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Grotte.info Quotidiano - Maggio 2011

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Maggio 2011

 

31/05/2011

Lettere. "Orgoglioso di dire... io sono di Grotte"; del Dott. Salvatore Filippo Vitello

 

Dott. Salvatore Filippo Vitello - Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme
Dott. Vitello

Riceviamo e pubblichiamo una lettera del dott. Salvatore Filippo Vitello, Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, in riferimento alla sua partecipazione alla "Giornata della Legalità", lo scorso 27 maggio, presso la Scuola Media di Grotte.

"Caro Carmelo,
sono tornato qualche ora fa a Roma e da qui provo a riflettere con distacco sulle intense emozioni provate nel mio incontro con tutti voi a Grotte.

Nella mia riflessione il posto principale è il tuo. Tutto ciò è accaduto grazie a te. Mi hai dato, mio caro Carmelo, la possibilità di riconciliarmi con me stesso.
Ho sempre provato un senso di colpa per non avere saputo esprimere il senso dell'impegno nel mio paese e tra la mia gente.
La tua disponibilità, generosità e passione mi hanno consentito di superare questo gap psicologico e mi hanno fatto vedere come i sentimenti, espressi con il cuore, sono l'essenza della nostra vita.
La genuinità dei sentimenti è stata la cifra di questo incontro.
Tutto ha ruotato sulle emozioni generate dall'affetto che il tempo non ha minimamente eroso.
Mi sono trovato con te come amico di sempre. Ho ritrovato gli amici di una volta.

Mi ha sorpreso e commosso l'accoglienza della Preside Stefania Morreale.
E' una eccellente dirigente. Ha costruito una scuola, anzi è più esatto dire una comunità scolastica, che è da prendere a modello di riferimento, come paradigma organizzativo a livello nazionale. Lei ha parlato di eccellenze, ma la vera eccellenza è lei, perchè nel deserto esterno ha costruito una piccola oasi di enorme valenza pedagogica.
In quella scuola operano in piena sinergia le varie componenti che convergono con intensa motivazione sul medesimo obiettivo di offrire ai ragazzi dei modelli e degli stili di vita esemplari.

Gli insegnanti che ho visto presenti li conosco uno per uno ed ognuno di loro ha un profilo ed una storia di impegno e serietà.
Giovanna Costanza Scinta, Salvatore Carlisi, Pasqualina Fantauzzo, mia cugina Accursia, sono quelli che ricordo meglio per i comuni percorsi di crescita nel paese nostro e dei nostri genitori.
Ma ho visto l’impegno di altri più giovani professori.
Quella di Grotte è un modello di scuola pubblica che si colloca tra i più avanzati modelli a livello europeo. I nostri ragazzi sono in questo fortunati, perché ricevono una formazione, opportunità di confronto nella realtà sociale, per il cammino successivo, che non è solo quello immediato della scuola superiore, ma è anche (e forse soprattutto) quello di sviluppo non solo di carattere ma anche della personalità che sarà alla base delle loro scelte di vita ed il fondamento di una rinnovata affermazione della cultura e dei valori di cittadinanza. In questo ho davvero avuto un tuffo al cuore quando nella mia scuola, il bravissimo Egidio Terrana, ha dato il via all’incontro facendoci tutto intonare l’inno nazionale.

La scuola di Grotte, grazie a questo eccellente lavoro di squadra, svolge una importante funzione catalizzatrice.
Riesce a coinvolgere tutti: istituzioni, forze politiche, sociali, imprenditoriali, del mondo delle professioni, dell’associazionismo e del volontariato.
Il mio amico Tano Grasso, che dell’associazionismo ne ha fatto ragione di vita è rimasto felicemente impressionato.
Vedere insieme tutti, le Forze di Polizia, nella triplice rappresentanza istituzionale (Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza), la Polizia Municipale, che mi si dice svolgere, pur tra difficoltà interne (che mi auguro si possano superare con spirito di solidarietà e di reciproca comprensione), un buon lavoro.

D’altronde coloro che compongono il nostro corpo locale di polizia sono ottime persone sono cresciute con noi, ci si conosce da ragazzini. Con Antonio Salvaggio abbiamo avuto un comune percorso di crescita nell’azione cattolica, dove era apprezzato per il suo impegno. Con gli altri ci si è sempre trovati in piazza. Il comune denominatore di queste persone è poi il senso del dovere che nasce dal fatto che sin da ragazzini li ho visti impegnati nel lavoro e nella famiglia.

Sono questi connotati che individuano la stragrande maggioranza dei ragazzi di allora e che oggi si trovano a gestire, in ragione dei sacrifici compiuti, posti di responsabilità, come il mio caro amico Vincenzo Chiarenza, oggi segretario comunale a Grotte.

Sono stato felice di incontrare il sindaco Paolo Pilato. E’ una persona che dà tutto quello che può in questo suo impegno. Lo fa con passione e umiltà, con i limiti imposti dalla penuria di mezzi e dalla condizioni sociali attuali. L’ho visto molto coinvolto sul piano emotivo. Ha sentito questo incontro come una giornata felice per tutta la comunità. Gli si leggeva negli occhi. In tempi in cui la politica vive solo di forme mediatiche, cogliere la sostanza di sentimenti così belli è molto importante.
A lui ed al Presidente del Consiglio Comunale Angelo Collura, va il mio pensiero riconoscente.

Così come sono davvero riconoscente all’assessore Piero Castronovo. E’ un bravissimo giovane. E’ l’espressione riuscita del futuro costruito, con fatica e sacrificio, ma con grande dignità, dalla generazione degli ultra sessantenni, che nel periodo della mia gioventù, hanno, con responsabilità, costruito belle famiglie e svolto ruoli di governo della comunità.

In questo confronto generazionale una menzione privilegiata merita Paolino Fantauzzo, figlio di Sarino. Una famiglia stupenda quella di Sarino, genitori generosi che hanno dato del loro. Paolino, insieme ai suoi numerosi fratelli, ha ricevuto una eredità pesante in termini di impegno sociale. Ma lui ha saputo continuarla con onore.

A questo proposito il pensiero corre alle persone che erano lì presenti: Vittorio Castronovo, Filippo Giambra e Gaspare Agnello. Gasparino nonostante l’età non ha minimamente diminuito la sua passione per l’impegno sociale. E’ un connotato del suo DNA. Gaspare Agnello è uno che lì per lì si accalora, ma poi, quale persona generosa, riesce a trovare le ragioni del dialogo. Ha una storia politica di battaglie civili a favore delle classi più deboli e, probabilmente per questa sua formazione originaria, nutre un’ammirazione sconfinata per Francesco d’Assisi.

Un altro esponente della cultura e dell’impegno civile del nostro paese è Salvatore Bellavia. Ha un talento innato per il teatro. E’ bravissimo. Lo ricordo nel ruolo di Zi Dima nella Giara di Pirandello. Ho visto compagnie teatrali nazionali impegnate in questa piece, ma credetemi nessuna mi ha così appagato come la rappresentazione di Salvatore Bellavia.
Ho fatto solo un esempio, ma sono tante rappresentazioni teatrali curate da Salvatore, facendo, ogni volta, per la qualità e la bravura degli artisti, opera di vera cultura. Un’altra cosa che rimane immemore nel mio ricordo è il Cineforum, che Salvatore aveva organizzato con il compianto Lillo Agnello. Che esperienza stimolante ed esaltante per noi ragazzi. Uno dei primi film del cineforum fu Milano Trevigo. Un film che affrontava i temi del contrasto di sviluppo endogeno, Nord e Sud, e quello dell’emigrazione. La bellissima scena della fetta di mortadella comprata dal povero emigrato con il primo stipendio da operaio alla Fiat. E poi i conflitti socio-economici. Insomma tanto materiale per discutere del nostro futuro.

Ho poi provato un certo orgoglio familiare. Intorno a me si sono riuniti tutti i miei parenti: Vitello e Terrana.

Mi sono sentito importante per questo e non, come spesso la gente pensa, per il ruolo istituzionale che ricopro.

Insieme ai tanti ho visto numerosi miei amici d’infanzia. Mi ha emozionato la commozione del mio amico Totò Carlisi. Ed ho sentito la partecipazione del figlio Angelo, di questo bello e bravo ragazzo, come qualcosa di simile alla soddisfazione di un congiunto.

Mi ha davvero colpito la sincera ed evidente gioia di Pietro Agnello. Pietro è un modello d’impegno per il nostro paese. Sin da giovane ha profuso le migliori energie per questa comunità. Io poi che gli sono vicino anche per ragioni familiari, avendo condiviso con lui momenti di grande tristezza, per la perdita di amati congiunti ad entrambi comuni, l’ho sempre visto come il fratello più grande, da cui trarre lo spirito necessario per costruire occasioni di impegno civile.

Ma al di là di tutto la cosa che ha più mi ha colpito è il grande affetto, manifestatomi con la sua presenza anche dal mio amico e collega Walter Carlisi, che i ragazzi e tutti i presenti hanno voluto mostrarmi.

Affetto, amicizia e considerazione come quelle espresse dall’arciprete Castronovo. Io ero ragazzo, ma ricordo perfettamente, dopo la morte dell’Arciprete Agrò e la nomina di padre Tortorici alla Madrice, l’arrivo del giovane sacerdote palmese. Il giorno in cui arrivò a Grotte io e credo Totò Carlisi gli andammo incontro e salimmo sulla sua macchina per indicargli la strada.

Gli affetti e le relazioni che tali sentimenti generano hanno reso autentico e dato significato al nostro incontro, curato con eccezionale maestria da Egidio Terrana, che ha saputo valorizzare e fare apprezzare, nella sua genuina dimensione, anche a coloro che non avevano dimestichezza con il nostro paese. Mia moglie e lo stesso Tano Grasso sono rimasti entusiasti della bravura di Egidio per la leggerezza, facilità ed intelligenza con cui pone le questioni e per l’equilibrio e l’abilità tecnica con le quali coinvolge serenamente i suoi interlocutori.

Il tempo non ha affievolito le relazioni affettive, gli anni non le hanno invecchiate, è bastato un incontro, una genuina stretta di mano o un abbraccio sincero per riprendere il filo di un dialogo sospeso sì ma mai interrotto.

Al di là delle parole credo che sia soprattutto questo il messaggio trasmesso, ai ragazzi ma anche agli adulti. Sono sicuro che Silvia Carli, sensibile intellettuale, che ha voluto esprimere la sua stima con la sua presenza, abbia colto questo importante valore che solo la vita di paese, con la sua intensa e vissuta solidarietà, sa realmente esprimere.

Siete voi tutti miei cari amici i custodi e sponsor dell’immagine positiva del nostro paese. Grazie a voi sono orgoglioso di dire, quando mi si chiede da dove vieni, io sono di Grotte.

Grazie di cuore
".

 

   

Salvatore Filippo Vitello
 

 

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31/05/2011

Lettere. Poco democratico un referendum senza quorum; di Michelangelo Farruggia

 

Lettere alla nostra Redazione

Riceviamo e pubblichiamo.

"Caro Carmelo,
voglio solo esprimere un mio parere sul referendum che si dovrà tenere presso l'Istituto Comprensivo di Grotte per dare un'indicazione sulla questione della settimana corta.
Ho letto che non ci sarà un quorum da raggiungere e questo mi sembra poco democratico in quanto non terrebbe conto di un consistente numero di genitori che opterebbero contro la settimana corta, e ho paura che il fatto di non contemplare un quorum sia alla fine un pretesto per i docenti di fare approvare dal Consiglio d'Istituto la settimana corta, anche con pochi voti a favore".

 

   

Michelangelo Farruggia
 

 
  Dalla Redazione.
Come è noto, l'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli"  di Grotte ha indetto un referendum con il quale i genitori degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola elementare e delle classi prime e seconde della scuola media sceglieranno, il prossimo sabato 4 giugno dalle 08.00 alle 13.00 al plesso "Roncalli", gli orari di lezione che osserveranno i propri figli a partire dal prossimo anno scolastico.
Le opzioni  proposte sono le seguenti:
- la cosiddetta "settimana corta", dal lunedi al venerdi, dalle 08.00 alle 13.40 (sabato tutti a casa);
- la settimana "normale", dal lunedi al sabato, dalle 08.10 alle 13.10 (dalle 08.30 alle 13.30 al plesso "Sciascia").
La mancanza del quorum (numero minimo di votanti tra gli aventi diritto al voto) non credo sia un pretesto: i docenti, avendo la maggioranza in Consiglio d'Istituto, avrebbero potuto far approvare la "settimana corta" anche senza il referendum. Piuttosto ritengo che la decisione di far votare i genitori sia da apprezzare. Nel segreto dell'urna i genitori (uno per ogni alunno) potranno scegliere in piena libertà. Quelli che hanno a cuore l'interesse della scuola, nella quale crescono i propri figli, si recheranno a votare. La previsione di un quorum, in caso di mancato raggiungimento, avrebbe vanificato il referendum e lasciato il problema senza soluzione. In questo caso si terrà conto della scelta della maggioranza dei votanti. Qualunque sia.
          Carmelo Arnone
 
 

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30/05/2011

Comune. Apertura dell'isola ecologica per la raccolta differenziata

 

Comune di Grotte

Riceviamo e pubblichiamo.

Apertura del Centro Comunale di Raccolta 

L'1 giugno 2011 sarà il primo giorno di apertura del Centro Comunale di Raccolta o isola ecologica, sito in via F. Ingrao (piazzale dei magazzini comunali). Questa iniziativa, realizzerà un duplice obbiettivo/beneficio per i cittadini residenti:
- il primo consisterà nella salvaguardia dell’ambiente attraverso un più adeguato smaltimento di alcune tipologie di rifiuti in maniera differenziata;
- il secondo sarà costituito da un guadagno economico per il singolo cittadino direttamente proporzionale alla quantità di rifiuti conferiti che andrà a detrarsi nella successiva bolletta della Tassa dei Rifiuti Solidi Urbani.

Bisogna precisare, per quanti non lo sapessero, che il nuovo Centro Comunale di Raccolta non riceverà tutti i rifiuti, ma solo alcune tipologie come carta, cartone, plastica, vetro, lattine, barattoli, pile e farmaci scaduti.

Cosa dovrà fare il cittadino:
- selezionare presso la propria abitazione i rifiuti come è indicato nella tabella allegata;
- consegnare al personale addetto, presso l’isola ecologica, i rifiuti già selezionati e ritirare lo scontrino indicante la relativa pesatura e il rispettivo rimborso (il personale addetto peserà ogni singolo rifiuto ricevuto dal cittadino e rilascerà uno scontrino con l’indicazione sia dei chilogrammi che dell'importo del relativo rimborso per singolo rifiuto conferito).

Al maggior conferimento di rifiuti corrisponderà una maggiore riduzione della bolletta “TARSU”.

Nel confidare in un adeguato utilizzo dell’isola ecologica si informa che gli orari di apertura saranno:
lunedì          dalle 07,30 alle 13,30
martedì       dalle 07,30 alle 13,30
mercoledì    dalle 12,00 alle 18,00
giovedì        dalle 07,30 alle 13,30
venerdì       dalle 07,30 alle 13,30
sabato        dalle 07,30 alle 13,30

Di seguito si riportano tutte le tipologia di rifiuti che è ammesso conferire:

Carta e Cartone

di questa tipologia è ammesso conferire: giornali e riviste; libri e quaderni; fotocopie e fogli vari (togliendo parti adesive in plastica o in metallo); scatole di pasta; scatole per alimenti; cartoni piegati; imballaggi di cartone;

di questa tipologia non è ammesso conferire: nylon; cellophane; copertine plastificate; carta oleata, unta o sporca di colla; carta chimica o autocopiante; carta carbone; fazzoletti di carta sporchi; pergamena.

Plastica

di questa tipologia è ammesso conferire: bottiglie di acqua e bibite; flaconi di detersivi, detergenti e shampoo; flaconi di cosmetici liquidi; contenitori per liquidi in genere; vasetti di yogurt; confezioni di uova; cassette di frutta; pellicole per alimenti; polistirolo; blister; tutti gli imballaggi indicanti le sigle: PE – PP – PS – PET – PVC;

di questa tipologia non è ammesso conferire: tutto ciò che non è imballaggio; tutti gli arredi (sedie, tavoli etc.); plastica dura (giocattoli etc.); elettrodomestici; piatti e posate in plastica.

Vetro

di questa tipologia è ammesso conferire: bottiglie e bicchieri; barattoli senza tappo metallico; vasetti  senza tappo metallico;

di questa tipologia non è ammesso conferire: vetri di finestre e specchi; pirofile e vetri da forno; oggetti in ceramica e porcellana; lampadine e neon; occhiali.

Lattine e barattoli

di questa tipologia è ammesso conferire: lattine contenenti cibo per animali; scatolette e lattine in banda stagnata; lattine per bevande e per alimenti con il simbolo “AL” (tonno, carne, pesce conservato, legumi e cereali); contenitori in metallo (pelati etc.); chiusure metalliche per vasetti di vetro; vaschette in alluminio; tappi a corona applicati sulle bottiglie; scatole in acciaio;

di questa tipologia non è ammesso conferire: barattoli con resti di colore e vernice; contenitori etichettati “T” e/o “F”.

Pile

di questa tipologia è ammesso conferire: batterie alcaline; pile a stilo (per torce e radio); pile a bottone (per calcolatori o orologi);

di questa tipologia non è ammesso conferire: batterie esauste per autoveicoli; accumulatori per auto.

Farmaci scaduti

di questa tipologia è ammesso conferire: farmaci scaduti; medicinali non utilizzati;

di questa tipologia non è ammesso conferire: siringhe; rifiuti ospedalieri.

Si ricorda inoltre, che è possibile ritirare la “compostiera” facendone richiesta al Comune, allo scopo di depositare la sezione umida del rifiuto all’interno del proprio giardino attiguo all’abitazione, la quale da diritto ad una riduzione del 10% sulla bolletta “TARSU” . All’interno della compostiera il rifiuto umido si trasforma in ottimo concime per le piante.
Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Assessore Piero Castronovo, al dirigente Arch. Piero Calì o al personale in servizio presso l’isola ecologica.
                         

 

  L’Assessore all’Ecologia
Rag. Piero Castronovo
 
Il  Sindaco
Rag. Paolo Pilato
 

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30/05/2011

Iniziative. Il dott. Luigi Sanfilippo modera incontri culturali all'Università di Palermo

 

Il Dott. Luigi Sanfilippo modera incontri culturali all'Università di Palermo.
Manifesto

L'associazione culturale “Triskele” ha organizzato un ciclo di Seminari sul tema "Sicilia: Cultura, Arte e Sapori".
Tre incontri, realizzati nell’ambito del programma dell’Università degli Studi di Palermo per la promozione delle attività culturali e sociali degli studenti (legge 428/85), che trovano la loro sede nella Sala Multimediale “San Saverio”, nei quali approfondire temi inerenti la scoperta dell'identità e dello sviluppo siciliano.
Il primo incontro si è già tenuto il 19 maggio, sul tema “Sicilia: tradizione e futuro”; relatori il prof. Nino Sala ed il prof. Gianni Li Vigni.
Il secondo incontro è previsto per martedì 31 maggio alle ore 18.00, sempre nella sala multimediale "San Saverio" della residenza universitaria di Palermo. La dott.ssa Francesca Fontana e la dott.ssa Angela Fusco relazioneranno su “Radici linguistiche siciliane”.
Il terze ed ultimo incontro di questo ciclo culturale si svolgerà martedi 7 giugno, nella stessa sede alle ore 18.00. “Unità d’Italia: verità nascoste” sarà il tema che affronterà il prof. Tommaso Romano insieme al prof. Ignazio Coppola.
Il coordinamento e la moderazione di tutti gli incontri sono a cura del dott. Luigi Sanfilippo.
 

 

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30/05/2011

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della settimana

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali.

Martedi 31 maggio
- ritiro spirituale dei cresimandi del 2° anno insieme ai cresimandi adulti; raduno alle ore 08.30 nella chiesa Madonna del Carmelo, partecipazione alla Santa Messa delle ore 08.45 e partenza per l'Oasi "Sacra Famiglia" di Contrada Zaccanello;

Venerdi 3
giugno
- 1° venerdi del mese;
- ritiro spirituale dei cresimandi del 1° anno; raduno alle ore 08.30 nella chiesa Madonna del Carmelo, partecipazione alla Santa Messa delle ore 08.45 e partenza per l'Oasi "Sacra Famiglia" di Contrada Zaccanello;
- alle ore 18.00, nella chiesa del Purgatorio, Santa Messa e NOVENA DI PENTECOSTE (continuerà per tutta la durata della novena alla stessa ora, sempre al Purgatorio);
- dalle ore 18.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, i 3 sacerdoti cittadini sono a disposizione di padrini e madrine per le confessioni (in preparazione alla celebrazione della cresima); nella stessa occasione, in una breve pausa, si svolgeranno le prove del rito della cresima.
 

 

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30/05/2011

Fotografia. "Il valzer di un giorno" di Franco Carlisi su Rai Radio3, nel programma "Qui comincia..."

 

"Valzer di un giorno" di Franco Carlisi su Rai Radio3, nel programma "Qui comincia...".
Vedi il sito

E' stata dedicata interamente alle bellissime fotografie del volume "Il valzer di un giorno" di Franco Carlisi, la puntata di giovedi 26 maggio del programma radiofonico a diffusione nazionale "Qui comincia...", in onda in diretta tutti i giorni su Radio3, dalle 06.00 alle 06.45.
Nella trasmissione dedicata all'opera del fotografo grottese, il giornalista Attilio Scarpellini, assistito alla consolle da Massimiliano Capitolo, è riuscito nella sapiente operazione culturale di "mostrare", nonostante i limiti intrinseci propri del mezzo radiofonico, e di far cogliere agli ascoltatori non soltanto il contenuto delle opere fotografiche ma anche il valore universale del messaggio e delle emozioni che attraverso di esse l'autore vuole comunicare.

Pubblichiamo l'intera puntata del programma, che è possibile anche riascoltare o scaricare in podcast dal sito di ufficiale di "Qui comincia".

Ascolta qui la puntata del 26 maggio Visita l'argomento
 

Franco Carlisi
Franco Carlisi

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30/05/2011

Racconti. "Un tuffo nel passato" - Capitoli 9° e 10°; di Carmelo Luparello

 

Prof. Carmelo Luparello
Prof. Luparello


UN TUFFO NEL PASSATO
di Carmelo Luparello

Cap. IX

          Tra le persone corrette di quel tempo, (qualcuno che lo ha conosciuto e praticato lo ha definito onestissimo), c’era anche “Sasà” cioè Rosario. Faceva lo spazzino, anche se negli ultimi tempi badava all’Ufficio sanitario.
          Era amico di tutti e non litigava mai con nessuno, per questo tutti gli volevano bene. E tutti, grandi e piccini, lo chiamavano Sasà, e lui non si offendeva mai, se anche un bambino gli dava del tu. Ecco per cui il cognome non l’ho mai saputo se non in tempi assai recenti: era per tutti Sasà. Il cognome non era necessario. E come Sasà lo voglio ricordare, sebbene adesso ne conosca anche il cognome.
          Era questo, purtroppo, un periodo piuttosto triste per tanta gente. Non per niente era stato creato l’ECA, cioè l’Ente comunale di assistenza che, nelle intenzioni di chi l’aveva istituito, avrebbe dovuto aiutare i più diseredati elargendo loro dei sussidi, sia in denaro sia in natura. La sede dell’ECA era all’inizio di via Fonte, in un palazzo di proprietà del Comune.
          Capo dell’ufficio era “don Filippu Gueli” coadiuvato da un certo signor Gaetano Buscemi.
          In quegli anni non era difficile che arrivasse in paese, forse dalla provincia di Palermo o di Catania, il cantastorie che attorno a sé attirava sempre tanta gente, specialmente “di li chiazzalora”, cioè di tutti coloro che, non avendo altro da fare, trascorrevano il loro tempo in piazza.
          Il cantastorie si fermava al centro della piazza, sistemava alla meglio un treppiede, vi stendeva sopra una tela suddivisa in vari riquadri ognuno dei quali conteneva un’immagine che rappresentava un episodio della storia che il bravo uomo si accingeva a cantare, aiutandosi con una bacchetta e con la chitarra.
          Ricordo che ogni storia iniziava, più o meno, con questi versi:
          “Ascuntati miei cari signori, / una storia vi vuogliu cuntari”, cioè:
          “Ascoltate miei cari signori, / una storia vi voglio raccontare”.
          Quando gli assassini (o l’assassino) venivano presi, (perché la storia narrata aveva quasi sempre come tema, un omicidio la cui descrizione aveva strappato le lacrime a molti che stavano ad ascoltare) non mancava mai uno scroscio d’applausi sinceri per i carabinieri che li avevano scoperti ed arrestati.
          Alla fine il cantastorie passava attraverso la folla che, “per non sentirsi costretta a pagare” comprando la storia in versi che aveva appena ascoltato, incominciava, prima lentamente, poi sempre più velocemente, a diradarsi fino a scomparire del tutto.
          Talvolta incontravo un uomo lacero, con una gabbia che teneva al collo. Dentro la gabbia aveva un pappagallino che, quando gli apriva il piccolo sportello, prendeva col becco “la pianeta” perché il padrone la consegnasse, dietro il pagamento di una ben misera moneta, a qualcuno che l’aveva richiesta perché potesse sapere, in anteprima, qualcosa del suo futuro.
          “La pianeta” era infatti un foglio di carta piegato su cui era scritto un oroscopo. Ogni “pianeta” costava, se non ricordo male, dieci lire.
          Solo gli impiegati e i minatori se la passavano bene, anche se questi ultimi spesso, per avere i soldi, dovevano scendere in sciopero. Ed io li vedevo in corteo per le strade, mentre gridavano: “Li sordi vuliemu”, cioè: “Vogliamo i soldi”.
          In proposito mi racconta il signor Salvatore Caltagirone, ex consigliere al Comune di Grotte per la socialdemocrazia che anni prima, in difesa dei minatori, si era levata forte la voce di Peppe Del Monte che era un comunista, uno di quelli che alla politica ci credevano veramente, come mezzo di difesa dei lavoratori, chiedendo che ai minatori fossero pagate tutte le spettanze.
          Per questo ci furono delle risse durante una delle quali in mano ai padroni sarebbe spuntata una pistola che doveva servire per dare una lezione al giovane Peppe Del Monte che, figlio di un miserabile stagnino, si era permesso di aizzare i minatori contro di loro.
          Pensavano certamente che davanti ad una pistola, il Del Monte avrebbe avuto paura e se ne sarebbe stato zitto e avrebbe fatto magari marcia indietro.
          Ma non fu così perché Peppe Del Monte denunciò il fatto ai carabinieri, chiedendo che fossero interrogati, come testimoni, anche i minatori.
          Me questi, forse per paura di rappresaglie da parte del padrone che sicuramente li avrebbe licenziati, negarono ogni cosa, asserendo di non avere visto nessuna arma da fuoco.
          Peppe Del Monte venne condannato e forse da quel momento pensò di emigrare in America, cosa non facile perché allora non poteva trasferirsi in America, intendendo per America gli Stati Uniti, chi era comunista o manifestava simpatie per quel partito che, in tutto l’Occidente, era additato come servo dell’Unione Sovietica. Erano gli anni della guerra fredda, durante i quali anche i preti erano schierati contro l’URSS, di cui si dicevano peste e corna.
          Comunista allora significava rivoluzionario ed essere contro tutto il mondo occidentale. Come oggi alcuni aderenti a certi movimenti estremisti islamici.
          Secondo alcune voci, Peppe Del Monte avrebbe aggirato l’ostacolo con una pubblica abiura della sua fede politica, secondo altre avrebbe chiesto scusa al padrone delle miniere che, con un atto di magnanimità, lo avrebbe perdonato, permettendogli, in questo modo, di attraversare l’Oceano. O forse se ne voleva solo sbarazzare togliendoselo dai piedi. Si dice che sia tornato per qualche giorno in paese, in occasione del funerale di una parente, ma che poi abbia fatto rientro in America dove morì.

Cap. X

          Tra gli impiegati, mi sono rimaste impresse nella mente “alcune guardie comunali”. Una era “don Lillu Zaffutu”, cioè “don Calogero Zaffuto” che io ricordo sempre vestito di nero per un terribile lutto che lo aveva colpito: la morte del figlio in un incidente stradale accaduto nel Corso Garibaldi, proprio dove la strada si restringe, a pochi metri dalla sua abitazione.
          Non ricordo che tra lui e la mia famiglia ci fossero particolari legami di amicizia, tuttavia, per il suo modo di fare sempre gentile, mi riusciva assai simpatico.
          L’altra era “don Mimiddru La Rosa”, cioè don Domenico La Rosa, l’altra ancora era Licata, amico intimo di mio padre, che aveva anche un fratello calzolaio, che lavorava a “Santa Nicola”.
          Infine ricordo il comandante delle guardie, Stefano Zaffuto, genero del sindaco Bellomo.
          “A la funtana” aveva il suo ufficio, forse per ragioni di servizio, in una piccola casa fatta di un solo vano a pianoterra e oggi sparita, perché abbattuta per rendere più spaziosa la piazza, il guardiano dell’acqua, Totò Vinti, a cui le donne spesso si rivolgevano quando non si potevano mettere d’accordo su chi dovesse, per prima, attingere l’acqua.
          Tante volte, per questo motivo, quando il signor Vinti non c’era, le donne se le davano di santa ragione e ognuna rompeva la “quartara” dell’altra.
          - Accussì, né tu, né iu, pezza di buttana”. Cioè: Così né tu, né io, pezza di puttana.
          - Buttana a mia? La vera buttana si tu, che ti rii la vesta e ti la fa cu “don Luigiuzzu Pinnàcula”, cioè : - La vera puttana sei tu, che ti sollevi la veste e te la fai  con “don Luigino detto Pinnacula” ovvero “Sbrendolino”.
          E la battaglia riprendeva in mezzo alle grida e talvolta anche alle risate, ma più spesso alle imprecazioni, delle altre donne e degli uomini che avevano fretta di riempire le “quartare” e tornare a casa perché magari in quel momento aveva incominciato a piovere o faceva freddo.
          Di quei tempi ricordo ancora “lu vanniaturi”, cioè il banditore che, dietro una certa ricompensa, andava in giro per le strade principali del paese ad annunciare, con voce alta, lo smarrimento di qualche animale o un’ordinanza del Sindaco.
          “O signuri me - lo sentivo spesso gridare - cu ha truvatu na crapa, ca c’è lu viviraggiu”, cioè: “O signori miei, chi ha trovato una capra che c’è la ricompensa!”.
          C’era anche “lu stiddraru,” che era un taglialegna e, con una grossa scure sopra la spalla, andava in giro per le strade del paese, gridando: “Cu a va fari steddri!” cioè: “Chi deve spaccare la legna!”.
          Quando qualcuno lo chiamava, egli subito si metteva a lavoro e, manovrando la scure con tutte e due le mani, spaccava la legna, riducendola “a steddri” cioè in parti tali che potevano entrare nel focolare o “nella cucina economica”, che doveva essere una cucina a legna, ma con più fornelli.
          Se si trattava di un grosso ceppo, “lu stiddraru” usava “lu cugnu” che era uno strumento tagliente da un capo e grosso dall’altro a piramide che, percosso da una grossa mazza, aveva la forza di penetrare e fendere il ceppo.
          Nel mese di settembre arrivavano “li caramignuoti”, che erano delle persone abili nel potare gli alberi. Si fermavano in paese alcuni mesi, perché, dopo la potatura dei mandorli, bisognava potare anche gli ulivi. E non era cosa che in paese tutti sapevano fare. I più bravi dei “caramignuoti” erano quelli che provenivano da Messina, “li missinisi”, cioè messinesi, sinonimo, appunto, di provetti potatori.
          Una o due volte la settimana arrivava da Racalmuto “lu salinaru”, cioè il salinaio che, con il mulo o con l’asino, veniva a vendere il sale, girando per le strade del paese.
          “Cincu liri un munnieddru di sali”, cioè: “Per cinque lire vi dò un mondello di sale”, gridava il salinaio, mentre con una mano tirava, per la cavezza, il mulo o l’asino.
          Cinque lire corrispondono oggi, più o meno, ad un quarto di centesimo, valore che dalle moderne zecche europee non viene preso più in considerazione, ma che allora permetteva di comprare non solo quella quantità di sale, ma anche altro.
          Un mondello corrisponde, all’incirca, a litri quattro, ed è la quarta parte del “tumminu”, cioè del tumulo.
          Quando mia madre sentiva gridare il salinaio, usciva in strada e comprava il sale, generalmente un mondello, o anche di più, se doveva salare le acciughe o fare l’estratto di pomidoro.
          C’era anche chi s’improvvisava commerciante e vendeva “vesti miricani”, cioè vesti provenienti dall’America, che le donne di quella terra non indossavano più.
          Ogni veste, che era piuttosto grande, larga, e dai fiori di un colore sgargiante, simbolo dell’opulenza statunitense, veniva venduta per duecento - duecentocinquanta lire.
          L’arrivo di queste vesti fu l’occasione buona perché tante donne potessero avere un cambio più frequente di abiti, comprati a un prezzo, tutto sommato, molto contenuto.
          Di commercianti “di vesti miricani” ne ricordo soltanto uno, ma sicuramente dovevano essere di più.
          Si chiamava “lu zì Jacu P.” cioè “lo zio” Giacomo P.
          Era un uomo, me lo ricordo benissimo, assai buono, non alto, anzi basso, e col volto scavato, emaciato, direi, che lavorava giorno e notte, e non solo in campagna. Metteva le vesti in una “bardanella”, che era come una grande stoffa impermeabile, se la caricava sulle spalle e girava per le vie e non solo di Grotte, a vendere “vesti miricani”.
          Per qualche tempo prese in affitto anche un locale a pianoterra, in via Giovanni Meli, sotto la chiesa Madre, proprio di fronte al cinema Marconi.
          In quel locale “Lu zì Jacu” vi teneva esposte, appese a un filo di ferro, attaccato alle pareti, “li vesti miricani”.
          Capitava spesso, che io, essendo molto amico dei figli, lo incontrassi in casa, ma lui, a qualsiasi ora ci andassi, non dava mai segni d’insofferenza, anzi se aveva qualcosa conservata, l’andava a prendere e me l’offriva.
          Ugualmente gentile era la moglie, ma non ne ricordo il nome, forse, “la zà Tota”, cioè “la zia Antonia”.
          C’era anche P., la sorella di Totu, una ragazza a posto, senza grilli per la testa e molto studiosa.
          Un negozio che allora andava per la maggiore e che esiste ancora oggi era quello di stoffe del cav. Morreale che ogni sera si riempiva di venditori ambulanti che vi compravano tutta la roba che avrebbero rivenduto (o speravano di rivendere) il giorno dopo nei vari paesi e che sistemavano nella bardanella come  “zio” Giacomo P.
          Mi ricordo che pure mia madre ci andava qualche volta per comprarmi uno scampolo per farmi confezionare un vestito dal suo sarto di fiducia.
          Un altro negozio di tessuti si trovava in Piazza Marconi ed era gestito dal signor Francesco Cipolla. Un po’ più sotto, nello stesso lato della Chiesa Madre, secondo quello che mi raccontano, ma io non lo ricordo, ci doveva essere un altro negozio di tessuti, gestito da don Giovannino Napoli o, molto più probabilmente, da sua madre signora Teresa chiamata in dialetto “la za Trisa”.
          Di quei tempi ricordo pure “lu zì Totu Maida” cioè “lo zio” Antonio Maida che abitava nel quartiere Acquanova ed era un coltivatore diretto. Mi offriva, ogni volta che andavo a casa sua, una bottiglia di vino. E se tentavo di rifiutarla, lui insisteva tanto che, alla fine, dovevo per forza accettarla.
          - Itici a pigliari na buttiglia di vinu a Carmilinu -, cioè: - Andate a prendere una bottiglia di vino a Carmelino - diceva ai figli, che l’andavano a prendere.
          E se mi incontrava per la strada, non mancava mai di offrirmi, invece del vino che non aveva appresso, un sorriso di gioia per avermi rivisto.
          Persone buone queste, soprattutto perché quello che offrivano, lo offrivano col cuore e non nascondevano mai un secondo fine
.

Carmelo Luparello

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 30 maggio 2011.
Per gentile concessione dell’Autore.
© Riproduzione riservata.
  

 

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30/05/2011

Lettere. L'insegnamento del dialetto a scuola, una legge da apprezzare; di Aristotele Cuffaro

 

L'insegnamento del dialetto a scuola, una legge da apprezzare

Riceviamo e pubblichiamo.

"Com'è ben noto è stato approvato, in maniera bipartisan, il disegno di legge regionale sull’insegnamento del dialetto a scuola, per meglio precisare, sull’insegnamento della storia, della letteratura e del patrimonio linguistico siciliano. Primo firmatario e relatore è un deputato dell’UDC, l’onorevole Totò Lentini che spiega la necessità della legge, nei tre gradi scolastici, per ampliare l’offerta formativa salvaguardando il patrimonio linguistico culturale.
Volevo rendere, pertanto, pubblica la mia soddisfazione per una legge che permetterà di dare consapevolezza della propria storia letteraria dialettale, nello sviluppo formativo, alle future giovani generazioni. Nel 1953 Pier Paolo Pasolini nella rivista “Belli” di Mario dell’Arco aveva posto dei quesiti ai poeti dialettali maggiormente affermati nella penisola di quel periodo:
1)      Perché scrivi in dialetto e non nella lingua letteraria?
2)      La poesia dialettale fa parte della letteratura italiana o di quella regionale?
3)     Ci sono delle specifiche istanze di impegno sociale nell’uso del dialetto?
Da quella inchiesta Pasolini pubblica, nel numero di maggio della stessa rivista, le conclusioni.
Per la maggior parte dei poeti:
1)      l’utilizzo del dialetto, nel componimento poetico, è indispensabile perché ha delle qualità proprie del “mezzo espressivo immediato”;
2)      la loro opera si collocava nella sfera poetica e non letteraria;
3)      l’impegno sociale non era stato inteso nel senso più moderno e attuale della parola.
Pasolini capì che si stava vivendo un periodo di transizione passando da una letteratura poetico -dialettale bozzettistica e populista ad una realistica politicamente impegnata. Tra i poeti che hanno consolidato negli anni del secondo Novecento l’impegno sociale nelle proprie fatiche letterarie, Ignazio Buttitta, Nino Pino, Santo Calì ed altri. In quel periodo ed esattamente tra il 1957 ed il 1960 in Sicilia vengono pubblicate due antologie: “Poesia Dialettale di Sicilia” a cura del gruppo poeti siciliani “Alessio Di Giovanni” (Palermo) ed a Catania “Poeti Siciliani d’oggi” a cura di Aldo Orienti e Carmelo Molino. Le due antologie, anche se non offrono un panorama completo della presenza di poeti dialettali nell’isola, hanno l’importante merito di aver fatto uscire la poesia dialettale dall’isolamento immettendola nel circuito della cultura contemporanea.
Dall’ultimo trentennio ad oggi, a mio avviso, la poesia dialettale in Sicilia si configura in una doppia veste ed esattamente come “esame di coscienza” e “caparbia battaglia morale e culturale”. I poeti più rappresentativi di questa forma presenti nelle diverse aree dialettali della Sicilia sono: Salvatore Di Marco di Palermo, Umberto Migliorisi e Pippo di Noto di Ragusa, Gaetano Capuano dell’ennese, dell’area nissena Lina Riccobene, Mimmo Galletto di Agrigento, del trapanese Marco Scalabrino, del messinese Filippo Giordano, Paola Fedele ecc… .
La forza del dialetto e della sua poesia si avverte quando vi è l’esigenza di un linguaggio più adatto a trasmettere sensazioni e concetti complessi di non facile comunicazione. Il poeta dialettale si rende consapevole del fatto che la propria tensione ideologica e sociale non può essere espressa con la lingua nazionalmente parlata.
Attenzione! La mia considerazione è a tre anni luce di distanza dal fanatismo Leghista che vuole trasformare il padano in lingua ufficiale del nord.
Noi abbiamo una bellissima lingua ufficiale che dobbiamo custodire con molta gelosia e che ci ha aiutato nel processo di unificazione nazionale, attraverso l’abbattimento dell’analfabetismo, specie nel meridione peninsulare. Nello stesso tempo, però, “La Madre Lingua” rafforza e caratterizza la tradizione, il costume, la storia di un popolo. Finalmente una legge da apprezzare".

 

   

Aristotele Cuffaro
 

 

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29/05/2011

Scuola. Elena Degan vincitrice del Premio Letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Scuola"

 

Premio Letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Scuola"
Locandina

Premio Letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Scuola"
Vedi le foto

Premio Letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Scuola"
Video 1^ parte

Premio Letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Scuola"
Video 2^ parte

Entusiasmo, partecipazione, spontaneità; queste le caratteristiche della 4^ edizione del premio letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Scuola", promosso dall'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" e dal Comune di Grotte.
Gli interventi della cerimonia conclusiva, di votazione e proclamazione del vincitore, che si è svolta il 21 maggio 2011, sono stati  coordinati da Egidio Terrana. La manifestazione è iniziata con il saluto al presidente della Giuria - lo scrittore e giornalista Gaetano Savatteri - e la presentazione delle tre autrici finaliste: Alessia Shadow, con il libro "Alex alla scoperta dei mondi magici", edizioni Gruppo Albatros Il Filo; Maria Giovanna Mirano, con il libro "Il mercante di pace", edizioni Flaccovio; Elena Degan, con il libro "Ma l'aria non c'era", edizioni Gruppo Albatros Il Filo. Dopo l'Inno di Mameli, la parola è passata al Dirigente Scolastico dott.ssa Stefana Morreale, che ha dato il saluto di benvenuto alle autrici ed agli ospiti, ringraziando quanti hanno collaborato alla realizzazione del premio. Un saluto ed un incoraggiamento è venuto anche dal dott. Nicolò Lombardo, già Provveditore agli Studi della provincia di Agrigento. Il sindaco di Grotte, rag. Paolo Pilato, nel suo intervento, ha riconfermato l'impegno dell'Amministrazione comunale - che ha promosso e supportato finanziariamente l'iniziativa - nel favorire la diffusione della cultura, soprattutto nei riguardi del giovani.
Come di consueto, dopo la lettura di alcuni brani tratti dai testi finalisti, tra gli alunni e le autrici si è instaurato un dialogo fatto di domande che hanno trovato risposte esaustive. Di seguito, il presidente Savatteri ha dato lettura delle motivazioni per il conferimento delle pergamene alle autrici. Una novità di questa edizione è stata rappresentata dal concorso interno di produzione poetica e letteraria, rivolto agli stessi alunni, dal titolo "Scrittori si diventa". Tra le poesie ed i racconti, scritti dai ragazzi e pubblicati un blog scolastico dedicato, i tre migliori sono stati premiati. I loro autori, Claudia Agnello, Alfonso Aquilina e Sharon Zaffuto, hanno ricevuto due libri dello scrittore Leonardo Sciascia ed un attestato di "credito formativo" utile ai fini dell'esame di diploma di scuola secondaria di 1° grado. Tra i finalisti, il titolo di vincitore è stato assegnato ad Alfonso Aquilina. Guidate dal presidente di giuria, le operazioni di voto in diretta - da parte della giuria ristretta composta  da trenta alunni, tre per ogni classe, scelti tra coloro che hanno mostrato particolare motivazione nella lettura delle opere letterarie in concorso - e di scrutinio si sono svolte in un clima di intensa partecipazione. Indiscutibile il responso finale che ha visto trionfare il libro "Ma l'aria non c'era", della più giovane tra le finaliste, Elena Degan, alla sua prima opera letteraria. "Non sono una secchiona... tutti voi potete arrivare dove sentite di poter arrivare"; queste le prime parole della vincitrice, studentessa del liceo classico, visibilmente commossa, che si aggiudica il premio in denaro di 1.000 euro. Grandi applausi meritati anche alle altre due finaliste. Dopo due brevi interventi, da parte dell'Assessore alla Pubblica Istruzione Maria Ausilia Infantino e del Presidente del Consiglio d'Istituto Giovanni Castronovo, sono stati consegnati diversi omaggi alle gradite ospiti: fiori, un piatto ornamentale in ceramica ed una copia del libro fotografico "Valzer di un giorno" di Franco Carlisi - mostra che verrà presentata prossimamente alla Biennale di Venezia -.
La manifestazione si è conclusa con il saluto del Dirigente Scolastico e l'arrivederci alla prossima edizione.

Carmelo Arnone
29 maggio 2011
© Riproduzione riservata.

Pubblichiamo le immagini e le riprese della manifestazione (video e 86 foto di © Associazione Culturale "Punto Info").
 

Premio Letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Scuola"
Video 3^ parte

Premio Letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Scuola"
Video 4^ parte

Premio Letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Scuola"
Video 5^ parte

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28/05/2011

Musica. L'orchestra scolastica di Grotte al concorso "Euterpe - Mediterraneo in Musica"

 

L'orchestra scolastica di Grotte al concorso "Euterpe - Mediterraneo in Musica"
Manifesto

L'orchestra scolastica di Grotte al concorso "Euterpe - Mediterraneo in musica"
Al Palacongressi

L'orchestra scolastica di Grotte al concorso "Euterpe - Mediterraneo in musica"
In Via Atenea

L'orchestra scolastica di Grotte al concorso "Euterpe - Mediterraneo in musica"
Premiazione

Si è conclusa, con un ottimo risultato per l'Orchestra scolastica dell'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte, la settima Rassegna-Concorso "Euterpe: Mediterraneo in Musica", che si è svolta ad Agrigento dal 17 al 21 maggio, manifestazione alla quale hanno partecipato le scuole secondarie di 1° grado ad indirizzo musicale, provenienti da ogni parte d'Italia.
L'Orchestra del "Roncalli", arricchita dal coro delle quinte classi della scuola primaria dello stesso Istituto, ha partecipato al concorso presentando un progetto interdisciplinare con musica, canzoni e testi, in ricordo del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Martedi 17 maggio, sul palco del Palacongressi al Villaggio Mosè, i giovani grottesi diretti dalla prof.ssa Erika Greco hanno presentato i brani: Va pensiero, Inno di Garibaldi, Addio mia bella addio, Roma nun fa' la stupida, Io te voglio bene assaie, Marenariello, O sole mio, Funiculì funiculà, Il canto degli italiani. Tra le letture proposte, la poesia "Ninna nanna della Guerra, di Trilussa. Dopo la prova concorsuale, l'intero ensamble si è portato all'inizio di Via Atenea, ad Agrigento, dove ha riproposto al pubblico cittadino gli stessi brani, arricchiti da "Bella ciao" e dall'intervento dell'Ispettrice Scolastica del MIUR dott.ssa Giovanna Zaffuto, responsabile regionale per l'adozione dello "strumento musicale" nelle scuole siciliane.
Fra le trentuno scuole partecipanti, l'Istituto grottese è stato uno degli otto selezionati, quale finalista, per partecipare alla serata conclusiva del concorso, sabato 21 maggio sempre al Palacongressi del Villaggio Mosè. Durante la manifestazione, presentata da Egidio Terrana, l'Orchestra del "Roncalli", diretta per l'occasione dalla prof.ssa Caterina Pistone, ha proposto il brano "Inno di Garibaldi", al termine del quale ha ricevuto, dalle mani del prof. Claudio Montesano, il Premio "Valle dei Templi" (ex aequo con la scuola "Capuana" di Siculiana) per il miglior progetto musicale interdisciplinare, con la seguente motivazione: "Per l'impegno dimostrato nel ricordare i valori delle nostre radici siciliane inserite nell'attualità dell'Unità d'Italia e nel suo 150° anniversario, in un contemporaneo voler sottolineare i valori positivi della nazione". Oltre alla pergamena, alla scuola grottese è stato consegnato un premio in denaro di 250 euro. Il Dirigente Scolastico dott.ssa Stefana Morreale, nel ricevere il Premio, si è così espressa: "Un progetto che è un fiore all'occhiello della nostra scuola. La scuola ad indirizzo musicale è stata fortemente voluta dal collegio dei docenti. Siamo in un periodo in cui sta raccogliendo i frutti. Dietro questo progetto c'è molto impegno degli insegnanti di strumento musicale ma anche degli insegnanti curriculari, perchè c'è un'interazione e una collaborazione molto stretta; e anche delle famiglie che intendo ringraziare questa sera perchè hanno accompagnato e sostenuto i loro figli, così come in molte occasioni. Abbiamo avuto la rappresentazione di un recital molto arricchito nei suoi particolari al teatro Regina Margherita, giorno 16; li hanno accompagnati giorno 17, li stanno accompagnando adesso, li hanno sostenuti e incoraggiati perchè hanno ragazzi molto impegnati, che hanno famiglie impegnate e che credono molto nella nostra scuola ed a quello che la scuola propone". Nel successivo intervento, la prof.ssa Caterina Pistone ha ricordato anche l'impegno degli altri colleghi di strumento musicale e dei docenti di Lettere, che hanno contribuito alla realizzazione del progetto interdisciplinare, ed ha invitato i presenti ad assistere alla replica integrale dello spettacolo musicale, mercoledi 1 giugno alle ore 20.30 in Piazza Umberto I a Grotte.

Carmelo Arnone
28 maggio 2011
© Riproduzione riservata.

Pubblichiamo le riprese della manifestazione (video di © Associazione Culturale "Punto Info").
 

 

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28/05/2011

Comune. Programma della "Notte Tricolore", per celebrare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia

 

"Notte Tricolore" per celebrare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
Manifesto

Il Comune di Grotte e l'Associazione Politico-Culturale "Città Futura", in occasione dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, promuovono la "Notte Tricolore", con la Direzione Artistica di Salvatore Bellavia. "Infelice il popolo che non ha memoria dei suoi eroi", è questo lo slogan scelto per la manifestazione.
Tra le iniziative in programma, mercoledi 1 giugno alle ore 18.30 nel Palazzo Municipale, un incontro-dibattito sulla fase post-unitaria dell'Italia sul tema "Tra mito, memoria e tradizione". L'incontro, che sarà moderato da Egidio Terrana, prevede gli interventi del sindaco Paolo Pilato e del presidente del Consiglio comunale Angelo Collura. Relazioneranno sul tema: Giuseppe Mancuso, Valentina Camminneci, Adalgisa Monreale e Mimmo Butera.
Alle ore 20.30, in Piazza Umberto I, si svolgerà uno spettacolo dell'Orchestra Scolastica dell'Istituto Comprensivo "A. Roncalli" di Grotte, diretta dalla Prof.ssa Erika Greco: musiche, canzoni e letture per rievocare il lungo cammino dell'Italia dal 1860 al 1960.
A seguire, per tutta la notte tra il 1° ed il 2 Giugno - Festa della Repubblica -, lungo il Viale della Vittoria ed il Corso Garibaldi, "Notte Tricolore" animata dagli artisti e dalle Associazioni Culturali operanti nel territorio.
 

 

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28/05/2011

Lettere. Tagli alla scuola pubblica e sovvenzioni alle private; di Pietro Zucchetto

 

Pietro Zucchetto
Pietro Zucchetto

Riceviamo e pubblichiamo.

"I continui tagli alla scuola pubblica e le sovvenzioni alle scuole private stanno portando la scuola allo sfascio: però gli unici ad accorgercene siamo noi utenti, impossibilitati ad iscrivere i nostri figli negli istituti a pagamento, mentre coloro che “possono” non si accorgono del problema.
Infatti mentre per le scuole pubbliche ci sono sempre meno soldi e si tagliano oltre che nelle supplenze anche negli insegnanti di sostegno o nei piccoli acquisti a cominciare dalla carta igienica e dai detersivi, per le scuole “private” non esiste alcun problema, i finanziamenti comunque arrivano ed i tagli “non esistono”.
La politica portata avanti in questo periodo dal Governo Nazionale va in questa direzione e non ci possiamo far niente: dobbiamo subirla e dobbiamo sperare in altri momenti con altri Amministratori. Ma a livello locale, forse è meglio che ci diamo una mossa, e se c'è qualcosa che ci sembra non essere stata concepita per il fine ultimo del bene collettivo o per il bene dei nostri ragazzi, ci dobbiamo far sentire e dobbiamo cercare di far capire a chi partorisce queste belle pensate le nostre ragioni. Noi vogliamo solo il bene dei nostri ragazzi e lavoriamo solo per questo. Quando intravediamo che certi discorsi serpeggiano in mezzo a noi con il solo fine ultimo di far quadrare i conti e di ottenere dei vantaggi a livello personale, noi dobbiamo pretendere che ci ascoltino e dobbiamo cercare in tutti i modi di far valere il nostro buon fine che altro non è che il bene dei nostri ragazzi".

 

   

Pietro Zucchetto
 

 

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28/05/2011

Scuola. Referendum sulla "settimana corta", la scelta ai genitori

 

Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" - Grotte (AG)

Sabato 4 giugno, dalle ore 08.00 alle ore 13.00, all'interno del plesso "Roncalli" al Viale della Vittoria, si svolgeranno le operazioni di voto per la consultazione alla quale sono chiamati i genitori degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola elementare, e  delle classi prime e seconde della scuola media dell'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte.
I genitori sono chiamati ad esprimere il proprio parere sulla cosiddetta "settimana corta".
E' probabile che il quesito che troveranno sulla scheda sia il seguente:

Si dichiara di

     ACCOGLIERE la proposta deliberata dal Collegio dei docenti
inerente alla settimana corta, per l'anno scolastico 2011/2012;
Orario scolastico dal lunedi al venerdi: dalle ore 08.00 alle ore 13.40.

     NON ACCOGLIERE la proposta deliberata dal Collegio dei docenti
inerente alla settimana corta, per l'anno scolastico 2011/2012;
e di voler mantenere l'attuale orario scolastico.

La consultazione avverrà a scrutinio segreto e potrà votare un solo genitore per alunno; non sarà necessario raggiungere un quorum, quindi sarà valida qualunque sia il numero dei votanti. L'opzione che raggiungerà la maggioranza dei consensi sarà vincolante per la decisione che verrà successivamente deliberata dal Consiglio d'Istituto.
 

 

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27/05/2011

Scuola. "Ridurre quei tempi sarebbe un delitto"; di Carmelo Luparello

 

Istituto Comprensivo "A. Roncalli" di Grotte: plesso "A. Roncalli"
Istituto "Roncalli"

Riceviamo e pubblichiamo.

"Carissimo Direttore,
ho letto l'editoriale “Grotte, difendi la tua scuola” e devo dire che sono d'accordissimo con Lei.
Ridurre i giorni di scuola da 6 a 5 sarebbe come dire: Per cinque giorni ti metto all'ingrasso, poi, il sabato e la domenica, per farti riposare, ti tengo a digiuno.
A qualcuno, forse, ciò può fare comodo, non certamente ai ragazzi e, penso, neppure ai docenti che del sabato non saprebbero cosa fare perchè molti uffici pubblici di sabato sono chiusi.
I ragazzi, per potere apprendere meglio, hanno bisogno, lo sappiamo tutti, dei loro tempi e non, come si dice a Grotte, di  essere cafuddrati.
Ridurre quei tempi sarebbe un delitto.
Cordialmente".
Carmelo Luparello

 

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26/05/2011

Comune. Nominativi degli scrutatori per i referendum popolari del 12 e 13 giugno 2011

 

Referendum del 12 e 13 giugno 2011.

La Commissione Elettorale Comunale, convocata nella sede del Comune in pubblica adunanza per il giorno 23 maggio 2011, alle ore 17.00, ha proceduto alla nomina, tramite sorteggio, degli scrutatori destinati agli uffici di sezione per i referendum popolari di domenica 12 giugno e lunedì 13 giugno 2011.

Pubblichiamo l'elenco degli scrutatori nominati, e la relativa sezione.

Sezione n° 1: Morgante Luana M.; Castronovo Pierina Jaquel; Scibetta Giuseppina.

Sezione n° 2: Ciraolo Salvatore; Ciraolo Anna; D'Ina Calogera.

Sezione n° 3: Palumbo Salvatore Mich.; Agnello Salvina; Aquilina Calogero.

Sezione n° 4: Ferri Antonio; La Rosa Michele; Alfano Rosetta.

Sezione n° 5: Caltagirone Silvana; Di Bella Giovanna; Agnello Pietro.

Sezione n° 6: Tirone Giuseppe; Rotolo Filippo; Zucchetto Lidia.

Sezione n° 7: Morreale Giusy; Criminisi Carmela; Mule' Carmelo.

Sezione n° 8: Costanza Giuseppe; Di Liberto Raimondo; Zaffuto Melchiorre.

Sezione n° 9: Brucculeri Giovanni; Aquilina Graziella; Cumbo Debora.

Sezione n° 10: Lo Presti Elisa; Carlisi Angelo; Arnone Angelo.

Sezione n° 11: Arnone Venerando; D'Aleo Salvatore; Spitali Giuseppina.

Sezione n° 12: Licata Salvatrice; Sbrazzato Fabio; Casalicchio Mirella.

Il nostro articolo su "La Sicilia" Visita l'argomento
 

 

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25/05/2011

Comune. "Unità d'Italia e ruolo della Sicilia"; conferenza di Gaspare Agnello

 

150° anniversario dell'Unità d'Italia
Inno

Il Comune di Grotte, in collaborazione con l'Associazione Culturale "Luchino Visconti" e con l'AICS - Associazione Italiana Cultura e Sport - (Comitato provinciale di Agrigento), tra le varie iniziative in occasione della celebrazione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, propone una conferenza di Gaspare Agnello.
Sabato 28 maggio, alle ore 18.45 presso la biblioteca comunale "M. L. King" di Grotte, il prof. Agnello relazionerà sul tema: "Unità d'Italia e ruolo della Sicilia", sulla base della produzione letteraria riferita al periodo storico in considerazione (Il Gattopardo, I Vicerè, I vecchi e i giovani...). La manifestazione, che sarà aperta dal saluto del sindaco Paolo Pilato, sarà introdotta da Salvatore Bellavia e si avvarrà dell'intervento artistico di Giusy Carreca.

Conferenza di Gaspare Agnello su
"Unità d'Italia e ruolo della Sicilia"
Biblioteca Comunale "M. L. King"
Grotte, 28 maggio 2011 - ore 18.45
Ingresso libero

 

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24/05/2011

Comune. "Notte Tricolore" per celebrare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia

 

"Notte Tricolore" per celebrare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
Manifesto


Il Comune di Grotte
con le Associazioni Culturali operanti nel territorio

per il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia
presentano la

NOTTE TRICOLORE

1° GIUGNO 2011

Appuntamento a tutta la cittadinanza dalle ore 18.00.

 

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24/05/2011

Sport. Rinasce la Polisportiva "Athena"; non solo tennis

 

Rinasce la Polisportiva "Athena".

Riceviamo e pubblichiamo.

"LA POLISPRTIVA ATHENA “RINASCE”

         
A tutti coloro che partecipano alle attività della Polisportiva Athena, a chiunque volesse cominciare a farlo da adesso, e a chi è semplicemente curioso di conoscere questa grande famiglia fondata sulla voglia di divertirsi e divertire, sulla passione per lo sport e sull' amicizia.
          Domenica 29 Maggio 2011 alle ore 16.00, presso il campo comunale da tennis di Grotte sito in Via Comitini, si terrà un incontro per discutere di una serie di "impegni" che la Polisportiva Athena vuole prendersi con i propri soci e con i propri ragazzi. Impegni che riguardano soprattutto una migliore gestione e organizzazione delle attività della Polisportiva stessa per guidarla verso una nuova rinascita, creando un modo migliore di sfruttare le proprie capacità grazie all'impegno di tutti.
          Vogliamo dare a questa società storica orizzonti più ampi dal punto di vista delle attività. Vogliamo rinnovarla, migliorarla. Fino ad ora non abbiamo fatto nient'altro che tenerla in vita grazie all'impegno di pochi, adesso chiediamo la collaborazione di tutti per portarla avanti e dargli ciò che realmente merita.
          Ci siamo ritrovati a vedere la società spiccare il volo durante le attività estive tra cui l'organizzazione del "Grotte Open", torneo tennistico che nella scorsa edizione ha visto partecipare tennisti provenienti da altri circoli della provincia, per poi però ricadere nel buio subito dopo.
          In questi giorni si stanno svolgendo alcuni "mini tornei" legati all'iniziativa Giovani in Sport e ci accorgiamo di quanto attività di questo genere riescano a coinvolgere e divertire. Pertanto vogliamo creare una struttura che sia "continuamente" in grado, tramite la creazione di uno staff, di organizzare attività sportive, gestire e migliorare la società dal punto di vista economico e strutturale.
          Nei cosidetti tempi d'oro della Polisportiva, questa abbracciava diversi sport oltre al tennis, adesso non più. Questa è una delle cose che vogliamo ristabilire. Siamo convinti che se ai giocatori di bocce, di scacchi, di tennis da tavolo, gli si dà il modo di poter praticare queste attività, questi torneranno a farlo. L'obiettivo è proprio quello di creare delle basi solide su cui potersi appoggiare, e se ciò viene fatto bene, il resto verrà da sè.
          Abbiamo tante buone idee da proporre e discutere, facciamolo.
          Ricordo che l'invito è rivolto a tutti i soci, a tutti i tennisti di Grotte, ai bambini al momento impegnati con le lezioni e ai loro genitori, ma soprattutto a coloro che sono semplicemente curiosi, perchè dalla curiosità, ne siamo convinti, può nascere tanto. A chi pensa di non avere niente da poter condividere con la Polisportiva Athena, noi diciamo che si sta sbagliando e vogliamo dimostrarlo proprio in occasione di quest' incontro.
          Grazie a tutti per l'attenzione.
          Vi aspettiamo domenica 29/05/2011 alle ore 16.00 presso il campo comunale da tennis di Grotte".
 

 

   

Antonio Villardita

 

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24/05/2011

Attività. Servizi alla persona, ai minori ed ai disabili offerti dal Centro servizi socio-sanitari "Il Girasole"

 

Servizi alla persona, ai minori ed ai disabili offerti dal Centro servizi socio-sanitari "Il Girasole".
Manifesto

Laddove i servizi pubblici non riescono a far fronte ai numerosi bisogni della collettività, in particolar modo alle esigenze primarie di quella parte della popolazione che necessita di assistenza in vari campi, qui si registra l'intervento di strutture private che si fanno carico di dare risposte concrete.
Da Grotte parte l'iniziativa di un Centro Servizi Socio-Sanitari, “Il Girasole", struttura operante nella provincia di Agrigento, con sede nel nostro paese, che propone iniziative sociali e sanitarie, e risponde ai bisogni della persona, dei minori e dei disabili.
Eroga i propri servizi, avvalendosi di operatori qualificati, previa stesura di progetti individualizzati, nelle seguenti aree:
1) Servizi alla persona:
- assistenza domiciliare;
- servizio di accompagnamento (trasporto);
- disbrigo commissioni varie;
- assistenza ospedaliera;
- servizio infermieristico;
- fisioterapia - neuropsicomotricità;
- logopedia;
- podologia (callista);
- consulenza psicologica;
- segretariato sociale;
2) Servizi ai minori e disabili:
- interventi educativi finalizzati al superamento di difficoltà (disattenzione, iperattività, basso livello di autostima, basso rendimento scolastico, difficoltà comunicative e relazionali);
- interventi di promozione al successo scolastico (lezioni di recupero per alunni di scuole di ogni ordine e grado);
- interventi di promozione di un armonico sviluppo psico-fisico (consulenza pedagogica, consulenza di logopedia, interventi abilitativi e riabilitativi, consulenza psicologica);
- servizio di accompagnamento (per la frequentazione di servizi pubblici o privati - con personale qualificato, baby-sitter).
Il Centro, per l’area dedicata alla persona, propone servizi che consentono agli utenti di poter rimanere nel proprio contesto familiare. Per l’area dedicata ai minori e disabili, si occupa di organizzare, gestire e realizzare (sia a domicilio che in sede) interventi educativi e di promozione, attraverso consulenze pedagogiche, logopediche e psicologiche.

 

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24/05/2011

Chiesa. "Famiglia, Chiesa e vita buona nell'Europa della modernità"; convegno al Seminario di Agrigento

 

"Famiglia, Chiesa e vita buona nell'Europa della modernità"; convegno al Seminario di Agrigento.
Manifesto

Sabato prossimo, 28 maggio 2011, a partire dalle ore 09.30 e per tutta la giornata, presso la Sala Chiaramontana del Seminario Arcivescovile di Agrigento, l'Ufficio Diocesano di Pastorale Familiare, in comunione con l'Ufficio Cultura e lo Studio Teologico "San Gregorio Agrigentino", promuove un Convegno di Studi su "Famiglia, Chiesa e vita buona nell'Europa della modernità".
All'interno del convegno verranno trattati i temi: "Per un'etica della famiglia cristiana nel nostro tempo"; "Famiglia: fondamenti biblici e orientamenti per una pastorale della famiglia"; "La famiglia nella chiesa dei primi secoli. Attualità della prassi pastorale patristica"; "La famiglia nella società dell'Europa continentale. Opportunità e sfide nella pastorale familiare in Polonia"; "La famiglia nella società moderna maltese"; "I mezzi di comunicazione come servizio alla famiglia in Europa"; "Famiglia in difficoltà e pastorale ecclesiale nel Codice di Diritto Canonico"; "La famiglia nella società italiana. L'attuale pastorale familiare nella Chiesa di Agrigento"; "La famiglia e la Chiesa nell'attuale sfida educativa".

"Famiglia, Chiesa e vita buona nell'Europa della modernità"; convegno al Seminario di Agrigento.
Programma

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24/05/2011

Racconti. "Un tuffo nel passato" - Capitolo 8°; di Carmelo Luparello

 

Prof. Carmelo Luparello
Prof. Luparello


UN TUFFO NEL PASSATO
di Carmelo Luparello

Cap. VIII

          Tra i venditori ambulanti c’era anche “lu zì Manueli”, “zio” Emanuele, che con delle cassette, divise in vari scomparti pieni di spagnolette, elastico bianco, rotondo o “chiattu” cioè largo, piccoli specchi, rettangolari o rotondi, dotati sul retro di un filo di ferro in modo che si potessero appoggiare anche su una superficie verticale senza che cadessero, pettini e altra roba del genere, girava per le strade del paese. Era da lui che mia madre comprava sempre qualcosa: una spagnoletta, un ago, un fermaglio o un pettine o dei bottoni bianchi per le camicie.
          C’era anche “lu cangiacapiddri”, “il cambiacapelli”, che aveva, più o meno, gli stessi prodotti “di lu zì Manueli”, ma, come dice lo stesso nome “cangiacapiddri” non li vendeva, ma li cambiava con i capelli. Infatti, girava anche lui per le strade gridando: “Cu havi capiddri, ca vi li cangiu!”, cioè: “Chi ha capelli che ve li cambio!”.
          Le donne, che per settimane avevano messo da parte in un sacchetto i loro capelli, nascondendoli magari “ai piedi” del materasso, quando passava “lu cangia capiddri” li barattavano con aghi o con altri prodotti che potessero servire loro.
          Gridava pure per la strada un vecchio fotografo che veniva da Racalmuto: “Cu sa va fari lu ritrattu, ca ci lu fazzu!”, cioè: “Chi deve farsi la foto che io gliela faccio”.
          E certamente qualcuno se la faceva fare la foto, se il fotografo, quasi ogni giorno, veniva, anche a piedi, da Racalmuto fino a Grotte. E, a detta di tanti, non solo la foto.
          Bravissima a fare fotografie, quasi un’artista, era, invece, la signorina Buscarino, che nella sua abitazione di via G. Meli aveva uno studio fotografico molto avviato e rinomato.
          E fu proprio da lei che mia madre mi accompagnò un giorno per farmi una foto da mandare in Argentina a mio padre che, qualche anno prima, vi era emigrato.
          C’erano pure, a quei tempi, delle signorine che avevano a casa dei macchinari per “allèstiri pidunetta” cioè per fare calze e con essi si guadagnavano il pane. Alcune le ricordo in via Roma, altre al Sacramento, altre ancora, come “la za Pascuzza”, in via Confine.
          Anche questo era un lavoro che non faceva arricchire, tuttavia era sempre qualcosa, in un periodo in cui il lavoro scarseggiava o era poco remunerativo. D’altra parte erano moltissime le donne che le calze se le facevano loro stesse a mano, aiutandosi con degli aghi speciali.
          Spesso le vedevo queste donne sedute, di pomeriggio, al fresco davanti alla porta di casa, che chiacchieravano del più e del meno o sparlavano di chi vedevano passare e, nel frattempo, muovevano con maestria le mani per fare le calze, mentre il gomitolo di lana o di cotone, sistemato “ni la falla”, cioè in quella parte del grembiule che si posava sulle gambe formando una piccola conca, si andava lentamente assottigliando.
          Tra i commercianti ricordo un amico di mio padre: “don Turiddru donna Margherita” cioè: “don Salvatore figlio della signora Margherita”, che, tra le altre cose, vendeva sapone molle e di colore marrone, utilizzato per fare il bucato.
          Io lo andavo a prendere in un magazzino che “don Turiddru” aveva, più o meno, di fronte alla sacrestia della chiesa del Carmelo.
          Un uomo, questo “don Turiddru”, secondo quanto mi diceva mio padre e quanto io stesso potevo quasi ogni giorno appurare, molto corretto, che mi stimava e mi voleva bene.
          Me lo ricordo alto, robusto e con un cappello in testa.
          A proposito di biancheria sporca, ricordo che tante volte essa veniva messa a mollo con le foglie carnose dell’agave, o “zabbaruni” che aveva una grande forza detergente.
          “Don Turiddru” doveva essere parente di una ragazzina che, da piccolo, mi piaceva tanto. Le andavo spesso dietro, ma non “ci usciva niente”: forse ero troppo povero per mettersi con me perché lei aveva un padre che usciva col cappello e frequentava il Circolo dei nobili.
          Ma non era solo lei ad essere bella, perché in paese di ragazze belle ce ne erano veramente tante. Ricordo che un giorno, ma, quando successe questo fatto, non ero più bambino, conobbi ***, una ragazza che aveva alcuni anni meno di me. Segno che, con il passar degli anni, la bellezza grottese non si era affatto esaurita, anzi cresceva e si moltiplicava. E se, come fanno i poeti, paragoniamo le belle ragazze a dei fiori bellissimi, Grotte poteva essere definita un giardino, senza per questo essere accusati di campanilismo, tante erano le ragazze belle che vi crescevano. Altre notizie di questa ragazza adesso mi sfuggono, come mi sfugge anche il suo viso. Qualcuno mi ha detto che si è laureata e insegna lingue in un liceo, ma nessuno mi ha saputo dire dove. Forse in continente. Forse, rivedendola, non la riconoscerei più. Ma forse è meglio così. Forse le persone é meglio ricordarle come si sono conosciute la prima volta. Ricordo solo, questo sì, che era, come dice una famosa canzone, una ragazza mora ma carina.
          Un’altra ragazza molto bella che faceva girare la testa a tanti maschietti era Giovanna che abitava “A lu granatu” e che, purtroppo, è morta giovane. Ricordo che, quando morì, si formarono, in piazza dei crocchi di persone, tutte intente a leggere gli avvisi funebri e a commentare la bellezza che lei già aveva, anche quando era soltanto una ragazzina.
          Grotte, d’altronde, aveva avuto da sempre delle belle ragazze.
          A proposito, il signor Michelangelo Girgenti ricorda ancora Angelina, una donna bellissima, che era moglie di un carabiniere il quale prestava servizio a Palermo. Un giorno questa donna andò al mulino San Pietro, che era alla periferia del paese, per macinare il grano. Siccome c’era molta gente, Angelina lasciò il sacco di frumento al mugnaio, “Lu zi Sariddru Paradisu”, dicendo che sarebbe andata in un suo appezzamento di terreno, in contrada “Mandria” per raccogliere fave verdi. Ma non tornò più al mulino a riprendersi la farina perché quel giorno fu uccisa, con coltellate alla gola, da un suo spasimante che si era invaghito di lei e che era stato rifiutato.
          Certamente diversi anni dopo la pensò meglio, anche se commise sempre un errore, ma l’amore spesso ci fa fare delle cose che, in condizioni normali, mai ci sentiremmo di fare, un giovane che, respinto da una ragazza, figlia di un carabiniere, non uccise la ragazza, che del resto non aveva nessuna colpa se si era rifiutata di sposarlo, ma pose fine alla propria vita gettandosi sotto un treno al passaggio a livello.
          Anche Rosella Seminerio, sempre secondo il racconto del signor Girgenti, era molto bella e capace di attirare su di sé gli occhi di tutti gli uomini del paese. Non usciva mai da sola ma, a quanto riferitomi, in compagnia di una sua cugina, figlia del professore Smiroldo. Abitava d’estate nella parte alta del paese “a lu pignu” e un giorno le si sarebbe avvicinato un giovane che le avrebbe chiesto di sposarlo.
          La giovane lo avrebbe respinto dicendo: “Non sposerò mai un giovane che suo padre stesso ha fatto vanniari!”.
          Rosella si riferiva al fatto che il padre di quel giovane aveva chiamato un giorno un banditore per dire a tutti gli abitanti del paese di non prestare più soldi al figlio, perché da quel giorno in poi non era più sua intenzione saldare i suoi debiti.
          Comunque siano andate le cose, una cosa è certa: quel giovane non sopportò il rifiuto della ragazza e le sparò uccidendola.

Carmelo Luparello

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 24 maggio 2011.
Per gentile concessione dell’Autore.
© Riproduzione riservata.

 

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23/05/2011

Editoria. Al Liceo "Politi" presentazione del libro "La scuola è finita", di Anna Maria Bruno

 

Al Liceo "Politi" presentazione del libro "La scuola è finita", di Anna Maria Bruno.
Liceo "Politi"

Lunedì 23 maggio presso l'Aula Magna del Liceo Scientifico e delle Scienze Umane “R. Politi” di Agrigento, si terrà la presentazione del libro "La scuola è finita" di Anna Maria Bruno - docente dello stesso Istituto - un romanzo la cui dissacrante, ma appassionata, denuncia di retroscena, anche scandalosi, della scuola italiana, si stempera ed esalta attraverso una schietta e pungente  ironia. L'evento vedrà l'autorevole intervento di Gaetano Savatteri, noto ed apprezzato giornalista e scrittore di origini agrigentine, reduce, tra l'altro, dalla recente fatica letteraria "Stani nostrani".
Veri protagonisti della manifestazione saranno, comunque, gli alunni dell'Istituto che, mediante interventi e domande, parteciperanno al dibattito cui interverrà anche Amedeo Bruccoleri, professionista dell'editoria e operatore culturale agrigentino, titolare della libreria Capalunga.
Si conclude così il progetto “Incontri d'autore” che, nel corso dell'intero anno scolastico, con molteplici iniziative, ha teso a promuovere nei giovani il piacere per la lettura, strumento di crescita umana ed intellettuale nonché espressione e veicolo del nostro patrimonio di idee. Così il Liceo Politi, aprendosi  alle sollecitazioni culturali  del contesto  territoriale nel quale opera, interpreta ancora una volta le istanze formative delle nuove generazioni.

 

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23/05/2011

Politica. "Gente di casa nostra"; di Calogero Parrinello

 

Politica - "Gente di casa nostra"; di Calogero Parrinello.

Riceviamo e pubblichiamo alcune riflessioni di Calogero Parrinello, riferite a circostanze del passato, ma ancora attuali.

Gente di casa nostra

          E’ noto “in sino agli astri” quanto sia pacifico e paziente  il popolo agrigentino. Ognuno si fa i fatti propri. Non arriva l’acqua nei rubinetti di casa per 10 0 12 giorni? Niente proteste o pacifici girotondi di piazza che creano solo disagi alla già caotica circolazione e in particolare alla gente della provincia che si reca in città per il disbrigo delle proprie faccende.
          Dopotutto succede raramente che l’acqua non arrivi nelle nostre case. Quando ciò accade, c’è sempre di mezzo la siccità o una casuale rottura della condotta che porta l’acqua dissalata da Gela ai serbatoi comunali. Possiamo attribuire delle colpe a chi amministra la città se viviamo in un luogo del globo dove il sole la fa da padrone e le piogge sono una rarità? Ciononostante la numerosa comunità marocchina, bene integratasi in questa pacifica città, si stupisce quando, per fatti imprevisti, viene a mancare il prezioso liquido. <<Ma come - si domandano questi simpatici  nord-africani - hanno il mare a due passi e nelle case manca l’acqua? A Casablanca mica l’acqua arriva dal cielo, dal mare arriva>>. Evidentemente questi simpatici amici marocchini, avendo poca dimestichezza con l’euro, non sanno quanto costa un impianto di dissalazione e ancor di più  la sua gestione. Con le modeste risorse finanziarie del Comune e della Provincia non possiamo permetterci di fare spese voluttuarie. E poi. Loro non sanno quanto costa un Sindaco col suo apparato di consulenti e quanto costano gli assessori e i quaranta consiglieri comunali. La città, nota al mondo intero per la sua valle in cui insistono reperti archeologici di inestimabile valore storico, dichiarata anche patrimonio dell’umanità, non può permettere che il suo Sindaco si rechi al  posto di comando con la sua Fiat 500. Il suo prestigio verrebbe offuscato se non andasse in auto blu con relativo autista. Lo stesso dicasi per il Presidente del Consiglio Comunale e per qualche assessore di peso. Mica siamo nell’ottocento quando un certo Bettino Ricasoli, per citarne uno, nato da nobile famiglia toscana, si recava al Parlamento in carrozzella pagandola di tasca propria....

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22/05/2011

Riconoscimenti. Giovane grottese rappresenta la Sicilia alle Olimpiadi Internazionali di Chimica

 

Giovane grottese rappresenta la Sicilia alle Olimpiadi Internazionali di Chimica.
Premiazione

Un’altra soddisfazione per Grotte, che vede così allungare la lista dei propri concittadini che sono riusciti a distinguersi per particolari meriti nel campo della cultura.
Sabato 21 maggio, presso la Facoltà di Chimica di Palermo, William Criminisi - insieme a Kevin Montana Lampo e Valentina Croce - è stato premiato quale vincitore della Finale Regionale delle “Olimpiadi di Chimica”, che quest’anno assume un particolare significato in quanto è inserita fra le manifestazioni per l’Anno Internazionale della Chimica indetto dall’ONU e organizzate da UNESCO e Unione Internazionale della Chimica Pura ed Applicata (IUPAC).
Il giovane grottese, che frequenta il secondo anno del Liceo Scientifico “Leonardo” indirizzo sperimentale “Brocca” di Agrigento, ha così guadagnato l’accesso alla Finale Nazionale dove, insieme a Kevin Montana Lampo, rappresenterà la Sicilia nella prestigiosa competizione internazionale che si terrà il prossimo sabato 28 maggio.
Il raggiungimento di tale risultato è da attribuire anche all’insegnante, prof. Luigi Valenti, il quale, oltre che per l’indiscussa preparazione nella materia, si contraddistingue per le grandi doti umane, condizione imprescindibile per poter valorizzare e trarre il meglio dagli studenti. A William Criminisi le congratulazioni per l’ambito traguardo.

Il nostro articolo su "La Sicilia" Visita l'argomento
 

 

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22/05/2011

Chiesa. Aperte le iscrizioni per il Campo-Scuola estivo 2011

 

Ricordo del campo scuola 2009
Edizione 2009

Si terrà presso la casa di spiritualità "Corradini", delle suore Collegine di Raffadali, un'oasi di serenità immersa nelle campagne tra Joppolo e Raffadali, il campo-scuola estivo 2011 per ragazzi organizzato dall'Unità Pastorale di Grotte.
Al campo-scuola, che si svolgerà da mercoledi 13 a domenica 17 luglio, possono partecipare ragazzi e ragazze che hanno un'età compresa tra 10 e 14 anni. Il tema scelto per questa nuova edizione è: "Quanti pani avete? Andate a vedere...".
La partecipazione al campo-scuola rappresenta per i giovani un'esperienza davvero unica. Giochi di squadra, cacce al tesoro, momenti di spiritualità, balli, rappresentazioni teatrali, riflessioni: queste sono alcune delle coinvolgenti iniziative nelle quali saranno impegnati i partecipanti. Aiutare i giovani a crescere insieme, in un clima di vera amicizia, scoprendo la gioia di fare "comunità". Distoglierli dalla banalità quotidiana, distrarli da televisione e videogiochi, sottrarli a computer e telefonino per fargli fare l'esperienza di vivere davvero insieme. Questo è l'impegno degli animatori per il nuovo campo-scuola, nel quale sarà presente, come costante guida spirituale, uno dei sacerdoti cittadini.
Per ulteriori informazioni ed adesioni è possibile contattare i numeri 320.4871170 e 339.6272850 (Filippo e Monica).

 

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22/05/2011

Associazioni. La sezione "Enasco" di Grotte organizza i festeggiamenti in onore di San Desiderio

 

Festeggiamenti in onore di San Desiderio
Locandina

San Desiderio, patrono dei pensionati e commercianti, il prossimo lunedi 23 maggio sarà festeggiato dai soci della sezione "ENASCO" di Grotte.
Il programma dei festeggiamenti prevede:
- ore 18.30: raduno dei soci in Piazza Marconi;
- ore 18.45: sfilata con la Banda "Verdi", diretta dal M° Puglisi, lungo Corso Garibaldi, Viale della Vittoria e Via Ingrao;
- ore 19.30: celebrazione della Santa Messa, presieduta dall'arciprete don Giovanni Castronovo, nel piazzale della sede dell'associazione in Via Ingrao 92;
- seguiranno i saluti da parte del Sindaco di Grotte e del Presidente della sezione ed un rinfresco;
- ore 21.00: giochi pirotecnici.

 

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21/05/2011

Iniziative. "Una riflessione per un progetto di città"; dell'Associazione Politico-Culturale "Città Futura"

 

Associazione Politico-Culturale "Città Futura"
Città Futura

Riceviamo e pubblichiamo.

ASSOCIAZIONE  POLITICO-CULTURALE
"CITTA' FUTURA"
GROTTE

Una riflessione per un progetto di città.

Le riflessioni,
quando non riguardano la ricerca del proprio “IO” nell’assoluto;
quando non sono legate alla ricerca dello spirito dell’essere entità psicologica;
quando non rientrano nella sfera del rapporto esistenziale a sé, come singolo, ma come persona nella sua totalità rispetto all’ambiente;
allora riguardano l’“IO” inserito nel sociale e nella sfera del fattore collettivo che inevitabilmente portano con sè i germi della politica.

Quando la “Persona” prende atto che l’attuale mondo politico si struttura sulla modalità esistenziale dell’avere, incentrata sul potere, sull’egoismo, sullo spreco, sull’avidità e molto spesso sulla violenza;

quando la “Persona” prende atto che la stessa è opposta alla modalità esistenziale dell’essere basata sull’amore, sulla gioia di condividere l’attività autenticamente produttiva e creativa della quale hanno parlato i grandi maestri di vita e di pensiero da Gesù Cristo a Marx;

quando si prende atto che è incontestabilmente fallita la grande illusione che il processo industriale e tecnologico illimitato portasse la felicità “a tutti”, attraverso il soddisfacimento di tutti i desideri e ristabilisse la pace sociale e l’armonia dell’uomo con la natura;

Quando ciascuno di noi sente individualmente la mancanza di valori condivisi nella collettività e di una condizione etica e morale che definisca le norme equilibrate per una giusta e sana  convivenza;

allora in ciascuno di noi nasce, e man mano si matura, l’esigenza di riflettere, serenamente e con equilibrio, sui temi del cambiamento e dell’innovazione nel campo sociale, politico, ambientale e di tutte le attività che coinvolgono la qualità della vita dell’uomo.

Da sempre la politica quando è stata rivolta alla ricerca del vantaggio individuale, ha occultato la verità dei fatti, ha limitato la libertà di ciascuno di noi, ha tradito i valori portanti della  democrazia e della libertà.
Valori questi, universalmente riconosciuti come gli unici capaci di dare senso e dignità all’esistenza dell’uomo.

La politica degli ultimi decenni non ha lavorato per la formazione della coscienza civile dei giovani tesa a formare i “cittadini” ma, nella stragrande maggioranza, ha prodotto un sistema  basato sul sostegno di  una “tifoseria politica” utilizzando i metodi propri del mondo calcistico.
Così la politica ha perso l’obiettività, che le dovrebbe essere propria.
Ha perso la credibilità e, oggi più di ieri, appare lacerata perché priva di slanci ideali rivolti alla ricerca del bene comune.

Chi  tra i giovani ha capito, e sembrano essere in tanti, non crede più nella politica, non trova più gli stimoli e l’entusiasmo per iniziare ad impegnarsi, o per continuare nell’impegno intrapreso.
Questa realtà in tanti giovani produce una sensazione di apatia, di “indifferenza”, tanto deprecata da coloro che hanno fortemente creduto nell’uomo, nei valori primari delle idee, nella libertà dell’individuo e della società, nel primato dell’educazione e della famiglia, in sintesi nel primato del “Fattore Umano”.

In questa nostra società molti giovani non ritrovano più i simboli, i significati ed i valori che hanno contraddistinto le generazioni precedenti;
l’avere smarrito quei valori non vuol significare negare alla nuova generazione la ricerca di nuovi valori e simboli, ma vuol dire che la nuova generazione inevitabilmente deve ricercarli e ritrovali senza mai perder di vista “l’Uomo” nella sua vera essenza, nella tradizione della sua cultura, in altri termini non deve perdere la memoria storica ed andare avanti nell’unità della conoscenza da gestire con la sovranità della ragione.

L’uomo contemporaneo è diventato un ingranaggio dell’immensa macchina burocratica, alienato, manipolato dall’industria dai mass-media, dai governi, continuamente esposto a pericoli ecologici, ambientali, al rischio di guerre o disastri nucleari.

E’ un fatto ormai noto a tutti che la politica, a prescindere dagli opposti schieramenti, in generale ha ulteriormente perso il rapporto con la società civile, che l’attuale sistema elettorale tende sempre più ad evidenziare quando, per esempio, in nome della garanzia di una migliore governabilità, che il tempo ha dimostrato essere stato un fallimento avendone disatteso tutte le aspettative, ha negato ai cittadini la libertà di scelta del candidato, ormai imposta dalle segreterie dei partiti politici, negando cosi la naturale selezione della classe politica.

La politica esercitata con la stessa logica del calcio, annulla o limita fortemente la facoltà di discernimento del valore delle azioni umane.
Non lavora per fare sviluppare la coscienza sulla nostra identità;
non lavora per accrescere la voglia di ricerca del bene comune;
non crea le occasioni di un progetto politico socialmente rilevante, partecipativo ed il più possibile condiviso;
non offre a molti la  possibilità di fare uscire fuori le capacità che in noi sono innate e che sono celate dentro noi stessi;
non agevola la coscienza a prendere atto della indissolubilità tra “Libertà” e “Persona”.

La condivisione di questa attitudine ad individuare, nell’intreccio tra libertà e persona, il nucleo vitale possibile e portante di ogni idea di società ci ha portato alla scelta di una collaborazione politica e culturale fra componenti laici e cattolici, tra uomini e donne di diverso schieramento politico.

Crediamo nell’impegno dei giovani e delle donne attivamente impegnate nel sociale e in politica.
Siamo per la libera formazione di opinioni che tendono ad esprimere un voto libero, indipendente, consapevole e maturo per realizzare una democrazia sempre più partecipativa e una classe dirigente politica, anche a livello locale, il più possibile all’altezza del compito che è chiamata a svolgere, anche se siamo consapevoli che nessun tipo di società è mai stata completamente felice, siamo fortemente convinti che la condizione umana nella società può essere resa sempre più giusta, sempre più a dimensione d’uomo.

I tempi sono maturi per una riflessione che coinvolga il cuore e le coscienze di tutti e che da tutti sia rivolta alla ricerca del bene comune procedendo ad una ampia revisione e riorganizzazione dei valori intellettuali in una società percorsa da tensioni senza precedenti.

Siamo coscienti che, nel nostro contesto della realtà di Grotte e della Sicilia, in generale, ogni iniziativa mossa da valori non assimilabili al “tradizionale”, al “già conosciuto”, assimilazione già resa mentalità dominante dai centri del potere politico, economico e perché no anche molto spesso, dai centri di informazione, provoca un certo senso di diffidenza, una certa paura al cambiamento ed alla sperimentazione di nuovi codici.

Non abbiamo paura del dialogo e del confronto delle idee vogliamo farlo nel rispetto della “Persona” e delle sue idee;
vogliamo farlo liberamente senza imposizioni e senza l’ausilio di falsi vati e predicatori.

La consapevolezza della inscindibilità della politica dalla cultura;
la convinzione che politica e la cultura debbono correre parallele nel campo delle idee e delle azioni umane;
la convinzione che sia arrivato il momento di prendere coscienza della necessità di ritrovare antiche e nuove regole, antichi e  nuovi principi etici, e perché no, morali, per gestire i grandi mutamenti a cui è sottoposta la nostra società, hanno portato un gruppo di amici, di diverso orientamento politico, ad impegnarsi in tal senso creando, con l’Associazione, lo strumento di incontro, di confronto e di proposta sia in campo politico che in quello culturale, per cui convintamene fiduciosi nella bontà del progetto hanno costituito l’Associazione politico-culturale “Città Futura”.
Una associazione apartitica ma non apolitica, ispirata da una visione non ideologica della società  e della politica, un’associazione ispirata dai valori laici e dai valori cristiani.
Un’associazione culturale tra amici rivolta all’uomo per l’uomo per dare senso alla vita ed una motivazione all’azione umana il più possibile giusta ed equilibrata.

Forti di queste convinzioni ed aspirazioni la nostra Associazione si ripromette di diventare una fucina, un laboratorio di cultura e di politica.
In questa direzione vuole offrire anche un modesto contributo.
Ci proponiamo di farlo organizzando conferenze, convegni, dibattiti pubblici utilizzando primariamente risorse e competenze culturali del nostro territorio, individuando le forme e gli strumenti più adeguati per mettere in circolazione e confrontare le analisi, le idee e i giudizi che man mano verranno a maturarsi.
Per questo daremo vita a cicli di seminari condotti da nostri associati nell’ottica di un “laboratorio” sempre aperti ad approfondimenti, dibattiti e sviluppi in cui tutti i partecipanti si sentano particolarmente coinvolti, liberi e stimolati ad intervenire e a contribuire con le loro opinioni.

Secondo lo spirito fondativo dell’associazione “Città Futura” alla fine del 2009 ha fatto sentire la  sua voce:
vuole che  la gestione dell’acqua resti “pubblica”;
vuole che l’acqua resti un “bene comune”.
Con varie manifestazioni ha sensibilizzato i cittadini che hanno sentito anche loro la richiesta e generosamente e convintamene hanno partecipato alla raccolta delle oltre mille e duecento  firme.
Per questo l’Associazione ha ringraziato i cittadini con un manifesto pubblico.
La raccolta delle firme ha raggiunto gli scopi prefissati:
per il 12 ed il 13 giugno è indetto il referendum per il quale attualmente l’Associazione è impegnata ad organizzare una campagna di sensibilizzazione con incontri di vario tipo con i cittadini.

Unitamente all’Amministrazione Comunale, “Città Futura” con sentimento di proficua collaborazione, organizzano le celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia.
L’incontro dibattito, aperto a tutti i cittadini, dal titolo “Tra mito memoria e tradizioni un dibattito sulla fase post-unitaria dell’unità d’Italia” si terrà nel pomeriggio del 1° giugno ed aprirà le manifestazioni celebrative che si protrarranno per tutta la notte, per l’occasione chiamata “Notte Tricolore” fino al 2 giugno (festa della Repubblica) che vedrà impegnate, a titolo gratuito, e con la direzione artistica della manifestazione del dott. Salvatore Bellavia, la maggior parte delle associazioni culturali operanti nel nostro territorio.

Queste manifestazioni daranno l’occasione di celebrare con orgoglio ed entusiasmo “L’Italia” e darà l’occasione per introdurre e discutere sui temi per i quali riteniamo non ancora conclusa la questione meridionale e procedere ad una accurata riflessione sulle ragioni che riteniamo essere la causa della non completamente raggiunta unità nazionale, cause che a tutti  fanno percepire un sentimento di precarietà, di incertezza, di confusione globale e per questo di sfiducia complessiva nella politica coinvolta a qualsiasi livello.

Il fatto che le associazioni culturali parteciperanno alle manifestazioni a titolo gratuito assume il significato che in atto qualcosa è già cambiato in questa nostra realtà:
“l’IO” prevale sull’EGOISMO per meglio far vivere il cuore;
“L’INDIFFERENZA” non fa più da padrone e non esercita più l’incontrastato dominio;
“IL FATTORE UMANO” muove la consapevolezza e la coscienza di tanti.

Per questo “Città Futura” esprime un vivo ringraziamento a tutte le associazioni e a quanti  presteranno la loro arte, il loro sapere per la riuscita delle celebrazioni in onore della nostra Patria.

IL CAMBIAMENTO E’ POSSIBILE
VENITE CON NOI, INCONTRIAMOCI.
PER INNOVARCI ED INNOVARE
IL SENSO E LA QUALITA’ DELLA VITA.
PER CREARE NUOVI ORIZZONTI PER LA CITTA’.

 

   

Associazione Politico-Culturale "Città Futura"
Il Consiglio Direttivo

 

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20/05/2011

Cronaca. Aggressione da parte di randagi: testimonianza diretta

 

Aggressione da parte di randagi: testimonianza diretta.

Riceviamo e pubblichiamo.

"Carissimo Direttore,
Lei sa che io amo Grotte. E' il mio paese; in esso sono nato e in esso sono sepolti i miei genitori. E questo amore mi spinge a tornare ogni giorno al vecchio borgo natio sia per fare la spesa che per trovare gli amici, quei pochi che ancora mi sono rimasti, ma che mi fanno rivivere, coi loro ricordi, i giorni più belli della mia gioventù.
Purtroppo ieri sera mi è successo un episodio increscioso che Le voglio raccontare. Sono arrivato a Grotte intorno alle 19.15 e ho parcheggiato la macchina in Via Cesare Terranova a pochi metri dall'incrocio con Via Crispi, avendo intenzione di raggiungere la vicina edicola L. Sciascia. Immediatamente tre cani randagi mi si sono parati davanti e, mostrando le acute zanne, hanno tentato  di saltarmi addosso, sicuramente non  per abbracciarmi o farmi una carezza. Era fin troppo evidente il loro spirito bellicoso!
Fatta mi vinni mi sono tolto la giacca e, impugnandola a mo' di clava, ho ingaggiato con i cani un corpo a corpo. Il loro latrare, rabbioso e forte, ha attirato l'attenzione di alcuni passanti, di un camionista e della commessa del vicino panificio che sono subito corsi in mio aiuto, dissuadendo così i cani dal continuare la battaglia e costringendoli a battere in ritirata.
Ora io dico: a me, a parte lo spavento, è finita bene. Ma se al posto mio ci fosse stato un bambino, come sarebbe finita? Dobbiamo per forza aspettare, come al solito, che succeda qualcosa per prendere dei provvedimenti e rendere in questo modo innocui questi pericolosi animali? Oppure dobbiamo sperare che questi randagi mordano le autorità cittadine? In questo caso sono sicuro che, nell'arco di 24 ore, questi cani sparirebbero dalle strade.
Intanto io, venendo a Grotte e dovendo raggiungere alcune zone del paese, mi armerò di bastone. Sarà, sicuramente, un deterrente superiore e più persuasivo di una leggera giacca.
Nel ringraziarla per l'ospitalità, Le invio cordiali saluti".

 

   

Carmelo Luparello

 

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19/05/2011

Lettere. Le grotte di Grotte ed i Sassi di Matera; di Antonio Salvaggio

 

Lettere alla nostra Redazione

Riceviamo e pubblichiamo.

"Buongiorno Carmelo,
ho letto con piacere che nei giorni scorsi sono state organizzate delle visite guidate alle grotte per portare alla conoscenza dei giovani alunni della scuola elementare (sarebbe il caso anche di farle conoscere anche ai meno giovani) il grande patrimonio storico-culturale che ha caratterizzato la nostra civiltà. E non è un caso se il nostro paese, quello "delle spelonche", è chiamato Grotte o per i “forestieri”, in dialetto, “li Grutti”.
Apprezzo molto queste iniziative che denotano buoni e incoraggianti segnali di risveglio culturale - grazie anche alla professionalità e preparazione della cara Mirella Salvaggio - che meritano di essere approfondite e prese veramente sul serio; forse il paragone è un po’ troppo azzardato, ma i Sassi di Matera, che sono diventati Patrimonio dell'UNESCO, dovrebbero farci riflettere su come attraverso la conoscenza, il rispetto e la salvaguardia del proprio passato e quindi del patrimonio storico-artistico (anche se apparentemente di scarso valore) si possono trovare gli spunti necessari per rilanciare lo sviluppo economico del proprio territorio.
Questo è un auspicio da parte mia, per continuare a sviluppare la conoscenza su queste importantissime tematiche, anche al di là dei più alti livelli degli ambiti scolastici.
Un saluto e buon lavoro".

 

   

Antonio Salvaggio

 

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19/05/2011

Comune. Lunedi 23 maggio, nomina degli scrutatori per i referendum popolari del 12 e 13 giugno 2011

 

Convocazione della Commissione Elettorale per i referendum del 12 e 13 giugno 2011.


REFERENDUM POPOLARI
DI DOMENICA 12 GIUGNO E LUNEDÌ 13 GIUGNO 2011

CONVOCAZIONE DELLA COMMISSIONE ELETTORALE COMUNALE
PER LA NOMINA DEGLI SCRUTATORI

IL SINDACO

Visti gli articoli 19 e 40 della legge 25 maggio 1970, n. 352, recante norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sulla iniziativa legislativa del popolo, e successive modificazioni;

Visto l’articolo 2 della legge 22 maggio 1978, n. 199, come sostituito dall’articolo 2 della legge 7 maggio 2009, n. 46, recante modifiche all’articolo 1 del decreto-legge 3 gennaio 2006, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 gennaio 2006, n. 22, in materia di ammissione al voto domiciliare di elettori affetti da infermità che ne rendano impossibile l’allontanamento dall’abitazione;

Visto l’articolo 9 della legge 23 aprile 1976, n. 136, recante norme sulla riduzione dei termini e sulla semplificazione del procedimento elettorale, e successive modificazioni;

Visto l’articolo 6 della legge 8 marzo 1989, n. 95, recante norme per l’istituzione dell’albo delle persone idonee all’ufficio di scrutatore di seggio elettorale, e successive modificazioni;

Visti i decreti del Presidente della Repubblica 23 marzo 2011, pubblicati nella Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n. 77 del 4 aprile 2011, con i quali sono stati convocati per i giorni di domenica 12 giugno e lunedì 13 giugno 2011 i comizi per lo svolgimento di quattro referendum popolari previsti dall’articolo 75 della Costituzione;

RENDE NOTO

che la Commissione Elettorale Comunale è convocata nella sede del Comune in pubblica adunanza per il giorno 23 maggio 2011, alle ore 17.00, per procedere alla nomina degli scrutatori che saranno destinati agli uffici di sezione per i referendum popolari di domenica 12 giugno e lunedì 13 giugno 2011.

Grotte, addì 19 maggio 2011

 

   

Il Sindaco
Rag. Paolo Pilato

 

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18/05/2011

Chiesa. Eletto il nuovo Pastorale di Servizio del Rinnovamento nello Spirito di Grotte

 

Eletto il nuovo Pastorale di Servizio del Rinnovamento nello Spirito di Grotte.
Nuovo Pastorale

In un clima di preghiera e raccoglimento, nel pomeriggio del 16 maggio si sono svolte, presso la chiesa del Purgatorio, le elezioni per il rinnovo del “Pastorale di servizio” del gruppo “Gesù Salva” del Rinnovamento nello Spirito di Grotte.
Dopo aver partecipato alla Santa Messa, celebrata da Padre Giuliano Mokasse, il gruppo si è riunito in preghiera per invocare dallo Spirito Santo il dono del discernimento. In rappresentanza del Coordinatore Diocesano, in piena comunione con il Rinnovamento Regionale e Nazionale, erano presenti Giuseppina Miceli e Giovanni Bellanca, nuovi componenti del Comitato Diocesano di Servizio del RnS.
A seguito delle operazioni di voto, alla guida del Gruppo “Gesù Salva” per il triennio 2011-2014, sono stati scelti: Paola Maida, Maria Ingoglia e Totò Brucculeri (già componenti del Pastorale nel triennio precedente), Enzo Spitali e Giuseppe Bonsignore (al loro primo incarico nel Pastorale di Servizio). Come coordinatrice del Pastorale è stata indicata Maria Ingoglia.
L’attività del nuovo Pastorale è iniziata con esortazione di San Pietro ai cristiani di tutti i tempi: “Rendete ragione della speranza che è in voi” (1 Pt 3,15). Gli incontri di preghiera del gruppo "Gesù Salva" si svolgono ogni lunedi alle ore 19.30 nella chiesa del Purgatorio, dove si tengono anche, ogni mercoledi alle ore 19.00, le catechesi di formazione e crescita. Tutte le attività del RnS (Rinnovamento nello Spirito), compresi i convegni diocesani, regionali e l'annuale convocazione nazionale che si svolge a Rimini, sono aperti alla libera partecipazione dei fedeli.

Foto di Alex Vaccarello.

 

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18/05/2011

Scuola. I libri finalisti del Premio Letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Scuola"

 

Premio Letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Scuola"
Locandina

Si svolgerà sabato prossimo, 21 maggio 2011, la 4^ edizione del Premio Letterario "Racalmare - Leonardo Sciascia - Scuola", promosso dall'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" e dal Comune di Grotte. L'iniziativa, che mira a valorizzare i testi rivolti all'età scolare ed a diffonderne la lettura tra i giovani, costituisce di fatto la sezione "junior" dell'omonimo Premio Letterario del quale lo scrittore racalmutese è stato il primo Presidente - ed al quale, alla sua scomparsa, lo stesso Premio è stato dedicato -. Originale e coinvolgente la formula del premio, voluta dall'attuale Presidente, lo scrittore e giornalista Gaetano Savatteri. I numerosi testi in concorso pervenuti alla segreteria vengono letti da una giuria popolare - nel caso del "Racalmare - Leonardo Sciascia - Scuola" si tratta di alunni delle classi di Secondaria di 1° grado - che seleziona i tre libri finalisti. Durante la cerimonia di premiazione, una giuria ristretta (composta  da trenta alunni, tre per ogni classe, scelti tra coloro che hanno mostrato particolare motivazione nella lettura delle opere letterarie in concorso), dopo aver colloquiato con gli autori sui temi trattari nelle rispettive opere, in diretta vota a scrutinio segreto per scegliere il libro vincitore del Premio.
Per questa 4^ edizione sono risultati finalisti i libri:
- "Alex alla scoperta dei mondi magici" di Alessia Shadow, edizioni Gruppo Albatros Il Filo;
- "Il mercante di pace" di Maria Giovanna Mirano, edizioni Flaccovio;
-
"Ma l'aria non c'era" di Elena Degan, edizioni Gruppo Albatros Il Filo.
A tutti i finalisti viene assicurato il rimborso delle spese di viaggio e soggiorno, mentre il primo classificato si aggiudica il premio di 1.000,00 euro.
Nelle edizioni precedenti sono stati premiati i libri: "Sassi" di Antonio Ferrara; "Billy - Il pappagallo dalle piume di arcobaleno" di Loredana Mazza; "Angeli e orchi" di Nicolò Angileri.
Durante la stessa cerimonia saranno premiati tre alunni vincitori di un concorso interno di produzione poetica e letteraria. Nel corso dell'anno scolastico i ragazzi sono stati invitati ad esprimere la loro creatività creando poesie o racconti e pubblicandoli su un blog, all'interno del quale hanno ricevuto i commenti dei loro compagni. Gli autori delle tre opere che hanno avuto il maggior numero di consensi riceveranno in premio un libro di Leonardo Sciascia.

Carmelo Arnone
18 maggio 2011
© Riproduzione riservata.

Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" - Grotte (AG)

 


Vedi il sito ufficiale del Premio "Racalmare - Leonardo Sciascia - Scuola" Visita l'argomento

Vedi il blog degli alunni Visita l'argomento
 

 

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18/05/2011

Scuola. Gli alunni del "Roncalli" alla scoperta del territorio di Grotte

 

Istituto Comprensivo "A. Roncalli" di Grotte: plesso "A. Roncalli"
Istituto "Roncalli"

Nel mese di aprile, gli alunni delle classi terze e quarte della scuola primaria hanno vissuto un’esperienza significativa, prevista dal Piano dell’Offerta Formativa, relativa alla conoscenza del nostro territorio. Diversamente dagli altri anni, in cui l’attenzione si è concentrata sull’adozione di un singolo monumento, quest’anno si è voluta allargare la conoscenza a quella tipologia abitativa che caratterizza il nostro paese: “le grotte”. Sotto l’odierno abitato, infatti, si estende un insediamento sotterraneo, che gli studiosi fanno risalire all’età bizantina e che i nostri antenati, per lo più dediti all’agricoltura, alla pastorizia e all’attività mineraria, utilizzavano, oltre che per esigenze lavorative, come vera e propria abitazione. Per effettuare la visita nelle “grotte”, gli insegnanti si sono avvalsi della preziosa collaborazione della vicepresidente del Consiglio d’Istituto, dott.ssa Mirella Salvaggio, esperta in “Restauro di Manufatti Archeologici”, che ha accolto con gioia l’invito, ritenendo che solo “attraverso la conoscenza i bambini possono imparare ad apprezzare, per poi eventualmente amare ciò che li circonda e l’ambiente in cui vivono”.  Purtroppo, attualmente, l’esistenza delle grotte risulta sconosciuta non solo ai bambini, ma anche agli adulti. Per i bambini, protagonisti di questa esperienza, è stato un momento di grande entusiasmo ed interesse. L’entusiasmo è scaturito in diverse occasioni:
- poter mettere piede in un ambiente diverso dalle moderne abitazioni;
- aver toccato con le proprie mani una mangiatoia ancora intatta o piena di paglia o vecchi attrezzi di lavoro lasciati lì come se fossero stati usati il giorno prima;
- aver individuato una crepa o un rivoletto di un’infiltrazione d’acqua;
- aver osservato come l’intonaco si sia staccato dal muro, lasciando a vista d’occhio la roccia viva.
Infatti, armati di torce elettriche, si sono avventurati senza esitazioni all’interno di questi ambienti bui, freddi, dal pavimento sconnesso e pieni di ragnatele. I bambini si sono resi conto anche di quanto le grotte siano state trasformate nel tempo per essere adattate alle moderne necessità diventando, ad esempio, un negozio, una cantina, un modernissimo studio tecnico o un semplice garage sul quale è stata costruita una casa. Tutto ciò è stato possibile anche perché gli alunni sono stati guidati da una figura competente che, in un ruolo diverso dall’insegnante, li ha portati a riflettere sul valore di questi manufatti del passato. Il forte coinvolgimento dei bambini in questa esperienza ha dato conferma della validità dell’iniziativa e dell’opportunità di poterla riproporre nei prossimi anni.

Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" - Grotte (AG)

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17/05/2011

Attività. Ridotta la distribuzione idrica per le prossime 16 ore

 

Girgenti Acque S.p.A.

A partire dalle ore 09.00 di oggi, martedi 17 maggio, Siciliacque ha interrotto l’esercizio dell’acquedotto Fanaco a valle del partitore Montedoro II, per consentire l’esecuzione di interventi di riparazione al tratto di condotta che attraversa contrada Graziano, nel territorio di Canicatti.
L’interruzione dell’acquedotto Fanaco causerà una riduzione di portata ai comuni di Grotte, Racalmuto, Canicatti, Ravanusa, Campobello di Licata, Castrofilippo e Naro. Secondo quanto comunicato da Siciliacque, la fornitura sarà ripristinata entro le prossime 16 ore. Pertanto, Girgenti Acque SpA, pur mettendo in atto tutte le dovute manovre alla rete, con l’obiettivo di limitare i disagi agli utenti, non può garantire la regolarità del servizio di distribuzione.

 

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17/05/2011

Fotografia. Assegnato a Franco Carlisi il "Premio Marco Bastianelli 2011"

 

Franco Carlisi
Franco Carlisi

Lunedì 9 maggio, si è riunita presso la sede della Editrice Reflex la giuria del Premio Marco Bastianelli per valutare le opere ricevute ed assegnare il premio per il miglior libro fotografico pubblicato nel 2010.
La giuria, presidente Elisabetta Portoghese, composta da Gianfranco Arciero, Piergiorgio Branzi, Giulio Forti, Luca Forti ed Eugenio Martorelli, dopo attenta valutazione e approfondita discussione, ha assegnato il Premio Marco Bastianelli 2011 a:
IL VALZER DI UN GIORNO di Franco Carlisi pubblicato da Polyorama Edizioni.
Motivazione.
"Raccogliere un ventaglio di quasi 200 fotografie di matrimonio. Organizzarle in una successione che è in sé un racconto senza parole. Chiudere il raggio d'azione alla Sicilia non è opera da poco. La raccolta comprende fotografie scattate tra il 1999 ed il 2009, eppure quel sapore di Sud, quella testimonianza del 'giorno più bello' con protagonisti e comparse senza nome è sempre presente. Da Vittorio De Sica di Matrimonio all'Italiana a questo lavoro ci sono quasi 40 anni. Ma la sensazione che per certi riti il tempo si sia fermato è forte e tipica di un territorio carico di tradizioni".
La cerimonia di premiazione con la presentazione degli autori e la discussione sulla loro opera si svolgerà a Roma, lunedi 23 maggio presso l’Associazione Civita, Piazza Venezia 11. Inizio ore 11.00.
L’invito e rivolto a tutti gli interessati, ingresso libero.

Fotografia - "Il valzer di un giorno", mostra di Franco Carlisi a Grotte.
Mostra a Grotte

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17/05/2011

Iniziative. Incontri a Favara nel decennale della morte di Antonio Russello

 

Gaspare Agnello
Gaspare Agnello

Il 26 maggio 2011 il Comune di Favara e il Centro Studi “Antonio Russello” ricorderanno il decimo anniversario della morte dello scrittore favarese Antonio Russello con una giornata di studi su “La narrativa di Antonio Russello e la questione sociale”.
Nella mattinata, al Castello Chiramontano, ben otto licei della provincia di Agrigento relazioneranno sulle opere di Antonio Russello. I lavori saranno coordinati dal critico letterario prof. Salvatore Ferlita, docente all’Università Kore di Enna.
Il pomeriggio alle ore 18.00 avrà luogo una tavola rotonda con:
- Isabella Panfido, scrittrice, poetessa e giornalista del Corriere della Sera;
- Ferruccio Mazzariol, scrittore e titolare della casa editrice Santi Quaranta;
- Calogero Sorce, biografo dello scrittore;
- Alessandro Russello, direttore del Corriere Veneto.
Sono previsti interventi di Carmelo Castronovo del Centro Studi e dell'editore Antonio Liotta.
L’attrice del piccolo teatro pirandelliano Giusy Carreca leggerà alcuni brani delle opere di Russello. La serata sarà diretta da Gaspare Agnello, Direttore scientifico del Centro Studi.
Il Commissario Regionale Cascino, oltre a portare il saluto del Comune, consegnerà la medaglia della Presidenza della Repubblica al Presidente del Centro Studi Signora Lina Russello.
La manifestazione vuole rimarcare il fatto che il primo decennio del XXI secolo è stato caratterizzato dalla riscoperta di questo scrittore appartato di cui la Santi Quaranta ha pubblicato: La grande sete, L’Isola innocente, La luna si mangia i morti, Siciliani prepotenti, Storia di Matteo, La danza delle acque, A Venezia, Finestre sul Canal Grande, Il Direttore d’orchestra e In viaggio con la macchina ferma (testo che arriverà in libreria in occasione delle manifestazioni del decennale).
Russello è un narratore tra i più significativi del secondo novecento, che ha descritto la sua Sicilia, con tutte le sue contraddizioni e le sue bellezze; pertanto va posto accanto agli scrittori siciliani che hanno fatto grande la letteratura italiana del ‘900. Uno scrittore “impegnato”, rimasto legato alla sua terra.

 

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16/05/2011

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della settimana

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali.

Martedi 17 maggio
- al teatro "Regina Margherita" di Racalmuto sarà rappresentato "Cuore di carne" di Giovanni Volpe; ore 18.00 prima visione, ore 21.00 seconda visione.

Mercoledi 18
maggio
- alle ore 20.00, a San Francesco, riunione del gruppo liturgico interparrocchiale:
- ultimo giorno della scuola di formazione cristiana.

Venerdi 20
maggio
- alle ore 20.00, a San Francesco, riunione delle giovani coppie (aperta a tutte le coppie che si "sentono" giovani) e dei genitori che hanno battezzato di recente o che battezzeranno i propri figli.

Domenica 22 maggio
- alle ore 20.00, a San Francesco, riunione interparrocchiale dei catechisti dei cresimandi.

Tutti i giorni dei mesi di maggio e giugno
- alle ore 21.00, presso la cappelletta del Sacramento, recita del Santo Rosario.

 

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16/05/2011

Racconti. "Un tuffo nel passato" - Capitolo 7°; di Carmelo Luparello

 

Prof. Carmelo Luparello
Prof. Luparello


UN TUFFO NEL PASSATO
di Carmelo Luparello

Cap. VII

          C’era, però, gente che esercitava mestieri ancora più umili, e che quindi guadagnava meno degli altri, come “Cicciu”, cioè Ciccio, un giovane che abitava “a la funtana” e che faceva “l’ammolacuteddra”, cioè l’arrotino, un mestiere da povera gente.
          C’era pure “lu boiacani”, ma quest’ultimo era molto inviso e non solo ai cani che, come se lo sapessero, preferivano girargli alla larga.
          In proposito non mi viene in mente nessun nome, anche se qualcuno doveva, forse, abitare “a la funtana” ed era armato di due forche in cerca di cani da prendere per portarli via in un canile, che forse doveva essere situato tra la piazza dove oggi c’è il mercato e l’orto che costeggiava quella che poi fu chiamata via Romita, dove, se il padrone non si fosse fatto vedere per pagare la multa entro alcuni giorni, i poveri animali sarebbero morti avvelenati o impiccati. E tanti animali innocenti morivano o perché non avevano un padrone o perché il padrone non era in grado di pagare la multa.
          Fu questo il motivo per cui incominciai ad odiare il boia cane, che tante volte vedevo in giro per le strade in cerca di cani da portar via. E quando un cane stava per essere catturato, sia io sia gli altri ragazzini cercavamo di farlo scappare gridandogli per spaventarlo.
          E il boia cane, per farci allontanare, ci gridava minaccioso: “Si vi ‘ngagliu vi scassu lu culu, figli di buttana!”, cioè: “Se vi prendo vi rompo il culo, figli di puttana!”.
          Il boiacane era, per noi bambini, anche un traditore perché, quando vedeva un cane, per evitare che gli sfuggisse, nascondeva le forche dietro le spalle e, facendo una faccia indifferente, cercava di avvicinarsi al povero animale che si accorgeva troppo tardi di essere caduto nella trappola.
          Certamente il boiacane faceva questo lavoro perché incaricato dal Comune, ma alla popolazione, specialmente ai bambini, tutto questo non interessava: il boiacane era solamente un delinquente, un bastardo, che si divertiva ad ammazzare poveri animali, responsabili solo di esistere. Per questo motivo, bisognava tenerlo alla larga. Anche perché il povero cristo, forse perché continuamente vicino agli animali o più verosimilmente per mancanza d’acqua, faceva una puzza tale da fare vomitare chi, per avventura, si fosse trovato vicino a lui.

Carmelo Luparello

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 16 maggio 2011.
Per gentile concessione dell’Autore.
© Riproduzione riservata.

 

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15/05/2011

Associazioni. Preparativi per il nuovo Groest, all'insegna della scuola di Harry Potter

 

Associazioni - Preparativi per il nuovo Groest, all'insegna della scuola di "Hogwarts".
Hogwarts

Per il secondo anno consecutivo l'Associazione "L'isola ke nn c'è", con la direzione artistica di Daniel Carlisi, propone un progetto aperto a bambini e ragazzi da svolgersi durante il periodo estivo. Dopo il successo dell'edizione precedente, il "Groest" (Grotte Estiva) 2011 viene organizzato sulla scia della saga (letteraria e cinematografica) di Harry Potter. Infatti il titolo della manifestazione sarà "Hogwarts", come la celebre scuola dei film sulle avventure del piccolo mago.
Come lo scorso anno, l'ambientazione locale sarà nella ex scuola elementare "Leonardo Sciascia" di Contrada Palo, dove è stata allestita la scenografia e le postazioni dei giovani partecipanti che concorreranno suddividi nelle 4 squadre: tasso rosso, serpe verde, corvo nero e grifondoro. Nel giorno dell'accoglienza, i ragazzi verranno indirizzati dal "cappello parlante" verso una delle squadre e successivamente, accompagnati dai rispettivi animatori, si recheranno a "Diagon Alley" per acquistare la propria bacchetta magica ed il proprio libro di magia (e tutto il resto del materiale necessario durante l'intero progetto). Tra i tanti giochi, nei quali i giovani concorrenti si sfideranno, vi sarà anche il "quidditch" per la conquista del boccino d'oro.
Ai tanti ragazzi che vorranno partecipare è vivamente consigliata, prima dell'inizio del progetto, la visione del primo film della serie (Harry Potter e la pietra filosofale), in modo da trovarsi preparati ad affrontare le sfide che li attenderanno.
Intanto sono già aperte le iscrizioni per gli animatori. Per informazioni è possibile rivolgersi a: Daniel Carlisi, Valerio Vella, Giuseppe Morreale oppure presso il negozio “Live Animals” di Corso Garibaldi.

Associazione "L'Isola ke nn c'è"
L'isola ke nn c'è

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14/05/2011

Scuola. Il "Roncalli" di Grotte celebra il 150° dell'Unità d'Italia al Teatro Regina Margherita di Racalmuto

 

Istituto Comprensivo "A. Roncalli" - Grotte (AG)

Oltre 140 ragazzi raccontano la storia d'Italia, tra musica, canzoni, riflessioni e pensieri. Gli alunni delle classi quinte della scuola primaria e delle classi prime, seconde e terze della scuola secondaria di 1° grado dell'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte saranno protagonisti, il prossimo lunedi 16 maggio al teatro Regina Margherita di Racalmuto, di una iniziativa per celebrare la ricorrenza del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Attraverso un articolato percorso storico-musicale, elaborato durante il corrente anno scolastico dagli alunni, in collaborazione con i loro docenti, e con l'impegno particolare dei professori di Strumento Musicale, i 74 elementi dell'orchestra scolastica - tra allievi di pianoforte, chitarra, clarinetto e tromba - ed il coro composto da 60 ragazzi della scuola elementare, proporranno le principali tappe della storia d'Italia attraverso l'ascolto dei più famosi e significativi brani della produzione musicale italiana, a partire dal 1860 e sino agli anni '60 del secolo scorso.
Il periodo risorgimentale sarà rievocato da quattro brani: l'Inno di Mameli, il "Và pensiero", "Addio mia bella addio" e l'Inno di Garibaldi. "Roma nun fà la stupida stasera" - tratto dalla commedia musicale "Rugantino" di Garinei e Giovannini - rappresenterà gli anni della "Roma papalina" che precedono la Breccia di Porta Pia. Nel post-Risorgimento avranno spazio celebri brani della tradizione napoletana, quali 'O Marenariello, O sole mio e Funiculì funiculà. Il successivo periodo storico, sino al 1917, verrà proposto attraverso le canzoni: Mamma mia dammi cento lire, Voce 'e notte, Torna a Surriento e 'O surdato 'nnammurato. Le canzoni "Mamma" e "Voglio vivere così" ricorderanno gli anni '20 e '30. Il successivo periodo, sino agli anni '50, sarà ricordato con i brani Bella ciao, Avevo un bavero, Malafemmina, Luna Caprese. Immancabili, per gli anno 60, i celeberrimi "Sapore di sale" e "Quando quando". A conclusione del lungo percorso, tre brani del festival di San Remo: Volare (di Domenico Modugno), Il cielo è sempre più blu (di Rino Gaetano) e Chiamami ancora amore (di Roberto Vecchioni).
La presentazione delle canzoni, molte delle quali saranno proposte in versione medley - eseguite consecutivamente senza interruzioni - sarà alternata alla lettura di testi che spaziano da poesie di Trilussa ad articoli della Costituzione Italiana.
Alla manifestazione, resa possibile grazie al coordinamento del Dirigente Scolastico Stefana Morreale, parteciperà anche Paolo Pilato, Sindaco di Grotte, e Salvatore Petrotto, Sindaco di Racalmuto - Comune che ha patrocinato l'iniziativa attraverso la concessione del Teatro cittadino -.
Parte dello spettacolo rappresenterà l'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte al Concorso "Euterpe - Mediterraneo in Musica", che si svolgerà ad Agrigento il prossimo 19 maggio.
Lo spettacolo sarà proposto all'aperto, a tutti i cittadini, in replica integrale, il 1° giugno a Grotte, all'interno delle celebrazioni cittadine per il 150° dell'Unità d'Italia.

Carmelo Arnone
14 maggio 2011
© Riproduzione riservata.

 

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13/05/2011

Premi. Il Regolamento della IX edizione del "Martoglio"

 

Regolamento della IX edizione del "Martoglio"
Regolamento

Aristotele Cuffaro

Aristotele Cuffaro

Il 24 marzo 2011 è stato presentato ufficialmente al Palazzo Jung di Palermo il regolamento della IX edizione del Premio di Poesia Dialettale “Nino Martoglio” Città di Grotte. Alla presentazione sono intervenuti il Presidente di Giuria Prof. Salvatore Di Marco, il membro speciale per la cinematografia Dott. Eliana Lo Castro Napoli e per la sezione “Francesco Pillitteri” il figlio Avv. Salvino Pillitteri. È stata data ampia spiegazione sulla finalità del Premio: volere lanciare nel mercato librario il poeta dialettale meritevole di contratto con la casa editrice Medinova del Dott. Antonio Liotta. Alla presenza di giornalisti, emittenti e poeti dialettali, nella sala Carlo Alberto Dalla Chiesa, sono stati distribuite copie del regolamento per la più ampia diffusione. Alla segreteria sono iniziate a pervenire le prime partecipazione al concorso. I plichi devono essere spediti entro e non oltre il 30 giugno 2011. L’organizzazione dopo la manifestazione celebrativa di consegna del contratto, si occupa, pubblicata la raccolta, della promozione e presentazione della stessa organizzando diversi incontri tra Grotte, il paese d’origine dell’autore ed il capoluogo regionale. La formula adottata ha reso unico il premio ed ha dato una specificità molto apprezzata negli ambienti di critica letteraria. Negli anni il livello culturale dei partecipanti e la qualità del contenuto poetico dialettale è cresciuto sempre più. I vincitori di contratto degli anni precedenti sono stati: Carmine Elisa Moschella con la raccolta  “Zuccaru e Sali”, da Messina; Salvatore Gaglio con “La Natura e la Sorti”, da Agrigento; Michele Sarrica con “Ogni Jornu… la vita”, da Bagheria; Gabriella Rossitto con “Russania”, da Palagonia.

Regolamento della IX edizione del Premio "Nino Martoglio" Visita l'argomento

 

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12/05/2011

Lettere. "Recentemente ha fatto visita a questo Comune la figlia dell'On. Pietro Ingrao"

 

Paolo Pilato, Sindaco di Grotte
Il sindaco Pilato

Riceviamo e pubblichiamo.

"Recentemente ha fatto visita a questo Comune la figlia dell’On. Pietro Ingrao, allo scopo di visitare il paese di origine della sua famiglia. Il bisnonno è l'illustre grottese Francesco Ingrao, autore del libro “La bandiera degli elettori italiani”, garibaldino mazziniano e politico impegnato nella seconda metà dell'ottocento, fuggito a Lenola perchè ricercato per motivi politici, città dove hanno dimorato i suoi discendenti compreso il nonno Pietro Ingrao, Presidente Emerito della Camera dei Deputati al quale questo Comune ha conferito la cittadinanza onoraria.
Ho avuto l’onore di ricevere, in qualità di Sindaco, la Signora Ingrao, insieme al Presidente del Consiglio comunale e ad una folta delegazione composta da ex Sindaci, amministratori attuali e passati e numerosi cittadini, molti dei quali sono stati protagonisti o testimoni sia del conferimento della cittadinanza onoraria al padre, che del gemellaggio con la città di Lenola. Al termine del saluto di benvenuto, nell’aula consiliare del Comune, la figlia dell’On. Ingrao ha chiesto di essere accompagnata al quartiere San Rocco, per visitare la casa di origine della sua famiglia.
La Signora ha avuto parole di apprezzamento per la nostra Comunità; in particolare mi è rimasto impresso l'epilogo del suo discorso: “Sono venuta in gita in Sicilia ed ogni giorno mio padre (oggi ultranovantenne) mi telefonava per dirmi Ma ancora non sei stata al Paese? Vai a visitare il nostro paese! A causa della sua continua insistenza sono venuta a Grotte, ed adesso ringrazio mio Padre perchè mi ha fatto un bellissimo regalo”.
Parole che denotano l'identico attaccamento a questo nostro Paese da parte di tutti i grottesi, indipendentemente dalle diverse strade percorse, dalle condizioni sociali, economiche e culturali esistenti tra gli stessi.
Alla Signora Ingrao, al suo papà On. Pietro ed a tutta la sua famiglia il più caloroso saluto a nome mio personale e di tutta la comunità che mi onoro di rappresentare, con l’invito a ritornare presto nella nostra cittadina".

 

   

Il Sindaco
Paolo Pilato

 

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12/05/2011

Lettere. Commosso ringraziamento dall'On. Pietro Ingrao

 

On. Pietro Ingrao
On. Pietro Ingrao

Riceviamo e pubblichiamo.

"Caro Sindaco,
vorrei inviare a lei, al Presidente del Consiglio comunale, agli ex-sindaci ed a tutta la cittadinanza di Grotte un ringraziamento commosso per l'accoglienza che avete voluto dare a mia figlia e per l'affetto che continuate a dimostrare nei miei confronti.
La prego di voler trasmettere questo ringraziamento a tutti ed invio i miei calorosi saluti.
Dal vostro concittadino".

 

   

Pietro Ingrao

 

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11/05/2011

Diritti. "I Referendum del 12-13 giugno: note informative"; di Mariachiara Alberton

 

"I Referendum del 12-13 giugno: note informative"; di Mariachiara Alberton.



M. Alberton


I referendum del 12-13 giugno 2011: note informative

di Mariachiara Alberton,

Ricercatrice EURAC,
Istituto per lo Studio del Federalismo e del Regionalismo

Il referendum abrogativo è uno strumento di esercizio della sovranità popolare ed è uno strumento di democrazia diretta perchè permette agli elettori di esprimere direttamente il proprio volere su un tema specifico.
Per poter esprimere un giudizio quanto più consapevole possibile sui temi oggetto di referendum abrogativo è necessaria un’adeguata informazione.
A questo scopo sono state scritte le righe che seguono.

Il 12 e il 13 giugno gli elettori sono chiamati ad esprimersi sui seguenti quattro quesiti referendari:

     1) Abrogazione di norma sulle Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
     2) Abrogazione parziale di norma sulla determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito.
     3) Abrogazione parziale di norme sulle Nuove centrali per la produzione di energia nucleare.
     4) Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.

1) Con il quesito n. 1 si chiede la cancellazione (abrogazione) dell’articolo 23-bis della legge 133 del 2008, come modificato in particolare dalla legge 166/2009, nota come “decreto Ronchi”, sulla modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.

Il quesito riguarda i servizi pubblici locali di rilevanza economica (acqua, rifiuti, trasporti locali), ad eccezione dei settori esclusi (distribuzione di gas naturale ed energia elettrica; gestione delle farmacie comunali; trasporto ferroviario regionale). Tra i servizi pubblici locali di rilevanza economica c’è dunque il servizio idrico integrato oggetto della campagna referendaria. Esso è costituito dall’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua per usi civili, di fognatura e depurazione delle acque reflue.

Per capire meglio la portata del quesito referendario n. 1 occorre ricordare che il servizio idrico locale è stato di recente interessato da due riforme:

I) La prima riforma, introdotta dalla legge n. 166/2009 (di conversione del D.L. n. 135/2009, cosiddetto “Decreto Ronchi”), ha riguardato le modalità di conferimento della gestione dei servizi pubblici locali, tra i quali quelli idrici. Non riguarda quindi la privatizzazione delle risorse idriche e delle infrastrutture idriche che rimangono di proprietà pubblica. La legge 166/2009 ha modificato l’art. 23 bis della legge 133 del 2008. Nella nuova formulazione l’art. 23 bis distingue tra forme di affidamento “in via ordinaria” ed “in deroga”. Le modalità di affidamento in via ordinaria sono:
a) in favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica (ovvero tramite gara);
b) in favore di società a partecipazione mista pubblica e privata, a condizione che la selezione del socio avvenga mediante procedure competitive ad evidenza pubblica (ovvero tramite gara), le quali abbiano ad oggetto, al tempo stesso, la qualità di socio e l’attribuzione di specifici compiti operativi connessi alla gestione del servizio e che al socio privato sia attribuita una partecipazione non inferiore al 40 per cento.
Sono affidamenti in deroga, dunque eccezionali e giustificati sulla base di “situazioni eccezionali che, a causa di peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del contesto territoriale di riferimento, non permettono un efficace ed utile ricorso al mercato”e sottoposte ad autorizzazione da parte dell’Autorità garante del mercato;
c) quelli a società a capitale interamente pubblico, partecipata dall’ente locale, che abbia i requisiti richiesti dall’ordinamento comunitario per la gestione in house.
Viene poi previsto anche un regime transitorio per i servizi pubblici locali di rilevanza economica a seconda che si tratti di affidamento in house, di affidamenti a società miste e di affidamenti a società a partecipazione pubblica quotate in borsa.

L’art. 23 bis riduce drasticamente, dunque, le ipotesi di affidamento diretto e, in particolare, quelle di gestione in house che sono attualmente quelle prevalenti in Italia, imponendo invece l’affidamento a gara e l’ingresso del socio privato (mediante gara) nelle società pubbliche. Si ricorda, peraltro, che la sentenza n. 325 del 2010 della Corte Costituzionale ha affermato che l’affidamento in house del servizio idrico integrato, come di altri servizi pubblici a rilevanza economica, è invece compatibile con l’ordinamento europeo. Il fine del quesito n. 1 è di escludere l’applicazione dell’articolo 23-bis (come risultante dalle modifiche della L. 166/2009), che limita, rispetto al diritto comunitario, le ipotesi di affidamento diretto e, in particolare, quelle di gestione in house dei servizi pubblici locali di rilevanza economica (acqua, rifiuti, trasporti locali).

II) La seconda riforma riguardante i servizi idrici è stata introdotta dalla legge n. 42/2010 che ha previsto la soppressione, poi prorogata al dicembre 2011, delle autorità d’ambito (cioè quei soggetti pubblici costituiti tramite convenzioni o consorzi di comuni che hanno il compito di organizzare, affidare e controllare la gestione del servizio) e contemporaneamente l’identificazione di nuovi soggetti cui demandare l’organizzazione e il controllo della gestione del servizio idrico locale. Le Regioni, in assenza di ulteriori indicazioni normative, sono quindi libere di decidere l’assegnazione delle funzioni a Province o comuni oppure a enti posti a livello regionale, o di studiare altre opzioni.

Da un lato, quindi, si accelerano processi di privatizzazione della gestione dei servizi (Riforma I: riguardante i soggetti gestori), e dall’altro si eliminano gli attuali enti preposti alla vigilanza, regolazione e controllo, e all’affidamento del servizio, lasciando alle Regioni il compito di identificare i nuovi soggetti e le loro funzioni (Riforma II: riguardante i soggetti regolatori/controllori).

In caso di esito positivo del referendum (quesito n. 1), verrebbe cancellato l’articolo 23-bis della legge 133 del 2008, come successivamente modificato, e si applicherebbe immediatamente nell’ordinamento italiano la normativa comunitaria (meno restrittiva rispetto a quella oggetto del referendum) relativa alle regole concorrenziali minime in tema di gara ad evidenza pubblica per l’affidamento della gestione di servizi pubblici locali di rilevanza economica.

2) Con il quesito n. 2 si chiede la cancellazione (abrogazione) di un’inciso del comma 1 dell’articolo 154 del decreto legge 152 del 2006 che riguarda la determinazione delle tariffe del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito.

Il comma citato attualmente in vigore stabilisce che “la tariffa del servizio idrico integrato è determinata tenendo conto della qualità della risorsa idrica e del servizio fornito, delle opere e degli adeguamenti necessari, dell’entità dei costi di gestione delle opere, dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito e dei costi di gestione delle aree di salvaguardia, nonché di una quota parte dei costi di funzionamento dell’Autorità d’ambito, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio secondo il principio del recupero dei costi e secondo il principio “chi inquina paga”. Tutte le quote citate della tariffa del servizio idrico integrato hanno natura di corrispettivo”.

A questo proposito, la Corte Costituzionale ha precisato nella sentenza n. 26 del 26 gennaio 2011 che il servizio idrico integrato è un servizio a rilevanza economica, cioè deve essere svolto con metodo economico, ovvero secondo il principio della copertura dei costi mediante i ricavi. Essenziale, quindi, secondo questa interpretazione è la sola copertura dei costi. Pertanto, secondo la Corte Costituzionale, il carattere remunerativo della tariffa, ovvero la remunerazione del capitale investito, non può essere definito elemento caratterizzante la nozione di «rilevanza» economica del servizio idrico integrato.

In caso di esito positivo del referendum (quesito n. 2), verrebbe cancellata la parte “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito” dell’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006, così escludendo che la tariffa sia calcolata anche tenendo conto del profitto del gestore. Rimarrebbe fermo solo il principio della copertura dei costi di investimento e di esercizio, rendendo estraneo alle logiche del profitto il governo e la gestione dell’acqua.

3) Con il quesito n. 3 si chiede la cancellazione (abrogazione) delle norme che permettono la realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare. La sorte di questo quesito è per ora sospesa, dal momento che il Senato ha approvato in data 20 aprile 2011 l’inserimento in un decreto-legge, cosiddetto “decreto omnibus”, di un emendamento col quale verrebbero abrogate tutte le norme oggetto del quesito referendario e farebbe quindi venir meno i presupposti del quesito stesso, ma anche su questo per ora non c’è chiarezza (L’emendamento recita: “al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche, mediante il supporto dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare”). Dopo l’approvazione del Senato, spetta ora alla Camera approvare a sua volta l’emendamento inserito nel decreto, che dovrà poi essere promulgato dal Presidente della Repubblica. Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, si dovrà esprimere la Corte di Cassazione per esaminare le novità e decidere in merito al quesito referendario sul nucleare. L’ufficio centrale per i referendum presso la Corte di Cassazione potrebbe anche infine investire della questione la Corte Costituzionale. Dunque, per il momento, il quesito referendario sul nucleare resta ancora valido e dipenderà dalla Corte di Cassazione (ed in ultima eventuale istanza dalla Corte Costituzionale) deciderne il destino.

4) Con il quesito n. 4 si chiede di cancellare (abrogare) la legge n. 51 del 7 aprile 2010 “Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza”. Tale legge, costituita da un solo articolo, prevede per il Presidente del Consiglio dei Ministri e per i Ministri che l’esercizio delle attività previste dalle leggi e dai regolamenti (cioè tutte le attività istituzionali), nonchè di ogni attività comunque coessenziale alle funzioni di Governo, costituisce legittimo impedimento a comparire nelle udienze dei procedimenti penali in cui sono imputati. I giudici in base a questa legge sono obbligati ad accettare la richiesta di legittimo impedimento e rinviare il processo ad altra udienza. L’impedimento si applica anche ai processi penali in corso, in ogni fase, stato o grado.

La sorte di questo quesito era rimasta sospesa per la sentenza della Corte Costituzionale n. 23 del 13 gennaio 2011. La Corte Costituzionale pronunciandosi sulla legittimità costituzionale della legge n. 51 del 7 aprile 2010, aveva infatti dichiarato, per violazione degli artt. 3 («tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, ...») e 138 (che prevede una procedura rafforzata per l’approvazione delle revisioni costituzionali) della Costituzione, l’illegittimità dell’art. 1, comma 4, della legge n. 51/2010 relativo all’ipotesi di impedimento continuativo e attestato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, e l’illegittimità dell’art. 1, comma 3, nella parte in cui non prevede che il giudice valuti in concreto l’impedimento addotto. A seguito della sentenza della Corte Costituzionale, l’Ufficio Centrale per il referendum presso la Corte di Cassazione ha stabilito, con ordinanza del l febbraio 2011, che il referendum sul legittimo impedimento debba esser comunque effettuato e il quesito referendario riformulato tenendo presente quanto deciso dalla Corte Costituzionale, ovvero l’illegittimità costituzionale di alcune norme e l’interpretazione di altre norme della legge 7 aprile 2010, n. 51.

In caso di esito positivo del referendum, verrebbero quindi cancellate le norme della Legge n. 51 del 7 aprile 2010 che non sono state ritenute illegittime dalla sentenza n. 23/2011 della Corte Costituzionale.

Bolzano, 2 maggio 2011

 

   

Mariachiara Alberton

 

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10/05/2011

Associazioni. Il 5x1000 per la Onlus "Padre Vinti - Grotte Solidale"

 

Assemblea dei soci e 5x1000 per la Onlus "Padre Vinti Grotte Solidale".
Volantino

Riceviamo e pubblichiamo.

"Caro Carmelo,
volevo far presente a tutti i visitatori del Quotidiano Grotte.info, che anche quest’anno è possibile donare il 5 per mille in favore della nostra Associazione. Chiunque può donare in favore della nostra Associazione, è facile e non costa nulla!
Per noi e per la nostra comunità è molto importante.
La destinazione della quota del 5 per mille è complementare (cioè si aggiunge) all’opzione del più classico 8 per mille destinato allo Stato e alle confessioni religiose riconosciute. E’ possibile quindi, assegnare sia l’otto per mille che il cinque per mille.
Donare il 5 per mille all’Associazione Padre vinti è semplicissimo: si deve apporre la firma nella casella “Sostegno delle organizzazioni non lucrative…” ed indicare unicamente il codice fiscale dell’Associazione che è 02248420842.
In allegato il volantino che troverete presso i commercialisti, i Caf Acli e i principali esercizi commerciali del nostro paese.
Grazie di vero cuore".

 

   

Davide Magrì

 

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10/05/2011

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della settimana

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali.

Tutti i giorni dei mesi di maggio e giugno
- alle ore 21.00, presso la cappelletta del Sacramento, recita del Santo Rosario.

Venerdi 13
maggio
- alle ore 19.00, al Purgatorio, prove di canto interparrocchiali;
- alle ore 20.00, a San Francesco, riunione dei genitori dei giovani del 2° anno di cresima (della chiesa Madonna del Carmelo);
- alle ore 20.00, a San Francesco, riunione delle giovani coppie (aperta a tutte le coppie che si "sentono" giovani) e dei genitori che hanno battezzato di recente o che battezzeranno i propri figli.

Martedi 17 maggio
- al teatro "Regina Margherita" di Racalmuto sarà rappresentato "Cuore di carne" di Giovanni Volpe; ore 18.00 prima visione, ore 21.00 seconda visione.

 

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09/05/2011

Ricorrenze. Messaggio del Presidente Napolitano nel Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo

 

On. Giorgio Napolitano - Presidente della Repubblica Italiana
On. Napolitano

Il 9 maggio è il giorno del ricordo e del pubblico riconoscimento che l'Italia deve alle vittime del terrorismo. E' il giorno del sostegno morale e della vicinanza umana alle loro famiglie. Ed è il giorno della riflessione su quel che il nostro paese ha vissuto in periodi tra i più angosciosi della sua storia e che non vuole mai più, in alcun modo, rivivere.

Già negli anni scorsi, al Quirinale, ho voluto mettere l'accento sul sacrificio di uomini di legge, per sottolineare come da magistrati, avvocati, docenti di diritto venne un contributo peculiare di fermezza, di coraggio e insieme di quotidiana serenità e umanità nello svolgimento di una funzione essenziale per poter resistere all'ondata terroristica e averne ragione : la funzione dell'amministrare la giustizia secondo legge e secondo Costituzione, sempre, contro ogni minaccia e ogni prevaricazione.

La pubblicazione che il Consiglio Superiore della Magistratura ha curato con impegno partecipe e solidale vuole onorare i magistrati che al pari di tanti altri servitori dello Stato pagarono col sacrificio della vita i servigi alle istituzioni repubblicane, cadendo vittime della follia omicida di gruppi terroristici o dello spietato attacco delle mafie.

Con essa si è cercato di restituire alla memoria riconoscente di ogni cittadino l'immagine - i volti, i percorsi di vita e di morte - dei magistrati caduti. I percorsi di vita, innanzitutto : perché non è accettabile che quegli uomini siano ricordati solo come vittime, e non come persone, che hanno vissuto, hanno avuto i loro affetti, il loro lavoro, il loro posto nella società, prima di cadere per mano criminale.

In queste pagine, un mosaico di fitte testimonianze ci racconta la loro dedizione e la loro professionalità, la passione civile e il coraggio che li hanno animati nella lotta contro le forze della violenza eversiva, del crimine, dell'anti-Stato.

Negli anni degli attentati terroristici, l'Italia corse rischi estremi. Sapemmo uscirne nettamente, pur pagando duri prezzi, e avemmo così la prova di quanto profonde fossero nel nostro popolo le riserve di attaccamento alla libertà, alla legalità, ai principi costituzionali della convivenza democratica, su cui poter contare. Ebbene, quelle riserve vanno accuratamente preservate, ravvivate, e messe in campo contro ogni nuova minaccia nella situazione attuale del paese e del mondo che ci circonda.

E' infatti necessario tenere sempre alta la guardia sia contro il riattizzarsi di focolai di fanatismo politico e ideologico sia contro l'aggressione mafiosa.

No alla violenza e alla rottura della legalità in qualsiasi forma : è un imperativo da non trascurare in nessun momento, in funzione della lotta che oggi si combatte, anche con importanti successi, soprattutto contro la criminalità organizzata, ma più in generale in funzione di uno sviluppo economico, politico e civile degno delle tradizioni democratiche e del ruolo dell'Italia.

Sono convinto che anche questo sia il contributo che può venire - specie alle nuove generazioni - da una sempre più ricca pratica della memoria.

Lo facciamo nello spirito che Vittorio Bachelet seppe, con lucida consapevolezza, indicarci prima di essere colpito dalla barbarie dei terroristi: "La testimonianza dei caduti per la libertà non sia solo onorato ricordo ma si traduca in un impegno morale ed uno sforzo di pratica efficienza per la difesa della libertà, per la costruzione di una convivenza civile più umana e serena che sappia cogliere e ordinare, in un disegno di giustizia, la tumultuosa crescita della nostra società".
 

 
 

Roma, 08/05/2011

Il Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano

 
 


Testo del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dal titolo "Il nostro omaggio", che apre il libro "Nel loro segno" del Consiglio Superiore della Magistratura, presentato al Quirinale il 9 maggio 2011.

 

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09/05/2011

Racconti. "Un tuffo nel passato" - Capitolo 6°; di Carmelo Luparello

 

Prof. Carmelo Luparello
Prof. Luparello


UN TUFFO NEL PASSATO
di Carmelo Luparello

Cap. VI

          Nel suo locale, per la verità assai pulito, “lu zì ’Ntoniu Fungiddra” vendeva un caffé così buono che era veramente la fine del mondo. Lo preparava lui stesso. Comprava a sacchi il caffé crudo e lo abbrustoliva.
          In quei momenti l’aroma si spargeva non solo nelle vicinanze del piccolo negozio, ma raggiungeva le vie adiacenti e ne impregnava l’aria. E tutti andavano a comprare il caffé “di Fungiddra” (come se “Fungiddra” fosse una marca), fino a quando alcuni negozianti, che non riuscivano più a vendere il loro caffé, non si rivolsero ai carabinieri, ai quali dissero che i locali, dove “lu zì Ntoniu Fungiddra” abbrustoliva il caffé, non erano idonei a quell’attività, perché predisposti solo alla vendita di generi alimentari, non ad abbrustolire il caffé.
          I carabinieri, dopo quella circostanziata denuncia, furono costretti ad intervenire, diffidando “lu zì ‘Ntoniu” dal continuare ad abbrustolire il caffé, rinunciando così, anche loro, a una tazza di caffé veramente genuino, preparato a casa o magari anche in caserma, quando non sapevano cosa fare.
          Chissà cosa avranno detto i bravi carabinieri quando erano stati costretti ad intervenire “contra lu zì ‘Ntoniu Fungiddra”! Avranno sicuramente pensato: - Chissi ddruocu ci stannu rumpiennu li cugliuna -, cioè - Codeste persone ci stanno rompendo i coglioni! -, ma non lo dicevano davanti agli altri, perché, davanti agli altri, dovevano far vedere che applicavano la legge, senza guardare in faccia nessuno e, soprattutto, senza usare termini volgari che non si addicono ai tutori della legge.
          Comunque da quella volta “lu zì ‘Ntoniu”, che non voleva avere a che fare con la giustizia, non abbrustolì più il suo caffé, che fino ad allora aveva venduto a peso, e nessuno ne sentì più il caratteristico profumo.
          Tanti, per risparmiare, erano tempi tristi quelli, preparavano a casa il loro caffé ricuocendo “lu tufaru”, cioè i fondi di caffé, che si facevano dare dall’amico barista.
          Uno dei bar più importanti del paese, forse perché storico o perché situato al centro del paese, era quello “di Muzzuni”, che aveva tanti clienti, specialmente tra i giovani.
          Un altro me lo ricordo in alcuni locali che si affacciavano nella piazzetta di fronte al bar “di Muzzuni” e che in seguito sarebbero stati venduti al Banco di Sicilia.
          Il bar di via Roma fu aperto molto più tardi ad opera di “lu zì Turiddru Brunaccini” detto “Crapuzza”, un uomo che era davvero un signore. Mai che gli avessi sentito una parola fuori luogo. Me lo ricordo ancora, spesso assieme alla moglie, Giuseppa che, quando era dentro il bar, fungeva da cassiera.
          Non molto antico, al contrario del bar di “Liuzza” anch’esso nel cuore del paese, era pure il bar di “Lu zì Mariu Castrogiovanni”, cioè “dello zio Mario Castrogiovanni”.
          Amica di tutti perché amava scambiare sempre quattro chiacchiere con tutti, grandi e piccini, era Carminuzza “Giacchiteddra”, soprannome derivante, forse, dal nome di un piccolo uccello. Carminuzza era, infatti, una donna piccola di statura, ma molto buona. Me la ricordo che viveva svolgendo umili lavori, come le pulizie negli uffici pubblici.
          Era un periodo quello in cui fare questi lavori era considerato degradante, e molte persone preferivano non farli anche se poi soffrivano la fame. Certo il lavoro non era ben retribuito, però era sempre meglio che non fare niente.
          Era quello anche il periodo in cui la pasta si vendeva a peso, e ognuno ne comprava i grammi che voleva o che il portafogli, non sempre pieno, gli permetteva.
          Mi ricordo che “li putiara”, cioè i negozianti, la pasta la tenevano in una cassa di legno ben capiente, una specie di cassapanca e, a richiesta, la prendevano con le mani che magari avevano toccato prima qualche altra cosa non sempre pulita, magari “petroliu”, ovvero “grassoni” cioè il petrolio per accendere il lume, e che vendevano generalmente “a un quartu di litru” cioè “a un quarto di litro”. La pasta veniva sistemata sulla bilancia per pesarla, e poi la incartavano.
          Qualche negoziante, che ci teneva un po’ di più all’igiene, sul piatto della bilancia, prima della pasta, ci metteva la carta. Ma nascevano ugualmente delle lamentele perché il negoziante veniva accusato di vendere la carta allo stesso prezzo della pasta, dato che i grammi della pasta comprendevano anche il peso della carta. In questo caso, infatti, la pasta non veniva venduta a peso netto.
          C’era anche “la carta di pasta” che, in genere, era di 5 kg e, fatti i conti, costava di meno e durava di più, ma non tutti erano in grado di affrontare quella spesa  in una volta sola. Il costo era, quando me la ricordo io, di 600 lire, corrispondenti, oggi, più o meno, a 30 centesimi. Però bisogna tenere presente che allora 600 lire erano una bella somma, anche se non grande.
          Davanti alla porta del negozio non mancava mai, ben visibile, un barile con le sarde salate che “lu putiaru”, per non sporcarsi le mani di sale, prendeva con un certo utensile, somigliante a una grossa pinza, fatto apposta per prendere le sarde dal barile o con una vecchia forchetta.
          Ugualmente, però, capitava che il negoziante le mani se le sporcasse e allora se le puliva strofinandole sui pantaloni o sul grembiule.
          Capitava anche che, attratto dall’odore del sale, al barile delle sarde si avvicinasse un cane che, se il negoziante era all’interno, vi faceva la pipì.
          Tante volte il negoziante, che se ne accorgeva, “assicutava a vastunati”, cioè metteva in fuga a bastonate il temerario animale, apostrofandolo con “Talia cca stu figliu di lorda buttana”, cioè: “Ma guarda un po’ questo figlio di una sporcacciona puttana”.
          Se poi nelle vicinanze c’era qualcuno, che il negoziante sospettava avesse visto lo spettacolo, aggiungeva: “ Mi cunsumà, ca ora mi tocca ittarli li sardi”, cioè: “Mi ha rovinato, che ora mi tocca buttarle le sarde”, ma poi, rimasto solo, si guardava bene dal buttarle per davvero.
          Nei negozi di generi alimentari si poteva comprare, anche il baccalà o “a pala” oppure a pezzetti, secco o bagnato, come del resto avviene ancora oggi.
          Davanti a un negozio di alimentari non poteva mancare un sacco “cu lu zuccaru a piezzu”, cioè un sacco contenente lo zucchero a forma di pietra di varie dimensioni.
          Accanto a “ lu zì ‘Ntoniu Fungiddra” ricordo che c’era il negozio di frutta e verdura che “lu zì Vicinzinu”, cioè “ lo zio Vincenzino”, gestiva assieme alla moglie.
          Siccome eravamo parenti, mia madre mi ci portava spesso, e il buon uomo, che aveva un cuore d’oro, mi regalava sempre un po’ di frutta, specialmente pere e arance.
          Un negozio di alimentari, che sicuramente nessuno oggi più ricorda perché molto povero di prodotti, era gestito dalla famiglia Bellavia, per intenderci i familiari di Lillo d’Ati, cioè di Calogero, figlio di Agata.
          Era in via Giovanni Meli, e uno se lo trovava proprio di fronte quando terminava la discesa di via Collegio. Ricordo che non aveva nessuna insegna per essere individuato, forse anche per evitare i controlli della Finanza, e la porta era “a banniddruzza” cioè socchiusa, ma ci andava sempre qualcuno, specialmente del vicinato a comprare qualcosa.
          E sicuramente sono pochi, e solo tra gli anziani, coloro che si ricordano di “ Zio Mommu Ciambella” al secolo Girolamo Spitali, che doveva avere un negozio, secondo alcuni di ferramenta, secondo altri di alimentari, nello stesso magazzino dove oggi c’è il negozio della signora Spitali.
          Purtroppo di lui non so dire altro.
          Tutta gente modesta, ma soprattutto onesta, che cercava di sbarcare il lunario col  proprio lavoro, e sicuramente non nuotava nell’oro e che non voleva avere a che fare con la giustizia e per la quale la visita degli uomini in divisa era magari motivo di disagio, oltre che di paura.
          Di disagio perché la gente, vedendo i carabinieri bussare alla porta di una famiglia, avrebbe sicuramente pensato male di essa e avrebbero detto: “Ni ddra famiglia na vota ci ieru li carrabbunera”, cioè: “Da quella famiglia una volta ci sono andati i carabinieri”. Era, insomma, una vergogna che si doveva a qualunque costo evitare.
          Di paura anche perché l’arrivo dei carabinieri in una casa avveniva soltanto o per eseguire un arresto o per chiedere o dare informazioni se era successo qualcosa di grave per quella famiglia. Perciò era naturale che nessuno vedesse di buon occhio un carabiniere davanti alla sua porta.

Carmelo Luparello

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 9 maggio 2011.
Per gentile concessione dell’Autore.
© Riproduzione riservata.

 

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07/05/2011

Scuola. Riconoscimenti per giovani poeti e scrittori del "Roncalli" di Grotte

 

Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" - Grotte (AG)

Che gli alunni dell'Istituto Comprensivo "Angelo Roncalli" di Grotte riescano ad emergere e ad affermarsi in ambito regionale e nazionale non costituisce una novità. Sia nei concorsi che alle varie manifestazioni alle quali partecipano, i giovani grottesi dimostrano costantemente la loro preparazione. Merito della professionalità dei docenti, dell'impegno delle famiglie, della guida del Dirigente scolastico Stefana Morreale e della collaborazione di tutto il personale della scuola.
Due i recenti concorsi nei quali i giovani del "Roncalli" si sono distinti.
Il primo è il Concorso II Rassegna regionale di poesia e narrativa "Premio Filippo Alessandro Maria Collerone", organizzato dal V Circolo Didattico "M. L. King" di Caltanissetta, nel quale, tra i vincitori figurano:
- Alessio Alfano della II B (Scuola Primaria - Plesso "Roncalli"), secondo classificato che conquista un premio in denaro da 100 euro, con la poesia "Solidarietà in famiglia";
- Riccardo Virga della II B (Scuola Primaria - Plesso "Roncalli"), terzo classificato che ottiene un premio in denaro da 50 euro, con la poesia "La mia natura".
Il secondo è il Concorso "Angelo Signorelli ...la magia delle favole", indetto dal I Circolo Didattico "De Amicis" di Enna. Il concorso, aperto a tutte le scuole primarie del territorio nazionale, prevedeva la realizzazione di favole in lingua italiana incentrate su temi quali il valore della famiglia, della scuola, il rispetto dell'ambiente (natura, cose, persone) o la mitologia legata al proprio territorio. L'Istituto Comprensivo grottese è risultato essere tra i vincitori, nella categoria "Favole multimediali", con l'opera "L'orso e la volpe". La giuria del concorso comunicherà la graduatoria dei vincitori nel corso della cerimonia di premiazione che si terrà i prossimo 23 e 24 maggio presso il Teatro Comunale di Enna. Alla manifestazione, nella quale saranno presenti i rappresentanti di tutte le scuole partecipanti, parteciperà in qualità di relatore il prof. Livio Sossi, critico letterario ed esperto di letteratura per l'infanzia, titolare di cattedra presso l'Università degli Studi di Udine.

Carmelo Arnone
07 maggio 2011
© Riproduzione riservata.

 

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06/05/2011

Attualità. Morto Osama, viva Obama! - La Giustizia secondo Barak

 

Morto Osama, viva Obama! - La Giustizia secondo Barak.
Obama e Osama

Sono trascorsi 5 giorni dal 1° Maggio, data memorabile. Nella tarda serata di quel giorno un soddisfatto Presidente USA annunciava agli americani, a reti unificate: "Justice has been done!". Giustizia è fatta. Motivo del discorso, la morte di Osama Bin Laden. Subito per le strade e nelle piazze gente festante con bandierine, balli, slogan. Come al tempo dell''impero romano, ancora oggi la gente vuole "panem et circenses"; il minimo per sopravvivere e lo spettacolo truculento. Esultare per la morte di chiunque, fosse il più terribile delinquente mai esistito, non mi pare segno di civiltà. E' proprio strano il senso della Giustizia che si evince da questi fatti. Come può definirsi "giustizia" l'assassinio di un uomo, senza processo, senza condanna?
E' sconcertante il "balletto" delle dichiarazioni sulla morte di Osama: è stato colpito durante il conflitto a fuoco; è stato ucciso mentre cercava di farsi scudo con la moglie; è stato fatto bersaglio perchè non si è arreso alzando le mani; è stato liquidato da un suo fidato collaboratore per non essere catturato vivo; è stato sommariamente giustiziato. L'unico dato univoco è che è morto con un colpo alla testa. Come avviene per le esecuzioni. Davvero non c'è stato modo di assicurarlo alla Giustizia catturandolo vivo (magari ferito ma vivo)? Oppure c'è stata la volontà di chiudere immediatamente la faccenda, evitando il processo con tutte le conseguenze e le rivelazioni che avrebbe potuto portare?
La Casa Bianca ha deciso di non mostrare le foto del cadavere di Osama perchè sarebbero "immagini atroci" (come se le Tv si facessero scrupolo nel mostrare quotidianamente immagini orripilanti). Un colpo alla testa, un'affrettata cerimonia funebre per sbarazzarsi dell'ingombrante corpo, buttandolo a mare, e la faccenda è chiusa. Una volta per tutte.
Il Premio Nobel per la Pace 2009 Hussein Barak Obama II, 44° Presidente degli Stati Uniti d'America, rivendica con determinazione il proprio ruolo nella morte dell'uomo più ricercato al mondo, interpretando in modo estensivo il motto latino "Si vis pacem para bellum". "Se vuoi la pace prepara la guerra" diventa nella consolidata prassi USA "se vuoi la pace fai la guerra preventiva". Osama Bin Laden, fondatore e capo indiscusso del movimento paramilitare terroristico Al-Qaeda (La Base), era accusato dell'organizzazione dell'attentato terroristico alle Torri Gemelle avvenuto l'11 settembre 2001.
Ieri, giovedi 5 maggio, in una toccante cerimonia ufficiale a Ground Zero, Obama consegnava medaglie e riconoscimenti ai familiari delle vittime. Sarebbe stato più significativo rendere Giustizia attraverso la verità su quanto realmente avvenuto.
Non vi sono dubbi sul fatto che i terroristi di Al-Qaeda abbiano dirottato 4 aerei di linea con l'intento suicida di colpire significativi bersagli sul suolo americano. Le terribili immagini di quei giorni sono ancora dinanzi ai nostri occhi. Eppure qualche domanda rimane ad oggi senza una risposta plausibile. Anche volendo tralasciare la caduta verticale dei due grattacieli crollati sulla propria base alla velocità di 6 piani al secondo, e letteralmente polverizzati, almeno tre questioni meritano approfondimento.
1) Perchè è sbriciolato in pochi secondi, sempre in perfetta verticale, l'edificio WT7 ("World Trade 7", un grattacielo di 47 piani), non colpito da nessun aereo (mentre gli edifici 3, 4, 5 e 6, più vicini alle due Torri Gemelle e più colpiti dai crolli sono rimasti parzialmente in piedi)?
2) Com'è possibile che il Boeing 757 dell'American Airlines, con un'apertura alare di 47 metri e un'altezza di 16, si sia disintegrato completamente non lasciando quasi traccia, scomparendo in un foro di soli 3 metri di diametro contro la facciata del Pentagono?
3) Com'è possibile che nessun caccia militare dell'USAF (United States Air Force) sia intervenuto per intercettare uno solo degli aerei dirottati, liberi di scorrazzare nei cieli degli Stati Uniti complessivamente per circa due ore?
Non ho tesi o risposte preconcette, mi pongo solo delle domande.
Giustizia è fatta. Da parte di una Nazione che legittima l'utilizzo di forme di tortura (come il "waterboarding"), i sequestri di persona illegali (le "extraordinary renditions"), la detenzione a tempo indeterminato senza processo e senza diritti (come nel carcere di Guantanamo).
Come nella migliore tradizione americana - nelle battaglie tra gli indiani (legittimi abitanti) ed i soldati "giacche blu" (invasori) -, il cattivo è morto ed i buoni hanno trionfato.
L'importante è che "giustizia è fatta"; il resto... sono solo dettagli.

Carmelo Arnone
06 maggio 2011
© Riproduzione riservata.
 

 

  Per approfondimenti:

Report "Confronting the evidence" Visita l'argomento

"Inganno globale" Visita l'argomento

"Qualcuno sapeva?" Visita l'argomento

"How did World Trade Center 7 fall?" Visita l'argomento
 

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05/05/2011

Fotografia. "Il valzer di un giorno", mostra di Franco Carlisi a Grotte

 

Fotografia - "Il valzer di un giorno", mostra di Franco Carlisi a Grotte.
Mostra

Fotografia - "Il valzer di un giorno", mostra di Franco Carlisi a Grotte.
Presentazione

Basta guardare qualche opera di Franco Carlisi per rendersi immediatamente conto della differenza tra fotografie e Fotografia. Con la diffusione degli apparecchi digitali assistiamo all'inutile moltiplicazione esponenziale di immagini di ogni genere, destinate banalmente ad intasare le memorie dei computer domestici. Quasi la totalità di questa "spazzatura digitale" non vedrà mai la luce su carta stampata. Franco Carlisi ci dimostra che ancora oggi è possibile trasformare uno scatto in un gesto artistico. Come il pittore usa i pennelli, così l'artista padroneggia obiettivi e fari, esposimetri e grandangolari. Non dal caso ma da una continua progressiva opera di ricerca ed applicazione vengono via via fuori le opere esposte nella mostra "Il valzer di un giorno", allestita al Palazzo Municipale di Grotte ed aperta al pubblico dal 16 aprile al 3 maggio.
Nel silenzio di quello che fu un chiostro, sulle pareti compaiono figure attuali dal sapore antico. Grottesi, che riconosciamo, sembrano emergere da un lontano passato. Situazioni recenti appaiono catapultate indietro di decenni. Nelle opere, Franco Carlisi pare divenire il padrone del tempo e dello spazio. Un tempo che sembra sganciato da un "prima" e un "dopo", fissato in un eterno presente. Uno spazio chiaramente definito eppure decisamente universale. Riprese in situazioni "normali", le persone ritratte perdono la loro quotidianità per assumere il ruolo di protagonisti di un mondo onirico. Attraverso le sue inquadrature, uomini e donne, adulti e bambini rivelano un'esistenza inaspettata. Dalla lacrima al sorriso, dal saluto allo sguardo nulla è "in posa", nessuno è "attore", ciascuno è se stesso, immortalato come mai avrebbe pensato di apparire. E forse la nostra terra è proprio così, e lui, il Maestro, Franco Carlisi, riesce con assoluta padronanza a togliere i tanti filtri che ci impediscono di cogliere l'essenza della nostra realtà. Di fronte alle sue opere si rimane attoniti, a fissare quanto di antico vi è nel presente. Ben consapevoli di non osservare una semplice foto ma di trovarsi ad ammirare un "Carlisi".

Carmelo Arnone
05 maggio 2011
© Riproduzione riservata.

Pubblichiamo alcune immagini della presentazione (45 foto di © Salvo Lo Re "President") e della mostra (52 foto di © Associazione Culturale "Punto Info").
 

"Il valzer di un giorno", di Franco Carlisi, in mostra al Palazzo Municipale.
Invito


"Il valzer di un giorno" di Franco Carlisi, in mostra al Palazzo Municipale.
Invito


"Il valzer di un giorno" di Franco Carlisi, in mostra al Palazzo Municipale.
Manifesto

 

Foto della presentazione Visita l'argomento

Foto della mostra Visita l'argomento

 

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04/05/2011

Editoria. Presentato a Grotte "Il vento della Maddalena", recente opera di Margherita Biondo

 

Presentato a Grotte "Il vento della Maddalena", recente opera di Margherita Biondo.
Vedi le foto

Serata in biblioteca comunale per la presentazione del libro “Il vento della Maddalena” di Margherita Biondo. Una piacevole chiacchierata tra il Dott. Antonio Liotta e l’autrice, moderata da Aristotele Cuffaro, ha calamitato l’attenzione del pubblico presente in sala. Il tema centrale, costantemente attuale, emerso dalle letture di alcuni brani del volume, interpretate dal Direttore Salvatore Milano, è stato il fenomeno emigratorio che ha visto protagonista un giovane siciliano nel dopoguerra. Arrivato a Milano dopo varie vicissitudini, che lo hanno portato ad una vera crisi quasi esistenziale, riscopre l’amore per la propria terra d'origine rafforzando un legame in realtà mai scomparso. “La Sicilitudine” è un aspetto inscindibile dall’identità dell’emigrato siciliano. Le melodie della flautista Julia Di Stefano, che ha eseguito colonne sonore di celebri film, hanno fatto da cornice. Soddisfatto il Sindaco il quale ha ricordato, nell’intervento di saluto iniziale, il forte legame che la comunità grottese ha con l’autrice. Margherita Biondo ha moderato sia gli “Incontri alla Torre”, in diverse occasioni, ed ha allestito una personale di pittura nel Palazzo di Città durante la settima edizione del “Premio Nino Martoglio”. La serata si è conclusa con l'invito, da parte del relatore, a leggere attentamente "Il Vento della Maddalena" per capire, come scrive la stessa autrice, che “L’emigrazione è una filosofia di vita… ricerca di nuovi lidi non deriva sempre da una congiuntura di crisi generale ma può dipendere dal senso di vuoto, di solitudine o d’ inquietudine quali fattori di perturbazione di meccanismi di regolazione dell’ individuo”.

Pubblichiamo alcune immagini della manifestazione (34 foto di © Salvo Lo Re "President").

Foto della presentazione Visita l'argomento
 

 

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03/05/2011

Lettere. "Seguire Cristo... oltrepassare le frontiere dell'ovvio"; di Silvia Carli

 

Lettere

Riceviamo e pubblichiamo.

"Caro Carmelo,
nel giorno dell’ordinazione diaconale di Dario, voglio rivolgere a lui e alla sua famiglia i miei più affettuosi auguri.
C’è una tale caduta di banalità in tutta la vita contemporanea. Ormai siamo tutti abituati a vivere al ribasso. La nascita di una vocazione religiosa non è prevista nel listino dei nostri desideri. Certo, non dico che tutti debbano sentire la stessa musica, ma che almeno non la censurino per sordità selettivamente morale. Un mondo di sordi è un mondo nel quale la musica non può esistere più.
Voglio dire che, non fa paura un figlio che dice di non credere, fa invece paura un figlio che dice di credere così tanto da voler seguire Cristo con la ricerca di una vita consacrata a Lui e al prossimo. Il vangelo ci dice che la gente correva dietro a Cristo. A noi viene detto ogni giorno di stare fermi per
non rischiare di oltrepassare le frontiere dell’ovvio. In una società dove qualunque “avanguardia” viene vista come un fenomeno da guardare con attenzione, un giovane che vuole dedicarsi alla preghiera viene invece presupposto come destinato al fallimento, quando invece sappiamo tutti che è anche lui un’avanguardia che ci precede su un terreno e verso realtà con le quali, prima o poi, tutti noi dovremo confrontarci. I genitori di Dario e Paolo hanno compreso che una vocazione religiosa che nasce è il trionfo della libertà, perchè capace di non uniformarsi a un ideale di autorealizzazione
sociale. Hanno accettato una scelta totalizzante, accurata, ad alta progettualità proprio in un contesto in cui, per tanti motivi, prevale la cultura della frammentarietà o quella di vivere più condizioni
contemporaneamente. E' facile oggi condividere con i figli una sorta di mentalità progressista fatta soprattutto di valori: solidarietà, ecologia, convivenza pacifica, cordialità, giustizia... E' difficile invece far riverberare i segni di tale valori nella propria e nella altrui vita.
Credere viene da cordare “dare il cuore”.
I genitori di Dario e di don Paolo hanno “dato il cuore” ai loro figli che sognavano così la loro vita
".

 

   

Silvia Carli

 

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02/05/2011

Chiesa. Avvisi ed appuntamenti della settimana

 

Chiese di Grotte

Pubblichiamo gli avvisi diffusi al termine delle Sante Messe domenicali.

RIPRENDONO TUTTE LE ATTIVITA' PASTORALI

Martedi 3 maggio
- alle ore 17.00, presso la cappelletta dell'Ecce Homo, celebrazione della Santa Messa;
- alle ore 17.30, nella parrocchia SS. Trinità di Agrigento, ordinazione diaconale di Dario Maria Salvatore Morreale.

Mercoledi 4 maggio
- ritiro spirituale dei ragazzi di 1^ Comunione delle tre parrocchie; appuntamento alle ore 08.30 nella chiesa Madonna del Carmelo.

Venerdi 6
maggio
- 1° venerdi del mese;
- alle ore 19.00, al Purgatorio, prove di canto interparrocchiali;
- alle ore 20.00, a San Francesco, riunione dei genitori dei giovani del 2° anno di cresima (della chiesa Madonna del Carmelo);
- alle ore 20.00, a San Francesco, riunione delle giovani coppie (aperta a tutte le coppie che si "sentono" giovani) e dei genitori che hanno battezzato di recente o che battezzeranno i propri figli.

Domenica 8 maggio
- alle ore 10.30, nella chiesa Madonna del Carmelo, 1° turno di amministrazione del sacramento della 1^ Comunione a 12 ragazzi della chiesa Madre;
- la Santa Messa domenicale delle ore 11.30 è anticipata alle ore 10.30.

 

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02/05/2011

Racconti. "Un tuffo nel passato" - Capitolo 5°; di Carmelo Luparello

 

Prof. Carmelo Luparello
Prof. Luparello


UN TUFFO NEL PASSATO
di Carmelo Luparello

Cap. V

          In quella stessa parte del Corso dove c’era “lu tabacchinu “di la za Pruvinzina” ma nel lato opposto, c’era il negozio di ferramenta “di don Lillu lu gnuri”, cioè del signor Calogero, detto “lu gnuri” che significa “signore”. Un soprannome più azzeccato non poteva trovarsi per definire quest’uomo che, per il suo carattere, era veramente un signore, un uomo che si faceva gli affari suoi e non dava mai fastidio a nessuno. Non ricordo mai di averlo visto in giro. Un uomo tutto casa e negozio che, proprio dentro il negozio, per non perdere tempo, faceva, la mattina, colazione col pane inzuppato nel latte. Certe volte nel negozio c’era la moglie e, solo raramente, ci vedevo anche la figlia, una bella ragazza dai capelli neri, leggermente ondulati.
          Il fratello di don Lillo mi pare si chiamasse Giovanni e aveva anche lui un negozio, in via Washington, ma, forse per evitare concorrenza col fratello, vendeva solo articoli casalinghi e da regalo.
          Molto conosciuto in paese era sicuramente “lu zì ‘Ntoniu Fungiddra”, cioè “zio Antonio dalla piccola bocca sporgente”, che aveva un negozio di “Alimentari” nel Corso Garibaldi, precisamente “all’Abatia”, negozio che gestiva assieme alla moglie, una donna, me la ricordo ancora, piccola come lui. Che io sappia, non avevano figli. L’abatia, come dice lo stesso nome, doveva essere, nei tempi più antichi, un convento, sotto la guida di un superiore detto abate. L’abatia, o collegio di Maria, come veniva pure chiamata, in tempi relativamente più recenti (primi decenni del Novecento, forse) fu adibita a scuola materna. C’era anche un giardino. In seguito vi sorse un pastificio. Durante la seconda guerra mondiale fu occupata dagli sfollati provenienti da Porto Empedocle, mentre la chiesa del Purgatorio fu utilizzata per nascondervi materiale bellico. I soldati, invece, furono alloggiati nelle aule dell’Evangelica, ubicate sotto il Municipio. A proposito di materiale bellico, se ne trovava in quel periodo un po’ ovunque, e non solo nel territorio di Grotte, perché abbandonato dai tedeschi e dai soldati italiani che non volevano più continuare una guerra che appariva ormai inutile.
          Mi raccontava il signor Michelangelo Girgenti che nell’estate del ’43 quando gli angloamericani sbarcarono in Sicilia, un drappello di bersaglieri provenienti da Palma di Montechiaro giunse di notte nella sua campagna andando verso Palermo. I militari, oltre a chiedergli informazioni per raggiungere Palermo, gli chiesero del pane e dell’acqua.
          Quasi a volerlo ringraziare, dopo che ebbero ottenuto ciò di cui avevano avuto bisogno, anche se in misura inferiore rispetto alla loro fame e alla loro sete, gli lasciarono, quasi come ricompensa, delle armi tra cui una mitragliatrice, di cui volentieri volevano disfarsi.
          Con quest’ultima arma, quando i bersaglieri se ne furono andati, il Girgenti, quasi per gioco, sparò ad un aereo che sorvolava la zona.
          L’aereo si allontanò, ma poco dopo tornò per bombardare il luogo da dove erano partiti i colpi di mitragliatrice. Per fortuna il signor Girgenti si era nascosto e non fu colpito. Ma l’indomani quando suo padre lo raggiunse in campagna e trovò le armi, per evitare brutte sorprese, le distrusse e ne sotterrò le varie parti.
          All’abatia fece le sue prime prove di drammatizzazione anche quello che più tardi sarà una delle figure più familiari dell’emittente televisiva Teleacras, Egidio Terrana.
          Mi ricordo che la rappresentazione fu molto applaudita e che tra i numerosi spettatori c’erano pure i coniugi Tirone
.

Carmelo Luparello

Pubblicato dalla Testata Giornalistica
Grotte.info Quotidiano

su www.grotte.info il 2 maggio 2011.
Per gentile concessione dell’Autore.
© Riproduzione riservata.

 

         

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