’on. Marchetta – ma sono più che soddisfatta che l’Assemblea
abbia esitato la manovra finanziaria entro i tempi stabiliti, così da
permettere fin da subito interventi in settori cruciali quali sanità,
siccità, contrasto alla povertà, ambiente e protezione civile. Le nuove
somme messe a disposizione permetteranno al Governo regionale di poter
contrastare gli eventi calamitosi, con fondi per protezione civile, per
emergenza incendi, per crisi idrica, eccetera, fino alla maggiore sicurezza
per tutti i siciliani con fondi destinati alla video sorveglianza nei Comuni
e per migliorare le strade provinciali. Fondamentale anche il fondo, molto
consistente, per l’abbattimento delle liste d’attesa, che porterà maggiori
fondi alla Sanità per assunzioni e coperture di ulteriori turni, al fine di
ridurre i tempi di attesa dei pazienti. Non meno importanti i fondi per la
povertà e per le fasce e quelli impegnati per l’acquisto degli scuolabus da
assegnare ai Comuni. Il dovere di un rappresentante delle istituzioni è
quello di rispondere alle esigenze dei cittadini, e fare il possibile quando
ce n’è occasione, lasciando da parte contrasti e ostruzionismo che mai
apparterranno a chi crede ancora ad una Politica che serve il prossimo”.
Comune.
Avviati i cantieri per mettere in sicurezza alcuni muri nelle vie Salvo
D'Acquisto e Francesco Ingrao
Via Ingrao
Via D'Acquisto
Sono stati avviati nei
giorni scorsi alcuni cantieri per rendere più sicure alcune strade urbane di
Grotte. Il sindaco Alfonso Provvidenza ha comunicato l'inizio di due
importanti cantieri per mettere in sicurezza alcuni muri
pericolanti di Via Salvo D'Acquisto e Via Francesco Ingrao.
(Via Ingrao)
Nello specifico, in Via Salvo D'Acquisto è
stato istituito un divieto di transito per garantire la sicurezza di tutti
durante i lavori; la strada rimarrà chiusa fino al completamento degli
interventi. Questi primi lavori non saranno gli unici; il Sindaco ha
annunciato che nelle prossime settimane partiranno ulteriori interventi per
la sicurezza stradale nel paese. L'obiettivo è quello di riqualificare
diverse aree cittadine per prevenire rischi e garantire una maggiore
tranquillità alla popolazione. Mantenere le strade delle città sicure e in buono stato è
fondamentale per tutti; una vigilanza costante e una manutenzione
regolare sono la chiave per prevenire incidenti e garantire la fluidità del
traffico. Le strade in buone condizioni non sono solo una questione di
comodità, ma una vera e propria necessità. Buche, asfalto rovinato,
segnaletica sbiadita o muri pericolanti possono causare danni a veicoli e,
soprattutto, mettere a rischio l'incolumità di pedoni, ciclisti e
automobilisti. Intervenire tempestivamente significa evitare situazioni
pericolose prima che si trasformino in incidenti.
La manutenzione periodica, invece, non serve solo a risolvere i
problemi quando si presentano bensì a prevenirli. I controlli regolari
permettono di individuare in anticipo i punti critici di una strada,
intervenendo con piccoli lavori che evitano il deterioramento e la necessità
di interventi più costosi e complessi in futuro.
Teatro. "Intanto però bisogna vivere", il nuovo
spettacolo di Giovanni Volpe ad Agrigento; mercoledì 13 agosto
Locandina
Il
regista Giovanni Volpe presenta il suo nuovo spettacolo, "Intanto
però bisogna vivere", una produzione della Compagnia 72° Est. Lo
spettacolo, descritto come un "mosaico scenico", andrà in scena al Teatro
della Panoramica dei Templimercoledì 13 agosto 2025 alle ore
21. L'ingresso è gratuito, con prenotazione.
(Locandina)
"Intanto
però bisogna vivere" non è una semplice storia, ma un viaggio intimo e
profondo. Attraverso un mix di teatrodanza, musica e parole, il lavoro di
Volpe mette in scena un paesaggio interiore, fragile e sospeso, che evoca le
incertezze dell'esistenza.
L'opera attinge a un vasto repertorio di ispirazioni, mescolando frammenti
di autori classici come Cechov e Shakespeare con le visioni oniriche di
Fellini e le riflessioni di pensatori contemporanei come Galimberti. Il
tutto è arricchito da testi originali dello stesso Volpe e dalla musica di
Gaber.
Il regista definisce il suo lavoro un "atto poetico di resistenza".
In un'epoca segnata dall'incertezza, lo spettacolo si propone di affrontare
l'inquietudine e il bisogno, sempre più urgente, di trovare un senso
nella vita, ribadendo con forza che, nonostante tutto, "bisogna vivere".
Per assistere allo spettacolo, è indispensabile la prenotazione (clicca
qui).
Politica. L'on. Marchetta:
"Ringrazio i Comuni che appoggiano il ddl sui pedagogisti"
On. Marchetta
L’on.
Rosellina Marchetta, deputato segretario all’Assemblea Regionale
Siciliana, è intervenuta ieri, esprime un sentito ringraziamento a tutti i
Comuni che stanno adottando atti di indirizzo consiliare a sostegno del
disegno di legge n. 316 dell’8 marzo 2023, intitolato “Unità di pedagogia
scolastica per lo sviluppo della comunità educante e per la promozione del
diritto all’educazione e all’istruzione nella Regione Siciliana”; un disegno
di legge che da oltre due anni percorre con determinazione l’iter necessario
per approdare in Aula all’ARS.
"Accolgo con grande soddisfazione - dichiara l’on. Marchetta - le
numerose segnalazioni che mi giungono da parte di diversi Comuni siciliani,
i cui Consigli comunali, in maniera del tutto spontanea e all’unanimità,
hanno approvato atti di indirizzo favorevoli al disegno di legge sull’Unità
Pedagogica Scolastica, per la quale mi batto con convinzione da oltre due
anni. Il testo è già stato approvato dalla V Commissione Cultura e ha
ricevuto apprezzamenti anche dalla II Commissione Bilancio, in occasione
dell’audizione dell’Associazione Pedagogisti Educatori Italiani (APEI). Ora
è pronto per essere calendarizzato e discusso in Aula".
Tra i Comuni che hanno già formalmente espresso il proprio sostegno, si
annoverano: Licata, Alessandria della Rocca e Sant’Angelo di Muxaro (in
provincia di Agrigento); Lipari e Casalvecchio Siculo (in provincia di
Messina); Roccapalumba (PA); Mazzarrone (CT).
"Sono fiduciosa - prosegue l’on. Marchetta - che anche il
presidente Schifani e l’intero Governo regionale sapranno accogliere con
sensibilità e attenzione il messaggio che proviene dal territorio, da tanti
sindaci, amministratori locali e cittadini che quotidianamente mi contattano
per avere aggiornamenti sull’iter del disegno di legge. Questa proposta
normativa, fortemente attesa e largamente condivisa, mira a istituire
un’Unità regionale di pedagogia scolastica e a introdurre la figura del
pedagogista scolastico, fondamentale per sostenere lo sviluppo della
comunità educante e garantire pienamente il diritto all’istruzione. Con
questa legge - conclude la Deputata - si intende colmare un vuoto che
oggi l’attuale sistema scolastico non riesce da solo a superare,
intervenendo su un aspetto cruciale della nostra società: il benessere
educativo dei nostri ragazzi. Un passo concreto per accompagnarli nella
crescita, aiutarli a superare disagi e fragilità, e contrastare quel
malessere sociale che troppo spesso riempie le pagine di cronaca".
Spettacolo.
Appuntamento con "La Corrida" di Aristotele Cuffaro, domenica 10 agosto;
aperte le iscrizioni
Locandina
Nuovo appuntamento per
"La Corrida",
spettacolo tanto atteso da un affezionato e
caloroso pubblico, organizzato e condotto da Aristotele Cuffaro.
(Locandina)
Anche
quest'anno, la prossima domenica10 agostoa Grotte
presso il Belvedere Cafè (in Via Crispi), a partire dalle ore 21.00,
si ripeterà lo spettacolo che, come le precedenti edizioni, si preannuncia ricco
di comicità e divertimento, con il giudizio insindacabile del
pubblico munito di fischietti e campanacci.
L'assoluta novità di quest'anno sarà rappresentata dall'assegnazione a uno
dei partecipanti di una targa in memoria del compianto Mimmo Farruggia,
decano de "La Corrida" grottese.
La manifestazione è la
rivisitazione locale del celebre programma televisivo omonimo condotto da
Corrado. Semplice la formula: nella prima parte dell'esibizione i
concorrenti, provenienti da ogni parte della provincia, vengono lasciati
esibire in tranquillità; nella seconda parte, il pubblico esprime il suo
gradimento con applausi e frasi di approvazione, o di disapprovazione con
sonagli, campanacci, fischietti, pentolame e oggetti di ogni genere. Per iscrizioni o ulteriori informazioni è possibile contattare il
numero
388.7908838.
Comune.
Premio Racalmare 2025: in finale Abbadessa, Terranova e Verna (tre
donne, tre storie); cerimonia sabato 30 agosto
Finalisti
Si terrà sabato 30 agosto 2025 la serata finale della XXXV
edizione del Premio Letterario “Racalmare – Leonardo Sciascia – Città di
Grotte”, a partire dalle ore 21.00 in Piazza Umberto I.
Tre le opere in lizza per il prestigioso riconoscimento, selezionate dalla
Commissione del Premio: "La suggeritrice" di Emanuela Abbadessa (Neri
Pozza, 2024), "Quello che so di te" di Nadia Terranova (Guanda,
2025), e "I giorni di vetro" di Nicoletta Verna (Einaudi, 2024).
(Finalisti, Presidente Onorario e Comitato del Premio "Racalmare -
Leonardo Sciascia" 2025)
Il libro vincitore sarà decretato dal voto, espresso in presenza e a
scrutinio segreto, della Giuria Popolare.
Il Premio è presieduto dal sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza, e
diretto dall'assessore alla Pubblica Istruzione Annamaria Todaro.
La Commissione del Premio è composta dal presidente onorario
Rosario Castelli, coadiuvato da Rossana Florio, Giacomo Minio, Alice
Titone e Salvo Toscano. Segretario del Premio è Mariangela Terrana,
del Servizio Cultura del Comune di Grotte.
Per questa XXXV edizione la Commissione ha voluto assegnare anche un
Premio Speciale alla carriera alla scrittrice Silvana La Spina; ultimo
suo romanzo “Un Rebus per Leonardo Sciascia” (Feltrinelli, 2025).
I tre libri finalisti della 35ª edizione del Premio Letterario "Racalmare -
Leonardo Sciascia - Città di Grotte" offrono un panorama letterario vario e
profondo:
Abbadessa
- "La suggeritrice" di Emanuela Abbadessa (Neri Pozza, 2024)
Un romanzo intriso di musica e arte, che esplora la complessità
dell'amicizia e il percorso di riscoperta di sé.
Ambientato nella Palermo degli anni '50, il libro narra la storia di Franca
e Cristiana, due amiche legate da una passione profonda per la musica e la
danza, il cui rapporto è messo alla prova dall'arrivo di un uomo.
L'opera affronta temi come il talento, il successo e le sfumature invisibili
dei sentimenti.
Terranova
- "Quello che so di te" di Nadia Terranova (Guanda, 2025)
Un romanzo che si addentra nelle pieghe della memoria familiare, indagando
il rapporto tra una donna e la sua bisnonna, ricoverata in manicomio nel
primo Novecento.
L'autrice riflette sul significato della maternità, sul peso del "non detto"
e sulla ricerca di identità, intrecciando la storia personale a una
riflessione più ampia sul disagio mentale e sulle sue rappresentazioni.
Verna
- "I giorni di vetro" di Nicoletta Verna (Einaudi, 2024)
Un potente romanzo storico ambientato nella Romagna fascista. La storia
segue la vita di Redenta, una ragazza nata il giorno del delitto Matteotti,
che con il suo sguardo "sbilenco" osserva la brutalità del tempo in cui
vive.
L'autrice racconta le atrocità del ventennio e della guerra partigiana
attraverso le vicende di Redenta e di altri personaggi, esplorando temi come
la fragilità, la speranza e la resistenza di fronte alla violenza della
Storia.
Il Premio Letterario “Racalmare” nasce a Grotte, negli anni '80. Prende il
nome da un'omonima contrada locale.
Sin dalle sue origini, il Premio ha avuto un legame speciale con lo
scrittore Leonardo Sciascia, che ne fu il primo presidente di giuria.
Dopo la sua morte, avvenuta nel 1990, il premio gli è stato dedicato,
assumendo il nome attuale di "Racalmare - Leonardo Sciascia - Città di
Grotte".
Nel corso degli anni il Premio ha visto la partecipazione di grandi nomi
della letteratura italiana e internazionale, tra cui vincitori come
Gesualdo Bufalino, Vincenzo Consolo, Manuel Vasquez Montalban e Andrea
Camilleri. La sua peculiarità sta nella scelta finale del vincitore, che
non spetta a una giuria di critici, ma a una Giuria Popolare, formata da
lettori che votano in presenza per il proprio libro preferito; un approccio
che mira a mantenere un forte legame tra l'opera letteraria e il suo
pubblico.
Salute. Allarme zanzare: il Sindaco di Grotte
invita alla prevenzione
Zanzara
Con l’avvento del caldo
estivo il rischio di essere punti dalle zanzare diviene quasi
certezza. Punture che possono rappresentare un serio pericolo per la salute.
Il sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza, con un comunicato diffuso
sui social, sensibilizza la cittadinanza e gli operatori sanitari sul
rischio legato alle arbovirosi, un gruppo di malattie virali trasmesse
da insetti come zanzare, zecche e pappataci. In questo particolare periodo,
in tutta Italia, l'attenzione è alta, soprattutto per le infezioni trasmesse
dalla zanzara Aedes, responsabile di malattie come dengue, chikungunya e
Zika.
(Zanzara)
Con il comunicato, il Primo cittadino fornisce
alcune indicazioni pratiche per la popolazione, facili da seguire e cruciali
per ridurre il rischio di contagio; la parola chiave è prevenzione.
In caso di febbre estiva il primo consiglio è quello di rivolgersi al
proprio medico curante prima di assumere qualsiasi farmaco, soprattutto
antinfiammatori: una diagnosi precoce è fondamentale per un trattamento
efficace.
È essenziale adottare misure di protezione individuale per evitare le
punture; quindi usare repellenti sulla pelle (seguendo le istruzioni
del produttore), indossare abiti che coprano la maggior parte del corpo,
specialmente durante le ore di maggiore attività delle zanzare (alba e
tramonto), installare zanzariere su porte e finestre per tenere gli
insetti lontani dagli spazi chiusi, infine utilizzare condizionatori
d'aria, che riducono la temperatura e l'umidità, rendendo l'ambiente
meno ospitale per le zanzare.
Da non sottovalutare anche la lotta alle zanzare nei giardini e nei balconi:
eliminare i ristagni d'acqua è il modo più efficace per prevenire la
proliferazione delle larve. Pertanto occorre rimuovere oggetti che possono
raccogliere acqua, come barattoli, sottovasi, secchi e giocattoli; prevenire
il ristagno in vasche ornamentali o cisterne non eliminabili, coprendole o
trattandole con prodotti specifici.
L'amministrazione comunale sta già predisponendo le attività di bonifica
ambientale su suolo pubblico; operazioni di disinfestazione programmate per
ridurre la presenza di zanzare, in particolare prima di eventi che prevedono
l'afflusso di molte persone, come fiere e feste, o in luoghi frequentati da
soggetti più vulnerabili.
Oltre che ai cittadini, il sindaco Provvidenza si rivolge anche ai medici di
base, ai pediatri e a tutto il personale sanitario, con l'invito a prestare
la massima attenzione e ad identificare tempestivamente eventuali casi
sospetti di arbovirosi.
Chi volesse approfondire l'argomento può consultare i siti del Ministero
della Salute, dell'Istituto Superiore di Sanità e di altre organizzazioni
internazionali, dove è possibile trovare informazioni dettagliate e
aggiornate.
Spettacolo.
Festival del Bambino: "Sfilata Baby - Miss e Mister Grotte 2025"
Guarda il video
Domenica 3 agosto 2025, alle ore 21.30, in Piazza Umberto I a Grotte,
è andato in scena l’atteso “Festival del Bambino”, organizzato dall’Associazione
"Nino Martoglio" di Grotte (di Aristotele Cuffaro), con il
patrocinio del Comune di Grotte e la collaborazione della wedding
planner Antonella Paradiso(guarda
il video).
Iniziative.
Groest 2025: conclusione, interviste e premiazione, venerdì 1 agosto in
Piazza Anna Magnani
Guarda il video
Nel
pomeriggio di venerdì 1 agosto, nell'ampia cornice di Piazza Anna
Magnani a Grotte, si sono svolte le gare finali del Groest
2025, organizzato a cura della Consulta Giovanile di Grotte, con
il patrocinio del Comune e realizzato con la disponibilità dei locali
dell'Oratorio "Livatino" da parte della Chiesa Madre(guarda
il video).
Moda. "Ivygroovy" al
"NY NOW"; dal 3 al 5 agosto Simona Agnello a New York
Ivygroovy
Simona Agnello
Prende il via oggi,
domenica 3 agosto 2025, al Javits Center di Manhattan (New York), la
tre giorni di moda, stile, eleganza e nuove tendenze denominata "NY
NOW". Tra le realtà emergenti, provenienti da ogni parte del
pianeta, il brand grottese "Ivygroovy" della stilista Simona
Agnello.
(Lo stand di "Ivygroovy")
"NY NOW" è l'appuntamento internazionale in
cui i marchi si incontrano per creare connessioni inedite e dare una spinta
al loro business.
Non solo ogni espositore ha la propria vetrina virtuale su Bulletin (tramite
NY NOW Online), ma ci sono oltre 5.000 imprenditori nel settore della
moda che si propongono attivamente sul relativo marketplace online, per
un'esperienza di interconnessione, dove poter scoprire e acquistare i
prodotti migliori sia di persona che online.
"IVYGROOVY"
- fondata e diretta da Simona Agnello - è presentata come una realtà che "crea
capi pieni di sentimento, radicati nell'arte siciliana, pensati per
esploratori moderni. Ogni collezione è un parco giochi creativo: audace,
inaspettato, mai banale. Stampe originali e dettagli fatti a mano
riecheggiano le texture e le storie del Mediterraneo. Per chi ama la moda
slow unica, toccata dal sole e dallo spirito della Sicilia".
Riconoscimenti. "Orgoglio siciliano oltre
confine"; premio speciale ai Fratelli Mancuso
Fratelli Mancuso
Salvatore Mancuso
I
Fratelli Mancuso, "Eccellenza imprenditoriale nella tradizione gelatiera
siciliana. Una storia di qualità e radicamento nel territorio, oggi
conosciuta in tutto il mondo".
Venerdì 1 agosto, nell’atrio del Palazzo municipale di Agrigento, si è
svolta la cerimonia di premiazione dei concorsi fotografici “Mandorlo in
Fiore” e “San Calogero”, promossi dalla testata giornalistica
AgrigentoOggi e ideati dal suo direttore Domenico Vecchio.
(Fratelli Mancuso)
Oltre
770 le immagini partecipanti ai due concorsi, che hanno contribuito a
rendere
partecipata e apprezzata una serata nella quale si sono alternati momenti di
fotografia, musica e racconto del territorio con testimonianze, premi e
dialoghi.
Come sezione collaterale, insieme ai premi fotografici, nel corso della
cerimonia sono stati consegnati i riconoscimenti “Orgoglio Siciliano
oltre confine” ad alcune figure simbolo dell’eccellenza agrigentina nel
mondo; tra queste i Fratelli Mancuso - definiti “Eccellenza
imprenditoriale nella tradizione gelatiera siciliana. Una storia di qualità
e radicamento nel territorio, oggi conosciuta in tutto il mondo” -:
- Antonio Mancuso,
Presidente del “Gruppo
Mancuso”
e della “Mancuso
Holding Srl”,
Amministratore unico della “Sar
Consulting Srl”,
socio fondatore del “Consorzio
Affumicatori Maestri Italiani”,
membro del CDA di Confindustria Sicilia e Vicepresidente del Gruppo “Consicily”;
- Salvatore Mancuso,
Amministratore Delegato della “Mancuso
Vincenzo & C. Srl”
e della “Sicily
Food srl”;
- Rosario Mancuso,
Amministratore Delegato della “Mancuso
& Company Srl”
e della “Sicily
Food DOO Serbia Srl”.
Per l'occasione, ha ritirato il riconoscimento Salvatore Mancuso.
(Salvatore Mancuso ritira il Premio)
Questo
il testo riportato sul Premio, le cui motivazioni sono state proclamate da
Stella Magnano: "Premio Speciale a Fratelli Mancuso - Il gusto della
Sicilia che conquista il mondo. Coniugando tradizione e innovazione, hanno
portato l'arte del gelato siciliano nei mercati internazionali, restando
sempre fedeli alla loro terra. Una storia di famiglia, visione e qualità".
Attualità.
"La Sanità americana investita dal tifone Trump"; del dott. Aurelio
Zaffuto
Aurelio Zaffuto
Sanità USA
Ogni giorno, e
oramai da alcuni mesi, veniamo incessantemente informati delle ultime
decisioni prese dal presidente Donald Trump riguardanti vari aspetti
della vita pubblica degli americani. Si tratta di decisioni - in buona parte
già comunicate nell'agenda 47, che conteneva il programma elettorale del
Tycoon - i cui effetti non impattano soltanto entro i confini degli Stati
Uniti, ma hanno spesso una ricaduta globale. Nelle ultime settimane, al
centro dell'interesse pubblico ci sono stati i dazi, con percentuali assai
altalenanti e mutevoli - dalla sera alla mattina - tali da far competere
Donald Trump con il migliore “mercante magrebino”, nonché i rapporti di
odio-amore con Vladimir Putin ed Elon Musk, che hanno reso l’inquilino della
Casa Bianca a tutti gli effetti un “moderno discepolo” del poeta latino
Valerio Catullo. Fra le altre decisioni contenute nell'agenda 47 ci sono
quelle che riguardano la sanità americana, meno note alla maggior
parte delle persone - perché trovano minore risalto nei mezzi di
informazione generalisti - ma sicuramente non meno gravi e preoccupanti per
le ripercussioni che possono avere, e probabilmente avranno, nella
vita, non solo dei cittadini americani, ma di tutti i cittadini del
mondo , e soprattutto degli abitanti delle aree in via di sviluppo.
(Politiche sanitarie USA)
Incredulità!
Sconcerto! Allarme! Preoccupazione! Queste le reazioni delle riviste mediche
più prestigiose, dal New England Journal of Medicine a The Lancet, di fronte
ai provvedimenti e agli ordini esecutivi adottati nelle prime settimane
dell'amministrazione Trump.
In particolar modo, gli ordini esecutivi - che hanno valore di legge -
maggiormente gravi e pesanti, per le insidiose e incalcolabili conseguenze
che possono scaturire, sono:
1) l'uscita degli Stati Uniti dall'Oms in un momento in cui la salute
globale è minacciata da nuove pandemie e dal mutamento climatico;
2) lo stop al programma internazionale USAID (United States Agency
for International Development) con interruzione di programmi sanitari
salvavita in Paesi a basso reddito;
3) la cessazione dei report periodici del CDC (Center of Disease
Communication), prezioso monitoraggio delle minacce sanitarie emergenti;
4) il bavaglio a progetti di ricerca in cui compaiono termini come
“Gender” , “Inclusion” , “Diversity”;
5) i licenziamenti di massa nelle prestigiose agenzie federali che si
occupano di sanità, come il National Health Service.
L'agenda trumpiana prevede anche un sostanziale ridimensionamento al
contributo federale verso il Medicaid, una forma di assistenza rivolta a
85 milioni di americani indigenti, che aveva conosciuto una sostanziale
espansione, nel 2010, con l'amministrazione Obama (Affordable Care Act).
Forse quest'ultimo pacchetto, più radicale, potrebbe incontrare resistenze
nello stesso elettorato trumpiano e nei rappresentanti repubblicani, vista
la sua popolarità.
Certamente, l'amministrazione Trump vede nei tagli alla spesa sanitaria
federale una priorità per raggiungere l'obiettivo della riduzione del
carico fiscale e del trasferimento alla sfera privata dell'onere dei costi
sanitari.
Tra l'altro, bisogna considerare che una fetta tutt'ora rilevante di
popolazione (28,5 milioni nel 2017) è priva di assistenza sanitaria
e non ha regolare accesso alle cure.
La prevenzione è sacrificata nei confronti delle cure ospedaliere con una
frammentazione spiccata dell'intervento sanitario. Le disuguaglianze etniche
e sociali sono marcate, con alcune fasce di popolazione (afroamericani,
immigrati, nativi americani) più abbandonate.
Avendo appena sopra ricordato l'espansione dell’”Affondable Care Active”,
fortemente voluta, nel 2010, da Obama, appare lampante come la priorità
dell'attuale amministrazione Trump sia, non solo quella di
disinteressarsi deliberatamente dei diritti e della Salute delle fasce di
popolazione più deboli, ma - riprendendo il video-fake diffuso sui
social di tutto il mondo qualche giorno fa, in cui l'ex presidente Obama
appare arrestato e ammanettato alla Casa Bianca in presenza di Trump che lo
deride (risultato, questo, ottenuto con l'intelligenza artificiale) -
soprattutto quella di cercare di garantirsi il potere, manipolando
all'uopo la verità, in modo da confondere volontariamente il labile
confine tra il virtuale e la realtà.
In questo percorso di revisione della spesa sanitaria federale intrapresa da
Trump, bisogna considerare che i costi dei professionisti sanitari e delle
procedure diagnostico-terapeutiche sono cospicuamente più elevati in
confronto agli standard europei.
Inoltre, l'alto tasso di richieste risarcitorie - formula che, ahimè,
nell'ultimo decennio viene sempre più imitata in Italia - spinge alla
medicina difensiva con spese improprie aggiuntive. L'assenza di un “single
player” impedisce, tra l’altro, una contrattazione centralizzata facendo
lievitare i costi. Un sistema sanitario quindi, quello americano, già costoso
ed inefficace, con risultati in termini di obiettivi di salute - quali
aspettativa di vita, mortalità materna ed infantile, morti per Covid 19,
morti per overdose e suicidio - nettamente inferiori agli standard europei e
soprattutto italiani, con un evidente rischio per le eccellenze (ricerca
scientifica, innovazione terapeutica) di essere indebolite dal ciclone
Trump.
Una reazione è possibile ed è già in atto nella comunità scientifica e
civile, non solo nel contesto statunitense, ma anche in ambito mondiale. Quello che sta succedendo dall'altra parte dell'Atlantico deve funzionare
come un richiamo ed una spinta alla riflessione anche da noi, in Italia,
che avevamo progettato e costruito uno dei servizi sanitari più
apprezzati ed efficaci al mondo, tanto da occupare per anni i primi
posti nella classifica mondiale dei Paesi più longevi - ma che,
attualmente, per vari motivi, mostra pericolosi e inquietanti scricchiolii
- prima che anche sulla nostra sanità si scarichi un violento tifone, che
potrebbe risultare più allarmante e devastante di un qualsiasi impetuoso e
travolgente sistema meteorologico tempestoso.
Spettacolo.
"Sfilata Baby - Miss e Mister Grotte 2025"; domenica 3 agosto in Piazza
Umberto I
Locandina
Si
svolgerà domani sera, domenica
3 agosto, a
Grotte, in Piazza Umberto I a partire dalle ore 21.30, la
manifestazione denominata "Sfilata Baby - Miss e Mister Grotte 2025".
Si tratta di una serata interamente dedicata alla scoperta di giovanissimi
talenti.
(Locandina)
La manifestazione, rientrate nell'insieme delle iniziative dell'Estate
Grottese 2025, promossa dall'Assessorato allo Spettacolo del Comune
di Grotte e organizzata dall'Associazione culturale "Nino Martoglio",
in collaborazione con Antonella Paradiso, sarà presentata dal giornalista Davide Sardo.
Nel corso della serata, nella quale sfileranno giovanissimi modelli e
modelle che concorreranno all’elezione di Miss e Mister Grotte Baby 2024,
verranno proposti interventi artistici a cura
dell’Accademia dello spettacolo "Palladium Superstar" diretta da Lia Minio.
Riconoscimenti.
L'avvocato Nino Caltagirone nominato Giudice Sportivo per la provincia
di Agrigento
Avv. Caltagirone
L'avvocato Nino
Caltagirone è stato nominato Giudice Sportivo presso la Delegazione
Provinciale di Agrigento.
La nomina è stata deliberata dal Consiglio Federale in data 24 luglio
2025, con il C.V. n° 29/A, accogliendo la proposta del Comitato
Regionale.
La notizia è stata comunicata all'avvocato Caltagirone tramite una lettera
firmata da Sandro Morgana, presidente del Comitato Regionale Sicilia
FIGC-LND (Federazione Italiana Giuoco Calcio - Lega Nazionale Dilettanti).
Nella lettera il presidente Morgana ha espresso al nuovo Giudice Sportivo i
suoi auguri di buon lavoro.
La nomina segna un nuovo incarico per l'avvocato Caltagirone, che si
occuperà delle questioni di giustizia sportiva nella provincia di Agrigento.
Iniziative.
Comitini: omaggio a Matteo
Collura per il suo 80° compleanno, venerdì 1 agosto
Manifesto
Il Movimento Cristiano
lavoratori - Sezione di Agrigento - e il Comune di Comitini, in
collaborazione con diverse fondazioni e banche, rendono omaggio allo
scrittore e giornalista Matteo Collura per il suo ottantesimo
compleanno. La celebrazione si terrà oggi, venerdì 1° agosto 2025
alle ore 20.00 presso il Palazzo Bellacera di Comitini.
(Manifesto)
Ad
introdurre la serata, i saluti istituzionali di Luigi Nigrelli
(sindaco di Comitini), Calogero Bongiorno (sindaco di Racalmuto),
Alfonso Provvidenza (sindaco di Grotte) ed Emanuele Schembri
(vicesindaco di Favara).
A seguire avrà luogo l'inaugurazione di una mostra bibliografica e
iconografica dedicata a Collura, curata da Tania Galvano, Filomena
Capobianco e Cristina Iacono.
Alle ore 21.00 è prevista la proiezione del film "Eterno
visionario"; dopo la visione della pellicola Matteo Collura e Toni
Trupia dialogheranno con Gero Di Franceseo, Giacomo La Russa e Santino Lo
Presti.
La manifestazione sarà coordinata da Enzo Sardo (scrittore e
saggista), presidente MCL Agrigento.
L’appuntamento successivo, per un ulteriore omaggio a Matteo Collura,
è programmato per venerdì 8 agosto alle ore 18.30 presso la Fondazione
“Leonardo Sciascia” a Racalmuto.